13 ottobre 2013 - Il Comune di Gatteo
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13 ottobre 2013 - Il Comune di Gatteo
COMUNE DI GATTEO Domenica, 13 ottobre 2013 Domenica, 13 ottobre 2013 Prime Pagine Il Resto del Carlino (ed. Forli) Prima Pagina del 13/10/2013 La Voce di Romagna (ed. Forli) Prima Pagina del 13/10/2013 1 2 cronaca Ceri e fiori, una veglia silenziosa per ‘Poli’ Da Il Resto del Carlino (ed. Cesena) del 20131013T04:02:00 Tosi Brandi è il nuovo coordinatore della Protezione civile Da Il Resto del Carlino (ed. Cesena) del 20131013T04:02:00 Schianto: martedì il funerale di "Poli" Da Corriere di Romagna del 20131013T06:24:00 INCIDENTE MORTALE, DOMANI SERA LA VEGLIA Da La Voce di Romagna (ed. Forli) del 20131013T05:53:00 Manuel, filmati gli ultimi minuti Da La Voce di Romagna (ed. Forli) del 20131013T05:53:00 3 5 6 7 8 politica locale La sede dei vigili nello stabile di Unica Reti Da La Voce di Romagna (ed. Forli) del 20131013T05:53:00 Camminata con l' Avis e Libera Da Corriere di Romagna del 20131013T06:24:00 Gatteo Legalità Oggi camminata Da La Voce di Romagna (ed. Forli) del 20131013T05:53:00 10 12 13 sport PROGRAMMA Da La Voce di Romagna (ed. Forli) del 20131013T05:53:00 14 economia nazionale Saccomanni: ogni sforzo per ridurre le tasse sul lavoro Da Corriere della Sera del 20131013T02:04:00 «Meno cuneo fiscale con meno spesa» Da Il Sole 24 Ore del 20131013T07:00:00 Ministro e Governatore alla «cafeteria» dell' Fmi Da Il Sole 24 Ore del 20131013T07:00:00 Nella manovra 2 miliardi ai Comuni per investire Da Il Sole 24 Ore del 20131013T07:01:00 15 17 19 20 politica nazionale Il governo eviti nuovi tagli ai Comuni Da Corriere della Sera del 20131013T02:04:00 «Pronti per la Protezione civile 50 milioni» Da Il Sole 24 Ore del 20131013T07:01:00 Dalla Svizzera alle public utilities, il Pdl propone le sue coperture Da Il Sole 24 Ore del 20131013T07:00:00 RIFORME MONTILETTA ANCORA AL PALO: MANCANO ALL' APPELLO 469 DECRETI... Da Il Sole 24 Ore del 20131013T07:00:00 Sulla spesa pubblica quarant' anni di sole idee Da Il Sole 24 Ore del 20131013T07:00:00 22 24 25 26 28 pubblica amministrazione Ecco la manovra di Letta per i Comuni 2 miliardi Da Il Sole 24 Ore del 20131013T07:00:00 Altri 400 milioni per evitare lo stop Da Il Sole 24 Ore del 20131013T07:01:00 Stop ai controlli che non danno benefici Da Il Sole 24 Ore del 20131013T07:01:00 30 31 33 13 ottobre 2013 Il Resto del Carlino (ed. Forli) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 13 ottobre 2013 La Voce di Romagna (ed. Forli) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 13 ottobre 2013 Pagina 52 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) cronaca Ceri e fiori, una veglia silenziosa per ‘Poli’ SI SVOLGERANNO martedì pomeriggio alle 15 nella chiesa parrocchiale di Sant' Angelo di Gatteo i funerali di Manuel Polizzi, per tutti 'Poli', morto a soli 18 anni in un incidente stradale giovedì nel tardo pomeriggio mentre si trovava sul sedile posteriore di una Aprilia 1000 lungo la provinciale via Muratori, a un chilometro da Gambettola. La moto, per cause al vaglio dei carabinieri di Gambettola, ha sbandato, è finita contro un palo della luce e Manuel è morto sul colpo. Una tragedia che ha gettato nello sconforto una famiglia, una comunità, l' intera Valle del Rubicone. Ieri mattina c' è stato l' esame ricognitivo sulla salma di Manuel in seguito al quale il medico ha deciso di non fare eseguire l' autopsia. Domani si attende il nulla osta della procura e martedì si terranno i funerali. Manuel lascia la mamma Roberta Guerra, il babbo Santo, la sorella Jessica, il cognato e l' amatissimo nipotino Kevin. Dopo la messa, celebrata dal parroco don Marco Muratori, Manuel riposerà poi nel cimitero di Gatteo. DOMANI alle 19.30 si terrà la veglia di preghiera, sempre nella chiesa parrocchiale di Sant' Angelo. Manuel lavorava da poco tempo nel bar Europa di Gambettola e frequentava da sempre il bar Europa a Gatteo, di fianco alla chiesa parrocchiale: lì aveva tutti i suoi amici. Proprio questi ultimi non sanno darsi pace per l' improvvisa scomparsa del loro amico 'Poli'. E tutti insieme, uniti, come ogni venerdì sera quando dal bar Europa partivano per andare a ballare al Rock Planet a Pinarela di Cervia, l' altra si sono ritrovati in una quarantina. Gli amici di 'Poli' venerdì alle 21 erano tutti nel luogo in cui il 18enne ha perso la vita, chi a portare fiori, chi ceri e chi semplicemente per pensiero silenzioso, in raccoglimento. Poi, prima di andare via, hanno fatto scattare un lungo spontaneo applauso. UNA SCENA commovente, con i volti dei ragazzi, giovanissimi, rigati di lacrime e stretti come in unico grande abbraccio. Una scena che, durante la veglia silenziosa dell' altra sera ha fatto rallentare molte delle auto che viaggiavano sulla provinciale, in segno di rispetto per il giovane morto e verso quei giovani che erano lì a testimoniare la vicinanza all' amico 'Poli'. Gli amici Veronica Donati, Carmelo Scidone e Massimiliano Berteotti, dopo la veglia dell' altra sera, stanno preparando striscioni e una maglietta con la sua foto del caro 'Poli' e le loro firme, da mettere sulla bara. Tra le lacrime continuano i ricordi, straziati, come quello dell' inseparabile fidanzata Margherita che non si dà pace e dell' amica Giusi Scidone che continua a ripetere: «Non posso credere che 'Poli' non sia più con noi, non entri più nel bar. Ci ha lasciato un grande dono: il volto di un ragazzo come noi, sempre sorridente. 'Poli', ci manchi tanto». di ERMANNO PASOLINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 13 ottobre 2013 Pagina 52 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Cesena) cronaca Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 13 ottobre 2013 Pagina 52 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) cronaca SAVIGNANO IL 47ENNE SUCCEDE A GIOVANNI RAMUNNO CHE HA LASCIATO PER MOTIVI DI LAVORO. Tosi Brandi è il nuovo coordinatore della Protezione civile SAVIGNANO ha un nuovo coordinatore della Protezione civile. Si tratta di Claudio Tosi Brandi, 47 anni, termotecnico. Tosi Brandi è subentrato a Giovanni Ramunno che ha dovuto lasciare per motivi di lavoro all' estero. Il gruppo di Savignano è nato nel febbraio 2007, è composto da 17 operatori volontari che per statuto intervengono solo in situazioni di emergenza a Savignano. Ma succede anche che, in occasione di eventi particolari come il nubifragio dei giorni scorsi, su autorizzazione del sindaco Elena Battistini, i volontari vanno in soccorso delle popolazioni dei comuni vicini come è stato nel caso specifico, a Gatteo. Il vice coordinatore del gruppo Protezione civile è Donato D' Onofrio, mentre responsabili di settore sono: Sauro Beaulardi, Bruno Venturini, Mauro Paganelli, Antonio Perrozzi, Mariacristina Trotta. «Tra gli obiettivi ha detto Tosi Brandi ci sono l' aumento del numero di volontari, il completamento delle dotazioni di attrezzature per i soccorsi e di mezzi in quanto oggi disponiamo solo di una Panda e di un carrello attrezzato con i dispositivi di prima emergenza. Vogliamo anche portare avanti un progetto di sensibilizzazione nelle scuole per illustrare ai più giovani le finalità della Protezione civile. Oltre a collaborare alla stesura del nuovo piano di emergenza». Chi vuole fare parte del gruppo può rivolgersi allo sportello Urp del Comune di Savignano. Proprio qui è nata l' idea da Nazzareno Mainardi, assessore alla Protezione civile del Comune di Savignano che ha voluto fortemente il gruppo di Protezione civile. «Il gruppo ora c' è afferma soddisfatto l' assessore , i locali pure, con spazi anche nella nuova sede in via Pietà. Nei prossimi mesi inizieremo a lavorare a un nuovo piano di Protezione civile che riguardi tutta la Valle del Rubicone, dove cercheremo di coinvolgere tutti». e. p. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 13 ottobre 2013 Pagina 17 Corriere di Romagna cronaca Schianto: martedì il funerale di "Poli" Domani sera una veglia funebre di preghiera per il 18enne morto in via Montanari. Sono stati fissati per martedì pomeriggio i funerali di Manuel Polizzi, il 18enne morto in u n incidente s t r a d a l e a G a m b e t t o l a n e l pomeriggio di giovedì, mentre viaggiava sul sellino posteriore di una potente Aprilia 1000. Le esequie si terranno a partire dalle 15 al cimitero di Sant' Angelo, dove il ragazzo abitava. Poi l' ultimo viaggio per il cimitero di Gatteo. Nel tardo pomeriggio di ieri c' è stata una preghiera in chiesa, mentre la veglia funebre è stata fissata per domani alle 19.30. I n t a n t o s u l l u o g o d e l l ' incidente, i n v i a Montanari, la strada che collega Gatteo a Gambettola, sono comparsi fiori e messaggi portati dagli amici del ragazzo soprannominato "Poli". Ieri c' è anche stato un nuovo sopralluogo dei carabinieri, che hanno osservato a lungo anche la siepe dove la moto azzurra ha terminato la sua corsa. Cercavano alcuni ulteriori particolari inerenti la ricostruzione dell' incidente, dove dai primi elementi è emerso come il conducente, il 43enne gambettolese Marcello Zamagni, abbia perso il controllo del mezzo forse anche a causa dell' alta velocità. Non risultano altri mezzi coinvolti nell' impatto mentre il centauro alla guida se la caverà con 35 giorni di prognosi per la frattura ad un braccio. Per lui non è stato necessario neppure il ricovero in ospedale. Il cordoglio per la tragica scomparsa di Manuel Polizzi si esplicita non solo con i fiori sul luogo della tragedia, ma anche con i commenti su Facebook. Ieri è comparsa una bella foto che mostra un Poli super sorridente che spegne la candelina del suo 18º compleanno, l' estate scorsa. Tanti i commenti e i "mi piace". In molti annunciano che non si dimenticheranno mai di lui, altri chiedono la "protezione dall' alto" per chi gli ha voluto bene. Molto commoventi quelli attribuibili alla fidanzata: «Quanto darei per ritornare indietro nel tempo e cambiare il destino»; «I suoi 18 anni. Il momento che si aspetta da una vita! E quello in cui si inizia a vivere per davvero .. E invece l' hanno strappato via al suo vero destino. Quello di stare qui con tutti noi». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 13 ottobre 2013 Pagina 33 La Voce di Romagna (ed. Forli) cronaca INCIDENTE MORTALE, DOMANI SERA LA VEGLIA Si è verificato poco dopo le 17 di giovedì scorso in via Montanari a Gambettola: la moto Aprilia 1000 guidata da M.Z., il 43enne di Gambettola, si è schiantata durante un sorpasso. Ad avere la peggio il 18enne di Sant' Angelo di Gatteo Manuel Polizzi, che viaggiava dietro al centauro rimasto ferito non gravemente. I funerali si terranno martedì alle 15 nella chiesa parrocchiale di Sant' Angelo di Gatteo, quindi la tumulazione nel cimitero gatteese. Domani sera alle 19.30 veglia di preghiera in parrocchia. Manuel lascia i genitori, la sorella, il nipotino Kevin e la fidanzata Margherita. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 13 ottobre 2013 Pagina 33 La Voce di Romagna (ed. Forli) cronaca Manuel, filmati gli ultimi minuti GATTEO Il 18enne ripreso al bar col 43enne prima di salire sulla sua moto. I funerali martedì. Un filmato che immortala l' ultima mezz' ora di vita di Manuel, l' ultima birra, una Ceres, bevuta al bar con quell' uomo di 43 anni che di lì a poco lo porterà, in sella alla sua potente moto, verso la morte. Sono immagini di due persone che per mezz' ora se ne stanno insieme nel locale, ma che sembrano quasi sconosciute. Manuel Polizzi, 18 anni appena compiuti, per gli amici 'Poli', di Gatteo, con l' aria un po' malinconica, beve la sua birra all' American Bar di Gatteo, mentre il centauro M.Z. di 43 anni, che dal bar Europa lo ha accompagnato in questa seconda tappa per un drink, si muove nel locale come se fosse solo: gioca una schedina, mette due euro in una slot, e poi esce fuori, per raggiungere Manuel. Immagini che non spiegano il perché di questa giovanissima vita spezzata, che non aiutano a capire perché un ragazzo come lui abbia accettato un passaggio in moto da quell' uomo tutto sommato fino a poco prima sconosciuto e per giunta molto più grande di lui. L' uomo, descritto come una persona solitaria, nel 2008 era stato condannato a 5 anni e 4 mesi insieme ad altre due persone ritenute egualmente colpevoli della morte per overdose di Luana Baldini, di 21 anni, per aver fornito appunto la dose. Il sorriso pulito di Manuel, le testimonianze del suo parroco, il dolore e lo stupore degli amici che non si danno pace per questa corsa in moto di martedì scorso finita con l' abbraccio mortale in sella con uno sconosciuto, lasciano spazio a non pochi dubbi. Intanto si attende l' esito dell' esame tossicologico a cui è stato sottoposto il 43enne trasportato in ospedale subito dopo lo schianto a Gambettola, suo paese natale. L' uomo è stato giudicato guaribile in 20 giorni ed è stato subito dimesso. Solo lui, finito nel registro degli indagati per omicidio colposo, un atto dovuto, potrà in ogni caso spiegare per quale motivo, quel maledetto pomeriggio, Manuel sia salito in sella alla sua moto. "Non lo conosceva sono pronti a giurare al bar Europa, il ritrovo frequentato da sempre da 'Poli'. Quel pomeriggio quell' uomo è entrato qui e ha offerto un giro sulla sua moto. Molti hanno rifiutato. Manuel era col suo amico, e ha deciso di accettare quel passaggio. Ha lasciato parcheggiato qui il suo scooter per salire su quella moto. Siamo ancora sconvolti, non ce ne facciamo una ragione. Poco dopo l' incidente, i suoi amici sono venuti qui, stretti attorno alla sua moto, increduli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 13 ottobre 2013 Pagina 33 < Segue La Voce di Romagna (ed. Forli) cronaca per quanto accaduto". Anche ieri gli amici su Facebook gli hanno dedicato fiumi di messaggi. Manuel lascia i genitori, la sorella e la fidanzata Margherita. I funerali si svolgeranno martedì alle 15, nella chiesa di Sant' Angelo di Gatteo. Domani invece, per tutti gli amici e i familiari, alle 19.30 nella parrocchia si terrà una veglia di preghiera. Simple Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 13 ottobre 2013 Pagina 33 La Voce di Romagna (ed. Forli) politica locale La sede dei vigili nello stabile di Unica Reti UNIONE COMUNI L' ipotesi al vaglio dei sindaci di Gatteo e Savignano: restano i presìdi in entrambi i municipi Sarebbe una posizione vicina a tutte le località. Si lavora per incrementare gli agenti dopo l' uscita di San Mauro. Lo stabile di Unica Reti spa dove ha sede anche la cooperativa "Il Solco" sembra essere la sede predestinata per la Polizia municipale dell' Unione dei Comuni del Rubicone, l' ente che riunisce le amministrazioni di Savignano, Gatteo e San Mauro Pascoli. Dopo l' uscita dal servizio associato dei vigili urbani da parte della giunta sammaurese del sindaco Miro Gori, ora i due Comune rimanenti hanno la necessità di trovare una sede adeguata, che sia baricentrica per i due territori e che possa accogliere gli agenti, gli sportelli d' ufficio e tutta la ruotine dei vari servizi. E sembra che proprio lo stabile savignanese in via Rubicone destra della società proprietaria delle reti idriche e del gas sia quello predestinato, almeno stando a quanto hanno stabilito negli ultimi incontri il primo cittadino di Gatteo, Gianluca Vincenzi, e quello di Savignano sul Rubicone, Elena Battistini. "Abbiamo avuto diversi incontri io e il sindaco savignanese dopo la fuoriuscita dal servizio di San Mauro Pascoli svela adesso Vincenzi . Innanzitutto dobbiamo risolvere lo spacchettamento del corpo; infatti i vigili che erano in pianta organica a San Mauro ritorneranno al loro presidio e probabilmente formeranno un nuovo assetto anche se, in questo momento, le direttive della legislazione non sono chiare in merito. Poi gli agenti che rimangono, quindi ex dipendenti di Gatteo e Savignano, vista l' unione di servizio, avranno la necessità di una nuova sede e in questi giorni abbiamo più volte valutato quella di Unica Reti in via Rubicone destra. Sarebbe baricentrica per i due Comuni non dimenticando però i presidi che rimarrebbero in entrambi i territori". L' idea dei due sindaci sarebbe infatti quella di mantenere uffici della Municipale aperti nei due Comuni per dare risposte veloci ai cittadini, entrambi ubicati nei municipi al piano terreno, mentre creare la sede operativa in via Rubicone destra a Savignano. Ma vi è anche la necessità di affrontare la problematica dell' organico, insufficiente per la mole di lavoro e per i parametri fissati dalle legge regionale in rapporto ai residenti. "Prima di tutto io e Battistini ci siamo impegnati a fare ricoprire i posti dei due pensionamenti, poi dobbiamo cercare di incrementare l' organicoconclude Vincenzi . Vedremo se con agenti parttime o con persone a tempo determinato per favorire il più possibile il servizio di prossimità". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10 13 ottobre 2013 Pagina 33 < Segue La Voce di Romagna (ed. Forli) politica locale Cristina Fiuzzi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 13 ottobre 2013 Pagina 17 Corriere di Romagna politica locale Gatteo. Dalle 14.30. Camminata con l' Avis e Libera GATTEO. Oggi alle 14,30 sono tutti invitati, in comoda tuta, al raduno d el l' Avis in piazza Vesi per partecipare alla Camminata per le vie di Gatteo: legalità, volontariato e solidarietà. La passeggiata durerà circa un' ora per 6 chilometri e al ritorno in piazza ci sarà un momento di ristoro. L' iniziativa è gratuita ed aperta a tutti, gode del patrocinio del Comune ed è in collaborazione con "Libera". E' prevista anche la presentazione di prodotti provenienti dalle terre confiscate alla mafie. Il messaggio di Avis e Libera, pur nella diversità di ambito di azione, è unico: "Essere cittadini attivi, consapevoli e solidali". (mf) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 13 ottobre 2013 Pagina 33 La Voce di Romagna (ed. Forli) politica locale Gatteo Legalità Oggi camminata Una camminata per le vie di Gatteo dal titolo "Legalità, volontariato e solidarietà; percorsi per la cittadinanza" è in programma oggi promossa da l' Avis e Libera contro le mafie per promuovere il volontariato e l' impegno sociale come gesti fondamentali per essere cittadini consapevoli. Il ritrovo è alle 14.30 in piazza Vesi, la partenza verso le 15 per fare rientro verso le 16.30. All' arrivo in piazza sarà offerto un ristoro a tutti i partecipanti e durante l' iniziativa saranno promossi i prodotti di Libera terra. Info: 388 9216282. (cf) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 13 ottobre 2013 Pagina 22 La Voce di Romagna (ed. Forli) sport PROGRAMMA ECCELLENZA Argentana Faenza, Atletico Castenaso Van GoofMassa Lombarda, CoppareseSammaurese, MisanoCattolica, Progresso San Antonio, Ravenna Savignanese, RibelleMeldola, Russi Calderara, SampieranaAlfonsine PROMOZIONE C AnzolavinoCastel Guelfo 1927, BagnacavalloConselice, Corticella Porretta, GranamicaCasalecchio 1921, Real San LazzaroDozzese, Reno CenteseOsteria Grande, San Agostino Santa Maria Codifiume, San PatrizioPortuense, Sasso MarconiLavezzola D BorghiCastrocaro, Cava CalcioMarignanese, Cervia 1920Vallesavio, ClasseIgea Marina, ForlimpopoliBakia, Fosso GhiaiaPredappio, PietracutaRonta, Real MiramareSan Pietro in Vincoli, TorconcaTropical Coriano PRIMA E Ca. Rio. CaPian di Setta, Castel Del Rio Cagliari, FunoCastelbolognese, Sesto Imolese Airone,, Siepelunga BellariaCasteldebole, SolaroloPlacci Bubano, Tozzona Pedagna Medicina Fossatone, Vadese Sole Luna Ozzanese G Del Duca Stuoie Baracca Lugo, CivitellaPinarella, Fratta Terme Azzurra, Ronco Edelweiss ForlìReal Dovadola, San PancrazioReda, SavarnaCotignola, Savio San Leonardo, VillanovaMarina H Corpolò Morciano,GambettolaVerucchio, Junior Real MarignanoDiegaro Macerone, Sant' ErmeteBagno di Romagna, San Lorenzo Atletico San Mauro, Scot Due Emme Virtus Tre Villaggi, Tre Esse SaludecioJunior San Clemente, ViserbellaStella San Giovanni SECONDA P BagnaraPonticelli. Casola ValsenioSan Rocco 2001, Dinamo C.Brisighella, FontaneliceMarradese, Riolo Terme Stella Azzurra, Rossoblu Imolese Mordano, Valsanterno 2009 Sparta Q Bisanzio Mezzano, Porto Corsini Boncellino, Pro Loco RedaPunta Marina, Real FusignanoEndas Monti, Reno Godo, Santagatese Santerno, Stella Rossa Casal BorsettiFrugesport R PiantaCibox, Real CastrocaroSan Zaccaria, RocchigianaTre Martiri 1949, San Colombano ItaltexValbidente, Santa SofiaModigliana, 2000 CalcioCarpinello, riposo: Virtus Faenza S Dismano UnitedAlfero, GatteoCella Ponte Giorgi, GranataSan Vittore, Polisportiva AuroraRumagna, Real SarsinaRubicone, Virtus Cesena 2010 San Mauro in Vall RIPOSO: Bertinoro T New RomagnaSpadarolo, PerticaraVillamarina, Real MonteleoneSporting Villalta, Torre PedreraBorgo Marina 012, Villa Verucchio Rimini United, Vis NovafeltriaSantagatese, Viserba, United Bellaria U ASAR 1972Vis Argentina, BellarivaMontescudo, Giovane CattolicaSuperga '63, MiramareColonnella, MulazzanoVillaggio I Maggio, SpontriccioloSan Patrignano, Taverna Montecolombo San Maria Daino. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 13 ottobre 2013 Pagina 2 Corriere della Sera economia nazionale Saccomanni: ogni sforzo per ridurre le tasse sul lavoro «Siamo qui per dimostrare che siamo un Paese normale» Visco sul nostro sistema bancario: non è vulnerabile. WASHINGTON «Faremo ogni sforzo per ridurre il peso del fisco sul lavoro e sulle imprese». Il ministro dell' Economia, Fabrizio Saccomanni, ribadisce che la riduzione del cuneo fiscale sarà il cuore delle future strategie economiche nel governo, quelle che dovranno sostenere la fragile ripresa che sta per affermarsi in Italia. «Le prospettive stanno migliorando: dobbiamo rimettere in moto la crescita», afferma il ministro che ha accanto il governatore della Banca d' Italia Ignazio Visco nella conferenza stampa finale del vertice del G20 finanziario e dell' assemblea del Fmi. Due occasioni di dibattito internazionale in cui dopo anni, «la crisi europea è stata lasciata un po' da parte», mentre hanno tenuto banco lo shut down e l' impatto del cambiamento della linea di politica monetaria degli Usa. In Europa comunque, afferma Saccomanni, «l' enfasi comune è sulle riforme strutturali per favorire la crescita, la produttività e la competitività». Il ministro dell' Economia si sofferma ancora sulle prossime misure del governo. «Manterremo il quadro di riferimento europeo e compenseremo l' intervento sul lavoro col meccanismo della spending review», intesa non come tagli di spesa tout court ma come eliminazione degli sprechi, spiega ancora Saccomanni, che pensa alla legge di Stabilità che sarà presentata a giorni. «Abbiamo perso un po' di tempo per la crisi e l' incertezza politica, ma il governo sta cominciando a raccogliere i primi frutti», spiega quindi il ministro ammettendo di stare «sulle spine» per la lontananza da Roma, dove «proprio in queste ore si svolgono molti colloqui e scambi di opinione che dovrebbero portare a una convergenza sulla definizione delle strategie di bilancio». «Ci tenevo a venire a Washington per dare l' idea che l' Italia è un Paese normale, che può fare le sue strategie di bilancio senza essere assente dai grandi consessi internazionali», aggiunge però Saccomanni. Il quale si sofferma brevemente anche sul capitolo dismissioni. Entro la fine dell' anno, ricorda, sarà definito il programma di valorizzazione degli asset pubblici. Nella manovrina dei giorni scorsi il governo ha compreso dismissioni per 500 milioni, «una piccola cosa certo, ma abbiamo rotto il ghiaccio». L' esecutivo sta pensando anche alla vendita di partecipazioni azionarie, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 13 ottobre 2013 Pagina 2 < Segue Corriere della Sera economia nazionale ma «non daremo anticipazioni per evitare di provocare turbative di mercato». L' obiettivo è «dare un segnale sul fatto che il Paese è disponibile a riaprire certi dossier allo scopo di favorire gli investimenti». Il governatore Visco illustra invece la situazione della finanza italiana, che è stata oggetto di un suo intervento al G20 e sulla cui solidità qui a Washington esperti e investitori hanno espresso qualche dubbio. «Circolano cifre non verificate», osserva Saccomanni. Il fatto è riassume Visco che «molti non capiscono come un Paese come l' Italia che ha perso in cinque anni 9 punti di Pil e il 25% di produzione industriale, abbia ancora un sistema bancario non collassato e ancora in grado di andare sui mercati a raccogliere denaro». È quasi «un paradosso» che si spiega con quattro elementi: una vigilanza molto attenta; il fatto che le banche hanno assunto sì molti rischi ma soprattutto nei confronti delle imprese e non nei prodotti strutturati e derivati come molti istituti esteri; la circostanza che avevano extraprofitti e l' impegno messo nell' aumentare il capitale, passato dal 6% al 1011%. «Non c' è problema di vulnerabilità del sistema bancario italiano», aggiunge Visco, secondo il quale sono due ora le grandi sfide da affrontare. Bisogna innanzitutto evitare la connessione tra rischio sovrano e rischio del credito attraverso la vigilanza Ue e quindi ridurre il credito deteriorato con un miglioramento dell' economia. Un miglioramento che ci sarà ma senza dimenticare che nel complesso, come ribadisce il presidente della Bce, Mario Draghi, al termine degli incontri di Washington, la ripresa europea «è ancora debole e fragile». Stefania Tamburello Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 13 ottobre 2013 Pagina 4 Il Sole 24 Ore economia nazionale Verso la legge di stabilità IL GOVERNO. «Meno cuneo fiscale con meno spesa» Saccomanni: è l' obiettivo della manovra Visco: le banche italiane non sono vulnerabili L' INCERTEZZA POLITICA «Abbiamo perso un po' di tempo a causa dell' incertezza politica ora c' è la possibilità di portare avanti le politiche che ci siamo dati» WASHINGTON. Dal nostro inviato «Ho spiegato ai colleghi la strategia che vogliamo perseguire, chiarendo che il nostro obiettivo è fare ogni sforzo di riduzione dell' onere fiscale che grava sul lavoro e sulle imprese. Naturalmente, compensandolo attraverso interventi di spending review e rimanendo all' interno dei vincoli europei». L' Italia è lontana ma non è proprio possibile tenere fuori dalla porta i temi caldi della legge di stabilità oramai alle porte. Così il ministro dell' Economia, Fabrizio Saccomanni, nella conferenza tenuta insieme al governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, alla conclusione degli incontri del Fmi, spiega che per sostenere la ripresa il governo intende mettercela tutta. Del resto ha sottolineato Saccomanni, la strategia del Governo «sta cominciando a dare i propri frutti». «Lo sforzo del Governo italiano», ha aggiunto il ministro, «è dare un segnale forte per il rilancio dell' economia, pur nei limiti concordati a livello europeo. Abbiamo perso un po' di tempo perché il governo ha passato un momento di incertezza politica, ora c' è la possibilità di portare avanti le linee politiche che ci siamo dati». Il ministro è tornato sulla strategia di vendita di asset pubblici ricordando che «nella manovrina abbiamo già messo in vendita immobili del demanio per 500 milioni di euro». Si tratta di un «piccolo ammontare ma, ha chiarito, «ci tengo a sottolineare che questa cosa l' abbiamo fatta, è un importo piccolo ma è qualcosa che rompe il ghiaccio». Del resto nel documento consegnato all' Imfc il ministro ha ribadito che di qui al 2017 le privatizzazioni in Italia saranno pari allo 0,5% del Pil ogni anno. L' Italia, ha detto Saccomanni, è «disponibile anche a riaprire certi dossier, allo scopo di favorire l' investimento in nuove tecnologie e cose di questo genere. Si vuole inoltre dare un segnale che «c' è anche un altro strumento disponibile per ridurre un debito pubblico molto grosso, che non passi solo per misure di rigore fiscale». Dal canto suo, il governatore Visco ha dato conto della discussione che si è svolta in seno al G20 sulla transizione all' Unione bancaria europea. «L' Unione ha osservato ha per obiettivo la trasparenza e la buona capitalizzazione delle banche» ha ricordato. E quanto alla necessità di tagliare il nodo che durante questi anni di crisi ha stretto insieme il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 13 ottobre 2013 Pagina 4 < Segue Il Sole 24 Ore economia nazionale rischio sovrano e il rischio bancario «questo obiettivo si ottiene innanzitutto riducendo il rischio sovrano» ha osservato il governatore: cioè tenendo i conti in ordine e riducendo il debito pubblico e lo spread. Secondo Visco, in ogni caso «non c' è un problema di vulnerabilità del sistema bancario italiano». Anzi, paradossalmente «uno dei motivi per cui all' estero c' è tanta attenzione sull' Italia», ha spiegato «è perché molti non capiscono come un Paese che ha avuto una caduta del Pil del 9% e della produzione industriale del 25% in 5 anni abbia un sistema bancario che non è collassato, che ha avuto meno aiuti pubblici di tutti gli altri e che è in grado di andare sul mercato a raccogliere obbligazioni». Secondo Visco, sono quattro i motivi che spiegano questo paradosso del sistema bancario sostanzialmente solido, nonostante una crisi economica durissima: «Primo, una vigilanza molto attenta delle autorità di supervisione; secondo, le banche hanno preso rischi e ci sono rischi che dobbiamo valutare con attenzione ma non hanno mai preso rischi particolari sui derivati, anche grazie al sistema di regolamentazione che lo impediva. Terzo, le banche hanno fatto in passato extraprofitti, e nella crisi li hanno utilizzati per far fronte alle deficienze di capitale; quarto, il capitale è stato effettivamente accresciuto con la partecipazione degli azionisti e portato dal 6% al 1011%». Ora, ha concluso il governatore, ci attendono due sfide: «Evitare la connessione tra rischio sovrano e rischio di credito e ridurre la componente di credito deteriorato, anche grazie al miglioramento dell' economia». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Rossella Bocciarelli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 13 ottobre 2013 Pagina 4 Il Sole 24 Ore economia nazionale Il ricevimento. Ministro e Governatore alla «cafeteria» dell' Fmi WASHINGTON. Dal nostro inviato L' ultima volta che quella piccola comunità di italiani era stata chiamata a raccolta risale ai tempi del "ticket" Tommaso PadoaSchioppa al ministero dell' Economia e Mario Draghi in Banca d' Italia. Ma anche ieri, al party che si è tenuto alla "cafeteria" del Fmi, c' era il clima della festa in famiglia. E tanto il ministro dell' Economia Fabrizio Saccomanni q u a n t o i l governatore della Banca d' Italia Ignazio Visco hanno fatto del loro meglio per valorizzare il compito di chi è chiamato a rappresentare l' Italia nel cuore delle istituzioni internazionali. A fare gli onori di casa c' erano il direttore esecutivo italiano al Fmi, Andrea Montanino e il suo omologo presso la Banca Mondiale, Piero Cipollone; ma al brindisi era presente anche l' ex responsabile delle politiche di bilancio del Fmi Carlo Cottarelli, ormai in procinto di fare le valige per il suo nuovo compito di commissario per la "spending review" a Roma. «Il nostro paese attraversa una fase difficile ha ricordato Saccomanni: siamo nel passaggio da una dura crisi alla risalita. E in questi momenti i segnali sono giocoforza contraddittori: ci sono i segni negativi del passato e quelli positivi che anticipano un futuro migliore. Io però a questo futuro migliore credo davvero». Visco ha poi sottolineato che poter disporre di una nutrita pattuglia di italiani ad alta specializzazione a Washington «non è una fuga di cervelli, ma al contrario un patrimonio importante che si valorizza nel campo della cooperazione internazionale». R.Boc. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 19 13 ottobre 2013 Pagina 5 Il Sole 24 Ore economia nazionale Verso la legge di stabilità LE MISURE. Nella manovra 2 miliardi ai Comuni per investire Legge di stabilità da 1215 miliardi, 5 vanno al cuneo fiscale SOCIALE E SPESE FISSE Circa un miliardo andrà a finanziare il fondo sociale, altri cinque a missioni, trasporto locale e 5 per mille Aliquota Iva al 7 per cento. ROMA È partito il rush finale verso l' ok da parte del Consiglio dei ministri, atteso per martedì sera. Nella manovra da 12 miliardi, che può salire a 15 con dismissioni e infrastrutture, in primo piano il taglio del cuneo fiscale, accanto ai capitoli dismissioni e infrastrutture. Diversi addendi sono ancora da comporre ma entro domani sera assicurano fonti governative sarà messa a punto la tabella riassuntiva con i singoli interventi. Una vera corsa contro il tempo, per rispettare il timing previsto dalle più recenti norme di contabilità pubblica e dal calendario europeo. Bruxelles dovrà esprimersi in particolare sulla congruità delle misure contenute nel provvedimento rispetto alle raccomandazioni emesse lo scorso luglio dal Consiglio Ue. Accanto al taglio del cuneo fiscale, che si colloca tra i 4 e i 5 miliardi, compaiono 2 miliardi diretti ai Comuni sotto forma di allentamento del patto di stabilità interno, che vanno a compensare parte del mancato gettito Imu. Quanto al fondo per le politiche sociali e per la non autosufficienza, si ragiona su uno stanziamento di circa 1 miliardo, in cui potrebbe trovare posto anche un avvio del cosiddetto reddito minimo. Completa il quadro un mix di interventi per 4 miliardi destinati alle cosiddette spese indifferibili. Tra queste, il finanziamento delle missioni internazionali di pace per l' intero 2014, il rifinanziamento del 5 per mille, le risorse per il trasporto pubblico locale e quelle dirette ad Anas, Ferrovie. Sul fronte delle dismissioni, non si esclude che come avvenuto per la "manovrina" una parte possa essere utilizzata anche all' interno della manovra. Con la legge di stabilità verranno definite struttura e composizione della nuova «Service tax», cui è affidato il compito di accorpare sia la tassazione sugli immobili che la Tares. Quanto all' Iva, l' ipotizzata quarta aliquota del 7% potrebbe non essere aggiuntiva alle tre attuali aliquote (4%, 10% e 22%). Sostituirebbe una delle due aliquote ridotte, attraverso una rimodulazione complessiva dei beni che riguarderà anche l' aliquota ordinaria. Operazione sulla quale vigila Bruxelles, che peraltro da tempo spinge per una revisione strutturale della principale tra le nostre imposte indirette. Confermato anche il ritorno a cinque anni per la deducibilità delle svalutazioni e perdite su crediti da parte di banche assicurazioni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 20 13 ottobre 2013 Pagina 5 < Segue Il Sole 24 Ore economia nazionale Decisivo è il versante delle coperture, che al momento si articola su tre fronti: i risparmi attesi dalla «spending review» (tra breve Carlo Cottarelli si insedierà sulla plancia di comando), il riordino delle «tax expenditures» e il capitolo delle agevolazioni alle imprese. Potrebbe soccorrere anche il maggior gettito atteso dall' intensificarsi della lotta all' evasione fiscale, che tuttavia verrà cifrato solo a consuntivo. Il "peso" relativo da attribuire alle varie modalità di copertura della manovra sarà definito entro domani sera, anche alla luce della ricognizione che il ministro dell' Economia, Fabrizio Saccomanni, ha condotto con i vari dicasteri di spesa. Di certo, una parte rilevante è attesa proprio dalla spending review che dovrà garantire anche oltre gli ipotizzati 45 miliardi per coprire il taglio del cuneo fiscale. Si lavora anche ai collegati. Tra questi il disegno di legge sul consumo del suolo agricolo, cui ha fatto cenno ieri mattina il presidente del Consiglio, Enrico Letta, nel corso della sua visita a Longarone. La lista dei possibili interventi lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi anche le risorse per garantire la continuità dei lavori del Mose di Venezia. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Dino Pesole Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 21 13 ottobre 2013 Pagina 36 Corriere della Sera politica nazionale Lettera aperta al premier. Il governo eviti nuovi tagli ai Comuni Caro Presidente Enrico Letta, è con un doppio stato d' animo di preoccupazione e di speranza che i sindaci italiani guardano al consiglio dei Ministri che nelle prossime ore dovrà varare il disegno di legge per la stabilità economica finanziaria. Preoccupazione perché l' esperienza insegna che ogniqualvolta si mette mano alla finanza pubblica, i Comuni ne escono pesantemente penalizzati nelle risorse e mortificati nell' autonomia. Speranza perché vogliamo credere che questo governo come lei, Presidente, ha autorevolmente dichiarato il 7 agosto incontrando l' Anci davvero inauguri una «stagione nuova» nel rapporto tra Stato e Comuni. Non ignoriamo naturalmente le criticità finanziarie con cui deve misurarsi il governo e la difficoltà di attendere a tutte le esigenze. E, dunque, è giusto che ognuno anche gli Enti locali siano chiamati all' assunzione delle proprie responsabilità. Il punto è che città e Comuni la loro parte l' hanno fatta e la fanno, stante che sono più di dieci anni che subiscono anno dopo anno costanti e continue riduzioni di trasferimenti. Dal 2007 al 2013 i Comuni italiani hanno dato un contributo di 16 miliardi: 8 miliardi con il patto di Stabilità e altri 8 di tagli nei trasferimenti dello Stato. Uno sforzo grande che non ha avuto e non ha analogo riscontro negli altri livelli istituzionali, a partire dallo Stato e dalle sue amministrazioni a cui non sono stati chiesti né i tagli, né i sacrifici imposti ai Comuni. Fino a oggi i Comuni sono riusciti a mantenere i servizi essenziali erogati ai cittadini, riorganizzando le loro macchine comunali, razionalizzando e riducendo la spesa corrente, rinegoziando contratti di servizio e appalti, contrattando con i nostri dipendenti riduzioni di istituti salariali accessori, alienando beni immobiliari e aprendo ai privati le nostre società di servizi. Oggi siamo al punto limite. Un' ulteriore riduzione delle nostre risorse significa compromettere la erogazione di servizi fondamentali per la vita dei cittadini. Sì perché è bene ricordare che i Comuni non sono «centri di spesa parassitari». Quando spendono, le nostre amministrazioni lo fanno per assicurare asili nido, scuole materne, assistenza domiciliare agli anziani, sostegno ai disabili, trasporto locale, tutela ambientale, promozione culturale e turistica. Tutte cose essenziali per persone, famiglie, imprese e necessarie per contrastare la crisi e rimettere in movimento la crescita. Da queste considerazioni derivano le scelte, per noi irrinunciabili, che ci attendiamo essere assunte dal Governo. La prima è la certezza che nel 2014 non ci siano ulteriori tagli di risorse (tenuto conto che in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 22 13 ottobre 2013 Pagina 36 < Segue Corriere della Sera politica nazionale ogni caso 250 milioni di trasferimenti in meno sono già previsti per l' anno prossimo dalla spending review pluriennale). La seconda nostra aspettativa è che venga allentato il patto di Stabilità, sopprimendo l' applicazione del Patto ai Comuni con meno di 5.000 abitanti e allentando il peso del Patto per gli altri Comuni, condizione essenziale per liberare risorse, consentendo la immediata ripresa e in tutto il Paese di investimenti oggi del tutto bloccati. Ci attendiamo poi che la service tax sia con noi condivisa visto che sarà tributo di competenza dei Comuni e sia configurata secondo criteri di equità e di sostenibilità, tali da assicurare che le famiglie siano gravate di un onere inferiore a ciò che hanno pagato sommando Imu e Tares. E, infine, ricordo che i Comuni sono in attesa dell' erogazione dell' equivalente della seconda rata Imu. Sappiamo che compiere queste scelte non è facile. Ma non si dimentichi che oggi, in un panorama di generale sfiducia dell' opinione pubblica verso la politica e le istituzioni, i sindaci sono l' unica figura istituzionale a cui i cittadini guardano ancora con fiducia. Mortificarli e impedire di assolvere ai loro compiti è un danno non solo per i Comuni, ma per la credibilità della democrazia e delle sue istituzioni. Presidente Anci, sindaco di Torino. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23 13 ottobre 2013 Pagina 20 Il Sole 24 Ore politica nazionale Il ricordo del Vajont. «Pronti per la Protezione civile 50 milioni» Nuovi investimenti per la sicurezza del territorio e superamento dell' emergenza continua. Sono gli impegni presi dal premier Enrico Letta nella sua visita al Vajont, la valle del Piave che 50 anni fa contò 1.910 vittime per la frana sul Monte Toc. «Nelle emergenze non ci possono essere cittadini diversi a seconda del peso politico degli amministratori e dei territori» dice il presidente del Consiglio parlando a Longarone, il paese travolto dall' ondata la notte del 9 ottobre 1963. Letta annuncia che il Governo porterà martedì in Consiglio dei ministri, come collegato alla legge di stabilità, un ddl sull' uso e il consumo del suolo. E aggiunge che vi sarà una norma «che stanzierà i 50 milioni di euro frutto della vendita degli aerei di Stato per la Protezione civile». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 13 ottobre 2013 Pagina 4 Il Sole 24 Ore politica nazionale Il piano. Attacco al debito da 16 miliardi l' anno. Dalla Svizzera alle public utilities, il Pdl propone le sue coperture ROMA Dall' accordo con la Svizzera a un maxi piano di tagli alla spesa, con una spending review per 516 miliardi all' anno. Sono alcune delle coperture fornite dal capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, direttamente al premier Enrico Letta per la legge di stabilità 20142016. Secondo Brunetta si può procedere con un attacco al debito, per 16 miliardi (un punto di Pil) all' anno. Mentre con la costituzione e cessione di società per le concessioni demaniali lo Stato potrebbe recuperare dai 5 ai 10 miliardi. Torna in pista l' accordo fiscale con la Svizzera, sui capitali sfuggiti nei forzieri elevetici. Che per il Pdl potrebbero produrre un gettito di 1020 miliardi una tantum, più 2 miliardi a regime. Oltre poi ai capitoli service tax, che dovrà escludere la prima casa, e revisione Iva, qualificando l' attuale gettito e aumentandolo con la lotta all' evasione, il piano Brunetta punta a recuperare tra i 5 e i 7 miliardi all' anno dalla revisione delle tax exependitures (poco più del 2,5% del totale delle agevolazioni, pari a circa 254 miliardi). Sulla riduzione del cuneo fiscale il Pdl chiede un intervento progressivo sul trienni: 5 miliardi nel 2014; 10 miliardi nel 2015 e 15 miliardi nel 2016, a partire dall' eliminazione della quota "lavoro" dall' Irap. Dalle liberalizzazioni e privatizzazione delle public utilities, si potrebbero ricavare 510 miliardi l' anno. Per semplificare la vita a cittadini e imprese, inoltre, si dovrà procedere all' attuazione dei provvedimenti su sburocratizzazione, decertificazione e informatizzazione della Pa. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25 13 ottobre 2013 Pagina 2 Il Sole 24 Ore politica nazionale Rating 24 IL CANTIERE DELLE RIFORME 1/Monti 2 3 4. RIFORME MONTILETTA ANCORA AL PALO: MANCANO ALL' APPELLO 469 DECRETI ATTUATIVI Completamento delle misure al 35% In ritardo agenda digitale e legge Sabatini SUBITO IN VIGORE Molte delle disposizioni varate sono comunque autoapplicative, non richiedono cioè ulteriori tasselli normativi Dl 201/2001, legge conversione 214/2011 Entratain vigoredel Dl 201/2011 6dicembre2011 Entratain vigoredella legge 214/2011: 28dicembre 2011 Dl 1/2012, legge conversione 27/2012 Entrata in vigore del Dl 1: 24 gennaio 2012; Eentrata in vigore della legge 27: 25 marzo 2012 Dl 5/2012, legge conversione 35/2012 Entrata in vigore del Dl 5: 10 febbraio 2012 Entrata in vigore dellal legge 35: 7 aprile 2012 Dl 16/2012, legge conversione 44/2012 Entrata in vigore del Dl 16: 2 marzo 2012 entrata in vigore della legge 44: 29 aprile 2012. Una legge di stabilità a costo zero, una manovra per il rilancio dell' economia senza oneri per il Paese. È quella che si otterrebbe semplicemente chiudendo la partita delle grandi riforme avviate negli ultimi anni dai due Governi delle larghe intese, quello di Mario Monti prima e ora l' Esecutivo guidato da Enrico Letta. Una partita che, però, è ben lontana dal fischio finale, perché i tasselli attuativi necessari per completare le riforme che in questi due anni si sono succedute a ritmo incessante sono 725. Di questi, soltanto 256 sono al traguardo. Ne mancano, dunque, all' appello 469. C' è, però, da considerare che una buona parte del pacchetto complessivo è arrivato sulle spalle d e l G o v e r n o Letta c o m e e r e d i t à d e l l ' Esecutivo dei professori, le cui riforme avevano previsto 512 provvedimenti. Quando c' è stato, a fine aprile, il passaggio di consegne, il tasso di attuazione delle riforme Monti era al 40 per cento. Ora è salito al 47 per cento. Palazzo Chigi ora deve, dunque, muoversi su due fronti: tradurre in pratica gli interventi del precedente Esecutivo otto grandi riforme dal SalvaItalia alle misure di semplificazione generale e fiscale, dai due decreti sviluppo alla spending review e lavorare per dare efficacia alle proprie manovre. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26 13 ottobre 2013 Pagina 2 < Segue Il Sole 24 Ore politica nazionale Che hanno già raggiunto, in quasi sei mesi, la quota ragguardevole di sette decreti legge (considerando solo i provvedimenti d' urgenza che hanno un impatto diretto sull' economia). Il che si traduce in 213 provvedimenti di attuazione, di cui solo 15 hanno già visto la luce. Dunque, un tasso di attuazione del 7 per cento. C' è, però, l' attenuante che diverse riforme sono recentissime. Si prenda, per esempio, il decreto Valore cultura, convertito da poco ed entrato in vigore qualche giorno fa (il 9 ottobre), che è comprensibilmente a quota zero per quanto riguarda i 19 regolamenti attuativi. Mentre altre come i Dl istruzione, pubblica amministrazione e quello che cancella la seconda rata dell' Imu non hanno ancora visto la conversione in legge. Certo, quella che adesso è una giustificazione, non può durare a lungo. Gli uffici ministeriali devono rimboccarsi le maniche per produrre nei termini gli atti mancanti per fare in modo che le riforme raggiungano gli obiettivi annunciati. Evitando, in tal modo, l' effetto accumulo. Effetto tanto più facile da verificarsi se il Governo così come ha fatto l' ultimo Esecutivo proseguirà sulla strada della decretazione d' urgenza con incessante rimando a norme secondarie. Il rischio è forte, non solo se si guarda a quanto prodotto finora, ma anche agli annunci di Palazzo Chigi. Valga per tutti, il fatto che Letta ha minacciato di trasformare in decreto legge la proposta sull' abolizione del finanziamento pubblico ai partiti nel caso il Parlamento non riuscisse a decidersi. Queste preoccupazioni non devono, tuttavia, far passare in secondo piano il fatto che buona parte delle riforme varate da Monti e da Letta sono autoapplicative, ossia immediatamente efficaci nell' 80% dei casi. Ciò non significa che il restante 20%, che ha bisogno di regolamenti attuativi, sia da trascurare, perché anche i 12,5 miliardi di misure per la crescita che le riforme di Letta hanno mobilitato complessivamente nel 2013, possono rischiare di incepparsi proprio perché mancano alcuni ingranaggi fondamentali. Tra i casi più clamorosi di ritardo, va sicuramente segnalata l' Agenda digitale che era stata uno dei pezzi forti del decreto crescita 2.0 del Governo Monti. La stessa Agenzia per l' Italia digitale, che dovrebbe fare da architrave a tutto il sistema, è ancora in attesa della formalizzazione dello statuto. Mancano ancora il decreto per il sistema dell' identità digitale, uno dei due per l' anagrafe unica nazionale e quello sul documento che deve fondere carta d' identitàtessera sanitaria elettronica. Molto più limitato in termini di giorni, ma comunque significativo, il ritardo nell' attuazione della cosiddetta nuova "legge Sabatini" varata con il decreto del fare. Si tratta di un meccanismo, particolarmente atteso dalle imprese manifatturiere, che consente di ottenere credito agevolato per l' acquisto o il leasing di beni strumentali. C' è una bozza preparata dai tecnici, ma non ancora giunta alla firma dei ministri dello Sviluppo e dell' Economia. Più consolidato il lavoro sul rafforzamento del Fondo di garanzia Pmi, ma anche in questo caso il decreto ministeriale non è stato ancora pubblicato. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 27 13 ottobre 2013 Pagina 1 Il Sole 24 Ore politica nazionale ITALIA BLOCCATA. Sulla spesa pubblica quarant' anni di sole idee Non avremo realizzato la grande riforma della spesa pubblica, ma un fatto è certo: l' abbiamo pensata a fondo, da almeno quarant' anni. Perbacco, in questo siamo i primi in classifica. Problemi e soluzioni li conosciamo bene, visto che sono sempre gli stessi e si ripropongono a rotazione nella Prima repubblica, Seconda repubblica, Terza repubblica, nel proporzionale soffice e nel maggioritario muscolare, nel federalismo al l' italiana e nelle pieghe di piccole, medie, grandi intese e "strane" maggioranze di governo. Anche se sul nuovo commissario per la spending review (razionalizzazione della spesa) Sergio Cottarelli, già alto dirigente del Fondo monetario, pendono le consuete aspettative da angelo risolutore piovuto in terra, le idee sul che fare già ci sono. Insomma sappiamo dove mettere le mani nelle carte, e che poi queste idee siano restate finora solo sulla carta, francamente, potrebbe apparire un dettaglio ingeneroso. Purtroppo non lo è. Accadde il 26 gennaio 1971, per esempio. L' allora ministro del Tesoro Mario Ferrari Aggradi, cavallo di razza della Dc, presentò al Parlamento il Libro bianco sulla spesa pubblica. Altri tempi, problemi analoghi. Non c' erano l' euro e il commissario finlandese Olli Rehn (che allora aveva 9 anni), ma il "decretone" d' urgenza e l' allarme del Fondo monetario sì. Perché «aumentano le spese correnti e diminuiscono quelle in conto capitale» (si legga oggi il Documento di Economia e Finanza del Governo del settembre 2013, ndr), «non si spende quanto si è deciso di spendere» (si veda ora il caso dei fondi europei assegnati all' Italia, ndr), esplodono i disavanzi e i debiti degli enti previdenziali e territoriali. Mentre la burocrazia amministrativa è lenta anche «per il gioco delle norme istituzionali» (il problema è il «funzionamento delle istituzioni» ripete in questi giorni il premier Enrico Letta, discendente diretto della Dc di Ferrari Aggradi. Cosa bisogna fare secondo quel vecchio Libro bianco nel momento in cui i grandi comuni come Roma allora come oggi sono sull' orlo del precipizio? Guido Gentili Basta con la pratica di mettere a carico dello Stato «in tutto o in parte, i deficit degli enti locali», dove sono troppo elevati il personale e gli stipendi. Occorre soprattutto «definire le funzioni di comuni e province nel quadro del nuovo assetto regionale», stop alle leggine, via alla riforma tributaria e salto verso un' amministrazione più efficiente. Un rapporto «illuminante che non autorizza a rinviare le riforme», chiosa Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 28 13 ottobre 2013 Pagina 1 < Segue Il Sole 24 Ore politica nazionale sull' autorevole rivista dei gesuiti "Civiltà Cattolica " lo storico Gabriele De Rosa. Invece no. È proprio il rinvio, tranne alcune preziose gocce nel mare delle deroghe e delle proroghe, la cifra valoriale che da quel Libro bianco si allunga fino ai giorni attuali. Mancanza di volontà politica, deficit della classe dirigente, una miscela infiammante di arrocchi corporativi e pregiudizi ideologici, una tendenziale e diffusa riluttanza al cambiamento sempre promesso e dec antato e pochissimo praticato. La lista può chiudersi qui o si pot rebbe continuare a piacimento. Fatto è che sullo Stato da contenere e riperimetrare giriamo in tondo da moltissimo, troppo tempo. A svoltare non sono bastati decenni di "Considerazioni finali" dei Governatori della Banca d' Italia, un monito severo e molto applaudito ogni 365 giorni. Non sono bastati i ponderosi lavori della Commissione tecnica per la spesa pubblica, per tre lustri diretta da Pietro Giarda (poi anche sottosegretario, ministro e commissario per la spending review, ritenuto il massimo conoscitore dei meandri dei conti pubblici). Non sono bastati i richiami dei presidenti della Repubblica, i rapporti dell' Istat, della Corte dei Conti, del Cnel, degli uffici tecnici di Senato e Camera, le commissioni di indagine e le innumerevoli audizioni parlamentari, i documenti della Ragioneria generale dello Stato, i due rapporti di Giarda e Giavazzi del 2012, le sferzate di decine di centri studi pubblici e privati, nazionali e internazionali, migliaia di tavole rotonde, inchieste giornalistiche, quaderni di ricerca, risoluzioni politiche, manifesti elettorali, programmi di governo annuali, pluriennali, di assestamento e di aggiornamento contabile. Un oceano di carte e di parole scritte e orali ciascuna risolutiva solo in poten za e poi destinata all' oblìo. Ora abbiamo il pareggio di bilancio in Costituzione, c' è l' euro, il commissario Rehn che ci osserva di traverso, Mario Draghi che guida la Banca centrale europea, ci sono i vincoli europei vecchi e sopattutto nuovi, lo spread, i "mercati che ci guardano". E però scorrendo il Def i numeri dicono che il problema della spesa pubblica e del debito non è stato risolto e nemme no avviato troppo a soluzione. Si lotta a colpi di decimali per tamponare una falla che ha cominciato ad aprirsi molto tempo fa e che non si è riusciti a chiudere. Si procede aggiustando per uno 0,1% del Pil in attesa della Grande Svolta, che dovrebbe arrivare con la Legge di stabilità, la prima che sarà trasmessa per un giudizio anche a Bruxelles. È in plancia il nuovo commissario per la spending review, il pragmatico Cottarelli che segue il leggendario Enrico Bondi e l' epico Pietro Giarda. E restano sempre accesi i motori del discorso sulla razionalizzazione della spesa che, ha scritto il professor Paolo De Ioanna, altro gran sacerdote della finanza pubblica, «opera come un topos che innesca una sorta di autoanalisi collettiva sull' idea che abbiamo dei nostri diri tti e doveri di cittadinanza». Ma tra un discorso e un altro può capitare di perdersi nell' oceano delle carte e di ritrovarsi in mano non un Libro bianco ma un Libro verde, quello presentato nel 2007 al ministro dell' Economia del Governo Prodi Tommaso PadoaSc hioppa. Cambia solo il colore. L' Italia, c' è scritto,«ha già cumulato un debito enorme (106,3% sul Pil, ndr),che costa in interessi per 70 miliardi l' anno e pesa su una giovane generazione del tutto incolpevole». Tornano così a mente le cifre del nuovo Def, settembre 2013: nel 2014, se va bene, pagheremo interessi per 86 miliardi e alla fine dell' anno il debito pubblico sarà sceso dello 0,1% in rapporto al Pil, da 132,9% del 2013 a 132,8%. Segno che la nuova e incolpevole generazione è invecchiata di 7 anni, sempre in attesa della Grande Svolta. [email protected] @guidogentili1. Guido Gentili Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29 13 ottobre 2013 Pagina 1 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione STABILITÀMartedì il sì: coperture da tagli di spesa, agevolazioni e incentivi Iva, aliquota al 7% Ecco la manovra di Letta per i Comuni 2 miliardi Al cuneo fiscale 5 miliardi, in totale misure per 1215. Rush finale per la legge di stabilità, in vista del varo martedì prossimo. Una manovra che punta a mobilitare risorse per 12 miliardi che possono salire a 15 miliardi con dismissioni e infrastrutture. In primo piano il taglio del cuneo fiscale, per 45 miliardi. Previsti 2 miliardi per i Comuni sotto forma di allentamento del patto d i stabilità interno. Tra gli interventi anche uno stanziamento di un miliardo al fondo per le politiche sociali. Non è escluso che parte delle dismissioni venga utilizzata all' interno della manovra. Sull' Iva atteso il via a un' aliquota del 7 per cento. Le coperture arriveranno da spending review, riordino delle «tax expenditures» e agevolazioni alle imprese. Il ministro Saccomanni: «Meno cuneo fiscale con meno spesa». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 30 13 ottobre 2013 Pagina 21 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione La spesa. La quantificazione dei costi più aggiornata porta alla cifra attuale di 5.493 milioni di euro. Altri 400 milioni per evitare lo stop I cantieri del Mose vedono attualmente impegnati (con l' indotto) circa 4.000 unità di personale, e l' avanzamento dei lavori è all' 80 per cento. Ma servono subito soldi per non fermare la macchina. «Il Governo deve stanziare, nella legge di stabilità 2014, almeno 401 milioni di euro per consentire al Consorzio Venezia Nuova di completare la costruzione del sistema Mose entro la scadenza contrattuale del 31 dicembre 2016». A sostenerlo è Mauro Fabris, presidente del Consorzio, la società concessionaria dello Stato (dal 1984) per la realizzazione di tutte le opere di salvaguardia di Venezia, oggi costituita da alcune delle maggiori imprese di costruzione italiane, tra cui in ruolo chiave Condotte d' Acqua, Mantovani e Grandi Lavori Fincosit (Gruppo Mazzi), e poi Astaldi, Technital, Pietro Cidonio, Ccc, e una serie di consorzi di imprese venete. Il costo complessivo del progetto Mose è di 5.493 milioni di euro, di cui 4.934 per il sistema delle dighe mobili, circa 333 milioni per opere tecnologiche strettamente connesse alle dighe, e infine 226 milioni di opere di compensazione ambientale. Queste ultime sono opere imposte dalla Commissione europea in seguito a procedura di infrazione, e devono essere realizzate «contestualmente» al Mose». Lo Stato ha stanziato finora 4.867 milioni di euro, di cui 3.704 materialmente erogati al Consorzio (i ritardi nelle erogazioni statali vengono da anni compensati dal Consorzio tramite prestiti bancari). Le risorse disponibili, in base alla legge di stabilità 2013, ammontavano a 1.094 milioni, facendo così salire il totale a 4.987 milioni, ma 120 sono stati dirottati a fine agosto dal Governo, con il Dl 102, a copertura della cancellazione della prima rata Imu. «Abbiamo fatto il punto con le imprese la settimana scorsa spiega Fabris e siamo in grado di confermare il termine di fine 2016. Ma è fondamentale che nella legge di stabilità siano inserite le risorse mancanti, in tutto 626 milioni di euro». «Le risorse indispensabili aggiunge per completare il sistema di dighe mobili entro il 2016 sono pari a 401 milioni; i 226 milioni per le opere ambientali potrebbero in teoria essere stanziati dopo, anche se c' è stato un impegno con la Ue e gli enti locali». Mauro Fabris è stato nominato presidente del Consorzio il 29 giugno scorso insieme al direttore generale Hermes Redi (entrambi esterni alla struttura) in seguito alle dimissioni dell' allora presidente e direttore Giovanni Mazzacurati che a metà luglio è stato poi arrestato con l' accusa di appalti truccati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 31 13 ottobre 2013 Pagina 21 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Le opere di salvaguardia della laguna sono affidate in concessione al Consorzio Venezia Nuova dal 1984. Ma i lavori del Mose sono stati avviati solo nel 2003, e sono andati avanti per due anni "a misura", senza cioè costi e tempi definiti. L' accordo contrattuale viene firmato con il Governo solo nel 2005, e prevede un costo di 4.272 milioni di euro e termine per i lavori la fine del 2012. Termine slittato prima al 2014 e poi, due anni fa, al 2016. Il Consorzio attribuisce questi slittamenti ai continui stop & go dei vari governi sui finanziamenti. Circa i costi, invece, l' aggiornamento è avvenuto nel 2011: 402 milioni in più per adeguamento prezzi, 260 milioni per prescrizioni alla progettazione esecutiva, e il resto per la quantificazione delle opere accessorie e ambientali, mai fatta prima. E si è così arrivati alla cifra attuale di 5.493 milioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Alessandro Arona Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 32 13 ottobre 2013 Pagina 23 Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Enti locali. Dai revisori dei conti di Comuni e Province una proposta per il Governo. Stop ai controlli che non danno benefici L' IDEA DA COPIARE Secondo i professionisti vanno tagliate le verifiche che costano più dei risparmi che portano, così come accade in Germania. UDINE. Dal nostro inviato In Germania se un' attività di controllo costa più di quanto può far risparmiare viene cancellata. È questo il modello che i revisori dei conti di Comuni e Province chiedono di introdurre anche da noi, nel tentativo di sfoltire una rete di adempimenti formali che continua a intensificarsi senza però mettere in luce lo stato reale dei conti locali italiani. La proposta a Governo e Parlamento in vista della legge di stabilità arriva da Udine, dove l' associazione nazionale dei revisori locali (Ancrel) ha riunito i professionisti che vigilano sui conti degli enti. O almeno ci provano, schiacciati secondo il presidente dell' Ancrel, Antonino Borghi, da «un insieme di regole che hanno snaturato il nostro ruolo, con la continua richiesta di certificazioni e attestazioni di dati già presenti nei documenti ufficiali». I revisori, insomma, sono stufi di firmare carte fotocopia con cui le diverse autorità, dalla Funzione pubblica alla Ragioneria generale dello Stato passando per la Corte dei conti, chiedono la certificazione di informazioni già note. Il calendario del revisore è scandito ormai da almeno 70 adempimenti annuali in cui si attestano i principali dati del bilancio, le spese e la consistenza del personale. «Ma il ritorno di questa mole di dati è prossimo allo zero spiega Borghi perché il sistema pubblico di informazione ha un impianto medioevale e nonostante queste continue richieste non è possibile avere un dato certo sull' entità dell' indebitamento o sul numero delle società partecipate». Proprio le partecipate, a cui i professionisti hanno dedicato il convegno annuale, sono il fronte più caldo dell'«emergenzarevisione». Il decreto "salvaenti" (Dl 174/2012) ha chiesto ai revisori di monitorare da vicino l' andamento delle società, verificando contratti di servizio e rapporti economicofinanziari fra ente e azienda. L' obiettivo è corretto, e condiviso dai revisori che puntano a un controllo integrato fra ente e società collegate, ma la sua attuazione rimane un' incognita anche perché lo stesso legislatore sembra essere il primo a ignorare la verifica sugli effetti delle regole che impone alle aziende pubbliche. Il 30 settembre scorso è scaduto il termine entro il quale i Comuni fino a 30mila abitanti avrebbero dovuto alienare le proprie partecipazioni, ma nulla si è mosso e lo stesso rischia di capitare il 31 dicembre, data entro la quale vanno privatizzate o sciolte le società strumentali. Legge di stabilità e decreti collegati, allora, possono rappresentare l' occasione per fare ordine. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 33 13 ottobre 2013 Pagina 23 < Segue Il Sole 24 Ore pubblica amministrazione Anche perché in quella sede dovrebbe debuttare davvero l' estensione del Patto di stabilità alle aziende in house, basato su un doppio obiettivo: un saldo economico almeno in pareggio (con piano di rientro per chi non lo raggiunge), e un limite all' indebitamento, diversificato a seconda dei settori di attività. Senza rimettere ordine nei controlli, però, anche questa nuova regola rischia di rivelarsi vana perché, sintetizza Borghi, «è inutile perdere sei mesi per stabilire se un Comune mediopiccolo deve dichiarare il dissesto quando poi si scopre improvvisamente che Roma Capitale ha un disavanzo 2013 di 864 milioni». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Gianni Trovati Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 34