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Giugno 2015
IL MADE IN ITALY ALIMENTARE:
ALL’EXPO IL SEGNO UNICO DISTINTIVO
PRESENTATO
Da tempo atteso come importante strumento di tutela del Made in Italy agroalimentare e di lotta al fenomeno
dell’Italian sounding, il Segno Unico Distintivo è stato presentato all’EXPO il 27 maggio dal Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali. Ciò assume ancora maggiore rilevanza in una fase in cui le principali eccellenze
italiane, food and fashion, appaiono legarsi sempre più spesso in ciò che viene comunemente definito fashion food.
Prima del suo lancio, l’I.C.E. Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese
Italiane (ente strumentale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali) ha depositato presso l’Ufficio Italiano
Brevetti e Marchi una domanda di registrazione di marchio, chiedendo che la protezione del segno si estendesse a
tutti i prodotti agroalimentari (cibi e bevande, alcoliche e non), all’organizzazione di fiere ed eventi culturali,
formativi o di intrattenimento, ad attività di comunicazione e marketing e, non ultimo, allo sfruttamento del segno
nell’ambito di attività finanziarie.
1. Il Decreto “Sblocca Italia”
Con il d.l. 12 settembre 2014, n. 133, conv. nella l. 11 novembre 2014, n. 133, (c.d. “Decreto Sblocca Italia”)
l’Italia ha adottato «Misure urgenti per la ripresa delle attività produttive» e ha stanziato 260 milioni di Euro a
sostegno del Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e per l’attrazione degli investimenti in Italia.
Tra le misure per il rilancio del settore alimentare, il Decreto ha dettato tre linee d’azione: (i) la realizzazione di un
segno distintivo unico, ora divenuto realtà; (ii) la valorizzazione delle produzioni di eccellenza attraverso la tutela
all’estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine; (iii) lo svolgimento di campagne di promozione
strategica e di lotta all’Italian sounding, un fenomeno di imitazione dell’italianità dei prodotti agrolimentari che
sottrae all’economia italiana importanti quote di mercato (esemplari tra tutti, i casi di parmesan o parma ham).
2. Le funzioni del Segno Unico Distintivo e gli effetti sul mercato
La funzione primaria del Segno Unico Distintivo è certificare la reale origine italiana dei prodotti agroalimentari e
comunicarne i valori di eccellenza e unicità legati alla tradizione, alle materie prime, al gusto, alla biodiversità e
all’innovazione.
Il Segno Unico Distintivo diviene, quindi, strumento imprescindibile per le attività di valorizzazione e promozione
all’estero previste dal Decreto Sblocca Italia.
E’ utile notare che esso non è un marchio collettivo. Quest’ultimo viene usualmente registrato da un soggetto che
intende svolgere la funzione di garantire l’origine, la natura o la qualità di un prodotto o servizio, è concesso sulla
base di un regolamento d’uso, uguale per chiunque voglia utilizzare il marchio, e prevede necessariamente controlli
e sanzioni.
Il Segno Unico Distintivo, invece, non sarà utilizzato dai singoli produttori secondo un disciplinare comune, ma è
destinato ad essere utilizzato da canali istituzionali negli stand di fiere ed esposizioni internazionali dedicati
all’Italia, nelle campagne di comunicazione che verranno lanciate a contrasto della pirateria alimentare e per la
personalizzazione degli scaffali della grande distribuzione, funzione strategica soprattutto all’estero, per accrescere
la consapevolezza dei consumatori e riorientare le scelte di consumo verso prodotti “originali”.
Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, in attuazione del Decreto Sblocca Italia, prevede investimenti pari
a circa 70 milioni di Euro nei prossimi tre anni per l’adozione di misure volte a combattere la contraffazione
alimentare e l’uso ingannevole di segni illecitamente evocanti l’Italia, con l’auspicato effetto di aumentare le quote
dell’export del settore agroalimentare italiano; diviene quindi essenziale, per le imprese dotarsi degli strumenti
appropriati per beneficiare delle occasioni offerte dall’internazionalizzazione.
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