Giornale Maggio 2016.pmd
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GF ente di MAGGIO 2016 i r u g u A i m i s s i Tant Mamme! e l e t t u t a e... DINTORNI ALCHERA ANNO 23° - N° 5 P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE ALL’INTERNO EDITORIALE di AMILCARE DE LEO Servizi e Disservizi È pag. 2 L’Assessore Lubatti a Falchera SOMMARIO Secondo Accesso in Falchera Laghetti Falchera Alloggiami a Falchera Prevenzione delle Truffe Intervista a... Lo sfogo di un commerciante Piazzetta in cerca d’identità I lettori scrivono Santa Giovanna Antida Il giornale della scuola Statuto della Città Metropolitana Non farti i fatti tuoi ma chiama L’angolo della poesia Notizie utili / dedica a mia moglie Il voto premessa di parità Psicanalisi e dintorni Astronomia / Briciole di storia... La narrativa Un Viaggio nella Circoscrizione Invito alla mostra Il piacere di leggere Silent Key pag. 2 pag. 3 pag. 4 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 6 pag. 8 pag. 9 pag. 10 pag. 11 pag. 12 pag. 14 pag. 15 pag. 16 pag. 18 pag. 19 pag. 20 pag. 20 pag. 21 pag. 22 pag. 23 importante che venga ripresa l’antica questione delle periferie urbane, che è stata il centro dei dibattiti già alla fine degli Anni Cinquanta e ripresa poi, sempre con maggiore insistenza, dagli Anni Ottanta in avanti. Si presenta, oggi, con chiarezza la necessità dell’estensione delle qualità di polifunzionalità, l’utilità cioè di estendere servizi urbani non necessariamente eccezionali ma, perlomeno, funzionalmente necessari. La periferia, si sa, è costituita da un tessuto diverso dal “centro”; pur essendo vivo e operativo un elevato numero di attività associative e culturali, è il caso di Falchera, manca da tempo il settore terziario. La periferia, nonostante la grande offerta di spazi aperti talora nemmeno utilizzati, si configura ancora come un luogo “chiuso” con i suoi problemi sociali e di integrazione. Il progetto oggi affrontato dai politici, dai sociologi e dagli architetti dovrebbe proprio svilupparsi sulla “riapertura” dei rapporti e sul concetto di limite. In sostanza bisognerebbe imparare a non considerare più la periferia come un limite alla città consolidata, ma piuttosto un nuovo centro urbano, solido e autonomo, in grado di aprirsi, dialogare, competere con la città stessa. Non v’è dubbio che il più evidente elemento di specificità, che emerge dal quadro descrittivo delle periferie, è la prevalenza del problema “servizi”. Certo qui è più difficile far sentire la propria voce e ottenere per la popolazione che vi abita una dotazione adeguata di pubblici servizi. Spesso mancano poli attrattivi particolari, ovvero scarseggiano quegli episodi “seri” che caratterizzano un territorio e lo rendono degno di considerazione anche per chi vi si reca dall’esterno. Pensiamo invece, nel caso della Falchera, al noto progetto relativo al nuovo Parco laghetti, compresa la realizzazione degli ambìti orti urbani, capaci di Gente di Falchera 1 segue a pag. 13 Secondo Accesso di a Falchera Amilcare De Leo L’OPERA INCOMPIUTA È un’incompiuta che quasi non si vede, nascosta com’è dai prati di C.so Romania. Doveva essere il secondo accesso alla Falchera, era ancora il 2012. Da un anno le Ferrovie avevano finito il loro lavoro e il Comune non aveva i soldi per completarlo. È una struttura di cemento monca, senza salita e discesa, sopra i binari della Stazione Stura. Area che dovrebbe essere al centro di una profonda trasformazione prevista dalle varianti “Michelin” e “Cebrosa”, riqualificando la zona, riducendo gli strappi con Settimo Torinese e con Falchera. Piani che sono stati ripresi in mano dall’Amministrazione Fassino per volontà dell’assessore ai tra- gli indugi riferendo che il cantiere è aperto, la bonifica bellica è stata conclusa e che entro 9-12 mesi, superati gli inevitabili tempi burocratici e i possibili imprevisti (problema amianto ad esempio), l’opera sarà finalmente ultimata, dopo anni di totale abbandono. Parte del folto pubblico si è mostrata partico- larmente interessata e preparata nelle osservazioni e nelle domande senza mai divagare, alle quali l’assessore ha risposto in modo adeguato. Certo rimangono problematiche e incertezze da superare, ha osservato, soprattutto in merito alla viabilità (via Sant’Elia, via Tanaro e via Bormida), ai parcheggi conseguenti ai lavori, al traffico di mezzi pesanti, ma, ha seguitato l’assessore, poco alla volta sporti e alla viabilità, Claudio Lubatti. L’assessore, proveniente egli stesso dalla periferia e attento conoscitore della borgata Falchera, a seguito dei nostri interventi sull’argomento all’interno del mensile “Gente di Falchera”, il giorno 27 aprile, presso la Sala Riunioni della biblioteca civica “Don Milani”. In compagnia dei suoi tecnici, ing. Marengo e ing. Peretti, ha incontrato i cittadini e rotto finalmente con la messa a punto del secondo accesso, si risolveranno tutti quei problemi, ancora esistenti. L’Assessore Lubatti infine ha risposto, fuori programma, ad altri temi che gli sono stati sottoposti, non disdegnando, accompagnato da alcuni cittadini, di sottoporsi a mirati sopralluoghi in zona. Gente di Falchera 2 Laghetti Falchera Giovedì 24 marzo 2016 a Cascina Falchera, durante il ciclo di incontri 10 x 10 organizzato da Urban Center Metropolitano si è parlato del progetto di riqualificazione dei laghetti di Falchera. I laghi di cava saranno parte di un nuovo parco agricolo dell’area nord di Torino: 43 ettari di spazio verde pubblico paragonabile a quello del Valentino, fondamentale per la riqualificazione dell’intero quartiere. Per anni queste aree sono state coltivate ad orti. Interessante l’introduzione di Giulietta Fassino, architetto, la storica del gruppo di Urban Center, che traccia il percorso storico del quartiere Falchera che fino al primo dopoguerra era territorio di braccianti e di transito dei carrettieri che provenivano dal canavese. Nasce a quell’epoca il piano INA casa, frutto di una attenta ricerca urbanistica: caseggiati di 34 piani tutte rivolti a sud, parapetti, tetti a coppi, configurate secondo un “linguaggio italiano” dice l’architetto. Poi le esigenze dettate dal rapido inurbamento dovuto alle immigrazioni: il comune si estende a Nord est verso l’autostrada e la ferrovia: nasce Falchera Nuova, ma inizia contestualmente un progressivo deterioramento del territorio. La descrizione si avvicina agli anni più recenti: nel 1999 si iniziano a progettare interventi di riqualificazione e fondamentale è la tappa del 2012, quando con il Piano Città, si approva un primo finanziamento per alcuni interventi, quali la creazione di un parco urbano, migliorie all’accesso veicolare e del trasporto pubblico, con il prolungamento della linea 4, la riqualificazione energetica. Nel 2014 la Città ac- quisisce le aree, dopo aver approvato una variante urbanistica circa la destinazione degli spazi. I numeri, che solo in parte cita l’assessore Stefano Lo Russo, sono ingenti: una superficie interessata di 43 ettari, di cui 10 di lago, 100 orti urbani individuali e 3600 mq di orti urbani destinati ad associazioni, 800 nuovi alberi. E aree agricole ed erbose, viali e giardini, parchi giochi. Persino una spiaggia urbana. L’Assessore Lorusso ha spiegato gli interventi cardine della trasformazione: le bonifiche porteranno alla concessione di nuovi diritti edificatori, in parte da destinare a “Social Housing”, l’accessibilità veicolare, con la creazione del secondo accesso attraverso un nuovo sovrappasso, ed infine il recupero della stazione Stura, oggi sottoutilizzata. Quindi Falchera non più periferia ma elemento di interconnessione. Nadia Conticelli Presidente della 6^Circoscrizione ha sottolineato il ritorno di Falchera a questo ruolo di collegamento, di “cerniera” con l’area metropolitana e l’uscita dall’isolamento con il secondo accesso. L’area dei laghetti era divenuta discarica abusiva e Conticelli esprime il sollievo suo e dei concittadini nel vedere proseguire le operazioni di bonifica: dal terreno divenuto discarica abusiva dalla quale emergevano ogni genere di rottami, persino carcasse di autobus e altri veicoli. Anche gli orti erano abusivi, e tuttavia avevano contribuito a presidiare e rendere vivo il territorio. Gli interventi dei cittadini presenti, alcuni ribadiscono che si attendeva da 30 anni, ma i commenti alla fine sono orientati più a spronare sui tempi che a una critica di merito. Come e quando avverrà l’attribuzione degli orti urbani? Quando sarà completato lo sviluppo? Riguardo agli orti viene spiegato che sono divisi in due tipologie: si farà un bando per l’assegnazione per i cittadini con una riserva per le associazioni o le scuole che vorranno utilizzarli a scopo didattico. Le tempistiche previste sono al massimo di 24 mesi per il completamento del progetto ma per quanto riguarda gli orti si prevede già di procedere alla fine del 2016. Gente di Falchera 3 Adriana Scavello Alloggiami a Falchera di Adriana Scavello Il 22 marzo Umid JAMOLOV ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Torino. Umid è uno degli studenti che abitano a Falchera nell’ambito del progetto Alloggiami, residenza diffusa cittadina per gli universitari del Politecnico che vengono da altri Paesi. Tante ragazze e ragazzi quel giorno hanno presentato le complicate tesi, molti di loro stranieri. Ho partecipato con grande emozione al “Graduation day” la giornata di laurea, con Umid, sua moglie Marguba ed i suoi coinquilini Pawan e Sabina. In un momento così importante per questo brillante, volenteroso e affettuoso ragazzo, lontano migliaia di chilometri da casa, ho un po’ fatto da mamma, cercando di colmare il vuoto lasciato dai suoi parenti che non potevano condividere di persona con lui questo importante successo!! Che commozione quando la Commissione ha proclamato la laurea con i voti! E quante lacrime la sera dei saluti, quando pochi giorni dopo Umid e Marguba sono volati in Uzbekistan dove li attende un lavoro importante all’Università di Tashkent, con la promessa di rivederci presto. A.A.A. VENDESI... ...in Falchera Nuova Appartamento al primo piano. Cinque vani, bagno e box Prezzo € 80.000 trattabili per informazioni cell. 3383986559 PREVENZIONE DELLE TRUFFE di Rita Voyat Il Centro d’Incontro “Salvatore Scavello” è sempre disponibile per ospitare tutte le iniziative utili ai cittadini di Falchera. Il 14 aprile si è tenuto un incontro sul preoccupante intensificarsi delle truffe agli anziani ma non solo, sempre più imprevedibili e sofisticate. Ad illustrare con un cortometraggio l’argomento è l’ass. “Quattro Torri” che opera nel sociale su svariati aspetti. Il relatore sig. Palma direttore di questa associazione e alcuni soci, si sono resi disponibili nel far conoscere le tante tipologie di truffe che ormai sono all’ordine del giorno. Per spiegare meglio, è stato proiettato un video che illustra le più classiche delle truffe: quella del tecnico del gas oppure il controllo dei soldi falsi ecc. E’ importante far capire alle vittime di queste truffe che nessuno è immune dall’essere raggirato, anche le persone più attente e acculturate possono essere tratte in inganno. Chi non teme una fuga di gas, una perdita d’acqua o altri inconveniente domestici? Ed è proprio così che fanno presa questi pseudo tecnici. Anche se mancava il rappresentante della Polizia, l’argomento è stato ben illustrato dal sig. Palma, con la raccomandazione che la cosa più importante da fare è di non aprire la porta della nostra casa a nessuno sconosciuto, né con un tesserino di riconoscimento né con una divisa; ma soprattutto rivolgersi ai vicini o chiamare le forze dell’ordine. Questi ed altri accorgimenti si devono tenere presente quando sentiamo suonare il campanello di casa e si è da soli. Gente di Falchera 4 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 12345678901234567890123456789012123456789012345678901234567890121 a cura di Amilcare De Leo L’INTERVISTA A... Continuiamo con le nostre interviste a dirigenti di istituzioni, a presidenti di associazioni, a coordinatori di comitati, a commercianti, a semplici cittadini, a politici, sempre animati, come siamo, da spirito di indipendenza e sempre protesi a dare libero spazio e voce alla gente che compone una periferia. È vero, è piccola parte ma essenziale di una grande città. In questo numero... ...alla signora Gianna Lanzoni, titolare del negozio di abbigliamento in Viale Falchera 66/A. Possiamo definire il suo un negozio storico? Beh, direi proprio di sì, francamente ne sono fiera. Ci rinfreschi un pò la memoria. Può illustrarci brevemente la storia? Questo negozio in origine era gestito dalla signora Straticò; come qualcuno ricorderà proveniva dalla Polonia. In seguito subentrò sua figlia Matilde, detta Tilde. Quindi arrivò lei. È così? Mia madre tra l’altro, era maglierista e aveva una grande passione per il suo lavoro, era già titolare di un negozio di abbigliamento in Via Lauro Rossi a Torino. Venne a sapere, tramite un cliente, della Falchera e così nel 1956 giungemmo in questa borgata. Nel 1960 la mamma trasferì la propria attività in Via Platani 2. Come vi trovaste alla Falchera? Decisamente bene! Mia madre, ricordo, benediva il Signore per tale trasferimento, era felice e soddisfatta. Noi bambine, mia sorella ed io, eravamo raggianti, ci affascinavano i grandi spazi e il verde intorno: mi creda, sembrava di essere in un altro mondo rispetto a prima, nel chiuso della città. E poi? Nel 1972, da Via dei Platani ci trasferimmo nella sede attuale, in Viale Falchera 66/A. Com’era ieri? Stavamo certamente meglio, grazie anche alla F. I. A. T. di allora: lavoro per gli operai, lavoro per noi. E ora com’è la situazione? Beh, diciamo un pò meno bene, i centri commerciali fanno la loro parte, la gente, come è ovvio, preferisce l’Auchan vicino, d’altra parte sono cambiati i tempi. Ho comunque la mia clientela anche da fuori, ma, si capisce, non è proprio come una volta. Bisognerebbe fare acquisti nei negozi del quartiere e non sempre dirottare verso i grandi centri, in cui prevale il freddo automatismo unito alla forzata consuetudine. Utilizzare gli esercizi di periferia non solo significa agevolare comodità di vicinanza e incrementare sviluppo economico interno ma anche e soprattutto scambiare pareri, rinsaldare rapporti umani e sociali. Non è forse così? Certo. Spesso il cliente viene nel mio negozio per semplice simpatia, per amicizia. Acquista e intanto scambia piacevolmente due chiacchiere, parlando del più e del meno ...della propria salute. Tutto ciò per me è davvero gratificante, e non solo, mi creda, da un punto di vista economico. È anche per tali ragioni che non abbandono, potrei stare tranquilla a casa, nvece no. Mi piace il mio lavoro, parlare con i clienti, con la gente. Come dire, mi fa sentire giovane. È mutato il giudizio sulla Falchera o è sempre quello che conservava da bambina? Amo il mio quartiere come allora e riscontro con piacere che in questi ultimi tempi è persino migliorato. AZIENDA TEDESCA Partner Indipendente OFFRIAMO LAVORO PART-TIME / FULL-TIME Carriera per attività di LAVORO aperta a tutti - massima serietà Tel. ore pasti ai numeri: 3290233115 / 3288775180 Gente di Falchera 5 Lo Sfogo di un Commerciante Per dovere di spazio, abbiamo dovuto ridurre l’articolo che ci è stato inviato, tuttavia riteniamo di non averne menomato il senso. … In questo articolo vorrei porre in risalto una questione che potrei definire personale per non entrare in merito a realtà che non mi riguardano in maniera diretta ma che colpiscono quotidianamente anche i miei colleghi commercianti. Come la maggior parte di voi sa, gestisco una ferramenta di cui sono il titolare e sin dal giorno dell’inaugurazione, ho tenuto un comportamento dignitoso, trasparente e corretto nei confronti dei miei clienti, di tutti nessuno escluso. Ho cercato di rendere competitivi i prezzi degli articoli che vendo per stare in linea col mercato e anzi alle volte senza remora alcuna ho elargito sconti e omaggi senza indugi, per creare un rapporto di lavoro e un ambiente all’interno della mia attività di tipo familiare. Chi mi conosce sa che adoro l’armonia, la simpatia e spesso durante le vendite non mancano scambi di opinioni, battute e sorrisi all’interno del mio negozio. In tutto questo tempo sono stato come dire “un buono”. Questo modo di comportarmi ha creato molte simpatie nei miei confronti e ha permesso che la mia attività prendesse il suo spazio. Ho sempre cercato di fornire assistenza tecnica, consigli, e cercando di fare tesoro di quanto imparato nella mia vita, ho cercato di farmi volere bene. Ci sarò riuscito? In gran parte credo di sì, ma in molti casi questo mio essere “buono” ha offerto un fianco vulnerabile a molte persone. Già agli opportunisti, agli approfittatori, a quelli che hanno svolto i propri lavori grazie al materiale acquistato da me e peraltro mai pagato. Perché scrivo questo articolo? Perché sono stufo di arrivare a fine giornata, a fine settimana, a fine mese e a fine anno e leggere nel mio libro dei debitori gli stessi nomi. Persone che si sono fatte “fidelizzare”, si sono presentate come amiconi e si son poi rivelati indegni della mia fiducia. Devono lavorare e prendono materiale promettendo di passare da lì a qualche giorno ma poi si dimenticano della mia esistenza e talvolta nemmeno si fanno più vedere in zona. Vorrei leggessero questo articolo per rendersi conto di quanto siano piccoli in questo mondo. Vorrei inoltre che sapessero che io lavoro come loro, e faccio sacrifici come loro (e forse di più), visto che non posso avere ritardi nei pagamenti del materiale, gli altri non sono “buoni” come me, io se ritardo pago delle penali. Si mettano una mano sulla coscienza se mai ne hanno una e facciano un esame di coscienza. Come persona io mi vergognerei a comportarmi così. Si ricordino queste persone che io posso camminare a testa alta e andare a dormire sapendo di essermi sacrificato senza penalizzare nessuno. Le spese aumentano per tutti, le leggi e le tasse affliggono tutti ma perché allora quando queste persone vanno ad Auchan o nei centri commerciali non chiedono una cosa a credito? Lì sanno che non possono farlo, vero? E perché alla Falchera, in ferramenta da Michele e suppongo in molti altri negozi ci si può permettere questo lusso? Provino questi individui ad apprezzare invece che approfittare e forse potranno dormire sapendo di essere onesti e corretti e non semplicemente degli insignificanti miserabili… Michele Celentano Una piazzetta in cerca d’identità Trattando di periferie, sentiamo talora parlare di degrado, di abbandono ed invece non è sempre così. Dobbiamo puntare sul valore di certi angoli delle periferie, scoprirli e rivalorizzarli. Scommettere su ciò che è positivo, su ciò che è “bello”, anche se, in certi casi, viene trascurato o addirittura ignorato dalle autorità locali, dalla comunità, da noi stessi, distratti e presi come siamo dall’assillo del vivere quoti- diano. Tale modo di vedere e di pensare può innescare cambiamenti profondi dal punto di vista sociale ed economico. “Vedere il bello” si associa alla curiosità, alla voglia di sapere, di conoscere in che modo possiamo diventare migliori, all’amore per la città e per la borgata, per la gente che vi abita e che ci tiene assieme: è il luogo in cui viviamo e operiamo. In un numero precedente avevamo già toccato questo argomento riferendoci allora ad una pista circolare di pattinaggio all’altezza di via degli Ulivi 33-35, oggi intendiamo porre l’attenzione su una Gente di Falchera 6 piazzetta che, a nostro parere, meriterebbe più attenzione e considerazione. Ci riferiamo all’area antistante il Centro d’Incontro di Via delle Querce 23, piacevole a vedersi, leggermente più alta rispetto al livello stradale. Lontana dal brusio cittadino appare discreta quasi segretamente rintanata. La piazzetta dotata di panchine è fresca d’estate, ombreggiata da alberi alti e frondosi, sulla quale ci piacerebbe sostassero pensionati in cerca di tranquillità o mamme con passeggini anziché altri tipi di “frequentatori”, come purtroppo accade. Non parliamo della notte, contrassegnata da schiamazzi vari e frastornata da azzardate “movide”, davvero poco piacevoli per chi vuole riposare. La Giunta Comunale già si interessò di questa piazzetta con alcuni interventi, compresi i passaggi pedonali. Come suggeriscono alcuni cittadini che abbiamo avvicinato, bisognerebbe ci fossero più controlli da parte della forza pubblica. Altri, più suggestivamente, chiedono che le sia intitolato un nome, così... tanto per cominciare, in modo che esca dal grigio anonimato. a.d.l. Uno spazio per il Villaretto Smart City, è più facile dirlo che esserlo Quando una città può definirsi davvero “smart”? Quali sono gli indicatori che deve rispettare per definirsi “intelligente”? Sono i quesiti che si sta ponendo la Commissione Smart City del Comune di Torino, presieduta da Marco Muzzarelli, per ragionare sulle prospettive della città e sul percorso avviato in questi ultimi anni, più tardi rispetto ad altre città europee e diversi anni dopo la coniazione del termine “smart city”. Comparso nella letteratura scientifica già nel 1992, come ha spiegato lo scorso 1° marzo in audizione in Commissione Daniele Russolilllo, coordinatore generale della Fondazione per l’Ambiente - Turin School of Local Regulation. L’incontro con Russolillo è stata un’occasione per riflettere sul significato di una locuzione spesso abusata o impiegata impropriamente. Pur non essendoci una definizione univoca e standard omogenei – ha spiegato il coordinatore della Fondazione – esistono comunque indicatori per monitorare i servizi e la qualità della vita di una città che fanno riferimento alle norme ISO 37120 del 2014. In particolare, vengono considerati sei domini comuni: individui, governance, economia, mobilità, ambiente, qualità della vita. a cura di Remo Andreasi Alcuni lettori ci chiedono informazioni sull’antica scuola elementare della frazione e sul perché della sua chiusura. È stata costruita negli anni 1889/90 su progetto dell’ing. Velasco per conto del Comune di Torino. In origine serviva i bambini del Villaretto, poi negli anni Sessanta divenne succursale della scuola “Ambrosini” della Falchera. Già in parte ristrutturata alcuni anni fa, fu affidata a privati ma in seguito fu di nuovo inutilizzabile perché, pare, non furono pagate le forniture di energia elettrica. Ancora solida si erge tuttavia, muta e solenne, sul territorio ormai “ricostruito” ma pieno di storia e avvolto, pur sempre, da un’aura agreste e antica. Nonostante alcune promesse da parte delle autorità comunali, è ancora abbandonata a se stessa: un vero peccato! Pertanto invitiamo i lettori e i cittadini del Villaretto ad inviarci idee, suggerimenti e proposte su come intenderebbero far rivivere o comunque utilizzare la vecchia scuola “Ambrosini.” Sarebbe una grande occasione per risvegliarla così dal letargo del tempo. In passato, la smart city veniva considerata solo come un bacino per attrarre investimenti industriali da parte di grandi “vendor”: Ibm, Cisco, Siemens… Ora però la situazione sta evolvendo e l’approccio non è più strettamente tecnologico, ma è diventato multidisciplinare – e quindi più complesso per investitori e amministratori pubblici – e più attento ai servizi e alla partecipazione dei cittadini. “La nuova sfida -ha affermato Marco Muzzarelli- è passare dai modelli altamente tecnologici di smart city a quelli che mettono al centro le persone e le relazioni, partendo dai comportamenti e dalle esigenze concrete dei cittadini, senza prescindere però da un’indispensabile regolazione locale dei servizi” (il caso “Uber” docet). Il potenziale di sviluppo è notevole: secondo uno studio del Politecnico di Milano del 2015 l’Italia investirà 65 miliardi di euro nelle smart cities. Finora, ne sono stati spesi solo 9; altri 10 ne verranno impiegati entro il 2020. Nelle foto: Indicatori per le smart cities; la Commissione del 1° marzo 2016;. Massimiliano Quirico Gente di Falchera 7 I lettori scrivono a cura di Ricciardetto Egr. Direttore... Riflessione sugli atti di terrorismo in Europa. Tramite il giornalino di Falchera voglio esprimere il mio parere sugli ultimi tragici avvenimenti relativi alle stragi di terrorismo. Premetto subito che condanno senza remore queste vigliaccate che colpiscono gente innocente che non c’entrano nulla con questi fanatici del terrore. Intendo esprimere un mio parere, penso che costoro, per non dire altro, vogliano con tali atti conquistare l’Europa, soggiogarci al loro volere. Vogliono imporre la loro religione e renderci di fatto schiavi e loro sudditi. A questo punto io, attraverso il mio volontariato presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza e lavorando alla mensa dei poveri e nella casa accoglienza, ho avuto modo di conoscere gente mussulmana del Marocco e gente di altri paesi che praticano il Corano. Essi sono buoni e umili, si sentono tutti fratelli, umili e gentili. Senza chiedere nulla mi hanno insegnato anche l’arabo; fatta questa precisazione termino con la mia riflessione. Non tutti sono cattivi i mussulmani, quando ci parliamo c’è rispetto. Spesso non posso risolvere i loro problemi ma un piatto di minestra c’è per tutti. Sono convinto che anche essi condannino, con tutta la loro rabbia, i fatti terroristici che sono succeduti. In ultimo, i nostri politici appartenenti a tutti i partiti, con i loro corposi emolumenti, rinuncino a qualcosa e si rafforzino l’ordine pubblico e l’esercito, per la difesa della nostra incolumità. Giacomo Chissotti Gent. Redazione Mi chiamo Gina, sono nata il 7/1/32 e alla mia età mi vedo privata della tessera del pullman che mi avevano consegnato il 1° gennaio 2006. A quei tempi mi dissero che ero in una botte di ferro e avevo già perso 3 anni di questo beneficio. Ora sono forse “ringiovanita” che me l’hanno tolta? A me quella tessera serviva per andare alla posta, all’anagrafe, dal dottore, perché io abito alla Falchera Nuova ed ero costretta a servirmi del 50 per raggiungere Falchera Vecchia. Se devo fare la coda alla posta, non mi basta un biglietto, me ne servono due. Noi anziani siamo penalizzati da questi tagli. Gina Curiosità di Valerio Brugnoli Misterioso segnale dallo spazio: questa volta non è un film Un misterioso segnale dallo spazio di origine sconosciuta è stato rilevato dagli scienziati della McGill University. Non è un film: ecco cosa hanno scoperto Fonte: flickr Un ripetuto e misterioso segnale radio viene dallo spazio. Non è un film: alla fine del 2015 un gruppo di scienziati ha scoperto per caso dei segnali provenienti da una fonte sconosciuta, lontana dalla Via Lattea. Impulsi radio (FRBs o Fast Radio Burst) erano già stati rilevati in passato, ma si è sempre trattato di casi isolati. Secondo gli astronomi, questa è la prima volta che i segnali provengono a raffica dallo stesso luogo. Ringraziamenti Da anni i Falcherasi chiedevano l’illuminazione del breve tratto di strada da Via Toce 3 alla Stazione Torino Stura con almeno 2 pali della luce. Finalmente il 4 aprile 2016 qualcuno ci ha pensato (ne hanno messi addirittura 3) anche se sono stati posti solo in modo provvisorio, pali su piedistalli di cemento e con cavi aerei volanti. I Falcheresi sentitamente ringraziano per quanto è stato fatto. Adriano Zambon In un documento sulle FRBs pubblicato di recente, i ricercatori avevano annunciato la scoperta della galassia di origine di un altro FRB, rilevato lo scorso aprile a sei miliardi di anni luce di distanza dal nostro Sistema Solare. In questo caso l’impulso non era stato ripetuto, cosa che aveva portato gli scienziati a concludere che l’evento era stato creato da Gente di Falchera 8 una fusione tra due stelle. Il primo a notare questi nuovi segnali è stato Paul Scholz, della McGill University, che subito si è reso conto dell’importanza dell’evento. Allo stato attuale ci sono diverse teorie sulla natura del fenomeno. La maggior parte dei ricercatori pensa che si tratti di una supernova o di una stella di neutroni, collassata in un buco nero. Una squadra è tuttora al lavoro per individuare la galassia da cui i ripetuti FRBs provengono. Santa Giovanna Antida Thouret Sembra, accade spesso perlomeno, di vivere in un mondo meraviglioso: tecnologia avanzatissima, diritti sociali, divertimento. Tutto ciò che un uomo, pensando, potrebbe desiderare lo si possiede. Però si sente il vuoto. Il vuoto totale. Quel vuoto che deriva non da una crisi economica (o meglio, non ne è la causa principale), ma una crisi ben più profonda: una crisi di valori. Si stanno completamente dimenticando i valori, quelli veri. E dimenticandosi di essi, di conseguenza, ci si dimentica anche chi, per questi valori, ha speso tutta la propria vita e quotidianamente la spende. Tra i poveri. Tra gli ammalati. Tra gli anziani. Tra tutte quelle persone che a tratti sembrano risultare un peso per il mondo. Ma che del mondo ne sono le scorie, prodotte dalla società stessa, sempre più frenetica, individualista, arrivista. C’è per fortuna qualcuno che, a questo mondo sempre più malandato, vuole dare un volto nuovo. C’è per fortuna qualcuno che, in una scelta controcorrente, ha deciso di donare la propria vita al servizio di chi è più debole. Eravamo più di settanta persone il 28 novembre all’Oratorio San Pio X per festeggiare, scoprire e conoscere Santa Giovanna Antida. Giovani e meno giovani, del quartiere e non, qualcuno vicino e qualcuno lontano alla nostra realtà. Poco importa. Quando qualcuno spende la propria vita per gli altri, il resto conta davvero poco. E bisogna festeggiare. Ecco che la pizza calda è stata servita a tutti quanti, e i dolci non sono di certo mancati. Un momento di condivisione intergenerazionale davvero importante, seduti al tavolo con persone che si incrociano tutti i giorni per le vie del quartiere, o magari che è molto tempo che non si incontravano ancora, con cui è stato il primo incontro. Dopo la cena ecco presentarci, in termini molto pratici grazie ad alcuni file multimediali, la figura di questa Santa, donna, giovane, ragazza che in una realtà più che difficile (siamo in Francia durante gli anni della Rivoluzione Francese) lotta contro un sistema che inizia ad allontanarsi sempre più dalla persona e dalla fede e mette in atto tutto il suo coraggio e la sua capacità creativa ed organizzativa per soccorrere ed evangelizzare i poveri restituendo loro dignità mediante l’istruzione, il lavoro e la catechesi. Tutto ciò che da questa tenacia è iniziato ha qualcosa dell’incredibile: allora ecco presentate le tantissime missioni in giro per tutto il mondo, nazioni e continenti dove le Suore della Carità, questo il nome della Congregazione fondata dalla suora francese nel 1799, operano in ospedali, scuole, ricoveri, comunità per donne e minori in difficoltà e realtà difficili dei paesi più poveri. Vivere in diverse realtà del mondo, tra la gente dei villaggi e dei quartieri con una particolarità: come segno distintivo solo una croce. Gli abiti infatti sono diversi in tutto il mondo: questo per integrarsi nelle realtà in cui operano, per risultare, come è già e come deve essere sempre di più, loro stesse parte integrante di questa società dove, con la loro presenza, vogliono testimoniare che, come è scritto nella loro Regola di Vita: “La nostra vita è Cristo che si è identificato ai poveri. Nella fede cerchiamo di riconoscerlo in loro, cerchiamo di amarli con lo stesso amore che Egli ha per noi e per tutti gli uomini” E per fortuna anche nel nostro quartiere abbiamo ancora qualche esempio positivo: spendere il proprio tempo per gli altri è davvero il più bel regalo che possiamo imparare a fare. Alessio Salpietra A. A. A. Cercasi La redazione “Gente di Falchera” cerca giovani e pensionati, volontari, che abbiano voglia di dedicare alcune ore della giornata alla stesura del giornale. È auspicabile che siano pratici di computer e abbiano voglia di acquisire le cognizioni del lavoro di redazione nella composizione di articoli, fotografie, impaginazione ecc. Ai giovani potrebbe servire come una prima esperienza per un futuro eventuale lavoro nel campo dell’editoria. Gente di Falchera 9 (la redazione) IL GIORNALE DELLA SCUOLA ISTITUTO COMPRENSIVO “LEONARDO DA VINCI” Giornata Mondiale della consapevolezza sull’autismo 2 Aprile 2016 Il 2 Aprile in tutto il mondo si è celebrato il “blueday”, ovvero la giornata sulla consapevolezza dell’autismo promossa dall’ONU. Il mondo si è tinto di blu e anche Torino. C’è stata una grande mobilitazione con varie associazioni ed artisti per dare un contributo alla giornata. Le varie associazioni sono soddisfatte per la riuscita dell’evento e per la grande partecipazione di tutti i cittadini, quindi non solo delle persone direttamente coinvolte. Anche la classe V°A (Neruda), ha voluto dare un significativo contributo alla giornata “sporcandosi le mani di blu”. Anche se ci siamo ripuliti le mani vogliamo continuare a vivere in un mondo che è anche “dipinto di blu” Le Insegnanti: Fiorella Corea, Alessia Cartolano, Concetta Semplice Gente di Falchera 10 Statuto della Città Metropolitana di Torino a cura di Emilio Ghirardi A scopo puramente divulgativo intendiamo pubblicare, a puntate, gli articoli dello Statuto della Città Metropolitana di Torino, approvato dalla Conferenza dei 315 Sindaci il 14 aprile 2015. La redazione dello Statuto è stata l’importante atto che Torino ha utilizzato per provare a correggere in parte lo squilibrio tra comuni e territori così differenti rispetto alla conurbazione (e l’area) metropolitana vera e propria di Torino, a partire dall’indispensabile definizione e normazione statutaria proprio delle Zone Omogenee (previste invece facoltativamente dalla L. 56/2014). segue dal numero di aprile Capo I Art. 15 Sindaco/a metropolitano/a 1. Il/la Sindaco/a metropolitano/a è l’organo responsabile dell’amministrazione della Città Metropolitana, ha la rappresentanza legale dell’ente e rappresenta tutti i cittadini che fanno parte della comunità metropolitana. 2. Il/la Sindaco/a metropolitano/a: a) rappresenta la Città Metropolitana; b) convoca e presiede il Consiglio metropolitano e la Conferenza metropolitana; c) sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici e all’esecuzione degli atti; d) adotta il regolamento sugli uffici e i servizi, sulla base dei criteri generali del Consiglio, e ne nomina i responsabili; attribuisce e definisce gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione; e) propone al Consiglio gli schemi di bilancio e delle relative variazioni; f) sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio, nomina, designa e revoca i rappresentanti della Città Metropolitana negli enti, aziende, società ed organismi comunque denominati; g) adotta tutti gli atti non rientranti nella gestione amministrativa, finanziaria e tecnica spettante ai dirigenti, al/la Segretario/a o al Direttore generale/Direttrice generale, che non siano riservati dalla legge o dallo statuto al Consiglio o alla Conferenza metropolitana; h) può dichiarare gli atti immediatamente eseguibili. 3. Il/la Sindaco/a metropolitano/a può in ogni caso sottoporre al parere del Consiglio metropolitano, alla Conferenza metropolitana e/o all’Assemblea dei Sindaci delle zone omogenee, atti che rientrano nella propria competenza. 4. Entro 90 giorni dall’insediamento, il/la Sindaco/a metropolitano/a presenta al Consiglio metropolitano le linee programmatiche del suo mandato, che il Consiglio prende in esame anche al fine di esprimere eventuali orientamenti. Nei 15 giorni successivi alla chiusura della discussione in Consiglio, il/la Sindaco/a adotta in via definitiva il programma del mandato. Anche i cittadini singoli o associati possono far pervenire le loro osservazioni e proposte. 5. Il/la Sindaco/a metropolitano/a dura in carica per il periodo fissato dalla legge e cessa dalla carica per ogni causa che comporti la decadenza dalla carica di Sindaco/a del comune capoluogo. Art. 16 Vicesindaco/a, Consiglieri delegati ed organismo di coordinamento dei Consiglieri delegati 1. Il/la Sindaco/a metropolitano/a nomina un/a Vicesindaco/a, dandone tempestiva comunicazione al Consiglio metropolitano, stabilendo le eventuali funzioni a lui/lei delegate. 2. Il/la Vicesindaco/a esercita le funzioni del/la Sindaco/a in ogni caso in cui questi sia assente o ne sia impedito/a. 3. Il/la Vicesindaco/a decade dalla carica quando la sua nomina sia revocata dal/la Sindaco/a metropolitano/a. Nel caso in cui il/la Sindaco/a metropolitano/a decada dalla carica per cessazione dalla titolarità dell’incarico di Sindaco/a del proprio comune, il/la Vicesindaco/a rimane in carica fino all’insediamento del/la nuovo/a Sindaco/a metropolitano/a. 4. Il/la Sindaco/a metropolitano/a può assegnare ad uno o più Consiglieri - scelti sulla base di una distribuzione delle competenze e delle funzioni atte a garantire la coerenza d’azione e la visione unitaria del territorio - deleghe, definendone la natura e i contenuti, per materia, per ambito territoriale o per progetti. Le deleghe possono comportare l’attribuzione ai Consiglieri delegati del potere di compiere atti rientranti nelle competenze del/la Sindaco/a metropolitano/a e di sovrintendere alla loro esecuzione. Esse possono altresì comportare le attività di referto al Consiglio in merito agli atti compiuti nel loro esercizio. 5. Il/la Sindaco/a, il/la Vicesindaco/a e i Consiglieri delegati si riuniscono in un organismo di coordinamento. L’organismo di coordinamento concorre alle elaborazione di politiche, atti e proposte da presentare al Consiglio, nonché al complessivo coordinamento delle attività della Città Metropolitana. 6. I Consiglieri delegati ispirano la propria azione alla ricerca di concordia nelle decisioni, facendo ricorso a consultazioni preventive, preferendo le soluzioni che favoriscano la condivisione delle scelte, fornendo informazioni puntuali e tempestive sugli atti compiuti. 7. Il/la Sindaco/a deve vigilare sull’esercizio concreto della delega, impartendo direttive, avocando a sé specifici atti, sostituendosi al delegato/a in caso di inerzia, revocando la delega stessa, con esplicita motivazione. 8. Gli atti di delega e di revoca di cui al presente articolo sono comunicati al Consiglio nella prima seduta utile. Gente di Falchera 11 segue nel prossimo numero “Non farti i fatti tuoi ma chiama”’ Assemblea dei Seniores: si discute di sicurezza urbana “Non girarsi dall’altra parte”. Con queste cinque parole Andrea Fabi, maggiore dei Carabinieri, introduce il suo intervento sulla sicurezza urbana nell’assemblea del Consiglio dei seniores della Città di Torino, svoltosi l’11 marzo, in sala Colonne di Palazzo civico. Non farsi i fatti propri, essere attenti a ciò che accade intorno significa ricreare quella rete sociale e di solidarietà che oggi si è un pò sfilacciata e si tende a vivere più individualmente e “questo crea un vantaggio - ha proseguito il maggiore Fabi - a quanti hanno cattive intenzioni soprattutto verso i soggetti più deboli, soli e facilmente raggirabili con truffe molto diversificate tra loro”. Non si deve esitare a chiamare il 112 o 113 per segnalare qualcosa di insolito e di sospettoso (per esempio vedere persone sconosciute alla porta di un vicino che non le conosce). Ci si può difendere con una sana diffidenza. “Spesso i malviventi agganciano le persone per strada - ha sottolineato Fabi - spacciandosi per un conoscente di amici, ma è bene non fidarsi troppo delle persone sconosciute perchè possono arrivare anche a introdursi in casa”. Con queste tecniche, i truffatori, abbattono, con una finta cortesia e loquacità, la barriera della diffidenza verso chi non si conosce, che è naturale nell’uomo, entrando così in un rapporto sempre più confidenziale con le persone “contattate” che si aprono e parlano di particolari che arrivano ad essere decisivi per rapine in casa o preziosi. “Si deve fare molta attenzione - ha continuato il maggiore Fabi - alle persone che bussano alla porta presentandosi come tecnici del gas o dell’acqua ma anche come Forze dell’ordine, riuscendo così a sapere dove si tengono somme di denaro e valori. Non si deve aprire, ma invece contattare il 112 o 113 che faranno le loro verifiche. Meglio dieci giri a vuoto delle pattuglie che non segnalare un sospetto”. “Con l’avvento di internet si deve prestare attenzione - ha detto Andrea Fabi, maggiore dell’Arma dei Carabinieri - alle mail, a non aprire gli allegati di posta sconosciuta, perchè o portano virus o programmi che svelano i codici identificativi del computer. Anche in questo caso - ha ulteriormente sottolineato - resta fondamentale la diffidenza e la ricostruzione della rete di solidarietà. “Se non sono solo - ha concluso Fabi - sono meno aggredibile”. L’occasione dell’Assemblea dei Seniores è servita anche per presentare i progetti legati al mondo AVO, Associazione Volontari Ospedalieri, presenti in Sala Colonne con una delegazione formata da Attilio Pidò (seniores), Angela Di Liberato e Marina Chiarmetta. Le farmacie in prima linea contro la violenza sulle donne Oltre il 40% delle donne italiane ha assistito (o subìto) violenza domestica, quasi il 60% sostiene di aver assistito a molestie per strada o sul luogo di lavoro. È quanto emerge da una ricerca elaborata attraverso un questionario in otto lingue distribuito nel quartiere San Salvario, nel corso della quarta edizione del master in Farmacia territoriale “Chiara Colombo” da parte di Stefania Carola Ghio con lo scopo di dar vita ad un progetto che sensibilizzasse farmacisti e clienti sulla realtà relativa alla violenza sulle donne. L’argomento è stato presentato da Paola Brusa, in rappresentanza dell’Ordine dei farmacisti, nel corso di una riunione della commissione Diritti e Pari opportunità, presieduta da Laura Onofri. Lo studio muove dalla premessa che il fenomeno della violenza sulle donne è molto più diffuso di quanto appare e la Farmacia può diventare un punto di informazione sia per le donne direttamente interessate, sia per le persone a loro vicine ma non in grado di fornire aiuto, nonché per tutti coloro che sono sensibilizzabili al problema, anche perchè la percentuale di persone che non è a conoscenza dell’esistenza di centri di assistenza torinesi è alta; meno del 30% di tutti gli intervistati ha sentito parlare del Centro Antiviolenza della Città di Torino. Dallo studio è emerso che le donne italiane vorrebbero rivolgersi al farmacista, ritenuta una delle prime figure professionali a cui indirizzare una domanda di aiuto in caso di violenza. Durante la valutazione dei risultati, si è sviluppata così l’ipotesi di realizzare strumenti semplici ma utili che possano essere di supporto al farmacista durante il consiglio al banco in caso di richiesta di aiuto. Si è quindi studiato un volantino in cui inserire le informazioni sulle principali associazioni assistenziali torinesi, quali indirizzi, servizi erogati e contatti; inoltre si è pensato di realizzare un pannello di dimensioni idonee all’esposizione contenente in maniera ben visibile e chiara l’indicazione del numero antiviolenza donna, il 1522. Tale numero è collegato ad un centralino che risponde su tutto il territorio nazionale h24 e la chiamata è gratuita sia da numero di telefono fisso sia cellulare. Tony De Nardo Gente di Falchera 12 Federico D’Agostino segue editoriale di Amilcare De Leo IN BREVE dalla Città Metropolitana a cura di Ricciardetto ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ Borgaro. Il mercato del sabato non traslocherà in centro città. La decisione finale non è stata ancora presa, ma da fonti di 1° piano della maggioranza si afferma che tutto rimarrà com’è oggi. A maggio, però, dal 7 al 24, per tre giorni a settimana, banchi saranno montati in Via Cirié. Borgaro. È nato il Comitato Orti Urbani. I possessori degli appezzamenti di terreno di Via America si sono uniti per contare di più in modo di organizzare iniziative e di migliorare il dialogo tra loro, il Comune e il gestore dell’area. Caselle. Rilevamento della velocità: il Comune ti controlla. Nei prossimi mesi, nelle ex strade provinciali delle Valli di Lanzo, sarà installato un nuovo macchinario per registrare le infrazioni legate alla circolazione viaria. Caselle. Garanzia Giovani Piemonte: un’alternativa di lavoro per gli under 30 anni. Blue Air: una nuova rotta da Caselle a Pescara. Mappano. Restauro del Santuario “Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù”: inaugurazione il 10 aprile scorso. La sua costruzione risale tra il 1912 -13. Una grande festa! Leinì. Comunicazioni tra cittadini per una maggior sicurezza. Chiunque voglia inviare idee, lamentele, iniziative o fatti inerenti alla sicurezza può scrivere a questa email: quartieridileini@ gmail, com. Tutte le comunicazioni saranno prese in carico da una associazione, al cui interno vi sarà un leinicese che si occuperà di svilupparle. Il Vernacolo a cura di Livio Scremin LA NIVOLETTA A j-era na nivolëtta grisa ch’a smijava ‘n farchét an moment a volava ‘n sël brich a la pian-a ai bùtava ‘1 bonét, minca tant anvërtujava prima l’un e peui l’auta, e con piasì a bamblinava ‘1 farchét ë1 bonét a sia biauta. Antant ch’ël sol a fasija baboja ‘1 vent pen-a alvà a sofiava sia feuja, a s’ausava d’antrames le buscaje a polidija ‘1 cel dle fëirvaje; con so farbalà la nivola corija e dosman, darera ‘1 brich s’a-scondija. fissare una impronta indelebile e duratura a un territorio destinato sempre più a riqualificarsi. Un’espressione della cosiddetta “perifericità”, nella nostra borgata, è rappresentata però dalla limitata presenza di quei servizi di base che interessano la popolazione. Non possiamo, come è già stato evidenziato altre volte, non deprecare le chiusure periodiche (in occasioni di festività e ferie) di un servizio fondamentale come l’Anagrafe e, così pure, il totale abbandono dei locali dismessi del Centro Sportivo, già ricettacolo di vagabondi. Un vero anacronismo se scorriamo un testo di legge che recita così: “Ai fini del potenziamento dell’attività sportiva agonistica nazionale ma soprattutto della relativa cultura in aree svantaggiate e zone periferiche urbane, con l’obiettivo di rimuovere gli squilibri economico - sociali e di incrementare la sicurezza urbana, è istituito, sullo stato di previsione del Ministero dell’economia e della finanza per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, il fondo Sport e Periferia. A tal fine è autorizzata la spesa complessiva di 100 milioni di euro nel triennio 2015-2017, di cui 20 milioni nel 2015, 50 milioni di euro nel 2016 e 30 milioni di euro nel 2017”. Risultano dunque oggetto della valutazione critica dei cittadini i servizi per il pubblico erogati sia dagli enti locali sia da privati, che, insieme, non sempre soddisfano le esigenze della cittadinanza. Non a caso, talora, tra la gente sentiamo affiorare espressioni quali “siamo cittadini di serie A o di serie B?”. D’altra parte non è facile persuadere i privati ad aprire dei servizi pubblici, se essi stessi non ne vedono una concreta fattibilità e convenienza. Sarebbe tuttavia auspicabile che anche qualche struttura privata, da tempo vistosamente fatiscente e ancora di uso pubblico, magari dietro sollecitazioni da parte della Circoscrizione o del Comune, fosse finalmente restaurata. Va aggiunto che l’“appetibilità” delle periferie può crescere non solo grazie alla presenza dei servizi di base indispensabili: non servono solo le scuole, ma anche quelle attrezzature sportive di cui si è già trattato, e la cui realizzazione è prevista tra i vari progetti del “Piano Città”. C’è dunque da sperare. “La donna uscì dalla costola dell’uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata...” Gilda Gallea Gianaria Gente di Falchera 13 (William Shakespeare) L’angolo della poesia a cura di Rocco De Pace ED ANCHE IO HO COME UNA FOGLIA Ed anche io ho festeggiato il mio carnevale, con un pagliaccio vestito da uomo. tutto personale, che ride e piange a comando, e ti racconta che tutto finirà, che tutto andrà bene domani, certo, domani…..forse. Ed anche io rido, perchè domani è Quaresima, come ieri, come ogni giorno nostro, sudato e sputato senza remissione. Credevo che musica di violini suonasse solo per le mie orecchie e il mio cuore. Sbagliavo! La dolce melodia era frastuono, dolore dell’anima, triste incantesimo, amaro tormento. Tenendo alta l’asticella dei valori cerco di allontanare quell’impalpabile melodia, labirinto di illusioni, foresta di paure di agguati ove il cuore si perde e si annienta tra mille tentazioni. Foglia d’autunno che il vento disperde nell’aria; viaggio illusorio di comete evanescenti, luce del giorno che muove col sospiro del sole. Angela Saccone Mamma Sisina BRAMO DI ASCOLTARE Bramo di ascoltare il suono di campane a festa del tuo passo che torna una sera con le braccia aperte del tuo volto sorridente verso la porta spalancata del mio cuore. SOGNARE MA NON TROPPO La povera balena Era triste e piangeva Star li dentro al mare A lei non piaceva. Sognava di prati Dell’aria i tepori, volare in tra il verde posarsi sui fiori. E che tu in dono mi porti una rosa tra le mani radiose di gioia di vivere, perché muoio dalla voglia di riposare il passo errante dei miei occhi esausti sulla bellezza del fiore della vita. Il fatto era questo E che desta gran pena: voleva esser vespa ed era balena. Destin tuo balena È star li dentro il mare, che ali, ci pensi? Per farti volare Luigi Cabras Gente di Falchera 14 Rodolfo Gobbo Una dedica a mia Moglie A cui devo la gioia palpitante che tiene desti i miei sensi nelle ore di veglia, e il ritmo che scandisce il riposo delle nostre ore di sonno, l’accordo del respiro di due amanti i cui corpi profumano l’uno dell’altro, che pensano uguali pensieri e non hanno bisogno di parole e sussurrano uguali parole senza la necessità di un senso. Il vento stizzoso dell’inverno non farà gelare il sole astioso del tropico non farà seccare le rose nel giardino di rose che è soltanto nostro ma scrivo questa dedica perché altri la leggano: sono parole private indirizzate a te in pubblico. Thomas Stearns Eliot Notizie utili Casa profumata mescolando questi ingredienti Avete sempre desiderato una casa profumata dove sparisca il cattivo odore della sigaretta oppure il profumo dei cibi? La soluzione non solo è molto economica, ma può essere preparata in casa quasi a costo zero. Ecco cosa mescolare insieme 100 g di ammorbidente in perle 4 cucchiai di bicarbonato di sodio 125 ml di acqua calda Procedimento Mettete in un recipiente tutti gli ingredienti, mescolate e poi aspettate che le perle si sciolgano in acqua. A quel punto potete versare il liquido ottenuto in un recipiente munito di spray. Il composto andrà vaporizzato nell’ambiente circa 3 volte al giorno in modo che risulti da subito più fresco e profumato. “Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita. Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori, però posso ascoltarli e dividerli con te. Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro, però quando serve starò vicino a te...” (Jorges Luis Borges) Contro la violenza Dal 16 febbraio il Piemonte ha la sua legge contro la violenza sulle donne. In quella data la legge n. 4 del 2016, “Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli”, è stata approvata a maggioranza dal Consiglio regionale. La nuova norma amplia il quadro delle disposizioni già esistenti per l’inserimento socio-lavorativo delle donne vittime di violenza, la sperimentazione di interventi per gli autori della violenza, la formazione degli operatori dei servizi, le azioni di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno nell’ambito del lavoro, del sistema scolastico, educativo e del tempo libero, con una costante e specifica attenzione anche alla presenza di eventuali minori vittime di violenza assistita. La legge prevede inoltre l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per le donne che abbiano subito violenza e l’istituzione del Codice rosa, con l’attivazione nei Pronto soccorso di una èquipe multidisciplinare per le vittime di violenza. Per finanziare la legge sono stati stanziati 500mila euro. http://goo.gl/2TrMvF L’Alzheimer Non chiedermi di ricordare, non cercare di farmi capire. Lasciami riposare, fammi capire che sei con me, baciami sulla guancia e tienimi la mano. Sono confuso ben oltre la tua concezione, sono triste e sofferente e penso. Tutto quello che so è che ho bisogno di te, stai con me a tutti i costi. Non perdere la pazienza con me, non imprecare, rimproverarmi o sgridarmi. Non riesco a dirti perché mi comporto così, non posso essere diverso, anche se ci provo. Ricorda solo che ho bisogno di te, che la parte migliore di me se n’è andata. Ti prego di non evitare di starmi vicino, amami finché la mia vita se ne va. Messaggio di autore anonimo visto davanti al letto di un paziente di Alzheimer Gente di Falchera 15 Dr.ssa Salvetti Il voto premessa di parità. I1 diritto di voto alle donne fu riconosciuto in Italia soltanto nel gennaio 1945, quando ancora il territorio nazionale era parzialmente occupato dalle truppe naziste. Con questo provvedimento il nostro paese ottenne il suffragio universale: fino ad allora le donne, oltre la metà dell’elettorato italiano, non potevano votare. Il diritto al voto era comunque già stato pienamente conquistato dalle donne italiane con la loro responsabile presenza nella famiglia, nella scuola, nel mondo del lavoro e con il loro generoso contributo alla lotta di Liberazione contro il nazifascismo. Da allora molto è cambiato! Notevoli sono stati i passi compiuti verso il raggiungimento della parità tra uomo e donna, partendo dalla Costituzione che sancì la pari dignità sociale e l’uguaglianza di tutti i cittadini, senza distinzione di sesso. Da questo principio discese una ricca legislazione in favore della donna: le leggi sulla tutela della maternità, il diritto della donna di accedere a tutte le professioni, a tutti i pubblici uffici e nei vari ruoli e categorie, senza limitazioni di mansioni e di carriera. Fin dal 1945 ho partecipato con entusiasmo alle campagne elettorali, al referendum repubblica / monarchia, all’elezione dell’Assemblea Costituente, nella convinzione che la partecipazione di tutti i cittadini alla vita politica sia una sicura garanzia per ottenere migliori condizioni di vita. Fui candidata, poco più che ventenne, alle prime elezioni amministrative. Nel 1956, quando fui eletta sindaco di Lanzo, le donne sindaco erano pochissime e solo in piccoli Comuni. Lanzo, con i suoi 5mila abitanti, era il Comune di maggior entità demografica con una donna sindaco. Quando nel 1959 fui eletta nel Consiglio provinciale di Torino ero l’unica donna su 45 consiglieri. Nel 1970, alle prime elezioni regionali in Piemonte, su 50 consiglieri vennero elette solo tre donne: Carmen Fabbris, Albertina Soldano e la sottoscritta, che fu anche la sola donna a far parte della prima Giunta regionale. Oggi ci sono diverse donne sindaco di grandi città, presidenti di Regione, e vi è anche un buon numero di presenze femminili tra i membri del Governo e nelle Assemblee legislative. Il numero delle donne nelle libere professioni e negli incarichi direttivi è sempre più alto. Le differenze culturali e di preparazione professionale tra uomo e donna sono state superate e questa è la premessa per la realizzazione di una effettiva parità. Comunque ulteriori progressi si possono ancora ottenere, in particolare con un’omogenea diffusione in tutto il paese dei servizi che permettono alla donna di conciliare le responsabilità familiari con gli impegni del lavoro fuori casa. Oggi si è sempre più consapevoli dell’importanza della partecipazione di tutti alla vita della società, affinché donne e uomini operino insieme per conseguire nuovi traguardi di progresso e di giustizia sociale. PER CHI AMA IL TEATRO a cura di Vittorio Leode Teatro Marchesa -APRILEVI Circoscrizione C.so Vercelli 141, TorinoTel.011-9898090 / 3388706798 Venerdì 6, Sabato 7 ore 21 e Domenica 8 Maggio ore 16 - Compagnia di Danza l’Araba Fenice “I sette vizi capitali” da un’idea di Marco Cosenza Venerdì 13, Sabato 14 ore 21 e Domenica 15 Maggio ore 16 - Gruppo di Modern Dance Academy diretta da Katia e Loris Tromboni “Contemporaneamente folk” - Spettacolo di danza con musica dal vivo di Francesca Mercurio suonate da “La Court des Miracles” Teatro Monterosa -APRILEVia Brandizzo 65 Tel. 011 2304153 Venerdì 6, Sabato 7 e Domenica 8 Maggio ore 15,30 Compagnia Teatral Carla S. (Torino) “Che pastiss, a vila beatriss! “Ancora non si è capito che soltanto nel divertimento, nella passione e nel ridere si ottiene una vera crescita culturale” Dario Fo (in omaggio al suo 90° compleanno) Con il mese di maggio termina la Stagione Teatrale 2015- 2016, pertanto un arrivederci per il prossimo anno. Furti in Falchera In Falchera si è verificato un altro espediente per ingannare le persone e derubarle. Una signora si è vista affiancare da un’auto con a bordo quattro persone spacciandosi per carabinieri in borghese. Le hanno detto che stavano rubando in zona chedendole dove abitasse, lei ingenuamente glielo ha detto. Avendo avuto l’imbeccata, hanno confermato che era proprio lì che stavano rubando e volevano che li accompagnasse a casa sua. Per fortuna la signora ci ha ripensato e si è allontanata. Questo per dire che ci si deve aspettare di tutto, l’unica cosa da fare è di non fare entrare nessuno sconosciuto nella propria abitazione e avvertire le Forze dell’Ordine, quelle vere!! 112 / 113 Anna Maria Vietti Gente di Falchera 16 Furti alla Falchera In questi giorni sono avvenuti dei furti negli appartamenti di Falchera. Sono furti senza scasso, perchè i ladri entrano negli alloggi usando la cosiddetta “chiave bulgara”, che apre anche le serrature delle porte blindate. I ladri agiscono a tutte le ore, anche in pieno giorno, entrano dalla porta e ai piani bassi, saltano dai balconi. Cercano soldi e oro, mettono a soqquadro tutto finchè non trovano qualcosa. Attenzione a chi sosta davanti ai portoni, se sono persone che non conoscete, anche donne, potrebbero essere “pali” appostati. (A. S.) Prestate attenzione!! Signora OFFRESI come Badante o Colf Ottima esperienza lavorativa Molto paziente con persone anziane Disponibilità immediata Referenze controllabili Tel. 3287897230 RISO PER UN ANNO a cura di Pino cuoco sopraffino Risotto con punte di asparagi Ingredienti (per 4 persone): 400 g di riso - 150 g di punte di asparagi (di bosco) - una cipolla - 1 spicchio d’aglio mezzo bicchiere di vino bianco secco - 20 g di burro - 40 g di olio extravergine di oliva 1 litro di brodo vegetale- parmigiano secondo i gusti- sale. Procedimento: spezzettate la parte tenera degli asparagi e portateli a quasi cottura in 20 g di olio ex. di oliva, qualche cucchiaio di brodo vegetale e uno spicchio d’aglio -tritate a parte la cipolla e fatela soffriggere nel restante olio- fate tostare il riso fino a quando non diventi traslucido - sfumate con il vino bianco, quindi iniziate la cottura del riso, aggiungendo man mano il brodo. A metà cottura unite gli asparagi, finite di cuocere, aggiustate di sale, mantecate con il burro e parmigiano a piacere. Servite caldo. Macelleria Steri Spesa Famiglia Mini Spesa Famiglia 2 kg. Fettine di Vitello 2 kg. Bollito di Vitello 1 kg. Salsiccia 2 kg. Spezzatino 2 kg. Braciole di Maiale 1 kg. Petto di Pollo 1 kg. Fesa di Tacchino 1 kg. Hamburgher 2 kg. Tritata di Vitello 2 kg. Costine di Maiale 2 kg. Cosce di Pollo 1 Coniglio 1 kg. Rolatine di vitello 1 kg. Rustichelle 1 kg. Tritato 1 kg. Fettine di vitello 1 kg. Braciole di maiale 1 kg. di salsiccia 1 kg. Cosce di pollo 1 Coniglio o Pollo 1 kg. Bollito con osso 1 Rolata o Tasca ripiena 1 kg. Costine di Maiale E 7,00 al Kg. E 8,00 al Kg. Baby Spesa Famiglia 1Kg. Fettine 1Kg. Spezzatino 1Kg. Rolatine 1Kg. Cosce di Pollo 1Kg. Petto di Pollo o Tacchino E 9,00 al Kg. IO IN OMAGGer la i sacchetti pione conservaz una o acquistand zioni o delle prom Tutti questi prezzi verranno applicati solo acquistando tutta la serie di prodotti della: “Spesa Famiglia, Mini Spesa Famiglia o Baby Spesa Famiglia” Macelleria Steri str. Cuorgnè 119 Mappano To.-Tel. 011-996.81.94 Gente di Falchera 17 Psicanalisi e dintorni a cura di Massimiliano Irenze TERAPIA DEL PRESENTE, PASSATO & FUTURO L’essere umano, sin dalla nascita, è immerso in un ambiente relazionale. Il cucciolo dell’uomo ricerca la vicinanza dei caregiver (le persone che si prendono cura di lui); egli è dotato di un meccanismo biologico a base innata: il sistema dell’attaccamento, un sistema motivazionale interpersonale che genera comportamenti finalizzati a mantenere la vicinanza delle figure di riferimento. Il bambino appena nato agirà dunque comportamenti istintivi, selezionati dal processo evolutivo in quanto Jung utili alla sopravvivenza. Questi comportamenti, tra cui il pianto, la ricerca di contatto ed il sorriso attivano nel genitore il sistema dell’accudimento, un dispositivo anch’esso innato che permette agli uomini di prendersi cura della prole in modo naturale, senza che qualcuno insegni loro come fare. Se da subito il genitore -o chi si prende cura del piccolo- risponde prontamente alle richieste di accudimento e protezione, il bambino cresce sicuro, sente che i suoi bisogni d’affetto e protezione trovano convalida nell’altro. In questo modo, già a partire dalla prima metà del secondo anno, il bambino svilupperà un attaccamento sicuro. Se però -per una infinita serie di motivi- il genitore non sarà nelle condizioni di accogliere prontamente le richieste del piccolo, potranno insorgere alcuni problemi ed il bambino strutturerà un attaccamento insicuro; diventerà un adulto con alcune insicurezze. Tenderà a non investire troppo nelle relazioni affettive e sarà influenzato negativamente da aspettative del passato. Il passato, infatti, è presente nella psiche umana. I ricordi e le aspettative strutturate nell’infanzia sono schemi di significato che vengono messi in atto nel presente. Un bambino che non ha avuto un accudimento adeguato quando, da piccolo, cercava la vicinanza affettuosa e protettiva del genitore o di chi si prendeva cura di lui, svilupperà l’idea che i suoi bisogni non possono trovare accoglimento nelle altre persone e che, ad esempio, conviene non mostrarsi deboli perché gli altri non avranno la pazienza di starci vicino. Immaginiamo il messaggio che può trasmettere una madre che si mostra insofferente alle continue richieste di affetto del suo bambino. Presto il piccolo capirà che, per mantenere a fianco a sé la madre (figura necessaria per la sua sopravvivenza), deve rinunciare ad alcuni suoi bisogni. La traccia di questa prima relazione resterà nella mente del piccolo ed influenzerà il suo futuro da adulto. Passato, presente e futuro, sono dunque collegati fortemente nella nostra psicologia. Il passato influenza il presente ed il futuro. Spesso la sofferen- za morale nasce da una serie di strutture di significato, schemi e ricordi del passato che influenzano il modo di pensare, sentire e agire delle persone. Ogni psicoterapia che abbia un senso deve aiutare la persona a modificare alcuni schemi, fornendo esperienze correttive che possano trasmettere nuovi messaggi, nuovi significati e modi di vedere il mondo. La psicoterapia è un percorso lungo che può portare, gradualmente, allo sviluppo di nuove risorse ed alla creazione di significati e pensieri più funzionali al benessere in quanto capaci di far percepire, sentire ed agire la persona in modo diverso. Agendo sul presente dunque, la psicoterapia sviluppa, in un certo senso, la rappresentazione del passato mettendo la persona nelle condizioni di agire più liberamente anche nel suo futuro. Dott. Alessandro Stifani È disponibile al servizio dei cittadini uno sportello GRATUITO dedicato all’ascolto e al supporto psicologico di tipo generico, in via degli Abeti 16. Si fa presente che gli incontri che avvengono in tale sportello non costituiscono sedute psicoterapeutiche. Per chi fosse interessato è necessario prenotare per appuntamento telefonando al N° 3496551846. Truffe delle finte banche ATTENZIONE!! Stanno arrivando delle finte comunicazioni via e mail con il nome della vostra banca: sono fasulle e truffe. Vi chiedono di inserire i vostri dati altrimenti interrompono il servizio, ecco il testo: Gentile cliente, il Servizio Tecnico di Banca...... sta eseguendo un aggiornamento programmato del software al fine di migliorare la qualità dei servizi bancari. Le chiediamo di avviare la procedura di conferma dei dati del Cliente. Le alleghiamo la documentazione necessaria per confermare i dati del tuo conto. Se scegli di ignorare la nostra richiesta, ci lasciano scelta di sospendere temporaneamente il tuo account! La preghiamo di scaricare il modulo e compilarlo prima possibile! Per favore non rispondere a questa email. Non siamo in grado di rispondere alle richieste di informazioni inviate a questo indirizzo. Di queste comunicazioni ne stanno arrivando anche con nomi di altre banche. Fate molta attenzione nel dare i vostri dati. Telefonate immediatamente alla vostra banca, segnalando quanto sopra e vedrete che vi confermeranno che non hanno inviato alcuna comunicazione. Giungono delle comunicazioni anche dalla banca “Veneto Banca” e altre, tutte fasulle!!! Fate molta attenzione, non date o confermate nessun dato!!!! Gente di Falchera 18 la redazione Astronomia e... a cura di Vittorio Leode Giovanni Virginio Schiaparelli Nato a Savigliano (Cuneo) nel 1835 e morto a Milano nel 1910, fu un astronomo di chiara fama, tra i più grandi scienziati piemontesi. La sua opera scientifica infatti è assai vasta. Scrisse centinaia di opere di astronomia, di matematica, di meteorologia, di storia delle scienze, compì e catalogò migliaia di osservazioni sui corpi celesti, tra cui le meteoriti, da cui trasse geniali teorie, ancora in parte valide. Fin da ragazzo amava contemplare il cielo stellato e una sera, aveva poco più di sei anni, rimase fortemente colpito da una pioggia di stelle cadenti. Fu quella la svolta della sua vita. Divenuto adulto, studiò per molto tempo questi fenomeni celesti riuscendo a dare la spiegazione della loro origine. Per accontentare il padre si laureò a Torino, nel 1854, in ingegneria idraulica e architettura ma non tralasciò mai la sua vera grande passione: l’astronomia, verso la quale si sentì sempre attratto. Avendo saputo che gli studi di tale disciplina erano assai approfonditi in Germania, si mise a studiare la lingua germanica per seguire i nuovi risultati scientifici direttamente dai libri tedeschi. Nel 1860, rientrato in Italia dalla Germania, fu prima assistente astronomo e poi nominato direttore dell’Osservatorio di Brera in Milano. Notevoli sono state le sue strabilianti osservazioni di Marte con la scoperta dei suoi famosi canali. Ancora oggi si deve proprio agli studi di Schiapparelli se a ottobre del 2016 Torino potrà dire di avere messo piede su Marte, perché il modulo di atterraggio è stato ideato e realizzato in C.so Marche, nei laboratori di Thales Alenia Space. BIBLIOTECA DON MILANI “per distinguere il buono dal cattivo maestro, basta vedere negli occhi dei suoi scolari: se brillano, oppure restano spenti” SABATO 14 MAGGIO ORE 10 Eraldo Affinati Incontrerà i lettori in biblioteca Via dei Pioppi 43- tel. 011 01132620 Briciole di storia... a cura di Ricciardetto Torino esoterica Miracolo a Torino 6 giugno 1453. Sul pavimento della chiesa del Corpus Domini, situata in Via Palazzo di Città, a pochi passi da p.zza Castello, appare il punto indicato del miracolo, racchiuso da una bassa cancellata davanti alla quale sostano i fedeli. È una scena riprodotta in più dipinti, in particolare nella tela di Pietro Domenico Olivero. L’episodio miracoloso è noto e appartiene alla storia torinese. Proprio lì, in quel punto indicato, inciampò la giumenta in groppa alla quale i ladri francesi sacrileghi avevano piazzato oggetti sacri rubati ad Exilles, fra cui una pisside da cui uscì per fermarsi nell’aria, sospesa, la particola. Accorse gente e solo alle preghiere dei presenti e del vescovo mons. Ludovico Romagnano l’ostia discese lentamente nel calice che il presule le porgeva, supplichevole. Le iscrizioni presenti all’interno della chiesa costituiscono una preziosa documentazione storica relativa alla città. La prima testimonianza del miracolo, firmata da 11 testimoni, è andata perduta ma ne rimane un riassunto, conservato nell’archivio municipale in una cassetta di cipresso costruita appositamente per questo. Sul luogo del miracolo fu innalzata una colonna, poi fu costruita l’attuale basilica del Corpus Domini. L’ostia non si conserva più. Venerata per una quarantina d’anni fu consumata per ordine della Santa Sede “per non obbligare Dio- si legge nei documenti” a fare un continuo miracolo, conservandola intatta”. Chi semina spine deve ricordarsi di non camminare MAI scalzo. Gente di Falchera 19 anonimo La narrativa a cura di Mazzarino Passi nella nebbia UN VIAGGIO NELLA NOSTRA a cura di Remo CIRCOSCRIZIONE Andreasi Omaggio alla memoria Torino, quel 10 marzo del 1962, era avvolta da una notte rigida e da una nebbia così fitta che la potevi tagliare con il coltello. Il brigadiere Leonardi della Pubblica Sicurezza, in borghese, protetto da un vecchio cappotto troppo liso, era appena smontato dal servizio e se ne stava tornando a casa, a piedi sino a Borgo Vittoria. Una bella camminata! Non poteva utilizzare il mezzo pubblico perché quel giorno era stato proclamato uno sciopero di 12 ore. Non possedeva ancora un’auto e con la bicicletta faceva ancora freddo. Si stava dirigendo verso Palazzo Reale, solitario e invaso dalla nebbia, quando improvvisamente percepì uno strano rumore dietro di sé, che si bloccava non appena egli si fermava. Mah... Pensò. Si voltò, non riuscì a intravedere nulla. Forse si era sbagliato e così, a passo svelto, proseguì per la sua strada. Di nuovo altri tic-toc lo costrinsero a sostare e ad origliare. “Chi è”? Domandò a voce alta... Silenzio assoluto. Guardingo riprese a camminare, ma nel momento stesso che mosse i primi passi sentì sempre più insistente l’eco di altri tic-toc. A quel punto si qualificò: “sono un poliziotto e sono armato”. Chissà un malvivente, un ubriaco, non si sa mai. Ora sentì una voce flebile che spezzò il grigio silenzio intorno: “per carità... per carità...” Ecco che timida si fece avanti una donna, giovane e minuta, che si profondeva in mille scuse, spiegando che temeva di camminare sola di notte, con quella nebbia... e che lo seguiva per vincere la paura. Da qualche giorno era stata assunta come addetta alle pulizie presso l’Astanteria Martini, in Largo Francesco Cigna. Essendo sciopero, anche lei era costretta a muoversi a piedi. Mario fece un profondo respiro e sorridendo la rincuorò “Venga venga, anch’io vado da quelle parti...” Insieme s’incamminarono e si fecero buona compagnia. Quasi non si accorsero che intanto spuntava l’alba e filtrava, rasserenante, un improvviso raggio di sole tra la coltre di nebbia, sempre più fragile. Roberto Longhi L’Assedio di Torino del 1706 1998. Via Tanaro 19 (Foto d’archivio Gente di Falchera) All’angolo di Viale Falchera esistevano, sin quasi alla fine degli Anni Novanta, due antichi edifici rustici: erano le cascine “Ranotte”, da secoli addossate le une sulle altre, ma non comunicanti. Appartenevano al signorotto, marchese Oberto Ranotto del XVI secolo, in seguito passarono agli Arcour nel sec. XVIII, una famiglia di origine francese. Durante l’assedio di Torino la Francia era alleata con la Spagna, il Piemonte con l’Austria. Il generale francese che comandava gli alleati si chiamava Vendome ed aveva già vinto molte battaglie. Gli AustroPiemontesi erano invece comandati dal duca Vittorio Amedeo II e dal principe Eugenio entrambi di Savoia, generale quest’ultimo al servizio della Casa d’Austria e suo cugino. Eugenio e Vittorio Amedeo II attaccarono da Pianezza, così i Francesi venivano accerchiati. Intanto i Prussiani al comando del principe di Anhalt dal Regio Parco, dopo aver isolato le artiglierie del duca d’Orléans, convergevano su Borgo Vittoria. Gli assedianti non poterono manovrare nello spazio fra lo spazio esistente tra la Dora e la Stura, così fu la disfatta. Molti morirono annegati nel tentativo di fuggire, altri riuscirono ad aprirsi un varco per ritornare in Francia. E le Ranotte? Nella cascina detta “delle meridiane” (in realtà più comunemente considerati disegni impressi in nero che assomigliavano più a rose dei venti o a stelle con parecchie punte ripetute in varie fogge) ormai scomparsa per far posto ormai ad un moderno condominio, pare fosse di stanza uno squadrone francese, i cosiddetti Dragoni a cavallo, che non poterono intervenire nella battaglia. Probabilmente anch’essi trovarono una via di fuga, chissà proprio attraverso quel percorso non lontano dal Villaretto e denominato “Strada del Francese”. Gente di Falchera 20 Invito alla Mostra di Rita Miglia Spiritelli, amorini, genietti e cherubini I putti, ispirati all’antica arte romana e diffusi soprattutto a partire dal rinascimento, sono i protagonisti dalla singolare e inedita rassegna in programma fino al 5 giugno al Museo di Arti Decorative AccorsiOmetto di Torino. Sotto le varie rappresentazioni di spiritelli, amorini, genietti o cherubini, i putti hanno dominato come elemento irrinunciabile della produzione artistica nel corso del Seicento e del Settecento, non solo come funzione decorativa, ma anche allegorica, caratterizzando sia l’arte profana, sia quella sacra. Curata da Vittorio Natale, la rassegna presenta oltre sessanta selezionatissimi oggetti provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e straniere, ed è articolata in sezioni tematiche che sviluppano il tema partendo dalle committenze sabaude e piemontesi. Il percorso espositivo prende il via da un “cupido” realizzato da scultore romano proveniente dal Museo di Antichità e prosegue attraverso le sezioni dedicate ai putti nelle vesti di Amore, ai putti nelle allegorie, tema particolarmente diffuso nel Seicento, agli angioletti e cherubini dell’arte sacra, fino ai giochi di putti, che ebbero particolare fortuna nel Settecento per allegorie allusive e scherzose. In esposizione dipinti, sculture in terracotta, in marmo, in legno policromo, ma anche bronzi, stampe e argenti, realizzati da artisti di pregio italiani e stranieri. Uno sguardo merita senz’altro la “lotta di tre amorini con tre baccherini” di Guido Reni proveniente dalla Galleria Sabauda di Torino, o ancora, le tavole ovali con quattro “Angeli musicanti” realizzate da Guglielmo Caccia detto il Moncalvo. Proseguendo lungo il percorso, si incontrano opere provenienti da depositi museali e restaurate per l’occasione, come il dipinto ricondotto alla committenza del cardinale Maurizio di Savoia con tre putti allegorici, proveniente dal deposito del castello di Racconigi, o come il dipinto di Claudio Francesco Beaumont ritenuto un bozzetto per l’Allegoria della Concordia che orna la volta della galleria delle Battaglie di Palazzo Reale, sempre proveniente dei depositi di Racconigi. Dal Museo del Territorio di Biella proviene invece la “Vanitas con Amore dormiente” di Bartolomeo Guidobono, mentre dai depositi di Palazzo Madama, sono ancora da ammirare quattro piccole tele raffiguranti putti che reggono attributi, accompagnati da cartigli con iscrizioni, presumibilmente attribuibile a Francesco Gessi pittore bolognese attivo nella seconda metà del Cinquecento. La rassegna “Spiritelli, amorini, genietti e cherubini. Allegorie e decorazioni di putti dal Barocco al Neoclassico”, resterà aperta presso il Museo Accorsi-Ometto in Via Po 55 fino al 5 giugno con orario: dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle18 tranne il lunedì. Tè da tutto il Mondo MONDO TÈ dove potrai trovare: Tè bianco, Tè verde, Tè giallo, Tè oolong o blu, Tè nero, Tè Pu-erh, Tè aromatizzato, Tè all’acero (Maple Tea), Rooibos (Tè rosso), Tè bio, Accessori, Tisane, Infusi, Cioccolata, Zucchero, Miele, Marmellate, Confetture, Composte, Dolci, Spezie. Via Carlo Alberto 77 - 10040 Leinì (To) Tel. 011-2077316 / [email protected] Lun-Sab 9.00-12.30 / 15.30-19.30 Giovedì pomeriggio chiuso Gente di Falchera 21 Il piacere di leggere a cura di Adriana Scavello La nostra assidua lettrice Lina Signorini ci propone questa storia affascinante, che storia non è. In questo romanzo, che parte da un fatto di cronaca, Concita De Gregorio dà voce ad Irina, la mamma di Alessia e Livia, le due gemelline svizzere che nel 2011 scompaiono per mano del padre Mathias che dopo qualche giorno si suicida. Irina non dimentica il suo passato né le sue bambine anzi lo vive nel suo presente e piano piano ricuce la sua vita. Attraverso le lettere alla nonna, al fratello, alla maestra, al giudice, alla psicologa, Irina torna alle sue radici. Coincidenze di date e vite già vissute che si intrecciano. Non può dimenticare, impossibile. Dimenticare vuol dire portare fuori dalla mente; ricordare è tenere dentro il cuore. Così Irina bussa alla porta dell’autrice. Le chiede di darle voce, di raccontare ciò che lei non può e non sa dire. Ed è l’autrice che entra dentro l’anima di Irina, dentro il suo dolore senza mai ferire. Fragilità, forza, coraggio e amore. Perché Irina sa amare. L’amore per i figli che è il più puro e profondo. E l’amore torna a bussare ancora alla sua porta. Per essere felici non ci vuole tanto. Per essere felici non ci vuole quasi niente. Niente comunque che non sia già dentro di noi. Irina ha fondato Missing Children Switzerland che offre “sostegno a livello psicologico, sociale e giuridico alle famiglie e ai congiunti vittime di scomparsa di minore”. Lina Signorini A volte non basta vivere una vita, perché ce ne vorrebbe un’altra... ANNIVERSARIO A Marco Cuniglio Nessuno muore finchè vive nel cuore di chi resta. Amore (perchè noi non ci chiamavamo per nome, noi tre ci chiamavamo “amore”). Non lo so perchè il destino ti abbia voluto portare via così giovane, ma pensiamo che tutto questo non sia giusto, sei stato un ragazzo unico e speciale e per questo noi non ti scorderemo mai. Tu Marco eri una persona che sapeva farsi amare da tutti ma dietro al tuo atteggiamento solare e spensierato si nascondeva un ragazzo sensibile e generoso con tutti , come se tu sapessi che da lì a breve la vita ti sarebbe scivolata via. È passato già un anno da quando hai lasciato tre persone nel buio più assoluto. Ciao Marco, Ti vogliamo tanto bene e... Non ti scorderemo mai finchè vivremo. Mamma, Papà, Debora e nipoti. Franco Cirelli Gente di Falchera 22 CIAO AMORE!! RICORDO Serenamente è mancato Camillo Confalone all’età di 67 anni. Dolce angelo, guidaci verso la luce del sole e la via dell’amore, per sempre insieme a te in paradiso sulla strada della gioia e della felicità infinita. Mamma e i tuoi cari ANNIVERSARIO Rosa D’Autilio mancata il 20 maggio 2012 Vogliamo ricordarti così con il tuo sorriso che nel corso della tua vita hai saputo donare a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerti e di starti vicino. L’amore per la famiglia, la gioia del lavoro, il rigore nell’onestà sono state le realtà della tua vita. Tuo marito Gioacchino Diliberto e figli RICORDO Iris Barboni vedova Buggè Il 25 marzo la nostra mamma ha concluso la sua vita terrena. La sua è stata una vita lunga e serena e noi ci riteniamo davvero fortunate per averla avuta con noi per tanti anni. Per noi è stata la più bella e la più affettuosa mamma che potessimo desiderare. La sua bellezza non è consistita solamente in un viso illuminato da un costante e dolcissimo sorriso ma anche nella bontà dei sentimenti che ci ha trasmesso fin da piccole. Allegra e modesta è sempre stata attenta alle necessità di chi le era vicino e ci ha insegnato a saperci guardare intorno, senza esitare nel fare il primo passo verso chi ha bisogno di noi. Ciao e Grazie per i tuoi preziosi insegnamenti, cara Mamma. SILENT KEY CI HANNO LASCIATO: 11/03/2016 Colantuomo Maria Giovanna Str. Villaretto209/4 di anni 78 23/03/2016 Campana Nunzio Via degli Abeti 20 di anni 75 24/03/2016 Secci Virda ved. Castagnini di anni 88 Via delle Robinie 4 25/03/2016 Barboni Iris ved. Buggè Via dei Gelsi 18 di anni 93 28/03/2016 Confalone Camillo Via degli Olmi 2 di anni 67 30/03/2016 Rotundo Santo Via degli Abeti 20 di anni 65 01/04/2016 Agazzini Luigi Via dei Faggi 5 di anni 89 05/04/2016 Gorlato Adriano Viale Falchera 59 di anni 61 07/04/2016 Di Martino Lucia Str. Villaretto 204 di anni 72 16/04/2016 Ritschl Luciano Via degli Ulivi 31 di anni 85 17/04/2016 Tagliente Maria ved. Miola di anni 96 Via delle Betulle 21 Agata e Cristina Buggè RICORDO Il 20 marzo è mancato a 82 anni all’affetto dei suoi cari Antonio Barbieri. Aveva un cuore forte e rosso. Per tutti era il ciclista di Falchera. È stato generoso e amato. Lo ricorda con affetto la moglie Anna con i figli Marco e Elena. È stato anche un affezionato collaboratore della redazione (G. di F.) nella distribuzione dei giornali. Antonio Cosentino Giorgio Cosentino ANNIVERSARIO Adorati figli miei, la mia casa è silenziosa perchè non ci siete più, i vostri fratelli cognate e nipoti vi ricordano tutti i giorni. Eravate due pezzi di cuore. Gente di Falchera 23 Mamma Carmela Hanno collaborato a questo numero: Remo Andreasi, Valerio Brugnoli, Luigi Cabras, Michele Celentano, Giacomo Chissotti, Federico D’Agostino, Emilio Ghirardi, Vittorio Leode, Roberto Longhi, Massimiliano Irenze, Tony De Nardo, Massimiliano Quirico, Luigi Ricciardetto, Angela Saccone, Alessio Salpietra, Adriana Scavello, Livio Scremin, Lina Signorini, Alessandro Stifani, Anna Maria Vietti, Adriano Zambon. Gli eventuali contributi potranno essere versati direttamente presso la Redazione, in Piazza G. Astengo 6. Orario di Redazione dal lunedì al venerdì: dalle ore 9,30-11,30 / 15,30 -17,30 Tel. cell. 349.420.10.90 E mail: [email protected] Sito: www.gentedifalchera.it Un ringraziamento particolare a tutti i sostenitori, inserzionisti e agli amici che ci aiutano nella distribuzione del giornale. Sostenitori “GENTE di FALCHERA” Sig. Manecchia Ivo Sig. Diliberto Gioacchino Sig.ra Rodolfi Carmela in Cosentino Sig. Apollonio Giacomo Sig. Chissotti Giacomo Sig.ra De Nora Benedetta ASTRA Sig. Capozzi Orazio SOCIETA’ COOPERATIVA TORINO Sig.ra De Santis Maria C.so Giulio Cesare, 99 - tel. 011-280901 Via Monginevro, 161 - tel. 011-3828558 Sig.ra Lanzoni Gianna Gli articoli da pubblicare dovranno pervenire entro il 15 di ogni mese. La redazione si riserva la facoltà di pubblicarli e/o modificarli secondo le esigenze del giornale. Gli articoli non verranno restituiti NON SEMPRE IL CONTENUTO DEGLI SCRITTI DI CHI COLLABORA RISPECCHIA LE OPINIONI DELLA REDAZIONE Gestione in proprio - Il giornale viene distribuito gratuitamente ai soli sostenitori che con le offerte contribuiscono al costo della stampa Biblioteca Civica FALCHERA Periodico fondato nel 1993 Direttore Responsabile Rita Miglia Redazione: A. De Leo, C. Elia, R. Voyat, R. De Pace U. Grassi Caporedattore e grafica Umberto Grassi Segretaria di Redazione Rita Voyat Redazione P.zza G. Astengo, 6 Tel. cell. 349.420.10.90 E-mail: [email protected] Sito Internet: www.gentedifalchera.it Gente di Falchera 24