NOTIZIARIO DROGHE - ADUC

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NOTIZIARIO DROGHE - ADUC
====== NOTIZIARIO DROGHE ==================
Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici,
all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti.
Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori.
Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze
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Archivio settimanale
Dal 22-01-2013 al 28-01-2013
2013-04
ARTICOLI
- Cannabis club. Il marabutto della marijuana
http://droghe.aduc.it/articolo/cannabis+club+marabutto+della+marijuana_21054.php
- Cannabis terapeutica in Emilia Romagna, lettera al consigliere Franco Grillini
http://droghe.aduc.it/articolo/cannabis+terapeutica+emilia+romagna+lettera+al_21055.php
- Narcos e societa'. Codice rosso nel nord del Messico
http://droghe.aduc.it/articolo/narcos+societa+codice+rosso+nel+nord+messico_21052.php
NOTIZIE
-ITALIA/Spaccio di droga. Arrestati due poliziotti
http://droghe.aduc.it/notizia/spaccio+droga+arrestati+due+poliziotti_126819.php
-ISRAELE/Cannabis medica. Studio contro la disfagia
http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+medica+studio+contro+disfagia_126815.php
-SPAGNA/Cocainomani piu' sensibili ad emozioni negative. Studio
http://droghe.aduc.it/notizia/cocainomani+piu+sensibili+emozioni+negative+studio_126814.php
-ITALIA/Oppioide terapia dolore usato e spacciato da infermiera, che viene denunciata
http://droghe.aduc.it/notizia/oppioide+terapia+dolore+usato+spacciato+infermiera_126813.php
-COLOMBIA/Lotta alla droga. Presidente vuole cambiare strategia e chiede aiuto all'UE
http://droghe.aduc.it/notizia/lotta+alla+droga+presidente+vuole+cambiare_126811.php
-ITALIA/Traffico cocaina. Dna: supremazia della 'ndrangheta in Italia ed Europa
http://droghe.aduc.it/notizia/traffico+cocaina+dna+supremazia+della+ndrangheta_126809.php
-ARABIA SAUDITA/Giustiziato afghano condannato per narcotraffico
http://droghe.aduc.it/notizia/giustiziato+afghano+condannato+narcotraffico_126801.php
-SPAGNA/Si consumano piu' sedativi che cannabis
http://droghe.aduc.it/notizia/si+consumano+piu+sedativi+che+cannabis_126799.php
-FRANCIA/Narcosale. No dell'Ordine dei medici
http://droghe.aduc.it/notizia/narcosale+no+dell+ordine+dei+medici_126796.php
-ITALIA/Furto di droga. Condannato a tre anni maresciallo dei carabinieri
http://droghe.aduc.it/notizia/furto+droga+condannato+tre+anni+maresciallo+dei_126794.php
-INDONESIA/Narcotraffico. Cittadina GB condannata a morte
http://droghe.aduc.it/notizia/narcotraffico+cittadina+gb+condannata+morte_126792.php
-DANIMARCA/Copenaghen aumenta le narcosale
http://droghe.aduc.it/notizia/copenaghen+aumenta+narcosale_126791.php
-ITALIA/Infermiera spaccia droga in OPG. Arrestata
http://droghe.aduc.it/notizia/infermiera+spaccia+droga+opg+arrestata_126790.php
-BRASILE/Il Paese piu' consumatore di crack
http://droghe.aduc.it/notizia/paese+piu+consumatore+crack_126789.php
IL PREZZO DEL PROIBIZIONISMO
dalle cronache locali
gli effetti della legge vigente
dati dal 25/12/2012 al 28/01/2013
sequestri
droghe leggere (kg)
680
droghe pesanti (kg)
1.050
dosi droghe sintetiche
1.200.000
piante di cannabis
1.150.000
flaconi di metadone
250
vittime
morti
1
arresti
800
giorni di reclusione
360
riepilogo settimanale
dal 22/01/2013 al 28/01/2013
sequestri
droghe leggere (kg)
150
droghe pesanti (kg)
200
dosi droghe sintetiche
450.000
piante di cannabis
250.000
flaconi di metadone
0
vittime
morti
arresti
170
giorni di reclusione
120
dati 2012: 20/12/11 - 24/12/12
* sequestri
- droghe leggere: Kg 11.270
- pesanti: Kg 15.730
- sintetiche: dosi 11.825.000
- cannabis: piante 22.170.000
- metadone: flaconi 250
* vittime
- morti: 45
- arresti: 9.335
- giorni di reclusione: 7.950
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ARTICOLI
28-01-2013 15:41 Cannabis club. Il marabutto della marijuana
Pedro Perez
e' un marabutto della cannabis. Un monaco guerriero dedito alla causa della legalizzazione delle droghe
leggere. Perche' gli piacciono e perche' lo considera un diritto civile per cui val la pena impegnarsi, al pari di
molti altri. E come nei covi di tutti i marabutti, non risulta facile accedere alla “La Santa le club”,
l'associazione che presiede Perez e dove si compra e si fuma marijuana liberamente perche' i loro soci lo
vogliono e perche' pretendono che sia occasione di un dibattito molto piu' ampio.
“La Santa” si trova in un antico bar di Madrid, in un luogo che non puo' essere rivelato, e vi si accede grazie
ad un'anonima porta di acero. Una volta superata questa porta, ce n'e' un'altra con una serratura biometrica
che garantisce che i soci possano accedere alla piccola sala con un bancone da bar con formaggini pieni di
marijuana e frigoriferi con dolcetti di cannabis. La situazione blindata evita visite indesiderate, ma talvolta e'
tale che la polizia, non potendo entrarvi, ha fatto esplodere la porta in una delle quattro retate che ci sono
state nel giro di un anno. Gli agenti hanno sfondato la porta, che e' caduta ai piedi di alcuni soci che li hanno
guardati attoniti. “Dov'e' il resto della droga? L'avete distrutta?” raccontano a La Santa, mentre i poliziotti
sollevavano un polverone e hanno trovato un vassoio di dolcetti.
“Qui non si distrugge nulla, e non ci nascondiamo. Chiediamo di esser discreti. Il nostro obiettivo e' che si
normalizzi il consumo, non fare buffonate”, dice Pedro. L'associazione difende l'uso ludico, medico e la
ricerca con la cannabis. Nella sua lotta ha ottenuto un risultato lo scorso 10 gennaio, quando un giudice ha
fissato la restituzione del materiale sequestrato nell'ultimo intervento della polizia: 200 grammi di marijuana,
dolcetti, gallette e 275 euro in contanti. La motivazione del giudice e' stata che il club, in cui l'eta' media era
di 37 anni e niente si guadagna vendendo la droga, non rappresenta un attentato alla salute pubblica.
Perez fa sapere che la restituzione e' avvenuta da parte del commissariato di Leganitos, “il peggiore per
lavorarci e alloggiarci”, dice con ironia. Il suo obiettivo era trasmettere il messaggio del giudice agli agenti
che lo avevano trattenuto mediamente per tre notti ogni volta che gli avevano fatto visita, ma finalmente e'
potuto andare a riprendersi il suo materiale in un centro tossicologico de Las Rozas.
Si sentono rumori nel club. Qualcuno appoggia il pollice sul lettore delle impronte digitali. Le porte si aprono.
Pipo, un socio, entra e indica a Pedro uno dei formaggini sul bancone:
- Vorrei 20 grammi di White widow
Il prezzo e' fisso: sei euro per grammo di cannabis di qualunque tipo e formato, tutto autoprodotto. C'e' un
limite di 60 grammi al mese, l'equivalente di due al giorno. Ogni volta che si dispensa una minima quantita',
si provvede a registrarla in un apposito libro.
Un'associazione legale
La Santa e' un'associazione culturale senza scopo di lucro, legalmente costituita a giugno del 2011. E'
iscritta al ministero degli Interni, paga l'affitto ed ha gia' versato piu' di 4.000 euro di tasse. Ha consulenti
legali e 212 soci che devono registrarsi con la carta d'identita' e aver compiuto 21 anni -”per incoraggiare il
consumo responsabile e prevenire azioni sconsiderate”.
Il coinvolgimento di Pedro nella lotta e' stato progressivo. “Prima ho aperto un negozio di semi, per pura
rabbia. Mi diedero il ben servito perche' in una perquisizione mi trovarono della marijuana. Ed io mi
chiedevo: il fatto che fumo in casa mi rende meno abile per lavorare? Dopo un po' di tempo che lavoravo
con il negozio, che era vicino all'ospedale Gregorio Maranon, lanciai l'associazione per evitare le flebo ai
malati di cancro e i medici volevano avere la possibilita' di approvvigionarsi di cannabis senza dover
ricorrere al narcotraffico". Questo e' il motivo per cui La Santa ha due modi per potersi associare: ricreativo
(10 euro al mese, oltre il proprio consumo di cannabis) e medico (senza quota). “Non e' demagogia”, dice
Pedro mentre prende una bottiglina d'acqua da una delle macchine automatiche del club -e' vietato l'alcool
per non fare concorrenza ai bar della zona- “ma la situazione in cui versano alcuni malati e' molto dura:
avendone sollievo molte volte sono venuti fuori da varie situazioni che possono essere molto sgradevoli”.
L'atteggiamento dei soci verso la polizia e di collaborazione. “Io li capisco -dice Pedro-. Vengono in un posto
dove si fuma e si compra, gli si accende un'allerta, ma di solito sono corretti”. Una socia che era appena
arrivata per approvvigionarsi spiega come in una retata gli era scappato il piccolo cane e un agente usci'
dopo di lei in strada: “Guardo' l'uomo imbarazzato e le disse che stava spaventando una signora con un
canino”.
Come La Santa ci sono circa altre 500 associazioni simili, la maggior parte nel Paese Basco. “E' un
movimento che non si puo' fermare” dice convinta la medesima socia: “Piu' ce ne saranno, piu' si estendera'
il dibattito, e dovranno legiferare”. Pedro le da' ragione. “Abbiamo fiducia nello Stato di Diritto. Chiediamo
che questo possa essere fonte di fiscalita', con un'imposta che finanzia la sanita'”.
Perez insiste che il problema non e' di polizia, finche' non si legiferera' con meno ipocrisia. Comunque
riconosce la situazione scomoda. “Per evidenziare il carattere privato dell'associazione davanti alla polizia,
mi sono installato qui da marzo”, dice indicando un sofa' di un aspetto che non sembra confortevole. Il
locale, con le sue pareti di un verde da ospedale e con cibo distribuito solo dalle macchinette, non e' proprio
un palazzo. “Ti assicuro che e' meglio del commissariato”, dice il presidente con un sorriso. “Sto dormendo
qui in modo pessimo, ma che dire: sono le trincee”. Nessuno ha detto che era facile fare il monaco guerriero.
(articolo di Jerónimo Andreu, pubblicato sul quotidiano El Pais del 28/01/2013)
Redazione
28-01-2013 12:04 Cannabis terapeutica in Emilia Romagna, lettera al consigliere Franco Grillini
Alla cortese attenzione di Franco Grillini,
Le scrivo questa lettera aperta a seguito della notizia apparsa sui giornali della volontà di portare avanti il
progetto di legge sulla cannabis terapeutica presso l' Assemblea legislativa dell' Emilia Romagna.
Le scrivo perchè possa prendere in considerazione alcune modifiche o aggiunte al disegno di legge
originale, in un ottica di pieno riconoscimento delle proprietà terapeutiche della cannabis e per rendere
questo medicinale disponibile a chiunque il proprio medico sia disponibile a prescriverla, con gli enormi
vantaggi che questa politica sulla salute potrebbe portare a tutte le comunità Emiliano Romagnole che
decidessero di distribuire la cannabis terapeutica attraverso le farmacie comunali, oltre che attraverso le
farmacie ospedaliere come previsto già dai numerosi pdl approvati in altre regioni.
Vorrei approfittare del Suo impegno, per portare alla Sua attenzione, alcune considerazioni che, alla luce
delle politiche internazionali sulla cannabis, potrebbero portare nuova linfa al disgno di legge che porta il Suo
nome. Le considerazioni riguardano l' impatto che una politica tollerante sulla cannabis terapeutica potrebbe
avere sulla sicurezza pubblica e sulla salute, sulle risorse economiche della regione e dei comuni, sulla
copertura del costo di questa nuova politica.
Sotto un punto di vista di sicurezza pubblica, rendere la cannabis disponibile sotto prescrizione medica,
come permesso dal Testo unico sulle sostanze stupefacenti, permetterebbe di sottrarre il mercato illegale più
grande del mondo alla criminalità organizzata. Il modello di vendita sotto prescrizione medica al quale faccio
riferimento è quello che già avviene in 19 degli stati dell' unione del nord america, ossia rendere disponibile
cannabis terapeutica a chiunque sia fornito di regolare prescrizione medica.
Negli Stati Uniti, questa politica, ha permesso di concentrare gli sforzi delle forze dell' ordine sugli spacciatori
illegali e i narcotrafficanti, piuttosto che i dispensari di cannabis terapeutica o i regolari pazienti di questi. In
Italia però, la creazione di dispensari legali è di difficile, se non di impossibile attuazione. Quello che è
possibile in Italia, è vendere cannabis terapeutica attraverso le farmacie (Titolo II art.17 comma 2 "Delle
autorizzazioni", Testo unico sulle sostanze stupefacenti). Vendere la cannabis e i suoi derivati attraverso
farmacie comunali sarebbe la soluzione definitiva a vincoli di bilancio delle aziende sanitarie locali e ad una
effettiva applicabilità del progetto di legge presentato. Sopra ho citato le farmacie comunali; perchè? Perchè
il profitto derivante dalla vendita del medicinale rientrerebbe nelle casse dei comuni e non di privati e quindi
disponibile ai cittadini. Il profitto da queste vendite garantirebbe la copertura dei costi per la politica di
distribuzione gratuita per i malati di patologie gravemente debilitanti come la SLA, i tumori, e le tutte le altre
che la medicina riconosce come trattabili con cannabis terapeutica e per le quali serve una copertura
economica.
La regione Emilia Romagna, può essere la nuova frontiera di una politica economicamente sostenibile e
sensibile. Infatti, i riferimenti nelle leggi regionali approvati in questi mesi alla sostenibilità economica di
questa politica, alla luce dei tagli sulla sanità e della spending review, possono essere una seria minaccia
alla reale applicabilità di queste leggi.
Sarei lieto di potere apprendere di modifiche alla legge regionale in queste direzioni e come cittadino felice di
assistere ad una politica economicamente sostenibile, come si sta affermando nel resto del mondo, che
garantisca autonomia agli enti pubblici all' interno della regione.
* Dott. Giorgio Gatti, consulente in economia della sicurezza pubblica e dello sviluppo economico
27-01-2013 18:06 Narcos e societa'. Codice rosso nel nord del Messico
Nel nord del Mexico la morte viaggia piu' veloce che
l'informazione. Due pagine di Facebook e Twitter avvisano di continuo dove e' in corso l'ultimo scontro a
fuoco o in che strada e' comparso l'ultimo cadavere smembrato, un codice rosso, come si dice, che in
qualunque momento puo' interrompere una cena tra amici con queste parole: “Tre morti nella casa colonica
Zaragoza sur”. La popolazione di Torreòn. Gòmez Palacio e Lerdo, le tre principali citta' della Comarca
Lagunera, una chiazza urbana con piu' di un milione di abitanti tra gli Stati di Coahuila e Durango, dove si
sopravvive da sei anni con il fuoco incrociato della guerra tra il cartello di Sinaloa e Los Zetas. Piu' di 160
omicidi tra il 1 dicembre, quando si e' insediato alla presidenza Enrique Pena Nieto, e lo scorso giovedi', una
situazione che ha trasformato la regione nella zona piu' pericolosa del Paese.
Torreon e la sua vicina Gòmez Palacio, che sono unite da vari punti dal lato secco del fiume Nazas, dalla
loro fondazione, poco piu' di un secolo fa, sono centri di distribuzione alla frontiera con il Texas. Anche di
droghe: ci sono citta' come Piedras Negras, Reynosa e Ciuda Juarez. La regione ha conosciuto giorni
splendenti grazie a migliaia di emigranti europei ed arabi, che l'hanno trasformata in una prosperosa zona
industriale. Ma Torreon, il cui sloga fu un tempo “la citta' che vinse sul deserto”, oggi e' molto esposta al
narcotraffico.
La violenza e' cominciata nel 2007, quando Los Zetas hanno cominciato a contendere la piazza agli uomini
di Joaquin El Chapo Guzman Loera, capo del cartello di Sinaloa. Comincio' con un'orgia di sangue grazie a
sparatorie ovunque, cadaveri decapitati e squartati in tutte le strade o appesi ai ponti, corruzione della
polizia, estorsioni e sequestri di professionisti e imprenditori, furti quotidiani di veicoli... Gli omicidi sono
passati dai 33 del 2007 ai 761 del 2012, solo a Torreon, secondo le cifre ufficiali.
Niente faceva pensare ad un simile ondata di violenza che ha modificato la vita quotidiana dei vicini -a
malapena esiste un vita notturna, non si suona il clacson, non si guardano i veicoli che si incontrano ai lati
delle strade...- e anche il linguaggio dei bambini -”ho visto uno squartamento vicino a casa mia”-. Il Plan
Laguna Secura e' in atto da poco piu' di un anno con la presenza di soldati, marinai e poliziotti federali,
statali e comunali, ma con scarsa presenza numerica -1.500 effettivi per gli oltre 650.000 abitanti di Torreone la sua mancanza di coordinamento -il fatto che queste unita' siano guidate da Torreon che collabora con
Coahuila e Gomez Palcio, impedisce che a Durango, per esempio, sia veloce la persecuzione dei
delinquenti- ha trasformato l'operazione in una gigantesca coreografia del fallimento.
La Comarca Lagunera si sente abbandonata dalle autorita' statali e federali, coinvolta in una guerra che,
forte del clamore mafioso che ne deriva da racconti e film, coinvolge centinaia di giovani poveri.
I NARCOS
“Sparo un colpo di avvertimento?”, domanda un agente con casco, giubbotto antiproiettile e passamontagna,
mentre punta il suo fucile dalle alture del Cristo del Cerro -una statua gigantesca attorniata da antenneverso un giovane “halcòn” (informatore dei narcos) appostato poco piu' in basso. “No, perche' non abbiamo il
silenziatore”, risponde il tenente Adelaido Flores, capo della polizia municipale di Torreon.
Dalle colline di Ponente si domina la citta'. Con le sue colline, in un deserto di spazzatura e detriti scorre un
labirinto di baracche. Questo e' il territorio dei chapos, il loro santuario di miseria e desolazione. “Qui non si
circola di notte se non dopo che e' passato l'Esercito. Abbiamo dovuto imparare il loro territorio” dice il
tenente. Durante il pattugliamento, l'ufficiale spiega come funziona l'organizzazione dei Los Zetas- gli
“halcones”, i “tiendas” (gli spalloni che distribuiscono la droga), gli “estacas” (cellule d'assalto costituite da
quattro persone su un veicolo), i “garrapatas” (taxi usati per l'inseguimento di estranei)-. Buona parte di
questa struttura e' stata smantellata e i loro capi si sono rifugiati nell'est dello Stato. Da un po' di tempo Los
Zetas sembra che stiano perdendo la guerra. Sono stati espulsi dai cosiddetti “M” o “Gente Nueva”, un
gruppo criminale estremamente crudele al servizio del cartello di Sinaloa. Gli “M” hanno passato mesi per
ripulire la citta' dei collaboratori dei loro rivali e le autorita' non nascondono il proprio timore che e' prossimo il
giorno in cui potrebbero sfidare il proprio capo diventando i nuovi padroni.
Un intimidatorio elicottero Blackhawk sorvola le colline. Manca un'ora per poter rilevare che e' trascorso un
giorno senza una morte violenta. La maggiore tregua a Torreon dal 2007 e' stata tra il 1 e il 9 novembre del
2010, nove giorni senza un codice rosso.
LA MORTE
L'ospedale universitario e' il luogo terminale dei feriti e dei morti del crimine organizzato. “Cinque mesi fa
venne un uomo che chiedeva di un ferito che, dopo essere andato sotto i ferri, era caduto in terra. Entro'
nella stanza e mentre stava chiedendo ai pazienti sulle loro ferite, appena trovato chi cercava lo uccise con
otto colpi. Era mezzogiorno e l'assassino usci' passando tranquillamente attraverso la porta. Ora abbiamo
messo delle telecamere”, dice il direttore, Enrique Serna.
L'obitorio dell'ospedale puo' ospitare sei corpi, ma ci sono giorni -come dice il suo direttore- che sembra una
“zona di guerra”. “Siamo arrivati ad avere 20 cadaveri, dovendo anche lasciarli sul pavimento. Se qualcuno
si decompone, il cattivo odore si diffonde nell'ospedale, fino agli edifici vicini”.
L'Azienda mortuaria Flores non e' distante. Lavora 24 or su 24. I suoi sei impiegati raccolgono i cadaveri che
la violenza sparpaglia nelle strade. “Andiamo con un mezzo, solo all'alba, senza protezioni. Molte volte sono
corpi smembrati o troviamo solo le teste. Ad alcuni e' stato infilato un bastone nella parte posteriore e del filo
intorno al collo come se fosse un laccio emostatico. Io ho visto tutto cio' che ci puo' essere in un corpo
umano”, dice uno di essi.
“Assemblare il puzzle”, aggiustare i corpi perche' siano presentabili per la famiglia, puo' comportare fino a
quattro ore di lavoro, ma comincia a diventare di moda la cremazione. Nessuno va a visitare questi cadaveri,
perche' e' troppo rischioso.
I SINDACI
A Gomez Palacio i poliziotti sono soli e il carcere e' stato chiuso dopo una rivolta dello scorso19 dicembre
che porto' ad una ventina di morti. Circa 400 soldati proteggono questa citta' di piu' di 300.000 abitanti. La
sua Sindaca, Rocio Rebollo, una donna molto valida e popolare, e' stata lasciata sola. Due settimane fa, la
maggior parte dei poliziotti comunali e il suo Segretario alla Sicurezza son stati arrestati per legami con la
delinquenza organizzata. “Ho ricevuto la madre. Nessuna pensava di vivere in una situazione come questa.
Mai c'era stato un indizio in merito”. Ne' le autorita' statali e ne' quelle federali l'hanno informata della retata,
ed ora neanche sulle strategie per far tornare la sicurezza nel Comune. “Sono completamente solo in questa
situazione”.
Rebollo e' grata ai soldati, ma questi non perseguono i delitti comuni, che crescono al pari dell'ondata di
violenza, Inoltre lamenta la mancanza di coordinamento tra i comuni della Comarca, che portano i morti nel
territorio dei vicini, si' da abbassare i tassi dei propri omicidi. “L'ultima volta che mi sono incontrata coi
Sindaci di Torreon e Lerdo e' stato piu' di un anno fa”.
La stessa denuncia arriva da Eduardo Olmos, Sindaco di Torreon. “E' una torre di Babele. Abbiamo due
governi statali, due regioni militari, due distaccamenti di polizia federale... Gli unici che sembrano avere una
concezione di regione, sono i cartelli”.
Poco dopo il suo arrivo come Sindaco, nel 2010, Olmos ha dovuto licenziare i suoi 800 agenti municipali
perche' avevano legami col crimine organizzato. Ci ha poi messo un anno e mezzo per creare un nuovo
corpo. Quasi una trentina di agenti sono morti nell'ambito della lotta ai narcos.
I due Sindaci vorrebbero una polizia metropolitana in grado di porre fine all'incubo. “E' una impotenza da
caproni. A quanto pare, solo Dio mi aiuta, ho tutte le persone che pregano per me”, dice con un certo umore
Rebollo.
LA STAMPA
Sandra Silva e' giornalista “scandalistica” del giornale “El siglo de Torreon”, fondato nel 1922, che in questi
anni e' stato oggetto di vari attentati. “Con il passare del tempo ci si abitua alle sparatorie e agli squartati, ma
sempre mi impressionano i bambini”. A volte le minacce vengono dalle proprie forze di sicurezza. “ti dicono
qualcosa come: 'che cosa succede se ti ritrovassi con un colpo in mezzo agli occhi?', oppure 'Pensi che
siccome mi piaci non ti faccia morire?'. A volte dalle parole si passa ai fatti. Un metodo intimidatorio comune
nel bene e nel male e' “di colpirti con una tavola, a volta umida, sui glutei o muscoli posteriori della coscia”,
dice Sandra. Un suo amico, Arturo Gonzalez, editorialista di notizie locali, aggiunge: “Davanti a pressioni per
farci chiudere o delle reti sociali, noi prendiamo tempo per verificare cio' che a volte e' una voce, sotto la
pressione di minacce perche' non dovremmo pubblicare cio' che i delinquenti non gradiscono”. I sicari non
fuggono, si ritirano: non sono criminali ma uomini armati.
Javeir Garcia, vicedirettore del quotidiano, che tira 300.000 copie ed ha piu' di 160.000 lettori nella sua
edizione in Internet, spiega che, oltre ad un forte investimento nella sicurezza, la violenza ha obbligato a
cambiare i modi di comportarsi dei giornalisti: “Non si seguono le sparatorie dal vivo, non si firmano gli
articoli, si completano le informazioni della polizia e avere telecamere proprie e' un'operazione rischiosa.
Cerchiamo di non creare scandalo con la violenza, la brutalità di alcuni criminali è il loro messaggio e non
vogliamo essere i loro portavoce".
LA SOCIETA'
“Non c'e' un coprifuoco, ma dopo le nove di sera Torreon e' una citta' fantasma”, dice il professor Roberto
Lopez Franco, ex-direttore della Facolta' di Scienze Politiche e Sociali, allarmando per la decomposizione
del tessuto sociale. “La nostra gioventu' si sta annientando per poverta', droga e armi”.
La sensazione di abbandono ha dato nuovo impulso alla vecchia aspirazione che la Comarca Lagunera
diventi un giorno uno Stato. Un movimento di opinione che seduce le classi dirigenti. Torreon e Gomez
Palacio sono motori economici dei loro Stati, ma non si sentono rappresentate dalle loro capitali politiche.
“Mi affascina di avere un nostro Stato”, afferma Armando Carlos R., direttore generale di Fomento
Economico de Coahuila. “Il centralismo statale e il rancore tra i partiti ci fanno male”. L'imprenditore assicura
che la violenza non ha fatto chiudere nessuna azienda, pur riconoscendo che gli investimenti sono rallentati.
Rafael Mora Garza, direttore del Centro de Integración Juvenil di Torreón, che si occupa del trattamento
delle dipendenze, fornisce un dato: dei suoi 527 nuovi pazienti nel 2012, il 40% vi e' arrivato perche' sniffava
colla, solventi o spray per graffiti, che si vendono per 20 pesos (poco piu' di 1 euro). “In precedenza erano
bambini delle classi basse, mentre ora sono delle classi medie, figli di professionisti”. Palliativi per togliere la
fame, e anche la paura.
(articolo di Luis Prados, pubblicato sul quotidiano El Pais del 27/01/2013)
Redazione
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26-01-2013 16:43 ITALIA/Spaccio di droga. Arrestati due poliziotti
All'alba di oggi, la Squadra Mobile di Roma ha arrestato due appartenenti alla Polizia di Stato in servizio
presso il Commissariato Casilino. I reati contestati dalla Procura della Repubblica di Roma sono spaccio di
cocaina.
L'illecita attivita' realizzata dai due era svolta nel quartiere Casilino.
Insieme a loro e' stata arrestata una terza persona coinvolta nelle attivita' criminose. Le indagini condotte
dalla Squadra Mobile hanno permesso di raccogliere prove nei confronti dei tre arrestati consentendo alla
procura di richiedere al gip presso il Tribunale di Roma i provvedimenti cautelari di applicazione degli arresti
domiciliari.
25-01-2013 19:32 ISRAELE/Cannabis medica. Studio contro la disfagia
Oltre a diminuire il dolore e l'insonnia e ad aumentare l'appetito in una serie di malattie croniche dal cancro
alla Sla, la cannabis terapeutica potrebbe eliminare la disfagia, cioe' la difficolta' a deglutire piuttosto comune
nei pazienti cronici. Ne sono convinti gli esperti dell'universita' di Tel Aviv, che stanno per iniziare uno studio
specifico sull'argomento.
L'universita' ha gia' dimostrato su 19 anziani di una casa di riposo che l'uso di cannabis tre volte al giorno
riduce spasmi, tremori e dolore, aumentando le ore di sonno e diminuendo incubi e flashback legati a stress
post traumatico. Nel nuovo studio invece ci si concentrera' sulla capacita' di deglutire, che impedisce spesso
una corretta nutrizione: "Abbiamo gia' visto che la cannabis - spiega il comunicato dell'universita' - stimola le
regioni del cervello associate al riflesso della deglutizione, e crediamo che possano avere un impatto
positivo".
25-01-2013 19:29 SPAGNA/Cocainomani piu' sensibili ad emozioni negative. Studio
Un nuovo studio ha mostrato biologicamente che i consumatori di cocaina sono piu' sensibili alle emozioni
negative e meno capaci di controllare gli stati emotivi in generale. La ricerca dell'Istituto di Scienze
Biomediche dell'Universita' Ceu Cardinal Herrera di Valencia e' stata pubblicata su Addiction Biology. Gli
scienziati hanno osservato con la risonanza magnetica funzionale per immagini le risposte cerebrali, in
termini di aree che si attivavano e il modello di connettivita' fra le regioni dei cervello durante emozioni
negative in persone con dipendenza da cocaina i astinenza da questa sostanza da oltre 15 giorni.
I soggetti con dipendenza da cocaina dovevano visualizzare delle immagini che creavano sentimenti
negativi: quando confrontati con un gruppo di controllo, si mostravano alterazioni nel giro frontale superiore e
nella attivita' della corteccia prefrontale dorso-laterale, oltre che nella connettivita' di queste regioni con altre
strutture del sistema limbico come l'amigdala e il talamo inferiore. Queste alterazioni possono dimostrare
biologicamente, per la prima volta, che le persone che hanno fatto uso di cocaina sono piu' sensibili agli
stimoli negativi e meno in grado di controllare gli stati emotivi che questi stimoli attivano, il che rende molto
difficile rispettare l'astinenza e concludere la riabilitazione.
25-01-2013 12:39 ITALIA/Oppioide terapia dolore usato e spacciato da infermiera, che viene
denunciata
Un farmaco analgesico, un oppioide prescritto per la 'terapia del dolore',
era usato da un'infermiera di Cagliari come sostanza stupefacente. L'infermiera avrebbe sottratto diversi
ricettari dai reparti in cui prestava servizio (ospedali San Giovanni di Dio e Brotzu) per prescriversi il
Contramal, un derivato dell'oppio che spesso viene usato anche dai tossicodipendenti.
Il sospetto dei carabinieri - il Nas, gli uomini della compagnia di Cagliari e quelli della compagnia di Quartu e' che la donna possa aver spacciato a terze persone il medicinale.
L'infermiera questa mattina e' finita agli arresti domiciliari su ordinanza del gip dopo richiesta del pm. Le
indagini sono partite nel febbraio 2012, quando in una farmacia di Quartu, sono state consegnate cinque
prescrizioni di Contramal, tutte destinate allo stesso paziente, in una sola settimana.
Troppe secondo la farmacista che si e' subito insospettita e' ha contattato il medico che le aveva firmate, il
quale le ha immediatamente disconosciute.
Da qui la denuncia e l'inchiesta: i carabinieri sono risaliti a 120 prescrizioni falsificate per un totale di 2.880
fiale di farmaco, tutte a carico del servizio sanitario, ritirate in soli sette mesi. Le indagini sono ancora in
corso: i militari hanno intenzione di vagliare tutte le prescrizioni di Contramal per verificare che siano finite ai
legittimi destinatari.
25-01-2013 11:19 COLOMBIA/Lotta alla droga. Presidente vuole cambiare strategia e chiede aiuto
all'UE
Il presidente colombiano Juan Manuel Santos punta a modificare la politica contro il traffico di droga, che ha spiegato - 'non ha raggiunto i suoi obiettivi'. Ed ha invitato l'Europa a sostenere il nuovo approccio del
paese contro il narcotraffico.
La lotta al traffico di droga condotta negli ultimi decenni 'non ha portato risultati', ha spiegato Santos che il
prossimo week end partecipera' al vertice UE- Celac (Comunità dei paesi dell'America latina e dei Caraibi) in
programma a Santiago.
24-01-2013 18:17 ITALIA/Traffico cocaina. Dna: supremazia della 'ndrangheta in Italia ed Europa
"La `ndrangheta, quanto meno nel mercato trainante della cocaina, ha sostanzialmente una supremazia non
solo in Italia, ma in Europa. E' quanto si legge nelal relazione della direzione investigativa antimafia.
"La 'ndrangheta, non di rado, - sottoline ala Dna - ha fatto da 'garante', presso i cartelli centro e sudamericani, per altre organizzazione di tipo mafioso italiane, non ultima Cosa Nostra, proprio a dimostrazione
della sua notoria solvibilità ed affidabilità".
"Eccezionali risorse economiche, una rete di brokers nei territori americani dove vengono effettuate le
transazioni (Colombia, Equador, Panama, ecc), la disponibilità, il pieno controllo, del più grande porto del
Mediterraneo per lo scarico ed il carico dei containers, la presenza di basi logistiche (costituite dalla
presenza stabile di propri affiliati) in Olanda, Germania, Svizzera ed altri paesi Europei verso e da cui passa
il traffico sono le elementari ragioni per le quali la 'ndrangheta ha raggiunto una simile posizione in campo
internazionale".
23-01-2013 18:25 ARABIA SAUDITA/Giustiziato afghano condannato per narcotraffico
Un afgano, condannato a morte per traffico di droga, è stato decapitato oggi nella città santa di La Mecca,
nell'ovest dell'Arabia Saudita. Lo ha annunciato oggi il ministero dell'Interno saudita. Mohammed Omar Khan
è stato arrestato mentre riceveva "una grossa quantità di hashish" destinata a essere messa sul mercato, ha
precisato il ministero in un comunicato pubblicato dall'agenzia ufficiale Spa.
Con questa decapitazione sale a sei il numero delle persone giustiziate in Arabia Saudita dall'inizio dell'anno.
Nel 2012 ne sono state decapitate 76, secondo una stima dell'Afp.
23-01-2013 13:33 SPAGNA/Si consumano piu' sedativi che cannabis
Il consumo di sonniferi e tranquillanti e' cresciuto notevolmente negli ultimi anni. La percentuale di persone
che ha assunto questi farmaci e' passata dal 5,1 del 2005 all'11,4 del 2011. Cosi' fa sapere l'ultima Encuesta
sobre Alcohol y Drogas en la Población General en España (EDADES) del Ministerio de Sanidad. Queste
sostanze legali -vendute dietro presentazione di ricetta- sono diventatie, insieme ad alcool e tabacco, la
droga piu' usata, andando anche oltre le percentuali di consumo della cannabis (9,6). Una modifica che le
autorita' non credono sia legata alla situazione economica di crisi. L'1,2% se li procura senza ricetta.
Questi farmaci sono l'unica sostanza il cui consumo e' in crescita. Negli ultimi due anni, alcool, tabacco,
cocaina e cannabis sono in calo.
23-01-2013 10:56 FRANCIA/Narcosale. No dell'Ordine dei medici
Medici contrari alle 'stanze del buco', strutture per il consumo controllato di droga destinate ai
tossicodipendenti, la cui sperimentazione e' prevista da quest'anno in alcune citta' francesi, tra le quali Parigi
e Marsiglia. Il 'no' arriva del Consiglio nazionale dell'Ordine dei medici, secondo il quale l'iniziativa
veicolerebbe un messaggio permissivo ai giovani.
Insomma si tutelerebbe l'iniezione di sostanze illecite facendo passare l'idea che ci sono delle possibilita' di
derogare al divieto.
L'Ordine dei medici si interroga, in particolare, sulla presenza di personale sanitario nei centri, sulle
conseguenze per la popolazione residente nelle aree dove saranno creati i centri, sul costo dell'operazione
in un contesto economico difficile per la sanita'.
L'Ordine chiede quindi una valutazione indipendente sulla sperimentazione, che consideri tutti gli aspetti del
problema e che sia resa pubblica. Anche l'Accademia francese di medicina si e' dichiarata contraria alle 'sale
del buco' per tossicodipendenti ed ha creato, gia' da alcuni mesi, un gruppo di lavoro per contribuire, con
indicazioni scientifiche piu' chiare, al dibattito in corso.
22-01-2013 18:03 ITALIA/Furto di droga. Condannato a tre anni maresciallo dei carabinieri
Il giudice lo ha riconosciuto colpevole di aver sottratto illecitamente 26 chili di hashish dalla caserma di San
Pietro in Ciel d'Oro a Pavia, dove la droga era custodita sotto sequestro. Un maresciallo dei carabinieri è
stato condannato a 3 anni di reclusione con l'accusa di violazione della pubblica custodia di cose. Il giudice
lo ha invece assolto dall'imputazione di spaccio.
Il maresciallo era stato arrestato dai suoi stessi colleghi nell'aprile del 2012. Durante la requisitoria, il
pubblico ministero aveva chiesto per lui la condanna a 7 anni, ritenendolo colpevole anche del reato di
spaccio: quest'ultima accusa è peró stata cancellata dalla sentenza del giudice
22-01-2013 10:27 INDONESIA/Narcotraffico. Cittadina GB condannata a morte
Clamorosa e inattesa sentenza capitale in Indonesia contro una cittadina britannica di 56 anni, madre e
nonna: la donna, Lindsay Sandiford, e' stata condannata a morte per narcotraffico dalla Corte Distrettuale di
Denpasar, sull'isola di Bali. Lo scorso maggio era stata arrestata all'aeroporto internazionale 'Ngurah Rai', il
piu' importante dell'arcipelago, con 4,79 chilogrammi di cocaina nascosti nella valigia.
Un verdetto cosi' pesante e' stato una sorpresa: la stessa accusa aveva chiesto per lei 'solo' quindici anni di
carcere, definendola meritevole di clemenza perche' aveva ammesso le proprie responsabilita', e inoltre
perche' durante il processo si era comportata impeccabilmente. D'altronde la stessa polizia indonesiana le
aveva riconosciuto il merito di aver collaborato a sgominare una banda di spacciatori composta da tre suoi
connazionali e da un loro complice di nazionalita' indiana.
Nulla da fare: uno dei giudici ha escluso la sussistenza di circostanze attenuanti, enfatizzando invece il
cumulo delle prove a carico dell'imputata; il presidente del collegio a sua volta ha definito la pronuncia di
colpevolezza nei confronti della matura trafficante "convincente e legittima". Probabile ora il ricorso in
secondo grado, che potrebbe condurre magari a un ergastolo.
22-01-2013 10:12 DANIMARCA/Copenaghen aumenta le narcosale
La prima 'stanza del buco', inaugurata lo scorso ottobre nel quartiere di Vesterbro, nella capitale danese, ha
avuto tale successo da suggerire al consiglio comunale di Copenaghen di programmarne altre tre nel resto
della citta'.
Le narcosale, diFfuse gia' in vari paesi europei e in programma da quest'anno anche in Francia, sono delle
sale dedicate ai tossicodipendenti perche' possano assumere le sostanze in strutture protette, coadiuvati da
personale sanitario e non in mezzo alla strada, con tutte le conseguenze negative correlate. Nelle intenzioni
degli inventori, la stanze del buco sottrarrebbero manovalanza alla criminalita' e aiuterebbero a salvare la
vita ai tossicodipendenti allontanando il rischio di overdose e di propagazione di malattie.
Il Copenaghen Post ricorda che i residenti del popolare quartiere di Vesterbro hanno impiegato una ventina
d'anni per convincere le autorita' cittadine e riservare le narcosale ai tossici che normalmente assumevamo
ogni tipo di sostanza sotto le loro finestre ad ogni ora del giorno e della notte.
Ora che l'esperimento sembra riuscito e che in pochi mesi sono state salvate almeno sei vite – secondo fonti
della struttura – ed e' drasticamente calato il numero di 'incidenti' correlati allo spaccio e al consumo di
droga, si sta pensando di estendere liniziativa.
Lars Aslan Rasmussen (sinistra), membro del consiglio comunale di Copenaghen, ha chiesto di aprire altre
narcosale a Nordvest Sydhayn e Amager. 'Sapevamo che avrebbe avuto successo - ha rivelato Rasmussen
- ma siamo rimasti stupiti dal successo ottenuto, e' per questo che ci stiamo orientando per estendere
l'esperimento'.
In Svizzera le narcosale sono una realta' da tempo, cosi' come ad Amsterdam, Madrid, e anche in Australia e
Canada. In Italia tra i primi a parlare della necessita' di istittuire le 'stanze del buco', sono stati i comuni di
Milano e Torino, nonostante la bocciatura delle Nazioni Unite e le preoccupazioni di chi vi vede un modo per
allargare il traffico di stupefacenti nelle loro immediate vicinanze.
22-01-2013 10:00 ITALIA/Infermiera spaccia droga in OPG. Arrestata
Un'infermiera dell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere e' stata arrestata dai
carabinieri, assieme al convivente, per aver spacciato droga all'interno della struttura.
Il blitz, scattato la notte scorsa, ha portato in manette anche altri due piccoli spacciatori, tutti italiani.
L'indagine era partita nel giugno del 2012 grazie ad un internato dell'Opg che si era rivolto ai carabinieri per
denunciare che in ospedale era possibile acquistare stupefacenti e, in particolare, anfetamina.
Durante l'operazione e la perquisizione a casa dei quattro arrestati sono stati sequestrati due chili di
anfetamina, 800 grammi di hashish, 13 francobolli alla Lsd, un etto di marijuana e un grammo di cocaina (per
un valore complessivo di 35mila euro se immessa sul mercato), oltre a 1.500 euro in contanti, provento
dell'attivita' di spaccio. I quattro avevano organizzato su un bazar della droga gestito da Sergio Pedrazzoli,
pregiudicato, 46 anni di Castel Goffredo, l'unico degli arrestati di cui sono state rese note le generalita'. E' il
convivente dell'operatrice socio-assistenziale, F.F. di 46 anni, dipendente dell'Opg, della quale si serviva per
piazzare la merce ai pazienti dell'ospedale.
Dopo sette mesi di indagini, coordinate dal procuratore capo Antonino Condorelli, i carabinieri hanno fatto
scattare gli arresti dei quattro che ora si trovano in carcere a Mantova.
22-01-2013 09:57 BRASILE/Il Paese piu' consumatore di crack
Con piu' di due milioni di tossicodipendenti, il Brasile e' il paese con il maggior consumo di crack al mondo e
il secondo mercato di cocaina a livello mondiale, secondo solo agli Stati Uniti.
Lo ha dichiarato Geraldo Alckmin, governatore dello stato di San Paolo. Le sue affermazioni, sottolinea oggi
la stampa locale, sono basate su uno studio realizzato nel 2012 dall'Università Federale di San Paolo in 149
comuni sparsi per tutto il paese.
Nell'area metropolitana di San Paolo - dove vivono circa 21 milioni di persone - esistono diversi punti di
consumo, chiamati "crackolandias", nei quali 'il consumo della droga convive con la poverta' e le
diseguaglianze sociali', ha sottolineato il governatore.
Alckim ha inoltre ricordato che negli ultimi tempi le autorita' hanno rafforzato i controlli nelle autostrade e in
diversi snodi strategici dell'area urbana di San Paolo, visto che - ha precisato - 'il Brasile non produce
droghe', che arrivano nel paese dall'estero.
Secondo il governatore, l'ultima scia di violenza scaturita a San Paolo, una delle aree metropolitane
maggiormente popolate al mondo, sarebbe conseguenza della guerra urbana scoppiata nell'ottobre dell'anno
scorso tra le forze di polizia e l'organizzazione Primer Comando de la Capital (PCC), uno dei maggiori gruppi
narcotrafficanti del paese.
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