Set 2013 - Gente di Falchera

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Set 2013 - Gente di Falchera
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P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE
ALL’INTERNO
Estate Ragazzi 2013
EDITORIALE
La Parola è di Tutti
di
AMILCARE
DE LEO
I
l nostro periodico, già dal lontano 1993
quando fu fondato, è sempre stato contraddistinto da quel senso pluralistico
di idee, giudizi e opinioni che ha voluto responsabilmente trasmettere ai propri lettori. In questi ultimi
tempi, certo non facili per noi perché la definitiva chiusura è
Festa
Patronale sempre in agguato non sapendo mai se il numero su cui scriviaS. Pio X mo sia l’ultimo o no, ci sentiamo comunque in dovere di ringraziare i lettori per il loro continuo sostegno. Viviamo un pò
13, 14, 15 alla giornata animati pur sempre da quello stesso entusiasmo
settembre dei primi giorni o forse più, ostinati e fermi a non mollare, spinti
a proseguire grazie a quel pizzico di follia che ci invade e che
spesso è indispensabile per vivere e sopravvivere. Ci rafforza,
SOMMARIO
dunque e ci anima l’appoggio dei lettori, sotto tutti gli aspetti e
Il Piano Città approda a Falchera pg. 2
morale e materiale, com’è avvenuto e sta avvenendo tuttora,
Estate Ragazzi
pag. 3
incoraggiandoci a continuare nell’avventura intrapresa, volta
Nomadi: interventi del Con.Com. pag. 4
alla riqualificazione di un quartiere che sicuramente è miglioDecreto Ecobonus è legge...
pag. 4
Un viaggio nella Circoscrizione pag. 5
rato, ma ancora avvolto da nebbie di incertezze, di problematiConsigli utili per la vostra sicurezza pag. 6
cità e di contraddizioni. E’ vero, da una parte ci gratificano i
L’intervista a...
pag. 7
vostri consensi con la forza della solidarietà mediante lettere
I lettori scrivono
pag. 8
compiacenti, dall’altra ci incalza al fare e meglio il vostro aperto
In breve dalla Provincia
pag. 11 dissenso mediante scritti nettamente contro, come è avvenuto
L’angolo della poesia
pag. 12 in questi ultimi mesi per cui, senza ombre di ipocrisia, vi siamo
Psicanalisi e dintorni
pag. 13 ugualmente grati per quello che abbiamo appreso, anche se non
Una ricetta al mese
pag. 14 sempre condivisibile, e che ci permette di difenderci e di conLa narrativa
pag. 15 trobattere, in un contesto civile e democratico. Come ciascun
I tesori dell’Ermitage
pag. 16 cittadino, e nel nostro caso come ciascun lettore o collaboratoIl piacere di leggere
pag. 17 re hanno il diritto di esprimere le proprie idee così anch’io preCome eravamo
pag. 17 sumo di beneficiare dello stesso diritto proprio sul bianco di
Astronomia
pag. 18 questa pagina e quindi di esternarle e diffonderle ma anche,
Briciole di storia ...
pag. 18 beninteso, di confrontarle dialetticamente con la controparte.
Silent Key
pag. 19 Tali princìpi, ribadisco, hanno ispirato scopi e finalità del peGente di Falchera 1
segue a pag. 3
Falda di Falchera
Il Piano Città approda a Falchera
Entra in piena operatività il Piano
Città, il programma del Ministero
delle Infrastrutture e Trasporti avviato dal primo decreto sviluppo del Governo con
l’obiettivo di riqualificare le aree urbane degradate.
Degli undici milioni che la Città di Torino ha ottenuto nell’ambito del Piano, ottocentomila euro verranno utilizzati da Atc nel quartiere della Falchera, alla
cosiddetta “Falchera nuova” per sostituire i serramenti in circa 300 alloggi abitati da inquilini. Lo ha annunciato il presidente dell’Agenzia, Elvi Rossi, nel
corso di un incontro pubblico con i residenti del quartiere torinese organizzato dalla Circoscrizione sei
qualche settimana fa.
In un momento in cui è molto difficile disporre di
risorse da destinare a interventi di manutenzione straordinaria, questi trasferimenti rappresentano un’importante opportunità perché permettono di riqualificare e rendere più efficienti dal punto di vista energetico edifici spesso anche parecchio datati e bisognosi di migliorie. Grazie all’impegno della Città di
Torino per entrare a far parte del Piano nazionale,
Atc avrà a disposizione le risorse per sostituire i vecchi serramenti con altrettanti nuovi a taglio termico,
che permetteranno un migliore isolamento abbattendo drasticamente le dispersioni termiche negli appartamenti. Atc provvederà a sostituire i serramenti
negli appartamenti dei 300 inquilini, ma anche chi in
passato ha acquistato la casa popolare diventando così
proprietario, se lo desidera, potrà sostituire i suoi serramenti, pagando una quota di 2700 euro a suo carico (un prezzo naturalmente più vantaggioso rispetto
ad acquistare privatamente, perché si tratta di una
fornitura su ampia scala).
Nonostante le difficoltà dettate dalla carenza di risorse, è evidente l’impegno da parte delle istituzioni
a riqualificare le periferie torinesi. A Falchera e in
generale nella sesta Circoscrizione, una delle circoscrizioni torinesi che conta la maggior concentrazione di case popolari, dal 2006 ad oggi Atc ha investito
ben 105milioni di euro in interventi di manutenzione straordinaria, 25 dei quali provengono dai Programmi Operativi Regionali, destinati alla riqualificazione energetica degli edifici.
Puoi apparire essendo ma non
potrai mai essere apparendo.
Si impara dalle critiche,
non dai complimenti.
Dopo le perforazioni dei pozzi in via Adige
e via Tanaro,
sono state messe in funzione
le pompe idrovore con già un
buon risultato
dell’abbassamento del livello
dell’acqua. L’Assessore Lubatti
che fin dall’inizio
ha seguito i vari lavori, facendo un
sopralluogo in
zona è stato molto
soddisfatto del risultato ottenuto.
Come si può vedere, i lavori proseguono positivamente.
Festa Patronale San Pio X
Venerdì 13
Settembre:
Festa degli
anziani e ammalati.
Sabato 14
Settembre:
Attrazioni varie con banco
di beneficenza, grigliata alle ore 19,30 con prenotazione obbligatoria, dal 4 all’11 sett. dalle ore 17
alle 19 presso l’Oratorio Mini, serata danzante con
Angela e Jenny ed il gruppo latino americano.
Domenica 15 Settembre:
Messa solenne ore 10, segue Processione per le
vie del quartiere, banco di beneficenza, tombolata del dolce, giochi vari con merenda, ore 19,30
pizza al trancio prenotazione tassativa, dal 4 all’11
sett. dalle ore 17 alle 19 presso l’Oratorio Mini,
Serata Danzante con Sergio e Patrizia, spettacolo
con i dejavu.
Gente di Falchera 2
segue editoriale di Amilcare De Leo
Estate Ragazzi 2013
Sono i piccoli gesti fatti con amore…
che regalano grandi emozioni.
riodico che non si è mai sottoposto a pressioni politiche né a insinuanti spinte di partito. A più voci, “Gente di Falchera” ha rivolto l’attenzione su problemi
reali e sociali del quartiere sollecitando la partecipazione della cittadinanza a trasformarsi essa stessa in
soggetto attivo e non passivo attraverso iniziative,
suggerimenti, proposte, al fine di porsi, dal basso,
nelle condizioni di dialogare non solo con la base
della Circoscrizione ma con gli stessi poteri alti degli Enti Locali e delle Istituzioni. La borgata, più o
meno lo sappiamo tutti, non ha ancora la forza, nonostante sporadici ed estemporanei tentativi, di reagire attraverso un solido comitato cittadino o di quartiere per cui è pressoché in balia di se stessa. Ritengo però, con tutta onestà, che dibattendo liberamente e pubblicamente, alla luce del sole, i vari e veri
problemi della Falchera, si soffocheranno quei soliti
mugugni che alimenterebbero logoranti risentimenti
o inutili rigurgiti di rabbia. Ben venga il dibattito, sia
pure acceso, che sta emergendo sulle note del periodico per cui non c’è nulla di cui scandalizzarsi. Ben
vengano tali dispute perché esse, non campate in aria
ma concretamente meditate, scaturiscono in maniera seria dalla volontà comune di pensare ed operare
unicamente per il bene di un quartiere, che ci sta particolarmente a cuore. Chi ha fatto politica, poi, sa
benissimo che nessuno possiede la verità in tasca o
la bacchetta magica per risolvere i problemi e che è
assai più facile fare opposizione che governare, certamente più comodo criticare che fare. Tengo inoltre
a sottolineare che non sono solito arrogarmi il diritto di “sputare” sentenze o predire oracoli, anche perché chi scrive è semplicemente un cittadino che crede nello spirito del volontariato e che intende esprimere i propri giudizi attraverso il potere della parola. Pertanto non si permetterebbe mai di privare qualcun altro di tale bene, soprattutto quando si tratta di
persona che ha militato a lungo e onorevolmente in
politica per un quartiere diverso e migliore. Ciò non
esclude che, in determinate occasioni, ognuno di noi
talora si faccia un esame di coscienza, cominciando
dal sottoscritto, che intanto chiede scusa se è stato
frainteso, al fine di avere la capacità, l’umiltà, anche
solo una volta, di rimanere in silenzio, tra tanto vociare... quasi una boccata di ossigeno, in un mondo
fatto di troppe parole. Non è una resa.
La sincerità richiede coraggio…
e i coraggiosi sono una razza
quasi estinta.
Gente di Falchera 3
Alma Gjini
Nomadi, gli interventi
del Consiglio Comunale
È stata spostata a settembre la discussione della delibera di iniziativa popolare presentata da molti cittadini della Circoscrizione 6 per impegnare il Comune
di Torino a “escludere” la realizzazione di nuovi campi sul territorio della Circoscrizione e a definire impegni e linee d’azione in fatto di superamento dei
campi nomadi, ma la questione non smette di impegnare politici e amministratori torinesi neppure in
questi ultimi scampoli di attività consiliare.
Un sopralluogo delle
Commissioni Ambiente (presidente
Marco Grimaldi) e
Servizi sociali (presidente Lucia Centillo) in uno dei due campi abusivi
di via Germagnano, nelle adiacenze dell’Amiat, è di
pochi giorni fa. Del 29 luglio è invece l’interpellanza del Consigliere Silvio Magliano che ha chiesto
all’assessore ai Servizi sociali e vicesindaco, Elide
Tisi, quali siano stati gli esiti recepiti dal progetto di
intervento nell’area di via Germagnano deliberato nel
2011 (deliberazione mecc. 05707/019).
Tisi ha riferito che i fondi per il progetto in delibera
non sono stati erogati dalla Prefettura a causa della
sentenza del Consiglio di Stato, che non ha ravvisato
la necessaria condizione dello stato di emergenza.
Per la riqualificazione dell’area di via Germagnano
il Comune di Torino aveva deciso di intervenire con
un progetto che prevedeva coordinamento, pulizia e
attività di inclusione e accompagnamento sociale dei
residenti nei campi.
Dal gennaio 2013, però, si riunisce un “Comitato di
indirizzo” formato da molte realtà associative che si
occupano di nomadi. Dal suo lavoro è nata una bozza di delibera di Giunta che è stata sottoposta alla
Prefettura di Torino perché ne valuti in particolare
alcuni aspetti tecnici. La delibera prevede interventi
per il superamento dei campi di via Germagnano e
di Lungo Stura Lazio.
Nella sua risposta Tisi ha anche assicurato che sono
già stati rafforzati i controlli della Polizia Municipale, soprattutto in orari serali e notturni. Le attività di
rimozione dei rifiuti in Lungo Stura Lazio con cadenza settimanale e in via Germagnano, con frequenza pressoché quotidiana, costano alla Città 148.350
euro annui.
Silvio Lavalle
Nella foto: Campo nomadi in via Germagnano.
Decreto Ecobonus è legge,
tutte le novità sulla detrazione 65% e 50%
Con il via libera del Senato il Decreto Ecobonus
(decreto legge 63/2013) diventa legge. Al centro del
provvedimento, l’efficienza energetica. Infatti il decreto recepisce la direttiva europea sugli “edifici a
energia quasi zero” e proroga la detrazione fiscale
del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici e la detrazione 50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia.
Ecco i punti principali e le novità della nuova legge,
cui manca solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per essere effettiva:
- Stabilizzazione incentivi: dal 2014 gli incentivi del
settore efficienza energetica e ristrutturazioni diventeranno misure strutturali. Non si andrà avanti con
le proroghe; il Governo a ottobre cercherà di reperire le risorse con la Legge di Stabilità per garantire la
stabilizzazione dei bonus fiscali. Nel testo della legge si parla infatti di “misure e incentivi selettivi a
carattere strutturale”
- Ristrutturazioni: la detrazione fiscale Irpef del
50% per gli interventi di ristrutturazione edilizia è
stata prorogata al 31 dicembre 2013. L’importo massimo soggetto a detrazione è 96.000 euro, ciò permetterà di risparmiare fino a 48.000 euro per gli interventi di ristrutturazione. Il bonus sarà ripartito in
dieci rate annuali di pari importo.
- Bonus mobili: la detrazione del 50% è estesa alle
spese per l’acquisto di mobili, cui si aggiungono i
grandi elettrodomestici bianchi (che devono essere
almeno di classe energetica A+, A per i forni), per le
case che sono oggetto di ristrutturazione. L’importo
massimo in questo caso è 10.000 euro, che andrebbero ad aggiungersi al limite dei 96.000 per le ristrutturazioni. Anche in questo caso lo sconto fiscale
viene ripartito in dieci rate annuali
- Efficienza energetica: già innalzata di dieci punti
percentuali dal decreto 63/2013, la detrazione fiscale
del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici è stata prorogata al 31 dicembre 2013 per interventi sulle singole unità abitative; se si interviene
invece sulle parti comuni dei condomini, la detrazione 65% resta valida fino al 30 giugno 2014. Anche questo sconto fiscale viene ripartito in dieci rate
annuali di pari importo. È importante ricordare che
la detrazione 65% per l’efficienza energetica, a differenza della detrazione 50% che è valida per l’edilizia residenziale, fa riferimento a qualsiasi categoria catastale. Saranno quindi agevolabili anche interventi su negozi, uffici, magazzini, laboratori, sedi
di attività produttive, …
- Pompe di calore: inizialmente escluse dal decreto
63/2013 perché potevano già usufruire degli incentivi del Conto Termico, con la legge di conversione le
Gente di Falchera 4
segue in seconda colonna a pag. 13
Un viaggio nella nostra
A cura di
Circoscrizione Remo
Andreasi
Alla scoperta della memoria
La Torre d’acqua
Non tutti sanno che strettamente vicino al supermercato Auchan, collocato in fondo ad uno dei suoi ampi parcheggi, si eleva, imponente
anche se in cattivo stato, la
torre dello stabilimento
SNIA. Insieme al vecchio
stabilimento è quanto rimane appunto dell’ex stabilimento SNIA, strada delle
Cascinette. Si tratta di una
“torre d’acqua”, caratteristica è la copertura ad embrici
ormai deteriorata. Serviva
per l’aspirazione e la distribuzione dell’acqua necessaria per la lavorazione della
seta. La SNIA inizia nel
1931, prima in Italia, la fabbricazione del fiocco, fibra corta che può essere filata anche dalle imprese
tessili. Oggi rappresenta un aspetto dell’architettura
industriale del primo 900: ricordi di uno stile romantico-gotico intesi a suggerire l’idea della fabbrica
come tempio del lavoro. Lo stabilimento SNIA era
nato nel 1929, negli anni Cinquanta passa poi alla
Michelin. Questo “monumento” di periferia, inoltre,
è l’esempio di una strenua lotta degli operai che vi
lavorarono contro l’oppressione nazifascista, come
ricorda una grossa lapide posta alla base nel 1946.
Altre tre lapidi segnalano espressamente i
nomi di tre difensori
della libertà, Fabris
Luigi elettricista,
Montagnin Augusto
operaio e Manengo
Giuseppe morti a Mauthasen nel 1944.
Sportello per la
CONSULENZA LEGALE
È a disposizione dei cittadini un servizio gratuito di consulenza legale tenuto dall’avvocato Michele Ianniello.
Tutti i Mercoledì dalle ore 15 alle 16, in
via degli ABETI 16 - nei giorni di Lunedì, Martedì e Venerdì dalle ore 10,00 alle
ore 12,00 - È obbligatoria la prenotazione al n° 011-44.32.621,
Essere ascoltati:
primo passo per orientarsi meglio
Il progetto Aria nasce
per aiutare ragazze e ragazzi a trovare il proprio
percorso
Progetto Aria. Rivolto a
ragazzi da 14 a 21 anni.
Con l’obiettivo di offrire loro uno spazio di
ascolto per affrontare le
difficoltà che incontrano per orientarsi, avere
un supporto psicologico, un confronto che gli
permetta di affrontare
meglio crisi e problemi.
Il centro d’ascolto Aria si trova in via Giolitti 40/b e si
può andare in sede seguendo questi orari: Lunedì 1518; mercoledì 14-17; venerdì 10-13. Si può anche prenotare un incontro telefonando allo 011/8126637. Il
servizio garantisce l’anonimato ed è gratuito.
Da ottobre 2012 (data di nascita del progetto) sono
stati accolti e ascoltati 140 ragazzi, età media: 18
anni. Il 71,2 per cento sono ragazze. Novantaquattro
sono italiani, mentre 27 di origine straniera (19 non
hanno lasciato dati).
Il 52,8 per cento dei casi sono arrivati al servizio in
modo spontaneo; 207 i supporti psicologici; 175 incontri consultori e 20 seguiti più volte periodicamente.
I dati sono stati presentati nelle Commissioni Diritti
Pari opportunità, presieduta da Domenica Genisio e
Assistenza, presieduta da Lucia Centillo.
Il progetto Aria partecipa a “La salute in Comune”
una serie di incontri, laboratori e spettacoli promossi
dal “Polo cittadino della salute”.
Gli eventi si svolgono (ingresso libero) in corso San
Maurizio 4 (Giardini reali). Si segnala il dibattito sul
percorso di cura dei pazienti (in collaborazione con
l’ospedale Mauriziano) in programma domenica 14
luglio alle ore 21. Alle 18 di martedì 16 luglio è attivo il laboratorio di origami destinato agli adulti. La
kermesse chiude domenica 21 luglio con un incontro che avrà come tema “La salute in Africa”.
Toni De Nardo
Nella foto: La cartolina pubblicitaria, La salute in Comune.
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Cercasi volontari giovani e non, che abbiano voglia di collaborare con la redazione alla stesura del giornale e partecipare alla vita della redazione.
Articoli, impaginatura, ricerche, rubriche,
...per imparare, insieme, sempre di più!
Gente di Falchera 5
Consigli utili per la vostra sicurezza
Non aprire la porta
Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche
se vestono un’uniforme o dichiarano di essere
dipendenti di aziende di pubblica utilità.
Controllare con una telefonata
Verificate sempre con una telefonata da quale
servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Se
non ricevete rassicurazioni non aprite per nessun motivo. Ricordate che nessun Ente manda personale a casa per il pagamento delle
bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente.
Non fidarsi dei modi cordiali
Non fermatevi mai per strada per dare ascolto
a chi vi offre facili guadagni o a chi vi chiede
di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto della pensione anche se chi vi ferma e vi
vuole parlare è una persona distinta e affabile.
Farsi accompagnare in banca
Quando fate operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente fatevi accompagnare, soprattutto nei
giorni in cui vengono pagate le pensioni o in
quelli di scadenze generalizzate. Se avete il
dubbio di essere osservati fermatevi all’interno della banca o dell’ufficio postale e parlatene con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza. Se questo dubbio vi assale per
strada entrate in un negozio o chiamate il 112.
Fare attenzione ai contanti
Durante il tragitto di andata e ritorno dalla
banca o dall’ufficio postale, con i soldi in tasca, non fermatevi con sconosciuti e non fa-
Il tuo
ascensorista…
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CASA
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Via degli Abeti, 45
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tevi distrarre. Ricordatevi che nessun cassiere di banca o di ufficio postale vi insegue per
strada per rilevare un errore nel conteggio del
denaro che vi ha consegnato. Quando utilizzate il bancomat usate prudenza: evitate di
operare se vi sentite osservati.
Consigli per figli, nipoti e parenti stretti
Non lasciate soli i vostri anziani, anche se non
abitate con loro fatevi sentire spesso e interessatevi ai loro problémi quotidiani. Ricordategli sempre di adottare tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti. Se hanno il
minimo dubbio fategli capire che è importante
chiedere aiuto a voi, ad un vicino di casa oppure contattare il 112. Ricordate che, anche se
non ve lo chiedono, hanno bisogno di voi.
Consigli per i vicini di casa
Se nel vostro palazzo abitano anziani soli,
scambiate con loro quattro chiacchiere. La
vostra cordialità li farà sentire meno soli. Se
alla loro porta bussano degli sconosciuti esortateli a contattarvi per chiarire ogni dubbio.
La vostra presenza li renderà più sicuri.
Consigli per gli impiegati di banca
o di uffici postali
Quando allo sportello si presenta un anziano
e fa una richiesta spropositata di denaro contante, perdete un minuto a parlare con lui.
Basta poco per evitare un dramma. Spiegategli che all’esterno di banche ed uffici postali
nessun impiegato effettua controlli.
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Gente di Falchera 6
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a cura di Amilcare De Leo
L’INTERVISTA A...
...Pino Russo, appassionato di teatro; negli
anni Ottanta fondò una
compagnia tutta sua. Il
suo sogno? Ricostituirne un’altra. Impariamo
a conoscerlo...
D. Signor Russo, bei
tempi quegli anni in
cui fece teatro
in Falchera!
R. Sì, veramente. Anni indimenticabili.
D. Ci racconti qualche sua esperienza.
R. Erano gli anni dell’occupazione, periodi turbolenti, difficili ma voglio ricordare i giorni belli,
quelli della spensieratezza vissuti in una borgata
di periferia.
D. Può dirci qualcosa di più?
R. Molti giovani, allora, comunicavano tra loro attraverso il gioco del pallone e si divertivano un
mondo; il calcio era il mezzo attraverso il quale
essi socializzavano, imparavano a conoscersi.
Ogni spazio di terra, anche incolta, si trasformava come per incanto in un campo da gioco. Per
me fu diverso.
D. In che senso?
R. Con alcuni amici, in un primo tempo mi orientai
verso la musica. Ci piaceva cantare e suonare, ricordo che ci esibivamo, con i pochi mezzi a disposizione, sui carri dei camion: era il nostro spettacolo all’aperto. Come vede, senza molte pretese.
D. L’ interesse principale, però, fu il teatro, non è
così?
R. Sì, la musica è stata un po’ il trampolino di lancio,
un momento effimero.
D. Perché la passione per il teatro?
R. Perché ci si sente, per citare Pirandello... uno, nessuno, centomila. Sulla scena si muore e si rinasce
ogni volta. Per me fare teatro non significa solo
stare insieme, ma “stare insieme” per uno scopo
preciso, cioè recitare.
D. Quando ha iniziato?
R. Verso la fine degli anni Settanta al tempo in cui
frequentavo la biblioteca di quartiere, con la quale collaborai già da subito insieme ad altri appas-
sionati, chi impegnato come attore chi come tecnico. Ci fu sottoposto dalla biblioteca un manoscritto dal titolo “Chi c’è sulla collina?”, una drammatizzazione dell’opera “Il partigiano Jonny” di
Beppe Fenoglio. Fu rappresentato in un locale
della parrocchia “San Michele Arcangelo” di don
Mario Bo. Era presente, tra gli altri, la Presidente
di Circoscrizione Marisa Suino. Fu un vero successo!
D. Come vi sostenevate?
R. Essenzialmente di tasca nostra, in seguito grazie a
qualche contributo da parte della VI Circoscrizione.
D. Poi cosa avvenne?
R. Ebbi la fortuna di conoscere e apprezzare il pittore-regista Piero Impinna che già lavorava in Falchera dagli Anni Sessanta. Con il suo gruppo si
esibiva presso il cinema-teatro di don Dino. Mi
unii a lui dopodiché conobbi Giovanni e Alberto
Giacobini, Piero Facciolini e sua moglie Francesca Abbatangelo, insieme presentammo degli spettacoli anche fuori Falchera. Curai un corso di dizione presso il Teatro Stabile di Torino. Poi ognuno andò per la sua strada.
D. Come mai?
R. Impinna era più orientato verso un teatro classico, romantico e dialettale, dal canto mio mi sentivo portato verso un teatro sociale, contemporaneo e soggettivo. Lui fondò il Teatro StabileFalchera, io la Ribalta. Tuttavia alla fine degli anni
novanta, entrambe le compagnie si sciolsero.
D. Come mai?
R. Per svariati motivi, ma soprattutto per mancanza
di fondi.
D. Ora cosa intende fare?
R. Mi piacerebbe ricucire i legami con i vecchi amici rimasti per tentare di fondare una Compagnia
dedicata alla memoria di Piero Facciolini, grazie
anche alla stretta collaborazione di mio nipote,
recentemente laureatosi in Dams. Vorrei inoltre
riproporre un nuovo corso di dizione per la cittadinanza. A casa conservo parecchio materiale, raccolto in tutti questi anni e che reputo interessante:
scenografie, fotografie, disegni, quadri, manoscritti, spartiti, manifesti... Mi piacerebbe donare tutto quanto, ad esempio, alla nostra biblioteca di
quartiere. Se ciò non fosse possibile, si potrebbe
sistemare il tutto in un locale adeguato per farne,
perché no, un mini museo di...borgata.
Chiedo troppo?
Gente di Falchera 7
I lettori scrivono
Eccezionalmente oltrepassando i limiti dello spazio riservato ai lettori, ci sentiamo in
dovere, di pubblicare le due lunghe lettere che
seguono, lasciando i nostri lettori liberi di
giudicare.
Preg.mo Dott De Leo è molto interessante leggere la prima pagina del suo editoriale che, partendo
con una lunga e complessa analisi dello stato economico e sociale di questo paese e degli inevitabili cambiamenti sconfina poi, nel piccolo, nell’attacco personale nei confronti di cittadini che con ogni probabilità non la pensano come Lei (mi sembra di capire
e lo spero che scriva a titolo personale) come se Lei
sia il giusto ed il resto o gli altri che non condividono il suo pensiero sia sbagliato. Se il tutto si riducesse in una allegra discussione verbale in uno dei tanti
locali della Falchera si potrebbe anche comprendere, un po’ meno quando tali pensieri vengono formalizzati all’interno di uno strumento che si dovrebbe
occupare di informazione, purtroppo in alcuni casi
pure inesatta e portatrice di ammalorati messaggi che
se mal interpretati e messi in atto potrebbero costare
caro ai cittadini della Falchera, ma su questo tornerò
più avanti. Ciò che è sconfortante è il modo con cui
si tenta di gestire l’informazione attraverso metafore
o battutine (nascono movimenti o gruppi, buoni talora, mi si perdoni l’ardire, forse più a rompere che
a fare) che le assicuro non fanno sorridere ma lasciano un po’ di amaro in bocca. E’ proprio in merito
alla frase tra parentesi che vorrei riflettere formalizzandone i contenuti. Partendo dal lontano mi chiedo
cosa ci sia da rompere in uno Stato che di fatto è in
bancarotta (oltre 2000 miliardi di debito pubblico),
cosa ci sia da rompere in uno stato in cui l’assistenza
sociale è un miraggio per molti, cosa ci sia da rompere in uno stato in cui la cultura, l’istruzione, la scuola, l’insegnamento, la previdenza sociale, la tutela
del lavoro e dei lavoratori sono stati di fatto demoliti
a colpi di macete con la complicità proprio di coloro
che oggi si beatificano dei mirabolanti risultati che
hanno ottenuto ma che in realtà la loro bassezza arriva al punto tale che in alcuni casi hanno tentano di
barattare consensi o se preferisce qualche voto con
sparute masse di cittadini promettendo, sapendo di
mentire, la stampa gratuita di qualche rotocalco locale, arrivando poi al piccolo mi chiedo cosa si possa rompere in questo quartiere se la stessa redazione
dalla quale Lei scrive è pericolante nonché priva di
fondi per procedere alla stampa e distribuzione, mi
chiedo cosa ci sia da rompere se anche i più banali
servizi igienici degli istituti scolastici del quartiere
siano inagibili, mi chiedo cosa ci sia rompere se le
palestre delle scuole cadono a pezzi, mi chiedo cosa
ci sia da rompere se di due centri sportivi non si riesce ad averne uno funzionante e fruibile a tutta la
cittadinanza, mi chiedo cosa ci sia da rompere se Piazza Astengo su cui sono stati spesi ingenti capitali dopo
neanche 10 anni sia completamente da ristrutturare,
Dott. De Leo cosa c’è da rompere alla Falchera ?
Mi spieghi poi in parole semplici cosa intende con il
termine restare isolati tra le quattro mura di casa e
rimanere intrappolati dal falso miraggio di preservare, egoisticamente, la propria individuale tranquillità contro l’inevitabile necessità di contatti e scambi
con il mondo in espansione che ci circonda e che
inevitabilmente si allontanerebbe sempre di più. Dott.
De Leo ma di cosa sta parlando?, isolati dove?, c’è
qualcuno o qualcosa che impedisce a Lei o ad altri di
andare in Corso Vercelli, all’aeroporto di Caselle a
prendere un aereo verso esotiche mete o a Porta Susa
a prendere un treno anche solo per recarsi nella vicina ed europeistica Milano? Abito solo dal 1965 alla
Falchera, mi perdoni se non posso vantare anni di
frequentazione del quartiere al pari suo, ma le assicuro che da allora mantengo con molta facilità contatti con il resto della città, della regione dello stato e
anche oltre i confini nazionali con il mondo in espansione. Cosa significa preservare egoisticamente la
propria individuale tranquillità personale? Tutto si
può dire meno che ci sia tranquillità constatate le
cortesi e continue visite da parte di sconosciuti agli
appartamenti di quartiere, non ultimo quello occorso
di recente al circolo ACLI di Via dei Pioppi, o il costante girovagare di soggetti atti a mettere in pratica
l’arte del riciclaggio con avanzati strumenti tecnologici idonei per analizzare con minuziosità il contenuto dei cassonetti dei rifiuti solidi urbani, probabilmente incaricati da chissà quale organizzazione per
depistare l’entrata in funzione dell’inceneritore, oppure la tranquillità degli abitanti di Via Tanaro e di
Via Toce di poter usufruire di piscine naturali da
maggio a settembre ai piani interrati, o meglio ancora, se preferisce, visto l’andazzo dei conti della pubblica amministrazione possiamo essere egoisticamente tranquilli che tra non molto verranno meno anche
i mezzi pubblici, i servizi anagrafici e se si impegnano pure quelli postali in sintesi a quale egoistica tranquillità fa riferimento? Forse la sua! Ed infine di quale
necessità di contatti e scambi con il mondo in espansione che ci circonda e che inevitabilmente si allontanerebbe sempre di più sta parlando. Guardi che
Corso Romania è li da tempo immemore e non mi
pare che sia in previsione il suo trasferimento su un
altro continente, stiamo parlando di una stradina che
Gente di Falchera 8
già c’era e che collegava appunto il quartiere con
corso Romania e che ben pochi utilizzavano, che
qualcuno ha fatto eliminare (passaggio a livello) e
che ora cerca di insaponarci facendoci credere, Lei
compreso, che senza quella strada il quartiere sia potenzialmente destinato all’estinzione al pari della foca
monaca. In effetti analizzando meglio il suo democratico pensiero potrei sbagliarmi, forse Lei voleva
riferirsi al noto detto che se Maometto non va alla
montagna la montagna va a Maometto, per semplificare se volete conoscere persone nuove e non restare
isolati con il mondo in espansione non occorre che
vi muoviate dal quartiere vi porteremo noi (la nostra
e sua amata pubblica amministrazione che tanto le
ha donato) il mondo all’interno del quartiere. Ebbene se quel benedetto collegamento qualcuno lo desidera che si faccia senza tante cerimonie ma solo
“dopo” che sono state messe a posto le scuole, i centri sportivi, le strade, l’amianto sui tetti, i marciapiedi, la sicurezza del quartiere, la vostra attuale sede,
la piazza Astengo, vengano riqualificati i locali del
complesso edilizio di Piazza Astengo e mantenuti
efficienti quei quattro servizi essenziali che consentono prima di tutto di vivere dignitosamente. In sintesi Dott. De Leo se Lei si sente isolato è un suo
problema ma questo non significa che lo sia la restante popolazione Falcherese ma potrà sempre uscire
dall’isolamento percorrendo il bellissimo Viale Falchera, al fondo svoltare a destra o a sinistra, tanto
ormai da molti lustri è lo stesso, in tutto il paese svoltare a destra o a sinistra è la stessa cosa, e finalmente
andare incontro al mondo in espansione, provi, Le
assicuro che si sentirà bene, ed al suo ritorno potrà
raccontarci ciò che a noi semplici cittadini della Falchera, senza quella nuova, meravigliosa, unica ed
innovativa strada, ci viene negato.
Riprendo ora il riferimento agli ammalorati messaggi del vostro mensile di informazione, cultura e propaganda. A pag. 11 in merito alla Legge 11/12/2012
n. 220 ed in particolare in merito al concetto del distacco dall’impianto centralizzato viene evidenziato
come il riscaldamento ora sarà “libero”; con ardore
il giornalista annuncia che chi vorrà staccarsi dall’impianto centrale potrà farlo senza attendere il via
libera dell’assemblea ma a patto di non creare pregiudizi agli altri e di pagare la manutenzione straordinaria dell’impianto condominiale. Ebbene il modo
poco cauto con cui viene elargita tale distorta disinformazione senza conoscere a fondo le Leggi Regionali in materia energetica potrebbe costare parecchie migliaia di euro di sanzione ai cittadini della
Falchera che forti dell’equivoco messaggio si staccheranno imprudentemente dall’impianto centralizzato pensando di potersi installare finalmente un
impianto autonomo e dire addio alle estenuante assemblee condominiali in materia. Forse è del caso
che il giornalista si informi prima sull’aspetto sanzionatorio previsto dalla Legge Regionale 28 Maggio 2007 ed in particolare quanto evidenziato dalla
Regione Piemonte che in data 27.2.2013 ha pubblicato la circolare prot. n. 3310/DB10.00 in cui chiarisce le regole da seguire nel territorio regionale in
merito alla possibilità di distacco di un singolo utente da un impianto di riscaldamento centralizzato. In
sintesi, invitando il redattore dell’articolo a leggere
attentamente la suddetta circolare, si anticipa che l’installazione di un impianto termico individuale a seguito di distacco dall’impianto centralizzato, in Regione Piemonte, determina a carico del singolo condomino (proprietario del nuovo impianto individuale), l’applicazione della “sanzione amministrativa”
da euro 5000 a euro 15000, irrorabile finché permane l’impianto individuale….. in sintesi buona caldaietta murale a tutti forse questa è la soluzione per
risanare le casse della Regione Piemonte e nella fattispecie del caso del Comune di Torino.
Tkalez Paolo
Un cittadino della Falchera
Spett.le Redazione di Gente di Falchera.
“AURELIO colpisce ancora”
Era gia da un bel pò di tempo che non scrivevo più
alla Redazione, o inviavo lettere da pubblicare. Preferivo leggere quello che altri scrivevano, in modo
da rendermi conto anche del pensiero altrui, del modo
di vedere le cose da dietro le quinte, e valutarne il
contenuto. Ma questa volta sento il vivo bisogno di
scrivere e rispondere a due personaggi che ho la vaga
impressione che vivano in un’altra dimensione.
La prima è un Signore che forte del fatto che fa parte
della Redazione, si arrocca il diritto zittire un vecchio abitante della Falchera , che lui stesso definisce
“Noto personaggio con un lungo passato politico alle
spalle.”
Pertanto mi chiedo come osa questo signore arroccarsi tale diritto? Forse non sa che la” Repubblica di
Salò” non c’è più ormai da tempo, e zittire chi non la
pensa come noi è un modo molto antidemocratico di
mettere in evidenza la sua intolleranza, e la sua scarsa cultura in materia di civile convivenza con gli altri. Inoltre vorrei ricordare a quel signore che martedì 18 Giugno alle ore17.30 presso la scuola Leonardo da Vinci era programmata una Riunione Consigliare e non una Assemblea Pubblica aperta a tutti,
quindi se si è lasciato parlare tutti, non vedo perché
non avrebbe dovuto farlo il “Noto personaggio con
un lungo passato politico alle spalle!!”.
La seconda persona alla quale voglio rispondere è una
Gente di Falchera 9
Signora che non sà o non vuol sapere chi sono i veri
Falcheresi, o “Falcheresi Doc” così come li definisce lei. Per fare questo cara signora dovremmo fare
un tuffo nel passato, al lontano autunno del 1974,
quando furono assegnate le case nelle quali ancora
molti di noi abitano.
Allora, per essere inclusi nella graduatoria e sperare
di avere in locazione un alloggio, era indispensabile
avere 12 anni di residenza di cui almeno 10 di contributi versati alla GESCAL; dopo di chè i più fortunati si sono visti assegnare un alloggio privo di luce,
acqua, gas, riscaldamento ecc. ecc. è solo grazie alla
tenacia, ai sacrifici, alle paure, all’angoscia, che dopo
essersi rassegnati e tirate su le maniche i falcheresi
hanno reso questo quartiere abitabile e decoroso.
Sono stati tempi durissimi che lei non conosce o non
può ricordare, lo dimostra il fatto che lei oggi ci fa
sentire razzisti, inumani, indisponibili, ma che ne sa
lei delle paure e delle angosce cui noi siamo stati
sottoposti da una occupazione voluta per pura scelta
politica? Oggi lei difende a spada tratta alcune persone che io non voglio giudicare poiché non le conosco, ma in compenso non sono un ipocrita e vedo in
quale stato di degrado è piombato il quartiere per il
quale molti di noi hanno lottato, hanno fatto innumerevoli sacrifici, per renderlo un quartiere come tutti
gli altri. Ma anche qui i nostri amministratori hanno
fatto e fanno di tutto per toglierci quel poco che abbiamo. In compenso però fanno arrivare gente da tutte
le parti del mondo. E vuole sapere perché?
Perché i Falcheresi ne hanno le tasche piene di tutta
questa gente che viene solo per convincerci a dar loro
il voto, dopo di che visto che il loro sogno non si avvera, ricorrono ai sistemi drastici: immettono nel nostro quartiere tutto quello che altri non vogliono, e con
questo ribadisco che non voglio assolutamente essere
razzista in quanto tra di loro ci sono anche persone a
modo, che si inseriscono, lavorano, ed osservano le
più elementari regole della buona educazione, del senso civico, e del rispetto delle leggi. Ma quanti sono? Il
10%-il 20%- il 30%? E… tutti gli altri?
Infine, affinché lei abbia un quadro preciso della situazione, sappia che il Signor Chiamparino ha giudicato queste persone sulla soglia della povertà.
E noi che non c’è la facciamo con quella misera pensione che abbiamo ad arrivare alla fine del mese cosa
siamo? Inoltre molte di quelle persone hanno auto,
camper, roulotte, camion, sempre di nuova immatricolazione. Io ho una Fiat Uno del 1992, del valore
commerciale di 100 (cento) €, e non mi lamento poiché evidentemente non sono stato capace di comprarmene un’altra, o forse è meglio dire non ho potuto. Mi spiace perciò arrivare alle seguenti conclusioni: Lei non è sicuramente una intellettuale, se nò
non sarebbe scesa cosi in basso, e non è nemmeno
un autodidatta poiche se nò si sarebbe documentata
prima di parlare o meglio di scrivere, ma allora cos’è? Mi auguro di tutto cuore che non sia una che
vuole fomentare gli animi e fare scoppiare una vera
e propria guerra tra i poveri, non ne abbiamo proprio
bisogno. Per concludere la invito a fare un passeggiata in macchina. Uscendo dal quartiere, passando
sotto il ponte della tangenziale, vedrà un cumulo di
sporcizia che periodicamente l’Amiat rimuove e subito dopo se ne forma dell’altra. E che dire di quelle
meravigliose casette che erano state date ai Rom in
Via Germagnano adiacente al Canile Municipale e
che ora sono un cumulo di sporcizia? Prima e dopo,
ci sono solo immondizia, rifiuti, e sporcizia varia. E
quello che maggiormente mi fa rabbia è che i bambini vivono e crescono in un ambiente privo della benchè minima igiene, ma quella gente ha bisogno dei
bambini perchè ne fanno uno strumento per intenerire gli animi ed ottenere quello che vogliono. Quindi
le chiedo: chi sono i cattivi? Ho come la vaga impressione che lei si sia fatta una idea sbagliata del
nostro quartiere e dei suoi abitanti, poiché è facile
giudicare quando non si sa, un pò meno quando si
tratta di tirarsi su le maniche e fare qualcosa di utile
per se stessi e per gli altri.
La prossima volta che scriverà a “Gente di Falchera” prima di farlo si documenti, chieda e …chissà
forse qualcuno potrebbe farle aprire gli occhi.
La saluto cordialmente.
Aurelio Sgambellone
Un lettore preoccupato:
Spettabile redazione volevo rendervi partecipi di
quello che accadeva pochi minuti fa sulla strada di
Falchera. Alcune auto si divertivano ad inchiodare,
a fare testacoda e frenate improvvise con lo stereo a
tutto volume. La cosa spaventosa è che un’auto è
addirittura finita sul marciapiede!
Vorrei sapere come mai non ci sono controlli da parte delle forze dell’ordine che limitino questi avvenimenti. Che cosa sta diventando Falchera? Tra scorribande e rapine non si riesce più a stare tranquilli.
Giusto la scorsa settimana, alcuni ladri sono entrati
in un appartamento al secondo piano in via degli Abeti
28 e nell’istante in cui la povera sventurata, una donna
anziana, ha aperto la porta ai suoi carnefici che sono
riusciti ad entrare in casa spacciandosi per postini
con tanto di divisa e tesserino di riconoscimento,
completamente falsi, l’hanno scaraventata a terra senza alcuna pietà. Non ci si sente più al sicuro neppure
nei propri alloggi. La Bibbia dice che bisogna perdonare, ma questo è troppo!
Se non siamo protetti dalla legge e questi individui
continuano a passarla liscia, allora significa che qualcosa in Italia non funziona come dovrebbe; bisogna
intervenire al più presto, senza indugiare oltre!
Cordiali saluti
manugra
Gente di Falchera 10
ABBONAMENTI!!
Ringraziamo il sindaco Piero Fassino per la disponibilità e l’impegno
che ha assunto in merito alla pubblicazione del nostro giornale;
noi nel frattempo proseguiamo con l’adesione all’abbonamento del giornale per
tutti i falcheresi.
Naturalmente è necessario raggiungere la
quota di 1000 abbonamenti, che al costo
di 15E annuali ci permetterebbero di proseguire tutto l’anno, indipendenti e con
cadenza mensile come è stato finora da 15
anni.
Al fine di aderire all’abbonamento, si deve
contattare la redazione anche telefonicamente (011-4432621 oppure 3494201090)
affinché segnalando il vostro nominativo,
la redazione sarà in grado di informarvi
quando sarà raggiunto il numero sufficiente per la raccolta dei fondi. Per tale
motivo abbiamo bisogno del vostro nome,
indirizzo e n° telefonico. Confidiamo nella vostra partecipazione e vi ringraziamo
per l’affetto con cui ci seguite.
COME SOSTENERCI
“Gente di Falchera” è un’associazione culturale senza scopo di lucro che ha bisogno
del sostegno di appassionati cittadini, enti
e organizzazioni per diffondere e divulgare
la storia locale del quartiere Falchera e zone
limitrofe.
Chi fosse interessato può recarsi in Redazione “Gente di Falchera” Piazza G. Astengo n° 10. (Presso la Biblioteca Civica)
IN BREVE dalla Provincia
a cura di Ricciardetto
•
Caselle. La frenata estiva, calano i passeggeri –12%, i voli charter non decollano. La Torino - Ceres ora arriva
a Caselle, mazzata su pendolari e studenti +15% sul costo dei biglietti.
•
Leinì. Elezioni comunali nella primavera del 2014. Doccia gelata per le forze politiche che si erano già messe in
moto in vista dell’autunno. Il Comune
presta 80 mila euro all’Università
(Scien ze Motorie).
•
Settimo Torinese. Rifiuti e inciviltà in
pieno centro. E per chi resta in città...
c’è Archimede. Il direttore, responsabile del servizio multimediale della biblioteca Archimede Riccardo Ferrari:
Sempre a disposizione di tutti i cittadini...” Comune di Settimo, la polemica:
le donne lavorano di più e meglio.
•
S. Mauro Torinese. “Blitz”in via Boves,
parco rimesso a nuovo. Cancellate le
scritte sui muri, sostituti il canestro e
la serratura difettosa: tutto in poche ore.
Una ventina di sanmauresi si sono dati
appuntamento per il restyling dell’area.
•
Mappano. Per ora non si parla più di
Mappano Comune. Delusione per coloro che hanno votato “sì” al referendum.
Soddisfatti gli oppositori.
CHIUSURA PERIODO ESTIVO
BIBLIOTECA
CIVICA FALCHERA
Per insufficienza di personale la
Biblioteca rimarrà chiusa nei seguenti
sabati: 8 e 22 Giugno, 6 e 20 Luglio,
3 - 17 - 31 Agosto e venerdì 16 Agosto,
14 e 28 Settembre.
Gente di Falchera 11
L’angolo della poesia
a cura di Rocco De Pace
IL TEMPO:
SERVE LA DATA?
ALI D’UN FALCO
Plasmata da mano divina
nella creta affondata
staglia la cima nubi d’ovatta
soffici, informi.
Odo il verso d’un ruscello
che lega la vita sua
ad un monte,
ad una fonte.
Ecco comparir degli animali:
buoi, stambecchi e libere
ali d’un falco
che la valle sovrasta
com’un fiero padrone.
Forte l’odor di campagna
nascosta alla vista,
profumo di vita,
di semplicità.
Sgorga latte caprino
dalle viscere sue e
cade a goccia
nel cuor d’un bambino
ch’attende di placar
la sua sete.
E rumori d’insetti
d’una estiva allegria
tinta a colori dall’ingenuità.
Nacqui per Tempo
“I miei volevano un figlio”
I miei primi passi nel Tempo,
barcollando imparai.
Presto in piedi, non perdere Tempo,
farai tardi a scuola.
E venne il Tempo delle Illusioni,
non c’era Tempo per quelle.
Arrivò il Tempo delle delusioni,
ma cos’erano?.
Venni proiettato in fabbrica,
Tempo non avevo da perdere
Sentivo un peso che gravava sulle mie spalle,
non avevo Tempo da scrollarlo.
Ma cos’era il Tempo? Mi chiesi!
Infine stanco, senza perdere Tempo,
mi posi al centro della strada,
con le braccia aperte, diritto,
e chiesi al Tempo quando avrei avuto il…
mio Tempo.
Arrivò il Tempo del Nulla.
Marsico Francesco
RICORDANDO MARIO ALBA
E’ già passato un anno
dalla tua dipartita
ma per me, caro Mario,
tu sei rimasto in vita.
E’ vero che mi manca
la tua gran compagnia
ma la nostra amicizia
non s’è persa per via.
Ti sento ancora al fianco
nel mio terren cammino,
con costante ricordo
sempre mi sei vicino.
Rivedo la tua immagine,
il tuo sorriso ameno,
dove ognor traspariva
un animo sereno.
Di carattere mite,
sempre paziente tanto,
infondevi la calma
in chi ti stava accanto.
Verso tutti mostravi
totale dedizione,
in seno alla famiglia
e nell’Associazione.
Nutrivi un forte amore
e tanta nostalgia
per la bella Sardegna,
la tua terra natia.
Interessi molteplici
sapevi coltivare,
di svariati argomenti
ti piaceva trattare.
Di tutto eri curioso,
al pari di un bambino,
e avevi un sommo affetto
per il tuo nipotino.
E nella Redazione
di “Gente di Falchera”
trascorrevi le ore,
spesso da mane a sera,
per dare ai cittadini,
che devono sapere,
importanti notizie
riguardanti il Quartiere.
Poi quando è sopraggiunta
la malattia atroce,
hai portato lottando
con coraggio la croce.
Hai lasciato un ricordo
che mai non svanirà
in chi ha conosciuto
la tua grande bontà.
Giorgia Catalano
SE SOLO FOSSE AMORE
E se solo fosse amore...
quello senza il quale non sai stare,
senza il quale non ti senti completo...
e non ti bastano le parole,
non ti bastano gli sguardi,
le emozioni che ti soffocano i pensieri.
Respirare il suo odore.
Abbracciare il cuscino
quando non c’è e ritrovare,
sentire il gusto dei
suoi abbracci calorosi e rassicuranti
al tempo stesso che ti ha lasciato
dentro al cuore.
La necessità profonda
di corrergli incontro al suo arrivo
per fargli capire, sentire,
che ti è mancato davvero...
Se solo fosse Amore... se solo...
Se solo LUI ti amasse
COME LO AMI TU!!!!
Luigi Pinna
Gente di Falchera 12
Manuela Barbara d’Ischia
Psicanalisi e dintorni
del dott.
Oreste
Borio
Mali di testa. L’identità.
La nostra mente è il luogo delle rappresentazioni, quelle che ci facciamo degli altri, corrette, distorte, liete,
paurose, e quelle che ci facciamo di noi stessi, sincere, parziali, di comodo, spesso deformate dalla scarsa
conoscenza che ne abbiamo. Tali rappresentazioni
possono essere turbate dalle nostre percezioni, dalle
attese, dalle necessità. Accade anche nel percepire se
stessi, di identificarsi nei propri pensieri: ma cos’è alla
fine la nostra identità? Possiamo affermare che essa è
la rappresentazione che più o meno correttamente, più
o meno coscientemente, ci facciamo di noi medesimi? In breve essa può essere compresa nel concetto:
quello che crediamo di essere.
Allora quello che crediamo di essere, siamo noi stessi? certo che no! L’equivalenza non vale perché se
rovesciata, si vede bene, non pareggia. E’ pur vero
che siamo quello che crediamo di essere, ma da quanto errore è affetta questa rappresentazione, che a rovesciarla mostra tutta la sua inconsistenza?
Siamo certamente ben diversi da come ci rappresentiamo a noi stessi, e questo vale anche per quanto
riguarda la percezione che gli altri hanno di noi: essi
vedono di noi solo quella parte che riveliamo. Riassumendo: se la mente è solo una parte di ciò che siamo che ne è del rimanente? di tutto quello che pur
siamo ma di cui non abbiamo piena consapevolezza? In un sintetico termine tutto ciò è inconscio, e
dunque una parte consistente della nostra mente si
sottrae alla possibilità di essere correntemente conosciuta. Un problema?
Il vero problema per l’uomo sta piuttosto nel fatto
che se parte di ciò che siamo non c’è dato di conoscerlo, tuttavia entra nel gioco mentale delle rappresentazioni, le dirige come un regista occulto, ne produce i toni, ignorando la nostra volontà palese: una
presenza ingombrante con cui bisogna fare i conti.
Questa parte di noi non è educabile, non sa che farsene dei compromessi della vita sociale, delle mediazioni ragionate. E’ l’autore dei nostri pensieri,
soprattutto di quelli inconfessabili ed è il responsabile della nostra inquietudine.
L’uomo, lo sappiamo, è un cattivo soggetto, basta
osservare quello che accade ogni giorno nel mondo.
Se però ci limitiamo a questa considerazione non gli
rendiamo giustizia. Tale aspetto negativo è piuttosto, in gran parte, l’espressione della sua mente inconscia, quella che si sottrae al governo della ragione, al governo di quella coscienza a volte così fragile, che stretta nella morsa tra le necessità della vita e
le pretese del regista occulto soffre il conflitto delle
parti. Così tenta di rappresentarlo sulla scena della
mente con le sue inquietudini e il suo disagio.
Non dobbiamo avere paura dei nostri pensieri. Piuttosto dobbiamo imparare a riconoscerli per quello
che sono: a volte espressioni di sentimenti primitivi
ma anche tentativi di mettere ordine nella complessità della scena mentale, tentativi di comprenderla,
di guidarla a qualcosa che sia ragionabile. Questo è
un grande lavoro, a volte riesce solo a fatica e col
tempo e sarebbe meglio non farlo da soli.
Conoscerli, o meglio, riconoscerli, questi nascosti
sentimenti può essere un buon esercizio per avere la
forza di tenerne conto senza farci impaurire e travolgere; a volte sono fantasmi inconsistenti, a volte sono
l’espressione di sacrosante ragioni a difesa della nostra sopravvivenza.
Si capisce bene che la coesistenza di impulsi e di
desideri, a volte opposti, anche i più nobili, può produrre dissonanza, difficoltà a operare distinzioni tra
ciò che pensiamo di essere e ciò che realmente (e
nascostamente) siamo.
Tra questi due aspetti, non del tutto stabili, si colloca
il nostro senso di identità.
segue da pag. 4
pompe di calore tornano tra gli interventi che beneficiano della detrazione fiscale del 65%. Saranno
quindi agevolabili le spese di sostituzione di impianti
di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza e anche i costi per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore.
Oltre alle caldaie, l’agevolazione vale anche per i
condizionatori a pompa di calore. Rientrano nella
detrazione 65% anche le schermature solari
- Adeguamento antisismico: la detrazione del 65%
viene estesa anche ai lavori di consolidamento antisismico delle prime case e dei capannoni costruiti
in zone sismiche ad alta pericolosità, identificabili
come zona 1 e 2. Questa misura resta in vigore fino
al 31 dicembre 2013
- Edifici a Energia quasi zero: entro il primo gennaio 2021 le nuove costruzioni dovranno essere a
energia quasi zero; il termine è anticipato di due anni
per gli edifici pubblici, tra cui anche scuole e ospedali. Questo provvedimento recepisce la direttiva
europea sugli “edifici a energia quasi zero”; entro
giugno 2014 il Governo dovrà elaborare un piano
d’azione
- Attestato di Prestazione Energetica: anche detto
APE, sostituisce l’ACE (Attestato di Certificazione
Energetica) e deve essere fornito dal costruttore per
i nuovi edifici; invece per gli edifici esistenti va fornito dal proprietario. Senza l’APE i contratti di vendita e locazione non sono validi. Per redigere il documento che è valido per 10 anni bisogna rivolgersi
a un tecnico accreditato.
Gente di Falchera 13
Una ricetta al mese
di
Serejx
Crostata biscottata con Nocciolata e pere
√
√
√
√
√
√
√
√
√
√
√
√
√
1 vasetto di Nocciolata Rigoni di Asiago
2 pere Kaiser
1 uovo intero
2 tuorli
300gr di farina 00 di grano tenero Antigrumi
Molino Chiavazza
125gr burro
1/2 bustina di lievito
100gr di zucchero
zucchero a velo
Tempo Preparazione: 20 minuti
Tempo Cottura: 30 minuti
Tempo Riposo: 30 minuti
Difficoltà: Facile
Cari amici e cultori della Nutella, dobbiamo dirvi
che esiste in commercio qualcosa che ha lo stesso
gusto ma è ancora più buono del prodotto di casa
Ferrero. Stiamo parlando della Nocciolata prodotta
dalla Rigoni di Asiago con la quale abbiamo preparato questa deliziosa crostata con le pere.
Procedimento:
Preparate la pasta frolla.
Unite il burro a pezzetti allo zucchero e amalgamate. Sbattete le uova e unitele al composto del burro.
Formate una fontana con la farina mischiata al lievito e versateci al centro della fontana il composto di
burro, uova e zucchero. Lavorate l’impasto con le
mani fino a formare una palla.
Avvolgetela nella pellicola e lasciatela riposare in
frigo per almeno mezz’ora.
Passato questo tempo, dividete l’impasto in due parti, uno il doppio dell’altro.
Spianate col mattarello la parte più grande e foderate fino ai bordi una teglia a forma rotonda. Fatto questo, spalmateci sopra tutta la Nocciolata, quindi sbucciate e tagliate a fettine le pere e mettetele sopra la
Nocciolata.
Prendete ora la parte di impasto più piccola e con le
mani sbriciolatela a formare una copertura irregolare della crostata.
Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 30
minuti.
Sfornate, spolverate con lo zucchero a velo e gustatevi la vostra crostata alla Nocciolata e pere.
Macelleria Steri
Spesa
Famiglia
Mini Spesa
Famiglia
2 kg. Fettine di Vitello
2 kg. Bollito di Vitello
1 kg. Salsiccia
2 kg. Spezzatino
2 kg. Braciole di Maiale
1 kg. Petto di Pollo
1 kg. Fesa di Tacchino
1 kg. Hamburgher
2 kg. Tritata di Vitello
2 kg. Costine di Maiale
2 kg. Cosce di Pollo
1 Coniglio
1 kg. Rolatine di vitello
1 kg. Rustichelle
1 kg. Tritato
1 kg. Fettine di vitello
1 kg. Braciole di maiale
1 kg. di salsiccia
1 kg. Cosce di pollo
1 Coniglio o Pollo
1 kg. Bollito con osso
1
Rolata o Tasca ripiena
1 kg. Costine di Maiale
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Gente di Falchera 14
La narrativa
Di Josè J
Gomez Palcios
LA BACCHETTA MAGICA
Sono una bacchetta da giocoliere e abito in un sacchetto di tela verde. Anche se ho il cuore di legno,
osservo la vita con occhi d’artista. Io e il mio padrone siamo giocolieri professionisti. Il mio padrone è un uomo abile, smilzo e indurito dalla vita.
Non ce la passiamo troppo bene. Campiamo grazie agli spettacoli e alle
sfide che organizziamo
per i poveracci dei paesi
in cui vagabondiamo. La
giornata finisce sempre all’osteria, per festeggiare e
mitigare la noia di passare di piazza in piazza ripetendo sempre la stessa commedia.
Tra i miei ricordi ne ho uno incancellabile.
Era il giorno della grande fiera di Chieri. Il mio padrone cominciò lo spettacolo, con i consueti giochi
di prestidigitazione e le sfide agli spettatori. Ero tranquilla, qualunque fosse la sfida, il mio padrone aveva sempre vinto. Cominciò con alcuni giochi, poi percorse la città da un capo all’altro in due minuti e
mezzo cioè alla velocità di un treno.
Io pazientemente aspettavo il mio turno, nella custodia verde. Improvvisamente alcuni ragazzotti si piazzarono davanti al mio padrone: uno di loro accettava
la sfida. Il loro campione si chiamava Giacomo. Il
mio padrone lo squadrò con arroganza e fissò la posta a venti lire, una discreta somma. Per arrivarci, i
ragazzi, tutti insieme svuotarono le tasche. Appena
si seppe della sfida si ammassò una gran folla. Il mio
padrone era veloce, ma quello studente era una vera
saetta. Il mio padrone a metà corsa si fermò e gli
diede partita vinta. Era un suo vecchio trucco: così
poteva richiedere la rivincita con il raddoppio della
posta. Per quaranta lire, la sfida fu sul salto del fosso. Il mio padrone e lo studente fecero pari, anche se
lo studente terminò con un’artistica piroetta, che gli
guadagnò gli applausi della folla.
«Scegli qualunque gioco di destrezza, ma con ottanta lire di posta!» propose il mio padrone.
Il gioco preferito del mio padrone. Il giovanotto scelse
proprio me, la bacchetta magica.
Avrebbe certamente vinto lui. Giacomo mi prese in
mano con una stretta gentile. Mi pervase un calore
che non avevo mai provato. Mise un cappello su una
delle mie estremità e con dolcezza cominciò a farmi
volteggiare sulla punta del mignolo, dell’anulare, del
pollice e poi danzai con leggerezza sul dorso della
mano, sul gomito, sulla spalla, sul mento, sulle labbra, sul naso, sulla fronte. Poi rifacendo lo stesso
cammino, tornai sul palmo della sua mano. Gli spettatori applaudirono. Fu il turno del mio padrone.
Mentre saltavo veloce sulle sue abili dita, cercavo il
modo di aiutare quel ragazzo cosi simpatico. Così
quando arrivai sul naso, vacillai e caddi. Giacomo
aveva vinto. I suoi amici lo portarono in trionfo. Il
mio padrone mi rimise nella custodia di tela verde.
Non mi rimproverò. E io vidi un lampo di ammirazione nei suoi occhi.
AVVISO AI NOSTRI
SOSTENITORI
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governative, abbiamo nostro malgrado dovuto chiudere il c/c Postale di “Gente di
Falchera”. Invitiamo tutti i nostri lettori
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il proseguimento del giornale, di recarsi
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Astengo 10 presso la Biblioteca, oppure
telefonare al n° 349-420.10.90
Il vernacolo
a cura di
Livio
Scremin
AMUR
Novli in ciel chme cavai cà galopa,
e che infonda,?
Un tanf ad solitudine cal ta taca in gula.
Aiut! Aiutim! Aiut! Aiuuuut!
Tot i telèfunen e ‘nson cà sculta.
Tot i coren a l’orba,
can da trifola par sempar.
E omen ad plastica i s’acopien
cun dòni riflesi in dal spèc,
e nasa di garsòn
cà garom
in nà quèlca manera
da amèr.
Dialetto parmigiano
Pongolini Giuseppe
Quando la realtà è sfuggente, la
fantasia fa presto a mettersi al galoppo.
Gente di Falchera 15
Addio al Fax: per legge ora solo mail
I tesori dell’Ermitage
in funzione nela Palazzo Madama Rita diMiglia Entrato
l’epoca Tachteriana, il fax
Al termine di una stagione estiva ricca di manifestazioni culturali offerte dal Comune nei vari quartieri
cittadini, una visita merita ancora la bella mostra “Il
collezionista di meraviglie.L’Ermitage di Basilewsky” in programma a Palazzo Madama fino al 13
ottobre.
Nata dall’accordo di collaborazione tra il Museo Stabile Ermitage, la fondazione Ermitage Italia, l’amministrazione comunale di Torino e la fondazione Torino
Musei, la rassegna festeggia
anche i 150 anni di vita del Museo Civico torinese,
fondato in via Gaudenzio Ferrari nel 1863 e poi sviluppatosi in Galleria Civica d’Arte Moderna nel 1895
e nel museo di Palazzo Madama nel 1934.
Curata da Enrica Pagella e Tamara Rappe, la rassegna in programma a Palazzo Madama ospita una selezione di 83 reperti provenienti dalla collezione del
nobile russo. Diplomatico a Parigi nella seconda metà
dell’Ottocento, Basilewsky radunò una
collezione unica al
mondo che attraversa secoli di storia e
d’arte: dai rarissimi
esemplari della prima arte cristiana, ai preziosi oggetti del Medioevo e
del Rinascimento europeo, tra oreficerie, avori, smalti, vetri, ceramiche, tessuti e arredi lignei provenienti da altre collezioni prestigiose o acquistati da monasteri e chiese in gran parte d’Europa.
L’intera collezione fu poi messa all’asta e acquistata
dallo zar Alessandro III che la trasferì all’Ermitage
di San Pietroburgo.
Tra i capolavori esposti a Torino, un cenno
meritano il prezioso
manufatto realizzato in
lamina d’oro e vetro
raffigurante il sacrificio di Isacco, risalente
al IV secolo; il corno
da caccia in avorio con medaglioni raffiguranti animali del XI-XII secolo; il “flabellum” del XII secolo, raro oggetto di culto cristiano, ma anche i superbi
pezzi rinascimentali di Limoges di Pierre Reymond
o le maioliche urbinati tra le quali spicca la “Coppa
con raffigurazioni di re” opera di Nicola da Urbino.
La rassegna resterà aperta a Palazzo Madama fino al
13 ottobre con orario dalle 10 alle 19. Ingresso libero il primo martedì del mese.
va in pensione solo oggi,
23 anni dopo la fine del regno della Cancelliera di
ferro, quattro mesi dalla
sua scomparsa. La storia
delle tecnologie s’interseca irrimediabilmente con la
storia sociale e politica, ma quasi mai coincide con
entrambe. Il fax, come scrivono i dizionari, è un servizio telefonico attraverso cui vengono inviate immagini fisse, in genere copie di documenti, dunque
un’immagine inviata e ricevuta, proprio per questo
la sua storia è più antica di quella di governi e leader
politici. Due personaggi si contendono la primogenitura: lo scozzese Bain, nel 1843, e il franco-svizzero Puthomme, nel 1847. Tuttavia è stato un italiano, Giovanni Caselli, nel 1861, a produrre la macchina madre del nostro fax: Pantelegrafo. Poi vengono altri tentativi tra Stati Uniti e Germania alla
fine degli Anni Venti nell’epoca della radio e della
trasmissione transoceanica. Negli Anni Settanta del
Ventunesimo secolo il fax entra in uso grazie alla
combinazione di scanner, stampante e modem. Sono
i giapponesi che lo utilizzano, per spedire messaggi
scritti in ideogrammi più facili da realizzare a mano,
su carta, piuttosto che digitarli su una macchina. La
fortuna del fax data dalla metà degli Anni Ottanta
del Ventesimo secolo; da allora non c’è stato ufficio
che ne abbia potuto fare a meno, ma già all’inizio
del Ventunesimo è diventato obsoleto, quando l’uso
dei personal computer e di internet ha sbaragliato
progressivamente tutte le altre tecnologie comunicative: Yes, we can. Oggi si comunica via e mail e le
immagini, quando servono, sono allegate ai messaggi. Se l’intenzione del decreto Fare (titolo performativo) è quella di innovare la pubblica amministrazione, passando dal fax all’email, l’obiettivo è raggiunto. Il fax è più costoso, consuma carta e toner, e spesso
non viene neppure letto; l’email è diretta, personale
e soprattutto immateriale. Ma al ritardo di almeno
un decennio, o forse più, in questo passaggio-Fare
andrà aggiunto quello a carico dell’email, oggi usata
soprattutto dalla generazione trai 50 e i 60 anni, e
molto poco dai giovani e giovanissimi. Questi per
comunicare usano Facebook nella funzione chat e
Whatsapp, strumenti più rapidi e laconici delle lunghe email. La burocrazia l’avrà perciò pur sempre
vinta, e già si immagina un esercito di copisti all’opera con prolisse email da inviare, ricevere, e quindi
stampare e conservare come un tempo si usava con i
fax. L’unico vantaggio è che quelli degli Anni Ottanta e Novanta uscivano dalle macchine su cartatermica ed evaporavano in breve tempo. Nìhil novum
sub sole: fax fax fax.
Gente di Falchera 16
Marco Belpoliti
Il piacere di leggere
di
Adriana
Scavello
Buongiorno, mi piace leggere, ed in
questi giorni ho terminato la lettura di 2 bellissimi libri che vorrei
proporre.
Il primo é “Le colpe dei padri” di
Alessandro Perissinotto
E’ la storia di guido
Marchisio, ingegnere
torinese dirigente di
una multinazionale.
Uomo “arrivato”. Ha
tutto: un lavoro prestigioso, una compagna
giovane e bellissima,
una casa in pieno centro a Torino (p.zza
Castello) Non può desiderare di più. Ma
l’incognita é dietro
l’angolo, anzi ad un
incrocio, che cambierà per sempre la sua vita e sgretolerà tutte le sue certezze.
Un ponte tra passato e presente, ambientato qui alla
Falchera. Gi anni ’70, gli anni di piombo, ed oggi.
Sentimenti profondi che si mescolano ai conflitti sociali di ieri e di oggi con vera maestria.
Il secondo libro, bellissimo, é: “A spasso con Bob”
di James Bowen
Lui un ragazzone di ventisette anni che vive a
Londra dove si guadagna
da vivere suonando la
chitarra a Covent Golden.
E’ una gionata di marzo,
grigia e triste, quando Bob
e James si incontrano.
Sono pieni di ferite; Bob
una palla di pelo rossiccia, malconcio a causa di
qualche probabile scontro
con altri gatti, James con
un passato difficile di droga ed alcol. Due solitudini
che si incontrano. L’uno riuscirà a guarire le ferite
dell’altro fino ad instaurare un legame di amore e
rispetto che li renderà inseparabili.
Una storia di amicizia tenera e commovente.
Si dice che la vita regali sempre una seconda possibilità a tutti. Bob e James hanno saputo coglierla.
Buona lettura.
Lina Signorini
COME ERA
VAMO
ERAV
a cura di Umberto Grassi
Ringraziamo le sorelle Gervino che ci hanno portato
delle vecchie fotografie degli anni in cui il loro papà
Luigi cav. Gervino è stato il primo presidente delle
Acli Falchera, una parte di storia del nostro quartiere.
Gervino cav. Luigi
In questa fotografia del 1957 si riconoscono molti personaggi che non ci sono più, ma che hanno contribuito a creare la Falchera.
Processione S. Pio X in via delle Betulle.
Quanti si riconoscono in queste due fotografie?
Chi avesse vecchie fotografie della Falchera con
panoramiche o personaggi, può portarle in redazione e verranno pubblicate sul giornale. Per ricordare
i vecchi tempi di come eravamo!
Ciannillo
Michele e
Venturella
Rosa il 6 agosto 1953/2013
hanno festeggiato
anni di
matrimonio.
Tantissimi auguri da tutta la redazione, amici e parenti.
Gente di Falchera 17
60
Astronomia e...
Briciole di storia...
IL SISTEMA SOLARE
CON I PICCOLI TELESCOPI
I PORTICI DI TORINO
a cura del Gruppo “G. Plana”
Scopriamo le osservazioni dei corpi del Sistema Solare, alla portata di telescopi “entry
level” come il newton
114/900 o il più impegnativo rifrattore 120/
100 che sono innumerevoli. Vediamo quali osservazioni sono possibili con
telescopi di passo corto, per esempio un 114/900,
attenendoci ai punti più importanti.
√ Mercurio: le fasi e, se il seeing e la collimazione
sono perfetti, qualche macchia sulla superficie.
√ Venere: come per Mercurio. Venere è anche facilmente osservabile di giorno.
√ Marte: è sempre visibile almeno la fase e, spesso, una calotta polare. Durante l’opposizione si
può osservare, con un discreto dettaglio, anche
le macchie superficiali, eventuali tempeste di polvere e le formazioni di nubi.
√ Giove e Saturno: si può notate lo schiacciamento
ai poli, i satelliti principali, le più rilevanti pressioni atmosferiche (che per Giove sono innumerevoli), la divisione di Cassini negli anelli di Saturno.
√ Urano e Nettuno: si osservano i piccoli dischi,
distintamente per Urano, con un po’ di difficoltà
per Nettuno.
√ Luna: bellissima con qualsiasi strumento, offre
visioni di tutto rispetto un 114/900.
√ Sole: con un filtro a tutta apertura (da anteporre
al tubo) che potete costruirvi (un foglio A4 e del
l’ottimo filtro Astrosolar), si possono osservare
con agevolezza macchie, granulazioni, facole
(macchie gialle).
a cura di Franco Foppiani
Fin dal medioevo la Città
Il monte
Musiné
conosce
i portici,
ne sono un
esempio quelli di piazza
Palazzo di Città. il 16 giugno 1606 il re Carlo Emanuele I emette un’ordinanza con regio biglietto, riferendosi alla costruzione dei
palazzi di piazza Castello di
Via Roma
dotarli di portici. In seguito
durante la progettazione di piazza San Carlo, 16301650, gli architetti Amedeo e Carlo Castellamonte, furono costruiti i
portici. Filippo
Via Po
Juvarra costruisce i portici di
Porta Susa e
nella piazzetta
del mercato di
Porta Palazzo,
nel 1756 Benedetto Alfieri attua i nuovi portici di piazza Palazzo di
Città. Nel 1800 altri portici si aggiungono a quelli già
esistenti in piazza Vittorio Veneto ad opera dell’ architetto Frizzi nel
1850, ed infine ad
opera degli architetti Lombardi e
Bollati nel 1830
vengono costruiti i
portici in piazza
Carlo Felice e in
piazza Statuto che
caratterizzano il
Galleria S. Federico
vecchio centro torinese racchiuso tra il Po e i viali
eretti sull’area dell’antica cerchia bastionata.
E’ doveroso, a questo punto, dedicare un omaggio a
Margherita Hack, che si è spenta a 91 anni il 29 giugno scorso e che per molti anni ha lavorato e “osservato” presso l’Osservatorio Astronomico di Trieste.
La chiamavano “la signora delle stelle”, ma lei correggeva:” sono l’amica delle stelle”. Noi che abbiamo avuto il piacere di vederla, un anno fa, al Planetario di Pino Torinese riportiamo una sua breve
espressione di quell’occasione: “Noi sappiamo che
l’Universo c’è, ma non sappiamo perché”.
vittorio leode
Gente di Falchera 18
RICORDANDO MARINA ACETO
Leggendo il giornalino da anni,
non avrei mai
pensato che un
giorno avrei scritto per ricordare a
tutti, se mai ce ne
fosse bisogno, chi
era Marina.
Ricordi belli e anche meno belli, ma era lei dolce e ribelle; prima bimba, poi adolescente, poi
donna ma in ogni sua fase, sempre un vulcano
in eruzione, tante soddisfazioni e tanti dolori,
ostinata, ribelle ma sempre benvoluta sia a scuola che nella vita.
La mia bambina il rifugio dei miei sogni falliti,
bellissima nella sua adolescenza e malgrado la
rivoluzione nella maturità, con ostacoli e percorsi piuttosto impervi, rimaneva sempre lei
gentile, onesta e apparentemente allegra, anche
se il suo meraviglioso sorriso era spento.
Due meravigliosi bimbi che però non sono bastati a darle la forza per salvare la sua salute.
Io l’adoravo in ogni sua fase, siamo sempre state unite nel bene e nel male e anche se consapevole che un giorno, giunto molto veloce sarebbe andata via, ha lasciato un vuoto incolmabile,
un uragano di sofferenza, l’ho persa, ma la rivedo in ogni cosa, nel sorriso di un bimbo, in
una lacrima, in un fiore, una canzone, una stella, in tutto perché lei era il mio tutto.
Grazie di cuore alle innumerevoli persone che
mi sono state vicino a casa e in chiesa, con una
stretta di mano, un abbraccio o con la sola presenza.
Marina era Marina grazie a chi di lei ricorderà
solo cose belle, il suo magnifico sorriso, l’allegria, la bontà e la bellezza.
La mamma Mariangela
ANNIVERSARIO
Restuccia Giuseppa in Previti 30/06/2012
Non ci sembra vero che sia trascorso un anno, il
tuo ricordo è talmente vivo che pensiamo tu sia
partita per un pellegrinaggio e che da un momento all’altro tu possa ritornare e riabbracciarci. Ti aspettiamo nei nostri sogni. La tua meravigliosa famiglia con i tuoi adorati nipoti.
SILENT KEY
CI HANNO LASCIATO:
01/07/2013 Bonanno Adolfo
via dei Frassini 23
di anni 86
02/07/2013 Radeticchi Anna
via delle Betulle 48
di anni 91
06/07/2013 Giordano Gerardo
via dei Platani 1
10/07/2013 Pino Umberto
via degli Ulivi 108
27/08/2013 Menelao Aldo
via degli Ulivi 108
05/8/2013 Atzei Maria ved. Severino
via dei Pioppi 46
di anni 77
di anni 78
di anni 66
di anni 91
RICORDO
Un pensiero per
Domenico Lombardo.
Te ne sei andato troppo in
fretta, senza neanche disturbarci. Ora che sei lassù proteggici, tu sarai sempre nei
nostri pensieri.
Tua moglie Gerarda i tuoi figli Vincenzo e Ivan.
Un ringraziamento a tutti gli amici della Falchera che hanno partecipato al nostro dolore.
DALLA SCUOLA
Lunedì 29 luglio è mancata
l’insegnante Biazzi Paola.
CARA PAOLA, in punta di piedi vai via improvvisamente ci sentiamo soli. Oggi ci stringiamo
alla tua famiglia con immenso dolore. C’è una
ragione per ogni cosa…anche alla morte c’è una
ragione.
Abbiamo trascorso tanti anni insieme condividendo momenti di vita quotidiana, sei sempre
stata presente, precisa e coerente, una presenza
importante per tutti noi.
Quanti bambini hanno camminato insieme a te
e sono cresciuti imparando le prime regole basilari che formano il carattere di una persona…se
la scuola è maestra di vita..tu lo sei stata.
Coloro che ci hanno lasciato non sono degli assenti, tengono i loro occhi pieni di gloria puntati
nei nostri pieni di lacrime.
Ora rimane il rammarico di non aver saputo guardare oltre le apparenze…e così ti ricordiamo in
silenzio.
Rosanna Previti
Gente di Falchera 19
Noi colleghi la ricordiamo così.
Hanno collaborato a questo numero:
Remo Andreasi, Marco Belpoliti, Oreste Borio, Giorgia Catalano, Giacomo Chissotti, Fiorella Corea, Francesco Marsico, Toni De Nardo, Manuela Barbara d’Ischia, Silvio Lavalle, Luigi Pinna, Giuseppe Pongolini,
Ricciardetto, Alfredo Saragaglia, Adriana Scavello, Livio Scremin, Lina
Signorini, Serejx, Aurelio Sgambellone, Paolo Tkalez.
Gli eventuali contributi potranno essere versati direttamente
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Lombardo Gerarda
Lanzoni Gianna
Sorelle Gervino
Cottari Giuliana
Laiolo Angela
Chissotti Giacomo
Dalena Flavia
Capozzi Orazio
Tabaccheria Vassallo
De Lorenzo Michele
Pulcino Giorgio
Maraucci Francesco
Apollonio Giacomo
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