rassegna stampa del 2 settembre 2016

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rassegna stampa del 2 settembre 2016
USTICA LINES
Venerdì, 02 settembre 2016
USTICA LINES
Venerdì, 02 settembre 2016
Ustica Lines
02/09/2016 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 12
Bartolino Leone
Fiamme sulla crociera alle Eolie: salvi 165 turisti
02/09/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 5
SALVATORE SARPI
Incendio a bordo, croceristi evacuati in mare
01/09/2016 Gazzetta del Sud Pagina 25
Peppe Paino
Alle Eolie boom di presenze, ma solo mordi e fuggi
02/09/2016 Live Sicilia
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3
5
Incendio su una nave a Stromboli La Siremar va in soccorso
02/09/2016 Ansa.it ­
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Fuoco su nave crociera, tutti in salvo
02/09/2016 Newsitaliane.it
7
Momenti di paura a bordo della nave da crociera Sea Dream: fuoco a bordo,...
02/09/2016 Il Mattino Pagina 29
1
CRISTINA CENNAMO
Fiamme a bordo dello yacht, passeggeri in salvo
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Autorità portuali
02/09/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 23
11
L' appello dei pendolari: più corse e più fermate
02/09/2016 Gazzetta del Sud Pagina 17
SEBASTIANO SALEMI
Delrio: Augusta sede della port authority
02/09/2016 Gazzetta del Sud Pagina 22
ALESSANDRO TUMINO
Porto, 15 giorni per ottenere la vitale autonomia
02/09/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 27
14
16
Pulizia del canalone dei veleni C' è un nuovo iter ma gli Enti...
02/09/2016 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 30
17
L' inferno annunciato di via Crispi: blocchi fino a tre ore per i...
02/09/2016 La Sicilia (ed. Enna) Pagina 28
13
CESARE LA MARCA
Cinquanta navi crociera e 50mila container merci
02/09/2016 Quotidiano di Sicilia Pagina 11
19
21
Tra 15 giorni prenderanno il via i lavori per aprire il porto alla...
Trasporti Marittimi
02/09/2016 L' Avvisatore Marittimo ­
23
Legge portuale inadeguata, offensiva Ue
02/09/2016 MF Pagina 12
25
Condotte, arriva l' ok per il porto turistico di Otranto
02/09/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 12
RAOUL DE FORCADE
È legge la riforma sulla governance dei porti italiani
27
Trasporti marittimi
01/09/2016 Adnkronos
29
Moby, Tirrenia e Ligabue al fianco della Croce Rossa Italiana per aiutare...
02/09/2016 Giornale di Sicilia (ed. Messina­Catania) Pagina 20
30
S. Agata, alla stazione senza bar e toilette E la biglietteria chiusa
02/09/2016 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa­Ragusa) Pagina 12
32
Fiamme sulla crociera alle Eolie: salvi 165 turisti
02/09/2016 Il Mattino Pagina 29
ANTONINO PANE
La protesta
02/09/2016 MF Pagina 19
NICOLA CAPUZZO
Si salvano solo le cisterne
33
35
Porti
01/09/2016 Ansa
37
Concordia, si conclude l' ultimo viaggio
02/09/2016 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 28
39
Nave francese fa indagini su faglie al largo della costa
02/09/2016 La Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 30
40
Ufficio marittimo Luca Provenzano lascia il comando
02/09/2016 MF Pagina 19
41
nonsolomare
02/09/2016 MF Pagina 20
Il Gip cerca partner finanziario
NICOLA CAPUZZO
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2 settembre 2016
Pagina 12
Giornale di Sicilia (ed.
Trapani)
Ustica Lines
PANICO SULLA VACANZA. L' incendio sulla nave di lusso Sea Dream è stato domato dall'
equipaggio. In soccorso il traghetto in viaggio dall' arcipelago verso Napoli
Fiamme sulla crociera alle Eolie: salvi 165 turisti
Vacanze con il brivido per 165 turisti stranieri a
bordo di una nave da crociera di lusso in
navigazione al largo delle Eolie che
improvvisamente ha preso fuoco. E sono stati
momenti di panico. L' allarme è stato raccolto
dalle Capitanerie di porto di Reggio Calabria e
di Napoli che hanno inviato prontamente due
motovedette ed è stato anche «dirottato» nel
tratto di mare il traghetto di linea della
Compagnia di Navigazione Siciliana «Isola di
Stromboli» che partito da Lipari era diretto a
Napoli. A bordo della «Sea Dream», battente
bandiera delle Bahamas, 165 turisti stranieri,
più i componenti dell' equipaggio.
La nave ha preso fuoco nel pri mo pomeriggio
a circa 30 miglia da Stromboli, esattamente a
nord nord ovest dell' isola. L' incendio è stato
comunque domato dallo stesso equipaggio,
ma a bordo tra i turisti tra i quali anziani ed
anche bambini, ci sono stati momenti di
grande preoccupazione. I passeggeri per
maggior sicurezza sono stati trasferiti sul
traghetto della «Sns» e sono stati soccorsi e
rifocil lati dall' equipaggio ex Siremar.
Paura a parte, stanno tutti bene. Il traghetto
con circa due ore di ritardo ha proseguito il
viaggio alla volta di Napoli dove in serata ha
attraccato nel porto del capoluogo campano.
I turisti proseguiranno il viaggio con mezzi messi a disposizione dalla società proprietaria della nave da
crociera. La «Sea Dream», è una nave da crociera, di lusso. Una notte a bordo costa 500 euro a testa e
una traversata di una settimana si aggira sui 6 mila euro: cifre di gran lunga superiori ai costi medi delle
grandi compagnie.
La nave, ha una lunghezza di 105 metri ed appartiene alla compagnia di crociere a 5 stelle Seadream
yacht club di Miami. La Sea Dream era stata votata miglior nave da cro ciera di lusso del 2015, ed è in
servizio dal 1984 e vanta a bordo servizi di ogni genere tra cui anche una libreria, piano bar, casino,
sala per giochi di carte, golf, spa. La nave effettua crociere nel Mediterrano e più volte ha toccato Lipari,
fermandosi davanti al castello. I turisti di solito vengono trasferiti con i tender nella piazzetta di Marina
Corta per un passeggiata con shopping sulla via Garibaldi e sul corso Vittorio Emanuele, visita al
museo o giro dell' isola con i bus della ditta Uso tra faraglioni e cave di pomice.
Bartolino Leone
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2 settembre 2016
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Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Ustica Lines
A largo di Stromboli il prezioso intervento di soccorso di una nave della Siremar
Incendio a bordo, croceristi evacuati in mare
Tragedia sfiorata sulla "Sea Dream 1" partita da Giardini Naxos
Salvatore Sarpi STROMBOLI Un gruppo di
196 persone ­ 101 tra turisti inglesi, cinesi e 95
uomini di equipaggio ­ che si trovava a bordo
della "Sea Dream 1", una piccola nave da
crociera battente bandiera delle Bahamas
partita dal porto di Giardini Naxos e in difficoltà
quando già incrociava al largo di Stromboli, è
stato soccorso dalla nave "Isola di Vulcano"
della SNS. Divampato per cause ancora da
accertare, un incendio sviluppatosi nella sala
macchine ha fatto scattare l' allarme che è
stato raccolto da Palermo ­radio. Dal comando
generale di Roma della Guardia costiera sono
state fatte confluire in zona delle motovedette
d' altura salpate una da Napoli e l' altra, la CP
265, da Vibo Marina. Alle operazioni ­ con il
"teatro" ormai spostatosi a nord della costa
calabrese, a largo di Palinuro, in Campania, ­
hanno preso parte anche alcuni mercantili e,
soprattutto, il mezzo della SNS (Società
Navigazione Siciliana), in rotta da Milazzo ­
Isole Eolie verso Napoli che aveva lasciato da
poco l' isola di Stromboli. Tralasciando l'
usuale rotta la nave, sotto il coordinamento
della Direzione maritti ma della Calabria e
della Basilicata Tirrenica guidata dal capitano
di vascello Giancarlo Russo, catanese, è stato
raggiunto il mezzo in difficoltà (dove l' incendio
frattanto era stato domato dallo stesso equipaggio). Sul volto dei passeggeri l' apprensione per quella
avventura ma anche il sollievo per l' efficace risposta della "macchina" dei soccorsi. Tutti i 101
passeggeri sono stati trasbordati sulla "Isola di Vulcano" dove hanno ricevuto l' assistenza dall'
equipaggio. La nave SNS, con a bordo anche 65 dei 95 membri dell' equipaggio, ha proseguito la sua
corsa verso Napoli dove è giunta nella serata di ieri. Gli altri 30 marittimi sono rimasti sulla "Sea Dream
1", con l' assistenza della motovedetta partita da Vibo, in attesa dell' intervento dei rimorchiatori che la
condurranno a Napoli.3.
SALVATORE SARPI
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1 settembre 2016
Pagina 25
Gazzetta del Sud
Ustica Lines
FOCUS TURISMO­ Dal prossimo anno tassa di sbarco a 5 euro
Alle Eolie boom di presenze, ma solo mordi e fuggi
Ormai inderogabile la necessità di regolamentare gli arrivi d' agosto. Si punta anche a
destagionalizzare
LIPARI Non è più l' eldorado degli anni '70, '80
e '90 e, quindi, non sono più le isole dei
"vacanzieri". Per i tempi che corrono gli
albergatori possono ritenersi soddisfatti ma le
migliaia di visitatori di quest' anno nell'
arcipelago eoliano, comunque
prevalentemente ad agosto nonostante il
deciso incremento rispetto all' anno scorso a
giugno e luglio, potrebbero trarre in inganno. E
mentre iniziano i soliti processi ad una
stagione che, in quanto a presenze, è stata
sicuramente la migliore degli ultimi dieci anni,
non si può non tener conto delle criticità
emerse in questi "gioielli" che, ancora,
nonostante l' assalto per terra e per mare,
continuano a restare fortunatamente tali.
Fortunatamente perché, ed è questo il
problema in assoluto da arginare, non sono
state messe in campo misure efficaci proprio
per limitare gli arrivi della massa. Sia chiaro:
questi non vogliono diventare luoghi snob per i
tanto decantati vip fotografati e riversati sui
social; anzi, tranne rare eccezioni, fanno
ancora dell' accoglienza un punto di forza. Ma
da territori fragili, e dopo il successo di quest'
anno attentamente monitorati, non possono più
sopportare il repentino passaggio di presenze
per venti giorni da 20­25.000 persone a
100.000. Perché semplicemente salta tutto, o quasi. In particolare nel capoluogo, Lipari, che, va
ricordato, amministra sei isole. Ecco perché si guarda al conquistato aumento della tassa di sbarco, a 5
euro, dal 2017 con agevolazioni che saranno decise dal consiglio comunale.
Il Comune ha sforato, seppur di poco, i vincoli del "patto di stabilità". Anche quest' anno, come del resto
moltissimi enti siciliani, non si sa come e quando potrà chiudere il bilancio anche, e soprattutto, perla
forte contrazione delle risorse statali e regionali, nonostante le azioni di recupero di evasione ed
elusione ma anche debiti fuori bilancio che spuntano come i funghi dal passato. Risultato: mancano
consistenti risorse per controlli legati al settore annonario e alla sicurezza, per il concreto avvio della
gestione integrata dei rifiuti e per la manutenzione in genere del territorio con la quale, pensando alla
sentieristica, si potrebbe finalmente puntare su un segmento importante per la destagionalizzazione.
I gruppi di turisti stranieri, che prediligono le escursioni, arrivano numerosi ogni anno ma le lamentele,
nelle isole patrimonio dell' Unesco, non si contano più.
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1 settembre 2016
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Gazzetta del Sud
Ustica Lines
E per la tutela del mare (la risorsa principale) l' istituzione della riserva sembra ormai indispensabile
anche a vantaggio degli stessi pescatori che, frattanto, per tirare avanti hanno inflazionato il settore delle
minicrociere di nicchia. Il sindaco Marco Giorgianni, alla luce delle tante presenze, specie per la festa di
San Bartolo, ormai appuntamento clou, si dichiara ottimista per il futuro.
«Abbiamo notato ­ ha osservato ­ anche un certo numero di "personaggi" che dimostrano come l'
appeal delle Eolie si mantenga forte. Siamo anche soddisfatti per come si sta concludendo questa
stagione per il livello dei servizi e per alcune criticità che sono state superate. Salvo casi sporadici, e
per i quali ci scusiamo ­ ha continuato ­ non si sono registrati particolari difficoltà nel servizio idrico e nei
servizi fognari in considerazione delle emergenze degli anni passati. I trasporti sono stati efficienti e
numerosi anche con l' inserimento di nuove tratte come quelle per Vibo e con la garanzia di numerose
corse speciali a copertura della grande richiesta. Unico inconveniente importante ­ ha rilevato il sindaco
­ si è registrato nella tratta della nave per Napoli con un intervento di mitigazione del disagio
prontamente predisposto dalla "Società di navigazione siciliana". Tratta che, comunque, è stata
potenziata nel numero delle corse». Ed ancora, ha continuato, «per i servizi marittimi si sono
certamente rivelati utili gli interventi effettuati dall' Amministrazione per la sistemazione delle aree
portuali e, in particolare, per quelle di Stromboli e di Vulcano. Purtroppo abbiamo dovuto affrontare una
emergenza nella quale siamo stati coinvolti per lo smaltimento dei rifiuti e per la quale ci siamo
prodigati tratante difficoltà per superare le conseguenze più evidenti.
Certamente l' ente avrà in futuro una maggiore capacità di far fronte alle necessità che scaturiscono dal
dover prestare servizi e assicurare la sicurezza per un numero così importante di residenti e vacanzieri,
anche giornalieri, che in modo massiccio raggiungono le nostre isole. Soprattutto ­ ha annunciato
Giorgianni ­ sarà decisiva l' applicazione della nuova tassa di sbarco».3.
Peppe Paino
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2 settembre 2016
Live Sicilia
Ustica Lines
Incendio su una nave a Stromboli La Siremar va in
soccorso
STROMBOLI (MESSINA) ­ Incendio a bordo
della nave 'Sea Dream I' battente bandiera
delle Bahamas a trenta miglia nord­nord­ovest
dall'isola di Stromboli. E' intervenuta la
Capitaneria e sono state domate le fiamme. I
passeggeri sono stati messi in salvo. Ancora
da appurare i motivi del rogo. Nessuna
persona è rimasta ferita e nei soccorsi è stata
impegnata la nave della flotta Siremar "Isola di
Vulcano" che ha imbarcato assistito e
rifocillato 165
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2 settembre 2016
Ansa.it ­
Ustica Lines
Fuoco su nave crociera, tutti in salvo
(ANSA) ­ NAPOLI, 1 SET ­ Sono sbarcati a
Napoli in serata i 105 passeggeri e i 61
membri dell'equipaggio della nave da crociera
Sea Dream I sulla quale nel pomeriggio si è
verificato un incendio, tra Amalfi e Palinuro,
all'interno della sala macchine che ha
provocato il blocco del motore e l'avaria della
nave ritenuta tra le più lussuose al mondo per
le attività crocieristiche. La nave è stata
rimorchiata dai Rimorchiatori napoletani
mentre i passeggeri sono stati fatti trasbordare
sul mezzo veloce 'Isola di Vulcano' della
Siremar che ha deviato la corsa. Secondo
quanto riferisce la Capitaneria di Porto, i
passeggeri sono in buone condizioni.(ANSA).
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2 settembre 2016
Newsitaliane.it
Ustica Lines
Momenti di paura a bordo della nave da crociera
Sea Dream: fuoco a bordo, passeggeri ed
equipaggio tratti in salvo
Momenti di forte tensione sono stati quelli
vissuti, nella giornata di ieri giovedì 1°
settembre 2016, a bordo della nave da
crociera Sea Dream I all'interno della quale,
proprio mentre nel pomeriggio di ieri si trovava
a transitare nella zona tra Amalfi e Palinuro, si
è verificato un incendio che ha fatto molto
preoccupare sia i membri dell'equipaggio che i
passeggeri che si trovavano appunto a bordo
della nave.Secondo quanto trapelato dalle
prime indiscrezioni sulla vicenda sembrerebbe
che il rogo abbia avuto luogo all'interno della
sala macchine causando uno stato di allerta
generale. Immediatamente è stato lanciato
l'allarme in quanto il rogo aveva provocato il
blocco del motore e quindi l'avaria della nave
considerata, tra le altre, proprio una delle più
lussuose al mondo. Sul luogo in cui si trovava
la Sea Dream ecco che poco dopo è
immediatamente intervenuta la Capitaneria di
Porto impegnata appunto nel prestare
soccorso ai 165 passeggeri che in quel
momento si trovavano sulla nave in uno stato
di particolare allerta. E proprio i passeggeri
della nave Sea Dream I sono stati
immediatamente messi in salvo tutti e 165 e
fortunatamente nessuno di questi ha riportato
gravi ferite.Al momento comunque non
sembrerebbero essere ancora chiari i motivi per cui il rogo sia scoppiato all'interno della nave in
questione ma fortunatamente nessuno si trova in pericolo di vita. Purtroppo non è questo il primo caso
in cui, a bordo di piccole e grandi navi si verificano terribili incidenti che causano oltre che il ferimento di
tante persone, nei casi più gravi, anche la loro morte, ma per fortuna però non è questo il caso che
riguarda la nave Sea Dream I sulla quale nel pomeriggio di ieri si è verificato l'incendio. Come
precedentemente anticipato proprio la Sea Dream considerata una nave di lusso anzi nello specifico è
stata votata come la nave da crociera di lusso del 2015. La prima volta che la nave in questione è
entrata in servizio è stato moltissimi anni fa ed esattamente nell'ormai lontano 1984 e, i passeggeri che
decidono di viaggiare con la Sea Dream possono usufruire, a bordo, di numerosi servizi e tra questi vi
troviamo una libreria, piano bar, casino, sala per giochi di carte, golf ed infine anche la spa.Ritornando a
parlare dell'incidente verificatosi nel pomeriggio di ieri ecco che, in soccorso ai numerosi passeggeri
che si trovavano proprio all'interno della nave è arrivata, poco dopo essere stato lanciato l'allarme,
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2 settembre 2016
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Newsitaliane.it
Ustica Lines
proprio la nave della flotta Siremar Isola di Vulcano che ha imbarcato e assistito 165 passeggeri. I
rimorchiatori napoletani si sono impegnati nel trainare la nave mentre invece, i passeggeri che fino a
poco tempo prima vi si trovavano dentro, come precedentemente anticipato sono stati fatti trasbordare
sul mezzo veloce Isola di Vulcano' della Siremar e dunque tratti in salvo.
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2 settembre 2016
Pagina 29
Il Mattino
Ustica Lines
L' incendio La «Sea Dream» era stata definita, nel 2015, «migliore nave da crociera di lusso»
Fiamme a bordo dello yacht, passeggeri in salvo
Illesi i 105 ospiti e i 61 membri dell' equipaggio. Il fuoco nelle acque tra Amalfi e
Positano
Cristina Cennamo Molta paura ma nessun
ferito per gli ospiti della Sea Dream I, una nave
da crociera extra lusso battente bandiera delle
Bahamas che ieri pomeriggio ha preso fuoco
improvvisamente a trenta miglia nord­nord­
ovest dall' isola di Stromboli, in Sicilia. Il
salvataggio tempestivo è stato merito dell'
equipaggio della nave veloce della Siremar
Isola di Vulcano, che in quel momento si
trovava sulla rotta Milazzo­Eolie­Napoli.
ll capitano del traghetto infatti, allertato
immediatamente dalla Capitaneria di Porto di
Napoli subito dopo la ricezione della richiesta
di soccorso da parte della Sea Dream I, ha
drasticamente deviato in direzione dei
malcapitati ed in tempo record ha recuperato
attraverso le pilotine di salvataggio ben 165
persone di cui oltre cento passeggeri ed una
sessantina di membri dell' equipaggio.
I naufraghi sono stati tranquillizzati dal
personale della Siremar che li ha
accompagnati fino al Porto d i Napoli. I
passeggeri sono stati quindi ospitati a bordo di
bus privati e accompagnati velocemente in
alcuni alberghi della Costiera per riprendersi
al più presto dalla disavventura.
Ancora tutti da accertare invece i motivi del
rogo.
Molto probabilmente l' incendio potrebbe
essere scoppiato all' interno della sala macchine.
La Sea Dream è considerata tra le navi più lussuose al mondo per le attività crocieristiche. Votata
miglior nave da crociera di lusso del 2015 la Sea Dream, in servizio dal 1984, vanta servizi e comfort di
ogni genere tra cui anche una libreria, una sala piano bar, l' immancabile casino con una sala a parte
per i soli giochi di carte, un' area per la simulazione del gioco del golf e naturalmente una spa in cui
rilassarsi tra un bagno in piscina ed una visita a terra. Un gioiellino del mare insomma, che stamattina
arriverà a sua volta nel porto di Napoli trainata dai mezzi dei Rimorchiatori Napoletani che la
consegneranno a chi dovrà poi farsi carico della riparazione.
«Non è assolutamente un Titanic dei giorni nostri ­ spiega infatti il presidente della Rimorchiatori
Napoletani Gianni Andrea de Domenico ­ e molto probabilmente potrebbe tornare a navigare anche nel
giro di poco, ammesso che non siano state compromesse altre parti del motore.
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2 settembre 2016
Pagina 29
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Il Mattino
Ustica Lines
In ogni caso, stando a quel che ci è parso di capire, si tratta di nulla che non si possa risolvere o
riparare».
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
CRISTINA CENNAMO
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2 settembre 2016
Pagina 23
Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Autorità portuali
Il Comitato nato a Pellaro chiede il miglioramento del servizio di trasporto ferroviario
L' appello dei pendolari: più corse e più fermate
L' assessore regionale ai Trasporti Musmanno: «Sulla linea ionica abbiamo fatto un
investimento»
Chiedono di essere ascoltati.
Prima che si proceda alla definizione del
nuovo calendario. I pendolari della zona sud
che si affidano al treno per gli spostamenti
vogliono far pervenire le loro istanze al tavolo
in cui maturano le decisioni. Il Comitato nato a
Pellaro, guidato da Giuseppe Imbalzano sta
ricevendo sempre nuove adesioni. L' ultima
assemblea ha registrato la presenza di
delegazioni di diverse località del litorale
ionico, tanto che nelle prossime settimane è
previsto un calendario di incontri tra Lazzaro,
Saline e Reggio centro per poi passare all'
area nord del costa. "Buchi" di ore tra una
corsa e l' altra, stazioni che vengono
"ignorate", orari che non vanno incontro alle
esigenze di chi usa i mezzi di trasporto
pubblico per lavorare e poi tutto il sistema
pensato non certo all' insegna dell'
i n t e r m o d a l i t à c o n g l i aliscafi v e l o c i p e r
Messina. «C' è da segnalare la alquanto
bizzarra gestione delle fermate dei treni
Reggio Centrale ­ Roccella, che sebbene
abbiano visto ripristinate le fermate Pellaro e
Lazzaro, non fermano alle stazioni Omeca e
Saline Joniche.
Tra le criticità più importanti: la mancanza di
un treno che da Melito Porto Salvo arrivi a
Reggio Centrale entro le 7.15, con prosecuzione verso Villa per consentire le coincidenze con i mezzi
veloci per Messina. Un treno presente con il vecchio orario. Allucinante è il buco di oltre due ore nella
fascia 11­14, 213 minuti per la precisione, in direzione Melito Porto Salvo, in cui le fermate che vanno
Reggio Omeca a Saline non vedono alcun treno sostare presso i loro marciapiedi, con ovvi disagi per i
tanti studenti che utilizzano il treno». E infine: «Altrettanto incredibile è l' assenza totale di treni dopo le
18.42, sempre in direzione Melito, per le stazioni di Aeroporto, San Gregorio, Boca le, Saline J., e come
dimenticare il fatto che l' ultimo treno disponibile verso la Jonica parte da Reggio alle 20.25.
Orari che sicuramente non soddisfano i tanti lavoratori pendolari che vedono finire il loro turno di lavoro
oltre le 21».
Alla luce di questo quadro «La prossima settimana ­ spiega il presidente Imbalzano ­ invieremo
richiesta accreditamento all' assessorato regionale ai Trasporti della regione in modo da poter
partecipare ai tavoli tecnici di concertazione e con Trenitalia, per diventare interlocutori ufficiali».
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2 settembre 2016
Pagina 23
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Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Autorità portuali
L' assessore regionale ai Trasporti, Roberto Musmanno da canto suo chiarisce: «Abbiamo deciso di
formulare le proposte orarie ascoltando l' associazione dei pendolari accreditate al tavolo. Nel mese di
giugno abbiamo inviato le proposte di modifica a Trenitalia per verificare la possibilità di intervenire sul
piano.
Sono stati previsti due step, il primo si è consumato a giugno quando sono state introdotte 4­5
modifiche, per le atre si è rinviato a settembre quando ci saranno delle variazione all' orario estivo». E
infatti in attorno alla prima decade del mese è previsto un nuovo incontro tecnico con Rfi e Trenitalia,
che segue a quello promosso ad agosto.
«Cerchiamo di ascoltare e rispondere alle istanze ma certo non riusciamo ad accontentare tutti. Se
inseriamo nuove fermate ad una tratta che è prevista veloce è ovvio che si allungano i tempi di
percorrenza». Ma fatta questa premessa sul modus agendi il componente dell' esecutivo Oliverio mette
l' accento su un dato: «Sulla linea ionica abbiamo fato una scelta di fondo. Abbiamo deciso di "investire"
nonostante si producono ricavi minori rispetto ad altre aree abbiamo incrementato 1300 chilometri treno
in più rispetto allo scorso anno.
Una scommessa con il territorio». Non solo «abbiamo proposto proprio per la linea ionica di aumentare
i tempi di scambio a Catanzaro Lido che adesso sono solo di 5 minuti e questo genera non pochi
problemi per le coincidenze e abbiamo chiesto di inserire delle fermate aggiuntive sulla tratta veloce
Reggio ­Catanzaro Lido. Quattro nuove fermate: Bianco, Bova, Guardavalle e Caulonia». Proposte al
vaglio di Trenitalia.3(e.d.
)
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2 settembre 2016
Pagina 17
Gazzetta del Sud
Autorità portuali
Il ministro conferma l' indicazione per la Sicilia orientale
Delrio: Augusta sede della port authority
Sebastiano Salemi AUGUSTA Il ministro
Graziano Delrio garantisce: Augusta resterà
sede della port authority della Sicilia orientale.
Il rappresentante del Governo nazionale ha
incontrato la parlamentare nazionale,
Amoddio, rassicurandola sulle intenzioni del
Governo anche riguardo alle risorse finanziarie
per i lavori necessari nel porto di Augusta che
non sono a rischio. «Su ri chiesta del circolo di
Augusta, in occasione del festival dell' Unità
che si svolge a Catania, ho incontrato ­ fa
sapere l' on.
Amoddio ­ il Ministro Graziano Delrio. Le
risposte del ministro sono state nette e senza
equivoci: la sede della port autority , secondo i
criteri previsti dalla legge sarà Augusta,
perché porto core. Una eventuale diversa
localizzazione, se adeguatamente motivata
potrebbe aversi, qualora non in contrasto con
le linee guida della riforma, solo su richiesta
della regione. Richiesta che allo stato non è
stata avanzata.
Le risorse finanziarie disponibili per i lavori
necessari nel porto di Augusta non sono a
rischio, sono addirittura sovrabbondanti
rispetto alle necessità dello scalo. Il Ministro si
è dichiarato disponibile a partecipare ad un
incontro sulla portualità della Sicilia orientale
ad Augusta subito dopo la nomina dei presidenti delle autorità portuali che po trà avvenire entro fine
settembre».
La parlamentare siracusa conclude con un appello: «È opportuno che tutti assumano atteggiamenti
responsabili e utili affinchè questa fase delicata dell' epocale riforma dei porti avvenga senza falsi
allarmi, né isterismi, confidando nella serietà del Ministro e nel processo politico in corso che vede,
finalmente, il governo affrontare i temi più spinosi del Paese, a lungo ignorati».3.
SEBASTIANO SALEMI
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2 settembre 2016
Pagina 22
Gazzetta del Sud
Autorità portuali
Pubblicata la riforma Delrio
Porto, 15 giorni per ottenere la vitale autonomia
L' asse Messina ­Milazzo la merita più di tutti: per 3 anni e per sempre
Alessandro Tumino È stato pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale del 31 agosto il decreto
legislativo 169 del 4 agosto, relativo alla
"Riorganizzazione e semplificazione della
disciplina concernente le Autorità portuali
istituite dalla legge 84 del 1994. Taglia
finalmente il traguardo la riforma della
portualità v o l u t a d a l m i n i s t r o D e l r i o . L
"razionalizzazione" che ha ridotto le Autorità
portuali esistenti per i porti nazionali di prima
classe, da 24 a 15, riorganizzandole nei
compiti e nella governance e chiamandole ora
Autorità portuali di sistema.
Le nuove norme entreranno in vigore il 15
settembre ad eccezione del secondo comma
dell' articolo 22 che è entrato in vigore subito.
È quella disposizione che ha previsto la
possibilità di rinviare l' accorpamento delle
Authority di particolare rilevanza, anche per le
città e province di riferimento. Ed è conto alla
rovescia: dovranno essere, infatti, i presidenti
delle Regioni a chiedere, entro 15 giorni, la
proroga fino a 3 anni.
In caso di imperdonabile inerzia dal 16
settembre la Delrio entrerebbe
automaticamente in vigore anche per questi
scali strategici come Messina ­Milazzo i cui
piani regolatori, programmi d' investimenti o di
valorizzazione rischiano di essere pregiudicati dall' immediata perdita dell' autonomia.
Risulta impossibile, numeri alla mano (di passeggeri, di merci, di introiti fiscali derivanti per lo Stato)
immaginare un sistema portuale più mortificato dalla logica degli accorpamenti ­ nel caso specifico con
il porto capofila diGioia Tauro­di quello che unisce dal 1994 l' area internazionale del porto dello Stretto
di Messina ed il polo industriale di Milazzo ­Valle del Mela. Per questo tutta la classe politica eletta nella
nostra provincia ha il dovere di chiedere allo Stato, a fianco del governatore Crocetta ( si spera) sia l'
immediata proroga di 3 anni che di ripristinare l' Autorità portuale di Messina ­Milazzo, ovvero dello
Stretto.
Benissimo ha fatto, fin dalla primavera, il Comitato portuale di Messina ­Milazzo, tramite il presidente
Antonino De Simone, a rivolgere al presidente della Regione Siciliana un accorato appello scritto.
Allegando i documenti che dimostrano gli investimenti presenti e futuri, i numeri totalizzati dai due porti,
ma anche la funzione chiave per lo sviluppo e l' occupazione ­ in una fase storica drammatica ­ del
sistema portuale di Messina­Milazzo.3.
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Gazzetta del Sud
Autorità portuali
ALESSANDRO TUMINO
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Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Autorità portuali
Ieri nuovo sopralluogo a San Ferdinando
Pulizia del canalone dei veleni C' è un nuovo iter ma
gli Enti litigano
L' acqua sarà aspirata in due punti e poi partiranno nuove attività
Mercoledì, al Dipartimento Ambiente della
Regione, il Comitato "7 Agosto" rappresentato
dal suo delegato dott. Domenico Bonelli ha
preso parte al 4.
tavolo tecnico a cui hanno partecipato gli
ormai noti soggetti chiamati a risolvere l'
emergenza del canalone dei veleni. «Dopo
una stucchevole discussione fra Autorità
Portuale, Comune di San Ferdinando, Corap e
Iam ­ scrivono gli attivisti­ che continuavano a
discutere sulla definizione delle competenze,
si è finalmente iniziato a parlare degli
interventi da attuare nella seconda fase di
messa in sicurezza e pulizia del canalone, che
prevede la rimozione totale del sedime e
pulizia del fondo cementato. Si è deciso di
avviare entro 48 ore i lavori di deviazione del
flusso di acqua sia a monte del canale, sia a
300 mt circa dall' imbocco del canale scoperto.
La destinazione di quest' ultima deviazione
sarà definita solo dopo un sopralluogo. Le
attività appena descritte saranno svolte dalla
Iam. Poi, il Comune di San Ferdinando avrà il
compito di aspirare l' acqua rimanente all'
interno del canalone. Solo dopo sarà rimosso il
sedime contaminato ancora presente sul
fondo.
Fin quando non si avranno questi risultati, non
si potrà procedere allo smaltimento del ma teriale stoccato in sito». Nella mattinata di ieri si è svolto un
sopralluogo congiunto tra gli enti coinvolti. «Ancora una volta abbiamo assistito a uno stucchevole
rimpallo di responsabilità. Alla fine è stata raggiunta una intesa. Tuttavia, si è assistito a un nuovo
cambio di percorso perché Arpacal ha prelevato nuovamente l' acqua presente nella sezione di canale
scoperta e non la sabbia stoccata in quanto la situazione è mutata rispetto al quadro analizzato in
Regione. È quindi doveroso ribadire che continuiamo ad assistere a perdite di tempo inutili che
aggravano la situazione e il comitato si chiede: "Si vuole coprire qualcuno?"».3 (red. rc.
)
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2 settembre 2016
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Giornale di Sicilia (ed.
Trapani)
Autorità portuali
L' inferno annunciato di via Crispi: blocchi fino a tre
ore per i controlli al porto
Non è bastato aprire tutti gli accessi per gli imbarchi
Peri controlli antiterrorismo agli imbarchi,
innalzati dall' Autorità portuale al livello 2 nel
corso dell' estate, ieri dalle 8 si sono
cominciate a creare code di mezzi, divenute
ben presto chilometriche. Con attese anche di
tre ore.
Giuseppe Leone OOO Il caos era stato
preventivato, con tanto di comunicato del
Comune che mercoledì invitava a stare lontani
da via Crispi. Ma l' inferno, quello no. Perché
solo di inferno si può parlare per descrivere
quello che si è registrato ieri nella zona del
porto. Un inferno di auto e tir in coda che nel
corso della giornata ha avuto inevitabili
ripercussioni lungo le strade limitrofe. Code
chilometriche, automobilisti e tir che sono stati
in fila anche fino a tre ore, arrivando, in molti
frangenti, a casi di esaurimento nervoso più
che comprensibili.
Insomma, per buona parte della giornata è
stato praticamente impossibile entrare o uscire
dalla città dal lato mare del capoluogo.
Tutto questo per i controlli antiterrorismo al
porto, innalzati dall' Autorità portuale al livello
2 nel corso dell' estate e in questi giorni da
bollino rosso per il rientro dalle ferie. Il risultato
è stato che già a partire dalle 8 di ieri si sono
cominciate a creare le prime code di grossi camion sistemati sulla parte destra della carreggiata. Ma
questo è stato solo un antipasto del girone da inferno dantesco che si è creato col passare delle ore.
Dalle 15,30, infatti, la situazione è diventata ingestibile. La polizia municipale, che in mattinata aveva
inviato quattro pattuglie divise tra l' ingresso principale del porto e piazza XIII Vittime, ha moltiplicato gli
sforzi, mandando altri uomini nel pomeriggio, dislocati nei vari varchi di via Crispi. Ma tutto è stato vano.
Gli uomini della polizia municipale hanno cercato come potevano di dirigere il traffico impazzito e sono
stati sommersi dalle numerose domande degli automobilisti che chiedevano indicazioni per trovare una
via di fuga che non c' era almeno fino alle prime ore della serata.
I quattro varchi del porto sono stati tutti aperti, come tengono a precisare dall' Autorità portuale, ma
questo non è servito per decongestionare il traffico. Tanto che nel corso del pomeriggio, come hanno
raccontato i residenti di via Crispi, gli autisti dei tir hanno messo in piedi una forma di protesta.
«Ho visto tir mettersi di traverso, occupando di fatto tutta la carreggiata e creando il caos», afferma
Saverio Latteo. Scene che sembravano tratte dal film «Un giorno di ordinaria follia» con Michael
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Giornale di Sicilia (ed.
Trapani)
Autorità portuali
Douglas si sono viste lungo le carreggiate di via Crispi fino alla Cala.
Il sole torrido sbatteva sulle macchine in fila già da via Messina Marine. Durante il momento di maggiore
traffico passavano minuti prima che gli automobilisti ingranassero la prima per fare qualche passo.
Erano in difficoltà anche i motorini che, tra un zig ­zag e l' altro, in certi punti dovevano arrendersi e
restare fermi o salivano sui marciapiedi per percorrere qualche metro. C' è anche chi ha seriamente
temuto di perdere la nave, ma, come hanno spiegato dall' Autorità portuale, le compagnie non hanno
lasciato nessuno a terra anche a costo di ritardare un po' vista l' eccezionalità del caso. E se al peggio
non c' è mai fine, come si dice in certi casi, neanche per oggi e per il resto del week end si prevedono
giorni facili nella zona del porto. La speranza è che proprio durante questo fine settimane il grosso delle
partenze da rientro possa esaurirsi per ricominciare ad avvicinarsi alla normalità a partire da lunedì.
Nel frattempo, nella tarda serata di ieri è arrivato l' esito del vertice in prefettura con il Comune e la
Tecnis che hanno discusso il nuovo cronoprogramma dei lavori dell' anello ferroviario. Da lunedì la ditta
incaricata delle opere lavorerà sul cantiere nodo Amari ­Crispi per terminare in questo tratto a
dicembre. I primi impegni assunti riguardano l' attuale cantiere di via Amari, dove le opere si
completeranno con la riapertura al traffico veicolare a partire dal mese di aprile del 2017 (tratto
prossimo a via Scordia) e sino al mese di Settembre del 2017. Nel corso del vertice il sindaco Orlando
e l' assessore alle Opere pubbliche Arcuri hanno dichiarato che «non saranno tollerati ulteriori ritardi al
programma stabilito dopo i tanti disagi che stanno subendo i cittadini».
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La Sicilia (ed. Enna)
Autorità portuali
Cinquanta navi crociera e 50mila container merci
Fase cruciale per lo scalo etneo, alla vigilia della riforma che introdurrà l' Autorità di
sistema. Tra due mesi previsto l' arretramento del varco d' accesso
CESARE LA MARCA I numeri sono buoni,
seppur lontano dall' exploit del porto di
Messina, e i margini di crescita restano molto
elevati, soprattutto da quando la nuova
darsena ha reso possibile il decentramento del
traffico commerciale.
Nella fase di picco della stagione, da aprile
allo scorso 31 agosto, una cinquantina di navi
da crociera di grandi compagnie internazionali
sono approdate al porto di Catania, ciascuna
con un numero variabile tra i 1.500 e i duemila
passeggeri, oltre ai componenti dell'
equipaggio. Turisti da tutte le parti del mondo
che hanno potuto ammirare in maniera più o
meno fugace il centro storico, ma è anche
chiaro che il dato sarebbe ben diverso se le
grandi navi della Costa tornassero a mettere
Catania sulle loro rotte. Alla vigilia della
riforma che introdurrà l' Autorità di sistema,
con tutte le possibile incognite anche politiche
su assetti e governance, si continua a lavorare,
perché al di là degli uomini il porto è in una
fase di svolta, in cui si sta definendo quello
che a lungo termine sarà il suo processo di
sviluppo e la sua attesa apertura alla città. L'
ammiraglio Nunzio Martello, comandante della
Capitaneria di Porto, commissario
straordinario succeduto a Cosimo Indaco, sarà almeno fino al prossimo 14 ottobre al "timone" del porto
in un momento su più fronti delicato e cruciale.
«L' Autorità portuale è in una fase di sviluppo e programmazione che insieme a tutti gli altri enti la vede
impegnata per rilanciare ancora di più il settore crocieristico, che è trainante, ma siamo molto attenti
anche a uno sviluppo equilibrato di tutte le attività. Proprio oggi ­ aggiunge il commissario Martello ­ è
stato depositato il progetto richiesto dall' Autorità portuale per la manutenzione straordinaria del porto,
per cui in modo molto veloce avvieremo l' iter per la gara. La manutenzione riguarderà tutto il porto,
banchine, manto stradale e bitte ­ aggiunge il commissario mentre è in fase di conclusione il cantiere
della rete idrica e fognaria e dell' impianto antincendio. A breve medio termine, inoltre, il porto storico
sarà aperto alla città, dopo che abbiamo dislocato il terminal container nella nuova darsena, dove è
stata migliorata la viabilità dei mezzi pesanti. Inoltre abbiamo liberato da macchine e mezzi lo
Sporgente centrale, in quell' area che ora con la manutenzione dobbiamo rendere più sicura e fruibile».
Tra gli altri interventi, la sistemazione del parco del faro Biscari, che ora si intende rendere fruibile.
«La darsena è in costante sviluppo dal punto di vista commerciale ­ rileva l' ammiraglio Martello ­ ma
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La Sicilia (ed. Enna)
Autorità portuali
dobbiamo continuare a migliorarci, perché se il porto cresce le ricadute sono immediate per la città».
Il commissario straordinario ammiraglio Nunzio Martello sarà in carica almeno fino al prossimo 14
ottobre l' anno rete idrica e fogne nuove, 3,5 mln per riqualificare i vecchi piazzali In effetti, il traffico di
"teu", l' unità di misura del trasporto merci via container, si aggira al 31 agosto su quota cinquantamila,
già poco più dell' intero 2015, proprio a seguito dell'"effetto darsena".
Entro l' anno, dunque, saranno ultimati i lavori di rifacimento della rete idrica, della nuova rete fognaria e
dell' antincendio, per poco più di 7 milioni, e queste sono già infrastrutture essenziali per un porto che
sta cambiando. La messa in sicurezza dei piazzali e delle aree più dissestate, intervento in attesa di
gara per un importo di 3,5 milioni, fa seguito allo spostamento del traffico commerciale, dove per
decenni hanno transitato mezzi pesanti a pieno carico. L' intervento più corposo resta quello da 49
milioni, da realizzare con i fondi del Patto per Catania, per il rifacimento della della mantellata esterna
della molo di Levante, per evitare che le mareggiate mettano a rischio un' area "aperta" del porto, e
sono previsti anche lavori da quasi un milione di euro per il potenziamento delle telecamere di video
sorveglianza. Ancor prima, secondo le previsioni entro un paio di mesi, è previsto però il progetto
destinato ad avviare il confronto sull' utilizzo di una vastissima area portuale "riconquistata", ovvero l'
arretramento del varco di controllo dall' ingresso Dusmet fino alla palazzina della Capitaneria di porto.
CESARE LA MARCA
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Quotidiano di Sicilia
Autorità portuali
Scompariranno le sbarre e si provvederà ad una maggiore definizione degli spazi esistenti
Tra 15 giorni prenderanno il via i lavori per aprire il
porto alla città
L' attività a carico dell' Autorità portuale. Massima collaborazione con l' amministrazione
CATANIA ­ Tra una quindicina di giorni
dovrebbero iniziare i lavori perché il porto di
Catania si possa aprire fisicamente alla città.
Dopo gli annunci dell' anno scorso e l' avere
sollevato simbolicamente la sbarra della cinta
doganale creando polemiche con le
opposizioni, dato che la comunicazione dell'
amministrazione non chiariva che si trattasse
di una passerella d' annuncio piuttosto che del
concreto abbattimento delle sbarre che
delimitano l' ingresso del porto dal resto della
città, l' Autorità portuale di Catania annuncia l'
avio dei lavori.
Lo scorso 25 aprile, con una kermesse e sulla
scia del dell' iniziativa Lungomare liberato, si è
parlato di porto liberato.
Ne è nata anche una pagina su face book,
seppure ad oggi conta soltanto 164 membri,
ma soprattutto sono nate tante polemiche
perché già l' indomani la sbarra per entrare al
porto era di nuovo abbassata. Adesso però le
parole sembrano davvero trasformarsi in fatti e
l' amministrazione pensa già al passo
successivo per ridare il mare alla città: l'
abbattimento della cinta doganale.
"Sono già arrivati i moduli per spostare i
varchi, abbiamo già fatto sia la
delocalizzazione est che è il terminalista dei
containers sia delle auto che erano in po liza
nello sporgi m e n t o centrale quindi spero che nell' arco di 15/20 giorni possiamo aprire definitivamente
il porto", spiega il commissario straordinario dell' autorità portuale di Catania, l' ammiraglio Nunzio
Martello. Scompariranno quindi le sbarre e si provvederà a una maggiore definizione degli spazi del
porto.
Per le imbarcazioni da pesca e da diporto pr esempio, o per le navi da crociera che saranno tutte
attraccate nel molo centrale, nonché uno sviluppo per la nuova Darsena. L' innalzamento del grado di
attenzione pubblica per attacchi terroristici non "ha portato un ritardo per l' operazione, ma solo una
maggiore attenzione per i mezzi che entravano in porto", secondo l' ammiraglio Martello, che è convinto
di rispettare i tempi dati.
L' apertura del porto alla città, di cui l' amministrazione guidata da Enzo Bianco si è fatta portavoce, è a
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Quotidiano di Sicilia
Autorità portuali
totale carico dell' autorità portuale catanese.
"Il costo non è eccessivo fino a ora", dice Martello, "qualche decina di migliaia di euro".
"Finalmente! Chiamo ogni mattina per avere aggiornamenti", afferma il primo cittadino Enzo Bianco.
"Avrei voluto che si facesse prima, avevo preso un impegno ­ afferma, ­ ma capisco che il commissario
dell' Autorità debba rispettare tutte le procedure e le regole. In ogni caso ­ dice ­ c' è un grande clima di
collaborazione e l' ammiraglio mi ha detto che hanno già acquistato le macchine, che stanno per
montarle e che nel giro di qualche settimana, finalmente Catania avrà il suo rapporto con il porto. Siamo
determinati ad andare oltre, però, perché pensiamo di abbattere la cinta doganale nel tratto dove è
riaperto alla città e così Catania come Genova, Trieste o Napoli avrà un rapporto diretto con il mare.
Questo significa che dalla villa Pacini si potrà andare a fumare una sigaretta, a prendere un caffè o
semplicemente a fare una passeggiata, che è molto più salutare che fumare una sigaretta, direttamente
davanti al mare.
È una cosa bellissima", conclude Enzo Bianco.
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L' Avvisatore Marittimo ­
Trasporti Marittimi
Legge portuale inadeguata, offensiva Ue
Maxi richiesta: Bruxelles vuole da Madrid 17 milioni di euro
La prolungata crisi politica rischia di costare
cara alla Spagna, su cui pende un ricorso
milionario da parte dell'Unione europea per
non aver ancora modificato la propria legge
sui porti. La Commissione di Bruxelles ha
pubblicato il testo del ricorso presentato al
tribunale di Lussemburgo, in cui si chiedono
oltre 17 milioni di euro per non aver preso
iniziative dalla prima bocciatura europea della
legge, cioè dalla prima sentenza nel dicembre
2014, e altri 127 mila euro per ogni giorno di
inadempienza dal momento in cui arrivasse
una sentenza di conferma delle posizioni
europee, Considerando che la Spagna è
senza governo e senza una maggioranza
politica da oltre 200 giorni, che ci sono già
state due elezioni, ma la situazione è ancora
irrisolta, con il candidato premier Mariano Rjoy
bocciato al voto di fiducia mercoledì scorso, e
che si parla addirittura di un possibile ritorno
alle urne, le probabilità che Madrid debba
pagare una maxi­multa diventano molto
concrete. Anche se Rajoy oggi dovesse
riuscire a ottenere dal Parlamento spagnolo il
voto di fiducia, si dovrebbe poi avviare un iter
legislativo per la nuova legge portuale la cui
durata è imprevedibile. La bocciatura ha
riguardato la norma che regola la fornitura di
lavoro in porto, in base alla legge 2/2011. Il modello introdotto dalla Spagna ha visto la nascita in ogni
porto di un pool di manodopera (Sagep, Sociedad anónima de gestión de estibadores portuarios) a cui
sono obbligate a aderire tutte le imprese portuali. Per la Commissione, questa misura viola l'articolo 49
del Trattato fondamentale dell'Unione europea (Tfue), è lesiva della libertà delle imprese di utilizzare
personale che non appartiene alla Sagep e rischia di mettere fuori gioco i soggetti esterni che volessero
entrare a operare in un porto spagnolo. La legislazione spagnola imponeva la creazione delle Sagep nei
porti di interesse generale. Le Sagep mettono sotto contratto i lavoratori portuali e li mettono a
disposizione di terminalisti e imprese portuali. Tutte le imprese che volevano operare nella
movimentazione della merce in un porto spagnolo dovevano entrare nella Sagep e partecipare
finanziariamente al suo capitale, con esenzione possibile soltanto in casi molto limitati. La legge è del
2011 ed è stata subito messa in discussione dalla Commissione europea, che si è rivolta alla Corte di
giustizia. L'11 dicembre 2014 è arrivata la sentenza che ha dato ragione alla Commissione, imponendo
alla Spagna di approvare una nuova legge in sostituzione di quella contestata. Durante il processo
davanti alla Corte, la Spagna ha ammesso i limiti della legge, ma ha cercato di giustificarne la
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L' Avvisatore Marittimo ­
Trasporti Marittimi
necessità. Il servizio portuale di movimentazione della merce, è stata la spiegazione, rappresenta un
servizio di interesse generale soggetto a obblighi di servizio pubblico, il cui obiettivo è garantire la
regolarità del servizio. Inoltre il sistema Sagep garantirebbe la protezione dei lavoratori. Questi
argomenti non hanno convinto la Corte, secondo cui «la restrizione della libertà d'impresa che deriva
dal regime portuale spagnolo va ben al di là di quanto necessario per raggiungere gli obiettivi fissati e,
di conseguenza, non è giustificata», mentre «esistono mezzi meno restrittivi e idonei a raggiungere un
risultato simile e per garantire tanto la continuità, regolarità e qualità del servizio di movimentazione
della merce quanto la protezione dei lavoratori ». La Corte non ha dato indicazioni su quali soluzioni
adottare. La Spagna ha cominciato un percorso di revisione della legge che però si è prolungato fino al
2015, quando il paese si è avvitato in una crisi politica da cui non è ancora uscito. In un primo momento
la Commissione europea ha atteso che la crisi si risolvesse e che si concludesse il processo di
revisione della legge. Ma dopo le due tornate elettorali, a dicembre 2015 e a giugno 2016, che non sono
riuscite a produrre una maggioranza parlamentare, la Commissione il 13 luglio scorso si è di nuovo
rivolta alla Corte di giustizia, chiedendo l'applicazione di sanzioni per ogni giorno che passerà senza la
nuova legge. Adesso il tribunale ha reso pubbliche le richieste della Commissione: 134.107,2 euro di
sanzione per ogni giorno di ritardo nell'applicazione della sentenza del 2014 a partire dalla nuova
pronuncia che arriverà dalla Corte. In più, 27.522 euro per ogni giorno passato dalla sentenza dell'11
dicembre 2014. Se anche la Spagna riuscisse oggi a trovare una maggioranza e ad approvare la legge
prima delle pronuncia della Corte, dovrebbe comunque pagare oltre 17 milioni di euro di sanzione.
Alberto Ghiara
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MF
Trasporti Marittimi
Condotte, arriva l' ok per il porto turistico di Otranto
Dopo un tira e molla che andava avanti dal
2007, il porto turistico di Otranto si farà.
E il via libera definitivo verrà messo nero su
bianco domani con la firma dell' accordo di
programma. A realizzare l' opera da 50 milioni
(in project financing e in parte attraverso il
ricorso a fondi regionali) sarà Condotte d'
Acqua, uno dei principali contractor italiani,
guidato da Duccio Astaldi. Per giustificare i
nove anni di ritardo, il sindaco di Otranto
Luciano Cariddi ha puntato l' indice contro l'
ostruzionismo di alcuni enti, superato grazie
all' intervento del Consiglio dei ministri. Il
nuovo porto turistico è progettato in modo tale
da rispondere alla forte domanda del
diportismo nautico locale e, soprattutto, a
quella dei transiti di imbarcazioni di grandi
dimensioni, che non hanno possibilità di
attraccare all' interno degli attuali porti. Il
nuovo porto turistico sarà realizzato all'
esterno dell' attuale bacino portuale e s a r à
attrezzato con moderni servizi per circa 450
posti barca di dimensioni medio­grandi. Si
prevede che l' opera venga completata nel
giro di quattro anni. La promozione di una rete
di porti turistici in Puglia è l' obiettivo dei
comuni di Otranto, Trani e Ostuni, che hanno
siglato un protocollo d' intesa per ampliare l'
offerta di strutture portuali e la nautica da diporto attraverso il completamento e il potenziamento di
quelle già esistenti e la realizzazione di nuove opere. Le occasioni per una società come Condotte
potrebbero, quindi, non finire qui, anche perché Infracapital, divisione di investimenti infrastrutturali (in
equity) di M&G Investments (che fa capo al gruppo assicurativo Prudential) sarebbe intenzionata a
investire anche sulle infrastrutture portuali italiane. Ed è stata proprio Condotte a portare Infracapital in
Italia con un' operazione che si è conclusa a maggio. Il porto turistico di Otranto è la prima opera di
questo tipo per Condotte nel Paese, ma la società vanta una lunga esperienza nel settore dei lavori
marittimi e portuali. In Giordania, per esempio, è suo l' Ayla Oasis Project, un progetto di sviluppo
turistico sul mar Rosso che si estende su 235 metri di costa del Golfo di Aqaba. Il complesso include la
costruzione di alberghi, appartamenti e ville, un campo da golf e un centro edificato con un porticciolo e
infrastrutture ricreative intorno a tre lagune artificiali. Ma il gruppo ha realizzato anche il grande bacino
di carenaggio di Palermo e i complessi portuali di Sines in Portogallo, di Bandar Abbas in Iran, di Djen
Djen in Algeria, di Ras Laffan in Qatar e di Gabes in Tunisia. In Italia ha costruito l' intero porto di
Cagliari, portando a termine lavori anche negli scali di Genova, La Spezia, Livorno, Napoli, Crotone,
Messina, Palermo, Taranto, Pescara, Ancona e Venezia, dove è tuttora operativo sul Progetto Mose.
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MF
Trasporti Marittimi
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Il Sole 24 Ore
Trasporti Marittimi
Marittima. In vigore dal 15 settembre
È legge la riforma sulla governance dei porti italiani
È stata pubblicata nella Gazzeta Ufficiale la
riforma dei porti che restringe il numero delle
Authority dei moli da 24 a 15, creando le
Autorità di sistema portuale (Adsp). Il dlgs 169
approvato il 4 agosto scorso su
Riorganizzazione, razionalizzazione e
semplificazione della disciplina concernente le
Autorità portuali è nel numero del 31 agosto
della Gu. Il provvedimento entrerà in vigore a
partire dal 15 settembre, mentre sono già
attive le norme transitorie, fra le quali si trova
quella che consente alle attuali port Authority
di chiedere, entro il 15 settembre, un rinvio
motivato dell' accorpamento, fino a 36 mesi.
Rinvio su cui il ministro delle Infrastrutture e
trasporti può decidere come agire, ad esempio
in ordine ai tempi di proroga richiesti.
Da metà mese, dunque, potranno esser
nominati i presidenti delle Adsp, scelti dal
ministro delle Infrastrutture, d' intesa con le
Regioni interessate. E già oltre 150 curricula
sono arrivati sul tavolo deil Mit. La nuova
legge, oltre a riorganizzare il sistema portuale
italiano, racchiudendo all' interno delle 15
Adsp non solo le attuali port Authority ma 57
scali d' interesse nazionale, cancella i comitati
portuali, creando dei comitati di gestione e riducendone i membri, complessivamente, da 336 a 70.
Viene istituita anche una Conferenza nazionale di coordinamento delle Adsp, presieduta dal ministro (e
affidata a un coordinatore tecnico: l' ipotesi è Luigi Merlo, ex presidente dello scalo di Genova e di
Assoporti), che programmerà le scelte strategiche, fino a definire un Piano regolatore portuale
nazionale. La riforma, poi, semplifica l' iter di approvazione dei piani regolatori dei moli.
Ma è sulla possibilità di mantenere l' autonomia amministrativa delle proprie Autorità portuali per un
periodo fino a tre anni che alcune Regioni stanno appuntando l' attenzione. Ad esempio la Sicilia (per gli
accorpamenti previsti tra Gioia Tauro e Messina, nella Adsp del Tirreno Meridionale e quelli tra Catania
e Augusta, nella Adsp del Mar di Sicilia Orientale), la Campania (per la fusione tra Napoli e Salerno), e
la Liguria (per gli accorpamenti tra Genova e Savona, nella Adsp del Mar Ligure Occidentale e La
Spezia e Marina di Carrara, nella Adsp del Mar Ligure Orientale). Il governatore ligure Giovanni Toti ieri
ha inviato al ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, una lettera in cui si dice che «vista la complessità
giuridica, tecnica ed economico finanziaria» degli accorpamenti per le Adsp liguri, «si evidenzia fina d'
ora la necessità di mantenere l' autonomia finanziaria e amministrativa» delle Autorità esistenti, «per il
periodo necessario a garantire l' effettiva ed efficace attuazione della riforma adottata». Toti si affida poi
al ministro (offrendo il supporto degli uffici tecnici regionali) per la determinazione del periodo di
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Il Sole 24 Ore
Trasporti Marittimi
autonomia.
A Toti fa eco Edoardo Rixi, assessore regionale ligure allo Sviluppo economico, che aggiunge: «È
fondamentale che il processo di fusione non blocchi lo sviluppo dei traffici, gli investimenti privati e non
lasci opere incompiute. Per questo occorre un periodo di transizione che risolva le questioni
amministrative».
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RAOUL DE FORCADE
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1 settembre 2016
Adnkronos
Trasporti marittimi
Moby, Tirrenia e Ligabue al fianco della Croce
Rossa Italiana per aiutare la popolazione colpita dal
terremoto
Le compagnie del Gruppo Onorato Armatori e
il partner del catering Ligabue aderiscono all'
iniziativa "Amatriciana Solidale" Cagliari, 1
settembre 2016 ­ Un piatto di pasta all'
amatriciana per aiutare la popolazione di
Amatrice e di tutti gli altri Comuni del Centro
Italia colpiti dal devastante terremoto dei giorni
scorsi. Moby, Tirrenia e l' impresa di catering
Ligabue aderiscono all' iniziativa di solidarietà
nata nei giorni scorsi sulla rete e sposata da
molti ristoratori, italiani e stranieri. Da oggi fino
a fine febbraio i menu dei ristoranti e dei self
service delle navi delle due Compagnie di
navigazione d e l Gruppo O n o r a t o s i
arricchiranno del piatto che ha reso famosa
Amatrice in tutto il mondo. Per ogni piatto
cucinato, verranno devoluti 2 euro alla Croce
Rossa Italiana (uno donato da Moby/Tirrenia e
Ligabue e uno dal cliente). I fondi raccolti
saranno destinati alle attività di supporto e
sostegno alle popolazioni coinvolte nel sisma
che gli operatori umanitari della CRI
proseguono incessantemente. Un' iniziativa
con la quale il Gruppo Onorato Armatori e il
Gruppo Ligabue intendono esprimere la
propria vicinanza alle popolazioni vittime del
terribile sisma dello scorso 24 agosto. Nelle
prossime settimane, i clienti Moby e Tirrenia
avranno la possibilità di sostenere lo straordinario lavoro che, anche in questa tragica circostanza, la
Croce Rossa Italiana sta portando avanti con la consueta professionalità e abnegazione.
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2 settembre 2016
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Giornale di Sicilia (ed.
Messina­Catania)
Trasporti marittimi
S. Agata, alla stazione senza bar e toilette E la
biglietteria chiusa
Erbacce infestanti hanno raggiunto i predellini del treno
l sindaco Carmelo Sottile ha inviato al direttore
territoriale RFI una segnalazione­ esposto: «La
stazione è punto nodale di riferimento di un
vasto comprensorio turistico e va fatta una
manutenzione indifferibile» Nino Dragotto
OOO L' impianto della stazione ferroviaria
della città va incontro a segnali di progressivo
abbandono e degrado ed ogni giorno i
viaggiatori che utilizzano il treno come mezzo
di trasporto sono costretti ad assistere,
purtroppo da inermi, al declassamento di
quello che era fino a dieci anni fa uno dei più
importanti scali ferroviari della tratta Palermo ­
Messina, con numerosi servizi per gli utenti,
presenziato da numeroso personale, e dalla
polizia ferroviaria. Ha chiuso i battenti anche l'
unico bar della stazione, l' ultimo presidio
rimasto per rifocillare il pas seggero rimasto in
stazione, che avrebbe preso volentieri un caffè
per poi chiedere l' utilizzo della toilette, in
quanto i locali dei gabinetti dell' impianto sono
stati resi da diversi anni inutilizzabili dallo
stesso gestore ferroviario che ha sbarrato le
porte d' ingresso per risparmiare i costi del
personale di pulizie e manutenzioni.
La studentessa universitaria Francesca Bartolo
ed il giovane lavoratore Giorgio Galofaro, in
attesa dell' arrivo del treno, ieri volevano prendere una bibita per mitigare gli effetti del caldo di un
pomeriggio assolato, ma la porta d' ingresso del bar era chiusa e su un' anta il cartello con la scritta
chiuso per ferie, ma sarà chiusura permanente perché il gestore ha alzato bandiera bianca, dovendo
fare i conti con una stazione senza servizi, con poco personale, diventata un vespasiano a cielo aperto.
«Purtroppo dovrò ritornare a viaggiare con il treno, devo recarmi all' uni versità di Palermo, e mi dovrò
spesso soffermare in questa squallida stazione» ammette sconfortata Francesca Bartolo. «Quando
posso eviterò di viaggiare in treno, scoraggiato dai disagi affrontati quando mi reco in questa stazione»,
aggiunge Giorgio Garofalo. Erbacce infestanti, sono cresciute fino a sommergere marciapiedi e
raggiungere i predellini del treno, solo un palloncino rosso a forma di cuore, trasportato dal vento sul
selciato vicino al binario, apre alla speranza che lo scalo ferroviario possa riprendere i ritmi vitali di
transito di treni e di viaggiatori.Con la riapertura delle scuole lo scalo ferroviario della città tornerà a
rianimarsi per la presenza degli studenti pendolari, che in mancanza di un punto di ristoro faranno più in
fretta ad allontanarsi dai locali della stazione.
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Continua ­­>
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2 settembre 2016
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Giornale di Sicilia (ed.
Messina­Catania)
Trasporti marittimi
Il sindaco Carmelo Sottile ieri ha inviato al direttore territoriale RFI (rete ferroviaria italiana) della Sicilia,
una segnalazione esposto denunciando "il grave stato di degrado della stazione ferroviaria, punto
nodale di riferimento di un vasto comprensorio turistico, determinato dalla mancanza di manutenzione
ordinaria e straordinaria dell' impianto, interventi periodicamente necessari ed indispensabili». È stato
necessario per il primo cittadino protocollare l' esposto denuncia alle RFI, altrimenti sarebbero solleciti e
te lefonate sarebbero state parole al vento, come riscontrato da anni. Lo scalo ferroviario della città
potrebbe e dovrebbe ritornare a svolgere tutti i servizi essenziali di un grande impianto della lunga tratta
ferroviaria di circa 250 chilometri tra Palermo e Messina, a completamento del sistema di trasporto
intermodale, autostrada, ferrovia, collegamenti marittimi. Negli ultimi dieci anni è iniziato il progressivo
declassamento, con la soppressione della segreteria e del deposito del personale viaggiante e della
struttura di accoglienza del personale delle Ferrovie dello Stato. Al declassamento dello scalo è seguito
quello del posto "Polfer" ed il servizio dello sportello biglietteria all' interno della sede della stazione ,
quasi sempre è chiuso in quanto è affidato ad una sola impiega.
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Giornale di Sicilia (ed.
Siracusa­Ragusa)
Trasporti marittimi
PANICO SULLA VACANZA. L' incendio sulla nave di lusso Sea Dream è stato domato dall'
equipaggio. In soccorso il traghetto in viaggio dall' arcipelago verso Napoli
Fiamme sulla crociera alle Eolie: salvi 165 turisti
Bartolino Leone OOO Vacanze con il brivido
per 165 turisti stranieri a bordo di una nave da
crociera di lusso in navigazione al largo delle
Eolie che improvvisamente ha preso fuoco. E
sono stati momenti di panico. L' allarme è stato
raccolto dalle Capitanerie di porto di Reggio
Calabria e di Napoli che hanno inviato
prontamente due motovedette ed è stato
anche «dirottato» nel tratto di mare il traghetto
d i l i n e a d e l l a Compagnia di Navigazione
Siciliana «Isola di Stromboli» che partito da
Lipari era diretto a Napoli. A bordo della «Sea
Dream», battente bandiera delle Bahamas,
165 turisti stranieri, più i componenti dell'
equipaggio.
La nave ha preso fuoco nel pri mo pomeriggio
a circa 30 miglia da Stromboli, esattamente a
nord nord ovest dell' isola. L' incendio è stato
comunque domato dallo stesso equipaggio,
ma a bordo tra i turisti tra i quali anziani ed
anche bambini, ci sono stati momenti di
grande preoccupazione. I passeggeri per
maggior sicurezza sono stati trasferiti sul
traghetto della «Sns» e sono stati soccorsi e
rifocil lati dall' equipaggio ex Siremar.
Paura a parte, stanno tutti bene. Il traghetto
con circa due ore di ritardo ha proseguito il
viaggio alla volta di Napoli dove in serata ha attraccato nel porto del capoluogo campano.
I turisti proseguiranno il viaggio con mezzi messi a disposizione dalla società proprietaria della nave da
crociera. La «Sea Dream», è una nave da crociera, di lusso. Una notte a bordo costa 500 euro a testa e
una traversata di una settimana si aggira sui 6 mila euro: cifre di gran lunga superiori ai costi medi delle
grandi compagnie.
La nave, ha una lunghezza di 105 metri ed appartiene alla compagnia di crociere a 5 stelle Seadream
yacht club di Miami. La Sea Dream era stata votata miglior nave da cro ciera di lusso del 2015, ed è in
servizio dal 1984 e vanta a bordo servizi di ogni genere tra cui anche una libreria, piano bar, casino,
sala per giochi di carte, golf, spa. La nave effettua crociere nel Mediterrano e più volte ha toccato Lipari,
fermandosi davanti al castello. I turisti di solito vengono trasferiti con i tender nella piazzetta di Marina
Corta per un passeggiata con shopping sulla via Garibaldi e sul corso Vittorio Emanuele, visita al
museo o giro dell' isola con i bus della ditta Uso tra faraglioni e cave di pomice.
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Il Mattino
Trasporti marittimi
Golfo: prezzi concordati, via la multa Antitrust Il consiglio di Stato chiude la vicenda del
«cartello»
La protesta
Ritardi nell' imbarco dei tir, la Fai contro Conateco I trasportatori: «Dilatati i tempi per le
operazioni di carico: così non rispettiamo i contratti»
Antonino Pane Le compagnie d i navigazione
che operano nei golfi di Napoli e Salerno non
hanno fatto cartello. Il Consiglio di Stato ha
rigettato definitivamente il ricorso dell' Antitrust
contro il Tar del Lazio che, già in prima
istanza, aveva accolto il ricorso presentato
dagli armatori contro l' Autorità garante della
concorrenza e del mercato. Multe per
complessivi 14 milioni di euro aveva chiesto l'
Antitrust che, a a sostegno della sua azione
aveva i Cantieri del Mediterraneo, l'
Associazione movimento consumatori, il
circolo Pd dell' Isola di Capri, il Movimento 5
Stelle dell' Isola d' Ischia, il Forum dei giovani
di Capri e Anacapri, il Forum dei giovani di
Capri e il Forum dei giovani di Anacapri. Il
Consiglio di Stato ha avallato la sentenza della
prima sezione del Tar Lazio. Il giudice
amministrativo aveva praticamente annullato
gli effetti del provvedimento dell' Autorità
garante del 10 febbraio 2015. Un
provvedimento ritenuto una vera e propria
batosta per le compagnie di navigazione.
Multe per complessivi 14 milioni di euro e un
termine di 120 giorni dato alle compagnie d i
navigazione p e r d i m o s t r a r e , c o n a z i o n i
concrete, che operavano in maniera separata.
All' ammontare dei 14 milioni di euro l' Autorità
garante era arrivata comminando una
sanzione pari al 10% del fatturato annuo di ogni singola compagnia. Un calcolo che si era dimostrato,
comunque, lacunoso perché, al di là della legittimità, aveva considerato per alcune compagnie dati
sbagliati. Il caso più eclatante quello della Snav: la sanzione era stata applicata sull' intero fatturato in
cui rientrano anche linee di traghetti tra Marche e Croazia e traghetti tra Napoli e Palermo.
«Siamo particolarmente soddisfatti ­ ha detto l' avvocato Salvatore Ravenna che, insieme agli avvocati
Francesco Sciaudone e Donato Bruno ha preparato i ricorsi delle singole compagnie ­ perché il
Consiglio di Stato ha messo la parola fine ad una vicenda costruita artatamente per danneggiare gli
armatori.
I collegamenti marittimi nel Golfo di Napoli e sulla costiera amalfitana sono gestiti da singole compagnie
che collaborano solo nella gestione dei servizi a terra a tutto vantaggio dell' utenza». E non a caso nei
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2 settembre 2016
Pagina 29
Il Mattino
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Trasporti marittimi
ricorsi è stata minuziosamente ricostruita l' attività di ogni singola compagnia. Una ricostruzione che ha
convinto i magistrati amministrativi in prima e in seconda istanza.
La vicenda ha origine nel 2008. Fu allora, infatti, che l' Autorità garante della concorrenza e del mercato
avviò un procedimento istruttorio nei confronti di imprese private operanti nel settore del trasporto
marittimo. Un' indagine dettagliata che mirava ad accertare l' esistenza di un' intesa anticoncorrenziale
nel mercato riguardante il trasporto passeggeri nei golfi di Napoli e Salerno. Già all' inizio della
procedura furono sanciti impegni da parte delle imprese interessate. Impegni che l' Autorità, nel corso
del 2009, rendeva obbligatori. L' attenzione dell' Antitrust, comunque, era incentrata essenzialmente
sulla costituzione tra le imprese che svolgono i servizi del Consorzio Linee Marittime Partenopee
(CLMP) (costituito per occuparsi di un' iniziativa denominata Biglietto Unico) e, successivamente, dell'
Associazione cabotaggio armatori partenopei (Acap). Queste strutture, secondo AGCM, avevano
contribuito, ad agevolare contatti tra gli armatori che, sistematicamente ripetuti, «Avevano portato a
ripartire ­ scriveva l' Autorità garante ­ le diverse rotte in modo da evitare sovrapposizioni sulla parte di
mercato non gravata da obblighi di servizio pubblico e, conseguentemente, ridurre o anche eliminare la
concorrenza in tale ambito territoriale».
La Federazione autotrasportatori italiani (Fai) ha, intanto, deciso il blocco delle attività nel porto di
Napoli fino a sabato per protestare contro i lunghi tempi di attesa registrati negli ultimi mesi. Ciro
Russo, segretario del Fai a Napoli, è durissimo nei confronti delle società terminalistiche e di Conateco
nello specifico. Il più grande terminal del porto di Napoli nel mirino degli autotrasportatori per le lunghe
attese registrate in questi mesi per il regolare lo svolgimento delle attività di gate in/out. «Abbiamo
attuato un presidio ­ dice ­ nel Porto di Napoli per tutelare gli interessi degli autotrasportatori e
ripristinare le condizioni di sicurezza per il personale viaggiante. I nostri autisti sono esasperati e le
aziende costrette a non rispettare gli orari di lavoro del personale viaggiante mettendo così a rischio
anche la sicurezza».
ANTONINO PANE
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2 settembre 2016
Pagina 19
MF
Trasporti marittimi
un rapporto del mediocredito fotografa la crisi del settore
Si salvano solo le cisterne
Il basso prezzo del petrolio ha favorito la ripresa dei noli per le petroliere ma ha
affondato la domanda di navi offshore, che ora sperano nelle estrazioni minerarie
L e navi che trasportano carichi secchi,
container e i mezzi impiegati nell' industria
offshore sono in grande sofferenza, mentre le
navi cisterna in questo momento sono le
uniche a dare qualche soddisfazione agli
armatori. La fotografia aggiornata del mercato
del trasporto marittimo è scattata da un
rapporto appena elaborato dal desk shipping
di Mediocredito Italiano. Il documento, intitolato
«Shipping update», analizza i cinque principali
comparti del trasporto marittimo mondiale di
merci: carichi secchi, liquidi, chimici, offshore
e container. Partendo da un' analisi dello
scenario economico globale, il documento
spiega che per i traffici marittimi mondiali nel
2015 è stato registrato un incremento del 2,6%
(3,4% nel 2014), mentre la flotta mondiale è
cresciuta del 3,5%. L' aumento dei traffici di
carichi secchi è stato pari al 2%, il più basso
dal 2010, mentre il comparto del petrolio dopo
due anni di declino ha visto un incremento del
4% grazie soprattutto al calo del prezzo dell'
oro nero. I traffici containerizzati, dopo il
recupero nel biennio 2013­2014, l' anno scorso
hanno fatto registrare un modesto +2,7%. In
questo quadro si segnala una forte riduzione
d e i n u o v i i n v e s t i m e n t i i n n u o v e navi
portarinfuse secche, mentre è vero il contrario
per le cisterne e le portacontainer.
I traffici dry bulk sono dominati dall' industria dell' acciaio e dal settore energetico, tanto che il 60% dei
volumi è costituto da minerali di ferro e carbone; il resto sono prodotti siderurgici, bauxite, grano, soia e
fertilizzanti. Il 2015 era stato l' anno peggiore dal 2008 ma a febbraio 2016 l' indice Baltic Dry Index ha
toccato un nuovo minimo storico a 291 punti per effetto di rate di nolo depresse e conseguente
svalutazione degli asset navali. Di converso per il comparto delle navi cisterna il 2015 è stato il migliore
esercizio dallo scoppio della crisi in poi, anche grazie al basso prezzo del bunker (il carburante delle
navi), che ha consentito alle shipping company elevati margini di guadagno. A contribuire positivamente
sono stati soprattutto il basso prezzo del petrolio e l' incremento della capacità di raffinazione in Medio
Oriente. Per il 2016, secondo gli esperti di Mediocredito, le prospettive rimangono buone, anche se i
ritorni delle petroliere di grande portata potrebbero risentire della nuove consegne di navi previste nel
corso dell' anno. I trasporti marittimi di prodotti chimici e di oli vegetali sono a loro volta cresciuti in
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2 settembre 2016
Pagina 19
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MF
Trasporti marittimi
media rispettivamente del 4,3% e del 5,8% ogni anno dal 2005 al 2014.
L' anno scorso la progressione è stata del 4% per effetto delle maggiori importazioni da parte di Corea
del Sud e Cina. Secondo il report di Mediocredito, le prospettive di ritorni economici per le navi che
trasportano prodotti chimici appaiono buone in costanza di un basso prezzo del carburante anche se
inferiori ai livelli pre­crisi. Periodo nero invece per il segmento dei container; le prospettive non sono
positive per l' ormai cronico eccesso di stiva e per la stagnazione del commercio mondiale. Nell' ultimo
triennio sono state consegnate mediamente ogni anno 200 nuove unità, ma con un considerevole e
progressivo incremento in termini di Teu (unità di misura del container da 20 piedi).
Nel 2012 le nuove consegne di navi erano pari a una capacità di stiva di 1,2 milioni di Teu, mentre l'
anno scorso questo valore era salito a 1,7 milioni di Teu e per l' anno in corso le previsioni parlano di
193 navi in consegna, per un' offerta di stiva aggiuntiva pari a 1,3 milioni di Teu. Discorso a parte infine
per l' industria offshore, alla quale è collegato il mercato delle navi Offshore Supply Vessel, categoria in
cui sono comprese le unità Ahts (Anchor Handling Tug) e Psv (Platform Supply Vessel). Questo
comparto è in grande sofferenza per i tagli agli investimenti decisi dalle compagnie petrolifere, che
hanno ridotto mediamente del 19% le attività esplorative e di produzione e si apprestano a ridurle di un
altro 20­40% nel 2016. L' effetto è stato un calo della domanda d' impiego per le navi e un crollo dei noli.
«La crisi ha investito drasticamente tutte le aree esplorative, quali il Mare del Nord, il West Africa, gli
Usa, il Brasile, l' Asia e il Messico, anche se quest' ultimo rimane il Paese più attivo», si legge nel
documento di Mediobanca, che intravede nella sospensione delle sanzioni all' Iran qualche nuova
possibilità d' impiego per le unità offshore (in particolare per le navi utilizzate come unità galleggianti
per lo stoccaggio di greggio). Le navi offshore possono invece riporre qualche speranza di ripresa nell'
emergente business dell' industria mineraria offshore. Mediocredito infatti sottolinea: «L' anno prossimo
Marine Assets Corporation prenderà in consegna la prima nave mineraria d' altura al mondo che
opererà nell' ambito del progetto Solwara 1 al largo della Papa Nuova Guinea per l' estrazione di metalli
di alta qualità dai fondali marini di minerali in acque profonde 1.600 metri». (riproduzione riservata)
NICOLA CAPUZZO
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1 settembre 2016
Ansa
Porti
Concordia, si conclude l' ultimo viaggio
Ultimo viaggio per il relitto di nave Concordia,
spostato dall' ex 'Superbacino', dove è stato
sezionato, al bacino quattro delle riparazioni
navali dove avverrà la demolizione di ciò che
resta dello scafo. Il relitto si è staccato alle
9:20 dalla banchina dove era appoggiato e
trainato da cinque rimorchiatori percorrerà le
circa due miglia che lo separano dalla
destinazione finale dove scomparirà per
sempre. Per permettere l' operazione le attività
nel porto d i Genova sono sospese nell' area
della manovra. Concordia naufragò davanti all'
Isola del Giglio il 13 gennaio del 2012
causando 32 morti. Per quel disastro al
comandante Francesco Schettino la Corte d'
Appello di Firenze ha confermato la condanna
di primo grado a 16 anni inflitta dal tribunale di
Grosseto. Il relitto ha fatto ingresso al bacino
dove sarà completato completamente
smantellato. Lo scafo è stato spinto lentamente
dai rimorchiatori all' interno: l' operazione è
durata ore. "L' operazione è particolarmente
delicata ­ ha spiegato l' ammiraglio Giovanni
Pettorino, Comandante della Capitaneria di
Porto ­ tanto che la velocità d' ingresso è
stimata in un metro al minuto". Pettorino ha
sottolineato il livello di grande eccellenza della
professionalità di chi lavora nello scalo
genovese. "L' operazione era stata studiata nei minimi dettagli, avevamo cercato un assetto che ci
permettesse di entrare con minori difficoltà. Abbiamo cercato di proteggere i bordi del bacino perché
avevamo ingombri massimi e spazi a disposizione molto limitati, 40 centimetri ai due lati e sotto la
chiglia, ma tutto è stato più rapido del previsto". Lo ha detto John Gatti, il capo pilota del porto d i
Genova che ha compiuto la manovra, spiegando che tutto si concluderà intorno alle 17. "Noi avevamo
preventivato una velocità bassa, per prudenza ­ continua Gatti ­ e avevamo stimato circa 8 ore per la
manovra. In realtà la nave è scivolata meglio del previsto, siamo entrati subito e l' acqua è defluita bene.
Questo ci ha aiutato a far concludere la manovra in tempi ridotti". Il momento più complesso dell'
operazione è stato proprio l' imbocco del bacino. "Levarsi dall' incastro tra i cassoni di prora e di poppa
è stato abbastanza agevole ­ dice Gatti ­ la traversata non ha avuto difficoltà e anche l' evoluzione è
andata bene permettendoci di arrivare davanti al bacino nella posizione ideale. La più delicata è stata
proprio l' introduzione della prima parte della nave nel bacino. Ma è andata bene". Il relitto ha compiuto
un tragitto di 1,8 miglia all' interno del porto di Genova. Il relitto era arrivato a Genova nel porto Prà ­
Voltri il 27 luglio 2014 dopo una complicata e mai avvenuta prima operazione di trasporto grazie a 30
cassoni che ne avevano garantito il galleggiamento. Qui è avvenuta la prima fase dello smantellamento
con l' eliminazione di oltre 5700 tonnellate di materiali, iniziativa che ha garantito il pescaggio
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1 settembre 2016
<­­ Segue
Ansa
Porti
necessario per il successivo trasferimento, avvenuto nel maggio dello scorso anno al molo dell' ex
Superbacino dove sono stati eliminati i ponti. Ora l' arrivo al bacino quattro di Ente bacini dove lo scafo
sarà fatto a pezzi e riciclato. Alla fine, la demolizione di Concordia, serviranno sei mesi, avrà permesso
il recupero dell' 82% del materiale che componeva la più grande nave da crociera voluta da Costa, un
gigante da 114 mila tonnellate di stazza, lungo 298 metri e largo 36. Si sono concluse alle ore 18.00 le
operazioni di messa in sicurezza del relitto, a nove ore dall' inizio delle operazioni, risulta essere
"assicurata in cantiere e posizionata sulle tacche". La notizia arriva da fonti di autorità portuale di
Genova. Al termine delle operazioni l' Ammiraglio Giovanni Pettorino, Comandante della capitaneria di
Porto, ha espresso un plauso all' intera comunità portuale genovese, alla Protezione civile, ai servizi
tecnico nautico del porto e a tutte le forze coinvolte nell' operazione.
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2 settembre 2016
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La Sicilia (ed.
Caltanissetta)
Porti
Nave francese fa indagini su faglie al largo della
costa
E' incorso, in questi giorni, lungo la costa
orientale della Sicilia, una crociera
oceanografica da parte di una nave di ricerca
francese che sta indagando le faglie
responsabili di forti terremoti storici e
preistorici. L' équipe internazionale di
ricercatori, provenienti dalla Francia, dalla
Germania e da Malta, in collaborazione con
ricercatori dell' Università di Catania, s t a
lavorando a bordo della nave Tethys II, salpata
alcuni giorni fa dal porto d i Catania, dove
rientrerà domenica prossima.
Il responsabile del progetto di ricerca,
denominato "Crack", è il dottor Marc Andrè
Gutscher dell' Università di Brest, mentre per
la parte italiana sono coinvolti il prof.
Carmelo Monaco e il dott. Giovanni Barreca,
del dipartimento di Scienze biologiche
geologiche e ambientali dell' Ateneo catanese.
Il team internazionale sta conducendo la
mappatura batimetrica e l' acquisizione ad alta
risoluzione di dati sismici di tipo "sparker" in
acque costiere poco profonde (distanza dalla
costa di 0,5­10 km).
Il motivo del forte interesse scientifico per la
Sicilia orientale è dato dal fatto che essa è
stata in passato colpita da forti terremoti e da
tsunami. Le faglie responsabili di questi terremoti sono ancora incerte. In passato, numerosi sistemi di
faglie sono stati mappati a terra lungo il fianco sud ­orientale dell' Etna da diversi ricercatori. I risultati di
queste ricerche hanno anche suggerito che il versante orientale del vulcano scivola lentamente verso la
costa ionica. I nuovi dati acquisiti aiuteranno a identificare la connessione tra le faglie già note a terra e
quelle mappate nei settori marini più profondi. I risultati preliminari confermano la presenza di numerose
faglie e fratture attive, che tagliano trasversalmente le lave al largo di Aci Trezza.
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2 settembre 2016
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La Sicilia (ed. Siracusa)
Porti
Ufficio marittimo Luca Provenzano lascia il comando
Con una cerimonia che si terrà oggi, alle 9,30,
nel palazzo Vigo di Torre Archirafi, il tenente di
vascello Luca Provenzano lascia il comando
dell' Ufficio Circondariale Marittimo al
parigrado Maria Lucia Colì proveniente dalla
Capitaneria di Porto di Termoli. Il comandante
Provenzano andrà al III Reparto Piani ed
operazioni del Comando Generale di Roma.
«Sono stati due anni intensi. Uno scenario che
cambia ­ dice Provenzano­ impone impegno
totale della pubblica amministrazione e scelte
difficili, a volte in controtendenza rispetto al
passato. Si tratta innanzitutto del porto, che
per la prima volta può ospitare grandi yacht e
navi p a s s e g g e r i e c h e h a r i c h i e s t o l '
aggiornamento di tutti gli strumenti giuridici
portuali. Solo nell' ultimo mese si sono
accreditate due nuove agenzie marittime.
Questo potenziale va amplificato ed incanalato
all' interno di ordine, regole chiare e legalità. Il
ruolo dell' autorità marittima è determinante.
Oltre il porto, in tutto il circondario abbiamo
cercato di far sentire la nostra presenza
soprattutto a tutela del mare».
«Alcuni obiettivi sono stati raggiunti ­ continua
­ altri richiedevano più tempo. Purtroppo,
buona parte del porto è ancora chiusa.
Servono investimenti e scelte chiare per il coinvolgimento di privati affinché le infrastrutture siano
valorizzate. Il contrasto agli attendamenti, pur avendo creato un trend negativo, non è riuscito ancora a
limitare il fenomeno a Ferragosto. È necessario uno sforzo coordinato di Comuni e Regione».
Conclude: «Lascio un bell' equipaggio, che mi ha accompagnato in questi due anni. Lascio colleghi a
Catania, in primo luogo il direttore marittimo ammiraglio Martello, che non mi hanno mai fatto mancare
la loro vicinanza, e un' amministrazione comunale con cui la collaborazione è stata sempre proficua».
SALVO SESSA.
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2 settembre 2016
Pagina 19
MF
Porti
nonsolomare
Columbus Logistics ha annunciato l' apertura
di un deposito a Stradella (Pavia), zona
strategica per la distribuzione nel Nord e
Centro Italia. La struttura, che occupa una
superficie di 20 mila metri quadrati ed è di
Classe A, si trova a ridosso del casello
autostradale dell' A21. «Accorciamo così le
distanze dal porto d i Genova acquisendo i
requisiti per gestire i flussi in entrata dei
container» spiega l' azienda.
Fondata nel 1988 da Amedeo Bianconi, Felice
Schieppati ed Elena Colombo, Columbus
Logistics dal 2009 ha sede a Cormano
(Milano). Tra i suoi clienti figurano Galbani,
Vorwerk, Philips, Continental e il gruppo
Candy.
La gestione del Sistri, il sistema nato per
permettere l' informatizzazione della
tracciabilità del trasporto dei rifiuti speciali a
livello nazionale e dei rifiuti urbani della
Regione Campania, è stata aggiudicata a un
raggruppamento temporaneo di imprese
composto da Almaviva, Tim e Agriconsulting,
che ottengono così una concessione
quinquiennale per un valore massimo di 260
milioni. Le attività oggetto della concessione
comprendono la tracciatura del ciclo di vita del
rifiuto attraverso i registri di carico e scarico, le
schede di movimentazione, la registrazione dei percorsi, mediante lo svolgimento di servizi sia
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Porti
le manovre del gruppo investimenti portuali per far fronte agli investimenti
Il Gip cerca partner finanziario
La holding (che controlla alcuni dei maggiori terminal container dei porti di Genova e
Livorno) sta sondando fondi d' investimento e gruppi industriali interessati a entrare nel
capitale della società
Gip (Gruppo Investimenti Portuali), holding di
partecipazioni che controlla alcuni dei
maggiori terminal container di Genova e d i
Livorno, è alla ricerca di un partner con le
spalle larghe che lo accompagni nei nuovi
investimenti.
Da giorni sul mercato italiano dello shipping
circolano indiscrezioni secondo cui l' azienda,
partecipata da Finsea, Gastaldi, I.L
Investimenti e Tcip (tutte società che fanno
capo a imprenditori del settore marittimo­
portuale), ha avviato una ricerca di fondi d'
investimento o gruppi terminalistici interessati
a entrare in società. In settimana Luigi Negri,
numero uno di Gip, ha infatti ammesso al
SecoloXIX: «Stiamo trattando con diversi fondi
d' investimento internazionali e siamo disposti
a cedere fino al 50%».
Questa azienda nel giro di pochi anni dovrà
fare fronte all' importante esborso di denaro
che sarà richiesto dai prossimi investimenti a
Genova (nuovo terminal container a Calata
Bettolo insieme a Msc) e a Livorno (se la
cordata guidata da Gip riuscirà ad
aggiudicarsi il bando per la costruzione e
gestione della Piattaforma Europa). Già nel
2013 lo stesso Negri aveva quantificato in
almeno 135 milioni di euro gli investimenti in
sovrastrutture necessari per il nuovo terminal contenitori del porto di Genova che entrerà in servizio nel
2018. L' altra partita a cui Gip sta guardando con attenzione è appunto il progetto della Piattaforma
Europa di Livorno, che richiederà un esborso di capitali privati pari a 326,7 milioni di euro (più altri 177,7
milioni dalle casse pubbliche) per la costruzione e gestione del nuovo terminal container che verrà dato
in concessione per 60 anni.
Dall' ultimo bilancio di Gip si apprende che le sue partecipate nel 2015 hanno fruttato 17,6 milioni di
euro, di cui 13,1 milioni da imprese collegate e 4,4 milioni da controllate. L' impresa collegata è il Voltri
Terminal Europa, mentre fra le imprese controllate ci sono il terminal Sech di Genova, il Terminal
Darsena Toscana di Livorno e la società Logtainer, che si occupa di trasporto intermodale.
La partecipazione che dà maggiori soddisfazioni a Gip è quella del Voltri Terminal Europa, detenuta
attraverso il controllo del 40% di Sinport Sinergie Portuali; la società ha chiuso il 2015 con un utile di
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33,2 milioni di euro. Numeri positivi anche per il Terminal Darsena Toscana (società controllata all'
80%) che ha mandato in archivio l' anno passato con un risultato netto positivo per 2,5 milioni, così
come il terminal Sech di Genova (controllato al 60% tramite la SeBeR), che ha chiuso il 2015 con 2,5
milioni di utile. L' ultima partecipazione in portafoglio è quella di Logtainer, controllata all' 80% e anch'
essa in utile per 1,4 milioni di euro nell' ultimo esercizio. (riproduzione riservata)
NICOLA CAPUZZO
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