recenti sviluppi in tema di transfer pricing e advance
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recenti sviluppi in tema di transfer pricing e advance
Aprile 2013 RECENTI SVILUPPI IN TEMA DI TRANSFER PRICING E ADVANCE PRICING AGREEMENTS (APA) L'Agenzia delle Entrate ha recentemente pubblicato sul proprio sito internet il secondo Bollettino sul Ruling di standard internazionale ("Bollettino") relativo agli accordi preventivi ("APA") sul transfer pricing ("TP") conclusi nel triennio 2010 - 2012. Le cifre del Bollettino indicano come i contribuenti siano sempre più interessati a questo strumento di risoluzione in via preventiva delle controversie in materia di prezzi di trasferimento con le autorità fiscali. Il motivo principale alla base di questo crescente interesse è da ricercare nel fatto che l’Amministrazione Finanziaria negli ultimi anni si è concentrata in modo particolare, in sede di accertamento, sulle operazioni effettuate tra parti correlate nell’ambito dei gruppi multinazionali ("MNE") ai sensi dell'Art. 110, comma 7 TUIR, anche a seguito dell'introduzione degli oneri documentali di cui all’art. 1, comma 2-ter del D.Lgs. 471/1997. Panoramica del TP in Italia L'attuale crisi finanziaria e la necessità per il governo italiano di garantire un livello costante e adeguato di entrate tributarie hanno portato ad un aumento delle attività di contrasto all'evasione fiscale e all'elusione fiscale, anche mediante l'adozione di appropriate analisi di rischio, secondo un approccio comunemente accettato a livello internazionale e suggerito dall'OCSE nella pubblicazione "Affrontare efficacemente le sfide del Transfer Pricing". Pertanto, gli accertamenti fiscali sul TP sono notevolmente aumentati e aumenteranno sempre di più non solo sotto un punto di vista quantitativo ma anche sotto quello qualitativo, dal momento che verificatori e funzionari addetti alle verifiche sono stati specificamente addestrati sulle questioni del TP e possono ora contare su banche dati commerciali al fine di condurre analisi di benchmark e sostenere le loro rettifiche di imponibile. In tale contesto, molte aziende, anche di medie e grandi dimensioni, (i) non hanno ancora una politica di TP o (ii) ne hanno implementata una in modo frettoloso, standardizzato e spesso inadeguato o (iii) possono non essere consapevoli di disporre di una documentazione in realtà non adeguata. Ciò, soprattutto in considerazione delle frequenti ristrutturazioni aziendali e dei cambiamenti del contesto economico che rendono necessario un continuo lavoro di aggiornamento del set documentale di TP. Va, inoltre, sottolineato che un corretto adempimento degli oneri documentali, se da un lato sottrae il contribuente dalle sanzioni amministrative, non costituisce una condizione di per sé sufficiente ad evitare una rettifica dei prezzi di trasferimento. Qualora, quindi, siano superate le soglie stabilite dall'articolo 4 del D.Lgs. 74/2000, il controllo fiscale potrebbe paradossalmente causare indesiderati effetti penali. Dati di sintesi relativi alle istanze presentate e agli accordi firmati Scorrendo le tabelle riportate nel Bollettino, si apprende che nell’ultimo triennio sono state presentate 83 nuove istanze. Molto eterogenea, dal punto di vista sia dimensionale che merceologico, è la platea di contribuenti interessati. Dietro ad un 68% di “grandi contribuenti” si colloca, infatti, un inatteso 32% di imprese di medie dimensioni. Varia è anche la casistica delle procedure, visto che accanto alle più “classiche” transazioni commerciali intercompany si riscontrano, infatti, fattispecie più complesse, quali l’attribuzione di profitti o perdite alle stabili organizzazioni, le operazioni su beni immateriali, i cost sharing agreements, le operazioni di finanziamento infragruppo, di project financing, nonché le business restructuring (tema di stringente attualità). I tempi per perfezionare l’accordo non sono brevi, poiché si assestano mediamente intorno ai 16 mesi. Il Bollettino sottolinea, però, che la durata dell’istruttoria è influenzata notevolmente dal grado di collaborazione del contribuente. Si deve instaurare, infatti, un contraddittorio ed un dialogo continuo, per consentire all’Ufficio di comprendere e valutare bene le transazioni dell’impresa e l’adeguatezza dei metodi proposti. Un dato molto interessante, a quest’ultimo proposito, è l’incidenza, negli accordi sottoscritti, dei metodi non tradizionali o reddituali. Circa il 79% dei ruling ha, infatti, visto l’Ufficio concordare politiche di transfer pricing basate su metodi quali il Profit Split (23%) ed il TNMM (56%), confermando il trend di adeguamento dell’amministrazione italiana all’approccio del cd. most appropriate method delineato nelle Direttive OCSE. Punti di forza dell’APA italiano Ci sono diversi fattori critici di successo che inducono sempre di più le imprese multinazionali a cercare un’intesa con l’Amministrazione Finanziaria. Volendo identificarne alcuni: (i) a differenza di altri paesi (es. USA), l'accesso alla procedura è completamente gratuito; (ii) il competente Ufficio Ruling internazionale (coordinato a livello centrale nell'ambito della Direzione Centrale Accertamento) è composto da funzionari appositamente formati sulle questioni dei prezzi di trasferimento; (iii) le imprese multinazionali e i loro consulenti possono avviare una fase preliminare, anche attraverso una disclosure parziale e anonima, al fine di determinare se un APA è potenzialmente applicabile al loro caso; (iv) la certezza che i prezzi di trasferimento per le operazioni coperte dall’APA non saranno soggetti a riprese, sanzioni o diversa interpretazione da parte dell'Amministrazione durante il periodo di 3 anni in cui l’APA è in vigore; (v) la recente possibilità di concludere APA bilaterali e multilaterali (attraverso il ricorso all'art. 25, paragrafo 3 del Modello di Convenzione dell'OCSE sulle procedure amichevoli tra le autorità competenti dei diversi paesi coinvolti) al fine di eliminare a priori qualsiasi potenziale doppia imposizione; (vi) ogni attività di manutenzione e rinnovo sulle operazioni coperte dall’APA saranno gestiti esclusivamente dall'Ufficio Ruling internazionale di cui sopra; (vii) l’Agenzia delle Entrate non solo è sempre più aperta ad accettare i cosiddetti metodi non tradizionali di TP ma anche di applicare ulteriori strumenti più complessi come i working capital adjustment che a volte sono necessari per migliorare l'affidabilità dell’analisi di comparabilità effettuata; (viii) la possibilità di presentare fattispecie più complesse, come già accennato in precedenza. ***** Il team di Diritto Tributario di Legance è a disposizione per supportare i clienti per l’analisi della propria situazione e per fornire assistenza e consulenza sulla negoziazione di APA con l’Agenzia delle Entrate e su altre questioni fiscali (compresi, tra gli altri, la revisione della documentazione esistente sui prezzi di trasferimento, il supporto nella stesura di una nuova serie di documenti, la valutazione delle politiche esistenti, così come delle potenziali conseguenze in caso di verifiche e/o successivo contenzioso). Il team di Legance dedicato al TP include un professionista (l’avvocato Davide Nespolino) che può vantare un’esperienza pluriennale di lavoro proprio nell’Ufficio Ruling internazionale dell’Agenzia delle Entrate, il quale potrà fornire un qualificato supporto sia in sede di negoziazione dei ruling che in sede di revisione della TP policy e dei temi connessi, quali ad es. idoneità della documentazione. Per ulteriori informazioni: Marco Graziani Tel: +39 06.93.18.271 [email protected] Claudia Gregori Tel: +39 02.89.63.071 [email protected] Davide Nespolino Tel: +39 02.89.63.071 [email protected] oppure il Vostro professionista di riferimento all’interno di Legance. LO STUDIO Legance è uno studio legale italiano con un team di professionisti esperti, dinamici e orientati al risultato, il cui affiatamento ha reso possibile un modello organizzativo flessibile ed incisivo che, attraverso dipartimenti attivi in tutti i settori della consulenza legale d’affari, esprime il giusto equilibrio tra specialista e avvocato come consulente globale. Legance conta oltre 170 avvocati, nelle sedi di Milano, Roma e, breve, a Londra. Le aree di competenza sono: Fusioni, Acquisizioni e Diritto Societario; Diritto Bancario, Finanziario e Project Financing; UE, Antitrust e Regolamentazione; Diritto del Lavoro e delle Relazioni Industriali; Diritto dei Servizi e dei Mercati Finanziari; Fondi di Investimento; Contenziosi e Arbitrati; Ristrutturazioni e Procedure Concorsuali; Diritto Tributario; Diritto Amministrativo; Diritto Immobiliare; Diritto dell’Energia, Gas e Risorse Naturali; Diritto della Navigazione e dei Trasporti; Proprietà Intellettuale e Data Protection; TMT; Diritto Ambientale. Per maggiori informazioni, potete visitare il nostro sito web: www.legance.it. DISCLAIMER La presente Newsletter ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale. Di conseguenza, non costituisce un parere legale né può in alcun modo considerarsi come sostitutivo di una consulenza legale specifica. INFORMATIVA EX ART. 13 D. 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