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FTA Morning View
venerdì 17 giugno 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Wall Street torna a salire
La Borsa di New York ha chiuso la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,53%, l'S&P 500 lo 0,31% e il Nasdaq
Composite lo 0,21%.
Wall Street ha interrotto una serie negativa lunga cinque sedute. Gli indici hanno recuperato terreno (dopo un avvio in calo) a
seguito dell'aggressione mortale a Jo Cox, deputata labour a favore della permanenza del Regno Unito nell'Unione europea.
Sospese le campagne "Remain" e "Leave".
Più luci che ombre dai dati macroeconomici pubblicati in giornata.
La Federal Reserve di Philadelphia ha reso noto che il proprio Indice, che monitora l'andamento dell'attivita' manifatturiera
dell'area di Philadelphia, si e' attestato nel mese di maggio a 4,7 punti da -1,8 punti di aprile risultando nettamente superiore
alle attese degli analisti che si aspettavano un valore dell'indice pari a +1,1 punti.
Il disavanzo della bilancia delle partite correnti nel primo trimestre 2016 si e' attestato a 124,7 mld di dollari da 113,4 mld del
trimestre precedente, rivisto da -125,3 mld. Gli analisti avevano previsto un deficit superiore, pari a 125 miliardi di dollari.
Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 10 giugno si sono attestate a 277 mila unità,
superiori alle attese (270 mila) e al dato rilevato la settimana precedente (264 mila unità). Il numero totale di persone che
richiede l'indennità di disoccupazione si attesta a 2,157 milioni, superiore ai 2,120 milioni attesi.
Nel mese di maggio l'indice grezzo dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,2% rispetto ad aprile. Su base annuale l'indice ha
registrato un incremento dell'1%. L'indice Core (esclusi energetici ed alimentari) ha mostrato una variazione positiva pari allo
0,2% rispetto al mese precedente (consensus +0,2%). Su base annuale l'indice e' salito del 2,2%.
L'Indice del Mercato Immobiliare NAHB si e' attestato nel mese di giugno a 60 punti. Il dato risulta superiore alle attese degli
analisti pari a 59 punti e alla rilevazione precedente (58 punti).
Sul fronte societario QLogic +9,31%. Cavium (-17,50%), produttore californiano di semiconduttori, ha raggiunto l’accordo per
acquisire la connazionale attiva nelle infrastrutture di rete) in un’operazione del valore di 1,36 miliardi di dollari (355 milioni in
contanti).
Rite Aid -0,06%. La catena drug store ha annunciato una trimestrale inferiore alle attese. Nel primo trimestre l'utile per azione
adjusted si è attestato a 0,01 dollari contro i 5 centesimi indicati dal consensus. I ricavi sono aumentati meno del previsto a 8,18
miliardi di dollari (+23%) contro gli 8,24 miliardi del consensus.
Yahoo +0,19%. Citigroup ha migliorato la raccomandazione sul titolo del colosso internet a buy da neutral.
Kroger -0,64%. La catena di supermercati ha chiuso il primo trimestre con un utile in crescita a 680 milioni di dollari (0,70 dollari
per azione) da 619 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,69 dollari. A deludere
è stato il fatturato.
Nike -1,54%. La rivale Adidas ha comunicato di aver riconquistato la leadership mondiale nel segmento scarpe da calcio.
MERCATI ASIATICI
L’Asia chiude in recupero un’ottava di netto declino. Il Nikkei 225 guadagna l’1,07%
Ultima seduta della settimana in positivo per i mercati asiatici che recuperano parte del terreno perduto nei giorni scorsi.
L’ottava, contrassegnata dai timori per il risultato del referendum sull’uscita dalla Gran Bretagna dalla Ue che si terrà il prossimo
23 giugno, è stata contrastata anche in relazione alle decisioni di Federal Reserve e Bank of Japan che, rispettivamente
mercoledì e giovedì, hanno confermato le attuali politiche monetarie. L’indice Msci Asia Pacific, Giappone, escluso guadagna
circa l’1% ma è in declino di quasi il 2,5% sulle cinque sedute. Dopo avere perso il 3,05% giovedì il Nikkei 225 di Tokyo chiude
la seduta con un guadagno dell’1,07% (performance peggiore per l’indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque dello
1
0,75%) ma è di quasi il 6% il declino registrato dall’indice nella settimana. A Seoul il Kospi limita invece allo 0,07% il suo
progresso.
Sul fronte valutario lo yen ha perso leggermente terreno nei confronti del dollaro dopo avere toccato i massimi in quasi due anni
giovedì. Per quanto riguarda le materie prime, invece, il petrolio guadagna guadagna quasi l’1% ma è intorno al 5% il
deprezzamento registrato nell’ottava (peggiore declino in due mesi) e anche rame, alluminio, zinco e oro sono in progresso. A
circa un’ora dalla chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano circa lo 0,30% e lo 0,50%
rispettivamente ed è intorno al mezzo punto percentuale anche il progresso dello Shenzhen Composite. Shanghai limita a poco
più dell’1% la perdita nell’ottava. Decisamente peggiore la settimana di Hong Kong, maggiormente allineata a Tokyo: l’Hang
Seng guadagna circa lo 0,40% ma è in declino di oltre il 4% nell’ottava (performance simile per l’Hang Seng China Enterprises
Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China). A Sydney l’S&P/ASX 200 si apprezza dello
0,37% grazie alla tenuta dei titoli minerari e a quelli del settore bancario.
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in recupero questa mattina: Eurostoxx 50 +1,14%, DAX +0,93%, CAC 40 +0,9%, FTSE 100
+0,64%. Le chiusure dei principali indici europei della seduta precedente: Eurostoxx 50 -0,39%, Francoforte (DAX) -0,59%,
Parigi (CAC 40) -0,45%, Londra (FTSE 100) -0,27%, Milano (FTSE Mib) -0,98%.
Future sugli indici azionari americani attualmente poco sopra la parità. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P
500 +0,31%, Nasdaq Composite +0,21%, Dow Jones Industrial +0,53%.
Tokyo in rialzo nell'ultima seduta della settimana con l'indice Nikkei 225 che ha chiuso in crescita dell'1,07%. Borse cinesi sopra
la parità: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen al momento segna +0,49% circa, l'indice Hang Seng di Hong Kong è in rialzo
dello 0,46%.
Euro in recupero contro dollaro rispetto ai minimi di ieri in area 1,1130. EUR/USD al momento segna 1,1250 circa.
Future obbligazionari eurozona in calo in questo momento. Il future sul Bund segna 165,07 punti contro i 165,42 alle 17:30 della
seduta precedente ed i 165,28 della chiusura alle 22:00.
Petrolio in rialzo rispetto ai minimi di ieri. Il future sul Brent si muove attorno ai 47,83 $/barile, quello sul WTI a 46,64 $/barile.
In calo il prezzo dell'Oro che si allontana dai massimi di ieri in area 1315, tornando al di sotto di quota 1300. I prezzi al
momento segnano 1283,70 $/oncia circa.
DATI MACRO ATTESI
Venerdì 17 Giugno 2016
09:00 EUR Riunione Ecofin;
10:00 EUR Bilancia partite correnti apr;
10:00 ITA Bilancia commerciale (totale) apr;
10:00 ITA Bilancia commerciale (EU) apr;
11:00 EUR Indice costo del lavoro trim1;
14:30 USA Nuovi cantieri residenziali mag;
14:30 USA Licenze edilizie mag;
17:00 EUR Intervento Draghi (BCE).
HEADLINES
Indonesia: Banca centrale taglia a sorpresa i tassi di 25 punti base
Bank Indonesia, l’istituto centrale di Jakarta, dopo averli lasciati invariati per due meeting consecutivi ha tagliato a sopresa i
tassi d’interesse di 25 punti base al 6,50% (da inizio anno la riduzione complessiva è stata dell’1%).
Cina: Tesoro Usa ammonisce contro l’indebolimento artificioso dello yuan
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Lo U.S. Secretary of the Treasury (il ministro del Tesoro Usa) Jacob Lew ha ammonito la Cina a non tornare indietro verso una
politica dei cambi finalizzata al mantenimento dello yuan a livelli bassi in modo artificioso per sostenere il suo export. “Qualsiasi
ritorno a politiche di forex finalizzate alla crescita delle esportazioni, nell’attuale congiuntura di debole crescita globale, darebbe
vita a nuove tensioni tra i nostri due Paesi”, ha minacciato Lew durante un discorso presso l'American Enterprise Institute. I
commenti del ministro arrivano dopo che lo yuan aveva toccato in overnight il livello più basso sul dollaro in oltre cinque anni, in
parte a causa della decisione di Msci di rinviare l’inserimento di titoli di Shanghai e Shenzhen nei suoi indici globali.
Hsbc pagherà 1,6 mld $ nella class-action sull’acquisto di Household nel 2003
Hsbc Holdings ha raggiunto un accordo preliminare che prevede il pagamento di 1,575 miliardi di dollari per chiudere una class
action avviata addirittura nel 2002 e relativa all’acquisizione finalizzata nel 2003 di Household International, istituto Usa
specializzato in consumer finance (attraverso l’emissione di carte di credito e mutui subprime). Hsbc Finance (questo il nome
che ha preso Household, all’epoca del deal secondo maggiore emettitore di subprime in Usa) era stata accusata di gonfiare il
prezzo del proprio titolo nascondendo le sue cattive pratiche nell’erogazione di finanziamenti e la qualità del credito.
L’operazione chiusa intorno a 14,2 miliardi di dollari aveva portato al crollo del titolo Household di oltre il 50% e la società era
stata in un certo senso un apripista per quella che sarebbe stata poi la crisi dei mutui subprime, arrivando a registrare decine di
miliardi di dollari di svalutazioni. Nel 2009 Hsbc Finance aveva chiuso gran parte delle attività consumer. Nell’ottobre 2013 gli
azionisti di Household avevano vinto una sentenza che prevedeva pagamenti per 2,46 miliardi di dollari da parte di Hsbc, ma
nel maggio 2015 la corte federale d’appello di Chicago aveva stabilito che era necessario lo svolgimento di un nuovo processo.
Hsbc aveva chiuso in progresso dello 0,18% la seduta di giovedì a Londra.
Siemens pagherà 1 mld $ a Gamesa nella fusione degli asset nell’eolico
Secondo quanto riporta Bloomberg, Siemens pagherà circa 1 miliardo di dollari a Gamesa all’interno di un deal che prevede la
fusione delle attività nell’eolico delle due società, che già da gennaio avevano ammesso l’esistenza delle trattative. Il
pagamento da parte della conglomerata tedesca sarebbe sotto forma di dividendi straordinari e agli spagnoli andrebbe il 41%
del capitale della nuova joint venture, leader globale nell’eolico. Gamesa, che mercoledì aveva risposto alle indiscrezioni del
Wall Street Journal dichiarando che ancora non era stato raggiunto un accordo, aveva chiuso in progresso dello 0,77% la
seduta di giovedì a Madrid. Siemens si era invece apprezzata dello 0,37% a Francoforte.
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