Trump contro tutti - MPS Capital Services

Trump contro tutti
30 GENNAIO 2017
Contesto di mercato
Trump: focus su immigrazione ma non ancora su stimoli fiscali
La prima settimana di insediamento di Trump è stata caratterizzata da un fiume di ordini esecutivi, in buona parte
incentrati sul tema immigrati, fino al bando temporaneo dell’immigrazione da determinati paesi che ha suscitato aspre
polemiche interne. Gli operatori però continuano ad essere in attesa della parte più “venale” del programma di Trump, in
particolare il piano di taglio delle tasse e di costruzione di infrastrutture. Su questo punto, stando a quanto riportato dalla
Reuters, cominciano ad emergere divergenze tra i repubblicani, con possibilità di slittamento fino agli inizi del 2018. La
fase attuale viene pertanto vissuta all’insegna di un mix di aspettative elevate di forte stimolo fiscale, insieme a primi
segnali di timori di possibile disillusione sui tempi di implementazione di tali piani. I primi segnali in tal senso emergono
dal mondo obbligazionario, dove gli operatori iniziano a ricoprirsi dall’eccesso di posizioni a favore di un rialzo tassi. Oggi
il focus sarà sui dati sull’inflazione tedesca di gennaio, che potrebbero sancire il ritorno al 2%. In settimana, in assenza di
diversi operatori asiatici per festività (capodanno cinese), è attesa la riunione della Fed.
Tassi e congiuntura
Focus su inflazione tedesca ed aste italiane
In area Euro, apertura in forte rialzo per il tasso decennale italiano, salito in area 2,35% con lo spread verso la Germania in
prossimità di 185 pb. A pesare sul titolo, oltre alle incertezze politiche anche le corpose emissioni di oggi; fino a 9 Mld€ di
BTP e CCTEU, tra cui un nuovo decennale. In Francia, sarà Hamon il candidato socialista alle elezioni presidenziali di
aprile. Negli USA, tassi in calo, in un contesto in cui, l’impatto delle ricoperture degli operatori sulle ingenti posizioni nette
corte su future, sta impendendo ai Treasury di valicare stabilmente la soglia del 2,5% sul decennale. Sul fronte macro, i dati
sul PIL del quarto trimestre hanno evidenziato una forte contribuzione negativa delle esportazioni nette (-1,7%), pari ad uno
dei livelli massimi dagli anni ’80. Quest’indicazione rivela come le ripercussioni del dollaro forte sull’export, potrebbero
essere al centro dell’attenzione sia del governo sia della Fed. Sul fronte delle obbligazioni corporate, marcato aumento del
costo di copertura (maggiore prudenza) per le emissioni euro a fronte di spread sul cash bond sostanzialmente stabili.
Valute
Euro/dollaro in cerca di direzione
Chiusura di settimana che ha visto un consolidamento dei recenti movimenti, con il dollaro che ha leggermente perso
terreno dopo la pubblicazione, sotto le attese, del PIL del quarto trimestre. Il cambio EurUsd, questa notte, ha provato a
riportarsi sopra quota 1,07, ma sta ritornando verso quell’area con l’apertura dei mercati europei. Da segnalare che, stando
ai dati della CFTC, gli speculatori hanno continuato a ridurre le posizione nette corte di euro vs dollaro, portandole ai
minimi dall’estate scorsa. In apprezzamento anche lo yen, su un clima di risk-off delle borse asiatiche. Tra gli emergenti,
deciso apprezzamento per peso messicano e real, mentre sono proseguite le vendite sul rand sudafricano.
Commodity
Aumentano le trivellazioni USA
Fine di settimana all’insegna del calo delle quotazioni petrolifere che, in termini di Brent, si mantengono comunque sopra i
55$/b. Il recente aumento dei prezzi ha rinvigorito la produzione a stelle e strisce le cui trivellazioni sono salite al massimo
da oltre un anno. Piuttosto stabili i metalli, sia preziosi che industriali, mentre il settore agricolo è sceso per la 4°seduta
consecutiva. Intanto gli speculatori hanno aumentato le posizioni nette lunghe combinate sulle principali 18 materie prime
portandole in prossimità del livello record. Da segnalare il nuovo massimo storico delle posizioni nette rialziste sul WTI e
sul rame.
Azionario
Lievi cali venerdì sulle borse
Venerdì la maggior parte delle borse europee ha chiuso leggermente in negativo, fatta eccezione per il listino londinese
(0,3%). A livello settoriale i titoli retail e minerari sono stati i migliori, a fronte di vendite su auto, bancari, tecnologici ed
energetici. Negli USA i listini hanno chiuso intorno alla parità con il Nasdaq che, a livello intraday, ha aggiornato i nuovi
massimi storici. Debolezza per i titoli energetici ed immobiliari, acquisti su healthcare e telecom. Resta sui minimi dal 2014
l’indice di volatilità VIX, attualmente sotto l’11%. Lieve calo anche per l’indice emergente MSCI EM dopo 4 giorni
consecutivi in rialzo. Stanotte molti listini asiatici sono rimasti chiusi per festività. Regolari gli scambi in Giappone, con il
Nikkei in lieve calo. Questa mattina partenza in ribasso per le borse europee.
MPS CAPITAL SERVICES S.P.A. Sede Legale:Via Pancaldo, 4 - 50127 Firenze - Direzione Generale: Via Panciatichi, 48 - 50127 Firenze - www.mpscapitalservices.it - Tel. 055.24981 - Fax 055.240826 - Cap. Soc.
€ 829.304.238,84 - Cod. Fisc.,P.IVA e N. Iscr. Reg. Imp. Di Firenze 00816350482 Società soggetta all'attività di direzione e coordinamento di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. - Codice banca 10643.5 Codice Gruppo 1030.6 - Aderente al Codice di comportamento del settore bancario e finanziario - Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia - Iscritta all'Albo
delle Banche della Banca d'Italia n.477.
ANDAMENTO PRINCIPALI INDICI DI MERCATO
TASSI DI INTERESSE
IERI
PRECEDENTE
FINE 2016
UN ANNO FA
EURIBOR 6M
-0,22%
-0,22%
-0,22%
-0,04%
GER 10Y
0,26%
0,26%
0,21%
0,54%
EUR 10Y SWAP
0,69%
0,69%
0,66%
0,91%
SPREAD ITALIA-GER10Y(pb)
161
160
161
96
ITA BOT 12M
-0,32%
-0,30%
-0,28%
-0,08%
ITA 3Y
0,05%
-0,05%
-0,06%
0,05%
ITA 10Y
1,87%
1,87%
1,82%
1,50%
US 10Y
2,41%
2,44%
2,44%
2,24%
US 10Y SWAP
2,26%
2,31%
2,32%
2,15%
TASSI DI CAMBIO
IERI
PRECEDENTE
FINE 2016
UN ANNO FA
EUR/USD
1,0472
1,0427
1,055
1,075
EUR/JPY
122,9
122,5
123,0
127,9
EUR/GBP
0,850
0,850
0,854
0,733
MATERIE PRIME
IERI
VARIAZIONE
DA INIZIO ANNO
VARIAZ. 12M
Brent
56,5
1,8%
-0,7%
55,0%
Oro
1165
0,3%
2,3%
9,2%
Indice Commodity GS
232
1,4%
-0,5%
11,1%
INDICI AZIONARI
IERI
VARIAZIONE
DA INIZIO ANNO
VARIAZ. 12M
Eurostoxx50
3318
0,1%
0,8%
4,4%
Dax
11584
0,0%
0,9%
12,4%
CAC 40
4899
0,0%
0,8%
8,0%
FTSE 100
7190
0,2%
0,7%
17,1%
FTSE MIB
19627
0,3%
2,0%
-6,5%
S&P500
2271
0,6%
1,4%
12,6%
Nikkei 225
19521
-0,4%
2,1%
6,2%
MSCI Emergenti
871
0,3%
1,1%
13,4%
Azionario Cina (Shanghai composite)
3165
---
2,0%
-3,7%
ORA
PAESE
EVENTO
CIN
Nuovo Anno Lunare: mercato chiuso (fino al 2 febbraio)
14:00
GER
Inflazione armonizzata GEN P
14:30
USA
Reddito e spesa delle famiglie DIC
CONS
PREC
2%
1,7%
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OVERVIEW DELLA SETTIMANA
Europa
Usa
Resto del mondo
PIL e inflazione Area Euro (martedì); PMI manifatturiero vari Paesi (mercoledì); BCE: pubblicazione bollettino
economico, BoE: meeting di politica monetaria (giovedì); PMI servizi vari Paesi, inflazione italiana (venerdì).
Fiducia dei consumatori (martedì); ISM manifatturiero, decisione tassi Fed (mercoledì); ISM non manifatturiero e
dati sul mercato del lavoro (venerdì).
riunione BoJ: decisioni di politica monetaria (martedì); PMI manifatturiero e non cinese (mercoledì); PMI
manifatturiero Caixin Cinea (venerdì).
TITOLI IN EVIDENZA
BANCO BPM – Il titolo del Gruppo ha chiuso venerdì in rialzo dello 0,77% a 2,88€., in scia ai rumors sulla possibile
vendita di Aletti, la società di risparmio gestito che faceva capo al Banco Popolare. Secondo gli analisti di Equita, la
cessione a 525Mln€ comporterebbe per il gruppo un impatto sul Cet1 di 40 p.b. corrispondente ad una generazione di
capitale di 335Mln€.
BUZZI – Continua il trend positivo per il titolo, che venerdì ha chiuso sui massimi storici a 24,20€ in aumento dell’1,81%.
La performance del titolo della società specializzata nella produzione di cemento segue probabilmente le aspettative in
merito alla politica delle infrastrutture di Trump, che potrebbe generare un incremento della domanda di cemento. Dal
giorno dell’elezione di Trump, Buzzi , infatti, ha guadagnato oltre il 34%.
ENI – Il titolo ha aperto questa mattina in calo di circa il 5%.Il calo al momento sta rientrando attestandosi intorno al -2%.
Venerdì un tribunale in Nigeria ha deciso di sospendere, temporaneamente, il controllo di una licenza rilasciata ad Eni e
Royal Dutch Shell per un pozzo petrolifero off shore, in attesa del completamento di un’indagine di presunta corruzione per
una cifra pari a 1,3Mld$.
FCA – Settimana positiva per il titolo che ha guadagnato oltre il 10%. Venerdì Fca ha chiuso positiva, per la nona seduta
consecutiva, a 10,38€ (+0,48%). Gli analisti di Mediobanca hanno confermato l'outperform, aumentando il target price a
14€ dal precedente 12€. Anche Jefferies ha confermato la raccomandazione di acquisto, con target price alzato a 13€ dal
precedente 10€. Secondo la casa d’affari Usa, i risultati del 2016 sono stati in linea con le attese, ma il mercato si è
concentrato sulle prospettive per il 2017-2018 e sull'ambizioso obiettivo di debito sotto quota 2,5Mld€ entro fine anno.
GENERALI – Dopo quattro sedute consecutive positive, il titolo ha chiuso venerdì in calo dell’1,47% a 15,40€. Secondo il
quotidiano Handelsblatt, Allianz, ritenuta una delle potenziali interessate a Generali, avrebbe rivolto la propria attenzione in
Australia per rilevare la compagnia QBE Insurance. Quest'ultima, stamattina ha diffuso un comunicato per precisare che
non ci sono trattative in corso. Allianz potrebbe lanciare un'Opa che valuta QBE 16Mld$.
STM – Venerdì il titolo ha chiuso in rialzo del 3,64% a 12,53€, dopo il rally dell’8,14% di giovedì in seguito alla
pubblicazione dei dati trimestrali. Credit Suisse ha promosso il titolo a neutral da underperform con un target price fissato a
11,75€ dai 6€ precedenti. Stessa promozione anche da parte di Jp Morgan che ha alzato, invece, il prezzo di riferimento a
12,5€ dai 7,8€ precedenti.
TELECOM – Il titolo ha chiuso venerdì a 0,80€ in calo dell’1,23%. Da quanto emerge dalle comunicazioni alla Security
and Exchange Commission Usa, Black Rock è salita al 5,5% del capitale di Telecom Italia. L’indicazione conferma il fondo
Usa quale secondo maggiore azionista di Telecom, alle spalle della francese Vivendi (23,9%).
UNICREDIT – Il titolo ha chiuso venerdì in calo del 5,17% a 27,71€. Secondo Il Messaggero Mustier anticiperà l'avvio
dell'aumento di capitale al 6 febbraio. Sul fronte Generali/Mediobanca, il vicepresidente di Unicredit Fabrizio Palenzona ha
ribadito che la banca non intende vendere la sua quota in Mediobanca.
STARBUCKS – L’Ad, Howard Schultz, ha comunicato ieri che la società ha pianificato l’assunzione di 10.000 rifugiati in
75 paesi nei prossimi 5 anni, confermando, inoltre, gli impegni commerciali con il Messico. L’Ad ha ribadito che se
l’Affordable Care Act dovesse essere abrogato e i suoi dipendenti dovessero perdere la copertura sanitaria, quest’ultima sarà
garantita attraverso la società stessa.
Fonti: Infoproviders
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