Set 2010 - Gente di Falchera

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ALCHERA
ANNO 18° - N° 9
P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE
ALL’INTERNO
Estate
EDITORIALE
IMMONDIZIA
Un “buco nero” del pianeta Terra
Ragazzi
pag. 2
SOMMARIO
La futura Biblioteca Falchera
Pag-Giovane
Estadò Falchera
Riprendono le danze Ass. Olimpo
Fuori stagione
Provaci ancora Sam
Il messaggero a Falchera
P.G.S.Conquista
I lettori scrivono
Gli sportelli del Laboratorio
Il giornale della scuola
C.A.S.A. per i giovani
Il rione a mollo
L’ascolto del disagio maschile
L’angolo della poesia
Ferie 2010
La narrativa
La comunicazione si fa virtuale
Il piacere di leggere
Astronomia / Briciole di storia...
150° anniversario d’Italia
Una ricetta al mese
pag. 3
pag. 4
pag. 5
pag. 5
pag. 6
pag. 7
pag. 8
pag. 9
pag. 10
pag. 11
pag. 12
pag. 13
pag. 13
pag. 14
pag. 15
pag. 16
pag. 17
pag. 18
pag. 20
pag. 21
pag. 22
pag. 23
di
AMILCARE
DE LEO
Dopo la pausa estiva eccoci puntuali di nuovo
al lavoro per parlare e discutere con voi di vari
problemi sociali più attuali. Non vi stupite per
l’argomento di questo mese, dopo la calda, caldissima pausa
di agosto, argomento non troppo “pulito”, ma certo scottante e
di fondamentale importanza per il presente e soprattutto per il
futuro: la spazzatura!
Saremo sepolti dall’immondizia? Uno dei cavalieri dell’Apocalisse, sollevandosi improvvisamente dalle macerie putride
di scorie fumanti ammassate e abbandonate, sarà l’ultimo messaggero prima della vera catastrofe: l’inquinamento! Con tale
immagine funesta, di sapore esoterico, intendo in realtà trattare sconvolgenti situazioni non distanti da noi, essendo tutti,
vicini o lontani, abitanti di questo pianeta. Non mi riferisco
solo a esempi eccezionali e veramente sconvolgenti come quelli
che si possono vedere in Africa (nei territori vicini alla civile
ed “europea” Nairobi ad esempio), ma anche a qualche nostra
città italiana. E penso proprio in questo caso, onestamente da
“buon” meridionale (quindi nessuno me ne voglia) a Napoli, a
Palermo… Penso però, più in piccolo, anche alla costante aria
maleodorante che si respira assai vicino a noi, e cioè nel territorio di Mappano (Caselle, Borgaro e Falchera) e in parte lungo la tangenziale che conduce all’uscita verso Gassino. E’ solo
allarmismo? Come sostengono alcuni, che si differenziano da
coloro che allarmisti non sono…anche se oggi la situazione
diventa sempre più obiettivamente preoccupante. E’ sconcertante, infatti, vedere città grandi e meravigliose, anche ricche
di tradizioni culturali e famose per il turismo, convivere quotidianamente con la sporcizia. Se entriamo negli hotel, nelle
abitazioni, nei vari locali da ritrovo, stazioni, aeroporti etc.,
almeno apparentemente, si riscontra una discreta pulizia, talora attenta e meticolosa perché, in fondo, ci si tiene al proprio
Gente di Falchera 1
segue a pag. 3 in prima colonna
Estate Ragazzi
CAMPO A BARDONECCHIA
13/06/2010 – 20/06/2010
Siamo partiti
da Torino verso
Barbonecchia
con in mente
un itinerario
che ci conducesse a vivere
un’esperienza
significativa,
per noi e per il
nostro cammino di fede. L’idea di fondo che ha caratterizzato l’intero campo è stata quella di mettersi
sulle orme del beato Pier Giorgio Frassati, “il ragazzo delle otto beatitudini”. Una figura di rilievo che
da sola ci ha aiutato a riflettere sulla nostra identità
di giovani e sulla nostra vita. Nella settimana infatti
abbiamo riflettuto sull’importanza del riuscire a superare le proprie difficoltà, sul valore dell’amicizia,
sulla povertà e, infine, sul grande significato che
aveva per Pier Giorgio l’incontro quotidiano con il
Dio Vivo nell’eucarestia, valore che anche noi abbiamo cercato di riscoprire nella messa quotidiana e
nella preghiera, semplice e spontanea, del mattino e
della sera. Nonostante il tempo e la pioggia, nella
settimana siamo
riusciti anche a
fare dell’escursioni. Alcune
delle nostre
mete sono state
le Grange la
Rho (1670 mt),
il Pian del Sole
e la cima Tre
Croci (2122 mt). Seguendo le orme di Pier Giorgio e
facendo esperienza di Gruppo-Chiesa, siamo così riusciti a vivere un’amicizia semplice all’insegna dell’allegria e della solarità. L’incontro con i genitori
della giornata conclusiva ha rivelato questo clima.
Un grazie dovuto infine è per le signore, Carla e Luciana, che con dedizione e particolare affetto ci hanno preparato ogni giorno i nostri pasti. Al concludersi di questa esperienza, nonostante la stanchezza e la
fatica, possiamo dire di aver imparato qualcosa di
più. Tutto questo infatti ci ha insegnato che nella vita
è necessario vivere radicati nel nostro presente e con
i piedi ben ancorati sulla Terra, ma con lo sguardo
sempre e comunque fisso “verso l’alto”.
S. Pio X
Il 21 giugno
poi è iniziata un’avventura alla
scoperta di
nuovi giochi,
nuove esperienze e nuove amicizie!
Tutti i giorni, stesso posto, stessa ora aprivamo le
porte dell’oratorio e via con la giornata tipo. Al mattino un po’ di formazione per crescere, uno spuntino
e poi il grande gioco, dopo la pausa pranzo, riprendevamo le nostre
attività con i laboratori e i tornei, dove i ragazzi ne approfittavano per dimostrare la loro
bravura. Naturalmente ad accompagnare la
nostra giornata non c’erano solo danze, giochi e merende, ma anche i sorrisi e la gioia dei bambini. Quest’ultimi ci hanno regalato emozioni davvero forti,
ci hanno insegnato a divertirci e a stare tutti insieme. Senza dimenticare l’immancabile preghiera che
ogni giorno, instancabilmente, guidati da Don Adelino, facevamo sotto il gazebo. E’ stato, dunque, anche un percorso per noi animatori che, mettendoci
l’impegno, il sudore e l’amore, siamo cresciuti! Dobbiamo quindi ringraziare tutti, ma soprattutto la nostra capo-animatrice, Nicoletta, che ci ha portato ad
essere dei veri animatori.
Aspettandovi l’anno prossimo ancora più numerosi,
vi salutiamo e auguriamo
buone vacanze!
Gli animatori:
Nicoletta,
Elisa H.,
Laura,
Alessia F., Ilaria, Giulia, Silvia, Davide, Alvise, Daniele, Cristina, Francesca, Alice, Andrea M., Valentina, Andrea R., Gabriele, Elisa D.C., Isabella, Chiara, Maria Chiara, Alessia G e Martina
Gente di Falchera 2
segue editoriale di Amilcare De Leo
intimo habitat di appartenenza, ma a pochi chilometri (che dico?) a pochi metri di lì, fuori all’aperto in
mezzo agli altri, nella strada ecco che la spazzatura
pare non interessi più nessuno. Fa quasi spettacolo,
ma che spettacolo! Mancano solo più i topi… Ma è
proprio così, la gente non ci fa più caso? Tanto “così
fan tutti…” o c’è qualcosa che ci sfugge? Perché alcune città sono pulite e altre no? Colpa del sistema,
di certi politici, di certi lavoratori, della corruzione
sempre più dilagante, della stessa gente... Un po’ di
tutti, mi vien da rispondere. Certamente intorno al
problema spazzatura ruotano, implacabili, affari ed
interessi legati alla mafia, mafia che sfacciatamente
non si accontenta di avere radici, ormai ataviche, nel
Sud ma che sta penetrando via via, allargandosi sotto ogni forma d’immaginabile imprenditoria, anche
nel Nord, come si è appreso in questi ultimi tempi a
proposito di Milano e di Novara, tanto per citare i
casi più recenti ed eclatanti. Il cittadino o comunque
la gente, in tali frangenti, deve avere la forza di sollevarsi e di reagire immediatamente e con forza di
fronte ad eventuali e possibili contaminazioni di sorta soprattutto qui nel Nord, compresa naturalmente
Torino, se non vuole soccombere alle ben note e tristi piaghe di una minaccia non più “esterna”.
E proprio Torino, ma particolarmente la nostra borgata come vive, o meglio, come gestisce la situazione spazzatura? Noi, ritenendoci parzialmente soddisfatti della nostra situazione, abbiamo tuttavia ricevuto in redazione la lettera di una signora di via degli Abeti 26 di cui pubblico “qui” solo un breve estratto: “…l’AMIAT ha già provveduto a pulire ma si sono
lamentati che non lo faranno ancora. Aggiungo…
sono 8 famiglie numerose. Per gentilezza potete fare
qualcosa voi altrimenti fra poco vedremo i topi passeggiare…” (Il contenuto dell’intera lettera, con
nome e cognome, è pubblicato interamente nell’interno).
17-18-19
Settembre
Festa
Patronale
S. Pio X
Abbiamo visitato
la futura Biblioteca
Abbiamo visitato
la futura Biblioteca Falchera (ex
ala dismessa della scuola Ambrosini) col permesso
del dirigente settore edifici per la
cultura arch. Rosalba Stura. Nel sopralluogo siamo stati accompagnati dal direttore dei lavori ing. Flavio Aquilani e il
geom. Luigi Balice, i quali ci hanno fatto vedere tutti i lavori già eseguiti, che risultano in fase di avanzamento secondo i
tempi previsti. Ci
hanno spiegato che
tutta la struttura è
stata rinforzata con
nuove colonne di
cemento armato e
nuove solette. Incominciamo a vedere le due grandi sale di lettura, una al piano terra e
una al piano superiore, che poi saranno frazionate da
scaffali e mobili secondo le esigenze. Sono state inserite: una sala informatica, una multimediale, un
ascensore e una spaziosa terrazza.
L’ex palestra dovrà diventare una
sala polivalente,
però questa parte
è ancora in attesa
degli stanziamenti regionali.
Pertanto, se non
ci saranno intoppi burocratici, si rispetteranno i tempi previsti ed entro
il primo semestre del 2011 la struttura sarà consegnata al settore della cultura.
Mario Alba
May Ushin
(Terra rossa)
2ª tournèe artistica di Juan Orsi
Prima tappa torinese 2010
FALCHERA: dal 4 al 12 Settembre
Istituto Comprensivo LEONARDO DA VINCI
V. degli Abeti 13 e Piazza GIOVANNI ASTENGO
Organizza
Organizza: Associazione Centro Culturale
Tradiciones Peruanas
In collaborazione con INTRECCI DI
CULTURA - Comitato Sviluppo Falchera
con il patrocinio della città di Torino
Gente di Falchera 3
PAG - GIOVANE
A cura del Tavolo
Sociale Giovanile
L’estate è un periodo caldo per i giovani, non solo
per le temperature, che si alzano, ma anche per la
vita sociale che si intensifica e si arricchisce: le ragazze si scoprono, le panchine si riempiono, le piazze si affollano e la tensione sale…. Non solo per le
minigonne delle ragazze, ma anche per i tanti avvenimenti accaduti negli ultimi mesi.
In questo anno, noi ragazzi del Falklab, abbiamo cercato di fare più iniziative possibili rivolte ai nostri
coetanei, a partire dal successo riscosso dal documentario, agli iscritti sul gruppo Falklab di Facebook
ed è un dato di fatto che l’estate a Falchera è stata
ricca: tre giorni di musica a giugno, il concertone
reggae a luglio, l’Estadò con le gite a Ondaland.
Ciò che abbiamo notato sono state le reazioni a questo anno giovanile della Falchera: si sono moltiplicate infatti le iniziative “fai da te”: le feste e grigliate
improvvisate per le vie del quartiere, i momenti di
musica “a palla” per la strada, iniziative positive, che
fanno pensare a quanta voglia c’è di divertirsi e di
vivere il proprio quartiere; tuttavia queste iniziative
sono accompagnate però anche da fatti negativi.
Parliamo ad esempio della mentalità che sta nuovamente prendendo piede tra i ragazzi, specialmente
gli adolescenti, che volendo imitare i più grandi si
raggruppano in compagnie, che sempre più spesso
assomigliano a piccole bande.
Non pochi sono stati gli episodi di vandalismo ad
opera di gruppi di giovani in quartiere: bidoni incendiati, macchine e finestre prese a sassate, panchine
divelte, chiasso notturno…
Ma noi ci chiediamo: stiamo tornando alla tanto scongiurata Falchera degli anni 80’?
La realtà del quartiere, oggi, è ben diversa, perché
perpetrare certi comportamenti?
La mentalità del branco, del gruppo chiuso in se stesso
pronto a ringhiare contro chiunque è veramente roba
di vent’anni fa, quando i giovani non avevano la possibilità di comunicare (non c’erano né computer né
cellulari!), quando non c’erano neanche le panchine
nelle aree verdi, quando i giardini (anche della scuola) erano un tappeto di siringhe, quando non c’era un
mezzo pubblico per andare in centro.
Oggi la maggior parte di noi ha potuto frequentare la
scuola fino alle superiori al di fuori del quartiere, quasi tutti i maggiorenni hanno la macchina, quasi tutti
hanno un computer con internet (per chi non ce l’ha,
c’è la biblioteca!), tutti abbiamo un cellulare e soprattutto tutti sappiamo che c’è un gruppo giovani
falcheresi che si dà da fare non solo per organizzare
cose degne d’interesse per i ragazzi/e, ma soprattutto per tendere un orecchio, per ascoltare i problemi,
le esigenze e i desideri dei giovani falcheresi. Sicuramente sappiamo che c’è qualcosa di meglio che
dar fuoco ai bidoni, sradicare panchine, rubare moto
e motorini…. Basta chiedere e informarsi… ci conoscete benissimo.
Siamo un gruppo di ragazzi che non è un’associazione, non è un partito, un gruppo di ragazzi che non
fa gli interessi di nessuno, fuorché di Noi Giovani!
Nonostante le critiche che arrivano per il nostro impegno civile.
Questo ci fa chiedere: perché quando organizziamo
un concerto, i tecnici del service audio-luci devono
tornare a casa derubati dal proprio borsellino? Pensate davvero che torneranno, dopo un’esperienza simile? Pensate davvero che ci permetteranno di organizzare altre cose, dopo fatti del genere. Però vi piace vedere la piazza piena di gente e di musica!
Nessuno dice che oggi Falchera è un quartiere pieno
di divertimenti e luoghi dedicati ai giovani, ma la
differenza oggi, nel 2010, è che se vuoi una cosa te
la puoi costruire.
Il Falklab oggi è quello che è, perché è partito dalla
frase: “A Falchera per i giovani non c’è un ?????
(tubo?!)”
Se continuiamo così, ragazzi, … non ci sarà mai un
????? (tubo?!) Oggi il Falklab è una squadra coesa e
salda, capace di camminare con le proprie gambe,
ma non è questo il punto.
Non vogliamo il vostro aiuto, vogliamo la vostra partecipazione: trasformare le vostre idee e i vostri desideri in realtà, esattamente come è successo a noi
sei anni fa.
Il cammino è stato lungo, non avremmo mai pensato
di riuscire a portare 2000 persone in piazza, né di
vincere un concorso nazionale. Ma ci abbiamo creduto, anche quando era da pazzi.
Questo è quello che vi chiediamo: credete in voi stessi, noi crediamo in voi….
Fan???? (brodo?!) a chi dice che i ragazzi di Falchera sono tutti delinquenti! Chi sei lo decidi tu e anche
cosa fai!
Noi siamo pronti a trasformare la faccia di Falchera
e tu?
Gente di Falchera 4
G. R.
ESTADO’ FALCHERA 2010
Sulle note di “Sangue del mio sangue” di Brusco si è
conclusa la bellissima esperienza di Estado’ Falchera 2010. Per la prima volta nel nostro quartiere è stato realizzato dai ragazzi del Falklab e il Comitato
per lo Sviluppo della Falchera il progetto della Circoscrizione VI e del settore Politiche Giovanili rivolto agli adolescenti.
Per sei settimane gli animatori Alessia, Andrea, Augusto, Emanuel, Gioia e Marialuz hanno svolto un
percorso con ragazzi dai 12 ai 18 anni all’insegna
dello sport e dello stare insieme, offrendo ai ragazzi
attività aggregative, ludiche, sportive e artistiche con
i laboratori di manualità e danza hip hop/balli di gruppo, tenuti da Alessia e Marialuz, il laboratorio di percussioni tenuto da Andrea (Ciaky per gli amici) e gli
sport: rugby, calcio, pallavolo, basket e skateboard
seguiti da Emanuel e Augusto. Inoltre è stato attivato un laboratorio di Dj con lo special guest DJ El
Borto, che ha seguito un gruppo di ragazzi insegnando loro l’uso della consolle e i primi rudimenti del
mixaggio.
RIPRENDONO LE DANZE
ALL’A.S.D. L’OLIMPO
Dopo un anno ricco di esibizioni e manifestazioni e
naturalmente la pausa estiva, riprendono per il settimo anno i corsi di danza e fitness dell’associazione
L’Olimpo.
I corsi sono rivolti
ai bambini dai 4
anni in su, ma anche
a ragazzi e adulti
con diverse specialità:
danza propedeutica (4-6 anni), danza moderna, hip
hop, break dance per i più spericolati e fitness con
aerobica e tone up.
Inoltre si organizzano corsi di latino americano con
i maestri Tiziana e Francesco, diplomati A.N.M.B.
per adulti e ragazzi.
L’associazione L’Olimpo svolge i corsi presso la palestra della scuola elementare Ambrosini in via dei
Pioppi 45, per informazioni potete contattarci al 328
- 8042245 o scrivere a [email protected].
Inoltre da metà settembre saranno aperte le iscrizioni direttamente presso la palestra. Ad accogliervi l’allegria e la cordialità di sempre. Vi aspettiamo!
Gioia Raro
Oggi la tua salute
ha un indirizzo naturale
Non sono mancate le gite: piscine, (Sempione, Ondaland e Cigliano) parco avventura Salgari Campus,
biciclettata alla Colletta, skatepark di V. Rossi.
La cosa più importante è stata comunque la grande
coesione del gruppo che si è formata, testimoniata
anche dalla grande partecipazione alla festa finale, non
solo dei ragazzi, ma anche delle famiglie, che per l’occasione hanno preparato ogni sorta di delizia culinaria dalle lasagne ai tiramisù! Questo ci ha portato dunque a pensare di continuare questo percorso anche
durante l’inverno, in quanto crediamo che i ragazzi
siano il nostro futuro e un domani saranno loro a prendere il nostro posto come giovani Falklabini!
Ringraziamo dunque tutti quelli che hanno supportato questa iniziativa e dedicando loro quello che
spontaneamente è diventato l’inno di Estado’ 2010,
“Sangue del mio sangue” di Brusco:
G. R.
[...]
E io vi tengo per mano perché
perché il mondo in cui siamo ci vuole lontano perché
perchè lo spaventiamo teme che ci uniamo
10 100 1000 un 1000000 ci siamo?
voglio una mano vi chiamo perché non mi va di gridare invano
sai che noi uniti vinciamo e divisi cadiamo
non mi fa paura dirvi quanto vi amo
[...]
FARMACIA DELLA STURA
Viale Falchera 70/d - Torino
Tel. 011-26.20.362
Chiusura: Sabato pomeriggio e Lunedì mattina
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Nuovo servizio: si fanno buchi all’orecchio
Gente di Falchera 5
FUORI STAGIONE
Nel 2010, anno in cui Torino è Capitale Europea dei
Giovani, ritorna la quarta edizione del festival Fuori
Stagione, ma questa volta l’Associazione MIAO esce
da El Barrio, attraversa la strada e va alla Falchera!
Fuori Stagione scende in piazza, in Piazza Astengo
(già Piazza Falchera) in uno dei quartieri più belli
della periferia di Torino. Tre giorni musicali alla fine
della stagione, al rientro dalle vacanze, con ancora
in bocca “il sapore di sale” di “un’estate che sta finendo” e pronti ad affrontare il nuovo anno, con i
live di artisti che hanno fatto la storia della musica
italiana ed internazionale, nuovi talenti e giovani promesse del territorio e della scena contemporanea, un
pic-nic con pane, salamella e musica di qualità, una
trasmissione radiofonica, il ping pong, il calciobalilla e l’entusiasmo di un quartiere che vive! Grazie al
lavoro costante dei giovani, che a Falchera sono nati
e vi hanno vissuto, negli ultimi anni il quartiere ha
subito un mutamento, facendosi conoscere anche da
chi viene da fuori e maturando un percorso culturale. In modo naturale, tale percorso ci ha portato a
proporre agli stessi giovani di collaborare all’organizzazione del Fuori Stagione 2010, ormai ‘pronto a
sbarcare’ in piazza, per diventare ancora di più un
punto di riferimento delle proposte culturali che coinvolgono le periferie, ed in particolare quella dove
sorge El Barrio, che da anni propone eventi socioculturali nel quartiere della Falchera. Due giornate
in piazza a Falchera e un’anteprima internazionale
al Cafè Liber, assolutamente ad INGRESSO LIBERO E GRATUITO!
GIOVEDI 9 SETTEMBRE 2010: un programma vivace e variegato, che partirà dal Cafè Liber con JOE
LALLY, bassista e mente della storica band dei FUGAZI, che negli anni ’90 ha disegnato l’immaginario del rock mondiale.
SABATO 11 SETTEMBRE 2010: dopo un giorno di
pausa si continua Sabato 11 Settembre in piazza a
Falchera, con IL GENIO e il loro retro-electro-pop,
dal 2008 negli I-Pod di tantissimi italiani, grazie anche al successo di Pop Porno, brano scelto da Simona Ventura come sigla di “Quelli che il calcio”. Prima de Il Genio il quintetto BRUNORI SAS, capita-
nato dal talentuoso Dario Brunori, vincitore dell’ultimo Premio Ciampi, emblema del cantautorato facile e spontaneo; preceduti dall’energia esplosiva dei
giovanissimi pisani CRIMINAL JOKERS; ed ancora, i torinesi NEBBIA, caldi dell’esperienza del Traffic Free Festival e lo ska/rock piacevolissimo dei 74
FINGERS.
DOMENICA 12 SETTEMBRE 2010: il terzo giorno del festival, Domenica 12 Settembre, un appuntamento dal sapore bucolico, sempre in piazza, sempre alla Falchera, come su un prato a prendere il sole,
con la brezza della fontana e la musica che già sin
dal primo pomeriggio allieterà grandi e piccini.
Sul palco i RIGHEIRA, mito e icona pop degli anni
’80, i “fratelli musicali torinesi” che hanno segnato
la storia della musica italiana ed internazionale; i
NOBRAINO band performativa e camaleontica, direttamente dal salotto di Serena Dandini e della sua
trasmissione “Parla con me”; ed ancora le chitarre
acustiche e grancassa dei palermitani IL PAN DEL
DIAVOLO! Già dal pomeriggio, in piena atmosfera
da pic-nic domenicale, i live acustici dei PETROL,
perla scura e incendiaria nostrana, il duo di musicisti
storici come Franz Goria e Dan Solo, rispettivamente voce dei Fluxus e bassista dei Marlene Kuntz;
MAPUCHE, giovane cantautore della scena musicale catanese e i giovani ABÓBORAS, fresco progetto acustico da Torino.
G.R.
Corsi gratuiti di Computer
Sono aperte le iscrizioni per i corsi di computer, organizzati dalla redazione “Gente di Falchera” e che
inizieranno a settembre.
I corsi, tenuti dal docente Rocco De Pace, sono rivolti a tutti i cittadini che desiderano acquisire le nozioni di base del computer. Oggi è un mezzo che sta
diventando sempre più prepotentemente indispensabile nella nostra vita quotidiana.
Le lezioni saranno 12 di 2 ore settimanali così suddivise:
6 lezioni per principianti per acquisire le prime nozioni di base dell’utilizzo del computer, a proseguire
6 lezioni per acquisire le basi della navigazione in
Internet e gestione della casella postale.
I corsi di base si svolgono presso la struttura di via
degli Abeti 16 e grazie all’interessamento del Settore
Biblioteche Civiche della città di Torino, i corsi rivolti alle nozioni di Internet, si svolgeranno presso il laboratorio di informatica della Biblioteca Civica Falchera.
I corsi sono gratuiti ed a numero chiuso.
Per informazioni rivolgersi presso la redazione
“Gente di Falchera” in piazza Giovanni Astengo
10 - Tel. 011-22.47.387
Gente di Falchera 6
G..U.
PROGETTO “Provaci ancora Sam”’
L’ENIGMA DI SAM
Cruciverba 2
GIOCHI DIVERTENTI
PER RAGAZZI SORRIDENTI
1 CRUCIVERBA DIVERTENTI PER PERSONE INTELLIGENTI / 2 LA FEBBRE EL PUZZLE / 3 “REBUS ROMPI CAPUS”
Hanno partecipato alla realizzazione di questo progetto:
Apa Mariarosa, Basha Alberto, Bolletta Irene, Calcioli
Laura, Dionisi Federico, Ech Chamali Wissal, El Maibi
Mohamed, Gerbaudo Altea, Iapicca Valentina, Isomi Carlotta, Lisotti Giulia Flavia, Moino Gaia, Radulovic Daniel, Renda Ksenia, Rotondo Aurora, Signoretti Gabriele, Vuccisano Rebecca Selene. I professori e gli Educatori del “Provaci ancora Sam”
Cruciverba 1
Orizzontali
1) Il dio del vento; 3) Ha fine il 31 Dicembre; 6) Questo; 7) Fu
micidiale a Hiroshima; 9) Non classificabile; 11) Serve per
volare; 12) Accompagna il pasto; 13) Bologna; 14) Tra gli animali più laboriosi; 17) Adora la terra umida; 21) Molto grasso;
23) Ipovedente; 24) Preposizione articolata.
Verticali
1) Isola raggiungibile da Piombino; 2) Animale che sputa; 3)
Preposizione articolata; 4) La mamma di papà, 5) Sì, va bene;
6) Grossa corda di vario materiale; 8) Si fa allo stadio; 10)
Grosso recipiente in terracotta; 13) Papà a Firenze; 15) Non
basso; 16) In una canzone aveva gli occhi blu; 18) prime tre di
mobile; 19) Il marito della regina; 20) Preposizione articolata;
22) Como.
Orizzontali
1) Si abita; 4) Sinonimo di cintura; 9) Preposizione; 10) La
torre “storta”; 12) Pari in torero ; 13) Si usa per volare; 16)
Tavola di legno; 18) Il numero perfetto; 20) Si usa per friggere; 21) Piacciono tanto al cane; 23) Principio d Ezio; 24) Articolo det. fem. sing.; 26) Si usa per montare; 27) Il centro di
Enzo; 28) Tutt’altro che duro; 30) Istituto Tecnico Statale; 31)
Tessuto estivo ; 33) Fratello di mamma; 34) Personaggio del
mondo di Patty; 36) Perpendicolare alla trama; 39) Il famoso
mago; 41)Preposizione articolata; 43) Molecole elettricamente cariche; 45) Il numero nullo; 48) Negativo; 49) Consonanti
in Crotone; 50) Un seme delle carte napoletane; 51) Dire in
consonanti; 52) Vocali di calore; 53) Napoli; 55) Contrario di
off; 56) veloce in vocali; 57) Fidanzato di Giulietta; 58) Richiesta di aiuto.
Verticali
1) Il saluto più comune; 2) Si mette al dito; 3) Livorno; 4)
Alcuni vi ci mettono i sogni, 5) Quello dell’arca; 6) Genova;
7) Caldo a Londra; 8) Provincia toscana; 10) Il fiume più lungo d’Italia ; 11) Pietre; 14) Tipico gioco; 15) Teo senza testa;
17) Ballo latino; 19) Aiutante di Babbo Natale; 22) Condominio; 25) Nome maschile; 28) Slip; 29) Si ascolta all’opera; 32)
Andare in Spagna; 35) Modena; 37) Squadra di Milano; 38)
Tinta senza fine; 40) Bologna; 41) Catena montuosa del Sud
America; 42) Essi; 44) Il miglior amico dell’uomo; 46) Ramazzotti; 47) Gattuso; 54) Aosta.
Anagramma Minerali
Smeraldo, Diamante, Agata, Quarzo, Pirite, Rubino, Lapislazzuli, Giada, Ametista, Topazio, Turchese.
Gente di Falchera 7
Anagramma Oceano
Anagramma Nazioni
Balena, Acciuga, Leone Marino, Cefalo, Calamaro, Delfino,
Orca, Squalo, Cernia, Granchio, Merluzzo, Sardina, Tonno,
Scampo, Polpo, Salmone, Foca, Medusa, Trota.
Irlanda, Romania, Georgia, Etiopia, Svizzera, Usa, Spagna,
Russia, Austria, Senegal, Camerun, Italia, Polonia, Galles, Iran,
Marocco, Nuova Zelanda.
IL MESSAGGERO A FALCHERA
Jah Messenjah, il Messaggero del Reggae Luciano,
ha portato anche qui nel nostro quartiere il suo messaggio di pace e solidarietà. Il grande cantante jamaicano, ha tenuto il suo concerto il 20 luglio in piazza Astengo insieme alla sua band, di ben 14 elementi, e al suo “socio” Turbulence, altro nome celebre
dello scenario reggae. Molto sensibile alle tematiche della periferia urbana, poiché nato a Davey Town,
un piccolo villaggio di periferia in Jamaica, Luciano
ha tenuto uno spettacolo davvero coinvolgente, che
ha portato a Falchera giovani da Torino, Milano, Genova…!
La musica
di Luciano
è famosa infatti per la
divulgazione di messaggi di
sentimento e salvezza spirituale della religione rastafanina e alle tematiche legate alle origini e ai legami
con l’Africa. Infatti i temi positivi delle sue liriche gli
hanno fatto guadagnare appunto il soprannome “Il
Messaggero”. Un messaggio senza confini che è riuscito a portare un assembramento tale di ragazzi che
mai si era vista nella nostra cinquantennale storia. Una
folla festosa che ha reso alla piazza una grande ener-
gia positiva, testimone il fatto che non si sono registrati episodi spiacevoli, nonostante appunto l’alto
numero di persone.
A fare da contorno al concerto c’era naturalmente il
punto Ristoro con birra e salsiccia e le variopinte
bancarelle di magliette, collanine, borse ecc. rigorosamente fatti a mano e prodotti artigianalmente; non
contiamo poi le performance estemporanee degli artisti di strada che con bolas infuocate hanno intrattenuto il pubblico fino all’inizio del concerto.
Un grande traguardo per i ragazzi del Falklab e il Comitato per lo Sviluppo della Falchera che hanno organizzato l’evento, per il quale ringraziano tutti i loro
collaboratori: in primis Erika Mattarella, membro storico del Falklab e promoter di HighGrade, agenzia italiana di spettacoli reggae e Francesco… Zisko, per
l’aiuto logistico e la realizzazione grafica dei flyer.
Inoltre un grandissimo ringraziamento va a IRIDE,
che insieme alla Città di Torino, Settore Rigenerazione Urbana e le Politiche Giovanili e la Circoscrizione
VI hanno contribuito alla realizzazione dell’evento.
Un ringraziamento speciale e fraterno va inoltre a
Mario Corte, di MIAO (El Barrio) che ha supportato i
ragazzi con le sue conoscenze tecniche e l’esperienza
nel settore concerti, per tutto il Falksound Festival.
Un grazie va poi a tutti quelli che hanno partecipato
e sono stati felici di vedere il nostro quartiere pieno
di musica e di vita.
Gente di Falchera 8
G. R.
Dal 1972 attenzione
verso i giovani atleti
P G S CONQUISTA
Potrebbe sembrare un agguato, spero non una minaccia, ma vi attendiamo al varco della festa di San
Pio X. Come ogni anno le iscrizioni partiranno in
quel fine settimana. Allora conoscerete i nostri nuovi programmi, le nostre novità, sempre nello spirito
educativo che cerchiamo di portare avanti.
ANCORA UNA VOLTA,
SEMPRE UNA NOVITA’
Anche il prossimo anno sportivo tracceremo la linea
di start con il “campo atleti”. Questa volta, a causa
di alcune variabili non controllabili, lo faremo in
modo diverso dal solito, un modo in cui i dirigenti e
i genitori saranno più protagonisti del solito. Non vi
anticipo nulla e i dettagli dobbiamo ancora definirli,
pur se la parte strutturale è già in piedi. Vi prometto,
però, che scriverò un resoconto su queste pagine.
Anzi, coinvolgerò ragazzi e ragazze a scrivere qualcosa della loro esperienza, perché è giusto che questo spazio diventi di tutti i tesserati.
UN SOGNO. HO FATTO UN SOGNO
Chi lo disse molto tempo fa e prima di me, in un’occasione straordinaria, forse non pensava che molti
dopo di lui l’avrebbero ripetuta per scopi diversi. Ma
io voglio prendere questo magnifico incipit e condividerlo con voi. Ho fatto un sogno, un sogno così
reale che mi ha emozionato. Mi sono svegliato felice, riposato e con una carica emotiva da rimanere
senza fiato. Ho fatto un sogno, un sogno in cui il
nostro nome veniva scritto in una bacheca sul muro
della FIPAV; somiglia un po’ ad un’americanata, ma
ho visto nitidamente l’incisore elettrico scavare nel
muro, fare la giusta polvere, poi gli applausi mi hanno svegliato, unitamente al suono della sveglia. Ma
come si arriva a far scrivere il proprio nome su una
bacheca tanto importante? Questo rimarrà il mio segreto, fino al giorno in cui anche voi non vivrete
l’emozione di vedere inciso il nome della nostra società su un muro importante.
QUALI SONO LE DIFFICOLTA’
DELLA SCONFITTA
È difficile insegnare il valore di una sconfitta. È difficile far capire che solo chi arriva dal basso può assorbire pienamente il valore di essere in alto. Le scalate in montagna sono l’emblema di tutti gli sport e
anche della vita. La fatica, il sudore, la condivisione,
i momenti di rinuncia, gli istanti di rivalsa, con la
montagna che sembra allungarsi sempre di più, ma
poi offre momenti di ristoro.
Oggi: lo sport in
Falchera per tutti
Solo quando si arriva in alto si dimentica tutto, perché il paesaggio che si riesce a vedere ha dell’incredibile; ci siamo passati in mezzo, ma è una visione
che lascia senza fiato. Ci ristoriamo mentre siamo
ipnotizzati dal paesaggio e a quel punto ecco che ci
accorgiamo di una nuova montagna da scalare, di una
nuova vetta da raggiungere. Tutta la fatica ritorna a
farsi sentire e ci passa per la mente che ci basta quello che abbiamo, che dobbiamo accontentarci, ma sappiamo, in cuor nostro, che da quell’altra cima avremo una visione ancora migliore. Quindi scegliamo
di scendere, con calma certo, per poi andare a conquistarne una più alta.
Ogni tanto sentiamo un veicolo volante a motore, un
veicolo che porta qualcuno da una cima all’altra senza
farlo faticare. Lo invidiamo, cerchiamo di capire
come possiamo assomigliargli e risparmiare sudore
e fatica, poi la montagna ci rapisce e ci fa capire che
i migliori siamo noi, perché non abbiamo paura di
affrontare le avversità che il domani ci presenta. Non
abbiamo paura di affrontare squadre che pensiamo
più forti, perché chi vuol essere più forte deve scalare le montagne più alte.
Ci sono stato in montagna, fin dalle elementari e,
credetemi, queste sono le sensazioni che provavo già
allora. Ultimamente ci vado di meno, ma quei ricordi vivono ancora dentro di me: poter guardare la strada fatta e cercare un altro obiettivo mi danno un entusiasmo illimitato. So di non poter scalare l’Everest
con le mie forze, ma so che potrò insegnare a qualcuno come fare, perché metto la mia esperienza a
disposizione. Sicuramente non prenderò una scorciatoia per andarci…
Se valutate queste mie parole come un metafora, avete
ragione. Il senso di un paragrafo del genere, però, va
al di là della metafora, soprattutto quando è un sognatore a scrivere.
Luigi Fabio Varesano
ATTENZIONE!
Ci viene segnalato che persone non qualificate, girano nel quartiere con scuse
diverse, (controllo luce, gas, ecc.) Si
consiglia di non aprire e soprattutto non
firmare alcun documento dubbio. In
caso di necessità telefonare alle forze
dell’ordine: 112 - 113.
Gente di Falchera 9
I lettori scrivono
AVVISO PER CHI SCRIVE.
“Gente di Falchera” pubblica opinioni, repliche, consigli di interesse generale, sempre rispettosi delle persone e delle istituzioni. Possibilmente le lettere non
dovranno superare le 40 righe e potranno essere ridotte. La pubblicazione sarà a discrezione della redazione. Le lettere dovranno pervenire con nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico del mittente; su richiesta, potranno essere pubblicate con uno pseudonimo. Quelle anonime non saranno prese
in considerazione: saranno cestinate!!
Ragazzi del Villaretto
Siamo un gruppo di ragazzi che abitano al Villaretto
da ormai 10 anni.
Ci sono state promesse tante cose, ad esempio il campo da calcetto (vedi foto allegate) che è stato cominciato e mai portato a termine. Di giorno girovaghiamo di qua e di la’ facendoci sgridare dagli adulti: “
qui non potete giocare ci sono i piccoli”, si perchè
sono stati ultimati 2 giardini riservati esclusivamente ai bambini. Ci piacerebbe incontrarci e fare aggregazione, mettere un po’ di musica … senza dare fastidio a nessuno, per qualche tempo abbiamo avuto i
locali dell’ ex scuola Ambrosini ma ad un certo punto ci è stata tolta la possibilita’ di utilizzare quei locali. perchè?
A chi possiamo rivolgerci
per avere delle risposte?
In tutti i quartieri i ragazzi
si incontrano,
socializzano, crescono insieme, come mai nel nostro
no? Quanti anni ancora dobbiamo aspettare per avere dello spazio? La maggior parte di noi sono quasi
maggiorenni e tra un po’ di anni queste cose non serviranno piu’! Vi preghiamo di prendere in considerazione questa nostra richiesta di aiuto!
i ragazzi del villaretto
SPETTABILE REDAZIONE
Scrivo per conto del condominio di via degli Abeti
26, i quali si lamentano che sono sommersi dalla
spazzatura, ammetto con rammarico che non tengono
molto pulita la zona dei cassonetti, però c’è davvero
molta sporcizia. L’AMIAT ha già provveduto a pulire
ma si sono lamentati che non lo faranno ancora.
Aggiungo inoltre che hanno 5 cassonetti e sono 8
famiglie numerose, per gentilezza potete fare
qualcosa voi, altrimenti fra poco vedremo i topi
passeggiare.
Grazie
(segue firma)
A seguito della lettera “Alla ricerca del “Bon - Ton su
Tram e Bus”, pubblicata nel mese di Giugno nella rubrica “I lettori scrivono a pag. 11”, la GTT risponde.
Egregio Signor Traisci,
riscontriamo la Sua lettera del 14 maggio 2010 e La
ringraziamo innanzitutto per averci scritto.
Lasciare il posto a sedere a persone che sono in evidenti difficoltà a stare in piedi (anziani, donne in stato di gravidanza, donne con bambini in braccio) riteniamo sia una questione di buona educazione, mentre diverso è il discorso per le persone disabili. A
queste ultime, su ogni vettura del nostro parco veicoli, sono riservati appositi spazi (se usano la carrozzella) o posti a sedere. Questi spazi e posti sono
contrassegnati da targhette adesive e pertanto, qualora fossero occupati, devono esser lasciati liberi se
richiesto. I posti a sedere, sui mezzi più recenti, sono
inoltre distinguibili dal colore diverso del sedile.
Siamo convinti che il rispetto e la buona educazione
siano regole basilari per la convivenza civile di una
comunità.
Nell’assicurarLe di tenere in debita considerazione
le Sue osservazioni e con l’impegno di migliorare la
nostra comunicazione nella direzione da Lei segnalata, ci è gradita l’occasione per inviarLe i nostri
migliori saluti.
Il responsabile azione e relazioni Esterne
(Claudio De Consoli)
“Ironizzando sul degrado,
spesso ci si diverte!”
In questo modo di pensare la gente resta più contento, sereno e tranquillo senza arrabbiarsi, restando
geloso delle proprie anomalie a fronte di quelli, che
sì “vantano” d’essere “perfetti” per il loro ambiente
sociale con gli altri cittadini, che sono usati dai “palazzi” nella socialità come “cavie d’esperienze” da
fare per l’era moderna “localizzata”, sia nel sociale,
che sul territorio di periferia, cosi possiamo dire nel
“Sociale” che noi della Falchera?
1) Siamo più preparati ad insegnare agli altri la nostra Civiltà/Italiana senza la metastasi dello snobismo/d’elite dei “perfetti”, che risiedono altrove.
2) L’inserimento sociale per gli usi e costumi degli
ultimi arrivati con i nostri valori, possiamo vantarci
poi! Di aver fatto “bella” figura alla maggioranza
degli italiani.
“Sul Territorio”
Non venite più a “ciaramellare” periodicamente (nella
prossima Primavera!) la bonifica dei famosi “Laghetti
della Falchera”, che non crediamo più a nessuno,
anche, perche? Dopo 36 anni di promesse, non mantenute, ci siamo affezionati al panorama (specialmente al tramontare del sole, vedere: sciami di tutti i tipi
d’insetti; zanzare, libellule, grilli, rane, api, vespe ecc;
uccelli di tutti i tipi: anatre, fologhe, oche, germani,
aquile, gallinelle, fenicotteri in transito,ecc.) e all’in-
Gente di Falchera 10
quinamento perpetuo, che questo luogo produce, difatti gli abitanti della Falchera sono “Immuni” da
qualsiasi malattia infettiva, perchè ci siamo assuefatti, invece voi dei Palazzi Alti o del Centro? Per
venire in Falchera dovete “Vaccinarvi” bene, perciò,
lasciateci il nostro “Zoo”, che abbiamo altri progetti
di Turismo da mettere in atto, con il consenso dei
“Saputi” eletti da noi stessi.
Le strade di tutta la zona Falchera è “Optional” di
struttura al paesaggio, che fa meraviglia e novità agli
abitanti di montagna e concorrenza alle loro vie con
Buche pittoresche a forma di cuore, di polmone pieno d’acqua, di crepacci con relativa erba attaccata
alle pareti, buche alte che sono saltate dalle signore/
i che la mattina fanno tanto “Futink” per tenersi in
forma, altrochè il Valentino, abbiamo in pz. Volgograd anche due innamorati “pazzi” (fra i due sommano157 anni!), che armonizzano la vita crescente
(non so come?) della nostra zona con tanto amore e
proliferazione!
Per non parlare delle strade interne senza indicazione (specialmente nella zona E/2!), dove un’Ambulanza, Vigili Urbani, corriere delle Poste, consegne a
domicilio e Mariuoli! Siamo al sicuro, che non vengono a trovarci facilmente, perciò la zona più sicura
è tutta la Falchera. Vi piace? No?! È così! Altrimenti? Arrangiatevi!
F.co Traisci
CEDO MINIMARKET
di 120 mq in zona Falchera
per raggiungimento età pensionabile
avviamento trentennale
Per informazioni Tel. 011-26.20.364
Hanno collaborato a questo numero:
Mirko Amadeo, Francesco Antonio Ascrizzi, Toni
Barilla, Lorenzo Bertone, Diego Cianfaglia, Claudio
De Consoli, Anna Rita Delle Donne, Rodolfo Gobbo,
Francesca Masciavè, Alessandra Mastrodonato,
Lorenzo Patrono, Giannina Bacin Pellissero, Mattia
Pitari, Marta Ranaudo, Gioia Raro, Adriana Scavello,
Livio Scremin, Mourtalla Sylla, Simone Tkalez,
Francesco Traisci, Luigi Fabio Varesano, Leonardo
De Venezia.
Gli eventuali contributi potranno essere versati
volontariamente alle persone già conosciute oppure
presso la Redazione, in P.zza. G. Astengo 10.
Orario di Redazione dal lunedì al venerdì:
dalle ore 9,30-11,30 / 15,30 -17,30
Tel. Fax e Segr. 011 - 22.47.387
E mail: [email protected]
Un ringraziamento particolare a tutti
i sostenitori, inserzionisti e agli amici che
ci aiutano nella distribuzione del giornale.
Gli Sportelli del
Laboratorio di Quartiere
- Sede di Via Degli Abeti 16 Il Laboratorio di Quartiere dall’anno scorso si svolge
presso la sede in Via degli Abeti 16, all’interno degli
edifici dell’A.S.L. Ad oggi i vari sportelli sono in fase
di ri-programmazione e osservano i seguenti orari:
SPORTELLO ATC: l’amministratore d’area
Geom. Domenico Reale riceve OGNI MARTEDÌ
DALLE ORE 10,30 ALLE ORE 12,30
SPORTELLO AMBIENTE: la distribuzione
dei sacchetti per la raccolta della plastica avviene
OGNI MERCOLEDÌ DALLE 15 ALLE 16 Si ricorda che ad ogni famiglia si consegna una sola confezione di sacchetti sufficiente per la durata di 6 mesi
circa (1 sacchetto alla settimana). Si raccomanda inoltre di depositare il sacchetto contenente la plastica
presso i cassonetti la sera precedente o durante le
primissime ore della giornata di raccolta della plastica, in base al calendario della propria zona. E’ possibile ritirare il calendario dei passaggi AMIAT
insieme ai sacchetti della plastica.
SPORTELLO DI
ORIENTAMENTO AL LAVORO
Finalmente riparte lo SPORTELLO DI ORIENTAMENTO AL LAVORO del Laboratorio di Quartiere. Da MERCOLEDI’ 27 GENNAIO presso la
sede di VIA DEGLI ABETI 16 (all’interno dell’edificio dell’A.S.L.) sarà presente un volontario del
Servizio Civile Nazionale che aiuterà i cittadini a:
redigere il curriculum,
a dare informazioni orientative
a dare sostegno alla ricerca del lavoro
ad individuare dei percorsi formativi.
I giorni di apertura saranno i seguenti:
ogni mercoledì dalle 9,30 - 12,30 / 14,30 - 16,15
ogni giovedì dalle ore 9,30 alle ore 12,30.
Lo sportello sarà dotato di connessione Internet per
la ricerca di informazioni in tempo reale
Inoltre al più presto, grazie alla collaborazione instaurata con l’Agenzia di Pietra Alta, lo sportello sarà
attivo anche in via Ivrea 47 con orari da definirsi.
Per il momento chi avesse bisogno di redigere il curriculum e di informazioni orientative alla ricerca del
lavoro o di corsi di formazione, potrà rivolgersi allo
sportello di via degli Abeti 16.
Per ulteriori informazioni telefonare allo 0114432621 o contattare [email protected].
“Comitato Sviluppo Falchera”
Piazza Giovanni Astengo 10
presso Biblioteca Civica Falchera
Tel. 011-443.26.21 / Fax 011-443.26.22
E mail: [email protected]
Gente di Falchera 11
IL GIORNALE DELLA SCUOLA
ISTITUTO COMPRENSIVO
“LEONARDO DA VINCI”
L’insegnante Anna Potenza della
scuola Ambrosini ci ha inviato
alcune poesie dei suoi alunni
della 5^C uscenti
Cara mamma,
oggi per te è un giorno speciale
quasi come fosse Natale.
Occhi scuri e capelli chiari,
i tuoi sorrisi non sono mai amari.
Mamma tu sei tanto gentile,
ma certe volte la sgridata ci vuole!
Per me sarai sempre la numero 1
E non ti batterà mai nessuno!
-Marta Ranaudo-
Viaggio nel tempo
Per ricordare ogni viaggio nella storia,
ci vuole anche molta memoria!
Vedi di allacciare il casco
perché si parte all’arrembaggio!!!
-Simone Tkalez -
Mamma,
tu mi aiuti continuamente,
mi capisci e mi vuoi bene costantemente.
Raramente mi guardi con rancore,
ma sempre percepisco il tuo immenso amore.
Con sguardo puro e intenso guardi il mondo
E, che non ti scambierei per nulla, non lo nascondo.
Molto tempo lo passi nell’ufficio polveroso,
ma ogni volta che ci entri si sente una folata
di vento nuovo.
Ciò che fa di te una persona speciale è il tuo amore
dolce e sincero.
-Leonardo De Venezia-
Cara mamma,
tu sei sempre nel mio cuore,
mi dimostri tanto amore.
Mamma, io mai ti cambierei
Perché la tua mancanza sentirei.
Tu sei molto bella,
più bella di una stella,
una stella affascinante,
splendente e brillante.
Tu sei sempre vicino a me
E io vicino a te.
Tanti auguri,
oggi è la tua festa
la festa della mia mamma sincera,
che di me è tanto fiera!
Ci sono dinosauri erbivori,
ma i più forti sono i carnivori.
Tutti quanti molto grandi,
ma che dico? Son giganti!!!
Gli uomini primitivi
sono umani molto istintivi.
Lavorano la pietra e son bravi, non ci piove,
ma per fare un pugnale quanto ci vuole!!!
I sumeri con grandi menti,
son tutti molto intelligenti.
La ruota è l’invenzione più importante
accidenti, si usa ancora oggi, non è calante!!!
Assiri e Babilonesi, sia in cielo che in terra
sempre pronti a far la guerra.
Di molte armi sono forniti
e scendono in campo più che agguerriti!!!
Vicino al Nilo troviamo i faraoni,
dell’Egitto son loro i padroni.
Nelle piramidi andranno a riposare,
mentre gli schiavi continueranno a lavorare!!!
I Greci, molto eleganti,
ci lasciano opere tanto importanti.
Costruire e pensare,
anche per loro conta saper lavorare!!!
-Francesca Masciavè-
Mamma,
questo giorno per te è speciale
e questa poesia ti farà innamorare.
Tu, mamma, mi dai tanto affetto
e per questo sono un ometto.
Girerei con te tutto il mondo
e con te viaggerei tutto il giorno.
Mamma sei bella come il sole
e per la tua festa
ti dono tutto il mio amore.
La mia mamma è tanto speciale
E i suoi occhi la terra fanno brillare.
Non ha mai torto, questo è vero,
ma un giorno noi la contraddiremo.
La mia è una super mamma
E con i suoi poteri il mondo cambia.
La mia mamma è la più bella del
mondo
E io le dono un bacio tondo tondo.
Grazie!
L’arco dei Romani lo usiamo ancora oggi,
ma degli originali son rimasti solo i cocci.
Sono molto puliti loro
e noi discendiamo da costoro!!!
Il viaggio, per ora, è finito
e spero che vi sia servito.
Perché la storia è molto importante
…la stai vivendo anche adesso, ogni istante!!!
Leonardo De Venezia, Lorenzo Patrono,
Mattia Pitari e Mourtalla Sylla (ex 5^C)
-Lorenzo PatronoGente di Falchera 12
La nostra scuola –rap spettacolo teatraleC’è un posto tosto
È la scuola di Falchera!
E’ un posto in gamba
e noi ne andiamo fieri !
Qui da noi non ci sono rivali,
bianchi o neri siamo tutti uguali !
Nella scuola tutti insieme si può stare.
Tutti insieme e non solo per studiare!
Qui ci sono tutti i nostri amici,
è con loro che siamo più felici !
Grazie scuola sei molto accogliente,
è il tuo sorriso che accoglie la gente!
la classe 5^C
La mia scuola rap
Sono andato a scuola per imparare
Ed ho capito come leggere, scrivere e contare.
IL RIONE a MOLLO
Nel quartiere della Falchera Vecchia, i residenti delle vie Adige, Toce, Bormida e Tanaro, in prossimità
della ferrovia Torino-Milano, anche quest’anno, puntualmente dal 2004, si trovano le cantine, garage,
seminterrati allagati dalla falda che fuoriesce dai tombini. Ogni anno tra luglio e agosto la pozza in cui
galleggia il quartiere si mette a sgorgare, provocando inondazioni ai locali succitati. Gli abitanti arrabbiatissimi non sanno a che santo rivolgersi, perché
quegli Enti che hanno eseguito i lavori, GTT (linea
4) e Ferrovie dello stato (rifacimento della stazione
Stura), entrambi dicono di essere in regola. Intanto
gli abitanti, stufi, sono decisi a chiedere i relativi
danni e si rivolgono al Comune per essere assistiti.
Recentemente una commissione di tecnici ha effettuato un sopralluogo, che purtroppo non si è pronunciata in merito, si spera che possano trovare la soluzione definitiva evitando tanti disagi ai residenti. Intanto gli abitanti continuano a stare in ammollo.
Ho conosciuto tanti amici
e ora siamo tutti più felici.
Mario Alba
Parole alla moda
Storia, italiano, geografia
sono proprio la passione mia.
Matematica, scienze e inglese
per imparare non occorrono spese.
Per apprendere informatica e ginnastica
servono persona e mente elastica.
Sono tante le materie
tutte interessanti e belle.
Io tanto ho da imparare
Per poter così volare.
-Diego Cianfaglia-
C.A.S.A. per i giovani torinesi
Grazie al progetto “C.A.S.A. Ciascuno A Suo Agio”
i giovani dai 20 e i 30 anni, residenti a Torino, che
intendono andare a vivere da soli potranno ricevere
un prestito d’onore fino a 3.500 euro senza interessi
da restìtuire in 3 anni senza interessi, per coprire le
prime spese della nuova abitazione
È previsto anche un fondo di garanzia per i proprietari che affìttano ai giovani.
Domande a partire dal 7 settembre.
Info: Sportello Abitare Giovani in via delle Orfane
20 a Torino, presso il centro InformaGiovanì
www.comune.torino.it/infogio/casa/index.htm
Una volta, quando gli uomini avevano ancora la capacità di stupirsi, erano molto usati gli aggettivi “sorprendente”, “strabiliante”, “meraviglioso”.
Al tempo dei grandi amori romantici, si sprecavano
gli avverbi “follemente”, “eternamente”, “perdutamente”.
Con l’avvento della tecnocrazia, è nato un gergo
squallidamente burocratico: “evidenziare” “minimizzare”, “al limite”, “a monte”, “preferenziare”, “nella
misura in cui”.
Qualche anno fa godeva di grande prestigio l’espressione (vigliaccamente accattivante) “lei mi insegna”.
La usavano tutti: dai commessi viaggiatori agli uomini politici. Un’improvvisa epidemia di falsa modestia nel Paese del “lei non sa chi sono io!”.
Una parola entrata poi nel nostro linguaggio (e usata
anche dai cosiddetti buoni scrittori) è “eclatante”.
Deriva dal francese éclater, e ha spodestato in un sol
colpo i nostri “splendido”, “clamoroso”, “strepitoso”. Potenza del fascino straniero!
Da un po’ di tempo sta riscuotendo molto successo
la locuzione “senza soluzione di continuità”, che in
parole povere vuol dire “ininterrottamente”. Non si
dice più “l’oratore ha parlato ininterrottamente per
tre ore”, ma “ha parlato per tre ore senza soluzione
di continuità”. Alla faccia della semplicità e della
chiarezza.
Gente di Falchera 13
Mirko Amadeo
La Provincia al servizio
delle persone con disabilità
Il Centro Informazioni Disabilità (CID)
Il Centro Informazioni Disabilità della Provincia
nasce dalla proposta di un gruppo di associazioni per
superare le barriere di accesso all’informazione in
cui spesso si imbattono le persone con disabilità.
Favorire la ricerca e lo scambio di informazioni tra
gli utenti è proprio uno degli obiettivi del CID.
Cosa fa
Il CID raccoglie, elabora e distribuisce informazioni
su normativa, ausili e nuove tecnologie in materia di
scuola, sanità, assistenza sociale, lavoro, istruzione,
auto-mutuo-aiuto, cultura, previdenza, turismo, sport
e tempo libero.
Tra i vari servizi offerti dal CID, segnaliamo la
postazione DTS, che consente la comunicazione tra
persone udenti e non udenti; sempre in tema di
disabilità sensoriale, il CID ha numerosi materiali
dedicati all’educazione e alla riabilitazione dei
bambini sordi. Inoltre il Centro Informazione
Disabilità offre consulenza specifica di tipo legale e
socio-assistenziale in tema di barriere architettoniche.
A chi si rivolge
* Disabili sensoriali, motori, intellettivi
* Familiari di persone con handicap
* Associazioni
* Operatori del settore
* Enti e Aziende del pubblico e privato sociale.
Come usare i servizi del CID
Ai servizi e ai materiali del Centro Informazione
Disabilità si può accedere in vari modi:
• Consultazione diretta presso lo Sportello in Corso
Lanza 75 a Torino, aperto da lunedì a venerdì dalle 9
alle 17. Per chi desidera un’assistenza particolare,
consigliamo di fissare un appuntamento, in modo da
avere la massima disponibilità degli operatori.
• Consulenza telefonica, chiamando il numero verde
gratuito 800 666 060
• Consultazione on-line del sito Internet del CID
(www.provincia.torino.it/cid/): qui si trovano
numerose informazioni ed è disponibile un modulo
di richiesta informazioni o prima consulenza gratuita
(legale, socio-assistenziale o in tema di barriere
architettoniche).
• Libro Bianco (www.provincia.torino.it/cid/html/
libro.htm) per segnalare disservizi, impressioni o
semplicemente esprimere opinioni e pensieri sulle
tematiche della disabilità.
Come contattare il CID
Corso Giovanni Lanza 75-10131 Torino
Numero Verde gratuito: 800 666 060
Tel.: 011-861.3143-3141- 3281- Fax: 011-660.4395
DTS: 011-861.3132
E-mail: [email protected]
Sito Internet: www.provincia.torino.it/cid/
Orario: da lunedì a venerdì 9-17
Mezzi pubblici: 52-53-64-66-70
SPORTELLO TELEFONICO PER
L’ASCOLTO DEL DISAGIO MASCHILE
La Provincia di Torino in collaborazione con l’Associazione di volontariato “Il Cerchio degli Uomini”, propone uno sportello di ascolto telefonico dove
trovare persone disponibili ad ascoltare chi vive un
disagio o uno stato di malessere nella più completa
riservatezza.
* Ti accorgi di avere reazioni violente?
* Vivi una situazione famigliare conflittuale?
* In famiglia non vi parlate più?
* Scarichi in casa la rabbia?
Se hai qualcuno di questi disagi, chiama lo sportello
telefonico dove troverai qualcuno con cui confrontarti per trovare una possibile strada da percorrere
per migliorare le relazioni.
Oltre a garantire la più completa riservatezza, lo sportello prevede inoltre la possibilità di partecipare a
gruppi di condivisione, formati da 7/10 persone (di
soli uomini e misti), finalizzati alla realizzazione di
un percorso di consapevolezza e cambiamento per
coloro che si trovano in situazioni di disagio familiare e relazionale e sono rivolti alla prevenzione della
violenza.
Orari sportello:
Lunedì e Martedì dalle ore 18,00
alle ore 19,00 - Mercoledì, Giovedì e Venerdì dalle ore 12,00 alle 13,00
Tel. 011-247.81.85 www.provincia.torino.it
“Il Cerchio degli Uomini” (ass. di volontariato ONLUS)
www.cerchiodegliuomini.org
Provincia di Torino
Servizio Pari Opportunità e Politiche dei Tempi
C.soLanza, 75-10131 Torino
tel. +39011-8613532 fax. +39011-8613539
Il vernacolo
a cura di
Livio Scremin
LA PRESSA
La gent a l’ha pressa, a va sempre pi fòrt
el progress a l’ha giutala, a l’ha nen tuti j tòrt.
Le steile, la lun-a a son lì a portà ‘d man
sempre pì aut, pì fòrt, pi lontan.
Chi a lo sà ch’am risponda sincer, con el cheur
tut sòn si, brava gent, a l’è fortun-a ò maleur?
LA FRETTA
La gente ha fretta, e va sempre più forte
il progresso ha aiutato, e non ha tutti i torti.
L e stelle, la luna sono lì a portata di mano
sempre più alto, più forte, più lonano.
Chi lo sa mi risponda sinceramente, con il cuore
tutto questo, brava gente, è fortuna o sfortuna?
Gente di Falchera 14
Angelo Verderone (Veciòt)
L’angolo della poesia
SETTEMBRE
S’ombrò il giorno,
Dalle nubi di piombo
Piovve.
Sopore lieve
Avvolse i sensi,
Avanzò fra questa nebbia
La malinconia
Impossessandosi dell’animo
E piovve.
Sparì la luminosità
Negli sguardi ridenti,
Dagli occhi quasi spenti
Piovve.
Scosso dal bubbolio
Sussultò il corpo misero,
Impotente guardò
L’estate fuggire,
Vide sparire il sole
Dentro le gocce d’acqua
E piovve.
Era settembre ormai,
Precipitarono gli elementi
E gli eventi,
C’era l’arcobaleno,
Dentro e fuori
Piovve.
Francesco Antonio Ascrizzi
LA NOSTRA BANDIERA
Superba al vento palpiti,
bella nei tre colori
e fremi e scuoti e scalpiti,
ebbra di tuoi splendori.
Per te cuor generosi,
sì andarono alla morte,
pugnaron fiduciosi
ma grande è loro sorte.
Sì, grande sorte ha quello
che muore per sua terra
e l’immortal suo avello,
gentil fa pur vil guerra.
Gran madre, fremi e palpiti,
bella nei tre colori,
guardi ai tuoi figli, i compiti:
dieci con lode e onori.
Rosso: sangue di forti
verde: Italia spera,
bianco: sudario ai morti,
per te Sacra Bandiera!
a cura di
Mario Alba
ALLA FACCIA VOSTRA
SCIOCCHI ACCIACCHI
Se in età avanzata sono a rischio
coi miei malanni e i turbolenti attacchi,
allora mangio, bevo e me ne infischio,
alla faccia vostra, sciocchi acciacchi.
Ed’ego sogno d’avere in ogni dove
trionfi, glorie, erotici bivacchi
in profumate coltre e regge alcove,
alla faccia vostra sciocchi acciacchi.
Di quà e di là saltello come un grillo,
come un fanciullo davanti agli almanacchi
così a parer mio faccio il mandrillo,
alla faccia vostra, sciocchi acciacchi.
E se di tanto in tanto c’è un “cilecca”
come succede agli ottantenni fiacchi
quando mi risveglio e poi una Mecca,
alla faccia vostra, sciocchi acciacchi.
Lorenzo Bertone
AMO! DUNQUE SONO!
lo sono brezza autunnale
che su Te si posa
lieve come petalo di rosa
sul seno della Vergine.
Amo sentieri non battuti
adoro del vento le carezze
il suo soffio impetuoso mi conduce
all’onda fuggitiva della vita.
Sono! E mai nessuno
senza il mio consenso
potrà scalfire i carismi avuti in dono
da un destino benevolo
dall’intelligenza d’amore
che muove l’Universo intero.
Sono sete che si sazia
alla fonte prima della gioia
all’intuizione feconda dell’uomo
in osmosi col Creato.
Sono l’Amore infinito che divampa
nel tuo seno e scalda le mie fibre
col suo immenso calore
fin dalle viscere di Gea.
Io sono perché tu mi ami
di un amore che non muore
e mi guidi sulle orme
della perfetta letizia
e Sapienza dello Spirito
artefice d’umana dignità
promessa di riscatto sempiterno
d’inestinguibile giovinezza del cuore.
Mio Maestro e Signore!
Ai tuoi piedi depongo
la mia identità.
Giannina Bacin Pellissero
Rodolfo Gobbo
Gente di Falchera 15
Ferie 2010
di Toni
Barilla
Augurando un buon rientro, dalle ferie 2010, a tutti i
lettori di “Gente di Falchera” e a tutti gli amici che ci
seguono ricordo una vecchia canzone che diceva:
“A Settembre tu vedrai quanti amori troverai …”.
Si sa i periodi dopo le grandi vacanze invernali ed
estive sono pieni di propositi, che rimangono tali e
solo tali, più delle volte.
Ma non voglio parlare di buoni propositi o di progetti più o meno realizzabili
Ma di cosa voglio parlare?
Ipotizzata una storia: esiste un essere che ha dedicato tutta la sua vita a chi gli sta accanto, che in cambio
di poco o nulla ha dato tutta la sua anima... Che si
sacrificherebbe fino all’atto supremo della sua stessa vita.
Questo essere non ha mai tradito, non ha mai sparlato di nessuno della famiglia o degli amici della stessa; non farebbe in linea di massima nessun male a
chi vuole bene… E se è successo non è quasi mai per
colpa sua.
Come viene ricambiato di tutto questo bene che ha
donato senza chiedere nulla in cambio?
Lasciato morire di stenti, fame e sete dopo un vergognoso abbandono.
Avrete capito che parlo dei troppi animaletti, specialmente cani, che vengono abbandonati prima delle ferie da perfetti egoisti che interpongono esigenze
personali effimere a un non senso di responsabilità,
tipico di tante persone che dove finiscono i propri
interessi fanno finire il mondo.
Io mi auguro che nessuno dei lettori e degli amici
che mi leggono in questo momento si sia reso colpevole di un atto barbarico e incivile, indegno della più
elementare forma di civiltà umana, e questo a dire
poco.
Mi auguro che il rientro a casa sia avvenuto con gli
stessi componenti che sono partiti, amici animaletti
compresi.
Se così non fosse, non mi faccio nessuna remora a
condannare come assassini insensibili chi si è macchiato di questa vergogna. Pensino solo a cosa significa una sofferenza inflitta senza che ci sia una colpa
alcuna da parte di chi la subisce, senza possibilità di
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appello.
Pur sapendo che gli abbandoni sono una minima parte
percentuale rispetto al numero di animali presenti in
Italia (si parla di circa 130 mila abbandoni annuali
verso una popolazione canina italiana stimata di circa 6 milioni di esemplari), ma mi pare superfluo parlare con la freddezza delle percentuali... Ogni anima
è unica e preziosa, quella di un animale come quella
di una persona, tante volte calpestate sia una che l’altra. Si guardi intorno a sè, chi lo ha fatto, e si renda
conto della perdita insostituibile che ha provocato.
Mi scuso se ho colpito la sensibilità di qualcuno…
anzi no, non mi scuso verso questi eventuali gesti e
auguro a loro un felice rientro alle proprie attività e
abitudini.
CODICE DELLA STRADA
A TUTELA DEGLI ANIMALI
Il governo ha approvato le Nuove norme del Codice
della strada a difesa degli animali investiti.
Il codice prevede l’obbligo da parte del conducente
di fermarsi e prestare soccorso agli animali investiti, nonché di richiedere un tempestivo intervento alla
polizia provinciale e al Corpo Forestale dello Stato
e la possibilità per i servizi di vigilanza zoofila di
fare uso degli stessi dispositivi di segnalazione normalmente adottati dalle autoambulanze per uso umano per il trasporto di un animale in gravi condizioni
di salute. Si prevede una multa salata (fino a 1559
euro per chi abbandona gli animali). Ogni anno oltre 15 mila animali per provincia trovano la morte
lungo le strade e autostrade, ma si tratta senza dubbio di una stima al ribasso.
Il mio cane è così intelligente che tutte le
mattine mi porta il Corriere della Sera!
- Ma lo fanno in tanti!
- Sì... ma io non sono abbonato!!!
Gente di Falchera 16
La narrativa
Certe scelte delle ragazze d’oggi...
Ormai è piena estate e Alice, assieme a Sara,
sta passando la mattinata in piscina,
in attesa di partire per le vacanze.
“A che ora ha detto che sarebbe
arrivata Chiara?”, chiede Alice.
“Doveva fare delle commissioni per la madre, dovrebbe arrivare tra poco. “Bene; aspettiamo ancora un po’ per fare il bagno tutte assieme”, dice Alice. In
quel momento la gaia voce di Chiara
si distingue dal vociare e dal rumore dei tuffi. Alice e
Sara si voltano; l’amica chiacchiera con un gruppetto
di ragazzi. “Chiara ha la capacità di fare amicizia
con tutti, dice Sara, a me quelli là non rivolgono nemmeno un ciao”. “Si danno arie i signorinelli dell’ultimo anno... pure le ragazze!”, dice Alice con una vena
di disprezzo. “Ciao, bellissime!”, urla Chiara arrivando di corsa con il suo solito buon umore. “Ciao Chiara!”. “Ragazze... Non potete immaginare la novità”,
continua Chiara con fare misterioso. “Quale?”, chiede Sara. “Giulia Consalvi, là in mezzo al gruppetto...
Non vi sembra ci sia qualcosa di mooolto diverso in
lei?”. Alice e Sara, curiose, si voltano verso il gruppetto che si sta dirigendo ai bordi della piscina.
“Mmm... non saprei”, mugola Sara. “Maddai!
Hai bisogno di un buon paio di occhiali! Alice, tu
che dici?”, interroga Chiara. “Boh... Non è che la
conosca benissimo”. “Ma non notate niente sotto
quel microscopico costume?”, continua Chiara. “In
effetti, quel seno gigante sotto i vestiti non si notava”, dice Sara. “Non è che non si notava, non c’era
proprio un mese fa!”, dice Chiara con espressione
raggiante, osservando l’espressione stupita delle
amiche. “Vorresti dire...?”, prova a chiedere Alice.
“Voglio dire che Giulia Consalvi, per il suo diciottesimo compleanno, si è rifatta il seno: regalo dell’amorevole mammina”. “Noooo!”, esclamano le amiche
in coro. “Siiiii!”, conferma Chiara soddisfatta. “Sicché si è rifatta il seno... a diciotto anni?”, si meraviglia Alice. “Già! La sua misera quasi seconda misura è diventata una quarta, come tutti possono notare”. Le tre ragazze rimangono in silenzio per qualche minuto a contemplare stupite la ragazza minuta
che, al centro del gruppo di amici, si muove un po’
goffamente forse impacciata dalla novità.
”Però... Beata lei”, sussurra Sara. Alice e Chiara
guardano l’amica. “Non credo di avere capito”, dice
Chiara. “Sei impazzita?”, si meraviglia Alice. “Beh,
anch’io ho delle misure striminzite... un’aggiustatina non mi disturberebbe”, dice Sara arrossendo.
Chiara rimbecca: “Sei bellissima, e se fossi anche
un po’ meno cretina saresti perfetta!”. “Dici bene tu
con la tua terza misura; e anche Alice non è messa
male; prima di parlare dovreste sapere cosa significa sentirsi giudicate dai ragazzi”, sbotta Sara. Ma
Chiara non si dà per vinta: “Sarai pure magrolina,
ma stai bene così. Soprattutto sei intelligente e sana!
Dovresti ringraziare Dio per questo, non
invidiare una poveretta che si è fatta
regalare i seni nuovi. Quell’idiota
pensa che adesso la sua vita sarà
perfetta come... come i suoi
seni di plastica! Le cose importanti sono altre o no?”.
“Va beh, dai, dicevo così...”,
balbetta Sara imbarazzata.
“Allora non lo dire mai più”, taglia corto Chiara. “Ecco, non credo che ci sia altro da aggiungere, a parte che mi sembra l’ora di un buon
bagno”, dice Alice prendendo la mano delle sue amiche. Le ragazze sorridono e cominciano a correre
verso l’acqua della piscina dove si tuffano al volo,
riempiendo di schizzi tutti quelli che si trovano lì
attorno.
Anna Rita Delle Donne
DISTRIBUZIONE SACCHETTI PER
LA RACCOLTA PLASTICA PRESSO
GLI ECOCENTRI
Si informa che, al fine di agevolare i cittadini, Amiat
ha aumentato la frequenza di distribuzione gratuita
dei sacchetti utilizzabili per il conferimento della
plastica.
I sacchetti verranno distribuiti in una quantità di 1
rotolo per ciascun utente richiedente, munito di documento che attesti la propria residenza nel comune
di Torino. Eccezionalmente, a fronte della presentazione di un secondo documento di persona residente
a Torino, sarà consentito il prelievo di un secondo
rotolo di sacchetti. Sarà possibile ritirare i sacchetti
tutto l’anno nelle giornate di:
MERCOLEDÌ ORARIO 8.30 - 12.00
SABATO ORARIO 14.30 - 18.00
presso gli ecocentri siti in:
- Via Germagnano n. 48
- Via Zini n. 139
- Via Arbe n. 12
- C.so Brescia n. 113/A
Nei giorni festivi gli ecocentri rimarranno chiusi.
Si precisa inoltre che la distribuzione gratuita dei sacchetti, non prevista dal contratto di servizio con la
città, viene svolta comunque da parte di Amiat per
favorire e incentivare i cittadini alla raccolta differenziata. Peraltro si ricorda che per il conferimento
della plastica è possibile utilizzare comuni sacchetti
semitrasparenti da 50 a 110 litri acquistabili nei supermercati.
PER INFORMAZIONI NUMERO VERDE AMIAT
Tel. 800-017277
Gente di Falchera 17
La Comunicazione si fa Virtuale
Piazze aperte a tutti… Piazze virtuali s’intende.
I social network impazzano, quasi senza controllo,
affidati unicamente alla responsabilità degli utenti
in maggioranza giovani e giovanissimi. Ma ci sono
ormai anche gli adulti.
Msn, face book, myspace, twitter:
se proviamo a interrogare Wikipedia per sapere di
che si tratta, scopriremo di avere a che fare con dei
“social network”, piattaforme sociali gratuite e aperte a tutti, nate all’alba del terzo millennio, con lo scopo di creare vere e proprie comunità virtuali in cui
scambiare messaggi e condividere informazioni, immagini, mp3, video e contenuti di vario genere. Solo
chiediamo a un giovane, ci risponderà che è il modo
più efficace, rapido ed economico per organizzare
una serata in pizzeria o una partita di calcetto. Insomma per essere costantemente in contatto con i
propri amici (e non solo)! La comunicazione è, in
effetti, un bisogno ineliminabile e, al tempo stesso,
una disponibilità a tessere relazioni, che noi giovani
manifestiamo con estrema spontaneità e immediatezza. Ma negli ultimi dieci anni il modo in cui comunichiamo è profondamente cambiato. I social
network, ultima e più avanzata mutazione genetica
delle chat, hanno stravolto in breve tempo gli stili di
vita e i linguaggi giovanili, al punto che anche i radicali cambiamenti prodotti a metà degli anni ‘90 dalla risoluzione degli sms rappresentano ormai un ricordo lontano.
La comunicazione virtuale implica, infatti, atteggiamenti e aspettative del tutto nuovi: non ci rimetti la
faccia, non sei costretto a parlare con chi non ti va, il
comportamento da tenere non è troppo impegnativo
e, qualora avverti noia -mai disagio-, basta disconnetterti, senza correre il rischio di essere tacciato di
scortesia.
E’ inoltre, possibile chattare con più persone contemporaneamente, o intavolare vere e proprie conversazioni multiple, o ancora si può chiacchierare del
più e del meno con un amico e nel frattempo aggiornare il proprio stato, postare un link sul proprio profilo, commentare le foto o i video pubblicati da un
altro amico o persino giocare a carte con persone che
in quello stesso momento sono connesse dall’altra
parte del mondo.
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Aveva ragione McLuhan quando diceva che “il medium è il messaggio”.
E, in effetti, i social network modificano completamente anche i linguaggi e i modi della comunicazione, contribuendo all’elaborazione di una nuova grade
serie di convenzioni non scritte. Una sorta di “codice
cifrato” comprensibile solo a chi lo usa, fatto di modi
di dire, abbreviazioni ed emoticon, che pretendono di
sostituirsi alla comunicazione non verbale e alla sua
trasparenza, esprimendo emozioni, stati d’animo e
sentimenti di chi scrive.
E fatto anche, a volte, di silenzi.
Già, perché spesso noi giovani non conosciamo le
mezze misure: giochiamo con le parole, dando libero sfogo a tutto quello che ci passa per la mente, in
una sorta di ridondanza espressiva e talvolta anche
dispersiva - della comunicazione, oppure rinunciamo del tutto ad esse, quando avvertiamo il rischio
che diventino prive di senso.
Qualcuno ha scritto che “il linguaggio, più di ogni
altra cosa, rivela l’uomo”. Ed effettivamente è indubbio che il linguaggio informale e privo di mediazioni che noi giovani usiamo quando chattiamo con
i nostri amici riflette il nostro mondo interiore, le
nostre categorie interpretative della realtà, il nostro
modo di relazionarci con gli altri.
Se consideriamo, però, che la comunicazione virtuale ci consente di mettere uno schermo davanti alla
nostra identità, di mostrarci diversi da quello che siamo, di nascondere a chi è collegato dall’altra parte
della rete i nostri reali sentimenti e le nostre emozioni più autentiche, fornendo una rappresentazione di
noi stessi a volte parziale o fittizia, ci sarebbe da chiedersi fino a che punto questa forma di comunicazione, che ci esonera dal guardare negli occhi il nostro
interlocutore e non è capace di riprodurre in alcun
modo il calore di un abbraccio, consente di “costruire relazioni”, nel senso più pieno del termine.
Alessandra Mastrodonato
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1 kg fesa di tacchino
1 kg hamburgher
2 kg tritata di vitello
2 kg costine di maiale
2 kg cosce di pollo
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1 kg rolatine di vitello
1 kg rustichelle
1 kg tritata
1 kg fettine di vitello
1 kg braciole di maiale
1 kg di salsiccia
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1 kg coniglio o un pollo
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Il piacere di leggere
La biblioteca dei morti
“Questo romanzo comincia nel
dicembre 782 in un’abbazia sull’isola di Vectis (Inghilterra), quando il piccolo Octavus, accolto dai monaci per pietà, prende una pergamena e inizia a scrivere un’interminabile serie di
nomi affiancati da numeri. Un elenco enigmatico e
inquietante.
Questo romanzo comincia il 12 febbraio
1947, a Londra,
quando Winston
Churchill prende una
decisione che peserà
sulla sua coscienza
sino alla fine dei suoi
giorni. Una decisione atroce ma necessaria.
Questo romanzo comincia il 10 luglio
1947, a Washington, quando Harry Truman, il presidente della prima bomba atomica, scopre un segreto che, se divulgato, scatenerebbe il panico nel
mondo intero. Un segreto lontano e vicinissimo.”
Questo romanzo comincia il 21 maggio 2009, a New
York quando il giovane banchiere David Swisher riceve una cartolina su cui ci sono una bara e la data
di quel giorno. Poco dopo, muore. E la stessa cosa
succede ad altre cinque persone. Un destino crudele
e imprevedibile
Will Piper, Unità furti e crimini violenti, FBI di New
York, in venti anni di carriera ha seguito e risolto
tutti i più importanti casi di delitti seriali: profiler
abilissimo, ha compromesso la sua carriera per via
di una relazione con un’avvenente collega. Un provvedimento disciplinare e una predilezione crescente
per il wisky scozzese hanno distrutto la sua immagine di uomo belloccio e di successo e la sua autostima come investigatore. E’ per questo che accetta mal
volentieri il caso Doomsday, nonostante l’entusiasmo di Nancy Lipinski, la giovane collega che lo affiancherà nell’indagine.
Ancora una volta la città di New York deve fare i
conti con un killer che si comporta in maniera anomala: prima di colpire si premura di recapitare alle
sue vittime una cartolina con la data della morte e la
sagoma di una bara. Oltre a questo nessun altro elemento oggettivo collega le morti. Vengono uccisi tutti
a cura di
Adriana
Scavello
in maniera diversa: a seguito di un furto, cadendo da
una finestra, investiti da un’auto in fuga o per overdose. Le vittime non si conoscono, vivono in quartieri diversi, non hanno niente in comune… Eppure
un mistero lontano nel tempo e nello spazio collega i
loro nomi.
Degno dei migliori autori di
thriller a livello
internazionale,
Glenn Cooper
scrive un romanzo di esordio del
2009, stupefacente, di altissimo livello, che si legge tutto d’un fiato, che coinvolge
e convince, fino
all’ultima pagina.
Una scrittura fluida, un impianto
narrativo monumentale, un ritmo serrato, senza cali
di tensione.
Notizie sull’autore: cresciuto alla periferia di New
York, si è laureato in archeologia alla Harvard University e in medicina alla Tufts University School of
Medicine. In seguito ha lavorato nel campo dell’industria farmacologica, diventando presidente e amministratore delegato di un’importante azienda di biotecnologie del Massachusetts.
Cooper è anche sceneggiatore e produttore cinematografico. Nel maggio 2010 è uscito Il libro delle
anime atteso seguito del romanzo precedente, sempre con Will Piper come protagonista.
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Briciole di storiaa curapiemontese
di Franco Foppiani
Torino città della scienza
Torino città del libro, capitale europea dei giovani è ora città della scienza. Infatti durante il mese
di luglio la Scienza, con
le sue varie discipline, è
stata una grande protagonista presso il Lingotto
rendendo la città celebre
non solo in Italia ma in
tutto il mondo, se pensiamo alla variegata etnia
dei numerosi visitatori inG. Domenico Cassini
teressati a vedere e a fare
(ESOF 2010). Non solo. Le più belle piazze di Torino si sono poi trasformate in veri e propri laboratori
di attività dedicati ai bambini, che aiutati da sapienti
animatori si avvicinavano alla scoperta o alla riscoperta del firmamento, delle rocce o dei vulcani sotto
un cielo sempre più azzurro e tra superbi monumenti
che facevano da cornice.
E proprio in linea di continuità con quelle manifestazioni sempre a Torino, quanto prima, sarà data
visibilità, con corretta cartellonistica, al “Meridiano
Cassini”, dedicato all’astronomo Giovanni Domenico Cassini, nato nel 1626 a Perinaldo (Imperia). Proprio qui a Torino nasce il progetto che prevede di
segnalare il meridiano di longitudine 7° 40’ est in
onore all’astronomo. Il meridiano, attraversa Perinaldo e altri comuni dell’Imperiese, passa per Torino e per Saint Vincent (Valle d’Aosta). A Torino
l’identificazione del meridiano sarà nei pressi di Eataly, sempre al Lingotto.
Ma chi è Giovan Domenico Cassini, che Torino ricorda anche con una via?
Nasce appunto a Perinaldo, contea di Nizza nel 1625
e muore a Parigi nel 1712, a ottantasette anni tormentato dalla cecità. Nizza, in quel tempo, apparteneva ai Savoia per cui possiamo, in un certo senso,
considerarlo cittadino …piemontese. Si occupa dapprima del Sole, preparando delle tavole solari molto
più precise di quelle sino ad allora disponibili. Passa poi allo studio della superficie dei pianeti e scopre che Marte e Giove sono dotati di un movimento
di rotazione su se stessi. Chiamato in Francia dal
ministro Colbert, è nominato direttore del nuovissimo osservatorio astronomico di Parigi, qui scopre
quattro satelliti di Saturno e un’importante suddivisione dei suoi anelli che da lui prende il nome. Descrive inoltre le eclissi dei satelliti di Giove. Sono
astronomi il figlio Jacques, il nipote Cèsar-François
ed il pronipote Jacques- Dominique.
a.d.l.
PALAZZO LEVALDIGI
Palazzo Levaldigi: (attuale
sede della Banca Nazionale
del Lavoro), è stato costruito su disegno dell’architetto
Amedeo di Castellamonte
nel 1673, il palazzo in questione è appartenuto a Marianna Carolina di Savoia.
Alcune credenze popolari
parlano di fantasmi e misteri che circondano il palazzo,
in particolar modo ciò che
aiuta la fantasia popolare è il portone che, secondo
una diceria sia stato fatto e innalzato sui cardini in
una sola notte. Cosa che, ragionevolmente è impossibile, per fare il portone è occorso almeno un mese
a dei bravi ebanisti per scolpirlo, inoltre mettere sui
cardini un portone di alcuni quintali, devono essere
occorsi parecchi operai. Ciò che colpisce, è un mascherone allegorico avente le sembianze di un demonio. Il palazzo è stato citato suo malgrado, da due
episodi di cronaca nera. Una sera durante il carnevale del 1790, nel palazzo era in corso un ballo, ad un
tratto una ballerina fu assassinata con uno stiletto,
subito dopo un violento temporale ed un fragoroso
tuono mandò in frantumi le vetrate, un forte vento
gelido percorse la sala spegnendo le candele e mise
in fuga gli invitati, l’assassino e la ballerina non furono mai ritrovati. Nel 1797 un ufficiale, incaricato
di una missione diplomatica a Parigi per un trattato
fra il Piemonte e la Francia, la sua scorta lo attese
per alcune ore invano, lo andarono a cercare per tutto il palazzo, era sparito non se ne’ seppe più nulla
fino a venti anni dalla sua scomparsa, durante alcuni
lavori il suo corpo venne ritrovato in una intercapedine dove c’era lo scheletro di un uomo alto e robusto. Questi sono i misteri di Palazzo Levaldigi.
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Gente di Falchera 21
150° Anniversario Unità d’Italia
Preliminari di guerra
1° gennaio 1859. I diplomatici dei vari Stati residenti a
Parigi sono radunati al Palazzo delle Tuileries per gli
auguri di capo d’anno all’imperatore. Dopo aver ringraziato, Napoleone III rivolge all’ambasciatore austriaco queste parole: “Mi
dispiace, signor barone, che
le nostre relazioni con il vostro governo non siano così
buone come in passato; ma vi prego di dire al vostro
imperatore che i miei sentimenti personali per lui non
sono cambiati”.
10 gennaio 1859. Il Parlamento piemontese si apre con un discorso del
re. Nel silenzio pieno d’attesa dei
deputati e dei senatori, Vittorio
Emanuele II pronuncia queste parole, indimenticabili: “Signori Senatori, Signori Deputati, l’orizzonte
in cui sorge il nuovo anno non è
pienamente sereno…Confortati
dall’esperienza del passato, andia- Vittorio Emanuele II
mo risoluti incontro alle eventualità dell’avvenire. Il
nostro paese, piccolo per territorio, acquistò credito
nei Consigli d’Europa, perché grande per le idee che
rappresenta, per le simpatie ch’esso ispira. Questa
condizione non è priva di pericoli, giacché nel mentre rispettiamo i trattati, non siamo insensibili al grido di dolore che da tutte le parti d’Italia si leva verso
di noi”. Queste parole, soprattutto le ultime accorate
parole che ricordiamo dai banchi di scuola, significavano che il re pensava alle sofferenze degli Italiani oppressi dall’Austria e che considerava giunto il
momento di farle cessare. Le dichiarazioni di Napoleone III e di
Vittorio Emanuele rivelavano che
esistevano accordi tra la Francia
e il Piemonte per una alleanza
militare contro l’Austria. Ma non
era ancora la guerra: bisognava
provocare l’Austria, indurla ad attaccare per prima, perché, così
come si era deciso a Plombières,
Napoleone III
Napoleone intervenisse. I Piemontesi richiamarono alle armi molti soldati, lasciarono
affluire in Piemonte un gran numero di volontari da
tutte le parti d’Italia, fecero delle esercitazioni militari alla frontiera del Lombardo-Veneto. Erano tutti
chiaramente atti di inimicizia verso l’Austria. Anche
a Vienna prevalse il partito favorevole alla guerra, e
l’imperatore austriaco Francesco Giuseppe inviò a
Torino un brusco “ultimatum”,
cioè l’intimazione, pena la guerra, di disarmare immediatamente
e di licenziare i volontari. Era
l’occasione che il Cavour aspettava: il Piemonte respinse l’ultimatum e le truppe austriache nell’aprile 1859 attraversarono il Ticino, entrando in territorio piemontese. L’aggressione costrinse
Napoleone III ad intervenire, secondo i patti d’alleanza.
di
Amilcare
De Leo
Francesco Giuseppe
d’Austria
La seconda guerra d’indipendenza
Mentre le truppe francesi lentamente affluivano, varcando la frontiera alpina, i Piemontesi aprirono le
chiuse dei canali di irrigazione ed allagarono la campagna vercellese, trasformandola in un pantano. Così
ritardarono l’avanzata austriaca. Alla fine di maggio
un esercito francese di 11.500 uomini era ormai in
linea e, a loro volta, i Franco-Piemontesi attraversarono il Ticino, in direzione di Milano. Gli Austriaci
furono sconfitti a Magenta e ai
primi di giugno Napoleone III e
Vittorio Emanuele entrarono in
Milano. Nel frattempo Garibaldi
aveva sconfitto gli Austriaci a San
Fermo ed aveva occupato Varese
e Como. Sulle colline a sud del
Garda ebbe luogo il 24 giugno lo
scontro decisivo: i Francesi a Solferino e i Piemontesi a San Marti- Giuseppe Garibaldi
no, dopo un’intera giornata di combattimenti sanguinosi, costrinsero i nemici a ritirarsi nel Quadrilatero.
Mentre i Piemontesi si accingevano ad assediare
Peschiera, Napoleone III, all’insaputa di Cavour, prese all’improvviso contatti con
l’imperatore d’Austria per un armistizio. I due sovrani s’incontrarono a Villafranca e firmarono i preliminari della pace: L’Austria era disposta a cedere la
Lombardia, ma non il Veneto. Il
Regno dell’Alta Italia, previsto
dagli accordi di Plombiéres, non
sarebbe
stato costituito. Mentre
Camillo Benso
Conte di Cavour
Vittorio Emanuele era disposto ad
adattarsi a questa soluzione, il Cavour che aveva non
soltanto sognato, ma architettato da lungo tempo il
disegno di un regno d’Italia indipendente, non si poteva consolare di vedere l’opera troncata a mezzo.
Dopo un colloquio animatissimo con il re, il grande
statista diede le sue dimissioni.
Gente di Falchera 22
Fine VIII puntata.
Una ricetta al mese
a cura
di
Mario Alba
SEUPETTA A LA
COGNEINTSE
SILENT KEY
CI HANNO LASCIATO:
ingredienti per 4 persone:
Fontina g 300 - riso 250 - burro g 100
- pane integrale (o pane raffermo bianco) cannella vino bianco secco - brodo - sale
Rosolare il pane con il burro oppure passarlo in forno.
Mettere ancora un po’ di burro in una pentola, rosolare il riso e aggiungere un bicchiere di vino bianco secco. Procedere come per il risotto: cuocere unendo il
brodo (circa un litro) fino a ottenere un riso brodoso,
bene al dente. Mettere nella pirofila, a strati, il riso e
il pane dorato, poi coprire con la Fontina, formando
più strati sovrapposti. Finire con un pizzico di sale,
cannella e fiocchetti di burro.
Passare la zuppa in forno per pochi minuti a 180°.
Servire ben calda.
ANNIVERSARIO
Ad un anno dalla scomparsa di Giovanni Grasso
fratello di Rodolfo, lo ricordano con affetto i familiari, gli amici, il Tavolo
Sociale, la redazione e
l’Unitre Falchera di cui era
docente di pittura,
Mentre noi pensiamo come migliorare
sempre di più la nostra vita, le persone che
ci circondano d’affetto la perdono.
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Gente di Falchera 24