Rassegna stampa 18-09-2014

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Rassegna stampa 18-09-2014
COMUNE DI RUSSI
Giovedì, 18 settembre 2014
COMUNE DI RUSSI
Giovedì, 18 settembre 2014
Prime Pagine
18/09/2014 Prima Pagina
1
Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
18/09/2014 Prima Pagina
2
La Voce di Romagna
cultura e turismo
18/09/2014 La Voce di Romagna Pagina 14
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Fab e i fiori oggi a Russi
18/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 9
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L' APPUNTAMENTO TRADIZIONALE
18/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 9
5
I volontari animano la festa di Russi
18/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 25
GIORDANO ALESSANDRA
Marcello Sutera, profeta in patria
6
politica locale
18/09/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 5
8
Emergenza sbarchi dal Nord Africa La provincia accoglierà 190...
pubblica amministrazione
18/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 8
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2.
18/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 17
CESARE PERUZZI
A Firenze patto per la crescita
18/09/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 33
CLAUDIO GATTI
Vent' anni di occasioni perse dall' Italia
18/09/2014 Italia Oggi Pagina 1
PIERLUIGI MAGNASCHI
Renzi ha scosso la foresta pietrificata di un sistema arrugginito e...
18/09/2014 Italia Oggi Pagina 14
ISHMAEL
Il prefetto di Bologna, dicono a sinistra, dovrebbe finire in un campo in...
18/09/2014 Italia Oggi Pagina 30
ANDREA MASCOLINI
Elenco Anac delle centrali di committenza aperto a città...
18/09/2014 Italia Oggi Pagina 30
MATTEO BARBERO
Imu D, tagli per 170 mln, ma arriva un bonus da 49
18/09/2014 Italia Oggi Pagina 30
FRANCESCO CERISANO
Imu non profit verso la proroga
18/09/2014 Italia Oggi Pagina 30
Tasi, proprietari e inquilini senza solidarietà
FRANCESCO CERISANO
16
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sport
18/09/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 37
Finale regionale per la Buscherini
18/09/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 9
BASKET CLUB RUSSI
18/09/2014 La Voce di Romagna Pagina 27
Troneo Maurizio Crociati vince all'Asd Torre Pedrera Battuto in finale...
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Il Resto del Carlino (ed.
Ravenna)
Prima Pagina
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La Voce di Romagna
Prima Pagina
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18 settembre 2014
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La Voce di Romagna
cultura e turismo
IN PILLOLE.
Fab e i fiori oggi a Russi
Il Giardino della Rocca di Russi sarà animato
dalle band locali con la partecipazione, sabato,
di una band della Repubblica Ceca. I concerti
inizieranno alle ore 21 ad eccezione di
domenica (ore 16). Oggi si esibiranno Fab e i
fiori & altri, domani toccherà ai russiani Old
number 6, i Puret & altri.
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Il Resto del Carlino (ed.
Ravenna)
cultura e turismo
L' APPUNTAMENTO TRADIZIONALE
IERI SERA ha aperto i battenti la fira di Sett
Dulur: suoni e le luci delle giostre, stand
gastronomici per tutti i gusti, un appuntamento
da non perdere per i russiani e non solo. Tante
anche le mostre. Ma il piatto forte è il
volontariato.
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Il Resto del Carlino (ed.
Ravenna)
cultura e turismo
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I volontari animano la festa di Russi
IL BEL tempo e la grancassa della banda Città
di Russi hanno salutato l' apertura della Fira di
Sett Dulur, e con loro i suoni e le luci delle
giostre, le grida festose dei piccoli e i sorrisi
dei grandi e gli odori provenienti dalle pentole
fumanti nelle cucine allestite in strada, in cortili
e aree verdi dai centinaia di volontari di
associazioni cattoliche, sportive e politiche.
Sono migliaia i russiani e i v i s i t a t o r i c h e
provano il menu della Fira non solo nei
ristoranti, ma anche negli stand del
volontariato, che si sono moltiplicati: ai cinque
storici, con presenza almeno ultraventennale,
(Baseball Godo, Oratorio don Bsco, Circolo
Anspi Jolly, Italia Cuba e Amici di padre
Giorgio), se ne sono aggiunti altri. Lo Sci Club
Scarpantibus e l' associazione ciclistica Bertolt
Brecht sono in pista da 9 anni.
«Da noi però niente menù della Fira ­ spiega
Giuseppe Verità ­ noi offriamo 'e scartoz lov de
piscator', abbiamo iniziato infatti coi coni di
pesce fritto, ma oggi abbiamo anche 60 posti
seduti». Da tre anni sono apparsi nel cortile
municipale il Nucleo volontari della Protezione
civile, attrezzatissimo, con 40 volontari che offrono il menù tipico: cappelletti e bel e cot e in via Trieste l
'Olimpia Russi' insieme alla Bocciofila, dove in cucina ci sono i genitori delle pallavoliste russiane e i
bocciofili. «Siamo in una bella posizione ­ dice Marina Fiorentini ­ e con l' incasso acquistiamo divise
borse». A pochi metri ha debuttato il Basket Club Russi. «Proviamo ? commenta la presidente Carla
Capucci ­ qui lavorano una trentina di volontari, i genitori e gli atleti delle squadre maggiori. Abbiamo 60
posti seduti. Il cappelletto è il nostro piatto forte». Il Baseball Godo ha uno stand da 320 posti, è alla Fira
da una trentina d' anni.
«QUESTO stand è fondamentale per sostenere la nostra attività» commenta Renzo Casali, fondatore
della società sportiva. Se le società, come l' oratorio don Bosco e il circolo Jolly, con la festa finanziano
le attività sul territorio, i frutti del lavoro degli stand Amici di padre Giorgio e Amicizia Italia Cuba, va
oltremare. «L' incasso contribuisce all' acquisto di attrezzature che inviamo a Cuba» spiega Giuliana
Liverani. «Compriamo strumenti necessari a sostenere scuole e attività avviate dalla parrocchia di
padre Giorgio Nonni sulle Ande peruviane ­ spiega il fratello del missionario Claudio Nonn ­. Sono un
centinaio i volontari dell' Operazione Mato Grosso impegnati allo stand».
Claudia Liverani.
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Il Resto del Carlino (ed.
Ravenna)
cultura e turismo
CONCERTO DOMANI SERA A CERVIA AL TEATRO COMUNALE.
Marcello Sutera, profeta in patria
Il 37enne presenterà il suo album d' esordio 'The Start point'
DOPO IL successo registrato all' isola d' Elba
e a Livorno, dove si è esibito in concerto,
domani il bassista cervese Marcello Sutera
arriverà a Cervia, al teatro Comunale, per
presentare l' album d' esordio 'The Start Point',
frutto di illustri collaborazioni ed esperienze
musicali maturate negli ultimi anni.
«L' album ­ racconta Sutera ­ è il risultato di un
lungo lavoro e di un progetto realizzato
insieme ai pianisti Alessandro Altarocca, di
Bologna, e Nicola Peruch, di Ravenna, che
sono coautori dei brani e coproduttori dell'
album».
Il disco, in uscita negli store digitali Nightwalk,
raccoglie nove brani di jazz elettrico con
contaminazioni fusion.
«Il mio percorso musicale ­ continua Sutera ­
non è stato facile, ma grazie a ottimi
collaboratori sono riuscito a realizzare il mio
sogno, quello di racchiudere in un solo disco i
massimi esponenti del jazz mondiale».
NATO nella 'città del sale' 37 anni fa, il
bassista ha suonato con grandi artisti del jazz,
come Frank Gambale, Dennis Chambers, Eric
Marienthal, Scott Henderson, Peter Erskine, Lenny White, Gary Novak, Marc Sherman, Bob
Franceschini, Rassel Peterson, Walfredo Rayes, Nick D' Virgilio.
Insieme ai suoi compagni di viaggio, Sutera ha registrato, dal 2011 al 2013, l' album 'The Start Point'
raccogliendo le varie collaborazioni, tutte incise dal vivo presso il Duna studio, xollettivo Funk Studio a
Russi e il Giardino del suono studio di Cesenatico.
Fondamentale per la riuscita del progetto anche la collaborazione di musicisti italiani come Fabio
Nobile, Giorgio Secco, Alessandro Fariselli, Stefano Serafini, Federico Tassani, Simone La Maida,
Simone Migani, Massimiliano Rocchetta.
«Ora ­ conclude Sutera ­ sono molto orgoglioso di presentare l' album nella mia città, con una
formazione di grandi musicisti, ed è un onore poter avere come pubblico i miei amici e i miei
concittadini».
Sul palco, insieme a Sutera, Altarocca e Peruch (impegnato attualmente come pianista di Zucchero
Fornaciari), ci saranno anche il saxofonista Javier Eduardo Maffei e due ospiti d' eccezione come Fred
Wesley, storico trombonista americano, collaboratore di James Brown e Ray Charles, e il batterista Lee
Pearson, di Baltimora.
Il concerto è in programma domani al teatro Comunale di Cervia alle 21.30 (platea e palchi 12 euro,
loggione 8 euro).
Alessandra Giordano.
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Il Resto del Carlino (ed.
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cultura e turismo
GIORDANO ALESSANDRA
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Corriere di Romagna
(ed. Ravenna­Imola)
politica locale
Emergenza sbarchi dal Nord Africa La provincia
accoglierà 190 profughi
La prefettura rende noti i numeri dell' accoglienza: 37 migranti saranno ospitati in città Al
momento sono 78 le persone che hanno chiesto asilo politico in carico al Comune di
Ravenna.
RAVENNA. Senza sosta si ripete ogni giorno il
dramma degli sbarchi di migranti provenienti
dalle coste del nord Africa. Dalla Prefettura
arriva il numero dei profughi assegnati alla
provincia di Ravenna, 190 in tutto, 37 in città,
entrati in Italia grazie all' operazione Mare
Nostrum. Una fitta rete di soggetti ­ dalle
cooperative sociali, alle associazioni religiose,
alla protezione civile ­ si sono attivati per
accogliere e gestire le persone affidate. La
rete della solidarietà vede impegnate
cooperative come Persone un movimento di
Ravenna, La Traccia di Conselice, la
protezione civile di Lugo, la consulta del
volontariato di Cervia, la Caritas, l'
associazione Papa Giovanni XXIII di Faenza,
la parrocchia di San Rocco che si occupano di
garantire un alloggio in alberghi a
Bagnacavallo, Cervia e Punta Marina, in
appartamenti o strutture e si preoccupano di
provvedere al vitto. A ciascun migrante
vengono assegnati ogni giorno 2,5 euro. «Da
tempo ­ spiega la presidente della cooperativa
Persone in movimento, Simona Centonze ­ ci
occupiamo di progetti sociali in favore dei
richiedenti asilo: attualmente seguiamo 17
migranti, tutti maggiorenni per lo più
provenienti dall' Africa. Li accogliamo in
appartamenti, suddivisi in piccoli nuclei, sono affiancati da operatori che si occupano del loro
orientamento e del percorso per l' ottenimento dello status di rifugiato. La nostra gestione punta all'
autonomia, frequentano corsi di italiano, ma non hanno l' autorizzazione a lavorare nei primi sei mesi
perché il primo permesso di soggiorno per richiesta asilo non lo per mette. Dalla mia esperienza ho
compreso che chi pensa di avere un' alternativa non lascia il proprio paese, queste sono persone in
fuga, spesso perseguitate per motivi politici, religiosi, afflitti dalla guerra o dall' indigenza». Se la
prefettura coordina gli afflussi, offrono supporto anche la Provincia e il Comune, quest' ultimo coinvolto
nell' accoglienza dal 2001 in base al sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Al
momento sono 78 i richiedenti asilo in carico al Comune, fa sapere Mario Silvestri dell' ufficio Politiche
per l' immigrazione, quota diversa da quella assegnata dalla prefettura nell' ambito dell' operazione
Mare Nostrum. «Negli incontri mensili del tavolo della povertà, ci occupiamo ­ racconta l' assessore ai
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Corriere di Romagna
(ed. Ravenna­Imola)
politica locale
servizi sociali Giovanna Piaia ­ anche dei ri chiedenti asilo, cerchiamo di modulare interventi a seconda
dei bisogni emergenti. Elaboriamo progetti rivolti a tutti i soggetti senza fissa dimora, siano stranieri o
italiani. Il 17 ottobre, in occasione della giornata mondiale della povertà ho chiesto tramite le
associazioni di categoria ai ristoranti se vogliono offrire un pasto a una famiglia senza casa o indigente,
come gesto concreto».
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
2.
2.Le disposizioni di cui al presente articolo non
si applicano in presenza di figli minori, di figli
maggiorenni incapaci o portatori di handicap
grave ovvero economicamente non
autosufficienti. 3.L' ufficiale dello Stato civile
riceve da ciascuna delle parti personalmente
la dichiarazione che esse vogliono separarsi
ovvero far cessare gli effetti civili del
matrimonio o ottenerne lo scioglimento
secondo condizioni tra di esse concordate.
Allo stesso modo si procede per la modifica
delle condizioni di separazione o di divorzio. L'
accordo non può contenere patti di
trasferimento patrimoniale. L' atto contenente l'
accordo è compilato e sottoscritto
immediatamente dopo il ricevimento delle
dichiarazioni di cui al presente comma. L'
accordo tiene luogo dei provvedimenti
giudiziali che definiscono, nei casi di cui al
comma 1, i procedimenti di separazione
personale, di cessazione degli effetti civili del
matrimonio, di scioglimento del matrimonio e
di modifica delle condizioni di separazione o di
divorzio. 4.All' articolo 3, al secondo capoverso
della lettera b) del numero 2 del primo comma
della legge 1° dicembre 1970, n. 898, dopo le
parole «trasformato in consensuale» sono
aggiunte le seguenti: «, ovvero dalla data
certificata nell' accordo di separazione raggiunto a seguito di convenzione di negoziazione assistita da
un avvocato ovvero dalla data dell' atto contenente l' accordo di separazione concluso innanzi all'
ufficiale dello Stato civile.». 5.Al decreto del Presidente della Repubblica 3 novembre 2000, n. 396 sono
apportate le seguenti modificazioni: a) all' articolo 49, comma 1, dopo la lettera g­bis), è aggiunta la
seguente lettera: «g­ter) gli accordi di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio
ricevuti dall' ufficiale dello Stato civile;»; b) all' articolo 63, comma 1, dopo la lettera g), è aggiunta la
seguente lettera: «g­ter) gli accordi di separazione personale, di scioglimento o di cessazione degli
effetti civili del matrimonio ricevuti dall' ufficiale dello Stato civile, nonché di modifica delle condizioni di
separazione o di divorzio;»; c) all' articolo 69, comma 1, dopo la lettera d­bis), è aggiunta la seguente
lettera: «d­ter) gli accordi di separazione personale, di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del
matrimonio ricevuti dall' ufficiale dello Stato civile;». 6.Alla Tabella D), allegata alla legge 8 giugno 1962,
n. 604, dopo il punto 11 delle norme speciali inserire il seguente punto: «11­bis) Il diritto fisso da esigere
da parte dei Comuni all' atto della conclusione dell' accordo di separazione personale, ovvero di
scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio, nonché di modifica delle condizioni di
separazione o di divorzio, ricevuto dall' ufficiale di Stato civile del Comune non può essere stabilito in
misura superiore all' imposta fissa di bollo prevista per le pubblicazioni di matrimonio dall' articolo 4
della tabella allegato A) al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n 642». 7.Le
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Il Sole 24 Ore
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disposizioni del presente articolo si applicano a decorrere dal trentesimo giorno successivo all' entrata
in vigore della legge di conversione del presente decreto. Capo IV Altre misure per la funzionalità del
processo civile di cognizione ARTICOLO 13 Modifiche al regime della compensazione delle spese 1.All'
articolo 92 del Codice di procedura civile, il secondo comma è sostituito dal seguente: «Se vi è
soccombenza reciproca ovvero nel caso di novità della questione trattata o mutamento della
giurisprudenza, il giudice può compensare, parzialmente o per intero, le spese tra le parti.». 2.La
disposizione di cui al comma 1 si applica ai procedimenti introdotti a decorrere dal trentesimo giorno
successivo all' entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. ARTICOLO 14
Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di cognizione 1.Dopo l' articolo 183 del Codice di
procedura civile è inserito il seguente: «183­bis. (Passaggio dal rito ordinario al rito sommario di
cognizione) ­ Nelle cause in cui il tribunale giudica in composizione monocratica, il giudice nell' udienza
di trattazione, valutata la complessità della lite e dell' istruzione probatoria, può disporre, previo
contraddittorio anche mediante trattazione scritta, con ordinanza non impugnabile, che si proceda a
norma dell' articolo 702­ter e invita le parti ad indicare, a pena di decadenza, nella stessa udienza i
mezzi di prova, ivi compresi i documenti, di cui intendono avvalersi e la relativa prova contraria. Se
richiesto, può fissare una nuova udienza e termine perentorio non superiore a quindici giorni per l'
indicazione dei mezzi di prova e produzioni documentali e termine perentorio di ulteriori dieci giorni per
le sole indicazioni di prova contraria.». 2.La disposizione di cui al comma 1 si applica ai procedimenti
introdotti a decorrere dal trentesimo giorno successivo all' entrata in vigore della legge di conversione
del presente decreto. ARTICOLO 15 Dichiarazioni rese al difensore 1.Al Codice di procedura civile,
dopo l' articolo 257­bis è aggiunto il seguente: «257­ter. (Dichiarazioni scritte) ­ La parte può produrre,
sui fatti rilevanti ai fini del giudizio, dichiarazioni di terzi, capaci di testimoniare, rilasciate al difensore,
che, previa identificazione a norma dell' articolo 252, ne attesta l' autenticità. Il difensore avverte il terzo
che la dichiarazione può essere utilizzata in giudizio, delle conseguenze di false dichiarazioni e che il
giudice può disporre anche d' ufficio che sia chiamato a deporre come testimone.». ARTICOLO 16
Modifiche alla legge 7 ottobre 1969, n. 742 e riduzione delle ferie dei magistrati e degli avvocati e
procuratori dello Stato 1.All' articolo 1 della legge 7 ottobre 1969, n. 742 le parole «dal 1° agosto al 15
settembre di ciascun anno» sono sostituite dalle seguenti: «dal 6 al 31 agosto di ciascun anno». 2.Alla
legge 2 aprile 1979, n. 97, dopo l' articolo 8, è aggiunto il seguente: «Articolo 8­bis (Ferie dei magistrati
e degli avvocati e procuratori dello Stato) ­ Fermo quanto disposto dall' articolo 1 della legge 23
dicembre 1977, n. 937, i magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, nonché gli avvocati e
procuratori dello Stato hanno un periodo annuale di ferie di trenta giorni.». 3.Le disposizioni di cui ai
commi 1 e 2 acquistano efficacia a decorrere dall' anno 2015. 4.Gli organi di autogoverno delle
magistrature e l' organo dell' avvocatura dello Stato competente provvedono ad adottare misure
organizzative conseguenti all' applicazione delle disposizioni dei commi 1 e 2. Capo V Altre disposizioni
per la tutela del credito nonchè per la semplificazione e l' accelerazione del processo di esecuzione
forzata e delle procedure concorsuali ARTICOLO 17 Misure per il contrasto del ritardo nei pagamenti
1.All' articolo 1284 del Codice civile dopo il terzo comma sono aggiunti i seguenti: «Se le parti non ne
hanno determinato la misura, da quando ha inizio un procedimento di cognizione il saggio degli
interessi legali è pari a quello previsto dalla legislazione speciale relativa ai ritardi di pagamento nelle
transazioni commerciali. La disposizione del quarto comma si applica anche all' atto con cui si
promuove il procedimento arbitrale.». 2.Le disposizioni del comma 1 producono effetti rispetto ai
procedimenti iniziati a decorrere dal trentesimo giorno successivo all' entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto. ARTICOLO 18 Iscrizione a ruolo del processo esecutivo per
espropriazione 1.Al libro terzo del Codice di procedura civile sono apportate le seguenti modificazioni:
a) l' articolo 518, sesto comma, è sostituito dal seguente: «Compiute le operazioni, l' ufficiale giudiziario
consegna senza ritardo al creditore il processo verbale, il titolo esecutivo e il precetto. Il creditore deve
depositare nella cancelleria del tribunale competente per l' esecuzione la nota di iscrizione a ruolo, con
copie conformi degli atti di cui al periodo precedente, entro dieci giorni dalla consegna. Il cancelliere al
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momento del deposito forma il fascicolo dell' esecuzione. Sino alla scadenza del termine di cui all'
articolo 497 copia del processo verbale è conservata dall' ufficiale giudiziario a disposizione del
debitore. Il pignoramento perde efficacia quando la nota di iscrizione a ruolo e le copie degli atti di cui al
primo periodo del presente comma sono depositate oltre il termine di dieci giorni dalla consegna al
creditore.»; b) l' articolo 543, quarto comma, è sostituito dal seguente: «Eseguita l' ultima notificazione, l'
ufficiale giudiziario consegna senza ritardo al creditore l' originale dell' atto di citazione. Il creditore deve
depositare nella cancelleria del tribunale competente per l' esecuzione la nota di iscrizione a ruolo, con
copie conformi dell' atto di citazione, del titolo esecutivo e del precetto, entro trenta giorni dalla
consegna. Il cancelliere al momento del deposito forma il fascicolo dell' esecuzione. Il pignoramento
perde efficacia quando la nota di iscrizione a ruolo e le copie degli atti di cui al primo periodo sono
depositate oltre il termine di trenta giorni dalla consegna al creditore.»; c) l' articolo 557 è sostituito dal
seguente: «Articolo 557 (Deposito dell' atto di pignoramento) ­ Eseguita l' ultima notificazione, l' ufficiale
giudiziario consegna senza ritardo al creditore l' atto di pignoramento e la nota di trascrizione
restituitagli dal conservatore dei registri immobiliari. Il creditore deve depositare nella cancelleria del
tribunale competente per l' esecuzione la nota di iscrizione a ruolo, con copie conformi del titolo
esecutivo, del precetto, dell' atto di pignoramento e della nota di trascrizione entro dieci giorni dalla
consegna dell' atto di pignoramento. Nell' ipotesi di cui all' articolo 555, ultimo comma, il creditore deve
depositare la nota di trascrizione appena restituitagli dal conservatore dei registri immobiliari. Il
cancelliere forma il fascicolo dell' esecuzione. Il pignoramento perde efficacia quando la nota di
iscrizione a ruolo e le copie dell' atto di pignoramento, del titolo esecutivo e del precetto sono depositate
oltre il termine di dieci giorni dalla consegna al creditore.». 2.Alle disposizioni per l' attuazione del
Codice di procedura civile, dopo l' articolo 159 è inserito il seguente: «Articolo 159­bis (Nota d'
iscrizione a ruolo del processo esecutivo per espropriazione) ­ La nota d' iscrizione a ruolo del processo
esecutivo per espropriazione deve in ogni caso contenere l' indicazione delle parti, nonché le generalità
e il codice fiscale, ove attribuito, della parte che iscrive la causa a ruolo, del difensore, della cosa o del
bene oggetto di pignoramento. Il ministro della Giustizia, con proprio decreto avente natura non
regolamentare, può indicare ulteriori dati da inserire nella nota di iscrizione a ruolo.»; 3.Le disposizioni
di cui ai commi 1 e 2 si applicano ai procedimenti esecutivi iniziati a decorrere dal trentesimo giorno
successivo all' entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto legge. 4.All' articolo 16­
bis, comma 2, del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17
dicembre 2012, n. 221, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «A decorrere dal 31 marzo 2015, il
deposito nei procedimenti di espropriazione forzata della nota di iscrizione a ruolo ha luogo
esclusivamente con modalità telematiche, nel rispetto della normativa anche regolamentare
concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici. Unitamente alla
nota di iscrizione a ruolo sono depositati, con le medesime modalità, le copie conformi degli atti indicati
dagli articoli 518, sesto comma, 543, quarto comma e 557, secondo comma, del Codice di procedura
civile. Ai fini del presente comma, il difensore attesta la conformità delle copie agli originali, anche fuori
dai casi previsti dal comma 9­bis.». ARTICOLO 19 Misure per l' efficienza e la semplificazione del
processo esecutivo 1. Al Codice di procedura civile sono apportate le seguenti modificazioni: a) l'
articolo 26, secondo comma, è abrogato; b) dopo l' articolo 26 è inserito il seguente: «Articolo 26­bis
(Foro relativo all' espropriazione forzata di crediti) ­ Quando il debitore è una delle pubbliche
amministrazioni indicate dall' articolo 413, quinto comma, per l' espropriazione forzata di crediti è
competente, salvo quanto disposto dalle leggi speciali, il giudice del luogo dove il terzo debitore ha la
residenza, il domicilio, la dimora o la sede. Fuori dei casi di cui al primo comma, per l' espropriazione
forzata di crediti è competente il giudice del luogo in cui il debitore ha la residenza, il domicilio, la
dimora o la sede.»; c) all' articolo 492 sono apportate le seguenti modificazioni: 1) il settimo comma è
abrogato: 2) all' ottavo comma, le parole «negli stessi casi di cui al settimo comma e» sono soppresse;
d) dopo l' articolo 492 è inserito il seguente: «Articolo 492­bis (Ricerca con modalità telematiche dei
beni da pignorare) ­ Su istanza del creditore procedente, il presidente del tribunale del luogo in cui il
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
debitore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede, verificato il diritto della parte istante a
procedere ad esecuzione forzata, autorizza la ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare. L'
istanza deve contenere l' indicazione dell' indirizzo di posta elettronica ordinaria ed il numero di fax del
difensore nonché, ai fini dell' articolo 547, dell' indirizzo di posta elettronica certificata. Fermo quanto
previsto dalle disposizioni in materia di accesso ai dati e alle informazioni degli archivi automatizzati del
Centro elaborazione dati istituito presso il ministero dell' Interno ai sensi dell' articolo 8 della legge 1°
aprile 1981, n. 121, con l' autorizzazione di cui al primo comma il presidente del tribunale o un giudice
da lui delegato dispone che l' ufficiale giudiziario acceda mediante collegamento telematico diretto ai
dati contenuti nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni o alle quali le stesse possono accedere
e, in particolare, nell' anagrafe tributaria, compreso l' archivio dei rapporti finanziari, nel pubblico
registro automobilistico e in quelle degli enti previdenziali, per l' acquisizione di tutte le informazioni
rilevanti per l' individuazione di cose e crediti da sottoporre ad esecuzione, comprese quelle relative ai
rapporti intrattenuti dal debitore con istituti di credito e datori di lavoro o committenti. Terminate le
operazioni l' ufficiale giudiziario redige un unico processo verbale nel quale indica tutte le banche dati
interrogate e le relative risultanze. Se l' accesso ha consentito di individuare cose che si trovano in
luoghi appartenenti al debitore compresi nel territorio di competenza dell' ufficiale giudiziario, quest'
ultimo accede agli stessi per provvedere d' ufficio agli adempimenti di cui agli articoli 517, 518 e 520.
Se i luoghi non sono compresi nel territorio di competenza di cui al periodo precedente, copia autentica
del verbale è rilasciata al creditore che, entro dieci giorni dal rilascio a pena d' inefficacia della richiesta,
la presenta, unitamente all' istanza per gli adempimenti di cui agli articoli 517, 518 e 520, all' ufficiale
giudiziario territorialmente competente. L' ufficiale giudiziario, quando non rinviene una cosa individuata
mediante l' accesso nelle banche dati di cui al secondo comma, intima al debitore di indicare entro
quindici giorni il luogo in cui si trova, avvertendolo che l' omessa o la falsa comunicazione è punita a
norma dell' articolo 388, sesto comma, del Codice penale. Se l' accesso ha consentito di individuare
crediti del debitore o cose di quest' ultimo che sono nella disponibilità di terzi, l' ufficiale giudiziario
notifica d' ufficio, ove possibile a norma dell' articolo 149­bis o a mezzo telefax, al debitore e al terzo il
verbale, che dovrà anche contenere l' indicazione del credito per cui si procede, del titolo esecutivo e
del precetto, dell' indirizzo di posta elettronica certificata di cui al primo comma, del luogo in cui il
creditore ha eletto domicilio o ha dichiarato di essere residente, dell' ingiunzione, dell' invito e dell'
avvertimento al debitore di cui all' articolo 492, primo, secondo e terzo comma, nonché l' intimazione al
terzo di non disporre delle cose o delle somme dovute, nei limiti di cui all' articolo 546. Il verbale di cui al
presente comma è notificato al terzo per estratto, contenente esclusivamente i dati a quest' ultimo
riferibili. Quando l' accesso ha consentito di individuare più crediti del debitore o più cose di quest'
ultimo che sono nella disponibilità di terzi l' ufficiale giudiziario sottopone ad esecuzione i beni scelti dal
creditore. Quando l' accesso ha consentito di individuare sia cose di cui al terzo comma che crediti o
cose di cui al quinto comma, l' ufficiale giudiziario sottopone ad esecuzione i beni scelti dal creditore.»;
e) all' articolo 543 sono apportate le seguenti modificazioni: 1) al primo comma, la parola
«personalmente» è soppressa; 2) al secondo comma, il numero 4) è sostituito dal seguente: «4) la
citazione del debitore a comparire davanti al giudice competente, con l' invito al terzo a comunicare la
dichiarazione di cui all' articolo 547 al creditore procedente entro dieci giorni a mezzo raccomandata
ovvero a mezzo di posta elettronica certificata; con l' avvertimento al terzo che in caso di mancata
comunicazione della dichiarazione, la stessa dovrà essere resa dal terzo comparendo in un' apposita
udienza e che quando il terzo non compare o, sebbene comparso, non rende la dichiarazione, il credito
pignorato o il possesso di cose di appartenenza del debitore, nell' ammontare o nei termini indicati dal
creditore, si considereranno non contestati ai fini del procedimento in corso e dell' esecuzione fondata
sul provvedimento di assegnazione»; 3) dopo il quarto comma è inserito il seguente: «Quando procede
a norma dell' articolo 492­bis, l' ufficiale giudiziario consegna senza ritardo al creditore il verbale, il titolo
esecutivo ed il precetto, e si applicano le disposizioni di cui al quarto comma. Decorso il termine di cui
all' articolo 501, il creditore pignorante e ognuno dei creditori intervenuti muniti di titolo esecutivo
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possono chiedere l' assegnazione o la vendita delle cose mobili o l' assegnazione dei crediti. Sull'
istanza di cui al periodo precedente il giudice fissa l' udienza per l' audizione del creditore e del debitore
e provvede a norma degli articoli 552 o 553. Il decreto con cui viene fissata l' udienza di cui al periodo
precedente è notificato a cura del creditore procedente e deve contenere l' invito e l' avvertimento al
terzo di cui al numero 4) del secondo comma.»; f) all' articolo 547, il primo comma è sostituito dal
seguente: «Con dichiarazione a mezzo raccomandata inviata al creditore procedente o trasmessa a
mezzo di posta elettronica certificata, il terzo, personalmente o a mezzo di procuratore speciale o del
difensore munito di procura speciale, deve specificare di quali cose o di quali somme è debitore o si
trova in possesso e quando ne deve eseguire il pagamento o la consegna.»; g) all' articolo 548, sono
apportate le seguenti modificazioni: il primo comma è abrogato; il secondo comma è sostituito dal
seguente: «Quando all' udienza il creditore dichiara di non aver ricevuto la dichiarazione, il giudice, con
ordinanza, fissa un' udienza successiva. L' ordinanza è notificata al terzo almeno dieci giorni prima della
nuova udienza. Se questi non compare alla nuova udienza o, comparendo, rifiuta di fare la
dichiarazione, il credito pignorato o il possesso del bene di appartenenza del debitore, nei termini
indicati dal creditore, si considera non contestato ai fini del procedimento in corso e dell' esecuzione
fondata sul provvedimento di assegnazione e il giudice provvede a norma degli articoli 552 o 553.»; h)
all' articolo 560, terzo comma, le parole «provvede all' aggiudicazione o all' assegnazione dell'
immobile» sono sostituite dalle seguenti «autorizza la vendita»; i) l' articolo 609 è sostituito dal
seguente: «Articolo 609 (Provvedimenti circa i mobili estranei all' esecuzione) ­ Quando nell' immobile si
trovano beni mobili che non debbono essere consegnati, l' ufficiale giudiziario intima alla parte tenuta al
rilascio ovvero a colui al quale gli stessi risultano appartenere di asportarli, assegnandogli il relativo
termine. Dell' intimazione si dà atto a verbale ovvero, se colui che è tenuto a provvedere all' asporto non
è presente, mediante atto notificato a spese della parte istante. Quando entro il termine assegnato l'
asporto non è stato eseguito l' ufficiale giudiziario, su richiesta e a spese della parte istante, determina,
anche a norma dell' articolo 518, primo comma, il presumibile valore di realizzo dei beni ed indica le
prevedibili spese di custodia e di asporto. Quando può ritenersi che il valore dei beni è superiore alle
spese di custodia e di asporto, l' ufficiale giudiziario, a spese della parte istante, nomina un custode e lo
incarica di trasportare i beni in altro luogo. Il custode è nominato a norma dell' articolo 559. In difetto di
istanza e di pagamento anticipato delle spese i beni, quando non appare evidente l' utilità del tentativo
di vendita di cui al quinto comma, sono considerati abbandonati e l' ufficiale giudiziario, salva diversa
richiesta della parte istante, ne dispone lo smaltimento o la distruzione. Se sono rinvenuti documenti
inerenti lo svolgimento di attività imprenditoriale o professionale che non sono stati asportati a norma
del primo comma, gli stessi sono conservati, per un periodo di due anni, dalla parte istante ovvero, su
istanza e previa anticipazione delle spese da parte di quest' ultima, da un custode nominato dall'
ufficiale giudiziario. In difetto di istanza e di pagamento anticipato delle spese si applica, in quanto
compatibile, quanto previsto dal secondo comma, ultimo periodo. Allo stesso modo si procede alla
scadenza del termine biennale di cui al presente comma a cura della parte istante o del custode.
Decorso il termine fissato nell' intimazione di cui al primo comma, colui al quale i beni appartengono
può, prima della vendita ovvero dello smaltimento o distruzione dei beni a norma del secondo comma,
ultimo periodo, chiederne la consegna al giudice dell' esecuzione per il rilascio. Il giudice provvede con
decreto e, quando accoglie l' istanza, dispone la riconsegna previa corresponsione delle spese e
compensi per la custodia e per l' asporto. Il custode provvede alla vendita senza incanto nelle forme
previste per la vendita dei beni mobili pignorati, secondo le modalità disposte dal giudice dell'
esecuzione per il rilascio. Si applicano, in quanto compatibili, gli articoli 530 e seguenti del Codice di
procedura civile. La somma ricavata è impiegata per il pagamento delle spese e dei compensi per la
custodia, per l' asporto e per la vendita, liquidate dal giudice dell' esecuzione per il rilascio. Salvo che i
beni appartengano ad un soggetto diverso da colui che è tenuto al rilascio, l' eventuale eccedenza è
utilizzata per il pagamento delle spese di esecuzione liquidate a norma dell' articolo 611. In caso di
infruttuosità della vendita nei termini fissati dal giudice dell' esecuzione, si procede a norma del
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secondo comma, ultimo periodo. Se le cose sono pignorate o sequestrate, l' ufficiale giudiziario dà
immediatamente notizia dell' avvenuto rilascio al creditore su istanza del quale fu eseguito il
pignoramento o il sequestro, e al giudice dell' esecuzione per l' eventuale sostituzione del custode.».
2.Alle disposizioni per l' attuazione al Codice di procedura civile, di cui al regio decreto 18 dicembre
1941, n. 1368, sono apportate le seguenti modificazioni: a) dopo l' articolo 155 sono inseriti i seguenti:
«Articolo 155­bis (Archivio dei rapporti finanziari) ­Per archivio dei rapporti finanziari di cui all' articolo
492­bis, primo comma, del Codice si intende la sezione di cui all' articolo 7, sesto comma, del decreto
del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605. Articolo 155­ter (Partecipazione del
creditore alla ricerca dei beni da pignorare con modalità telematiche) ­ La partecipazione del creditore
alla ricerca dei beni da pignorare di cui all' articolo 492­bis del Codice ha luogo a norma dell' articolo
165 di queste disposizioni. Nei casi di cui all' articolo 492­bis, sesto e settimo comma, l' ufficiale
giudiziario, terminate le operazioni di ricerca dei beni con modalità telematiche, comunica al creditore le
banche dati interrogate e le informazioni dalle stesse risultanti a mezzo telefax o posta elettronica anche
non certificata, dandone atto a verbale. Il creditore entro dieci giorni dalla comunicazione indica all'
ufficiale giudiziario i beni da sottoporre ad esecuzione; in mancanza la richiesta di pignoramento perde
efficacia. Articolo 155­quater (Modalità di accesso alle banche dati) ­ Con decreto del ministro della
Giustizia, di concerto con il ministro dell' Interno e con il ministro dell' Economia e delle finanze e sentito
il Garante per la protezione dei dati personali, sono individuati i casi, i limiti e le modalità di esercizio
della facoltà di accesso alle banche dati di cui al primo comma dell' articolo 492­bis del Codice, nonché
le modalità di trattamento e conservazione dei dati e le cautele a tutela della riservatezza dei debitori.
Con il medesimo decreto sono individuate le ulteriori banche dati delle pubbliche amministrazioni o alle
quali le stesse possono accedere, che l' ufficiale giudiziario può interrogare tramite collegamento
telematico diretto o mediante richiesta al titolare dei dati. Il ministro della Giustizia può procedere al
trattamento dei dati acquisiti senza provvedere all' informativa di cui all' articolo 13 del decreto
legislativo 30 giugno 2003, n. 196. È istituito, presso ogni ufficio notifiche, esecuzioni e protesti, il
registro cronologico denominato "Modello ricerca beni", conforme al modello adottato con il decreto del
ministro della Giustizia di cui al primo comma.
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Competitività. Imprese e istituzioni hanno deciso di fare sistema per rendere il territorio più
efficiente e attrattivo.
A Firenze patto per la crescita
Coinvolti big del calibro di Gucci, Ferragamo, Ge­Nuovo Pignone ed Eli Lilly.
Cesare Peruzzi FIRENZE La città
metropolitana di Firenze muoverà i primi passi
domenica 28 settembre, con l' elezione del
consiglio formato da 18 dei 688 tra sindaci e
c o n s i g l i e r i d e i 4 2 comuni c o i n v o l t i . I l
laboratorio della città metropolitana, invece, è
già partito. Imprese e istituzioni hanno infatti
deciso di fare sistema per rendere il territorio
più efficiente e attrattivo, in linea con le attese
di chi cerca lavoro e di chi vuole investire.
A promuovere l' iniziativa è stato Dario
Nardella, primo cittadino di Firenze e
presidente designato della città metropolitana
(il nuovo organismo partirà a gennaio), che
martedì sera ha riunito a Palazzo Vecchio una
ventina tra le maggiori aziende, italiane e
multinazionali, che hanno sede, interessi e
operano nell' area dove si forma il 2% del Pil
del Paese.
Manager e imprenditori si sono confrontati, a
porte chiuse, con le istituzioni locali e regionali.
Hanno risposto all' appello, tra gli altri, Gucci
Ferragamo Ge­Nuovo Pignone, Eli Lilly,
Gilbarco, Savino Del Bene, Sesa,
Sammontana, Colorobbia. C' erano Mauro
Moretti, amministratore delegato di
Finmeccanica; Stefano Orlandi, numero uno di Thales Italia; Lucia Aleotti, presidente del gruppo
Menarini; Elisabetta Fabri, presidente e ad di Starhotels; Italo Romano, cfo di Kme Group; Marco Carrai,
presidente dell' aeroporto fiorentino; Giuseppe Morbidelli, al vertice di Banca Cr Firenze (Intesa
Sanpaolo) e Luciano Nebbia, direttore regionale per il Centro Italia di Intesa Sanpaolo; il governatore
della Toscana, Enrico Rossi; il presidente della Camera di commercio di Firenze e amministratore
delegato del gruppo di famiglia, Leonardo Bassilichi; il rettore dell' Ateneo fiorentino, Alberto Tesi; il
sindaco Nardella e il suo consigliere economico Fabrizio Landi, che siede nel board di Finmeccanica.
«Da parte di tutti è emersa la volontà di rafforzare il rapporto con il territorio e sviluppare sinergie», dice
il primo cittadino di Firenze. «Per molti di loro è stata l' occasione d' incontrarsi, prospettando
collaborazioni e mettendo sul tavolo le priorità delle imprese, che ­ aggiunge Nardella ­ a sorpresa, in
questo caso non sono il credito o l' eccessivo prelievo fiscale, ma lo scollamento tra formazione e
mondo del lavoro, oltre al peso della burocrazia».
L' incontro di Palazzo Vecchio, che si ripeterà ogni sei mesi, ha prodotto tre gruppi di lavoro su
formazione, semplificazione e attrazione degli investimenti. Due le decisioni prese: quella di assicurare
un accompagnamento per chiunque voglia investire sul territorio, attraverso un team di tecnici con
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funzioni di tutoraggio; e l' attuazione di politiche di co­marketing territoriale tra la città metropolitana di
Firenze e le imprese dell' area che portano i loro prodotti nel mondo.
Nel primo caso, come spiega Landi, «l' idea è di togliere alle aziende il peso della gestione del rapporto
con la Pubblica amministrazione». Sul secondo fronte, Nardella vede le multinazionali come potenziali
«ambasciatori del territorio fiorentino». Per quanto riguarda la capacità di attrarre capitali, Bassilichi
pensa di schierare una prima squadra di 10 elementi di PromoFirenze, l' azienda speciale della Camera
di commercio, per sostenere le attività sul territorio delle multinazionali. «Sulla formazione punteremo a
finanziare gli istituti tecnici e professionali in base al numero di studenti inseriti nel mondo del lavoro»,
aggiunge Bassilichi.
L' economia toscana e in particolare quella fiorentina hanno retto l' urto della crisi meglio di altri territori:
a dirlo è uno studio di Intesa Sanpaolo presentato l' altra sera in Palazzo Vecchio dal chief economist
del gruppo bancario milanese, Gregorio De Felice, che spiega come dal 2007 al 2013 il valore aggiunto
dell' area metropolitana di Firenze sia sceso del 4,1% contro il 7,9% dell' Italia. Merito dell' export (+20%
nel periodo rispetto al +7,2% nazionale) e merito del turismo che ha registrato una crescita del 15% dei
viaggiatori stranieri. Senza il freno a mano tirato della burocrazia, il motore dell' economia potrebbe
davvero tornare a girare a pieno ritmo.
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CESARE PERUZZI
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Il Sole 24 Ore
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Capitali scoraggiati.
Vent' anni di occasioni perse dall' Italia
Dal 1994 al 2013 il Paese ha attratto molte meno risorse di Uk, Francia, Germania e
Spagna.
Claudio Gatti Di gufi e disfattisti ce ne sono
sicuramente. Ma non è certamente per colpa
loro che l' Italia sta in fondo alle classifiche che
contano per il benessere e soprattutto il futuro
di un Paese. Ne basta una per tutte: negli
ultimi venti anni, un periodo in cui l' economia
mondiale è stata caratterizzata da una crescita
senza precedenti dei cosiddetti Investimenti
diretti esteri, l' Italia è stata solo sfiorata da un
fenomeno che secondo gli esperti fa da cartina
di tornasole dello stato di salute di un Paese.
I numeri sono a prova di gufi e disfattisti: tra il
1994 e il 2013, l' Italia ha attratto Investimenti
diretti esteri, o Ide, per un totale di 290 miliardi
di dollari. Nello stesso ventennio, la Spagna ne
ha assorbiti 567, la Germania 799, la Francia
823 e la Gran Bretagna addirittura 1.418 ­
quasi cinque volte più di noi.
E a meno che non si raggiunga la piena
consapevolezza di quanto profondo è il deficit
di "attrattività" dell' Italia nel mondo, di quali
sono le sue cause e dell' urgenza a porvi
rimedio, l' economia italiana è destinata a
rimanere esclusa da qualsiasi ripresa. Questo
hanno dichiarato all' unisono economisti,
consulenti e investitori stranieri consultati da Il
Sole 24 Ore per quest' inchiesta. Anche perché gli Ide rappresentano un essenziale veicolo di crescita e
trasmissione di sviluppo economico.
Ma cominciamo da un' analisi delle cause.
«Le ragioni del peggior andamento dei flussi di investimento estero in Italia sono sia strutturali sia
congiunturali», spiega al Sole 24 Ore Riccardo Cristadoro, economista della Banca d' Italia. «Tre i
motivi principali: il quadro macroeconomico peggiore, il quadro istituzionale e regolamentare meno
favorevole e le ridotte dimensioni d' impresa».
I più recenti attestati di disistima straniera sono venuti da due aziende americane, una piccola e una
gigantesca. Pochi giorni fa la Alps South, società di dispositivi medici di base a St Petersburg, in
Florida, ha annunciato di aver rinunciato ad aprire una filiale in Italia.
Quasi simultaneamente Alcoa, terzo produttore mondiale di alluminio con impianti in 44 Paesi, ha
deciso la chiusura definitiva del suo stabilimento a Portovesme, in Sardegna. «La fonderia di
Portovesme era una delle più costose della rete Alcoa e non c' era possibilità di renderla competitiva»,
ha spiegato Bob Wilt, presidente di Alcoa Global Primary Products. Adesso ad Alcoa in Italia è rimasto
un singolo stabilimento, il laminatoio di Fusina, di fronte alla laguna di Venezia. Contro i 12 stabilimenti
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in Francia, i 9 in Spagna e i 7 sia in Germania che in Gran Bretagna.
Anche chi investe in Italia lo fa con grandissima cautela e in modo molto opportunistico, insomma a
caccia di saldi. Come hanno fatto i grandi fondi americani Blackstone e BlackRock. Quest' ultimo
controlla l' 1,5% del totale della capitale delle società quotate italiane ed è quindi il primo investitore di
Piazza Affari, ma da noi ha investito molto meno che altrove in Europa. Il motivo è chiaramente
espresso dal Sovereign Risk Index, l' indice del rischio­Paese che Blackrock ha pubblicato a luglio: su
un totale di 50 nazioni prese in considerazione, l' Italia è al 44esimo posto. Davanti solo ad Argentina,
Portogallo, Ucraina, Egitto, Venezuela e Grecia.
Illuminante anche l' esperienza di Tandean Rustandy, amministratore delegato di Arwana Citramulia,
ditta indonesiana con un fatturato annuale di quasi 100 milioni di euro. «Da quando ho fondato la mia
ditta di piastrelle, 21 anni fa, mi sono sempre servito di macchine utensili italiane. Ma in questi due
decenni, mentre la mia azienda è cresciuta, uno dopo l' altro i miei fornitori italiani o si sono
ridimensionati o sono andati in bancarotta. Uno dei problemi dell' Italia è questo: troppe aziende sono
one­man show, con una singola persona che le fonda, le gestisce e prende tutte le decisioni. Non c' è
sistema, né senso di appartenenza all' azienda", dice al Sole 24 Ore Rustandy. Che continua: «Più in
generale, dall' estero si ha l' impressione che in Italia oggi ci siano tecnologia, capacità e know­how ma
manchino una buona governance e consapevolezza della gravità della crisi. E come può crescere e
migliorare un Paese senza governance e spirito competitivo?».
Altra testimonianza diretta viene da Wolfango Piccoli, direttore di Teneo Intelligence, parte della holding
di consulenza fondata dal braccio destro di Bill Clinton, Doug Band: «Un nostro cliente, una
multinazionale nordamericana, doveva decidere se investire quasi mezzo miliardo di dollari per
acquisire una cartiera.
Pensava all' Italia e alla Spagna. E alla fine ha optato per la Spagna. Per i soliti motivi: il carico
burocratico, i tempi e le incertezze della giustizia civile, la facilità di accesso al credito, la pressione
fiscale, l' opacità del sistema normativo italiano e l' impossibilità di fare proiezioni di lungo periodo per
via della mutevolezza delle politiche legate alle esigenze di bilancio».
Che negli ultimi vent' anni l' Italia abbia mostrato una minore capacità di attrazione di capitale dall'
estero, nonostante la dimensione del mercato e la competitività del suo sistema d' imprese lo vedono
anche in Banca d' Italia. «Una determinante che ci penalizza nel confronto internazionale è data dalla
qualità delle istituzioni e delle regole di mercato», conferma Cristadoro. Che aggiunge: «Secondo una
nostra recente analisi, sembrerebbe che i tempi e la complessità delle procedure burocratiche, più che i
loro costi, persino sulle scelte di localizzazione degli investimenti».
Gli stessi handicap che scoraggiano gli stranieri ostacolano ovviamente anche le imprese italiane. «La
multinazionale si localizza dove è più conveniente. Se le caratteristiche locali non la favoriscono, non
viene. Ma le sue esigenze sono le stesse delle imprese locali. Quindi o si creano condizioni per lo
sviluppo ­ per l' una o per l' altra ­ oppure ci si rinuncia. Sia per l' una che per l' altra . Non c' è via di
mezzo. E negli ultimi due decenni le condizioni l' Italia non le ha sapute creare», spiega Roberto Basile,
professore di Economia alla Seconda Università di Napoli che da dieci anni analizza i flussi di
Investimenti diretti esteri.
Il suo primo studio, pubblicato nel 2005 assieme ai colleghi Luigi Benfratello e Davide Castellani, ha
appurato che «le regioni italiane soffrono di un duplice svantaggio: hanno caratteristiche che le rendono
poco attraenti per gli investitori stranieri e attraggono meno Ide rispetto ad altre regioni europee con
caratteristiche simili. Tale gap, quantificato nel 40% in meno, è stato ricondotto ad alcune caratteristiche
nazionali».
Tra i fattori che alimentano questo gap lo studio segnala l' inefficienza dell' apparato burocratico e del
sistema di protezione dei diritti di proprietà, l' elevata rigidità del mercato del lavoro, un farraginoso
sistema della giustizia civile e della protezione dei diritti sanciti dai contratti, l' adozione di meccanismi
informali di decisione e la scarsa qualità dell' educazione terziaria. Conclusione: «Il sistema­Paese
deprime ulteriormente l' attrattività potenziale delle regioni italiane A parità di caratteristiche osservabili,
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le regioni italiane sono insomma meno attraenti di regioni con caratteristiche simili collocate in contesti
istituzionali diversi Il che conferma che il basso livello di Ide in Italia sia da attribuire per lo più a fattori
istituzionali nazionali».
In un secondo studio di quattro anni dopo, gli stessi autori hanno appurato che il gap è addirittura
peggiorato, arrivando a una punta del 75% nel caso degli investimenti in attività manifatturiere. Da
allora, dice sconsolato il professor Basile al Sole 24 Ore, «le cose possono essere solo peggiorate,
perché non si è fatto nulla per cambiare e migliorare la posizione competitiva dell' Italia».
Secondo Basile la situazione non è ancora irrimediabile. E le riforme programmate dal governo Renzi
vanno nella direzione giusta.
Se realizzate potrebbero dunque favorire un significativo recupero: «Soltanto portando il numero di
procedure necessarie a tutelare i diritti contrattuali al valore medio europeo, per esempio, l' Italia
registrerebbe un aumento del tasso di attrattività pari a circa il 60%», dice il professore.
L' economista di Banca d' Italia Stefano Federico concorda: «L' effetto di una migliore qualità
istituzionale non sarebbe trascurabile. E se l' Italia si allineasse alle migliori pratiche dell' Eurozona, i
flussi di Investimento esteri diretti ne guadagnerebbero in misura significativa».
Ma il tempo stringe. «Il mondo del business internazionale ha apprezzato l' avvento di Matteo Renzi a
Palazzo Chigi, vedendolo come una svolta non solo generazionale», ci dice Piccoli. «Ma non bisogna
illudersi che gli acquisti di titoli di Stato italiani da parte di investitori internazionali indichino una
maggiore propensione a puntare sul nostro Paese. Perché gli investimenti finanziari oggi entrano e
domani escono. Quello che invece serve è l' investitore che ha fiducia nel Paese e vi mette radici
creando posti di lavoro. Questo continua a mancare.
E la finestra di opportunità, come si dice in inglese, non rimarrà aperta a lungo».
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CLAUDIO GATTI
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Italia Oggi
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Renzi ha scosso la foresta pietrificata di un sistema
arrugginito e paralizzato
ItaliaOggi non è mai stata tenera nei confronti
di Matteo Renzi anche perché è un quotidiano
che, sia pure con le buone maniere, non fa
sconti a nessuno e, quando sbaglia, lo fa per
conto suo e non certo perché insufflato da
qualche centro di potere o di interesse, come
spesso capita. Ma adesso che, dopo gli
imbarazzanti peana con i quali i media italiani
descrivevano, estasiati, un Matteo Renzi come
se fosse un incrocio fra la Madonna pellegrina,
San Gennaro e Padre Pio, il clima sta
cambiando negativamente nei suoi confronti.
Adesso infatti Renzi viene descritto come un
inconcludente chiacchierone. Che sia un
chiacchierone è vero. Che sia inconcludente,
no. Essendo stato nominato premier il 22
febbraio scorso, Renzi è al governo da 7 mesi.
Un periodo nel quale c' erano dentro anche le
ferie. In un lasso di tempo del genere, gli altri
governi che lo hanno preceduto, di
centrodestra o di centrosinistra che fossero,
non avevano fatto in tempo nemmeno a
mettersi il tovagliolo attorno al collo. Invece il
governo Renzi, in questi sette mesi: è riuscito
a far approvare la riforma del senato (che non
è il massimo, anzi è un bel pasticcio; avremmo
preferito che essa fosse consistita in un
articolo solo: «Viene abolito il senato»). Questa
riforma però, in termini di gestione del potere, è un' operazione politica con i fiocchi, perché Renzi è
riuscito a convincere i senatori a fare harakiri, pur non essendo dei militari giapponesi durante un
conflitto; ha fatto passare una riforma della giustizia civile che, aprendo le porte agli avvocati (eresia!),
riuscirà, probabilmente, a smaltire l' arretrato himalaiano delle cause pendenti, magari da decenni; ha
espulso dalla pubblica amministrazione il 50% dei sindacalisti che erano pagati dallo stato per finalità
per le quali dovrebbero provvedere i loro iscritti.
Ma l' azione di svecchiamento di Renzi è molto più vasta e molto più significativa. Il suo governo infatti
non va giudicato da ciò che, sinora, e in concreto, ha fatto, in così poco tempo, ma di quante
incrostazioni stantie è riuscito a liberarsi. Incrostazioni ideologiche, utilitaristiche e comportamentali di
tipo pavloviano che hanno ingessato l' Italia e l' hanno ridotta così com' è. E il bello è constatare che
coloro (persone e partiti) che hanno ridotto l' Italia in questo modo miserevole in settant' anni di
disamministrazione continua, adesso osino chiedere a Renzi come mai non abbia ancora provveduto a
rimettere in carreggiata, in sette mesi, un' Italia che loro avevano disastrato in settant' anni. Renzi infatti:
ha messo fuorigioco la vecchia nomenclatura del Pci che era passata indenne nel Pd che essa infatti
continuava a guidare in modo egemone. Dire questo, non è fare polemica ma accertare i fatti. I big del
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Italia Oggi
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Pd infatti erano tutti già leaderini prima che il muro di Berlino crollasse, erano stati formati alle scuole
ideologiche del Pci, avevano scorrazzato entusiasti nei vari paesi del comunismo reale, e in particolare
nell' Urss, mai accorgendosi che erano dei gulag a cielo aperto. Costoro quindi avrebbero dovuto
mollare la presa con la fine del comunismo realizzato. E invece sono sopravvissuti al successivo e
forsennato cambio di quattro denominazioni del partito, Pci­Pds­Ds­Pd, all' insegna del «cambiamo
tutto affinché non cambi niente»; ha fatto aderire il Pd al Partito socialista europeo (il Pse), operazione,
questa, mai riuscita a nessuno a sinistra, dando così un solido ancoraggio continentale al Pd, nell' area
politica che gli è propria, e facendolo uscire dal limbo internazionale nel quale, di fatto, si trovava; ha
mandato in soffitta la concertazione, investendo di brutto sia i sindacati che la Confindustria che, pur
essendo, in teoria, espressione di interessi contrapposti, si comportavano come i ladri di Vattelappesca
che litigano di giorno e rubano insieme di notte. La concertazione, com' era stata costantemente
praticata fino a prima di Renzi, presupponeva infatti la subordinazione del governo ai voleri della triplice
sindacale e della Confindustria. Renzi non ha certo distrutto il sindacato, ma lo ha semplicemente
ricondotto nel suo alveo (anche se in parte; ma i miracoli, oggi, non li fanno nemmeno i santi, tant' è che
essi vengono adesso canonizzati anche senza averne prodotti, vedi Paolo VI); ha saputo imporre il suo
partito, il Pd, all' attenzione e al rispetto internazionale e in particolare dei paesi europei. La
partecipazione entusiasta dei rappresentanti apicali dei più importanti partiti socialisti europei
(Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna) alla festa dell' Unità di Bologna è la conferma che il
provinciale Renzi è riuscito a innescare un circuito di collaborazione e di reciproco apprezzamento
internazionale che è la premessa per l' elaborazione di politiche europee comuni contro un' eurocrazia
sinora onnipotente, perché non contrastata da nessuno; ha osato parlare (in attesa di affrontarli) di
alcuni tabù di cui, se non se ne parla dicendo che non stanno in piedi, resteranno sempre in vigore.
Come, per esempio, l' art.
18 o le ferie spropositate dei magistrati, o i magistrati comandati che fanno un solo lavoro ma
percepiscono due stipendi, o le super retribuzioni degli alti burocrati inamovibili e cooptati (vero stato
nello stato). Tutti questi fatti sono le residue bandiere di potentissime corporazioni che, forti delle loro
rendite di posizione, rifiutano di misurarsi con la modernità e la scarsità delle risorse.
Ovviamente anche le cose che Renzi ha sbagliato, sono molte e, spesso, gravissime. La prima, come
dicevo, è stata la non abolizione del senato. La seconda, devastante, è il personale di cui si è
inizialmente circondato: nominare la Madia a ministro è come mettere una hostess al comando di un
jumbo (che tra l' altro, è anche un' offesa alle decina di migliaia di donne italiane che avrebbero molti più
numeri di lei, anche se non sono amiche di Veltroni); sistemare come segretario generale di Palazzo
Chigi il direttore del comune di Reggio Emilia, Mauro Bonaretti, solo perché amico del ministro Del Rio,
è stata un' altra emerita sciocchezza; scegliere il capo dei vigili urbani di Firenze, Antonella Manzione,
per governare il delicatissimo flusso legislativo di palazzo Chigi è quasi una barzelletta; nominare
coordinatore della politica economica del Pd un giovane che, all' esame per la docenza universitaria, è
stato giudicato dalla commissione «gravemente insufficiente in tutti e quattro criteri di valutazione», è
un' offesa alla meritocrazia; puntare sulla Mogherini (che è carta velina, comunque) alla guida della
politica estera comune, che non esiste, anziché sistemare un commissario valido in un ruolo economico
più utile per l' Italia, è stato un autogol.
Ma, per concludere, le cose positive fatte da Renzi (che sono di tipo strategico), sono largamente
prevalenti sui clamorosi errori (che però sono di tipo contingente) di cui si spera voglia liberarsi,
approfittando del rimpasto e della revisione del suo staff.
PIERLUIGI MAGNASCHI
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Italia Oggi
pubblica amministrazione
Sotto a chi tocca.
Il prefetto di Bologna, dicono a sinistra, dovrebbe
finire in un campo in cui Castro confinava i
maricones, che sono i gay in salsa caraibica
Trascritti nei registri bolognesi, da un sindaco
che ama i gesti simbolici, specie quando lo
rendono più popolare, i matrimoni gay sono
stati cancellati dal prefetto.
Sospira la sinistra chic: «Era una giornata di
festa per la comunità gay di Bologna», e la
decisione del prefetto l' ha guastata solo
perché, nel lontano 2007, il ministro dell'
interno Giuliano Amato aveva vietato ai comuni
«le trascrizioni dei matrimoni tra persone dello
stesso sesso contratti all' estero» e addirittura
invitava i funzionari ad avere «particolare cura
alla verifica che gli sposi siano di sesso
diverso».
Scuote la testa e sospira soprattutto il
manifesto, un quotidiano che, per suo stesso
dire, non ne ha mai azzeccata una nemmeno
per sbaglio.
Dopo aver difeso a spada tratta, per decenni e
decenni, i regimi più omofobi della storia
universale, dalla Cina maoista alla Cuba di
Che Guevara e Fídel Castro, adesso si
commuove perché la festa della comunità gay
è stata guastata nel nome della legge (e del
senso del ridicolo). Che cos' erano, in
confronto, i campi di rieducazione cubani nei
quali venivano confinati i maricones dai leader
b a r b u d o s e m u y m a c h o s d e l comunismo
carioca?
Malintesi, erano: errori, commessi da compagni che sbagliano. Idem in Cina, sotto il Grande Timoniere:
non si sa bene quale fine facessero i gay cinesi ai tempi della Grande rivoluzione culturale proletaria
così ammirata, ai tempi, dal manifesto di Rossana Rossanda e Luigi Pintor. Ma non doveva essere una
bella fine, se si pensa che, a est della Grande muraglia, in quegli anni beati e formidabili, erano
praticamente vietati persino gli amori, non diciamo gli amorazzi, tra Guardie rosse dello stesso sesso.
Be', non era certo colpa del Presidente Mao, naturalmente. Era colpa di Lin Piao, della Perfida
Imperatrice Vedova, della Banda dei Quattro, dei revisionisti che avevano imboccato la via capitalistica.
In Russia, dove Vladimir Putin ha di nuovo messo gli omosessuali alla gogna, c' era stata una breve
schiarita dopo la fine del comunismo, alla fine del secolo scorso, quando lo Stato aveva smesso per un
po' di cacciare il naso negli affaracci privatissimi della gente comune. Non c' è sinistro regime di sinistra
tra quelli esaltati dai nostri veteroneandertaliani che non abbia presso gli omosessuali a bastonate o
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pubblica amministrazione
peggio (molto peggio). Ma lo facevano per la buona causa. Volevano creare l' uomo nuovo, e mica lo
volevano effemminato, via.
Sbagliavano, ma per generosità, e comunque pardon. Vogliamo mettere il prefetto che ha vietato in
nome del senso del ridicolo (e della legge) la trascrizione sui registri bolognesi dei matrimoni tra
persone dello stesso sesso avvenuti all' estero? Costui sì che è un vero orco! È un criminale, un
cannibale! Meriterebbe di finire in un campo di rieducazione cubano.
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ISHMAEL
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pubblica amministrazione
Elenco Anac delle centrali di committenza aperto a
città metropolitane e unioni
Elenco Anac delle centrali di committenza
aperto a città metropolitane e unioni o consorzi
d i comuni che, negli ultimi tre anni hanno
avviato appalti per almeno 260 milioni di euro,
con un minimo di 50.000 euro l' anno. È questo
il requisito previsto nella bozza di dpcm che
detta le regole per l' iscrizione all' elenco dei
«soggetti aggregatori», istituito dalla legge
89/2014 presso l' Anagrafe unica delle stazioni
appaltanti, gestita dall' Anac (l' Autorità
anticorruzione presieduta da Raffaele
Cantone).
Il provvedimento, sul quale sarà necessario
acquisire la delibera preliminare da parte del
consiglio dei ministri e poi l' intesa con la
Conferenza unificata, non riguarda la Consip e
le centrali costituite da ogni regione, bensì le
città metropolitane (che dal 1° gennaio 2015
subentreranno alle province, ai sensi della
legge 56/2014) e i soggetti aggregatori
costituiti dagli enti locali. L o s c h e m a d i
decreto, datato 15 settembre 2014, stabilisce
che potranno richiedere l' iscrizione all' elenco
l e c i t t à m e t r o p o l i t a n e , l e province, l e
associazioni, le unioni e i consorzi di enti locali
comunque denominati ai sensi del Tuel, oltre
ai soggetti da loro costituiti o designati. Questi
soggetti dovranno svolgere attività di centrale
di committenza ai sensi dell' articolo 33 del codice dei contratti pubblici (dlgs 163/2006), con carattere di
stabilità, mediante un' organizzazione dedicata allo svolgimento di tali prestazioni. La norma specifica
che si deve trattare di attività di committenza finalizzata al soddisfacimento di tutti i fabbisogni di beni e
servizi dei relativi enti locali.
Lo schema di decreto precisa inoltre i requisiti che devono possedere tali soggetti in relazione a quanto
già svolto in passato; in particolare dovranno potere dimostrare di avere avviato, nei tre anni precedenti
la richiesta, procedure per l' acquisizione di beni e servizi di importo a base di gara pari o superiore alla
soglia comunitaria (200.000 per servizi e forniture, 5 milioni per lavori), il cui valore complessivo sia
superiore a 260.000.000 euro nel triennio, con un valore minimo di 50.000.000 euro per ciascun anno.
Per le procedure avviate dalle città metropolitane, verranno prese in considerazione anche quelle
avviate dalla provincia.
Il provvedimento prevede che l' Anac, entro 30 giorni dall' entrata in vigore del presente decreto, con
propria determinazione stabilisca le modalità di presentazione Per quel che attiene alla selezione delle
richieste l' Anac procederà alla verifica del possesso dei requisiti, attraverso la consultazione della
Banca dati nazionale dei contratti pubblici, e all' iscrizione all' elenco seguendo un ordine decrescente
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Italia Oggi
pubblica amministrazione
basato sul più alto valore complessivo delle procedure avviate dai soggetti richiedenti.
L' elenco sarà aggiornato entro il 30/9/2017 e successivamente ogni tre anni.
ANDREA MASCOLINI
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Imu D, tagli per 170 mln, ma arriva un bonus da 49
Nuova tegola per i già disastrati bilanci dei
comuni. L' ennesimo aggiornamento delle
stime Imu, infatti, ha determinato ulteriori e
inattesi tagli. In totale 170 milioni, decurtati ieri
dal dipartimento finanza locale del Viminale
che ha aggiornato il riparto del Fondo di
solidarietà 2014.
Ma sono in arrivo 49 milioni di euro che
rappresentano un tesoretto accantonato da
anni dall' erario per favorire l' esercizio delle
funzioni catastali da parte dei comuni.
Alla fine il passaggio del catasto ai sindaci è
rimasto lettera morta, ma il ministero dell'
interno ha deciso di riconoscere ugualmente
queste spettanze che andranno così a mitigare
i tagli prodotti dall' Imu sui fabbricati D.
Alla base della decurtazione (annunciata ai
comuni nel corso della Conferenza stato­città
dell' 11 settembre), c' è l' ennesimo giro di
valzer sulle stime di gettito dell' imposta
municipale propria, su cui da anni Mef e Anci
si confrontano e spesso si scontrano, come
noto anche in sede giudiziaria. Questa volta, la
variazione riguarda gli incassi Imu sui
fabbricati produttivi di categoria D, che dal
2013 spettano allo stato fino a concorrenza
dell' aliquota base del 7,6 per mille. Nel 2013
la legge stabiliva che non ci sarebbero stati
conguagli e molte amministrazioni comunali ci hanno guadagnato. Quest' anno, invece, Mef e Viminale
hanno deciso di dare seguito alle compensazioni. La riduzione è stata per molti enti significativa: a
Roma, per esempio, vale più di 15 milioni, a Milano oltre 7, a Torino circa 4. Il nuovo taglio è inserito nel
prospetto con tutte le cifre del meccanismo di riparto in una nuova voce A4 che recita «Riduzione per
effetti verifica Imu D».
MATTEO BARBERO
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Il modello e le istruzioni del Mef gettano i comuni nel caos in vista della scadenza del 30/9.
Imu non profit verso la proroga
Criteri di calcolo farraginosi. Slitta la dichiarazione.
Comuni e contribuenti nel caos sul modello di
dichiarazione Imu per gli enti non commerciali.
Meccanismi di calcolo farraginosi per
determinare la quota di valore catastale
imponibile, uniti a difficoltà nella trasmissione
della dichiarazione in modalità telematica
stanno creando più di un grattacapo agli
operatori in vista della scadenza del 30
settembre. Tanto che da più parti si chiede a
gran voce una proroga della cui necessità si
sarebbero convinti anche al Mef. Tuttavia, in
considerazione delle tante anomalie
riscontrate nel modello approvato a luglio con
decreto (si veda ItaliaOggi del 2/7/2014), il
ministero potrebbe non limitarsi a un mero
slittamento dei termini, optando invece per un
intervento di restyling radicale che potrebbe
spostare la scadenza per l' adempimento al
mese di novembre. Continua dunque a non
avere pace la telenovela sull' Imu degli
immobili utilizzati dagli enti non profit (su tutti
la Chiesa) in parte per attività istituzionali (e
dunque esenti da imposta) e in parte per
attività commerciali.
Il problema nasce dal fatto che le istruzioni
ministeriali chiedono di sommare (e non, come
sarebbe più giusto, di mettere in relazione tra
di loro) le percentuali relative ai tre criteri da
prendere in considerazione al fine «di determinare l' Imu e la Tasi: superficie della porzione di immobile
destinata ad attività commerciale, numero di persone ospitate nella struttura, stagionalità se l'
utilizzazione mista è effettuata solo in periodi limitati dell' anno, per cui la proporzione deve essere
determinata in base ai giorni durante i quali l' immobile è utilizzato per lo svolgimento delle attività
diverse da quelle esenti da imposta.
Per esempio, se un istituto religioso affitta delle camere (che occupano il 20% della superficie catastale
dell' immobile), ma solo nei mesi estivi (da inizio giugno a fine settembre, pari quindi a 120 giorni ossia
al 33% dell' anno), ai sensi del decreto di luglio e delle istruzioni ministeriali, dovrebbe pagare Imu e
Tasi calcolandole su una base imponibile pari al 53% del valore catastale (20+33), quando invece
sarebbe più giusto far pagare i due tributi sul 33% del 20%.
In alcuni casi (la segnalazione delle anomalie è arrivata da comuni del Trentino­Alto Adige) la somma
delle diverse percentuali ha dato un valore superiore al 100%. Di qui il campanello d' allarme che
qualcosa nel modello di dichiarazione e nelle relative istruzioni non andava. La proroga servirà a
rimodulare l' incidenza dei vari criteri in modo da evitare effetti distorsivi che rischiano di chiamare alla
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cassa gli enti non profit per cifre molto più salate rispetto al dovuto.
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FRANCESCO CERISANO
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Italia Oggi
pubblica amministrazione
Tasi, proprietari e inquilini senza solidarietà
I comuni si avviano a centrare (quasi) in
massa la dead line per la pubblicazione delle
delibere Tasi, ma a un mese dal pagamento
dell' acconto (16 ottobre) permangono profili di
incertezza nel pagamento del tributo
soprattutto in relazione al riparto della Tassa
servizi tra proprietario e inquilino nel caso in
cui l' immobile sia stato dato in affitto. L' elenco
dei comuni che hanno inviato al Mef le delibere
con aliquote e detrazioni si aggiorna di ora in
ora, man mano che il Mef procede a
pubblicare online (c' è tempo fino a oggi) le
decisioni dei sindaci. Confedilizia ha contato
finora 5.189 enti c h e h a n n o c e n t r a t o l a
scadenza del 10 settembre a cui si
aggiungono i 2.178 municipi che già avevano
approvato le delibere Tasi entro fine maggio,
per un totale di 7.367 enti su 8.057.
Tutto pronto per il pagamento dell'
acconto?
Neanche per sogno. Ad agitare i pensieri dei
contribuenti e dei professionisti che li
assistono c' è il caso particolare della quota
Tasi a carico degli inquilini (la legge di stabilità
2014 prevede che possa oscillare dal 10 al
30% del totale a discrezione dei singoli
comuni) e di cosa succeda al proprietario o all'
affittuario nel caso in cui il co­obbligato sia moroso. La legge 147/2013, in verità, è molto chiara sul
punto e afferma (comma 681) che nel caso in cui l' unità immobiliare sia occupata da un soggetto
diverso dal titolare del diritto reale, «quest' ultimo e l' occupante sono titolari di un' autonoma
obbligazione tributaria». Niente vincolo di solidarietà, dunque. Ragion per cui, in caso di morosità di una
delle parti, l' altra non potrà essere chiamata a versare il tributo per l' intero. Discorso diverso, invece,
quando l' immobile sia di proprietà di più persone o occupato da più inquilini. In questo caso, viene in
aiuto il comma 671 della legge 147, secondo cui «in caso di pluralità di possessori o di detentori, essi
sono tenuti in solido all' adempimento dell' unica obbligazione tributaria». In pratica, il vincolo di
solidarietà assente tra proprietario e inquilino, sussiste invece all' interno della stessa categoria di
soggetti passivi (fra tutti i comproprietari e tutti i coinquilini). La norma della legge di stabilità sembra
chiara sul punto, ma la solidarietà tra comproprietari è contestata dal Mef che nelle Faq sulla Tasi
diffuse il 4 giugno invita invece a versare la Tassa sui servizi sulla base della quota di proprietà dell'
immobile. Proprietario e inquilino dovranno, ciascuno per la quota di propria competenza, provvedere a
versare autonomamente la Tasi utilizzando lo stesso codice tributo (nel caso di specie il 3961, relativo
agli immobili diversi dall' abitazione principale, mentre per la prima casa il codice è 3958) se utilizzano
il modello F24. Al pari del proprietario, anche l' inquilino potrà compensare nel modello F24 il debito
Tasi con eventuali crediti fiscali vantati. Infine, vale la pena di ricordare che sono esentati dalla Tasi gli
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Italia Oggi
pubblica amministrazione
inquilini che hanno occupato l' immobile per meno di sei mesi nel corso dello stesso anno solare. Lo
prevede il comma 673 della legge di stabilità 2014 che espressamente prende in considerazione la
fattispecie delle locazioni di breve durata.
In questo caso il 100% del tributo dovrà essere versato dal proprietario.
FRANCESCO CERISANO
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Corriere di Romagna
(ed. Ravenna­Imola)
sport
Tennis. Domenica la sfida casalinga col Ct Reggio Emilia per il titolo di D2 femminile.
Finale regionale per la Buscherini
FORLÌ. La Polisportiva Buscherini, già
promossa in D1 femminile, raggiunge la finale
regionale in D2. In semifinale la squadra
forlivese ha battuto 2­0 il Ct Borgo San
Donnino e domenica (ore 15) in finale sfida in
casa il Ct Reggio Emilia per il titolo emiliano ­
romagnolo di categoria. Sempre domenica
(ore 15) si giocano le sfide dei play ­out D2 ­
D3: Ct Cervia ­Tc Coriano A e Tennis
Fiorenzuola­Tc Coriano B. Nella D2 maschile
volano nella semifinale regionale sia il Cast
San Marino che il Tennis Villa Carpena, già
promosse in D1.
Nei quarti i sammarinesi hanno battuto 4­0 i
modenesi del Discovery Sport Planet e
domenica (ore 9) ospitano l' Us Corticella,
mentre i forlivesi si sono imposti per 3­1 sul Tc
Tricolore Reggio Emilia ed in semifinale
ospiteranno il Ct Albinea che ha beneficiato
del forfait del Tozzona Tennis Park di Imola.
Domenica (ore 9) si giocano anche i play ­out
D2 ­D3: Ct Casalecchio­Tc Brisighella, Ct
Castenaso­Ct Ippodromo Cesena, Asbi Imola ­
Tc Cavezzo, Ct Cesena ­La Meridiana.
Russi. S c a t t a t o i l s e c o n d o t a b e l l o n e d i
selezione nel torneo nazionale di 3ª maschile
del Circolo Ten nis Russi, il trofeo "Sin.El.Co".
Risultati 1° turno: Luca Baldi Pardi (4.2) ­
Alessandro Bezzi (4.3) 7­5, 6­4, Yuri Succi (4.6) ­Alessandro Gostoli (4.2) 6­0, 6­0, Andrea Casetti (4.3)
­Filippo Antonellini (4.2) 6­3, 6­2, Andrea Francesconi (4.3) ­Niccolò Campana (4.2) 6­1, 6­4. 2° turno:
Daniele Bertozzi (4.2) ­Massimo Fabbri (4.3) 7­6, 6­4, Fabrizio Lacchini (4.3)­Loris Pasini (4.2) 3­6, 6­4,
3­1 e ritiro. Passano anche Maurizio Bolognini (4.2) e Francesconi. Femminile, 4° turno: Chiara Sasdelli
(4.1) ­Sofia De Simon (4.1) 6­4, 7­6.
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Il Resto del Carlino (ed.
Ravenna)
sport
BASKET CLUB RUSSI
CARLA CAPUCCI.
Qui lavorano una trentina di volontari, i genitori
e gli atleti delle squadre maggiori.
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18 settembre 2014
Pagina 27
La Voce di Romagna
sport
Troneo Maurizio Crociati vince all'Asd Torre Pedrera
Battuto in finale Cornacchia
RIMINI (pep) Maurizio Crociati ha vinto con
pieno merito il torneo di IV categoria dell'Asd
Torre Pedrera di via della Lama. In finale,
Crociati (4.1 del Casalboni Santarcangelo e
n.2 del seeding) ha sconfitto il 4.2 del
Valmarecchia Stefano Cornacchia, la cui
settimana, complessiva di finalissima
conquistata anche al torneo di Morciano, è
stata francamente monumentale. Crociati si è
imposto per 64 75 al termine di un match
molto combattuto: in semifinale era invece
finita la corsa di Pasquale De Musso, ko 60 63
con Cornacchia, e Massimo Bernardi, sconfitto
75 61 da Crociati.
MORCIANO Si è giocata ieri sera, la
finalissima del torneo di chiusura (IV
categoria) del Ct Morciano. Di fronte il 4.1 del
Ct Riccione Sandro Marconi, n.2 del seeding,
e il 4.2 del Valmarecchia Stefano Cornacchia.
In semifinale, Marconi ha sconfitto al termine di
un match molto combattuto il 4.2 del Cerri
Cattolica Diego Olivieri per 64 75, mentre
Cornacchia, che nei quarti aveva fatto fuori
senza colpo ferire (61 63) il 4.1 sammarinese
Elia Santi, testa di serie n.1 e vincitore del
recente IV categoria del Cerri, ha estromesso
ancor più semplicemente (61 61) il 4.2 Alberto
Cofrancesco. Si erano invece fermati nei quarti
il 4.3 Benzi e i 4.2 Roberto Botticelli e Massimiliano Bordoni.
OPEN BAGNACAVALLO E' scattato ieri, il tabellone principale dell'Open del Tc Villanova di
Bagnacavallo, I° Trofeo Ravaioli Legnami. Le teste di serie sono state assegnate, nell'ordine, al 2.4
Riccardo Rondinelli e ai 2.5 Alessandro Dragoni, Alex Fabbri e Marco Giangrandi. Nel secondo turno
del tabellone intermedio, ok il 3.2 Lorenzo Baldini che ha sconfitto il 3.3 Massimiliano Botticelli per 75 36
63, il 3.2 Filippo Minotti (64 64 al 3.3 Polidori) e il 3.1 Fabio Felicetti, ok 62 62 sul 3.5 Filippo Zanetti.
SINELCO A Russi giocano invece i terza categoria, per il Trofeo Sinelco (maschile e femminile). Nel
maschile, via ad un main draw da 21 partecipanti col 3.2 Andrea Godio, recente vincitore al terza di
Cervia, n.1 del seeding, seguito dai pari classifica Jari Castellucci e Lorenzo Baldini. Nel femminile,
invece, 26 iscritte totali con favorite la 3.2 Veronica Valgimigli, le 3.3 Martina Balducci e Alessandra
Mazzola e la 3.4 Francesca Bertuzzi. Risultati del quarto turno: Chiara Sasdelli (4.1) b. Sofia De Simon
(4.1) 64 76, Camilla Ciani (3.5) b. Beatrice Natali (4.1) 62 62.
Nella foto: Riccardo Rondinelli
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