13 ottobre 2013 - Il Comune di Gatteo

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13 ottobre 2013 - Il Comune di Gatteo
COMUNE DI GATTEO
Domenica, 13 ottobre 2013
Domenica, 13 ottobre 2013
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Il Resto del Carlino (ed. Forli)
Prima Pagina del 13/10/2013
La Voce di Romagna (ed. Forli)
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cronaca
Ceri e fiori, una veglia silenziosa per ‘Poli’
Da Il Resto del Carlino (ed. Cesena) del 2013­10­13T04:02:00
Tosi Brandi è il nuovo coordinatore della Protezione civile
Da Il Resto del Carlino (ed. Cesena) del 2013­10­13T04:02:00
Schianto: martedì il funerale di "Poli"
Da Corriere di Romagna del 2013­10­13T06:24:00
INCIDENTE MORTALE, DOMANI SERA LA VEGLIA
Da La Voce di Romagna (ed. Forli) del 2013­10­13T05:53:00
Manuel, filmati gli ultimi minuti
Da La Voce di Romagna (ed. Forli) del 2013­10­13T05:53:00
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politica locale
La sede dei vigili nello stabile di Unica Reti
Da La Voce di Romagna (ed. Forli) del 2013­10­13T05:53:00
Camminata con l' Avis e Libera
Da Corriere di Romagna del 2013­10­13T06:24:00
Gatteo Legalità Oggi camminata
Da La Voce di Romagna (ed. Forli) del 2013­10­13T05:53:00
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sport
PROGRAMMA
Da La Voce di Romagna (ed. Forli) del 2013­10­13T05:53:00
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economia nazionale
Saccomanni: ogni sforzo per ridurre le tasse sul lavoro
Da Corriere della Sera del 2013­10­13T02:04:00
«Meno cuneo fiscale con meno spesa»
Da Il Sole 24 Ore del 2013­10­13T07:00:00
Ministro e Governatore alla «cafeteria» dell' Fmi
Da Il Sole 24 Ore del 2013­10­13T07:00:00
Nella manovra 2 miliardi ai Comuni per investire
Da Il Sole 24 Ore del 2013­10­13T07:01:00
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politica nazionale
Il governo eviti nuovi tagli ai Comuni
Da Corriere della Sera del 2013­10­13T02:04:00
«Pronti per la Protezione civile 50 milioni»
Da Il Sole 24 Ore del 2013­10­13T07:01:00
Dalla Svizzera alle public utilities, il Pdl propone le sue coperture
Da Il Sole 24 Ore del 2013­10­13T07:00:00
RIFORME MONTI­LETTA ANCORA AL PALO: MANCANO ALL' APPELLO 469 DECRETI...
Da Il Sole 24 Ore del 2013­10­13T07:00:00
Sulla spesa pubblica quarant' anni di sole idee
Da Il Sole 24 Ore del 2013­10­13T07:00:00
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pubblica amministrazione
Ecco la manovra di Letta per i Comuni 2 miliardi
Da Il Sole 24 Ore del 2013­10­13T07:00:00
Altri 400 milioni per evitare lo stop
Da Il Sole 24 Ore del 2013­10­13T07:01:00
Stop ai controlli che non danno benefici
Da Il Sole 24 Ore del 2013­10­13T07:01:00
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Il Resto del Carlino (ed.
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cronaca
Ceri e fiori, una veglia silenziosa per ‘Poli’
SI SVOLGERANNO martedì pomeriggio alle
15 nella chiesa parrocchiale di Sant' Angelo di
Gatteo i funerali di Manuel Polizzi, per tutti
'Poli', morto a soli 18 anni in un incidente
stradale giovedì nel tardo pomeriggio mentre
si trovava sul sedile posteriore di una Aprilia
1000 lungo la provinciale via Muratori, a un
chilometro da Gambettola.
La moto, per cause al vaglio dei carabinieri di
Gambettola, ha sbandato, è finita contro un
palo della luce e Manuel è morto sul colpo.
Una tragedia che ha gettato nello sconforto
una famiglia, una comunità, l' intera Valle del
Rubicone.
Ieri mattina c' è stato l' esame ricognitivo sulla
salma di Manuel in seguito al quale il medico
ha deciso di non fare eseguire l' autopsia.
Domani si attende il nulla osta della procura e
martedì si terranno i funerali. Manuel lascia la
mamma Roberta Guerra, il babbo Santo, la
sorella Jessica, il cognato e l' amatissimo
nipotino Kevin. Dopo la messa, celebrata dal
parroco don Marco Muratori, Manuel riposerà
poi nel cimitero di Gatteo.
DOMANI alle 19.30 si terrà la veglia di preghiera, sempre nella chiesa parrocchiale di Sant' Angelo.
Manuel lavorava da poco tempo nel bar Europa di Gambettola e frequentava da sempre il bar Europa a
Gatteo, di fianco alla chiesa parrocchiale: lì aveva tutti i suoi amici. Proprio questi ultimi non sanno darsi
pace per l' improvvisa scomparsa del loro amico 'Poli'. E tutti insieme, uniti, come ogni venerdì sera
quando dal bar Europa partivano per andare a ballare al Rock Planet a Pinarela di Cervia, l' altra si
sono ritrovati in una quarantina. Gli amici di 'Poli' venerdì alle 21 erano tutti nel luogo in cui il 18enne ha
perso la vita, chi a portare fiori, chi ceri e chi semplicemente per pensiero silenzioso, in raccoglimento.
Poi, prima di andare via, hanno fatto scattare un lungo spontaneo applauso.
UNA SCENA commovente, con i volti dei ragazzi, giovanissimi, rigati di lacrime e stretti come in unico
grande abbraccio.
Una scena che, durante la veglia silenziosa dell' altra sera ha fatto rallentare molte delle auto che
viaggiavano sulla provinciale, in segno di rispetto per il giovane morto e verso quei giovani che erano lì
a testimoniare la vicinanza all' amico 'Poli'. Gli amici Veronica Donati, Carmelo Scidone e Massimiliano
Berteotti, dopo la veglia dell' altra sera, stanno preparando striscioni e una maglietta con la sua foto del
caro 'Poli' e le loro firme, da mettere sulla bara. Tra le lacrime continuano i ricordi, straziati, come quello
dell' inseparabile fidanzata Margherita che non si dà pace e dell' amica Giusi Scidone che continua a
ripetere: «Non posso credere che 'Poli' non sia più con noi, non entri più nel bar. Ci ha lasciato un
grande dono: il volto di un ragazzo come noi, sempre sorridente. 'Poli', ci manchi tanto».
di ERMANNO PASOLINI
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cronaca
SAVIGNANO IL 47ENNE SUCCEDE A GIOVANNI RAMUNNO CHE HA LASCIATO PER
MOTIVI DI LAVORO.
Tosi Brandi è il nuovo coordinatore della Protezione
civile
SAVIGNANO ­ ha un nuovo coordinatore della
Protezione civile.
Si tratta di Claudio Tosi Brandi, 47 anni,
termotecnico.
Tosi Brandi è subentrato a Giovanni Ramunno
che ha dovuto lasciare per motivi di lavoro all'
estero. Il gruppo di Savignano è nato nel
febbraio 2007, è composto da 17 operatori
volontari che per statuto intervengono solo in
situazioni di emergenza a Savignano. Ma
succede anche che, in occasione di eventi
particolari come il nubifragio dei giorni scorsi,
su autorizzazione del sindaco Elena Battistini, i
volontari vanno in soccorso delle popolazioni
dei comuni vicini come è stato nel caso
specifico, a Gatteo. Il vice coordinatore del
gruppo Protezione civile è Donato D' Onofrio,
mentre responsabili di settore sono: Sauro
Beaulardi, Bruno Venturini, Mauro Paganelli,
Antonio Perrozzi, Mariacristina Trotta. «Tra gli
obiettivi ­ ha detto Tosi Brandi ­ ci sono l'
aumento del numero di volontari, il
completamento delle dotazioni di attrezzature
per i soccorsi e di mezzi in quanto oggi
disponiamo solo di una Panda e di un carrello attrezzato con i dispositivi di prima emergenza. Vogliamo
anche portare avanti un progetto di sensibilizzazione nelle scuole per illustrare ai più giovani le finalità
della Protezione civile. Oltre a collaborare alla stesura del nuovo piano di emergenza». Chi vuole fare
parte del gruppo può rivolgersi allo sportello Urp del Comune di Savignano. Proprio qui è nata l' idea da
Nazzareno Mainardi, assessore alla Protezione civile del Comune di Savignano che ha voluto
fortemente il gruppo di Protezione civile. «Il gruppo ora c' è ­ afferma soddisfatto l' assessore ­, i locali
pure, con spazi anche nella nuova sede in via Pietà. Nei prossimi mesi inizieremo a lavorare a un nuovo
piano di Protezione civile che riguardi tutta la Valle del Rubicone, dove cercheremo di coinvolgere tutti».
e. p.
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Corriere di Romagna
cronaca
Schianto: martedì il funerale di "Poli"
Domani sera una veglia funebre di preghiera per il 18enne morto in via Montanari.
Sono stati fissati per martedì pomeriggio i
funerali di Manuel Polizzi, il 18enne morto in
u n incidente s t r a d a l e a G a m b e t t o l a n e l
pomeriggio di giovedì, mentre viaggiava sul
sellino posteriore di una potente Aprilia 1000.
Le esequie si terranno a partire dalle 15 al
cimitero di Sant' Angelo, dove il ragazzo
abitava. Poi l' ultimo viaggio per il cimitero di
Gatteo. Nel tardo pomeriggio di ieri c' è stata
una preghiera in chiesa, mentre la veglia
funebre è stata fissata per domani alle 19.30.
I n t a n t o s u l l u o g o d e l l ' incidente, i n v i a
Montanari, la strada che collega Gatteo a
Gambettola, sono comparsi fiori e messaggi
portati dagli amici del ragazzo
soprannominato "Poli". Ieri c' è anche stato un
nuovo sopralluogo dei carabinieri, che hanno
osservato a lungo anche la siepe dove la moto
azzurra ha terminato la sua corsa. Cercavano
alcuni ulteriori particolari inerenti la
ricostruzione dell' incidente, dove dai primi
elementi è emerso come il conducente, il
43enne gambettolese Marcello Zamagni,
abbia perso il controllo del mezzo forse anche
a causa dell' alta velocità. Non risultano altri
mezzi coinvolti nell' impatto mentre il centauro
alla guida se la caverà con 35 giorni di
prognosi per la frattura ad un braccio.
Per lui non è stato necessario neppure il ricovero in ospedale.
Il cordoglio per la tragica scomparsa di Manuel Polizzi si esplicita non solo con i fiori sul luogo della
tragedia, ma anche con i commenti su Facebook.
Ieri è comparsa una bella foto che mostra un Poli super sorridente che spegne la candelina del suo 18º
compleanno, l' estate scorsa. Tanti i commenti e i "mi piace". In molti annunciano che non si
dimenticheranno mai di lui, altri chiedono la "protezione dall' alto" per chi gli ha voluto bene. Molto
commoventi quelli attribuibili alla fidanzata: «Quanto darei per ritornare indietro nel tempo e cambiare il
destino»; «I suoi 18 anni. Il momento che si aspetta da una vita!
E quello in cui si inizia a vivere per davvero .. E invece l' hanno strappato via al suo vero destino.
Quello di stare qui con tutti noi».
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La Voce di Romagna
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cronaca
INCIDENTE MORTALE, DOMANI SERA LA VEGLIA
Si è verificato poco dopo le 17 di giovedì
scorso in via Montanari a Gambettola: la moto
Aprilia 1000 guidata da M.Z., il 43enne di
Gambettola, si è schiantata durante un
sorpasso. Ad avere la peggio il 18enne di
Sant' Angelo di Gatteo Manuel Polizzi, che
viaggiava dietro al centauro rimasto ferito non
gravemente.
I funerali si terranno martedì alle 15 nella
chiesa parrocchiale di Sant' Angelo di Gatteo,
quindi la tumulazione nel cimitero gatteese.
Domani sera alle 19.30 veglia di preghiera in
parrocchia. Manuel lascia i genitori, la sorella,
il nipotino Kevin e la fidanzata Margherita.
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La Voce di Romagna
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cronaca
Manuel, filmati gli ultimi minuti
GATTEO Il 18enne ripreso al bar col 43enne prima di salire sulla sua moto. I funerali
martedì.
Un filmato che immortala l' ultima mezz' ora di
vita di Manuel, l' ultima birra, una Ceres,
bevuta al bar con quell' uomo di 43 anni che di
lì a poco lo porterà, in sella alla sua potente
moto, verso la morte. Sono immagini di due
persone che per mezz' ora se ne stanno
insieme nel locale, ma che sembrano quasi
sconosciute.
Manuel Polizzi, 18 anni appena compiuti, per
gli amici 'Poli', di Gatteo, con l' aria un po'
malinconica, beve la sua birra all' American
Bar di Gatteo, mentre il centauro M.Z. di 43
anni, che dal bar Europa lo ha accompagnato
in questa seconda tappa per un drink, si
muove nel locale come se fosse solo: gioca
una schedina, mette due euro in una slot, e poi
esce fuori, per raggiungere Manuel. Immagini
che non spiegano il perché di questa
giovanissima vita spezzata, che non aiutano a
capire perché un ragazzo come lui abbia
accettato un passaggio in moto da quell' uomo
tutto sommato fino a poco prima sconosciuto e
per giunta molto più grande di lui. L' uomo,
descritto come una persona solitaria, nel 2008
era stato condannato a 5 anni e 4 mesi
insieme ad altre due persone ritenute
egualmente colpevoli della morte per
overdose di Luana Baldini, di 21 anni, per aver
fornito appunto la dose. Il sorriso pulito di Manuel, le testimonianze del suo parroco, il dolore e lo
stupore degli amici che non si danno pace per questa corsa in moto di martedì scorso finita con l'
abbraccio mortale in sella con uno sconosciuto, lasciano spazio a non pochi dubbi. Intanto si attende l'
esito dell' esame tossicologico a cui è stato sottoposto il 43enne trasportato in ospedale subito dopo lo
schianto a Gambettola, suo paese natale. L' uomo è stato giudicato guaribile in 20 giorni ed è stato
subito dimesso. Solo lui, finito nel registro degli indagati per omicidio colposo, un atto dovuto, potrà in
ogni caso spiegare per quale motivo, quel maledetto pomeriggio, Manuel sia salito in sella alla sua
moto.
"Non lo conosceva ­ sono pronti a giurare al bar Europa, il ritrovo frequentato da sempre da 'Poli'­. Quel
pomeriggio quell' uomo è entrato qui e ha offerto un giro sulla sua moto.
Molti hanno rifiutato. Manuel era col suo amico, e ha deciso di accettare quel passaggio. Ha lasciato
parcheggiato qui il suo scooter per salire su quella moto. Siamo ancora sconvolti, non ce ne facciamo
una ragione. Poco dopo l' incidente, i suoi amici sono venuti qui, stretti attorno alla sua moto, increduli
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cronaca
per quanto accaduto".
Anche ieri gli amici su Facebook gli hanno dedicato fiumi di messaggi.
Manuel lascia i genitori, la sorella e la fidanzata Margherita. I funerali si svolgeranno martedì alle 15,
nella chiesa di Sant' Angelo di Gatteo. Domani invece, per tutti gli amici e i familiari, alle 19.30 nella
parrocchia si terrà una veglia di preghiera.
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La Voce di Romagna
(ed. Forli)
politica locale
La sede dei vigili nello stabile di Unica Reti
UNIONE COMUNI L' ipotesi al vaglio dei sindaci di Gatteo e Savignano: restano i presìdi
in entrambi i municipi Sarebbe una posizione vicina a tutte le località. Si lavora per
incrementare gli agenti dopo l' uscita di San Mauro.
Lo stabile di Unica Reti spa dove ha sede
anche la cooperativa "Il Solco" sembra essere
la sede predestinata per la Polizia municipale
dell' Unione dei Comuni del Rubicone, l' ente
che riunisce le amministrazioni di Savignano,
Gatteo e San Mauro Pascoli.
Dopo l' uscita dal servizio associato dei vigili
urbani da parte della giunta sammaurese del
sindaco Miro Gori, ora i due Comune rimanenti
hanno la necessità di trovare una sede
adeguata, che sia baricentrica per i due
territori e che possa accogliere gli agenti, gli
sportelli d' ufficio e tutta la ruotine dei vari
servizi. E sembra che proprio lo stabile
savignanese in via Rubicone destra della
società proprietaria delle reti idriche e del gas
sia quello predestinato, almeno stando a
quanto hanno stabilito negli ultimi incontri il
primo cittadino di Gatteo, Gianluca Vincenzi, e
quello di Savignano sul Rubicone, Elena
Battistini. "Abbiamo avuto diversi incontri io e il
sindaco savignanese dopo la fuoriuscita dal
servizio di San Mauro Pascoli ­ svela adesso
Vincenzi ­. Innanzitutto dobbiamo risolvere lo
spacchettamento del corpo; infatti i vigili che
erano in pianta organica a San Mauro
ritorneranno al loro presidio e probabilmente
formeranno un nuovo assetto anche se, in
questo momento, le direttive della legislazione non sono chiare in merito.
Poi gli agenti che rimangono, quindi ex dipendenti di Gatteo e Savignano, vista l' unione di servizio,
avranno la necessità di una nuova sede e in questi giorni abbiamo più volte valutato quella di Unica Reti
in via Rubicone destra. Sarebbe baricentrica per i due Comuni non dimenticando però i presidi che
rimarrebbero in entrambi i territori". L' idea dei due sindaci sarebbe infatti quella di mantenere uffici
della Municipale aperti nei due Comuni per dare risposte veloci ai cittadini, entrambi ubicati nei municipi
al piano terreno, mentre creare la sede operativa in via Rubicone destra a Savignano. Ma vi è anche la
necessità di affrontare la problematica dell' organico, insufficiente per la mole di lavoro e per i parametri
fissati dalle legge regionale in rapporto ai residenti.
"Prima di tutto io e Battistini ci siamo impegnati a fare ricoprire i posti dei due pensionamenti, poi
dobbiamo cercare di incrementare l' organicoconclude Vincenzi ­. Vedremo se con agenti part­time o
con persone a tempo determinato per favorire il più possibile il servizio di prossimità".
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politica locale
Cristina Fiuzzi.
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Corriere di Romagna
politica locale
Gatteo. Dalle 14.30.
Camminata con l' Avis e Libera
GATTEO. Oggi alle 14,30 sono tutti invitati, in
comoda tuta, al raduno d el l' Avis in piazza
Vesi per partecipare alla Camminata per le vie
di Gatteo: legalità, volontariato e solidarietà. La
passeggiata durerà circa un' ora per 6
chilometri e al ritorno in piazza ci sarà un
momento di ristoro. L' iniziativa è gratuita ed
aperta a tutti, gode del patrocinio del Comune
ed è in collaborazione con "Libera". E' prevista
anche la presentazione di prodotti provenienti
dalle terre confiscate alla mafie. Il messaggio
di Avis e Libera, pur nella diversità di ambito
di azione, è unico: "Essere cittadini attivi,
consapevoli e solidali". (mf)
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(ed. Forli)
politica locale
Gatteo Legalità Oggi camminata
Una camminata per le vie di Gatteo dal titolo
"Legalità, volontariato e solidarietà; percorsi
per la cittadinanza" è in programma oggi
promossa da l' Avis e Libera contro le mafie
per promuovere il volontariato e l' impegno
sociale come gesti fondamentali per essere
cittadini consapevoli. Il ritrovo è alle 14.30 in
piazza Vesi, la partenza verso le 15 per fare
rientro verso le 16.30.
All' arrivo in piazza sarà offerto un ristoro a tutti
i partecipanti e durante l' iniziativa saranno
promossi i prodotti di Libera terra.
Info: 388 9216282. (cf)
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La Voce di Romagna
(ed. Forli)
sport
PROGRAMMA
ECCELLENZA Argentana ­Faenza, Atletico
Castenaso Van Goof­Massa Lombarda,
Copparese­Sammaurese, Misano­Cattolica,
Progresso ­San Antonio, Ravenna­
Savignanese, RibelleMeldola, Russi­
Calderara, Sampierana­Alfonsine
PROMOZIONE C AnzolavinoCastel Guelfo
1927, Bagnacavallo­Conselice, Corticella­
Porretta, Granamica­Casalecchio 1921, Real
San Lazzaro­Dozzese, Reno Centese­Osteria
Grande, San Agostino ­Santa Maria
Codifiume, San Patrizio­Portuense, Sasso
Marconi­Lavezzola D Borghi­Castrocaro, Cava
Calcio­Marignanese, Cervia 1920Vallesavio,
Classe­Igea Marina, Forlimpopoli­Bakia,
Fosso Ghiaia­Predappio, PietracutaRonta,
Real Miramare­San Pietro in Vincoli,
Torconca­Tropical Coriano PRIMA E Ca. Rio.
Ca­Pian di Setta, Castel Del Rio ­Cagliari,
Funo­Castelbolognese, Sesto Imolese ­
Airone,, Siepelunga Bellaria­Casteldebole,
SolaroloPlacci Bubano, Tozzona Pedagna­
Medicina Fossatone, Vadese Sole Luna­
Ozzanese G Del Duca ­Stuoie Baracca Lugo,
Civitella­Pinarella, Fratta Terme ­Azzurra,
Ronco Edelweiss Forlì­Real Dovadola, San
Pancrazio­Reda, SavarnaCotignola, Savio ­
San Leonardo, Villanova­Marina H Corpolò­
Morciano,Gambettola­Verucchio, Junior Real Marignano­Diegaro Macerone, Sant' Ermete­Bagno di
Romagna, San Lorenzo ­Atletico San Mauro, Scot Due Emme ­Virtus Tre Villaggi, Tre Esse
SaludecioJunior San Clemente, Viserbella­Stella San Giovanni SECONDA P Bagnara­Ponticelli.
Casola Valsenio­San Rocco 2001, Dinamo C.­Brisighella, Fontanelice­Marradese, Riolo Terme ­Stella
Azzurra, Rossoblu Imolese ­Mordano, Valsanterno 2009 ­Sparta Q Bisanzio ­Mezzano, Porto Corsini­
Boncellino, Pro Loco RedaPunta Marina, Real FusignanoEndas Monti, Reno ­Godo, Santagatese­
Santerno, Stella Rossa Casal Borsetti­Frugesport R Pianta­Cibox, Real Castrocaro­San Zaccaria,
RocchigianaTre Martiri 1949, San Colombano Italtex­Valbidente, Santa Sofia­Modigliana, 2000
CalcioCarpinello, riposo: Virtus Faenza S Dismano United­Alfero, Gatteo­Cella Ponte Giorgi,
GranataSan Vittore, Polisportiva Aurora­Rumagna, Real Sarsina­Rubicone, Virtus Cesena 2010 ­San
Mauro in Vall RIPOSO: Bertinoro T New Romagna­Spadarolo, Perticara­Villamarina, Real
Monteleone­Sporting Villalta, Torre Pedrera­Borgo Marina 012, Villa Verucchio ­Rimini United, Vis
Novafeltria­Santagatese, Viserba, United Bellaria U ASAR 1972­Vis Argentina, Bellariva­Montescudo,
Giovane Cattolica­Superga '63, Miramare­Colonnella, Mulazzano­Villaggio I Maggio, SpontriccioloSan
Patrignano, Taverna Montecolombo ­San Maria Daino.
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Corriere della Sera
economia nazionale
Saccomanni: ogni sforzo per ridurre le tasse sul
lavoro
«Siamo qui per dimostrare che siamo un Paese normale» Visco sul nostro sistema
bancario: non è vulnerabile.
WASHINGTON ­ «Faremo ogni sforzo per
ridurre il peso del fisco sul lavoro e sulle
imprese». Il ministro dell' Economia, Fabrizio
Saccomanni, ribadisce che la riduzione del
cuneo fiscale sarà il cuore delle future
strategie economiche nel governo, quelle che
dovranno sostenere la fragile ripresa che sta
per affermarsi in Italia. «Le prospettive stanno
migliorando: dobbiamo rimettere in moto la
crescita», afferma il ministro che ha accanto il
governatore della Banca d' Italia Ignazio Visco
nella conferenza stampa finale del vertice del
G20 finanziario e dell' assemblea del Fmi. Due
occasioni di dibattito internazionale in cui dopo
anni, «la crisi europea è stata lasciata un po'
da parte», mentre hanno tenuto banco lo shut­
down e l' impatto del cambiamento della linea
di politica monetaria degli Usa. In Europa
comunque, afferma Saccomanni, «l' enfasi
comune è sulle riforme strutturali per favorire
la crescita, la produttività e la competitività».
Il ministro dell' Economia si sofferma ancora
sulle prossime misure del governo.
«Manterremo il quadro di riferimento europeo
e compenseremo l' intervento sul lavoro col
meccanismo della spending review», intesa
non come tagli di spesa tout court ma come eliminazione degli sprechi, spiega ancora Saccomanni, che
pensa alla legge di Stabilità che sarà presentata a giorni. «Abbiamo perso un po' di tempo per la crisi e
l' incertezza politica, ma il governo sta cominciando a raccogliere i primi frutti», spiega quindi il ministro
ammettendo di stare «sulle spine» per la lontananza da Roma, dove «proprio in queste ore si svolgono
molti colloqui e scambi di opinione che dovrebbero portare a una convergenza sulla definizione delle
strategie di bilancio».
«Ci tenevo a venire a Washington per dare l' idea che l' Italia è un Paese normale, che può fare le sue
strategie di bilancio senza essere assente dai grandi consessi internazionali», aggiunge però
Saccomanni.
Il quale si sofferma brevemente anche sul capitolo dismissioni.
Entro la fine dell' anno, ricorda, sarà definito il programma di valorizzazione degli asset pubblici. Nella
manovrina dei giorni scorsi il governo ha compreso dismissioni per 500 milioni, «una piccola cosa certo,
ma abbiamo rotto il ghiaccio». L' esecutivo sta pensando anche alla vendita di partecipazioni azionarie,
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Corriere della Sera
economia nazionale
ma «non daremo anticipazioni per evitare di provocare turbative di mercato». L' obiettivo è «dare un
segnale sul fatto che il Paese è disponibile a riaprire certi dossier allo scopo di favorire gli investimenti».
Il governatore Visco illustra invece la situazione della finanza italiana, che è stata oggetto di un suo
intervento al G20 e sulla cui solidità qui a Washington esperti e investitori hanno espresso qualche
dubbio. «Circolano cifre non verificate», osserva Saccomanni.
Il fatto è ­ riassume Visco ­ che «molti non capiscono come un Paese come l' Italia che ha perso in
cinque anni 9 punti di Pil e il 25% di produzione industriale, abbia ancora un sistema bancario non
collassato e ancora in grado di andare sui mercati a raccogliere denaro».
È quasi «un paradosso» che si spiega con quattro elementi: una vigilanza molto attenta; il fatto che le
banche hanno assunto sì molti rischi ma soprattutto nei confronti delle imprese e non nei prodotti
strutturati e derivati come molti istituti esteri; la circostanza che avevano extraprofitti e l' impegno messo
nell' aumentare il capitale, passato dal 6% al 10­11%.
«Non c' è problema di vulnerabilità del sistema bancario italiano», aggiunge Visco, secondo il quale
sono due ora le grandi sfide da affrontare. Bisogna innanzitutto evitare la connessione tra rischio
sovrano e rischio del credito attraverso la vigilanza Ue e quindi ridurre il credito deteriorato con un
miglioramento dell' economia.
Un miglioramento che ci sarà ma senza dimenticare che nel complesso, come ribadisce il presidente
della Bce, Mario Draghi, al termine degli incontri di Washington, la ripresa europea «è ancora debole e
fragile».
Stefania Tamburello
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13 ottobre 2013
Pagina 4
Il Sole 24 Ore
economia nazionale
Verso la legge di stabilità IL GOVERNO.
«Meno cuneo fiscale con meno spesa»
Saccomanni: è l' obiettivo della manovra ­ Visco: le banche italiane non sono vulnerabili
L' INCERTEZZA POLITICA «Abbiamo perso un po' di tempo a causa dell' incertezza
politica ora c' è la possibilità di portare avanti le politiche che ci siamo dati»
WASHINGTON. Dal nostro inviato «Ho
spiegato ai colleghi la strategia che vogliamo
perseguire, chiarendo che il nostro obiettivo è
fare ogni sforzo di riduzione dell' onere fiscale
che grava sul lavoro e sulle imprese.
Naturalmente, compensandolo attraverso
interventi di spending review e rimanendo all'
interno dei vincoli europei».
L' Italia è lontana ma non è proprio possibile
tenere fuori dalla porta i temi caldi della legge
di stabilità oramai alle porte. Così il ministro
dell' Economia, Fabrizio Saccomanni, nella
conferenza tenuta insieme al governatore di
Bankitalia, Ignazio Visco, alla conclusione
degli incontri del Fmi, spiega che per
sostenere la ripresa il governo intende
mettercela tutta. Del resto ha sottolineato
Saccomanni, la strategia del Governo «sta
cominciando a dare i propri frutti». «Lo sforzo
del Governo italiano», ha aggiunto il ministro,
«è dare un segnale forte per il rilancio dell'
economia, pur nei limiti concordati a livello
europeo. Abbiamo perso un po' di tempo
perché il governo ha passato un momento di
incertezza politica, ora c' è la possibilità di
portare avanti le linee politiche che ci siamo
dati».
Il ministro è tornato sulla strategia di vendita di asset pubblici ricordando che «nella manovrina abbiamo
già messo in vendita immobili del demanio per 500 milioni di euro». Si tratta di un «piccolo ammontare
ma, ha chiarito, «ci tengo a sottolineare che questa cosa l' abbiamo fatta, è un importo piccolo ma è
qualcosa che rompe il ghiaccio». Del resto nel documento consegnato all' Imfc il ministro ha ribadito che
di qui al 2017 le privatizzazioni in Italia saranno pari allo 0,5% del Pil ogni anno. L' Italia, ha detto
Saccomanni, è «disponibile anche a riaprire certi dossier, allo scopo di favorire l' investimento in nuove
tecnologie e cose di questo genere. Si vuole inoltre dare un segnale che «c' è anche un altro strumento
disponibile per ridurre un debito pubblico molto grosso, che non passi solo per misure di rigore fiscale».
Dal canto suo, il governatore Visco ha dato conto della discussione che si è svolta in seno al G20 sulla
transizione all' Unione bancaria europea.
«L' Unione ­ ha osservato ­ ha per obiettivo la trasparenza e la buona capitalizzazione delle banche» ha
ricordato. E quanto alla necessità di tagliare il nodo che durante questi anni di crisi ha stretto insieme il
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13 ottobre 2013
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Il Sole 24 Ore
economia nazionale
rischio sovrano e il rischio bancario «questo obiettivo si ottiene innanzitutto riducendo il rischio sovrano»
ha osservato il governatore: cioè tenendo i conti in ordine e riducendo il debito pubblico e lo spread.
Secondo Visco, in ogni caso «non c' è un problema di vulnerabilità del sistema bancario italiano». Anzi,
paradossalmente «uno dei motivi per cui all' estero c' è tanta attenzione sull' Italia», ha spiegato «è
perché molti non capiscono come un Paese che ha avuto una caduta del Pil del 9% e della produzione
industriale del 25% in 5 anni abbia un sistema bancario che non è collassato, che ha avuto meno aiuti
pubblici di tutti gli altri e che è in grado di andare sul mercato a raccogliere obbligazioni».
Secondo Visco, sono quattro i motivi che spiegano questo paradosso del sistema bancario
sostanzialmente solido, nonostante una crisi economica durissima: «Primo, una vigilanza molto attenta
delle autorità di supervisione; secondo, le banche hanno preso rischi ­ e ci sono rischi che dobbiamo
valutare con attenzione ­ ma non hanno mai preso rischi particolari sui derivati, anche grazie al sistema
di regolamentazione che lo impediva. Terzo, le banche hanno fatto in passato extraprofitti, e nella crisi li
hanno utilizzati per far fronte alle deficienze di capitale; quarto, il capitale è stato effettivamente
accresciuto con la partecipazione degli azionisti e portato dal 6% al 10­11%».
Ora, ha concluso il governatore, ci attendono due sfide: «Evitare la connessione tra rischio sovrano e
rischio di credito e ridurre la componente di credito deteriorato, anche grazie al miglioramento dell'
economia».
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Rossella Bocciarelli
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13 ottobre 2013
Pagina 4
Il Sole 24 Ore
economia nazionale
Il ricevimento.
Ministro e Governatore alla «cafeteria» dell' Fmi
WASHINGTON. Dal nostro inviato L' ultima
volta che quella piccola comunità di italiani era
stata chiamata a raccolta risale ai tempi del
"ticket" Tommaso Padoa­Schioppa al
ministero dell' Economia e Mario Draghi in
Banca d' Italia. Ma anche ieri, al party che si è
tenuto alla "cafeteria" del Fmi, c' era il clima
della festa in famiglia. E tanto il ministro dell'
Economia Fabrizio Saccomanni q u a n t o i l
governatore della Banca d' Italia Ignazio Visco
hanno fatto del loro meglio per valorizzare il
compito di chi è chiamato a rappresentare l'
Italia nel cuore delle istituzioni internazionali.
A fare gli onori di casa c' erano il direttore
esecutivo italiano al Fmi, Andrea Montanino e
il suo omologo presso la Banca Mondiale,
Piero Cipollone; ma al brindisi era presente
anche l' ex responsabile delle politiche di
bilancio del Fmi Carlo Cottarelli, ormai in
procinto di fare le valige per il suo nuovo
compito di commissario per la "spending
review" a Roma. «Il nostro paese attraversa
una fase difficile ­ ha ricordato Saccomanni­:
siamo nel passaggio da una dura crisi alla
risalita. E in questi momenti i segnali sono
giocoforza contraddittori: ci sono i segni
negativi del passato e quelli positivi che anticipano un futuro migliore. Io però a questo futuro migliore
credo davvero». Visco ha poi sottolineato che poter disporre di una nutrita pattuglia di italiani ad alta
specializzazione a Washington «non è una fuga di cervelli, ma al contrario un patrimonio importante che
si valorizza nel campo della cooperazione internazionale».
R.Boc.
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13 ottobre 2013
Pagina 5
Il Sole 24 Ore
economia nazionale
Verso la legge di stabilità LE MISURE.
Nella manovra 2 miliardi ai Comuni per investire
Legge di stabilità da 12­15 miliardi, 5 vanno al cuneo fiscale SOCIALE E SPESE FISSE
Circa un miliardo andrà a finanziare il fondo sociale, altri cinque a missioni, trasporto
locale e 5 per mille Aliquota Iva al 7 per cento.
ROMA ­ È partito il rush finale verso l' ok da
parte del Consiglio dei ministri, atteso per
martedì sera. Nella manovra da 12 miliardi,
che può salire a 15 con dismissioni e
infrastrutture, in primo piano il taglio del cuneo
fiscale, accanto ai capitoli dismissioni e
infrastrutture. Diversi addendi sono ancora da
comporre ma entro domani sera ­ assicurano
fonti governative ­ sarà messa a punto la
tabella riassuntiva con i singoli interventi. Una
vera corsa contro il tempo, per rispettare il
timing previsto dalle più recenti norme di
contabilità pubblica e dal calendario europeo.
Bruxelles dovrà esprimersi in particolare sulla
congruità delle misure contenute nel
provvedimento rispetto alle raccomandazioni
emesse lo scorso luglio dal Consiglio Ue.
Accanto al taglio del cuneo fiscale, che si
colloca tra i 4 e i 5 miliardi, compaiono 2
miliardi diretti ai Comuni sotto forma di
allentamento del patto di stabilità interno, che
vanno a compensare parte del mancato gettito
Imu. Quanto al fondo per le politiche sociali e
per la non autosufficienza, si ragiona su uno
stanziamento di circa 1 miliardo, in cui
potrebbe trovare posto anche un avvio del
cosiddetto reddito minimo. Completa il quadro un mix di interventi per 4 miliardi destinati alle cosiddette
spese indifferibili. Tra queste, il finanziamento delle missioni internazionali di pace per l' intero 2014, il
rifinanziamento del 5 per mille, le risorse per il trasporto pubblico locale e quelle dirette ad Anas,
Ferrovie. Sul fronte delle dismissioni, non si esclude che ­ come avvenuto per la "manovrina" ­ una
parte possa essere utilizzata anche all' interno della manovra.
Con la legge di stabilità verranno definite struttura e composizione della nuova «Service tax», cui è
affidato il compito di accorpare sia la tassazione sugli immobili che la Tares.
Quanto all' Iva, l' ipotizzata quarta aliquota del 7% potrebbe non essere aggiuntiva alle tre attuali
aliquote (4%, 10% e 22%). Sostituirebbe una delle due aliquote ridotte, attraverso una rimodulazione
complessiva dei beni che riguarderà anche l' aliquota ordinaria. Operazione sulla quale vigila Bruxelles,
che peraltro da tempo spinge per una revisione strutturale della principale tra le nostre imposte
indirette. Confermato anche il ritorno a cinque anni per la deducibilità delle svalutazioni e perdite su
crediti da parte di banche assicurazioni.
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13 ottobre 2013
Pagina 5
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Il Sole 24 Ore
economia nazionale
Decisivo è il versante delle coperture, che al momento si articola su tre fronti: i risparmi attesi dalla
«spending review» (tra breve Carlo Cottarelli si insedierà sulla plancia di comando), il riordino delle
«tax expenditures» e il capitolo delle agevolazioni alle imprese. Potrebbe soccorrere anche il maggior
gettito atteso dall' intensificarsi della lotta all' evasione fiscale, che tuttavia verrà cifrato solo a
consuntivo. Il "peso" relativo da attribuire alle varie modalità di copertura della manovra sarà definito
entro domani sera, anche alla luce della ricognizione che il ministro dell' Economia, Fabrizio
Saccomanni, ha condotto con i vari dicasteri di spesa. Di certo, una parte rilevante è attesa proprio dalla
spending review che dovrà garantire anche oltre gli ipotizzati 4­5 miliardi per coprire il taglio del cuneo
fiscale.
Si lavora anche ai collegati.
Tra questi il disegno di legge sul consumo del suolo agricolo, cui ha fatto cenno ieri mattina il presidente
del Consiglio, Enrico Letta, nel corso della sua visita a Longarone.
La lista dei possibili interventi ­ lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi ­ anche le
risorse per garantire la continuità dei lavori del Mose di Venezia.
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Dino Pesole
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Pagina 36
Corriere della Sera
politica nazionale
Lettera aperta al premier.
Il governo eviti nuovi tagli ai Comuni
Caro Presidente Enrico Letta, è con un doppio
stato d' animo ­ di preoccupazione e di
speranza ­ che i sindaci italiani guardano al
consiglio dei Ministri che nelle prossime ore
dovrà varare il disegno di legge per la stabilità
economica finanziaria.
Preoccupazione perché l' esperienza insegna
che ogniqualvolta si mette mano alla finanza
pubblica, i Comuni ne escono pesantemente
penalizzati nelle risorse e mortificati nell'
autonomia. Speranza perché vogliamo
credere che questo governo ­ come lei,
Presidente, ha autorevolmente dichiarato il 7
agosto incontrando l' Anci ­ davvero inauguri
una «stagione nuova» nel rapporto tra Stato e
Comuni.
Non ignoriamo naturalmente le criticità
finanziarie con cui deve misurarsi il governo e
la difficoltà di attendere a tutte le esigenze. E,
dunque, è giusto che ognuno ­ anche gli Enti
locali ­ siano chiamati all' assunzione delle
proprie responsabilità. Il punto è che città e
Comuni la loro parte l' hanno fatta e la fanno,
stante che sono più di dieci anni che
subiscono ­ anno dopo anno ­ costanti e
continue riduzioni di trasferimenti. Dal 2007 al
2013 i Comuni italiani hanno dato un contributo di 16 miliardi: 8 miliardi con il patto di Stabilità e altri 8 di
tagli nei trasferimenti dello Stato. Uno sforzo grande che non ha avuto e non ha analogo riscontro negli
altri livelli istituzionali, a partire dallo Stato e dalle sue amministrazioni a cui non sono stati chiesti né i
tagli, né i sacrifici imposti ai Comuni.
Fino a oggi i Comuni sono riusciti a mantenere i servizi essenziali erogati ai cittadini, riorganizzando le
loro macchine comunali, razionalizzando e riducendo la spesa corrente, rinegoziando contratti di
servizio e appalti, contrattando con i nostri dipendenti riduzioni di istituti salariali accessori, alienando
beni immobiliari e aprendo ai privati le nostre società di servizi.
Oggi siamo al punto limite. Un' ulteriore riduzione delle nostre risorse significa compromettere la
erogazione di servizi fondamentali per la vita dei cittadini. Sì perché è bene ricordare che i Comuni non
sono «centri di spesa parassitari». Quando spendono, le nostre amministrazioni lo fanno per assicurare
asili nido, scuole materne, assistenza domiciliare agli anziani, sostegno ai disabili, trasporto locale,
tutela ambientale, promozione culturale e turistica. Tutte cose essenziali per persone, famiglie, imprese
e necessarie per contrastare la crisi e rimettere in movimento la crescita.
Da queste considerazioni derivano le scelte, per noi irrinunciabili, che ci attendiamo essere assunte dal
Governo. La prima è la certezza che nel 2014 non ci siano ulteriori tagli di risorse (tenuto conto che in
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13 ottobre 2013
Pagina 36
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Corriere della Sera
politica nazionale
ogni caso 250 milioni di trasferimenti in meno sono già previsti per l' anno prossimo dalla spending
review pluriennale).
La seconda nostra aspettativa è che venga allentato il patto di Stabilità, sopprimendo l' applicazione del
Patto ai Comuni con meno di 5.000 abitanti e allentando il peso del Patto per gli altri Comuni,
condizione essenziale per liberare risorse, consentendo la immediata ripresa ­ e in tutto il Paese ­ di
investimenti oggi del tutto bloccati.
Ci attendiamo poi che la service tax sia con noi condivisa ­ visto che sarà tributo di competenza dei
Comuni ­ e sia configurata secondo criteri di equità e di sostenibilità, tali da assicurare che le famiglie
siano gravate di un onere inferiore a ciò che hanno pagato sommando Imu e Tares.
E, infine, ricordo che i Comuni sono in attesa dell' erogazione dell' equivalente della seconda rata Imu.
Sappiamo che compiere queste scelte non è facile. Ma non si dimentichi che oggi, in un panorama di
generale sfiducia dell' opinione pubblica verso la politica e le istituzioni, i sindaci sono l' unica figura
istituzionale a cui i cittadini guardano ancora con fiducia.
Mortificarli e impedire di assolvere ai loro compiti è un danno non solo per i Comuni, ma per la
credibilità della democrazia e delle sue istituzioni.
Presidente Anci, sindaco di Torino.
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13 ottobre 2013
Pagina 20
Il Sole 24 Ore
politica nazionale
Il ricordo del Vajont.
«Pronti per la Protezione civile 50 milioni»
Nuovi investimenti per la sicurezza del
territorio e superamento dell' emergenza
continua. Sono gli impegni presi dal premier
Enrico Letta nella sua visita al Vajont, la valle
del Piave che 50 anni fa contò 1.910 vittime
per la frana sul Monte Toc. «Nelle emergenze
non ci possono essere cittadini diversi a
seconda del peso politico degli amministratori
e dei territori» dice il presidente del Consiglio
parlando a Longarone, il paese travolto dall'
ondata la notte del 9 ottobre 1963. Letta
annuncia che il Governo porterà martedì in
Consiglio dei ministri, come collegato alla
legge di stabilità, un ddl sull' uso e il consumo
del suolo.
E aggiunge che vi sarà una norma «che
stanzierà i 50 milioni di euro frutto della
vendita degli aerei di Stato per la Protezione
civile».
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13 ottobre 2013
Pagina 4
Il Sole 24 Ore
politica nazionale
Il piano. Attacco al debito da 16 miliardi l' anno.
Dalla Svizzera alle public utilities, il Pdl propone le
sue coperture
ROMA ­ Dall' accordo con la Svizzera a un
maxi piano di tagli alla spesa, con una
spending review per 5­16 miliardi all' anno.
Sono alcune delle coperture fornite dal
capogruppo del Pdl alla Camera, Renato
Brunetta, direttamente al premier Enrico Letta
per la legge di stabilità 2014­2016. Secondo
Brunetta si può procedere con un attacco al
debito, per 16 miliardi (un punto di Pil) all'
anno. Mentre con la costituzione e cessione di
società per le concessioni demaniali lo Stato
potrebbe recuperare dai 5 ai 10 miliardi.
Torna in pista l' accordo fiscale con la
Svizzera, sui capitali sfuggiti nei forzieri
elevetici.
Che per il Pdl potrebbero produrre un gettito
di 10­20 miliardi una tantum, più 2 miliardi a
regime. Oltre poi ai capitoli service tax, che
dovrà escludere la prima casa, e revisione Iva,
qualificando l' attuale gettito e aumentandolo
con la lotta all' evasione, il piano Brunetta
punta a recuperare tra i 5 e i 7 miliardi all'
anno dalla revisione delle tax exependitures
(poco più del 2,5% del totale delle
agevolazioni, pari a circa 254 miliardi).
Sulla riduzione del cuneo fiscale il Pdl chiede
un intervento progressivo sul trienni: 5 miliardi nel 2014; 10 miliardi nel 2015 e 15 miliardi nel 2016, a
partire dall' eliminazione della quota "lavoro" dall' Irap. Dalle liberalizzazioni e privatizzazione delle
public utilities, si potrebbero ricavare 5­10 miliardi l' anno. Per semplificare la vita a cittadini e imprese,
inoltre, si dovrà procedere all' attuazione dei provvedimenti su sburocratizzazione, decertificazione e
informatizzazione della Pa.
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13 ottobre 2013
Pagina 2
Il Sole 24 Ore
politica nazionale
Rating 24 IL CANTIERE DELLE RIFORME 1/Monti 2 3 4.
RIFORME MONTI­LETTA ANCORA AL PALO:
MANCANO ALL' APPELLO 469 DECRETI
ATTUATIVI
Completamento delle misure al 35% In ritardo agenda digitale e legge Sabatini SUBITO
IN VIGORE Molte delle disposizioni varate sono comunque autoapplicative, non
richiedono cioè ulteriori tasselli normativi Dl 201/2001, legge conversione 214/2011
Entratain vigoredel Dl 201/2011 6dicembre2011 Entratain vigoredella legge 214/2011:
28dicembre 2011 Dl 1/2012, legge conversione 27/2012 Entrata in vigore del Dl 1: 24
gennaio 2012; Eentrata in vigore della legge 27: 25 marzo 2012 Dl 5/2012, legge
conversione 35/2012 Entrata in vigore del Dl 5: 10 febbraio 2012 Entrata in vigore dellal
legge 35: 7 aprile 2012 Dl 16/2012, legge conversione 44/2012 Entrata in vigore del Dl
16: 2 marzo 2012 entrata in vigore della legge 44: 29 aprile 2012.
Una legge di stabilità a costo zero, una
manovra per il rilancio dell' economia senza
oneri per il Paese. È quella che si otterrebbe
semplicemente chiudendo la partita delle
grandi riforme avviate negli ultimi anni dai due
Governi delle larghe intese, quello di Mario
Monti prima e ora l' Esecutivo guidato da
Enrico Letta.
Una partita che, però, è ben lontana dal fischio
finale, perché i tasselli attuativi necessari per
completare le riforme che in questi due anni si
sono succedute a ritmo incessante sono 725.
Di questi, soltanto 256 sono al traguardo. Ne
mancano, dunque, all' appello 469. C' è, però,
da considerare che una buona parte del
pacchetto complessivo è arrivato sulle spalle
d e l G o v e r n o Letta c o m e e r e d i t à d e l l '
Esecutivo dei professori, le cui riforme
avevano previsto 512 provvedimenti. Quando
c' è stato, a fine aprile, il passaggio di
consegne, il tasso di attuazione delle riforme
Monti era al 40 per cento. Ora è salito al 47 per
cento.
Palazzo Chigi ora deve, dunque, muoversi su
due fronti: tradurre in pratica gli interventi del
precedente Esecutivo ­ otto grandi riforme dal
Salva­Italia alle misure di semplificazione generale e fiscale, dai due decreti sviluppo alla spending
review ­ e lavorare per dare efficacia alle proprie manovre.
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13 ottobre 2013
Pagina 2
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Il Sole 24 Ore
politica nazionale
Che hanno già raggiunto, in quasi sei mesi, la quota ragguardevole di sette decreti legge (considerando
solo i provvedimenti d' urgenza che hanno un impatto diretto sull' economia). Il che si traduce in 213
provvedimenti di attuazione, di cui solo 15 hanno già visto la luce. Dunque, un tasso di attuazione del 7
per cento.
C' è, però, l' attenuante che diverse riforme sono recentissime. Si prenda, per esempio, il decreto
Valore cultura, convertito da poco ed entrato in vigore qualche giorno fa (il 9 ottobre), che è
comprensibilmente a quota zero per quanto riguarda i 19 regolamenti attuativi. Mentre altre ­ come i Dl
istruzione, pubblica amministrazione e quello che cancella la seconda rata dell' Imu ­ non hanno ancora
visto la conversione in legge.
Certo, quella che adesso è una giustificazione, non può durare a lungo. Gli uffici ministeriali devono
rimboccarsi le maniche per produrre nei termini gli atti mancanti per fare in modo che le riforme
raggiungano gli obiettivi annunciati. Evitando, in tal modo, l' effetto accumulo. Effetto tanto più facile da
verificarsi se il Governo ­ così come ha fatto l' ultimo Esecutivo ­ proseguirà sulla strada della
decretazione d' urgenza con incessante rimando a norme secondarie. Il rischio è forte, non solo se si
guarda a quanto prodotto finora, ma anche agli annunci di Palazzo Chigi. Valga per tutti, il fatto che
Letta ha minacciato di trasformare in decreto legge la proposta sull' abolizione del finanziamento
pubblico ai partiti nel caso il Parlamento non riuscisse a decidersi.
Queste preoccupazioni non devono, tuttavia, far passare in secondo piano il fatto che buona parte delle
riforme varate da Monti e da Letta sono autoapplicative, ossia immediatamente efficaci nell' 80% dei
casi. Ciò non significa che il restante 20%, che ha bisogno di regolamenti attuativi, sia da trascurare,
perché anche i 12,5 miliardi di misure per la crescita che le riforme di Letta hanno mobilitato
complessivamente nel 2013, possono rischiare di incepparsi proprio perché mancano alcuni ingranaggi
fondamentali.
Tra i casi più clamorosi di ritardo, va sicuramente segnalata l' Agenda digitale che era stata uno dei
pezzi forti del decreto crescita 2.0 del Governo Monti. La stessa Agenzia per l' Italia digitale, che
dovrebbe fare da architrave a tutto il sistema, è ancora in attesa della formalizzazione dello statuto.
Mancano ancora il decreto per il sistema dell' identità digitale, uno dei due per l' anagrafe unica
nazionale e quello sul documento che deve fondere carta d' identità­tessera sanitaria elettronica.
Molto più limitato in termini di giorni, ma comunque significativo, il ritardo nell' attuazione della
cosiddetta nuova "legge Sabatini" varata con il decreto del fare. Si tratta di un meccanismo,
particolarmente atteso dalle imprese manifatturiere, che consente di ottenere credito agevolato per l'
acquisto o il leasing di beni strumentali. C' è una bozza preparata dai tecnici, ma non ancora giunta alla
firma dei ministri dello Sviluppo e dell' Economia. Più consolidato il lavoro sul rafforzamento del Fondo
di garanzia Pmi, ma anche in questo caso il decreto ministeriale non è stato ancora pubblicato.
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13 ottobre 2013
Pagina 1
Il Sole 24 Ore
politica nazionale
ITALIA BLOCCATA.
Sulla spesa pubblica quarant' anni di sole idee
Non avremo realizzato la grande riforma della spesa
pubblica, ma un fatto è certo: l' abbiamo pensata a fondo, da
almeno quarant' anni. Perbacco, in questo siamo i primi in
classifica. Problemi e soluzioni li conosciamo bene, visto che
sono sempre gli stessi e si ripropongono a rotazione nella
Prima repubblica, Seconda repubblica, Terza repubblica, nel
proporzionale soffice e nel maggioritario muscolare, nel
federalismo al l' italiana e nelle pieghe di piccole, medie,
grandi intese e "strane" maggioranze di governo.
Anche se sul nuovo commissario per la spending review
(razionalizzazione della spesa) Sergio Cottarelli, già alto
dirigente del Fondo monetario, pendono le consuete
aspettative da angelo risolutore piovuto in terra, le idee sul
che fare già ci sono. Insomma sappiamo dove mettere le
mani nelle carte, e che poi queste idee siano restate finora
solo sulla carta, francamente, potrebbe apparire un dettaglio
ingeneroso. Purtroppo non lo è.
Accadde il 26 gennaio 1971, per esempio. L' allora ministro
del Tesoro Mario Ferrari Aggradi, cavallo di razza della Dc,
presentò al Parlamento il Libro bianco sulla spesa pubblica.
Altri tempi, problemi analoghi.
Non c' erano l' euro e il commissario finlandese Olli Rehn
(che allora aveva 9 anni), ma il "decretone" d' urgenza e l'
allarme del Fondo monetario sì. Perché «aumentano le spese
correnti e diminuiscono quelle in conto capitale» (si legga
oggi il Documento di Economia e Finanza del Governo del
settembre 2013, ndr), «non si spende quanto si è deciso di
spendere» (si veda ora il caso dei fondi europei assegnati all'
Italia, ndr), esplodono i disavanzi e i debiti degli enti
previdenziali e territoriali. Mentre la burocrazia amministrativa
è lenta anche «per il gioco delle norme istituzionali» (il
problema è il «funzionamento delle istituzioni» ripete in questi
giorni il premier Enrico Letta, discendente diretto della Dc di
Ferrari Aggradi.
Cosa bisogna fare secondo quel vecchio Libro bianco nel
momento in cui i grandi comuni come Roma ­ allora come
oggi ­ sono sull' orlo del precipizio?
Guido Gentili Basta con la pratica di mettere a carico dello
Stato «in tutto o in parte, i deficit degli enti locali», dove sono
troppo elevati il personale e gli stipendi. Occorre soprattutto «definire le funzioni di comuni e province
nel quadro del nuovo assetto regionale», stop alle leggine, via alla riforma tributaria e salto verso un'
amministrazione più efficiente. Un rapporto «illuminante che non autorizza a rinviare le riforme», chiosa
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13 ottobre 2013
Pagina 1
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Il Sole 24 Ore
politica nazionale
sull' autorevole rivista dei gesuiti "Civiltà Cattolica
" lo storico Gabriele De Rosa. Invece no. È proprio il rinvio, tranne alcune preziose gocce nel mare delle
deroghe e delle proroghe, la cifra valoriale che da quel Libro bianco si allunga fino ai giorni attuali.
Mancanza di volontà politica, deficit della classe dirigente, una miscela infiammante di arrocchi
corporativi e pregiudizi ideologici, una tendenziale e diffusa riluttanza al cambiamento sempre
promesso e dec
antato e pochissimo praticato. La lista può chiudersi qui o si pot
rebbe continuare a piacimento. Fatto è che sullo Stato da contenere e riperimetrare giriamo in tondo da
moltissimo, troppo tempo. A svoltare non sono bastati decenni di "Considerazioni finali" dei Governatori
della Banca d' Italia, un monito severo e molto applaudito ogni 365 giorni. Non sono bastati i ponderosi
lavori della Commissione tecnica per la spesa pubblica, per tre lustri diretta da Pietro Giarda (poi anche
sottosegretario, ministro e commissario per la spending review, ritenuto il massimo conoscitore dei
meandri dei conti pubblici). Non sono bastati i richiami dei presidenti della Repubblica, i rapporti dell'
Istat, della Corte dei Conti, del Cnel, degli uffici tecnici di Senato e Camera, le commissioni di indagine
e le innumerevoli audizioni parlamentari, i documenti della Ragioneria generale dello Stato, i due
rapporti di Giarda e Giavazzi del 2012, le sferzate di decine di centri studi pubblici e privati, nazionali e
internazionali, migliaia di tavole rotonde, inchieste giornalistiche, quaderni di ricerca, risoluzioni
politiche, manifesti elettorali, programmi di governo annuali, pluriennali, di assestamento e di
aggiornamento contabile. Un oceano di carte e di parole scritte e orali ciascuna risolutiva solo in poten
za e poi destinata all' oblìo. Ora abbiamo il pareggio di bilancio in Costituzione, c' è l' euro, il
commissario Rehn che ci osserva di traverso, Mario Draghi che guida la Banca centrale europea, ci
sono i vincoli europei vecchi e sopattutto nuovi, lo spread, i "mercati che ci guardano". E però scorrendo
il Def i numeri dicono che il problema della spesa pubblica e del debito non è stato risolto e nemme
no avviato troppo a soluzione. Si lotta a colpi di decimali per tamponare una falla che ha cominciato ad
aprirsi molto tempo fa e che non si è riusciti a chiudere. Si procede aggiustando per uno 0,1% del Pil in
attesa della Grande Svolta, che dovrebbe arrivare con la Legge di stabilità, la prima che sarà trasmessa
per un giudizio anche a Bruxelles. È in plancia il nuovo commissario per la spending review, il
pragmatico Cottarelli che segue il leggendario Enrico Bondi e l' epico Pietro Giarda. E restano sempre
accesi i motori del discorso sulla razionalizzazione della spesa che, ha scritto il professor Paolo De
Ioanna, altro gran sacerdote della finanza pubblica, «opera come un topos che innesca una sorta di
auto­analisi collettiva sull' idea che abbiamo dei nostri diri
tti e doveri di cittadinanza». Ma tra un discorso e un altro può capitare di perdersi nell' oceano delle
carte e di ritrovarsi in mano non un Libro bianco ma un Libro verde, quello presentato nel 2007 al
ministro dell' Economia del Governo Prodi Tommaso Padoa­Sc
hioppa. Cambia solo il colore. L' Italia, c' è scritto,«ha già cumulato un debito enorme (106,3% sul Pil,
ndr),che costa in interessi per 70 miliardi l' anno e pesa su una giovane generazione del tutto
incolpevole». Tornano così a mente le cifre del nuovo Def, settembre 2013: nel 2014, se va bene,
pagheremo interessi per 86 miliardi e alla fine dell' anno il debito pubblico sarà sceso dello 0,1% in
rapporto al Pil, da 132,9% del 2013 a 132,8%. Segno che la nuova e incolpevole generazione è
invecchiata di 7 anni, sempre in attesa della Grande Svolta. [email protected] @guidogentili1.
Guido Gentili
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
STABILITÀMartedì il sì: coperture da tagli di spesa, agevolazioni e incentivi ­ Iva, aliquota al 7%
Ecco la manovra di Letta per i Comuni 2 miliardi
Al cuneo fiscale 5 miliardi, in totale misure per 12­15.
Rush finale per la legge di stabilità, in vista del varo martedì
prossimo. Una manovra che punta a mobilitare risorse per 12
miliardi che possono salire a 15 miliardi con dismissioni e
infrastrutture. In primo piano il taglio del cuneo fiscale, per 4­5
miliardi. Previsti 2 miliardi per i Comuni sotto forma di
allentamento del patto d i stabilità interno. Tra gli interventi
anche uno stanziamento di un miliardo al fondo per le
politiche sociali. Non è escluso che parte delle dismissioni
venga utilizzata all' interno della manovra. Sull' Iva atteso il
via a un' aliquota del 7 per cento. Le coperture arriveranno da
spending review, riordino delle «tax expenditures» e
agevolazioni alle imprese. Il ministro Saccomanni: «Meno
cuneo fiscale con meno spesa».
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13 ottobre 2013
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
La spesa. La quantificazione dei costi più aggiornata porta alla cifra attuale di 5.493 milioni di
euro.
Altri 400 milioni per evitare lo stop
I cantieri del Mose vedono attualmente
impegnati (con l' indotto) circa 4.000 unità di
personale, e l' avanzamento dei lavori è all' 80
per cento.
Ma servono subito soldi per non fermare la
macchina. «Il Governo deve stanziare, nella
legge di stabilità 2014, almeno 401 milioni di
euro per consentire al Consorzio Venezia
Nuova di completare la costruzione del
sistema Mose entro la scadenza contrattuale
del 31 dicembre 2016».
A sostenerlo è Mauro Fabris, presidente del
Consorzio, la società concessionaria dello
Stato (dal 1984) per la realizzazione di tutte le
opere di salvaguardia di Venezia, oggi
costituita da alcune delle maggiori imprese di
costruzione italiane, tra cui in ruolo chiave
Condotte d' Acqua, Mantovani e Grandi Lavori
Fincosit (Gruppo Mazzi), e poi Astaldi,
Technital, Pietro Cidonio, Ccc, e una serie di
consorzi di imprese venete.
Il costo complessivo del progetto Mose è di
5.493 milioni di euro, di cui 4.934 per il
sistema delle dighe mobili, circa 333 milioni
per opere tecnologiche strettamente connesse
alle dighe, e infine 226 milioni di opere di
compensazione ambientale. Queste ultime sono opere imposte dalla Commissione europea in seguito a
procedura di infrazione, e devono essere realizzate «contestualmente» al Mose».
Lo Stato ha stanziato finora 4.867 milioni di euro, di cui 3.704 materialmente erogati al Consorzio (i
ritardi nelle erogazioni statali vengono da anni compensati dal Consorzio tramite prestiti bancari). Le
risorse disponibili, in base alla legge di stabilità 2013, ammontavano a 1.094 milioni, facendo così salire
il totale a 4.987 milioni, ma 120 sono stati dirottati a fine agosto dal Governo, con il Dl 102, a copertura
della cancellazione della prima rata Imu.
«Abbiamo fatto il punto con le imprese la settimana scorsa ­ spiega Fabris ­ e siamo in grado di
confermare il termine di fine 2016. Ma è fondamentale che nella legge di stabilità siano inserite le
risorse mancanti, in tutto 626 milioni di euro». «Le risorse indispensabili ­ aggiunge ­ per completare il
sistema di dighe mobili entro il 2016 sono pari a 401 milioni; i 226 milioni per le opere ambientali
potrebbero in teoria essere stanziati dopo, anche se c' è stato un impegno con la Ue e gli enti locali».
Mauro Fabris è stato nominato presidente del Consorzio il 29 giugno scorso insieme al direttore
generale Hermes Redi (entrambi esterni alla struttura) in seguito alle dimissioni dell' allora presidente e
direttore Giovanni Mazzacurati che a metà luglio è stato poi arrestato con l' accusa di appalti truccati.
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Continua ­­>
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13 ottobre 2013
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
Le opere di salvaguardia della laguna sono affidate in concessione al Consorzio Venezia Nuova dal
1984. Ma i lavori del Mose sono stati avviati solo nel 2003, e sono andati avanti per due anni "a misura",
senza cioè costi e tempi definiti. L' accordo contrattuale viene firmato con il Governo solo nel 2005, e
prevede un costo di 4.272 milioni di euro e termine per i lavori la fine del 2012. Termine slittato prima al
2014 e poi, due anni fa, al 2016. Il Consorzio attribuisce questi slittamenti ai continui stop & go dei vari
governi sui finanziamenti.
Circa i costi, invece, l' aggiornamento è avvenuto nel 2011: 402 milioni in più per adeguamento prezzi,
260 milioni per prescrizioni alla progettazione esecutiva, e il resto per la quantificazione delle opere
accessorie e ambientali, mai fatta prima. E si è così arrivati alla cifra attuale di 5.493 milioni.
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Alessandro Arona
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13 ottobre 2013
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
Enti locali. Dai revisori dei conti di Comuni e Province una proposta per il Governo.
Stop ai controlli che non danno benefici
L' IDEA DA COPIARE Secondo i professionisti vanno tagliate le verifiche che costano
più dei risparmi che portano, così come accade in Germania.
UDINE. Dal nostro inviato In Germania se un'
attività di controllo costa più di quanto può far
risparmiare viene cancellata.
È questo il modello che i revisori dei conti di
Comuni e Province chiedono di introdurre
anche da noi, nel tentativo di sfoltire una rete
di adempimenti formali che continua a
intensificarsi senza però mettere in luce lo
stato reale dei conti locali italiani.
La proposta a Governo e Parlamento in vista
della legge di stabilità arriva da Udine, dove l'
associazione nazionale dei revisori locali
(Ancrel) ha riunito i professionisti che vigilano
sui conti degli enti. O almeno ci provano,
schiacciati secondo il presidente dell' Ancrel,
Antonino Borghi, da «un insieme di regole che
hanno snaturato il nostro ruolo, con la continua
richiesta di certificazioni e attestazioni di dati
già presenti nei documenti ufficiali». I revisori,
insomma, sono stufi di firmare carte fotocopia
con cui le diverse autorità, dalla Funzione
pubblica alla Ragioneria generale dello Stato
passando per la Corte dei conti, chiedono la
certificazione di informazioni già note. Il
calendario del revisore è scandito ormai da
almeno 70 adempimenti annuali in cui si
attestano i principali dati del bilancio, le spese e la consistenza del personale. «Ma il ritorno di questa
mole di dati è prossimo allo zero ­ spiega Borghi ­ perché il sistema pubblico di informazione ha un
impianto medioevale e nonostante queste continue richieste non è possibile avere un dato certo sull'
entità dell' indebitamento o sul numero delle società partecipate».
Proprio le partecipate, a cui i professionisti hanno dedicato il convegno annuale, sono il fronte più caldo
dell'«emergenza­revisione». Il decreto "salva­enti" (Dl 174/2012) ha chiesto ai revisori di monitorare da
vicino l' andamento delle società, verificando contratti di servizio e rapporti economico­finanziari fra ente
e azienda. L' obiettivo è corretto, e condiviso dai revisori che puntano a un controllo integrato fra ente e
società collegate, ma la sua attuazione rimane un' incognita anche perché lo stesso legislatore sembra
essere il primo a ignorare la verifica sugli effetti delle regole che impone alle aziende pubbliche. Il 30
settembre scorso è scaduto il termine entro il quale i Comuni fino a 30mila abitanti avrebbero dovuto
alienare le proprie partecipazioni, ma nulla si è mosso e lo stesso rischia di capitare il 31 dicembre,
data entro la quale vanno privatizzate o sciolte le società strumentali.
Legge di stabilità e decreti collegati, allora, possono rappresentare l' occasione per fare ordine.
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13 ottobre 2013
Pagina 23
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Il Sole 24 Ore
pubblica amministrazione
Anche perché in quella sede dovrebbe debuttare davvero l' estensione del Patto di stabilità alle aziende
in house, basato su un doppio obiettivo: un saldo economico almeno in pareggio (con piano di rientro
per chi non lo raggiunge), e un limite all' indebitamento, diversificato a seconda dei settori di attività.
Senza rimettere ordine nei controlli, però, anche questa nuova regola rischia di rivelarsi vana perché,
sintetizza Borghi, «è inutile perdere sei mesi per stabilire se un Comune medio­piccolo deve dichiarare
il dissesto quando poi si scopre improvvisamente che Roma Capitale ha un disavanzo 2013 di 864
milioni».
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Gianni Trovati
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