Bullismo2015 - Comune di Spinea

Transcript

Bullismo2015 - Comune di Spinea
BULLISMO OGGI :
come riconoscere gli atti di
bullismo e affrontarli
Dr.ssa M. Negri - 2015
Baby gang condannata a studiare
a tornare a casa entro le 20
02 gennaio 2015
e
La Repubblica – Firenze
La punizione per i membri della baby gang è esemplare: "condanna" a
studiare, ad avere buoni voti e a rincasare entro le 20. I condannati sono
cinque ragazzini tra i 15 e i 17 anni, accusati di bullismo. La gang aveva
preso di mira un compagno di scuola, all'istituto alberghiero di Barga che
tutti frequentano. La vittima, un sedicenne albanese, residente a Lucca,
ogni giorno sul bus che lo portava a scuola veniva offeso dai cinque bulli e
costretto a fare il viaggio a piedi. I compagni lo deridevano, spintonandolo
e insultandolo.
Gli altri ragazzi restavano in silenzio e chi tentava di difenderlo veniva
minacciato. Sono stati i genitori del sedicenne a porre fine alla vicenda,
convincendolo a raccontare quello che accadeva sul bus, per poi fare
denuncia ai carabinieri.
Inizialmente, il tribunale dei Minori, su richiesta della procura, aveva
disposto la "permanenza in casa" dei cinque bulli. Ora, nuove regole. Se
non le rispetteranno torneranno ad essere 'chiusi' in casa.
Colpito con birilli di legno, calci e pugni a
scuola: bulli contro un bimbo di sette anni
25 novembre 2015
La Repubblica – Bari
Un bimbo finisce in ospedale dopo una violenta aggressione tra i banchi di
scuola. Un violento pestaggio con protagonisti alunni di 7 anni. Lividi e ferite
su tutto il corpo per il piccolo che ha raccontato di essere stato picchiato da
alcuni compagni di classe, suoi coetanei, mentre erano in palestra con
l'insegnante di matematica. Sarebbe stato accerchiato da tre bambini e
colpito prima con birilli in legno, poi con calci e pugni fino a perdere i sensi.
Teatro della vicenda, una scuola elementare della provincia di Bari.
A denunciare l'accaduto ai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria di
Bari sono stati i genitori del bambino. Stando alla denuncia, le aggressioni al
figlio sarebbero cominciate alcuni giorni dopo l'inizio dell'anno scolastico.
Aggressioni verbali e fisiche culminate con un vero e proprio pestaggio il 22
ottobre.
"Ci siamo spaventati, era a terra addormentato e non si svegliava più",
avrebbe raccontato al papà una compagna di classe il giorno dopo l'episodio.
Reggio, devastano il bus
denunciati quattro bulli
29 marzo 2014
La Repubblica – Reggio Emilia
Per mesi il gruppetto, composto in maggioranza da minorenni, ha preso
di mira autisti e passeggeri.
Quattro 'bulli', di cui solo uno maggiorenne, sono stati denunciati dai
carabinieri per danneggiamento, ingiurie, molestie e interruzione di
pubblico servizio. Per mesi, da febbraio, hanno seminato il panico su uno
scuolabus a Rubiera, nel Reggiano: sberleffi alle ragazzine, offese agli
autisti, sedili devastati e vetri imbrattati di spray. Durante le corse hanno
aperto anche le portiere posteriori con la manetta di sicurezza,
costringendo l'autista ad arrestare più volte la corsa.
Picchia quindicenne, ragazzina di 12 anni
segnalata in procura
28 marzo 2014
La Repubblica -
Messina
Episodio di bullismo nel Messinese. La vittima aggredita mentre aspettava il bus.
Nell'azione coinvolte altre due minorenni.
Ha solo 12 anni una minorenne segnalata dalla polizia alla procura per i Minori di Messina
perché ritenuta responsabile di aver picchiato, insultato e minacciato una quindicenne. La
vittima è stata aggredita e malmenata mentre aspettava il bus per tornare a casa dopo la
scuola. L'incredibile vicenda, sulla quale indaga il Commissariato di Pubblica Sicurezza di
Milazzo, non scaturisce da motivazioni particolarmente rilevanti - spiegano gli inquirenti ma è piuttosto l'ultimo atto di una serie di minacce, insulti e molestie che la dodicenne
avrebbe messo in atto contro l'altra ragazzina.
La vittima è stata avvicinata dalla ragazzina e da altre due minorenni che, sembrerebbe,
l'avrebbero incitata alla violenza.
Presente anche una coetanea della vittima che avrebbe invece implorato l'aguzzina
affinché smettesse. La quindicenne aggredita è stata picchiata e sbattuta contro una
grossa fioriera. E' poi riuscita a fuggire a bordo di un bus ma, giunta a destinazione, si è
sentita male e ha perso conoscenza. Al risveglio in ospedale dopo diverse ore, ha
raccontato l'episodio e le vessazioni. La dodicenne avrebbe risposto che si trattava di "uno
scherzo e che la chiamava al telefono perché non aveva altro da fare".
Ruba soldi ai genitori per placare
i bulli che lo tormentano
11ottobre 2015
La Repubblica -
Piacenza
Due adolescenti 15enni sono stati sottoposti a una misura cautelare dal
tribunale dei Minori di Bologna a Piacenza. Sono accusati di estorsione
nei confronti di un 12enne al quel avrebbero estorto 450 euro con
minacce e atti di bullismo. A chiedere aiuto alla polizia di Piacenza
sono stati i genitori del ragazzino quando si sono accorti che il figlio gli
aveva rubato dei soldi, in più episodi, per pagare i bulli che lo
tormentavano a scuola con angherie di ogni sorta
1.
Alcune definizioni:
• Bullismo: fenomeni di violenza fisica
e/o psicologica ripetuti nei confronti di
singoli individui che non sono in grado
di difendersi
• Nonnismo: fenomeni di violenza e
sopraffazione in strutture “chiuse
chiuse”
chiuse
(caserme, carceri, squadre sportive…)
sportive )
• Mobbing: atti e soprusi, anche
psicologici, nel mondo del lavoro
Il bullo:
attivo: aggressivo, propenso all’uso
all uso
della forza e della violenza,
utilizza lo scontro come
soluzione dei conflitti
passivo:
passivo: non partecipa direttamente,
ma sostiene ed incoraggia;
necessita di appartenere ad un gruppo forte
famiglia carente di coesione, affettività
affettività, regole
La vittima:
passiva: tende a non reagire, manca di
capacità
capacit assertive, si sente sola, spesso e‘
e
anche debole fisicamente, ha paura delle
ritorsioni, si vergogna..
attiva: presenta comportamenti
ansiosi e aggressivi, a volte
prepotenti che possono
innescare la reazione del bullo
famiglia chiusa e iperprotettiva
•
•
Video: “in questo mondo libero”
Video: “bullismo nel milanese”
2.
La comprensione:
֠ Manifestazioni del fenomeno
֠ Caratteristiche della famiglia
֠ Atteggiamento degli adulti
. Manifestazioni del fenomeno:
atteggiamenti aggressivi atti pericolosi
(reato non premeditato)
gruppi gang (scuole, parchi/luoghi isolati)
bande
forme strutturate a partenza già
già
dall’
dall’infanzia
cyberbullismo
. Caratteristiche della famiglia:
competizione senza attenzione ai bisogni altrui
cultura della non responsabilità
responsabilit
insegnamento ad essere più
pi furbo degli altri
corsa al consumismo (anche senza possibilità
possibilit
economiche)
complicità
complicit e condiscendenza
coprire SEMPRE i propri figli
. Atteggiamento degli adulti:
sottovalutazione (gesti di bambini..)
visione parziale (positiva) dell’adolescenza
dell adolescenza
incentivazione di comportamenti arroganti
e prevaricatori (anche mass media)
difficoltà
difficolt di negoziazione con i giovani
riduzione delle distanze generazionali
(moda, linguaggio..)
fatica a porre regole e limiti
. Cyberbullismo:
utilizzo di strumenti elettronici
video o foto offensive inviati con cellulare
o caricati su internet
violazione dell’identit
dell identità
identit digitale di una
persona su un sito di social network
sempre più
pi diffuso tra i giovani che ne
sottovalutano la gravità’
gravit
n.b.: ruolo dello schermo
•
•
•
Video: “stop al bullismo”
Video: “quando accendi la videocamera…”
Video: prevenz. spagnolo
. Utilizzo delle “nuove
nuove tecnologie”
tecnologie tra i
teenager ulss 13:
(Progetto Non Cadere Nella Rete):
tutti hanno PC a casa
uso di internet
internet per:
.
.
.
.
.
.
fare i compiti : 51% fino a 1 h; 30% fino
fino a 2 h
guardare video : 54% fino a 1 h
chattare con amici: 41% fino a 1 h; 20% fino a 2 h
giocare onon-line: 37% fino a 1 h
navigare su social network: 35% fino a 1 h; 13% fino a 2 h
scaricare musica, ecc.: 37% fino a 1 h
il 60% utilizza il pc senza la presenza di un adulto
il 43% parlerebbe con i genitori se fosse turbato da qualcosa, ma
ma il 43%
lo farebbe con dei coetanei
uso del cellulare (60% possiede uno smartphone) per:
. per telefonare: 66% fino a 1 h; 9% fino a 2 h
. sms/ whats app: 60% fino a 2 h; 19% fino a 3 h
. giocare: 56% fino a 1 h; 13% fino a 2 h
. navigare: 51% fino a 1 h
numero messaggi/giorno:
. < 100 66%
. 100100-300 26%
. 300300-600 4%
. 1000 e più
pi 4%
conoscenza dei rischi legati all’uso
all uso delle nuove tecnologie:
scarsa (>60(>60-80% tra non so e risposte errate)
Corriere della sera
Cyber bullismo, le molestie online e via sms possono portare anche al suicidio
E' allarme a Milano. L'esperto: 55 tentativi registrati dal 2007 ma sono 25 volte di più
MILANO - Basta poco. A volte persino un’email o un sms. Minacce, insulti, provocazioni. Ed
ecco che il cyber-bullismo diventa realtà. «Fenomeno in crescita», dicono gli esperti. E difficile
da monitorare per la reticenza con cui ragazzi denunciano i propri «carnefici» . Una situazione
drammatica che può portare i giovani anche a vedere la morte «come unica via d’uscita» (...)
Insomma un incubo che comincia presto. «E che può portare a conseguenze estreme, come
quello di tentare il suicidio».
Sono 55 i casi di vittime di bullismo che hanno tentato di togliersi la vita negli ultimi due anni.
Un numero che dovrebbe essere «moltiplicato per 25. Perché questo è un fenomeno molto più
ampio e sommerso».
E aggravato dal cyber-bullismo. «Il bullo cerca la spettacolarizzazione delle sue azioni
attraverso la rete». Di circa i 70 ragazzi in cura all’ospedale «uno su quattro è stata vittima di
questa nuova forma di aggressione».
Ma le denunce sono sempre poche. «Siamo nell’ordine delle decine», dice Antonio Abruzzese,
dirigente superiore del Servizio polizia postale. Le scuole, però, continuano a essere il luogo
ideale per le vessazioni. «Nel 47 per cento degli istituti in Italia è presente il bullismo, e a
Milano la percentuale cresce fino al 60. Per questo abbiamo investito 90 mila euro nella
prevenzione», aggiunge Laura Stampini dell’Ufficio scolastico provinciale. Ma anche i bulli
hanno bisogno di aiuto. «La punizione serve a poco. È necessario trovare un percorso
riabilitativo», spiega l’ex magistrato Gherardo Colombo. E secondo Raffaele Morelli, psichiatra,
«l’antidoto al bullismo è la creatività. Basterebbe questo per fermare le violenze».
Benedetta Argentieri
19 gennaio 2010
•
•
Video: “young connection”
Video: “safer internet day”
3.
Come prevenire?
֠ L’esperienza ci dice…
֠ Le regole
. L’esperienza
esperienza ci dice di…
di
creare spazi d’ascolto
d ascolto per i giovani con adulti
significativi (progetti educativi ed animativi..
“aiutare
aiutare ad aiutarsi”)
aiutarsi )
fornire informazioni chiare
lavorare sull’affettivita
sull affettivita’
affettivita’ e sulle relazioni
far crescere l’autostima
l autostima nei gruppi informali
educare i ragazzi alla consapevolezza e alla
responsabilita’
responsabilita
ricordare le differenze di comportamento tra
ragazzi (aggressivita’
(aggressivita’ fisica, forza) e ragazze
(aggressività
(aggressivit verbale e psicologica)
ipotizzare sanzionisanzioni-punizioni tendenti al
recupero sociale
. Le regole
chiare, precise, CONOSCIUTE
dai diretti interessati
fatte rispettare, verificando l’oggettivit
l oggettività
oggettivit dei
fatti
contestualizzate a seconda del tipo di Istituto
scolastico o di struttura
non rigide (diverse dalle leggi), ma con
indicazioni di buone pratiche e limiti
condivise tra le varie componenti scolastiche
valide per tutti
utili anche negli intervalli e nei tragitti
casacasa-scuola
4.
Come intromettersi:
֠ Cosa NON fare
֠ Cosa fare
. Cosa NON fare:
fare
creare un clima di sospetto
parlare per sentito dire
caccia alla gang
criminalizzare la famiglia
interventi repressivi e non educativi
lavorare per compartimenti stagni, non in rete
. Per combattere il bullismo cos’e
cos e’ piu’
piu
importante?
maggior rigore dei genitori nell’educazione
nell educazione dei
figli (67%)
che i compagni di scuola isolino i responsabili di
atti di bullismo (23%)
che gli insegnanti sappiano prevenire gli
atteggiamenti aggressivi degli studenti (10%)
tutti e tre!!!
Indagine FUORI TG del 2/12/2010
. Cosa fare:
cercare di capire le motivazioni
sottostanti prima di qualsiasi decisione
non cadere in facili giudizi, ne’
ne lasciar correre
(n.b.: il “pubblico
pubblico”
pubblico sostiene il bullo)
far rispettare le regole previste
assumersi le proprie responsabilita’
responsabilita
considerare il bullismo un sintomo di disagio
“lavorare
lavorare”
lavorare in senso preventivo ed educativo nel
rispetto della persona nella sua globalita’
globalita
43002
numero x segnalazione via sms alle Questure
di episodi di bullismo o spaccio
(indicando la provincia di appartenenza)