Petrolio driver del mercato

Petrolio driver del mercato
11 OTTOBRE 2016
Contesto di mercato
Bene le borse, pressione sui bond governativi
La giornata di ieri ha visto rialzi generalizzati sulle borse mondiali, grazie al rally del petrolio ed ai sondaggi che vedono la
Clinton in netto vantaggio nei confronti di Trump. Il rialzo del petrolio ha avuto ripercussioni negative sui governativi
europei ed USA, in particolare sui titoli ritenuti più difensivi come i Treasury ed i Bund. Secondo Bloomberg, le marcate
vendite sui bond della scorsa settimana hanno avuto come effetto quello di far calare del 10% l’ammontare globale di bond
a tassi negativi, portando la cifra a 10700 Mld$ (titoli all’interno del Barclays Global Aggregate Index). Sul fronte valutario
resta sotto pressione la sterlina, dollaro USA in generale apprezzamento.
Tassi e congiuntura
Deboli i titoli tedeschi
In area Euro, la sessione di ieri è stata caratterizzata da vendite sul mercato obbligazionario, in particolare di quello core. Il
tasso decennale tedesco si è portato allo 0,056% da 0,020%, mentre lo spread italiano è rimasto stabile a 133 pb. Ieri
l’Eurogruppo ha approvato l’erogazione solo parziale della tranche di aiuti alla Grecia, 1,1 Mld€ dei 2,8 Mld€ previsti. La
rimanente parte dovrebbe essere versata entro fine mese. Oggi l’Ecofin discuterà invece delle procedure di infrazione per
disavanzo eccessivo di Portogallo e Spagna. Sul fronte macro, segnaliamo il dato oltre le attese sulla produzione industriale
italiana di agosto che ha beneficiato del forte recupero dei beni capitali ed intermedi. Intanto il commissario agli Affari
economici e monetari, Moscovici, ha ribadito la sua apertura ad una maggiore flessibilità nell’obiettivo di bilancio italiano.
Sul primario sarà attiva la Germania con l’emissione di titoli indicizzati all’inflazione fino a 500 Mln€. Negli USA vendite
sui future obbligazionari in una giornata di bassissimi volumi causa chiusura dei mercati fisici per il Columbus Day. Questa
mattina, il membro Fed Evans ha reiterato l’opinione che il rialzo tassi da parte della Banca centrale a dicembre
sembrerebbe corretto. I future sui Fed Fund quotano al 68% la probabilità di un rialzo a dicembre.
Valute
Dollaro sugli scudi
Inizio di settimana che ha visto un proseguimento della fase di apprezzamento del dollaro, che si sta manifestando
principalmente nei confronti di sterlina e yen. Debole anche l’andamento dell’euro, che questa mattina si sta avvicinando
all’importante supporto in area 1,11. Tra gli emergenti, positivo il comparto oil currency trainato dal peso messicano.
Questa mattina la forza del biglietto verde si è riflessa anche sullo yuan, che ha aggiornato nuovi minimi da 6 anni vs
dollaro.
Commodity
Petrolio al massimo da un anno
L’indice generale GSCI ER è tornato a salire grazie al rialzo, pressoché generalizzato, delle principali commodity. In
evidenza le quotazioni petrolifere, con il Brent che è salito momentaneamente sopra i 54$/b per la prima volta dopo un
anno. Putin, al World Energy Congress ad Istanbul, ha aperto le porte non solo ad un “congelamento” dei livelli produttivi,
ma anche ad un vero e proprio taglio della produzione russa, aumentando le probabilità che il primo produttore al mondo
possa aggiungersi all’accordo dell’OPEC. Nel frattempo, il Ministro energetico saudita, Al Falih, non ha escluso la
possibilità che i prezzi possano tornare in area 60$/b per la fine dell’anno.
Azionario
Il petrolio spinge le borse mondiali
Borse europee in rialzo generalizzato ieri con i settori legati alle commodity che hanno registrato le performance migliori
grazie al rally del petrolio. Borse positive anche negli USA, sebbene i rialzi siano stati più contenuti. Tutti positivi i
macrosettori dello S&P500, con gli energetici a dettare il ritmo. Giornata positiva anche per l’indice emergente MSCI EM.
Stanotte andamento misto in Asia con il Giappone in rialzo a fronte di debolezza per Taiwan e Corea, quest’ultima
penalizzata dal crollo di Samsung. Borse europee miste intorno alla parità in apertura.
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delle Banche della Banca d'Italia n.477.
ANDAMENTO PRINCIPALI INDICI DI MERCATO
TASSI DI INTERESSE
IERI
PRECEDENTE
FINE 2015
UN ANNO FA
EURIBOR 6M
-0.20%
-0.20%
-0.04%
0.03%
GER 10Y
0.05%
0.02%
0.63%
0.62%
EUR 10Y SWAP
0.43%
0.39%
1.00%
0.96%
SPREAD ITALIA-GER10Y(pb)
134
136
97
108
ITA BOT 12M
-0.23%
-0.24%
-0.04%
0.03%
ITA 3Y
0.04%
0.04%
0.09%
0.24%
ITA 10Y
1.39%
1.38%
1.60%
1.69%
US 10Y
1.76%
1.72%
2.27%
2.09%
US 10Y SWAP
1.60%
1.57%
2.19%
2.07%
TASSI DI CAMBIO
IERI
PRECEDENTE
FINE 2015
UN ANNO FA
EUR/USD
1.1144
1.1168
1.087
1.138
EUR/JPY
115.6
115.1
130.6
136.5
EUR/GBP
0.900
0.896
0.737
0.741
MATERIE PRIME
IERI
VARIAZIONE
DA INIZIO ANNO
VARIAZ. 12M
Brent
53.1
2.3%
42.0%
0.6%
Oro
1260
0.7%
19.1%
9.2%
Indice Commodity GS
229
1.6%
8.7%
-13.8%
INDICI AZIONARI
IERI
VARIAZIONE
DA INIZIO ANNO
VARIAZ. 12M
Eurostoxx50
3036
1.2%
-7.1%
-6.6%
Dax
10624
1.3%
-1.1%
5.2%
CAC 40
4497
1.1%
-3.0%
-4.3%
FTSE 100
7098
0.8%
13.7%
10.6%
FTSE MIB
16632
1.4%
-22.3%
-25.3%
S&P500
2164
0.5%
5.9%
7.4%
Nikkei 225
17025
1.0%
-10.6%
-7.7%
MSCI Emergenti
919
0.4%
15.7%
6.9%
Azionario Cina (Shanghai composite)
3060
0.4%
-13.5%
-3.9%
ORA
PAESE
11:00
GER
11:00
EVENTO
CONS
PREC
Indice ZEW (corrente) OTT
55
55,1
GER
Indice ZEW (aspettative) OTT
2
0,5
12:00
USA
NFIB Ottimismo piccole imprese SET
95
94,4
16:00
USA
Indice Fed mercato del lavoro SET
-0,7
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TITOLI IN EVIDENZA
ENEL – Secondo l'AD del gruppo Francesco Starace, l'indebitamento netto di Enel raggiungerà i 38Mld€ a fine 2016, a
fronte dei 37,5Mld€ dello scorso anno. Quanto alla cessione di asset, il manager ha detto che ammontano a "circa 4,64,7Mld€ su un totale di 6Mld€, abbiamo quasi terminato con il gas in Algeria, che speriamo di concludere a novembre".
DEUTSCHE BANK – Secondo indiscrezioni fatte circolare dal Financial Times e poi riportate da La Repubblica, la banca
tedesca avrebbe beneficiato di un trattamento di favore da parte della BCE, non applicato agli altri 50 istituti coinvolti, negli
ultimi stress test condotti dall’Eba il 29 luglio. Nel dettaglio, Deutsche Bank avrebbe beneficiato di un'operazione che non
era ancora andata in porto, ossia la vendita di una quota da 4Mld€ della cinese Hua Xia, sottoscritta a fine 2015 e non
ancora conclusa. Ricordiamo che la prima banca tedesca non aveva superato gli stress test condotti Oltreoceano dalla Fed.
LVMH – Il marchio di lusso ha comunicato che il terzo trimestre si è chiuso con un incremento organico dei ricavi del 6%
su base annua, mentre il consensus si aspettava +4%. Nel periodo luglio-settembre le vendite sono state 9,13Mld€, gli
analisti invece stimavano 8,93Mld€. La spinta più forte è arrivata dall'area abbigliamento e pelletteria, quella che da sola
vale il 35% del fatturato e che genera oltre la metà dell'utile operativo.
SAMSUNG – Il colosso sud coreano si è arreso: Samsung ha sospeso a livello globale le vendite e le sostituzioni del
Galaxy Note7, il suo modello di punta. La società ha chiesto ai suoi partner, compagnie telefoniche e rivenditori, di
sospendere vendite e sostituzioni dello smartphone mentre vanno avanti le indagini sui recenti incidenti, in cui il cellulare ha
preso fuoco. Duro colpo che si è subito fatto sentire in borsa, dove il titolo arriva a perdere il 6%. Una decisione che è
arrivata a poche ore dallo sbarco alla corte suprema americana della 'guerra degli smartphone' con Apple.
TWITTER – Con il calo registrato nella seduta di ieri il titolo ha azzerato i guadagni messi a segno dalla seconda parte di
settembre, quando erano cominciate a circolare voci sull'arrivo di offerte d'acquisto. Bloomberg ha riportato che dei
compratori non si vede nemmeno l'ombra, infatti tutti i soggetti che avevano mostrato un qualche grado di interesse per
l'acquisto di Twitter, si sono tirati indietro. Tra questi, Alphabet e Disney. Avrebbe rinunciato anche Salesforce, che veniva
considerata la più interessata.
Fonti: Infoproviders
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