Rassegna Stampa del 13 Novembre 2016
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Rassegna Stampa del 13 Novembre 2016
USTICA LINES Domenica, 13 novembre 2016 USTICA LINES Domenica, 13 novembre 2016 Ustica Lines 12/11/2016 Trapani Oggi 1 Mare forza 7, non parte il traghetto per Pantelleria Autorità portuali 13/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 27 2 Via al dragaggio degli approdi Intervento da centomila euro 13/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 28 SEBASTIANO CASPANELLO La partita politica dell' Autorità portuale 13/11/2016 Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Pagina 19 3 5 Messina, il centro resta off limits per i camion Trasporti marittimi 12/11/2016 Adnkronos 7 Collisione tra 3 motonavi nel porto di Pozzuoli, affonda una imbarcazione 12/11/2016 Adnkronos 8 Moby apre le prenotazioni per la Corsica per la stagione 2017 13/11/2016 Il Mattino Pagina 38 NELLO MAZZONE Pozzuoli, porto dei pericoli «carambola» di traghetti 13/11/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 8 ANDREA FRANCESCHI L' effetto Trump sulle Borse vale 100 miliardi 13/11/2016 Palermo Mania Se il no al Ponte ci fa somigliare all' ultimo giapponese in una guerra... 12 14 Le navi da crociera, i 13/11/2016 TempoStretto 10 ROSARIA BRANCATO 16 12 novembre 2016 Trapani Oggi Ustica Lines Mare forza 7, non parte il traghetto per Pantelleria Mare forza 7, a causa del forte vento di maestrale tornato ad imperversare nel Trapanese, e interrotti i collegamenti con l' isola di Pantelleria. Il traghetto "Pietro Novelli" in servizio sulla rotta, ieri è rimasto in porto non effettuando la partenza prevista per le ore 23. Al momento in cui scriviamo non risultano sospese le corse degli aliscafi per le Egadi effettuate dai mezzi della Liberty Lines. Per informazioni in tempo reale le compagnie di navigazione invitano i cittadini a chiamare i Call center o a consultare i loro siti web. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 13 novembre 2016 Pagina 27 Gazzetta del Sud Autorità portuali Tremestieri, all' alba l' inizio dei lavori Via al dragaggio degli approdi Intervento da centomila euro Costi sostenuti da Comet in base al nuovo contratto "in anticipo" sul 2017 Si lavora dall' alba di oggi agli approdi di Tremestieri. Il pontone galleggiante Adriatico dell' impresa Scuttari di Chioggia è arrivato ieri sera alle 23 nel piccolo porto d' emergenza. Proviene da Siracusa ed era il più vicino mezzo di dragaggio a disposizione della società chiamata ad operare dall' Autorità portuale in virtù di un residuo contrattuale di circa 10.000 metri cubi, risalente ad un precedente intervento. Nell' odierna giornata domenicale, dalle 6 alle 23, approdi interamente chiusi. Da stanotte, per 45 giorni, sarà chiuso "solo" il molo esterno La vera novità di questo dragaggio, dall' importo stimato circa 100.000 euro, è che il relativo costo sarà sostenuto dalla Comet, ovvero il gestore dei servizi portuali di Tremestieri in base all' apposito contratto siglato per 6 anni. Più precisamente, la società di Ivo Blandi na, vincitrice dell' appalto, è tenuta ad eseguire, ogni anno, i dragaggi necessari agli approdi sino a un quantità massima di 13.000 metri cubi: per il 2016 aveva già rimosso quest' anno 10.000 metri cubi ma si farà ca rico anche dell' attuale intervento, sostenendone i costi, in virtù di una seconda clausola che lo prescrive per casi particolari come quello di queste settimane. Siccome sarebbe stato impensabile che la Comet provvedesse in autonomia all' affidamento per 3.000 metri cubi (fino all' esatto limite annuale) e poi l' Authority sostituisse l' impresa in corso d' opera si sarebbe perso altro tempo la stessa società di gestione arriverà a coprire i costi 2016 fino a 20.000 mc, defalcando quanto fatto in più dal quantitativo 2017. Ma anche per l' anno prossimo, in chiave di "tempi", gli approdi dovrebbero funzionare meglio. L' Assessorato regionale all' Ambiente ha concesso all' Autorità portuale un' autorizzazione ampia, anche di carattere preventivo: la chance di dragare, con più interventi senza i soliti passaggi, ben 60.000 metri cubi. E noto come la sabbia che entra ed esce dal piccolo porto sia sempre... la stessa, quindi sabbia "pulita", come ha certificato la nuova caratterizzazione eseguita dal chimico Salvatore Ciotto.3(a.t. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 13 novembre 2016 Pagina 28 Gazzetta del Sud Autorità portuali L' asse CentristiNcd la considera chiusa, Sicilia Futura incontrerà il sottosegretario Lotti La partita politica dell' Autorità portuale Il Comune ribadisce la propria posizione: «L' accorpamento con Gioia Tauro scelta migliore» Sebastiano Caspanello C' è chi considera la partita abbondantemente chiusa, c' è chi invece vuole giocarla fino in fondo. Anche perché, per certi versi, è una partita politica. È la partita Autorità portuale a tenere banco, specie dentro quella ampia alleanza politica ancora in stato embrionale, che a fatica prova a mettere insieme percorsi e opinioni diverse. Sull' Authority, ad esempio, sono nette le contrapposizioni tra l' asse CentristiNcd, che da subito ha sposato l' accorpamento con Gioia Tauro, da una parte e Sicilia Futura dall' altra, col Pd tutto sommato spettatore. E così continua ad essere. Mentre il presidente dell' Ars Giovanni Ardizzone esulta dopo le dichiarazioni di Crocetta che sembrano aver chiuso ogni ipotesi di proroga dell' attuale Authority, il segretario di Sicilia Futura Salvo Versaci continua a lavorare sottotraccia proprio in quella direzione e, in generale, sull' autonomia gestionale e finanziaria dei porti di Messina e Milazzo. E proprio di questo discuterà martedì a Roma con il sottosegretario Luca Lotti, referente di Sicilia Futura nella Capitale e uomo "forte" nel ministero dei Trasporti guidato da Delrio. Un appuntamento che fa pensare che, forse, la partita non è ancora del tutto chiusa. Una posizione chiara, in tutto ciò, torna ad esprimerla l' amministrazione Accorinti, attraverso l' assessore che dei rapporti con l' Autorità portuale ha la delega, Sebastiano Pino. «Nel 2014 ricorda Pino l' Amministrazione si schierò per l' autonomia di un' Autorità dello Stretto, con Reggio Calabria e Villa San Giovanni, che premiasse, appunto, l' unicità dello Stretto, che conta su riconoscimenti giuridici e legislativi». Ma ben presto si è capito che quella strada non sarebbe stata praticabile. «Quando poi il Governo ha accelerato sulla riforma continua Pino con la finalità precisa di restituire competitività internazionale ad un sistema portuale italiano in crisi, allora è apparso chiaro a molti che un' Autorità di sistema che mettesse assieme Messina, Milazzo e Gioia Tauro potesse essere la più importante non sol o in Italia, ma nel Mediterraneo. Una soluzione che allora mise quasi tutti d' accordo, almeno finché gli armatori privati non iniziarono a spingere verso l' ipotesi Catania Augusta. In realtà è evidente che l' Autorità con Gioia Tauro si fa preferire, creando un sistema complementare in cui sono rappresentati tutti i settori Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 13 novembre 2016 Pagina 28 < Segue Gazzetta del Sud Autorità portuali dell' attività marittima: crociere e Ro Ro a Messina, che è il primo porto per transito di passeggeri; i petroli a Milazzo; le merci e i container a Gioia Tauro. Complementarità che può attirare investimenti infrastrutturali importanti, che con Catania, anzi sarebbe meglio dire Augusta, non ci sarebbero stati. Va ricordato che quanto avviene oggi è frutto delle scelte fatte nel 2011, con la definizione dei porti core, che premiò Augusta, Palermo e Gioia Tauro, basandosi sul criterio principale delle merci». Pino non ha dubbi: «Una volta che il Governo ha deciso di portare avanti la riforma, insistendo sulla dimensione internazionale ed europea, un' Authoritycon solo Messina non avrebbe avuto questa dimensione, su questo sono d' accordo con Ardizzone. E in quest' ottica la scelta migliore non può che essere Gioia Tauro». La battaglia dell' autonomia finanziaria? «Bisogna far valere questo criterio già nel prossimo decreto, perché al momento non è previsto nulla e sarebbe auspicabile avere un supporto amministrativo e giuridico. In ogni caso Messina sarà rappresentata, nel comitato di gestione della nuova Authority, e avrà i mezzi per far valere le proprie prerogative». In tutto ciò c' è un Piano regolatore del porto che, a prescindere dal futuro, deve concludere il suo iter, iniziato quasi dieci anni fa. L' ultima anomalia: pare che nella procedura in corso a Palermo non sia stato tenuto in considerazione il Patto per la Falce, come segnalato dall' assessore ai Lavori pubblici Sergio De Cola. Che invece, rispetto alle osservazioni del Genio civile sull' incidenza della Variante di salvaguardia ambientale sul Piano, spiega: «La Variante è relativa ad aree della città non incluse nel Piano del porto. Le due cose sono distinte e separate».3. SEBASTIANO CASPANELLO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 13 novembre 2016 Pagina 19 Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Autorità portuali TAR RIGETTA I RICORSI DELLE SOCIETÀ NAVALI. Confermata l' ordinanza che vieta il passaggio dei mezzi lungo il cavalcavia e nelle strade vicine dopo lo sbarco al molo Norimberga Messina, il centro resta off limits per i camion I giudici rilevano che «le attribuzioni esercitate dal Comune rientrano in quelle riconosciute dalle norme del codice stradale» «La circostanza secondo cui si legge nel dispositivo il molo Norimberga ha il suo sbocco carrabile sulle strade del centro storico cittadino, giustifica l' ordinanza emessa dal sindaco». Antonio Caffo OOO Si profila una nuova estate di fuoco tra l' amministrazione comunale e le società di navigazione. Il Tar di Catania ha rigettato tutti i ricorsi presentati nel 2014 dalla Caronte Tourist, dalle società Carmelo Picciotto, Cantieri Navali Palumbo, Comer, Gruppo Ormeggiatori e Barcaioli del Porto di Messina, dal sindacato dei trasportatori Aias, dall' Autorità portuale e dall' Arsenale Militare contro l' ordinanza che vietata il passaggio dei tir lungo il Cavalcavia e nelle strade del centro come la via Farina dopo lo sbarco al Molo Norimberga dei mezzi pesanti partiti da Salerno. Il sindaco, Renato Accorinti aveva adottato un provvedimento di limitazione del traffico veicolare per i mezzi pesanti sugli unici tratti stradali che conducono al Molo Norimberga, dove attraccano le navi Cartour del Gruppo Franza dedicate alla linea di cabotaggio Messina/Salerno. L' ordinanza sindacale prevedeva una "finestra diurna" per l' utilizzo del Molo Norimberga nelle fascia oraria, 1415, per i mezzi pesanti che, sbarcati, dovevano lasciare l' approdo, e nella fascia oraria 1517, per i mezzi pesanti diretti all' imbarco. La causa per conto del Comune è stata seguita dall' avvocato Arturo Merlo. Nel dispositivo della sentenza emessa dai giudici del Tribunale Amministrativo Regionale si rileva che «Le attribuzioni esercitate dal Comune di Messina rientrano in quelle riconosciute dalle norme del codice della strada, afferendo alla disciplina del traffico e all' imposizione di divieti parziali di transito per alcune categorie di autoveicoli nell' ambito delle strade interne al centro abitato, la scelta, altamente discrezionale, compiuta dal Comune di Messina, contrariamente a quanto ritenuto dalle parti ricorrenti (secondo cui le linee di cabotaggio avrebbero dovuto costituire parametro fisso insormontabile per le scelte dell' amministrazione comunale) ha tenuto conto, nella logica del bilanciamento degli interessi pubblici e privati coinvolti nell' azione amministrativa, anche del diverso ed altrettanto rilevante interesse pubblico Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5 13 novembre 2016 Pagina 19 < Segue Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Autorità portuali alla sicurezza della circolazione e delle persone»; la circostanza secondo cui il Molo Norimberga ha il suo sbocco carrabile sulle strade del centro cittadino, giustificano l' ordinanza. L' amministrazione comunale sottolinea che il pronunciamento mette fine alla diatriba legale con le società private. (*ACAF*) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 12 novembre 2016 Adnkronos Trasporti marittimi Collisione tra 3 motonavi nel porto di Pozzuoli, affonda una imbarcazione Incidente nel porto di Pozzuoli (Napoli) dove si è verificata una collisione tra tre motonavi, senza feriti. Tra le imbarcazioni danneggiate c' è anche la motonave "Giorgia" della compagnia d i navigazione Medmar, della quale l' incidente ha provocato il semi affondamento . La compagnia d i navigazione Medmar ha comunicato l' annullamento, "per cause non dipendenti dalla volontà di questa compagnia", delle previste corse dedicate per la Festa del Vino di Procida, che si terrà oggi al borgo di Terra Murata. I biglietti acquistati, spiega la compagnia, "saranno rimborsati alle biglietterie di scalo Medmar". Sono in corso gli accertamenti della Guardia Costiera di Pozzuoli per accertare le cause della collisione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 12 novembre 2016 Adnkronos Trasporti marittimi Moby apre le prenotazioni per la Corsica per la stagione 2017 Più partenze sulla GenovaBastia e sulla LivornoBastia e collegamenti operativi per tutto l' anno sulla NizzaBastia. Queste le novità annunciate da Moby, che apre oggi le prenotazioni per il 2017 sulle linee da e per la Corsica, presentando ai clienti la propria offerta di viaggio caratterizzata da navi confortevoli ed accoglienti, grazie a un' ampia disponibilità di comode cabine e servizi di bordo di grande qualità, con corse diurne e notturne che permettono ai clienti di iniziare la loro vacanza nel migliore dei modi. Genova/Bastia/Genova. Rispetto al passato, la Compagnia d e l l a B a l e n a B l u g a r a n t i r à i l doppio delle partenze sulla tratta che unisce il capoluogo ligure alla città corsa, con collegamenti dall' 11 aprile (in anticipo rispetto agli anni scorsi) al 29 ottobre. Dall' 11/04 al 24/05 e dal 01/10 al 29/10 con partenze plurisettimanali, mentre dal 25 maggio al 30 settembre la linea diventerà operativa tutti i giorni. Inoltre, altra novità proposta da Moby per il 2017, da giugno a settembre, sarà effettuata una doppia partenza di sabato. Tariffe a partire da 31.54 euro (tutto incluso) per un adulto. Livorno/Bastia/Livorno. Potenziamento delle corse anche per il collegamento con il porto toscano: la linea sarà operativa già dal 14 aprile e fino al 28 ottobre (anche in questo caso in anticipo rispetto alle passate stagioni). A partire dal 25/05 al 30/09 il collegamento sarà operativo tutti i giorni e verranno garantite fino a 4 partenze al giorno. Tariffe a partire da 25.03 euro (tutto incluso) per un adulto. Nizza/Bastia/Nizza. Il servizio sulla tratta che collega Nizza a Bastia sarà operativo tutto l' anno. La prima linea del Gruppo Onorato Armatori che collega due porti stranieri. In particolare sono pianificate partenze plurisettimanali in bassa stagione che diventano giornaliere dal 1 giugno sino al 30 settembre. Tariffe a partire da 30.67 euro (tutto incluso) per un adulto. Per maggiori informazioni e per prenotare il proprio viaggio www.moby.it, telefonare al n° 199 30 30 40, o rivolgersi alle agenzie di viaggio abilitate alla vendita di biglietti Moby. Moby, TirreniaCIN e Toremar sono compagnie del gruppo Onorato Armatori, leader del trasporto marittimo passeggeri e merci da cinque generazioni. Primo al mondo per numero di letti e primo in Europa per capacità passeggeri, il gruppo occupa fino a 4.000 dipendenti, tutti italiani, inclusi gli stagionali. Con le tre compagnie, il gruppo Onorato collega Sardegna, Sicilia, Corsica, Arcipelago Toscano e Tremiti con 47 navi, tutte bandiera italiana, con 41.000 partenze per 30 porti programmate per il 2016. I Fast Cruise Ferries del gruppo sono tra i primi al mondo per qualità: Moby è stata insignita Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 12 novembre 2016 < Segue Adnkronos Trasporti marittimi del Sigillo di Qualità "Nr. 1 oro" 2015/2016 dell' Istituto tedesco Qualità e Finanza per la qualità del servizio offerto, della prestigiosa Green Star sulle tre navi ammiraglie ed è stata eletta dai passeggeri migliore compagnia di traghetti all' Italia Travel Awards 2016. Il gruppo Onorato, che ha vinto il Business International Finance Award 2016 per l' innovativa operazione di rifinanziamento conclusa lo scorso febbraio, ha inoltre una flotta di 17 rimorchiatori di ultima generazione che forniscono in nove porti italiani servizi quali assistenza alle manovre delle navi in porto e attività di salvataggio. Tramite la controllata Sinergest, Moby gestisce inoltre la stazione marittima Isola Bianca nel porto di Olbia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 13 novembre 2016 Pagina 38 Il Mattino Trasporti marittimi Area flegrea, le infrastrutture Pozzuoli, porto dei pericoli «carambola» di traghetti Danni per 2 milioni a tre motonavi. E il nuovo molo è off limits POZZUOLI. Tre motonavi coinvolte, nessun ferito ma danni per quasi due milioni di euro e disagi per il trasporto marittimo verso le isole per l' intera mattinata di ieri. È il bilancio della collisione avvenuta all' alba nel porto di Pozzuoli tra un traghetto Gestour e due Medmar: sarà, ora, l' inchiesta aperta dalla capitaneria di porto guidata dal comandante Angelo Benedetto Gonnella ad accertare le cause dell' incidente, ma i fatti di ieri ripropongono il tema della sicurezza nello scalo portuale flegreo, dove ogni anno transitano quasi 3 milioni di passeggeri. Per un puro caso ieri nessuno s' è fatto male, nonostante un natante della Medmar sia andato completamente distrutto, mentre la prua della Gestour e la poppa dell' altra nave Medmar abbiano subito seri danni. Secondo una prima ricostruzione della guardia costiera, intorno alle 5.30 il traghetto Gestour in partenza alle 7 per Procida, ha abbandonato la banchina di «ricovero» per posizionarsi sul lato passeggeri del molo: la prua dell' imbarcazione avrebbe colpito la poppa di una motonave Medmar attraccata in rada e questa, a sua volta, avrebbe tamponato un' altra i m b a r c a z i o n e d e l l a compagnia M e d m a r ancorata a lato. Un impatto che potrebbe essere stato causato dall' errore umano nella manovra, ma non si esclude neanche l' ipotesi che il mare molto agitato o il blocco improvviso di uno dei motori di bordo possano aver causato l' incidente. Saranno adesso i periti a chiarire l' esatta dinamica e accertare le responsabilità di un sinistro che allunga il già copioso elenco di incidenti registrati tra il porto e il golfo di Pozzuoli. Due morti, una trentina di feriti e quasi cinquanta imbarcazioni coinvolte. È il bilancio degli incidenti che hanno funestato il golfo flegreo negli ultimi cinque anni. Un mare di pericoli, malgrado le numerose ordinanze di sicurezza balneare emesse dalla locale guardia costiera. L' ultima delle quali (la numero 41) entrata in vigore a giugno del 2014 per innalzare i livelli di sicurezza nel porto e nelle aree di balneazione e per regolare il traffico di mezzi nautici pesanti e dei «Jetlev Flyer»«Flay Board». Un tema delicato, questo della sicurezza, al centro delle operazioni Mare Sicuro 2016 che a Pozzuoli hanno fatto registrare centinaia di infrazioni denunciate dai militari del comandante Gonnella. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10 13 novembre 2016 Pagina 38 Il Mattino < Segue Trasporti marittimi Un porto che, però, vive il paradosso di un molo il Caligoliano triplicato nella sua lunghezza ma ancora desolatamente chiuso nella sua parte nuova, poiché ridotto a discarica di un eterno cantiere e deposito dei pezzi della scultura dell' archistar Anish Kapoor destinata alla nuova stazione del metrò di Monte Sant' Angelo. Mentre l' altro braccio del nuovo porto commerciale alle spalle del Mercato ittico all' ingrosso è rimasto solo sulla carta. «Èchiaro che se si sbloccassero i finanziamenti per il porto commerciale nuovo potremmo decongestionare il traffico marittimo e quello stradale che ora intasa il porto e il nostro centro storico, aumentando le condizioni di sicurezza dice il sindaco Vincenzo Figliolia grazie all' intervento del governatore De Luca abbiamo liberato una parte del Molo Caligoliano e nei prossimi mesi potremo utilizzarla per l' attracco delle grandi navi commerciali e per quelle da crociera. Auspichiamo, però, che la Regione decida di completare il finanziamento da 25 milioni di euro per la darsena commerciale tra l' Ittico e i cantieri Maglietta, in modo da rispondere al meglio alle esigenze di uno scalo attraverso il quale, ogni anno, transitano quasi 3 milioni di passeggeri. E con questo volume di traffico va garantita al massimo la sicurezza». © RIPRODUZIONE RISERVATA. NELLO MAZZONE Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 13 novembre 2016 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Trasporti marittimi L' effetto Trump sulle Borse vale 100 miliardi Nei primi tre giorni postvoto Wall Street guadagna 341 miliardi, giù i mercati emergenti La vittoria di Donald Trump alle elezioni americane non ha provocato quell' ondata di volatilità e panico stile Brexit che molti avevano temuto. Ma certo l' evento politico più importante dell' anno ha avuto un impatto netto sui mercati, con un aumento della capitalizzazione in tre sedute di circa 100 miliardi di dollari (94,7 miliardi per la precisione). Scommessa sull' inflazione. Fuga dalle obbligazioni, denaro sulle azioni. Se si volesse fare una sintesi estrema della reazione dei mercati alla vittoria di Trump si potrebbe ricorrere tranquillamente a questa frase. Una reazione che è stata orientata alla scommessa sui possibili effetti inflattivi del piano di stimolo fiscale che Trump ha annunciato in campagna elettorale. L' impennata delle aspettative di inflazione che ne è derivata, combinata con le rinsaldate aspettative sul prossimo rialzo dei tassi da parte della Fed, ha spinto gli investitori a fare una netta rotazione di portafoglio dal reddito fisso all' azionari0. A fronte di un generale rialzo dei tassi sul mercato obbligazionario c' è stata un' impennata dei prezzi delle azioni. In particolare a Wall Street, che ha aggiornato i suoi massimi storici sull' indice Dow Jones registrando, nelle tre sedute post voto, un incremento di 341 miliardi di capitalizzazione. Chi vince: le materie prime. Il rialzo dei prezzi delle azioni non è stato generalizzato ma è andato a premiare o penalizzare le società e i settori in base all' orientamento della nuova amministrazione. Tra i premiati figura il comparto minerario. I titoli del rame (S&P500 copper) hanno guadagnato il 15% dalle elezioni. Quelli dell' acciaio il 14,3 per cento. Le azioni della DryShips, compagnia d i navigazione greca specializzata nel trasporto dell' acciaio quotata al Nasdaq, in tre sedute sono salite del 203 per cento. La ragione di questo rally è chiara: il mercato si aspetta un boom di commesse con il piano di rilancio infrastrutturale annunciato da Trump. Per la stessa ragione corrono il settore costruzioni (+10%) e i comparti industriali legati alle infrastrutture. Festeggia anche l' industria del carbone (+9% incremento medio). Chi vince: banche e assicurazioni. A dispetto della retorica antiWall Street sfoggiata da Trump in campagna elettorale, è convinzione comune che il nuovo inquilino alla Casa Bianca, al pari degli altri presidenti repubblicani, sarà più propenso a togliere le regole su banche e assicurazioni invece che aggiungerne di nuove. Il settore finanziario, che in Europa come negli Stati Uniti, ha subìto la politica dei Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12 13 novembre 2016 Pagina 8 < Segue Il Sole 24 Ore Trasporti marittimi tassi zero delle banche centrali in termini minore margine di interesse (per le banche) e rendimenti al lumicino (nel caso delle assicurazioni) vede buoni spiragli dal futuro rialzo del costo del denaro. Non è un caso quindi che l' indice settoriale S&P500 financials in appena due sedute abbia guadagnato l' 8 per cento. L' aumento dei tassi, per contro, riduce l' appeal di titoli difensivi ad alto dividendo come le utilities che non a caso sono state pesantemente bersagliate in Europa (4,75% dal post elezioni) e Stati Uniti (6,4%). Chi perde: hitech e auto. La controversa ricetta protezionista del candidato repubblicano, secondo i timori di molti, potrebbe provocare un rallentamento del commercio globale dagli effetti potenzialmente recessivi. Più che il mercato azionario nel suo complesso in questa fase tale prospettiva sembra penalizzare solo i settori più direttamente interessati come quello automobilistico (che produce molto in Messico) e quello tecnologico (si pensi ad Apple che ha il grosso dei suoi fornitori in Cina). Chi perde: Borse emergenti. L' adozione di politiche protezionistiche da una parte e la prospettiva di un rialzo dei tassi di interesse con contestuale rafforzamento del dollaro non è una buona notizia per i mercati emergenti. Il primo perdente in questo caso è il Messico. Il nuovo inquilino alla Casa Bianca, che in campagna elettorale ha insultato e minacciato di deportazione gli immigrati messicani, vuole rinegoziare il trattato Nafta sul libero commercio. La Borsa messicana ha perso il 6,8% mentre il Peso è collassato (12,66%). Anche se l' indice delle Borse emergenti Msci ha perso molto (2,47%) non tutti i mercati hanno da perderci come dimostra il rally messo a segno dalla Borsa di Mosca (+3,25%). Le relazioni con la Russia, tornate ai livelli da guerra fredda con Obama, potrebbero migliorare con Trump che più volte ha espresso ammirazione per Vladimir Putin. © RIPRODUZIONE RISERVATA. ANDREA FRANCESCHI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 13 novembre 2016 Palermo Mania Trasporti marittimi DALL' ITALIA Le navi da crociera, i traghetti ed i treni scaricano i liquami nel mare e lungo le tratte ferroviarie. L' industria dei trasporti sotto accusa I mezzi di trasporto che scaricano le deiezioni dei passeggeri in corsa sono le navi d a crociera, i traghetti e anche i treni in alcuni paesi nei quali il trasporto ferroviario è rimasto indietro che chiedono ai passeggeri di non servirsi delle toilette alle fermate nelle stazioni. Ma sono le navi, in particolare le insospettabili da crociera ed i traghetti quelle che hanno un brutto vizio, di notte, lontano da occhi indiscreti, di liberarsi di ogni tipo di rifiuto. Secondo l' Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) una crociera con "3.000 passeggeri, può generare circa 750.000 litri di rifiuti e acque reflue e circa 3.785.000 litri di acque grigie derivate da docce e altre tubature in una settimana standard". L' EPA, inoltre, afferma che "alcuni dei flussi di scarico generati dalle navi d a crociera contengono acque di sentina (l' acqua che si raccoglie nella parte più bassa dello scafo della nave e che contiene petrolio, grasso e altri contaminanti), acque reflue, acque grigie (l' acqua di docce, lavandini, lavanderie e cucine), acqua di zavorra (l' acqua tenuta a bordo o scaricata da un' imbarcazione per mantenere la stabilità) e rifiuti solidi (rifiuti alimentari e spazzatura)". Questi reflui contengono sostanze inquinanti, compreso materia fecale, batteri, virus, agenti patogeni, i nutrienti, rifiuti e prodotti farmaceutici pericolosi, ognuno dei quali può essere dannoso per la salute umana e la vita acquatica. Nonostante tali statistiche, alle navi da crociera non è proibito, nella maggior parte delle zone, rilasciare nel mare le acque reflue e le acque grigie trattate. Nessuno vuole colpevolizzare un settore, ma bastano pochissimi furbi per creare grandi danni e a far presto a trasformare il mare in una grande pattumiera. In Italia le regioni dove si concentrano le infrazioni sono l' area fra la Toscana e il Lazio e la Sicilia. Ma sanzionare, in Italia, è stato finora impossibile. Bisogna intervenire in flagranza di reato, sorprendere cioè la nave mentre si libera di quello che ha in pancia. La buona notizia è che sono stati fatti dei passi avanti che tutt' ora proseguono per rendere le navi da crociera più sensibili nei confronti dell' ambiente. Organizzazioni come la IMO (International Maritime Organization), la MARPOL (International Convention for the Prevention of Pollution from Ships) e l' EPA hanno stabilito degli standard severi per tutte le imbarcazioni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14 13 novembre 2016 < Segue Palermo Mania Trasporti marittimi commerciali. Tali standard includono delle restrizioni sul trattamento delle acque reflue, sulla riduzione dei rifiuti solidi, sull' inquinamento dell' aria e sul rispetto delle normative relative alla qualità dell' acqua. Poi c' è l' altro problema ambientale più eclatante: le navi d a crociera sono responsabili anche di notevoli quantità di inquinamento atmosferico derivanti dal carburante sporco che bruciano. Anche quando sono attraccate in un porto, le navi da crociera spesso utilizzano inquinantissimi motori diesel per fornire energia elettrica ai passeggeri ed all' equipaggio. Secondo l' Epa, ogni giorno una nave da crociera media emette più anidride solforosa di 13 milioni di automobili e più fuliggine di un milione di auto. Norme simili per ridurre l' inquinamento delle navi sono state approvate dall' Unione europea, anche se il comportamento "omertoso" con il quale le compagnie crocieristiche si rifiutano di rivelare le pratiche ambientali non fa ben sperare. L' urbanizzazione repentina del mare da parte di grandi navi da crociera, sostiene Giovanni D' Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ha dimostrato la scarsa consapevolezza del loro impatto ambientale, visto che queste città galleggianti sono in grado di fornire ai loro passeggeri alcuni dei servizi normalmente dispensati ai cittadini di una piccola città. Spesso gli scali non sono attrezzati e la nave si aggiusta come può. Ma si rischia grosso, se non si interviene in tempo. Un crocerista produce ogni giorno trenta centimetri cubi di rifiuti solidi e centoventi litri di acque grigie e nere. In attesa che si organizzino i porti, allora, ci provano le navi ad attrezzarsi. Se le rigidissime norme italiane vietano di scaricare in mare qualsiasi cosa, allora bisogna distruggere, compattare e incenerire i rifiuti prodotti dai passeggeri. Le enormi quantità di cibo e bevande consumate sulle navi d a crociera, insieme alle acque delle lavanderie, delle piscina, strutture sanitarie, dei laboratori fotografici, delle spa e delle dry cleaning stations, devono andare da qualche parte. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 13 novembre 2016 TempoStretto Trasporti marittimi Certo che m' arrabbio Se il no al Ponte ci fa somigliare all' ultimo giapponese in una guerra che non c' è Premessa: credere a quanto dice Renzi sul Ponte, in piena campagna referendaria, è come credere che Babbo Natale entri dal camino di casa e ci porti i doni sul serio. Fino al 5 dicembre considero quelle dichiarazioni alla stregua della quattordicesima ai pensionati, del taglio alle tasse e alla cellulite, dell' abolizione definitiva dell' Imu e della sfortuna ed al fatto che se vince il sì saremo tutti belli, alti, giovani, biondi e con gli occhi azzurri.Detto questo penso invece che, dopo 30 anni, sia il caso di affrontare in modo laico il tema del Ponte sullo Stretto. Infatti è pur vero che Babbo Natale non esiste con la pancia, la barba bianca, la slitta, ma i doni sotto l' albero arrivano realmente Sono stata una no pontista convinta, non tanto per passione quanto per disincanto. Più che la tutela degli uccelli migratori mi spaventava la posa della prima pietra. Ho sempre pensato che dopo la prima pietra, nella Messina delle incompiute , avrebbero messo la decima e la centesima pietra ma poi la cosa si sarebbe fermata lì per i secoli dei secoli lasciandoci la città come un cantiere aperto. Amo la cartolina dello Stretto senza il Ponte, con il pilone che svetta a Torre Faro tra cielo e mare, ma amo ancora di più la mia terra e mi si spezza il cuore a vederla morire anno per anno.Ho partecipato ai cortei no ponte degli anni '90 più da ambientalista che da cronista ed oltre 20 anni fa le mie migliori litigate le ho fatte con Enzo Garofalo, si pontista convinto da sempre. Temo le infiltrazioni mafiose oggi come allora, ma mi fa più terrore sapere che nei 30 anni di no al Ponte Messina ha perso 40 mila persone andate via per lavoro, per studio, per vivere o sopravvivere. In quasi 30 anni ho girato il mondo ed ho visto miriadi di ponti e terre felici e ricche di infrastrutture. Ogni volta che tornavo da questi viaggi Messina era sempre più irraggiungibile, sempre più isolata. Ogni volta un treno un meno, una nave in meno, una Metromare in meno, un disagio in più.Rientrando da Roma, a fine settembre, a causa dello sciopero Alitalia sono stata costretta a prendere un treno che arriva a Villa San Giovanni in un orario normale per il resto del mondo ma non per le Ferrovie. Giunta a Villa, insieme a decine di messinesi, siamo scesi correndo dal vagone, con trolley, valigie, borsoni, inciampando sulle scale mobili della stazione, rischiando la vita lungo il percorso per non finire sotto auto e tir. Come una folla che scappa da un disastro siamo arrivati tutti senza fiato alla biglietteria della Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16 13 novembre 2016 < Segue TempoStretto Trasporti marittimi Caronte, abbiamo pagato 2.50 a persona e sempre correndo siamo saliti a bordo della nave,valigie, trolley, borsoni in mano, per poi arrancare sulle ripide scale. Abbiamo toccato suolo mezz' ora dopo,zig zagando tra gas di scarico di camion e tir. Finalmente a casa. E mi sono detta: ma davvero il problema di Messina è il Ponte? O piuttosto con la scusa che siamo contrari al Ponte ci hanno fatto crogiolare nella nostra antistoricità e ci hanno fregato lasciandoci nel Pleistocene delle infrastrutture? Nei giorni scorsi 16 associazioni hanno organizzato una conferenza stampa per ribadire la loro posizione favorevole all' opera. Dopo decenni di battaglie ci siamo ritrovati con un pugno di mosche in mano e con l' amaro in bocca nel vedere i nostri figli che vanno via. Così ho fatto alcune riflessioni che voglio condividere con i lettori di Tempostretto. Non ho la verità in tasca, ma del resto nessuno ce l' ha. 1)Dicevamo no al Ponte sì alle infrastrutture 20 anni dopo non hanno fatto né l' uno né le altre. Non ci hanno fatto neanche le opere di compensazione. Entriamo nel terzo millennio con lo stato delle infrastrutture di stampo medievale. 2)Il mondo è pieno di Ponti che uniscono perché il nostro divide? Dal Giappone all' America dall' Inghilterra alla Francia i ponti uniscono e persino noi messinesi, in veste di turisti, non resistiamo alla tentazione delle foto di rito. Li costruiscono in un centesimo del tempo che noi abbiamo utilizzato per avversarli. Il ponte, come concetto e come opera è nato per unire, invece solo a Messina divide. 3)Il Ponte porta la mafia Questa frase è la resa alla mafia. Dire che non dobbiamo fare il Ponte perché le cosche ci metterebbero le mani sopra equivale a considerarci impotenti di fronte alla mafia e a ritenere inutili 30 anni di lotta per la legalità. Se nel 2016 riteniamo che lo Stato, la giustizia, le forze dell' ordine, non possano far nulla allora tanto vale chiudere la Sicilia. Questo discorso vale per la mafia ma anche per la corruzione. E' come non aprire un negozio per timore che ti chiedano il pizzo. Apri il negozio e quando viene il mafioso gli fai trovare i carabinieri. Questo ci hanno insegnato 30 anni di lotta alla mafia. 4)Il Ponte devasta il paesaggio Forse mi sono persa qualcosa ma non mi sembra che in alternativa al Ponte qualcuno in questo quarto di secolo abbia difeso il paesaggio e abbia reso Messina come Rimini, Barcellona di Spagna, le Baleari. Vedo solo una costa abbandonata ai liquami, al dissesto, alla sporcizia. Non ne abbiamo fatto né oasi né zona turistica. Da Maregrosso a Faro passando per la zona falcata, la passeggiata a mare e a Fiera non abbiamo brillato per valorizzazione delle risorse. 5)Il Ponte non porta sviluppo Anche in questo caso mi sono persa qualcosa. Siamo terra arida e senza lavoro. Che opportunità abbiamo dato ai nostri figli dicendo no a migliaia di euro di risorse? Mentre altrove autostrade del mare e dei cieli, corridoi europei, porti, ferrovie, infrastrutture di ogni genere portano lavoro e sviluppo noi siamo gli ultimi giapponesi che non sanno che la guerra è finita .Abbiamo detto no ai cantieri del ponte, ma non se ne sono aperti di nessun altro genere, abbiamo detto no ai lavori pubblici e non ce ne sono stati di altro genere, abbiamo detto di no ad un fiume di risorse, ai posti di lavoro. E siamo diventati deserto. L' altro giorno mio figlio ha detto che è contrario al Ponte. Ha 21 anni, esattamente quanti io ne ho passati a dire no. In questi 21 anni la mia terra non è stata arricchita dal mio no. Lui dice no perché da giovani il tempo non sembra così veloce, pensi di possederlo e di guidarlo. Io, inizio a pensare che il Babbo Natale che ha annunciato Renzi non esiste ma ai nostri nipoti qualcosa sotto l' albero di più concreto di treni preistorici, autostrade colabrodo, traghetti che dismettono e un' Italia sempre più lontana, dovremmo metterlo prima o poi.Se non questo Natale almeno uno dei prossimi 30.Rosaria Brancato. ROSARIA BRANCATO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17