Oro nero sotto pressione

Oro nero sotto pressione
3 NOVEMBRE 2016
Contesto di mercato
Petrolio protagonista
Ieri petrolio protagonista dopo il fortissimo calo (il massimo mai registrato) delle scorte USA, che hanno aggiunto altra
benzina sul fuoco, in un clima già agitato dalle perplessità sul fatto che l’Opec riesca davvero a rendere operativo l’accordo
raggiunto a grandi linee a settembre. Ne hanno risentito soprattutto i listini azionari (al minimo da circa due mesi) ed i titoli
high yield a stelle e strisce, dove la componente energetica ha un peso rilevante. Sul fronte politico, l’inchiesta riaperta
dall’FBI sembrerebbe coinvolgere anche la fondazione Clinton, aumentando i timori di una possibile vittoria di Trump. In
questo contesto i mercati obbligazionari hanno messo in secondo piano le indicazioni della Fed di un rialzo ancora più
vicino. A meno di una settimana dall’8 novembre, il tema elettorale pertanto prevale, e ne è testimonianza soprattutto il
dollaro che continua a deprezzarsi. In UK atteso il cosiddetto “super giovedì”: riunione BoE e nuovo Inflation Report.
Tassi e congiuntura
Tassi USA tra due forze opposte
In area Euro, la giornata ieri si è aperta con un marcato rialzo dello spread italiano che ha eguagliato il massimo dell’anno
segnato dopo il referendum sulla Brexit. Il movimento è poi rientrato in seguito anche alle smentite di un possibile rinvio
del referendum. Oggi giornata intensa di emissioni da Francia, Spagna ed Irlanda. In UK attesa la riunione della BoE
(consenso Bloomberg a favore di tassi fermi). Sarà presentato anche l’Inflation Report, che potrebbe rivedere al rialzo le
stime sui prezzi futuri. Attesa infine anche la sentenza del tribunale UK sul tema Brexit (11 ora italiana). La sentenza è però
appellabile presso la Corte Suprema, nel qual caso occorrerebbe attendere fino alla fine di gennaio per il verdetto finale.
Negli USA tassi sostanzialmente stabili, in seguito principalmente all’effetto di due fattori contrastanti : l’indicazione della
Fed di un aumento della possibilità di un rialzo, e dall’altro il forte calo del greggio. Sul fronte obbligazioni a spread da
segnalare la marcata penalizzazione del comparto high yield USA: il tasso di rendimento del relativo indice BofA ML è
balzato oltre il 6,5%. In marcato allargamento anche l’EMBI+ spread relativo ai paesi emergenti, al massimo da agosto.
Valute
Sterlina e yen in recupero; peso messicano sottopressione
Biglietto verde ancora in deprezzamento, con il cambio EurUsd tornato in area 1,11. Al contrario, recupera terreno la
sterlina in attesa del meeting della BoE, così come lo yen, probabilmente favorito dal risk off sui mercati. Il cambio
EurGbp è sceso sotto 0,90, il livello di riferimento ormai di molti operatori. Ieri è proseguita la debolezza delle commodity
currency legate alle dinamiche sul petrolio visto il violento ribasso delle quotazioni. Ancora debolezza per il peso
messicano, con possibilità di ritorno in prossimità dei minimi storici vs Usd prima delle elezioni USA. In apprezzamento il
dollaro neozelandese dopo gli ottimi dati sul mercato del lavoro. Infine segnaliamo che l’Egitto, analogamente a quanto
fatto in Nigeria quest’anno, ha deciso di lasciar fluttuare liberamente la propria valuta in precedenza “legata” all’Usd.
Commodity
Aumento record delle scorte USA
Andamento negativo per l’indice generale GSCI ER penalizzato dal marcato ribasso del comparto energia (-2,9%). Le
quotazioni petrolifere hanno infatti risentito dei sorprendenti dati USA che hanno evidenziato un aumento record delle
scorte (+14Mln/b circa). In rialzo anche la produzione di petrolio statunitense, salita al massimo da metà agosto. Il tutto si è
tradotto in un brusco calo dei prezzi con il WTI sceso momentaneamente sotto i 45$/b, per la prima volta da fine settembre.
Ancora positivo l’oro, tornato in area 1300$/oncia, mentre sono arrivate le prese di profitto sui metalli industriali che
hanno chiuso in negativo per la prima volta dopo sette sedute consecutive.
Azionario
Ieri sono proseguite le vendite sui listini mondiali
Ancora una giornata negativa per le borse mondiali penalizzate dai timori legati alle elezioni USA. Negativi tutti i principali
indici europei con Milano a guidare i ribassi penalizzata dalle forti vendite sui bancari. L’Indice Stoxx 600 ha toccato il
minimo da quasi 4 mesi, con i settori peggiori rappresentati dai finanziari, bancari ed energetici. Male anche le borse USA
sebbene i cali siano stati più contenuti rispetto all’Europa. Tutti negativi gli 11 macro settori dello S&P500. Giornata
negativa anche per le borse emergenti. Stanotte in Asia debole il Giappone. In rialzo Shanghai, che ha toccato il massimo
da 10 mesi sulla speculazione di un imminente annuncio della data di partenza del trading unico sui listini di Hong Kong e
Shenzhen. Questa mattina partenza negativa in Europa, seguito da un recupero con le borse adesso intorno alla parità.
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delle Banche della Banca d'Italia n.477.
ANDAMENTO PRINCIPALI INDICI DI MERCATO
TASSI DI INTERESSE
IERI
PRECEDENTE
FINE 2015
UN ANNO FA
EURIBOR 6M
-0.21%
-0.21%
-0.04%
0.01%
GER 10Y
0.13%
0.18%
0.63%
0.57%
EUR 10Y SWAP
0.49%
0.52%
1.00%
0.95%
SPREAD ITALIA-GER10Y(pb)
155
157
97
108
ITA BOT 12M
-0.20%
-0.19%
-0.04%
-0.02%
ITA 3Y
0.15%
0.19%
0.09%
0.16%
ITA 10Y
1.68%
1.75%
1.60%
1.66%
US 10Y
1.79%
1.83%
2.27%
2.21%
US 10Y SWAP
1.65%
1.71%
2.19%
2.13%
TASSI DI CAMBIO
IERI
PRECEDENTE
FINE 2015
UN ANNO FA
EUR/USD
1.1100
1.1056
1.087
1.096
EUR/JPY
114.7
115.2
130.6
132.7
EUR/GBP
0.903
0.904
0.737
0.711
MATERIE PRIME
IERI
VARIAZIONE
DA INIZIO ANNO
VARIAZ. 12M
Brent
46.9
-2.7%
26.6%
-6.6%
Oro
1308
1.6%
22.9%
16.9%
Indice Commodity GS
213
-1.6%
1.5%
-14.9%
INDICI AZIONARI
IERI
VARIAZIONE
DA INIZIO ANNO
VARIAZ. 12M
Eurostoxx50
2980
-1.4%
-8.8%
-13.4%
Dax
10371
-1.5%
-3.5%
-5.3%
CAC 40
4415
-1.2%
-4.8%
-10.6%
FTSE 100
6845
-1.0%
9.7%
7.2%
FTSE MIB
16475
-2.5%
-23.1%
-26.6%
S&P500
2098
-0.7%
2.6%
-0.6%
Nikkei 225
17135
-1.8%
-10.0%
-8.3%
MSCI Emergenti
890
-1.4%
12.1%
3.4%
Azionario Cina (Shanghai composite)
3129
0.8%
-11.6%
-5.7%
ORA
PAESE
EVENTO
CONS
PREC
13:00
GBR
BoE: decisione tassi 3 NOV
0,25%
0,25%
13:30
USA
Costo unità lavoro t/t 3P
1,5%
4,3%
15:00
USA
ISM non manifatturiero OTT
56
57,1
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TITOLI IN EVIDENZA
FCA – Secondo i dati del ministero dei Trasporti, le immatricolazioni di auto di ottobre in Italia hanno segnato un rialzo del
9,75% a 146.632 veicoli. Il gruppo Fiat Chrysler ha registrato un +12,4% a 41.407 veicoli, con una quota di mercato al
28,24%. Dopo i dati sulle immatricolazioni di ottobre le previsioni per il mercato auto dell'intero 2016 si attestano intorno a
1,85Mln di vendite (+17%), secondo diversi operatori del settore che sottolineano anche l'importanza del
superammortamento sui mezzi aziendali.
ADIDAS – Il colosso tedesco dello sportswear ha presentato risultati per il terzo trimestre 2016 segnati da utili in crescita
da 311Mln€ a 387Mln€ contro i 377Mln€ del consensus. I ricavi, sostanzialmente in linea con le attese, sono aumentati nei
tre mesi del 14% a 5,4Mld€. Adidas ha confermato attese per una crescita dei profitti netti del 35-39% nell'intero esercizio,
ma ha dichiarato che registrerà aggravi per circa 30Mln€ sulla ristrutturazione di Reebok.
CREDIT SUISSE – Nel terzo trimestre 2016 la banca ha riportato un utile netto di 41Mln di franchi svizzeri, in deciso calo
rispetto ai 779Mln del corrispondente periodo del 2015, mentre i ricavi sono scesi del 10% a 5,4Mld. I risultati, seppur
deboli, sono migliori delle attese. Gli analisti si aspettavano una perdita di 174Mln di franchi e ricavi pari a 5,1Mld. Il CET1
ratio, un indicatore della stabilità della banca, è pari al 12%, in miglioramento rispetto al 10,2% dell'anno prima.
LUFTHANSA – La più grande compagnia aerea della Germania ha chiuso il terzo trimestre con un raddoppio dell'utile
netto, sostenuto da un ottimo mese di settembre nonostante la concorrenza sui prezzi dei biglietti aerei abbia portato a un
calo dei ricavi. La società ha registrato nel periodo un utile netto di 1,42Mld€ dai 794Mln€ dello stesso periodo dello scorso
anno. Ricavi in flessione a 8,83Mld€ da 8,93Mld€. La compagnia, aveva alzato le previsioni annuali alla fine di ottobre e
oggi conferma di attendersi un utile adjusted stabile a 1,8Mld€.
Fonti: Infoproviders
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