la revoca della tav e le conclusioni dell`avvocato generale nella
Transcript
la revoca della tav e le conclusioni dell`avvocato generale nella
Anno 2008, Numero 268 1° ottobre 2008 Istituto Grandi Infrastrutture APPALTI e CONCESSIONI Europa e Regioni LA REVOCA DELLA TAV E LE CONCLUSIONI DELL’AVVOCATO GENERALE NELLA CAUSA C-351/07 DAVANTI ALLA CORTE DI GIUSTIZIA UE La Corte di Giustizia UE, nella persona dell’avvocato generale, Verica Trstenja, è stata investita della vicenda TAV. Oggetto: l’annullamento di provvedimenti amministrativi emessi in esecuzione della disciplina nazionale, che aveva disposto la revoca di concessioni relative alla realizzazione di tratte all’interno della rete ferroviaria ad alta velocità ed aveva limitato il diritto all’indennizzo (Consorzi CEPAV DUE, COCIV, IRACAV 2). Con ordinanza 23 maggio 2007, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio aveva sottoposto alla Corte di giustizia la seguente questione: “Se la disposizione di cui all’art. 12 del decreto legge 31 gennaio 2007 n. 7, convertito con modificazioni nell’art. 13 della legge 2 aprile 2007 n. 40, nella parte in cui dispone la revoca delle concessioni relative alla realizzazione delle tratte ferroviarie ad alta velocità – Milano-Verona, Milano-Genova e Verona-Padova –, con estensione dei relativi effetti alle convenzioni stipulate con i general contractors, nonché nella parte in cui limita l’indennizzo riconoscibile in favore di questi ultimi, sia in contasto con le previsioni di cui agli artt. 43, 49 e 56 del Trattato, nonché con i principi comunitari in materia di certezza del diritto e di tutela del legittimo affidamento”. Il giudice del rinvio ritiene che la disposizione nazionale di cui trattasi sia discriminatoria, in quanto si applicherebbe, in maniera palesemente selettiva, solo ad alcuni di coloro che intrattenevano rapporti contrattuali per eseguire lavori pubblici, e in particolare a quei general contractors incaricati della realizzazione delle tratte ferroviarie. Nelle sue conclusioni, l’Avvocato generale conclude in questo modo: la questione se una normativa nazionale come quella in oggetto sia compatibile con gli artt. 43 CE, 49 CE e 56 CE nonché con i principi di diritto comunitario di certezza del diritto e di tutela del legittimo affidamento, nella parte in cui essa revoca le concessioni per la realizzazione di tratte ferroviarie ad alta velocità, estendendone i corrispondenti effetti ai contratti stipulati con i general contractors, si articola su due capi che vanno analizzati separatamente. Il primo, riguarda la necessità della Corte di non limitarsi all’analisi di una singola disposizione nazionale (nella specie l’art. 12 del Decreto-legge n. 7/2007) ma deve andare più in profondità e valutare “la situazione di partenza della concessione”: quindi, va inclusa nell’analisi la disposizione concessoria del 1991. L’assunzione del quadro giuridico-normativo completo comporta inevitabilmente la considerazione non solo della “compatibilità” della revoca ma anche della “necessità” della stessa. IGI Istituto Grandi Infrastrutture Piazza Cola di Rienzo, 68 - 00192 Roma tel. 06/3608481 - fax 06/36084841 [email protected] - www.igitalia.it Anno 2008, Numero 268 1° ottobre 2008 Istituto Grandi Infrastrutture APPALTI e CONCESSIONI Europa e Regioni Tale analisi comporta, infatti, l’individuazione delle norme comunitarie applicabili che, indipendentemente dalla denominazione che si vuole dare della fattispecie quale appalto di servizi o concessione di servizi, è sottoposta alle disposizioni del diritto primario ed, in particolare, degli artt. 43, 49 e 56 del Trattato. Tali articoli contengono “un divieto di restrizioni riguardante sia le restrizioni di carattere discriminatorio sia le restrizioni di carattere non discriminatorio. Quale divieto di discriminazione, essi vietano ogni discriminazione, diretta e indiretta, per motivi connessi alla cittadinanza”. Ora, la fattispecie in esame, conclude l’Avvocato generale, appare a carattere direttamente discriminatorio. E conclude sul punto che... “ ciò che rileva è l’intento con il quale è stata introdotta, da parte del governo, la disposizione concessoria: infatti, dal testo della disposizione emerge chiaramente la sussistenza, nella specie, di un intento protezionistico. In una fattispecie di tal genere, uno Stato membro è sempre tenuto ad adottare le misure necessarie per far immediatamente cessare la discriminazione. L’art. 10 CE, in particolare, impone a tutti gli organi degli Stati membri, nell’ambito delle loro rispettive competenze, l’obbligo di garantire il rispetto del diritto comunitario. In esso rientra anche quello di ripristinare condizioni conformi al diritto comunitario”. Quanto, poi, ai principi comunitari di certezze del diritto e di tutela del legittimo affidamento, “il diritto comunitario non stabilisce in maniera precisa in qual modo e in qual misura debba avere luogo l’eliminazione o la correzione della situazione contraria al diritto comunitario. In particolare, dalla giurisprudenza della Corte di giustizia in materia di inadempimento contrattuale nel settore degli appalti pubblici non è desumibile finora alcun esempio che fornisca parametri utili ai fini della soluzione di una siffatta fattispecie trilaterale di carattere contrario al diritto comunitario”. “Utili riferimenti si ricavano invece dalla giurisprudenza in materia di recupero di aiuti da parte degli Stati membri in caso di concessioni contrarie al diritto comunitario. In tale contesto i principi di non discriminazione e di certezza del diritto e di legittimo affidamento vanno contemperati, spettando al giudice nazionale la decisione di merito”. Quanto, infine, alla seconda parte della questione pregiudiziale, attinente la completezza dell’indennizzo, l’Avvocato generale rileva che non è rinvenibile alcun collegamento con i principi del diritto comunitario. 2 IGI Istituto Grandi Infrastrutture Piazza Cola di Rienzo, 68 - 00192 Roma tel. 06/3608481 - fax 06/36084841 [email protected] - www.igitalia.it Anno 2008, Numero 268 1° ottobre 2008 Istituto Grandi Infrastrutture APPALTI e CONCESSIONI Europa e Regioni Pertanto, conclude l’Avvocato generale, “gli artt. 43, 49 e 56 CE non ostano, in linea di principio, ad una disciplina razionale come quella in oggetto, nella parte in cui dispone la revoca delle concessioni relative alla realizzazione di tratte ferroviarie ad alta velocità, con estensione dei relativi effetti alle convenzioni stipulate con i general contractors. Al contrario, siffatte disposizioni del Trattato, in combinato disposto con l’art. 10 CE, impongono l’immediata cessazione e correzione dell’attribuzione dell’appalto, laddove essa violi tali disposizioni: in assenza di indicazioni precise di diritto comunitario, la necessaria correzione, inclusa la valutazione delle modalità di un eventuale indennizzo, ha luogo a norma del diritto nazionale, fatti salvi tuttavia i limiti posti dal diritto comunitario”. Le conclusioni dell’Avvocato Generale non tengono conto di due fatti: 1) che la concessione fu assentita prima che entrasse in vigore la Direttiva 531/1990, sui settori allora detti esclusi ed oggi speciali; 2) che è un principio generale, comune ad ogni ordinamento giuridico, quello secondo cui l’annullamento per violazione di legge non può essere adottato automaticamente, ma deve fare i conti con la situazione di fatto nel frattempo consolidatasi. Seguendo la tesi dell’Avvocato Generale, si nega un principio di civiltà giuridica sul quale, tanto per dire, è fondato l’usucapione che, altrimenti, non potrebbe mai realizzarsi, perché la “partenza” è “contra jus”. Si sottolineano questo profili, perché affermazioni come quelle dell’Avvocato Generale rischiano di creare un problema con riferimento al provvedimento legislativo che, proprio per adeguare il diritto al fatto, ha ripristinato le concessioni revocate. CR IGI Istituto Grandi Infrastrutture Piazza Cola di Rienzo, 68 - 00192 Roma tel. 06/3608481 - fax 06/36084841 [email protected] - www.igitalia.it 3 Anno 2008, Numero 268 1° ottobre 2008 Istituto Grandi Infrastrutture APPALTI e CONCESSIONI Europa e Regioni EUROBOND: INTESA BIPARTISAN AL PARLAMENTO EUROPEO Aumenta il consenso a Bruxelles per la proposta del Ministro Tremonti di usare gli eurobond come fonte addizionale di finanziamento delle infrastrutture. A raccogliere la sfida del ministro dell’Economia sono due eurodeputati italiani, il popolare Mario Mauro, vicepresidente dell’Europarlamento e il socialista Gianni Pittella, capogruppo del Pd, entrambi membri della Commissione per il controllo del bilancio comunitario. Insieme, con un’iniziativa per una volta bipartisan, l’8-9 ottobre prossimo a Bruxelles, lanceranno la raccolta di firme in calce a una dichiarazione congiunta. In tre mesi dovranno riuscire a raccoglierne almeno 381 per ottenere il consenso della maggioranza degli eurodeputati e poter trasformare la proposta in dichiarazione dell’Europarlamento. Va ricordato che l’Ecofin di metà settembre, su sollecitazione del ministro Tremonti, ha chiesto alla Bei di istituire un gruppo di lavoro sul coordinamento dei grandi finanziatori nazionali, pubblici e privati, per realizzare le grandi infrastrutture comunitarie. E’ stata invece accantonata, almeno per ora, l’ipotesi di trasformare la Bei in un fondo sovrano europeo. IN EUROPA È PARTITA LA SFIDA DEL TRENO VELOCE ALL’AEREO Il treno spicca il volo in Europa. E’ una contraddizione solo apparente. Con l’avanzamento realizzativo delle linee ad alta velocità, in Europa come in Italia, le grandi distanze tra metropoli si riducono e avvantaggiano il treno rispetto all’aereo. Sulla linea Parigi-Marsiglia la quota di mercato dell'alta velocità è già ora al 75% circa e al 70% sulla Parigi-Bordeaux, che per metà corre ancora su tracciato tradizionale. Inoltre, gran parte degli aerei attualmente in servizio su distanze medio-brevi ha velocità di crociera di circa 500 km orari, raggio d'azione di 1.500, ma reca a bordo appena 50-78 passeggeri (occorrono da 7 a 10 di questi velivoli per trasportare i passeggeri di un TGV). La concorrenzialità del treno ad alta velocità è quindi di tutta evidenza. “La gente è disposta a dedicare tre ore al treno se lo giudica competitivo con l'aereo” sostiene Philippe Mellier, numero uno di Alstom, gigante francese delle ferrovie e socio dell’IGI.. Le nuove 4 IGI Istituto Grandi Infrastrutture Piazza Cola di Rienzo, 68 - 00192 Roma tel. 06/3608481 - fax 06/36084841 [email protected] - www.igitalia.it Anno 2008, Numero 268 1° ottobre 2008 Istituto Grandi Infrastrutture APPALTI e CONCESSIONI Europa e Regioni linee ad alta velocità rappresentano un metrò europeo, in grado di interconnettere tutte le grandi capitali, con rilevanti implicazioni sociali ed economiche. Un ulteriore elemento a favore del treno è rappresentato dall’efficienza energetica: un litro di carburante può trasportare una persona per 15 km con un’auto diesel, 22 km con un jumbo, 50 km con un bus da 40 passeggeri, 55 km con un treno da 300 passeggeri. A questo vantaggio occorre aggiungere i risparmi di tempo ottenuti raggiungendo su rotaia il cuore delle grandi città, invece dei sempre più lontani aeroporti, l'assenza delle lungaggini per l'accettazione dei passeggeri e il controllo dei bagagli, divenute esasperanti dopo le ultime norme antiterrorismo, nonché la concreta alternativa offerta ai voli a corto raggio, riducendo così il sempre più imminente rischio di saturazione dei cieli del vecchio continente e dei suoi scali aerei. Fin qui le note positive. Un problema è rappresentato dai costi dell’alta velocità ferroviaria e la lentezza nell’avanzamento delle reti TEN per carenza di risorse pubbliche lo dimostra. Velocizzare l’Europa ferroviaria costa e i fondi comunitari previsti per il cofinanziamento delle tratte transfrontaliere non bastano a completare opere fondamentali, come la direttrice italiana del Corridoio V. In quest’ottica, il contributo della finanza privata può risultare determinante e il primo esempio concreto in tal senso viene dalla Francia, che ha affidato in concessione la progettazione, il finanziamento, la costruzione, la manutenzione e la gestione per 50 anni la linea TGV Sud Europe Atlantique da Tours a Bordeaux (vedere in proposito Appalti & Concessioni del 24 settembre). Si tratta di un investimento che supera i 7 miliardi di euro e nei giorni scorsi si è conclusa la fase dell’affidamento a procedura ristretta, con la presentazione delle offerte all’Ente Committente RFF da parte dei consorzi di imprese prescelti nella fase di selezione, avviata lo scorso anno con la pubblicazione del bando contenente i criteri per la selezione dei candidati. La firma del contratto di concessione è prevista a fine 2009 e la messa in servizio complessiva della intera tratta entro la fine del 2016. Facile quindi spiegare il successo ottenuto dall’alta velocità ferroviaria in Europa, a partire naturalmente dalla Francia. Ma ad essa si aggiungono la Germania (con i suoi ICE), la Spagna (AVE, Alta velocidad española) e naturalmente l’Italia, con le direttrici Milano-Napoli e TorinoVenezia. E’ infatti prossima l’apertura della tratta Bologna-Firenze, mentre nel 2009 sarà completata la Novara-Milano. Più lunghi i tempi per la Brescia-Verona-Padova-Venezia. Entro la fine dell’anno le Ferrovie dello Stato avvieranno inoltre la gara per la fornitura di 50 nuovi convogli per l’alta velocità, solo in parte destinati al mercato italiano. Si tratta di una commessa da 5 IGI Istituto Grandi Infrastrutture Piazza Cola di Rienzo, 68 - 00192 Roma tel. 06/3608481 - fax 06/36084841 [email protected] - www.igitalia.it Anno 2008, Numero 268 1° ottobre 2008 Istituto Grandi Infrastrutture APPALTI e CONCESSIONI Europa e Regioni circa 1,5 miliardi di euro. Nei piani di FS c’è il mercato europeo e si punta ai servizi ad alta velocità dei ricchi corridoi del Nord-Europa con tariffe inferiori del 30-50% ai prezzi praticati dalle attuali imprese ferroviarie. Nel 2008 le ferrovie italiane hanno trasportato 25 miliardi di tonnellate/km di merci all’interno dei confini nazionali Un risultato di tutto rispetto e ora l’intenzione è di aprire la via dell’estero anche al traffico passeggeri. Il nuovo mercato ferroviario fa gola anche all’imprenditoria privata. Il primo competitore ad annunciare il suo debutto sulle linee dell’alta velocità, previsto per la primavera del 2011, è infatti tutto italiano. Nei mesi scorsi è stata presentata la società NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori), presieduta da Luca Cordero di Montezemolo. NTV metterà in linea nel 2011 venticinque treni “rosso Ferrari” da 11 carrozze, 460 posti, con una velocità superiore ai 300 chilometri orari. Il servizio è previsto su tre direttrici: la Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Salerno; la Roma-Firenze-Bologna-Venezia e la Roma-Bari. A regime verranno effettuati 54 viaggi al giorno per una produzione stimata in 13,5 milioni di chilometri l’anno. La società sarà il primo operatore al mondo a utilizzare il nuovo treno Alstom Agv, già in fase di sperimentazione in Europa. NTV prevede di acquisire entro il 2015 una quota di mercato del 20%, arrivando a 30mila viaggiatori al giorno. Dunque, la sfida della liberalizzazione europea del servizio di trasporto ferroviario di passeggeri è aperta. I vettori tradizionali, aerei e auto, sembrano volerla raccogliere: è di qualche giorno fa la notizia che Air France vuole lanciare i suoi TGV nel 2010. La compagnia aerea si è infatti associata a Veolia Transport per creare una filiale comune in vista del lancio di treni ad alta velocità concorrenti a quelli della SNCF, l'azienda pubblica dei trasporti in Francia. I TGV di Air France dovrebbero collegare Parigi ad Amsterdam e Londra. Con questa nuova strategia Air France prende atto della diminuzione del traffico aereo sui tragitti di meno di tre ore. A questo fattore va aggiunto l'aumento del prezzo del gasolio e del cherosene. Nessuna preoccupazione anche sul fronte dei grandi gestori autostradali. Per il Presidente di Autostrade per l’Italia e Vicepresidente IGI, Gian Maria Gros-Pietro, “la migliore strategia è quella di lavorare insieme con i gestori di aeroporti e di ferrovie per servire al meglio il cliente”. Occorre infatti abituarsi a ragionare in termini di logistica, cioè dell’intero percorso che un viaggiatore o una merce debbono percorrere. Acquistano fondamentale importanza i servizi accessori ad elevato valore aggiunto come il magazzino, la possibilità di shopping, i ristoranti o gli alberghi. Oltre ad un aeroporto efficiente, ci vogliono validi collegamenti altrimenti il cliente non prende l’aereo. Allo stesso modo è necessario che l’autostrasportatore che arriva alla stazione per caricare la merce sul treno sappia esattamente quando e dove lo potrà fare, per non rischiare di rimanere in attesa per ore e perdere il vantaggio. 6 IGI Istituto Grandi Infrastrutture Piazza Cola di Rienzo, 68 - 00192 Roma tel. 06/3608481 - fax 06/36084841 [email protected] - www.igitalia.it Anno 2008, Numero 268 1° ottobre 2008 Istituto Grandi Infrastrutture APPALTI e CONCESSIONI Europa e Regioni La sensazione è di essere alla vigilia di una rivoluzione nei trasporti, che finirà per privilegiare sul corto e medio raggio il mezzo collettivo più rapido e confortevole, nonché meno inquinante ed energivoro. Dal momento che anche la Russia e i paesi asiatici stanno investendo somme ingenti nei programmi di alta velocità ferroviaria, nei prossimi anni sarà possibile rinverdire i fasti dell’Orient Express, stavolta in versione veloce. SN IGI Istituto Grandi Infrastrutture Piazza Cola di Rienzo, 68 - 00192 Roma tel. 06/3608481 - fax 06/36084841 [email protected] - www.igitalia.it 7