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Articoli, documenti, notizie e lettere sulla salute, con particolare attenzione alla libertà di cura e di ricerca
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Archivio settimanale
Dal 08-11-2013 al 14-11-2013
2013-46
COMUNICATI
- Aborto e calo demografico. La mancanza di stile della Cei
http://salute.aduc.it/comunicato/aborto+calo+demografico+mancanza+stile+della+cei_21743.php
ARTICOLI
- Il mio mestiere: lottare contro l'invecchiamento
http://salute.aduc.it/articolo/mio+mestiere+lottare+contro+invecchiamento_21756.php
- Stupefacenti, lettera al Governo: rivedere politiche, dati DPA sono fuorvianti
http://salute.aduc.it/articolo/stupefacenti+lettera+al+governo+rivedere+politiche_21755.php
LETTERE
- Assistenza disabili
http://salute.aduc.it/lettera/assistenza+disabili_261724.php
NOTIZIE
- ITALIA/Lo spinello e' una droga pesante. Carlo Giovanardi
http://salute.aduc.it/notizia/spinello+droga+pesante+carlo+giovanardi_128447.php
- SPAGNA/Si consumano meno droghe
http://salute.aduc.it/notizia/si+consumano+meno+droghe_128446.php
- FRANCIA/Percezione e opinione dei francesi sulle droghe
http://salute.aduc.it/notizia/percezione+opinione+dei+francesi+sulle+droghe_128445.php
- ITALIA/Droghe alla guida. Test delle urine poco utile, occorre analisi del sangue. Asl Bergamo
http://salute.aduc.it/notizia/droghe+alla+guida+test+urine+poco+utile+occorre_128441.php
- ITALIA/Staminali. Un italiano su due non sa cosa siano. Ispo per Assiobiotec
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+italiano+due+non+sa+cosa+siano+ispo_128440.php
- ITALIA/Creare un ponte tra politica e scienza. Elena Cattaneo
http://salute.aduc.it/notizia/creare+ponte+politica+scienza+elena+cattaneo_128438.php
- USA/Figli cocainomani sviluppano resistenza a dipendenza
http://salute.aduc.it/notizia/figli+cocainomani+sviluppano+resistenza+dipendenza_128432.php
- SVIZZERA/Sigaretta elettronica vietata sui mezzi pubblici
http://salute.aduc.it/notizia/sigaretta+elettronica+vietata+sui+mezzi+pubblici_128422.php
- ITALIA/Sigaretta elettronica. Si puo' nei luoghi pubblici
http://salute.aduc.it/notizia/sigaretta+elettronica+si+puo+nei+luoghi+pubblici_128413.php
- USA/Geni 'vicini di casa' aiutano a studiare malattie del cervello
http://salute.aduc.it/notizia/geni+vicini+casa+aiutano+studiare+malattie+cervello_128411.php
- VATICANO/Yamanaka, premio Nobel sulle staminali embrionali, nominato alla Pontificia Accademia delle
Scienze
http://salute.aduc.it/notizia/yamanaka+premio+nobel+sulle+staminali+embrionali_128412.php
- AFGHANISTAN/Tossicodipendenti. Piu' di un milione di persone, il 2,7% della popolazione adulta
http://salute.aduc.it/notizia/tossicodipendenti+piu+milione+persone+della_128409.php
- USA/Smartphone. Lo usa il 38% dei bimbi sotto i due anni
http://salute.aduc.it/notizia/smartphone+usa+38+dei+bimbi+sotto+due+anni_128406.php
- /Il latte di crescita non aggiunge valori ad una dieta equilibrata dei bimbi. Efsa
http://salute.aduc.it/notizia/latte+crescita+non+aggiunge+valori+dieta_128405.php
- USA/Staminali. Scoperte sostanze per trasformarle in muscolo
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+scoperte+sostanze+trasformarle+muscolo_128403.php
- /Diciottenni. 60,3% ha avuto rapporti sessuali, il 48,3% senza protezioni
http://salute.aduc.it/notizia/diciottenni+60+ha+avuto+rapporti+sessuali+48+senza_128401.php
- USA/Scoperto meccanismo che consente a staminali di creare tumori
http://salute.aduc.it/notizia/scoperto+meccanismo+che+consente+staminali+creare_128400.php
- ITALIA/Staminali. Cattaneo: task force al Senato sulla ricerca scientifica
http://salute.aduc.it/notizia/staminali+cattaneo+task+force+al+senato+sulla_128398.php
- ITALIA/Dipendenze. Presidente Senato: piaga sociale
http://salute.aduc.it/notizia/dipendenze+presidente+senato+piaga+sociale_128396.php
- USA/Grassi insaturi artificiali. Fda: verso l'eliminazione
http://salute.aduc.it/notizia/grassi+insaturi+artificiali+fda+verso+eliminazione_128395.php
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09-11-2013 16:42 Aborto e calo demografico. La mancanza di stile della Cei
In tema di aborto, il mondo, piu' o meno, si dilania poiche' entrano in gioco
elementi pratici e di fede. I primi vengono considerati prioritari da diversi individui (anche credenti in una fede
religiosa), i secondi vengono considerati prioritari anche di fronte a situazioni “difficili”. A nostro avviso le
polemiche dirette fra le due parti non hanno senso, mentre, ovviamente, ogni parte cerca di spiegare ai
dubbiosi perche' la propria posizione sia piu' importante. Per questo, nei quotidiani interventi di esponenti di
varie fedi religiose che, in virtu' dei dettami delle stesse, si esprimono in modo contrario all'aborto, crediamo
sia opportuno e utile che ognuno stia per se: sarebbe ridicolo, per esempio, per qualcuno che mette in
dubbio l'Immacolata concezione della religione cattolica romana, mettersi a disquisire con gli evangelizzatori
di quest'ultima. Alla fine contano le leggi dello Stato e l'unica confronto duro si puo' avere solo se una parte o
l'altra disattende o boicotta queste leggi. In materia ha senso scontrarsi, per il resto, che ognuno rispetti il
diverso da se stesso.
Oggi e' accaduto, a nostro modesto avviso, un fatto increscioso in merito. La Conferenza Episcopale Italiana
(Cei), il top della macchina evangelizzatrice della Chiesa romana, per ribadire la sua condanna dell'aborto,
ha sostenuto che questa pratica e' responsabile del calo demografico nel nostro Paese (1). A nostro avviso,
parlare di calo demografico in Italia, non e' vero, perche' e' vero proprio il contrario visto che i dati statistici
ufficiali ci dicono che la popolazione residente e' in crescita. Per cui, dove sarebbe questo calo demografico?
Escludiamo che la Cei abbia preso in considerazione solo i parti da donne nate in Italia, escludendo quindi le
sempre piu' numerose non-native presenti sul nostro territorio; esclusione dovuta alla presa d'atto del loro
ampio impegno per l'integrazione di queste persone. Inoltre, il trend di esplosione demografica mondiale e'
uno degli argomenti piu' d'attualita' che tutti gli organismi nazionali e internazionali (Onu) prendono in
considerazione per analizzare il nostro Paese e il nostro Pianeta, e proporre le relative politiche di
contenimento e scoraggiamento.
Quindi, di quale calo demografico sta parlando la Cei? Certamente gli aborti danno il loro contributo al
contenimento demografico, ma l'enorme proliferazione delle nascite a livello mondiale (soprattutto nei
cosiddetti Paesi in via di sviluppo, e il fatto che sono sempre piu' massicce le migrazioni da questi Paesi
verso i cosiddetti Paesi sviluppati) e' tale che rende insignificanti questi dati, ma solo importanti individuo per
individuo, non certo per una demografia che -ripetiamo- e' tutt'altro che in calo.
E allora, cosa e' accaduto alla Cei? La prendiamo solo come una caduta di stile, in un contesto mediatico
dove spesso conta chi la spara piu' grossa (magari perche' ufficialmente autorevole) che non quello che si
dice in se'.
(1) A seguire un lancio dell'agenzia stampa Agi:
"Il ricorso all'aborto priva ogni anno il nostro Paese anche dell'apporto prezioso di tanti nuovi uomini e
donne". Lo denunciano i vescovi italiani nel messaggio per la Giornata della Vita che sara' celebrato il
prossimo 2 febbraio. "Se lamentiamo l'emorragia di energie positive che vive il nostro Paese con
l'emigrazione forzata di persone, spesso giovani, dotate di preparazione e professionalita' eccellenti,
dobbiamo ancor piu' deplorare - si legge nel testo - il mancato contributo di coloro ai quali e' stato impedito di
nascere". "Ancora oggi - lamentano i vescovi - nascere non e' una prospettiva sicura per chi ha ricevuto, con
il concepimento, il dono della vita". Secondo la Cei, "e' davvero preoccupante considerare come in Italia
l'aspettativa di vita media di un essere umano cali vistosamente se lo consideriamo non alla nascita, ma al
concepimento".
Vincenzo Donvito
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14-11-2013 11:39 Il mio mestiere: lottare contro l'invecchiamento
Il biologo Jean-Marc Lemaitre ha ringiovanito delle cellule
staminali centenarie. Un primo passo verso l'immortalita'? Non e' proprio cosi' semplice... e lo spiega al
quotidiano Liberation nell'ambito di un forum che si e' tenuto a Montpellier dal titolo “Domani, tutti
immortali?”.
Anche l'immortalita' fa parte dell'immaginario di ognuno ed ha animato un buon numero di avventurieri nella
storia, ci sono delle grandi possibilita' che resti solo nella forma virtuale... Cosa che non impedisce ai
ricercatori di lavorare per impedire alcuni aspetti nefasti dell'invecchiamento. E' una delle grandi scommesse
della medicina.
Bisogna “morire” per “vivere”? Questo sarebbe sicuramente un argomento interessante per una tesi di
filosofia. Bisogna accettare la malattia o la sofferenza, bisogna aiutare la gente a morire quando essi sono
depressi piuttosto che curarli? Provocazione di uno romanziere o di un filosofo? Oppure, senza dubbi,
l'opinione di persone in buona salute? L'auditorio di questo dibattito intitolato “Domani, tutti immortali?” non si
e' sbagliato ed ha ben compreso che il messaggio dei ricercatori e' quello sanitario.
Il nostro obiettivo e' prima di tutto quello di combattere le conseguenze
dell'invecchiamento attaccando direttamente o indirettamente alcune patologie come l'osteoporosi, l'artrite, la
sarcopenia, le malattie cardiovascolari ma anche malattie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer.
E' essenziale comprendere come invecchiamo e perche' il nostro invecchiamento ha diverse velocita'. I
nostri geni vi contribuiscono per almeno il 30% e spiegano quindi in un certo senso perche' esistono delle
famiglie di centenari. Ma se la nostra eta' biologica non corrisponde se non raramente alla nostra eta' del
calendario, questo accade per alcuni fattori come il nostro stile di vita, lo stress, l'ambiente o l'alimentazione,
di cui noi dobbiamo comprendere l'impatto sulla fisiologia delle nostre cellule.
Cellule riprogrammate
Lavorare sull'invecchiamento e' anche impegnarsi a comprendere come le nostre cellule e i nostri tessuti si
deteriorano col tempo, e quindi sviluppare alcune strategie per frenarne gli effetti. Le strade delle ricerche
sono molteplici. Vanno da quelle sui geni che controllano la velocita' con cui invecchiamo, fino alla
comprensione dei processi che alternao la rigenerazione dei nostri tessuti.
Da quando la mia équipe ha dimostrato che l'invecchiamento cellulare era reversibile riprogrammando
alcune cellule di centenari in cellule staminali di tipo embrionale, il nostro obiettivo e' quello di produrre
questo tipo di “cellule riprogrammate” per utilizzarle in terapia, come cellule-farmaci. Noi vogliamo anche
correggere alcune patologie di invecchiamento dove e' in gioco un deterioramento o un deficit cellulare.
Queste cellule riprogrammate possono essere differenziate in qualunque tipo di cellula dell'organismo
(cellule del cuore, del fegato, della pelle o anche in neurone) e riparare alcuni tessuti o ricostruire degli
organi.
Impiantare una protesi all'anca per diminuire la sofferenza e ridare mobilita' ad una persona anziana,
trapiantare un cuore o riparare un organo difettoso in virtu' dell'invecchiamento, permettera' probabilmente di
far crescere la longevita' in modo piu' sano. E' questo discutibile?
(pubblicato sul quotidiano Liberation del 13/11/2013)
Redazione
14-11-2013 11:02 Stupefacenti, lettera al Governo: rivedere politiche, dati DPA sono fuorvianti
Sull'indagine conoscitiva riguardo l'esame delle proposte di legge di
modifica al testo unico sulla disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e
riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza.
All'attenzione del Consiglio dei Ministri,
Onorevoli Ministri, l'attuale indagine, in corso di verifica, riguardo la normativa vigente sugli stupefacenti, non
può non tenere in considerazione quanto affermato dal direttore del DPA dott. Giovanni Serpelloni.
Infatti quanto da lui affermato sulla possibilità che malati che usano cannabis per scopi terapeutici non
abbiano la possibilità di coltivare canapa, va altamente tenuto in considerazione al fine di essere
completamente ignorato.
La posizione del Governo Italiano sul tema degli stupefacenti va completamente rivista.
Il problema del sovraffollamento carcerario è dato, sostanzialmente, dall' attuale normativa sugli
stupefacenti. La strenua difesa del direttore Giovanni Serpelloni, per quanto riguarda i principi fondanti
questa normativa, su tutti il principio della disapprovazione sociale, sono la prima causa dell'esplosione della
popolazione carceraria.
I dati divulgati dal direttore del DPA nella sua audizione sono fuorvianti, incuranti dell'evoluzione del
panorama mondiale nella lotta al narco traffico, nella riduzione del danno delle tossicodipendenze e nella
limitazione alla diffusione di stupefacenti. I dati sono falsi e la loro interpretazione è data da un punto di vista
disinteressato al controllo del fenomeno (la diffusione degli stupefacenti) ed alla sua riduzione, ma
interessato solo al controllo della posizione istituzionale acquisita.
I dati, volutamente, tacciono riguardo il disastro riversatosi sul sistema penitenziario a causa di una legge
ottusa, anacronistica e ideologica.
Quando Serpelloni afferma "dobbiamo considerare un parametro molto importante: la disapprovazione
sociale. Quando essa diminuisce, aumenta l'uso di droghe leggere." Serpelloni mente.
Gli esempi più eclatanti di come tale affermazione sia una menzogna vengono proprio dall' Europa.
Il caso del Portogallo è un caso “scolastico”, che
però Serpelloni non conosce, e sarebbe gravissimo vista la sua posizione, o fa finta di non conoscere, e
dimostrerebbe dunque malafede nell’ esporre affermazioni come quella sopra riportata. In entrambi i casi,
questa sua “ignoranza”, rende la sua persona inadeguata al ruolo istituzionale che ricopre.
Da quando è stato depenalizzato il consumo di stupefacenti, nel 2001, il Portogallo ha assistito ad una
diminuzione dell'uso di stupefacenti. Cosa ne è dunque della disapprovazione sociale?
Come è possibile che la persona che dovrebbe essere più informata su questo argomento adduca
argomentazioni false a sostegno di una posizione scientificamente infondata?
La posizione che il dott. Serpelloni tenta di difendere, nel silenzio complice dei media italiani sul totale
fallimento della "war on drugs", è una posizione che presto scomparirà, come il firmatario della attuale “legge
sulla droga” Gianfranco Fini e come presto farà l’“innovatore” Carlo Giovanardi.
Negli Usa sono già diciannove gli stati dove è possibile acquistare cannabis con una semplice prescrizione
medica, due sono gli stati che tra poco più di un mese inaugureranno un nuovo capitolo della storia degli
USA: la fine del proibizionismo sulla cannabis.
Sono già in atto campagne sulla sensibilizzazione per altri referendum che renderanno legali la vendita, la
coltivazione e il consumo della cannabis in altri stati della confederazione nord americana, non solo a scopo
terapeutico; a sostegno di questo cambio di rotta basti pensare al recente sondaggio Gallup, che vede
favorevoli alla legalizzazione della cannabis il 58% degli americani.
Gli Stati Uniti non sono, però, l'unica nazione che guarda con curiosità a soluzioni alternative al fallimento
della proibizione.
L' Uruguay ha dato il via alla produzione di cannabis di stato per eliminare il mercato illegale della cannabis.
In tutto il Sud America c' è fermento per nuove strade che possano finalmente eliminare la violenza legata al
narco traffico, di cui la cannabis è la sostanza illegalmente più trattata, essendo la sostanza illegale più
diffusa al mondo.
Questo dato è sostenuto dal EU Drug Markerts Reports 2013 che evidenzia come la cannabis "non solo è la
sostanza illecita più consumata al mondo, ma anche prodotta su scala mondiale"1. "L' UNDOC ha stimato
che, tra il 2002 e il 2006, le infiorescenze di cannabis erano prodotte in 122 nazioni e la resina in 65"2.
Di fronte al panorama internazionale quale è la posizione del governo Italiano?
Serpelloni afferma: ''Negli ultimi tre anni, il trend europeo dell'uso di droghe leggere e' calato del 25%. Solo
nella fascia di eta' tra i 15 e i 18 anni, e solo per quanto riguarda l'uso di canne, esso e' aumentato''
La riforma del testo unico sugli stupefacenti dovrebbe tenere in considerazione i rapporti ufficiali redatti da
istituzioni internazionali, non i deliri di un folle abbarbicato sulla sua torre d’avorio. Per esempio, sempre nel
EU Drug Markerts Reports 2013, redatto dall’EMCDDA in collaborazione con EUROPOL, si riporta come,
riguardo al consumo di cannabis “relativi alti livelli ad inizio del nuovo secolo hanno dato spazio a periodi di
stabilizzazione o declino in molti paesi Europei. Questo cammino non è evidente per tutti i paesi e in alcuni,
come la Bulgaria, l’Estonia e l’Italia, studi nazionali mostrano un deciso incremento nell’ ultimo anno
prevalentemente tra la popolazione più giovane”3.
Dunque, l’uso di “canne” è sì aumentato nelle fasce tra i 15 e i 18 anni, ma solo in Bulgaria Estonia e, guarda
caso, l’Italia, mentre è diminuito o si è stabilizzato in qualsiasi altra nazione dell’UE.
Questo a dimostrazione di come l’attuale politica sugli stupefacenti italiana, non solo è inefficace nel
diminuire i consumi tra la popolazione, ma espone al rischio di assunzione, in maniera maggiore, le fasce dei
più giovani, quelle che andrebbero più tutelate.
Sempre dall’ intervento di Serpelloni: 'Noi non riteniamo che la coltivazione domestica di marijuana possa
essere affidata al malato, poiche' ci sono alcuni punti che restano oscuri nella loro definizione: ad esempio,
come si accerta la percentuale del 5 o del 55%? E ancora: che uso ne fara' il malato? L'auto-uso non fa
parte di alcun codice medico''
Se l’auto uso non fa parte di alcun codice medico, cosa si può dire della ricerca scientifica legata all’ utilizzo
di cannabis? L’ attuale normativa impedisce la ricerca e la divulgazione di informazioni a riguardo. Perchè la
coltivazione per uso personale non può essere tutelata, al fine di garantire al malato la fornitura a costo zero
di un medicinale fondamentale per alcune patologie e sviluppare ricerche mediche in questo campo? Anche
L’ EUROPOL e l’EMCDDA riconoscono tra le motivazioni della coltivazione “domestica” la “necessità di
fornitura personale o sociale al fine di garantire la qualità e l’integrità del prodotto ed evitare l’esposizione all’
elemento criminale del mercato”4
Con quale credibilità Serpelloni vuole impedire un facile accesso ad un medicinale al momento difficilmente
accessibile, per costi, burocrazia e difficoltà nel reperimento (che può avvenire solo per importazione, a
fronte di autorizzazione ministeriale, a costi fuori mercato)?
Gentili Ministri, la revisione della normativa sugli stupefacenti potrà diventare davvero efficace solo nel
momento in cui si prenderanno seriamente in considerazione l’evoluzione del fenomeno a livello globale e le
sue implicazioni sociali e si eviterà di dare fiato alle trombe che hanno causato l’attuale sfacelo sociale.
Gli attuali risultati della normativa vigente sugli stupefacenti sono: l’esplosione della popolazione carceraria,
l’aumento della diffusione di stupefacenti tra i minori, l’impossibilità di utilizzo della cannabis come farmaco.
Se questo non è il momento per porre fine alla criminalizzazione dei consumatori di cannabis, la creazione di
un industria farmaceutica, la riduzione della diffusione degli stupefacenti tra i giovani e concedere la
possibilità della coltivazione per uso personale, quanti danni ancora dovremo sopportare perché si giunga ad
una nuova politica che prenda in considerazione l’uso di stupefacenti, un problema sanitario, anziché
penale?
-----1 EU Drug Markerts Reports 2013, Chapter 4, Cannabis, Global Overview, pag 54
2 EU Drug Markerts Reports 2013, Chapter 4, Cannabis, Global Overview, pag 54
3 EU Drug Markerts Reports 2013, Chapter 4, Cannabis, Consumer markets for cannabis in Europe, pag 59
4 EU Drug Markerts Reports 2013, Chapter 4, Cannabis, Growers Motivations, pag 59
* Dr. Giorgio Gatti, consulente in sviluppo economico ed economia della sicurezza pubblica
------------------------------------------LETTERE
13-11-2013 00:00 Assistenza disabili
Salve,
mi potreste dare un consiglio su come risolvere alcune problematiche, che mi trovo ad affrontare sia con l’Asl
sia con il Comune di Napoli, sull’assistenza ai disabili? Vi spiego in breve, ho una sorella disabile mentale
con un’invalidità totale al 100%, ricoverata dal 2007 in una “Residenza sanitaria assistenziale” accreditata
con SSN Campania, nella quale sta seguendo un progetto educativo, che ha portato a dei risultati. Ad oggi,
tale struttura non risulta essere più accreditata, però, nonostante tutto, sta continuando il suo progetto
educativo. Vorrei sapere se l’Asl può spostare mia sorella dalla suddetta struttura, interrompendo tale
progetto, senza il consenso dei familiari ed in particolare della madre, che ne è tutrice legale. Vorrei sapere
anche se, nel caso in cui mia sorella restasse ricoverata nella suddetta struttura che al momento non risulta
accreditata, il costo della retta giornaliera di assistenza non sarebbe più corrisposta dal Asl e dal Comune
ma sarebbe totalmente a carico dei familiari.
Resto in attesa di una Vostra risposta
Distinti saluti
Fulvio, da Napoli (NA)
Risposta:
non essendo piu' accreditata, se riterrete di far restare li' sua sorella la retta sara' interamente a vostro
carico. Con questa premessa e in questi limiti, la Asl non puo' "imporre" il trasferimento nel senso che non
puo' obbligare sua sorella al trasferimento ma ovviamente smettera' di pagare la quota sanitaria.
------------------------------------------NOTIZIE
14-11-2013 18:55 ITALIA/Lo spinello e' una droga pesante. Carlo Giovanardi
"L'ultimo tragico episodio di cronaca dovrebbe indurre ad un dignitoso silenzio tutti coloro che continuano a
straparlare della differenza tra il consumo di droghe cosiddette pesanti e leggere". Lo ha detto il senatore
Carlo Giovanardi riferendosi al tragico incidente sulla Palermo-Sciacca. L'uomo alla guida della Ford che si
e' schiantata causando la morte della madre, della moglie, del figlio e dei due anziani che viaggiavano in
direzione opposta, e' risultato positivo all'alcol test e all'esame per rilevare tracce di cannabinoidi. "E' ora di
finirla con messaggi ambigui e distorti che imbrogliano i giovani confondendoli su una verita' ormai
scientificamente accertata - conclude Giovanardi - qualsiasi tipo di droga rovina la vita di chi ne fa uso e
mette a rischio anche la vita di chi non ne fa uso".
14-11-2013 18:44 SPAGNA/Si consumano meno droghe
Il delegato del Governo al Plan Nacional de Drogas, Francisco de Asis Babin, ha fatto sapere oggi che il
consumo di droghe in Spagna e' calato negli ultimi sette anni di crisi, con la sola eccezione dei sedativi, il cui
consumo e' cresciuto di tre punti grazie ad un aumento delle prescrizioni mediche. E questo nonostante che
la richiesta di assistenza in merito sia aumentata, perche' i tossicodipendenti avrebbero minori disponibilita'
economiche.
In questo contesto, comunque, rimane sempre una preoccupazione il comportamento a rischio dei giovani,
soprattutto per l'alcool durante il fine settimana, mentre, sempre fra i giovani, il consumo di cannabis e' in
calo.
14-11-2013 18:14 FRANCIA/Percezione e opinione dei francesi sulle droghe
Per la quarta volta in 15 anni l'indagine EROPP
analizza le opinioni dei francesi sulle droghe e le politiche pubbliche in merito. Dal 1999 l'Observatoire
français des drogues et des toxicomanies (OFDT) domanda ai francesi cosa ne pensano:
- dei principali prodotti illegali e della loro pericolosita',
- di chi fa uso di queste droghe;
- quali dovrebbero essere le politiche pubbliche in merito.
L'indagine e' stata condotta a dicembre del 2012 ascoltando 2.500 persone 15/75enni.
La percezione della pericolosita' dei prodotti illegali e' sempre maggiore rispetto a quella sui prodotti legali,
mentre cambiano poco le valutazioni sui consumatori e le motivazioni che li inducono ad essere tali.
Sulle politiche pubbliche:
- plebiscito per il divieto di vendita di alcool e tabacco ai minorenni,
- cala il consenso per i divieti sulla cannabis,
- aumentano i consensi sulle politiche di riduzione del danno.
Le opinioni sono molto legate alla prossimita' degli intervistati alle sostanze e ad alcune variabili
sociodemografiche. Inoltre, le persone che hanno gia' consumato una sostanza illegale, i piu' giovani e quelli
che hanno un livello di studi piu' elevato, si dichiarano meno preoccupati sul fenomeno droga e piu'
disponibili ad eventuali evoluzioni.
Percezione della pericolosita' delle sostanze
I prodotti illegali sono considerati i piu' pericolosi. Il 90% cosi' si esprime per l'eroina, mentre l'85% lo fa per
la cocaina. Per la cannabis, il 45% ritiene pericoloso sperimentarla, il 15% per un consumo occasionale e il
30% per un consumo quotidiano.
Il 68% ritiene che consumare cannabis indurra' a consumi di sostanze piu' pericolose. Per il 38% e' difficile
smettere di consumare cannabis, percentuale che diventa 37 se si parla di tabacco e 25 per l'alcool. Per la
cannabis, la percezione di pericolosita' e' cresciuta molto: nel 2002, per il 21% era considerata come la
sostanza che dava maggiore dipendenza, percentuale che nel 2008 e' diventata del 30%. Stessi
cambiamenti anche per l'alcool e tabacco: nel 2002 erano le piu' pericolose per l'11%, mentre nel 2008 lo
erano per il 41%. Nello stesso tempo, per il 74% l'alcool consumato quotidianamente non e' pericoloso, cosi'
come per il 47% relativamente al tabacco.
Opinione sui consumatori
Il 91% ritiene che i consumatori di alcool sono un pericolo per chi sta loro intorno, pericolo che e' tale per l'87
e l'83 rispettivamente a eroina e cocaina. Per la cannabis, cosi' la pensa il 66%.
Riguardo a chi valuta i consumi rispetto alla cura di una qualche malattia, le percentuali di chi lo pensa sono:
11 per la cannabis, 16 per la cocaina, 19 per l'eroina e 24 per i bevitori forti di alcool. Sui problemi familiari
che inducono al consumo, lo pensa: il 49% per i bevitori forti di alcool, 34% per l'eroina, 32% per la cocaina
e 27% per la cannabis.
Opinioni sulle politiche pubbliche
Dal 90 al 93% approva i divieti per la vendita di alcool e tabacco ai minorenni. Sull'ipotesi di divieto totale di
vendita di tabacchi, se nel 2008 era favorevole il 32%, oggi lo e' il 41%.
Per la cannabis, il 78% e' contrario alla vendita libera (85% nel 2008). Ma a certe condizioni, per il 60%
sarebbe vendibile (il 31% nel 2008), con la totale esclusione per minorenni o alla guida di un mezzo.
Rispetto alle sanzioni per il consumo di cannabis, l'86% e' d'accordo con il richiamo alla legge e l'87% con
l'obbligo di cure. Il 68% ritiene che sia appagante il corso di recupero. L'ammenda attuale di 3.750 euro
divide al 50%, mentre una pena detentiva vede favorevole il 36%.
L'83% e' favorevole alle politiche di riduzione del danno, essenzialmente basate sull'informazione. Sulle
narcosale per i consumatori di eroina e' favorevole il 58%.
14-11-2013 16:46 ITALIA/Droghe alla guida. Test delle urine poco utile, occorre analisi del sangue. Asl
Bergamo
Per capire se un automobilista ha assunto droga, l'esame delle urine non è preciso: servirebbe quello del
sangue, che però non si può svolgere senza l'autorizzazione del diretto interessato. «E un avvocato un
minimo informato può facilmente fare scagionare il proprio cliente», conclude il dottor Marco Riglietta,
direttore del Servizio tossicodipendenze dell'Asl di Bergamo. La presenza di tracce di droga nelle urine,
infatti, non prova un utilizzo tanto recente da averne alterato le percezioni al momento di mettersi al volante:
«La droga può essere stata assunta anche 24,48, 72 o addirittura 96 ore prima dell'esame, perché i tempi di
smaltimento attraverso i reni è piuttosto lento». Il thc, principio attivo della cannabis, può essere presente
nelle urine per una settimana visto che si tratta di una molecola che si accumula nel grasso e da questo poi
viene rilasciata molto lentamente.
La cocaina e l'eroina vengono invece ritrovate fino a 2-5 giorni, le amfetamine e l'ecstasy per 3-4, la
ketamina per 3-5 e le benzodiazepine per 7. Tempi che sono più lunghi per il consumatore abituale (e per
l'uso di sostanze più pure) e più brevi per quello occasionale. Nel sangue la droga resta per molto meno: 12
ore cannabis ed eroina, 24 cocaina ed ecstasy, fino a 48 la ketamina. «La presenza della droga in questo
caso è sicuro indice di un utilizzo in tempi molto recenti - aggiunge Riglietta -. Ma visto che si tratta di un
esame invasivo necessita dell'autorizzazione dell'interessato. La cosa migliore è in questi casi è la
valutazione clinica da parte di un medico competente che coglie la presenza di una serie di condizioni che
rilevano l'utilizzo recente di una sostanza».
14-11-2013 14:43 ITALIA/Staminali. Un italiano su due non sa cosa siano. Ispo per Assiobiotec
Cellule staminali sconosciute agli italiani. Uno su due non ne sa in pratica nulla, ha poche e confuse
informazioni sull'argomento. Per quanto riguarda per esempio la possibilita' di conservare il sangue del
cordone ombelicale, il 48% degli italiani non sa esattamente di cosa si tratti. Non solo. L'82% confonde
cellule embrionali e cordonali. E' la fotografia scattata da un sondaggio sulle cellule cordonali ed embrionali,
realizzato su 600 persone tra i 24 e i 44 anni, da Ispo ricerche per Assobiotec e presentato oggi a Roma.
L'indagine, ha spiegato il coordinatore Renato Mannheimer, "ci offre un quadro che in realta' immaginavamo.
Credo, pero', che si tratti di una disinformazione grave, non perche' tutti siamo tenuti a sapere tutto, in ambiti
tra l'altro molto complessi come questo. Ma questo argomento e' al centro di un dibattito bioetico molto
acceso, presente sulle prime pagine dei giornali. Promuovere un'informazione chiara e una cultura scientifica
su staminali e biotecnologie e' fondamentale".
Gli italiani tra i 20 e i 44 anni, aggiunge Mannheimer - non conoscono la distinzione tra cellule staminali
neonatali ed embrionali. Le informazioni possedute, quindi, non permettono loro di distinguere con chiarezza
tra le diverse fonti di cellule staminali, lasciando intendere che anche i risvolti di tipo bioetico, spesso
protagonisti del dibattito pubblico, difficilmente possono essere correttamente compresi". E il dubbio che il
dibattito si muova spesso su elementi poco chiari ai piu' e' rafforzata da un altro dato. Tra chi si considera
informato - il 24% del campione - la reale conoscenza, rilevata dalle domande del questionario, e'
appannaggio solo dell'11% degli intervistati, "e io avrei dubbi anche su quell'11%", conclude Mannheimer,
convinto che ci sia una urgente necessita' di migliorare la cultura scientifica nel nostro Paese.
14-11-2013 09:49 ITALIA/Creare un ponte tra politica e scienza. Elena Cattaneo
Elena Cattaneo vuole aprire ''un laboratorio'' in Senato.
Lo ha detto la senatrice a vita questa sera all'Ambrosianeum di Milano nel corso di una sua lectio
magistralis, precisando che ''naturalmente non sarà un laboratorio di cellule, ma di persone che possano
studiare il modo di creare un ponte fra la politica e la scienza''. ''La politica disprezza la scienza – ha
continuato la ricercatrice che dirige il Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali dell' Università di Milano
– Anzi, non sa nemmeno cosa sia. Tanto che noi scienziati non veniamo mai consultati in modo costruttivo.
Ecco: sarebbe bello poter creare questo ponte, per proporre quesiti, accendere un faro'' sull'attenzione di
tutti i colleghi del Senato, al fine di poter proporre norme che siano utili ai cittadini. E ha anche trovato un
locale, la senatrice a vita, dove creare il 'laboratorio', coinvolgendo l'impegno di due giovani, uno esperto in
storia della medicina, che conosca il passato per costruire il futuro, l'altro con competenze legislative. A
margine della sua lezione, sul tema 'Cellule staminali per le malattie neurologiche: tra faticose conquiste e
facili promesse', ha risposto alle domande dei giornalisti sul 'metodo stamina', ribadendo che i trattamenti
basati su metodi irrazionali, non verificati e non documentati scientificamente, non dovrebbero mai
raggiungere i pazienti''. Prevenire che accada, per Cattaneo, e' una specifica responsabilità delle autorità
competenti in materia di salute e di ogni governo. ''In questo caso oltretutto – ha proseguito - essendo
coinvolto l'ospedale di Brescia sembra che ci sia l'avallo di un ospedale pubblico. Che non ci può essere,
perché il Servizio sanitario nazionale può e deve somministrare, come è sancito dalla costituzione, cure con
presupposti di efficacia e razionalità. Ma qui non c'è nulla di tutto questo''. Elena Cattaneo ha chiesto di
avviare un'indagine conoscitiva alla Commissione Sanità del Senato, per verificare tutte le premesse che
hanno consentito a questa situazione di verificarsi. ''Ovviamente – ha detto - non sono un magistrato, ma se
la Commissione Sanità accetterà di perseguire questa strada, che è volta a rispondere ai cittadini
relativamente a questo caso, potrebbe essere utile anche per capire quali siano stati i ruoli e le
responsabilità, anche della politica, e prevenire situazioni simili in futuro''.
13-11-2013 15:21 USA/Figli cocainomani sviluppano resistenza a dipendenza
I figli dei cocainomani hanno un basso rischio di essere attratti dalla stessa droga e di sviluppare
dipendenza. Lo ha scoperto un nuovo studio condotto dalla University of Pennsylvania che ha dimostrato
che i figli maschi dei padri dipendenti dalla cocaina tendono ad essere meno sensibili agli effetti della
cocaina e a sviluppare una sorta di protezione genetica dall'addiction. Dati che suggeriscono che la cocaina
provoca cambiamenti epigenetici nello sperma, cioe' alterazioni del Dna che non comportano la modifica
della sequenza in cui le informazioni riprogrammate si trasmettono alla generazione di uomini successiva.
Dall'analisi della fisiologia dei neuroni dei figli maschi di cocainomani prima e dopo l'assunzione della
cocaina, sono emerse una minore sensibilita' e ridotte probabilita' di adottare comportamenti di dipendenza.
L'uso ripetuto di cocaina non ha prodotto nei figli il rimodellamento dei recettori Ampa che si ritiene svolgano
un ruolo critico nello sviluppo del desiderio e della dipendenza da cocaina. L'indagine e' stata presentata a
Neuroscience 2013, meeting annuale della Society for Neuroscience.
12-11-2013 14:04 SVIZZERA/Sigaretta elettronica vietata sui mezzi pubblici
Niente sigarette elettroniche su treni, bus e tram svizzeri dal prossimo 15 dicembre, con l'introduzione del
nuovo piano orario. Chi verrà "beccato" ad accendersi una e-cigarette sui mezzi pubblici riceverà una multa
di 25 franchi. Lo ha riferito il portavoce dell'Unione dei trasporti pubblici Roger Baumann (Utp). Le Ffs
accolgono con favore questa chiara disposizione. "Negli aerei di Swiss le sigarette elettroniche sono vietate
da sempre" ha ricordato la portavoce Myriam Ziesack.
11-11-2013 08:41 ITALIA/Sigaretta elettronica. Si puo' nei luoghi pubblici
Grazie ad un emendamento al decreto istruzione dell'on.Giancarlo Galan, la sigaretta elettronica potra'
essere utilizzata in tutti i luoghi pubblici tranne che nelle scuole. Cade quindi il divieto per ristoranti, cinema e
bus. Le norme adottate fino ad oggi erano piu' restrittuve di quelle usate per il tabacco.
10-11-2013 19:46 USA/Geni 'vicini di casa' aiutano a studiare malattie del cervello
Vicini di casa a sorpresa: alcuni geni che sulla mappa del Dna sembrano abitare in 'quartieri' molto lontani, si
ritrovano in realtà 'vicini di casa' a causa del ripiegamento che il Dna assume dentro il nucleo della cellula.
Tra di loro è presente una fitta rete di interazioni fisiche finora sconosciuta che sembra regolare l'accensione
e lo spegnimento dei geni stessi: ascoltare e interpretare le loro 'chiacchiere di condominio' potrebbe dunque
rivelarsi molto utile per capire i meccanismi alla base dello sviluppo di organi come il cervello e le malattie
che lo colpiscono. La scoperta, pubblicata su Nature, è frutto di una ricerca condotta presso il Joint Genome
Institute del Lawrence National Laboratory a Berkeley, a cui hanno collaborato anche i genetisti
dell'università di Milano-Bicocca. La ragnatela di connessioni fisiche interne al Dna assomiglia alla rete del
traffico aereo mondiale, dove i super trafficati aeroporti-hub (come Parigi, Londra e New York) regolano il
funzionamento dell'intero sistema. Nel nucleo della cellula alcuni geni 'hub' si connettono fisicamente a
decine e centinaia di altri geni che appaiono essere, almeno in parte, coregolati. Il sistema è stato scoperto
con una tecnica che consente di isolare le sequenze di Dna distanti sulla mappa lineare del genoma che si
ritrovano però a stretto contatto nel nucleo. La tecnica è stata usata per analizzare cellule staminali
embrionali e cellule staminali neurali. I risultati dimostrano che i due tipi cellulari differiscono profondamente
riguardo a queste interazioni e, in particolare, che i geni che mostrano queste interazioni sono più attivi degli
altri. I ricercatori dell'università Bicocca hanno dato il loro contributo ottenendo e analizzando cellule
staminali neurali di cervello di topo. ''La lista dei geni che mostrano interazioni - spiega la genetista Silvia
Nicolis - include molti geni coinvolti nello sviluppo normale del cervello o in malattie ereditarie del cervello
nell'uomo''.
10-11-2013 18:48 VATICANO/Yamanaka, premio Nobel sulle staminali embrionali, nominato alla Pontificia
Accademia delle Scienze
Papa Francesco ha nominato oggi due nuovi membri ordinari
della Pontificia Accademia delle Scienze, il giapponese Shinya Yamanaka, premio Nobel per la Medicina nel
2012 e docente di biologia cellulare all'Università di Kyoto, e l'argentino Juan Martin Maldacena, docente di
fisica teorica a Princeton. Come nuovo membro ordinario della Pontificia Accademia delle Scienze sociali,
invece, il Pontefice ha nominato Stefano Zamagni, docente di economia all'Università di Bologna.
Yamanaka, 51 anni, è stato insignito del Nobel per le sue ricerche sulle cellule staminali embrionali e sui
modi di generare cellule ad esse simili tramite la riprogrammazione di cellule somatiche. Maldacena, 45 anni,
ha invece incentrato i suoi studi sulla gravità quantistica e la teoria delle stringhe, esaminando in particolare
gli aspetti quantistici dei buchi neri. Zamagni, 70 anni, economista cattolico, già consultore del Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace, ha tra l'altro collaborato alla stesura dell'enciclica "Caritas in veritate"
di Benedetto XVI.
09-11-2013 19:03 AFGHANISTAN/Tossicodipendenti. Piu' di un milione di persone, il 2,7% della popolazione
adulta
L'Afghanistan ha piu' di un milione di
tossicodipendenti, cosi' come fa sapere un rapporto diffuso oggi dal ministero afghano incaricato della lotta
alla droga.
“L'Afghanistan conta piu' di un milione di tossicodipendenti, che rappresenta il 2,7% della popolazione
adulta, lo stesso livello di Paesi come come Russia e Iran, e il numero di consumatori di oppio e di eroina, e'
aumentato rispettivamente del 53e del 140% tra il 2005 e il 2009”.
I tossicodipendenti spendono in media 300 milioni di dollari ogni anno in Afghanistan.
Secondo il rapporto, la coltivazione, il traffico e il consumo di droga rappresentano un grosso problema per
l'Afghanistan, in virtu' dei relativi impatti sociali, economici e politici negativi.
Il numero dei centri di disintossicazione e' aumentato del 58% tra il 2009 e il 2012, ma i centri riescono a
farsi carico solo del 5,9% dei tossicodipendenti.
L'Afghanistan produce quasi il 90% di oppio che circola nel mondo, la materia prima utilizzata per la
produzione di eroina.
09-11-2013 11:23 USA/Smartphone. Lo usa il 38% dei bimbi sotto i due anni
Il 38% dei bimbi americani ha utilizzato uno smartphone o
un tablet prima di saper pronunciare frasi complete. Cosi' uno studio della Common Sense Media, intitolato
Zero to Eight - Children’s Media Use in America 2013. Cioè, dagli zero agli otto (anni), come i bambini
americani usano i media.
Lo studio ha rilevato che il 38% dei bambini al di sotto dei 2 anni ha utilizzato un dispositivo mobile per
giocare, guardare video o svolgere altre finalità relative ai media (nel 2011, erano solo il 10%). La
percentuale di bambini che ha usato un dispositivo smartphone, un tablet o un oggetto simile sale al 72% al
compimento dell’ottavo anno di età, l’ultimo analizzato dalla ricerca. Un altro dato significato è che la
fruizione degli altri media nel mondo dei bambini resta ferma. La percentuale dei bambini americani sotto i 2
anni che guarda la televisione è rimasta stabile negli ultimi due anni al 66%. L'uso del computer è cresciuto
dal 4% al 10%, mentre la visione di un dvd è scesa dal 52% nel 2011 al 46% nel 2013. Segno probabile che i
genitori preferiscono intrattenere i bambini attraverso piattaforme video come YouTube. Non è aumentato
solo il numero dei bambini che usa smartphone e tablet, ma anche il tempo utilizzato, che è addirittura
triplicato: nel 2013, i bambini dagli 0 agli 8 anni hanno speso una media di 15 minuti al giorno con i dispositivi
mobili.
«Questo è il vero segno che la generazione digitale è arrivata», ha spiegato al sito Mashable Jim Steyer,
fondatore dell’associazione Common Sense Media. «Stiamo assistendo ad un cambiamento fondamentale
nel modo in cui i bambini consumano i media». Ovviamente un maggiore accesso dei bambini ai dispositivi
mobili ha i suoi pro e i suoi contro. «Quelli che possono essere ottimi strumenti educativi, se usati in eccesso
o come babysitter virtuali, possono causare danni allo sviluppo». Per l’associazione americana dei pediatri,
«i genitori dovrebbero tenere lontani sia dal video sia dai dispositivi mobili tutti i bambini sotto i 2 anni”.
Secondo Steyer, «l a tecnologia usata saggiamente è un elemento essenziale per l'educazione. Per questo
dobbiamo trovare tutti insieme il modo e i tempi più corretti per introdurre i nostri bambini ai nuovi media".
Fondamentale in questo senso è anche il ruolo delle aziende che creano strumenti e contenuti. «Devono
sforzarsi di non dimenticare mai gli aspetti etici che devono sottendere la creazione della tecnologia usata
anche dai più piccoli. Insomma, dobbiamo tutti imparare a usare al meglio il buon senso».????
09-11-2013 11:17 /Il latte di crescita non aggiunge valori ad una dieta equilibrata dei bimbi. Efsa
L’uso dei cosiddetti “latti di crescita”, afferma l’EFSA, non
apporta alcun valore aggiunto rispetto a una dieta bilanciata nel soddisfare il fabbisogno nutrizionale dei
bambini nella prima infanzia nell’Unione europea. Gli esperti scientifici dell’EFSA non sono riusciti a
individuare “alcun ruolo unico” degli alimenti per la prima infanzia (comunemente denominati “latti di
crescita”) nella dieta dei bambini di età compresa tra uno e tre anni, concludendo che essi non sono più
efficaci degli altri alimenti che costituiscono la dieta normale di tali bambini nell’apportare sostanze nutritive. I
risultati sono contenuti nel parere scientifico dell’EFSA relativo al fabbisogno e ai livelli di assunzione
attraverso la dieta di sostanze nutritive di lattanti e bambini nella prima infanzia nell’Unione europea,
richiesto dalla Commissione europea.
Negli ultimi anni è stato immesso in commercio negli Stati membri un numero crescente di bevande a base
di latte e prodotti analoghi destinati ai bambini nella prima infanzia ed etichettati come “latte di crescita”,
“latte per la prima infanzia” o con terminologia simile. Gli scienziati e le parti interessate hanno opinioni
divergenti riguardo alla necessità di ricorrere a tali prodotti per soddisfare il fabbisogno nutrizionale dei
bambini nella prima infanzia. A differenza degli alimenti per lattanti e degli alimenti di proseguimento, gli
alimenti per i bambini nella prima infanzia non sono soggetti a specifiche norme europee, e la Commissione
sta valutando se raccomandare disposizioni particolari per questi prodotti nella prossima legislazione.
Al gruppo di esperti scientifici sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie (NDA) dell’EFSA è stato
anche chiesto di fornire consulenza sull’evoluzione delle esigenze alimentari nel corso dei primi tre anni di
vita e di stabilire i livelli di sostanze nutritive a suo giudizio adeguati per la maggior parte dei lattanti e
bambini nella prima infanzia sani e di peso normale. Per i lattanti fino ai sei mesi di età, gli esperti hanno
basato i calcoli per la maggioranza delle sostanze nutritive sul contenuto nutrizionale del latte materno di
donne sane e ben nutrite che non fanno uso di integratori alimentari. Per i lattanti di età compresa tra sei e
12 mesi e i bambini da uno a tre anni di età, hanno utilizzato i valori di riferimento fissati dal gruppo di esperti
scientifici NDA negli ultimi anni, ad esempio quelli per energia, proteine, grassi e carboidrati, e hanno
riesaminato i valori di riferimento fissati dal comitato scientifico dell’alimentazione umana nel 1993, alla luce
delle raccomandazioni più recenti espresse da altri organismi scientifici o autorevoli. Il gruppo di esperti
scientifici ha poi confrontato il fabbisogno medio o i livelli di assunzione adeguati con l’apporto abituale di
sostanze nutritive dei lattanti e dei bambini nella prima infanzia a livello europeo.
Il gruppo di esperti scientifici ha riscontrato che i lattanti e i bambini nella prima infanzia hanno un elevato
apporto di energia, proteine, sale e potassio, ma un basso apporto di fibre alimentari. L’apporto di proteine,
sale, potassio e fibre alimentari non è a livelli tali da destare preoccupazione, ma l’apporto generalmente
elevato di energia può contribuire a un indesiderato aumento del peso corporeo. Ha concluso, inoltre, che i
livelli di assunzione di una serie di micronutrienti, tra cui calcio, magnesio e vitamina C, erano
verosimilmente sufficienti a soddisfare i requisiti nutrizionali. Tuttavia, il consumo di acidi grassi omega-3,
ferro, vitamina D e iodio (in alcuni Paesi europei) è basso fra i lattanti e i bambini nella prima infanzia.
Il gruppo di esperti scientifici sottolinea la necessità di prestare particolare attenzione ad assicurare un
apporto adeguato di acidi grassi omega-3, ferro, vitamina D e iodio ai lattanti e ai bambini nella prima
infanzia che manifestano o sono a rischio di manifestare livelli inadeguati di queste sostanze nutritive. Gli
alimenti arricchiti, inclusi gli alimenti per i bambini nella prima infanzia, rappresentano un modo per
incrementare tali apporti; esistono, tuttavia, alternative efficienti, quali il latte vaccino arricchito, i cereali e gli
alimenti a base di cereali arricchiti, gli integratori o la precoce introduzione di carne e pesce
nell’alimentazione integrativa e il consumo regolare e continuato di tali alimenti.
A questo parere l’EFSA farà seguire un secondo parere, la cui pubblicazione è prevista nel 2014, che fornirà
consulenza alla Commissione sulla composizione essenziale degli alimenti per bambini.
(comunicato Efsa)
08-11-2013 18:26 USA/Staminali. Scoperte sostanze per trasformarle in muscolo
Un nuovo studio dell'Harvard Stem Cell Institute ha scoperto che le stesse sostanze chimiche che stimolano
lo sviluppo muscolare nei pesci zebra (Danio rerio) possono essere utilizzate per differenziare le cellule
staminali umane in cellule muscolari in laboratorio. Un risultato che rende la terapia delle cellule muscolari
una possibilita' clinica molto piu' realistica. Lo studio, pubblicato sulla rivista 'Cell', ha testato 2.400 sostanze
chimiche diverse in colture di cellule embrionali di pesce zebra.
I test hanno permesso di identificare sei sostanze risultate molto efficaci nella promozione della formazione
dei muscoli successivamente valutate sui topi. Una in particolare, la forskolina, e' riuscita ad aumentare il
numero di cellule staminali muscolari ottenibili in laboratorio. Le cellule coltivate si sono integrate con
successo nel muscolo quando sono state trapiantate nei modelli murini. La forskolina, inoltre, in
combinazione con altre due sostanze e' riuscita a convertire le cellule staminali pluripotenti indotte umane in
muscolo scheletrico, cellule che, quando trapiantate nei topi, hanno contribuito alla riparazione del muscolo,
offrendo la speranza di future terapie di staminali muscolari per gli esseri umani.
08-11-2013 15:15 /Diciottenni. 60,3% ha avuto rapporti sessuali, il 48,3% senza protezioni
Sei diciottenni su dieci hanno già avuto rapporti sessuali, ma la maggioranza non usa nessun metodo per
evitare gravidanze o malattie e generalmente c'è poca informazione su queste tematiche. Lo ha scoperto
un'indagine dei ricercatori dell'Accademia della Fertilitá, nata dalla collaborazione tra universitá Sapienza di
Roma e ministero della Salute, presentati oggi a Roma.
L'indagine, su circa diecimila ragazzi dell'ultimo anno di scuola superiore tra 18 e 22 anni, è stata condotta in
otto regioni, e ha indagato sia sulla salute che sui comportamenti. Il 60,3% del campione ha dichiarato di
aver avuto rapporti, un numero in salita del 3% rispetto a uno studio simile nel 2010, con la prima volta in
media a 16 anni e mezzo. Il 48,3% non si protegge in nessun modo, e il 59% non usa o non fa usare alla
partner nulla per evitare una gravidanza. Dal punto di vista dei comportamenti a rischio è risultato elevato il
fumo (38% di fumatori abituali), il consumo di alcol (l'80% lo usa, il 30% ne abusa), e le droghe, che ha
provato più di metà del campione almeno una volta e che il 30% usa frequentemente. Dal punto di vista
fisico i ragazzi italiani sono abbastanza in forma, con un 80% di normopeso, il 17% di sovrappeso e solo il
2% obeso. ''La maggior parte dei ragazzi pensa di essere informato ma non lo è - spiega Andrea Lenzi,
direttore della sezione di fisiopatologia medica e endocrinologia della Sapienza - I disordini dell'apparato
sessuale non sono vissuto come problemi, preoccupa più la contraccezione mentre poco delle malattie''.
08-11-2013 12:36 USA/Scoperto meccanismo che consente a staminali di creare tumori
Uno studio pubblicato sulla rivista 'Cell Stem Cell' ha permesso di
identificare un meccanismo che consente alle cellule staminali di creare tumori. Gli effetti epigenetici sulla
segnalazione cellulare, ha scoperto la ricerca, inducono le staminali sane a creare fibromi ossificanti benigni
ma potenzialmente dannosi nella mascella. Si tratta di tumori che possono crescere in modo aggressivo e
causare un progressivo allargamento della mandibola. La scoperta e' di un team di ricercatori della Ostrow
School of Dentistry.
"L'unica opzione di trattamento per questi fibromi e' la chirurgia che porta alla grave perdita dei tessuti vitali e
a impegnative ricostruzioni post-operatorie", ha spiegato Songtao Shi, leader dell'indagine. "La qualita' della
vita e' generalmente ampiamente compromessa, e' quindi molto importante comprendere quali meccanismi
di base permettano alle staminali di contribuire alla patofisiologia dei tumori benigni oro-facciali per
sviluppare un trattamento specifico", ha aggiunto. Lo studio ha scoperto una via di segnalazione cellulare
che trasforma le staminali mesenchimali sane nella mascella in cellule staminali mesenchimali del fibroma
ossificante, diminuendo la loro capacita' di rendere il tessuto osseo sano e aumentando notevolmente i tassi
di moltiplicazione. Le staminali tumorali mostrano maggiore attivita' di segnalazione con la TGF-beta,
proteina di segnalazione gia' associata ad altre malformazioni cranio-facciali. L'upregulation epigenetica l'accensione di geni esistenti ma inattivi - delle cellule della TGF-beta sembra aumentare la formazione di
fibromi. Al contrario, la soppressione riduce il tasso di proliferazione del tumore. La conoscenza del processo
potrebbe permettere di agire precocemente in presenza di fibromi, diminuendo al necessita' di ricorrere alla
chirurgia.
08-11-2013 10:28 ITALIA/Staminali. Cattaneo: task force al Senato sulla ricerca scientifica
La scienziata Elena Cattaneo intervistata da L'Espresso racconta perché Napolitano l'ha voluta senatrice a
vita. "Il presidente mi ha detto di volermi dare l'opportunità di continuare le mie battaglie da dentro il Senato".
E annuncia: "Ho delle risorse con le quali voglio formare una piccola task force che metta insieme
informazioni su argomenti scientifici: dalle sperimentazioni animali alle cellule staminali agli Omg e non solo.
Per creare una cinghia di trasmissione tra noi e la politica". Poi sottolinea: "Se ci fosse stato qualcuno a
rappresentare la scienza forse non ci sarebbe stato l'obbrobrio Stamina". Del ministro Lorenzin che ha
fermato la sperimentazione dice: "E' stata molto brava. Mi ha detto che vuole promuovere una nuova cultura
scientifica". Sulla scarsità dei fondi per la ricerca commenta: "E' ovvio che gli investimenti nella ricerca
creano valore per il Paese anche e soprattutto in tempo di crisi. Ma è pure evidente che in Italia c'è
malcostume. Anche nella gestione della scienza".
08-11-2013 10:15 ITALIA/Dipendenze. Presidente Senato: piaga sociale
''Le dipendenze sono una piaga della societa' moderna che si e' manifestata
come una conseguenza negativa, una sorta di altra faccia della medaglia del boom economico della
seconda meta' del secolo scorso e che poi e' dilagata nel tempo e nello spazio. Il prezzo che la societa' paga
per questa piaga e' altissimo, in termini innanzitutto di vite umane, ma anche di costi per l'assistenza e per il
recupero delle vittime''. Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso intervenendo al convegno ''Le
dipendenze tra le cure e l'abbandono'' organizzato da Fondazione Italia protagonista, Assciazione italiana
per la cura dele dipendeze patologiche che si svolge a Palazzo Giustiniani. ''Quando parliamo di dipendenze
il nostro pensiero va subito alle dipendenze dalle droghe, alle tossicodipendenze purtroppo ancora diffuse
sia nel nostro paese che nel mondo - ha sottolineato il presidente del Senato -. Ma ci sono anche forme di
dipendenza piu' subdole, meno visibili, quelle cosiddette comportamentali, che tuttavia hanno un impatto
sociale altrettanto devastante. Basti pensare al fumo, all'alcol, al gioco d'azzardo, ma anche alla dipendenza
dal cibo, e alle nuove forme di dipendenza, come quelle da shopping, da fitness, da internet. Bisogni
compulsivi e perennemente insoddisfatti. Sono tutti fenomeni che partono come comportamenti liberi o
addirittura in certi casi trasgressivi, ma che poi finiscono per togliere la liberta' all'individuo, che affievoliscono
e spesso annullano la sua volonta', conducendolo a forme di schiavitu' fisica o comportamentale'' . Tutto cio'
determina inoltre ''un bacino di 'utenza' per la criminalita' organizzata, che non a caso trae molti dei suoi
proventi illeciti dalla gestione del traffico di sostanze stupefacenti e dal mercato del gioco d'azzardo'' mette in
risalto Grasso, che prosegue: ''La lotta contro le dipendenze diventa allora anche lotta contro la criminalita'
organizzata che ne contribuisce alla loro diffusione''. Per tutti questi motivi ''e' ormai urgente e necessario
rivedere i nostri parametri, intercettare le nuove richieste di aiuto, aggiornare i servizi, cercare nuovi piani di
intervento che mettano al centro terapie incentrate sulla ''persona'', sui suoi bisogni specifici, sulle sue
fragilita' individuali ma anche, e soprattutto, sui punti di forza che sono presenti in ciascuno. Allargare il
concetto di ''cura'' da una ambito farmacologico ad un piu' ampio ''prendersi cura'' dell'altro'' conclude la
seconda carica dello Stato.
08-11-2013 10:08 USA/Grassi insaturi artificiali. Fda: verso l'eliminazione
Nuova battaglia contro i grassi insaturi artificiali. La Food and Drug
Administration (Fda), l'agenzia americana che regolamenta i prodotti alimentari e farmaceutici, ha proposto
una misura per eliminarli da tutti i cibi in commercio negli Stati Uniti. La bozza adesso potrà essere valutata
per 60 giorni e sostiene che una parte degli oli idrogenati, la principale fonte dei grassi insaturi artificiali, non
possono essere "riconosciuti come sicuri" per la salute.
Per fermare la proposta le aziende produttrici dovrebbe provare scientificamente che i grassi insaturi non
sono nocivi per la salute, cosa che andrebbe nella direzione opposta delle ricerche cliniche degli ultimi anni:
dal 2002 l'Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti raccomanda la loro totale eliminazione dalla
dieta.
La nuova mossa potrebbe obbligare diversi gruppi alimentari a cambiare gli ingredienti dei loro prodotti. I
grassi insaturi sono contenuti in molti prodotti in scatola, nelle zuppe pronte, in alcune margarine, nei cibi dei
fast food nonché in alcuni prodotti surgelati. Margaret A. Hamburg, commissario della Fda, ha detto che con
le nuove regole si potrebbero prevenire 20.000 attacchi cardiaci all'anno e 7.000 morti collegate a problemi
collegati al cuore.
La mossa arriva dopo anni di dure battaglie: solo nel 2006 la Fda aveva reso obbligatorio scrivere sulle
etichette dei prodotti la presenza di grassi insaturi. La California è il primo stato americano a vietarli nel 2010
e anche la città di New York li ha messi al bando da tutti i ristoranti dal 2005. Così nella metropoli le grandi
catene come McDonalds hanno trovato un sostituto agli oli idrogenati per le fritture dei loro prodotti. Il
consumo di questi grassi è diminuito notevolmente negli ultimi anni in Usa: il loro consumo è passato da 4,6
grammi al giorno per persona del 2006 a un grammo nel 2012. I ristoranti della grandi catene degli Stati Uniti
hanno promesso di eliminarli completamente entro la fine di quest'anno.
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(N.B. il carattere a sé stante è la lettera O e non la cifra zero)
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