Comune di Anzola dell`Emilia

Transcript

Comune di Anzola dell`Emilia
COMUNE DI ANZOLA
Mercoledì, 04 maggio 2016
COMUNE DI ANZOLA
Mercoledì, 04 maggio 2016
Cronaca
03/05/2016 Bologna Today
1
San Giovanni in Persiceto, furto con...
03/05/2016 Bologna2000
2
Furto con spaccata per rubare alcolici, un arresto a San Giovanni in...
04/05/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 19
3
Colpo con spaccata al minimarket Colto sul fatto uno dei ladri
Economia e lavoro
03/05/2016 Bologna Today
4
Lavoro nero a Pieve di Cento: chiuso locale di Lap Dance e multa da 14mila...
03/05/2016 Bologna2000
5
Otto lavoratori in "nero" scoperti in un locale di Lap dance a Pieve di...
04/05/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 19
6
Lavoratori in nero al 'Mikonos'
Politica locale
04/05/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 26
CLAUDIO CUMANI
«Abbandono 'un po' di me' e mi lancio nel futuro»
7
Pubblica Amministrazione
04/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 6
BEDA ROMANO
Moscovici: applicazione intelligente del Patto
04/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 6
DINO PESOLE
Per ora conti al riparo
04/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 9
04/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 13
14
Riello: «L' Imu è una zavorra sulle Fiere»
GIUSEPPE LATOUR
Il Demanio spinge sulle dismissioni
04/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 42
PASQUALE MIRTO
Per i rimborsi Imu i dati vanno caricati a mano
04/05/2016 Italia Oggi Pagina 10
CARLO VALENTINI
I bagnini venderanno anche merci
04/05/2016 Italia Oggi Pagina 39
LUIGI OLIVERI
Anticorruzione spuntata se si attenuano i controlli
04/05/2016 Italia Oggi Pagina 39
FRANCESCO CERISANO
Cala il gelo tra Anci e governo
04/05/2016 Italia Oggi Pagina 39
Meno incentivi per le fusioni
04/05/2016 Italia Oggi Pagina 42
Riforma del catasto senza nuove tasse
16
18
I sindaci al Governo: «Subito un decreto per tagliare le sanzioni sul
04/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 42
11
13
Sostituzione edilizia molla per il rilancio
04/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 16
9
MATTEO BARBERO
19
21
24
26
28
29
3 maggio 2016
Bologna Today
Cronaca
San Giovanni in Persiceto, furto con spaccata al
minimarket
I Carabinieri hanno arrestato un 29enne
marocchino, residente a Castelnuovo Bariano
(RO), per furto aggravato in concorso.
Domenica notte, la Centrale Operativa del 112
è stata informata che all' interno di un
minimarket ­in via Giambattista Gornia a San
Giovanni in Persiceto ­ era in atto un furto. Una
pattuglia si è recata sul posto e ha notato che
la vetrata principale del locale era stata
infranta con una pietra rinvenuta sul posto
accanto a delle confezioni di birra. Entrando
nel minimarket, i militari hanno trovato il
29enne che stava ancora rubando, pur avendo
le mani sporche di sangue a causa delle ferite
che si era procurato durante l' effrazione della
vetrata. Il proprietario del negozio si è recato
sul posto e, facendo un inventario di quello che
gli era stato rubato, ha scoperto l' ammanco
del registratore di cassa, che conteneva un
migliaio di euro in contanti, dieci bottiglie di
whisky, quattro bottiglie di vodka, otto bottiglie
di sambuca e sette cartoni di birra, che un
complice del 29enne, non ancora individuato,
era riuscito a portar via al momento della fuga,
avvenuta pochi istanti prima dell' arrivo dei
Carabinieri.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
1
3 maggio 2016
Bologna2000
Cronaca
Furto con spaccata per rubare alcolici, un arresto a
San Giovanni in Persiceto
I Carabinieri del Nucleo Operativo
Radiomobile di San Giovanni i n Persiceto
hanno arrestato un 29enne marocchino,
residente a Castelnuovo Bariano (RO), per
furto aggravato in concorso. Domenica notte,
la Centrale Operativa del 112 è stata informata
che all' interno di un minimarket situato in via
Giambattista Gornia era in atto un furto. Una
pattuglia dei Carabinieri si è recata sul posto e
ivi giunta ha notato che la vetrata principale
del locale era stata infranta con una pietra
rinvenuta sul posto accanto a delle confezioni
di birra. Entrando nel minimarket, i militari
hanno trovato il 29enne che stava ancora
rubando, pur avendo le mani sporche di
sangue a causa delle ferite che si era
procurato durante l' effrazione della vetrata. Il
proprietario del negozio, avvisato dai
Carabinieri, si è recato sul posto e facendo un
inventario di quello che gli era stato rubato ha
scoperto l' ammanco del registratore di cassa,
che conteneva un migliaio di euro in contanti,
dieci bottiglie di whisky, quattro bottiglie di
vodka, otto bottiglie di sambuca e sette cartoni
di birra che un complice del 29enne, non
ancora individuato, era riuscito a portarsi
appresso al momento della fuga, avvenuta
pochi istanti prima dell' arrivo dei Carabinieri.
In sede di rito direttissimo, celebratosi ieri mattina presso il Tribunale di Bologna, l' arrestato, tra l' altro
gravato da precedenti di polizia specifici, è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione,
con l' obbligo giornaliero di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
2
4 maggio 2016
Pagina 19
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
Colpo con spaccata al minimarket Colto sul fatto uno
dei ladri
San Giovanni Arrestato un immigrato 29enne, fuggito il complice
di PIER LUIGI TROMBETTA ­ SAN GIOVANNI
I N PERSICETO ­ FURTO con spaccata ai
danni di un minimarket di via Gornia, nel
centro storico di San Giovanni in Persiceto. Il
colpo è accaduto all' alba dell' altra mattina ed
è riuscito... a metà: uno dei due ladri è stato
arrestato dai carabinieri del radiomobile della
Compagnia di Persiceto. Ma andiamo con
ordine.
«L' altra mattina intorno alle cinque e mezza ­
racconta il proprietario del negozio, l' indiano
Singh Sukhjinzer ­ mi hanno chiamato i
carabinieri informandomi dell' intrusione.
Mi sono precipitato al negozio e dopo un primo
controllo ho visto che erano spariti mille euro
dalla cassa. Ma non solo, perché dall'
inventario che sono riuscito a fare è emerso
che i ladri mi hanno rubato dieci bottiglie di
whisky, quattro bottiglie di vodka, otto bottiglie
di sambuca e sette cartoni di birra».
«PER ENTRARE nel locale ­ prosegue l'
esercente ­, i ladri hanno spaccato una vetrina
laterale con una pietra». Il ladro arrestato è un
marocchino di 29 anni residente a Castelnuovo
Bariano, nel Rodigino. I militari, forse avvisati da qualcuno del vicinato, erano giunti in via Gornia in
tempi brevissimi e sono riusciti a cogliere sul fatto l' immigrato, che fra l' altro nel rompere il vetro della
vetrina si era anche ferito alle mani.
Dopo le prime indagini, i carabinieri hanno scoperto che il 29enne aveva un complice che è riuscito a
fuggire con la refurtiva prima del loro arrivo.
NELLA FUGA, il complice che non è stato ancora identificato, ha abbandonato però alcune confezioni di
birra che sono state rinvenute dai carabinieri assieme alla pietra utilizzata per rompere il vetro. Il 29enne
è stato già processato l' altra mattina con rito direttissimo dal tribunale di Bologna e condannato a un
anno e 4 mesi di reclusione (pena sospesa) con l' obbligo giornaliero di presentarsi a firmare al
Commissariato di polizia di Persiceto.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
3
3 maggio 2016
Bologna Today
Economia e lavoro
Lavoro nero a Pieve di Cento: chiuso locale di Lap
Dance e multa da 14mila euro
Redazione 03 maggio 2016 14:15 Condivisioni
Approfondimenti Bolognina, lavoro nero nei
ristoranti: serrande giù e multa salata 14
marzo 2016 Sabato notte, i Carabinieri della
Stazione di San Giovanni i n Persiceto e del
Nucleo Ispettorato del Lavoro di Bologna , il
personale dell' INAIL, INPS e della Polizia
Amministrativa della Questura di Bologna,
hanno eseguito un servizio finalizzato al
contrasto del lavoro irregolare e alla tutela
della salute e sicurezza dei lavoratori nei
confronti di un locale notturno adibito a "Lap
Dance".
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
4
3 maggio 2016
Bologna2000
Economia e lavoro
Otto lavoratori in "nero" scoperti in un locale di Lap
dance a Pieve di Cento
Sabato notte, i Carabinieri della Stazione di
S a n Giovanni i n Persiceto e d e l N u c l e o
Ispettorato del Lavoro di Bologna, unitamente
al personale di Inail, Inps e della Polizia
Amministrativa della Questura di Bologna,
hanno eseguito un servizio finalizzato al
contrasto del lavoro irregolare e alla tutela
della salute e sicurezza dei lavoratori nei
confronti di un locale notturno adibito a Lap
dance. All' interno del locale, riconducibile a
due Associazioni Culturali con sede a Roma e
a una Società a Responsabilità Limitata con
sede nel bolognese, sono stati identificati
diciotto lavoratori, otto dei quali erano stati
"assunti" completamente in "nero". Oltre alla
sospensione dell' attività, è stata elevata anche
una sanzione amministrativa di 14.000 euro.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
5
4 maggio 2016
Pagina 19
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Economia e lavoro
PIEVE DI CENTO
Lavoratori in nero al 'Mikonos'
­ PIEVE ­ OTTO lavoratori in nero sono stati
scoperti nel locale di lap dance 'Mikonos'.
Oltre alla sospensione dell' attività, è stata
elevata anche una sanzione di 14mila euro. Al
blitz nel locale di lap dance, hanno partecipato
i c a r a b i n i e r i d i Persiceto e d e l n u c l e o
ispettorato del Lavoro di Bologna, l' Inail, l' Inps
e la polizia amministrativa della Questura di
Bologna. Nel locale di proprietà di due
associazioni culturali, una con sede a Roma e
l' altra nel bolognese, sono stati identificati
diciotto lavoratori, otto de quali venivano
impiegati in modo del tutto irregolare.
All' interno del 'Mikonos' il bar è gestito da
Lauro Mosca: «E' stato un controllo di routine ­
spiega ­. I lavoratori all' interno sono seguiti
dalle due associazioni, io mi occupo soltanto
del bar.
La situazione è già stata regolarizzata
ottemperando alla disposizioni delle forze dell'
ordine. La sospensione è stata revocata e
domani (oggi per chi legge) il locale sarà
aperto come sempre».
m. r.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
6
4 maggio 2016
Pagina 26
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Politica locale
CELEBRAZIONI GIUSEPPE GIACOBAZZI IN SCENA FINO A SABATO
«Abbandono 'un po' di me' e mi lancio nel futuro»
Ultima passerella del fortunato spettacolo, più un libro
di CLAUDIO CUMANI CI SONO VOLUTI più di
150 esauriti in giro per l' Italia per convincere
Giuseppe Giacobazzi a dire addio al suo più
recente spettacolo Un po' di me (la
separazione definitiva avverrà da stasera a
sabato al Celebrazioni per le ultime quattro
repliche, sempre alle 21 ma già sold out). Ma,
siccome una memoria bisogna pur lasciarla, il
'poveta romagnolo' ha deciso di affidare a un
libro recante lo stesso titolo (uscito da un paio
di settimane per Sperling e Kupfer) le tracce di
questo successo. «Nel libro non c' è solo il
testo dello spettacolo ­ precisa lui ­ ma ci sono
parti inedite, brani mai andati in scena,
aneddoti di quanto è accaduto in tournée.
Tutto vero, tutto autobiografico».
Ma chiacchierare liberamente dei fatti suoi in
scena non le dà problemi? «Lo dico e lo ripeto:
sono un 'raccontastorie', vado sul palco e
parlo, da buon osservatore, della vita reale. Si
ride insieme. Perché dovrei provare
imbarazzo?
» Nello spettacolo come nel libro affronta
anche un tema serio come quello dell'
inseminazione assistita a cui lei e sua moglie siete ricorsi per far nascere vostra figlia Arianna. Perché
ne ha voluto parlare? «Quel pezzo l' ho scritto quando ancora non sapevo se mia figlia sarebbe nata e l'
ho fatto perché vedevo che la gente impegnata nel nostro stesso percorso si vergognava. Credo ci si
debba vergognare di altre cose».
E adesso, finito uno spettacolo, se ne fa un altro? «Con Un po' di me la sfida era riuscire a doppiare il
precedente Apocalypse. E' andata. In autunno si riparte con un nuovo progetto: prove al teatro Fanin di
Persiceto e poi via verso una nuova avventura».
Cosa si deve aspettare il pubblico? «Del nuovo spettacolo ho scritto solo il finale, manca il titolo e il
resto è tutto da sistemare. Sarà incentrato sui nostri usi e costumi, su come ci muoviamo e come ci
muoveremo. Insomma un salto nel futuro con un piede indietro».
Qual è il segreto del successo? «Se lo sapessi scriverei un manuale e diventerei ricco. Sono 23 anni
che faccio questo mestiere, 10 da dilettante, e ancora mi stupisco per i teatri pieni».
Perché è amato? «Per la sincerità con cui dico quello che vedo e quello che sento».
Lei si chiama Andrea Sasdelli e Giuseppe Giacobazzi è solo il nome d' arte? «No, è il mio personaggio.
Prima sul paco ci andava lui da solo, adesso ci saliamo insieme».
Perché da un po' non la si vede in tv? «Perché non trovo modo di fare quello che faccio in teatro. A
parte Zelig, che mi ha consacrato, non amo molto la tv. Mi piacerebbe recitare in una fiction o in film. Ma
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
7
4 maggio 2016
Pagina 26
<­­ Segue
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Politica locale
bisogna venire a patti con la tournée».
I suoi ricordi più belli? «La prima volta su un palco in Romagna grazie a Duilio Pizzocchi, la radio locale
a Lavezzola e poi il primo applauso a scena aperta agli Arcimboldi di Milano per Zelig.
Era il 2007, non lo dimentico».
In buona sostanza, signor Sasdelli, cos' è la comicità? «Ognuno di noi ride di cose diverse. Per me è la
cattiveria che fa la differenza. E in questo senso i 'Mostri' di Dino Risi sono un traguardo irragiungibile».
CLAUDIO CUMANI
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
8
4 maggio 2016
Pagina 6
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Moscovici: applicazione intelligente del Patto
Previsioni Ue, non scende il debito italiano 2016 ­ «Significativa» deviazione dello 0,5%
dal deficit strutturale
BRUXELLES Pubblicando ieri qui a Bruxelles
le attese previsioni economiche di primavera,
la Commissione europea ha espresso una
visione della congiuntura italiana in linea con
quella del Governo Renzi.
Più interessanti (e politicamente delicate) sono
le attese relative al debito pubblico, che
s e c o n d o l ' e s e c u t i v o comunitario n o n è
destinato a scendere nel 2016. Ciononostante,
Bruxelles ha promesso che valuterà la
Finanziaria 2016, prendendo decisioni
«intelligenti».
Secondo la Commissione, il deficit italiano
sarà del 2,4% nel 2016 e dell' 1,9% nel 2017.
La crescita economica sarà invece dell' 1,1%
quest' anno e dell' 1,3% l' anno prossimo (il
governo italiano punta rispettivamente sull' 1,2
e l' 1,4%). Sul fronte del debito, Bruxelles
prevede che quest' ultimo rimanga stabile nel
2016 rispetto al 2015, al 132,7% del prodotto
interno lordo, con una discesa solo nel 2017 al
131,8% del Pil. Le stime sono in linea con
quelle circolate lunedì sera.
S u l f r o n t e d e l bilancio, la Commissione
definisce la Finanziaria per il 2016 «di
sostegno» all' economia (supportive, in
inglese), tanto che oltre a notare un limitato calo del deficit (al 2,4% del Pil dal 2,6% del 2015) sottolinea
il rischio di un peggioramento del saldo strutturale «di oltre mezzo punto percentuale», anche per via di
un aumento della spesa pubblica dell' 1,5% annuo in termini nominali previsto quest' anno. Questo
balzo è determinato da aumenti salariali e incrementi previdenziali.
Come detto, Bruxelles non si aspetta un calo del debito nel 2016, a differenza del governo. È questo un
aspetto delicato della batteria di dati pubblicata ieri. Nuove regole europee prevedono da quest' anno
che l' Italia debba ridurre il debito di un ventesimo all' anno su tre anni. Le previsioni dell' esecutivo
comunitario confermano che questo obiettivo rischia di non essere centrato nel 2016, anche perché il
governo Renzi ha chiesto l' applicazione di numerose clausole di flessibilità di bilancio.
In cambio di nuovi sforzi sul fronte delle riforme economiche e degli investimenti infrastrutturali, il
ministero dell' Economia ha chiesto managnimità per lo 0,8% del Pil (poco più di 13 miliardi di euro),
rispetto a un massimo consentito dalle regole europee dello 0,75%. Una valutazione della Commissione
su questo delicato aspetto è prevista nella seconda metà del mese. I segnali provenienti da Bruxelles in
queste settimane lasciano aperta la porta a una posizione accomodante.
«Questa Commissione ha delle regole, che sono le regole fissate dal Patto di Stabilità», ha spiegato in
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
9
4 maggio 2016
Pagina 6
Il Sole 24 Ore
<­­ Segue
Pubblica Amministrazione
una conferenza stampa il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici. «È sulla base di queste
regole che prenderà le sue decisioni». Queste saranno «basate sulle regole, ma intelligenti, perché
perseguiamo l' obiettivo della ripresa».
L' uscita conferma il desiderio della Commissione di avere alla luce della difficile situazione
internazionale un atteggiamento conciliante (si veda il Sole 24 Ore di ieri).
Ciò detto, il peggioramento strutturale segnalato in precedenza non è banale. Secondo le regole
europee, è ritenuta significativa e quindi inaccettabile una deviazione dall' obiettivo di pareggio di
bilancio di 0,5% del Pil o superiore. Interpellato sulle conseguenze di questa stima, Moscovici ha detto:
«Valutazioni sulla Finanziaria giungeranno più tardi questo mese. Siamo in discussione con il governo
italiano». Molto, quindi, dipenderà dalla concessione delle clausole di flessibilità.
Più in generale, nel capitolo dedicato all' Italia, la Commissione europea parla di una «crescita
moderata» che dovrebbe continuare nel 2016­2017, grazie a un aumento della domanda interna. L'
occupazione anche dovrebbe continuare a crescere, «più in termini di ore lavorate che di persone
occupate», tuttavia.
Tra i rischi di un rallentamento, secondo Bruxelles, vi sono un possibile calo della domanda globale così
come la perdurante incertezza che ostacola gli investimenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
BEDA ROMANO
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
10
4 maggio 2016
Pagina 6
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
.
Per ora conti al riparo
Non sarà un decimale di crescita (in meno) e
di deficit (in più) a modificare la traiettoria della
finanza pubblica e a pregiudicare la partita con
la flessibilità. di Dino Pesole Le stime diffuse
ieri dalla Commissione europea, da questo
punto di vista, non ostacolano il via libera ai
conti italiani atteso per il prossimo 18 maggio.
Il confronto verte se mai sull' altro
fondamentale parametro, il debito, che
secondo il governo comincerà quest' anno a
scendere dopo oltre sette anni di aumento
ininterrotto, attestandosi al 132,4% del Pil,
mentre per la Commissione Ue la discesa non
vi sarà. Al massimo, ci si può attendere che il
valore si stabilizzi sul risultato del 2015, vale a
dire il 132,7%, e la discesa potrà cominciare a
manifestarsi solo nel 2017, quando il debito è
previsto attestarsi al 131,8 per cento. Anche in
questo caso, pochi decimali (lo 0,3%)
separano le due stime. I toni non paiono
ultimativi. Alla fine, anche sulla base di un
aggiornamento del deflatore del Pil, potranno
esservi ulteriori revisioni, per non pregiudicare
fin d' ora uno degli impegni più rilevanti
assunti dal governo e certificati dai documenti
programmatici approvati lo scorso 8 aprile.
Nel Def si sottolinea in proposito che «l' inversione della dinamica del debito è un obiettivo strategico
del Governo». Segnale importante, da inviare ai mercati e ai partner europei, in presenza di una
duration (la vita media ponderata dei titoli di Stato) che nel 2015 si è attestata a 6,52 anni, mentre il
costo medio annuo dell' indebitamento ha toccato il minimo storico pari allo 0,70%, rispetto all' 1,35%
del 2014.
Il debito preoccupa, conferma Marco Buti, direttore della Dg Affari economici e finanziari della
Commissione. Il che fa ritenere che il via libera ai conti italiani, con annessa la flessibilità prevista per il
2016 (lo 0,75%), sarà accompagnato dalla constatazione della presenza di squilibri macroeconomici
eccessivi e dal rituale richiamo a rispettare il timing di riduzione del debito. Nulla di più, anche alla luce
del reiterato impegno a realizzare incassi da privatizzazioni per lo 0,5 per cento. Ad adiuvandum, ad
ostacolare la discesa del debito pesa la persistente bassa inflazione, ma da questo punto di vista siamo
tristemente in buona compagnia, considerato che quest' anno secondo la Commissione si toccherà nell'
intera Eurozona quota 0,2 per cento.
Nel raffronto tra il 2015 e il 2016, si registra peraltro un peggioramento dello 0,7% nel saldo strutturale
(da ­1,0% a ­1,7%), e dello 0,5% del saldo depurato dagli effetti del ciclo economico (da ­1,1% a ­
1,6%). Una fotografia a regole costanti, scattata in base agli attuali criteri di misurazione biennali dell'
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
11
4 maggio 2016
Pagina 6
Il Sole 24 Ore
<­­ Segue
Pubblica Amministrazione
output gap. Se si riuscirà entro l' anno ad aggiornare il parametro del deficit strutturale (sostituito dall'
evoluzione della spesa pubblica proiettata su un quadriennio), e si modificheranno i criteri di calcolo
della crescita potenziale, quello che ora si configura come uno "scostamento grave" dalle regole
europee potrebbe cedere il passo a una valutazione meno rigida e meccanica dello stato di salute reale
dei conti pubblici. Prevarrà su tutto una valutazione in gran parte politica.
Non sembra proprio questa la stagione per brandire l' arma del rigore a senso unico. Ha ragione il
ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan, quando ricorda che la via maestra per abbattere il debito è
la crescita. Dunque occorre incoraggiare quei paesi che stanno provando a far fronte all' indebolimento
del ciclo internazionale con politiche orientate al sostegno della domanda interna. Che poi il debito vada
ridotto è precondizione assoluta, perché proprio questa continua a essere la principale causa di
vulnerabilità dell' economia italiana, come ha mostrato con assoluta evidenza la «crisi dello spread» che
abbiamo vissuto tra il 2011 e il 2012.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
DINO PESOLE
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
12
4 maggio 2016
Pagina 9
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
L' ANALISI
Sostituzione edilizia molla per il rilancio
Dopo otti anni consecutivi di crisi, nei quali il
settore ha perso il 34% degli investimenti e
oltre mezzo milione di posti di lavoro
contribuendo ad aggravare ulteriormente la
recessione dell' economia italiana, il 2016
potrebbe rappresentare l' anno di svolta per l'
industria delle costruzioni. L' Ance stima un
ripresa modesta (+1%) ma significativa degli
investimenti in ediliza. I livelli pre­crisi restano
lontani anni luce, tuttavia l' inversione di
tendenza potrebbe preludere a un riveglio dell'
edilizia e dei settori connessi (compreso il
calcestruzzo), che da soli rappresentano circa
un terzo del Pil. Dobbiamo essere consapevoli
che senza un recupero dell' edilizia non ci sarà
ripresa stabile e duratura dell' economia nel
suo complesso. Le prospettive di investimento
future sembrano riguardare più il mercato del
recupero, della manutenzione e della
riqualificazione dell' esistente piuttosto che
interessare gli investimenti in nuove abitazioni
e le costruzioni non residenziali. Le misure
fiscali contenute nella legge di stabilità 2016
assumono un ruolo sicuramente importante
per il rilancio del mercato mercato immobiliare
e per l' avvio della ripresa delle costruzioni:
introduzione della detrazione Irpef del 50% per l' acquisto di abitazioni in classe energetica A o B;
conferma della proroga del potenziamento delle agevolazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie e
interventi di efficientamento energetico degli edifici; eliminazione dell' imposizione patrimoniale sulla
prima casa; agevolazioni fiscali per il leasing immobiliare per la prima casa. Anche il social housing
costituisce una potente molla per la ripresa dell' edilizia. Una svolta, sottolinea Carlo Cerami, presidente
di Investire Sgr, potrebbe arrivare da uno strumento ancora poco diffuso in Italia: la sostituzione edilizia.
Il concetto implica la demolizione e la nuova costruzione in loco di edifici vecchi, obsoleti, non a norma.
Un esempio su tutti: in Italia ci sono sei milioni di edifici situati in zone sismiche e il 55% di questi ha più
di 40 anni di vita, con il 70% costruito prima delle norme antisismiche. Un' ottima opportunità per
avviare interventi di sostituzione edilizia. «Questo strumento ­ osserva Cerami ­ non è adeguatamente
contempalto dai piani regolatori dei Comuni mentre potrebbe rappresentare una valida alternativa alle
ristrutturazioni edilizie perché consentirebbe di bonficare alla radice la quota più vecchia del patrimonio
immobiliare nazionale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
13
4 maggio 2016
Pagina 13
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Riforme. In pericolo 28 quartieri su 34
Riello: «L' Imu è una zavorra sulle Fiere»
Dal decreto attuativo della riforma Madia sull'
assetto istituzionale degli enti pubblici e delle
Camere di commercio «potrebbero scatenarsi
effetti profondi sulle fiere, con forti
problematiche su 28 dei 34 quartieri fieristici
italiani»: questi i risultati emersi da un'
indagine dell' Associazione degli enti fieristici
(Aefi)e presentata ieri in occasione di un
convegno sul quadro giuridico ed economico
del sistema fieristico italiano.
In particolare Aefi punta il dito contro il
pagamento dell' Imu. «Da tempo evidenziamo
­ ha detto Riello ­ che i quartieri fieristici sono
soggetti a una classificazione catastale e a una
tassazione che non rispecchiano l' utilizzo
effettivo dei quartieri e le loro funzioni. Gli extra
costi che vengono dalla tassazione s u g l i
immobili pesano sulle singole fiere da 600mila
a 1­1,4 milioni di euro l' anno». I padiglioni
sono assimilati a capannoni industriali mentre
il loro utilizzo è limitato a poche decine di
giorni l' anno. Quindi Riello auspica che l' Imu
applicata alle fiere non superi il 10% di quella
che paga un centro commerciale di pari
superficie.
La tassa potrà sembrare non particolarmente
onerosa ma in realtà pesa molto su un settore colpito da una sorta di effetto domino: la Fiera di Reggio
Emilia è in concordato, quella di Roma lo ha richiesto; hanno alzato bandiera bianca Brixia­ Fiera di
Brescia, la Fiera delle Marche e di Messina; il polo di Bari, in profondo rosso, sta tentando il rilancio con
l' aiuto tecnico di Bologna, che, a sua volta, punta alla holding regionale per trovare le risorse (70
milioni) per ripartire.
Non se la passa meglio l' organizzatore Gl Events Italia che gestisce i poli di Torino e Padova. Un pezzo
di responsabilità però ricade anche sui quartieri improvvisati puntellati (finchè è stato possibile) con
soldi pubblici Secondo dati di Cermes Bocconi, le aree locate nelle manifestazioni fieristiche italiane
sono scivolate di 1,5 milioni di mq dal picco del 2006 al dato (parziale) del 2015, gli espositori di 20mila
unità mentre i visitatori si sono contratti di 3,5 milioni rispetto ai 13,5 milioni.
Un altro aspetto delicato sta, secondo Aefi, nel ruolo rivestito dalle Cdc e dalle Province. Aefi chiede al
Governo «che venga risolta l' incertezza attuale e che venga riconosciuta la specificità delle
partecipazioni delle Cdc nelle fiere. E la pronta definizione dell' assunzione da parte delle Regioni o altri
enti delle quote delle Province e la destinazione da parte dei Comuni dei mezzi sufficienti a sostegno
delle proprie partecipazioni». L' assetto dei quartieri competitivi andrebbe comunque salvaguardato:
dalle fiere passano infatti diversi miliardi di export.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
14
4 maggio 2016
Pagina 13
Il Sole 24 Ore
<­­ Segue
Pubblica Amministrazione
Il ruolo di traino dell' export è riconosciuto dal Governo. «Le fiere hanno un ruolo fondamentale nel
nostro piano triennale ­ ha detto il capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico, Vito
Cozzoli ­ . Lo scorso anno il Governo ha erogato alle fiere finanziamenti per 45 milioni e per quest' anno
il budget ne prevede altri 30 per una serie di eventi. Stiamo lavorando per cercare ulteriori risorse».
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
15
4 maggio 2016
Pagina 16
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Immobili pubblici. Restano da collocare 17mila tra fabbricati e terreni per un valore di 2,6
miliardi
Il Demanio spinge sulle dismissioni
ROMA Vendite, con un contributo
fondamentale al miliardo all' anno di
dismissioni immobiliari certificate dal Def. Ma
anche efficientamenti, con operazioni come i
"federal building": più amministrazioni i n u n
solo edificio e meno affitti da pagare. E
valorizzazioni, con programmi come il
federalismo demaniale o il bando sui fari, che
in estate avrà una nuova edizione. Ieri l'
Agenzia del Demanio ha presentato il suo
report sui risultati conseguiti nel 2015,
mettendo a consuntivo l' attività dell' ultimo
anno.
L' Agenzia ha in gestione 45.397 beni, per un
valore di oltre 59 miliardi. La distribuzione
vede prevalere con l' 85% l' uso governativo,
mentre il demanio storico artistico arriva al 5%,
il patrimonio indisponibile al 6% e il patrimonio
disponibile al 4 per cento (2,6 miliardi). Il
pezzo più importante è proprio quest' ultimo:
17.356 tra fabbricati e terreni che, secondo il
direttore dell' Agenzia, Roberto Reggi «non
sono più strategici».
E, quindi, vanno dismessi.
Queste dismissioni avanzano ormai da anni.
Con l' obiettivo, come dice Reggi, di «portare
a zero il patrimonio disponibile». Nel periodo 2011­2015 le vendite dei beni dello Stato hanno raggiunto
i 568 milioni. A queste, nel quinquennio si aggiungono vendite di beni di altri enti pubblici per 4,6
miliardi. Così, tra il 2010 e oggi sono arrivati risultati costanti: dismissioni per circa un miliardo all' anno.
Nel 2015 ci siamo aggirati intorno ai 946 milioni. «Finalmente si cominciano a vedere risultati veri.
Abbiamo evitato gli abbagli passati dei pacchetti irrealizzabili di dismissioni da decine di miliardi», dice
il sottosegretario al ministero dell' Economia, Pier Paolo Baretta. Il risultato di questo processo è che il
numero degli immobili del Demanio diminuisce, mentre aumenta il loro valore.
Vendere, infatti, non è l' unica strada. Un modo di sfruttare il patrimonio dello Stato è razionalizzare, ad
esempio aumentando la quota di immobili a disposizione degli usi governativi, chiudendo i contratti di
locazione passiva, dove cioè si pagano affitti. I risparmi sulle locazioni passive nel 2015 ammontano a
18 milioni all' anno.
In futuro, la previsione è di incrementare questi numeri, grazie anche al progetto dei federal building.
Ancora, è possibile trasferire gli immobili agli enti locali nell' ambito del federalismo demaniale. Questo
programma nell' ultimo anno ha fatto registrare una forte accelerazione, arrivando a coprire circa il 60%
dei trasferimenti richiesti, per un valore totale di 886,6 milioni. A questi vanno aggiunti 67 immobili
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
16
4 maggio 2016
Pagina 16
Il Sole 24 Ore
<­­ Segue
Pubblica Amministrazione
trasferiti nel quadro del federalismo demaniale culturale.
Infine, vanno citate le valorizzazioni in concessione. Nel 2015 è decollata l' operazione chiamata "Valore
Paese Fari", progetto che coinvolge undici fari, in location suggestive: saranno affidati a privati che li
recupereranno. Attualmente, è in fase di conclusione il bando. Ma in estate ne partirà uno nuovo. «Ogni
anno bisognerebbe lanciare una nuova chiamata», conclude Reggi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
GIUSEPPE LATOUR
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
17
4 maggio 2016
Pagina 42
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
ENTI LOCALI
I sindaci al Governo: «Subito un decreto per tagliare
le sanzioni sul Patto 2015»
Un provvedimento urgente per ridurre le
sanzioni sul Patto d i stabilità e un tavolo di
confronto per la revisione complessiva delle
penalità che colpiscono i Comuni quando
sforano i vincoli di finanza pubblica. È la
richiesta indirizzata ieri dal presidente dell'
Anci Piero Fassino al ministro dell' Economia
Pier Carlo Padoan, con l' obiettivo di arrivare a
un assetto definitivo nel quadro delle regole
contabili. Il tema in queste settimane è già
stato al centro del confronto fra governo e
amministratori locali, soprattutto alla luce del
fatto che le certificazioni sui risultati 2015
mostrano che i Comuni nel complesso hanno
superato di molto gli obiettivi posti dal Patto di
stabilità. Il problema è poi gravissimo per Città
metropolitane e Province, che invece hanno il
larga parte sforato i vincoli del Patto: l e
sanzioni a regime prevedono, in caso di
m a n c a t o r i s p e t t o d e i v i n c o l i d i finanza
pubblica, un taglio pari allo sforamento per i
fondi degli enti locali interessati: tra le ipotesi,
elaborate in vista del varo di un nuovo decreto
enti locali, c' è quella di replicare il tetto allo
scorso anno, quando sono state imposte
sanzioni pari al 20% dello sforamento e
comunque entro il limite del 2% delle entrate correnti.
Intanto ieri i sindaci sono tornati a chiedere il rinvio al 31 maggio del termine per i bilanci di previsione,
scaduto il 30 aprile: il sostegno alla richiesta è arrivato dalle Anci regionali di Lombardia, Marche,
Sicilia, Puglia, Toscana e Veneto.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
18
4 maggio 2016
Pagina 42
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Immobili. Procedure macchinose per le domande definite dal 2012 ad aprile 2016
Per i rimborsi Imu i dati vanno caricati a mano
Si sono aspettati quattro anni per avere il
decreto ministeriale che disciplina le modalità
di effettuazione dei rimborsi dell' Imu versata
allo Stato, ma occorrerà attendere ancora
molto per avere materialmente il rimborso
perché l' applicativo predisposto dal Ministero
è macchinoso, richiedendo l' inserimento
manuale di una pluralità di dati, compresa una
"certificazione di rimborso" firmata
digitalmente.
Insomma, quello che si temeva è accaduto:
niente trasmissione di dati in forma massiva,
ma solo caricamenti manuali, con dovizia di
dati.
S a r à q u i n d i b e n d i f f i c i l e p e r i Comuni
rispettare il termine di 60 giorni concesso dal
Decreto ministeriale 24 febbraio 2016 per il
caricamento di tutte le domande di rimborso
definitive dal 2012 all' aprile 2016.
Intanto non è stato facile per i Comuni capire
che la piattaforma è stata attivata, perché la
procedura è alquanto complessa, dovendo l'
amministratore del sistema autorizzare prima
di tutto se stesso sulla piattaforma "Okeanos",
che regola gli accessi al portale del
Federalismo fiscale, e poi autorizzare gli altri
utenti. Solo dopo questo passaggio risulta visibile la piattaforma relativa alla certificazione dei rimborsi.
Quello che stupisce è l' incredibile quantità di dati che si chiede ai Comuni. Ogni rimborso deve essere
caricato manualmente e per ciascun anno, indicando cognome, nome, data di nascita, luogo di nascita,
indirizzo, domicilio fiscale, codice fiscale, codice Iban, data del versamento, codice tributo, anno d'
imposta, importo versato eccetera, con l' aggiunta di una certificazione di rimborso firmata digitalmente.
Si comprendono le esigenze di verifica sull' effettiva spettanza da parte del contribuente del diritto al
rimborso, ma avere una così bassa considerazione dei Comuni appare poco accettabile. Se il municipio
ha notificato un provvedimento di rimborso vuol dire che ha già effettuato tutte le verifiche che ora il
Ministero pretende di fare con il proprio applicativo. Sarebbe stato sufficiente indicare in modo massivo
pochi dati, quali il codice fiscale, l' importo da versare, l' Iban e la data da cui far decorrere gli interessi,
potendo il Ministero controllare successivamente, anche a campione, i dati di dettaglio per verificare la
veridicità di quanto dichiarato dal Comune.
Tutto questo, considerando che il termine di 60 giorni previsto per caricare gli arretrati ordinatorio,
comporterà per i contribuenti ancora una lunga attesa.
La piattaforma è strutturata per il caricamento non solo dei rimborsi spettanti ai contribuenti ma anche
per le regolazioni tra Comuni e Comuni e tra Comuni e Stato, ed ovviamente non c' è un ordine di
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
19
4 maggio 2016
Pagina 42
Il Sole 24 Ore
<­­ Segue
Pubblica Amministrazione
priorità, ma questo può essere dato dal Funzionario responsabile dell' Imu, che dovrebbe
prioritariamente evadere i provvedimenti di rimborso spettanti ai contribuenti, partendo prima dalle
rimborsi più elevati, per poi, sotto una certa soglia, utilizzare un criterio cronologico.
Occorre, infatti, ricordare che lo Stato, ricevuta tramite la procedura telematica la comunicazione del
rimborso spettante al contribuente, provvede ad effettuare il rimborso entro novanta giorni dalla data di
ricezione. Insomma, c' è molto da fare e molto da aspettare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
PASQUALE MIRTO
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
20
4 maggio 2016
Pagina 10
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Che un tempo erano un' esclusiva dei vu cumprà. Con una delibera del Comune di Rimini
I bagnini venderanno anche merci
C' è già chi sta allestendo lo shop fra le cabine dei bagni
C' erano una volta i vu cumprà lungo la
spiaggia di Rimini. Passavano sotto gli
ombrelloni a offrire orologi e vestiti, i più
temerari stendevano un telo sulla battigia ed
esponevano la merce per poi arrotolare il
«negozio» appena spuntava una divisa. I
bagnini non intervenivano, chi lo aveva fatto
era stato minacciato e picchiato, le cronache
registrano anche alcune risse coi vacanzieri
impauriti in fuga.
Quanti sono stati gli appelli a una maggiore
vigilanza in spiaggia e a scoprire i produttori
dei falsi e le centrali di smistamento? Sì
perché dietro ai vu cumprà c' è il racket, come
dietro la prostituzione. E i racket, se non
colpiti, si ramificano, incominciano a
controllare altre attività e avvelenano una
società.
Ma a nulla sono serviti questi appelli e le
sporadiche operazioni delle forze dell' ordine.
Puntualmente anche in questi primi week end
pre­estivi i vu cumprà sono ricomparsi sul
bagnasciuga.
Perciò il Comune di Rimini ha deciso di
prendere il toro per le corna. Saranno i bagnini
ad offrire ai loro clienti bigiotteria e
abbigliamento, souvenir e cosmetici. Coi bagni
attrezzati per la vendita, i vu cumprà dovranno
arrendersi. Per ora sopravviveranno solo gli improvvisati dispensatori di massaggi, coloro che tra i
lettucci e per venti euro agguantano i punti critici della cervicale, quasi mai con risultati apprezzabili.
Però forse anche per loro il solerte Comune ha pronto la contromossa, consentendo il massaggio (ma
quello professionale) sullo sdraio.
Insomma i bagnini diventano tuttofare e va in soffitta la romantica figura del latin lover da spiaggia che
accoglieva le straniere davvero a braccia aperte senza però tralasciare ogni possibile premura per le
famigliole italiane in villeggiatura. Il bagnino già da qualche tempo è diventato manager, con l' angolo
ristorante accanto all' area giochi, la vasca per l' idromassaggio (a gettone), l' ombrellone con
incorporato il caricabatteria per il cellulare, il pedalò con la pedalata assistita (tariffa doppia).
Ora diventa anche commerciante. Lo stabilisce l' articolo sei dell' ordinanza balneare 2016: «ai
concessionari di stabilimento balneare e di bar­ristorante è consentita l' attività di merchandising».
Potranno vendere di tutto anche se la raccomandazione del Comune (che rilascia l' autorizzazione) per
evitare che la spiaggia si trasformi in un bazar è che i prodotti abbiano qualche attinenza col mare e la
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
21
4 maggio 2016
Pagina 10
<­­ Segue
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
vacanza. Ma in pratica quasi tutti i generi merceologici possono essere fatti rientrare in questo range,
dalle gonne alle borse, dai costumi alle scarpe, dalle tovaglie ai braccialetti. Per i vu cumprà è un colpo
mortale. Il Comune ha promesso tolleranza zero e nei giorni scorsi i vigili urbani hanno sequestrato ad
alcuni senegalesi borse, portafogli ed altri articoli di pelletteria ed elevato verbali e contravvenzioni.
«Sì, è un segnale di tolleranza zero ­spiega il sindaco­ su ogni forma di attività illecita, vendite abusive e
fenomeni di degrado urbano».
I bagnini fiutano il business ma predicano cautela, temono che il Comune faccia marcia indietro. «Non ci
mettiamo a fare i commercianti­ dice Mauro Vanni, presidente della cooperativa bagnini di Rimini Sud­
venderemo prodotti e gadget che facciamo realizzare per la nostra attività».
Vi è già, comunque, chi sta allestendo lo shop tra le cabine. Mentre i bagnini degli altri Comuni
romagnoli sono in rivolta: perché a Rimini sì e altrove no? C' è chi chiede l' intervento della Regione per
uniformare le regole ed evitare una Romagna turistica divisa e litigiosa.
La stagione estiva, prevede l' ordinanza riminese, incomincia non oltre l' ultimo fine settimana di maggio
e termina non prima del secondo fine settimana di settembre.
In questo periodo i bagnini debbono tenere aperti i loro stabilimenti balneari. Accanto ai doveri hanno
ottenuto anche nuovi diritti tra i quali quello al commercio. E dire che solo nel luglio dello scorso anno il
titolare del bagno 9 di Rimini fu multato di 5 mila euro perché s' era messo a vendere frutta e verdura
nella sua spiaggia. Dalla polvere all' altare: adesso è considerato un pioniere.
Dovrebbe essere la prima estate senza abusivi. Si vedrà. La decisione del Comune di Rimini è anche
una risposta al giornale tedesco Bild Zeitung che ha titolato a tutta pagina: «Allarme attentati dell' Isis
sulle spiagge di Italia e Spagna: kamikaze travestiti da ambulanti». Senza poi riprendere la smentita
dell' Intelligence italiana. Comunque senza ambulanti anche l' allarme della Bild cade nel vuoto. C' è da
aggiungere che lo stesso giornale negli anni 90 raccomandò alle sue lettrici di non venire a Rimini,
intitolando: «I vitelloni romagnoli vi attaccano l' Aids».
Vale a dire, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Rimedia il quotidiano inglese, The Sun, secondo il quale
la via Emilia è una delle venti strade più belle del mondo.
Anche per gli albergatori una spiaggia senza abusivi è un passo avanti nel rilancio della riviera, ma
deve riguardare tutte le località. Il presidente dell' Associazione albergatori di Riccione, Luca Cevoli, ha
preparato una ricetta che prevede anche: naturalizzare quello che è stato costruito e asfaltato piantando
molto verde, chiudere tutto il fronte mare alle automobili, creare sull' acqua un atollo con attorno un
parco marino per richiamare turisti.
Intanto si parte lasciando a piedi i vu cumprà. Forse anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro,
centrodestra, verrà a lezione dal suo collega di Rimini, Andrea Gnassi, pidiessino: sulla laguna continua
l' assedio dei venditori abusivi nonostante le promesse pre­elettorali del primo cittadino. Almeno al Lido
si potrebbe forse arginare il fenomeno.
Per i bagnini è un sospiro di sollievo dopo un lungo pingpong, non ancora terminato, con l' Ue sulle
modalità di concessione della spiaggia.
«È da troppo tempo ­dice Simone Battistoni, presidente del sindacato italiano bagnini­ che gli
imprenditori balneari continuano a chiedere maggiore attenzione alla classe politica a difesa della loro
attività» . L' Europa vuole imporre aste pubbliche, i bagnini difendono lo strumento della concessione.
Finora non c' è accordo.
Nei 110 chilometri di costa da Comacchio a Cattolica vi sono 3.445 alberghi per oltre 110.000 camere,
più di 300mila posti letto in alloggi privati e 83mila in campeggi e villaggi turistici, gli stabilimenti
balneari sono 1.600 e occupano a oltre 8.000 persone. Questo bacino turistico (secondo il centro­studi
Nomisma) fattura ogni estate 8 miliardi di euro. L' introito dell' attività di commercio negli stabili balneari
potrebbe aggiungere altri 100 milioni di euro. Premio di consolazione per il de profundis del vecchio
bagnino.
© Riproduzione riservata.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
22
4 maggio 2016
Pagina 10
<­­ Segue
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
CARLO VALENTINI
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
23
4 maggio 2016
Pagina 39
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Alcune riflessioni dopo l' arresto del sindaco di Lodi
Anticorruzione spuntata se si attenuano i controlli
La soppressione dei controlli non giova al
contrasto della corruzione e, comunque, alla
garanzia della legalità dell' azione
amministrativa.
L' arresto per turbativa d' asta disposto nei
confronti del sindaco di Lodi, Simone Uggetti,
fornisce lo spunto per alcune brevi riflessioni
sulla lotta alla corruzione, la riforma­Madia e l'
abolizione dei segretari comunali, perché
proprio il sindaco di Lodi è stato in prima fila
nel caldeggiare fortemente la soppressione
della figura dei segretari.
È un filone di pensiero riformatore che risale
all' inizio degli anni 90, quando con la legge
142/1990 si decise di limitare fortemente l'
attività di controllo preventivo di legittimità dei
Coreco, attribuendo ai segretari comunali l a
funzione di esprimere un parere preventivo di
legittimità.
Nel 1997 la riforma Bassanini diede l' avvio all'
abolizione totale dei controlli preventivi da
parte dei Coreco, ma eliminò anche l' obbligo
di espressione del parere preventivo di
legittimità dei segretari, le cui funzioni ed utilità
vennero, comunque, messe in forte
discussione.
La legge 124/2015 sembra il completamento
di questo lungo percorso di progressiva
dismissione dei controlli preventivi, nel prevedere la definitiva abolizione dei segretari, cui va connessa
indirettamente anche la funzione di consulenza giuridico amministrativa, cui riconnettere comunque
valutazioni sulla legittimità dei provvedimenti.
Non è, ovviamente, detto che l' arresto del sindaco di Lodi implichi la sua colpevolezza; al contrario,
attualmente deve prevalere il principio della non colpevolezza; né è detto che un controllo preventivo di
legittimità interno o esterno avrebbe potuto garantire un presidio efficace.
Tuttavia, negli anni delle riforme sfociate nelle leggi Bassanini, la giustificazione della soppressione dei
Coreco fu che la loro attività non aiutò di certo a scongiurare Tangentopoli.
A distanza di quasi 20 anni dalla riforma Bassanini, però, appare ben possibile affermare che nemmeno
l' eliminazione dei controlli preventivi di legittimità ha contribuito a garantire la legalità dell' azione
amministrativa e una lotta efficace alla corruzione.
Prova ne sia che l' ordinamento si è dovuto dotare proprio di una legge anticorruzione, di un' Autorità
anticorruzione ed ha ripristinato, negli enti locali controlli, affidati guarda caso ai segretari comunali, ma
solo interni e successivi.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
24
4 maggio 2016
Pagina 39
<­­ Segue
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Anche il nuovo codice dei contratti affida all' Anac un potere di «raccomandazione vincolante»,
finalizzato a imporre alle amministrazioni di annullare in autotutela provvedimenti delle procedure di
appalto ritenuti viziati; ma, anche in questo caso, si tratterebbe di una forma spuria di controllo
successivo.
Alla prova dei fatti, l' eliminazione dei controlli non ha sortito oggettivamente buoni effetti. Forse,
valutando con attenzione la diffusione estrema di corruzione e illegalità negli enti locali, si sarebbe in
tempo per rivalutare l' opportunità di eliminare un presidio quale è sempre stato la figura del segretario
e considerare di ripristinare funzioni di controllo agili, ma preventivi. Il sistema, alla luce dei fatti, sembra
reclamarli.
© Riproduzione riservata.
LUIGI OLIVERI
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
25
4 maggio 2016
Pagina 39
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Fermo al Mef il dl con la riduzione delle sanzioni per il Patto 2015. Fassino scrive a Padoan
Cala il gelo tra Anci e governo
Sfumata la proroga bilanci. Decreto legge in ritardo
Anci e governo ai ferri corti. Dopo mesi di
idillio, tra l' Associazione guidata da Piero
Fassino e l' esecutivo dell' ex sindaco Matteo
Renzi i rapporti non sono mai stati così tesi.
Nessuno lo dice chiaramente, ma in via dei
Prefetti la delusione per il mancato rinvio dei
bilanci è tanta. Fassino ha sperato fino alla fine
in una proroga in zona Cesarini, ma la
richiesta dell' ultim' ora al ministro dell' interno
Angelino Alfano di una convocazione d'
urgenza della Conferenza stato­città per
deliberare il rinvio dei preventivi 2016 al 31
maggio, è caduta nel vuoto. E ora che la
deadline del 30 aprile è scaduta, la proroga
con decreto ministeriale non è più
tecnicamente possibile e a riaprire i termini
potrebbe essere solo una norma di legge. Una
soluzione impervia dal punto di vista giuridico
e istituzionale che però, a quanto pare,
nessuno al ministero dell' interno e a palazzo
Chigi sembra aver voglia di intraprendere.
Anche perché, osservano al Viminale, se l'
Anci fosse stata davvero interessata alla
proroga, avrebbe dovuto far pervenire la
richiesta nell' ultima Conferenza stato­città,
quella del 14 aprile. Così non è stato e a quel
punto il Mininterno non ha più potuto prendere
in considerazione un' istanza giunta a un solo
giorno dalla scadenza.
L' Anci la pensa in modo diametralmente opposto. «Ci speravamo», confessa il sindaco di Lecce e
vicepresidente Anci, Paolo Perrone. «Avevamo ricevuto rassicurazioni in tal senso perché
oggettivamente quest' anno i comuni, tra coincidenza al 30 aprile delle scadenze per i preventivi 2016 e
i consuntivi 2015 e avvio delle nuove regole contabili, sono in grande difficoltà».
Al ministero ribattono che la sovrapposizione di scadenze al 30 aprile era nota da tempo (e
precisamente dal 18 febbraio quando in Stato­città si decise di far slittare i conti di un ulteriore mese
rispetto al 31 marzo) ma l' Anci se ne è ricordata solo l' ultimo giorno utile, mantenendo fino a quel
momento un atteggiamento attendista rispetto al rinvio. E al paventato pericolo di scioglimento per le
amministrazione ritardatarie (tra cui ce ne sono molte illustri come Milano, Lecce e Torino dove il
bilancio è stato approvato solo in giunta ma non in consiglio) dal Viminale si ricorda che, di fatto, i
sindaci avranno comunque tempo fino a fine maggio per varare i preventivi se si considerano i 20 giorni
di tolleranza previsti dal Tuel (art. 141 Tuel) e la ragionevolezza dei prefetti che, promettono al Viminale,
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
26
4 maggio 2016
Pagina 39
<­­ Segue
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
di certo non scioglieranno un' amministrazione ritardataria sapendo che di lì a qualche giorno
convocherà il consiglio per approvare il bilancio.
Come dire, i sindaci possono comunque stare tranquilli.
Ad agitare i rapporti tra Anci ed esecutivo c' è anche il tema delle sanzioni per lo sforamento del Patto
2015.
L' Anci vorrebbe che, come accaduto l' anno scorso, anche quest' anno venga messo un tetto alle
penalizzazioni economiche in caso di mancato rispetto dei vincoli (la sanzione dovrebbe essere limitata
al 20% dello sforamento, fino ad un massimo del 2% delle entrate correnti dell' ente). E chiede l'
abolizione del divieto assoluto di nuove assunzioni per chi sfora. Il tutto dovrebbe essere contenuto in
un provvedimento d' urgenza che sembrava di imminente emanazione e invece sembra impantanato
nelle sabbie mobili del Mef dove sta incontrando più di una resistenza.
Ecco perché, ieri, Fassino ha preso carta e penna per ribadire al ministro Pier Carlo Padoan la richiesta
di un decreto legge. «L' aumento dei casi di sforamento del Patto, circa 150 comuni nel 2015, riguarda
soprattutto gli enti di piccole dimensioni, che sono quelli più colpiti dalla riduzione di risorse subìta nel
2015 per l' avvio del sistema perequativo basato sui fabbisogni e sulle capacità fiscali standard», ha
osservato il sindaco di Torino. «La dimensione delle sanzioni è complessivamente piccola, circa 90
milioni sulla base della regola vigente, ma di forte impatto sugli equilibri degli enti coinvolti: in un terzo
dei casi la sanzione supera il 15% delle entrate correnti dell' ente con evidente insostenibilità per i
bilanci dei comuni interessati».
FRANCESCO CERISANO
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
27
4 maggio 2016
Pagina 39
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Novità nella distribuzione dei bonus
Meno incentivi per le fusioni
Meno incentivi per le nuove fusioni, specie se
a intraprendere tale strada saranno i comuni di
maggiori dimensioni. È l' effetto delle rinnovate
modalità di distribuzione dei bonus,
disciplinate dal recente decreto del ministero
dell' interno 26 aprile 2016. In pratica, tale
provvedimento dà attuazione all' art. 1, comma
18, lettera a), legge 208/2015, che, a decorrere
dal 1° gennaio 2016, ha incrementato il
contributo straordinario erogato dalla Stato,
portandolo dal 20 al 40% dei trasferimenti
erariali attribuiti per l' anno 2010 ai comuni
interessati. Tuttavia, la premialità è
ovviamente contingentata allo stanziamento
finanziario annualmente previsto, che
attualmente vale 30 milioni. Per evitare che i
grandi comuni possano accaparrarsi quasi
tutta la torta, la norma fissa un massimale pari
a 2 milioni di euro per ciascuna fusione.
Questo anche perché, dopo la legge Delrio (l
56/2014), la strada della fusione inizia ad
essere considerata anche da enti medio­
grandi, specialmente nella variante della c.d.
fusione «per incorporazione».
È chiaro che, all' aumentare della dimensione
dei comuni coinvolti, cresce la dimensione dei
trasferimenti storici, che rappresenta la base
per calcolare il contributo. Ma anche la
fissazione del «tetto» potrebbe non bastare. Per rendersene conto è sufficiente dare un' occhiata alla
tabella di riparto del contributo 2016, anch' essa appena diffusa dal Viminale: da essa emerge che ad
oggi le fusioni che prendono il massimo (come detto, 2 milioni di euro) sono appena tre.
Se nei prossimi anni il fenomeno dovesse intensificarsi, ecco che le risorse potrebbero non bastare per
tutti. In tal caso, il legislatore ha stabilito una priorità a favore delle fusioni o incorporazioni aventi
maggiori anzianità, che il decreto ha quantificato assegnando un coefficiente di maggiorazione del 4%
per quelle con anzianità di un anno, incrementato del 4% per ogni anno di anzianità aggiuntiva fino al
40% per quelle con anzianità pari a 10 anni. È ovvio che ciò, in caso di invarianza dello stanziamento,
determinerà una penalizzazione per le nuove fusioni, già private dell' altro incentivo previsto fino al
2015, ovvero la temporanea esclusione dai vincoli di finanza pubblica.
© Riproduzione riservata.
MATTEO BARBERO
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
28
4 maggio 2016
Pagina 42
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Richiesta del presidente Spaziani Testa
Riforma del catasto senza nuove tasse
«La conferma, da parte del viceministro dell'
economia Luigi Casero, del fatto che la riforma
del catasto, quando sarà realizzata, avrà come
punto fermo la verifica a livello comunale del
rispetto del principio dell' invarianza di gettito,
è importante. È, peraltro, del tutto coerente
con l' impostazione che sul tema ha il Def, nell'
ambito del quale il governo rileva che una
riforma del catasto potrà essere varata solo
dopo che saranno stati valutati in modo
accurato gli effetti di gettito e distributivi sui
contribuenti». L' ha dichiarato il presidente di
Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, che in
precedenza aveva affermato che «il fatto che il
governo precisi nel Def che la riforma del
catasto non possa essere ancora attuata per
via della necessità di «valutare in modo
accurato gli effetti di gettito e distributivi sui
contribuenti», costituisce una conferma delle
motivazioni che avevano indotto Confedilizia a
chiedere e ottenere, nel giugno scorso, di non
approvare il decreto legislativo che era stato
predisposto, che non conteneva adeguate
garanzie sul rispetto del principio dell'
invarianza di gettito». «In particolare», aveva
aggiunto il presidente Spaziani Testa,
«Confedilizia aveva insistito per l' applicazione
a livello comunale (controllabile, quindi) e non
nazionale (del tutto incontrollabile) di tale principio, al quale la delega condizionava la revisione del
catasto. Ed è evidente che un' applicazione seria di un principio così fondamentale impedisce di
trasformare la revisione del catasto nell' occasione per aumentare un livello di tassazione sugli immobili
già soverchiante».
© Riproduzione riservata.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
29

Documenti analoghi

Comune di Anzola dell`Emilia

Comune di Anzola dell`Emilia Un incendio di vaste dimensioni ha distrutto un' azienda che commercia funghi. E' successo questa notte a San Pietro in Casale, in via Amendola. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che h...

Dettagli

Comune di Anzola dell`Emilia

Comune di Anzola dell`Emilia registra due prime assolute con 14'20" di Jirí Kylián, duetto estratto dall' opera 27'52" dove l' accento è posto sul tempo non solo come durata ma anche in senso lato, e "L' eco dell' acqua" di Ph...

Dettagli

Comune di Anzola dell`Emilia

Comune di Anzola dell`Emilia anzolese, una volta che il provvedimento è stato reso noto. "Nulla è già stato deciso, abbiamo un preparere positivo del ministero dell' Interno ma abbiamo organizzato 15 incontri per parlare con t...

Dettagli

Comune di Anzola dell`Emilia

Comune di Anzola dell`Emilia neghiamo continuamente. Il grande amore comporta grande dolore, è in questa ambiguità straordinaria che la vita dà il meglio di sé». Quartetto Nous. Premiati dal pubblico di Bologna Festival come m...

Dettagli

3 agosto 2014 - Il Comune di Gatteo

3 agosto 2014 - Il Comune di Gatteo monetario (0,3%) a Prometeia (0,3%) al Centro studi Confindustria (0,2%) alla Banca d' Italia (0,2%) al Ref di Milano(0). Ultimo in ordine di tempo è uscito il rapporto del Cer di Roma, che "vede" ...

Dettagli