Rassegna Stampa del 18/11/2016

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Rassegna Stampa del 18/11/2016
USTICA LINES
Venerdì, 18 novembre 2016
USTICA LINES
Venerdì, 18 novembre 2016
Collegamenti con le Isole
18/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 34
FRANCO PERDICHIZZI
Sarà garantito il collegamento del porto con le
17/11/2016 larepubblica.it (Palermo)
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Mare in burrasca, niente navi a Pantelleria e Lampedusa
Trasporti marittimi
18/11/2016 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa­Ragusa) Pagina 10
SALVATORE GIACALONE
Porto al buio, navigazione difficile a...
18/11/2016 Giornale di Sicilia Pagina 32
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Studenti palermitani e fiorentini progettano il nuovo porto
18/11/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 32
PASQUALE LOIACONO
Interporto, serve pure la "verifica" ambientale?
18/11/2016 Gazzetta del Sud Pagina 26
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Tremestieri, dragaggio ultimato ma incombe un' altra sciroccata
18/11/2016 Giornale di Sicilia (ed. Messina­Catania) Pagina 33
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Porto rifugio a Gela, i lavori rimangono bloccati
18/11/2016 Il Mattino Pagina 45
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DARIO SAUTTO
Deiulemar, armatore pentito: tremano i «vip»
18/11/2016 MF Pagina 21
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Quanto rendono i crocieristi
17/11/2016 Ansa
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Porti, ad Ancona +7,5% merci da gennaio
17/11/2016 Ansa
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GNV, azionisti pronti a nuovi piani di investimento
Porti
18/11/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 51
L' innovazione giustifica il bonus
17/11/2016 Trapani Oggi
Porto, il presidente del Distretto della Pesca lancia appello a Renzi...
GUGLIELMO SAPORITO
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Gazzetta del Sud
Collegamenti con le Isole
La nuova importante infrastruttura di Capo d' Orlando
Sarà garantito il collegamento del porto con le Isole
Eolie
Ci penseranno operatori privati con motonavi in quanto non è ancora possibile
predisporre l' attracco per gli aliscafi
CAPO D' ORLANDO Saranno le motonavi di
alcune agenzie turistiche ed armatori privati a
garantire il collegamento tra il porto di Capo d'
Orlando e le isole Eolie. Un collegamento che
dovrebbe essere permanente lungo i dodici
mesi dell' anno con benefici enormi non solo
per il turismo, che sarebbe così
destagionalizzato, ma anche per i tanti
pendolari nebroidei attualmente costretti a
raggiungere il porto di Milazzo per salpare
verso le isole Eolie. La notizia giunge a pochi
mesi dalla data di apertura dell' invaso
orlandino che la società Porto di Capo d'
Orlando Spa sta completando con un project
financing. Secondo il cronoprogramma dei
lavori lo stato d' avanzamento è mediamente
giunto al 70 % delle opere di cui il 57 % a terra
e l' 82 % a mare. Se il cronoprogramma sarà
rispettato già prima della prossima estate l'
appellativo di "opera incompiuta" potrà
scomparire dalla didascalia del porto paladino.
Pensare che sono passati quasi cinquant' anni
da quando fu posta la prima pietra. Una pietra
che fu collocata però in un altro sito rispetto a
quello attuale e che costrinse i progettisti di
allora ad abbandonare il progetto ed il breve
tratto di molo costruito e trasferire il cantiere
nella baia di Bagnoli.
Quel relitto di molo rimasto ha allungato il promontorio di Capo d' Orlando perché era proprio nell'
estrema punta della costa che si tentò inutilmente di costruire il porto negli anni '60.
Tornando ai lavori di completamento del porto di Bagnoli, in questi giorni l' attenzione è rivolta alla
ultimazione della banchina di riva dopo che è stato completato il molo di sopraflutto. Quasi completata
anche la banchina est dove ormeggeranno i pescatori e le motonavi per le isole Eolie.
L' architetto Giuseppe Mangano della società di progetto ha escluso in questi primi anni di attività la
possibilità di istituire delle linee di navigazione con aliscafi. Il loro approdo necessita degli ormeggi
particolari alle banchine che potrebbero essere realizzati in un secondo tempo.
FRANCO PERDICHIZZI
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17 novembre 2016
larepubblica.it (Palermo)
Collegamenti con le Isole
Mare in burrasca, niente navi a Pantelleria e
Lampedusa
Siremar comunica le difficoltà ad attraccare nelle isole
Burrasca in Sicilia, disagi e ritardi per le navi
in arrivo a Pantelleria e Lampedusa. La
Siremar ha informato che le navi non riescono
a ormeggiare nei porti di Pantelleria e
Lampedusa a causa di una "improvvisa
burrasca". La motonave "Pietro Novelli" in
servizio sulla tratta Trapani­Pantelleria non è
ancora arrivata allo scalo di arrivo. L' attracco
era previsto per le nove. A causa del forte
vento di scirocco, anche la motonave 'Paolo
Veronese' in servizio sulla tratta Porto
Empedocle­Pelagie è costretta a ritardare l'
attracco a Lampedusa (Agrigento). Per
aggiornamenti in tempo reale è possibile
consultare il sito www.siremar.it.
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Giornale di Sicilia (ed.
Siracusa­Ragusa)
Trasporti marittimi
Porto al buio, navigazione difficile a Mazara
Vietato l' ingresso dopo l' imbrunire delle imbarcazioni che sono così costrette a rimane
in rada per l' intera notte
Da cinque anni il porto di Mazara non è navigabile, da
due anni è al buio. Non sono mancate le proteste dei
marittimi e degli operatori ed anche le promesse di
rapide soluzioni che però sono rimaste sulla carta.
«Caro Presidente, approfitto della presenza del ministro
Delrio per lanciare un accorato appello: il porto d i
Mazara del Vallo non è navigabile ed è al buio. Ci
stiamo sforzando di esportare il modello del cluster, del
Distretto e della Blue economy nel mondo. Ma il mondo
non capisce perché il porto della capitale della pesca
italiana e mediterranea è impraticabile. È come se all'
aeroporto di Fiumicino o di Parigi mancasse la luce. È
come se all' aeroporto di Milano o Francoforte
mancasse la pista di atterraggio. Tutto ciò è
incomprensibile oltre che insopportabile». Lo ha
dichiarato il presidente del Distretto della Pesca e
Crescita Blu di Mazara, Giovanni Tumbiolo, nell' ambito
dell' incontro intitolato «La Buo na Sicilia» tenutosi
mercoledì pomeriggio al teatro Politeama di Palermo,
promosso dall' assessore regionale all' Agricoltura e
Pesca, Antonello Cracolici, e che ha visto l' intervento
del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e la
presenza del ministro delle Infrastrutture, Graziano
Delrio. Quella del porto ­ canale non navigabile, è una storia lunga cinque anni. Anche ieri un
peschereccio di medio tonnellaggio si è bloccato in mezzo al fiume ed è stato necessario fare
intervenire un rimorchiatore, che ha un costo non indifferente, per la sua rimozione. Per il dragaggio del
porto ­ canale, incontri e riunioni a Mazara e Palermo, prospettive di soluzioni a breve termine, sono
rimaste sul tavolo delle discussio ni. Da qui l' intervento di Tumbiolo nel corso della visita di Renzi e
Delrio. «Gli interventi di dragaggio del porto canale non sono più rinviabili. Chiediamo con forza al
direttore della protezione civile della regione siciliana, ingegnere Calogero Foti, commissario
straordinario delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico, di definire il problema con l'
assessorato all' ambiente e consegnare i lavori all' impresa che ha vinto la gara di appalto. Da un anno
tutto è bloccato». Lo ha dichiarato il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici Silvano Bonanno,
annunciando l' invio di un' ulteriore nota di sollecitazione ai vertici della Regione Siciliana. Due giorni fa,
però, l' assessore alla Salute della Regione siciliana, Baldo Gucciardo, in visita in città con il
sottosegretario alla presidenza del consiglio, Luca Lotti, ha detto «che il problema con l' assessorato all'
Ambiente è risolto e presto inizieranno i lavori». Il nodo da sciogliere è proprio con l' assessorato
Ambiente perchè i fanghi e i detriti che devono essere prelevati dal porto ­ canale, dovrebbero finire
nella cosiddetta "colmata B" che gli ambientalisti la ritengono «una laguna da salvare» perché dimora e
ristoro di uccelli che arrivano dall' Africa e da altri Paesi, mentre per il sindaco Nicola Cristaldi sarebbe
«una pozzangher». Ma c' è di più. Il primo porto peschereccio del Mediterraneo da almeno due anni non
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Giornale di Sicilia (ed.
Siracusa­Ragusa)
Trasporti marittimi
è illuminato. I pescherecci sono costretti a rientrare non appena scende la sera, per una ordinanza della
capitaneria di porto che vieta, per mancanza di illuminazione, il rientro nel bacino portuale.
L' assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio, indi ca i motivi dei ritardi per il ripristino dell'
illuminazione. «Purtroppo ­ afferma Pistorio ­ non ci sono state le risorse. Oggi possiamo assicurare la
marineria di Mazara che nei primi mesi dell' anno 2017 il porto ritornerà ad essere illuminato». L'
assessore puntualizza che le risorse sono circa un milione e 200 mila euro che dovrebbero arrivare dal
"Patto per la Sicilia" e che è stata «una scelta di questo assessorato perché ciò avvenisse. Ma dico di
più. Abbiamo due canali di finanziamento: quello del "Patto con la Sicilia" o un finanziamento della
Regione considerato che per i porti abbiamo stanziato 20 milioni di euro, fra cui è inclusa anche l'
illuminazione del porto di Mazara. Ritengo che il finanziamento regionale sia la via più breve. Vedremo
in questi giorni di scegliere quale dei due possa garantirci più rapidità nell' espletamento dell' appalto
dei lavori che avverrà a gennaio del 2017».
SALVATORE GIACALONE
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Giornale di Sicilia
Trasporti marittimi
L' INIZIATIVA DELL' ANCE. Otto idee per la riqualificazione del waterfront nella zona di Borgo
Vecchio saranno presentate oggi. Si punta su pontili ed energie rinnovabili
Studenti palermitani e fiorentini progettano il nuovo
porto
O OO Leonardo e Matteo sullo schermo del
computer mostrano tavole e bozze che
illustrano come hanno ripensato il porto e
spiegano: «Abbiamo immaginato le strade
come fiumi». Chiara aggiunge: «Fiumi che si
immettono in mare». D' altronde Leonardo
Innocenzi e Matteo Mo rana sono fiorentini e
ogni giorno hanno sotto gli occhi l' Arno.
Chiara Turturici, invece, è palermitana e
respira quotidianamente l' odore del Tirreno.
Tutti e tre sono studenti di Architettura e in
questi giorni insieme ad altri ventuno colleghi
stanno partecipando a «Progetto Sapere ­
Progettare la sostenibilità» organizzato dall'
Ance Palermo in collaborazione con l' Autorità
portuale e le Università di Palermo, Firenze e
Portsmouth.
Da lunedì i giovani, coordinati dal docente
toscano Paolo Di Nardo, sono al lavoro fino a
notte fonda, a Palazzo Forcella De Seta, sede
dell' associazione costruttori edili.
Otto idee per la riqualificazione del waterfront
di fronte al Borgo Vecchio che saranno
presentate oggi alle 17 anche al provveditore
alle Opere pubbliche per la Sicilia e la
Calabria, Donato Carlea, al presidente dell'
Autorità Portuale, Vin cenzo Cannatella, al
vicesindaco, Emilio Arcuri, al presidente della
scuola Politecnica dell' Università di Palermo, Maurizio Carta.
Il sogno è che gli input degli aspiranti architetti diventino realtà. «È già successo a Piombino ­ spiega il
professore Di Nardo ­. C' era un immobile da demolire in un' area per farne un parcheggio. Su
suggerimento degli studenti, invece, na scerà una Casa del Gusto». Che si segua l' esempio di
Piombino se lo augurano anche Fabio Sanfratello e Angela Pisciotta, rispettivamente presidente e
responsabile dello spazio culturale Open di Ance Palermo: «Viviamo in una città di mare, ma il mare
non lo vede nessuno. Restituire il porto ai palermitani avrebbe effetti positivi sia a livello urbanistico che
economico».
Basta dare un' occhiata al progetto di Leonardo, Matteo e Chiara per capire come sarebbe possibile
trasformare il porto com' è successo già qualche anno fa con la Cala. Un ponte avveniristico alto 40
metri e lungo 500 metri con un bar dalla vista mozzafiato, un ristorante di lusso su un pontile, un polo di
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Giornale di Sicilia
Trasporti marittimi
ingegneria, un' area verde, gradoni dove potersi rilassare o leggere a due passi dal mare. Il tutto
sfruttando energie rinnovabili, su tutte quella prodotta dal moto ondoso. (*FRAS*)
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Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Trasporti marittimi
Interporto, serve pure la "verifica" ambientale?
Pasquale Loiacono SAN FERDINANDO Per il
progetto relativo all' interporto, l' Autorità
portuale ha provveduto a richiedere la "Verifica
di assoggettabilità" a Valutazione di impatto
ambientale (Via) della Regione Calabria. Il
contratto per il "Nuovo terminal intermodale
del porto di Gioia Tauro" era stato firmato il 10
agosto scorso, tra il commissario straordinario
Andrea Agostinelli e Sebastiano Grasso, vice
presi dente del gruppo Contship Italia e
amministratore delegato di Sogemar SpA, che
si è aggiudicata la gara internazionale per la
realizzazione e la gestione trentennale del
nuovo gateway ferroviario.
L' appalto rientra tra le opere previste dal
Piano operativo triennale dell' Ente e ha un
finanziamento complessivo di 40milioni di
euro, di cui, 20milioni, sotto forma di contributo
pubblico, sono a carico dell' Autorità portuale
di Gioia Tauro, derivanti dal Pon Reti e
Mobilità 2007 ­ 2013Íž mentre gli altri 20milioni
di euro saranno investiti dal privato.
Il progetto, localizzato nei Comuni di Gioia
Tauro e San Ferdinando, si articola in due
interventi. Per quello relativo al "Terminal
contenitori", collocato all' interno dell' area
doganale del porto in territorio di Gioia Tauro,
si prevede la realizzazione di armamento
ferroviario per uno sviluppo di circa 750 metri e relative infrastrutture di movimentazio ne container, oltre
a edifici di servizio, aree a parcheggio e impianti tecnologici.
Invece, per quello riguardante il "Terminal Interpor to", collocato all' esterno dell' area doganale del
porto, nel territorio comunale di San Ferdinando, si prevede la realizzazione di piazzali a parcheggio,
edifici di servizio e impianti tecnologici a completamento delle infrastrutture esistenti costituite da
armamento ferroviario e "vie di corsa" carro­ponte.3.
PASQUALE LOIACONO
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18 novembre 2016
Pagina 26
Gazzetta del Sud
Trasporti marittimi
Il motopontone Adriatico nel porto a sud
Tremestieri, dragaggio ultimato ma incombe un' altra
sciroccata
Sono stati portati via circa 9000 metri cubi di materiale
Domenico Bertè Dovrebbero concludersi già
oggi i lavori di pulizia del fondale del porto di
Tremestieri che da lunedì opera a mezzo
servizio. I rilievi effettuati ieri nell' approdo
hanno confermato come il 90% del dragaggio
sia stato fatto e che oggi dovrebbe essere il
momento delle rifiniture e della valutazioni
ufficiali sulle nuove profondità del fondo.
Ma incombe un' altra sciroccata e il pericolo di
nuovi insabbiamenti è dietro l' angolo. Nel
frattempo, però, in città si vedono molti più
mezzi pesanti del solito. Meno corse, più
deroghe, più camion sul Boccetta: l' equazione
è presto servita.
Dopo la prima giornata di chiusura assoluta
dell' approdo a sud, domenica, da lunedì lo
sbarco e l' imbarco avvengono solo in uno
scivolo. Questo ha comportato una
significativa riduzione dei viaggi delle navi da
e per Villa. Ma il numero dei Tir che avevano
bisogno di transitare è sempre il medesi mo
ed ecco spiegata la maggior presenza di
mezzi pesanti in centro.
Basti pensare che la media delle corse è
scesa dalle 60 in condizioni ordinarie alle 38 di
questa settimana. La polizia municipale ha
registrato una ventina di deroghe in quattro
giorni, da lunedì a ieripomeriggio. Succede
che potendo attraccare una nave per volta, nei momenti di maggior traffico, si crea una fila tale da
superare i 60 minuti di attesa e da costringere a chiedere la deviazione verso i porti del centro città.
In base ai dati in possesso della Comet, che gestisce l' approdo, dovrebbero essere stati portati via
circa 9000 metri cubi di materiale dalla bocca del porto. La draga Adriatico ha fatto una ventina di viaggi
ver sola zona a nord del porto dove la sabbia deve essere lasciata.
Ma il motopontone, anche se oggi dovesse concludere i lavori, non lascerà immediatamente la zona. Da
oggi e per i prossimi due o tre giorni è atteso uno scirocco che potrebbe riportare dentro la rada altri
3000 metri cubi di sabbia. Se dovesse servire, potrebbe scattare una seconda fase di pulizia.
Purtroppo, però, al di là di quanto scritto in premessa nel documento di autorizzazione regionale al
dragaggio, da Palermo è arrivato il chiarimento che il nulla osta è solo per questa criticità e non per
complessivi 60.000 metri cubi come sembrava in un primo momento. Ma a venire incontro alle esigenze
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Gazzetta del Sud
Trasporti marittimi
di un porto e di una città che non può aspettare non meno di un mese per poter togliere un ostacolo alla
navigazione fra la Sicilia e il resto dell' Italia, potrebbe arrivare una nuova convenzione. È stato anche l'
intervento del prefetto Francesca Ferrandino ad accelerare i tempi per la stesura di un procedura
standard che dovrà essere firmata dall' Ape dall' assessorato regionale Territorio e ambiente.3.
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18 novembre 2016
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Giornale di Sicilia (ed.
Messina­Catania)
Trasporti marittimi
SEI MILIONI DI EURO A RISCHIO Il Comitato ha annunciato lo stato di agitazione della
categoria se la Regione non convocherà un incontro
Porto rifugio a Gela, i lavori rimangono bloccati
Il finanziamento è stato stanziato dall' Eni e fa parte dei fondi per le opere di
compensazione, frutto dell' accordo del novembre 214
È tutto fermo. Non c' è nessuna certezza sull'
avvio dei lavori perché manca un'
autorizzazione sulla caratterizzazione della
sabbia.
Solo dopo potrà essere pubblicato il bando di
gara.
Donata Calabrese OOO Sei milioni di euro,
destinati a Gela che rischiano di rimanere in
alto mare. Li ha stanziati l' Eni e fanno parte di
quei 32 milioni di euro di fondi destinati alle
opere di compensazione, contenuti nell'
accordo siglato nel novembre del 2014 con il
quale l' Eni ha annunciato un cambio di rotta,
abbandonando al petrolchimico di Gela la
raffinazione per passare alla Green Rafinery.
Dopo anni e anni di lotte, portate avanti per lo
più da un comitato, è arrivata finalmente la
firma all' intesa. Lo scorso 27 settembre, è
stato siglato a Palermo, alla presidenza della
Regione, un accordo per la riqualificazione
della portualità gelese con il ripristino
funzionale e il potenziamento del porto rifugio.
D a a n n i i l porto di Gela è insabbiato. Le
imbarcazioni non possono entrare, né uscire.
Rischiano per l' appunto di rimanere
insabbiate perché i fondali sono troppo bassi.
Le firme a Palermo sono state apposte dal
governatore, Rosario Crocetta, dal sindaco di
Gela, Domenico Messinese, dal responsabile regionale della protezione civile, Calogero Foti e dai
vertici dell' Eni. All' incontro palermitano, erano presenti anche altri rappresentanti della giunta
comunale, del consiglio comunale e la delegazione parlamentare gelese all' Ars. C' erano anche i
componenti dei vari comitati del porto. Si brindò. Finalmente, si disse e si scrisse, erano finiti i viaggi
della speranza. Alcune settimane dopo, è stata individuata anche la figura del responsabile unico del
procedimento. Da quel giorno ad oggi, non si è mosso più niente.
E' tutto fermo. Non c' è nessuna certezza sull' avvio dei lavori perché manca un' autorizzazione sulla
caratterizzazione della sabbia.
Solo dopo potrà essere pubblicato il bando di gara.
La burocrazia continua dunque a frenare lo sviluppo di un territorio. Una lettera è stata inviata alla
Presidenza della Regione, al Dipartimento della Protezione Civile e ai deputati regionali Federico,
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Giornale di Sicilia (ed.
Messina­Catania)
Trasporti marittimi
Arancio e Cancelleri, oltre quella già inviata dal Sindaco di Gela lo scorso 4 novembre (e della quale
non si è avuto riscontro), per richiedere con la massima urgenza di indire un tavolo alla Regione al fine
di per verificare lo stato dell' arte. Se non ci saranno risposte immediate e certe, non è escluso che il
Comitato Porto del Golfo di Gela, presieduto da Massimo Li voti, proclami lo stato di agitazione con
proteste eclatanti da parte di chi realmente soffre maledettamente per via di un porto in sabbiato. Loro
sono gli operatori della struttura portuale. Ai deputati regionali eletti in provincia, il comitato del porto
chiede interventi immediati, fatti concreti.
Battano i pugni e facciano sentire la loro voce. Gli operatori si chiedono perché una città bagnata tori e
del gruppo barcaioli, con Massimo Livoti, Ascanio Carpino, Giuseppe Bellavia e Vincenzo Casciana.
Ma purtroppo era assente la Protezione Civile e in particolare il responsabile del procedimento unico, l'
ing.
dal mare non ha un porto fruibile?
Diverse le imbarcazioni, che in questi anni sono rimaste incagliate perché non tutti ovviamente
conoscono le condizioni del porto rifugio di Gela. Venendo da fuori e vedendo un porto, qualcuno ha
tentato di fermarsi, rimanendo puntualmente incagliato. Appena tre mesi fa, proprio a Ferragosto, è
rimasta bloccata una barca a vela, battente bandiera francese. L' imbarcazione, tentò di effettuare un
approdo di emergenza al porto rifugio, per via delle condizioni meteo marine, ma rimase bloccata.
Gaetano Calafato. L' ho contattato telefonicamente e purtroppo mi ha confermato che al momento è tutto
fermo, perché manca lo studio di caratterizzazione della sabbia.
Successivamente il tutto dovrà passare ai ministeri per le Infrastrutture e l' Ambiente. Se non riusciamo
a sbloccare questo passaggio, si rischia la paralisi. Questo è un dato preoccupante ma non vogliamo
creare, per questo motivo, nessun allarmismo. L' attenzione in ogni caso deve rimanere alta e se c' è un
iter già avviato grazie alla firma dell' accordo di settembre, insieme al Presidente della Regione e Solo il
pronto intervento degli uomini della Capitaneria di Porto scongiurò il peggio.
Tre giorni dopo toccò ad un' altra imbarcazione australiana. Quando a fine settembre, dopo la firma alla
Presidenza della Regione, sembrava tutto risolto ecco che ci risiamo. Fu un giorno di festa perché non
c' erano più alibi per nessuno. L' Eni così come promesso, ha garantito, nero su bianco, i fondi
necessari per procedere ai lavori. Ancora un problema però blocca gli interventi, divenuti indispensabili,
per rendere la struttura fruibile.
OOO Quale sarà il passo successivo?
«Scriveremo al presidente della Regione, al Dipartimento della Protezione Civile, e ai deputati regionali
Federico, Arancio e Cancelleri. Chiediamo al Governatore di convocare un incontro in Presidenza fra
tutte le parti interessate. Il sindaco, già lo scorso novembre, aveva inviato una UNA STORIA INFINITA
OOO Dopo l' escalation di attentati incendiari verificatisi in città, c' è paura fra la gente. Qualcuno ha
chiesto l' arrivo dell' esercito. Cosa ne pensa?
«Sicuramente c' è un allarme sicurezza che non va sottovalutato. A mio parere, anche se non ho dati in
mio possesso, stanno aumentando anche i furti nelle abitazioni. Sono però contraria all' arrivo dell'
esercito. Gela non è Milano. Ma credo che bisognerebbe incrementare la presenza delle forze dell'
ordine sul territorio». (*DOC*)
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Il Mattino
Trasporti marittimi
Torre del Greco
Deiulemar, armatore pentito: tremano i «vip»
Angelo Della Gatta fa i nomi di imprenditori, banchieri e professionisti coinvolti nel crac
Torre del Greco. Si pente l' armatore Angelo
Della Gatta. Nuovo terremoto giudiziario in
vista all' ombra del Vesuvio. Uno dei soci della
Deiulemar Compagnia d i Navigazione, fallita
nel 2012, ha deciso di intraprendere una
collaborazione con la giustizia. Da circa un
mese, Della Gatta sta raccontando alla
Procura di Torre Annunziata i segreti che si
celano dietro il crac da 800 milioni di euro
della società armatoriale di Torre del Greco,
che ha bruciato il tesoro di 13mila risparmiatori
che avevano affidato i propri risparmi
attraverso le obbligazioni.
Il nuovo arresto con annesso maxisequestro di
beni per un valore di mezzo milione ­ ha spinto
Angelo Della Gatta ad intraprendere la
collaborazione. Dopo alcuni mesi di
detenzione in carcere, ora vuole «vuotare il
sacco» e sta raccontando come dietro il
fallimento del colosso di via Tironi non ci siano
solo i soci condannati in primo grado. Sta
facendo nomi importanti, di imprenditori,
banchieri e professionisti del Vesuviano (e non
solo) che avrebbero contribuito in qualche
modo alla scomparsa di ingenti capitali
societari, veicolati anche verso paradisi fiscali,
attraverso strumenti finanziari e società
offshore. Per la Procura di Torre Annunziata le
indagini sono state coordinate dal sostituto
procuratore Sergio Raimondi ed Emilio Prisco del pool di magistrati oggi guidato dal procuratore
Sandro Pennasilico e dall' aggiunto Pierpaolo Filippelli è sempre stato chiaro che dietro il buco
milionario non si celavano solamente i titolari della società armatoriale di Torre del Greco, bensì altri
complici, finora rimasti ignoti.
Tanti «colletti bianchi» e esperti della finanza avrebbero, dunque, contribuito a far sparire il tesoro della
Deiulemar, anche se al momento è presto per ritenere attendibile il primo vero «pentito» del crac
milionario che si sta ancora trascinando nelle aule giudiziarie del tribunale civile di Torre Annunziata, tra
mancati risarcimenti e cambi della curatela fallimentare.
La collaborazione è iniziata meno di un mese fa e per il momento sono pochi i verbali di interrogatorio in
possesso degli inquirenti. Presto cominceranno a sfilare dinanzi agli inquirenti in questa fase come
persone informate sui fatti i primi «vip» vesuviani: saranno chiamati a dare spiegazioni sull' affare che
potrebbe nascondersi dietro al clamoroso fallimento avvenuto ormai quattro anni fa. Le indagini
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Pagina 45
Il Mattino
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Trasporti marittimi
patrimoniali avevano già portato gli inquirenti anche verso Malta, dove sarebbero stati nascosti fondi per
diversi milioni di euro attraverso dei «trust», strumenti finanziari molto usati nei paradisi fiscali.
Due anni fa per Angelo Della Gatta è arrivata la pesante condanna a 17 anni di reclusione per
bancarotta fraudolenta, dopo il processo celebrato presso il tribunale di Roma. Tra qualche giorno si
celebrerà la nuova udienza d' appello, ma la sentenza di secondo grado non dovrebbe ancora arrivare.
Il 15 luglio scorso, invece, è arrivato il nuovo ordine di arresto per l' armatore, raggiunto dal
provvedimento emesso dal gip di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina ed eseguito
dalla guardia di finanza. In carcere sono finiti anche suo fratello Pasquale e l' imprenditore Dante di
Francescantonio, residente in provincia di Verona. Il sequestro per circa mezzo milione di euro ha
riguardato beni non dichiarati alla curatela fallimentare.
I Della Gatta ha scritto il procuratore Pennasilico avevano continuato «a disporre di ingenti riserve di
liquidità da impiegare nell' ambito di un consistente investimento immobiliare in cui gli stessi risultavano
essere coinvolti in prima persona, nonché di cristallizzare la disponibilità, per interposta persona, di
beni mobili». I fratelli Della Gatta erano stati arrestati per la prima volta nel luglio 2012, nell' ambito dell'
inchiesta sul fallimento della Deiulemar Compagnia di navigazione, insieme con la sorella Micaela, alla
figlia dell' ex ad della Compagnia Michele Iuliano, Giovanna Iuliano, e Leonardo Lembo.
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DARIO SAUTTO
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18 novembre 2016
Pagina 21
MF
Trasporti marittimi
Le trimestrali di Carnival, Royal Caribbean e NCL mostrano risultati in crescita
Quanto rendono i crocieristi
I fondi d' investimenti che hanno creduto nel business delle vacanze a bordo stanno
ottenendo ritorni importanti. Per esempio il valore della quota di Apollo in Norwegian
Cruise Line è triplicato
Il 2016 passerà alla storia come uno degli anni
con il maggior numero di nuove navi da
crociera ordinate ai cantieri navali europei. La
ragione di questa tornata di investimenti si
apprende dai numeri di bilancio delle
compagnie crocieristiche, che continuano a
macinare utili.
La testata specializzata Cruise Industry News
ha messo a confronto le ultime trimestrali dei
tre principali player di mercato (Carnival,
Royal Caribbean Cruises e Norwegian Cruise
Line Holdings) evidenziando che le entrate
continuano a crescere.
Nell' ultimo trimestre oggetto di analisi tutti e
tre i bilanci si sono chiusi in utile: 1,4 miliardi di
dollari su 5,1 miliardi di ricavi per Carnival (in
crescita dagli 1,2 miliardi nello stesso periodo
2015), 693 milioni su 2,6 miliardi per Royal (da
258 milioni) e 342 milioni su 1,5 miliardi per
Norwegian (da 251 milioni). L' utile giornaliero
per ogni passeggero imbarcato è pari
rispettivamente a 62,14 dollari (55,36 dollari
nel 2015), 64,62 dollari (22,48 dollari) e 73,25
dollari (59,83 dollari).
Ogni crocierista imbarcato su una delle navi di
Carnival spende quotidianamente 222,4 dollari
(165,9 di biglietto più 56,4 dollari di escursioni
o acquisti a bordo), sulla flotta di Royal invece
i ricavi giornalieri derivanti da ciascun passeggero sono di 238,9 dollari (177,1 di biglietto e 61,8 di
altro), mentre per Norwegian questi valori salgono a 317,64 dollari per passeggero (229,3 di viaggio e
88,3 di acquisti). La spesa media dei crocieristi risulta essere in crescita rispetto all' anno scorso per
tutte e tre le compagnie. Carnival (che ha una flotta di 101 navi) è quella che ha abbattuto di più (­80
milioni di dollari) la spesa per il carburante, mentre Royal (46 navi) ha risparmiato 21 milioni e Ncl (24
navi) 2,5 milioni.
Insomma, dato che il numero di passeggeri aumenta, le nuove destinazioni crescono e il costo dei
biglietti è tornato a far guadagnare le compagnie, ci sono tutti i presupposti per l' ondata di nuove navi in
atto, che secondo qualcuno sta assumendo dimensioni un po' troppo elevate.
Per il momento i fondi di private equity che hanno creduto nel business delle vacanze a bordo si fregano
le mani. Primo fra tutti Apollo Global Management, che nel biennio 2007­2008 aveva investito 2,5
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18 novembre 2016
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MF
Trasporti marittimi
miliardi di dollari in Prestige Cruise Holding e Norwegian Cruise Line e oggi si ritrova con una
partecipazione in Norwegian Cruise Line Holdings che vale almeno 7 miliardi. Idem dicasi per l' altro
socio finanziario Tpg.
Un altro fondo d' investimento entrato (e nel frattempo già uscito) dal business delle crociere è
Bridgepoint, che nel 2012 aveva acquisito Ponant Cruises da Cma Cgm e l' anno scorso l' ha rivenduta
ad Artemis, la holding di Francois Pinault. Bridgepoint in tre anni ha raddoppiato i ricavi e triplicato i
profitti della piccola compagnia che opera navi da crociera di lusso.
In prospettiva fanno gola soprattutto le società che si occupano di expedition cruises, vale a dire
compagnie che offrono itinerari di nicchia (ad esempio al Polo Nord), dove le grandi navi da crociera
non possono andare. Fra queste ad esempio la Lindblad Expeditions, che nel 2015 ha visto entrare nel
proprio capitale Capitol Acquisitions con un' operazione da 439 milioni di dollari. Con il nuovo socio a
bordo Lindblad si è quotata al Nasdaq, ha acquistato un' altra nave per 18 milioni di dollari e ha
commissionato la costruzione di altre due unità del valore di circa 95 milioni di dollari.
C' è poi il fondo Tdr Capital che, da quando è entrato nella compagnia crocieristica Hurtigruten
operativa nei fiordi norvegesi, ha firmato ordini ai cantieri navali per due navi da crociera da 530
passeggeri con consegna prevista nel 2018 e nel 2019. Il deal più recente è stato quello che ha visto la
spagnola Springwater Capital rilevare da Royal Caribbean Cruises il 51% di Pullmantur Cruises, brand
specializzato sul mercato spagnolo.
Infine, il prossimo matrimonio fra private equity e crociere è quello che vedrà nascere la flotta di Virgin
Voyages, la nuova società fondata dal magnate Richard Branson tramite Virgin Group e sostenuta dal
fondo Bain Capital che ha ordinato a Fincantieri tre navi da 110 mila tonnellate di stazza lorda.
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17 novembre 2016
Ansa
Trasporti marittimi
Porti, ad Ancona +7,5% merci da gennaio
(ANSA) ­ ANCONA, 17 NOV ­ I dati di traffico
del periodo gennaio­ottobre 2016 confermano
la performance positiva del traffico merci nel
porto di Ancona: sono state movimentate
7.600.471 tonnellate di merci (+7% rispetto
allo stesso periodo del 2015). In particolare,
cresce la movimentazione di merci che
viaggiano nei traghetti, 1.890.061 tonnellate
(+4%), e in container (1.045.603 tonnellate,
+4%). Si conferma l' andamento positivo del
traffico contenitori con 157.517 Teu (+6%). I
passeggeri sono stati 944.334, in linea con lo
scorso anno, di cui 601.115 (64% del totale)
quelli che hanno scelto Ancona come porto di
collegamento con i porti greci di Igoumenitsa e
Patrasso e 220.326 (23%) i passeggeri sulla
direttrice croata. Per il presidente dell' Autorità
portuale Rodolfo Giampieri "il 2016 si avvia a
essere un altro anno positivo. Nel 2017
riteniamo importante implementare il percorso
di sostenibilità come elemento della strategia
complessiva per la competitività dello scalo".
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17 novembre 2016
Ansa
Trasporti marittimi
GNV, azionisti pronti a nuovi piani di investimento
Ricavi ed Ebitda in crescita nei primi nove mesi del 2016
(ANSA) ­ GENOVA, 17 NOV ­ "GNV è un'
azienda con importanti prospettive di ulteriore
crescita e i recenti risultati confermano la
lungimiranza dell' investimento. In qualità di
azionisti, siamo fermamente intenzionati a
sostenere la compagnia e il management
attraverso la realizzazione di ulteriori piani di
investimento". Pierfrancesco Vago, presidente
del comitato esecutivo della compagnia d i
navigazione per il trasporto passeggeri e
m e r c i c h e f a c a p o a l gruppo di Gianluigi
Aponte, commenta positivamente i risultati dei
primi nove mesi dell' anno e conferma l'
interesse e il sostegno per GNV, Grandi Navi
Veloci e il settore dei traghetti, considerato
strategico. I conti a fine settembre, approvati
dal consiglio di amministrazione presentano
un aumento dei volumi e dei ricavi e un Ebitda
record, in crescita del 23,3% rispetto allo
stesso periodo del 2015. L' impegno dell'
azionista non solo sotto il profilo economico,
sottolinea una nota della compagnia, h a
consentito il rafforzamento delle rotte per la
Sicilia, la diversificazione sui mercati
internazionali e "una completa integrazione
delle attività di GNV con quelle delle altre
società parte del gruppo, che è diventata, nel
tempo, un importante vantaggio competitivo
della compagnia, rappresentato dalle rilevanti sinergie in termini di attività e strategie". Con una flotta di
11 unità ro/pax per il trasporto passeggeri e merci GNV opera cinque rotte nazionali che collegano i
principali porti con la Sicilia e la Sardegna e ha attivato nove rotte internazionali consolidando la propria
presenza in Marocco, Tunisia, Spagna, Francia e Albania, oltre al recente avvio della linea che collega i
porti di Genova, Civitavecchia, Napoli e Palermo con Malta. (ANSA).
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18 novembre 2016
Pagina 51
Il Sole 24 Ore
Porti
Consiglio di Stato. Chiariti i requisiti per accedere a contributi pubblici che premiano i nuovi
investimenti
L' innovazione giustifica il bonus
Per ottenere i benefici non basta la previsione di aumento del fatturato
Solo i progetti innovativi possono ottenere
agevolazioni pubbliche, mentre non basta la
previsione di un incremento del fatturato all'
interno della stessa struttura: questo è il
principio posto dal Consiglio di Stato con la
sentenza n.4587 del 2 novembre scorso.
La questione decisa riguardava la concessione
del credito d' imposta per nuovi investimenti
produttivi, in attuazione del regolamento Ue
800/2008: tale norma prevede incentivi agli
investimenti e la creazione di posti di lavoro
con ampliamento di stabilimenti,
diversificazione della produzione con nuovi
prodotti aggiuntivi o modifica del processo
produttivo complessivo di uno stabilimento
esistente.
Nel caso esaminato, un terminal di
movimentazione merci nel porto d i Napoli
chiedeva un credito di imposta per nuovi
investimenti consistenti nell' acquisto di due
carri ponte per movimentazione e stoccaggio
dei contenitori. Secondo l' impresa, l' utilizzo di
tali macchinari avrebbe ottimizzato la gestione
degli spazi destinati allo stoccaggio sfruttando
l' area disponibile, sostituendo tradizionali
mezzi di sollevamento, raddoppiando il
numero dei contenitori movimentati e aumentando le unità lavorative di sei unità. La Regione,
esaminando l' istanza dell' impresa, ha escluso l' agevolazione perché l' investimento non sarebbe
qualificabile come ampliamento di struttura produttiva, che sarebbe altresì non innovativa.
Questo provvedimento è stato in un primo momento annullato dal Tar, sulla base di valutazioni relative
all' incremento della capacità produttiva, all' aumento delle unità lavorative, all' ottimizzazione degli
spazi ed al risparmio energetico. L' innovatività, si affermava, non può derivare solo dalle caratteristiche
tecnologiche del bene, perché il carattere innovativo del programma di investimento deve riguardare l'
ambito territoriale e settoriale cui il programma si riferisce. Ma è altresì vero che il bene che si intendeva
acquistare (due carri ponte) generava un progetto innovativo perché le gru soddisfacevano esigenze di
movimentazione merci provenienti da navi di elevata stazza in precedenza non servite.
Questa tesi, favorevole all' incentivo, è ora contraddetta dal Consiglio di Stato, perché l' acquisto delle
gru non consente di realizzare alcuno degli obiettivi indicati dal legislatore europeo, secondo quanto
stabilito dallo stesso disciplinare, ma si limita a porre le basi per un mero incremento del fatturato all'
interno della stessa struttura produttiva e di un processo produttivo cui non è apportato un cambiamento
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18 novembre 2016
Pagina 51
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Il Sole 24 Ore
Porti
fondamentale. Se quindi l' attività produttiva resta quella di movimentazione merci all' interno dell'
impianto già esistente, non vi è innovatività.
Già altre volte l' orientamento era stato seguito, negando l' incentivo (Tar Napoli, 15/2016) ad un
imprenditore che intendeva realizzare un contact center (innovativo rispetto ai più diffusi call center,
prevedendo attività di supporto ed informazione ai clienti ricevendo chiamate telefoniche, cd. inbound).
Sorte analoga, sfavorevole, è capitata ad una proposta di ampliamento di un esercizio commerciale già
esistente, che intendeva acquistare macchinari diversificare prodotti, con nuovi reparti di ortofrutta e
carni in aggiunta ad un' attività alimentare (Tar Napoli, 1665/2012): per aversi innovazione incentivante,
occorre infatti un cambiamento fondamentale del processo produttivo.
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GUGLIELMO SAPORITO
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17 novembre 2016
Trapani Oggi
Porti
Porto, il presidente del Distretto della Pesca lancia
appello a Renzi per risolvere criticità
Nonostante le rassicurazioni dell' assessore
regionale Baldo Gucciardi , che aveva dato
per imminente l' avvio dei lavori in occasione
della sua visita a Mazara del Vallo insieme al
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
Luca Lotti, in tour come esponente del PD per
spingere sul "Sì" al referendum costituzionale,
l e s o r t i d e l porto d i Mazara d e l V a l l o
preoccupano il presidente del Distretto della
Pesca Giovanni Tumbiolo che, sempre ieri, ha
approfittato della presenza del premier Renzi
ad una manifestazione svoltasi a Palermo per
sottolineare che "il porto della capitale della
pesca d' Italia e del Mediterraneo è al buio e
innavigabile". Il porto canale di Mazara è i n
attesa, da tempo, dei necessari lavori di
dragaggio dei fondali e l' attuale interramento
lo rende quasi del tutto impraticabile e
pericoloso per la flotta peschereccia, inoltre
manca anche del necessario impianto di
illuminazione. Una situazione più volte
sottolineata e lamentata dall' amministrazione
comunale e dagli addetti ai lavori come
Tumbiolo. Nei giorni scorsi un armatore ha,
addirittura, minacciato il suicidio se i lavori già
appaltati, non partiranno in tempi brevi. "Ci
stiamo sforzando di esportare il modello del
cluster, del Distretto e della Blue economy nel
mondo ­ ha detto ancora Tumbiolo ­ ma il mondo non capisce perché il porto della capitale della pesca
italiana e mediterranea è impraticabile. E' come se all' aeroporto di Fiumicino o di Parigi mancasse la
luce. E' come se all' aeroporto di Milano o Francoforte mancasse la pista di atterraggio. Tutto ciò è
incomprensibile oltre che insopportabile" L' incontro di ieri al Politeama era intitolato "La Buona Sicilia"
ed era promosso dall' assessore regionale all' Agricoltura e Pesca, Antonello Cracolici. Otre al
presidente del Consiglio, Matteo Renzi, era presente il Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio.
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