Rassegna Stampa del 18/11/2016
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Rassegna Stampa del 18/11/2016
USTICA LINES Venerdì, 18 novembre 2016 USTICA LINES Venerdì, 18 novembre 2016 Collegamenti con le Isole 18/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 34 FRANCO PERDICHIZZI Sarà garantito il collegamento del porto con le 17/11/2016 larepubblica.it (Palermo) 1 2 Mare in burrasca, niente navi a Pantelleria e Lampedusa Trasporti marittimi 18/11/2016 Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Pagina 10 SALVATORE GIACALONE Porto al buio, navigazione difficile a... 18/11/2016 Giornale di Sicilia Pagina 32 5 Studenti palermitani e fiorentini progettano il nuovo porto 18/11/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 32 PASQUALE LOIACONO Interporto, serve pure la "verifica" ambientale? 18/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 26 7 8 Tremestieri, dragaggio ultimato ma incombe un' altra sciroccata 18/11/2016 Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Pagina 33 10 Porto rifugio a Gela, i lavori rimangono bloccati 18/11/2016 Il Mattino Pagina 45 3 DARIO SAUTTO Deiulemar, armatore pentito: tremano i «vip» 18/11/2016 MF Pagina 21 12 14 Quanto rendono i crocieristi 17/11/2016 Ansa 16 Porti, ad Ancona +7,5% merci da gennaio 17/11/2016 Ansa 17 GNV, azionisti pronti a nuovi piani di investimento Porti 18/11/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 51 L' innovazione giustifica il bonus 17/11/2016 Trapani Oggi Porto, il presidente del Distretto della Pesca lancia appello a Renzi... GUGLIELMO SAPORITO 18 20 18 novembre 2016 Pagina 34 Gazzetta del Sud Collegamenti con le Isole La nuova importante infrastruttura di Capo d' Orlando Sarà garantito il collegamento del porto con le Isole Eolie Ci penseranno operatori privati con motonavi in quanto non è ancora possibile predisporre l' attracco per gli aliscafi CAPO D' ORLANDO Saranno le motonavi di alcune agenzie turistiche ed armatori privati a garantire il collegamento tra il porto di Capo d' Orlando e le isole Eolie. Un collegamento che dovrebbe essere permanente lungo i dodici mesi dell' anno con benefici enormi non solo per il turismo, che sarebbe così destagionalizzato, ma anche per i tanti pendolari nebroidei attualmente costretti a raggiungere il porto di Milazzo per salpare verso le isole Eolie. La notizia giunge a pochi mesi dalla data di apertura dell' invaso orlandino che la società Porto di Capo d' Orlando Spa sta completando con un project financing. Secondo il cronoprogramma dei lavori lo stato d' avanzamento è mediamente giunto al 70 % delle opere di cui il 57 % a terra e l' 82 % a mare. Se il cronoprogramma sarà rispettato già prima della prossima estate l' appellativo di "opera incompiuta" potrà scomparire dalla didascalia del porto paladino. Pensare che sono passati quasi cinquant' anni da quando fu posta la prima pietra. Una pietra che fu collocata però in un altro sito rispetto a quello attuale e che costrinse i progettisti di allora ad abbandonare il progetto ed il breve tratto di molo costruito e trasferire il cantiere nella baia di Bagnoli. Quel relitto di molo rimasto ha allungato il promontorio di Capo d' Orlando perché era proprio nell' estrema punta della costa che si tentò inutilmente di costruire il porto negli anni '60. Tornando ai lavori di completamento del porto di Bagnoli, in questi giorni l' attenzione è rivolta alla ultimazione della banchina di riva dopo che è stato completato il molo di sopraflutto. Quasi completata anche la banchina est dove ormeggeranno i pescatori e le motonavi per le isole Eolie. L' architetto Giuseppe Mangano della società di progetto ha escluso in questi primi anni di attività la possibilità di istituire delle linee di navigazione con aliscafi. Il loro approdo necessita degli ormeggi particolari alle banchine che potrebbero essere realizzati in un secondo tempo. FRANCO PERDICHIZZI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 17 novembre 2016 larepubblica.it (Palermo) Collegamenti con le Isole Mare in burrasca, niente navi a Pantelleria e Lampedusa Siremar comunica le difficoltà ad attraccare nelle isole Burrasca in Sicilia, disagi e ritardi per le navi in arrivo a Pantelleria e Lampedusa. La Siremar ha informato che le navi non riescono a ormeggiare nei porti di Pantelleria e Lampedusa a causa di una "improvvisa burrasca". La motonave "Pietro Novelli" in servizio sulla tratta TrapaniPantelleria non è ancora arrivata allo scalo di arrivo. L' attracco era previsto per le nove. A causa del forte vento di scirocco, anche la motonave 'Paolo Veronese' in servizio sulla tratta Porto EmpedoclePelagie è costretta a ritardare l' attracco a Lampedusa (Agrigento). Per aggiornamenti in tempo reale è possibile consultare il sito www.siremar.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 18 novembre 2016 Pagina 10 Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Trasporti marittimi Porto al buio, navigazione difficile a Mazara Vietato l' ingresso dopo l' imbrunire delle imbarcazioni che sono così costrette a rimane in rada per l' intera notte Da cinque anni il porto di Mazara non è navigabile, da due anni è al buio. Non sono mancate le proteste dei marittimi e degli operatori ed anche le promesse di rapide soluzioni che però sono rimaste sulla carta. «Caro Presidente, approfitto della presenza del ministro Delrio per lanciare un accorato appello: il porto d i Mazara del Vallo non è navigabile ed è al buio. Ci stiamo sforzando di esportare il modello del cluster, del Distretto e della Blue economy nel mondo. Ma il mondo non capisce perché il porto della capitale della pesca italiana e mediterranea è impraticabile. È come se all' aeroporto di Fiumicino o di Parigi mancasse la luce. È come se all' aeroporto di Milano o Francoforte mancasse la pista di atterraggio. Tutto ciò è incomprensibile oltre che insopportabile». Lo ha dichiarato il presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu di Mazara, Giovanni Tumbiolo, nell' ambito dell' incontro intitolato «La Buo na Sicilia» tenutosi mercoledì pomeriggio al teatro Politeama di Palermo, promosso dall' assessore regionale all' Agricoltura e Pesca, Antonello Cracolici, e che ha visto l' intervento del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e la presenza del ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Quella del porto canale non navigabile, è una storia lunga cinque anni. Anche ieri un peschereccio di medio tonnellaggio si è bloccato in mezzo al fiume ed è stato necessario fare intervenire un rimorchiatore, che ha un costo non indifferente, per la sua rimozione. Per il dragaggio del porto canale, incontri e riunioni a Mazara e Palermo, prospettive di soluzioni a breve termine, sono rimaste sul tavolo delle discussio ni. Da qui l' intervento di Tumbiolo nel corso della visita di Renzi e Delrio. «Gli interventi di dragaggio del porto canale non sono più rinviabili. Chiediamo con forza al direttore della protezione civile della regione siciliana, ingegnere Calogero Foti, commissario straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico, di definire il problema con l' assessorato all' ambiente e consegnare i lavori all' impresa che ha vinto la gara di appalto. Da un anno tutto è bloccato». Lo ha dichiarato il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici Silvano Bonanno, annunciando l' invio di un' ulteriore nota di sollecitazione ai vertici della Regione Siciliana. Due giorni fa, però, l' assessore alla Salute della Regione siciliana, Baldo Gucciardo, in visita in città con il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Luca Lotti, ha detto «che il problema con l' assessorato all' Ambiente è risolto e presto inizieranno i lavori». Il nodo da sciogliere è proprio con l' assessorato Ambiente perchè i fanghi e i detriti che devono essere prelevati dal porto canale, dovrebbero finire nella cosiddetta "colmata B" che gli ambientalisti la ritengono «una laguna da salvare» perché dimora e ristoro di uccelli che arrivano dall' Africa e da altri Paesi, mentre per il sindaco Nicola Cristaldi sarebbe «una pozzangher». Ma c' è di più. Il primo porto peschereccio del Mediterraneo da almeno due anni non Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 18 novembre 2016 Pagina 10 < Segue Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Trasporti marittimi è illuminato. I pescherecci sono costretti a rientrare non appena scende la sera, per una ordinanza della capitaneria di porto che vieta, per mancanza di illuminazione, il rientro nel bacino portuale. L' assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio, indi ca i motivi dei ritardi per il ripristino dell' illuminazione. «Purtroppo afferma Pistorio non ci sono state le risorse. Oggi possiamo assicurare la marineria di Mazara che nei primi mesi dell' anno 2017 il porto ritornerà ad essere illuminato». L' assessore puntualizza che le risorse sono circa un milione e 200 mila euro che dovrebbero arrivare dal "Patto per la Sicilia" e che è stata «una scelta di questo assessorato perché ciò avvenisse. Ma dico di più. Abbiamo due canali di finanziamento: quello del "Patto con la Sicilia" o un finanziamento della Regione considerato che per i porti abbiamo stanziato 20 milioni di euro, fra cui è inclusa anche l' illuminazione del porto di Mazara. Ritengo che il finanziamento regionale sia la via più breve. Vedremo in questi giorni di scegliere quale dei due possa garantirci più rapidità nell' espletamento dell' appalto dei lavori che avverrà a gennaio del 2017». SALVATORE GIACALONE Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 18 novembre 2016 Pagina 32 Giornale di Sicilia Trasporti marittimi L' INIZIATIVA DELL' ANCE. Otto idee per la riqualificazione del waterfront nella zona di Borgo Vecchio saranno presentate oggi. Si punta su pontili ed energie rinnovabili Studenti palermitani e fiorentini progettano il nuovo porto O OO Leonardo e Matteo sullo schermo del computer mostrano tavole e bozze che illustrano come hanno ripensato il porto e spiegano: «Abbiamo immaginato le strade come fiumi». Chiara aggiunge: «Fiumi che si immettono in mare». D' altronde Leonardo Innocenzi e Matteo Mo rana sono fiorentini e ogni giorno hanno sotto gli occhi l' Arno. Chiara Turturici, invece, è palermitana e respira quotidianamente l' odore del Tirreno. Tutti e tre sono studenti di Architettura e in questi giorni insieme ad altri ventuno colleghi stanno partecipando a «Progetto Sapere Progettare la sostenibilità» organizzato dall' Ance Palermo in collaborazione con l' Autorità portuale e le Università di Palermo, Firenze e Portsmouth. Da lunedì i giovani, coordinati dal docente toscano Paolo Di Nardo, sono al lavoro fino a notte fonda, a Palazzo Forcella De Seta, sede dell' associazione costruttori edili. Otto idee per la riqualificazione del waterfront di fronte al Borgo Vecchio che saranno presentate oggi alle 17 anche al provveditore alle Opere pubbliche per la Sicilia e la Calabria, Donato Carlea, al presidente dell' Autorità Portuale, Vin cenzo Cannatella, al vicesindaco, Emilio Arcuri, al presidente della scuola Politecnica dell' Università di Palermo, Maurizio Carta. Il sogno è che gli input degli aspiranti architetti diventino realtà. «È già successo a Piombino spiega il professore Di Nardo . C' era un immobile da demolire in un' area per farne un parcheggio. Su suggerimento degli studenti, invece, na scerà una Casa del Gusto». Che si segua l' esempio di Piombino se lo augurano anche Fabio Sanfratello e Angela Pisciotta, rispettivamente presidente e responsabile dello spazio culturale Open di Ance Palermo: «Viviamo in una città di mare, ma il mare non lo vede nessuno. Restituire il porto ai palermitani avrebbe effetti positivi sia a livello urbanistico che economico». Basta dare un' occhiata al progetto di Leonardo, Matteo e Chiara per capire come sarebbe possibile trasformare il porto com' è successo già qualche anno fa con la Cala. Un ponte avveniristico alto 40 metri e lungo 500 metri con un bar dalla vista mozzafiato, un ristorante di lusso su un pontile, un polo di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5 18 novembre 2016 Pagina 32 < Segue Giornale di Sicilia Trasporti marittimi ingegneria, un' area verde, gradoni dove potersi rilassare o leggere a due passi dal mare. Il tutto sfruttando energie rinnovabili, su tutte quella prodotta dal moto ondoso. (*FRAS*) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 18 novembre 2016 Pagina 32 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Trasporti marittimi Interporto, serve pure la "verifica" ambientale? Pasquale Loiacono SAN FERDINANDO Per il progetto relativo all' interporto, l' Autorità portuale ha provveduto a richiedere la "Verifica di assoggettabilità" a Valutazione di impatto ambientale (Via) della Regione Calabria. Il contratto per il "Nuovo terminal intermodale del porto di Gioia Tauro" era stato firmato il 10 agosto scorso, tra il commissario straordinario Andrea Agostinelli e Sebastiano Grasso, vice presi dente del gruppo Contship Italia e amministratore delegato di Sogemar SpA, che si è aggiudicata la gara internazionale per la realizzazione e la gestione trentennale del nuovo gateway ferroviario. L' appalto rientra tra le opere previste dal Piano operativo triennale dell' Ente e ha un finanziamento complessivo di 40milioni di euro, di cui, 20milioni, sotto forma di contributo pubblico, sono a carico dell' Autorità portuale di Gioia Tauro, derivanti dal Pon Reti e Mobilità 2007 2013Íž mentre gli altri 20milioni di euro saranno investiti dal privato. Il progetto, localizzato nei Comuni di Gioia Tauro e San Ferdinando, si articola in due interventi. Per quello relativo al "Terminal contenitori", collocato all' interno dell' area doganale del porto in territorio di Gioia Tauro, si prevede la realizzazione di armamento ferroviario per uno sviluppo di circa 750 metri e relative infrastrutture di movimentazio ne container, oltre a edifici di servizio, aree a parcheggio e impianti tecnologici. Invece, per quello riguardante il "Terminal Interpor to", collocato all' esterno dell' area doganale del porto, nel territorio comunale di San Ferdinando, si prevede la realizzazione di piazzali a parcheggio, edifici di servizio e impianti tecnologici a completamento delle infrastrutture esistenti costituite da armamento ferroviario e "vie di corsa" carroponte.3. PASQUALE LOIACONO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 18 novembre 2016 Pagina 26 Gazzetta del Sud Trasporti marittimi Il motopontone Adriatico nel porto a sud Tremestieri, dragaggio ultimato ma incombe un' altra sciroccata Sono stati portati via circa 9000 metri cubi di materiale Domenico Bertè Dovrebbero concludersi già oggi i lavori di pulizia del fondale del porto di Tremestieri che da lunedì opera a mezzo servizio. I rilievi effettuati ieri nell' approdo hanno confermato come il 90% del dragaggio sia stato fatto e che oggi dovrebbe essere il momento delle rifiniture e della valutazioni ufficiali sulle nuove profondità del fondo. Ma incombe un' altra sciroccata e il pericolo di nuovi insabbiamenti è dietro l' angolo. Nel frattempo, però, in città si vedono molti più mezzi pesanti del solito. Meno corse, più deroghe, più camion sul Boccetta: l' equazione è presto servita. Dopo la prima giornata di chiusura assoluta dell' approdo a sud, domenica, da lunedì lo sbarco e l' imbarco avvengono solo in uno scivolo. Questo ha comportato una significativa riduzione dei viaggi delle navi da e per Villa. Ma il numero dei Tir che avevano bisogno di transitare è sempre il medesi mo ed ecco spiegata la maggior presenza di mezzi pesanti in centro. Basti pensare che la media delle corse è scesa dalle 60 in condizioni ordinarie alle 38 di questa settimana. La polizia municipale ha registrato una ventina di deroghe in quattro giorni, da lunedì a ieripomeriggio. Succede che potendo attraccare una nave per volta, nei momenti di maggior traffico, si crea una fila tale da superare i 60 minuti di attesa e da costringere a chiedere la deviazione verso i porti del centro città. In base ai dati in possesso della Comet, che gestisce l' approdo, dovrebbero essere stati portati via circa 9000 metri cubi di materiale dalla bocca del porto. La draga Adriatico ha fatto una ventina di viaggi ver sola zona a nord del porto dove la sabbia deve essere lasciata. Ma il motopontone, anche se oggi dovesse concludere i lavori, non lascerà immediatamente la zona. Da oggi e per i prossimi due o tre giorni è atteso uno scirocco che potrebbe riportare dentro la rada altri 3000 metri cubi di sabbia. Se dovesse servire, potrebbe scattare una seconda fase di pulizia. Purtroppo, però, al di là di quanto scritto in premessa nel documento di autorizzazione regionale al dragaggio, da Palermo è arrivato il chiarimento che il nulla osta è solo per questa criticità e non per complessivi 60.000 metri cubi come sembrava in un primo momento. Ma a venire incontro alle esigenze Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 18 novembre 2016 Pagina 26 < Segue Gazzetta del Sud Trasporti marittimi di un porto e di una città che non può aspettare non meno di un mese per poter togliere un ostacolo alla navigazione fra la Sicilia e il resto dell' Italia, potrebbe arrivare una nuova convenzione. È stato anche l' intervento del prefetto Francesca Ferrandino ad accelerare i tempi per la stesura di un procedura standard che dovrà essere firmata dall' Ape dall' assessorato regionale Territorio e ambiente.3. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 18 novembre 2016 Pagina 33 Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Trasporti marittimi SEI MILIONI DI EURO A RISCHIO Il Comitato ha annunciato lo stato di agitazione della categoria se la Regione non convocherà un incontro Porto rifugio a Gela, i lavori rimangono bloccati Il finanziamento è stato stanziato dall' Eni e fa parte dei fondi per le opere di compensazione, frutto dell' accordo del novembre 214 È tutto fermo. Non c' è nessuna certezza sull' avvio dei lavori perché manca un' autorizzazione sulla caratterizzazione della sabbia. Solo dopo potrà essere pubblicato il bando di gara. Donata Calabrese OOO Sei milioni di euro, destinati a Gela che rischiano di rimanere in alto mare. Li ha stanziati l' Eni e fanno parte di quei 32 milioni di euro di fondi destinati alle opere di compensazione, contenuti nell' accordo siglato nel novembre del 2014 con il quale l' Eni ha annunciato un cambio di rotta, abbandonando al petrolchimico di Gela la raffinazione per passare alla Green Rafinery. Dopo anni e anni di lotte, portate avanti per lo più da un comitato, è arrivata finalmente la firma all' intesa. Lo scorso 27 settembre, è stato siglato a Palermo, alla presidenza della Regione, un accordo per la riqualificazione della portualità gelese con il ripristino funzionale e il potenziamento del porto rifugio. D a a n n i i l porto di Gela è insabbiato. Le imbarcazioni non possono entrare, né uscire. Rischiano per l' appunto di rimanere insabbiate perché i fondali sono troppo bassi. Le firme a Palermo sono state apposte dal governatore, Rosario Crocetta, dal sindaco di Gela, Domenico Messinese, dal responsabile regionale della protezione civile, Calogero Foti e dai vertici dell' Eni. All' incontro palermitano, erano presenti anche altri rappresentanti della giunta comunale, del consiglio comunale e la delegazione parlamentare gelese all' Ars. C' erano anche i componenti dei vari comitati del porto. Si brindò. Finalmente, si disse e si scrisse, erano finiti i viaggi della speranza. Alcune settimane dopo, è stata individuata anche la figura del responsabile unico del procedimento. Da quel giorno ad oggi, non si è mosso più niente. E' tutto fermo. Non c' è nessuna certezza sull' avvio dei lavori perché manca un' autorizzazione sulla caratterizzazione della sabbia. Solo dopo potrà essere pubblicato il bando di gara. La burocrazia continua dunque a frenare lo sviluppo di un territorio. Una lettera è stata inviata alla Presidenza della Regione, al Dipartimento della Protezione Civile e ai deputati regionali Federico, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10 18 novembre 2016 Pagina 33 < Segue Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Trasporti marittimi Arancio e Cancelleri, oltre quella già inviata dal Sindaco di Gela lo scorso 4 novembre (e della quale non si è avuto riscontro), per richiedere con la massima urgenza di indire un tavolo alla Regione al fine di per verificare lo stato dell' arte. Se non ci saranno risposte immediate e certe, non è escluso che il Comitato Porto del Golfo di Gela, presieduto da Massimo Li voti, proclami lo stato di agitazione con proteste eclatanti da parte di chi realmente soffre maledettamente per via di un porto in sabbiato. Loro sono gli operatori della struttura portuale. Ai deputati regionali eletti in provincia, il comitato del porto chiede interventi immediati, fatti concreti. Battano i pugni e facciano sentire la loro voce. Gli operatori si chiedono perché una città bagnata tori e del gruppo barcaioli, con Massimo Livoti, Ascanio Carpino, Giuseppe Bellavia e Vincenzo Casciana. Ma purtroppo era assente la Protezione Civile e in particolare il responsabile del procedimento unico, l' ing. dal mare non ha un porto fruibile? Diverse le imbarcazioni, che in questi anni sono rimaste incagliate perché non tutti ovviamente conoscono le condizioni del porto rifugio di Gela. Venendo da fuori e vedendo un porto, qualcuno ha tentato di fermarsi, rimanendo puntualmente incagliato. Appena tre mesi fa, proprio a Ferragosto, è rimasta bloccata una barca a vela, battente bandiera francese. L' imbarcazione, tentò di effettuare un approdo di emergenza al porto rifugio, per via delle condizioni meteo marine, ma rimase bloccata. Gaetano Calafato. L' ho contattato telefonicamente e purtroppo mi ha confermato che al momento è tutto fermo, perché manca lo studio di caratterizzazione della sabbia. Successivamente il tutto dovrà passare ai ministeri per le Infrastrutture e l' Ambiente. Se non riusciamo a sbloccare questo passaggio, si rischia la paralisi. Questo è un dato preoccupante ma non vogliamo creare, per questo motivo, nessun allarmismo. L' attenzione in ogni caso deve rimanere alta e se c' è un iter già avviato grazie alla firma dell' accordo di settembre, insieme al Presidente della Regione e Solo il pronto intervento degli uomini della Capitaneria di Porto scongiurò il peggio. Tre giorni dopo toccò ad un' altra imbarcazione australiana. Quando a fine settembre, dopo la firma alla Presidenza della Regione, sembrava tutto risolto ecco che ci risiamo. Fu un giorno di festa perché non c' erano più alibi per nessuno. L' Eni così come promesso, ha garantito, nero su bianco, i fondi necessari per procedere ai lavori. Ancora un problema però blocca gli interventi, divenuti indispensabili, per rendere la struttura fruibile. OOO Quale sarà il passo successivo? «Scriveremo al presidente della Regione, al Dipartimento della Protezione Civile, e ai deputati regionali Federico, Arancio e Cancelleri. Chiediamo al Governatore di convocare un incontro in Presidenza fra tutte le parti interessate. Il sindaco, già lo scorso novembre, aveva inviato una UNA STORIA INFINITA OOO Dopo l' escalation di attentati incendiari verificatisi in città, c' è paura fra la gente. Qualcuno ha chiesto l' arrivo dell' esercito. Cosa ne pensa? «Sicuramente c' è un allarme sicurezza che non va sottovalutato. A mio parere, anche se non ho dati in mio possesso, stanno aumentando anche i furti nelle abitazioni. Sono però contraria all' arrivo dell' esercito. Gela non è Milano. Ma credo che bisognerebbe incrementare la presenza delle forze dell' ordine sul territorio». (*DOC*) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 18 novembre 2016 Pagina 45 Il Mattino Trasporti marittimi Torre del Greco Deiulemar, armatore pentito: tremano i «vip» Angelo Della Gatta fa i nomi di imprenditori, banchieri e professionisti coinvolti nel crac Torre del Greco. Si pente l' armatore Angelo Della Gatta. Nuovo terremoto giudiziario in vista all' ombra del Vesuvio. Uno dei soci della Deiulemar Compagnia d i Navigazione, fallita nel 2012, ha deciso di intraprendere una collaborazione con la giustizia. Da circa un mese, Della Gatta sta raccontando alla Procura di Torre Annunziata i segreti che si celano dietro il crac da 800 milioni di euro della società armatoriale di Torre del Greco, che ha bruciato il tesoro di 13mila risparmiatori che avevano affidato i propri risparmi attraverso le obbligazioni. Il nuovo arresto con annesso maxisequestro di beni per un valore di mezzo milione ha spinto Angelo Della Gatta ad intraprendere la collaborazione. Dopo alcuni mesi di detenzione in carcere, ora vuole «vuotare il sacco» e sta raccontando come dietro il fallimento del colosso di via Tironi non ci siano solo i soci condannati in primo grado. Sta facendo nomi importanti, di imprenditori, banchieri e professionisti del Vesuviano (e non solo) che avrebbero contribuito in qualche modo alla scomparsa di ingenti capitali societari, veicolati anche verso paradisi fiscali, attraverso strumenti finanziari e società offshore. Per la Procura di Torre Annunziata le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Sergio Raimondi ed Emilio Prisco del pool di magistrati oggi guidato dal procuratore Sandro Pennasilico e dall' aggiunto Pierpaolo Filippelli è sempre stato chiaro che dietro il buco milionario non si celavano solamente i titolari della società armatoriale di Torre del Greco, bensì altri complici, finora rimasti ignoti. Tanti «colletti bianchi» e esperti della finanza avrebbero, dunque, contribuito a far sparire il tesoro della Deiulemar, anche se al momento è presto per ritenere attendibile il primo vero «pentito» del crac milionario che si sta ancora trascinando nelle aule giudiziarie del tribunale civile di Torre Annunziata, tra mancati risarcimenti e cambi della curatela fallimentare. La collaborazione è iniziata meno di un mese fa e per il momento sono pochi i verbali di interrogatorio in possesso degli inquirenti. Presto cominceranno a sfilare dinanzi agli inquirenti in questa fase come persone informate sui fatti i primi «vip» vesuviani: saranno chiamati a dare spiegazioni sull' affare che potrebbe nascondersi dietro al clamoroso fallimento avvenuto ormai quattro anni fa. Le indagini Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12 18 novembre 2016 Pagina 45 Il Mattino < Segue Trasporti marittimi patrimoniali avevano già portato gli inquirenti anche verso Malta, dove sarebbero stati nascosti fondi per diversi milioni di euro attraverso dei «trust», strumenti finanziari molto usati nei paradisi fiscali. Due anni fa per Angelo Della Gatta è arrivata la pesante condanna a 17 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, dopo il processo celebrato presso il tribunale di Roma. Tra qualche giorno si celebrerà la nuova udienza d' appello, ma la sentenza di secondo grado non dovrebbe ancora arrivare. Il 15 luglio scorso, invece, è arrivato il nuovo ordine di arresto per l' armatore, raggiunto dal provvedimento emesso dal gip di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina ed eseguito dalla guardia di finanza. In carcere sono finiti anche suo fratello Pasquale e l' imprenditore Dante di Francescantonio, residente in provincia di Verona. Il sequestro per circa mezzo milione di euro ha riguardato beni non dichiarati alla curatela fallimentare. I Della Gatta ha scritto il procuratore Pennasilico avevano continuato «a disporre di ingenti riserve di liquidità da impiegare nell' ambito di un consistente investimento immobiliare in cui gli stessi risultavano essere coinvolti in prima persona, nonché di cristallizzare la disponibilità, per interposta persona, di beni mobili». I fratelli Della Gatta erano stati arrestati per la prima volta nel luglio 2012, nell' ambito dell' inchiesta sul fallimento della Deiulemar Compagnia di navigazione, insieme con la sorella Micaela, alla figlia dell' ex ad della Compagnia Michele Iuliano, Giovanna Iuliano, e Leonardo Lembo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. DARIO SAUTTO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 18 novembre 2016 Pagina 21 MF Trasporti marittimi Le trimestrali di Carnival, Royal Caribbean e NCL mostrano risultati in crescita Quanto rendono i crocieristi I fondi d' investimenti che hanno creduto nel business delle vacanze a bordo stanno ottenendo ritorni importanti. Per esempio il valore della quota di Apollo in Norwegian Cruise Line è triplicato Il 2016 passerà alla storia come uno degli anni con il maggior numero di nuove navi da crociera ordinate ai cantieri navali europei. La ragione di questa tornata di investimenti si apprende dai numeri di bilancio delle compagnie crocieristiche, che continuano a macinare utili. La testata specializzata Cruise Industry News ha messo a confronto le ultime trimestrali dei tre principali player di mercato (Carnival, Royal Caribbean Cruises e Norwegian Cruise Line Holdings) evidenziando che le entrate continuano a crescere. Nell' ultimo trimestre oggetto di analisi tutti e tre i bilanci si sono chiusi in utile: 1,4 miliardi di dollari su 5,1 miliardi di ricavi per Carnival (in crescita dagli 1,2 miliardi nello stesso periodo 2015), 693 milioni su 2,6 miliardi per Royal (da 258 milioni) e 342 milioni su 1,5 miliardi per Norwegian (da 251 milioni). L' utile giornaliero per ogni passeggero imbarcato è pari rispettivamente a 62,14 dollari (55,36 dollari nel 2015), 64,62 dollari (22,48 dollari) e 73,25 dollari (59,83 dollari). Ogni crocierista imbarcato su una delle navi di Carnival spende quotidianamente 222,4 dollari (165,9 di biglietto più 56,4 dollari di escursioni o acquisti a bordo), sulla flotta di Royal invece i ricavi giornalieri derivanti da ciascun passeggero sono di 238,9 dollari (177,1 di biglietto e 61,8 di altro), mentre per Norwegian questi valori salgono a 317,64 dollari per passeggero (229,3 di viaggio e 88,3 di acquisti). La spesa media dei crocieristi risulta essere in crescita rispetto all' anno scorso per tutte e tre le compagnie. Carnival (che ha una flotta di 101 navi) è quella che ha abbattuto di più (80 milioni di dollari) la spesa per il carburante, mentre Royal (46 navi) ha risparmiato 21 milioni e Ncl (24 navi) 2,5 milioni. Insomma, dato che il numero di passeggeri aumenta, le nuove destinazioni crescono e il costo dei biglietti è tornato a far guadagnare le compagnie, ci sono tutti i presupposti per l' ondata di nuove navi in atto, che secondo qualcuno sta assumendo dimensioni un po' troppo elevate. Per il momento i fondi di private equity che hanno creduto nel business delle vacanze a bordo si fregano le mani. Primo fra tutti Apollo Global Management, che nel biennio 20072008 aveva investito 2,5 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14 18 novembre 2016 Pagina 21 < Segue MF Trasporti marittimi miliardi di dollari in Prestige Cruise Holding e Norwegian Cruise Line e oggi si ritrova con una partecipazione in Norwegian Cruise Line Holdings che vale almeno 7 miliardi. Idem dicasi per l' altro socio finanziario Tpg. Un altro fondo d' investimento entrato (e nel frattempo già uscito) dal business delle crociere è Bridgepoint, che nel 2012 aveva acquisito Ponant Cruises da Cma Cgm e l' anno scorso l' ha rivenduta ad Artemis, la holding di Francois Pinault. Bridgepoint in tre anni ha raddoppiato i ricavi e triplicato i profitti della piccola compagnia che opera navi da crociera di lusso. In prospettiva fanno gola soprattutto le società che si occupano di expedition cruises, vale a dire compagnie che offrono itinerari di nicchia (ad esempio al Polo Nord), dove le grandi navi da crociera non possono andare. Fra queste ad esempio la Lindblad Expeditions, che nel 2015 ha visto entrare nel proprio capitale Capitol Acquisitions con un' operazione da 439 milioni di dollari. Con il nuovo socio a bordo Lindblad si è quotata al Nasdaq, ha acquistato un' altra nave per 18 milioni di dollari e ha commissionato la costruzione di altre due unità del valore di circa 95 milioni di dollari. C' è poi il fondo Tdr Capital che, da quando è entrato nella compagnia crocieristica Hurtigruten operativa nei fiordi norvegesi, ha firmato ordini ai cantieri navali per due navi da crociera da 530 passeggeri con consegna prevista nel 2018 e nel 2019. Il deal più recente è stato quello che ha visto la spagnola Springwater Capital rilevare da Royal Caribbean Cruises il 51% di Pullmantur Cruises, brand specializzato sul mercato spagnolo. Infine, il prossimo matrimonio fra private equity e crociere è quello che vedrà nascere la flotta di Virgin Voyages, la nuova società fondata dal magnate Richard Branson tramite Virgin Group e sostenuta dal fondo Bain Capital che ha ordinato a Fincantieri tre navi da 110 mila tonnellate di stazza lorda. (riproduzione riservata) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 17 novembre 2016 Ansa Trasporti marittimi Porti, ad Ancona +7,5% merci da gennaio (ANSA) ANCONA, 17 NOV I dati di traffico del periodo gennaioottobre 2016 confermano la performance positiva del traffico merci nel porto di Ancona: sono state movimentate 7.600.471 tonnellate di merci (+7% rispetto allo stesso periodo del 2015). In particolare, cresce la movimentazione di merci che viaggiano nei traghetti, 1.890.061 tonnellate (+4%), e in container (1.045.603 tonnellate, +4%). Si conferma l' andamento positivo del traffico contenitori con 157.517 Teu (+6%). I passeggeri sono stati 944.334, in linea con lo scorso anno, di cui 601.115 (64% del totale) quelli che hanno scelto Ancona come porto di collegamento con i porti greci di Igoumenitsa e Patrasso e 220.326 (23%) i passeggeri sulla direttrice croata. Per il presidente dell' Autorità portuale Rodolfo Giampieri "il 2016 si avvia a essere un altro anno positivo. Nel 2017 riteniamo importante implementare il percorso di sostenibilità come elemento della strategia complessiva per la competitività dello scalo". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 17 novembre 2016 Ansa Trasporti marittimi GNV, azionisti pronti a nuovi piani di investimento Ricavi ed Ebitda in crescita nei primi nove mesi del 2016 (ANSA) GENOVA, 17 NOV "GNV è un' azienda con importanti prospettive di ulteriore crescita e i recenti risultati confermano la lungimiranza dell' investimento. In qualità di azionisti, siamo fermamente intenzionati a sostenere la compagnia e il management attraverso la realizzazione di ulteriori piani di investimento". Pierfrancesco Vago, presidente del comitato esecutivo della compagnia d i navigazione per il trasporto passeggeri e m e r c i c h e f a c a p o a l gruppo di Gianluigi Aponte, commenta positivamente i risultati dei primi nove mesi dell' anno e conferma l' interesse e il sostegno per GNV, Grandi Navi Veloci e il settore dei traghetti, considerato strategico. I conti a fine settembre, approvati dal consiglio di amministrazione presentano un aumento dei volumi e dei ricavi e un Ebitda record, in crescita del 23,3% rispetto allo stesso periodo del 2015. L' impegno dell' azionista non solo sotto il profilo economico, sottolinea una nota della compagnia, h a consentito il rafforzamento delle rotte per la Sicilia, la diversificazione sui mercati internazionali e "una completa integrazione delle attività di GNV con quelle delle altre società parte del gruppo, che è diventata, nel tempo, un importante vantaggio competitivo della compagnia, rappresentato dalle rilevanti sinergie in termini di attività e strategie". Con una flotta di 11 unità ro/pax per il trasporto passeggeri e merci GNV opera cinque rotte nazionali che collegano i principali porti con la Sicilia e la Sardegna e ha attivato nove rotte internazionali consolidando la propria presenza in Marocco, Tunisia, Spagna, Francia e Albania, oltre al recente avvio della linea che collega i porti di Genova, Civitavecchia, Napoli e Palermo con Malta. (ANSA). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 18 novembre 2016 Pagina 51 Il Sole 24 Ore Porti Consiglio di Stato. Chiariti i requisiti per accedere a contributi pubblici che premiano i nuovi investimenti L' innovazione giustifica il bonus Per ottenere i benefici non basta la previsione di aumento del fatturato Solo i progetti innovativi possono ottenere agevolazioni pubbliche, mentre non basta la previsione di un incremento del fatturato all' interno della stessa struttura: questo è il principio posto dal Consiglio di Stato con la sentenza n.4587 del 2 novembre scorso. La questione decisa riguardava la concessione del credito d' imposta per nuovi investimenti produttivi, in attuazione del regolamento Ue 800/2008: tale norma prevede incentivi agli investimenti e la creazione di posti di lavoro con ampliamento di stabilimenti, diversificazione della produzione con nuovi prodotti aggiuntivi o modifica del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente. Nel caso esaminato, un terminal di movimentazione merci nel porto d i Napoli chiedeva un credito di imposta per nuovi investimenti consistenti nell' acquisto di due carri ponte per movimentazione e stoccaggio dei contenitori. Secondo l' impresa, l' utilizzo di tali macchinari avrebbe ottimizzato la gestione degli spazi destinati allo stoccaggio sfruttando l' area disponibile, sostituendo tradizionali mezzi di sollevamento, raddoppiando il numero dei contenitori movimentati e aumentando le unità lavorative di sei unità. La Regione, esaminando l' istanza dell' impresa, ha escluso l' agevolazione perché l' investimento non sarebbe qualificabile come ampliamento di struttura produttiva, che sarebbe altresì non innovativa. Questo provvedimento è stato in un primo momento annullato dal Tar, sulla base di valutazioni relative all' incremento della capacità produttiva, all' aumento delle unità lavorative, all' ottimizzazione degli spazi ed al risparmio energetico. L' innovatività, si affermava, non può derivare solo dalle caratteristiche tecnologiche del bene, perché il carattere innovativo del programma di investimento deve riguardare l' ambito territoriale e settoriale cui il programma si riferisce. Ma è altresì vero che il bene che si intendeva acquistare (due carri ponte) generava un progetto innovativo perché le gru soddisfacevano esigenze di movimentazione merci provenienti da navi di elevata stazza in precedenza non servite. Questa tesi, favorevole all' incentivo, è ora contraddetta dal Consiglio di Stato, perché l' acquisto delle gru non consente di realizzare alcuno degli obiettivi indicati dal legislatore europeo, secondo quanto stabilito dallo stesso disciplinare, ma si limita a porre le basi per un mero incremento del fatturato all' interno della stessa struttura produttiva e di un processo produttivo cui non è apportato un cambiamento Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18 18 novembre 2016 Pagina 51 < Segue Il Sole 24 Ore Porti fondamentale. Se quindi l' attività produttiva resta quella di movimentazione merci all' interno dell' impianto già esistente, non vi è innovatività. Già altre volte l' orientamento era stato seguito, negando l' incentivo (Tar Napoli, 15/2016) ad un imprenditore che intendeva realizzare un contact center (innovativo rispetto ai più diffusi call center, prevedendo attività di supporto ed informazione ai clienti ricevendo chiamate telefoniche, cd. inbound). Sorte analoga, sfavorevole, è capitata ad una proposta di ampliamento di un esercizio commerciale già esistente, che intendeva acquistare macchinari diversificare prodotti, con nuovi reparti di ortofrutta e carni in aggiunta ad un' attività alimentare (Tar Napoli, 1665/2012): per aversi innovazione incentivante, occorre infatti un cambiamento fondamentale del processo produttivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. GUGLIELMO SAPORITO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 19 17 novembre 2016 Trapani Oggi Porti Porto, il presidente del Distretto della Pesca lancia appello a Renzi per risolvere criticità Nonostante le rassicurazioni dell' assessore regionale Baldo Gucciardi , che aveva dato per imminente l' avvio dei lavori in occasione della sua visita a Mazara del Vallo insieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti, in tour come esponente del PD per spingere sul "Sì" al referendum costituzionale, l e s o r t i d e l porto d i Mazara d e l V a l l o preoccupano il presidente del Distretto della Pesca Giovanni Tumbiolo che, sempre ieri, ha approfittato della presenza del premier Renzi ad una manifestazione svoltasi a Palermo per sottolineare che "il porto della capitale della pesca d' Italia e del Mediterraneo è al buio e innavigabile". Il porto canale di Mazara è i n attesa, da tempo, dei necessari lavori di dragaggio dei fondali e l' attuale interramento lo rende quasi del tutto impraticabile e pericoloso per la flotta peschereccia, inoltre manca anche del necessario impianto di illuminazione. Una situazione più volte sottolineata e lamentata dall' amministrazione comunale e dagli addetti ai lavori come Tumbiolo. Nei giorni scorsi un armatore ha, addirittura, minacciato il suicidio se i lavori già appaltati, non partiranno in tempi brevi. "Ci stiamo sforzando di esportare il modello del cluster, del Distretto e della Blue economy nel mondo ha detto ancora Tumbiolo ma il mondo non capisce perché il porto della capitale della pesca italiana e mediterranea è impraticabile. E' come se all' aeroporto di Fiumicino o di Parigi mancasse la luce. E' come se all' aeroporto di Milano o Francoforte mancasse la pista di atterraggio. Tutto ciò è incomprensibile oltre che insopportabile" L' incontro di ieri al Politeama era intitolato "La Buona Sicilia" ed era promosso dall' assessore regionale all' Agricoltura e Pesca, Antonello Cracolici. Otre al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, era presente il Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20