Relazione relativa al lavoro svolto

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Relazione relativa al lavoro svolto
UNIVERSITA' DEGLI STUDI MILANO-BICOCCA
Corso di laurea in Scienze del Turismo e Comunità Locale
ANNO 2010/2011
TURISMATICA MODULO III Prof. Paini
Nome
Cognome
Eleonora
Fabrizio
Matricola
Anno di immatricolazione
Tag sviluppata
728836
2009
Social Network
SOCIAL NETWORK: PROSPETTIVA DEL DOMANI
Presentazione lavoro svolto su smart.thinktag.it
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I COMMENTI INSERITI ALLE LEZIONI DEL CORSO
LEZIONE 17 MAGGIO
Tag: social shopping, moodle, social tagging, prenotazione on-line
@ Cristina Gaion sono d’accordo con te per ciò che riguarda lo “shopping di persona”, probabilmente
perché nonostante tutti i sistemi di sicurezza adottati dai siti (feedback, paypal ecc..) , penso che sia più
sicuro andare personalmente nel negozio e comprare il prodotto; sicuramente si spende un po’ di più, ma
in compenso si ottiene una garanzia di un anno(o due a seconda dell’acquisto) oppure se il prodotto è rotto
o difettoso, si ha la possibilità di sostituirlo. Per fortuna non siamo le sole che la pensano così, infatti
recentemente ho letto un articolo che sosteneva che in Italia le donne preferiscono comprare nei negozi,
mentre gli uomini su internet. Nel nostro paese l’acquisto online è cresciuta del 20% in più rispetto al 2009
e ciò è dovuto al fatto che l’offerta dei siti e-commerce come eBay, IBS, eprice, Expedia, Yoox,
lastminute.com diventa sempre più competitiva in termini di costo, gamma di prodotti disponibili e servizi;
gli oggetti più venduti sono televisori 3D,tablet,ebook, smartphone, libri, console, abbigliamento e viaggi. Il
loro successo è dovuto al fatto che su internet è possibile reperire più facilmente e in modo immediato
informazioni inerenti al prodotto che si vuole acquistare, inoltre si possono comparare i prezzi e le opinioni
degli utenti e infine si ha un risparmio in termini di tempo.
In Italia l’e-commerce non è ancora riuscito ad affermarsi sul mercato come negli altri paesi europei per
diverse cause: innanzitutto è arretrata tecnologicamente, infatti è stato stimato che la banda larga è
presente in meno di una famiglia su cinque e il computer è presente in una famiglia su due, inoltre la
maggior parte delle persone è ancora molto diffidenti nell’usare la carta di credito per gli acquisti online,
senza contare che spesso ci sono dei ritardi nella consegna.
Sicuramente ci vorrà del tempo per vedere un cambiamento radicale all’interno della società: primo perché
viene ancora ritenuto fondamentale il rapporto umano nella fase d’acquisto, secondo perché sono ancora
tante le persone che non hanno dimestichezza con internet e con il computer.
LEZIONE 18 MAGGIO
Tag: esperienza d’acquisto, feedback, TripAdvisor, Web 2.0, e-commerce
Ciao a tutti, nella lezione del 18 maggio mi ha incuriosito molto l’utilizzo di facebook nella promozione
turistica; a lezione è stato fatto l’esempio di Visitrentino .Io personalmente non conoscevo questa pagina
sia perché non sono una “facebook dipendente”, sia perché il trentino non è una meta in cui, attualmente,
sarei disposta a trascorrere le mie vacanze. A parte questo sono rimasta molto sorpresa da come è stato
ben organizzata la pagina, ricca di contenuti come foto, video e link ma soprattutto mi ha stupito la
partecipazione numerosa della gente, che contribuisce ad inserire sempre cose nuove e a darti consigli
riguardo a posti unici da andare a visitare. Inoltre si possono trovare le ricette di piatti tipici della tradizione
e si possono vedere degli scorci attraverso la “webcam trentino”; tutto ciò oltre a sembrare vero e
tangibile, in quanto è aggiornato da utenti come noi che hanno soggiornato in quei luoghi, invoglia
sicuramente a interessarsi a questa meta e, perché no, a prenotare una vacanza prima o poi.
Purtroppo questo strumento di promozione turistica non è utilizzato efficacemente da tutti: voglio
riportare l’esempio di una zona a me cara in quanto ci ho passato la maggior parte delle mie estati, ovvero
il Salento, in Puglia. La pagina è costituita da una bacheca in cui si trovano prevalentemente degli annunci
di chi affitta o vuole affittare una casa per le vacanza, una sezione con delle foto e infine un area con delle
discussioni riguardanti i luoghi da non perdere, consigli su pub, ristoranti o posti in cui dormire. Penso che
queste discussioni siano molto dispersive e non ti danno un’idea chiara di cosa fare o dove andare una volta
che ti trovi lì, senza contare che risalgono a due anni fa (un po’ troppo direi). Posso dire che in confronto a
Visitrentino è sicuramente povero di contenuti ed è talmente mal organizzato che dopo un po’ diventa
persino noioso da visitare e leggere. Voi che ne pensate?
LEZIONE 24 MAGGIO
Tag: fidelizzazione, valorizzazione, promozione turistica, partecipazione pianificata
La lezione del 24 maggio è stata a mio giudizio molto interessante in quanto l’architetto Sciacchitano ci ha
chiarito il concetto di “valorizzazione del patrimonio culturale” e ho scoperto che, a differenza di quanto si
pensa in giro, l’Italia non è che non valorizza i suoi beni, ma non riesce a coinvolgere i cittadini nella
fruizione del patrimonio. Non sono completamente d’accordo con questa affermazione, in quanto penso
che con la vita frenetica che abbiamo oggi, sia veramente difficile pensare che nel week end i lavoratori
anziché trascorrere in completo relax il loro tempo libero, vadano a vedere una mostra o a visitare dei
luoghi vicino casa. Oltre a ciò penso che l’Italia non sia capace di valorizzarsi veramente, e motivo questa
mia affermazione con una mia esperienza personale: due anni fa sono andata in vacanza in Campania e ho
visitato la città di Napoli; premetto che era la prima volta e che l’avevo sempre vista su internet , su libri o
riviste e mi aveva suscitato sempre molta curiosità, a maggior ragione perché è la “patria della pizza” .
Posso dire che è stata una vera delusione, in particolare ciò che mi ha lasciato senza parole è stata piazza
Plebiscito e il duomo: la prima rovinata da graffiti e da atti vandalici, e il secondo abbandonato a sé stesso,
con le erbacce che non ne permettevano l’accesso. Per una città che dovrebbe costituire una delle
principali mete del sud Italia, penso che sia veramente desolante e di certo non giova all’immagine del
nostro paese. Perciò mi chiedo come si possa “valorizzare” in modo efficace il patrimonio culturale se
neanche in una città come Napoli, i cui abitanti sono fortemente legati e hanno un comune istinto di
protezione verso di essa, riesce a preservare i suoi beni.
LEZIONE 31 MAGGIO
Tag: livemocha, carsharing, acquisti social, gamification
Un argomento che mi ha particolarmente interessato nella lezione del 31 maggio è il Gamification, che
consiste nell’assegnare dei punti alle azioni che si compiono, quindi si trasformano in gioco l’ andare a fare
la spesa, prendere un treno, cioè tutte quelle cose che dobbiamo fare e che risultano noiose. Questa
tecnologia sfrutta una caratteristica innata e tipica dell’essere umano, cioè la competizione, la gara, l’essere
il migliore della comunity (in questo caso); le sfide sono per noi pane quotidiano, sono lo stimolo che ci
spingono a migliorarci e a superarci giorno per giorno e penso che senza di esse ci annoieremo a morte. A
partire da settembre 2010 esso è stato utilizzato come strumento di marketing, per conoscere e profilare
gli utenti, proprio perché anche gli esperti di marketing hanno capito che ci sono delle grandi potenzialità in
questo strumento. Inoltre in queste piattaforme vengono aggiunte delle applicazioni che non hanno nulla a
che fare con il gioco, come ad esempio dei corsi di formazione per i dipendenti, servizi finanziari e shopping
online. Per giocare è quindi necessario un cellulare di ultima generazione con la connessione internet e,
dopo aver scaricato l’applicazione e dopo essersi registrati, il gioco ha inizio. Ma perché fare tutto ciò?
Perché il primo che raggiunge il punteggio prestabilito riceve un regalo.
LEZIONE 1 GIUGNO
Tag: geoblog, tagcloud, qr code, marketing mediale
Nella lezione del 1 giugno l’argomento che più mi ha interessato e incuriosito è il qr code, ovvero il quick
response code che consiste in un codice a barre bidimensionale e a matrice, evoluzione dell’attuale codice
a barre. Esso nacque nel 1994 in Giappone con lo scopo di tracciare i pezzi di automobili nelle fabbriche
della Toyota; in seguito invece i giapponesi pensarono di utilizzarlo nella connessione internet attraverso i
cellulari, infatti oggi vengono impiegati per pubblicità e biglietti da visita. Ma come si utilizzano? In sostanza
è necessario un cellulare con una fotocamera, si fa una foto sull’qr code e, tramite una connessione
internet, si scaricano i contenuti dall’url corrispondente. Un modo facile e pratico per essere
costantemente informati senza troppi sforzi. Ma la cosa più curiosa che ho scoperto è che, sempre in
Giappone, il qr code è usato praticamente ovunque, sui grattacieli, miniaturizzati sui prodotti e
supermercati e perfino sulle lapidi nei cimiteri al posto delle classiche foto (a mio giudizio una scelta
pessima), o ancora sulla carta che ricopre il cheeseburger al Mc Donald, per darti informazioni riguardo agli
ingredienti usati e alle calorie contenute. Ma questo fenomeno non si è fermato solo in Giappone ma è
giunto anche in alcune città europee come Londra, nel grande magazzino Herrods, oppure in metropolitana
sulle pubblicità ed anche sui volantini per le feste underground, a cui ovviamente possono partecipare solo
chi le decodifica. In Svezia e in Danimarca sono posti in vetrina vicino ai prezzi, in modo che in tempo reale
si possono confrontare i prezzi del medesimo oggetto presente in altri negozi della città. Questi sono alcuni
dei tanti esempi, e come era scontato pensare, in Italia il qr code è poco utilizzato e pressoché sconosciuto,
perché come al solito noi italiani stiamo dieci passi indietro rispetto agli altri!!
LEZIONE 7 GIUGNO
Tag: ePart, virtual tags, connessione, meccanismo reticolare
Nell’ultima lezione, ovvero quella del 7 giugno, abbiamo cercato di riprendere alcuni concetti chiave del
corso: primo fra tutti TAG CLOUD , ovvero il conteggio di quanto un termine è utilizzato all’interno della
community. E’ emerso che il gruppo di turismatica 2010-2011 ha tra le principali caratteristiche del proprio
viaggio mare, relax e divertimento; ciò è dovuto sicuramente al fatto che la stima è stata fatta a fine corso,
periodo in cui ogni studente freme dalla voglia di andare in vacanza. In seguito abbiamo confrontato due
siti E-PART e CRITICAL CITY-UPLOAD: entrambi hanno come obiettivo la partecipazione degli utenti, ma ciò
che li distingue è che nel primo la partecipazione è in un certo senso forzata e instabile, in quanto si chiede
al cittadino di segnalare eventuali problemi che sono interni alla sua città, e vi è la pretesa che gli altri (chi
ha la competenza) li risolvano. Nel secondo invece si ha una partecipazione più solida in quanto si utilizza il
gioco per coinvolgere i cittadini non solo nel segnalare i problemi della propria città, ma nel tentare di
risolverli o comunque di proporre possibili soluzioni. Dopo di che abbiamo ripreso il concetto di
GAMIFICATION e di come poter utilizzare questo strumento nell’ambito dei beni culturali: una possibile
soluzione che è emersa è la CONNESSIONE di diverse esperienze, la creazione di un meccanismo reticolare,
che segnala all’utente che vicino al suo percorso ci possono essere degli altri luoghi che potrebbero
interessargli. Un nuovo concetto che è stato introdotto è quello della REALTA’ AUMENTATA, ovvero è la
sovrapposizione di informazioni all’esperienza reale; gli strumenti che aumentano questa realtà possono
essere o i cellulari di ultima generazione ( iphon o telefoni con sistema operativo Android) oppure un
computer con webcam incorporata. Ma come funziona? Si scarica un’applicazione da internet , poi
attraverso la fotocamera si inquadra lo spazio che ci circonda e immediatamente vengono evidenziati sullo
schermo la distanza/vicinanza dai punti d’interesse (chiese, monumenti, ristoranti, musei, fermate dei
mezzi pubblici, ecc.); in questo modo non saranno più necessarie le guide turistiche! L’ultimo argomento
trattato è stato VIRTUAL TAGS un’applicazione per iphone di realtà aumentata con cui si condividono
messaggi virtuali georeferenziati che vengono lasciati “nell’aria” in qualsiasi punto della città e che vengono
notificati da chiunque passi per quei punti; sono dei post-it che vengono appesi virtualmente nella città. A
mio giudizio quest’applicazione è molto curiosa perché ti permette di scoprire cosa ne pensa la gente di un
qualsiasi posto come bar, monumenti, piazze, punti panoramici e permette inoltre di mettere “nell’aria”
degli annunci o messaggi d’amore.
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LA DENOMINAZIONE E LA DESCRIZIONE DELLA TAG SCELTA
SOCIAL NETWORK: PROSPETTIVA DEL DOMANI
Nella mia relazione finale ho deciso di focalizzarmi sui cambiamenti che i social network stanno apportando
alla nostra quotidianità in diversi settori: il lavoro, l’apprendimento, gli hobby, i finanziamenti ecc.
Spesso il cambiamento non viene accettato subito e non viene visto di buon occhio, invece penso che
questo nuovo e potente mezzo(il social network) se usato in maniera adeguata potrà sicuramente avere un
effetto positivo nella società futura. Il motivo che mi ha spinto a dedicarmi a questa tematica e la curiosità
di scoprire le tante sfaccettature che hanno i social network, a me fino ad ora sconosciuti.
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IL LINK ALLE 5 RISORSE DEDICATE AL TEMA DELLA TAG SCELTA
http://smart.thinktag.org/en/resources/effetti-dei-social-network-ma-saranno-ve
http://smart.thinktag.org/en/resources/social-shopping--2
http://smart.thinktag.org/en/resources/social-learning
http://smart.thinktag.org/en/resources/social-music
http://smart.thinktag.org/en/resources/social-dining-conoscere-nuove-persone-ma
IL LINK ALLE 10 RISORSE DI ALTRI UTENTI CHE SONO STATE COMMENTATE SULLA
PIATTAFORMA
1) link: http://smart.thinktag.org/en/resources/gli-svantaggi-di-smartbox
ciao bea, ho letto anche io di molte "disavventure" con questi smart box; devo dire che sono sempre stata
tentata a regalarne uno, ma proprio a causa dei commenti negativi che ho letto su internet non l'ho mai
fatto. Ciò che mi lascia un pò perplessa è il fatto di comprare questi pacchetti "al buio", senza sapere se ciò
che tu sceglierai avrà un servizio adeguato e se gli esercenti si comporteranno in modo serio e onesto
oppure no. Però so anche di persone che hanno avuto un'esperienza positiva, alle quali era stato regalato
uno di questi smartbox come regalo di natale e sono stati così contenti del soggiorno che in seguito se lo
sono ricomprati. A questo punto mi viene da pensare che è tutta questione di fortuna: dipende da cosa fai,
dove la fai e quando prenoti; però è anche vero che un cliente dopo che ha sborsato dei soldi, guadagnati
dopo ore di lavoro, pretende come minimo la serietà di albergatori e ristoratori.
Secondo me se si cercasse di sviluppare in modo onesto e serio questo nuovo concetto di pacchetto
vacanza, sicuramente avrebbe ancora più successo in quanto il passaparola incrementerebbe il suo
acquisto.
2) link http://smart.thinktag.org/it/resources/i-viaggi-virtuali-sostituiranno-la-vitaCiao Petra, la mia risposta alla tua domanda (cioè se i viaggi virtuali sostituiranno la vita vero) è: SPERO
PROPRIO DI NO!!!! Sarebbe troppo triste. Cioè io penso che queste iniziative di Google siano molto carine,
anziché vedere i soliti video su youtube di gente che fa delle stupidaggini solo per apparire, preferisco
vedere la ricostruzione di paesaggi e città, anche perché penso che esse siano il risultato di un lungo lavoro.
Sicuramente ciò che salta all'occhio è la qualità delle immagini ancora ben lontane dalla realtà, quindi
(almeno per il momento) è impossibile pensare di accontentarsi di viaggiare virtualmente. Inoltre penso
che il viaggio sia un momento in cui stacchi completamente dalla tua routine quotidiana, ti allontani dalla
tua città, dalle stesse facce che vedi ogni giorno, per andare a scoprire nuove culture, nuovi odori, sapori,
usi e costumi (che difficilmente sperimenti sul computer ;) )
3) link http://smart.thinktag.org/it/resources/calabria-pensiero-mediterraneo-lo-spot-d
ciao claudia, secondo me non bisogna essere così duri con questo spot. A me personalmente piace molto, è
originale e simpatico e diverso dagli altri. Come al solito il diverso non piace, viene snobbato, viene definito
"stupido" "offensivo" e chi più ne ha più ne metta, tipico della nostra cultura super conservatrice, radicata
indissolubilmente al passato e alle cose classiche e standardizzate da decenni. Penso che in un altro paese
più aperto mentalmente non sarebbe stata presa in questo modo: mi ricordo che tutti i giornali l'hanno
criticata pesantemente. Invece a dispetto di tutto ciò questa pubblicità è riuscita nel suo intento, cioè far
parlare di sé, far parlare del " nuovo spot della Calabria". Al giorno d'oggi penso che sia inutile che uno spot
di promozione turistica faccia vedere spiagge dorate, mare limpido, paesaggi mozzafiato, in quanto puoi
consultare internet, libri, cataloghi e in quanto penso che tutti abbiamo un'idea (a grandi linee) di ciò che le
nostri regioni offrono. Quello che invece una pubblicità deve fare è quello di "bucare lo schermo", e fare in
modo che il messaggio arrivi chiaro e forte e susciti delle emozioni che ti spingono a recarti in quella località
(in questo caso la goliardia e la simpatia) e a preferirla ad altri posti altrettanto belli.
Questi che vi propongo sono due "classici" spot che il "pensiero comune" ritiene più idonei...Queste
pubblicità riguardano due paesi diversi: a parte le immagini e il commento di sottofondo mi sembrano
praticamente uguali...voi che ne dite?
http://www.youtube.com/watch?v=8eWptQeChrE ;
http://www.youtube.com/watch?v=CsP3nQWrIKw
4) link http://smart.thinktag.org/it/resources/anche-la-biblioteca-digitale
ciao Giada, penso che questa iniziativa sia molto interessante, anche perché spesso le biblioteche,
soprattutto per i libri più nuovi e più popolari, hanno delle file d'attesa esorbitanti e le copie disponibili
sono troppo poche rispetto alla richiesta. Mi ricordo che un pò di anni fa era scoppiato il fenomeno
"Twilight" e il mio professore di filosofia aveva definito l'autore di questo libro un genio, in quanto con
questo romanzo (adatto ai teenager) era riuscito a vendere milioni e milioni di copie a persone di tutte le
età; così mi ero recata alla biblioteca della mia città per provare a prenderlo in prestito e indovina un pò:
nella lista d'attesa ero la 64esima!!! Quindi lasciai perdere. Ecco in questo caso una biblioteca digitale
sarebbe stata molto utile in quanto non avrebbe permesso la creazione di una lista d'attesa così lunga.
In un articolo uscito tre giorni fa sul Dailyblog si parla di una nuova biblioteca digitale che si chiama
MediaLibraryOnline, nella quale è possibile prendere in prestito un libro digitale per 14 giorni (ovviamente
sono presenti solo quelli più nuovi) comodamente dal proprio divano di casa; in Italia le biblioteche che
hanno partecipato a quest'iniziativa sono 1500 e appartengono a sei regioni: Campania, Emilia Romagna,
Lombardia, Toscana, Umbria e Veneto. Sicuramente la strada per sviluppare questo progetto è ancora
molto lunga, ma penso che questa iniziativa potrebbe spronare un pò gli italiani a leggere di più e ad
aumentare il livello culturale generale.
Inoltre penso che questa idea potrebbe essere sfruttata per esempio nell'ambito scolastico: basta riempire
gli zaini degli studenti con decine e decine di libri e quaderni pesantissimi, che a lungo andare distruggono
la schiena e la salute (sto un pò esagerando ;P ); se i testi scolastici fossero digitalizzati basterebbe un
piccolo netbook per avere una libreria intera!!
5) link http://smart.thinktag.org/it/resources/cambiamenti-dovuti-a-facebook
Ciao Letizia, mi piace molto questo articolo! Penso anche io che facebook viene molto spesso utilizzato da
esibizionisti e narcisisti, che ti aggiornano minuto per minuto riguardo a cosa stanno facendo, del tipo
"sono a fare la doccia" oppure "notte insonne" oppure "ho scelto il nome del mio bambino"; ecco questi
sono tre esempi di frasi che recentemente ho letto sul mio fb, di cui non trovo l'utilità, anzi spesso mi
chiede a cosa pensa la gente quando pubblica qualsiasi momento della sua vita, anche quello più intimo
come
una
gravidanza.
Inoltre non condivido questa mentalità di collezionare più amici possibili, anche se in realtà si tratta di
conoscenze o ex compagni di scuola o colleghi con cui non si hanno più dei rapporti, solo per il gusto di
veder crescere il numero degli amici e di poter dimostrare a tutta la comunità virtuale di essere un "figo"
solo
per
il
fatto
di
avere
800
amici.
Però posso dirti che esistono numerosi social network, meno popolari, ma con un'utilità sicuramente
incomparabile: per esempio ci sono quelli che ti permettono di imparare le lingue (livemocha, italki, busuu),
oppure quelli specifici delle professioni quali medici, architetti, avvocati i quali si scambiano consigli e
tecniche nuove, oppure quelli che ti permettono di ascoltare musica e condividerla, o ancora quelli che
fanno incontrare domanda e offerta di lavoro e molti altri. Quindi come vedi non sono gli strumenti che
sono inutili ma è l'uso che se ne fa!!!
6) link http://smart.thinktag.org/it/resources/epartit-%E2%80%93-il-social-network-dei-cittad
Sono perfettamente d'accordo con te Giulia, è uno strumento molto utile che meriterebbe di essere
considerato e applicato maggiormente. Ho appena visitato il sito e mi sono stupita di quanta gente
partecipa a segnalare strade dissestate, ciottoli saltati, e perfino l'abbandono di oggetti per strada (come ad
esempio le biciclette). Sicuramente i comuni non possono sapere in tempo reale tutti i problemi che una
città ha, quindi il social network diventa in questo caso lo strumento di collegamento fra cittadini e
istituzioni, e motiva le persone ad essere più partecipative per il bene della collettività. Penso che il sito sia
ben fatto: molto semplice e intuitivo, alla portata di tutti, "smanettoni" e non. L'unico aspetto negativo che
ho notato è che sono presenti le maggiori città d'Italia o i comuni più grandi, invece ritengo che questi tipi
di problemi si riscontrano anche nei piccoli comuni, dove, a causa della mancanza di fondi, la risoluzione di
questi
disagi
avviene
in
tempi
molto
lunghi.
Un sito simile a Epart è AidyourCity, il quale prevede l'integrazione di enti pubblici ed enti privati nella
gestione delle segnalazioni e nella loro risoluzione: in pratica i cittadini fanno la loro segnalazione, la quale
viene catalogata e inviata all'ufficio di competenza, dopo di che l'ente dispone i lavori e
contemporaneamente aggiorna i cittadini riguardo al loro svolgimento. I cittadini possono anche proporre
delle possibili soluzioni. Il risultato è che i problemi si risolvono più celermente e i cittadini sono più
contenti
7) link http://smart.thinktag.org/it/resources/un-grand-tour-alternativo
Video a mio parere molto illuminante in quanto ciò che ci deve far capire, cari colleghi, è di come riusciamo
a venderci molto poco all'estero; mi spiego meglio: fuori dai nostri confini è difficile far conoscere l'Italia
vera, fatta di ospitalità, buona cucina, e soprattutto di una grande varietà di paesaggi molto diversi tra
nord, centro e sud e fatta di città caratteristiche e imparagonabili l'una con l'altra.
I tour che vengono proposti sono sempre gli stessi: Roma, Firenze, Venezia, che ormai stanno diventando
davvero inaccessibili, sia per una questione di prezzi, sia per l'ingente presenza di turisti, e spesso ciò è
disastroso sia per le città che per gli ambienti circostanti. Oltre a ciò voglio aggiungere il fatto che non
mancano mai gli esercenti che vogliono truffare gli stranieri: a Milano, in piazza Duomo, avevo sentito due
turisti inglesi che si lamentavano perché avevano pagato un trancio di pizza (dall'aspetto pessimo) e una
lattina
di
coca
cola
20
euro!!!!
Roba
da
matti!
Tutti questi aspetti negativi sicuramente non invogliano i turisti a ritornare e ad approfondire la conoscenza
del nostro paese. Però posso affermare, per mia esperienza personale, che sia la città di Lecce che la città di
Napoli sono di una bellezza inesprimibile a parole, mi sono rimaste molto impresse e devo dire anche grazie
anche all'atmosfera che creano i cittadini, quel calore e quell'accoglienza che non si respira a Milano.
8) link http://smart.thinktag.org/it/resources/couchsurfing-un-social-network-non-profi
Ciao Sara, penso che questo social network sia fantastico: andare in giro per il mondo ospitati dai tuoi amici
conosciuti in rete, un modo economico e sicuramente divertente per viaggiare in quanto, essendo ospitato
da uno del posto, si ha a disposizione una guida "gratuita" capace di farti vivere la città in tutte le sue
sfaccettature, oltre che un potenziale amico. Tutto ciò mi sembra un pò un'utopia. Sarà veramente sicuro?
E' vero che il sito mette a disposizione un profilo dettagliato dei proprietari delle case, ma è anche vero che
non sai mai chi ti trovi, in fondo si tratta di conoscenze virtuali, superficiali; già non sei mai sicuro di
conoscere a fondo una persona che vedi e frequenti tutti i giorni, figurati un amico di un social network.
Scetticismo a parte (puramente personale) questo tipo di meccanismo potrebbe permettere anche a chi
non può viaggiare per motivi economici di farlo, e sicuramente permette di integrarsi in una nuova cultura
in modo rapido, di scoprire e imparare cose nuove ogni giorno e in ogni viaggio. Ho letto diversi commenti
su internet riguardo al sito, tutti positivi; pochi sono gli aspetti negativi sottolineati (per esempio poca
privacy),per il resto lo definiscono un sito sicuro e capace di garantirti un'esperienza unica, che tutti
dovrebbero provare.
9) link http://smart.thinktag.org/it/resources/car-sharing-atm
Ma che bella iniziativa!!! E pensare che io vivo a 20 km da Milano e non ne ero a conoscenza, né mi è mai
capitato di vedere una di queste macchine. Spero vivamente che non siano tutte smart, altrimenti i costi da
sostenere si possono dividere solo fra due persone!!! Scherzi a parte non penso che il carsharing sia utile in
città, piuttosto esso e molto conveniente per le lunghe tratte, per andare nel meridione per esempio: io
quest'estate sono andata in Salento in macchina, eravamo in quattro e il costo del viaggio, andata e ritorno,
è stato di 60 euro a testa. Oltre al risparmio economico, altri vantaggi che ho riscontrato sono : avere il
cambio alla guida e fare un (lungo) viaggio in compagnia, aspetto da non sottovalutare, soprattutto perché
in macchina non c'è molto da fare, quindi in compagnia il tempo passa più in fretta.
Per ciò che riguarda il GuidaMi ho letto che è stata fatta una corsia preferenziale apposta per queste
macchine, oltre al fatto che hanno libero accesso alla zona ZTL, possono parcheggiare gratuitamente sia
sulle strisce gialle che sulle strisce blu, non sono soggette mai alla giornata del blocco delle auto e a tutto
ciò va aggiunto il fatto di risparmiare sui costi di una normale auto, come il bollo e l'assicurazione, e sui
costi di manutenzione. In una città come Milano non sono privilegi da sottovalutare.
10) link http://smart.thinktag.org/it/resources/i-prodotti-a-km-0
Ciao Giada, a tal proposito ho trovato un sito http://www.prodotti-a-km-zero.it/ che è un portale che
mette in contatto le aziende agricole con i farmers market e con i consumatori. Questo sito, a mio avviso è
strutturato molto bene: nella homepage viene spiegato il concetto di alimenti a km 0 e i vantaggi che
offrono (che tu hai ben esposto); dopo di ché c'è uno spazio per le news che ti aggiorna sugli eventi a km 0
imminenti, e in fondo alla pagina puoi trovare le ultime aziende e gli ultimi mercati a filiera corta che hanno
fatto la registrazione, ognuno dei quali specifica la loro ubicazione. Il sito ti permette di fare una ricerca per
tipo di prodotto (per esempio latte, o frutta, o carne) e i risultati vengono raggruppati per città; oltre a ciò è
possibile vedere la posizione di aziende o mercati direttamente su Google.map.
Per chi invece vuole trascorrere una giornata in fattoria vi è la sezione FATTORIE DIDATTICHE, in cui
vengono organizzati dei laboratori soprattutto per i bambini. Per i più esigenti invece il sito mette a
disposizione un motore di ricerca più accurato, nel quale l'utente può specificare cosa cerca (prodotto/i),
dove, quali attività gli interessano (fattoria didattica, visita agli animali, affitto camere o ristorante) e la
tipologia
(solo
aziende
agricole
o
solo
mercati).
Insomma per chi si vuole avvicinare al mondo agricolo questo è un buon trampolino.
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I COMMENTI INSERITI CIASCUNO DEI LIBRI PER L’ESAME INDICATI DAI PROFESSORI
BOARON E GOETZ
“Introduzione a internet e alle applicazioni sul web” è un libro a mio giudizio molto interessante; sarà che
da sempre il mondo informatico mi affascina, infatti alle scuole superiori non ho mai perso occasione di
seguire laboratori di informatica, o sarà perché in famiglia c’è un informatico (uno studente) che quando
deve spiegarmi in cosa consistono i suoi esami universitari, deve usare parole semplici “per i comuni
mortali”, altrimenti rischierebbe di non essere capito, fatto sta che la lettura del libro mi ha incuriosito in
diversi aspetti re la sua lettura è stata abbastanza scorrevole. Dico “abbastanza” perché ho avuto difficoltà
nel capire le trasformazioni tra formato binario, decimale ed esadecimale( forse anche perché la
matematica non è mai stato il mio forte), che poi ho risolto con l’aiuto dei contenuti on-line.
Essendo un’appassionata di fotografia ho trovato molto interessante scoprire che le immagini digitali sono
costituite da tanti puntini colorati chiamati pixel, ognuno dei quali differisce per colore, intensità e
luminosità; maggiore è il loro numero e migliore è la qualità dell’immagine (cosa molto utile da sapere in
caso si compri una fotocamera digitale).Ho scoperto che il formato migliore per una fotografia è il JPEG , in
quanto esso consente di comprimere il file, ma allo stesso tempo ne conserva la qualità; mentre il formato
GIF serve essenzialmente per i loghi. Altro argomento a mio avviso molto interessante è il simbolismo dei
colori: quando si progetta una pagina web il colore la scelta del colore è di fondamentale importanza, in
quanto in contesti culturali diversi, li si assegnano sensazioni ed emozioni differenti: per esempio in Cina i
siti web delle banche prediligono colori decisi e caldi, come il rosso e l’oro (forse perché sono i colori della
loro bandiera?) mentre in Italia i colori sono freddi, cioè il grigio e il blu, a mio parere perché danno l’idea di
rigore, precisione e chiarezza.
Penso che un infarinatura delle principali nozioni del computer e di internet siano fondamentali nella
nostra società, in cui la tecnologia opera in tutti i settori; inoltre volevo sottolineare che mi è piaciuto in
particolar modo la parte on-line, soprattutto quella pratica: spesso è più facile farla un’azione piuttosto che
spiegarla a parole.
Il libro “Vantaggio competitivo in rete” parla di come le tecnologie stanno influenzando e cambiando le
strategie aziendali e di marketing. Concordo con i miei colleghi sul fatto che i primi capitoli sono più
difficoltosi, mentre in seguito la lettura è più scorrevole e interessante, ricca di esempi pratici e concordo
sul fatto che il libro dà per scontati troppi concetti, che ti costringono a bloccarti nella lettura e a rivedere il
loro significato. Penso che per degli studenti come noi, che non studiano informatica, sarebbe più adatto
un testo che ti rinfresca i concetti principali ad ogni capitolo, così che la loro memorizzazione risulti più
naturale e automatica.
Un argomento che mi ha molto incuriosito e che ritengo fondamentale per coloro che vogliono lavorare nel
settore del turismo è quello di identificare il profilo degli utenti a cui ci si vuole rivolgere.
La segmentazione degli utenti è di due tipi: geografica o socio-demografica; nella prima il mercato viene
diviso per aree geografiche, per città in modo che l’utente possa trovare ciò che gli serve o gli interessa
nelle aree vicino alla sua abitazione. Questo strumento viene utilizzato o nell’e-commerce (Groupon)
oppure nei siti che pubblicizzano gli eventi di una determinata località (2night). Nella segmentazione di tipo
socio-demografica, invece, gli utenti vengono profilati con dati personali quali sesso, età, numero dei
componenti nucleo familiare, professione e reddito (Facebook).
Tutte queste informazioni vengono raccolte per essere studiate e analizzate, in modo da poter sviluppare
delle strategie di marketing che possano capire quale sia il momento migliore per costruire una relazione
con l’utente e come per trasformarlo in un consumatore fedele. La fidelizzazione degli utenti è infatti lo
scopo finale del marketing in rete.

LE 8 COPPIE DI LINK DELLE RISORSE A CUI È STATA ASSEGNATA UNA CONNESSIONE
 http://smart.thinktag.org/en/resources/social-learning & http://smart.thinktag.org/it/resources/sociallearning-un-esempio-livemocha
Ho collegato questa risorsa perché Livemocha è un esempio di social learning, e a mio giudizio è quello più
lampante: infatti le lingue si apprendono meglio se si interagisce con un madrelingua, che ti aiuta a
migliorarti giorno per giorno
 http://smart.thinktag.org/it/resources/social-shopping--2 &
http://smart.thinktag.org/it/resources/groupon-e-groupalia-come-funzionano
Ho collegato queste due risorse perché io nella mia tratto l’argomento del social shopping spiegando in
cosa consiste, i benefici che offre e citando alcuni siti; mentre l’altra risorsa analizza nel dettagli uno dei due
siti da me citato e fornisce le “istruzioni per l’uso”.
 http://smart.thinktag.org/it/resources/un-viaggio-virtuale-per-roma &
http://smart.thinktag.org/it/resources/i-viaggi-virtuali-sostituiranno-la-vitaHo collegato queste due risorse perché trattano lo stesso argomento, cioè i viaggi virtuali, e perché
rappresentano due varianti dello stesso tema: nella risorsa che ho pubblicato io si tratta di viaggio virtuale
in una città, ovvero Roma, la risorsa della mia collega invece riguarda la ricostruzione in 3D di un viaggio in
treno che si svolge in Russia, sulla Transiberiana.
 http://smart.thinktag.org/it/resources/social-music & http://smart.thinktag.org/it/resources/duesocial-music-player-mumuplayer-e-lis
Ho collegato questa risorsa perché integra la mia, in quanto io tratto e spiego il plug-in +Music di Google
Chrome, mentre la mia collega parla di altri due social music, ovvero MuMu player e Listening Room
 http://smart.thinktag.org/it/resources/mytobike-bike-sharing-a-torino &
http://smart.thinktag.org/it/resources/turismatica-tag-della-lezione-4-31-maggi
Ho collegato queste due risorse perché nella lezione del 31 maggio il professore ha parlato dell’argomento
carsharing e carpooling, quindi ho pensato che il bikesharing è stato sviluppato con la stessa logica degli
altri due, ma con un mezzo diverso, cioè la bici.
 http://smart.thinktag.org/it/resources/gamification--4 &
http://smart.thinktag.org/it/resources/foursquare-come-esempio-di-gamification
Ho collegato queste risorse perché trattano lo stesso argomento, cioè gamification, ma anche perché il mio
collega approfondisce la spiegazione dell’applicazione di Foursquare (uno degli esempi più popolari del
gamification) che io cito solamente, mentre io spiego il concetto di gamification in generale.
 http://smart.thinktag.org/it/resources/tripit-vs-airbnb-chi-vincera &
http://smart.thinktag.org/it/resources/estate-tra-siti-e-app-sul-web-tutti-i-vi--2
Ho collegato queste due risorse perché parlano entrambe di siti in cui i viaggiatori si riversano per
prenotare le proprie vacanze, certi di riuscire a risparmiare una somma non indifferente.
 http://smart.thinktag.org/it/resources/effetti-dei-social-network-ma-saranno-ve &
http://smart.thinktag.org/it/resources/cambiamenti-dovuti-a-facebook
Ho collegato queste risorse perché parlano dei cambiamenti che i social network apportano alla società: nel
mio articolo si parla di conseguenze tangibili (come uso di alcol, fumo) mentre la mia collega si focalizza su
un aspetto psicologico e culturale.

I LINK ALLO SCAFFALE (O SCAFFALI) PERSONALE CREATO E L’INDICAZIONE DEL NUMERO
DI RISORSE CHE LO SCAFFALE CONTIENE
http://smart.thinktag.org/it/shelves/social-network-prospettiva-del-domani
9 risorse
Riflessioni personali dello studente
SOCIAL NETWORK: PROSPETTIVA DEL DOMANI
L’argomento che tratto in quest’elaborato riguarda il modo in cui i social
network stanno cambiando le nostre vite, le nostre abitudini quotidiane,
proiettando prospettive diverse in tutti i campi (lavorativo, ludico,
scolastico, finanziario, ecc.).
La maggior parte della società (come anche io poco tempo fa) ignora le
potenzialità e le numerose attività costruttive che possono essere
organizzate sulla rete sociale, collegando la parola social network a
Facebook e quindi a un passatempo o a un modo per tenersi in contatto
con amici, parenti, colleghi o ex compagni di scuola.
Voglio riportare alcuni esempi che riguardano diversi aspetti della vita, partendo dall’ambito
lavorativo: in un passato non molto lontano, una persona che cercava lavoro poteva sfruttare
diversi canali, come gli annunci sui giornali, oppure le conoscenze, o l’iscrizione in un’agenzia
interinale o ancora tramite concorso. Oggi invece un modo facile e veloce di trovare lavoro è
attraverso i social network: siti come Careerbuilder, LinkedIn facilitano l’incontro fra domanda e
offerta di lavoro, grazie ad appositi spazi in cui si possono postare annunci di lavoro e profili dei
lavoratori; inoltre vi è l’opportunità di scambiarsi idee e consigli su strategie, sul mercato e sul
business in generale. Senza dubbio questo è uno strumento molto utile sia per le aziende, che
risparmiano tempo nel selezionare i potenziali candidati e nel valutare centinaia di curricula, sia
per gli aspiranti lavoratori, che non devono sostenere colloqui su colloqui, ma vengono contattati
solo da datori di lavoro realmente interessati. Il sito LinkedIn è riservato alla categoria dei
professionisti: gli utenti che sono registrati possono costruire un vero e proprio network di
relazioni, “raccomandare” dei conoscenti riguardo alla veridicità delle loro competenze e capacità
professionali, dividersi nelle varie categorie (medici, avvocati, architetti, ecc.) e contattarsi fra di
loro.
Sempre in ambito lavorativo si è pensato di creare un social network aziendale: l’idea è scaturita
dalla banca Monte Paschi di Siena, la quale ha deciso di usare una rete sociale per permettere ai
suoi dipendenti, dislocati in tutto il territorio nazionale, di interagire fra loro scambiandosi
documenti, dati e informazioni in tempo reale; inoltre la piattaforma mette a disposizione una
chat in cui ci si rilasciano dei commenti e in cui si chiariscono dubbi su eventuali procedure. Penso
che questa sia un’idea geniale, ma attualmente sprecata (o non applicabile) dato che la maggior
parte dei lavoratori hanno in media 50-60 anni e non hanno molta dimestichezza con questi
strumenti tecnologici.
Anche l’apprendimento ha subito un cambiamento radicale, chiamato social learning, in cui si
impara interagendo con la community; è un apprendimento più naturale, strutturato in diverse
fasi: ascolto, conversazione, co-creazione, formalizzazione e condivisione. Nella prima fase l’utente
principalmente si iscrive nel social network e inizia a “guardarsi in giro”, ascolta, e tenta di capire
come gli altri utenti si comportano, pur nella consapevolezza di dover apprendere in modo
autonomo; nella seconda fase invece si incomincia a interagire con gli altri internauti e si
scambiano delle conoscenze; la terza fase è quella della collaborazione, che permette a tutta la
community una crescita e un arricchimento culturale; infine vi è la quarta fase in cui vengono
scritti e documentati i processi di apprendimento, utili per i nuovi iscritti alla community. Un
esempio di social learning, utilizzato da molte aziende per l’insegnamento delle lingue ai suoi
dipendenti, è Digital Publishing, un sito che ha ricevuto numerosi premi per la sua efficacia e la
sua operatività e che ha deciso di integrare ai suoi corsi due piattaforme, Facebook e Twitter,
attraverso i quali la community può scambiarsi consigli, informazioni e lezioni. Altro sito e iTunes
U, un servizio offerto da Apple che permette la condivisione di lezioni universitarie, corsi di lingue,
laboratori, film, e-book e visite guidate; questi materiali sono scaricabili in qualsiasi luogo e
momento, basta avere un supporto tecnologico. Tutto ciò ci fa capire che oggi la cultura e la
conoscenza possono essere alla portata di tutti e con somme irrisorie, infatti il web è ricco di
contenuti e di programmi che dimostrano che c’è un mondo da scoprire e da imparare, meglio se
in compagnia di qualcuno! In campo economico è stato introdotto il social lending, cioè il prestito
peer-to-peer (in italiano prestito sociale) in cui chi eroga il denaro e chi lo riceve sono due privati
che si incontrano su una piattaforma, la quale assicura la legalità dell’operazione e che si attiva ad
avviare procedure di recupero crediti in caso di
morosità. I vantaggi di questo tipo di prestito sono:
costi di intermediazione minori e tassi d’interesse
più agevolati. Per garantire una maggior sicurezza
agli utenti, i siti di social lending assegnano ad ogni
utente un rating, ovvero un livello di affidabilità, sul
quale poi si baserà il tasso d’interesse: più il rating
è alto più il tasso d’interesse è basso.
Il primo sito di social lending italiano è stato
Boober.it; usarlo è molto semplice: chi chiede il
prestito decide le condizioni (ammontare, tasso
d’interesse e durata), dopo di che l’annuncio viene
pubblicato sul sito e i potenziali creditori possono
decidere se e a chi prestare il proprio denaro, con
l’aiuto dei rating. L’unica condizione che impone il sito è di essere iscritto, e per far ciò bisogna
fare delle donazioni che differiscono a seconda del ruolo (finanziatore o richiedente). Questo
strumento a mio avviso minaccia l’incolumità delle banche, in quanto a causa della precarietà
economica dei nostri tempi, avere un prestito bancario è diventata un’impresa ardua, soprattutto
per i giovani, che rimangono precari per anni e non hanno mezzi per costruirsi un futuro; con il
social lending invece li viene offerta una opportunità, per lo meno una minima speranza.
Per ciò che riguarda il tempo libero una novità
che sta letteralmente spopolando negli Stati Uniti
è il social dining, cioè una cena sociale organizzata
tra persone che si sono conosciute in chat; i due
siti più conosciuti sono Grubwithus e LetsLunch. Il
primo sito si occupa di prenotare la location e di
concordare dei menù a prezzo fisso, i quali
offrono diverse pietanza (per accontentare i gusti
di tutti) e diversi budget di spesa (per
accontentare tutti i portafogli). Anche il secondo
sito ha un’organizzazione di questo tipo, ma in più
dispone i posti a sedere e suddivide i commensali in gruppi attraverso un algoritmo che individua
caratteristiche e interessi comuni. Una regola di fondamentale importanza in queste cene sociali è
di lasciare a casa cellulari, palmari, smarphone e qualsiasi oggetto di comunicazione, in quanto
l’obbiettivo principale è la conoscenza e l’instaurarsi di relazioni reali fra amici “virtuali”.
Quindi in una prospettiva futura le reti di relazione si amplieranno maggiormente, non
comprenderanno più come in passato amici, parenti, vicini di casa o conoscenti, ma anche gli amici
virtuali, dislocati in tutto il mondo. Ciò che mi domando è se sia così positivo, cioè è già difficile
fidarsi o comunque aspettarsi un comportamento leale e sincero da chi ci sta vicino, chi vive con
noi ogni giorno, chi dice di volerci bene, a maggior ragione, a mio giudizio, le relazioni tra persone
che si conoscono in chat sono troppo superficiali e rischiose.
Per gli amanti della musica invece di recente creazione è stato il social music, uno spazio in cui gli
utenti possono condividere le loro canzoni preferite, le ultime novità, le news e scambiarsi dati e
contenuti musicali. Tra questi social abbiamo +Music, un plug-in sviluppato
da Google che permette di poter ascoltare la tua musica preferita mentre
navighi su internet o interagisci su Facebook, ciò grazie anche a un
collegamento che si viene a creare sulla barra di Chrome nel momento
dell’istallazione. Altri due social sono Listening Room e MumuPlayer: nel
primo è necessario creare una room , dopo di che bisogna fare l’upload del
file e ascoltare la canzone mentre si chatta con gli amici; il secondo invece è
nato come uno spazio creativo che permettesse agli artisti di esprimersi in
diversi campi come il design, la scrittura e la progettazione. Necessita solo ed esclusivamente di un
broswer, in cui l’utente crea la sua playlist personale e la condivide con i suoi contatti, anche via
Facebook; per la condivisione si ha un massimo di 5 utenti. Nonostante ciò questo è un settore
appena nato che ancora deve essere sviluppato, quindi non escludo che in futuro ci potranno
essere dei progressi che renderanno la musica a portata di click.
Per chi nel tempo libero preferisce andare a fare shopping è a disposizione il social shopping,
chiamato anche social buying, che consiste nell’acquistare oggetti di qualsiasi tipo, viaggi, biglietti,
pacchetti bellezza insieme agli altri utenti della community per avere uno sconto sostanzioso, che
parte dal 50% e arriva anche al 90%. I compratori devono essere iscritti al sito, dopo di che
possono iniziare la navigazione scegliendo tra le categorie viaggi, offerte del giorno e shopping,
oppure scegliendo in base alla propria città, e quando decidono cosa acquistare lo selezionano e
immediatamente arriverà sull’email personale un coupon da presentare al momento del
pagamento. Cosa molto importante è la necessità di raggiungere un numero minimo d’acquisti
affinché l’offerta sia valida.
Alla base di questa formula vi è una strategia di marketing molto astuta, in quanto gli esercenti
erogano questi sconti da capogiro per innescare il passaparola, con la speranza che nel lungo
periodo porterà nuovi clienti e un giro d’affari non indifferente; per questo motivo quando gli
utenti di Groupon, Groupalia e LetsBonus chiamano per prenotare (altro aspetto necessario per
usufruire dell’offerta), il comportamento degli esercenti deve essere impeccabile e più accogliente
e gentile possibile.
Nel campo dell’abbigliamento questa forma d’acquisto diventa alquanto complicata, perché
provare gli indumenti è necessario per qualsiasi essere umano, per vedere se il capo sta bene o è
della taglia giusta; per ovviare a questo problema è stato pensato di usare il concetto di realtà
aumentata: in sostanza è stata creata una piattaforma chiamata KinectShop, che utilizza la
tecnologia dell’Xbox 360 e del Kinect ( una videocamera sensibile al movimento umano), in cui
l’utente può provarsi i vestiti virtualmente e può tenerli da parte e acquistarli in un altro
momento, e allo stesso tempo può ricevere consigli sugli acquisti dagli amici di Facebook e di
Twitter. Quindi in un futuro non molto lontano non sarà più necessario recarsi in negozi fisici per
vedere se i capi vestono bene oppure no, basta possedere un Kinect e una console Xbox 360 e il
gioco è fatto. Ma sarà davvero così efficace questo strumento? Io penso che con esso non riesci a
vedere se un vestito ti calza bene oppure ti segna qualche difetto fisico, così come non puoi sapere
se una scarpa sia comoda oppure no. Io continuo a propendere per i negozi fisici!
Per rendere i cittadini più attivi e collaborativi all’interno della propria città è nato un social
network chiamato ePart, che permette di segnalare tutti i problemi che si possono riscontrare
nell’ambito cittadino come strade dissestate, rifiuti lasciati per strada o qualsiasi altra inefficienza.
Le segnalazioni avvengono tramite uno Smartphone oppure direttamente sul sito, in cui però
bisogna sempre riportare una fotografia della segnalazione per garantire la sua credibilità; in
questo modo i comuni non hanno nessuna scusante per rimandare i lavori o la risoluzione delle
problematiche. Questo social è nato dalla necessità di cercare di velocizzare questioni
burocratiche inerenti alla manutenzione delle città e per rendere più tempestivi gli interventi.
Attualmente però esso non è efficace sia perché i comuni
che vi sono iscritti sono molto pochi, sia perché è un
servizio ancora sconosciuto alla maggior parte delle
persone, quindi le segnalazioni sono davvero poche e
prodotte sempre dagli stessi utenti. Bisognerebbe
sviluppare questo strumento in quanto sicuramente
aiuterebbe i comuni ad avere più cura della propria città e a sapere in tempo reale le
problematiche e le necessità su cui devono intervenire.
A questa lunga lista di esempi non potevano mancare delle reti sociali di utenti che condividono
delle passioni un po’ particolari, come ad esempio quella per i vampiri, per i sogni, per i baffi
oppure quelli mistici. Tutto ciò sembra assurdo, anche io mentre navigavo alla scoperta di nuovi
social network, mi sono stupita nel constatare la varietà di community che si sono create e che
condividono qualsiasi aspetto della loro esistenza, però allo stesso tempo ciò mi ha fatto riflettere
sul fatto che al giorno d’oggi le persone hanno bisogno di non sentirsi sole, di sapere che nel
mondo ci sono altri esseri umani che condividono i loro stessi interessi, seppur ritenuti dalla
società strani e bislacchi.
Voglio riportare l’esempio del sito Line for Heaven , un social network religioso il cui slogan è
"Religion can be fun!", ovvero la
religione può essere divertente. Ma in
che modo? Interagendo con gli altri
fedeli e cercando di compiere tante
buone azioni che ti garantiscono
l’acquisizione di Punti Karma; più è alto il
punteggio, più ti avvicini a Dio e
maggiori sono le possibilità di salvare
l’anima. Il social è aperto a tutti gli utenti
di qualsiasi religione, e ovviamente è
necessaria l’iscrizione, dopo di che si
carica la propria immagine personale e si
scrivono due righe sul perché si è degni di entrare nella community; è importante scrivere
qualcosa di efficace in modo che gli altri utenti siano invogliati a mandarti le benedizioni (che ti
danno Punti Karma). Una volta che si è diventati membri della community ci si scambia con gli altri
internauti idee e consigli riguardo al proprio percorso spirituale, si può giocare con il Gioco delle
Benedizioni, si possono assolvere i propri peccati per ripulire la propria anima; inoltre ogni
domenica alle 7 del pomeriggio l’utente che avrà più Punti Karma, diventerà un angelo.
Ecco questo ritengo che sia un cattivo modo di utilizzare i social network: la fede è qualcosa di
estremamente intimo e personale, e ritengo sia di cattivo gusto giocarci su e schernirlo in questo
modo.
In conclusione ritengo che il tempo modificherà gli stereotipi che si hanno sui social network, i
quali, se ben usati, potranno aiutare a migliorare la società del domani.