Comune di Anzola dell`Emilia

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Comune di Anzola dell`Emilia
COMUNE DI ANZOLA
Martedì, 10 giugno 2014
Martedì, 10 giugno 2014
Politica locale
10/06/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 20
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Odissea, guasti a catena su tre treni della linea Bologna­Poggio Rusco
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Re Bertoldo fa tappa alla sagra di Persiceto
10/06/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 20
RADOGNA MATTEO
Rubano cassaforte ma trovano armi
10/06/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 20
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Una margherita sulle maglie per Meggy
Sport
10/06/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 10
GALLO ALESSANDRO
LEBRON E' TROPPO PER BELINELLI
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Pubblica amministrazione
10/06/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10
MARCO LUDOVICO
In arrivo il decreto Cantone È braccio di ferro sui poteri
10/06/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7
DAVIDE COLOMBO, CARMINE FOTINA
Investimenti produttivi, doppio sconto su Ires e Irap
10/06/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1
MARCO ONADO
La benzina c' è ora ci vuole il motore delle riforme
10/06/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7
MARCO VALSANIA
Padoan agli Usa: riforme svolta per crescere
10/06/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 4
LUCA ORLANDO
Rocca: impresa e riforme per la crescita
10/06/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 31
CARLO FESTA
Soros in corsa per le caserme italiane
10/06/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 12
Tre leve per rilanciare il credito
ROSSELLA BOCCIARELLI
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Politica locale
Odissea, guasti a catena su tre treni della linea
Bologna­Poggio Rusco
­ BOLOGNA­ TRE treni che si fermano per un
guasto in poco meno di due ore e i passeggeri
che, per altrettante volte, vengono dirottati sul
convoglio successivo che a sua volta non
partirà. È successo davvero, nel pomeriggio di
ieri, agli utenti della linea Bologna­Poggio
Rusco che passa anche da San Giovanni i n
Persiceto e Crevalcore. Il primo treno ad
essere cancellato alla partenza, a Bologna, per
un guasto al locomotore, è quello di Trenitalia
delle 17,10. I viaggiatori si sono riversati sul
treno delle 17,42 di Tper che, a sua volta, ha
avuto un guasto e non è partito neanche lui.
Alle 18,10, quindi, il treno successivo (sempre
di Tper), in realtà non è mai arrivato da
Verona.
A quel punto il primo treno, riparato il guasto al
locomotore, è potuto regolarmente partire alle
18,42, con il carico di quattro treni di pendolari,
evidentemente snervati ma perlomeno felici di
aver concluso una piccola odissea
pomeridiana.
s. arm.
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Politica locale
Re Bertoldo fa tappa alla sagra di Persiceto
­ PERSICETO ­ U N F I N E s e t t i m a n a c o n
atmosfere medievali il prossimo a Persiceto.
Da venerdì a domenica ritorna, alla sua terza
edizione, la ?Sagra di Re Bertoldo?, promossa
dall' Associazione Carnevale Persiceto con il
patrocinio del Comune.
I membri di tutte le società carnevalesche
saranno impegnati nell' allestimento degli
spettacoli a tema medievale e nella gestione
dello stand gastronomico. Venerdì apertura
dello stand gastronomico dalle ore 19 e
spettacolo del gruppo abruzzese ?I Giullari di
Davide Rossi?, artisti di strada da ben sette
generazioni. La giornata del sabato sarà
allietata dai ?Giullari abruzzesi? e dal gruppo
?Compagnia d' Arme delle Spade?. Domenica
le ambientazioni medievali cederanno il posto
ai banchetti del mercato straordinario che
durerà tutto il giorno.
Info: www.carnevalepersiceto.it.
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Politica locale
SAN GIORGIO RAZZIA IN UN' ABITAZIONE. ANCHE PROSCIUTTI COME BOTTINO.
Rubano cassaforte ma trovano armi
Sorpresa per i malviventi che invece cercavano soldi e gioielli.
­ CASTELLO D' ARGILE ­ SI SONO introdotti
in una abitazione tra San Giorgio di Piano e
Mascarino a Castello d' Argile e hanno rubato
prosciutti, salami e un armadietto blindato.
Nel tentativo di rimuovere la cassaforte i ladri
hanno però provocato una piccola esplosione
che ha innescato un incendio.
A quel punto i malviventi si sono dati alla fuga
a bordo della Renault Twingo dei padrini di
casa che era parcheggiata nel cortile.
Raggiunta la campagna di Mascarino i ladri
hanno aperto l' armadietto e hanno trovato
dentro 5 fucili e una carabina ad aria
compressa tutti regolarmente registrati.
Probabilmente sorpresi dal fatto di aver
trovato delle armi, i malviventi hanno dato
fuoco alla refurtiva e all' auto. I prosciutti e i
salami, però, se li sono portati via.
I CARABINIERI della compagnia di Persiceto e
delle stazioni di Argile e San Giorgio indagano
sull' accaduto. I vigili del fuoco, dopo che le
fiamme si sono propagate all' interno della
casa, sono stati allertati da un residente e
hanno prontamente domato il piccolo incendio.
Gli uomini dell' Arma per ora non seguono nessuna pista anche se sono state trovate impronte e altri
piccoli indizi sul luogo del furto. Non sembra, però, una razzia messa a segno da professionisti; anzi
parrebbe il solito ?furto per fame' che ormai è diventato quasi ordinaria amministrazione a causa della
crisi. Quando i malviventi si sono trovati delle armi e dei documenti devono aver avuto paura di essere
rintracciati e hanno preferito liberarsi della refurtiva appiccando un rogo. Ad accorgersi dell' auto in
fiamme un contadino intento nei soliti lavori che ha visto la vettura di cui ormai erano rimasti soltanto i
rottami.
Sia il rogo dell' auto che la piccola eplosione all' interno della villetta devono essere stati innescati
attraverso della benzina compressa. E' soltanto un' ipotesi che i carabinieri devono ancora confemare.
Matteo Radogna.
RADOGNA MATTEO
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Politica locale
TORNEO DI CALCIO.
Una margherita sulle maglie per Meggy
­ PERSICETO ­ IN CAMPO per ricordare
Meggy. I pulcini del Crevalcore calcio, oggi
pomeriggio alle 17,30, giocheranno la finale
del torneo ?Morisi' a San Giovanni in Persiceto
con una margherita disegnata sulla maglia,
per ricordare Margherita ?Meggy' Bolelli, la
bambina di 13 anni di Crevalcore stroncata da
una meningite fulminante. Un gesto semplice,
che nasce dalla solidarietà ricevuta anche
dalle altre squadre, in particolare dal Persiceto
85.
PERCHE' la partita di oggi in teoria non si
doveva neanche giocare: dopo la morte della
piccola Meggy, il Crevalcore ha sospeso
allenamenti e partecipazioni a tornei già
previste. Compresa quella al torneo Morisi,
che si è svolto venerdì, ma senza il
Crevalcore. A quel punto, gli organizzatori del
Persiceto 85 hanno deciso di fare una finale
bis, oggi alle 17.30 tra la loro squadra che
aveva vinto sul campo, e il Crevalcore.
Rinviata anche la manifestazione benefica di
sabato scorso con Creva volley e l'
associazione Sempar in Baraca: doveva
ospitare un altro torneo per i Pulcini con Mezzolara, Ghepard e Fiorano, che hanno capito ed espresso
la loro solidarietà...
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Sport
LEBRON E' TROPPO PER BELINELLI
Basket Nba Miami batte San Antonio e porta la serie finale sull' 1­1. Stanotte gara­3 in
Florida.
Alessandro Gallo San Antonio (Stati Uniti) L'
ITALIA del basket incollata al televisore. Non ci
sono ancora i Mondiali di calcio né i ragazzi di
Prandelli, però c' è un italiano, Marco Belinelli,
che si sta giocando un titolo mondiale nella
pallacanestro. Nella Nba le chiamano le ?
Finals? e per loro i vincitori della finale sono i ?
World Champions?. Ce n' è abbastanza per
capire che Belinelli, 28 anni da San Giovanni
in Persiceto (Bologna) l' ha combinata davvero
grossa, essendo il primo italiano di tutti i tempi
a giocare per una competizione simile.
L' Italia del basket che fa le ore piccole,
restando sveglia fino alle 5 del mattino ma
che, in gara­due, resta un po' delusa. I San
Antonio Spurs, la squadra nella quale gioca
Belinelli, dopo aver vinto il primo confronto,
110­95, perdono in volata, 98­96 con i Miami
Heat, che sarebbero poi i finalisti per il quarto
anno consecutivo e che hanno vinto gli ultimi
due titoli.
Il confronto lo decide LeBron James ­ «è stato
devastante», dice candidamente Belinelli ­
che, dopo aver chiuso con i crampi il primo
match, realizza 35 punti in 37 minuti con 11/19 da due, 3/3 da tre e 10 rimbalzi. Devastante la
definizione che usa Belinelli, mentre il coach degli Spurs, Gregg Popovich, usa l' arma dell' ironia.
«Come fermare LeBron? Bisogna solo sperare che giochi male».
LeBron, invece, gioca bene, anzi, benissimo e oscura il primato di Tim Duncan, il leader silenzioso degli
Spurs. Con 18 punti e 15 rimbalzi, Duncan confeziona la 157ª doppia doppia nei playoff, eguagliando
così il primatista assoluto, Earvin ?Magic? Johnson, stella dei Lakers degli anni Ottanta.
LEBRON semplicemente mostruoso ­ lo aiutano anche i compagni Bosh 18, Wade e Lewis 14 ­ e San
Antonio tradita, nell' ultimo quarto proprio dalle sue stelle.
Tony Parker (che pure segnerà complessivamente 21 punti) e Tim Duncan, con gli Spurs avanti 87­85
nell' ultima frazione, producono uno sconsolante 0/4 dalla lunetta quando i texani potrebbero scappare.
Mentre negli ultimi minuti troviamo anche un paio di soluzioni poco efficaci tentate da un Manu Ginobili
fino a quel momento tra i migliori con 19 punti.
Cresce, rispetto alla gara d' esordio, l' utilizzo di Belinelli che passa da 18 a 22 minuti di impiego.
Ma non aumenta l' apporto: se al debutto il bolognese era stato tra i più efficaci, partendo dalla
panchina, con 9 punti, in gara­due, lanciato subito nella mischia per i problemi di falli di Danny Green,
chiude con 3 punti, 1/4 dalla lunga distanza, 0/1 da due, un rimbalzo, una palla recuperata e un assist.
«QUESTA è la Nba, ora proviamo a sorprenderli a casa loro», la chiosa dell' azzurro.
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Sport
Serie sul' 1­1: ora le ?Finals? si spostano in Florida. Stanotte (quando in Italia saranno le 3) e venerdì si
giocherà a Miami.
GALLO ALESSANDRO
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Anticorruzione. Altre norme inserite nella riforma della Pa.
In arrivo il decreto Cantone È braccio di ferro sui
poteri
Marco Ludovico ROMA. Un decreto legge sui
nuovi poteri a Cantone. E un pacchetto di altre
norme anticorruzione da inserire nella riforma
d e l l a pubblica amministrazione. T e m p o a
disposizione: 72 ore o poco più. Venerdì,
infatti, è il termine ultimo, al Consiglio dei
ministri il premier Matteo Renzi dovrà portare
all' approvazione i provvedimenti annunciati.
Di certo, per ora, è che per questo genere di
interventi non si affronterà l' esame del pre­
consiglio, la riunione a Palazzo Chigi con i
capi gabinetto e degli uffici legislativi dei
ministeri interessati.
Del resto su un tema come l' anticorruzione,
oltre alla presidenza del Consiglio, hanno titolo
a intervenire almeno cinque ministri di rango:
Pier Carlo Padoan (Economia), Maurizio Lupi
(Lavori pubblici), Marianna Madia (Funzione
pubblica), Angelino Alfano (Interno) e Andrea
Orlando ( Giustizia). Il percorso sarà
accidentato. Per sostenere l' azione di Raffaele
Cantone, numero uno dell' Authority
anticorruzione, ieri è sceso in campo il
vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello:
«Cantone fa bene a richiedere più poteri.
Ha delle idee che condivido pienamente.
Speriamo che venerdì si concedano più poteri con il decreto per l' affidamento dei poteri speciali al
presidente dell' autorità anticorruzione». Il tema resta comunque delicato. Occorre definire per il numero
uno Anticorruzione quali sono i poteri ispettivi e come è possibile intervenire, per esempio, su contratti
già avviati, come nel caso dell' Expo a Milano.
I maggiori gradi di movimento per Cantone devono essere compatibili con gli altri attori, come la
magistratura o l' Autorità di controllo per i lavori pubblici. Alessia Morani (Pd) osserva: «Dobbiamo
evitare che si sovrapponga l' autorità anticorruzione al lavoro della magistratura. È un equilibrio molto
delicato». Morani aggiunge che «in questo momento non possiamo permetterci che le opere si
blocchino e non possiamo neppure permetterci ­ rammenta la responsabile giustizia ddel Pd ­ che tutti
questi soggetti che ruotano nel malaffare siano ancora ad una distanza siderale». Il commissario di
Expo Giuseppe Sala si augura che «il decreto del governo, che dovrebbe essere emanato venerdì
prossimo, metta il magistrato Cantone nella condizione di poter svolgere la sua attività di controllo».
Tra le norme in discussione si ipotizza un inasprimento delle condanne per il reato di corruzione. E
dovrebbe essere definito anche un pacchetto di articoli per regolare i rapporti tra l' Anac, l' autorità
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
nazionale anticorruzione, e il ministero della Funzione pubblica. In ballo c' è anche una sorta di Daspo ai
politici e agli imprenditori macchiatisi di corruzione.
Non solo: nel quadro complessivo degli interventi, ma con tempi lunghi, dovrebbero comparire un
inasprimento della disciplina sul falso in bilancio e l' introduzione del reato di autoriciclaggio. Venerdì,
invece, almeno secondo gli auspici di Cantone, dovrebbe sciogliersi anche un altro problema non da
poco con la nomina dei quattro componenti dell' Authority, due uomini e due donne.
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MARCO LUDOVICO
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Verso il Cdm.
Investimenti produttivi, doppio sconto su Ires e Irap
Davide Colombo Carmine Fotina ROMA Una
staffetta generazionale soft, basata sulle
posizioni rese vacanti dall' abolizione del
trattenimento in servizio e una mobilità più
robusta da realizzare in tutti gli ambiti
amministrativi. Sarebbero questi i punti
cardine del decreto sul pubblico impiego in
preparazione per il Consiglio dei ministri di
venerdì; un testo che dovrebbe completarsi
con il dimezzamento dei permessi sindacali,
un nuovo design del turn over e anche un'
apertura sul possibile rinnovo del contratto.
Ma venerdì, oltre ai provvedimenti sulla Pa
potrebbe vedere la luce anche un decreto
competitività. In questo secondo testo si
spazia dal fondo di garanzia allargato, ai
finanziamenti diretti di assicurazioni e fondi di
credito, agli aiuti fiscali per le aziende che si
quotano, al taglio della bolletta elettrica. In
particolare per la misura sulle spese per beni
di produzione, il decreto introdurrebbe,
limitatamente ai prossimi 12 mesi, la
detassazione sugli investimenti in beni
strumentali e asset intangibili (brevetti,
software eccetera) a valere sia sull' imponibile
Ires che Irap delle società di capitali. È
prevista una deduzione al 50% dell' investimento incrementale rispetto alla media degli investimenti
realizzati nei cinque periodi d' imposta precedenti, con la facoltà di escludere il periodo nel quale l'
investimento era stato più elevato.
La scelta di Mise e Mef, almeno di cambiamenti dell' ultim' ora, è dunque quella di un' agevolazione che
operi mediante una deduzione dal reddito complessivo e dal valore della produzione dichiarati,
rispettivamente, ai fini Ires e Irap. La strategia di puntare anche sull' Irap dovrebbe garantire un effetto di
redistribuzione del beneficio a favore delle imprese più in difficoltà. Sempre venerdì potrebbero essere
esaminati anche i primi decreti attuativi della delega fiscale sul fronte delle semplificazioni.
Tornando al decreto sulla Pa, il ministro Marianna Madia ha convocato i sindacati per giovedì mattina a
Palazzo Vidoni, per una riunione in vista degli interventi. E ai 44 punti indicati con il premier Matteo
Renzi, a fine aprile, su cui c' è stata la consultazione, ha aggiunto il punto numero 45 sul rinnovo del
contratto, fermo al 2009. Punto che, nell' ambito della consultazione del governo, era stato sollecitato
dagli stessi sindacati. Ritenendo che il blocco della contrattazione abbia «prodotto un danno ingiusto» ai
lavoratori pubblici e ricordando l' intervento degli 80 euro in più in busta paga, nel documento che il
ministero ha inviato alle organizzazioni in vista della riunione si afferma che «il tema del rinnovo della
parte economica del contratto merita di essere affrontato a partire dal prossimo anno».
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Pubblica amministrazione
Sul tavolo della riforma diversi sono i provvedimenti allo studio per il pubblico impiego, tra cui anche il
part­time incentivato, considerato un altro strumento utile a creare spazi per nuove assunzioni e favorire
la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, alla cosiddetta «opzione donna» per le lavoratrici (se
scelgono il regime contributivo per andare in pensione con i requisiti pre­Fornero). Per chi è vicino alla
pensione era emersa anche l' ipotesi di reintrodurre l' esonero dal servizio (col 65% dello stipendio),
ipotesi poi esclusa. Tutte le altre norme, a partire dalla riforma della dirigenza, saranno invece nel ddl
delega.
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DAVIDE COLOMBO, CARMINE FOTINA
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Il Sole 24 Ore
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LA «CURA DRAGHI»
La benzina c' è ora ci vuole il motore delle riforme
Marco Onado La giornata di ieri ha confermato la positiva
reazione alle recenti decisioni della Bce. I mercati azionari
sono ancora in rialzo, trascinati anche da buone notizie sull'
occupazione americana, mentre gli spread in Europa sono ai
minimi dall' inizio della crisi, con buona pace di coloro che si
dichiarano delusi perché la Bce non ha annunciato da subito
un programma di acquisti massicci di titoli pubblici analogo al
Quantitative easing della Fed americana.
In effetti, il pacchetto complessivo sembra in grado di
intervenire sia sul problema della deflazione, ampliando l'
immissione di liquidità e garantendo tassi bassi per un
periodo di tempo ancora più lungo, sia ­ e soprattutto ­ su
quello del credit crunch, che è non meno grave.
La nuova operazione di rifinanziamento (T­Ltro) fornirà alle
banche fondi pari al 7 per cento del loro portafoglio prestiti
(esclusi i mutui ipotecari per l' acquisto della casa), per un
importo complessivo di 400 miliardi di euro. L' immissione
netta di liquidità è ovviamente inferiore, perché bisogna tener
conto del debito in essere delle banche per le precedenti
operazioni di finanziamento a lungo termine, ma il calcolo
micragnoso delle possibili voci negative scompare di fronte al
chiaro messaggio che la Bce è oggi pronta a sperimentare
strumenti di politica monetaria che mettano in presa diretta l'
immissione di liquidità con il credito all' economia.
È in questa ottica che si spiega la decisione di escludere
dallo schema di rifinanziamento i prestiti alle famiglie per l'
acquisto di abitazioni.
P erché si tratta di operazioni già (ingiustificatamente)
privilegiate dai coefficienti di Basilea e che non richiedono
dunque un incentivo all' offerta ma anche perché queste
operazioni, quando riguardano case non di nuova
costruzione, finanziano semplicemente il trasferimento di una
proprietà già esistente e hanno quindi un impatto pressoché
nullo sulla produzione. Non meno importante è l'
accelerazione dei programmi che mirano a consentire alla
Bce di acquistare titoli provenienti da operazioni di
securitisation (purché semplici e trasparenti) anche a favore
di piccole e medie imprese. Per l' area dell' euro,
bancocentrica e con una dimensione media aziendale limitata
(soprattutto in Italia) potrebbe trattarsi di una svolta decisiva, capace allo stesso tempo di risolvere il
problema del credit crunch e di rendere il sistema finanziario più articolato ed efficiente. Vi sono ancora
molti nodi tecnici da sciogliere, ma la strada appare ormai de
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Il Sole 24 Ore
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finitivamente tracciata. Insomma, i mercati sono ottimisti perché avvertono una forte determinazione a
rafforzare il legame fra l' azione della Bce e la ripresa produttiva, il che è coerente con la diagnosi da
tempo formulata a Francoforte secondo cui si è inceppato qualcosa nei canali creditizi che trasmettono
la politica monetaria ed è su questi che occorre intervenire direttamente. Ed è anche coerente con la
storia delle banche centrali che fin dalle origini sostenevano ­ originariamente attraverso il risconto di
cambiali ­ il legame fra la banca e l' industria. Per l' Italia si apre una grande opportunità: solo per le nuove operazioni di
rifinanziamento, le banche potranno attingere fino a 75 miliardi, più di qualsiasi altro Paese dell' Europa
periferica (la Spagna si ferma a 54), con impatti sull' offerta di credito che possono essere immediati e consistenti. Qualcuno ha paventato il rischio che anche questa volta la liquidità creata dalla
Bce si traduca in ulteriori acquisti di titoli di Stato. Ma questa volta ci sono maggiori garanzie, perché se
è vero che non esistono disincentivi espliciti (al massimo la banca deve restituire il finanziamento
ottenuto) è anche vero che si perde l' incentivo agli ulteriori e consistenti finanziamenti che possono
arrivare al triplo del flusso netto di nuovi prestiti nel 2015 e nel 2016. E soprattutto è ormai chiaro alle
banche che il facile margine tra il tasso dei Btp e quello della Bce è puramente illusorio in un quadro in
cui i prestiti diminuiscono, l' attività produttiva ristagna e le condizioni finanziarie delle imprese si
aggravano. Le perdite su crediti finiscono sempre per prevalere e il conto economico chiude fatalmente
in rosso, come è avvenuto per l' intero sistem
a negli ultimi due anni. Il Governatore Visco ha detto pochi giorni fa che una vera ripresa stenta ad
avviarsi: oggi la Bce si dichiara pronta a fornire il combustibile finanziario necessario per la ripresa
produttiva e anche ad allungare l' elenco delle misure straordinarie, come promette la famosa frase di
Drag
hi «Non abbiamo finito». Per i Paesi europei e l' Italia in particolare si apre una grande opportunità non
solo per ridare ossigeno alla produzione corrente, ma anche per recuperare il ritardo di investimenti
privati e di infrastrutture accumulato nella recessione p
iù grave del dopoguerra. Naturalmente, il combustibile deve trovare un motore adeguato, il che significa
realizzare le riforme strutturali di cui da tempo si discute. Lo stesso Visco ha insistito molto sulla
necessità di completare il processo e ha indicato nel riordino della pubblica amministrazione e nella
lotta alla corruzione le due priorità fondamentali, clamorosamente confermate dalle vicende degli ultimi
giorni. L' ottimismo dei mercati sull' Italia sembra riflettere un giudizio positivo sulla capacità del Paese
di realizzare le riforme e di rispettare quelle priorità. Ma è chiaro che si tratta anche delle condizioni
fondamentali per agganciarsi al treno della ripresa europea che potrebbe avviarsi con il nuovo corso
della politica monetaria. Se possibile, le riforme da oggi sono ancora più urgenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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Le vie della ripresa.
Padoan agli Usa: riforme svolta per crescere
Incontri con i fondi americani e il segretario al Tesoro Lew che promette sostegno all'
Italia nel semestre Ue.
Marco Valsania NEW YORK Una missione più
informativa e fatta di momenti privati che
negoziale e carica di appuntamenti pubblici.
Ma non per questo meno ricca di incontri o
temi caldi. Una visita per confrontarsi con l'
amministrazione d i B a r a c k O b a m a , c o n
opinion maker e investitori americani sullo
sforzo riformatore dell' Italia verso un «salto di
qualità» nella crescita ­ dal fisco al lavoro,
d a l l a pubblica amministrazione a l l e
privatizzazioni ­ come sui programmi di
rilancio dell' economia e dell' occupazione in
tutta Europa alla vigilia della presidenza
italiana della Ue. E per discutere anche del
futuro comune in gioco con il Ttip, la
Transatlantic Trade and Investment
Partnership, l' accordo commerciale
transatlantico.
Il ministro italiano dell' Economia e delle
Finanze Pier Carlo Padoan ha iniziato ieri con
queste premesse un viaggio di tre giorni tra
Washington e New York, ancorato da un
incontro riservato con il Segretario al Tesoro
Jack Lew nella capitale americana. L'
occasione per fare il punto su strategie di
sostegno all' espansione, dopo gli
apprezzamenti tra i due paesi emersi durante la visita del presidente Obama in Italia a fine marzo. In
quell' occasione lo stesso Obama aveva sottolineato i passi avviati dal governo per «rendere più
competitiva l' economia italiana» e le opportunità insite nel Ttip. Lew ieri ha espresso particolare
sostegno per un semestre Ue a guida italiana che abbia crescita e occupazione come priorità.
Prima di incontrare Lew, Padoan ha discusso più in dettaglio di Italia e Europa anche con influenti
gruppi finanziari statunitensi, da Carlyle Group a Tudor Investment.
«Abbiamo messo in campo una massa critica di riforme in corso di attuazione che dovrebbero produrre
un salto di qualità sul terreno della crescita», ha detto il ministro ai rappresentanti di una comunità di
investitori che guarda con rinnovato interesse, seppur con continua prudenza, a una "esposizione" all'
Italia sotto la guida del governo Renzi. Padoan ha rassicurato i gestori che hanno chiesto anzitutto
stabilità politica, certezza normativa e del quadro istituzionale, riforme strutturali. Come elemento
cruciale ha sottolineato le privatizzazioni, citando gli esempi più vicini quali Poste e Fincantieri,
ambiziose sia per l' obiettivo di rendere competitive le aziende coinvolte che di reperire risorse
destinate a ridurre il debito pubblico. E ha parlato di una «spending review che consentirà di reperire
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risorse per il taglio delle tasse».
Trasferitosi in serata a New York, il ministro è stato ospite del Council on Foreign Relations per una
Dinner Roundtable Discussion, una tavola rotonda a porte chiuse con think tank americani diventata
però soprattutto prologo di una giornata, oggi, caratterizzata da appuntamenti con un più ampio
ventaglio di protagonisti di Wall Street. Un tassello cruciale per un viaggio volto a coltivare fiducia nell'
Italia come nell' Eurozona. Gli appuntamenti sono stati esplicitamente organizzati ­ ha fatto sapere il
Ministero ­ per aggiornare la comunità istituzionale e finanziaria statunitense sull' attività del governo per
modernizzare e rendere più competitivo e attrattivo il Paese. Tra le altre azioni per sbloccare la crescita
e il Paese fin da ieri sono ripetutamente salite alla ribalta la riforma del fisco attraverso la legge delega,
gli interventi per trasformare la pubblica amministrazione, il Job Act e la riforma della giustizia civile.
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Assemblea Assolombarda.
Rocca: impresa e riforme per la crescita
«Adottiamo il modello tedesco dei Länder: poche competenze centralizzate e molte sul
territorio»
Luca Orlando MILANO «Sarà un successo,
nonostante tutto».
Il cuore del ragionamento di Gianfelice Rocca
è in fondo qui.
In una professione di ottimismo "ragionato",
nello specifico legata all' Expo ma che più in
generale si estende alla capacità del paese di
ritrovare competitività e crescita.
Nonostante tutto. Perché Rocca, alla sua
seconda assemblea annuale davanti agli
imprenditori di Assolombarda, non nasconde i
tanti problemi e ostacoli che ancora affliggono
l' Italia: dal fisco alla burocrazia, dalla
debolezza del mercato interno alla corruzione,
dal malfunzionamento delle autonomie locali
alle lentezze della giustizia.
L' ottimismo del presidente di Assolombarda,
la sensazione che questa possa essere la
volta buona per le riforme viene anzitutto dal
risultato elettorale, con gli italiani che tra
«disperazione e azione hanno scelto con il
voto la seconda strada». Un recupero
possibile tenendoci sempre agganciati all'
Europa, in cui «se facciamo i compiti
possiamo restare a testa alta».
Già, i compiti.
Perché la strada da fare resta lunga, e lo slogan che Rocca lancia in assemblea, «riprendiamo in mano
il nostro destino», conferma la necessità di invertire un trend di declino che ha visto il paese veder
crescere di 40 punti il costo del lavoro unitario rispetto alla Germania, sperperando in maggiore spesa
corrente ogni beneficio legato all' ingresso nell' euro. Per liberare le risorse di cui il paese dispone ­
spiega ­ servono dunque riforme, a partire da una profonda riorganizzazione dello Stato che punti sul
decentramento "responsabile": poche attività gestite centralmente (energia, infrastrutture) e molte
competenze decentrate, attivando però controlli preventivi ed eventuali commissariamenti per regioni e
comuni che «sgarrano», anche alla luce dell' uso «indecoroso» fatto da alcune realtà della propria
autonomia. Sulla riforma del Titolo V, dunque, «si gioca la sfida più importante», con l' auspicio di
guardare al modello tedesco basato sui Länder e forti città metropolitane più che sullo schema francese.
Altri tasselli necessari sono cambiamenti nel mercato del lavoro valorizzando la contrattazione
aziendale e i salari di produttività; la riforma della burocrazia, con la produzione di leggi semplici e
chiare; la delega fiscale, con la necessità di semplificare e ridurre gli oneri smantellando «quel museo
degli orrori cui sono sottoposte le imprese». Ma ripresa non vi sarà senza aver prima riportato l' azienda
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al centro delle politiche, perché «senza le imprese, senza gli animal spirits degli imprenditori, non si va
da nessuna parte». E qui occorre il contributo di tutti, «non si può guardare Renzi dall' esterno per
vedere se ce la fa, noi siamo parte del problema e della soluzione». Il metodo proposto è quello di
riforme dall' alto e altre "dalla base", ad esempio attraverso i 50 progetti avviati da Assolombarda per
rilanciare la competitività del sistema attraverso la ricerca, l' internazionalizzazione, il miglioramento del
sistema del credito e dei pagamenti. «E a breve ­ aggiunge Rocca in conferenza stampa ­ apriremo
anche uno sportello per aiutare le imprese a combattere la corruzione».
Che non danneggia solo le imprese ma come ricorda il sottosegretario Graziano Delrio, è forse alla
base della sconfitta italiana per Cortina 2019, decisione presa proprio nel bel mezzo della nuova bufera
sul Mose.
Anche Rocca, come Squinzi, ribadisce che «i disonesti devono essere scacciati dalle nostre file, perché
chi corrompe rovina la vita di imprese e famiglie, per le quali invece legalità vuol dire sviluppo». L'
Expo, che continua a rappresentare per il paese un' occasione straordinaria, sarà comunque un
successo, nonostante «la crescente incapacità dello Stato e delle procedure pubbliche di realizzare
grandi infrastrutture rispettando tempi e programmi».
Rocca chiede una rivoluzione etica, oltre che uno snellimento delle regole, e di fronte al dilemma "fuori
Maltauro­avanti con l' Expo", chiede di dare comunque priorità alla conclusione dei lavori.
Ottimista sull' Expo, così come sulle prospettive del territorio è anche il sindaco di Milano Pisapia,
secondo cui gli ultimi dati del Pil lombardo offrono indicazioni positive. «Ora la priorità ­ ha aggiunto ­ è
dimostrare che non siamo un popolo di corrotti, imbroglioni e millantatori e che pochi malfattori non
possono cancellare e annullare l' impegno dei molti che si impegnano quotidianamente».
Segnali di ripresa sono visibili anche per il Governatore Roberto Maroni che invita il Governo a
supportare la Regione nelle politiche di rilancio. «Chiederò al Governo ­ spiega Maroni ­ di intervenire
sul patto d i stabilità perché i sindaci lombardi hanno 8 miliardi di euro in cassa che potrebbero
diventare una leva straordinaria per l' economia».
Ma il clima generale, a dispetto dei problemi, resta improntato ad un cauto ottimismo. Nonostante tutto.
Gli ultimi dati ­ spiega Rocca ­ indicano i primi segnali di ripresa e questo apre una finestra di
opportunità, che si innesta su una «grande voglia di fare nel Paese».
Che in sintesi, significa riprendersi in mano il proprio destino.
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LUCA ORLANDO
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Immobiliare. Il suo fondo Quantum Strategic Partners presenta un' offerta per gli uffici e le
strutture militari del Fip.
Soros in corsa per le caserme italiane
All' asta da 800 milioni pronti a partecipare anche Blackstone e Cerberus.
Carlo Festa Anche il magnate George Soros fa
rotta sul patrimonio dello Stato italiano. Soros,
tramite il suo fondo Quantum Strategic
Partners, avrebbe infatti fatto un' offerta per il
portafoglio di palazzi che fanno parte del fondo
immobiliare Fip (Fondo immobili pubblici),
gestito dalla Sgr Investire Immobiliare (la
società controllata dalla Banca Finnat della
famiglia Nattino). Ma Soros non sarebbe solo
nell' offerta: sarebbe infatti alleato al fondo
Kennedy Wilson e sarebbe assistito dagli
advisor di Beni Stabili.
Nel pacchetto di immobili ci sono uffici
ministeriali e dell' Agenzia delle entrate ma
anche caserme e uffici della Guardia di
Finanza e dell' esercito. Per il Quantum Fund
di George Soros è la seconda operazione allo
studio in Italia dopo quella conclusasi con
successo il marzo scorso quando i veicoli di
George Soros hanno acquistato il 5% di Igd ­
Immobiliare Grande Distribuzione Siiq, cioè
uno tra i principali player in italia nel settore
immobiliare della grande distribuzione
controllato dalle cooperative. Soros, negli
ultimi mesi, ha infatti accresciuto il peso dei
suoi investimenti nell' immobiliare in Europa,
valutando che ci siano soprattutto buone occasioni in Italia e Spagna.
Quantum Strategic Partners sarebbe uno dei tre soggetti in lizza nell' asta: gli altri due contendenti
sarebbero i fondi americani Blackstone e Cerberus.
Di recente è infatti finito sul mercato un portafoglio di Fip di oltre una ventina di immobili. I portafogli in
vendita avrebbero diversi perimetri: il pacchetto più corposo di asset avrebbe un valore che sarebbe
attorno agli 800 milioni di euro.
Dei tre contendenti, secondo indiscrezioni, proprio Blackstone sarebbe quello al momento più
aggressivo: il fondo Usa punterebbe a fare massa critica in Italia, dove è rappresentato dal manager
Paolo Bottelli, puntando sugli immobili che hanno la garanzia di avere lo Stato come affittuario. Il
processo di vendita sul Fondo immobili pubblici, affidato all' advisor Cbre, è partito nel maggio scorso e
i fondi statunitensi sembrano avere il ruolo di protagonisti.
Di pari passo con la cessione di questi portafogli principali, sarebbe in corso un' asta su alcuni pacchetti
minori: fra questi sarebbe in svolgimento la cessione di tre caserme dislocate a L' Aquila, Roma e Bari.
La caserma di L' Aquila della Guardia di Finanza, tra le strutture risparmiate dal terremoto, è nota per
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essere finita sotto i riflettori della cronaca nel 2009 quando nella città abruzzese si tenne il G8
organizzato da Silvio Berlusconi. Proprio per questo sotto­portafoglio sarebbe stato selezionato per una
trattativa in esclusiva il fondo opportunistico statunitense Och Ziff, uno dei maggiori investitori americani
con cassa disponibile per l' Europa per 8 miliardi di dollari. Och Ziff, che investe in equity, debito e real
estate, ormai da qualche mese ha concentrato le sue strategie in Italia rilevando pacchetti di gruppi
bancari come Mps e ora sembra interessato anche ad opportunità nell' immobiliare.
Fip è il primo fondo immobiliare promosso nel 2004 dallo Stato italiano, che vi ha inserito 394 immobili
sul territorio nazionale per un valore di portafoglio di circa 3,9 miliardi. Le prime cessioni sono iniziate
nel 2007, quando Investire Immobiliare ne ha dismessi in modo progressivo circa 150 per un
controvalore di oltre un miliardo di euro. I 21 asset del portafoglio, che sono oggetto dell' asta gestita
dall' advisor Cbre, sono distribuiti su tutto il territorio italiano e a occuparli sono in particolare uffici della
pubblica amministrazione (agenzia delle Entrate, agenzia delle Dogane, Inail, Inps, ministero dei
Trasporti, ministero del Lavoro) oltre a caserme e uffici della Guardia di Finanza.
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CARLO FESTA
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Sviluppo. Il piano di Confindustria: rivitalizzare il mercato, riformare i rapporti tra aziende e Pa,
una nuova finanza.
Tre leve per rilanciare il credito
L' intero «pacchetto» permetterebbe di attivare risorse per 185 miliardi.
Rossella Bocciarelli ROMA Gli ultimi dati
diffusi ieri dalla Banca d' Italia ne offrono
purtroppo una conferma: la carenza di credito
alle imprese tende a soffocare i già timidi
tentativi di ripresa. Per contribuire ad
attenuare questa asfissia creditizia la
Confindustria ha elaborato un' agenda per il
credito, per la crescita del paese. Si tratta di
una serie di proposte, elaborate muovendo
dalla considerazione che «servono nuove
misure per spezzare il circolo vizioso crediti
crunch recessione» nella consapevolezza che
«gli investimenti e lo sviluppo delle imprese
sono frenati dalla forte carenza di credito, dalle
scarse possibilità di ricorso a canali finanziari
alternativi a quello bancario e delle forti
tensioni di liquidità generate dai ritardi di
pagamento della Pa».
L' intero set di proposte presentato si articola
lungo tre direttrici: la prima è l' esigenza di
rivitalizzare il mercato del credito e far sì che
alle aziende affluisca la liquidità necessaria a
finanziarie il capitale circolante e gli
investimenti; la seconda passa per una riforma
più decisa dei rapporti tra imprese e pubblica
amministrazione. La terza è sorretta dall' idea
che occorre una nuova finanza per le imprese dal momento che, al di là delle difficoltà congiunturali, in
prospettiva il credito bancario avrà strutturalmente un ruolo minore nel finanziamento dell' economia e le
imprese dovranno reperire le proprie risorse attraverso canali alternativi a quello bancario: servono
dunque strumenti per sostenere la patrimonializzazione delle imprese sia attraverso la leva fiscale sia
rilanciando il mercato del private equity e del venture capital. L' intero menù delle misure proposte,
permetterebbe utilizzando anche i fondi strutturali, di attivare risorse per oltre 185 miliardi nell' arco del
triennio 2014­2016, che certamente produrrebbero effetti consistenti sul Pil e potrebbero agevolare una
ripresa di competitività del Paese.
Rafforzare il sistema di garanzia Si tratta di rafforzare patrimonialmente i confidi, dando attuazione alle
misure contenute nella legge di stabilità 2014, attivando altre risorse provenienti dal sistema camerale e
dai fondi strutturali; occorre inoltre promuovere le aggregazioni fra Confidi. Non basta: anche per il
Fondo di garanzia per le pmi, Confindustria propone l' implementazione delle norme contenute nella
legge di bilancio (istituzione del sistema di garanzia) e nel dl destinazione Italia (garanzie del Fondo alle
Sgr che sottoscrivano obbligazioni emesse dalle Pmi). Inoltre, si suggerisce di rafforzare il Fondo,
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innalzando l' importo massimo garantito e ampliando le sue possibilità di copertura.
Risolvere il problema dei ritardati pagamenti alla Pa La stima aggiornata dei debiti commerciali della
Pa, appena fornita di Bankitalia, certifica che questo ammontare è sceso dai 90 miliardi del 2012 a circa
75 miliardi. Il CsC stima che nel medio termine il 20% delle risorse derivanti dalla restituzione dei crediti
Pa sarà utilizzato per investimenti. Tanto più importante, quindi, completare i pagamenti con la
massima tempestività: il suggerimento di Confindustria, tenendo conto delle nuove cifre fornite dalla
banca centrale è che si paghino entro il 2014 debiti per circa 46,5 miliardi, per restituirne altri 18 entro il
2015. Tutto ciò badando ad assicurare anche il pieno rispetto della direttiva late payment. Altrettanto
importante, secondo Confindustria, è l' attivazione tempestiva del pacchetto imprese varato dalla Cassa
depositi e prestiti Sostenere gli investimenti Occorre potenziare la nuova legge Sabatini e introdurre uno
strumento automatico di sostegno investimenti.
Rafforzare il patrimonio Suggerimenti importanti riguardano gli strumenti di debito alternativi (un "fondo
di fondi" e incentivi fiscali alle società non quotate che emettano titoli) e la promozione del rafforzamento
patrimoniale delle imprese, puntando sul Fondo Italiano d' investimento e potenziando l' Ace. Infine, si
auspica un nuovo modello di relazione fra banche e imprese, da costruire anche con accordi tra le
associazioni. Il documento contiene un giudizio positivo delle misure adottate di recente dalla Bce
(anche se si ritiene siano arrivate un po' tardi) e auspica che la Bce realizzi anche l' annunciato
programma di acquisto di titoli (asset backed securities) suggerendo di considerare anche gli abs che
hanno come attività sottostanti i mutui.
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ROSSELLA BOCCIARELLI
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