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•• 14 CAMPIONATO GIORNALISMO GIOVEDÌ 15 MAGGIO 2014 AGGRESSIVI La piaga del bullismo è una triste realtà, ma purtroppo in crescita e i casi si moltiplicano. Come pure le segnalazioni di taccheggio delle baby gang nei negozi del centro. Un caso, di bcui sul Carlino si è parlato due giorni fa, è accaduto al CinemaCity Attenzione al bullo del banco accanto Storia di un fenomeno in crescita. Il punto di vista della ‘Bendandi’ di Granarolo ATTEGGIAMENTI antisociali si verificano sempre più frequentemente tra gli adolescenti Ogni anno nelle scuole si verificano atti di bullismo. Alcuni sono pubblicati nei giornali, altri vengono ripresi coi telefonini dai bulli stessi (come atto di autocompiacimento), altri vengono messi a tacere per il buon nome della scuola. Abbiamo somministrato un questionario a 10 ragazze e 10 ragazzi di Granarolo Faentino per ciascuna classe dalla quinta elementare alla terza superiore e abbiamo scoperto che anche qui da noi ci sono bulli sia maschi che femmine e vittime. Questo fenomeno si manifesta prevalentemente a scuola, nello spogliatoio della palestra, e sul pulmino. Esso è in crescita dalle elementari(20% degli intervistati ha subito prepotenze) alla prima superiore(31%) per annullarsi nella terza superiore dove i ragazzi assistono a prevaricazioni, ma nessuno più le subisce. Tale fenomeno cambia anche nelle modalità col passare degli anni: alle elementari è di tipo fisico diretto e indiretto da maschi su ma- schi, alla scuola media diventa prevalentemente cyber-bullismo o bullismo di esclusione messo in atto anche da femmine, mentre alle superiori ritorna anche quello fisico e si estende anche in ambienti extra scolastici come le palestre, il treno, le discoteche. MA CHI È IL BULLO? Il bullo viene considerato un leader dai suoi compagni, e le sue ‘bravate’ sono viste come un modo per divertirsi che gli altri seguono senza pensare alle conseguenze dei loro atti. Spesso non è così, però, perché il bullo, anzi, è un ragazzo pieno di problemi che non riesce a gestire i suoi sentimenti e quindi è incapace di costruire delle relazioni con gli altri, fa fatica a farsi delle amicizie o soffre di invidia nei confronti della vittima o agisce per vendicare violenze subite nell’infanzia, ma vuole attirare l’attenzione su se stesso e quindi sfoga la sua rabbia con questi atti.. Altre volte diventa un leader perchè vuole apparire, agli occhi degli altri, uno sicuro di sé, cosa che non è assolutamente vera, o pur sentendosi debole vuole dimostrare di essere superiore. I bulli, soprattutto nelle scuole, in cui ci sono grandi gruppi uniti, non se ne accorgono neanche di fare bullismo magari loro pensano di scherzare con i loro compagni di classe, ma questi possono rimanerci male. Non si tratta della presa in giro, dello scherzo pesante o di atti di goliardia, si tratta spesso di una ‘tragica umiliazione costante’, che avviene giorno dopo giorno ai danni dei più deboli, dei diversi o , semplicemente, degli anticonformisti. A volte vengono presi di mira i classici ‘secchioni’, spesso è per invidia inconsapevole, a volte gli impacciati, quelli che non hanno la scarpa giusta o il taglio di capelli alla moda , a volte gli omosessuali. Molte volte vengono isolati o vessati e infatti se ‘non piaci’ ai bulli non piaci più a nessuno, sei escluso. Tutti co- loro che stanno a guardare o che non intervengono mai, a difesa di quello preso di mira, sono colpevoli quanto i bulli stessi. Non hanno coraggio e, anche se capiscono che quel ragazzo o quella ragazza ha bisogno di aiuto, di solidarietà , di essere difeso, non lo fanno perché hanno paura di diventare a loro volta vittime. Il tipo di bullismo che temono di più i ragazzi negli ultimi anni è il Cyberbullismo: praticato anche anonimamente su alcuni social network, che loro amano tanto. Esso può essere una vera distruzione psicologica per la vittima . I giovani utilizzano molto questa tecnologia per fare amicizia e tenersi in contatto ed essere informati su ciò che accade ai propri amici, ma questo può risultare un’arma contro di loro. La vittima, ignara, crede che i compagni siano tutti amici fidati e racconta anche cose molto intime che ven- gono utilizzate per umiliarla ed isolarla. I bulli possono raccontare via internet cose cattive o false, inviare foto, fare commenti sulla vittima che, ignara di tutto, viene derisa alle sue spalle. Il comandante della Polizia di Faenza ci ha spiegato che riescono a individuare il luogo da cui viene inviato quel commento o quella presa in giro e l’atto è legalmente punibile, ma sembra che ciò non sia un grande deterrente quindi sta realizzando,chiamato dagli insegnanti in molte classi, un progetto per sensibilizzare gli adolescenti su tali problematiche. Voglio fare un appello, prima di tutto, ai bulli; voglio dire loro di smetterla di prendersela con i più deboli perché alla fine i più deboli sono loro. Poi voglio invitare gli ‘spettatori’ di questi gesti, a non rimanere a guardare o, addirittura a filmare, ma di prendere le parti della vittima. Domenico Salazar Con la collaborazione di Giulia Scarpelli e Stefano Babini Classe III scuola Bendandi Granarolo, Faenza Insegnante Cinzia Cornacchia