3 agosto 2014 - Il Comune di Gatteo

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3 agosto 2014 - Il Comune di Gatteo
COMUNE DI GATTEO
Domenica, 03 agosto 2014
Domenica, 03 agosto 2014
Prime Pagine
03/08/2014 Prima Pagina
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Il Resto del Carlino (ed. Forli)
03/08/2014 Prima Pagina
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La Voce di Romagna (ed. Forli)
cultura e turismo
03/08/2014 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 19
3
Turismo, pessimi anche i dati di giugno e del semestre
03/08/2014 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 22
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GATTEO MARE Festivalmar
03/08/2014 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 18
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GATTEO MARE FINALISSIMA DI FESTIVALMAR
03/08/2014 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 34
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Finalissima con Cristina D' Avena
03/08/2014 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 37
7
Turismo, "Un giugno da profondo rosso
politica locale
03/08/2014 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 11
8
Punto di primo intervento, quattromila firme per difenderlo
pubblica amministrazione
03/08/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2
CLAUDIO TUCCI
Pensioni, braccio di ferro sugli statali
03/08/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3
ROSSELLA BOCCIARELLI
Con crescita «piatta» deficit verso il 3% Spesa, Padoan in aula
03/08/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7
MARCO LUDOVICO
Procedure più semplici per i rifugiati
03/08/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 12
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Sussidiarietà pubblico­privato nella realizzazione delle...
economia nazionale
03/08/2014 Corriere della Sera Pagina 3
Andrea Ducci
Meno spese per interessi, il Tesoro collocherà più Bot
03/08/2014 Corriere della Sera Pagina 25
Francesco Di Frischia
Alta velocità, un piano per tre aeroporti
03/08/2014 Il Resto del Carlino Pagina 24
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19
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Lavoro, paracadute da 1,7 miliardi Poletti: «Risposta all'...
politica nazionale
03/08/2014 Corriere della Sera Pagina 5
Ernesto Menicucci
L' Aula si concede il weekend vicina l' intesa sulle modifiche
03/08/2014 Il Resto del Carlino Pagina 8
25
Renzi in Egitto, patto per la Libia «Stop ai migranti e Onu in...
03/08/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 6
«Ue più forte nel Mediterraneo»
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GERARDO PELOSI
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Il Resto del Carlino (ed.
Forli)
Prima Pagina
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La Voce di Romagna
(ed. Forli)
Prima Pagina
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
cultura e turismo
Turismo, pessimi anche i dati di giugno e del
semestre
Le critiche del Pd: «Ininfluenti gli spot su Mediaset e non si può continuare a navigare a
vista»
CESENATICO. Un altro prevedibile crollo di
presenze turistiche. Non sarà solo "colpa" del
nuovo metodo di raccolta dati nei campeggi
che negli anni precedenti avrebbe "gonfiato" le
presenze, magari avrà inciso di più il
maltempo, ma le notti passate da villeggianti
nelle strutture cesenaticensi sono scese da
614.653 dell' anno scorso a 547.638 di quest'
ann, per una perdita del 10,90%. Questo
nonostante un forte incremento degli stranieri
(da 71.810 a 105.908, +47,48%). Gli italiani
sono invece crollati da 542.843 a 441.730, ­
18,63%. Anche gli arrivi sono in calo, passati
nel mese da 96.179 a 92.075, ­4,27%.
A livello semestrale le presenze risultano
crollate da 1.047.845 a 860.471, ­ 17,88 per
cen to, mentre gli arrivi sono in crescita da
181.473 a 193.368, +6,55%. E la colpa non
sarà solo di campeggi, crisi e meteo, visto che
le località balneari vicine come Gatteo e San
Mauro hanno chiuso la prima metà dell' anno
con un segno positivo.
Sulla questione interviene il Pd, con il
capogruppo Matteo Gozzoli: «Cesenatico sta
perdendo competitività e capacità di attrarre
turisti rispetto a mete vicine». Oltre che dai
dati lo si può evincere anche «camminando
per Cesenatico durante la settimana».
Ribadisce la preoccupazione e per il futuro propone di «ripensare la nostra promozione turistica, le
nicchie di mercato sulle quali puntare e magari rivedere l' offerta. Per rimanere competitivi riteniamo che
sia fon damentale la collaborazione tra il pubblico e i tanti privati, ma occorre un lavoro più organico del
pubblico e meno a macchia di leopardo con scelte e visioni strategiche per la Cesenatico del futuro che
in questi tre anni non abbiamo visto. Nel 2014 l' amministrazione di Cesenatico ha puntato tutto sugli
spot televisivi su Mediaset. Oggi possiamo dire che quella campagna è risultata ininfluente sugli arrivi e
sulle presenze degli italiani». E chiede che subito dopo il mese di agosto «si attivi un tavolo di lavoro
che coinvolga l' amministrazione, le forze politiche, le associazioni e la città per programmare le
prossime stagioni. Non possiamo permetterci di navigare a vista per altri due anni».
(ia.ba.
)
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
cultura e turismo
GATTEO MARE Festivalmar
Al Festivalmar stasera in piazza della Libertà
la finalissima per i ragazzi dai 6 ai 16 anni a
colpi di note e assoli. La madrina è Cristina D'
Avena.
Ospiti Paolo Macagnino, semifinalista del
talent di Maria De Filippi, e il comico Bruce
Ketta, da Zelig e Colorado Café.
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Il Resto del Carlino (ed.
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cultura e turismo
GATTEO MARE FINALISSIMA DI FESTIVALMAR
QUESTA SERA si tiene la finalissima di
Festivalmar a Gatteo Mare in piazza della
Libertà che decreterà il primo vincitore della
rassegna canora ideata da Andrea Prada e
promossa dal Comune di Gatteo. Ci sarà la
madrina Cristina D' Avena, insieme a Andrea
Prada e Paolo Macagnino, semifinalista
ventiduenne di Amici, talent di Maria De Filippi
e il comico Bruce Ketta.In palio per il primo
classificato c' è la realizzazione di un cd, oltre
a soggiorni in Romagna per tutti i ragazzi che
saliranno sul podio.
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
cultura e turismo
GATTEO.
Finalissima con Cristina D' Avena
Gatteo Festivalmar, è in programma oggi la
finalissima che decreterà il primo vincitore
della rassegna canora ideata da Andrea Prada
e promossa dal Comune di Gatteo.
Un appuntamento per i ragazzi dai 6 ai 16 anni
impegnati a sfidarsi dal vivo a colpi di note e
assoli, davanti al pubblico sempre
numerosissimo della località balneare.
Immancabile la madrina Cristina D' Avena, che
già a giugno ha incantato Gatteo Mare con la
sua conduzione briosa e le più memorabili
sigle di cartoni eseguite dal vivo.
Con lei sul palco l' istrionico Andrea Prada e
alcuni ospiti dal panorama televisivo
nazionale: da "Amici" sarà a Gatteo Mare
Paolo Macagnino, semifinalista ventiduenne
del talent di Maria De Filippi già idolo del
pubblico femminile under 20. Risate garantite ­
come presumibile già dal nome... ­ con il
postino di Zelig e di Colorado Cafè Bruce
Ketta.
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
cultura e turismo
L' ingresso della villetta adiacente l' ex hotel Pino e la scala interna dell' edificio.
Turismo, "Un giugno da profondo rosso
I DATI DELLA PROVINCIA Il Partito Democratico punta il dito sul trend negativo: "­10,90
% pari a 67.015 presenze in meno rispetto alla stagione precedente"
Nei giorni scorsi la Provincia ha reso noti i dati
relativi agli arrivi e alle presenze turistiche per
il mese di giugno 2014.
"Purtroppo abbiamo dovuto constatare che il
trend negativo dei primi cinque mesi dell' anno
(­17.90% pari a circa 200.000 presenze in
meno) si è ripetuto anche nel mese di giugno
che mostra dati da profondo rosso interviene il
gruppo consiliare Pd ­ Ad un ­4,27% alla voce
arrivi (ossia 4.104 arrivi in meno rispetto al
2013), si affianca il dato ben peggiore delle
presen ze che segnano un pesante 10,90 %
pari a 67.015 presenze in meno rispetto alla
stagione precedente. Per completare il quadro
occorre precisare che i dati sono raffrontati al
2013, stagione che di per sé non ha brillato
per numero di presenze e, a questo aspetto,
va sommato il dato che in realtà vicine alla
nostra, come Gatteo Mare ( + 1 , 0 2 ) e S a n
Mauro Pascoli (­1,01), le cose non sembrano
andare altrettanto male. Cercando di scegliere
un po' più nel dettaglio si evince che il dato più
negativo riguarda gli italiani ­ 18,63% nel solo
mese di giugno".
"Speriamo che i dati di luglio siano migliori ­
afferma Matteo Gozzoli capogruppo del Pd ­
anche se, sicuramente il meteo non avrà
aiutato. A questo punto ­ al di là dei diversi
parametri per il calcolo delle presenze nei campeggi ­ riteniamo che sia ormai evidente che Cesenatico
stia perdendo competitività e capacità di attrarre turisti rispetto a mete a noi vicine; questo almeno è
quanto si evince dai dati dei primi sei mesi del 2014, que sto è quello che si può vedere camminando
per Cesenatico durante la settimana, a meno che non lo si voglia vedere. Sperando che agosto possa
andare sopra ogni più rosea aspettativa per il bene delle nostre attività e della nostra città, non
possiamo non ribadire la nostra preoccupazione".
Poi alcune idee per il futuro: "Occorre ripensare la nostra promozione turistica, le nicchie di mercato
sulle quali puntare e magari rivedere l' offerta che siamo in grado di offrire".
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
politica locale
SAVIGNANO.
Punto di primo intervento, quattromila firme per
difenderlo
SUPERATA quota quattromila firme. Continua
la petizione per il mantenimento e il
potenziamento del Punto di Primo Intervento
del Santa Colomba di Savignano. Il maggior
numero di firme sono state raccolte Gatteo,
San Mauro Pascoli e Savignano, ma anche
negli altri Comuni la raccolta sta procedendo
bene. «Ora è necessario continuare con
ancora maggiore forza ­ afferma Luca
Menegatti presidente del Centro per i diritti del
malato Natale Bolognesi', promotore della
raccolta di firme ­. Infatti nonostante ci sia chi
afferma il contrario, il Punto di Primo Intervento
del Santa Colomba non è ancora salvo. È vero
che manterrà le proprie funzioni fino al
prossimo 31 dicembrema non sappiamo con
certezza che fine farà.
Dico questo perché il P.A.L.
(Piano Attuativo Locale), attualmente in vigore,
prevede proprio la soppressione del Punto di
Primo Intervento di Savignano».
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
La lunga crisi.
Pensioni, braccio di ferro sugli statali
Verso l' intesa sugli insegnanti ma dovrebbero saltare le deroghe su università e
penalizzazioni.
Claudio Tucci ROMA Si tratta sul ripristino di «Quota
96» per gli insegnanti (ci sarebbe uno scostamento sulle
coperture individuate dalla Camera e riviste dalla
Ragioneria dello Stato di 10 milioni di euro, che vanno
quindi reperiti).
Più in salita è la strada per "salvare" l' estensione del
pensionamento d' ufficio a 68 anni per i professori
universitari (una misura che costa 34,2 milioni nel 2015
e ben 113 milioni fino al 2021, e secondo il Mef non
sarebbero coperti). E non pochi problemi presentano
anche le norme sulla cancellazione delle penalizzazioni
introdotte dalla legge Fornero per le uscite anticipate e
sul riconoscimento di benefici alle vittime di terrorismo.
Anche ieri è proseguito il confronto tra Governo e tecnici
del ministero dell' Economia e della commissione
Bilancio del Senato per cercare di trovare una soluzione
alle norme "non bollinate" dalla Ragioneria generale
dello Stato al dl Madia. Il provvedimento è stato
incardinato in commissione Affari costituzionali di
palazzo Madama e ieri si è esaurita la discussione
generale.
Oggi entro le ore 15 scade il termine per la
presentazione degli emendamenti. Lunedì riprendono i lavori in sede referente, e si dovrebbe anche
riunire la commissione Bilancio, presieduta da Antonio Azzollini (potrebbe partecipare anche il vice
ministro dell' Economia, Enrico Morando) chiamata a verificare (e risolvere) il rebus coperture sulle
quattro norme contestate dai tecnici del Mef.
Dopo le scintille dei giorni scorsi la partita su «Quota96» potrebbe trovare una soluzione, con qualche
aggiustamento.
Qui il nodo è prima di tutto tecnico: mancherebbero 10 milioni (da reperire), e sono da rivedere anche le
coperture già individuate che consistono in un aumento degli obiettivi di spending review e tagli lineari
alle spese rimodulabili dei ministeri. Ma la partita è anche squisitamente politica. L' emendamento che
punta a mandare in pensione con i requisiti pre­Fornero circa 4mila insegnanti è stato firmato (e votato)
da tutti i gruppi parlamentari alla Camera, e una eventuale marcia indietro del Senato, rischierebbe di
mettere in discussione l' intero dl Pa al ritorno a Montecitorio.
La titolare della Funzione pubblica, Marianna Madia, preme per una rapida approvazione del decreto­
legge «che è un provvedimento importante ­ dice al Sole24Ore ­ . Troveremo una soluzione con Mef e
commissione Bilancio».
Per il collega, vice ministro dell' Economia, Enrico Morando, le eccezioni poste dai tecnici della
Ragioneria «sono serie» e le «affronteremo con la commissione Bilancio».
Stando ai rilievi del Mef la misura maggiormente onerosa è l' estensione del pensione d' ufficio ai
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
professori universitari al raggiungimento dei 68 anni. Interesserebbe una platea potenziale di 1.546
docenti. La misura sarebbe completamente scoperta e appare difficile in poche ore riuscire a trovare
una soluzione.
Se dovesse essere cassata, da quanto si apprende, rischierebbe di essere espunta dal dl anche l'
estensione del pensionamento d' ufficio per i primari.
Di difficile soluzione è anche la cancellazione delle penalizzazioni introdotte dalla Fornero per le uscite
anticipate dal lavoro. Qui la quantificazione degli oneri fatta dalla Camera, sempre secondo la
Ragioneria dello Stato, sarebbe sottostimata: per il 2014 servirebbero 5 milioni (anziché uno), per il
2015 15 milioni (anziché tre), e dal 2018 ben 60 milioni (anziché i 16 milioni indicati nella relazione
tecnica). Un problema di non poco conto, e che potrebbe portare alla soppressione della norma, anche
perché la misura, nei fatti, introduce un' eccezione alla legge Fornero sulle pensioni e potrebbe aprire la
strada a una analoga misura valevole per i lavoratori privati (e con costi decisamente maggiori).
Si dovrebbe invece trovare una soluzione per la misura che introduce benefici per le vittime del
terrorismo. Anche qui il rilievo del Mef è la sottostima dei costi (ma si tratterebbe di una decina di miloni
di euro di differenza). Che alla fine potrebbero uscire fuori, e salvare così la disposizione.
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CLAUDIO TUCCI
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
Pil e conti. Attesa per il dato Istat di mercoledì.
Con crescita «piatta» deficit verso il 3% Spesa,
Padoan in aula
Rossella Bocciarelli ROMA Martedì 5 agosto il
ministro dell' Economia, Piercarlo Padoan,
sarà alla Camera dopo le sollecitazioni
espresse dai capogruppo e in particolar modo
dal capogruppo di Forza Italia Renato
Brunetta, per riferire sullo stato dell' arte della
revisione della spesa pubblica e anche sui
rilievi esternati sul suo blog dal commissario
Carlo Cottarelli.
Come si ricorderà l' ex dirigente del Fondo
monetario internazionale aveva stigmatizzato,
così come aveva fatto anche la Ragioneria, la
discutibile copertura individuata nel decreto Pa
per i professori pensionandi "a quota 96",
perché un' espansione della spesa di 1,6
miliardi veniva coperta con i tagli da spending
review che il governo stesso aveva detto di
voler destinare a riduzioni di imposte o
diminuzione di deficit.
Sarà dunque quella, forse, anche l' occasione
per cominciare a fare il punto sulle prospettive
dei conti pubblici in vista del nuovo Def, alla
luce di quel rallentamento congiunturale in
corso di cui ha parlato anche Matteo
Renzi,chiarendo che una stangata in arrivo
non c' è ma forse non sarà possibile estendere
il bonus di 80 euro anche ad autonomi e pensionati.
In teoria, l'"ora della verità" per conoscere l' effettiva performance dell' economia italiana nel 2014 scatta
il giorno dopo, ovvero mercoledì prossimo. Il 6 agosto infatti l' Istat diffonde la stima­flash sul Pil nel
secondo trimestre e se anche si scopre che anche tra aprile e giugno, dopo un primo quarto
decisamente deludente (­0,1%, con una crescita acquisita per l' anno a ­ 0,2) il Pil si è attestato a zero,
si dovrà cominciare a parlare di stagnazione per l' anno in corso e non di crescita dello 0,8% come
stava scritto nel Dpef presentato a primavera. Ma in realtà, di stagnazione ha già cominciato a parlare l'
Istat nella sua ultima nota mensile (anche se il settore dei previsori lavora separato da una specie di
chinese wall rispetto a chi raccoglie i dati statistici e dunque la suspence rispetto al dato che si
conoscerà solo mercoledì prossimo, rimane intatta). La crescita economica inchiodata a 0,3% o 0,2%, o
zero, sta scritta in tutti i report dei più accreditati centri studi elaborati di recente: si va dal Fondo
monetario (0,3%) a Prometeia (0,3%) al Centro studi Confindustria (0,2%) alla Banca d' Italia (0,2%) al
Ref di Milano(0). Ultimo in ordine di tempo è uscito il rapporto del Cer di Roma, che "vede" un aumento
del Pil pari allo 0,1 % per quest' anno e considera l' appuntamento con una crescita intorno all' 1,3%
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
rimandato al 2015.
Tutti registrano che lo scollamento fra le attese di un miglioramento riportate dagli indicatori di fiducia a
partire dalla metà dello scorso anno e una realtà bruttina, grigia, restia a farsi modificare in fretta dei
dati statistici quantitativi permane, nonostante qualche recente schiarita si sia verificata. Per esempio, il
Cer cita una riduzione del "misery index", l' indicatore del disagio delle famiglie, dovuta al recente
miglioramento dell' occupazione unita a un' ulteriore discesa dei prezzi, che permette un recupero al
potere d' acquisto. Però nessuno ormai ritiene che il 2014 possa registrare un dato medio di crescita
migliore.
E c' è perfino chi teme che il flash dell' Istat di mercoledi prossimo possa immortalare la terza ricaduta
in recessione. Sarà un dramma per i conti dello Stato?
In sè, non necessariamente: come ha fatto notare il responsabile economia del Pd Filippo Taddei, molto
vicino al presidente del Consiglio, se la crescita attesa fosse dello 0,3%, con un peggioramento di
mezzo punto percentuale rispetto al Def, il peggioramento dei conti pubblici sarebbe dello 0,2%, ovvero
3 miliardi; se la crescita attesa fosse pari a zero, i miliardi di maggior deficit sarebbero 6. Il punto è
proprio questo: riuscire, con tutto il maggior deficit da ciclo economico, a non varcare le colonne d'
Ercole del 3 per cento nel rapporto tra deficit e Pil, è essenziale, visto che i confini della flessibilità
possibile con l' Europa sono estremamente stretti e che il Def stimava per quest' anno un indebitamento
netto del 2,6 per cento. Se si riesce a garantire un rapporto deficit­Pil sotto il 3%, si può cercare di
evitare una manovra aggiuntiva, negoziando con Bruxelles. Altrimenti, accanto ai 17 miliardi da
revisione di spesa pubblica individuati per il 2015 in sede tecnica dal commissario Cottarelli e ancora
privi di bollinatura politica, occorrerà per forza, pena la sconfessione dei mercati, trovare altre risorse
entro l' anno.
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ROSSELLA BOCCIARELLI
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
Immigrazione. Nel decreto del Viminale previsto il raddoppio delle commissioni che esaminano
le richieste di asilo.
Procedure più semplici per i rifugiati
Marco Ludovico ROMA In Italia raddoppiano le
richieste d' asilo: il flusso inarrestabile dei
migranti sta mettendo in crisi il sistema di
esame delle domande di protezione
internazionale. Le dieci commissioni territoriali
hanno, in alcuni casi ­ Roma, Catania, Milano ­
un arretrato di richieste ormai pesante da
smaltire. È l' altra faccia dell' emergenza
sbarchi: oltre le difficoltà nell' accoglienza ci
sono anche le incertezze meno note, ma forse
più pesanti, di chi attende mesi e mesi per
ottenere il riconoscimento dello status di
rifugiato. Secondo i dati della Fondazione
Leone Moressa, le richieste d' asilo in Italia nel
primo trimestre 2014 sono state 10.700
rispetto alle 4.670 del 2013, con un aumento
del 129 per cento. In assoluto ci collochiamo al
quarto posto in Europa dopo Germania,
Francia e Svezia.
In questo quadro è già pronto, in arrivo per il
prossimo Consiglio dei ministri, un decreto
legge sulla violenza negli stadi e, appunto, i
diritti dei rifugiati. Il testo definito dai tecnici del
ministro Angelino Alfano aumenta il numero
delle commissioni: da dieci si passa a venti
con la possibilità di arrivare fino a cinquanta.
Le stesse commissioni saranno insediate presso le prefetture che, con il coordinamento del
dipartimento "libertà civili" dell' Interno, guidato da Mario Morcone, forniranno «il supporto organizzativo
e logistico» come recita il testo. Si semplificano poi le procedure: «Per accelerare l' esame delle
domande ­ si legge nella relazione al decreto legge ­ il colloquio del richiedente asilo si svolgerà davanti
a un solo componente della commissione». Le due novità certo non sono esenti da preoccupazioni: le
prefetture, con l' attribuzione recente delle competenze sull' anticorruzione appalti pubblici, hanno già
un ulteriore e non indifferente carico di lavoro; i colloqui singoli anziché collegiali agli aspiranti rifugiati ­
anche se gli interessati possono chiedere la modalità tradizionale ­ potrebbero abbassare la qualità dell'
esame di domande così delicate.
Il decreto legge prevede anche misure di finanziamento per ampliare il Sistema di accoglienza per i
richiedenti asilo e i rifugiati (Sprar): la stima è di 112 milioni circa. Il provvedimento, inoltre, autorizza la
Marina militare impegnata nell' operazione "Mare Nostrum" ad affondare, dopo aver soccorso e accolto i
migranti, le imbarcazioni utilizzate per i viaggi della speranza.
Per le norme sul calcio, il Viminale dovrebbe ottenere ­ se il testo avrà l' ok del Consiglio dei ministri ­ il
via libera a una serie di misure restrittive contro i violenti allo stadio (si veda Il Sole 24 Ore del 28
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
giugno). Il ministro dell' Interno avrà così potere di vietare le trasferte alle tifoserie che hanno commesso
reati gravi nelle partite precedenti. Il daspo (divieto di manifestare alle manifestazioni sportive) si
estende fino a otto anni e, soprattutto, diventa anche "di gruppo": potrà colpire non solo l' autore diretto
delle violenze ma anche coloro che lo sostengono, lo incitano, lo proteggono, gli sono vicino, gli
consentono in sostanza di realizzare l' incursione criminale allo stadio.
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MARCO LUDOVICO
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
UN SEGNALE DAL GOVERNO.
Sussidiarietà pubblico­privato nella realizzazione
delle infrastrutture
Ieri dal Presidente del Consiglio è venuto un
segnale nuovo in due direzioni: la prima nel
senso che un processo di riforma del Paese,
con l' obiettivo della competitività, passa anche
dalla innovazione dei modelli di governo delle
infrastrutture e dei trasporti; la seconda nel
senso che l' Italia deve essere propositiva
anche rispetto alle istituzioni europee (che
frenano). Più nello specifico, sembra che il
Governo muova dal principio di sussidiarietà
secondo il quale il contributo pubblico non può
essere esaustivo per la realizzazione delle
opera pubbliche: ed è quindi indispensabile
promuovere l' impiego di capitali privati e
traffici internazionali non solo per aumentare il
Pil nazionale di un punto (come calcolano gli
economisti), ma anche per assicurare il
finanziamento dei corridoi stessi.
Tale approccio implica alcuni modelli
organizzativi del tutto nuovi per il nostro
Paese, anche se totalmente dentro alle
tradizioni europee, che in parte trapelano dall'
annuncio del Governo.
In primo luogo si annunciano alcune
disposizioni di semplificazione delle procedure
che assicurino la realizzazione dei progetti nei
tempi pianificati, e, specialmente, l' introduzione di un principio di certezza del diritto coerente con il
diritto dell' Unione Europea: si tratterebbe di novità importanti per aprire agli investitori stranieri oltrechè
per convincere i partners europei ad una valutazione flessibile in ordine alle voci che costituiscono il
rapporto fra debito e Pil (il fatto che le infrastrutture pianificate si realizzino nei tempi previsti davvero ha
molta influenza sul giudizio che a Bruxelles e Berlino si da del nostro paese!). In secondo luogo si
annuncia una revisione su base volontaria dei contratti di concessione per la gestione di infrastrutture
rivolta a promuovere investimenti privati importanti per la crescita equilibrata e la coesione. Non si tratta
di finanziare questi investimenti con la proroga delle concessioni, che il diritto dell' Unione Europea
consente solo in casi circoscritti, ma di adottare misure, che spettano a ciascuno Stato Membro, e che,
a talune condizioni, la Commissione Europea può autorizzare nell' ambito di una procedura di
"concorrenza per il mercato", per assicurare investimenti (e quindi la realizzazione delle TenT), tariffe
eque e, specialmente, servizi di qualità. Così che, rispetto al sacrificio del "mercato interno" si
contrappongano e prevalgano obbiettivi di coesione, di crescita equilibrata e specialmente di tutela dell'
utente.
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
Uno sforzo che genererebbe, secondo il Governo, investimenti privati per 10 miliardi. In terzo luogo, in
una situazione dove il traffico internazionale/comodale avente origine/destinazione l' Italia ed i suoi porti
è molto limitato, pare a molti necessario (i) "forzare il mercato" premiando le imprese che trasferiscono
nel nostro Paese basi intermodali (attraverso la leva fiscale e contributiva), e (ii) "aprire il mercato"
sopprimendo, previa loro individuazione (per corrispondere ad una precisa indicazione della Corte
costituzionale), le barriere di accesso non giustificate da esigenze di funzionamento del mercato. In
quarto luogo, anche seguendo l' esempio di Paesi simili al nostro, pare necessario individuare nuovi
strumenti finanziari pubblici per sostenere la realizzazione delle infrastrutture a rete. Come è pensabile
c h e i l n o s t r o P a e s e , c o n i s u o i p r o b l e m i d i c o n t i e d i finanza risalenti costruisca davvero
contemporaneamente il Brennero, il III valico, la Lione Torino ecc. senza mettere in gioco le sue
infrastrutture logistiche (la funzione delle quali non dovrebbe comunque essere alterata)? Si tratta di
rendere produttivi beni pubblici oggi poco o male utilizzati proprio sposando la logica europea che
distingue nettamente fra proprietà e funzione del bene. In questo contesto va segnalata la proposta del
Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando che, partendo dal modello nordeuropeo e dalle
stesse indicazioni internazionali, valorizza l' uso dello strumento societario anche per la gestione delle
infrastrutture portuali, con che restino allo Stato le funzioni strategiche e regolatorie: società di
investimento/gestione pubbliche che, capitalizzate con il demanio portuale e retro portuale,
consentirebbero di escludere dai conti dello Stato 10 miliardi di risorse oggi stanziate per le TenT, e
che, oltretutto, potrebbero dialogare con le imprese di investimento/gestione di aeroporti e di
autostrade.
L' autore è odinario diritto dell' Unione europea all' Università di Udine © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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16
3 agosto 2014
Pagina 3
Corriere della Sera
economia nazionale
Istat Mercoledì i dati sul Pil.
Meno spese per interessi, il Tesoro collocherà più
Bot
ROMA ­ Giorni di passione. La prospettiva di
una crescita economica, che fatica a
manifestarsi in modo tangibile, contribuisce all'
attesa per le stime sul Prodotto interno lordo
(Pil). Mercoledì l' Istat fornirà l' andamento del
secondo trimestre, molti segnali lasciano
prevedere che la crescita non andrà oltre un
paio di decimali. Ma potrebbe pure sfiorare lo
zero. Nell' ultima nota mensile sull' andamento
dell' economia italiana l' Istituto di statistica ha
già delineato una fase contrassegnata da
famiglie e imprese in difficoltà.
I numeri, del resto, lasciano pochi dubbi. Per il
2014 Bankitalia ha previsto una crescita del Pil
allo 0,2%. Un campanello d' allarme, stante
una stima dello 0,8% indicata nel Def da parte
del governo.
Non è un caso se due giorni fa il premier,
Matteo Renzi, ha messo le mani avanti
spiegando che si aspettava che i dati «sulla
crescita fossero più alti e in linea con le
previsioni dell' eurozona ­ e aggiungendo ­
cercheremo di lavorare con maggiore
determinazione e decisione». Poi ha spostato
il tiro ricordando che «se i dati sulla crescita
non sono granché e sono altalenanti c' è certo
un tema che riguarda l' Italia, ma c' è un tema che riguarda l' eurozona».
Resta che le rassicurazioni che non arriverà «nessuna stangata» cozzano con stime e analisi che
denunciano una pressione fiscale da record e previsioni al ribasso della crescita. Renzi e il ministro dell'
Economia, Pier Carlo Padoan, hanno margini di manovra assai stretti, salvo contare su qualche
«aiutino» grazie, per esempio, ai nuovi parametri di valutazione del Pil. A ricordarlo è stata
Confcommercio, spiegando che a settembre entrerà in vigore un diverso meccanismo contabile
comprensivo di voci relative al giro d' affari di prostituzione, contrabbando e traffico di stupefacenti. Un
pezzo di economia sommersa e illegale che, una volta calcolato nel rapporto tra debito e Pil, consente
di scendere al 2,5% rispetto a una stima del 2,6%.
Tradotto vuol dire che a Via XX Settembre potrebbero contare su circa 1,68 miliardi di euro in più.
Un' altra mano in soccorso del governo sul fronte dei conti pubblici è stata garantita dal calo nell' ultimo
semestre del differenziale sui tassi di interesse dei titoli di Stato. Lo spread intorno a quota 160 ha
consentito di procedere a una serie di emissioni a tassi più vantaggiosi rispetto agli ultimi due anni. Non
a caso è stato deciso di aumentare il numero di emissioni rispetto a quelle già calendarizzate,
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17
3 agosto 2014
Pagina 3
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Corriere della Sera
economia nazionale
sfruttando così la possibilità di risparmiare rispetto alle attese. Una mini dote che potrebbe rivelarsi utile
per fare quadrare i conti.
Tanto più considerato che sul fronte dei tagli di spesa, oltre al recupero monstre di 15 miliardi per il
2015 (servono per garantire la riduzione del deficit, il bonus Irpef e le missioni internazionali), vanno
aggiunti i 3,5 miliardi inseriti nel bilancio di quest' anno. Sicuro è che finora il lavoro sulla spending
review non ha generato quel tipo di risparmio. Va aggiunto che la polemica generata dal commissario
alla revisione della spesa, Carlo Cottarelli, non rappresenta esattamente un viatico per i tagli di spesa.
Con l' aggravante che la vicenda dell' ex economista del Fondo monetario rischia di configurarsi come
la spia di un problema più generale.
Ecco perché lo stesso Renzi non fa più mistero che mancano i soldi per estendere il bonus di 80 euro a
incapienti e pensionati. Nei prossimi giorni, oltre ai dati dell' Istat, è in calendario la conferenza stampa
del commissario sul taglio alle partecipate pubbliche con l' indicazione dei relativi benefici. L'
opposizione, intanto, per bocca di Renato Brunetta accusa il governo di «far saltare i conti pubblici».
Andrea Ducci.
Andrea Ducci
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3 agosto 2014
Pagina 25
Corriere della Sera
economia nazionale
Il salvataggio Atteso per mercoledì il numero uno di Etihad, assemblea Alitalia venerdì. Sette
nuove destinazioni intercontinentali.
Alta velocità, un piano per tre aeroporti
Collegamenti per Malpensa, Fiumicino e Venezia. Missione di Hogan in Italia.
ROMA ­ Il primo studio di fattibilità per
collegare con l' Alta velocità i primi tre scali
italiani, Fiumicino, Malpensa e Venezia, è
arrivato sabato sulla scrivania del ministro dei
Trasporti, Maurizio Lupi. Il costo complessivo
dei progetti varia da uno a 3 miliardi: ancora
tutta da definire la copertura finanziaria.
È il primo concreto passo avanti su un dossier
rilevante per la compagnia araba che sta per
acquisire il 49% di Alitalia.
Mercoledì il numero uno di Etihad, James
Hogan, incontrerà gli azionisti di Alitalia e
alcuni rappresentanti del governo: molto
probabile la presenza del ministro Lupi e di
Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica
del ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan
(ancora incerta la partecipazione di Matteo
Renzi). Dopo l' assemblea dei soci della
compagnia tricolore di venerdì, per varare l'
aumento di capitale da 300 milioni, dovrebbe
arrivare la tanto attesa firma sull' accordo: i
nuovi soci arabi così acquisteranno il 49% di
Alitalia. Poi gli atti dell' intesa saranno
esaminati dall' Antitrust europeo: se non
dovessero sorgere altri ostacoli, al momento
non prevedibili, tra novembre e dicembre il
matrimonio Alitalia­Etihad sarà completo. Nella difficile trattativa non vanno dimenticati tra i 12 mila
dipendenti i 2.251 esuberi: tra loro 954 saranno posti in mobilità con contratti sperimentali di
ricollocamento; 681 saranno esternalizzati entro il 31 dicembre prossimo e altri 616 saranno ricollocati.
Una spinta decisiva alla vertenza l' ha data certamente la lettera firmata da Hogan due giorni fa,
destinata all' ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio, dalla quale traspariva un evidente ottimismo. Restano,
però, ancora da sciogliere tra i soci della vecchia compagnia i nodi legati alla governance : sarà
compito degli avvocati trovare i giusti equilibri tra gli azionisti. Tra questi lo scontro in alcuni casi è stato
molto duro e qualche fibrillazione continua a agitare l' ambiente. Comunque venerdì toccherà all'
assemblea dei soci esprimersi sull' aumento di capitale. E sebbene Hogan abbia detto che
«continuerà» l' alleanza commerciale di Alitalia con Air France­Klm e Delta Air Lines, non ci sono
certezze sul ruolo che il partner transalpino intende rivestire nella newco .
Il piano di rilancio degli arabi prevede un investimento di 1,2 miliardi dal 2015 al 2018 e per l' Alitalia il
ritorno all' utile nel 2017 con 108 milioni (e un fatturato di 3,7 miliardi). Inoltre per quanto riguarda la
proiezione internazionale della nuova compagnia (che potrà contare su sette nuovi aerei), nei prossimi
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Corriere della Sera
economia nazionale
tre anni Etihad ha pensato a sette nuove destinazioni intercontinentali, tra le quali Pechino, Seoul e Città
del Messico, oltre all' aumento dei voli per New York, Chicago e Rio de Janeiro. A sorpresa, però, gli
emiratini vogliono attivare pure rotte tra Abu Dhabi e Venezia, Catania e Bologna, oltre che con Roma e
Milano. Per Linate saranno ottimizzati gli slot e cresceranno i collegamenti europei a discapito di quelli
nazionali. E nei piani si punta anche su Malpensa con l' incremento dei voli di lungo raggio da 11 a 25 a
settimana, oltre che il rilancio come hub per l' attività cargo . Complessivamente nel 2018, secondo gli
arabi, saranno 105 le destinazioni servite con oltre 23 milioni di passeggeri.
Francesco Di Frischia.
Francesco Di Frischia
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3 agosto 2014
Pagina 24
Il Resto del Carlino
economia nazionale
Lavoro, paracadute da 1,7 miliardi Poletti: «Risposta
all' emergenza»
Il ministro: ecco i fondi per la cig in deroga. I sindacati: il nodo resta.
ROMA CON ALTRI 678 milioni il governo dà
ossigeno a cassa integrazione e mobilità in
deroga nel 2014: le risorse per l' anno in corso
salgono così a 1,72 miliardi. «Abbiamo voluto
dare risposta ad un' emergenza, con l'
intenzione di costruire un ponte verso un
nuovo assetto complessivo degli
ammortizzatori sociali», spiega il ministro del
Lavoro, Giuliano Poletti, che con il ministro
dell' Economia Pier Carlo Padoan ha firmato
ieri il decreto interministeriale che fissa nuove
regole e limiti per gli ammortizzatori in deroga,
e individua ulteriori risorse (la Legge di
stabilità prevedeva 1,4 miliardi per il 2014, ma
di questi 800 erano già stati utilizzati per il
2013).
È FREDDA l' accoglienza dei sindacati. Cgil,
Cisl e Uil usano le stesse parole: risorse e
misure messe in campo con il decreto «non
sono risolutive». Alla Cgil non piace che le
risorse «in realtà si stornano da altri capitoli
del lavoro verso la deroga»: per il segretario
confederale Serena Sorrentino «ancora una
volta il governo non cambia verso» perché «c'
è uno spostamento di risorse» dagli incentivi per l' occupazione e dalla formazione continua, quindi tra
diversi capitoli dello stesso fronte, le politiche per il lavoro.
Mentre delle nuove regole appare «pesante aver introdotto l' aumento dell' anzianità lavorativa per poter
accedere agli ammortizzatori in deroga che penalizzerà proprio quei contratti temporanei fortemente
incentivati dal governo».
La Cisl, con il segretario confederale Luigi Sbarra, fa notare che il decreto «ha accolto solo parzialmente
le osservazioni critiche del sindacato», e avverte: «La soluzione individuata sulla durata massima degli
ammortizzatori in deroga (11 mesi per il 2014, 5 mesi per il 2015), se da una parte fa salvo il 2014, dall'
altra non fa che rinviare l' emergenza al 2015, anno per il quale le previsioni economiche sono ancora
negative»; se c' è «apprezzamento» per l' iniezione di risorse, c' è anche preoccupazione per le nuove
«forti restrizioni» che «creeranno nel Paese e sopratutto nelle aree del Mezzogiorno problemi e tensioni
sociali che il Governo sta sottovalutando».
ANCHE LA UIL teme «tensioni sociali», soprattutto al Sud. E rileva che le misure di rifinanziamento
annunciate dal Governo «per un verso rappresentano una vera e propria boccata di ossigeno», ma che
tuttavia ­ dice il segretario confederale Guglielmo Loy ­ «se osservate nel loro complesso» le misure
varate «non sembrano risolutive e sufficienti per gestire la transizione verso un sistema di tutele di tipo
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Pagina 24
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Il Resto del Carlino
economia nazionale
universale».
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3 agosto 2014
Pagina 5
Corriere della Sera
politica nazionale
Il voto Vertice tra Boschi e i relatori. Calderoli possibilista sul rientro della Lega.
L' Aula si concede il weekend vicina l' intesa sulle
modifiche
I 5 Stelle all' uscita: andate pure in vacanza, è una fuga.
ROMA ­ Dopo il sì (con fiducia) al decreto
carceri, è scattato il «rompete le righe»: trolley,
borse, taxi, aerei. I senatori, per il weekend,
vanno a casa. Niente tour de force h24, sabato
e domenica compresi: con le riforme
costituzionali, decreto sulla Pubblica
amministrazione permettendo, se ne riparla
lunedì. Il più, del resto, è fatto.
Matteo Renzi e il governo hanno già portato a
casa l' impianto base della riforma, con l'
approvazione ­ in due settimane al
cardiopalma, tra liti, infortunati, polemiche,
gazzarre ­ degli articoli uno e due (su cui si
concentrava l' ostruzionismo delle opposizioni)
che «cancellano» il bicameralismo perfetto e
sostituiscono il Senato elettivo con quello «dei
100».
E, adesso, si può trattare sul resto.
Perché ora, dall' articolo 3 al 40, sui quali
gravano altri duemila emendamenti circa
(erano 7.850, in tutto), si parla del Titolo V
della Costituzione, dei rapporti tra Stato e
Regioni, degli istituti di democrazia diretta,
dell' elezione del presidente della Repubblica.
Lì, su alcuni temi, è possibile arrivare ad un
punto di caduta che vada bene anche a Sel e
alla Lega.
È il «succo», d' altra parte, dei colloqui avuti venerdì dal ministro Maria Elena Boschi con Loredana De
Petris prima e Gian Marco Centinaio dopo, la pasionaria vendoliana e il «capo» dei senatori del
Carroccio. Incontri ai quali ieri è seguito un vertice «operativo» tra la stessa Boschi, il sottosegretario
Luciano Pizzetti, i relatori Anna Finocchiaro (Pd, maggioranza) e Roberto Calderoli (Lega, opposizioni),
da molti considerato la vera «mente» di Palazzo Madama.
Obiettivo, smussare ulteriormente gli angoli e mettere giù, nero su bianco, quegli emendamenti
necessari ad andare incontro ad alcune richieste delle opposizioni. «Abbiamo fatto un bel lavoro...»,
ridacchia Calderoli all' uscita. Significa che i leghisti torneranno in Aula, lunedì? «Vediamo, vediamo...
Devo parlare con Salvini».
Tre i terreni di discussione, l' accordo sembra piuttosto vicino. Intanto le soglie per la raccolta di firme
per referendum e leggi di iniziativa popolare, che il ddl Boschi fissa a 800 mila e 250 mila, verranno
abbassate. E poi l' elezione del capo dello Stato dovrebbe avvenire con l' allargamento del campo dei
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Corriere della Sera
politica nazionale
grandi elettori, esteso anche ai 73 europarlamentari. Più complessa la partita sull' immunità: Sel
vorrebbe toglierla, ma le parti sembrano ancora lontane.
Fuori, comunque, da queste prove d' intesa restano i Cinque Stelle, sempre più sull' Aventino. Il
capogruppo, Vito Petrocelli, in Aula si è scagliato anche contro la decisione di aggiornare i lavori a
lunedì: «Andate pure in vacanza, noi restiamo qui. Non potete modificare il calendario». Un altro
senatore pentastellato, Maurizio Santangelo, ex capogruppo, posta su Facebook la foto del guardaroba
di Palazzo Madama, con le stampelle vuote e due valigie davanti: «Guardate sono fuggiti tutti». I
«grillini» si piazzano davanti ad una delle uscite del Senato, per immortalare in video i senatori che
escono: «Ne abbiamo beccati quattro o cinque, che uscivano mentre il decreto carceri era ancora in
votazione». Sul calendario, replica Luigi Zanda (Pd): «Quella tempistica ­ dice ­ era stabilita per
chiudere l' 8 agosto e comunque lo faremo».
Da lunedì, allora, si va al rush finale: negli articoli da 3 a 40 ci sono ­ oltre alle tre questioni oggetto di
trattativa ­ l' abolizione (definitiva) delle Province e del Cnel, il sistema di nomina della Corte
costituzionale (3 membri indicati dalla Camera, 2 dal Senato), i senatori «a vita» che non lo saranno più
(avranno un mandato settennale e, ex presidenti della Repubblica compresi, non potranno essere più di
cinque), la ridefinizione delle materie di competenza dello Stato e delle Regioni, gli emolumenti dei
consiglieri regionali (saranno parametrati sull' indennità del sindaco del capoluogo di Regione). Agguati
dietro l' angolo? Il primo voto segreto è sull' articolo 18 (amnistia e indulto), presentato da Felice Casson
(Pd).
Potrebbe essere l' ultima «curva», prima dello striscione d' arrivo.
Ernesto Menicucci.
Ernesto Menicucci
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24
3 agosto 2014
Pagina 8
Il Resto del Carlino
politica nazionale
Renzi in Egitto, patto per la Libia «Stop ai migranti e
Onu in campo»
Lorenzo Bianchi UN NUOVO prezioso alleato sulla
sponda sud del Mediterraneo per cercare di contrastare
il flusso biblico dei clandestini. Si intuisce questa
filigrana sullo sfondo dell' incontro al Cairo fra il
presidente del Consiglio Matteo Renzi e il capo dello
stato egiziano Abdel Fattah al­Sisi. Dopo lo scontato
appello comune perché si fermi lo spargimento di
sangue a Gaza e perché venga liberato il sottotenente
israeliano Hadar Goldin, Renzi affronta l' inquietante
instabilità della Libia. Come sempre l' approccio è
diretto: «Il 96 per cento dell' immigrazione clandestina
che arriva in Italia viene dalla Libia. Possiamo fare tutti
gli slogan del mondo: se vogliamo risolvere il problema
dell' immigrazione dobbiamo risolvere il problema della
Libia. Siamo qui anche per questo, con il presidente di
un Paese che ha 1.200 chilometri di frontiera con la Libia
e conosce meglio il problema».
AL­SISI assente, ma propone una «strategia a lungo
termine». «La gente ­ osserva ­ emigra per migliorare le
proprie condizioni di vita. Creare lavoro e sviluppo nei
Paesi dai quali partono gli immigrati renderà poco conveniente attraversare il mare e rischiare la vita». Il
presidente del Consiglio italiano vuole che l' Onu mandi subito un inviato in Libia e promette che l' Italia
solleverà il problema in seno al vertice Nato in calendario per il 3 e il 4 settembre. Il Vecchio Continente,
precisa, dovrebbe considerare il Mediterraneo «non una frontiera, ma il cuore dell' Europa». Anche per
Renzi «il legame tra la cooperazione internazionale, e quindi la crescita del benessere, e terrorismo è
innegabile». «Venerdì ­ insiste ­ dopo 27 anni il Parlamento italiano ha approvato una nuova legge sulla
cooperazione allo sviluppo».
A Bengasi sull' onda dell' ultima avanzata dei radicali di Ansar al Sharia è stato appena proclamato un
califfato islamico, benché le elezioni del 25 giugno siano state vinte dai laici. Renzi chiede che sia
«rispettata la volontà dei cittadini», nonostante gli scontri armati nei quali sono già caduti 200 libici. L'
ambasciatore del Regno Unito ha lasciato Tripoli e si è rifugiato a Tunisi affidando il suo saluto a un
tweet. La sede della delegazione britannica è chiusa.
Centocinquantatré deputati eletti il 25 giugno su 200 si sono radunati a Tobruk all' hotel Dar as­Salam, a
porte chiuse. Alla riunione si sono aggiunti anche il premier del governo provvisorio Abdullah al­Thani, il
viceministro dell' interno e reggente del dicastero Saleh Marzaq e il titolare della sanità.
È UN' ESIBIZIONE di muscoli della componente liberale e nazionalista. L' insediamento era in
calendario a Bengasi per domani. Ma il colpo di mano di Ansar al Sharia ha sconvolto tutti i programmi.
Per non essere da meno gli islamici vicini ai Fratelli Musulmani, guidati da Nuri Abu Sahamein, hanno
già indetto una sessione inaugurale alternativa che dovrebbe essere ospitata da Tripoli.
L' Egitto ha chiuso la frontiera con la Libia. I suoi cittadini raggiungono per via di terra l' aeroporto di
Djerba in Tunisia e vengono rimpatriati con un ponte aereo.
L' Egypt Air ha messo a disposizione 4 jet.
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3 agosto 2014
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politica nazionale
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26
3 agosto 2014
Pagina 6
Il Sole 24 Ore
politica nazionale
Missione in Egitto. Renzi ha incontrato il presidente al­Sisi.
«Ue più forte nel Mediterraneo»
Gerardo Pelosi La crisi di Gaza e la
destabilizzazione in Libia richiedono un'
Europa più forte in politica estera che sappia
incoraggiare il ruolo dell' Egitto in tutta la
regione. Matteo Renzi è volato ieri al Cairo da
presidente di turno dell' Unione europea quasi
più che da presidente del Consiglio italiano
per incontrare il neopresidente Abdel Fattah
al­Sisi e dare sostegno al piano di pace
egiziano per un cessate il fuoco sulla striscia
di Gaza. Renzi ha riconosciuto che quella con
l' Egitto resta una partenrship strategica per la
stabilità politica dell' area e per le relazioni
economiche bilaterali.
In un incontro con la stampa, Renzi ha definito
«cruciale» la proposta del Cairo. L' Italia, ha
precisato, «appoggia l' iniziativa egiziana,
perché è l' unica possibilità di uscire dalla crisi
in corso». Per altro verso, secondo il premier,
«abbiamo bisogno di un' Europa ancora più
decisa e forte nella politica estera». L' Unione
europea deve avere un ruolo «più incisivo» nel
Mediterraneo che è «il cuore dell' Europa».
Un tema, questo, che agita il dibattito tra i 28,
dove, ha precisato Renzi (riferendosi alle
candidature tra cui quella dell' italiana
Mogherini al posto di Alto rappresentante) «in questi giorni si stanno riorganizzando gli assetti
istituzionali e ci sarà un nuovo, o una nuova rappresentante della politica estera europea». Ma se non c'
è la capacità di guardare al Mediterraneo in modo diverso, secondo Renzi «l' Europa è debole». Renzi
si è poi associato all' invito per l' immediato rilascio del soldato israeliano rapito ieri, uno degli elementi
che hanno fatto fallire la tregua cui avrebbero dovuto seguire colloqui di pace al Cairo.
Nell' incontro con il premier egiziano Ibrahim Mahlab, il presidente del Consiglio ha accennato alla
collaborazione economica fra Egitto e Italia alla volontà delle imprese di tornare in Egitto una volta risolti
i contenzionsi in corso. «Immagino ­ ha spiegato Renzi ­ cosa accadrà nei prossimi dieci anni se
riusciremo a stabilire pace in questa area del mondo. Immagino investimenti italiani in Egitto e presenza
reciproca perché l' economia egiziana sarà in grado una volta uscita dalla fase di difficoltà di essere
partner fondamentale».
Sull' altra crisi, quella libica, Renzi ha annunciato che l' Italia porrà la questione al centro del vertice
Nato del 4 e 5 settembre in Galles. «Un intervento forte» per Renzi è necessario anche in Libia e siano
le Nazioni Unite a mandare un inviato speciale nel Paese. Nel frattempo occorre però «aiutare le
istituzioni a dar corso al risultato elettorale del 25 giugno». La crisi libica ha un impatto anche sui flussi
migratori. Renzi ha ricordato che proprio dalla Libia arriva il 96% dei migranti. «Se vogliamo risolvere il
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3 agosto 2014
Pagina 6
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Il Sole 24 Ore
politica nazionale
problema dell' immigrazione ­ ha osservato Renzi ­ dobbiamo risolvere il problema Libia».
In piena sintonia, il presidente egiziano al­Sisi per il quale sulla crisi di Gaza «il tempo è un fattore
determinante. Bisogna lavorare velocemente per il cessate il fuoco e fermare l' emorragia di sangue».
Anche sulla Libia, ha detto al­Sisi, non possiamo perdere tempo. A Bengasi gruppi di miliziani hanno
proclamato un emirato islamico pur non avendo conquistato la città e avendo perso le elezioni.
Le operazioni delle milizie devono cessare al più presto secondo al­Sisi. Sull' immigrazione al­Sisi ha
osservato che «la gente emigra per migliorare le proprie condizioni di vita e quindi lottare contro la
povertà significa lottare a lungo termine contro l' immigrazione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
GERARDO PELOSI
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