Feb 2012 - Gente di Falchera

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Feb 2012 - Gente di Falchera
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C
di
ALCHERA
FEBBRAIO 2012
ANNO 20° - N° 2
P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE
ALL’INTERNO
Bambini in festa
Come eravamo
Pag - Giovane
pag 2
pag 3
pag 4
SOMMARIO
Momenti di festa
Effetto X Factor
Epifania al Centro d’Incontro
Ospedale Don Bosco
PGS Conquista
Il giornale della scuola
I lettori scrivono
Autobus linea 50
La costituzione Italiana per tutti
L’angolo della poesia
Il piacere di leggere
Il matrimonio
Dalla Falda di Falchera
Carnevale Falcherese
La narrativa
Per chi ama il teatro
Astronomia e... / Briciole di storia
Il cuore di un antico borgo
La pecora settantadue
Il punto di vista
Il giorno della memoria
A proposito di oratorio
Una ricetta al mese
Notizie dal Comune di Torino
pag. 2
pag. 3
pag. 5
pag. 5
pag. 6
pag. 7
pag. 8
pag. 9
pag. 10
pag. 11
pag. 12
pag. 13
pag. 13
pag. 13
pag. 14
pag. 15
pag. 16
pag. 17
pag. 18
pag. 20
pag. 21
pag. 22
pag. 22
pag. 23
EDITORIALE
di
AMILCARE
DE LEO
Anno Nuovo Quartiere Nuovo
I
l 2012, come un treno immaginario, sta correndo veloce dentro una lunga e buia galleria senza ancora una via d’uscita: ricordiamo,
forse, quando siamo entrati ma non sappiamo
quando ne saremo fuori. Non possiamo fare a meno anche noi
di parlare di questa crisi globalizzata, con inevitabili ricadute
sul nostro quotidiano. Neri pensieri affollano il presente e affannano il futuro con ansie e incertezze, anche se ci giungono
messaggi di speranza e di riscatto da più parti, e prima di tutto
dalla voce austera e rassicurante del Capo dello Stato. Crediamo però di aver colto e sentito assai vicino a noi un’altra voce,
più accattivante, spontanea e immediata. E’ quella del vescovo
di Torino, Cesare Nosiglia, che con la sua lettera alla Città, ma
soprattutto con la sua sorridente bonaria presenza, tra la gente,
di amico e di parroco dai bianchi capelli spettinati, ci ha veramente disarmato. Ha voluto lanciare un’ancora di salvataggio
in questo mare burrascoso di conflitti umani, sociali e politici.
Dovremmo un po’ tutti laici e credenti aggrapparci a quell’ancora e stringerci attorno a lui, ognuno con le proprie convinzioni di pensiero. Convinzioni che sono pur esse poste in crisi da
una visione generale della politica, mai come oggi scesa così in
basso. Riteniamo che tutti i partiti politici, troppi, debbano svecchiarsi in modo di ridursi all’essenziale, animati soprattutto da
un rinnovato e comune buon senso anziché indotti, per mera
demagogia spesso, a perdersi in inutili chiacchiere tra sottigliezze
e cavilli ideologici da una parte e dall’altra. Chi poi, come noi,
opera tra le fila del volontariato sente gravoso il peso di questa
crisi perché è consapevole che le casse dello Stato e dei Comuni sono sempre più restie a elargire denaro per sovvenzionare
attività di vario tipo. Con queste poco rassicuranti prospettive
non ci si deve comunque arrendere e rimanere inerti a piangere
su se stessi, al contrario ci si deve aggrappare alla speranza e
alla fiducia di meritare tempi migliori, senza mai tralasciare la
possibilità di operare per la collettività.
A questo punto proviamo ad esaminare alcune situazioni sociali
e culturali del quartiere che ci sta a cuore, e cioè quello in cui
Gente di Falchera 1
segue a pag. 15
BAMBINI IN FESTA
Momenti di festa a inizio 2012
tra le famiglie del quartiere
ACLI
Chiara Haleplyan dirige il coro dei bambini
Il giorno 6 gennaio alle ore 21, nella chiesa di San
Pio X, i bambini della Falchera hanno cantato e suonato per la gioia dei presenti, tra cui emozionatissimi i genitori. Tutte le offerte sono state devolute per
il rifacimento del tetto della chiesa. Ha diretto abilmente il coro, composto da tanti piccoli “babbi Natale” che si sono esibiti in quegli indimenticabili canti
tradizionali, Chiara Haleplyan, innamorata della
musica e dei bambini. Da più di due anni Chiara,
sostenuta da suor Laura che ha la stessa passione e
con la quale è in ottima sintonia, si occupa di seguire
alcuni bambini della Falchera invogliandoli al piacere del canto e preparandoli a cimentarsi nel fascino dei musicals. Confessa, definendosi semplicemen-
ACLI
ACLI
GARCIA LORCA
te una animatrice, di dedicarsi con passione al mondo dell’infanzia in cui sente di riscoprire se stessa,
non senza quelle basilari norme didattiche e pedagogiche legate alla serietà e alla disciplina, cui i piccoli
non si sottraggono. Sostiene convinta che la musica
accompagnata dal sostegno del canto, oltre al gusto
del divertimento in sé, rappresenti un’efficacia terapia psicologica contro la timidezza, l’isolamento del
bambino, ai fini di una sempre più proficua socializzazione tra i suoi pari. Segnaliamo, tra l’altro, che il
primo lavoro di successo, legato appunto al musical,
è stato lo spettacolo “Pinocchio” di poco tempo fa,
che ha avuto felici echi di risonanza anche al di fuori
del nostro quartiere. Sono poi seguiti mirabilmente
fino ad oggi altri fortunati impegni musicali che si
rifanno suggestivamente al tema delle parabole con
protagonisti sempre loro, i bambini.
a.d.l.
Gente di Falchera 2
GARCIA LORCA
COME ERA
VAMO
ERAV
Effetto X Factor
a cura di Remo Andreasi
“I MODERNI” AL BARRIO
Direttamente dal “talent-show” di X-Factor fino al
cuore del nostro quartiere, presso El-Barrio, si sono
catapultati il primo giorno del 2012 il quartetto dei
“I MODERNI” (Marco, Celeste, Fabio, Placido ).
Alle ore 21 il centro giovanile nei pressi di
FALCHERA era stracolmo; una marea di giovani fans
in delirio si apprestava ad ascoltare il quartetto. Subito
con “I Gotta Feeling” dei Black Eyed Peas e
“Overdose” di Zucchero parte il breve live con le
basi, in cui i quattro ammaliano e abbracciano il
pubblico, proponendo subito dopo, tutto il repertorio
cantato a X-Factor.
Per la stesura del libro sulla storia della Falchera
Nuova, (di cui purtroppo non possiamo eseguire la
stampa per mancanza di fondi), alcuni nostri lettori
ci avevano consegnato delle fotografie scattate nei
primi anni dell’insediamento del nuovo quartiere:
gruppi di calcio, pallavolo, scuola, ecc.
Ora abbiamo deciso di pubblicarle, sperando di fare
cosa gradita; chi si riconoscerà e vuole raccontarci i
ricordi di quel tempo, si vedrà pubblicato in una rubrica detta “Come Eravamo”.
1976 Nicola Gastronomia Alba
I Moderni
Tutti i successivi brani che snocciolano con maestria
fino a tardi, gli serviranno come esercizio per la gara
di giovedì 5 Gennaio dove il quartetto, alle ore 21
parteciperà alla finalissima di X-Factor gareggiando
contro : Francesca Michielin e Antonella Lo Coco.
“I MODERNI” non sanno ancora che la scelta di
venire nel nostro quartiere porterà loro fortuna, infatti
si piazzeranno inaspettatamente al 2° posto assoluto
dietro alla bravissima Francesca. Complimenti!
facciamo tanti auguri al quartetto dei nuovi talenti
della musica italiana e speriamo che prossimamente
ripropongano un live dei loro brani nuovamente nel
nostro quartiere.
D.P.R.
E STETICA S TEFY
Vieni a scoprire
i nuovissimi
colori......
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Gente di Falchera 3
Matrimonio 1955
Ielo Santo
Nella foto sopra uno
dei primi matrimoni
celebrati nella prima
chiesetta di legno.
Foto a lato un
gruppo di amici di
fronte alla nuova
chiesa parrocchiale
appena costruita, a
sinistra si intravede
la chiesetta di legno
con il suo campanile
1955/57
fotografie di Ielo Santo
PAG - GIOVANE
A cura del Tavolo
Sociale Giovanile
Notizie dal
Laboratorio di Quartiere
TUTTI UNITI PER IL NATALE
Quest’anno le
celebrazioni natalizie per i bambini e i ragazzi
di Falchera si
sono svolte all’unisono, mettendo insieme
tutte le attività giovanili del quartiere.
La scuola media Da Vinci, le elementari Neruda e
Ambrosini, il Falklab, il doposcuola Falchera Viva e
il centro TO&TU El Barrio, si sono uniti in una festa
per tutti, grandi e piccini!
Davvero
“grande” è
s t a t o
l’Elefante
protagonista della
fiaba ideata e messa
in scena dai bambini e bambine del doposcuola Falchera Viva intitolata appunto “Il Grande Elefante”.
Grazie al laboratorio organizzato da CISV, i bambini
hanno letto
e elaborato
alcune fiabe
da altri paesi del mondo e si sono
divertiti andando insieme alle animatrici presso il centro giovanile El Barrio, dove hanno scoperto tante cose interessanti sull’Africa…. Sono rimasti talmente affascinati da scrivere loro stessi una “fiaba africana”. I bambini sono
stati simpaticissimi nelle loro interpretazioni e bellissimi nei loro costumi auto-prodotti insieme agli animatori Nadia, Serena, Marialuz ed Emanuel. Un grazie particolare va ad Enzo, papà di Siria, che si è prestato a interpretare il ruolo del Grande Elefante… di
nome e di fatto!
A seguire il coro della scuola, guidato dal prof. Carmelo Spoto. Un saggio di canzoni allegre e originali
cantate dai bambini di tutte (o quasi) le classi della
scuola, che si
sono allenati ogni
settimana nel
tempo extrascolastico.
Immancabile e
tradizionale, ma
sempre emozio-
nante la
lotteria
scolastica, organizzata
dai docenti e
dai ragazzi della scuola media Da Vinci, con la quale
sono stati elargiti premi favolosi.
Intorno alle 18,00 l’inaugurazione del museo a cielo
aperto frutto del laboratorio Street Art svolto al Falklab da CISV, con il quale sui muri intorno alla scuola
sono stati dipinti dai ragazzi una serie di variopinti
“stencil”, che compongono i pezzi del grande puzzle
all’ingresso della scuola e del Falklab. Ora l’edificio
sarà sicuramente più colorato e allegro e il museo
sarà un gioioso patrimonio dell’intero quartiere. All’interno del Falklab i ragazzi, dai 12 ai 18 anni, hanno
allestito un piccolo percorso a testimonianza del lavoro che ha portato da ottobre a dicembre alla realizzazione delle opere. Le fanatstiche mamme invece
hanno preparato un lauto buffet… dai tradizionali
tramezzini alla pizza araba!
Ma la festa non si è fermata che fino a tarda notte!
A El Barrio, con la collaborazione dell’ass. MIAO si
è riusciti ad organizzare una favolosa “Festa delle
Medie”, a cui hanno partecipato tutti i ragazzi dei tre
plessi della Da Vinci, compresa la succursale di via
Cavagnolo e della Bernardo Chiara!
E non c’erano solo i ragazzi, ma anche i professori,
il Preside, gli animatori del Falklab e i genitori!
Genitori e professori
hanno potuto gustarsi un buon drink nella sala pub, mentre i
ragazzi erano nella
sala discoteca a scatenarsi sotto le luci
stroboscopiche!
Memorabile l’apertura della serata con il concerto della Falkband, formata
da Altea (voce), Ksenia (tastiera), Andrea (chitarra) e
Salvatore (batteria), tutti ragazzi delle scuole medie,
che allenandosi nella sala prove del Falklab, insieme
al loro animatore Augusto, hanno calcato il palcoscenico per la prima volta, davanti alle urla e applausi di
incoraggiamento dei compagni e genitori, superando
una forte emozione sulle note di War is Over (John
Lennon) e Il più grande spettacolo (Jovanotti)…
Ad aprire le danze le ragazze hip hop dell’ASD
L’Olimpo e la crew Elektrotheatre, nuova formazione della ex Falkrew: Yassine, Zineb, Ossema, Giuseppe ed Emanuele, nuovo elemento, nonché già insegnante di danza hip hop che segue i ragazzi negli
Gente di Falchera 4
allenamenti.
Una serata all’insegna della gioia, dove i ragazzi
potevano scatenarsi in un ambiente protetto, senza
paure e dove anche i genitori erano tranquilli, con i
figli a pochi metri di distanza da casa, in una discoteca dove si davano solo bibite analcoliche e dove i
“buttafuori” erano volti amici e fidati!
Con lo slogan “Yellow Marshmellow” è proseguita
la serata per i ragazzi dai 18 anni in su, con la regia
di MIAO e Radio Falchera, la musica “unz unz” di
El Borto DJ e DJ Panics e le percussioni live di Ciaky
e Nose.
Gioia Raro
Centro d’Incontro
Anche quest’anno, come
tradizione, abbiamo salutato il
nuovo anno al
Centro d’Incontro in compagnia. Dopo una
succulenta cena
preparata dalle
nostre esperte ed instancabili donne, la serata è proseguita con tanta musica ed allegria e a mezzanotte grande brindisi con spumante e panettone per augurarci Buon
2012. Non mancavano trombette e coriandoli.
Il 6 gennaio è arrivata puntuale la Befana al Centro
d’Incontro, con le sue scarpe rotte, il cappello alla
romana, eccetera.
La Signora Nunzia è stata eletta Miss Befana, in
un’atmosfera gioiosa come sempre, tanta musica ed
allegria hanno accompagnato la festa, alla quale hanno partecipato tante persone.
Il Comitato del Centro d’Incontro rinnova gli auguri
di un Sereno 2012 a tutti.
Attilio Bartolone
Ultimissime
OSPEDALE DON BOSCO
A proposito di Sanità…
Si parla sempre di buona o cattiva sanità, a seconda
della propria esperienza vissuta.
Il nostro ospedale di riferimento, il S. Giovanni Bosco, del quale il nostro giornale periodicamente pubblica le informazioni circa le nuove strutture e ammodernamenti vari, ha un reparto di cardiologia diretto dal dott. Minelli con la sua équipe, che è un
presidio di eccellenza per le prestazioni di altissimo
livello che vi si eseguono.
Io l’ho sperimentato in prima persona il 2 gennaio
2012, a partire dalla tempestività con cui è arrivata
l’ambulanza e alla professionalità del personale a
bordo. Dopo i primi controlli in emergenza, sono stato
ricoverato al 6° piano in cardiologia.
In questo reparto, oltre agli evidenti segni di modernizzazione dei servizi, dai letti più confortevoli alla
praticità dei comodini, piccole cose di poca importanza ma al bisogno molto apprezzabili.
Di primaria importanza è invece il controllo costante dei medici e la professionalità infermieristica. Vorrei ringraziarli tutti, uno per uno, rischierei però di
dimenticarne qualcuno, ciò che non dimentico sono
i loro volti sorridenti e solleciti nel prestare la loro
opera che, se fatta anche con grande umanità, fa la
differenza.
La persona che devo proprio citare è il dott. Roberto
Garbo, il cardiologo di emodinamica che insieme ai
suoi collaboratori, dopo un’ora e mezza di intervento mi ha rimesso a nuovo.
A loro va la mia riconoscenza per avermi dato la possibilità di superare questo momento e poter ritornare
gradatamente alla mia vita normale.
…E anche al mio giornale dal quale scrivo.
Venerdì 27 gennnaio, alla presenza di circa 60 persone, si sono svolte le votazioni per il rinnovo del direttivo. Presenti tutti i rappresentanti delle Associazioni
componenti il comitato di gestione, tra i quali anche il
parroco don Adelino che ha rivolto i suoi auguri al
Centro d’Incontro. E’ stato eletto all’unanimità a presidente Attilio Bartolone, vicepresidente Mauro Capel Badino, Segretario Francesco Mantione.
Il presidente uscente Fausto Sarno ha illustrato il rendiconto del programma svolto, ricordando Salvatore
Scavello, che tanto ha fatto per il Centro d’Incontro
da lui fondato.
La coordinatrice della 1a commissione Adriana Scavello, ha aperto la riunione con il ricordo del giorno
della Memoria e ha letto una poesia di Bertold Brecht.
A. S.
Gente di Falchera 5
Grassi Umberto
Il tuo
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Dal 1972 attenzione
verso i giovani atleti
P G S CONQUISTA
Quale sarà l’argomento di questo mese? Il periodo
natalizio ha racchiuso una serie di eventi importanti,
partendo da quelli convenzionali, anzi istituzionali,
per giungere a novità sperimentali.
Oggi: lo sport in
Falchera per tutti
nibile per scambiare qualche parola e per farsi fotografare insieme ai bambini.
RITIRO CON LA U12
FESTA NATALE
La nostra festa di Natale, fatta di riflessione, condivisione e (non trascurabile) “alimentazione”, si è
svolta come al solito in un clima sereno e gioioso.
Eravamo meno dell’anno scorso, ma non è stato meno
intenso; inoltre la “cesta della solidarietà” si è riempita abbondantemente, sintomo di una sensibilità
concreta da parte delle famiglie iscritte alla società.
FESTA NATALE MINIVOLLEY FIPAV
Un altro evento al quale non rinunciamo lo organizza la FIPAV. I bambini della Palla rilanciata, del Minivolley e qualcuno dell’U12 si sono prodigati in tecniche pallavoliste al Palaruffini, mito sportivo Italiano degli anni ‘80, che ancora oggi incute un timore
reverenziale. Ed infatti il primo impatto ha messo
qualche bimbo in soggezione, allietandoci con pianti e occhi sbarrati, fino al momento in cui, grazie
anche ai giovani che abbiamo portato, la discesa nel
catino con l’inizio dello spettacolo pre-gara li ha
messi tutti a proprio agio. Inoltre l’allenatore della
Nazionale maschile di Pallavolo, Mauro Berruto, ha
presenziato alla manifestazione, rendendosi dispo-
Forti dello spirito e dell’entusiasmo della piccola
squadra U12, ci siamo impegnati per dare loro una
continuità sportiva anche durante le vacanze, proponendo un ritiro durante la pausa natalizia. Non si è
fatto come in passato con squadre più grandi rimanendo di notte, ma abbiamo passato una giornata intera in palestra, compreso il pranzo al sacco. Questo
può essere uno spunto per cementare lo spirito di uno
sport di squadra, creando un atleti pronti a sostenersi
a vicenda. Purtroppo qualche defezione dovuta a
viaggi in famiglia e influenze di stagione hanno ridotto il numero di partecipanti.
I NOSTRI RISULTATI
La difficoltà di avere nuovi allenatori e magari anche nuovi moduli o schemi di gioco, ha reso fin qui
difficile il cammino delle due squadre U18. I maschi, forti forse della continuità del gruppo, hanno
trovato qualche risultato numerico in più: Le ragazze, invece, hanno ancora un percorso macchinoso,
devono uscire dal loro guscio. C’è margine, bisogna
lavorare sodo e con pazienza.
C’è poi da sottolineare l’entusiasmo del misto adulti
giovani del Martedì. Un’ora di allenamento intenso
e un’ora di gioco: non finiscono di stupirmi.
Il misto adulti Genitori ha trovato squadre nei dintorni e non per fare qualche amichevole. Quando il
misto del Martedì sarà pronto, scatteranno le sfide!
Le foto di questo mese sono riferite alla festa Minivolley FIPAV fatta con Berruto, al ritiro U12 e alla
squadra del Misto adulti giovani del Martedì.
Gente di Falchera 6
Luigi Fabio Varesano
IL GIORNALE DELLA SCUOLA
ISTITUTO COMPRENSIVO “LEONARDO DA VINCI”
Certificazione ECDL Core Level
ECDL Core è l’attestazione di base di chi vuole, in
quanto utilizzatore, misurare e dimostrare la capacità di usare il computer a fini lavorativi (in aziende,
enti pubblici, studi professionali, e così via) e formativi.
È ad ECDL Core che il più delle volte ci si riferisce
con il temine Patente Europea del Computer, anche
se poi il programma ECDL prevede ulteriori livelli,
perché:
* è la certificazione più diffusa e di interesse più
generale;
* è un’attestazione compiuta della padronanza dei
concetti di base dell’informatica, e della capacità
di operare con il computer in tutte le operazioni
più ricorrenti: gestione dei file, elaborazione dei
testi, fogli elettronici, uso delle basi dati, creazione di presentazioni, uso di Internet e della posta elettronica.
Per ottenere la Patente ECDL Core il candidato è tenuto a:
* procurarsi, a costi contenuti e presso un Test Center accreditato, un libretto d’esami (Skills Card
personale, di validità triennale) su cui registrare
l’esito dei test previsti, che di fatto corrisponde
all’iscrizione al programma ECDL;
* superare i 7 test d’esame, corrispondenti alle aree
di conoscenza previste. Le conoscenze teoriche
e pratiche necessarie per superare i singoli test
sono descritte in un documento denominato
Syllabus. Ciascun test d’esame comporta il pagamento di una piccola quota di rimborso spese,
ed è condotto con sistemi automatici che garantiscono uniformità e oggettività di valutazione.
ECDL Scuola Media
Introduzione dell’informatica nei curricula
delle scuole secondarie di primo grado
È stata concordata con il Ministero della Pubblica Istruzione la possibilità di conseguire la
certificazione ECDL (Start o Full) anche per gli
studenti delle scuole secondarie di primo grado.
Si ritiene pertanto di fare cosa utile segnalando
quanto stabilito.
Prolungamento della durata della Skills Card
dagli attuali tre anni a cinque anni in previsione del successivo completamento della
certificazione ECDL Full nella scuola secondaria di secondo grado. Operativamente tale prolungamento sarà garantito con la predisposizione di una speciale Skills Card elettronica, vir-
tuale, stampabile da un Test Center scolastico.
Prolungamento della durata della Skills Card
dagli attuali tre anni a cinque anni in previsione del successivo completamento della certificazione ECDL Full nella scuola secondaria di
secondo grado. Operativamente tale prolungamento sarà garantito con la predisposizione di
una speciale Skills Card elettronica, virtuale,
stampabile da un Test Center scolastico.
Il corso si articolerà in lezioni frontali 8 ore/modulo,
per un totale di 56 ore (7 moduli).
È prevista anche una sessione demo d’esame inclusa
nel corso.
Le dispense sono incluse e saranno in formato file.
1
in caso di ripetizione dello stesso esame il prezzo è
13 euro.
2
viene data anche in prestito d’uso la card (my skill)
per potersi esercitare on line con i test d’esame.
3
prezzo riservato a chi volesse sostenere solo gli esami senza frequentare il corso.
5
La Skill Card è il certificato sulla quale vengono
registrati gli esami, è il documento indispensabile per
poter sostenere gli esami
Per maggiori informazioni visita il sito
www.icsleonardodavincitorino.net
La fogliolina sul ramo
Gli alunni della IIA “Neruda”
Una fogliolina lassù sul ramo
non è capace di saltare giù.
Vieni!Vieni! ti aspettiamo!
Chiamano le sorelle da laggiù.
Oggi no, forse domani,
ancora un poco resto qui.
Ti facciamo un tappetino;
non temere, salta, su!
Oggi no,forse domani,
ancora un poco resto qui.
Ma ecco passa un uccellino:
-vuoi un passaggio fin laggiù?
Oh sì grazie! Io chiudo gli occhi!
Pronti..via..guarda tu!
Benvenuta, sorellina!
Benvenuta tra noi
(Un semino come premio
danno poi al suo “taxi”...)
Gente di Falchera 7
I lettori scrivono
AVVISO PER CHI SCRIVE
“Gente di Falchera” pubblica opinioni, repliche, consigli di interesse generale, sempre rispettosi delle persone e delle istituzioni. Possibilmente le lettere non
dovranno superare le 40 righe e potranno essere ridotte. La pubblicazione sarà a discrezione della redazione. Le lettere dovranno pervenire con nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico del mittente; su richiesta, potranno essere pubblicate con uno pseudonimo. Quelle anonime non saranno prese
in considerazione: saranno cestinate!!
Spettabile redazione,
ho letto l’articolo di Oreste Borio “Psicoanalisi e dintorni” sull’ultimo numero del giornale e vi chiedo di
fargli i complimenti da parte mia; articolo bello, chiaro, ben scritto, si vede che chi l’ha fatto padroneggia
la materia. Non ho il piacere di conoscerlo di persona, però ha scritto un pezzo di grande levatura e nel
contempo chiaro, direi “fruibile”; è tipico dei bravi
divulgatori saper trattare argomenti complessi rendendoli comprensibili anche ai non addetti ai lavori.
Mi levo il cappello di fronte al signor Borio, io non
avrei saputo fare così bene…, fategli i complimenti
da parte mia.
Ciao a tutti
dott. Fabrizio Manca
Beati Voi “GENTE di FALCHERA”
Con questo titolo, nell’aprile 2008, cercai di mettere
in luce le “Piaghe del Villaretto”, rapportandole al
benessere di Falchera.
Oggi 2012, siamo ancora qui a ricordare e m’è testimone la Signora Nadia Conticelli con tutto lo Staf
PD preelettorale che, dopo la figuraccia, scrive ancora, su “Gente di Falchera”, “….Del Villaretto che
faticosamente si avvia verso la normalità”….sì, la
normalità del nulla! …..Ha un bel coraggio la Signora, non c’è che dire!
E’ penoso vedere i nostri bimbi scarrozzati in tutte le
scuole di Torino (e la nostra bella scuola chiusa), è
penoso dover rinunciare alle cure mediche per l’eccessiva distanza o evitare un appuntamento serale
perché dopo le 20 non c’è più la Navetta e vedere le
nostre Massaie caricarsi come muli perché qui manchiamo di tutto e giovanottoni giocare fra i bimbi
per mancanza di un campo, persino Corrieri e autoambulanze girano a vuoto mancando di logiche indicazioni. Potrei continuare ma non mi va di tediare;
dico solo che tutto ciò è ingiusto perchè…. anche
noi paghiamo le tasse! …Se poi riusciranno a priva-
tizzare i servizi primari, addio Villaretto!
Sarebbe bello se un giorno, dei giudici del popolo,
decidessero di privatizzare le Forze dell’Ordine, la
Giustizia, la Contabilità dei Politici e dei Burocrati
Statali e abolissero la Prescrizione. Provatevi ad immaginare!
“A cosa serve andare a votare?, Si domanda Domenico Valente, serve, serve…. ai loro lauti autocompensi, serve a farci sentire dei “pirla” e serve a dimostrare che esisteranno sempre i comprati e sempliciotti ammaliati di apparenze e paroloni…..ma serve
anche a scoprire che nel mucchio ci sono degli onesti cittadini. (Lo sapete che due Consiglieri regionali
del movimento cinque stelle si sono decurtati lo stipendio mensile da 7000 Euro a 2.500? E usano la
differenza per opere sociali?).
Ho meditato tutto questo per ricordare ai Lamentosi
della Falchera che prima di piangere pensino per un
attimo a noi. (Voi della redazione sotto “I Lettori scrivono” metteteci questa nota: prima di lamentarvi
pensate al Villaretto.
Caro Amilcare De Leo tu scrivi: “Non ci resta che
piangere” ma gli Stadi sono zeppi con compensi da
favola e le strade traboccano di auto e …potrei continuare, …..Un ciclista come me, classe 1938, ha visto ben di peggio, non piange ma affronta.
Per la cronaca, qui al Villaretto ci avevano promesso
il completamento della pista ciclabile già nel 2011.
La faranno mai? In compenso stanno sconquassando il parco agricolo con una Fogna ciclopica costruita alla chetichella, a quale scopo?
Coraggio e tanti cari Saluti, vostro
Mario mèmore
Spett/le G.d.F.
Tramite il giornalino e su segnalazione di amici del
quartiere che abitano vicino alla fermata del bus 50,
tra via degli ulivi 35 e 37 il lampione numero 37
ZGB è spento e specialmente alla sera crea disagi
alle persone che risiedono al numero 37.
Se fosse possibile tramite il Tavolo Sociale, Gente di
Falchera e la circoscrizione ovviare al problema.
Gli inquilini hanno da molto tempo segnalato alla
G..T.T. senza ricevere nessuna risposta.
Distinti saluti
Giacomo Chissotti
[email protected]
Gente di Falchera 8
“Riferire a suocera, che nuora intenda
IL nostro giornalino “Gente di Falchera” in un certo
qual modo è il nostro confidente d’amicizia tra i residenti (Quartiere!) come si fa in parentela a comunicare con chi più può capire meglio le confidenze
nelle anomalie dei rapporti famigliari, cosi uno si rivolge più volentieri ad una persona d’esperienza
(Suocera!),, affinché spieghi meglio in famiglia
(Nuora!) il comportamento giusto da tenere nei rapporti della parentela.
La similitudine usata in precedenza, può essere adoperata in pratica nella nostra quotidianità civile tra
(il Giornalino/Suocera!) e le Istituzioni locali (la
Nuora/Città!), senza che nessuno si possa “offendere” nel paragone. La trascuratezza che la città adopera nella sorveglianza della sicurezza e controllo
del quartiere, è enorme a riguardo alla sporcizia che
“Quelli della Notte!”, lasciano in piazzale Volgograd dopo aver acceso i loro grandi “falò”, lasciano
sporcizia e immondizie
varie sull’asfalto bruciato e sollevato dal suolo
(vedere le foto!) con auto
posteggiate nell’isola pedonale tutte le sere, senza
che avvenga nessun controllo da parte delle forze dell’Ordine sul posto, pur telefonando parecchie volte a
chi spetta intervenire, si è riscontrato nessun risultato corretto alla richiesta del cittadino abbandonato
alla prepotenza di chi ha vissuto e crede ancora stare
sempre negli accampamenti di fortuna, senza rispetto del prossimo.
C’è inoltre un rottame di furgone posteggiato su strada comunale in v. Ulivi il
2/pz. Volgograd, nonostante sia già stato segnalato, è ancora li, a degradare ulteriormente la zona
di un centro abitato Urbano nella città di Torino.
Cara Suocera! Giornalino! Vedi se puoi comunicare a tua nuora! Istituzioni! Con “dolcezza però!” il
degrado della nostra convivenza frustrata in zona
Falchera. Mi raccomando, però, senza offenderli tanto
e non farli impermalire troppo, altrimenti diranno che
sono senza soldi e non possono intervenire nelle periferie per mancanza di “Gettoni” propulsivi, che
possono avvenire solo con le promesse sotto i periodi delle Campagne/Elettorali ai “comizianti di garanzie” per abbindolare il credere del cittadino di
periferie. Grazie!
Pelide Achille!
Autobus linea 50
- Martedì 17 gennaio la 6^ Circoscrizione amministrativa ha deliberato l’ordine del giorno in merito a
“parziale modifica percorso della linea 50 gtt”.
PREMESSO
- Che a partire dal 1° dicembre 2011 è stato modificato il percorso della linea 50 in “percorso circolare” – Falchera – P.zza Derna e ritorno
CONSIDERATO
- Che la sperimentazione di tale modifica ha evidenziato alcune criticità, specie in corrispondenza di
Piazza Derna, dove non è stata istituita, come previsto e come enunciato dall’Assessore Lubatti e dai
funzionari GTT nel corso del Consiglio di Circoscrizione Aperto svoltosi in data 24 novembre 2011 né
fermata, né previsto capolinea.
- Che l’ultima fermata effettuata dall’autobus 50 prima dell’inversione di marcia si trova in Corso Giulio Cesare all’angolo con Via Oxilia, di conseguenza
risulta estremamente disagevole l’interscambio con
la linea 2.
CHIEDE
- Al Sindaco e all’Assessore competente di attivarsi
presso la GTT al fine di adottare le modifiche alla
linea bus 50, proposte da questa Circoscrizione con
nota prot. n. 18649 del 22 dicembre 2011, allegata al
presente documento, in particolare, allungandone
brevemente il percorso come segue:
* Direzione Derna: istituzione di una fermata in
piazza Derna, prosecuzione Via Porpora direzione Via Monte Rosa, capolinea in prossimità ospedale San Giovanni Bosco;
* Ritorno: da Via Porpora, svolta in Piazza Derna, fermata e proseguimento per Corso Giulio
Cesare direzione Falchera.
La proposta è approvata allunanimità da tutto il consiglio.
LES COIFFEURS
STUDIO
LEI & LUI
Si effettuano Ricostruzioni alla Keratina
Trattamenti specifici
di olii essenziali Servizio di Extention
OFFERTA DONNA:
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Orario continuato 09,00/18,30 Via Cavagnolo 24
angolo Via Ivrea - Tel. 3314274042
Gente di Falchera 9
LA COSTITUZIONE
I TA L I A N A P E R T U T T I
IL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA
Art. 83.
Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri.
All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle
d’Aosta ha un solo delegato.
L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo
per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la
maggioranza assoluta.
Art. 84.
Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni
cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d’età e
goda dei diritti civili e politici.
L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica.
L’assegno e la dotazione del Presidente sono determinati per legge.
Art. 85.
Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni.
Trenta giorni prima che scada il termine, il Presidente della Camera dei deputati convoca in seduta comune il Parlamento e i delegati regionali, per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.
Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesi
alla loro cessazione, la elezione ha luogo entro quindici giorni dalla riunione delle Camere nuove. Nel
frattempo sono prorogati i poteri del Presidente in
carica.
Art. 86.
Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni
caso che egli non possa adempierle, sono esercitate
dal Presidente del Senato.
In caso di impedimento permanente o di morte o di
dimissioni del Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera dei deputati indice la elezione
del nuovo Presidente della Repubblica entro quindici giorni, salvo il maggior termine previsto se le Camere sono sciolte o manca meno di tre mesi alla loro
cessazione.
Art. 87.
Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e
rappresenta l’unità nazionale.
Può inviare messaggi alle Camere.
Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la
prima riunione.
Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni
di legge di iniziativa del Governo.
Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di
legge e i regolamenti.
Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla
Costituzione.
Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari
dello Stato.
Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra,
l’autorizzazione delle Camere.
Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge,
dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.
Presiede il Consiglio superiore della magistratura.
Può concedere grazia e commutare le pene.
Conferisce le onorificenze della Repubblica.
Art. 88.
Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.
Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi
del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o
in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.
Art. 89.
Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido
se non è controfirmato dai ministri proponenti, che
ne assumono la responsabilità.
Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Art. 90.
Il Presidente della Repubblica non è responsabile
degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni,
tranne che per alto tradimento o per attentato alla
Costituzione.
In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento
in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi
membri.
Art. 91.
Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le
sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi
al Parlamento in seduta comune.
Il potere è di chi ce l’ha
ma non lo usa.
Gente di Falchera 10
Carmelo Renda
L’angolo della poesia
a cura di Rocco De Pace
IL BACIO
PIÙ LONTANO
Il bacio riempie il cuore di gioia,
dolcezza, felicità, amore.
Non ha bisogno di parole perché
è un niente ma è tanto.
Il bacio può essere appassionato
fuggevole, confortevole, caritatevole.
Il bacio può essere speranza o poesia,
affetto o allegria; passione o gran tormento
illusione di un. momento che ti brucia
anima e cuore o ti dà un gran dolore.
Il linguaggio dell’amore è negli occhi;
il fuoco di uno sguardo
può accendere anche il sole:
ma un bacio ti scalda la vita e il cuore.
Il bacio è l’inizio d’un amore
ed il giocattolo del cuore.
Ho scavato la notte
Col mio occhio più lontano
Rimbalzando sul fuoco
Di un sole al contrario
E ne sono intriso.
Cielo dei pensieri perduti
Dei saluti delle stelle
Dammi un angelo equilibrato
Da far impazzire;
Spegni l’orologio che ho dentro,
Accendi la miccia
Dei miei sogni infuocati,
Abbandonati nel pozzo
Dove tutti dormono
Senza saperlo.
Giuliana Tripoli
Angela Saccone
SENSAZIONI
Batuffoli di nebbia
mi venivano incontro,
ovattandomi il viso
assieme a rumori e lampioni,
uscendo dalla Biblioteca civica,
lungo il tranquillo corso Palestro,
mentre ripensavo alla lettura poc’anzi ultimata.
Avevo compiuto sedici anni il giorno prima.
Non mutata nel tempo
la stessa sensazione,
venata di malinconia,
mi invade quando finisco un libro,
dalle pagine intensamente vissute,
che termina in modo diverso
da come la mia mente aveva pensato.
HO SENTITO
Ho sentito parlare il tuo sonno
e mi sono svegliato.
Acquattato
come una lepre
sotto il cespuglio della notte
ho atteso poi,
sdraiato in un giaciglio
chiodato d’insonnia,
ascoltando
dentro una conchiglia
di misteriose congetture,
che approdasse
sull’arenile dell’anima
la vela bianca dell’alba
col tuo volto ormai risorto.
Luigi Cabras
NATURA DORME L’UOMO TRAMA
quasi pannocchia di grano
che perda, improvvisamente, il caldo colore.
Allora la ninfa gentil
quale la cantò Pindemonte
con levità tremula m’avvolge
e richiama per un attimo
- ricami di ghiaccio sui vetri –
antichi pensieri sognati.
Remo Chiara
Dorme la notte placida
nel suo silenzio austero,
stanca una rana gracida,
poi resta sol mistero.
Mormora riguardoso
pian piano, giù il ruscello,
son l’ore del riposo,
natura « sente » il bello.
Sol l’uomo ineducato
muove nell’ombra e trama
disdegna il buon creato
e sol vil oro brama.
Rodolfo Gobbo
Gente di Falchera 11
Il piacere di leggere
di
Adriana
Scavello
Il suono della domenica
I libri arrivano, come per incanto si
materializzano, regalati, prestati,
scartati, insomma, tutti sanno che
leggo tantissimo, e così i libri sul
mio comodino si accumulano, stanno lì in attesa di essere presi in mano, considerati, ed
a volte alcuni hanno il privilegio di essere protagonisti di questa rubrica, diventata ormai un appuntamento fisso con i lettori di Gente di Falchera.
A Natale è comparso, tra gli altri, “Il suono della
domenica. Il romanzo della mia vita”, scritto da Adelmo Fornaciari meglio conosciuto come Zucchero.
Una biografia. La biografia di un’artista che in carriera ha venduto più di 50 milioni di dischi, che ha
dato vita a canzoni conosciute ovunque e che ha suonato con personalità del calibro di Miles Davis, i
Queen, Eric Clapton, Joe Cocker, Sting, Jeff Beck,
Luciano Pavarotti, B.B. King, Dolores O’Riordan e
Macy Gray.
Artista di fama
internazionale, ha
deciso di raccontare la sua vita,
partendo dalle
origini, in un vortice di emozioni e
ricordi. Siamo a
metà degli anni
Cinquanta, in
Emilia, terra di
comunisti e di
motori, di cucina
grassa e di cantanti. Adelmo
dorme in una camera dove stanno appese sopra il suo letto coppe,
salami, ciccioli, prosciutti. Si sveglia alla mattina unto
e profumato di grasso, e va in chiesa a suonare l’organo. In cambio serve messa.
Attraverso aneddoti e ricordi legati alla famiglia, torna alle radici. Il romanzo segue via via le trasformazioni del bambino al ragazzo che comincia ad amare
la musica e il racconto diventa una colonna sonora
evocativa di tutte le tappe della crescita e della formazione di un grande artista.
Con la sua disarmante onestà Zucchero racconta la
sua vita in un romanzo che al ritmo arcaico della campagna emiliana alterna quello martellante del blues.
Un’epopea di terra, di carne, di sesso, con anche i
suoi lati oscuri, una vita autentica e sfrenata accompagnata da momenti di tristezza, di depressione, di
crisi di panico che lo assalivano nel momento di salire sul palcoscenico, crisi con cui ha imparato a convivere.
Svela tutti i retroscena della travagliata convivenza
con Angela, la sua compagna per tanti anni, una bellissima storia d’amore che ha ispirato tanti suoi successi.
Devo essere sincera, conoscevo Zucchero come artista, grazie ai suoi numerosi successi da oltre 20 anni,
ma questo racconto è stato una sorpresa, la descrizione in modo naturale di come è nata ogni sua canzone, in ciascun pezzo c’è un momento della sua vita.
E racconta i suoi ritrovi con Pavarotti (con cui registravano i pezzi dopo aver mangiato piattoni di tagliatelle cucinati dalla sua cuoca), i suoi incontri con
i più grandi artisti internazionali, svelando anche
molte debolezze di questi ultimi.
Insomma, un libro per i suoi fans ma anche per chi di
Zucchero sa poco e nulla. Vi consiglio di leggerlo
ascoltando con le cuffie le pagine musicali sulle quali
non è necessario spendere nemmeno una parola.
IN BREVE dalla Provincia
A cura di Ricciardetto
*
Borgaro. L’amministrazione comunale ha
deciso di alzare l’addizionale dal 3 al 5 per
mille, elevando anche la soglia di esenzione
ai redditi fino a 20 mila euro annui. Più cara
anche la tassa sui rifiuti dell’1,5%.
*
Aperte 160 nuove farmacie in provincia.
*
Nonostante la continua pressione del Comitato
promotore, sembra sempre più lungo ed arduo
l’iter per Mappano Comune. Ora anche
Settimo si mette contro.
*
Si complica l’intesa tra Sagat con Ryanair. Gli
Enti locali, la Sagat e la compagnia irlandese
stanno trattando per la nuova base (low cost)
al fine di portare più voli a Caselle.
*
Il ministro ai Beni Culturali Lorenzo Ornaghi,
dopo aver visitato Palazzo Reale, Stupinigi e
Venaria, ha fatto molti elogi alla nostra
città:”Torino merita un voto alto, molto alto”.
Gente di Falchera 12
Il Matrimonio
Da che mondo è mondo gli uomini continuano a sposarsi. E a parlar male del matrimonio. Quasi che a
dichiararsi pubblicamente soddisfatti dello stato coniugale significhi sottoscrivere una confessione di
imbecillità.
Non sono esenti da questo pregiudizio nemmeno i
grandi spiriti.
Hanno ragione a chiamare la moglie la mia metà ha osservato Romain Rolland -, poiché un uomo
ammogliato non è che una metà d’uomo.
La società ideale sarebbe quella in cui tutte le donne
fossero sposate e tutti gli uomini scapoli. Sostiene
Edgar Saltus.
Lo stato matrimoniale si chiama “santo”, perché
conta appunto tanti martiri ha scritto Pietro Aretino.
Il matrimonio è l‘ospizio dei rassegnati ha sentenziato Lèon Blum (dimostrando che, qualche volta,
anche gli uomini politici sanno essere arguti).
Le donne invece, parlando del matrimonio, lasciano
da parte il piacere narcisistico della bella frase e affrontano il problema da un punto di vista assai più
pratico.
Valgano da esempio queste considerazioni della scrittrice Colette che, probabilmente, sono approvate dalla
stragrande maggioranza delle mogli (non solo quelle femministe):
Essere sposata significa temere che la costoletta del
signore sia troppo (o troppo poco) cotta, l’acqua
minerale non abbastanza fredda, la camicia stirata
male, i colletti troppo flosci, il bagno troppo caldo;
significa insomma assumere la parte spossante dell’intermediaria-cuscinetto fra il signore e il resto
dell’umanità.
Mirko Amadeo
I n v i a To c e 2 3 a n g o l o v i a A d i g e
CAF-ITALIA
Dalla Falda di Falchera
Incontro Direttivo
Lunedì 16 Gennaio si è svolta la riunione del
consiglio direttivo che ha definito le cariche per
l’anno di esercizio 2012. Nella sezione “il comitato” del sito “www.faldadifalchera.it” si trovano le nuove cariche.
Ultimissime!
In zona Falchera abbiamo percepito il disagio causato dall’acre odore di “roba bruciata” che si è sentito da qualche giorno. Noi abbiamo avvertito in zona
prospiciente la ferrovia, nelle ore serali (17.00 24.00), ma anche al mattino, odore di materiale non
identificabile bruciato.
Abbiamo preparato una nota scritta alla presidente
di Circoscrizione, per evidenziare il disagio causato
dall’acre odore di “roba bruciata” che si è sollevato
nell’aria.
(Roberto Ballarin)
CROCE ROSSA
ALLA FALCHERA
Nuovo corso per
volontari del soccorso :
Inizia il nuovo corso per volontari del soccorso, c/o Villa Chiosso, in piazza 1° Maggio a Leinì. Per chi fosse interessato può
inviare una mail al comitato, o contattare telefonicamente il presidente. Il numero è reperibile alla sezione “contatti” sempre al sito
del comitato.
sito “il comitato” www.faldadifalchera.it
Tel. 3472698204 / 3358026904
guardare il sito www.crileini.it
CARNEVALE FALCHERESE
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nostro quartiere si svolgerà il
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Foto d’archivio G. di F.
Gente di Falchera 13
La narrativa
di
Gaetano
Donato
Via Artom
(Dalle memorie di Janot, batterista Jazz)
Vennero una mattina di primavera con i camion e ci
portarono in via Artom.
Insieme ad altri profughi, provenienti dalla Tunisia,
dalla Carnia, da Pola, Fiume, dai paesi della Campania, della Sicilia, della Puglia, fummo trasferiti in quel
quartiere; dalle Casermette, da via Verdi, dai prefabbricati di lamiera costruiti dall’allora autorità cittadina per accogliere chi aveva bisogno di un rifugio
anche precario. Tutti con il fardello del nostro passato e la speranza in un futuro immaginato e sperato.
Un giorno alla nostra porta bussò un prete, alto, corpulento, con una faccia rubiconda e due occhi buoni
e fiduciosi. “Buon giorno, come state? Disturbo?
Sono Don Felice, il Parroco di San Remigio. Sono
venuto a conoscervi. Spero di non disturbare. Ci sono
giovani tra di voi? Stiamo formando un gruppo, se
volete venire siete i benvenuti. Costruiremo una baracca di legno, faremo conoscenza e tante cose insieme.”
Così andammo, in molti, ed in breve tempo nacque
un gruppo che chiamammo: “Gruppo Giovanile Basse Lingotto”, formato dai ragazzi di Via Artom e dai
ragazzi abitanti delle case FIAT.
Era l’anno 1968, anno in cui nacque la contestazione. Dopo poco tempo, visto il grande numero di partecipanti, ci trasferimmo in uno scantinato che ci
aveva offerto Franco, il figlio di un pollivendolo di
piazza Bengasi. La baracca divenne la sede del Gruppo Sportivo San Remigio, e della squadra di calcio.
Nelle stagioni estive, molti pullman portavano al mare
i ragazzi e le ragazze di via Artom e delle case FIAT
sulle spiagge di Spotorno o di Loano. Si cantava, al
ritorno, tutti in coro le canzoni della giovinezza.
In inverno, con la neve, si andava a Signols, in Val di
Susa, dove un ostello per giovani e famiglie ci acco-
glieva nelle sue calde stanze e dove trascorrevamo
giornate serene e partecipavamo alle Messe di Don
Felice, cantando le nostre canzoni, accompagnati dal
complessino musicale, formato da Fiorenzo indiano
di Bombay che suonava la chitarra ritmica, da Piero
torinese chitarra solista, Claudio pugliese al basso,
da Angelo veneto all’organo e dal tunisino Janot alla
batteria.
Era difficile la vita in quegli anni, in via Artom. Il
quartiere non godeva di una buona fama.
Don Felice non ebbe vita facile nella sua opera di
evangelizzazione e di integrazione.
Dopo alcuni anni andò a svolgere la sua opera di
pastore, in altra sede. Ma il seme da lui sparso, germogliando, diede i suoi frutti.
Sbocciarono molti amori tra i giovani ragazzi. Molte nuove famiglie si formarono. Nacque una nuova
generazione.
Rividi dopo molti anni Don Felice, in occasione della visita in città di un prelato latino - americano, alla
nuova Chiesa del Santo Volto. Andammo a salutarlo. Lui, bianco e invecchiato ma sempre con la sua
espressione dolce negli occhi non ci riconobbe. Disse, guardandoci: “Pregate per me”.
Il 28 dicembre del 2003, dopo 35 anni, con alcuni
amici del gruppo musicale, Fiorenzo e Janot, assistemmo all’abbattimento del palazzone di via Garrone. Alle 14,30 un boato, una nuvola di polvere. Il
gigantesco edificio barcolla, si accartoccia su se stesso, poi rovina giù. Nella polvere si intravedono alcuni palloncini colorati che s’innalzano verso l’alto.
Solo noi li vediamo. Sono i nostri sogni di allora che
avevamo lasciato in quella casa, nei cassetti.
I palazzoni di via Artom, con le finestre che iniziano
ad illuminarsi, si stagliano nel cielo denso di nubi, di
quel freddo pomeriggio invernale, a Torino. La nostra mente corre ai Natali festosi passati in famiglia,
con i nostri cari che ora non ci sono più, tra quelle
mura adesso sgretolate e ammassate in un cumulo di
macerie. Quanti ricordi affiorano alla mente...
Sportello per la
CONSULENZA LEGALE
È a disposizione dei cittadini un servizio di consulenza legale tenuto dall’avvocato Michele Ianniello.
Tutti i Mercoledì dalle ore 15 alle 16, in
via degli ABETI 16. È obbligatoria la
prenotazione al n° 011-44.32.621
Gente di Falchera 14
segue editoriale di Amilcare De Leo
viviamo ed operiamo: la Falchera! Siamo sempre stati
favorevoli all’unione di cittadini che si ritrovano per
il bene comune, dai gruppi alle associazioni, dai circoli alle società sportive perché no, dai comitati spontanei a quelli specificatamente di quartiere, etc. E’
un segno di fermento umano e sociale che vitalizza e
contrassegna le qualità operative di una parte della
cittadinanza che intende progredire, cooperare, migliorare fuori e nel proprio interno. Tuttavia, dopo
un certo periodo di sperimentazione in cui si impara
a conoscersi, a confrontarsi e talora anche scontrarsi
(francamente tempo ne abbiamo avuto fin troppo)
quei rispettivi comitati esistenti sul territorio, se esistono e pretendono di essere di “quartiere”, è bene
che si intendano, si chiariscano e si parlino, ma attorno ad un Tavolo comune. Solo in questo modo,
riteniamo, si consolidano le possibilità per essere,
dalla base, degni interlocutori dei cosiddetti poteri
alti. La disgregazione, in questo caso, è sinonimo di
inaffidabilità. Siamo del parere che per fare un passo
avanti è bene, prima di tutto, farne uno indietro: un
gesto di intelligenza e sì, proprio di buon senso. Dalle varie sponde si deve capire che un vero Comitato
di Quartiere deve essere sostanzialmente “civico”,
in rispetto di quella rappresentanza di identità personali o di gruppo, rispondenti alle più diverse opinioni politiche, ma tutte, sia pure nell’ampio campo del
dibattito e della dialettica, volte al fine comune che è
quello di migliorare le qualità sociali e strutturali del
proprio quartiere. E’ uno sforzo di comprensione e
di umiltà E’ anche uno sforzo di volontà a un certo
punto quasi indispensabile, cui è necessario e inevitabile sottoporsi, per chi crede ancora, ma veramente, nel valore della democrazia, quindi della pluralità solidale, della tolleranza e della coesione. Semi
che non andranno persi. Ne siamo convinti.
AUGURI e CONGRATULAZIONI
Gli zii Candiloro, si congratulano con i nipoti
Marco e Lara, per aver conseguito le lauree
rispettivamente: Laurea in:
“Design Nautico Navale” ed “Architettura”.
BRAVI !!!!!!!
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Per chi ama il teatro
a cura di Vittorio Leode
Questo mese segnaliamo
Teatro Stabile di Torino
Gobetti – Via Rossini 8, Torinotel.011815932
Dal 31 gennaio al 12 febbraio
“Malapolvere: veleni e antidoti
per l’invisibile”
Un progetto di Laura Curino …con Laura Curino
L’avvelenamento da amianto: una tragedia che rappresenta, oggi, il simbolo dei tanti mali a cui ci si
espone senza saperlo. Casale Monferrato è la città
simbolo di una strage silenziosa, ma è anche una sentinella che può mettere all’erta tutti noi. Laura Curino è l’autrice e l’interprete che trasforma storie e
accadimenti del nostro passato più recente in un teatro forte e chiarificatore, che incanta.
Cavallerizza Reale- Via Verdi) Torinotel. 0118390006
Dal 14 al 19 febbraio 2012 “Diario di un pazzo” di
Nikolaj Gogol- regia di Andrea Renzi con Roberto
De Francesco, Andrea Renzi, dopo il successo di “tradimenti” interpretato da Nicoletta Braschi (la moglie di Roberto Benigni), porta in scena “Diario di
un pazzo”, tratto da “I racconti di Pietroburgo” di
Gogol. Riambientato in Italia, il protagonista ha il
volto di Roberto De Francesco, un provinciale che
vive con ansia il rapporto con la città e la burocrazia.
Il suo piccolo mondo è fatto di un armadietto a due
ante e il suo accento è quello dell’entroterra tra Campania e Lucania.
Dal 21 al 26 febbraio 2012
“Il giocatore” di Fedor M. Dostoevskij- regia di Annalisa Bianco con Paolo Mazzarelli. Autentico romanzo da suspense, scritto sulla base della dipendenza dello scrittore russo dal gioco d’azzardo, “Il
giocatore” vive di un ritmo che prende ben presto
l’aspetto della disperazione, in cui i suoi personaggi
perdono il controllo delle loro esistenze. Il teatro porta
in scena il dramma di questo romanzo breve in cui
dominano l’ansia, il conflitto e il caos.
E ora per chi ama un genere francamente più leggero può scegliere: il Teatro Alfieri- P.zza Solferino 4,
Torino- tel 0115623800 dal 7 al 12 febbraio 2012
“dr Jekill e mr. Hyde: sogni e visioni” di G.Sepe con
Rosalinda Celentano e con la partecipazione delle
gemelle Kessler
Dal 14 al 19 febbraio
“Sette” di Barbara Alberti- regia di Marco Mattolini
con Nancy Brilli
Dal 21 al 26 febbraio “Varie Età”di Alessandro e
Massimo Lopez- regia di Massimo Lopez con Massimo Lopez
Buon divertimento!
Gente di Falchera 15
Astronomia e...
a cura del Gruppo “G. Plana”
Briciole di storia...
a cura di Franco Foppiani
ASSASSINIO NELLA CATTEDRALE
UCCISO IL DUCA DI TORINO
L’anno dei Maya
Un’altra Terra
Si trova a 600 anni luce di
distanza da noi. Ha una temperatura media di 22 centigradi, è protetto da un cuscinetto d’atmosfera, possiede
un raggio 2,4 volte quello della Terra e potrebbe essere coperto da acqua. E’ questo l’identikit di Kepler-22b, il pianeta individuato dalla NASA come il
più “simile” al nostro soprattutto per le caratteristiche di “abitabilità” che possiede, lasciando supporre
la presenza di forme di vita. A scoprirlo è stato il
telescopio spaziale Kepler, lanciato 5 anni fa dall’Agenzia spaziale americana e da allora impegnato
a setacciare l’Universo alla ricerca di possibili forme di vita. L’occhio di Kepler è diretto in particolare
verso le costellazioni del Cygnus e della Lyra e ciò
ha portato a osservare quello che Nathanie Bathala,
vicecapo del team della Nasa che gestiva Keplero,
definisce un “pianeta” con dimensioni reali simili alla
Terra e caratteristiche tali da farlo considerare “abitabile”. La ricerche di Kepler coincidono, per molti
aspetti, con l’intento di “Seti”, un programma separato della NASA per la ricerca di intelligenze extraterrestri nello spazio, il cui direttore Jill Tarter assicura che “appena avremo trovato un esempio di vita
indipendente nell’Universo ci accorgeremo che è
presente ovunque”.
E ora per gli appassionati di astrofilia.
Mercurio è visibile, anche se inizialmente con difficoltà, al tramonto nella seconda metà del mese. Il
pianeta Venere è ben evidente al tramonto del Sole.
Marte, anticipando la sua levata, è visibile nella prima parte della notte ma già al 23 gennaio tramonterà
a mezzanotte. Infine Saturno è visibile in tutta la seconda parte della notte.
Buona osservazione dunque, a occhio nudo, con il
binocolo e per i più fortunati con un bel telescopio!
a.d.l.
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raggiungimento età pensionabile
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Orribile fatto di sangue
nell’antica chiesa di
San Giovanni. Il duca
di Torino Garibaldo è
stato assassinato a pugnalate da uno sconosciuto che si era nascosto dietro il fonte battesimale. Appena commesso il delitto, il killer è stato a sua volta trafitto a morte dai balestrieri della scorta dello stesso duca Garibaldo, entrati anch’essi nella cattedrale per coprire l’ingresso del duca, ed anche per proteggersi dal furioso acquazzone che imperversava in quel momento sulla città. C’è stata
grande confusione. Mentre i balestrieri erano ancora
chinati sui due uccisi, hanno fatto irruzione nel tempio il duca di Benevento Grimoaldo ed i suoi soldati,
giunti in Piemonte per impossessarsi del governo di
Torino, si è accesa una lotta furibonda. Una orrenda
carneficina, questo cruento fatto avvenne il 22 aprile
dell’anno 662 e dette il via ad una serie di vendette
con decine di morti ammazzati da ambo le parti. Lo
scontro nella chiesa di San Giovanni fu raccapricciante. Il sangue dei caduti lordò le pareti, le colonne, il pavimento, ed alla fine dell’eccidio, per terra
rimasero i cadaveri di 26 soldati uccisi appartenenti
da tre diverse fazioni. Vennero celebrate mille messe per purificare il tempio.
Il console di polizia apri un’inchiesta. Il killer che
era appostato sull’acquasantiera fu riconosciuto per
Aldobrando, noto spadaccino di Benevento al soldo
di Grimoaldo.
Un testimone raccontò di essere stato presente ad un
furioso diverbio divampato tra Ariberto, duca di Asti
e di Pavia, ed i suoi figli… “La lite è avvenuta proprio a Pavia - svelò il teste - Ariberto aveva rivelato
alla famiglia la sua intenzione di abbandonare il trono. I tre figli maggiori allora domandarono chi di
loro sarebbe stato prescelto per la reggenza. Ariberto non ebbe parole tenere: “Nessuno di voi prenderà
il mio posto, voi siete dei buoni a nulla e non meritate alcuna attenzione. Il mio successore sarà vostro
fratello Godeberto, l’ultimo nato, il duca di Asti”.
Dopo una serie di agguati, rapimenti, scontri, avvelenamenti, la faida tra gli aspiranti al ducato di Torino si concluse in quel giorno di Pasqua in modo tanto truculento. Tutti i pretendenti finirono ammazzati
e la città rimase nelle mani del figlio diciottenne di
Godeberto, ma costui non governò neppure un’ora:
fu pugnalato a morte lo stesso giorno in cui venne
incoronato duca di Torino. Anche lui fu assassinato
in Duomo!
Gente di Falchera 16
IL CUORE DI UN ANTICO
E STORICO BORGO
Finalmente si parla di ristrutturare la vecchia e storica chiesetta di San Rocco del Villaretto: un nuovo
altare, uno spazio per il coro e una nuova più ampia
sagrestia. Dopo più di vent’anni questa struttura, abbandonata dal tempo e dagli uomini, potrebbe riaprire le sue porte. L’inizio dei lavori è fissato per
marzo e l’intervento, voluto dalla Diocesi grazie anche all’interessamento dei cittadini, costerà 400 mila
euro. Sarà rifatto il tetto, verranno consolidati i muri,
in più si allestirà una canonica e si costruirà un piccolo Salone. Sino a circa 24 anni fa, alla domenica
mattina, il parroco di San Pio X don Dino officiava
la messa. In seguito, a malincuore, ci siamo abituati
a vederla completamente chiusa, oppressa dal peso
dell’età ma soprattutto dalle conseguenze dell’incuria e presa d’assalto dai ladri, i quali hanno sottratto
dal muro sopra l’altare la tela di San Rocco. Ancora
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Si avvisa inoltre che è aperto il nuovo bando
di assegnazione della case di edilizia residenziale pubblica della Città di Torino. É possibile fare domanda a partire dal 23 gennaio e
fino al 6 aprile 2012.
tre anni fa don Antonio Amore della chiesa “San Michele Arcangelo” di Pietralta, per sopperire a quel
“vuoto” che giustamente avvertivano i fedeli, una
volta al mese celebrava messa in un’aula della vecchia scuola elementare. Poi, per sopraggiunte difficoltà, non si fece più nulla. Pur essendo il Villaretto,
con circa 900 abitanti, strettamente confinante con la
Falchera, i fedeli o quasi tutti, a quanto pare, preferiscono frequentare la parrocchia di Borgaro e non, ad
esempio, San Pio X… Perché? Ci sarà una ragione? E
guarda caso, proprio don Osvaldo, parroco di Borgaro, periodicamente fa visita al Villaretto, radunando i
fedeli nella casa di una famiglia residente, portando la
parola di Dio.
La chiesetta del Villaretto “San Rocco”, verso la metà
del Settecento, esisteva già, così come più o meno
appare oggi, ad eccezione della parte alta del campanile che è di costruzione più recente. Probabilmente
è stata rifatta in una preesistente, andata distrutta all’inizio del secolo quando i soldati francesi assediarono per lungo tempo la Città di Torino, rovinandone i dintorni. E’ bene sapere che i piemontesi, per
non essere attaccati alla sprovvista, salivano sul campanile per vedere se in lontananza sopraggiungevano i francesi. La vittoria comunque alla fine fu di
Vittorio Amedeo II, grazie al prezioso contributo offerto dal cugino Eugenio di Savoia (7 novembre
1706). Non a caso la cosiddetta “Strada dei Francesi”, a due passi da noi, si chiama così in ricordo della
loro ritirata esattamente su quel tratto.
Gli abitanti del Villaretto oggi, abituati più a vane
parole che a fatti concreti da parte delle autorità locali, così come si lamentano essi stessi, sperano tuttavia vivamente nella realizzazione di quanto è stato
promesso, perché sarà un primo passo per la meritata valorizzazione di un pezzo di Torino e così vicino
alla Falchera, ma da molti dimenticato o addirittura
sconosciuto. Non si deve dimenticare infatti che in
origine tutta la terra, su cui poi verrà costruita la Falchera Vecchia, era sotto il Villaretto, di cui i signori
erano i Ranotto prima e i Tana dopo.
a.d.l.
“L’Italia e il mondo sono pieni di scandali legati a corruzione e a furti, e i colpevoli vengono perdonati subito, dimenticati e giustificati.
Il furto non è più una vergogna e un disonore, è un affare che rientra nella normalità se va bene e che si dimentica se
fallisce… E chi è cresciuto in altri tempi,
con altre idee dello scandalo e del peccato, si sente non solo sorpassato ma estraneo al modo di vivere in società”.
Gente di Falchera 17
Giorgio Bocca
La Pecora Settantadue
Sono la pecora numero
settantadue. Lo so con
certezza perché questo è
il numero dipinto con la
vernice sul mio posteriore. Per facilitarsi il compito di contare le pecore,
il pastore ha scritto un
numero sul dorso di ogni
pecora. Così so anche
che siamo in cento. La
numero cento è una pecora che stilla boria da ogni
ricciolo di lana. Credo abbia il numero cento solo
perché è quella con il di dietro più grosso.
Ma io sono la settantadue. Significa che non sono tra
le prime quando il gregge si muove, nè sono tra le
ultime. Sto in mezzo, affogata nella mediocrità assoluta. In realtà non sono nessuno. Sono sfruttata, come
le altre: mi portano via la lana, il latte e anche gli
agnellini. Sono un animale. Servo a produrre e basta. Ho lo stesso valore dello steccato dell’ovile.
Nessuno si accorge davvero di me. Per questo ho deciso di sparire. Me ne sono andata di notte. Prima
che il pastore se ne rendesse conto, ero lontana.
In quei primi momenti ero ubriaca di felicità. Saltellavo tra le rocce mangiavo solo l’erba più tenera, dove
volevo e quando volevo, bevevo ai ruscelli quando mi
pareva, riposavo all’ombra quando ne avevo voglia.
Lana, latte, agnellini tutto sarebbe stato mio. Io esistevo, finalmente! Per due notti solo le stelle hanno vegliato il mio sonno. Che bisogno c’è di un pastore?
Ma questa sera l’ho sentito. Ho sentito la sua presenza, il suo odore, il tonfo felpato dei suoi passi. Il lupo
è qui vicino.
Mi sono rannicchiata tra questi due massi. Non riuscirei a scappare. Non so correre. Gli occhi del lupo
brillano più delle stelle e la sua lingua fiammeggia
tra le zanne scintillanti. Tra poco sarà finita.
Ma... Due mani callose mi strappano al mio miserabile rifugio, due grosse mani d’uomo che conosco
bene. Il pastore è venuto! E’ venuto proprio per me!
«Torniamo a casa. Mi sei mancata Settantadue!»
La pecora della storia mi ricorda una giovane che
parlava del suo sentimento di non essere stata mai
amata. Diceva che nell’infanzia aveva sempre avuto
l’impressione di essere stata concepita per sbaglio,
di non essere stata mai veramente desiderata. I genitori non parlavano che del fratello o della sorella,
mai di lei, come non ci fosse; aveva come il sentimento di essere stata sempre di fastidio e di non essere la benvenuta da nessuna parte; sentiva perciò
come una sorta di permanente ferita. Diceva: «quando andavo a scuola, tutti avevano degli amici, eccetto io. Avevo l’impressione che mai nessun uomo
avrebbe potuto amarmi». Ma continuava: «Un giorno (mi trovavo in un bosco) mi sedetti ai piedi di un
albero e all’istante fui piena della certezza che mi
amava Dio». Ci specchiamo negli occhi degli altri e
siamo sempre tentati di dire: «Non sono capace, non
sono degno, non sono buono».
Ma Dio ci risponde: «Io ti amo come sei, e sei proprio tu che io chiamo oggi, proprio tu con le tue ferite, le tue fragilità, le tue infedeltà». Oggi, prendiamoci allora il tempo di ascoltare Dio, sediamoci sotto un albero, come quella giovane donna, dove possiamo sentirci dire: “Tu sei il mio figlio diletto ed io
non ti lascerò mai”.
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Il punto di vista
di
Tony
Barilla
Non voglio ribadire la situazione in cui si trova il
nostro paese e né puntare il dito verso chi ha portato
a questa situazione , frutto di anni di mala politica ,
mala economia , furti vari più o meno estesi e la presenza di una mentalità propensa più a risolvere i propri problemi personali che ad avere una visione sociale della vita di un paese.
Insomma voglio fare retorica e parlare del classico
“sesso degli Angeli” per ribadire che tanto siamo arrivati dove siamo e non possiamo farci niente, solo
subire le angherie di chi comanda, sia che sia un governo “tecnico”, sia che sia la banda bassotti o Ali
Babà e i 40 ladroni (magari fossero stati solo 40).
Io vorrei solo fare questa domanda, finche mi sarà permesso (ricordiamoci che il nostro paese è considerato
un paese a basso indice di espressione democratica,
contrariamente a quello che si pensa che siamo):
Vorrei, solo e umilmente chiedere, dove erano, in tutti
questi anni che il nostro paese sprofondava nel baratro, tutti questi grandi nomi della finanza, delle banche, tutte le persone con un elevato livello di istruzione, spesso in posizioni di potere nelle aziende,
nelle università e nelle istituzioni dello stato, di cui
non abbiamo mai sentito parlare.
Come mai non hanno mai alzato la loro manina accompagnata dalle loro menti superiori per condannare una politica, non sempre pulita e non sempre attenta alla gente che dovrebbero rappresentare e tutelare.
Solo il loro silenzio abbiamo avuto e per voi silenzio
assenso non vuole dire complicità?
In questi anni la nostra economia, paralizzata da interessi personali o di casta che sono prevalsi sugli
interessi della collettività.
Con un paese la cui ricchezza, al netto dell’inflazione, è inferiore di quella di 20 anni fa
Allo stesso tempo ci siamo trovati con un livello di
tassazione dei paesi Scandinavi, ma con i servizi quasi
del terzo mondo.
Abbiamo lavoratori di serie A (super tutelati e pagati)
e i lavoratori precari con un futuro sempre più incerto.
Sono aumentate le persone rimaste disoccupate senza la speranza di trovare un altro lavoro, discriminate per essere giovani, donne o avere vecchi a 40 anni!
La ricchezza del paese concentrata sempre in una
stretta, sempre più stretta, di poche persone che né
gestiscono sempre una maggiore percentuale.
Leggi fatte “ad personam”, dimenticandosi che chi
fa politica, dovrebbe farlo per delega della gente che
rappresenta.
Comunque, adesso, abbiamo una classe che ha sem-
pre fatto finta di ignorare la politica, che ne prendesse le distanze come dalla peste; e si propongono come
salvatori della Patria.
L’importante è colpire chi non si può difendere e come
“Super Ciuch” rubare ai poveri per dare ai ricchi.
So che tanti non saranno d’accordo ma pazienza...
va bene così.
Me ne assumo ogni responsabilità.
METAFORA
Di questi tempi del buio medioevale economico mi è
arrivata questa storiella che può essere sintomatica di
quanto stiamo vivendo per merito di una certa “finanza creativa” e mi limito a ripeterla per diffonderla.
Un uomo in giacca e cravatta è apparso un giorno in
un villaggio. In piedi su una cassetta della frutta, gridò a chi passava che avrebbe comprato a E 100 in
contanti ogni asino che gli sarebbe stato offerto. I contadini erano effettivamente un po’ sorpresi, ma il prezzo
era alto e quelli che accettarono tornarono a casa con
il portafoglio gonfio, felici come una pasqua.
L’uomo venne anche il giorno dopo e questa volta
offrì 150 E per asino e di nuovo tante persone gli
vendettero i propri animali.
Il giorno seguente, offrì 300 E a quelli che non avevano ancora venduto gli ultimi asini del villaggio.
Vedendo che non ne rimaneva nessuno, annunciò che
avrebbe comprato asini a 500 E la settimana successiva e se ne andò dal villaggio. Il giorno dopo, affidò
al suo socio la mandria che aveva appena acquistato
e lo inviò nello stesso villaggio con l’ordine di vendere le bestie 400 E l’una. Vedendo la possibilità di
realizzare un utile di 100 E, la settimana successiva
tutti gli abitanti del villaggio acquistarono asini a
quattro volte il prezzo al quale li avevano venduti e,
per far ciò, si indebitarono con la banca. Come era
prevedibile, i due uomini d’affari andarono in vacanza in un paradiso fiscale con i soldi guadagnati e
tutti gli abitanti del villaggio rimasero con asini senza valore e debiti fino a sopra i capelli.
Gli sfortunati provarono invano a vendere gli asini
per rimborsare i prestiti. Il costo dell’asino era crollato. Gli animali furono sequestrati ed affittati ai loro
precedenti proprietari dal banchiere.
Nonostante ciò il banchiere andò a piangere dal sindaco, spiegando che se non recuperava i propri fondi,
sarebbe stato rovinato e avrebbe dovuto esigere il rimborso immediato di tutti i prestiti fatti al Comune.
Per evitare questo disastro, il sindaco, invece di dare
i soldi agli abitanti del villaggio perché pagassero i
propri debiti, diede i soldi al banchiere (che era, guarda caso, suo caro amico e primo assessore).
Gente di Falchera 20
Eppure quest’ultimo, dopo aver rimpinguato la tesoreria, non cancellò i debiti degli abitanti del villaggio ne quelli del Comune e così tutti continuarono a
rimanere immersi nei debiti. Vedendo il proprio disavanzo sul punto di essere declassato e preso alla
gola dai tassi di interesse, il Comune chiese l’aiuto
dei villaggi vicini, ma questi risposero che non avrebbero potuto aiutarlo in nessun modo poiché avevano
vissuto la medesima disgrazia.
Su consiglio disinteressato del banchiere, tutti decisero di tagliare le spese: meno soldi per le scuole,
per i servizi sociali, per le strade, per la sanità. Venne innalzata l’età di pensionamento e licenziati tanti
dipendenti pubblici, abbassarono i salari e al contempo le tasse furono aumentate. Dicevano che era
inevitabile e promisero di moralizzare questo scandaloso commercio di asini.
Questa triste storia diventa più gustosa quando si
scopre che il banchiere e i due truffatori sono fratelli
e vivono insieme su un isola delle Bermuda, acquistata con il sudore della fronte. Noi li chiamiamo fratelli Mercato.
Molto generosamente, hanno promesso di finanziare la campagna elettorale del sindaco uscente.
Questa storia non è finita perché non sappiamo cosa
fecero gli abitanti del villaggio. E voi, cosa fareste al
posto loro? Questa storia vi ricorda qualcosa? (T.B.)
La Torre Elvira in Massa
“SIAMO FELICI INTORNO A TE
A FESTEGGIARE I TUOI 90 ANNI .
MAMMA TI VOGLIAMO TANTO
BENE!!! I TUOI FIGLI”
Il giorno della memoria
Gente di Falchera 21
Una ricetta al mese
di
Carla Rita
Questo mese suggerisco ai cari
lettori la cosiddetta Salsa di arance
Ingredienti:
Arance sanguigne 6-Zucchero 600 gr.
Limoni 5-6-Vino bianco 1 bicchiere
Sugo d’arrosto gustoso 1/2 lt. - liquore qualsiasi all’arancia 1 bicchiere.
Indicata soprattutto per tacchino, anitra, pollo, etc.
Sbucciate le arance ed i limoni togliendo la scorza
sottile e tagliatela a listarelle. Sbollentate le scorze in
acqua leggermente salata,
scolatele e lasciate sgocciolare. Mettete lo zucchero in
una casseruola con il vino bianco e fate bollire finché
lo zucchero diventi di color giallo oro, toglietelo ora
dal fuoco e versatevi dentro i succhi spremuti delle
arance e dei limoni. Rifate bollire per 5-6 minuti a
fuoco basso. Aggiungete il sugo d’arrosto, le scorze
d’arancia e limone e continuate l’ebollizione adagio,
schiumando per almeno 5 minuti, finché la salsa ottenuta si sia un poco addensata. Se dovesse risultare troppo liquida, legatela con un cucchiaino di fecola diluita con un po’ d’acqua o vino bianco. Raggiunta la densità di uno sciroppo toglietela dal fuoco ed aggiungete
il liquore, rimescolatela e versatela ancora calda nei
vasetti. Chiudete ermeticamente. Sterilizzateli, per precauzione, per circa 15 minuti.
Ecco fatto, ora provate voi.
Hanno collaborato a questo numero:
Mirko Amadeo, Remo Andreasi, Roberto Ballarin, Toni Barilla, Giacomo Chissotti, Gaetano Donato, B. E., Giorgia Gai, Gioia Raro, Ielo
Santo, Adriana Scavello, Francesco Traisci, Luigi Fabio Varesano.
Gli eventuali contributi potranno essere versati
volontariamente alle persone già conosciute oppure
presso la Redazione, in P.zza. G. Astengo 10.
Orario di Redazione dal lunedì al venerdì:
dalle ore 9,30-11,30 / 15,30 -17,30
Tel. Fax e Segr. 011 - 22.47.387
E mail: [email protected]
Sito: www.gentedifalchera.it
Un ringraziamento particolare a tutti
i sostenitori, inserzionisti e agli amici che
ci aiutano nella distribuzione del giornale.
A proposito di Oratorio
E’ stata accolta favorevolmente la proposta del vescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia di portare
l’oratorio... fuori dalle mura dell’oratorio, nei luoghi
dove i giovani si ritrovano, si incontrano e si scontrano, dove maggiore è il richiamo alle devianze, ai
disagi e ai malesseri giovanili.
L’oratorio da sempre è un luogo ricreativo e formativo, accoglie i ragazzi per il catechismo ma anche per
le molteplici attività sportive; i ragazzi si divertono
e crescono insieme.
Si è riscontrato però che i giovani dopo le scuole
medie non frequentano più gli oratori, sono assorbiti
dalle nuove tecnologie, dai luoghi sovraffollati e rumorosi dei centri commerciali che poco spazio lasciano ai rapporti interpersonali di amicizia e sano
divertimento.
Ed allora ecco che
il suggerimento di
mons. Nosiglia di
incontrare i giovani nei loro luoghi di
ritrovo, può offrire
una valida alternativa alla noia e al disagio.
Questo fanno alcuni giovani salesiani, preparati a
fronteggiare e gestire queste nuove emergenze, portano, giovani tra i giovani lo spirito salesiano, ascoltano i loro disagi e li aiutano per quanto possibile.
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Il vernacolo
a cura di
Livio
Scremin
BEL RATIN
Ant la cròta dia cassin-a
Bel Ratin annamorà
l’ha ancontrà bela Ratin-a.
Fàit le carte e peui sposà
ant na scarpa foratà
br a i’han butà sù ca.
Un paiass tant bin rangià
- minca ‘un beucc una fnestrina
e la pòrta spalancà gnanca ‘i re, nò, a ‘1 l’ha pa.
Gente di Falchera 22
Camillo Brero
RICORDO
È mancata il 6 gennaio la
signora Liliana Cortese
vedova Manca.
“I figli della compianta ringraziano quanti sono stati
loro vicini in questo momento di dolore.” Anche la redazione si unisce al
cordoglio esprimendo a Fabrizio, nostro collaboratore, i sentimenti di affettuosa vicinanza.
Notizie dal Comune
La tessera Pass15 è un’iniziativa rivolta a ragazzi e
ragazze che nel corso del 2012 compiranno 15 anni.
I nati nel 1997 e residenti a Torino oppure in uno dei
60 Comuni aderenti all’iniziativa, a partire dal 23
gennaio potranno ritirare la tessera che, per tutto il
2012, consentirà di usufruire gratuitamente di molte
proposte culturali, sportive e ricreative.
Le attività in programma sono diverse: alcune sono
valide per tutti i quindicenni residenti a Torino o nei
Comuni aderenti, altre invece sono specifiche per i
residenti di un Comune. L’elenco delle “Offerte per
Tutti” e delle “Offerte per Comune” è consultabile
sul sito web Pass15 pubblicato in calce. Per partecipare è sufficiente stampare e compilare il coupon e
consegnarlo presso l’ente erogatore, mostrando la
tessera nominativa Pass15.
In alternativa, per chi non ha possibilità di stampare
i tagliandi, ci si può rivolgere al centro InformaGiovani di via delle Orfane 20 a Torino, dove si dovranno anche ritirare i cosiddetti “tagliandi speciali” validi per l’ingresso ad alcune manifestazioni, ai cinema e alle piscine estive a partire dalla data indicata
nell’offerta.
Per i quindicenni residenti a Torino, la tessera Pass15
si può ritirare presso la sede della circoscrizione di
residenza (qui l’elenco degli uffici, orari di apertura
e recapiti http://www.comune.torino.it/infogio/
pass15/info.htm#carnet), mentre i residenti nei Comuni aderenti riceveranno indicazioni su come e dove
ritirare il Pass15.
Per poter usufruire delle offerte è necessario ritirare
la tessera a partire da gennaio anche se si compiono
gli anni nei mesi successivi.
Ulteriori informazioni e chiarimenti si possono richiedere al numero verde 800-486664; per informazioni riguardanti le attività culturali, all’Ufficio
Pass15 all’indirizzo [email protected] oppure, per le attività sportive, al Settore Sport all’indirizzo [email protected].
Giorgia Gai
SILENT KEY
CI HANNO LASCIATO:
23/12/ 2011 Lotti Pasquale
via delle Querce 59
di anni 86
29/12/2011 Coraglia Valter
str. Villaretto 176
di anni 59
31/12/2011 Piovesan Mario
via dei Platani 4
di anni 90
06/01/2012 Cortese Liliana ved. Manca di anni 80
via degli Ulivi 19
31/01/2012 Damato Maria
via degli Ulivi 96
di anni 82
RICORDO
In memoria di Mario Piovesan deceduto il 31dic.
2011. Tutti i tuoi cari, moglie, figli, nipoti e genero ti ricordano con grande affetto.
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Gli articoli da pubblicare dovranno pervenire entro il 15 di ogni mese. La redazione si riserva la facoltà di
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Gente di Falchera 24