Il Sole 24 Ore - Liberty Lines
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USTICA LINES Martedì, 11 ottobre 2016 USTICA LINES Martedì, 11 ottobre 2016 Ustica Lines 11/10/2016 Quotidiano di Sicilia Pagina 12 1 Posti riservati per i cittadini delle Eolie per garantire il diritto alla... Autorità portuali 11/10/2016 MF Pagina 2 ELISABETTA RAFFA Un futuro incerto 2 Trasporti marittimi 11/10/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 19 4 Catamarano Toremar per l' Elba 11/10/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 28 RAOUL DE FORCADE Tempi di cambiamento per i porti 11/10/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 19 RAOUL DE FORCADE Navi Hanjin in fuga dall' Italia 10/10/2016 Palermo Today 5 7 9 Metà dei grossisti chiede di lavorare di giorno: rivoluzione allo... 10/10/2016 Adnkronos 11 Tirrenia partecipa al TTG 2016 10/10/2016 Ansa 12 Porti:Sel,perché Gioia ignorata nel... Trasporti Marittimi 11/10/2016 L' Avvisatore Marittimo 13 Civitavecchia, via libera al nuovo cruise Terminal 11/10/2016 Il Secolo XIX Pagina 13 14 Armatori, cadono le accuse a Restis «Non ha... 11/10/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 26 MARCO MORINO Il settore trasporti e logistica chiamato... 11/10/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 19 17 L' industria 4.0 dello shipping parte dai motori 11/10/2016 Il Secolo XIX Pagina 13 Porti,settimana decisiva 15 SIMONE GALLOTTI 19 11 ottobre 2016 Pagina 12 Quotidiano di Sicilia Ustica Lines Posti riservati per i cittadini delle Eolie per garantire il diritto alla mobilità LIPARI (ME) Come si legge in una nota dell' Amministrazione comunale, firmata dal sindaco Marco Giorgianni, dopo numerose sollecitazioni l' Amministrazione comunale è riuscita a ottenere, grazie alla collaborazione d i Liberty Lines, la riserva di 30 posti per i cittadini delle Eolie con riferimento alle partenze da Milazzo delle ore 13,20 e delle 14 e fino a 30 minuti prima della partenza, termine trascorso il quale gli stessi posti saranno resi disponibili a tutti. "L' Amministrazione si legge nel documento esprime soddisfazione per il risultato raggiunto a favore delle comunità e dei contesti insulari, che si pone a fondamento del tanto invocato diritto alla mobilità, auspicando traguardi sempre migliori nel settore dei servizi marittimi, annoverato tra gli obiettivi di maggiore attenzione e interesse nell' azione di governo e costituente volano per la crescita ed il benessere del tessuto economico e sociale del territorio". Un ringraziamento è stato rivolto anche alla compagnia di navigazione, "per avere dato concretezza ed efficacia alle richieste allo scopo avanzate" Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 11 ottobre 2016 Pagina 2 MF Autorità portuali Strada a ostacoli per gli accorpamenti delle autorità portuali Un futuro incerto Salerno potrebbe posticipare di tre anni l' unione con Napoli. Ma in Sicilia la situazione è ancora poco chiara: il governo regionale che ha chiesto più tempo mentre il ministero cerca di stringere. Ma la strada sembra tracciata L' autorità portuale di Salerno sta per ottenere la proroga di tre anni rispetto all' accorpamento con l' ente di Napoli, quella di Messina a quanto pare no. Non c' è ancora nulla di ufficiale, ma sembra che il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta nella richiesta presentata al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, abbia presentato l' istanza di rinvio non solo per l' authority di MessinaMilazzo, ma anche per le altre dell' isola, compresa quella di Trapani, anche se in realtà quest' ultima è stata sede di autorità portuale solo dal 2003 al 2007. Delrio parrebbe invece orientato a concedere uno slittamento solo di pochi mesi, per poi procedere con l' accorpamento con la struttura d i Gioia Tauro e dare vita all' Autorità di Sistema Portuale dello Stretto. «Deve essere chiaro che eventuali proroghe sugli accorpamenti non comporteranno comunque un' inversione di rotta», spiega il parlamentare messinese Enzo Garofalo, componente la Commissione Trasporti della Camera, «il ministro può decidere eventuali deroghe, ma sempre entro un percorso già tracciato e deciso, che risponde a criteri ben precisi. L' istituzione delle Autorità di Sistema hanno una loro logica, che guarda all' ottimizzazione dei servizi e ai mercati internazionali. Del resto, questo orientamento non riguarda solo le Autorità Portuali italiane. Basti pensare ai Consorzi dei Comuni o a un unico gestore per l' autostrada. Personalmente, quando ci sono discussioni del genere, guardo al numero di posti di lavoro da creare o tutelare e non a quello delle poltrone». «Napoli ha una situazione complicata», chiosa il deputato, «è commissariata da molti anni. Ecco perché si sta pensando a una proroga all' accorpamento con Salerno, ma non c' è altro. I consorzi rafforzano le strutture. Quando ero presidente dell' Autorità Portuale di Messina, alle fiere del crocierismo andavamo insieme agli altri enti della Sicilia perché gli interlocutori vogliono il sistema». Il dato certo, anche per quanto riguarda Salerno, è che il ministro Delrio non ha ancora deciso nulla e che per avere notizie sicure si dovrà aspettare ancora qualche giorno. La semplificazione delle Authority dell' Isola, che a livello locale nessuno sembra avere digerito, prevede due strutture: quella della Sicilia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 2 11 ottobre 2016 Pagina 2 < Segue MF Autorità portuali Occidentale con Palermo sede di Autorità di sistema portuale alla quale faranno riferimento Termini Imerese, Porto Empedocle e Trapani e quella della Sicilia Orientale, con sede a Catania e con il porto di Augusta. Il terzo soggetto sarà un ente misto tra Sicilia e Calabria con l' Autorità di Sistema Portuale dello Stretto con sede a Gioia Tauro. Le ragioni del no a questa nuova realtà si basano soprattutto sulla mole di debiti del porto di Gioia Tauro. Che è sì un hub internazionale, ma che ha praticato una politica di sconti fortissimi per sopravvivere ai concorrenti nordafricani e movimenta 31.583.269 tonnellate di merci l' anno con un gettito Iva di appena 39.201.332 euro, pari allo 0,32% del totale prodotto dai porti italiani. Grazie all' ultima Legge di stabilità, da gennaio 2016 Gioia Tauro ha azzerato i costi delle tasse di ancoraggio, che avrebbero garantito introiti per 8 milioni 200 mila euro. Stando così le cose, c' è chi teme che il sistema portuale di MessinaMilazzo (che invece vanta un attivo di oltre 8 milioni di euro) possa servire solo per cercare di mantenere a zero per il terminal di Gioia Tauro le tasse portuali. (riproduzione riservata) ELISABETTA RAFFA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 11 ottobre 2016 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Trasporti marittimi Traghetti Catamarano Toremar per l' Elba Il gruppo Onorato Armatori ha presentato la nave che opererà sulle tratte tra Piombino e i porti di Portoferraio e Cavo. Si tratta dello Schiopparello Jet della Toremar, un catamarano veloce capace di trasportare circa 150 persone (145 passeggeri e 5 membri d' equipaggio) che sostituirà l' Acapulco jet, finora in uso su quelle linee. Lo Schiopparello è lungo 35 metri, largo 8 metri e ha un pescaggio di circa 1,2 metri. Potrà navigare a una velocita di crociera di 34 nodi. Il catamarano, la cui costruzione risale al 1999, è stato infatti interessato da una revisione totale dei motori, dei generatori e dei propulsori. «Con questo nuovo mezzo, Toremar afferma il presidente e ad della compagnia, Matteo Savelli punta ad avere una flotta sempre più all' avanguardia». Toremar, insieme a Moby, entrambe compagnie d e l gruppo Onorato, assicurano tutto l' anno i collegamenti con l' Elba. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 11 ottobre 2016 Pagina 28 Il Sole 24 Ore Trasporti marittimi Tempi di cambiamento per i porti Con la riforma della governance, che è parte del Piano della portualità e della logistica, si devono ridurre le Autorità La riforma della governance dei porti, varata definitivamente a fine agosto con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del dlgs 169 su Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità portuali, ha messo in atto un cambiamento epocale nel settore. Un comparto che non aveva più avuto riforme strutturali dai tempi della legge 84/94, altra norma che produsse un' enorme cambiamento, portando le aziende private sulle banchine italiane, fino ad allora a gestione pubblica. La riforma realizzata dal Governo Renzi, attraverso il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, punta a dare uno slancio ulteriore alla portualità, dopo un ventennio durante il quale la 84/94 ha mostrato i suoi pregi ma anche i suoi limiti. Dettati soprattutto dall' inevitabile invecchiamento della normativa, rispetto alle esigenze sempre più incalzanti del traffico merci. Ma il Governo non ha puntato l' attenzione soltanto sui porti bensì sull' intera logistica italiana. La riorganizzazione della governance dei moli, infatti, è solo una parte di un progetto più ampio. Cioè quel Piano strategico della portualità e della logistica con il quale Delrio intende mettere a sistema i fondi disponibili, in particolare quelli Ue, per le banchine e la logistica. Il piano prevede, tra l' altro, una serie di interventi per migliorare i collegamenti marittimi e terrestri, ad esempio semplificando le manovre ferroviarie e introducendo il fast corridor ferroviario negli scali merci. Si punta poi sull' integrazione del sistema logistico e sul coordinamento funzionale delle banchine con interporti e piattaforme logistiche. Sono inoltre previste azioni per migliorare la qualità dei collegamenti ferroviari di ultimo miglio nei porti. Parte del piano è anche la normativa, anche questa appena entrata in vigore, per semplificare le procedure di dragaggio negli scali. Sono poi previste agevolazioni per spostare le merci dalla gomma alla ferrovia e alla nave. Cioè il ferrobonus e il marebonus, per introdurre i quali il Ministero sta trattando serratamente con Bruxelles. Per quanto riguarda, in particolare, la riforma della governance dei porti, il Governo ha scelto una strada che sembra lontana da quella della legge 84/94. Questa aveva creato le Autorità portuali, deputandole a favorire l' ingresso dei privati sulle banchine e sottraendo, per certi versi, allo Stato il controllo diretto dei porti. Una mossa che ha favorito, in una prima fase, lo sviluppo dei terminal italiani. Ma che poi ha portato a un' involuzione: quella dei porti vicini che si fanno concorrenza tra loro per il medesimo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5 11 ottobre 2016 Pagina 28 < Segue Il Sole 24 Ore Trasporti marittimi traffico, chiedendo (e spesso ottenendo) risorse, ciascuno per sé e in un contesto privo di un progetto organico per uno sviluppo nazionale della portualità italiana. Per superare questo impasse e consentire agli scali italiani di tornare a essere competitivi, Delrio ha scelto, paradossalmente, un ritorno al passato, all' accentramento sul Ministero delle decisioni che riguardano i porti. Il dlgs, nell' ottica di semplificare il sistema, riduce le attuali 24 Autorità portuali (che coordinavano 30 porti) a 15 Autorità di sistema portuale (Adsp); a queste faranno capo non solo gli scali delle Authority ma complessivamente 57 porti italiani. Il cda del porto, chiamato comitato di gestione, viene ridotto a poche unità, 3 o 5, rispetto ai 22 membri dei comitati portuali. Tuttavia, come si diceva, viene introdotto anche un coordinamento centralizzato. E se il comitato di gestione delle Adsp sarà guidato da un presidente manager, tuttavia questo verrà scelto dal ministro delle Infrastrutture, sia pure d' intesa con le Regioni interessate. I rappresentanti degli operatori e delle imprese faranno parte, invece, degli "organismi di partenariato della risorsa mare", con funzioni consultive. È prevista, poi, una "conferenza nazionale di coordinamento delle Adsp", presieduta dal ministro, che programmerà le scelte strategiche dei porti, fino a definire un Piano regolatore portuale nazionale. Mettere in movimento questa macchina, però, è tutt' altro che semplice e nei giorni scorsi Delrio, per gestire la fase amministrativa transitoria del passaggio da port Authority ad Adsp, ha dovuto far emanare al Mit una circolare in cui si mette in chiaro che «finché le Adsp non saranno operative», le attuali Autorità portuali devono «evitare di porre in essere atti suscettibili di incidere sulle competenze relative alla programmazione e pianificazione dei nuovi enti». Ma Delrio ha anche un altro problema da fronteggiare. Quello della proroga dei tempi per la fusione delle port Authority in Adsp, richiesta da quattro Regioni. Si tratta di Liguria (per l' accorpamento tra Genova e Savona), Sardegna (per l' unione tra Cagliari e Olbia), Campania (per la fusione tra Napoli e Salerno) e Sicilia (per l' accorpamento previsto tra Gioia Tauro e Messina). La riforma prevede che possa essere accordata una proroga fino a tre anni; ma spetta al Mit decidere se concederla e con quale durata. © RIPRODUZIONE RISERVATA. RAOUL DE FORCADE Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 11 ottobre 2016 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Trasporti marittimi Cargo. Il Paese è lento a emanare regole a tutela di armatori e importatori. Rischio di forti extracosti Navi Hanjin in fuga dall' Italia Il timore di sequestri spinge in Spagna carichi destinati a Genova La lentezza di risposta delle istituzioni italiane e la burocrazia rischiano di aggravare le ricadute del fallimento della compagnia sudcoreana Hanjin nel nostro Paese. A mettere in luce la situazione sono spedizionieri e operatori logistici che attendono ancora l' arrivo di container caricati sulle navi di Hanjin, le quali, dopo il default della società di navigazione (la 7° al mondo, con un buco di 4,5 miliardi di dollari), rischiano il sequestro, su richiesta dei creditori, in ogni porto dove fanno scalo. Due navi di Hanjin, la Italy e la Tabul, destinate ad arrivare in Italia, nel porto di Genova, con i loro carichi da 5mila teu (container da 20 piedi) ciascuna, sono state deviate nel porto di Valencia, dove avrebbero dovuto arrivare successivamente alla toccata italiana. Gli armatori delle navi (che si differenziano dalla compagnia che le gestisce) hanno infatti ritenuto che quello scalo assicurasse maggiore garanzie di evitare il sequestro rispetto a quello italiano. In Spagna, infatti, vige la regola per cui, chi richiede il sequestro, deve versare, come cauzione, il 30% di quanto richiesto. L' operazione, quindi, diventa molto onerosa. In Italia le regole sono diverse ma un modo di evitare pericoli ci sarebbe. E sarebbe auspicabile applicarlo, visto che un eventuale scarico in Spagna dei container destinati all' Italia porterebbe spese in più, per spedizionieri e operatori logistici, pari a 1015 milioni. A suggerire una possibile soluzione è Marco Mastropasqua, dello studio legale Garbarino Vergani, che agisce per conto di Hanjin. «Il fatto è dice che la procedura messa in atto dalla sezione fallimentare della Corte centrale distrettuale di Seul, nei confronti della compagnia, è simile a quella per l' amministrazione straordinaria delle grandi imprese insolventi regolata dalla nostra Prodi bis (dlgs 270/99)». Si istituisce, insomma, una par condicio creditorum che, se riconosciuta da altri Stati, permette di utilizzare lo stay order, cioè il divieto di eseguire azioni cautelari ed esecutive individuali. Questa procedura, per Hanjin, è stata già riconosciuta in Uk, Singapore e Usa. Non ancora in Europa, dove però Spagna e Germania hanno si sono mosse a livello istituzionale per favorire l' attracco di navi della compagnia fornendo garanzie, in qualche modo, agli armatori. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 7 11 ottobre 2016 Pagina 19 < Segue Il Sole 24 Ore Trasporti marittimi Lo stesso non è avvenuto in Italia, dove la questione è in mano alla Corte d' appello di Roma che dovrebbe decidere sullo stay order ma ha fissato un' udienza, con il contraddittorio dei creditori, per il 18 ottobre. Una data che gli operatori valutano troppo distante. Le navi, infatti, stanno già scaricando a Valencia e, in condizioni normali, finirebbero certamente prima dei prossimi sette giorni. «La situazione afferma Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto, l' associazione degli spedizionieri di Genova, quella con più iscritti d' Italia deve sbrogliarsi in fretta. O si rischia non solo che i container a bordo di queste due navi siano sbarcati in Spagna ma anche che gli armatori delle unità di Hanjin decidano di non toccare più l' Italia. E c' è un' altra nave, la Corea, destinata a fare scalo in Italia che è in navigazione. Su queste unità ci sono beni destinati alle vendite natalizie e a filiere produttive. Il timore è che l' industria italiana debba spendere, per recuperare la merce in Spagna, 1015 milioni in più: un aggravio di circa 2mila euro a contenitore». Aggravio che gli importatori potrebbero scaricare sugli spedizionieri. In ballo, tra l' altro, ci sono i 92 posti di lavoro di Hanjin Italia che, se le navi non arrivassero più, sarebbero certamente persi. «Le autorità e le istituzioni in altri Paesi prosegue Botta anche in mancanza dello stay order si sono mostrate unite nel fare di tutto per evitare sequestri. Noi abbiano una legislazione magari più sfavorevole ma non sembra che le nostre istituzioni, da quelle locali a quelli nazionali stiano facendo sistema». La speranza, aggiunge il presidente di Confetra, Nereo Marcucci, «è che Mise, Mit e giudici possano trovare una soluzione che favorisca l' arrivo delle navi Hanjin». © RIPRODUZIONE RISERVATA. RAOUL DE FORCADE Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 8 10 ottobre 2016 Palermo Today Trasporti marittimi Metà dei grossisti chiede di lavorare di giorno: rivoluzione allo "scaro"? "Non ci arRENDEderemo mai": sit in Almaviva davanti alla sede Enel L' entrata del mercato ortofrutticolo in via Montepellegrino Trasformare l' orario di lavoro del mercato ortofrutticolo, volgarmente chiamato "scaro", da notturno in diurno. A chiederlo è un gruppo di quasi trenta concessionari, che si sono riuniti in una nuova associazione: Fedagromercati Palermo. La proposta ha "spaccato" i grossisti che lavorano nella struttura comunale di via Montepellegrino. Su circa 70 operatori, infatti, più della metà ha disertato l' incontro organizzato oggi all' hotel Ibis per discutere sull' eventuale cambio di orario. Un cammino in salita, che però non spaventa gli aderenti a Fedagromercati Palermo: "La nostra dice Antonino Anello, presidente della costituenda associazione non è un' imposizione, ma una proposta di sperimentazione. Siamo convinti che spostando l' attività dell' ortomercato di giorno ci siano maggiori vantaggi: innanzitutto una riduzione dei costi per i grossisti, di notte le spese sono il 35% in più; l' apertura ai liberi cittadini per l' acquisto in gruppi della merce; condizioni di lavoro più sicure per gli autotrasportatori e infine un ricambio generazionale per le aziende, dato che i giovani rinunciano a questo tipo di lavoro proprio per l' orario notturno". Attualmente lo scarico dei prodotti ortofrutticoli è compreso tra le 3 le 5 (con flessibilità d' apertura dei cancelli anche a partire dall' 1). Dalle 5 in poi (grosso modo fino alle 8,309) avviene la vendita all' ingrosso. La proposta di Fedagromercati Palermo è di spostare le lancette in avanti di circa sei ore. Ovvero dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 (oppure dalle 10 alle 13) per quanto riguarda l' ingresso e lo scarico merci; mentre dalle 12 alle 17 (o dalle 13 alle 18) si terrebbe la fase riservata alle contrattazioni. Senza tuttavia spezzare l' orario di lavoro, ma tenendo separate le due fasi. Al momento in Italia l' unica esperienza di apertura diurna di un mercato ortofrutticolo è quella di Roma. "I risultati afferma Valentino Di Pisa, presidente nazionale Fedagromercati sono positive: le merci in ingresso e le vendite sono aumentate. Il futuro, secondo noi, va in questa direzione. L' orario diurno è uno dei capisaldi del mio mandato. Certo, non tutte le realtà sono uguali, ci vorrà del tempo e si dovrà dibattere, cercare una mediazione. A Palermo credo che bisogna trovare l' antidoto al virus dell' abitudine. Serve un progetto comune che non può prescindere dal rapporto con le istituzioni". Per modificare gli orari dello "scaro" serve una delibera del Consiglio comunale, su proposta dell' assessore alle Attività produttive. Al centro del dibattito ci sono Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 9 10 ottobre 2016 < Segue Palermo Today Trasporti marittimi anche i problemi relativi alla sicurezza, al lavoro nero e alla viabilità attorno all' area mercatale. Per cui, sottolineano i grossisti, "è necessario un appoggio del Comune, anche per la riqualificazione". In atto al mercato ortofrutticolo tra commissionari (o concessionari) e addetti vari gravitano circa 500 lavoratori. Tutti lamentano un calo del volume di affari, dovuto sia alla crisi sia a condizioni logistiche che penalizzano la piazza di Palermo. "Gran parte delle merci spiega ancora Anello arrivano dal Centro Nord Italia. L' attuale orario comporta parecchie difficoltà, ad esempio per i trasportatori, soprattutto quelli che provengono dalla Campania. I quali arrivano a Palermo via terra e non via mare perché gli orari dei traghetti non sono compatibili con quelli del nostro ortomercato. Le consegne avvengono dopo ore estenuanti di guida e mille peripezie per rispettare i tempi, che spesso si traducono in un mancato rispetto delle norme stradali. Noi conclude Anello pensiamo che sia più vantaggioso sfruttare le autostrade del mare. Non solo da Napoli, ma anche da Livorno e Civitavecchia in modo tale da ridurre l' inquinamento, favorire la sicurezza dei trasporti e incrementare il numero di merci in entrata al mercato di Palermo". Persone: Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 10 ottobre 2016 Adnkronos Trasporti marittimi Tirrenia partecipa al TTG 2016 Le compagnie del Gruppo Onorato Armatori offrono il viaggio gratuito agli agenti di viaggio Cagliari, 10 ottobre 2016 Anche quest' anno Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione sarà presente al TTG di Rimini, la più importante fiera internazionale del settore turistico in Italia, che si terrà dal 13 al 15 ottobre prossimi. Per la Compagnia del Gruppo Onorato Armatori sarà presente il Direttore Commerciale Passeggeri di Tirrenia, Roberto Patrizi, che insieme al suo staff presenterà i prodotti e le promozioni attualmente in vigore, oltre che tutte le novità delle Compagnie del Gruppo. Alla kermesse di Rimini Tirrenia accoglierà le agenzie, che rappresentano un canale di vendita strategico per l' intero Gruppo, nel Padiglione A3, stand 33. Un' importante occasione di dialogo e confronto, che conferma la grande attenzione che tutte le Compagnie del Gruppo Onorato Armatori riservano al settore del trade. In occasione del TTG, gli agenti di viaggio potranno viaggiare gratuitamente con Tirrenia e Moby . La promozione include una cabina per due persone (andata e ritorno) più un posto auto sulle seguenti linee: OlbiaLivorno PortoTorresGenova OlbiaCivitavecchia CagliariCivitavecchia PalermoNapoli P e r informazioni su tratte e prenotazioni scrivere a [email protected] Fino a 5.600 partenze per la Sardegna (fino a 30 al giorno) e una capacità massima di oltre 70mila passeggeri giornalieri. Tirrenia, insieme a Moby offre il più grande network di collegamenti e una vasta scelta di orari e porti di partenza, con la possibilità in alta stagione di viaggiare sia in notturna che in diurna grazie al potenziamento delle corse. Viaggiare con Moby e Tirrenia significa sentirsi completamente a proprio agio, in un ambiente piacevole con un' atmosfera di relax e divertimento: ristoranti à la carte, pizzerie, la zona shopping, le sale giochi, il cinema e le piscine con zona solarium. Moby e Tirrenia, gli specialisti della Sardegna. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 10 ottobre 2016 Ansa Trasporti marittimi Porti:Sel,perché Gioia ignorata nel trasferimento dei treni Hitachi? "Non valorizzato il ruolo strategico dello scalo in rilancio trasporti" (ANSA) CATANZARO, 10 OTT "Il porto di Gioia Tauro è il più grande porto in Italia per il throughput container, il nono in Europa ed il 60/mo nel Mediterraneo, eppure non viene valorizzato nel suo ruolo strategico per il rilancio dei trasporti e dell' economia locale, lasciando che i prodotti di altissimo livello fabbricati in Calabria vengano poi spediti in altri Paesi da un porto lontano dal luogo di produzione". E' quanto si afferma nel testo di un' interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, prima firmataria la deputata di Sel Celeste Costantino. "Dopo l' acquisizione della società AnsaldoBreda da parte del gruppo giapponese è detto nell' interrogazione sottoscritta da altri sei deputati di Sel e resa nota dal coordinamento regionale del partito la sede Hitachi Rail Italy Reggio Calabria ha prodotto il primo di una parte dei 17 convogli driverless, senza conducente, commissionati per la metropolitana di Taipei. Il valore complessivo della commessa, che vede impegnata al fianco di Hitachi Rail Italy anche Ansaldo Sts sul fronte del segnalamento, è pari a circa 200 milioni di euro (la quota di Hitachi è di circa 110 milioni). Vista l' eccellenza a livello mondiale nel campo della produzione di convogli ferroviari lo stabilimento calabrese, che si conferma essere centrale e strategico per la società Hitachi, ha avviato la produzione, consegnando il primo campione di convogli commissionati dalla rete metropolitana di Lima, in Perù". "I convogli diretti a Lima prosegue il testo sono transitati e partiti dal porto di Salerno, verosimilmente anche quelli diretti a Taipei, bypassando il porto d i Gioia Tauro perché il porto calabrese non può che fare transhipment, visto che, dopo decenni dalla sua costruzione, non è ancora dotato di un collegamento ferroviario". I parlamentari di Sel chiedono "se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza intenda assumere per riqualificare e valorizzare il porto di Gioia Tauro, come volano fondamentale dell' economia dei trasporti e del Mezzogiorno".(ANSA). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 11 ottobre 2016 L' Avvisatore Marittimo Trasporti Marittimi Civitavecchia, via libera al nuovo cruise Terminal La Roma Cruise Terminal ha annunciato che è stato firmato l'accordo con il consorzio Itinera/ Zambonini per la costruzione del nuovo terminal crociere nel porto di Civitavecchia. I lavori inizieranno nel mese di novembre. Si stima che il nuovo edificio di 10.000 mq verrà completato nel 2018. Il piano terra ospiterà l'area dedicata ai controlli di sicurezza su bagagli e passeggeri nonché la sala bagagli. Al primo piano verranno posizionate 60 postazioni per il checkin, una sala VIP con postazioni checkin dedicate, un bar, un ristorante ed una sala d'attesa con numerosi posti a sedere. Gli uffici destinati all'utenza verranno ubicati sia al piano terra che al primo piano. Due finger ed una passerella di 200 metri agevoleranno l'imbarco e lo sbarco dei passeggeri. Il finger servirà inoltre a tenere separati e salvaguardare i passeggeri dal flusso veicolare presente in banchina. John Portelli, Direttore Generale della Roma Cruise Terminal, ha dichiarato: «Non vediamo l'ora di dare inizio alla costruzione del nuovo terminal crociere che contribuirà ulteriormente a consolidare il ruolo primario di Civitavecchia, porto di Roma all'avanguardia nel comparto crocieristico ». Il terminal, progettato dallo Studio Vicini di Genova, si propone di ottimizzare le operazioni di transito e turnaround nel porto di Civitavecchia. Per questo motivo, nel corso della fase di progettazione, è stato chiesto alle compagnie di crociera di presentare suggerimenti e proposte. Tali proposte sono state successivamente inserite nel progetto esecutivo del terminal. Al costo di venti milioni di euro, il nuovo terminal crociere della Roma Cruise Terminal, sarà uno dei più grandi d'Europa. Costa Crociere In occasione del mese della prevenzione del tumore al seno, Costa Crociere annuncia l'inizio di una serie di attività di sensibilizzazione, che si svolgeranno a partire dal 10 ottobre, sino alla fine del mese, sulle navi della sua flotta presenti nel Mediterraneo. Le iniziative sosterranno il progetto Pink is Good della Fondazione Umberto Veronesi, da sempre impegnata nella lotta contro questa patologia. Grazie all'attività di raccolta fondi promossa da Costa, gli ospiti in crociera potranno contribuire attivamente al finanziamento di una borsa di ricerca da destinare a una giovane e meritevole ricercatrice italiana. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 11 ottobre 2016 Pagina 13 Il Secolo XIX Trasporti Marittimi Armatori, cadono le accuse a Restis «Non ha rubato» ATENE. L' armatore Greco Victor Restis era stato accusato di lavaggio di denaro sporco e appropriazione indebita, ma la suprema Corte di Atene ha ritenuto infondate le accuse e ha definito legali e standard le operazioni effettuate. Restis è rimasto in custodia per oltre 4 mesi nel 2013: insieme ad altre 16 persone era stato accusato di aver distratto fondi per quasi 16 milioni di euro dalla First Business Bank (FBBank) di cui Restis era presidente e azionista. La linea di credito erogata è stata dichiarata legittima dal tribunale che ha scagionato Restis. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 11 ottobre 2016 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Trasporti Marittimi Sviluppo sostenibile Il settore trasporti e logistica chiamato alla sfida sulle emissioni «Se non interveniamo subito, da qui ai prossimi 10 anni l' intero mondo dei trasporti e della logistica sarà responsabile del 50% delle emissioni di CO2 ». I grandi operatori della logistica italiana rilanciano apertamente l' urgenza di rendere più efficiente il trasporto delle merci, per ridurne l' impronta ecologica. L' appello è di Antonio Malvestio, presidente del Freight Leaders Council (Flc), l' associazione che riunisce aziende leader della filiera logistica (produttori, caricatori, operatori, trasportatori, gestori di infrastrutture) per tutte le modalità di movimentazione possibili: strada, ferrovia, aria e mare. «La sostenibilità deve diventare un' ossessione dice il presidente Flc . I cambiamenti climatici sempre più rapidi stanno richiamando l' attenzione di tutti. Chi si occupa di trasporti e logistica sarà presto nell' occhio del ciclone. Mentre tutte le filiere hanno lavorato per il miglioramento dell' impronta ambientale riducendo la produzione di gas serra, i trasporti sono rimasti indietro. Con il trend attuale, saranno presto (tra il 2020 e il 2030) responsabili per il 50% della produzione mondiale di CO2. Di questa quota, il 60% per il trasporto delle persone ed il 40% per il trasporto delle merci. Migliorare drasticamente l' impronta ambientale del trasporto e delle aree adiacenti alla logistica è possibile ed è a portata di mano. Costituisce anche un risparmio, in quanto diminuire la produzione di CO2 elimina gli sprechi. Occorre, però, decidere di non improvvisare e di seguire una pianificazione rigorosa». Le proposte delle imprese L' associazione ha individuato sei ambiti d' intervento per raggiungere l' obiettivo della sostenibilità della filiera logistica. Ecco i passi da fare subito: 1) imporre per legge il calcolo della CO2 prodotta attraverso il trasporto; 2) lanciare un piano nazionale per sostituire progressivamente i combustibili fossili con fonti a ridotto impatto ambientale: Gnl e combustibili bio; 3) spingere sul trasporto ferroviario, senza dimenticare che le linee Av (Alta velocità) sono in realtà costruite per essere Ac (Alta capacità, cioè per il trasporto passeggeri e per il trasporto merci); 4) premiare i trasporti più lenti per migliorare la sostenibilità del sistema. Questo concetto merita di essere spiegato: i committenti, secondo gli operatori del trasporto merci, devono fare un salto culturale accettando un ritardo nelle consegne per fare spazio all' intermodalità ferroviaria e marittima; 5) rendere visibile lo sforzo delle aziende per una migliore sostenibilità del trasporto merci; esempio: l' Istat Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 11 ottobre 2016 Pagina 26 < Segue Il Sole 24 Ore Trasporti Marittimi dovrebbe aggiungere una serie di statistiche sul trasporto merci e in particolare sulla produzione di CO2 ; 6) accelerare lo sviluppo della smart mobility. La risposta del Governo Queste indicazioni sono contenute in un volume che l' associazione ha presentato pubblicamente a inizio estate, suscitando l' immediata risposta da parte di Simona Vicari, sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti: «Trovo queste proposte in linea con alcuni punti fondamentali della mission di questo Governo e del suo programma per lo sviluppo del trasporto delle merci». Il Ministero ha già varato una politica di sostenibilità che premia i veicoli meno inquinanti nei rimborsi sulle accise e sui pedaggi. Uno dei primi passi per rilanciare l' intero sistema e combattere l' inquinamento, ha aggiunto il sottosegretario, è costituito dal Piano strategico della portualità e della logistica, attraverso il quale si stanno introducendo profonde modifiche nel sistema dei trasporti imperniate sullo sviluppo delle strutture portuali e sull' interconnessione tra la rete ferroviaria e gli scali marittimi. Altra sfida importante nella quale il Governo è impegnato è quella della diversificazione modale, attraverso aiuti concreti agli operatori, come il ferrobonus e il marebonus, due misure incentivanti inserite anch' esse nella legge di stabilità. Nuovi veicoli Dal canto loro, le imprese di autotrasporto devono dotarsi di veicoli moderni, ecologici, che permettono di ridurre i consumi e le spese di manutenzione. In questo senso la sostenibilità non è solo un costo ma un' opportunità. Il caso Scania, al riguardo, è interessante. La casa svedese, uno dei maggiori produttori mondiali di veicoli industriali, Tir, autobus, ha presentato nelle scorse settimane a Villa Erba (Como) la nuova generazione di Tir, nati da 10 anni di ricerca e da un investimento di 20 miliardi di corone svedesi. Non si tratta solo di una nuova generazione di veicoli, con consumi ridotti del 5% e un' aerodinamica ulteriormente migliorata, ma di un insieme di soluzioni di trasporto su misura per ogni tipo di cliente. Scania è tra i pionieri nell' introduzione dei carburanti alternativi e propone la più ampia gamma di soluzioni a gas naturale, biogas, bioetanolo, biodiesel, Hvo (olio vegetale idrotrattato). Tutte soluzioni conformi alla direttiva Euro 6. © RIPRODUZIONE RISERVATA. MARCO MORINO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 11 ottobre 2016 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Trasporti Marittimi Hitech. Da Trieste il controllo remoto L' industria 4.0 dello shipping parte dai motori L' industria 4.0 approda nel settore marittimo attraverso i grandi produttori di motori per navi, che stanno mettendo in campo centri di controllo remoto, Internet of things e realtà aumentata. È il caso, in particolare, di Wärtsilä e RollsRoyce. La prima ha appena inaugurato, nel suo stabilimento di Trieste, il nuovo Contract centre Wärtsilä Italia, cioè una sala di controllo da remoto, attiva 24 ore su 24, riservata al monitoraggio dell' area Sud Europa e Africa. Si tratta del settimo centro di questo tipo a livello mondiale (dopo Vasa, Fort Lauderdale, Quito, Manaus Dubai e Chennai) ma del primo in Italia. Il Contract centre è in grado di connettersi alle sale macchina di tutte le installazioni marine (ma anche terrestri) dell' area di competenza, in modo da prestare assistenza rapida per la soluzione di problematiche tecniche sul campo e di prevenire eventuali criticità grazie all' analisi dei dati di macchina. Il tutto attraverso una serie di software installati sui motori che raccolgono i dati (allarmi, eventi, azioni, parametri di conduzione) e li trasmettono al centro, in diretta o in differita, attraverso Gsm o satellite. «Nel Contract centre spiega Guido Barbazza presidente e managing director di Wärtsilä Italia ci sono consolle dalle quali tecnici ed esperti seguono l' andamento dei motori come se fossero in sala macchine. L' operatività del centro, inoltre, viene accresciuta grazie alla realtà aumentata con il Virtual service engineer. Poniamo che ci sia un problema nel motore di una nave che sta navigando in Sud Africa. Il tecnico di bordo ha a disposizione un paio di occhiali speciali con cuffie che lavorano wireless anche dentro la sala macchina grazie a tecnologie satellitari utilizzate dalla Us Navy. Gli occhiali del tecnico filtrano tutto attraverso telecamere che trasmettono la sua visione al centro di Trieste. Per contro, gli operatori in Italia possono far comparire davanti agli occhi dell' uomo a bordo immagini tridimensionali, scritte, codici e perfino le mani del tecnico in remoto che possono indicargli le operazioni da compiere». Anche RollsRoyce punta sempre di più sul controllo a distanza, non solo dei motori ma anche delle navi e sta partecipando al progetto Aawa (Advanced autonomous waterbone applications initiative), per la realizzazione di navi autonome. «Le tecnologie che servono per rendere le navi realmente a guida remota e autonome sostiene Oskar Levander, vicepresidente per l' innovazione della divisione marina di RollsRoyce sono già realtà. Il progetto Aawa sta testando serie di sensori in una gamma di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 11 ottobre 2016 Pagina 19 < Segue Il Sole 24 Ore Trasporti Marittimi condizioni operative e climatiche in Finlandia. E ha creato un sistema simulato di controllo autonomo che permette di analizzare il comportamento dell' intero sistema di comunicazione. Vedremo navi a controllo remoto in servizio commerciale entro la fine del decennio». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 11 ottobre 2016 Pagina 13 Il Secolo XIX Trasporti Marittimi Porti,settimana decisiva L' ultima trattativa per Napoli A Genova è pronto Signorini, i sindacati: «Fare presto» GENOVA. L' ultima trattativa, raccontano, è andata in scena ieri sera. A margine della direzione nazionale del Pd il governatore della Campania Vincenzo De Luca sarebbe riuscito a mettere l' ultimo tassello al puzzle delle nomine dei presidenti nei porti. Mentre i dem si scazzottavano sul referendum, la collocazione dei nomi sullo scacchiere degli scali italiani arrivava a conclusione. Delrio peraltro aveva fretta, sembrava tutto pronto già la settimana scorsa, ma il nodo Napoli doveva ancora essere sciolto. Ora la battaglia è tra due nomi: Pietro Spirito, professore di economia a Tor Vergata, program manager dell' area di Bagnoli, napoletano, è stato anche al vertice dell' Interporto di Bologna. È il candidato forte molto vicino a Cascetta, attuale numero uno della struttura di missione del ministero per lo scalo campano, ma nelle ultime ore ha preso corpo l' ipotesi di inviare in quell' Authoritycommissariata da anni, Pasqualino Monti, ex presidente a Civitavecchia. E i destini dei due potrebbero essere incrociati: Spirito potrebbe approdare ai porti di Roma, in caso di nomina a Napoli per Monti. Fuori dai giochi Messineo e Annunziata: per il primo si aprirebbero le porte di commissario a Salerno in attesa della fusione con lo scalo del capoluogo, per il secondo invece è probabile una destinazione tra Sicilia e Sardegna, anche se a Cagliari in pole sarebbe Deiana, assessore ai trasporti della giunta sarda. Questa settimana dunque dovrebbe essere quella decisiva e probabilmente si andrà verso una infornata consistente di presidenti, forse quella definitiva. In Regione Liguria ad esempio si aspettano che la questione venga risolta magari già oggi con la nomina di Paolo Signorini a Genova, anche per evitare che il porto rimanga bloccato troppo a lungo come richiesto da una circolare del Mit che l' ammiraglio Pettorino è stato costretto a recepire. La routine a Genova non può durare oltre. Per questo la Cisl chiede che «si apra subito un confronto con l' Autorità portuale sul Lavoro scrivono Ettore Torzetti e Luca Maestripieri avendo come primo obiettivo lo sviluppo, gli investimenti, l' occupazione e il reddito dei lavoratori dell' insieme della portualità. Abbiamo manifestato il nostro dissenso sia sui ritardi che sul mancato impiego delle risorse stanziate dalla Comunità Europea: ora chiediamo un confronto serio per recuperare il tempo perso». La Liguria chiede di fare in fretta, anche su Spezia dove Agostinelli sarebbe già pronto a prendere in consegna il porto da Forcieri. È lotta a due invece per Bari, tra l' attuale segretario generale Mario Mega e Ugo Patroni Griffi. A Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 11 ottobre 2016 Pagina 13 < Segue Il Secolo XIX Trasporti Marittimi Livorno il ministero preferirebbe Luca Becce al collaudato Guerrieri e all' avvocato genovese Rossi. Ma la lista dei 36 candidati in corsa per i porti italiani, frutto della scrematura finale sui 300 curricula, prevedeva anche molte donne: una è ligure, Elena Gavotti, manager di Maersk. Però più che le quote rosa, in quell' elenco si notano vistosamente gli assenti: sono pochissimi gli ex presidenti. SIMONE GALLOTTI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20