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FTA Morning View
mercoledì 22 giugno 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Wall Street chiude in leggero rialzo
La Borsa di New York ha chiuso la seduta in leggero rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,14%, l'S&P 500 lo 0,27% e il
Nasdaq Composite lo 0,14%.
Il numero uno della Fed, Janet Yellen, davanti alla Commissione banche del Senato ha confermato l'approccio cauto per un
eventuale aumento dei tassi di interesse.
Sul fronte societario CarMax -4,96%. Il rivenditore di auto usate ha annunciato una trimestrale inferiore alle attese. Nel primo
trimestre l'utile è diminuito a 175,4 milioni di dollari (0,90 dollari per azione) da 182 milioni dello stesso periodo di un anno prima.
I ricavi sono cresciuti a 4,13 miliardi da 4,01 miliardi mentre le vendite di auto usate a parità di perimetro sono aumentate dello
0,2%. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,92 dollari su ricavi per 4,21 miliardi e vendite in crescita dello 0,3%.
Impax Laboratories -11,45%. Il gruppo farmaceutico comunicato l'acquisto di un portafoglio di farmaci generici da Teva
Pharmaceutical Industries e Allergan per 586 milioni di dollari.
Lennar -1,16%. Il secondo maggiore gruppo delle costruzioni in Usa per ricavi, ha comunicato un progresso dei profitti nel
secondo trimestre da 183 a 218,5 milioni di dollari, a fronte della crescita dei ricavi del 15% a 2,75 miliardi. Nei tre mesi l’eps è
migliorato da 79 a 95 centesimi, a fronte di consegne di case in progresso del 12% a quota 6.724 unità. Gli analisti avevano
previsto un Eps di 0,87 dollari su ricavi per 2,6 miliardi.
American Science +14,04%. OSI Systems (+9,11%) ha annunciato l'acquisto del produttore di sistemi per la sicurezza per 269
milioni di dollari in contanti (37 dollari per azione).
United Continental +3,34%. La compagnia aerea prevede un incremento dell'utile operativo di 3,1 miliardi di dollari entro il 2018
grazie ad una serie di misure (riduzione dei costi, miglioramento della puntualità, riduzione delle tariffe).
MERCATI ASIATICI
Shanghai e Hong Kong in positivo. A Tokyo il Nikkei 225 perde lo 0,64%
Seduta contrastata per i mercati dell’Asia alla vigilia dell’atteso voto nel referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nella
Ue. In chiusura, però, a perdere è sostanzialmente solo Tokyo, in scia a un nuovo rafforzamento dello yen dopo il
deprezzamento della seduta precedente (la valuta nipponica rimane vicina ai massimi degli ultimi 22 mesi sul dollaro Usa
segnati settimana scorsa). La divisa a stelle e strisce è in moderato calo dopo le parole di estrema prudenza della chairwoman
della Federal Reserve Janet Yellen martedì. Complessivamente, comunque, i mercati asiatici restano in positivo: l’indice Msci
Asia-Pacific, Giappone escluso, è infatti in progresso di circa lo 0,20% mentre benchmark della regione come Hong Kong,
Shanghai e Singapore sono in rialzo. A fine seduta, il Nikkei 225 ha invece perso lo 0,64% (leggermente peggio ha fatto l’indice
più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,72%). Tra i singoli titoli, SoftBank ha sfiorato un progresso del 4% in intraday dopo le
dimissioni a sorpresa del president Nikesh Arora. A sostenere i corsi anche l’annuncio della vendita alla cinese Tencent per
circa 7,5 miliardi di dollari del 73,2% detenuto nel capitale di Supercell, azienda finlandese sviluppatrice di videogiochi per
terminali mobili come Hay Day, Clash of Clans e Boom Beach.
Per le altre Borse della regione la seduta resta in tono positivo. A Seoul il Kospi segna un guadagno dello 0,50% al termine
delle contrattazioni. Vira invece in negativo in chiusura Sydney, nonostante l’apprezzamendo del petrolio e il minerale di ferro in
rally sui mercati cinesi (i future sull’iron ore scambiano ai massimi di oltre un mese): l’S&P/ASX 200 limita comunque allo 0,07%
le sue perdite. A circa un’ora dalla chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano circo lo 0,40% e
non è molto diversa la performance dello Shenzhen Composite. Leggermente meglio Hong Kong: l’Hang Seng guadagna infatti
oltre lo 0,50% (performance simile anche per l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia
britannica per la Corporate China).
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PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in rialzo questa mattina: Eurostoxx 50 +0,4%, DAX +0,45%, CAC 40 +0,35%, FTSE 100 0,02%. Le chiusure dei principali indici europei della seduta precedente: Eurostoxx 50 +0,83%, Francoforte (DAX) +0,54%,
Parigi (CAC 40) +0,61%, Londra (FTSE 100) +0,36%, Milano (FTSE Mib) +0,45%.
Future sugli indici azionari americani attualmente poco sopra la parità. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P
500 +0,27%, Nasdaq Composite +0,14%, Dow Jones Industrial +0,14%.
Tokyo in calo nella terza seduta settimanale con l'indice Nikkei 225 che ha chiuso in flessione dello 0,64%. Borse cinesi
positive: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen al momento segna +0,54% circa, l'indice Hang Seng di Hong Kong è invece
in rialzo dello 0,64%.
L'Euro accenna una minima reazione dopo essere sceso ieri a 1,1240 contro dollaro. EUR/USD al momento segna 1,1260 circa.
Prosegue il recupero della sterlina che si conferma sotto 0,77 contro Euro. EUR/GBP si muove attorno a 0,7670.
Future obbligazionari eurozona in calo in questo momento. Il future sul Bund segna 164,23 punti contro i 164,50 alle 17:30 della
seduta precedente ed i 164,44 della chiusura alle 22:00.
Prezzi del Petrolio in rialzo. Il future sul Brent si muove attorno ai 50,80 $/barile, quello sul WTI a 50,15 $/barile.
Prosegue la flessione del prezzo dell'Oro che si allontana dai 1300 $/oncia, le quotazioni si attestano questa mattina nei dintorni
di 1264,00 $/oncia circa.
DATI MACRO ATTESI
Mercoledì 22 giugno
13:00 USD Indice MBA (richieste di mutui);
15:00 USD Indice dei prezzi delle abitazioni (Apr);
16:00 USD Vendite di abitazioni esistenti (Mag);
16:00 EUR Fiducia dei consumatori (Giu);
16:30 USD Scorte di petrolio greggio.
HEADLINES
Ungheria: Banca centrale lascia invariati i tassi allo 0,90%
Il consiglio monetario della Magyar Nemzeti Bank, la Banca centrale ungherese, come previsto martedì ha lasciato invariati i
tassi d'interesse benchmark allo 0,90% dopo averli ridotti di 15 punti base nei meeting di marzo, aprile e maggio (in precedenza
i tassi erano stati lasciati invariati per sette mesi consecutivi). I tassi di deposito overnight sono stati lasciati allo 0,05% in
negativo raggiunto in marzo.
Per Powell della Federal Reserve il Libor in dollari potrebbe scomparire
I mercati finanziari devono mettere in conto i rischi di affidarsi pesantemente al London Interbank Offer Rate (Libor) basato sul
dollaro, visto che il tasso di riferimento potrebbe cessare di essere pubblicato. Lo ha detto martedì Jerome Powell, membro del
Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie). Il Libor è tra i
benchmark più importanti al mondo, con circa 300.000 miliardi di dollari di contratti che lo usano come riferimento, “ma anche
per i benchmark può arrivare la fine”, ha detto Powell. Il Libor è da tempo sotto esame, visto che trader di diversi colossi bancari
sono stati accusati di manipolarlo. E proprio un monitoraggio più rigido e la conseguente richiesta di basare il Libor sugli scambi
di mercato reali hanno messo in difficoltà le banche a causa del declino di lungo periodo nel mercato dei prestiti che è alla base
del Libor in dollari Usa.
Prezzo dell’iron ore ai massimi di oltre un mese in Cina
I corsi del minerale di ferro (iron ore) sono in rally di quasi il 4% a 387,5 yuan la tonnellata sul cinese Dalian Commodity
Exchange, ai massimi dal 9 maggio nella quinta seduta consecutiva di guadagni. I future sul materiale siderurgico erano
scivolati ai minimi a fine 2015 ma si sono successivamente apprezzati del 53,3% al 25 aprile, data in cui hanno segnato i
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massimi per quest’anno. In seguito, però, le autorità cinesi hanno messo un freno al trading speculativo, spingendo di nuovo al
ribasso i corsi.
Cameron: referendum su Brexit sarà un testa a testa
Il premier britannico David Cameron ha detto che il referendum sulla Brexit sarà un testa a testa e che nessuno può dire cosa
succederà. Secondo un sondaggio del Financial Times, i "Leave" sono in vantaggio di un punto (al 45%) sui "Remain" (al 44%).
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