Comune di Anzola dell`Emilia
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Comune di Anzola dell`Emilia
COMUNE DI ANZOLA Venerdì, 12 giugno 2015 COMUNE DI ANZOLA Venerdì, 12 giugno 2015 Ambiente 12/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 15 1 Acque nere e pesci agonizzanti nel Ghironda Cronaca 11/06/2015 Bologna Today 2 Traffico di droga in Valsamoggia: sgominato 'sistema' di famiglie criminali 12/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 15 TEMPERA NICOLETTA Valsamoggia, nove spacciatori dietro le sbarre 4 Politica locale 12/06/2015 Il Resto del Carlino Pagina 19 5 Il Cdm ha detto sì: niente Imu fino al 2016 e sconti fiscali Sanità, sociale e servizi per l'infanzia 12/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 16 6 Quattro famiglie sfrattate da alloggi Asp Soluzione in vista per donne e... Pubblica amministrazione 12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 2 G. Pog.Cl. T. False co.co.co: dal 1°gennaio scatta la subordinazione 12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5 Roberto Turno In 6 anni entrate cresciute di 55 miliardi 12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5 GuidoGentili Quel circolo vizioso di 765 manovre senza esito 12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 40 Fe.Mi. L' efficienza energetica sarà indicata in bolletta 12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 40 G. Tr. La proroga dei termini congela le diffide 12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 40 Gianni Trovati Province, rilanciata la mobilità 12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 41 Giovanni Parente Voluntary, pronta la circolarebis 12/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 45 Maria Adele Cerizza Life, al via le proposte 2015 12/06/2015 Italia Oggi Pagina 28 FRANCO RICCA Il riaddebito di tasse locali concorre all' imponibile Iva 12/06/2015 Italia Oggi Pagina 28 SIMONA D' ALESSIO Rimpatrio guidato 12/06/2015 Italia Oggi Pagina 34 GIOVANNI GALLI Reverse bocciato, doppia clausola di salvaguardia 12/06/2015 Italia Oggi Pagina 34 MATTEO BARBERO Riaccertamento residui lungo 12/06/2015 Italia Oggi Pagina 35 LUIGI OLIVERI È allarme sui dirigenti apicali 12/06/2015 Italia Oggi Pagina 36 PAGINA A CURA DI ROBERTO LENZI Registri aperti fino al 19 luglio 12/06/2015 Italia Oggi Pagina 37 STEFANIA MONTANARO, Affidamento di servizio pubblico, niente Tosap 12/06/2015 Italia Oggi Pagina 38 L' Ancrel ora scende in campo 9 11 13 14 16 18 20 22 23 25 26 28 30 32 Assessori, tetto a cinque 12/06/2015 Italia Oggi Pagina 38 7 MASSIMO VENTURATO 34 36 12 giugno 2015 Pagina 15 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Ambiente ANZOLA. Acque nere e pesci agonizzanti nel Ghironda ANZOLA ALLARME inquinamento in un corso d' acqua ad Anzola. Da ieri mattina nel Ghironda, che attraversa il paese, si sta verificando una moria di pesci e l' acqua è nerastra. Sono intervenuti la Municipale di Terre d' Acqua e personale dell' Arpa per prendere campioni da analizzare. Il fenomeno dell' acqua nera e della moria della fauna ittica è iniziato in modo massiccio in mattinata per attenuarsi nel pomeriggio. Il colore dell' acqua e i pesci agonizzanti non sono passati inosservati ai cittadini che hanno fatto segnalazioni. Si ipotizza che la causa possa essere la pulizia di un piazzale di un' azienda di Zola Predosa; l' acqua sarebbe poi finita nel canale Cavanella che confluisce nel Ghironda. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 11 giugno 2015 Bologna Today Cronaca Traffico di droga in Valsamoggia: sgominato 'sistema' di famiglie criminali GTraffico di droga in Valsamoggia: sgominato 'sistema' di famiglie criminali li abitanti di Bazzano, nel comune di Valsamoggia, qualche giorno fa si sono svegliati in un paese militarizzato: un serepntone di auto dei carabinieri e della municipale hanno messo la parola "fine" all'operazione antidroga, denominata "Casper" che ha portato all'arresto di 13 persone, in flagranza, e, infine il 3 giugno, all'esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare (due ricercati). Dell'indagine è responsabile il Pm Domenico Ambrosino. Le indagini sono partite oltre un anno fa, a febbraio 2014, quando, nel corso di un blitz, vennero arrestati due coniugi della "Anzola bene", figli di industriali della zona, entrambi incensurati, che spesso organizzavano "festini" nella loro abitazione, a base di coca e marijuana. La coppia stessa ha fornito indicazioni sui fornitori, così è partito il lavoro degli investigatori nella zona, crocevia tra le province di Bologna e Modena. I clienti tipo sono tutti i italiani, prevalentemente maschi, che potevano contare su un "servizio" rapido e sicuro, tanto da non essere costretti neanche a scendere dall'auto. L'operazione è stata illustrata questa mattina dal marsciallo di Valsamoggia Giuseppe Carrisi e dal comandante del nucleo operativo radiomobile Marco La Rovere. CASPER. All'operazione è stato dato il nome del "fantasmino" dell'omonimo film del 1995, poichè uno degli spacciatori arrestati, C.R., marocchino 37enne, era molto magro e "scattate, oltre a essere un profondo conoscitore della zona nella quale si muoveva con notevole abilità. I "protagonisti" intercettati al telefono chiamavano la cocaina banalmente "neve" oppure "vino di buona o scarsa annata" a seconda della qualità, mentre hashish e marijuana venivano chiamati "mocassini" o "sandali", in base alla quantità ordinata. I 'GALOPPINI' E I CAPI. A marzo 2014 era già stato arrestato H.H., marocchino 35enne, che, agli arresti domiciliari per lo stesso reato, deteneva, insieme alla compagna, italiana 19enne e incensurata, 40 grammi di cocaina. In manette anche due albanesi N.N., 31enne, e E.M., 35enne, e un italiano di 35 anni, F.R., residente a Savignano sul Panaro, trovato in possesso di 40 grammi di cocaina. I "galoppini" facevano capo a due fratelli, sempre marocchini, M.G. e R.G., di 51 e 46 anni, che avevano un saldo controllo della Valsamoggia e si occupavano dell'approvvigionamento (la sostanza arrivava a Milano, poi smerciata nel bolognese), che allora volta rispondevano ad altri due fratelli connazionali e pregiudicati, Y.B., 24enne e B.B. 26enne. "Un sodalizio ancor più consolidato perchè basato su alcuni legami di parentela", ha dichiarato La Rovere. LE ZONE DI SPACCIO A BAZZANO. I carabinieri hanno effettuato controlli e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 2 11 giugno 2015 < Segue Bologna Today Cronaca fermi quasi quotidiani di fronte alla stazione, di fronte al cinema, presso l'esercizio di un tatuatore ( a l b a n e s e a r r e s t a t o ) e p e r s i n o a l c i m i t e r o . P o t r e b b e i n t e r e s s a r t i : http://www.bolognatoday.it/cronaca/drogavalsamoggiabazzanoarresticarabinieri.html Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/BolognaToday/163655073691021 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 12 giugno 2015 Pagina 15 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca Valsamoggia, nove spacciatori dietro le sbarre L' operazione Casper è partita da una festa con droga in una casa dell' Anzolabene. di NICOLETTA TEMPERA VALSAMOGGIA LA FESTA in casa, con le 'paste' al posto dei bignè, fu galeotta. L' operazione del nucleo operativo di Borgo Panigale, che ha fruttato nove misure cautelari in carcere (sette già eseguite) per spaccio, è partita a febbraio 2014 da una festa a casa di una coppia dell' Anzola bene, dove, al posto di patatine e salatini, agli ospiti venivano offerti cocaina, pasticche d' exstasy, marijuana e hashish. I due perfetti padroni di casa vennero arrestati in flagranza dai carabinieri e fecero il nome del loro pusher. Casper, come il fantasmino. Nomen omen, perché Ramdoune Chafike, marocchino di 37 anni, oltre a conoscere benissimo tutte le vie di Bazzano e Crespellano dove bazzicava e portava avanti la sua fiorente attività di spacciatore, era sfuggente come uno spettro. Non troppo però. E così, a marzo del 2014, anche lui era finito alla Dozza, colto in flagranza. A catena, i carabinieri della stazione di Bazzano e i colleghi di Borgo Panigale, seguendo la stessa pista, avevano quindi arrestato anche Hayate Hicham, marocchino di 35 anni e da lui erano arrivati ai suoi grossisti connazionali, i fratelli Mustafà e Rachid Guedrouz, di 51 e 46 anni che, a loro volta, si rifornivano da altri due fratelli marocchini, Yacine e Badareddine Bahi, di 24 e 26 anni. Erano stati arrestati anche un cliente dei Bahi, Francesco Ragusa, 35 anni, di Savignano sul Panaro, che aveva acquistato dai due 40 grammi di cocaina, parte per sé, parte per i suoi acquirenti, e il pusher Najmi Nabil, marocchino di 31 anni. In totale, da febbraio 2014 al dicembre dello stesso anno, gli arresti erano stati tredici. Ora, al termine delle indagini dell' operazione 'Casper', coordinata dal pm Domenico Ambrosino, che di fatto ha smantellato la rete che si occupava di rifornire il mercato della droga non solo in Valsamoggia, ma anche a Bologna e nella piazza modenese, il gip Domenico Panza ha emesso nove misure cautelari in carcere. Oltre ai fratelli Guedrouz, i fratelli Bahi, Nabil e Ragusa, in carcere è finito anche Enea Mustaphaj, albanese di 25 anni, mentre altri due destinatari della misura sono ancora ricercati. Inoltre, mentre i carabinieri eseguivano all' alba le misure, altre tre persone sono finite in manette, beccate in flagranza, due per spaccio, una per resistenza. «Vorrei ringraziare i militari dell' Arma per questo risultato ha detto il sindaco di Valsamoggia Daniele Ruscigno che è frutto di un impegno sinergico, che ha visto coinvolta anche anche la nostra Municipale. Un bel segnale e una risposta in termini di sicurezza, per il territorio». TEMPERA NICOLETTA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 12 giugno 2015 Pagina 19 Il Resto del Carlino Politica locale SISMA. Il Cdm ha detto sì: niente Imu fino al 2016 e sconti fiscali BOLOGNA IL CONSIGLIO dei ministri come anticipato dal Carlino ieri ha detto sì. Passano gli aiuti ai terremotati dell' Emilia. Imu cancellata sugli edifici inagibili fino a dicembre del 2016; zone franche urbane quindi sconti fiscali per 16 comuni, tra quelli del cratere e quelli colpiti dall' alluvione dell' anno scorso. Prevista anche l' esenzione delle assicurazioni dal patto di stabilità. Ha contato la pressione dei parlamentari emiliani. In prima linea i senatori Stefano Vaccari e Claudio Broglia, che è anche sindaco di Crevalcore. Soddisfatto: «È una risposta seria a un' esigenza reale, soprattutto per le piccole e le piccolissime imprese. E l' esenzione dell' Imu al 2016 permette di programmare la ricostruzione con molta più serenità». Resta il nodo della burocrazia. Se ne parlerà stasera a Mirandola con l' assessore regionale Palma Costi. «Oggi abbiamo un quadro chiaro di cosa ci aspetta come domande da evadere la gira sull' ottimismo Broglia . Sono certo che la Regione saprà dosare il personale per accelerare il percorso. E tutto quello che abbiamo messo a regime deve diventare patrimonio della nuova legge quadro sulle calamità». ri. ba. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 12 giugno 2015 Pagina 16 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Sanità, sociale e servizi per l'infanzia ANZOLA PROTESTA DI HOBO, MA NESSUN INCIDENTE. Quattro famiglie sfrattate da alloggi Asp Soluzione in vista per donne e bambini ANZOLA SI SONO svolti senza tafferugli, ieri mattina, i quattro sfratti in via Don Landi ad Anzola. Si tratta di famiglie marocchine, con bambini, da tempo seguite dal Comune, che occupavano degli alloggi di proprietà dell' Asp Bologna ex Opera Pia. Sono intervenuti i carabinieri della locale stazione, con i colleghi del Battaglione di Bologna e la municipale di Terre d' Acqua. La zona è stata presidiata, gli accessi a via Don Landi chiusi. Vicino all' ingresso c' erano aderenti all' associazione Hobo, per manifestare solidarietà agli sfrattati. Tutto però, dopo lunghe trattative, si è risolto, e i magrebini sono stati accompagnati a colloquio con gli assistenti sociali, personale dell' Asp e con l' assessorato comunale competente per trovare soluzioni di accoglienza temporanea almeno per i bambini e per le donne a carico di Asp Seneca. Senza costi, dunque, per il bilancio comunale. p. l. t. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 12 giugno 2015 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione COLLABORAZIONI. False co.co.co: dal 1°gennaio scatta la subordinazione Il Dlgs sul riordino delle tipologie contrattuali vara un restyling complessivo dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa, innovando la disciplina introdotta dalla legge Fornero nel 2012. Con l' obiettivo di contrastare il falso lavoro autonomo, si prevede che dal 1° gennaio 2016 si applica la disciplina del lavoro subordinato ai rapporti di collaborazione che si concretizzano in «prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro». Arriva quindi una presunzione assoluta di subordinazione; ma nelle ultime ore si sono ampliate le eccezioni: tale presunzione non scatterà per le collaborazioni normate da contratti collettivi (in ragione delle particolari esigenze produttive e organizzate del relativo settore); per quelle prestate da professionisti iscritti in albi professionali; per gli organi di amministrazione e controllo delle società; per le collaborazioni rese in favore delle associazioni sportive dilettantistiche (riconosciute dal Coni). È stato poi introdotto un nuovo "scudo": niente estensione del lavoro subordinato, anche, alle collaborazioni "certificate" nelle sedi previste dalla legge; ma si è frenato sulla possibilità di "scudare" le cococo se l' organizzazione è "concordata" tra lavoratore e committente (era una richiesta delle imprese, ma non è stata accolta). Rispetto al testo iniziale, è stato eliminato, tra i requisiti che fanno scattare la subordinazione, il riferimento alle "prestazioni di contenuto ripetitivo". La nuova normativa, seppur modificata, resta però ancora interpretabile, sostengono gli esperti contattati dal Sole24Ore: «Anche il riferimento all' organizzazione da parte del committente appare poco utile alla qualificazione della collaborazione come destinata alla applicazione della disciplina sul lavoro subordinato spiega Sandro Mainardi, ordinario di diritto del lavoro all' università di Bologna . Le disposizioni cioè lasciano aperti diversi interrogativi. Che vuol dire disciplina del rapporto di lavoro subordinato? Occorre trasformare il contratto in contratto di lavoro subordinato con relativa diversa imputazione Inps e assicurativa Inail? Oppure si tratta di mera applicazione delle discipline protettive su un rapporto di lavoro che resta di collaborazione coordinata e continuativa? Poiché questi sono problemi applicativi concreti occorreva fare chiarezza, a prescindere dal processo di stabilizzazione incentivata previsto nello stesso Dlgs». Il provvedimento conferma poi come la nuova disciplina sulle cococo non trova applicazione nella Pa Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 7 12 giugno 2015 Pagina 2 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione fino al completo riordino della disciplina del lavoro flessibile (attuazione della delega Madia). Si prevede, però, che dal 1° gennaio 2017 è comunque fatto divieto alle pubbliche amministrazioni stipulare collaborazioni con i requisiti previsti ora da questo Dlgs. Le nuove regole confermano inoltre la soppressione delle collaborazioni a progetto (restano in piedi quelle in corso); e prevedono una procedura di stabilizzazione incentivata delle collaborazioni. Sempre dal 1° gennaio 2016 i datori privati che assumono a tempo indeterminato collaboratori, anche a progetto, e titolari di partita Iva con cui abbiano intrattenuto rapporti di lavoro autonomo, vedono estinguersi gli illeciti amministrativi, contributivi e fiscali, fatti però salvi gli illeciti accertati dagli ispettori prima dell' assunzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA. G. Pog.Cl. T. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 12 giugno 2015 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione In 6 anni entrate cresciute di 55 miliardi L' analisi della Corte dei conti sulle manovre 20092014 «Meno tasse e più investimenti per tornare a crescere» roma L' insostenibile pesantezza del prelievo fiscale esploso al 43,4% del Pil, le spese per investimenti crollate del 27% in tre anni, i fallimenti delle tax expenditures, la spending review che non decolla. Altro che ripresa e rilancio dell' economia nazionale. Per farcela all' Italia servono ben altre ricette. A cominciare da un ciclo macroeconomico espansivo, capace di allentare una insopportabile pressione fiscale che restituisca «capacità di spesa a famiglie e imprese», una direzione di marcia sulla carta ora intrapresa. Ma serve anche dell' altro: per realizzare un «duraturo» controllo della spesa è improcrastinabile la riscrittura del «patto sociale» con i cittadini che si focalizzi sulla riorganizzazione dei servizi sociali. Insomma, una nuova e diversa delimitazione del perimetro e del baricentro statale. Tra buffetti al Governo e indicazioni del senso di marcia da seguire per agganciare la ripresa e uscire più rapidamente dal tunnel, la Corte dei conti segnala ancora una volta a Governo e Parlamento gli errori commessi e quelli da non ripetere compiuti nel più recente passato, soprattutto a partire dall' esplodere della grande crisi e della recessione che s' è abbattuta sull' Italia e che solo ora lascia vedere segnali di ripresa. Segnali reali, ma ancora insufficienti. Anche perché sul tappeto, segnala la magistratura contabile nel «Rapporto 2015 sul coordinamento della finanza pubblica», in pratica un' analisi del bilancio 2014 dello Stato proiettata sul futuro con le misure in cantiere del Governo di Matteo Renzi tra legge di Stabilità 2015 e le riforme in itinere. Tra spesa sanitaria che dimezza il deficit ma resta in mezzo al guado, con la qualità dei servizi a rischio anche per i tagli. Con il fardello del pubblico impiego senza contratto, che in 4 anni ha "prodotto" risparmi per 8,7 mld. Con un giro di volta nella pubblica amministrazione col Ddl Madia del tutto perfettibile. Con un federalismo in arretramento e gli enti locali che pesano sempre di più sulla pressione fiscale, ma per scelte statali. E con nuovi buchi neri scoperti dalla Corte dei conti, come i 153 enti vigilati ma esterni alla pubblica amministrazione che fuoriescono dalla rilevazione Istat: facile prevedere che, dati i loro costi, possano rappresentare possibili nuove giungle di spesa da disboscare. Il fisco, dunque. È da qui che parte la Corte dei conti segnalando che dal 2009 al 2014 le manovre correttive hanno inciso proprio sul lato delle entrate. A dispetto della recessione: il gettito è cresciuto di 55 miliardi la spesa primaria di 16 mld spingendo l' acceleratore sull' indebitamento, ma sarebbe Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 9 12 giugno 2015 Pagina 5 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione diminuita di 21 mld al netto delle prestazioni sociali. Di qui la prima considerazione della Corte: «Difficilmente il sistema economico potrà sopportare ulteriori aumenti della pressione fiscale». Anzi, la rotta va invertita: va restituita capacità di spesa a famiglie e imprese. Come è stato fatto col cuneo fiscale o perfino col bonus da 80 euro. Dunque: va adesso rilanciata la domanda, con un «ambiente macroeconomico espansivo per un effettivo allentamento della pressione fiscale». Anche perché la spending review è al lumicino. Al punto che «un duraturo controllo delle dinamiche di spesa» non potrà «prescindere» da una riscrittura del patto sociale tra i cittadini e l' azione di Governo «che abbia al proprio centro la riorganizzazione dei servizi di welfare». La sostenibilità a lungo termine della finanza pubblica, sottolinea il «Rapporto», è legata del resto a tassi di crescita del Pil e della produttività «non inferiori» all' 1,5% e da una disoccupazione al 7%: e per farcela servono «interventi profondi». Ecco perché l' urgenza delle riforme strutturali. Intanto il fisco negli anni della crisi ha macinato 45 interventi legislativi, ben 758 misure che hanno movimentato 520 mld con un effetto di riduzione dell' indebitamento netto per 145 mld, con 22 mld ereditati quest' anno. E di «redistribuzione» non s' è vista traccia, riversandosi anzi sull' imposizione su casa, consumi e rendite ma non «sulla riduzione del prelievo sui fattori produttivi». Mentre la revisione delle tax expenditures è stata caratterizzata da sette anni di promesse disattese. E la pressione fiscale giunta al 43,4% è legata soprattutto al prelievo locale, raddoppiata dall' 11,4 al 21,9% sul totale dell' intera Pa. Ma non per un aumento dell' autonomia impositiva locale, bensì per le «scelte operate dalla politica fiscale centrale». Perché poi il federalismo s' è risolto in una salto nel passato: la quota di spesa decentrata è tornata ai tempi dell' avvio del federalismo fiscale. E con le riforme costituzionali in corso, diminuirà ancora. E chissà se è un male. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Roberto Turno Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 12 giugno 2015 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione CONTI 20082014. Quel circolo vizioso di 765 manovre senza esito Quanto è dato conoscere sugli esiti e gli effetti delle 765 misure di maggiori o minori entrate introdotte dai provvedimenti di finanza pubblica varati fra il 2008 e il 2014 movimentando fino al 2015 oltre 520 miliardi di risorse?La domanda se la pongono, supportati da informazioni e dati della Ragioneria e dal Dipartimento finanze del ministero dell' Economia, i magistrati contabili della Corte dei Conti nel "Rapporto 2015 sul coordinamento della finanza pubblica". E sarebbe ragionevole immaginare che la terza economia d' Europa sia in grado di fornire a tutti risposte esaurienti. Sbagliato. Le decisioni «consuntivate» secondo regole certificabili sono appena 117, il 15% di quelle adottate in sette anni. Poi ci sono 277 misure solo «aggiornate». Infine, la quota più numerosa: 371 provvedimenti per i quali «non si ha alcuna conoscenza né a livello di consuntivo né a livello di aggiornamento di previsione». Un «deficit informativo» secondo il lessico Corte dei Conti, un buco nero che diventa ancora più nero nel caso delle misure antievasione fiscale: 56 atti in sette anni (64 miliardi il gettito atteso, cioè il 44% dell' aumento complessivo di 145 miliardi di maggiori entrate di cui sono accreditate le 45 manovre dell' intero periodo) di cui un solo atto «consuntivato» e risultato con impatto molto diverso rispetto alle previsioni. Come si possa procedere così, quasi a tentoni, tra sovrastime, sottostime e aggiornamenti, è difficile dirlo. Deliberare in tema di finanza pubblica senza poco o nulla conoscere sui risultati di ciò che è stato fatto e si va facendo è esercizio acrobatico per qualsiasi governo. Ma sarebbe altrettanto sbagliato osservare che da questo rapporto non esca, nitido, il profilo di un sistema che viaggia storto da anni. Profilo che il governo Renzi, in preparazione della prossima Legge di stabilità che si annuncia decisiva per far tornare l' Italia su un sentiero di crescita forte e stabile, deve raddrizzare evitando soluzioni pasticciate e compromessi al ribasso. Le certezze non mancano. Rispetto all' ultimo anno precrisi, il 2007, gli effetti redistributivi delle manovre attuate scrive la Corte dei Conti si sono tradotti «in aumenti impositivi sul patrimonio immobiliare, sui consumi e sulle rendite, senza che a ciò si sia accompagnata un' equivalente riduzione del prelievo sui fattori produttivi». In Europa, l' Italia è in effetti prima nel prelievo gravante (implict tax rate) sui redditi da lavoro, al secondo posto in quello sui redditi d' impresa, al quarto nella tassazione "ricorrente" sulla proprietà immobiliare con un gettito superiore a quello medio europeo. Renzi guida il governo da poco più di anno e la magistratura contabile gli dà nel complesso atto di aver Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11 12 giugno 2015 Pagina 5 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione cambiato passo e strategia, compresa la revisione del titolo V della Costituzione. Ma certi numeri sono quelli che sono. Tra il 2009 e il 2014 la politica economica ha puntato soprattutto sulle entrate e l' incremento di gettito è di oltre 55 miliardi mentre la spesa primaria corrente ancorché a motivo della sola componente per prestazioni sociali è aumentata del di 16 miliardi a fronte della caduta della spesa in conto capitale e del crollo degli investimenti fissi lordi delle amministrazioni pubbliche (flessione cumulata del 39% nel periodo 20102014). Quanto agli enti locali, il bilancio della grande riforma federalista avviata nel 2001 e proseguita sul terreno fiscale fino al 2011 è un' altra delle tante occasioni perse. Il rapporto fra spesa dei governi locali e totale della spesa pubblica è rimasto costante e le entrate locali continuano a costituire, nel 2014 come nel 2011, il 20% delle entrate pubbliche totali. Si doveva superare il meccanismo della finanza derivata, in modo da accrescere la responsabilità dei vari livelli di governo: obiettivo mancato. Abbattere le spese non è e non sarà comunque agevole, alzare le tasse non è possibile e queste vanno anzi ridotte. Come? La Corte dei Conti scrive che sarà difficile "prescindere da una riscrittura del patto sociale che lega i cittadini all' azione di governo e che abbia al proprio centro una riorganizzazione dei servizi di welfare". Significa ridurre il perimetro dell' intervento dello Stato: la partita delle partite. Ps. Tra tanti deficit informativi una certezza segnalata nel rapporto. Nel 1990 l' Italia aveva 5.317,4 km di autostrade, nel 2014 erano 5.855. La Francia disponeva nel 1990 di 5.489 Km che sono diventati 9048,1 nel 2014. .@guidogentili1 © RIPRODUZIONE RISERVATA. GuidoGentili Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 12 giugno 2015 Pagina 40 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Ambiente. L' efficienza energetica sarà indicata in bolletta L' efficienza energetica trova spazio tra i temi che sono stati trattati ieri al Consiglio dei ministri. È stato, infatti, approvato uno schema di decreto legislativo a integrazione del decreto legislativo 102/2014 che recepisce la direttiva comunitaria 2012/27/UE e introduce correttivi che favoriscano il conseguimento dell' obiettivo nazionale di risparmio energetico da raggiungere entro il 2020. Un intervento necessario per evitare una procedura d' infrazione dopo le censure evidenziate dalla Corte Ue. Tra le novità importanti c' è l' obbligo, previsto dall' articolo 5, di indicare nella bolletta il risparmio ottenuto. Questa maggiore trasparenza è un altro passo per la diffusione su larga scala dei contatori di nuova generazione che, oltre a permettere una misurazione puntuale dei consumi cosa che accade oggi con i contatori cosiddetti intelligenti , consentiranno anche un' interazione con la casa permettendo accensione e spegnimento del riscaldamento e degli apparecchi domestici. Viene, poi, recepita la definizione comunitaria di «audit energetico» e di «aggregatore»; precisati i requisiti energetici di edifici e dei pneumatici cui le pubbliche amministrazioni devono attenersi (articolo 2); le Pa devono inoltre adoperarsi per eliminare gli ostacoli regolamentari e non all' efficientamento energetico. Secondo l' Enea, che ieri ha presentato il quarto rapporto sull' efficienza energetica, l' Italia a oggi ha raggiunto il 20% dell' obiettivo previsto nel 2020. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Fe.Mi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 12 giugno 2015 Pagina 40 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Bilanci della Pa. Più tempo per il riaccertamento straordinario delle entrate non riscosse negli anni passati. La proroga dei termini congela le diffide Il capitolo dedicato ai bilanci deldecreto enti locali si arricchisce della proroga dei termini per il riaccertamento straordinario del le e n t r a t e n o n r i s c o s s e c h e g l i enti locali avrebbero dovuto effettuare insieme alla chiusura dei consuntivi entro il 30 aprile scorso. Il nuovo termine, scritto nella bozza di decreto, è il 15 giugno, ma visti i ritardi nell' approvazione il testo finale potrebbe accogliere il rinvio fino al 30 giugno. Il tema è tecnico ma tutt' altro che secondario. Il riaccertamento delle entrate, per pulire i bilanci da quelle che non si sono mai trasformate in incassi, è la tappa centrale nel debutto della riforma dei bilanci, e il suo mancato adempimento espone le amministrazioni locali a l r i s c h i o d i commissariamento dal momento che le Prefetture sul territorio hanno già inviato le diffide agli enti che non hanno provveduto. Anche per questo, lo schema di decreto si preoccupa di stoppare ex lege le procedure già che dalla diffida portano allo scioglimento del consiglio, per aiutare gli enti che si sono incartati nel dedalo delle scadenze e nella difficoltà di riesaminare tutte le entrate degli ultimi anni. Il provvedimento interviene poi con una serie di correttivi per gli enti (circa 400, tra cui anche grandi città) che hanno sperimentato la nuova contabilità nel 2014, e che potranno rieffettuare il riaccertamento straordinario per correggere gli errori del primo tentativo e ripianare l' extradeficit che si genera con la cancellazione delle entrate non riscosse anche attraverso le alienazioni, secondo il meccanismo già previsto dalle altre amministrazioni. Il riaccertamento straordinario e l' analisi della mancata riscossione portano anche a determinare il fondo crediti di dubbia esigibilità, cioè la quota di risorse che il Comune e la Provincia devono bloccare a garanzia delle mancate entrate. Questa somma, ed è l' altra novità del decreto che traduce in legge la riforma del Patto di stabilità di febbraio, viene scontata dagli obiettivi lordi del Patto: in pratica, per calcolare il saldo di bilancio che ogni ente deve raggiungere per rispettare i vincoli di finanza pubblica, le amministrazioni dovranno applicare ai nuovi obiettivi, che per ogni ente saranno indicati in una tabella allegata al decreto, il fondo crediti, scontando la somma. Questo meccanismo offre più autonomia agli enti, che potranno decidere se mantenere un obiettivo di Patto più alto (che frena gli investimenti) oppure un fondo crediti più ricco (che ostacola la spesa corrente). Una mano ai bilanci di circa 1.800 Comuni viene offerta anche dalla replica del Fondo Tasi, che quest' anno dovrebbe essere di 530 milioni di euro da destinare (anche solo in parte) agli sconti per le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14 12 giugno 2015 Pagina 40 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione abitazioni principali. Il passare delle settimane tra l' elaborazione del decreto e la sua approvazione ha invece fatto svanire il fondo salvacasse, che avrebbe dovuto sostenere la liquidità degli enti nella prima parte dell' anno con un anticipo da 1,2 miliardi sui gettiti futuri dell' Imu e della Tasi. Con gli acconti in programma per la prossima settimana, questo intervento non ha più senso, ma si prevede un meccanismo fisso che dal 2016 erogherà l' anticipo entro il 31 marzo: i primi mesi dell' anno, infatti, sono un problema strutturale per la liquidità delle amministrazioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA. G. Tr. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 12 giugno 2015 Pagina 40 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Province, rilanciata la mobilità Passaggio del personale occupato nei Centri per l' impiego alle Regioni. Oltre a sbloccare pagamenti fino a cinque miliardi alle imprese per le fatture della Pa scadute nel 2014 e a riproporre in forma un po' più leggera (530 milioni, comprensivi degli indennizzi per i tagli di troppo dell' Imu agricola, contro i 625 milioni del 2014) il fondo per gli sconti Tasi sulle abitazioni principali, il decreto enti locali p r o v a a s m u o v e r e l ' attuazione della riforma delle Province, bloccata dal fatto che la mobilità delle funzioni e dei dipendenti finora è rimasta sulla carta. Il testo entrato in consiglio dei ministri punta in particolare su due settori: i dipendenti dei centri per l' impiego, circa 8mila persone, secondo la riforma dovrebbero finire all' agenzia nazionale per il Lavoro prevista dal Jobs Act, ma il provvedimento sugli enti locali prevederebbe una soluzioneponte per far transitare questo personale dalle Regioni. Per aiutare questo passaggio il Governo mette in campo 140 milioni, 70 quest' anno e altrettanti il prossimo, che dovrebbero convincere le Regioni a siglare le intese per disciplinare il passaggio del personale. I tempi previsti dallo schema di decreto sono stretti, perché i primi assegni (su richiesta delle Regioni che si candidino ad accogliere personale) dovrebbero partire entro un mese, dopo di che le convenzioni per ratificare finanziamento e trasferimenti dovrebbero arrivare entro il 30 settembre, pena la restituzione dell' assegno statale. Resta da capire quanto i Governatori siano disposti a farsi carico di questo passaggio. L' obiettivo è chiaro, e punta ad alleggerire i costi del personale delle Province che hanno subito un miliardo di tagli dall' ultima legge di stabilità sul presupposto che i trasferimenti di Regioni e dipendenti diventassero operativi a breve, ma dal momento che questo non è successo si trovano oggi a dover sopportare i costi pieni con i bilanci alleggeriti. Il rischioliquidità sul pagamento degli stipendi è già stato evocato nelle settimane scorse dai sindacati, e senza interventi è probabile che nei prossimi mesi alcune amministrazioni si trovino in seria difficoltà. Il problema è reso ancora più intricato dal fatto che non sono ancora stati approvati i decreti con i criteri per la mobilità e le tabelle di equiparazione per chi passa da un comparto pubblico all' altro, e non sono poche le incertezze che circondano questi passaggi. Sul piano ordinamentale, questi nodi sono evidenti nella seconda categoria di personale provinciale su cui si è lavorato nel decreto: le ultime bozze contengono infatti l' ipotesi (anticipata sul Sole 24 Ore del 4 giugno) di un passaggio ai Comuni della Polizia provinciale (circa 1.800 persone), con un meccanismo che chiede però di tener conto della programmazione triennale dei fabbisogni e dei vincoli in materia di assunzioni e spese di personale. In pratica, l' ipotesi riguarderebbe i Comuni che hanno bisogno di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16 12 giugno 2015 Pagina 40 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione nuovi operatori della sicurezza, e li spingerebbe a "pescare" dal bacino della Polizia provinciale invece di bandire nuovi concorsi. La Polizia provinciale, però, fa un mestiere diverso rispetto a quella dei Comuni, dal momento che si occupa di gestione del territorio e dell' ambiente e non di sicurezza urbana. Anche per questo la sua destinazione originaria puntava alla Guardia forestale, al centro però dei progetti di superamento nella riforma Madia. Sul resto del personale, il decreto permette di accogliere i dipendenti in arrivo dalle Province anche ai Comuni che hanno sforato il patto di stabilità o hanno impiegato in media più di 90 giorni per pagare i fornitori nel 2014 , e quindi sono soggetti al divieto di assunzioni, e permette i rinnovi dei contratti a termine anche nelle tante Province che l' anno scorso non hanno rispettato gli obiettivi di finanza pubblica. Ai Comuni, poi, è concesso di bandire nuovi concorsi per le professionalità della scuola, che non possono trovare negli organici delle Province. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Gianni Trovati Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 12 giugno 2015 Pagina 41 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Rientro dei capitali. Orlandi: nuovo set di chiarimenti in arrivo la prossima setttimana Premiati cinque progetti di semplificazione. Voluntary, pronta la circolarebis Tra accesso al sito e Caf scaricati 10 milioni di precompilate Riaperte 3.500 dichiarazioni. ROMA La seconda tranche di chiarimenti sulla voluntary disclosure sta per tagliare il traguardo. L' Agenzia è pronta a licenziare la seconda circolare (dopo la 10/E di marzo) la prossima settimana. Il documento di prassi risponderà ad «alcuni dubbi sulla base dei quesiti che ci hanno mandato gli operatori». A dichiararlo è stata la direttrice delle Entrate, Rossella Orlandi, a margine della premiazione dell' iniziativa «Noi per il merito» svoltasi ieri. Una circolare che potrebbe, quindi, assumere la veste di Faq. Anche se la direttrice non è entrata nel merito dei contenuti, sul tavolo ci sono diverse questioni su cui si attende una risposta. Per esempio in relazione all' obbligo di presentare l' obbligo di presentare istanza di voluntary per tutti i soggetti con delega a operare sui conti all' estero e della prova contraria in caso di mancato utilizzo. O ancora sulla questione dell' accesso al forfettario in presenza di conti intestati a più persone pure se nel complesso si superano i due milioni. Le maggiori certezze su questo fronte insieme al definitivo via libera alla limitazione al ricorso del raddoppio dei termini contenuta nello schema di Dlgs della certezza del diritto (ieri è arrivato il parere positivo anche dalla commissione Finanze della Camera) dovrebbero consentire il decollo dell' operazione per la quale a inizio mese risultavano presentate poco più di 1.800 domande. La Orlandi ha sottolineato che «il numero di richieste sta già salendo, si aspettava la norma sul raddoppio dei termini, poi avrà una convinta evoluzione». Intanto procede l' operazione 730 precompilato. Sono oltre 10 milioni i modelli già scaricati. In particolare, poco più di 8,4 milioni sono stati presi in carico dai Caf mentre circa 1,6 milioni hanno scelto la strada del «faidate» aprendo il modello in autonomia dal sito delle Entrate. In 610mila hanno inviato la dichiarazione (accettandola o in prevalenza modificandola e integrandola) mentre circa 220mila risultano lavorate e non ancora inviate. Per quanto riguarda l' opportunità di «riaprire» la precompilata già spedita per rinviarla entro il 29 giugno (chance possibile da mercoledì) sono stati in 3.500 ad avvalersene. «Ci siamo resi conto, per tempo, che c' erano degli errori ha commentato Orlandi nelle certificazioni uniche, che non facciamo noi, e abbiamo fatto questa scelta». Ora la dichiarazione cui manca qualche dato o che va corretta «si può riprendere e ripetere, sempre con un click». Con la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18 12 giugno 2015 Pagina 41 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione precompilata «siamo all' anno zero ha aggiunto la direttrice in sperimentazione. Mi ricorda i tempi "gloriosi" dell' introduzione degli F24. Fu un anno di panico, di pionierismo, ma oggi è normalissimo. Senza l' F24 in questi giorni saremmo tutti in fila per pagare». In generale, ha affermato Orlandi, «ci sono 40mila persone che sanno lavorare, che fanno tanti lavori che magari non fanno notizia», come le certificazioni più veloci per le imprese, o i contratti di locazione registrati online («ormai l' 80%»). E l' Agenzia sta lavorando per «portare a termine anche la successione telematica». E un crescente utilizzo della telematica in Agenzia è testimoniato anche dai premi di «Noi per il merito» ai progetti antievasione o di servizi ai contribuenti presentati dagli uffici. Su 46 idee avanzate nella selezione nazionale, avviata a fine gen+naio, ne sono state premiate cinque (in ordine dalla prima all' ultima classificata): «Nucleo investigazioni digitali» della Dre Veneto, «Tcer» della Dre Lombardia (ufficio grandi contribuenti), «Gira» della Dre Sicilia, «Centro di contatto» della Dre Lombardia (direzione provinciale 2 di Milano) e «@agenzia_entrate» (l' account twitter gestito dall' ufficio stampa e manifestazioni). «Questo premio ha rimarcato il viceministro all' Economia, Luigi Casero, tra le personalità presenti alla cerimonia dimostra l' attenzione a ciò che stiamo chiedendo a livello governativo e legislativo. Ci siamo posti l' obiettivo di dare un fisco diverso al Paese, un fisco che sia fortissimo e durissimo nella lotta all' evasione ma instauri un rapporto diverso con il contribuente fedele» nei confronti del quale «deve diventare un fisco amico che semplifichi il lavoro, più diretto e più friendly per il lavoro che deve fare». Sulla stessa lunghezza d' onda il ministro della Pa, Marianna Madia: «Credo in un fisco amico dei cittadini e imprenditori» ma «averlo abbiamo due doveri: far pagare in modo semplice le tasse e dare trasparenza all' allocazione delle risorse pubbliche per far vedere che servono a far arrivare, ai cittadini, servizi essenziali di qualità». Da Andrea Bolla, presidente del Comitato tecnico per il fisco di Confindustria, è arrivata la considerazione che una pubblica amministrazione, anche fiscale, «efficace ed efficiente è fondamentale per la competitività delle imprese». A suo avviso «le best practices permettono di creare un rapporto fiducia con le imprese contribuenti». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Giovanni Parente Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 19 12 giugno 2015 Pagina 45 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Commissione europea. Al via gli inviti del programma 20142020 su ambiente e clima per Pmi ed enti locali. Life, al via le proposte 2015 Il budget Italia: 67 milioni (in tre anni) per le iniziative «verdi» Al via gli inviti a presentare progetti per il 2015 nell' ambito del programma per l' ambiente e l' azione per il clima (Life) 20142020 con uno stanziamento complessivo di 3,4 miliardi di euro. Destinatari dei finanziamenti sono le P m i , g l i enti locali, g l i enti p u b b l i c i , l e Università i quali potranno ottenere un contributo da parte di Life pari al 60% dei costi delle proposte che presenteranno. La Direzione generale Ambiente della Commissione europea nel rispetto della tabella di marcia resa nota nei mesi scorsi ha messo in rete dal 1 giugno scorso (http://ec.europa.eu/environment/life/funding/life2015/index.htm ) tutta la documentazione utile per la presentazione dei progetti, ossia le Linee guida per ciascun settore (il primo ambiente, natura e biodiversità e il secondo il clima), nonché tutte le indicazioni utili per presentare i progetti "tradizionali" attraverso lo strumento «eProposal» ( https://webgate.ec.europa.eu/eproposalWeb/) . L' Italia seguita da Spagna e Germania è uno dei paesi europei a cui nelle programmazioni passate sono stati finanziati il maggior numero di progetti . Per il periodo 20142017 il programma di lavoro pluriennale Life ha destinato all' Italia 67.6333.582 euro per la realizzazione di progetti nell' ambito del sottoprogramma ambiente. Quindi per il 2015 l' importo destinato all' Italia si aggirerebbe attorno ai 17 milioni di euro, ma si tratta di una cifra solo indicativa (per la definizione esatta dell' importo entrano in gioco una serie di variabili). Invece per quanto riguarda l' azione clima l' importo non è definito a priori e dipenderà dalla qualità dei progetti che perverranno a Bruxelles. Numerose le tipologie di iniziative che potranno essere finanziatie: dalle nuove tecnologie per i sistemi di produzione di acqua potabile e di trattamento delle acque reflue urbane, ai progetti di gestione integrata della plastica concepiti per favorire una maggiore riciclabilità, la cernita e il riciclaggio di alta Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 20 12 giugno 2015 Pagina 45 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione qualità. Ma anche nuovi modelli aziendali per garantire l' efficienza nell' impiego delle risorse, anche instaurando pratiche di impiego efficiente delle risorse nelle piccole e medie imprese (Pmi), con particolare attenzione all' impatto sull' ambiente, progetti che mirano ad avviare programmi di bonifica delle spiagge e dei mari. E ancora: progetti di sensibilizzazione e formazione in materia di qualità dell' aria nelle aree urbane e relativi effetti sulla salute , campagne di comunicazione sui dati relativi al rumore ambientale e sugli effetti del rumore sulla salute. Va ricordato che tra le novità di questa nuova programmazione 20142020 Life finanzia una nuova tipologia di iniziative: i progetti integrati. Questi progetti sono finalizzati a migliorare l' attuazione delle politiche ambientale e climatica e la loro integrazione con gli altri inteventi, in particolare attraverso una mobilitazione coordinata dei finanziamenti europei, nazionali e privati, che perseguono obiettivi ambientali o climatici. Oltre ai progetti integrati possono essere finanziati i cosiddetti progetti tradizionali che comprendono: progetti pilota, dimostrativi, progetti di buone pratiche che applicano tecniche, metodi e approcci adeguati, efficaci sotto il profilo economico e all' avanguardia, tenendo conto del contesto specifico del progetto; ci sono poi i progetti d' informazione, sensibilizzazione e divulgazione. Inoltre il nuovo Life prevede anche il finanziamento di progetti preparatori che rispondono alle esigenze specifiche connesse all' attuazione e allo sviluppo delle politiche e della legislazione della Ue in materia ambientale o climatica e progetti di assistenza tecnica volti a sostenere l' elaborazione di progetti integrati. Sono inoltre previste sovvenzioni di funzionamento, destinate a coprire alcune spese amministrative e operative di organizzazioni senza scopo di lucro che perseguono finalità di interesse generale europeo, che sono attive principalmente nel settore dell' ambiente o dell' azione per il clima e sono coinvolte nello sviluppo, nell' attuazione e nell' applicazione della politica e della legislazione dell' Unione: in questo caso la «call» uscirà entro giugno con termine di scadenza per la presentazione della proposta a luglio (per tutte le scadenza si veda scheda a fianco). © RIPRODUZIONE RISERVATA. Maria Adele Cerizza Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21 12 giugno 2015 Pagina 28 Italia Oggi Pubblica amministrazione Il riaddebito di tasse locali concorre all' imponibile Iva Il riaddebito al cliente, nel quadro di un' operazione economica, delle tasse locali che il fornitore ha dovuto pagare in proprio, concorre alla formazione della base imponibile all' Iva. La natura tributaria dell' onere sopportato dal fornitore, infatti, viene meno nel rapporto con il cliente, nel cui ambito l' importo riaddebitato rappresenta un semplice elemento del costo della prestazione e, di conseguenza, del corrispettivo complessivamente dovuto dal destinatario. È quanto emerge dalla sentenza 11/6/2015, C256/14, della Corte di giustizia Ue, occasionata da un rinvio pregiudiziale promosso dal giudice portoghese per stabilire se le tasse di occupazione del sottosuolo, i m p o s t e d a g l i enti locali a l l e i m p r e s e concessionarie della rete gas, all' atto del riaddebito, tale e quale, da dette imprese a quelle che utilizzano la rete per la commercializzazione del gas, nonché da queste ultime ai consumatori, concorressero o meno alla base imponibile Iva delle operazioni economiche intercorrenti tra detti soggetti. A sostegno della soluzione negativa, la società concessionaria aveva osservato che queste tasse non hanno un nesso diretto con le operazioni imponibili da essa effettuate e che, non essendo soggette all' Iva nel momento della riscossione da parte degli enti impositori, il medesimo trattamento dovesse riconoscersi, in forza del principio di neutralità, nella fase della mera ripercussione senza alcun margine. La corte ha però osservato che, ripercuotendo l' importo delle tasse sulle imprese di commercializzazione del gas, all' atto della fatturazione dell' utilizzo delle infrastrutture per la fornitura del gas ai consumatori, la società concessionaria ripercuote non le tasse in quanto tali, bensì il costo per l' utilizzo del demanio pubblico comunale. Tale costo fa parte dell' insieme delle spese della società, inglobate nel prezzo della sua prestazione, il cui pagamento incombe alle società di commercializzazione del gas, a nulla rilevando che, conformemente al contratto, l' importo delle tasse sia distintamente indicato nelle fatture emesse dalla società concessionaria alle società di vendita del gas e da queste ai consumatori. Tale importo, non essendo peraltro riscosso a titolo di rimborso di spese sostenute in nome e per conto della controparte, costituisce quindi un elemento del corrispettivo ottenuto dalla società nell' ambito delle prestazioni rese nell' esercizio della sua attività economica e deve essere sottoposto all' Iva. FRANCO RICCA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 12 giugno 2015 Pagina 28 Italia Oggi Pubblica amministrazione VOLUNTARY DISCLOSURE/ Lo ha detto Orlandi. Rimpatrio guidato Circolare la prossima settimana. Dubbi sulla «voluntary disclosure» sciolti «la prossima settimana»: l' Agenzia delle entrate emetterà, infatti, una circolare per chiarire una serie di questioni poste «dagli operatori, fra cui i commercialisti, che abbiamo raggruppato e a cui daremo risposta». E se il gettito della procedura per il rientro spontaneo dei patrimoni detenuti all' estero (possibile, in base alla legge 185/2014, fino al 30 settembre) «sta salendo», ha dichiarato il direttore Rossella Orlandi, nel frattempo oltre 10 milioni di contribuenti hanno scaricato il 730 precompilato. Dati resi noti ieri mattina, a margine della cerimonia di premiazione della selezione Noi per il merito, il concorso nazionale promosso d a l l ' Amministrazione finanziaria per dare risalto ad azioni e progetti dei suoi funzionari che si sono distinti, nel 2014, per «la qualità, l' innovatività e l' efficacia» del proprio lavoro. Su 46 iniziative presentate, il riconoscimento (assegnato sulla base del giudizio di una commissione nazionale «ad hoc» nominata dal direttore e delle preferenze espresse online dai dipendenti, mediante la rete intranet) è andato a cinque finalisti: al primo posto il piano Nucleo investigazioni digitali, voluto dalla direzione del Veneto per contribuire al contrasto all' evasione e all' individuazione delle frodi in tempo reale, a seguire il TCer della Lombardia, ossia un software che ha raggiunto gli obiettivi di semplificare, automatizzare e ridurre drasticamente i tempi di lavorazione dei certificati di carichi pendenti, di regolarità fiscale, di residenza fiscale; in terza posizione l' applicazione Gira (Sicilia), acronimo di Gestione iscrizioni a ruolo di atti giudiziari, ideata per assicurare, in ambiente web, l' esecuzione delle iscrizioni a ruolo degli atti giudiziari per i quali è stato emesso un avviso di liquidazione non pagato nei termini, poi il Centro di contatto (Lombardia) per fornire la migliore assistenza possibile via posta elettronica, gestendo «in soli tre mesi oltre 9 mila segnalazioni» e infine l' account twitter @Agenzia_Entrate per veicolare in maniera semplice, con le caratteristiche dei social network, comunicazioni fiscali ad «ormai oltre 15.000 followers». Un fisco «amico» sia per Luigi Casero, viceministro dell' economia, sia per Marianna Madia, ministro della pubblica amministrazione, convinta che compito del governo sia fare in modo che «pagare le tasse sia semplice», nonché dare ai cittadini «trasparenza» sull' allocazione delle risorse che finanziano i servizi essenziali alla collettività. Intanto, Orlandi a proposito della «voluntary disclosure», ha sì detto che il numero di richieste è in aumento, ma ha aggiunto che «ci si aspettava la norma sul raddoppio dei Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 23 12 giugno 2015 Pagina 28 < Segue Italia Oggi Pubblica amministrazione termini» di accertamento. Quanto al 730 precompilato, al 5 giugno sono state «visualizzate» sul sito dell' Agenzia 1.588.315 dichiarazioni dei redditi, 219.698 risultano «salvate e non inviate», mentre 610.043 è il totale di quelle «accettate, o modificate inviate». Nel complesso, sono 8.410.434 le dichiarazioni rese disponibili ai Caf e ai professionisti. © Riproduzione riservata. SIMONA D' ALESSIO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 12 giugno 2015 Pagina 34 Italia Oggi Pubblica amministrazione Reverse bocciato, doppia clausola di salvaguardia Non un salvagente, ma due: la clausola di salvaguardia a garanzia del gettito Iva a rischio Ue, inserita nella legge di stabilità dello scorso dicembre, non è cancellata, ma semplicemente differita di sei mesi. Dal 2016, quindi, scatterà certamente l' aumento delle accise sui carburanti, perché quel rischio in parte si è già realizzato con l' annunciata bocciatura del "reverse charge" dell' Iva sulle forniture alla grande distribuzione, che vale 728 milioni l' anno (mentre è ancora in sospeso la sorte dello "split payment, che vale altri 988 milioni l' anno). Inoltre, per recuperare i 728 milioni venuti meno nel 2015, potrebbero aumentare gli acconti Ires e Irap del 2015 e, dal 1° gennaio 2016, le accise su tutti i prodotti assoggettati (energetici, alcolici, tabacchi), a meno che questa somma non affluisca dalla "voluntary disclosure". Questo, per lo meno, è quello che emerge dalla lettura di una norma, non proprio chiarissima, inserita nella bozza del decreto enti locali ieri in consiglio dei ministri. L' unica cosa certa è che l' incremento del prelievo fiscale su benzina e gasolio, che la legge di stabilità aveva appostato, a decorrere dal secondo semestre 2015, per l' eventualità in cui il Consiglio Ue non rilasciasse le autorizzazioni di deroga in materia di applicazione dell' Iva (revese e split payment), è semplicemente rimandato di qualche mese. Sarebbe questo, infatti, l' effetto della previsione secondo cui "l' ultimo periodo dell' articolo 1, comma 632, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, si applica a decorrere dal 2016". Se si considera che contro l' autorizzazione al reverse charge, che vale 728 milioni all' anno, si è già espressa la Commissione europea, un corrispondente aumento delle accise sui carburanti, dall' anno prossimo, è dunque garantito. Poi c' è da coprire il buco di 728 milioni per il 2015. Qui la questione si fa più ingarbugliata. Secondo la bozza, la copertura dovrebbe derivare dalle entrate della "voluntary"; che però non sono affatto certe, per cui, qualora dovessero mancare, si provvederà con l' aumento degli acconti Ires e Irap 2015 e l' aumento, a decorrere dal 1° gennaio 2016, delle accise di cui alla direttiva 2008/118/CE, quindi su tutti i prodotti assoggettati (e non solo sui carburanti). Questi aumenti dovrebbero "assicurare il conseguimento dei predetti obiettivi", cioè, sembrerebbe, i 728 milioni del 2015, perché le minori entrate dal 2016 in avanti saranno coperte, come si è detto, dalla rimodulata clausola di salvaguardia. Se è così, l' aumento generalizzato delle accise dovrebbe essere una misura "una tantum". GIOVANNI GALLI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25 12 giugno 2015 Pagina 34 Italia Oggi Pubblica amministrazione DECRETO ENTI LOCALI/ Ok dal Consiglio dei ministri dopo tanti annunci a vuoto. Riaccertamento residui lungo Termini dal 30 aprile al 15 giugno. Fondo Tasi 530 mln. È la proroga della deadline per il riaccertamento straordinario dei residui imposto dalla nuova contabilità la principale novità dell' ultima ora contenuta nel decreto "enti locali", approvato ieri dal Consiglio dei ministri dopo settimane di annunci a vuoto. Nella bozza entrata, infatti, è previsto un rinvio al 15 giugno del termine scaduto lo scorso 30 aprile. Ciò consentirà di dare un po' di margine alle tante amministrazioni in affanno, allontanando lo spettro del commissariamento. Nel frattempo, però, le quote libere e destinate del risultato di amministrazione non potranno essere utilizzate. La bozza, inoltre, confermando le anticipazioni dei giorni scorsi, autorizza l' utilizzo delle somme residue stanziate dal decreto sblocca pagamenti (dl 35/2013) per consentire l' erogazione di ulteriori anticipazioni di liquidità per consentire il pagamento dei debiti commerciali al 31 dicembre 2014. Alle regioni vanno altri 2 miliardi, mentre per gli enti locali la dotazione dovrebbe essere di 850 milioni. Sarà il Mef a ripartire le risorse. Anche sul cosiddetto fondo Tasi, la scelta è in linea con quanto filtrato durante la lunga attesa per l' emanazione del provvedimento: lo stanziamento si attesta a 530 milioni, contro i 625 del 2014 e il riparto sarà definito entro il 10 luglio. Confermate anche le altre misure da tempo annunciate, a partire dalla riforma del Patto d i stabilità interno, con innanzitutto il recepimento dell' intesa sui nuovi obiettivi raggiunta in Conferenza Statocittà a febbraio per premiare gli enti che hanno ridotto la spesa corrente e hanno una maggiore capacità di riscossione delle proprie entrate. Dal target, ciascun ente dovrà detrarre lo stanziamento del fondo crediti di dubbia esigibilità stanziato a bilancio. Previsto l' alleggerimento delle sanzioni a carico degli enti che hanno sforato nel 2014, con introduzione di un tetto del 20% dello sforamento alla sanzione pecuniaria e per le province di un ulteriore tetto pari al 2% delle entrate correnti dell' ultimo consuntivo. Il Patto regionale verticale incentivato diventa più flessibile, allargandosi ai debiti al 31 dicembre 2014, con possibilità di utilizzare le quote inoptate per altre finalità. Infine, arrivano gli sconti per edilizia scolastica, interventi di ripristino del territorio, contenziosi ed enti capofila. Via libera alla rinegoziazione dei mutui anche per gli enti in esercizio provvisorio e per tutti all' utilizzo dei risparmi in parte corrente. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26 12 giugno 2015 Pagina 34 < Segue Italia Oggi Pubblica amministrazione La riforma della riscossione locale slitta di nuova, questa volta a fine 2015, con annessa ennesima proroga ad Equitalia. Come anticipato da ItaliaOggi del 3 giugno, i piccoli comuni potranno procedere autonomamente agli acquisti fino a 40.000 euro, senza dover ricorrere alle centrali uniche di committenza. Importanti anche i correttivi sul personale. Anche gli enti non in regola con i tempi di pagamento potranno assumere i dipendenti in esubero delle province, la cui ricollocazione non impedirà però di bandire concorsi per assumere personale scolastico munito di titoli di studio o abilitazioni non presenti nelle graduatorie degli exprovinciali. Via libera, inoltre, all' utilizzo dei resti delle capacità assunzionali dell' ultimo triennio, superando così l' orientamento restrittivo della deliberazione n. 27/2014 della Corte dei contiSezione delle Autonomie. Da segnalare, infine, i correttivi al dlgs 68/2011 sul finanziamento delle regioni, con rinvio al 2017 dell' avvio delle nuove regole previste dal federalismo fiscale. © Riproduzione riservata. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 27 12 giugno 2015 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica amministrazione Il presidente della Corte dei conti, Squitieri, nella sua audizione sulla riforma p.a. È allarme sui dirigenti apicali Dalla sostituzione dei segretari aumento della spesa. Allarme della Corte dei conti sugli effetti della riforma della dirigenza pubblica nei riguardi degli enti locali. Nel corso dell' audizione alla camera tenuta il 3 giugno dal presidente della Corte, Pasquale Squitieri, la magistratura contabile ha espresso preoccupazione per l' eventuale aumento della spesa derivanti dall' obbligo, previsto dall' attuale articolo 9, lettera b), numero 4), del disegno di legge di riforma della p.a., di tutti i comuni di dotarsi di un dirigente «apicale» a cui affidare, anche in forma associata, le funzioni sostanzialmente oggi attribuite ai segretari comunali. È uno degli aspetti maggiormente delicati della riforma. Si intende abolire, senza in effetti aver mai spiegato esattamente a quale scopo, i segretari comunali e far confluire tale figura nel ruolo unico della dirigenza locale. Ma, al contempo, la riforma, senza dare all' ordinamento locale l ' o c c h i o d i s p e c i f i c a attenzione che merita, apre il problema della direzione amministrativa in particolare dei piccoli comuni. La Corte dei conti osserva che l' attuale testo del disegno di legge delega all' attenzione della Camera «ha trasformato in obbligo la facoltà per i comuni di minori dimensioni di nominare un dirigente apicale, imponendo, peraltro, al fine di evitare maggior oneri finanziari, l' esercizio in via associata di tale funzione». Tutti i comuni, dunque, dovranno dotarsi del dirigente generale. Ma, aggiunge la magistratura contabile «andrebbe considerato che come evidenziano i dati del conto annuale 2013 oltre il 57% dei comuni (4.597 su un totale di 8.015) è privo sia di dirigenti, che di segretario comunale, trattandosi di enti che, se con popolazione inferiore ai 500 abitanti, hanno una media di soli tre dipendenti». Insomma, per la maggioranza dei comuni italiani, la previsione di una figura dirigenziale al vertice dell' amministrazione rischia di incrementare la spesa. Occorre ricordare che nell' attuale regime, nella gran parte degli enti di piccole dimensioni di cui parla la Corte dei conti i segretari comunali in servizio appartengono alla classe C: non sono, cioè, inquadrati come dirigenti. Ed hanno, di conseguenza, un trattamento economico mediamente meno alto di quello previsto per le qualifiche dirigenziali. Per questa ragione, secondo la Corte dei conti «appare difficile ipotizzare la neutralità finanziaria della nuova previsione, tenuto anche conto delle difficoltà di una gestione associata della predetta funzione in enti non necessariamente contigui». La presenza del dirigente apicale comporta il forte rischio di incrementi di spesa, anche perché tale funzione, secondo la Corte, «e anche l' eventuale incarico Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 28 12 giugno 2015 Pagina 35 < Segue Italia Oggi Pubblica amministrazione congiunto comportano l' attribuzione di trattamenti economici superiori, pur se si intenda conferire i nuovi compiti a dirigenti già in servizio». C' è, poi, un ulteriore aspetto che la Corte dei conti non ha considerato, di natura organizzativa. Negli enti locali privi di dirigenza, le funzioni dirigenziali possono essere distribuite tra i funzionari di più elevato livello, ai sensi dell' articolo 109, comma 2, del dlgs 267/2000. Ma, se è presente un dirigente, le funzioni dirigenziali non possono essere assegnate ai funzionari e vanno concentrate tutte in quell' unica figura. Il che comporta ovvi scompensi nella gestione, dovuta all' effetto «collo di bottiglia» determinato dalla concentrazione di tutte le responsabilità operative e decisionali di natura amministrativa su un' unica figura. © Riproduzione riservata. LUIGI OLIVERI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29 12 giugno 2015 Pagina 36 Italia Oggi Pubblica amministrazione Il Gse ha reso operativo lo sportello per presentare le richieste di finanziamento. Registri aperti fino al 19 luglio Conto termico, aiuti a fondo perduto per gli enti locali. Gli enti locali possono ottenere un contributo a fondo perduto per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti. Il Gse (Gestore servizi energetici) ha reso operativo lo sportello per la presentazione delle richieste di iscrizione ai Registri per l' anno 2015 riservati agli interventi rilevanti contemplati dal Conto termico, in particolare agli interventi con potenza maggiore di 500 kW e inferiore o uguale a 1.000 kW. Lo sportello resterà aperto fino alle ore 21,00 del 19 luglio 2015 a beneficio sia delle Amministrazioni pubbliche che dei Soggetti privati. Le richieste dovranno essere trasmesse esclusivamente per via telematica, mediante l' applicazione informatica «Portaltermico» disponibile sul portale del Gse https://applicazioni.gse.it. Nel frattempo, il Ministero dello sviluppo economico è al lavoro per completare la riforma del Conto Termico, in modo da renderlo ancora più appetibile. Il ministro Guidi, in una recente audizione in Commissione industria al Senato, ha annunciato che nelle prossime settimane vedrà la luce anche il decreto sul nuovo conto termico che prevede norme per la semplificazione e il potenziamento già sottoposte a pubblica consultazione. Contributi per la sostituzione di caldaie Il Conto termico finanzia la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche con potenza termica utile nominale superiore a 500 Kwt e fino a 1.000 kWt. Inoltre finanzia la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con generatori di calore alimentati da biomassa con potenza termica nominale superiore a 500 Kwt e fino a 1.000 kWt. La richiesta di iscrizione, a pena di esclusione, deve essere trasmessa esclusivamente per via telematica, entro e non oltre il termine di chiusura dei Registri e prima di realizzare l' investimento, mediante l' applicazione informatica Portaltermico predisposta dal Gse. L' applicazione è accessibile tutti i giorni del periodo di apertura dei Registri, 24 ore su 24, ad eccezione dei giorni di apertura e di chiusura. Sempre accessibile il contributo per interventi di potenza fino a 500 Kwt Gli enti locali possono anche finanziare interventi per l' isolamento termico di superfici opache, delimitanti il volume climatizzato e la sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato, nonché l' installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione al Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 30 12 giugno 2015 Pagina 36 < Segue Italia Oggi Pubblica amministrazione sole. Gli enti locali possono accedere al conto termico anche per interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza. L' incentivo spetta anche per l' installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling, nonché per la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore. Contributo a fondo perduto in due o cinque anni Gli enti locali possono aspirare ad un contributo a fondo perduto che viene erogato in rate annuali per un periodo di due o cinque anni a seconda del tipo di intervento. Solo nel caso di incentivo fino a 600 euro l' erogazione è a saldo in un' unica rata. L' entità dell' incentivo varia da tipologia a tipologia. A titolo esemplificativo, per un generatore di calore a condensazione con potenza maggiore di 35 Kwt l' incentivo massimo è del 40% della spesa che non può risultare maggiore di 130 euro/Kwt, con un incentivo massimo che piò ammontare a 26 mila euro. Se la potenza del generatore si abbassa sotto i 35 Kwt, il costo ammissibile è pari a 160 euro / Kwt e l' incentivo massimo può ammontare a 2.300 euro. Per gli scaldaacqua a pompa di calore l' incentivo è pari al 40% del costo di acquisto, per un massimo erogabile pari a 400 euro per prodotti con capacità uguale o inferiore a 150 litri e a 700 euro per prodotti con capacità maggiori. PAGINA A CURA DI ROBERTO LENZI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 31 12 giugno 2015 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica amministrazione Nomina del sesto componente in un ente con oltre 11.600 abitanti. Assessori, tetto a cinque Necessario adeguarsi al parametro di legge. Quesito In un comune con popolazione superiore a 11.600 abitanti, è possibile nominare un sesto assessore esterno e senza indennità in forza della persistenza dell' articolo 47 del Tuoel n. 267/00? Risposta Nel caso di specie il Comune ha rinnovato i propri organi alle elezioni del 2014 ed ha proceduto all' elezione di 16 consiglieri come previsto dall' articolo 2, comma 184, della legge n. 191/09 (legge finanziaria 2010) che ha ridotto del 20% la consistenza di tutti i consigli comunali. Il citato art. 2, al comma 185, ha ridotto, per tutti i comuni, il numero massimo degli assessori ad un quarto dei consiglieri; inoltre, l' art. 11, comma 7, della legge n. 265/99, confluito nell' art. 47 del Tuoel n. 267/00, aveva modificato la disciplina dettata dalla legge n. 142/90 in tema di composizione delle giunte, demandando allo statuto la determinazione del numero degli assessori sulla base di un nuovo sistema di calcolo ancorato all' entità numerica dei consiglieri, piuttosto che alla fascia demografica di appartenenza dell' ente locale, come previsto in precedenza. Tali disposizioni sono state inoltre integrate dalla disciplina «transitoria» prevista dal comma 8, di immediata applicazione fino all' adozione di una specifica norma statutaria; inoltre, i nuovi parametri indicati dal comma 5 del richiamato art. 47, si sostituivano automaticamente alle disposizioni statutarie esistenti. Nella fattispecie in esame, l' ente locale giustifica il mancato adeguamento statutario alla vigente normativa in materia di composizione della Giunta, adducendo che la norma finanziaria di riduzione del numero di assessori e l' articolo 47 del Tuoel opererebbero su piani diversi non incompatibili. In particolare, sostiene l' applicabilità del citato art. 47 in quanto la norma ivi contenuta non sarebbe stata espressamente abrogata nei termini previsti dall' art. 1, comma 4, del medesimo decreto legislativo. Il mancato adeguamento alle riduzioni disposte «dalla legge finanziaria» sarebbe, infatti, giustificato dalla lettera dell' articolo 4, comma 1, del Tuoel il quale dispone che le deroghe al citato decreto legislativo n. 267/00 possono essere introdotte, ai sensi dell' art. 128 della Costituzione, solo mediante espressa modificazione delle sue disposizioni. Tuttavia, le successive modificazioni, in particolare quelle di cui all' articolo 2, comma 185 della legge n. 191/09, sono immediatamente precettive sia nell' accertata carenza della modifica espressa del Tuoel Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 32 12 giugno 2015 Pagina 37 < Segue Italia Oggi Pubblica amministrazione che in assenza dell' adeguamento statutario da parte dell' ente interessato. In merito, con la circolare ministeriale n. 2379 del 16/2/2012, è stato chiarito che la determinazione numerica degli assessori rientra nella materia «organi di governo» dei comuni, rimessa, ai sensi dell' art. 117, comma 2, lett. p) della Costituzione, alla potestà legislativa esclusiva dello Stato; pertanto le disposizioni statutarie, allorché incompatibili con intervenute modifiche normative, non trovano applicazione anche in relazione a quanto disposto dall' art. 1, comma 3, del decreto legislativo n. 267/00, per il quale «l' entrata in vigore di nuove leggi che enunciano espressamente i principi che costituiscono limite inderogabile per l' autonomia normativa dei comuni e delle province abroga le norme statutarie con essi incompatibili. I consigli comunali e provinciali adeguano gli statuti entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore delle leggi suddette». Pertanto, considerato che il dl 25/1/2010, n. 2, convertito con modificazioni nella legge 26/3/2010, n. 42 ha previsto che «le disposizioni di cui all' articolo 2, comma 185, della citata legge n. 191 del 2009, come modificato dal presente articolo, si applicano a decorrere dal 2010, e per tutti gli anni a seguire, ai singoli enti per i quali ha luogo il primo rinnovo del rispettivo consiglio, con efficacia dalla data del medesimo rinnovo», la norma statutaria del Comune in questione, che prevede un numero massimo di sei assessori, non può essere applicata, rendendosi necessario l' adeguamento al parametro di legge. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 33 12 giugno 2015 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica amministrazione sentenza della commissione tributaria regionale di bari. Affidamento di servizio pubblico, niente Tosap La disciplina della tassa per l' occupazione di spazi ed aree pubbliche (Tosap) è contenuta negli artt. 3857 del dlgs n. 507/93. L' art. 38 stabilisce che la tassazione investe le «occupazioni di qualsiasi natura, effettuate, anche senza titolo, nelle strade, nei corsi, nelle piazze e, comunque, sui beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile dei comuni e delle province » (comma 1); l' art. 39 individua il soggetto attivo della tassa nel Comune o nella Provincia che, a seconda dei casi, abbia rilasciato il provvedimento concessorio, e il soggetto passivo nel «titolare dell' atto di concessione o di autorizzazione o, in mancanza, dall' occupante di fatto, anche abusivo». Il medesimo art. 39 precisa, inoltre, che la tassa è dovuta «in proporzione alla superficie effettivamente sottratta all' uso pubblico nell' ambito del rispettivo territorio». L' art. 49 contempla le ipotesi di esenzione, individuando, tra queste, le occupazioni effettuate dallo Stato, dalle regioni, province, comuni e loro consorzi ecc. Premesso il quadro normativo, si richiama la fattispecie sulla quale la Ctr di Bari, sez. dist. di Taranto si è pronunciata, con sent. n. 590/28/15. In sede di impugnativa, la società ricorrente, affidataria del servizio di gestione di un' area pubblica attrezzata a verde, aveva lamentato l' assoggettamento alla Tosap di alcune porzioni di suolo, sulle quali aveva installato attrezzature e servizi di vario tipo, alcuni anche a pagamento. La Ctr, così come precisato dalla Corte di cassazione (sent. 15564/06), interpretando il Disciplinare che regolava i rapporti tra Comune e concessionario, constatava che quest' ultimo occupasse l' intera area attrezzata non per destinarla a un uso esclusivo, con conseguente sottrazione della stessa all' utilizzo generalizzato, bensì in qualità affidataria della gestione di un servizio pubblico, in nome e per conto dell' Ente locale stesso: «Le occupazioni che non realizzano una sottrazione alla pubblica funzione non sono soggette a tassazione. Nel caso di specie, il Comune ha affidato alla cooperativa come da disciplinare del contratto di affidamento, la gestione di un servizio pubblico, meglio specificato come affidamento del servizio di gestione dell' area attrezzata a verde mediante lo svolgimento di servizi di pulizia dell' area, di manutenzione del verde e degli edifici, di servizi di assistenza ecc. Appare evidente che trattasi di affidamento di un servizio pubblico e non di una concessione di suolo pubblico sottratto alla disponibilità dei cittadini, il cui fine non è quello di consentire una attività esclusiva della società cooperativa per proprie finalità lucrative, bensì quella di realizzare una maggiore fruibilità dell' area». Tale principio risulta coerente con l' orientamento della giurisprudenza di legittimità secondo il quale il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 34 12 giugno 2015 Pagina 38 < Segue Italia Oggi Pubblica amministrazione presupposto impositivo della Tosap è «costituito dall' occupazione di suolo pubblico con contestuale sottrazione del medesimo all' utilizzo generale della collettività» (Cass. n. 16820/2008), e non sussiste nei casi in cui la concessionaria agisca quale longa manus dell' Ente locale nella gestione di un servizio pubblico. Ancora, la Ctr riteneva che neppure l' installazione di servizi a pagamento potesse escludere l' esenzione dalla Tosap, essendo questi ultimi finalizzati a preservare l' equilibrio economico finanziario della concessionaria, così come pure affermato dalla Cassazione: «Alla spettanza dell' esenzione non è di ostacolo il rilievo che il concessionario agendo in qualità di imprenditore commerciale, si proponga uno scopo di lucro L' atto di concessione rappresenta il punto di incontro per reciproca convenienza lasciata all' insindacabile valutazione delle parti, degli interessi pubblici e privati in gioco; ciò non toglie che il concessionario, appositamente autorizzato, eserciti poteri altrimenti di competenza dell' ente territoriale, indispensabili per il raggiungimento degli scopi comuni» (Cass. 19843/2009). I principi espressi dalla Ctr trovano conforto anche nella prassi del Ministero il quale, con la cm n. 13/E del 1994, ha chiarito che l' esistenza di un vantaggio del privato, connesso all' occupazione del suolo pubblico, costituisce presupposto della Tosap: «L' art. 38 del decreto in esame individua, in via generale, il presupposto dell' imposizione nella sottrazione delle aree e degli spazi pubblici all' uso indiscriminato della collettività per il vantaggio specifico di singoli soggetti». STEFANIA MONTANARO, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 35 12 giugno 2015 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica amministrazione Il ministero deve intervenire con correttivi per arginare l' andazzo negli enti locali. L' Ancrel ora scende in campo I revisori rifiutano incarichi col compenso dimezzato. L' Ancrel ha deciso di scendere in campo e di agire. Troppe sono le lamentele che giungono all' associazione da parte di revisori di enti locali da tutte le parti d' Italia, che, dopo che i loro nominativi vengono estratti dalle Prefetture, si sentono fare proposte da parte dei comuni che li devono incaricare, con compensi della metà del compenso riconosciuto al revisore nel mandato precedente. La situazione sta scappando di mano. Il Ministero deve intervenire urgentemente e introdurre dei correttivi. Si registra il caso di un comune del veronese, Brentino Belluno, che nomina un revisore unico, essendo comune di prima fascia con una popolazione inferiore ai 5 mila abitanti, che è giunto alla terza estrazione perché nelle prime due, tutti i sei nominativi estratti, quindi in entrambe i casi sia il primo nominativo sia le riserve, hanno rinunciato. Veniva proposto loro un compenso comprensivo anche del rimborso spese di euro 2 mila all' anno. Facendo una previsione di almeno una missione al mese (tra parere al bilancio, relazione al rendiconto, verifiche trimestrali, variazioni di bilancio, parere sugli equilibri, parere sull' assestamento e altri pareri obbligatori e questionari Siquel) si può desumere, presumendo una distanza media di 100 km, che al netto delle spese, il compenso in questione sarebbe stato di euro 1.200, circa 100 euro per ogni visita insomma. Se si pensi che tra andata e ritorno e tempo dedicato alla verifica si prevede un impiego di almeno 5 ore alla volta, si fa presto a calcolare che il compenso è di 20 euro all' ora. Meno di un manovale e con tutte le responsabilità del caso. Senza contare che in alcuni casi si presentano situazioni particolari derivanti, ad esempio, da passività impreviste, situazioni di disequilibrio o addirittura di dissesto, pericoli di danni ambientali o denunce a carico di amministratori dell' ente o di società partecipate dallo stesso. Con tanto di audizioni presso la Corte dei conti o presso la Procura. Ma tutto deve essere compreso nel compenso determinato inizialmente. Perché non è mai stato riconosciuto nulla al revisore per eventi o situazioni particolari? E non ci si può neanche sottrarre a tali adempimenti straordinari, neanche rassegnando le dimissioni, perché comunque si è chiamati dagli organi competenti se il fatto in questione è accaduto durante il periodo in cui si è svolto l' incarico. E intanto cosa fanno gli amministratori dell' ente? Giocano al ribasso dei compensi in sede di nomina, fino ad arrivare al punto che nessuno accetta l' incarico, come appunto è successo a Brentino Belluno. E allora quel Sindaco, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 36 12 giugno 2015 Pagina 38 < Segue Italia Oggi Pubblica amministrazione alle prese con il revisore di terza estrazione, gli propone 3 mila euro e non più 2 mila. E qui ci chiediamo: ma è legittimo nei confronti dei revisori rinunciatari ai quali era stato proposto dallo stesso ente per lo stesso incarico un compenso inferiore? Si inventa di tutto pur di non riconoscere il compenso adeguato. Il segretario generale del Comune di Schio, in provincia di Vicenza, Livio Bertoia, sostiene che l' Unione montana Alto Vicentino non segue l' applicazione prevista dal comma 5 dell' art. 241 del dlgs 267/2000 per la determinazione dei compensi spettanti al revisore in quanto unione nata a seguito di una legge regionale. È vero, peccato però che giuridicamente sia la stessa cosa. E tutto questo per proporre al revisore un compenso di meno di 2 mila euro all' anno anziché i 10 mila previsti dal Tuel, considerando, poi, che gli adempimenti dell' unione stessa, per piccola che sia, sono gli stessi del Comune di Schio, con numeri più piccoli, d' accordo, ma sempre gli stessi. Siamo in tempi di crisi e tutti dobbiamo tirar cinghia, ma questo ci pare un po' troppo. E quindi l' Ancrel ha deciso di dare incarico ad uno studio legale di esperti in diritto amministrativo, avvocati Christian Chiarello e Andrea Coronin di Legnago (chiarello@studiolegalecfgs. com), di studiare un ricorso da presentare al Tar contro queste delibere con le quali i comuni senza motivazione alcuna stabiliscono di riconoscere compensi dimezzati rispetto a quelli riconosciuti nel mandato precedente, «fregandosene» delle indicazioni del Ministero dell' interno, che pur riconoscendo che il dm del 2005 fissa i limiti massimi e non minimi, ha più volte indicato agli enti locali come opportuno riconoscere, quale compenso spettante al revisore, l' importo massimo previsto della classe demografica di appartenenza dell' ente stesso. Se non altro perché sono compensi fissati dieci anni fa, quando non c' erano di certo tutti i pareri oggi richiesti. © Riproduzione riservata. MASSIMO VENTURATO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 37