“ULTIME DAL SUD DEL MEDITERRANEO” Osservatorio

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ULTIME DAL SUD DEL MEDITERRANEO
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“ULTIME DAL SUD DEL MEDITERRANEO”
Osservatorio Permanente sulle Economie del Sud del Mediterraneo
1 - 30 SETTEMBRE
EGITTO
10 Settembre:
Il presidente della Corte d'Appello del Cairo è scampato a un attentato nel quale è rimasto
ucciso
il
figlio
di
26
anni.
Lo
riferiscono
fonti
della
sicurezza.
Il giudice, Mahmud al Morolli, fa parte del comitato incaricato di indagare sulla distruzione
di un gran numero di documenti e dossier riservati dell'era Mubarak.
15 Settembre:
Scatta la libertà per Alaa Abdel Fattah, il blogger icona della Primavera araba in carcere in
Egitto con l'accusa di aver violato la legge sulle manifestazioni. I giudici nel processo di
revisione hanno demandato il caso ad un'altra corte, aprendo la strada alla liberazione del
blogger e altri due attivisti.
LIBIA
1 Settembre:
Tripoli è ormai sotto il controllo delle milizie islamiste raccolte nell'operazione “Alba della
Libia”. Il Governo provvisorio che fa capo al Parlamento di Tobruk, all'estremo est della
Libia, ha ammesso di non avere alcun controllo suoi Ministeri e sulle istituzioni governative
della capitale. Il Parlamento, dopo le dimissioni dei suoi Ministri, ha inoltre incaricato il
Primo Ministro provvisorio, Abdullah al Thani, di formare un nuovo Governo. Al Thani avrà
due settimane per definire una nuova lista di Ministri.
2 Settembre:
Violenti combattimenti sono riesplosi nei pressi dell'aeroporto Benina di Bengasi: il bilancio
è di almeno 25 morti, 14 tra le forze fedeli a Khalifa Haftar, 11 tra le milizie di Ansar al
Sharia e dei gruppi alleati.
La battaglia va avanti da giorni, il bilancio complessivo è di decine di vittime. I miliziani di
Ansar al Sharia hanno lanciato un'offensiva per la conquista dello scalo, uno dei pochi
centri strategici di Bengasi controllati dalle forze speciali, fedeli ad Haftar e al Parlamento
che si riunisce a Tobruk.
I “governativi” sono appoggiati dai caccia militari che martellano le postazioni dei jihadisti,
che dal canto loro rispondono con artiglieria e razzi Grad.
Il "premier" libico designato la scorsa settimana dal Congresso nazionale generale (Gnc),
riconvocato a Tripoli dalle milizie islamiste al potere di fatto nella capitale, ha presentato
una lista di 19 Ministri per il suo "Governo". Il Congresso dovrà ora approvare
l'esecutivo. Tra le figure di spicco indicate da Omar al Hasi, Mohamed al Ghariani come
nuovo ministro degli Esteri, e Mashallah al Zewi, al petrolio.
4 Settembre:
Caccia ed elicotteri militari fedeli all'ex generale Khalifa Haftar hanno violentemente
bombardato postazioni e depositi di armi dei jihadisti di Ansar al-Sharia a Bengasi, nella
Libia orientale. L'Operazione Dignità di Haftar sta preparando la controffensiva contro le
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forze islamiste dell'Operazione Alba, guidata dalle milizie di Misurata, che nei giorni scorsi
hanno preso il controllo su Tripoli, dopo sei settimane di combattimenti.
18 Settembre:
Per la prima volta, il Parlamento libico ha varato una legge anti-terrorismo che prevede
pesanti condanne per chi perpetra atti terroristici. Vista la situazione, per ora la legge sarà
applicata solo nelle zone "sotto il controllo governativo" e quindi non a Tripoli e Bengasi,
ha ammesso il Ministro della Giustizia libico, Salah al-Marghani.
24 Settembre:
Il premier libico Abdullah Al Thani ha ordinato "la mobilitazione generale delle forze
armate, su richiesta della popolazione di Tripoli, per liberare la capitale dalle milizie filo
islamiche dell'operazione Alba (Farj)". Le forze intergovernative affermano di aver
bombardato il campo del leader di Ansar al Sharia, Abu Obaida Al-Libi, a Tripoli. La città è
considerata strategica ed è un crocevia degli scambi commerciali della Libia occidentale.
29 Settembre:
Le parti libiche convocate dall'Onu a Ghadames, vicino al confine con l'Algeria, si sono
dette "d'accordo ad avviare un processo politico e affrontare le questioni in maniera
pacifica": lo afferma l'inviato speciale dell'Onu, Bernardino Leon, al termine dei colloqui tra
una delegazione del Parlamento e alcuni deputati di Misurata convocati dall'Onu stesso.
Assenti i rappresentanti dell'opposizione moderata di Bengasi, dove Ansar al Sharia è de
facto al potere. Secca la smentita da parte dei filo-islamici che negano aperture al
dialogo.
TUNISIA
11 Settembre:
La situazione in Libia e la minaccia rappresentata dall'Isis, oltre ai rapporti bilaterali e alla
questione immigrazione sono stati i temi al centro del colloquio avvenuto il 10 settembre a
Roma tra il presidente della Repubblica tunisino Moncef Marzouki e il premier Matteo
Renzi.
Sulla crisi in Libia i due hanno sottolineato la necessità di trovare una soluzione politica,
respingendo l'ipotesi di un intervento militare straniero nel Paese. Marzouki e Renzi si sono
soffermati in particolare sul ruolo che potrebbe assumere la Tunisia nel dirimere i conflitti
tra le diverse fazioni libiche. Sul piano economico Marzouki e Renzi hanno ribadito la
volontà di rafforzare ulteriormente la già buona cooperazione reciproca. In questo
contesto il presidente tunisino ha proposto che una parte dei debiti tunisini sia convertita
in progetti di investimento.
29 Settembre:
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon effettuerà una visita ufficiale in Tunisia il 10 e
l'11 ottobre prossimi come ''gesto simbolico di sostegno alla sua esperienza di transizione
democratica'' che lo stesso segretario generale ha descritto come ''un modello nel genere''.
Le elezioni politiche del prossimo 26 ottobre rappresentano una sorta di ''esame di
maturità'' per le istituzioni democratiche del Paese e sono attese con enorme interesse
dall'intera comunità internazionale che vede la Tunisia come unico Paese dell'area ad aver
intrapreso un percorso di transizione democratica che si sta avviando con successo alla
sua conclusione.
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ALGERIA
22 Settembre:
L'Algeria "ha dislocato 3.000 soldati lungo i confini con la Libia per impedire infiltrazioni
terroristiche". Lo affermano i media egiziani citando fonti militari libiche. Intanto, secondo
al Arabiya, un cittadino francese sarebbe stato rapito nel nord dell'Algeria, "ore dopo
l'appello dell'Isis a colpire i Paesi della Coalizione".
23 Settembre:
La Francia non accetta "nessuna discussione, nessun negoziato" con i rapitori dell'ostaggio
in Algeria, Pierre Hervé Gourdel, il turista francese di 55 anni, sequestrato domenica da un
gruppo legato allo Stato islamico.
Le operazioni di ricerca dell'ostaggio sono coordinate in Algeria dal generale Ahmed
Boustila, della Gendarmeria nazionale, che agisce in stretto coordinamento con l'Esercito.
La zona del rapimento, la Cabilia, è peraltro fortemente presidiata da unità dell'Esercito
algerino, che vi combatte ormai da anni una quotidiana guerra contro le formazioni
jihadiste che operano soprattutto nelle zone boschive e montane.
25 Settembre:
"La Francia non cederà mai al terrorismo, perché è il suo dovere e il suo onore". Lo ha
detto da New York il presidente francese Francois Hollande dopo il videomessaggio in cui i
jihadisti di Jund-al-Khilafa, movimento affiliato all'Isis, mostrano la decapitazione
dell'ostaggio francese in Algeria.
30 Settembre:
Due militari dell'esercito algerino, che stavano effettuando dei controlli intorno ad un
impianto energetico nella regione di Telagh, sono rimasti uccisi in un attacco di un gruppo
di terroristi islamisti. L'attacco, secondo quanto riferiscono i media algerini, è stato messo
a segno in pieno giorno quando i due militari stavano percorrendo il perimetro esterno di
un impianto elettrico della Sonelgaz, l'ente energetico pubblico. I militari hanno reagito
all'attacco, rispondendo con le armi, ma sono caduti sotto il fuoco incrociato dei terroristi.
Fonti: Ansa; Ansamed; Il Sole24Ore; BBC World; Reuters; AlJazeera English, News
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