USTICA LINES - Liberty Lines

Transcript

USTICA LINES - Liberty Lines
USTICA LINES
Martedì, 19 luglio 2016
USTICA LINES
Martedì, 19 luglio 2016
Ustica Lines
19/07/2016 Be Beez
1
Fondo Italiano cede agli armatori il suo 10% di Caronte & Tourist. Che...
19/07/2016 MilanoFinanza.it
2
FII: completa disinvestimento da Caronte & Tourist
19/07/2016 La Repubblica (ed. Napoli) Pagina 14
3
Per viaggiare
Autorità portuali
18/07/2016 Tiscali
4
Isole minori italiane: il futuro si chiama...
18/07/2016 Travelnostop
6
Hotel2Guest, 4 nuove strutture scelgono servizi di Management Alberghiero
19/07/2016 Gazzetta del Sud Pagina 32
SALVATORE SARPI
La raccolta ferma per 36 ore Lipari costretta a vergognarsi
7
Trasporti Marittimi
19/07/2016 Corriere.it
9
Fondo italiano investimento: completa cessione quota Caronte & Tourist
19/07/2016 MF Pagina 10
NICOLA CAPUZZO
Fondo Italiano esce, Cartour punta all' ipo
19/07/2016 L' Avvisatore Marittimo ­
Elisa Villa
Trasporto marittimo, torna l'ottimismo
19/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 18
10
11
13
IN BREVE
Trasporti marittimi
18/07/2016 Adnkronos
14
'Progetto ForMare', Moby e Tirrenia per inserire giovani sardi in settore
19/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 4
AUGUSTO GRANDI
Le imprese italiane: produzione regolare
19/07/2016 La Repubblica (ed. Genova) Pagina 10
16
18
Costa, 750 marittimi italiani con le nuove
19/07/2016 Gazzetta del Sud Pagina 23
20
Così Messina viene tagliata fuori dalla Storia
19/07/2016 Quotidiano di Sicilia Pagina 16
22
Tappa a Palermo per "Il Mediterraneo: il mare che unisce" progetto di...
19/07/2016 Gazzetta del Sud Pagina 29
24
L' area "Lanternino" può essere abbellita
Porti
19/07/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 23
Città Metropolitana, 53 scendono in campo
SALVATORE GRILLO
25
19 luglio 2016
Be Beez
Ustica Lines
Fondo Italiano cede agli armatori il suo 10% di
Caronte & Tourist. Che piazza bond da 28 milioni
Fondo Italiano d'Investimento sgr ha ceduto
alle famiglie fondatrici Franza e Malacena la
partecipazione detenuta in Caronte & Tourist,
uno degli operatori leader in Italia nel settore
del cabotaggio commerciale, che in particolare
gestisce dal 1965 gran parte del trasporto
sullo Stretto di Messina. Contestualmente, la
società (supportata dai legali di Legance e
White & Case) ha emesso un bond da 28
milioni a 6 anni, che è stato sottoscritto dai
fondi di private debt di Muzinich e Tenax. Nel
giugno 2011 il Fondo aveva investito 17,5
milioni di euro nella controllata Cartour,
focalizzata nel traghettamento tra la Sicilia e il
continente di camion, rimorchi, veicoli
commerciali, auto e passeggeri, nell'ambito
del progetto nazionale denominato Autostrade
del Mare, nato per by­passare la Salerno­
Reggio Calabria. Successivamente nel luglio
2013 aveva esercitato il diritto di swap della
partecipazione in Cartour, acquisendo circa il
10% della capogruppo Caronte & Tourist,
fondata e posseduta pariteticamente dalle due
famiglie storiche di armatori Franza e
Matacena. In questi cinque anni, con il
supporto finanziario e manageriale del Fondo
Italiano, l'azienda ha completamente cambiato
pelle. Il fatturato è passato da 135 milioni di
fine 2010, con un'incidenza dei servizi di trasporto sullo Stretto pari a circa il 60%, a circa 180 milioni
previsti per il 2016, con un'incidenza dello Stretto ridotta a circa il 50%. La crescita è stata determinata
sia dallo sviluppo organico del cabotaggio (i ricavi di Cartour sono passati da 42 milioni nel 2010, agli
attuali 65 milioni), sia dalle acquisizioni di TTLines (cabotaggio commerciale e trasporto passeggeri
sulla tratta Catania­Napoli, acquisita nel 2015 dalla società napoletana di proprietà dell'armatore Alexis
Tomasos) e recentemente di Siremar, l'ex società regionale che assicura il collegamento con le isole
siciliane minori (Eolie, Egadi, Ustica, Pantelleria e Pelagie), acquisita nell'aprile 2016 in partnership con
la Ustica Lines di Ettore Morace. Complessivamente, annualizzando il fatturato delle società
recentemente integrate, C&T svilupperà nel 2016 un volume d'affari di circa 230 milioni, con i servizi di
trasporto sullo Stretto che rappresenteranno meno del 40%.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
1
19 luglio 2016
MilanoFinanza.it
Ustica Lines
FII: completa disinvestimento da Caronte & Tourist
MILANO (MF­DJ)­­Fondo Italiano
d'Investimento ha completato la dismissione
della partecipazione detenuta in Caronte &
Tourist, uno degli operatori leader in Italia nel
settore del cabotaggio commerciale in
particolare sullo Stretto di Messina. Il Fondo,
spiega una nota, aveva investito 17,5 milioni di
euro nel giugno del 2011 per supportare lo
sviluppo della controllata Cartour, focalizzata
nel traghettamento tra la Sicilia ed il continente
di camion, rimorchi, veicoli commerciali, auto e
passeggeri, nell'ambito del progetto nazionale
denominato "Autostrade del Mare", nato per
by­passare la Salerno­Reggio Calabria.
Successivamente ­ nel luglio 2013 ­ aveva
esercitato il diritto di swap della partecipazione
in Cartour, acquisendo circa il 10% della
capogruppo Caronte & Tourist, fondata e
posseduta pariteticamente dalle due famiglie
storiche di armatori Franza e Matacena. Negli
ultimi cinque anni, con il supporto finanziario e
manageriale del Fondo Italiano, l'azienda ha
completamente cambiato pelle aumentando il
fatturato dai 135 milioni di fine 2010 ai circa
180 milioni previsti per il 2016 con
un'incidenza dei servizi di trasporto sullo
Stretto ridotta dal 60% al 50% grazie allo
sviluppo organico del cabotaggio (ricavi
Cartour passati da 42 milioni a 65 milioni), alle acquisizioni di TTLines (cabotaggio commerciale e
trasporto passeggeri sulla tratta Catania­Napoli, acquisita nel 2015 dalla societa' napoletana di
proprieta' dell'armatore Alexis Tomasos) e lo scorso aprile, in partnership con la Ustica Lines di Ettore
Morace, di Siremar, ex societa' regionale che assicura il collegamento con le isole siciliane "minori"
(Eolie, Egadi, Ustica, Pantelleria e Pelagie). Complessivamente, annualizzando il fatturato delle societa'
recentemente integrate, C&T sviluppera' nel 2016 un volume d'affari di circa 230 milioni, con i servizi di
trasporto sullo Stretto che rappresenteranno meno del 40%. Al completamento del percorso iniziato 5
anni fa, la societa' ed i suoi azionisti hanno deciso di esercitare l'opzione di riacquisto della quota del
Fondo. Per l'a.d. Vincenzo Franza, "l'investimento di FII e' avvenuto in una fase cruciale per l'azienda,
quando l'ambizioso piano di sviluppo era appena stato avviato. Oggi la societa' ha completamente
cambiato fisionomia ed ha una struttura finanziaria, manageriale e di governance che le consentono di
avviare una nuova fase di crescita che potrebbe coronarsi a termine con la quotazione in borsa. La
partnership con Fondo Italiano d'Investimento ha senz'altro facilitato questo percorso". com/mur
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
2
19 luglio 2016
Pagina 14
La Repubblica (ed.
Napoli)
Ustica Lines
Per viaggiare
TRENI Metronapoli Infoline 800 568 866
Metropolitana Linea 1 Metropolitana Linea 2
Funicolari www.metro.na.it Ferrovie dello Stato
Centralino 081 567 111 Call center 199 303
060 www.ferroviedellostato.it Ferrovia Alifana
Centralino 081 7897 11 Call center 800 127
157 Trenitalia Call center 892 021
Metropolitana Linea 2 www.ferroviedellostato.it
Circumvesuviana Call Center 800 053 939
www.vesuviana.it Sepsa Call center 800 001
616 Circumflegrea ­ Cumana www.sepsa.it
NAVI Alilauro 081 4972 222 Call center 199
600 202 www.alilauro.it Alicost Call center 081
4972 222 www.volaviamare.it Navigazione
libera del golfo Call center 081 5520 763 www.
navib.it Caremar Call center 892 123
www.caremar.it Linee marittime partenopee
081 7041911 www. consorziolmp.it Snav Call
Center 081 4285555 www.snav.it Ustica Lines
Informazioni prenotazioni 0923 873 813
www.usticalines. i t M e d m a r C o l l e g a m e n t i
da/per le isole di Ischia e Procida dai porti di
Napoli e Pozzuoli Call center 081/333.44.11 e
mail: informazioni@ medmarnavit. it sito
internet: www. medmarnavi. it VOLI Aeroporto
di Napoli Capodichino Informazioni call center
848 888 777 Assistenza bagagli smarriti 199
280 180 Gesac 081 7896 111 www.portal.gesac.it AUTOBUS ANM Call center 800 639 525 www.anm.it
CTp Call center 800 482 644 ww.ctpn AUTOLINEE Call center 800 001 616 www.sepsa.it.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
3
18 luglio 2016
Tiscali
Autorità portuali
Isole minori italiane: il futuro si chiama green
economy
Isole minori italiane: il futuro si chiama green
economy di Stefania Elena Carnemolla Le
isole minori italiane, patrimonio geografico
nazionale e internazionale con bussola nei
principi comunitari e i cui comuni sono stati
riconosciuti come poli per lo sviluppo
sostenibile, con il Protocollo di intesa ora
siglato con ENEA , l' agenzia nazionale per le
nuove tecnologie, l' energia e lo sviluppo
economico, hanno sancito la volontà di attuare
gli interventi per la loro valorizzazione e
sviluppo in una nuova ottica. Quando l' 8
giugno 1986, al Giglio, in Toscana, costituirono
l' ANCIM , l' associazione nazionale dei
comuni delle isole minori, primo obiettivo fu il
superamento dell' emarginazione e dei gap
legati all' insularità ­ scuola, sistema socio­
sanitario, infrastrutture, trasporti ­, nonché,
attraverso la valorizzazione delle tradizioni
socio­culturali e dei prodotti tipici di qualità, di
uno sviluppo che andasse al di là del semplice
turismo. Trentasei sono i comuni: nove in
Campania (Anacapri, Barano d' Ischia, Capri,
Casamicciola Terme, Forio, Ischia, Lacco
Ameno, Procida, Serrara Fontana), due in
Lazio (Ponza, Ventotene), uno in Liguria
(Portovenere), uno in Puglia (Isole Tremiti),
cinque in Sardegna (Calasetta, Carloforte, La
Maddalena, Porto Torres­Asinara, Sant' Antioco), otto in Sicilia (Favignana, Lampedusa e Linosa, Leni,
Lipari, Malfa, Pantelleria, Santa Marina Salina, Ustica), dieci in Toscana (Campo nell' Elba, Capoliveri,
Capraia, Giglio, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Porto Ferraio, Rio Marina, Rio nell' Elba). Lo
scorso maggio, a La Maddalena, in Sardegna, hanno firmato il Manifesto dello Sviluppo Sostenibile
delle Isole Minori Italiane con al centro beni culturali, paesaggio, green economy. Il loro futuro, come si
ricava dal protocollo siglato con ENEA, sarà, ad esempio, a base di tecnologie energetiche innovative,
con la "massimizzazione" dell' integrazione delle fonti rinnovabili disponibili localmente ­ fotovoltaico,
eolico, solare termico e termodinamico, biomasse, geotermico ­ per la riduzione dei consumi nell'
illuminazione pubblica, servizi di condizionamento e consumo energetico degli edifici; la mobilità sarà
sostenibile grazie a mezzi a basso o nullo impatto ambientale. Gestione, smaltimento e riciclo dei rifiuti,
ove possibile, con sistemi di smaltimento integrale sul territorio insulare, recupero e riqualificazione del
patrimonio edilizio per la limitazione della costruzione di nuove strutture, uso delle proprie risorse
termali, questi, gli altri punti salienti. "L' accordo con ANCIM apre la strada a iniziative e progetti
congiunti per uno sviluppo energetico, ambientale ed economico sostenibile delle isole minori,
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
4
18 luglio 2016
<­­ Segue
Tiscali
Autorità portuali
attraverso la tutela e la valorizzazione delle risorse locali, del patrimonio naturalistico e culturale oggi
sottoposto ad una forte pressione dovuta principalmente ai flussi turistici", così Federico Testa,
presidente ENEA. Un accordo che Mario Corongiu, presidente ANCIM, considera "particolarmente
significativo per le isole minori che proprio per le loro dimensioni spesso non hanno al loro interno
professionalità tecniche adeguate per un agire moderno ed efficace di una pubblica amministrazione".
Come spiega ENEA, un possibile modello è quello di turismo sostenibile adottato dall' agenzia nelle
isole Egadi, con la "realizzazione a Favignana di un impianto di compostaggio per la trasformazione
della frazione organica dei rifiuti in fertilizzante per il terreno; il trattamento e il riuso delle acque reflue e
l' installazione di una 'casa dell' acqua', alimentata con pannelli fotovoltaici, per ridurre l' utilizzo di
bottiglie di plastica". Con questi risultati: erogazione, in quattordici mesi, di oltre 200 mila litri di acqua,
ciò che ha evitato oltre 5 tonnellate di rifiuti di plastica. Nelle Egadi è stata, inoltre, brevettata una
procedura per il ripristino della Posidonia oceanica spiaggiata, fondamentale per l' ecosistema marino
per la sua capacità di assorbimento di "grandi quantitativi di CO2", nonché "habitat ideale per la
riproduzione di numerose specie ittiche". Sempre nelle Egadi è stato creato un marchio di qualità
ambientale, gestito dalla Area Marina Protetta Isole Egadi , pensato le imprese locali. "Sono già 60"
spiega ENEA "ed hanno ottenuto la certificazione per aver rispettato i criteri di sostenibilità indicati per
ciascuna categoria turistica. E in un anno i visitatori sono aumentati del 7%".
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
5
18 luglio 2016
Travelnostop
Autorità portuali
Web 2.0
Hotel2Guest, 4 nuove strutture scelgono servizi di
Management Alberghiero
Hotel2Guest, brand del gruppo Sicaniasc
hospitality, consolida la sua presenza sul
mercato dell' hospitality, siglando 4 importanti
affiliazioni. "L' affiliazione a hotel2Guest da
parte di un numero sempre maggiore di
operatori di alto profilo, e oggi la partnership
siglata con la famiglia Cornella ­ dice Vito D'
Amico, co­founder di hotel2Guest insieme a
Vito Boscarino ­ confermano la validità del
progetto di hotel2Guest che adotta una
strategia per cui l' ottimizzazione dei ricavi
corrisponde sempre ad un aumento della
redditività e non del solo fatturato". "Il supporto
alla gestione ­ precisa Boscarino ­ ha come
obiettivo l' ottimizzazione dei singoli reparti
che concorrono al risultato globale dell'
azienda alberghiera. L' affiancamento e il
supporto operativo al management della
struttura da parte di hotel2Guest, si focalizza
nella definizione dell' indirizzo strategico e nell'
implementazione dei piani operativi". Tre delle
quattro strutture sono di proprietà dei Cornella,
famiglia trentina che da 50 anni tramanda la
fine arte dell' accoglienza: l' Hotel Du Lac sulle
rive del Molveno, uno dei più famosi laghi del
Trentino e alle pendici delle Dolomiti Brenta,
offre 41 camere e suite e un ampio giardino all'
inglese con piscina riscaldata. I Residence
Stefenine e Rio Piccolo di Molveno sono due armoniosi complessi alberghieri situati sul lago omonimo
con vista sulle Dolomiti di Brenta. L' Hotel Redebora, invece, è una struttura affacciata sulla costa
tirrenica della provincia di Messina, ben posizionata per i collegamenti con le isole Eolie.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
6
19 luglio 2016
Pagina 32
Gazzetta del Sud
Autorità portuali
Cassoni di stoccaggio stracolmi, rifiuti ovunque nell' isola
La raccolta ferma per 36 ore Lipari costretta a
vergognarsi
Crocetta apre alla possibilità di concedere una corsia preferenziale alle Eolie per il
conferimento in discarica
Salvatore Sarpi LIPARI Trentasei ore di
mancata raccolta dei rifiuti e Lipari è di nuovo
in tilt. Già da domenica pomeriggio,
proseguendo per tutta la giornata di ieri, i
cassonetti, in lungo ed in largo per l' isola,
anche nelle aree a ridosso dei lidi ­
frequentatissimi dai turisti, messi su dagli
operatori economici con grande sacrificio ­ e
del porto turistico di Pignataro, si presentano
stracolmi ed il lezzo, specie ieri, è diventato
insopportabile.
Con potenziali conseguenze dal punto di vista
igienico ­sanitario. La problematica, anche se
in misura più o meno ridotta, riguarda anche
altre iso le. E fa una certa impressione
constatare come piccole isole, con i loro
magici e riconosciuti luoghi, possano pagare
dazio in questo modo a una gestine
complessiva scellerata del problema rifiuti. Ne
deriva che non è certo una bella immagine
quella che si dà ai tanti turisti che affollano l'
arcipelago e questo nonostante gli appelli e gli
sforzi dell' amministrazione e delle ditte
incaricate.
Il problema è sempre lo stesso: scarrabili sull'
isola, stracolmi e quindi non in grado di
contenere altri rifiuti; nave dedicata al trasporto
in Sicilia della spazzatura eoliana ferma a
Milazzo, in attesa che rientrino i mezzi incolonnati in una lunga fila per accedere alla discarica catanese
nella quale le Eolie devono conferire. Se a questo si aggiunge l' irresponsabilità di molti cittadini che
non "digeriscono" la raccolta differenziata, anzi depositano nei pressi dei cassonetti, rifiuti speciali di
ogni genere, la frittata è fatta. Ma certo non è ai cittadini che può essere imputato l' attuale condizione di
Lipari, né all' Amministrazione: questo sia chiaro a scanso di equivoci. Il problema è a Palermo!
L' unica via d' uscita, in questa estate che per le Eolie dovrebbe essere di "grandi numeri" turistici, resta
quella invocata, a più riprese, dai sindaci eoliani al prefetto e al presidente della Regione: una corsia
preferenziale per l' accesso in discarica per i mezzi provenienti dall' arcipelago e l' elevazione del
quantitativo massimo di rifiuti da conferire giornalmente in discarica a 45/50 tonnellate (mesi di luglio ­
agosto), contro le attuali 26,5.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
7
19 luglio 2016
Pagina 32
<­­ Segue
Gazzetta del Sud
Autorità portuali
Sembra che il governatore stia pensando di aprire all' ipotesi, ma bisogna far presto. Perché le Eolie
affondano nell' emergenza.3.
SALVATORE SARPI
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
8
19 luglio 2016
Corriere.it
Trasporti Marittimi
Fondo italiano investimento: completa cessione
quota Caronte & Tourist
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) ­ Milano, 18 lug
­ Il Fondo Italiano d'Investimento ha
completato la dismissione della partecipazione
detenuta in Caronte & Tourist, uno degli
operatori leader in Italia nel settore del
cabotaggio commerciale, che in particolare
gestisce dal 1965 gran parte del trasporto
sullo Stretto di Messina. Il Fondo aveva
investito 17,5 milioni di euro nel giugno 2011
per supportare lo sviluppo della controllata
Cartour focalizzata nel traghettamento tra la
Sicilia ed il continente di camion, rimorchi,
veicoli commerciali, auto e passeggeri,
nell'ambito del progetto nazionale denominato
'Autostrade del Mare', nato per by­passare la
Salerno­Reggio Calabria. Successivamente ­
nel luglio 2013 ­ aveva esercitato il diritto di
swap della partecipazione in Cartour,
acquisendo circa il 10% della capogruppo
Caronte & Tourist, fondata e posseduta
pariteticamente dalle due famiglie storiche di
armatori Franza e Matacena. In questi cinque
anni, con il supporto finanziario e manageriale
del Fondo Italiano, l'azienda ha
completamente cambiato pelle. Il fatturato e'
passato da 135 milioni di fine 2010, con
un'incidenza dei servizi di trasporto sullo
Stretto pari a circa il 60%, a circa 180 milioni
previsti per il 2016, con un'incidenza dello Stretto ridotta a circa il 50%. com­rmi (RADIOCOR) 18­07­16
12:16:42 (0246) 5
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
9
19 luglio 2016
Pagina 10
MF
Trasporti Marittimi
Fondo Italiano esce, Cartour punta all' ipo
A sei anni di distanza dal suo ingresso in
Cartour, Fondo Italiano d' Investimento è uscito
da Caronte&Tourist, gruppo armatoriale delle
famiglie Franza e Matacena, che ha ora
emesso un bond e punta a una futura
quotazione in borsa. Fondo Italiano aveva
investito 17,5 milioni nel giugno 2011 per
supportare lo sviluppo della controllata Cartour
focalizzata nel traghettamento tra la Sicilia e
Salerno di carichi rotabili e nel luglio 2013
aveva esercitato il diritto di swap della
partecipazione in Cartour, acquisendo circa il
10% della capogruppo Caronte & Tourist. In
questi cinque anni il fatturato è passato da 135
milioni di fine 2010, con un' incidenza dei
servizi di trasporto sullo Stretto di Messina di
circa il 60%, a 180 milioni previsti per il 2016,
con un' incidenza dello Stretto ridotta a circa il
50%. «La crescita è stata determinata sia dallo
sviluppo organico del cabotaggio sia dalle
acquisizioni di Ttt Lines e recentemente di
Siremar», recita una nota. Complessivamente,
annualizzando il fatturato delle società
recentemente integrate, C&T svilupperà nel
2016 un volume d' affari di circa 230 milioni. Al
completamento del percorso iniziato cinque
anni fa, la società e i suoi azionisti hanno
deciso di esercitare la opzione di riacquisto
della quota del fondo. Vincenzo Franza, ad di Caronte ha detto: «Oggi abbiamo completamente
cambiato fisionomia e abbiamo una struttura finanziaria, manageriale e di governance che ci
consentono di avviare una nuova fase di crescita che potrebbe coronarsi a termine con la quotazione in
borsa».
Non è tutto però, perché «gli studi legali Legance e White & Case hanno prestato assistenza nell'
ambito dell' emissione di un prestito obbligazionario (shipping bond) da parte di Caronte & Tourist»,
spiega un' altra nota degli advisor legali.
Secondo quanto risulta a MF­Milano Finanza il bond da 28 milioni, sottoscritto dai fondi Muzinich e
Tenax, ha durata di sei anni. (riproduzione riservata)
NICOLA CAPUZZO
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
10
19 luglio 2016
L' Avvisatore Marittimo ­
Trasporti Marittimi
Trasporto marittimo, torna l'ottimismo
«Segnali positivi». Ma la fine della crisi non è ancora una certezza
Il cargo sembra vivere una fase di ripresa. A
sostenerlo è Xeneta, la società con sede a
Oslo che gestisce la più grande piattaforma di
benchmarking e marketing intelligence per le
tariffe del trasporto marittimo dei container.
Secondo i dati, infatti, le tariffe stanno
registrando una crescita nel breve periodo: un
trend che porta a pensare che anche i costi di
lungo termine possano presto avere lo stesso
destino. Si tratta, almeno apparentemente, di
una buona notizia per le navi ma potrebbe
comportare qualche rischio per gli
spedizionieriprecisa Patrik Berglund, Ceo di
Xeneta. Il database della società fornisce
informazioni relative ad oltre 600 business
internazionali, una finestra in tempo reale e
senza paragoni su tutto ciò che accade ai
prezzi di tutti i collegamenti porto a porto
mondiali. Un mercato in continua evoluzione
spiega Berglund Nonostante alcuni ribassi
registrati nel mese di maggio, in linea generale
il settore sta evidenziando una leggera
crescita all'avvio del terzo trimestre 2016. Nel
breve periodo le tariffe, dall'est asiatico ai porti
nord europei, si sono alzate del 99% rispetto a
marzo, quando la media/prezzo per un
container di 40 piedi si attestava intorno ai 552
dollari. Al 31 maggio la tariffa media era di
1.102 dollari. Dando uno sguardo al futuro, sempre utilizzando il nostro database, emerge che a luglio si
toccherà quota 1014 dollari e il costo rimarrà stabile fino a settembre (1.015 dollari) per una crescita
complessiva del 7% dalla fine di maggio. L'esperienza di Xeneta nell'ambito dei dati evidenzia una
costante: le tariffe a breve termine sono sempre le prime a risentire delle fluttuazioni, seguite poi da
quelle a lungo termine. Questo meccanismo pone inesorabilmente un quesito agli spedizionieri:
sarebbe meglio trarre vantaggio da accordi a lungo termine bloccando le tariffe mentre sono ancora
basse? La risposta spontanea sarebbe affermativa, ma esistono rischi potenzialmente collegati.
Quando i prezzi dei container cominciano a salire, quelli che sono stati ordinati a basso prezzo possono
essere messi da parte a favore di quelli prenotati a tariffe più alte. Questo fenomeno di short shipping
non è nuovo nel mercato dei container: visti i tempi difficili, si cerca in tutti i modi di massimizzare il
profitto riempiendo i container. Il pericolo di trovarsi il carico fermo in banchina perdendo vendite e
rompendo la catena di fornitura è il peggiore incubo per un distributore o per qualsiasi compagnia che
trasporti ampi volumi spiega Berglund. Sempre Secondo il Ceo di Xeneta, le fluttuazioni del mercato
costituiscono solo un ulteriore fattore di instabilità per un settore che sta combattendo per la
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
11
19 luglio 2016
<­­ Segue
L' Avvisatore Marittimo ­
Trasporti Marittimi
sopravvivenza: Abbiamo bisogno di una maggiore trasparenza nelle tariffe ed è per questo che
piattaforme di dati come la nostra costituiscono uno strumento fondamentale per gli spedizionieri per
trasformare il mercato dei container in una sorta di borsa con prezzi stabiliti dal libero scambio. Questo
permetterebbe agli spedizionieri di bloccare i prezzi, mentre le navi potrebbero avere profitti assicurati.
I dati sono conoscenza ­ conclude il numero uno di Xeneta e il loro studio dovrebbe essere la base di
ogni decisione nel mercato, sia per gli spedizionieri che per le navi.
Elisa Villa
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
12
19 luglio 2016
Pagina 18
Il Sole 24 Ore
Trasporti Marittimi
IN BREVE
crociere Al via la scuola di hôtellerie Al via la
prima Accademia di formazione per l'
hôtellerie di bordo. Il nuovo centro è stato
presentato ieri a Genova e l' inaugurazione
vera e propria è prevista nella sede, Villa
Figoli di Arenzano (Genova), a ottobre. Sarà la
prima scuola in Italia dedicata esclusivamente
alla formazione di professionisti dell' hôtellerie
che lavoreranno sulle navi passeggeri, come
ad esempio cuochi, pasticceri, panettieri,
animatori, addetti al servizio clienti e altre
figure legate all' accoglienza e all'
intrattenimento di bordo. La scuola sarà gestita
dalla Fondazione Its Accademia italiana
marina mercantile, che ha già in previsione l'
attivazione di corsi per animatori, addetti al
servizio clienti, cuochi, per un totale di 60
utenti.
Per questi corsi Costa Crociere si è già
impegnata all' assunzione di almeno il 60% dei
formati ovvero almeno 36 allievi.
Porti Taranto, Prete resta commissario Il
ministro delle Infrastrutture e Trasporti,
Graziano Delrio, ha rinnovato l' incarico di
commissario dell' Autorità portuale di Taranto
a Sergio Prete, il quale resterà in carica fino
all' imminente completamento del percorso di riforma dei porti. Nella prima metà del 2016 il porto ha
movimentato 13,1 milioni di tonnellate: + 22,3%, rispetto allo stesso periodo del 2015.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
13
18 luglio 2016
Adnkronos
Trasporti marittimi
'Progetto ForMare', Moby e Tirrenia per inserire
giovani sardi in settore
Promozione delle attività marittime, sostegno
ai giovani e legame con il territorio: sono
questi gli obiettivi del "Progetto ForMare",
iniziativa organizzata da Moby e Tirrenia in
collaborazione con il Miur e la Direzione
Scolastica Regionale Sardegna, che prepara
gli studenti sardi nel loro percorso
professionale e all' ingresso nel mondo del
lavoro. Moby e Tirrenia, si legge in una nota,
proseguono dunque nelle iniziative di
coinvolgimento dei giovani, facendo delle
proprie navi v e r e e p r o p r i e s c u o l e p e r i
lavoratori del futuro, dando opportunità agli
studenti sardi di scoprire il lavoro per mare. Il
"Progetto ForMare 2016", giunto alla sua 4°
edizione, ha previsto l' imbarco di gruppi di
stagisti frequentanti le classi quarte e quinte
degli istituti scolastici sardi. Dalla reception al
ponte di comando, passando per la sala
macchine, i ragazzi sono stati protagonisti di
uno stage a bordo delle navi per apprendere i
mestieri del mare. L' iniziativa "ForMare" si
propone, da anni, di attivare e modulare un'
offerta rivolta ai giovani sardi per far vivere il
mare non come confine e barriera ma come
apertura e opportunità per il futuro dei giovani.
Per i ragazzi si è rivelato utile e appassionante
osservare i marittimi all' opera, imparando in
questo modo il loro lavoro quotidiano. Dal 2012 ad oggi c' è stato il coinvolgimento di oltre 2.400
ragazzi. Quella di quest' anno ha visto la partecipazione di 36 scuole, per un totale di oltre 700 ragazzi.
Anche in questa edizione sono stati individuati i due ragazzi più meritevoli, per i quali è in programma
un' esperienza lavorativa con un contratto a tempo determinato a bordo delle navi delle due Compagnie
del Gruppo. Il riconoscimento è andato a una ragazza dell' Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri
e della Ristorazione di Tortolì e a un allievo dell' Istituto Tecnico Trasporti e Logistica "C. Colombo" di
Carloforte. "Il Progetto ForMare di cui siamo promotori insieme al Miur inizia a dare risposte alla
Sardegna e ai giovani studenti degli istituti superiori sardi, che sono stati i principali protagonisti di un'
esperienza a bordo delle navi del Gruppo sulle professioni del mare ­ ha dichiarato Pietro Manunta,
Presidente di Tirrenia CIN ­. La Onorato Armatori proseguirà nel creare un rapporto sempre più stretto
col territorio, investendo nella cultura e nella formazione professionale di giovani sardi che intendano
intraprendere questi mestieri. Abbiamo bisogno di professionalità sempre più specializzate e siamo
convinti che questa collaborazione darà sbocchi lavorativi importanti e qualificati". E il Direttore dell'
Ufficio Scolastico Regionale Sardegna, Francesco Feliziani ha ringraziato "Moby e Tirrenia per aver
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
14
18 luglio 2016
<­­ Segue
Adnkronos
Trasporti marittimi
offerto un' occasione concreta ai ragazzi degli Istituti Tecnici e Professionali di affacciarsi al mondo del
lavoro attraverso un' esperienza che li metterà di fronte a possibili scelte per il loro futuro. La
collaborazione con importanti realtà armatoriali come Moby e Tirrenia, ­ ha aggiunto ­ offre prospettive e
motivazione e risulta fondamentale per combattere i drammatici problemi della dispersione scolastica,
della disoccupazione e della difficoltà d' inserimento di tanti giovani nel tessuto produttivo". Moby e
Tirrenia, compagnie 100% del Gruppo Onorato Armatori, puntano sulla valorizzazione della terra sarda.
Negli ultimi anni le iniziative sul territorio sono aumentate sensibilmente, a dimostrazione di quanto il
Gruppo voglia proseguire con la strategia di crescita nella terra del mare per eccellenza e nel rispetto
dei suoi abitanti. L' obiettivo è quello di continuare su questa strada e coinvolgere sempre di più i
giovani nei progetti dediti all' innovazione e allo sviluppo del lavoro per mare, che è il nucleo pulsante
del Gruppo. Moby, Tirrenia­CIN e Toremar sono compagnie del gruppo Onorato Armatori, leader del
trasporto marittimo passeggeri e merci da cinque generazioni. Primo al mondo per numero di letti e
primo in Europa per capacità passeggeri, il gruppo occupa fino a 4.000 dipendenti, tutti italiani, inclusi
gli stagionali. Con le tre compagnie, il gruppo Onorato collega Sardegna, Sicilia, Corsica, Arcipelago
Toscano e Tremiti con 47 navi, tutte bandiera italiana, con 41.000 partenze per 30 porti programmate
per il 2016. I Fast Cruise Ferries del gruppo sono tra i primi al mondo per qualità: Moby è stata insignita
del Sigillo di Qualità "Nr. 1 oro" 2015/2016 dell' Istituto tedesco Qualità e Finanza per la qualità del
servizio offerto, della prestigiosa Green Star sulle tre navi ammiraglie ed è stata eletta dai passeggeri
migliore compagnia di traghetti all' Italia Travel Awards 2016. Il gruppo Onorato, che ha vinto il Business
International Finance Award 2016 per l' innovativa operazione di rifinanziamento conclusa lo scorso
febbraio, ha inoltre una flotta di 17 rimorchiatori di ultima generazione che forniscono in nove porti
italiani servizi quali assistenza alle manovre delle navi in porto e attività di salvataggio. Tramite la
controllata Sinergest, Moby gestisce inoltre la stazione marittima Isola Bianca nel porto di Olbia.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
15
19 luglio 2016
Pagina 4
Il Sole 24 Ore
Trasporti marittimi
L' impatto sull' economia. Sul territorio presenti 1.300 aziende con stabilimenti o
rappresentanze commerciali: ai dipendenti vietato l' uso dei mezzi pubblici
Le imprese italiane: produzione regolare
TORINO A pochi giorni dal fallito colpo di
Stato e dalla controffensiva dei sostenitori del
presidente Erdogan, sono inevitabili i dubbi
sulle ripercussioni che la vicenda turca avrà
sull' economia italiana. Vincenzo Boccia,
presidente di Confindustria, ritiene che le
incertezze potrebbero avere ripercussioni sul
Pil italiano ma sottolinea che «dire ora quali
saranno gli effetti è ancora prematuro».
Una prudenza condivisa dal ministro per lo
Sviluppo economico, Carlo Calenda. A suo
avviso il tentato golpe in Turchia non è certo
una buona notizia ma «sarebbe puro azzardo
fare le stime di un possibile impatto sul Pil
italiano». Ciò che preoccupa maggiormente è
l' effetto incertezza che viene generato da
questi episodi. Che, per Calenda, assumono
un peso ancor più rilevante quando è coinvolto
un Paese come la Turchia, «membro della
Nato, candidato all' ingresso nell' Unione
europea, un alleato importante». Per
fronteggiare questo rischio di incertezza sullo
scacchiere mondiale, Calenda spiega che l'
Italia sta cercando di identificare mercati sicuri
sui quali puntare, in particolare Stati Uniti e
Canada.
Quanto alla Turchia, Boccia ricorda che la quota di export dell' Italia è marginale rispetto al totale. Lo
scorso anno le esportazioni italiane verso Ankara hanno raggiunto i 10 miliardi di euro a fronte di 6,6
miliardi di importazioni.
Per il momento, però, le aziende italiane presenti in Turchia, circa 1.300, non lamentano particolari
problemi. Fca, che produce con Tofas a Bursa (dove vengono realizzate le Tipo), ha regolarmente
iniziato il lavoro sabato mattina. E non sono cambiate le regole per la sicurezza dei lavoratori italiani,
invitati a non utilizzare il metrò o i traghetti, spostandosi con l' auto di servizio. In pratica i consigli della
Farnesina.
Ma la situazione appare sostanzialmente tranquilla sia per le aziende italiane che hanno stabilimenti
produttivi nel Paese sia per chi ha solo rapporti commerciali. A partire dal gruppo tessile Miroglio che
opera da alcuni anni in Turchia con la joint venture Ayaydin Miroglio per la produzione, a Istanbul,di capi
di abbigliamento femminile e che sta lavorando in tutta sicurezza.
«Non abbiamo registrato alcuna difficoltà», assicura Paolo Vitelle, presidente della Azimut Benetti che
ha chiuso l' esercizio con un valore della produzione di 680milioni ed un fatturato di 740. In Turchia l'
azienda italiana che produce yacht ha conservato alcune produzioni esternalizzate che stanno
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
16
19 luglio 2016
Pagina 4
<­­ Segue
Il Sole 24 Ore
Trasporti marittimi
proseguendo regolarmente, senza risentire della tensioni interna al Paese.
Che rimane, tra l' altro, un cliente di notevole livello per le grandi barche prodotte in Italia.
E lo stesso vale per Leondardo Finmeccanica. «Per noi ­ assicurano al gruppo ­ la Turchia era un
mercato importante e resta tale. Chi lavora con noi e per noi è regolarmente in attività».
Anche alla Maina non si attendono contraccolpi negativi per l' importazione di materie prime come l' uva
sultanina o le nocciole turche che si aggiungono a quelle piemontesi per la preparazione dei dolci: i
contratti sono stati siglati da tempo e non si registrano segnali relativi ad eventuali mancate consegne.
Persino il turismo non ha registrato particolari contraccolpi, al di là della paura che aveva spinto ad una
riduzione del 45% del numero degli italiani partiti verso la Turchia nei primi 5 mesi dell' anno. Alla Eden
Viaggi assicurano che da sabato mattina non è arrivata né una richiesta anticipata da parte di chi si
trovava in Turchia né un annullamento di chi aveva prenotato un viaggio per i prossimi giorni.
Pare, dunque, che persino gli italiani si stiano rassegnando all' insicurezza ma non per questo
rinunciano a viaggiare. Chi ha timori scegli altre mete, ma chi parte affronta anche le difficoltà del
viaggio.
Preoccupano forse di più i movimenti che stanno coinvolgendo altri Paesi dell' Asia Centrale, con
incidenti e sparatorie dall' Armenia al Kazakhstan. E anche gli effetti di una ripresa dei rapporti "normali"
tra Ankara e Mosca, con la Russia che potrebbe rivolgersi alla Turchia per sopperire alla mancanza dei
prodotti italiani soggetti alle sanzioni ed alle contro sanzioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
AUGUSTO GRANDI
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
17
19 luglio 2016
Pagina 10
La Repubblica (ed.
Genova)
Trasporti marittimi
LE CROCIERE
Costa, 750 marittimi italiani con le nuove navi
«COSTA Crociere garantisce già oggi l'
i m p i e g o p e r 2 7 0 0 marittimi italiani sulle
proprie navi, oltre che a 1000 dipendenti nei
propri uffici qui a Genova. Con le nuove navi,
contiamo di avere ulteriori 750 marittimi italiani
impiegati e questo è l' inizio di un percorso.
Noi garantiamo impiego agli italiani perché
siamo una società italiana e crediamo nell'
italianità del nostro prodotto.
Nel solo 2015 abbiamo assunto 250 persone e
contiamo di proseguire in questa operazione
di creazione di posti di lavoro e
professionalità».
Lo spiega Neil Palomba, direttore generale di
Costa Crociere a margine della presentazione
della prima Accademia di formazione per l'
hotellerie di bordo, ospitata nella sede di Villa
Figoli, ad Arenzano. Un' iniziativa tesa
fondamentalmente a formare nuovo personale
da imbarcare sulle navi d a crociera e , d i
conseguenza, ad aprire nuove opportunità di
lavoro in un territorio comunque sempre
costretto a fare i conti con la crisi.
La struttura di Arenzano, acquisita dal
Comune nel 2012, verrà inaugurata a ottobre
2016. La scuola sarà gestita dalla Fondazione
ITS Accademia italiana Marina Mercantile che,
in collaborazione con la compagnia di navigazione, ha proposto l' offerta formativa partecipando ad un
bando per disoccupati over 24 indetto dalla Regione lo scorso agosto.
Le prime edizioni dei corsi sono state attivate in sedi alternative in attesa del completamento della
struttura di Arenzano. Per questi corsi Costa si è impegnata all' assunzione del 60% dei formati, ovvero
almeno 36 allievi.
Ai corsi già esistenti, se ne aggiungeranno altri già finanziati dal Miur rivolti a 22 persone e con l'
assunzione da parte di Costa del 70% dei partecipanti.
«Siamo la prima e unica compagnia crocieristica in Europa e il Gruppo Carnival, di cui facciamo parte,
ha investito in Italia 30 miliardi dal 1990 ad oggi. Di questi, 6 sono stati investiti per la realizzazione di
navi Costa commissionate alla Fincantieri.
Sono stati investiti anche in Liguria 30 milioni nel porto di Savona per la costruzione di una nuova
banchina e due nuovi terminal», ha spiegato Palomba.
Le nuove navi col brand Costa arriveranno nel 2019, si tratta delle prime due commissionate alla
Fincantieri.
«Il fatto che una compagnia come Costa Crociere abbia già partecipato in partenariato con Accademia
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
18
19 luglio 2016
Pagina 10
<­­ Segue
La Repubblica (ed.
Genova)
Trasporti marittimi
all' attivazione dei primi percorsi formativi e che abbia già messo in conto di assumere il 70% degli
allievi, garantendo 52 nuovi posti di lavoro, dimostra la validità del progetto», il commento dell'
assessore regionale all' istruzione e formazione, Ilaria Cavo.
(r.e.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA PALOMBA Il direttore generale di Costa Crociere Neil Palomba
ha presentato l' iniziativa.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
19
19 luglio 2016
Pagina 23
Gazzetta del Sud
Trasporti marittimi
Il grave rischio del declassamento dell' Autorità portuale e dell' accorpamento con Gioia Tauro
Così Messina viene tagliata fuori dalla Storia
L' appello dei movimenti civici: «Non si può svendere il nostro territorio alle scelte del
Governo»
Lucio D' Amico È una levata di scudi. Il
tentativo, forse disperato, di evitare che, nel
silenzio e nella complicità di certi spezzoni
della nostra classe politica e dirigente, si
consumi l' ennesimo delitto contro Messina e il
suo territorio. Due movimenti tra i più attivi
negli ultimi mesi, "CapitaleMessina" e la "Rete
civica per le infrastrutture", uniscono le forze e
firmano un documento congiunto, che è una
sorta di "chiamata alle armi" per i messinesi
"di buona volontà".
La considerazione di partenza è amara quanto
il fiele: «Via anche l' Autorità portuale: i l
paradigma del declino inarrestabile di
Messina. L' ulteriore declassamento ­ scrivono
l' architetto Giuseppe Falzea e l' avvocato
Fernando Rizzo ­ è servito: come si può
leggere sulla Gazzetta del Sud, nella seduta
del Consi glio dei ministri del 22 luglio il
Governo approverà il decreto legge di riordino
d e l l e Autorità portuali, c h e p r e v e d e l '
a c c o r p a m e n t o d e l l ' Autorità portuale
messinese nell' Autorità di sistema con sede a
Gioia Tauro. Come da noi più volte sostenuto,
questo accorpamento risulterà fallimentare per
il sistema portuale di Messina ­Milazzo non
solo per la valenza simbolica del
depauperamento della Città metropolitana ma
soprattutto perché Gioia Tauro è un porto in crisi strutturale, con la Regione Calabria costretta a
ripianare le perdite versando tra i 4 e gli 8 milioni di euro all' anno per la sopravvivenza assistenziale
dello scalo transhipment, con 452 lavoratori in cassa integrazione su 1500 da 5 anni. Tali somme
sostituiscono le tasse di ormeggio ed ancoraggio abolite per Gioia Tauro da una legge del 2013 per
consentire di reggere la concorrenza dei porti africani e maltesi. Non sdoganando merci, Gioia Tauro
produce per lo Stato solo 39 milioni di Iva pari allo 0,32% del totale prodotto dai 24 porti italiani, contro il
miliardo del porto di Milazzo che a sua volta incassa 8 milioni e mezzo di euro in tasse varie (le stesse
che versa la Regione Calabria). Un' operazione politica che sembra destinata solo a finanziare Gioia
Tauro dai porti di Messina e Milazzo. Il terminalista Contship concessionario dello scalo, dopo 6 anni di
perdite ha comunicato che intende di smettere la concessione. Perché? Perché in Calabria non ci sono
ferrovie ad alta capacità e le navi portacontainers non possono sdoganare le merci caricandole sul
ferrato. In definitiva Messina accorpata a Gioia Tauro, porto core inventato non collegato alle Reti Ten T,
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
20
19 luglio 2016
Pagina 23
<­­ Segue
Gazzetta del Sud
Trasporti marittimi
subirà il triste destino di essere travolta dai problemi di Gioia Tauro, sul modello dell' aeroporto di
Reggio Calabria, finendo per regalare i suoi circa 100 milioni di cassa al ripianamento dei debiti del
porto calabrese. Un vero affare. E cosa fa il ministro Delrio nell' incontro per risolvere la crisi del porto di
Gioia Tauro?
Invece di accelerare sulle infrastrutture ferroviarie promette, nella riunione con i sindacati e la Regione
Calabria, la creazione dell' Agenzia del Lavoro, ennesimo ente per politici e sindacati, in attesa del
completamento di un altro bacino di carenaggio per navi più piccole (con evidente concor renza alla
piattaforma logistica di Tremestieri)».
Se questa è l' analisi, anzi la diagnosi, l' unica terapia possibile, al momento, sembra essere quella
della "riduzione del danno". Per questo, «possiamo solo sperare ­ insistono Falzea e Rizzo ­ che il
presidente Crocetta chieda la proroga entro 15 giorni dall' entrata in vigore del provvedimento dell'
autonomia dell' Authority di Messina per i prossimi 3 anni, come previsto dal decreto legge. Insomma la
Città metropolitana di Messina continua a subire per l' insipienza o la complicità dei re sponsabili politici
che la governano scelte contrarie al suo sviluppo economico che stanno determinando il suo inesorabile
declino. Messina, precipitata in dieci anni da 260.000 a 238.000 abitanti, è rimasta senza il Ponte, senza
Autorità portuale, priva di un collegamento aereo efficiente, senza treni a lunga percorrenza ma anche
senza più gli inquinanti ed obsoleti traghetti, con il rischio concreto di perdere tra qualche mese la Corte
d' Appello e una miriade di uffici, personale qualificato e corpi militari collegati, a causa di scelte miopi
prive di visione strategica, destinata alla inesorabile marginalità.
Ed a causa di tale marginalità ed in considerazione dell' orientamento delle politiche europee per cui,
entro il 2025, il 25% del traffico gommato sarà spostato sul ferrato non inquinante, la Sicilia priva di
continuità territoriale e del doppio binario collegato ai porti, sarà inadeguata al trasporto di merci in
tempi rapidi ed a basso costo nei mercati del nord Europa e privata di ogni ipotesi di sviluppo. La
classe politica oggi dominante ha tagliato Messina (e la Sicilia) fuori dalla storia».3.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
21
19 luglio 2016
Pagina 16
Quotidiano di Sicilia
Trasporti marittimi
Il sindaco Orlando, l' assessore Rizzo e il presidente della Consulta delle Culture Darawsha,
hanno accolto in Comune i promotori dell' iniziativa
Tappa a Palermo per "Il Mediterraneo: il mare che
unisce" progetto di tutela per salute e tradizioni del
Mare nostrum
Una traversata a bordo di kayak con l' obiettivo di unire simbolicamente le popolazioni
dell' Europa e dell' Africa
PALERMO ­ Il sindaco Leoluca Orlando, l'
assessore alla Comunicazione Gianfranco
Rizzo e il presidente della Consulta delle
Culture Adham Darawsha hanno incontrato a
Palazzo delle Aquile il console di Tunisia
Farhat Ben Souissi e il Raffaele Bove, Medico
veterinario dell' Asl Salerno e appassionato di
kayak, che da anni collabora con la
Fondazione Mida sui temi della disastrologia
veterinaria e promotore dell' iniziativa "Il
Mediterraneo: il mare che unisce".
Erano presenti all' incontro anche il presidente
della Società italiana medicina veterinaria
preventiva, Antonio Sorice, il presidente della
Lega navale di Palermo Giuseppe Tisci e il
consigliere di origini siciliane del 15° Distretto
di Los Angeles, Joe Buscaino, in questi giorni
in visita in Sicilia per la stipula di un accordo
fra le Autorità portuali di Palermo e della Città
degli angeli.
In rappresentanza del progetto "Mediterraneo
il mare che unisce", Bove ha voluto omaggiare
il Console di Tunisia, dello stendardo della
Regione Campania, nonché di uno dei sei
kajak impiegati per la traversata da Agropoli a
Palermo, volta a promuovere la salvaguardia
della biodiversità, della dieta mediterranea e
delle attività di pesca nelle coste tunisine, con
l' impegno di concludere la traversata fino a
Tunisi il prossimo anno.
Il console tunisino ha invece auspicato che l' anno prossimo la traversata riesca a trovare il suo naturale
approdo in Tunisia. L' obiettivo originario, di raggiungere Tunisi, infatti, è stato rinviato, obtorto collo, a
causa delle agitazioni e dei movimenti che turbano il continente africano, che hanno indotto i promotori a
sospendere l' iniziativa per quest' anno.
Sposando il progetto e sottolineando "l' indissolubile legame che unisce Palermo, città mediorientale in
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
22
19 luglio 2016
Pagina 16
<­­ Segue
Quotidiano di Sicilia
Trasporti marittimi
Europa, punto di riferimento mondiale della cultura dell' accoglienza, alla Tunisia ed ai popoli del
Mediterraneo", Orlando ha voluto vergare la frase "Radici comuni, ali e vele comuni!" sulla chiglia del
kayak che ha effettuato la traversata partita dalle coste di Agro poli il 25 giugno scorso con due barche a
vela ed altri cinque kayak.
L' itinerario originariamente scelto aveva un forte connotato simbolico: incrociare le proprie rotte con
quelle utilizzate dai profughi e restituire al mare, alla terra ed ai popoli il suo ordine naturale, invertendo
la tendenza di una realtà fatta di odio e sangue.
Dopo avere ringraziato la Canottieri e la Lega navale di Palermo per l' impegno profuso a sostegno dell'
iniziativa, Bove ha donato a Orlando una pagaia in cedro del Libano fatta da Aziz, un artigiano tunisino
che vive ad Agropoli. "Sarà uno strumento utile al sindaco­ ha detto il medico fra il serio e il faceto ­ per
venire con noi in Tunisia l' anno prossimo".
"Il viaggio ­ ha aggiunto Bove consente agli esperti presenti a bordo di realizzare un' approfondita
analisi sullo stato di salute del Mar Mediterraneo e sulle tradizioni legate alla pesca e alla dieta
mediterranea, con la collaborazione di esperti in food safety and security".
L' iniziativa darà vita poi a un documentario sulla fauna marina con protagonista la tartaruga Caretta
caretta, animale in via d' estinzione.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
23
19 luglio 2016
Pagina 29
Gazzetta del Sud
Trasporti marittimi
La proposta del Pdr per l' area demaniale ai piedi del Pilone
L' area "Lanternino" può essere abbellita
Collocare dei cannoni in attesa del progetto di finanza del 2011
Avviare un coordinamento tra enti territoriali
locali per definire un progetto volto alla
valorizzazione dell' area "Lanternino", ai piedi
del Pilone. Un "paracadute" in attesa che si dia
seguito al progetto di finanza già deliberato
dalla giunta municipale nel 2011. Sollecita
passi ufficiali il gruppo Pdr al Comune,
proponendo la collocazione di antichi cannoni
risalenti all' epoca garibaldina, attualmente
restaurati e custoditi dall' arsenale della
marina militare, trasformando la zo na in area
di aggregazione e punto panoramico esaltato
dalla vista sullo Stretto mozzafiato.
Una proposta, sulla scia della trovata dell' ex
assessore Pippo Isgrò. «Ad oggi nessun
intervento infrastrutturale è stato effettuato, se
non l' apposizione di uno stallo che rende
carrabile l' ingresso alla zona che rientra nella
g e s t i o n e d e l demanio marittimo, r e s a
necessaria dall' invasione della stessa in modo
caotico di veicoli a motore, che concorrono a
degradarla ­ scrivono Nino Interdonato, Nino
Carreri, Rita La Paglia, Santi Sorrenti e il
presidente della 6. Circoscrizione, Orazio
Laganà ­. É ormai necessaria una gestione
integrata tra enti, volta alla valorizzazione e all'
inserimento nei circuiti turistici dell' intera area
che ricade nella Riserva naturale orientata».
La Giunta, nel dicembre 2011, ha deliberato l' affidamento della redazione del progetto preliminare delle
opere di riqualificazione funzionale e strutturale del basamento del Pilone, ex Enel, per un importo di
128 milioni di euro, con lo sfruttamento della "finanza di progetto" o della "concessione e gestione".
Nel giugno 2012 è stato sottoscritto dal Comune il contratto con lo Studio De Cola Associati e l'
architetto Gianpiero Buffi, progettisti vincitori del concorso di progettazione per le opere di
riqualificazione funzionale, per la fruizione collettiva mediante la realizzazione di infrastrutture, come
ascensori panoramici e una piattaforma belvedere con ristorante e negozi.
Dal territorio, nello specifico dal consigliere della 6. Circoscrizione, Giuseppe Sanò, giunge intanto una
richiesta di bonifica nell' area demaniale ex lido "Al Pilone", dove sono state rinvenute da un gruppo di
bagnanti, delle grosse mattonelle cementizie al di sotto delle quali è presente un grandissimo telone in
nylon e altri "tesor".3(ema.rig.
)
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
24
19 luglio 2016
Pagina 23
Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Porti
Saranno cinque le liste che parteciperanno alle elezioni del prossimo 7 agosto
Città Metropolitana, 53 scendono in campo
Lamberti Castronuovo capolista del centrodestra. Il Pd punta a 8 consiglieri. "Abbraccio"
Tripodi­Pedà
Piero Gaeta Il "colpo" a sorpresa è il sindaco
di San Procopio Eduardo Lam berti ­
Castronuovo che capeggia la lista del
centrodestra inventata da Alessandro Nicolò e
Francesco Cannizzaro. Altro colpo a sorpresa
è "l' abbraccio" tra il rinato Pci di Michelangelo
Tripodi e il giovane movimento "Italia Unita"
ispirato dal sindaco di Gioia Tauro Giuseppe
Pe dà, che hanno messo insieme una lista con
7 candidati. Per il resto, tutto come previsto:
con il listone Pd nato dall' asse di ferro
Falcomatà­Romeo­Irto, destinato a fare incetta
di consiglieri, la scommessa di Pierpaolo Za
vettieri di creare un' area socialista e popolare
e una lista della Locride.
Era molto soddisfatto Zavettieri per avere
messo in piedi una lista equilibrata «che
garantisce una rappresentanza del territorio
per zone omogenee, che è molto equilibrata e,
soprattutto, senza alcun riempili sta».
Anche Cannizzaro e Nicolò, che hanno varcato
assieme il portone di PalazzoAlvaro erano
contenti del lavoro svolto «all' interno del
perimetro del centrodestra. Noi ­ hanno
sottolineato ­ abbiamo lavorato per
coinvolgere le altre forze e alla fine abbiamo
varato una lista forte e coesa. Come Forza
Italia potevamo anche correre da soli ma,
come detto, abbiamo preferito fare gioco di squadra». Però si sono fermati a 10 candidati.
Storia diversa per il Pd che ha varato un autentico "listone" coinvolgendo anche i Socialisti di Milana e il
movimento "A testa alta". «Noi siamo una forza che aggrega e abbiamo voluto dimostrarlo», sottolinea
sornione il segretario provinciale del Pd Seby Romeo.
La convergenza trasversale tra Pci e "Italia Unita" verte su tre obiettivi prioritari: nazionalizzazione del
Porto di Gioia Tauro con contestuale ritiro della concessione in capo al monopolista privato; rilancio dell'
aeroporto dello Stretto attualmente agonizzante, e pianificazione di un grande progetto infrastrutturale
che modernizzi la fascia ionica a partire dalla realizzazione di una linea ferrata degna di questo nome.
Allo scadere del termine, dunque, sono state cinque le liste che sono state presentate a Palazzo Alvaro
per eleggere il nuovo consiglio metropolitano che dovrà affiancare il sindaco Giuseppe Falcomatà nel
govenro del nuovo ente. Ed ecco tutti i candidati che compongono le cinque liste in izza domenica 7
agosto.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
25
19 luglio 2016
Pagina 23
<­­ Segue
Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Porti
Democratici insieme per Regio città metropolitana: Riccardo Mauro, Caterina Bel castro, Filippo Bova,
Antonino Castorina, Pasqualino Ciccone, Antonino Crea, Domenico Creazzo, Salvatore Mafrici, De
metrio Marino, Antonino Nocera, Giovanni Piccolo e Filippo Quartuccio.
Centrodestra metropolitano: Eduardo Lamberti Castronuovo, Giuseppe D' Ascoli, Domenico Giannetta,
Antonino Matalone, Alfonso Passafaro, Massimo Ripepi, Giacomo Saccomanno, Rosario Schiavone,
Luigi Dattola, Francesca Porpiglia.
Area socialista popolare: Pierpaolo Zavettieri, Paolo Alvaro, Bruno Barillaro, Vincenzo Cavallaro,
Maurizio Cimino, Caterina Furfaro, Domenico Idone, Federico Megna, Francesco Nicolaci, Antonio
Papalia.
Maria Teresa Perri, Giuseppe Zampogna.
Territorio e Identità A Sinistra: Nicola Limoncino; Silvia Lottero; Antonio Perpiglia; Do menico Pirrotta;
Antonio Sgambelluri; Francesco Antonio Sibio; Michele Tripodi.
Uniti per unire Locride metropolitana: Giorgio Imperitura, Maria Francesca Diano, Giuseppe Giugno,
Tiziana Megale, Domenico Maio, Salvatore Galluzzo, Antonio Ursino, Rosario Grillo, Salvatore Leoncini,
Stefano Raschellà, Domenico Vestito, Pino Vumbaca.3.
SALVATORE GRILLO
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
26