Aprile 2016 - Gente di Falchera

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Aprile 2016 - Gente di Falchera
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ALCHERA
di
APRILE 2016
ANNO 23° - N° 4
P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE
EDITORIALE
Problema Casa
di
AMILCARE
DE LEO
ALL’INTERNO
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Il nuovo Parco della Falchera
SOMMARIO
Il nuovo Parco della Falchera
Una visita in redazione
La piazza del Villaretto...
Lettera da A.T.C. al direttore
Il saluto del Sindaco
Festa Donna Centro d’Incontro
L’intervista A...
Notizie Flash
I lettori scrivono
Il giornale della scuola
Statuto della Città Metropolitana
L’angolo della poesia
Un convegno contro la violenza
Lettera di una mamma alla figlia
Psicanalisi e dintorni
I pittori della Sindone
Astronomia / Briciole di storia
La narrativa
Un viaggio nella Circoscrizione
Invito alla mostra
Il piacere di leggere
Torino dallo spazio
Silent Key
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no degli aspetti della crisi socialmente
più impattante è la crescente difficoltà
di molte famiglie a far fronte alle spese per
l’abitazione, dalle rate del mutuo all’affitto,
alle spese economiche. Non a caso, negli ultimi anni aumentano un pò ovunque nel nostro Paese ma soprattutto nelle
metropoli, i provvedimenti di sfratto, la richiesta di case popolari, il numero di coloro che sono senza casa. Oggi non a
caso si parla di “housing sociale”, anche alla Falchera.
Il Piano Città prevede, per chi ancora non lo sapesse anche
perché è stato pubblicizzato non poco, un progetto di riqualificazione urbana che, con uno stanziamento di fondi del
Ministero delle Infrastrutture insieme ai fondi della Città,
consentirà la “ridimensione” di quattro interventi nel quartiere Falchera. Si tratta della realizzazione del Parco dei laghetti, della rivalutazione energetica delle case di edilizia
residenziale pubblica, dell’opportunità per un nuovo collegamento viabile, della creazione di aree gioco. Nell’ambito
di questa complessa operazione ci sarà un importante intervento di “housing sociale”, almeno 15.000 mq, circa 350 alloggi, più una parte destinata ad attività commerciali di vicinato. Tale intervento sperimenterà forme di “partnerschip”
pubblico e privato e forme innovative di gestione sociale.
Sorgeranno dieci nuovi condomìni destinati all’housing sociale. A gestire l’operazione di quella che dovrebbe diventare una sorta di “città giardino” alla periferia estrema della
Città, è l’investimento immobiliare. Sappiamo che l’area
della società Bor. Set. To è stata acquistata per poco meno di
5 milioni di euro.
La Cooperativa Di Vittorio ha firmato l’accordo preliminare
per garantire gli immobiliari che nasceranno: circa 350 alloggi racchiusi in una decina di edifici di diversa altezza progettati dalla “Picco Architetti”, destinati per la quasi totalità
Gente di Falchera 1
segue a pag. 14
Il nuovo parco
della Falchera
È dalla fine degli Anni Settanta che si aspettava tale
bonifica. Quel vecchio desiderio si sta avverando.
Di quegli orti abusivi e di quei rifiuti che prima imperversavano, ora non c’è più traccia. Domina, quasi assoluto, un rinnovato e informe spiazzo di terra
con due grossi occhi d’acqua, sui quali alcuni anatidi solitari galleggiano placidi, sorpresi essi stessi, qua-
Gli orti Urbani
si spaesati per questo nuovo assetto della natura: è
quasi come si volesse, metaforicamente, rimuovere
o spazzar via un groviglio di ricordi per intraprendere, insieme, un nuovo cammino. Ti risvegliano dal
benefico torpore il rombo di un camion carico di sabbia che ti passa vicino e lo scorrere infinito delle auto
in corsa sull’autostrada, ma già distante. Lontano,
rasserenante, un orizzonte di cielo. Così deve essere
apparso il paesaggio che si è presentato il primo pomeriggio del 14 marzo, sferzato da un insolito vento
ribelle, alla vista dei cittadini ma soprattutto degli
ortolani che hanno incontrato sulla “scena dei lavori” il sindaco Fassino, la presidente Nadia Conticelli
e l’assessore all’ambiente Enzo Lavolta. Questi, non
senza visibile soddisfazione, ha dichiarato che il Parco Falchera, per ora un cantiere in funzione, sarà inaugurato alla fine del 2017, ma che gli orti saranno pronti (sussulto di felicità tra i presenti) per il prossimo
mese di luglio: zappa in mano! Ha inoltre aggiunto:
“Qui verranno piantumati 800 nuovi alberi, sorgeranno un parco e un’area giochi. Ma soprattutto non
ci sarà più degrado. In questi ultimi mesi gli operai
al lavoro hanno smantellato 120 orti abusivi e neutralizzato 2mila tonnellate di immondizia. Si tratta
di un progetto da 5 milioni di euro che segnerà in
positivo tutto il paesaggio”.
Il laghetto sud verrà completamente prosciugato e
riportato al livello del terreno circostante. Intorno
verranno creati spazi di aggregazione per bambini,
per attività sportive, per panchine e tavoli. Si offrirà
anche, agli appassionati, la curiosa possibilità di
dedicarsi al cosiddetto “bird watching” (osservando
i volatili) nella parte est del lago grazie ad uno spazio per la creazione di una zona umida. Nell’area tra
i laghi e la tangenziale nord il progetto prevede la
realizzazione di un percorso ginnico costituito da
attrezzi e di zone di sosta con panchine e portabici.
Pensiamo già fin d’ora come preservare, a suo tempo, tutto quanto...
Gente di Falchera 2
amilcare de leo
UNA VISITA IN REDAZIONE
di Amilcare De Leo
In relazione al Piano Città, abbiamo più
volte richiesto di avvicinare l’assessore alla
viabilità e ai trasporti, Claudio Lubatti, il
quale ora ha accettato l’invito e non si è
sottratto alle nostre domande.
Ponte per il secondo accesso in Falchera
Può illustrarci un bilancio degli ultimi anni di attività dell’Assessorato? Alcune cose importanti che
hanno riguardato Falchera?
Ricorderò tre punti: -1°) la questione annosa della
falda, come si sa, felicemente risolta; -2°) il collegamento con il Centro fruendo della linea 50 e della
linea 4. -3°) Con la futura linea 2 della metropolitana sicuramente subentrerà un nuovo e progressivo
raccordo con la linea 50 per più fruttuosi interscambi; infine la realizzazione del secondo accesso, che
finalmente sarà portato a termine.
Infatti, a che punto siamo?
Intanto nel tratto che sottopassa l’autostrada TorinoMilano intitolato a Tazio Nuvolari tra via degli Ulivi
e Via Toce, a partire dal 7 marzo e sino a fine esigenze sono stati effettuati accorgimenti per consentire il
completamento del cavalcaferrovia. È stata istituita
la chiusura del traffico veicolare nella tratta di collegamento viabile tra Falchera (nei pressi della Stazione Stura) e strada Cebrosa di Settimo Torinese.
Comunque, ultimata la bonifica bellica che partirà a
giorni, avranno luogo i lavori di completamento del
cavalcaferrovia e delle relative rampe viabili, che si
dovrebbero concludere entro un anno.
La ditta appaltatrice avrà cura di informarvi periodicamente sullo stato avanzamento lavori.
A questo punto, parliamo ancora della viabilità e
dei mezzi pubblici, in relazione ad esempio al Villaretto, piuttosto abbandonato a se stesso.
Cosa si può fare?
Stiamo valutando varie possibilità per venire incontro soprattutto a centri o frazioni limitati come può
essere il Villaretto, cercando nello stesso tempo di
non incorrere in spese superiori alle nostre possibilità. Intendiamo sperimentare una possibilità d’intervento (nello spazio di 45 giorni) che abbiamo denominato “Fermata Polmone”. Gli utenti saranno dettagliatamente informati sull’orario di passaggio delle rispettive navette, come sì è di norma informati
sull’orario dei treni; ogni navetta però, in quanto
coinvolta in un percorso limitato e non battuto da
traffico intenso, dovrà rispettare i tempi stabiliti.
Crediamo sia già una soluzione, sia pure minima.
Cosa può dirci della stazione Stura?
Deve diventare attiva come le stazioni Fermi e Bengasi, ne ha tutte le qualità. È veramente un punto
strategico e sarà sempre più qualificata, anche perché gode della vicinanza di tangenziali, autostrade,
centri commerciali e spiazzi per pullman.
Il problema sicurezza sui mezzi pubblici?
Essenziale! È cambiato, come forse già saprete, lo
stato giuridico del controllore che è diventato un vero
e proprio dipendente polizia amministrativa, con i
relativi poteri. A Torino sarà impiegata, a modello di
Milano, la figura dei cosiddetti “city angels”, volontari in divisa che vigileranno e potranno direttamente mettersi in contatto con le forze di polizia.
Nei prossimi giorni Lei porterà a Torino il ministro
Delrio per parlare di “mobilità sostenibile.”
Può fornirci qualche dettaglio?
Sì, esattamente il giorno 17 marzo. Con lui tratterò
della cosiddetta “stabilità di risorse”, per 5 anni.
In pratica non chiederò più di quanto ci è stato concesso, ma intendo autonomamente fruire, nell’arco
di tempo richiesto, della somma che spetta al mio
Assessorato per poter effettuare acquisti consoni alla
nostra città, ad esempio acquistare più tram (in sostituzione di quelli ormai vecchi) dal momento che
Torino ha una notevole rete di binari.
La ringraziamo per la sua disponibilità. A u s p i chiamo che i progetti di cui ha parlato si realizzino
quanto prima per favorire sempre più la riqualificazione del nostro quartiere.
Gente di Falchera 3
La Piazza del Villaretto
ha un nome amilcaredi de leo
Nel pomeriggio del 25 febbraio, al Villaretto, la piazza
della chiesetta di San Rocco
è stata intitolata al nome di
un religioso, don Pino Puglisi, con la presenza del sindaco di Torino Piero Fassino,
della presidente della VI Circoscrizione Nadia Conticelli, del parroco di San Pio X
don Adelino Montanelli. Ol-
i lettori e i cittadini del Villaretto a inviarci idee, suggerimenti e proposte su
come vorrebbero utilizzare
la scuola in questione.
Da A.T.C. al direttore
“Gente di Falchera”
tre agli abitanti del
Villaretto erano presenti numerosi cittadini della Falchera,
uniti da una parte nel
ricordo di una tradizione storica che lega
tuttora i due confini
territoriali, dall’altra nella comune commozione che
ispirava il nome prescelto. Chi era don Pino Puglisi?
Nato a Palermo il 15 settembre del 1937, parroco a
Brancaccio, morì nel 1993, ucciso da “Cosa nostra”
il giorno del 56° compleanno a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale. Il 25 maggio del 2013, nel
prato del Foro Italico a Palermo
davanti ad una folla di circa centomila fedeli, fu proclamato beato. È stato ricordato, con una
punta di commozione, quanto il
cardinale Romeo, nella sua omelia, ebbe a sottolineare “...Per
portare frutto, il chicco di grano deve morire, e Gesù ha portato molto frutto quando è morto. Il beato Puglisi fu chicco
perché ogni giorno accolse di
morire poco alla volta...” È stato il 1° martire della Chiesa ucciso dalla mafia. Il sindaco, prima di concludere il
suo intervento ha promesso che quanto prima l’attenzione sarà puntata anche sulla vecchia Scuola “Ambrosini”, da troppo tempo abbandonata a se stessa, per
essere finalmente restituita viva, operante ai cittadini
della frazione attraverso iniziative di carattere sociale e proprio lì, dirimpetto alla stessa piazza in festa
ora uscita dall’anonimato. A proposito dell’importanza di questo edificio, pieno di ricordi e ancora solido nonostante gli anni,
in attesa che alle parole
seguano i fatti, cogliamo
l’occasione per invitare
OGGETTO: lettera “Il decreto della disperazione”, a firma di Veropalumbo Enzo, pubblicata a pag. 8 su
“Gente di Fatchera” di marzo 2016 n. 3 - risposta:
Gentile direttore, le scrivo per chiarire la situazione inerente al signor Veropalumbo Enzo che lamenta delle
spese troppo alte per gli interventi di bonifica amianto.
Prima di tutto occorre spiegare che bisogna adempiere
alla bonifica dell’amianto secondo tempi dettati dalle
norme, che definiscono precisi protocolli d’intervento
in sinergia con le ASL e non per indefiniti ordini da
parte di imprecisate autorità.
Informo inoltre che lo stabile in cui vive il signor Veropalumbo Enzo è un condominio amministrato da Atc.
All’assemblea di febbraio 2016 i proprietari, ad eccezione dei signor Veropalumbo, hanno deliberato di costituire un fondo per la bonifica dei manufatti contenenti amianto, stabilendo le rate e l’importo da versare
per ciascun proprietario. In base al codice civile bisogna attenersi alla volontà assembleare.
Se vi sono altri proprietari che hanno difficoltà a far
fronte alle spese, questi possono richiedere la convocazione di un’assemblea per portare all’ordine del giorno
la questione delle spese da sostenere.
Chiaramente le spese sono un problema per tutti, non
solo per gli inquilini, ma anche per i proprietari. Occorre tuttavia ricordare che l’inquilino delle case popolari.
che decide di acquistare il proprio appartamento, ha un
prezzo di acquisto calmierato che molti acquirenti sul
libero mercato si sognano. A fronte di questa agevolazione iniziale, di cui pochi possono godere, certamente
vi sono successivamente delle spese a cui per legge tutti i proprietari, siano essi ex inquilini di case popolari
oppure no, debbono provvedere con quota parte per la
manutenzione del bene. Le spese sono necessarie per
provvedere alla conservazione e al godimento anche
delle parti comuni dell’edificio e per l’offerta di servizi
nell’interesse comune. Chi acquista un’unità immobiliare nell’edificio diviene infatti automaticamente e
obbligatoriamente comproprietario delle parti comuni.
Dalla facoltà di godere e disporre della cose in modo
pieno ed esclusiva, che è il contenuto del diritto di proprietà, deriva l’onere della loro manutenzione. Proprio
per questo le assemblee servono a stabilire modalità.
importi e scadenze.
Cordiali saluti.
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firmato in originale
Il Presidente
(Marcello Mazzù)
Il saluto del Sindaco
Gentili lettori,
uno degli obiettivi delle Amministrazioni locali moderne, è di riuscire a garantire un
buon livello di vivibilità del territorio favorendone la promozione
turistica ed incentivando l’interscambio culturale fra le persone; le attuali varianti urbanistiche,
pertanto, vengono realizzate seguendo due princìpi
essenziali: il recupero e lo sviluppo dei Centri Storici e la valorizzazione di tutti i quartieri della città.
In ogni tessuto urbano esistono inoltre bellisime borgate storiche che, per quanto toccate dalle grandi trasformazioni edilizie degli anni Cinquanta e Settanta
del secolo scorso, hanno conservato almeno parte del
loro passato, così da risultare testimonianza concreta della storia del nostro territorio. È in questo scenario che si inserisce il quartiere della Falchera, un
tempo importante zona rurale dalle origini antichissime e che ha ereditato il nome dalla Settecentesca
cascina della famiglia Falchero.
Situato all’ingresso nord di Torino, tra l’innesto autostradale della Torino-Milano ed oltre l’asse della
ferrovia locale, negli anni il quartiere ha patito un
certo isolamento geografico rispetto al resto della
città. Per ovviare a questo problema, le scorse Amministrazioni locali hanno collocato, nella zona nuova del borgo, il capolinea del tram 4, linea di forza
del servizio di trasporto pubblico.
Come Sindaco della città, fin da inizio mandato ho
ritenuto fondamentale lavorare perchè si potesse favorire una maggiore interconnessione fra la Falchera ed il resto della città; per questo motivo, nel 2014
la Giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo dell’opera che tutti gli abitanti della zona conoscono come “Secondo accesso alla Falchera” e i cui
lavori, in fase di avvio, dureranno circa un anno; si
tratta di un intervento importante, che migliorerà l’accessibilità nella zona sud del quartiere, poichè i residenti potranno raggiungere facilmente la stazione
ferroviaria “Stura” e, utilizzando il Servizio Ferroviario Metropolitano, arrivare in centro città in soli
8 minuti. Poichè un quartiere è fatto in primo luogo
dalle persone che lo abitano, come Amministrazione abbiamo ritenuto fondamentale realizzzare anche
alcuni interventi di rigenerazione urbana: il recupero e la valorizzazione pedonale di piazza Astengo e
l’apertura della nuova biblioteca “Don Milani”, ad
esempio a questo si aggiunge l’intervento, attualmente in atto, di bonifica e riqualificazione dell’area la-
ghetti nella quale verranno relizzati il parco, la pista
ciclabile e gli orti urbani.
Nella centrale piazza Astengo, inoltre, sono stati ristrutturati alcuni edifici che oggi sono a disposizione
delle associazioni che realizzano attività patrimonio
del territorio falcherese; in uno di questi locali si trova ad esempio la redazione di questo prezioso giornale, mentre in uno spazio attiguo vengono svolte non
solo attività sportive, ma anche momenti di incontro e
coesione sociale dedicati a persone di tutte le età.
Infine quest’anno alla Falchera è partito “Alloggiami”: destinato agli studenti fuori sede che hanno esigenza di trovare una residenza temporanea a prezzi
contenuti, il progetto offre agli abitanti del quartiere
la possibilità di integrare il loro reddito accogliendo
studenti nelle loro case, e, più in generale, favorisce il
processo di integrazione ed interscambio culturale.
Con queste poche righe, sperando di fare cosa gradita ai lettori, ho voluto raccontare parte dei progetti
che stanno contribuendo a rivitalizzare lo storico
quartiere della Falchera; come diceva Cesare Paese
ne La Luna e i falò, infatti, “Un paese vuol dire non
essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella
terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci
sei resta ad aspettarti”.
Un caloroso saluto
Piero Fassino
IN BREVE dalla
Città Metropolitana
a cura di Ricciardetto
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La magistratura indaga a Leinì e Volpiano
sulla ‘ndrangheta piemontese.
Caselle. I pullman 69 e 46 all’aeroporto,
ecco la proposta del consigliere di minoranza
Cretier: “Si potrebbe creare un collegamento tra
Torino, Borgaro, Casellle, Leinì e Mappano.
Mappano Comune. La possibile paralisi
dell’attività giudiziaria farebbe slittare tutte le
udienze: un’ennesima tegola. Il cambio di sede
del Tar rischia di “beffare” di nuovo Mappano.
Mappano. La biblioteca consorziale una
volta alla settimana, il giovedì, apre dalle 20
alle 23.
Borgaro. “Raddoppiamo le multe per chi
non raccoglie le cacche dei cani.” È la proposta del “Gruppo Latella” per convincere i proprietari a non lasciare le deiezioni per terra.
Borgaro. Il Movimento 5 Stelle chiede di
non utilizzare il glifosato (diserbante sistemico), potenzialmente cancerogeno per l’uomo.
“No al diserbo chimico in aree pubbliche”.
Borgaro. Grande festa per i “Sardi di Borgaro-Sant’Ignazio”.
Gente di Falchera 5
Festa della Donna
al Centro d’Incontro
“Panchine Rosse”
Domenica 6 marzo al Centro d’Incontro da poco intitolato a Salvatore Scavello si è svolta, come ormai
di consuetudine, la Festa della Donna.
Alcuni brani a tema letti da Ketty e Giovanna, musica con il Duo Dejavu Sergio e Patty e mimose, donate dal negozio di Fiori Alessi del Centro Commerciale di Via degli Abeti, hanno caratterizzato il pomeriggio, trascorso in compagnia delle tante cittadine e cittadini che affollavano il Centro. 8 marzo non
vuol dire solo festa, è necessario tenere alta l’attenzione verso la tematica della violenza sulle donne.
A questo proposito, è stata inaugurata la “Panchina
Rossa”, la quarta nel Quartiere Falchera. I lumini
accesi e posti sulla panchina da tutte le persone presenti, è stato un modo per ricordare le donne vittime
di femminicidio. Ogni anno sono circa 150 le donne
uccise dalla violenza feroce di compagni, mariti,
amici, parenti, conoscenti, a volte sconosciuti.
frase, la citazione di un famoso scrittore.
Quattro di queste sono a Falchera (giardino di Via
delle Betulle, giardino di Via degli Ulivi, davanti all’Ufficio Postale e Centro d’Incontro.
Il progetto si sta allargando a macchia d’olio. Nel
corso del 2015 altre Circoscrizioni torinesi lo hanno
proposto nei loro territori, ma non solo, in tutta Italia
le “Panchine Rosse” stanno diventando un simbolo.
Vogliono esprimere lo stesso messaggio che esprimono le “Scarpe rosse” esposte in tante altre città.
Vogliono stimolare un confronto e una riflessione
sulla violenza e sui cambiamenti culturali necessari
per sconfiggerla e indurre i cittadini a fermarsi, a non
dimenticare e a mantenere alta l’allerta su questo
fenomeno.
Adriana Scavello
CRONACA
a cura di
Ugo
Bonalberti
Navetta del Villaretto
L’iniziativa “Panchine Rosse” è stata adottata dalla
Circoscrizione 6 per celebrare la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, nel mese di novembre 2014, proseguita nel 2015
e proposta anche nel 2016. Un progetto di arte muraria realizzato dal writer, Karim Cherif, (Associazione Acmos), supportato operativamente da un gruppo
di studenti delle scuole superiori presenti nella Circoscrizione 6.
In tutto, in questi tre anni circa 30 panchine nel territorio della Circoscrizione 6 sono state dipinte di rosso con due occhi grandi che scrutano chi passa e una
La navetta per il Villaretto è vietata alle carrozzine.
Parecchi sono i problemi che si sono già rilevati a
proposito di questo autobus. Con la nuova urbanizzazione, al Villaretto molti hanno qualche disabilità.
Chi non può camminare non può essere segregato in
casa. La VI Circoscrizione chiede:”Vogliamo che i
pulmini siano autorizzati per permettere l’accesso alle
carrozzine”. Inoltre si chiede di aumentare i passaggi nelle ore serali a partire dalle 19 e deviare
almeno una corsa ogni due verso la Falchera, dove
in passato la navetta faceva capolinea, cioè dove ci
sono le scuole, la farmacia e il mercato più vicino.
Gente di Falchera 6
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a cura di Amilcare De Leo
L’INTERVISTA A...
...Barbara Ricci,
una giovane
mamma
della Falchera
Nel nostro video “Falchera 50 anni” del 2004 lei fu già intervistata, tra i
giovanissimi, ed espresse la volontà di crearsi una
famiglia alla Falchera cui si sentiva molto legata,
differentemente da altri suoi coetanei che invece si
allontanarono. Coerente dunque?
Beh, sì. Sono rimasta qui, con i miei figli e con mio
marito, anche lui innamorato della Falchera.
Da allora a oggi cosa è cambiato?
...Molto. Allora avvertivamo più legame con il quartiere: eravamo più uniti gli uni con gli altri, sentivamo di far parte di una comunità coesa, come vivessimo davvero in un “paese”, tutto nostro. Ora c’è più
disgregazione, meno solidarietà, ma anche più trascuratezza verso le strutture, gli edifici, sconsideratamente abbandonati a se stessi, il che, come spesso
accade, scatena l’accanimento dei vandali o permette l’intrusione di ignoti.
Come sta avvenendo ai Campi Sportivi, non è così?
Proprio così. Intanto guardiamoci attorno, un altro
esempio è la piazza, è evidente un certo degrado...
A proposito della Falchera, qualcuno ha parlato di
“solitudine di un quartiere”, lei che ne pensa?
Non sono d’accordo, non capisco di quale “solitudine” si parli; dovremmo invece ritrovare lo spunto
per riappropriaci dei valori umani e sociali fondanti
della nostra Falchera storica: tanto per intenderci più
“paese” e meno “città”!
Ma i tempi cambiano, non crede?
Certo, questo è vero, ma molto dipende da noi stessi,
da quello che veramente vogliamo.
Non si può trascurare però il fatto che dall’alto
qualcosa si stia muovendo. Pensiamo già solo al
cosiddetto “Piano Città”, o no?
Certamente, non posso negarlo. Tuttavia depreco un
tantino, se mi consente, il lato volutamente “politicizzato” dell’impresa, diciamo un pò troppo propagandistico, a scapito della concretezza. Quello che
conta sono i fatti.
Cioè ?
Intendo dire che piuttosto di mirare a grandi progetti
e spendere denaro pubblico sarebbe stato più proficuo intervenire sulla realtà fragile del presente così
da soddisfare bisogni contingenti, immediati da tempo sottaciuti: scuola, viabilità, edifici, istituzioni da
rivalutare e strutture da risanare, anche se bonificare
i laghetti è un’iniziativa utile, è da tempo che se ne
parla.
Fa parte di qualche associazione?
Sì, e ne sono fiera. Cerchiamo di evidenziare le varie criticità del quartiere, pur essendo consapevoli
dei nostri limiti.
Si riferisce a “I cittadini della Falchera”?
Esattamente, da cui ho imparato molto. Esplicitiamo le nostre opinioni attraverso un confronto tra giovani coinvolti, preparati e la cittadinanza.
Sono d’accordo. In un mondo di anziani, compreso il sottoscritto, fa piacere sentire l’eco delle voci
giovanili che, tuttavia, mi pare, comunicano soprattutto attraverso la rete. Non è un limite?
È vero, ma è anche vero che da parte nostra non sempre è possibile una presenza fisica, diffusa e costante, a causa dei problemi relativi alla famiglia e al
lavoro. La Falchera, dò atto, è costellata di associazioni, rette da persone anziane, pensionati che se la
cavano piuttosto bene. È una risorsa.
Ritorniamo al “Piano Città”. Anche tale progetto
dovrebbe essere una risorsa, un modo finalmente
di riqualificare il quartiere, cosa ne dice?
Punti di vista. Rimango del parere che questa “voglia” di fare, per ora ancora a parole, potrebbe in
futuro, chissà, più nuocere che giovare alla cittadinanza. In merito infatti alla sbandierata novità dell’“housing sociale” non credo proprio che sia una
buona idea, forse un caotico, un inutile sovraffollamento. È una mia opinione.
Già, punti di vista...
UN RITORNO AL PASSATO
Una speranza nel futuro
...Rivedo in questo sogno ad occhi aperti la cappella d’emergenza, sotto un portico di via delle
Betulle, che dal 25 luglio 1954 ci ha accolti per
quattro mesi. Penso al fabbricato in legno che per
due anni e mezzo fu la nostra chiesa provvisoria.
Ricordo con gratitudine la data del 26 maggio
1957 quando entrammo nella chiesa definitiva che
l’arcivescovo di allora, card. Fossati, volle dedidon Dino Cagliero
care al papa Pio X...”
da: “Falchera 50 anni - 2004”
Gente di Falchera 7
Notizie Flash
Si estende la super fibra ottica, Torino è
tra le città più veloci d’Italia
In poco più di un anno,
l’85% delle unità abitative, sarà coperto
dalla fibra ottica che
viaggia a 300mila Megabit al secondo, utile
a ricevere il 5G mobile. A metà del 2017 le unità abitative coperte dalla
fibra ottica, al termine del completamento dell’estensione degli interventi annunciati dal Comune di Torino, Metroweb Italia e Vodafone Italia, saranno 335
mila, circa l’85% del totale. Si parla nello specifico
di “fibra ottica vera”, cioè del primo servizio in fibra ottica in modalità FTTH (Fibre to the home), con
velocità di navigazione fino a 300mila Megabit al
secondo, necessaria a ricevere il 5G nella comunicazione mobile.
A essere coinvolta nel progetto anche Iren, per via
dell’utilizzo delle condotte del teleriscaldamento.
Questo tipo di intervento permetterà un’accelerazione digitale, ponendo Torino tra le città più all’avanguardia d’Italia e in Europa in termini di connettività e in ambito Smart City e moltiplicando i benefici
per tutti: cittadini, imprese e pubblica amministrazione, Comune di Torino, estensione della fibra ottica. “Al momento in virtù di un accordo sottoscritto
tra Comune e Metroweb nel marzo 2015, l’infrastruttura in fibra ottica copre - e lo ha fatto in meno di un
anno - circa 70mila unità abitative nei quartieri di
Mirafiori, Santa Rita, Dante e Lingotto.” A presto
anche la zona Nord... e Falchera?
Attenzione se… Guidi UN’AUTO
intestata ad un’altra persona?
Stretta sulla circolazione con auto intestate ad altri
con le carte che devono rincorrere i cambi al volante. È ancora fresca la disposizione della Motorizzazione sull’esibizione della carta di circolazione per
accertare i passaggi di proprietà. Dal 2014 è esecutiva l’ultima riforma del codice stradale che disciplina l’intestazione temporanea dei veicoli. Una normativa che riesuma l’articolo 94 del Codice della
strada rimasta per molto tempo affossata, dimenticata nei regesti.
È prevista una tagliola superiore ai 700 euro per
coloro che si spostano con auto non proprie, ma il
tetto può raggiungere anche i 3.526 euro per infrazioni criminose. La norma non ha un impatto traumatico nelle abitudini dei cittadini, visto che la casistica è sterminata e alla fine per molti non ci sarà
nessuna variazione, vista anche l’elasticità nell’esecutività del provvedimento. Focus invece su situa-
zioni poco trasparenti come l’uso reiterato di un veicolo non proprio. Il pensiero corre ai proprietari “che
non vogliono apparire” e mandano in giro figuranti
al proprio posto e che fruiscono dell’auto come bene
personale a pieno titolo. O ancora l’automobilista che
si sposta in aree dove scatta un aumento della polizza RC, fino ad includere i casi in cui un dipendente
sfrutta oltre i suoi diritti le auto aziendali. Giro di
vite anche per i criminali che hanno bisogno di un
prestanome e i furbetti che cercano di evadere al
momento di incidenti e contravvenzioni.
La nuova norma della motorizzazione a ben guardare può anche essere vista come protettiva: le comunicazioni disciplinari raggiungeranno direttamente il
responsabile dell’infrazione. Naturalmente occhi
chiusi tutti e due se il prestito è avvenuto tra famigliari. Essi sono sciolti dagli adempimenti purché si
condivida lo stesso tetto.
I figli che abbiano cambiato residenza dovranno provvedersi ad aggiornare la carta di circolazione e ugualmente i coniugi che abbiano rescisso il sacro vincolo
del matrimonio. Una pratica, quella della dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, neppure troppo
esosa, si tratta di una spesa di 25 euro, tra bollo e l’ammontare della trafila stessa. Chi non fa parte dell’inner circle familiare dovrà invece segnalare agli uffici
di polizia il prestito come un vero e proprio comodato
se l’uso si protrae oltre i 30 giorni. Altrimenti l’obbligo della comunicazione non scatta. Mentre devono
sottoporsi al medesimo adempimento coloro che abbiano ricevuto un’auto insieme all’eredità dei propri
congiunti, situazione in cui insieme ai diritti di successione bisogna computare anche la macchina, avendo cura di segnalare agli uffici il passaggio di proprietà. Però la nuova disciplina è stata congegnata ad hoc
per una situazione precisa: l’uso delle auto aziendali.
Anche le aziende dovranno formalizzare l’uso per gli
“aventi causa”, senza troppa paura perché non sono
previsti oneri fiscali.
Chiamare dal telefono di casa
costerà il doppio, Tim alza i prezzi
da La Stampa
Chiamare dal telefono di casa costerà il doppio, anzi
anche di più, considerando che, dopo poco più di un
anno dalla sua scomparsa, torna anche lo scatto alla
risposta. È la nuova manovra tariffaria di Tim (marchio sotto il quale Telecom Italia commercializza
ormai anche la telefonia fissa), rivolta a tutte quelle
famiglie, circa 700mila, che hanno solo la linea di
base e non hanno aderito alle offerte a forfait, come
Tutto Voce, vale a dire il ‘tutto compreso´ a una tariffa fissa.
Dal primo aprile, come annuncia la stessa compagnia telefonica in un avviso sui principali quotidiani, il prezzo delle chiamate a consumo verso i telefoni fissi e i cellulari nazionali dell’offerta Voce e della
Gente di Falchera 8
linea Isdn aumenterà da 10 a 20 centesimi al minuto
e, per ogni chiamata, verrà anche reintrodotto lo scatto alla risposta, pari a 20 centesimi: Telecom torna
quindi sui propri passi per quanto riguarda questo costo aggiuntivo, che era stato eliminato a novembre del
2014. Invariato, invece, il canone mensile, che resta a
19 euro, e mantenute anche alcune altre voci come lo
sconto del 50% oltre le tre ore di conversazione al
mese verso i telefoni fissi nazionali o la tariffazione a
scatti anticipati da 60 secondi.
La manovra segue quella dello scorso anno, quando
Telecom Italia propose ai clienti di optare, appunto,
per la tariffa Tutto Voce a 29 euro al mese, eliminando una quindicina di vecchie offerte. L’Autorità per le
garanzie nelle comunicazioni, però, ebbe qualcosa da
ridire sulle modalità con cui l’offerta veniva presentata e sventolo’ un cartellino giallo per indurre la compagnia telefonica a fornire più tempo per scegliere e
più informazioni alla clientela.
Le nuove tariffe annunciate oggi sono proprio riservate a coloro i quali, da allora, non hanno approfittato
della possibilità offerta da Telecom di passare alla tariffa Tutto Voce, vale a dire circa 700 mila clienti, che
con tutta probabilità adesso riprenderanno in esame
la possibilità di aderire alle offerte ad hoc: nello stesso avviso, infatti, la compagnia ricorda che «in ogni
momento» è possibile aderire a Tutto Voce, che al prezzo di 29 euro al mese include chiamate illimitate a
tutti i telefoni fissi e cellulari nazionali. L’obiettivo di
Telecom, sottolineano infatti fonti della società, è quello di far evolvere questa clientela, in particolare coloro che spendono parecchio per telefonare, verso le
offerte di tipo flat, così come avviene nei principali
Paesi europei. Per gli altri, i cosiddetti “basso spendenti”, l’impatto sulla spesa mensile «sarà minimo».
Ricetta medica, addio carta:
ora diventa elettronica
Il medico, tramite un portale dedicato, indicherà i
dati del paziente e i medicinali prescritti
Novità importanti in ambito sanitario. Da ieri infatti
è definitivamente uscita di scena la ricetta medica
cartacea, quella con i tradizionali colori rosso e panna, per essere sostituita da tablet e computer.
In sostanza, il medico di famiglia, nel momento in
cui dovrà prescrivere un farmaco a un malato, si
collegherà dal proprio computer a un portale dedicato, dove indicherà gli estremi del paziente e del
medicinale prescritto. Nel sistema informatico verrà quindi compilata una ricetta telematica identica a
quella cartacea tradizionale, un Nre - acronimo di
numero ricetta elettronica - cui sarà associato il codice fiscale del paziente e, in automatico, saranno
aggiunte anche eventuali esenzioni.
Il dottore dovrà quindi stampare un piccolo prome-
moria e consegnarlo al paziente. Quest’ultimo, munito di tale documento, si recherà in farmacia e lo
consegnerà al farmacista il quale, a sua volta, attraverso i codici a barre stampati sul promemoria, recupererà la prescrizione collegandosi al sistema informatico online. Verrà così consegnata la medicina
al malato. Quando il sistema andrà completamente a
regime, sparirà anche il promemoria e tutto avverrà
telematicamente, attraverso la trasmissione di dati
al sistema informatico centralizzato. Tale procedimento si estenderà gradualmente anche per le prescrizioni di esami e visite specialistiche, nel momento
in cui la ricetta elettronica sarà accettata anche da
cliniche, ambulatori e ospedali. Ci vorrà ancora tempo perché sparisca invece la vecchia “fustella” da
attaccare nei riquadri rossi poiché, anche se i codici
della confezione sono inseriti direttamente sul computer, non è ancora possibile determinare un meccanismo che annulli il valore della fustella rispetto alla
necessità di identificare e distinguere i farmaci erogati a carico del Ssn da quelli che, anche se erogabili, vengono invece pagati direttamente dal cittadino.
Credete di essere protetti da eventuali
ladri perché abitate ai piani alti?
Purtroppo oggigiorno la criminalità è molto diffusa
soprattutto quella piccola, quella relativa ai furtarelli, alle rapine, in città e in campagna. I ladruncoli
non si arrendono nemmeno davanti agli allarmi, antifurti tecnologici che possono allertare subito le forze
dell’ordine. Le persone fanno di tutto per evitare di
essere prese alla sprovvista. Ci sono quelle che assoldano persino una guardia privata che provveda a
tenere al sicuro i proprio beni materiali e per certi
versi, anche la propria vita che non manca di essere
in pericolo, quando questi ultimi si presentano in casa
nostra con pistole e coltelli. Anche se l’intenzione
non è quella di uccidere o ferire, le armi possono
comunque provocare danni ingenti a cose e soprattutto a persone. Non sono pochi i casi in cui “parte
per sbaglio” un colpo o per eventuali minacce ci scappa anche il morto. Molto spesso le persone scelgono
di abitare ai piani alti, appartamenti difficili dai raggiungere dai malintenzionati. In realtà, molto spesso, ci illudiamo sia così. I ladri le studiano tutte per
stupirci e coglierci alla sprovvista derubandoci di
tutto e di più.
In ogni caso, è sempre meglio mettere qualche allarme in più per la sicurezza personale, quella dei vostri cari e dei vostri animali domestici, che potrebbero fare le spese di una vostra superficialità.
Gente di Falchera 9
I lettori scrivono
a cura di Ricciardetto
Gentile redazione
volevo scrivere riguardo alle strade del nostro quartiere, accidenti quante buche!!! E’ pericoloso camminare soprattutto per gli anziani che si recano a fare
la spesa e nell’ufficio postale. La prima è mia madre
che ha 78 anni e bisogna accompagnarla, è un problema molto serio. Chi dovrebbe interessarsi di queste cose: il Comune o chi altri? Noto soprattutto davanti ai portoni principali grosse buche pericolosissime, spero si prendano provvedimenti sul problema
anche perché riguarda tutti.
Cordiali saluti
Manuela Lo Grande
Il Decreto della Disperazione
(seconda parte)
Dopo la pubblicazione della mia missiva sul giornale di “Gente di Falchera” del mese di marzo, che riguardava il decreto per lo smaltimento dell’amianto
dai sottotetti degli stabili ATC, ho avuto diversi incontri con altri cittadini della Falchera che in altre
assemblee condominiali dovranno affrontare il gravoso problema. Tutti sono preccupati e indignati sulla
prospettiva di pagare migliaia e migliaia di euro in
tempi ristretti. Infatti, più veloce del vento, mi sono
arrivate le prime due rate da pagare, con scadenza
1° aprile e 1° maggio, che compresa la rata di spese
ordinarie, si arriva in un mese e mezzo a pagare 1.250
€uro, e tutto questo senza sapere quale ditta ha vinto
l’appalto. Mi chiedo, come tanti altri, ma come è
possibile tutta qesta fretta di velocizzare i lavori e
incassare in pochi mesi tanti e tanti soldi? Il Decreto
Comunale non indica nessuna data di scadenza per
questi lavori, e allora mi sorge il dubbio che i signori
amministratori condominiali, in questo caso dell’ATC, più è alta la cifra dei lavori più incassano la
loro spettante alta cifra. Ma è mai possibile che i
fabbricati ATC costruiti con l’amianto negli anni settanta, in tutti questi anni non è mai stato posto al propritario ATC di bonificare questi stabili e che ricade
tutto adesso sulle spalle delle famiglie propietarie,
che come me pagano il mutuo e che il vero proprietaro dell’alloggio è la banca? Ho capito che i lavori
devono essere eseguiti, ma senza fretta e le rate da
pagare in un lasso di tempo accettabile e lasciare respirare le famiglie che fanno già fatica nel tirare avanti. Una cosa non molto chiara è l’atteggiamento di
pochi proprietari che accettano tutto quello che nelle assemblee viene prospettato dagli amministratori,
specialmente a pagare le rate in fretta e subito.
Concludo con una considerazione: se il vecchio proprietario dell’alloggio che ho comprato, e in questo
caso anche l’ATC, avessero dichiarato che nel fabbricato esisteva l’amianto e così anche il notaio che
ha stipulato l’atto d’aquisto, io non avrei comprato
l’alloggio. Il morale della favola è che non moriremo con l’amianto ma moriremo di fame.
Veropalumbo Enzo
Gentile redazione
Mi chiamo Roberta, ho quasi 46 anni e mamma Falchera mi tiene stretta a sé da ormai 44 anni ...spostandomi solo di via in occasione delle mie nozze,
come solo lei sa fare con tutti noi ...eh, si ...il nostro
è un legame speciale, difficile da far comprendere a
chi non ci abita dalla più tenera età!
- estate 1982, compito di epica per le vacanze estive:
LEGGERE UN LIBRO DI MITOLOGIA GRECA E
ROMANA... ed allora, corro in biblioteca e mi faccio consigliare dal dott. De Leo, il quale (nel suo
ufficio, sepolto da pile di libri di dubbio equilibrio)
mi allunga un libro che divoro in poche settimane,
ma un pomeriggio succede che mi cade aperto sul
pavimento mostrandomi tutta la bellezza della copertina, che fino a quel momento avevo del tutto ignorato ed è amore a prima vista! I CAVALLI DI NETTUNO di Walter Crane ...a dir poco spettacolare!
Ciò che mi ha sempre rapita è stata la capacità di
dipingere gli occhi dei cavalli che, secondo me, sono
difficilissimi perchè spesso sembrano talmente finti
da far pensare alle bambole piuttosto che ai cavalli.
Concludo qui per ora, ma chissà che sia solo un inizio ...per condividere con voi una mia piccolissima
ed umile passione per la mitologia.
Roberta
Non è assolutamente vero
che il telefono fisso ormai
non serve più a niente.
Io ad esempio, lo uso
per cercare il cellulare.
Gente di Falchera 10
IL GIORNALE DELLA SCUOLA
ISTITUTO COMPRENSIVO “LEONARDO DA VINCI”
che ha lavorato in Burundi e in Senegal. CooperaUN SOLO MONDO,
zione internazionale è lavorare insieme, paesi del
UN SOLO FUTURO! Nord e del Sud del mondo, per migliorare le condi-
Quest’anno abbiamo aderito a un progetto chiamato “Un solo mondo, un solo futuro”, a cui partecipano le due quarte della scuola Ambrosini e alcune classi di scuola secondaria . E’ un progetto che affronta
grandi temi, come lo sviluppo sostenibile, il rispetto
del pianeta, la cooperazione tra i popoli.
Per una parte di questo laboratorio siamo stati seguiti da un esperto, Pietro, che ci ha accompagnati a
Porta Palazzo, a visitare il mercato più vario e multiculturale che ci sia. Ci è stato consigliato di acquistare prodotti dai contadini, perché lì si vendono solo
frutta e verdura di stagione che proviene dalle campagne a noi vicine. Abbiamo capito che è importante saper riconoscere i prodotti biologici, coltivati
senza l’uso di sostanze chimiche. Abbiamo visitato
anche il mercato coperto, la Tettoia dell’orologio su
cui abbiamo osservato la scritta “Amare le differenze” in tante lingue, le bancarelle sulla piazza, il mercato del pesce e due negozi, uno cinese e uno marocchino, dove abbiamo visto prodotti tipici che vengono da molto lontano. A scuola Pietro ci ha proposto un gioco alla Lim. Attraverso la ricerca degli ingredienti per preparare una torta di mele, abbiamo
scoperto alcune cose importantissime che vogliamo
condividere:
-ci sono animali che vengono allevati in batteria,
ipernutriti e sfruttati. E’ preferibile acquistare uova
che provengono da allevamenti a terra e latte fresco.
Le uova riportano codici che esprimono la provenienza;
- gli OGM sono organismi geneticamente modificati. Non possiamo essere certi che consumare prodotti Ogm non sia pericoloso per la nostra salute;
- ci sono metodi naturali per coltivare nel rispetto
della terra e per allontanare i parassiti;
- i prodotti cosidetti a Km 0 sono da preferire, arrivano da più vicino e sono dunque più sani;
- esistono prodotti del commercio equo e solidale,
ad esempio lo zucchero di canna il caffè e il cacao.
Sono prodotti che arrivano da paesi lontani e attraverso questo circuito i produttori vengono pagati in
maniera giusta e non sfruttati, come invece fanno la
grandi aziende commerciali. Questi stessi argomenti sono stati ripresi in classe e approfonditi con piccole ricerche individuali, con la lettura del libro “Fiabe nei barattoli” di Marco Aime e attraverso lavori
in classe e, naturalmente, nell’orto della nostra scuola. Abbiamo parlato di inquinamento, dell’effetto
serra, del protocollo di Kyoto, del disboscamento e
dello sfruttamento eccessivo della terra e delle risorse. Alla Leonardo da Vinci abbiamo poi partecipato ad un incontro con una cooperante del CISV
zioni di vita di un popolo. Abbiamo visto immagini
che raccontavano interventi a favore dell’istruzione
di bambini e adulti, del lavoro delle donne, della
coltivazione di riso e tè. In quell’incontro si è parlato anche di migrazioni e delle persone che si trasferiscono da un paese a un altro per migliorare la propria condizione di vita. Questo progetto è difficile
ma anche molto interessante e stiamo continuando a
lavorarci, con l’intenzione di arricchire le nostre conoscenze ma soprattutto la nostra consapevolezza che
ciascuno, nel suo piccolo, può far qualcosa per migliorare la sorte del pianeta.
CLASSE IV B – SCUOLA A. AMBROSINI
Poeti in erba…..
Pace e bontà…
Non importa chi tu sia
uomo o donna,
vecchio o fanciullo,
operaio o studente,
se ti chiedono:
qual è la cosa più importante
per l’umanità tu rispondi:
prima
dopo
sempre
la pace e la bontà
Gente di Falchera 11
Pasqua è….
Buona Pasqua... che sia
un augurio sincero,
che l’amore possa unire
il mondo intero.
Far sorridere tutti quanti
e donare speranza per continuare
ad andare ancora avanti.
Portare Pace e serenità,
in ogni cuore donare bontà.
Statuto della Città
Metropolitana di Torino
a cura di Emilio Ghirardi
A scopo puramente divulgativo intendiamo pubblicare,
a puntate, gli articoli dello Statuto della Città Metropolitana di Torino, approvato dalla Conferenza dei 315 Sindaci il 14 aprile 2015.
La redazione dello Statuto è stata l’importante atto che
Torino ha utilizzato per provare a correggere in parte lo
squilibrio tra comuni e territori così differenti rispetto
alla conurbazione (e l’area) metropolitana vera e propria di Torino, a partire dall’indispensabile definizione
e normazione statutaria proprio delle Zone Omogenee
(previste invece facoltativamente dalla L. 56/2014).
segue dal numero di marzo
Art. 10 Servizio idrico
1. La Città Metropolitana tende alla salvaguardia
degli interessi degli utenti e si impegna a:
a) considerare l’acqua un bene comune non privatizzabile;
b) garantire, nell’ambito delle proprie competenze,
il reinvestimento degli utili del servizio idrico integrato nel servizio stesso;
c) garantire la proprietà pubblica delle reti;
d) assicurare qualità ed efficienza del servizio, uso
razionale ed accessibilità per tutti, secondo principi di equità e di tutela delle fasce deboli;
e) garantire la gestione del servizio idrico attraverso
enti o aziende pubblici;
f) preservare e valorizzare le gestioni in economia
del servizio idrico integrato come previste dalla
legge.
Art. 11 - Mobilità e viabilità
1. La Città Metropolitana pianifica le strutture di comunicazione e le infrastrutture appartenenti alla
competenza della comunità metropolitana, tenendo conto delle esigenze di ogni territorio.
2. Realizza e gestisce la viabilità di propria competenza, curandone la manutenzione ed il potenziamento, assicurandone la compatibilità e la coerenza alla pianificazione territoriale ed urbanistica.
3. Pianifica, in coerenza con la programmazione regionale, la rete di trasporto pubblico sul proprio
territorio, contemperando le esigenze di tutte le
zone omogenee, al fine di garantire un adeguato
servizio per tutto il territorio.
4. Favorisce tutte le forme di mobilità sostenibile, inclusi l’intermodalità, l’uso della bicicletta, il bike
e car sharing, le forme di trasporto collettivo.
Art. 12 Sviluppo economico e attività produttive
1. La Città Metropolitana, tenuto conto delle vocazioni produttive e delle caratteristiche dei
diversi territori, persegue la realizzazione delle
condizioni strutturali e funzionali più favorevoli
per lo sviluppo economico, coordinando lo svolgimento delle proprie funzioni in materia di sviluppo economico con le politiche attive del lavoro e della formazione, al fine di valorizzare i lavoratori, la migliore occupazione, tutelando il diritto all’esercizio dell’attività economicoproduttiva per uno sviluppo economico ecosostenibile,
unitamente al benessere dei cittadini nel rispetto
dell’ambiente e delle risorse naturali.
2. La Città Metropolitana opera per la creazione, l’insediamento e la crescita delle imprese e delle attività produttive. Attua a tal fine iniziative di coordinamento, sostegno e supporto dei sistemi economici locali, favorendo l’innovazione.
Art. 13 Sviluppo sociale e ambientale
1. La Città Metropolitana promuove il benessere individuale e collettivo e la sicurezza sociale, attraverso lo sviluppo di politiche proprie e interistituzionali, finalizzate alla conoscenza e all’esigibilità dei
propri diritti, all’autonomia e alla vita indipendente, al contrasto delle povertà, e al superamento delle fragilità e degli svantaggi; favorisce le varie forme di volontariato, l’accesso ai servizi e l’omogeneità di prestazioni sul territorio.
2. La Città Metropolitana favorisce le azioni necessarie al contrasto del cambiamento climatico attraverso strategie finalizzate alla riduzione di
emissioni di gas serra, della deforestazione e del
dissesto idrogeologico. La Città Metropolitana
persegue e promuove la tutela delle biodiversità
e la valorizzazione delle aree protette.
Titolo II
Organi della Città Metropolitana
Art. 14 Organi della Città Metropolitana
1. Sono organi della Città Metropolitana, ai sensi
della legge 56/2014:
a) il/la Sindaco/a metropolitano/a;
b) il Consiglio metropolitano;
c) la Conferenza metropolitana.
2. Il/la Sindaco/a metropolitano/a e i consiglieri metropolitani rappresentano l’intera comunità metropolitana, ne curano gli interessi ed esercitano
le loro funzioni senza vincolo di mandato.
3. Ai componenti degli organi della Città Metropolitana si applicano le disposizioni dell’art. 78 comma 2 del d.lgs. 267/2000 in materia di astensione,
nonché ogni altra disposizione di legge in materia di conflitto di interessi.
4. Nei casi di cui al comma 3 gli atti di competenza
del/la Sindaco/a sono assunti dal/la Vicesindaco/a.
Gente di Falchera 12
segue nel prossimo numero
L’angolo della poesia
a cura di Rocco De Pace
A LEI
LA MIA ISOLA
Mia diletta terra
qual destino opprime
il tuo amor sublime?
Tu pace purezza e vita!
Ora triste avvilita.
Qual indegno nemico
t’ha deturpato!
Offeso ha la tua bontà
di madre e di regal sovrana!
Con te soffro e grido!...
In te confido e t’amo
come figlio smarrito.
Ovunque lo sguardo giro
che vedo!...
Io son ferito!...
La mia isola:
Quattro muri e una finestra
Che guarda il mare se c’è
L’azzurro se non c’è.
Manca la porta non l’ho voluta
Il soffitto è una nuvola
Quando soffia scirocco
Un drappo di stelle
Quando soffia maestrale
Cammino sul marmo d’inverno
Sulla sabbia rovente d’estate
Aspetto una nave
Per dire che esisto
Ma lascio che passi
Per non farglielo credere
A.Smiroldo
Anna Maria Pes
DIALOGO DELL’AMORE
Grazia si dolce emana dal tuo viso,
da scuotermi per essere più buono,
e m’aiuta a capire perché sono
in un mondo di guai, senza sorriso.
Nel bene e nel male mi riavviso,
Qual turbine che non lascia perdono
Ed apre, alfine, un cielo terso, dono
e speme per l’uomo saggio, a mio avviso.
La tua persona festosa e piacente,
già m’invita al dialogo dell’amore
che, nel creato tutto, è onnipresente.
Il tuo sguardo allontana ogni rancore,
e suscita, ognor, gioia così ardente,
da porre, in atto, il ben con più fervore!
C’ERA UNA VOLTA
C’era una volta…..
della tua voce
mi giunge l’eco
nell’aria sottile
e le parole si perdono
oltre i confini
della realtà!
C’era una volta…..
ma il dolce tepore
che rincuorava
l’anima in boccio,
pare disperso
fra mille gocce,
di nevischio crudele,
che il viso ti solca
e par che sudi.
Rossatto Francesco
R...c...d...i...
Mamma Sisina
CENERE
Nubi di cenere
s’alzano al cielo
scuotendo polveri
di cuori distratti
remando in un mare
di rose e di more
scalfendo nel cuore
un sorriso e l’amore.
Nulla.
Il nulla mi circonda.
Domani.
Aspetto domani.
Vado a dormire.
Aspetto il nuovo giorno.
Nella mia ingenuità
Mi sono ritrovata...
Ridicola
Confusa
Disorientata
Impaurita
Piena di dubbi.
Sono... Arrabbiata... E ancora...
Innamorata... Di te.
Giorgia Catalano
Gente di Falchera 13
Manuela Barbara d’Ischia
segue editoriale di Amilcare De Leo
Fate Molta
Attenzione!!
Stanno girando per Falchera degli individui che adescano persone anziane... carpiscono la loro fiducia con scuse varie
per entrare nell’alloggio e rubare soldi e
gioielli. (probabilmente seguono i vostri
movimenti giorni prima, sanno i vostri
nomi) E il gioco è fatto.
Diffidate da chi dice di conoscervi, chiamate qualcuno o i vostri vicini che vi possano dare manforte.
Da alcuni mesi in Falchera si aggirano due
“personaggi”, che si spacciano per rappresentanti di alcune ditte quali: ENEL, IREN,
AEM, SMAT e EDISON, costoro rappresentano se stessi non aprite e non fateli entrare assolutamente!!!
Avvertite immediatamente
le forze dell’ordine!!
il 113 oppure il 112
la redazione
Il Vernacolo
A PINO
a cura di
Livio
Scremin
Dialetto napoletano
5 ‘e Gennaio che gelo attuorno
Ma certamente nun è p’’o friddo
Pe’ dint’’e core che bruttu juorno
Pino Daniele nun ce sta cchiù
‘Mpruvvisamente na botta a ‘o core
Mo t’ha purtato pe’ sempe ‘ncielo
He dato e avuto sultanto ammore
Pe’ tutt’’o munno e pe’ sta città.
Ma restarranno pe’ nuje ‘e ccanzone
E chella voce ca ce ‘ncantava
E na chitarra chiena ‘e passione
Che bella musica ca sunava.
Si stato gruosso, si, grande assaje,
figlio ‘e sta Napule ch’è mamma a tte
‘nzieme a Troise mo ncielo staje
Cantanno ancora: NAPULE E’!
Luciano Somma
all’housing. “I prezzi di affitto saranno inferiori al
canone calmierato, faremo pagare intorno a 350 euro
al mese per un quadrilocale con box. Accoglieremo
le cosiddette “povertà grigie”, troppo indigenti per
prezzi di mercato, troppo ricche per la casa popolare”, spiega il vice presidente della Cooperativa Pasquale Cifani. Circa 250 alloggi saranno dunque affittati a lungo termine (17-19 anni), un altro centinaio verrà concesso in locazione a patto che dopo dieci
anni gli inquilini si comprino la casa. In zona nasceranno anche servizi e negozi, compreso un supermercato da 1500 mq. Sul progetto non sono mancate polemiche. Contro le voci, invero piuttosto diffuse, di
chi riteneva che i condomìni sarebbero destinati ai
rom di Lungo Stura, Cifani tiene a precisare: “Ci rivolgeremo a soggetti che abitano a Falchera o hanno
parenti nel quartiere”. La costruzione costerà 50 milioni: Sfrutta parte dei 2 miliardi che il governo in
accordo con Cassa Depositi e Prestiti ha messo in
passato a disposizione, a livello nazionale, per il social housing, a chi voleva investire con interessi agevolati. I lavori dovrebbero iniziare, come è stato ventilato, entro il 2016. Forse non tutti possono essere
d’accordo ma francamente, oggi come oggi, il social
housing può rappresentare uno degli strumenti tramite il quale si può contenere questa “area grigia”
che non rientra nei canoni di povertà economica previsti per accedere all’edilizia residenziale e pubblica ma che, nello stesso tempo non è in grado, da sola,
di inserirsi con il mercato odierno dell’abitare. Il
social housing dovrebbe rappresentare quindi un
esempio pratico di intervento da mettere in campo
per rispondere alle necessità di una platea che è estremamente differenziata in termini di bisogni, di risorse e di aspettative. Si tratta di un’area di persone che
incontra il problema della casa nella ricerca di un’abitazione adeguata a costi accessibili, ma anche, spesso, nella difficoltà di mantenere la casa stessa in cui
vive. Oggi si parla anche di “cohousing”, utilizzato
in questo caso per definire degli insediamenti ospitativi composti da alloggi privati, corredati da ampi
spazi comuni (coperti o scoperti) destinati all’uso comune e alla condivisione tra i cosiddetti “cohouses”,
di cui alla Falchera vi sono già alcuni esempi. Il
motivo è duplice: contenere i costi complessivi dell’intervento (perché a carico di ciascun proprietario
vi è anche una quota delle spese per la realizzazione
degli spazi collettivi) e cercare di favorire in questo
modo un più intenso utilizzo dell’area comune.
Saper parlare è raro, saper tacere è
saggezza, saper ascoltare è un dono.
Gente di Falchera 14
Richiedenti asilo e profughi:
un aiuto dalle famiglie
Il progetto “Rifugio Diffuso”
gestisce l’inserimento e l’accoglienza degli immigrati.
Il progetto si chiama “Rifugio
Diffuso”. E dal 18 maggio 2015
è inserito nel programma Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) istituito dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. Ma a Torino l’accoglimento degli immigrati (asilo politico e profughi) presso famiglie avviene già dal 2008 e fino al 2014 sono state
ospitate 143 persone (soprattutto afgani e somali)
coinvolgendo 122 famiglie. E la procedura per la selezione avviene a evidenza pubblica.
Spesso giungendo da un altro Paese, per un uomo
cambia tutto, scenari territoriali, lingua e abitudini
della popolazione locale e certamente un nucleo familiare può attutire l’impatto sociale e dare un sostegno efficace per un inserimento autonomo. Il limite di tempo per la convivenza è di 12 mesi (così
come previsto dallo Sprar). Nell’arco di questo tempo gli immigrati seguono tirocini, corsi di formazione, apprendono l’italiano, hanno sostegno sanitario
e legale. Aiuti e conoscenze che favoriscono l’integrazione nel territorio sociale e culturale.
L’accoglienza e l’inserimento dei profughi è monitorato dal Comune di Torino in collaborazione con
cooperative e altri enti umanitari.
I posti gestiti nel progetto (dal maggio 2015) sono
28 (dei 460 assegnati al Comune di Torino) usufruiti
a rotazione da 31 persone. Circa il 25 per cento dei
rifugiati riescono o scelgono di vivere in città con un
lavoro e una casa propria.
Tony De Nardo
Un convegno contro la
violenza sui minori
La violenza domestica è una piaga sociale a cui purtroppo non si è ancora riusciti a mettere fine; ancora
oggi, tra le “sicure” mura di casa, uomini, donne, e
soprattutto bambini subiscono percosse e violenze
psicologiche da coloro che considerano come “propri cari”. Purtroppo la situazione familiare viene tenuta nascosta dalle vittime, sia per timore e sia per
vergogna, vanificando ogni tentativo di intromissione e di tutela dall’esterno. Particolarmente delicata
è la situazione dei bambini, i quali di fronte a questa
violenza, attiva o assistita che sia, si trovano del tutto privi di difese e di aiuto.
Per far fronte a questo problema dilagante, la Consulta Femminile del Comune di Torino ha promosso
un convegno formativo (diviso in
due sessioni programmate per il
23 febbraio e il 1° marzo) rivolto a tutti coloro che hanno un incarico in ambito educativo, specialmente insegnanti ed educatori. Gli incontri sono finalizzati
alla prevenzione e alla rilevazione precoce della violenza in ambito familiare, focalizzandosi sull’ascolto della vittima e sull’analisi di tutti quei segnali che
talvolta non si riesce a riconoscere. L’obiettivo del
convegno è, quindi, realizzare una sorta di “protezione preventiva” nei confronti dei bambini vittime
di violenza, progettando un percorso che permetta ai
più piccoli di superare il disagio in modo da formare
adulti sereni e pienamente consapevoli della gravità
dei fatti a cui hanno assistito.
A.P.
Lettera di una mamma
alla figlia...
Un giorno, all’improvviso
mentre ti starai pettinando, in silenzio
o mentre ti infilerai una calza
ti verrà in mente un mio gesto
e ti ritroverai a sorridere pensandomi.
Un giorno, all’improvviso
pedalando veloce sotto le prime gocce
di una calda pioggia di settembre
sentirai un odore arrivarti al naso
e risvegliare un ricordo di mestoli e tegami
e mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo.
Un giorno, all’improvviso
farai qualcosa che facevo anch’io
proprio allo stesso modo in cui la facevo io
e te ne meraviglierai moltissimo
perché non avresti mai pensato
di potermi somigliare così tanto.
Un giorno, all’improvviso
ti guarderai il dorso delle mani
e con il pollice e l’indice
ti pizzicherai la pelle, sollevandola
e conterai il tempo che impiega a stendersi
pensando a quando lo facevi alle mie mani.
Un giorno, all’improvviso
ti ritroverai stanca, ad abbracciare un figlio
mi chiederai scusa per le volte che ho pianto
sapendo già che ti son state tutte perdonate.
E ti mancherò da fare male.
Ma sarò con te in ogni gesto
o nel muoversi delle foglie
nel frusciare di un gatto nel giardino
o nelle orme di un pettirosso sulla neve
come solo l’eterna presenza di una madre lo può.
Gente di Falchera 15
Caterina Torroni
Un breve pensiero...
Ogni tanto mia madre mi ricorda,
che ognuno nasce con un destino.
Ed io, puntualmente le rispondo,
che il mio voglio scriverlo a colori,
ma anche difenderlo
con le unghie e coi denti.
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riso, 600 g di vongole, 400g di cozze,
150g di calamaretti (o piccoli totani
o moscardini), 150g di seppioline, mezzo litro di brodo vegetale, 2 cipolle, due spicchi d’aglio, 2 bicchieri
di vino bianco secco, 40 g di burro, 3 cucchiai di
olio extravergine di olive, prezzemolo, sale e pepe.
Procedimento: Aprite a fuoco vivace, separatamente, le cozze e le vongole debitamente pulite e spurgate. Estraete i molluschi conservando i liquidi di
cottura. Fate soffriggere nell’olio l’aglio e la cipolla
tritati finemente e versate le cozze, le vongole, le
seppioline e i calamaretti tagliati a listarelle. Versate
un bicchiere di vino, fate sfumare, aggiustate di sale
e cuocete per 15 minuti. In un’altra pentola fate fondere il burro e imbiondite l’altra cipolla. Unite il riso,
il vino e lasciate sfumare. Fate cuocere per 15 minuti aggiungendo poco alla volta il brodo, il liquido di
cottura di cozze e vongole. Regolate di sale e pepe.
Unite il tutto al riso e fate cuocere per altri 4-5 minuti. Spolverate con il prezzemolo tritato. Servite caldo... e buon appetito!
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Gente di Falchera 16
Psicanalisi e dintorni
a cura di
Massimiliano
Irenze
COME ERA
VAMO
ERAV
a cura di Umberto Grassi
DA FREUD a JUNG
dal razionale al mistico
Lo svizzero Carlo Gustav Jung
(1875-1961) medico e psicologo, attento alla psichiatria e alla psicoanalisi, fu dapprima attivo collaboratore di Freud in seguito, 1913, si allontanò, elaborando una dottrina autonoma che chiamò “psicologia analitica”. Si considerava un “sensitivo”.
Ancora studente partecipò a sedute
spiritiche di una “!medium” e riferì
di aver assistito a fenomeni paranorJung mali (il tavolo che balla, gli spiriti che
battono i colpi, la scrittura automatica...). Da queste
esperienze trasse la sua tesi di laurea (1900) che poi
pubblicò nel 1902. Mentre Freud definì l’occultismo
come una “nera marea di fango”, Jung ne fu affascinato sempre più fino a giungere, ormai anziano, a
concepire idee come la “spiegazione dei dischi volanti”. Riferì inoltre di aver sperimentato personalmente una lunga serie di fenomeni “misteriosi” o
paranormali: rompere oggetti a distanza, avere sogni
profetici, parlare con i fantasmi, ecc. La credenza
negli spiriti, secondo la sua opinione, presenta degli
“attributi dell’inconscio collettivo”. Nel 1944, colto
da infarto e prossimo alla morte, sopravvisse e fu in
grado di riportare quanto segue: “Quel che viene dopo
la morte è qualcosa di uno splendore talmente indicibile, che la nostra immaginazione e la nostra sensibilità non potrebbero concepire nemmeno approssimativamente...”. Tra le sue scienze occulte non
mancò l’astrologia. È infatti l’influsso degli astri che
contribuisce alla formazione dei suoi “tipi psicologici”. Ecco infine cosa scrisse sull’esistenza di Dio:
“Tutto ciò che ho appreso nella vita mi ha portato
passo dopo passo alla convinzione incrollabile dell’esistenza di Dio. Io credo soltanto in ciò che so per
esperienza. Questo mette fuori campo la fede. Dunque io non credo all’esistenza di Dio per fede: io so
che Dio esiste”. Un piccolo capolavoro del pensiero
junghiano.
amilcare de leo
SPORTELLO DELLO PSICOLOGO
È disponibile al servizio dei cittadini uno sportello GRATUITO dedicato all’ascolto e al supporto
psicologico di tipo generico, in via degli Abeti 16.
Si fa presente che gli incontri che avvengono in
tale sportello non costituiscono sedute psicoterapeutiche. Per chi fosse interessato è necessario prenotare per appuntamento telefonando al
1993 Torino Porta Nuova.
Da sinistra Fausto Sarno, Ivo Manecchia, il sindaco Valentino Castellani, Rocco Sarno.
Foto d’archivio G. di F.
Truffe delle finte banche
ATTENZIONE!!
Stanno arrivando delle finte comunicazioni via e
mail con il nome della vostra banca: sono fasulle e
truffe. Vi chiedono di inserire i vostri dati altrimenti
interrompono il servizio, ecco il testo:
Gentile cliente, il Servizio Tecnico di Banca...... sta
eseguendo un aggiornamento programmato del software al fine di migliorare la qualità dei servizi bancari. Le chiediamo di avviare la procedura di conferma dei dati del Cliente. Le alleghiamo la documentazione necessaria per confermare i dati del tuo conto. Se scegli di ignorare la nostra richiesta, ci lasciano scelta di sospendere temporaneamente il tuo account! La preghiamo di scaricare il modulo e compilarlo prima possibile! Per favore non rispondere a
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richieste di informazioni inviate a questo indirizzo.
Di queste comunicazioni ne stanno arrivando anche con nomi di altre banche. Fate molta attenzione nel dare i vostri dati. Telefonate immediatamente alla vostra banca, segnalando quanto sopra e vedrete che vi confermeranno che non hanno inviato
alcuna comunicazione. Giungono delle comunicazioni anche dalla banca “Veneto Banca” e altre, tutte
fasulle!!!
Fate molta attenzione, non date o confermate nessun dato!!!!
N° 3496551846.
Gente di Falchera 17
la redazione
I Pittori della Sindone
La Sindone era un bene pubblico religioso, elargito
dai duchi in ostensioni, che rappresentavano per la
corte occasioni per affermare anche un potere morale oltre che politico sulle genti devote.
Gli affreschi rappresentanti la Sindone sostenuta da
diversi personaggi, si moltiplicarono su casolari sparsi, su chiese, cappelle, sulle case, nelle vie e nelle
piazze. Sono testimonianze di passaggi antichi del
grande lino, ma soprattutto ex voto per la liberazione dal flagello della peste.
Nel capoluogo le opere sindoniche sono diverse.
Nella chiesa di Santa Maria del Monte dei Cappuccini. Quadro d’altare su tela di Giacomo Duprà
(1701): il Beato Amedeo IX di Savoia venera la Sindone. Nella chiesa di San Domenico. Bandiera di
combattimento delle galere piemontesi contro i turchi alla battaglia di Lepanto (1571).
Cappella della Sindone. Targa d’argento offerta dalla città di Torino in scioglimento del voto fatto durante la peste del 1630.
Gerolamo della Rovere (da Missa et Officium Sacratissimae Sindonis) Biblioteca Reale. Assedio del
1640. Incisione anonima su disegno (1671) di Giovanni Borgonnio (Theatrum Sabaudie).
Palazzo Madama. Atrio. Affresco attribuito al Grattapaglia (1638) tra ricchi stucchi attribuiti al Casella
(1650). A. Milocco, La Sindone in Gloria tra l’Eterno, la Vergine e il Beato Amedeo di Savoia (1740
circa). Giungendo da piazza Castello, a destra simmetricamente ai due angoli di piazza San Carlo con
via Alfieri e via Santa Teresa, si trovano all’altezza
del “piano nobile”, i due affreschi che rappresentano la Sindone, in cornici con volute barocche.
Il primo sul Palazzo Collobiano, all’angolo di via
Alfieri, presenta al centro la Madonna con a lato San
Carlo Borromeo e Emanuele Filiberto. Il secondo all’angolo di via Santa Teresa, raffigura la Sindone tenuta distesa a fianco della Madonna da San Francesco d’Assisi, che leva in alto una mano e mostra la
stigmata, e da un altro frate francescano. Alla Sindone vengono attribuiti anche dei miracoli.
Nella tradizione italiana, di ex-voto “per grazia ricevuta” possono contarsi 15 testimonianze di cui due
si trovano al santuario di Casalgrasso (CN), cinque
sono custodite alla Cassa Rurale e Artigiana di Benevagienna (CN), una ad Avigliana (TO) al Santuario di Madonna dei Laghi e quattro presso la Confraternita del Santo Sudario di Torino. Nel Duomo di
Torino, nella cappella ci sono due targhe “per grazia
ricevuta” presentate come ex-voto dalla regina Margherita perchè suo marito Umberto I era scampato a
due attentati (Napoli 17 nov. 1878, attentatore Passante; Roma 21aprile 1897, attentatore Acciarito). È
noto che Umberto I morì a Monza nel 1900 per un
colpo di pistola dell’anarchico Bresci.
PER CHI AMA IL TEATRO
a cura di Vittorio Leode
Teatro Marchesa -APRILEVI Circoscrizione
C.so Vercelli 141, TorinoTel.011-9898090 / 3388706798
Giovedì 7 ore 21 “I giovedì della danza”
di Susanna Egri
Venerdì 8, Sabato 9, ore 21 e Domenica 10 ore 16
“Ekodanceproject” diretta da Pompea Santoro “Serata Tchiakovsky” Estratti da: “Bella Addormentata”, “Lago dei Cigni”- Coreografia Mats Ek- Regia di Pompea Santoro.
Venerdì 22, Sabato 23 ore 21 e Domenica 24 ore 16
Settimana mondiale della danza dedicata a “Martha
Graham” con le seguenti Compagnie: Egri BiancoDanza, diretta da Susanna Egri e Raphael BiancoThe Very Secret Dance Society diretta da Raffaele
Irace - Safeminas diretta da Alessandra Pomat
Teatro Monterosa -APRILEVia Brandizzo 65 Tel. 011 2304153
Sabato 9 ore 21 e Domenica 10 aprile ore 15,30
Compagnia “Ernesto Ollino” -Alpini Borgata Parella” Torino.
“L’obergi dij Ficapocio” tre atti di Livio Gentile
“Gli uomini non sono cattivi, hanno solo
paura di essere buoni”
Eduardo
Furti in Falchera
In Falchera si è verificato un altro espediente
per ingannare le persone e derubarle. Una signora
si è vista affiancare da un’auto con a bordo
quattro persone spacciandosi per carabinieri in
borghese. Le hanno detto che stavano rubando
in zona chedendole dove abitasse, lei
ingenuamente glielo ha detto.
Avendo avuto l’imbeccata, hanno confermato
che era proprio lì che stavano rubando e volevano
che li accompagnasse a casa sua. Per fortuna la
signora ci ha ripensato e si è allontanata.
Questo per dire che ci si deve aspettare di tutto,
l’unica cosa da fare è di non fare entrare nessuno
sconosciuto nella propria abitazione e avvertire
le Forze dell’Ordine, quelle vere!! 112 / 113
Piero Gallina
Gente di Falchera 18
Astronomia e...
a cura di Vittorio Leode del Gruppo “G. Plana”
Briciole di storia...
a cura di Ricciardetto
SCIENZIATO e un pò MAGO
La Casa gialla
Giovanni Battista Beccaria
Detta anche
casa stregata o dei fantasmi si trova in una
posizione
che la rende
ben visibile
a chi percorre la strada del Traforo del Pino. Secondo la tradizione appartenne ai Savoia, con un bel parco poi
col tempo ridimensionato per far spazio alla strada.
Dal XVIII secolo in poi risulta caratterizzata da numerosi passaggi di proprietà e dopo anni di abbandono è stata oggetto di un progetto di recupero da
parte del Comune. Ancora oggi intorno a quella casa
circolano strane voci. Si dice che a mezzanotte quell’edificio scomparirebbe per un tempo brevissimo,
un battito di ciglia. Di questa strana particolarità si
ha notizia dai siti Internet che si occupano di mistero, ma non vi sono ulteriori elementi che possano
contribuire a fare un pò di luce sull’insolito fenomeno. Secondo il parere degli esperti si tratterebbe di
un caso di infestazione. Si tratta cioè di manifestazioni chiamate anche “hauntings” (che ossessiona).
Lo “spettro infestatore” è assolutamente vincolato a
un luogo oppure a un oggetto ed è anche il più famoso e il più classico di tutti i fantasmi. Chi si occupa
con metodologia, che vuol essere scientifica, dell’analisi dei luoghi in cui si sarebbero verificati avvistamenti di fantasmi, segnala che, nei siti frequentati dagli spettri, si registrano delle notevoli variazioni di campo magnetico. Naturalmente, tra il dire
e il fare... c’è di mezzo la ragione. Infatti, ragionevolmente, anche i fenomeni della “Casa gialla” si
collocano all’interno di quel calderone costituito
dalle leggende metropolitane che tanto affascinano
e si diffondono con rapidità incredibile, trovando
un’inesauribile cassa di risonanza nel mito.
Fisico e astronomo nacque a
Mondovì nel 1716 e morì a
Torino nel 1781. Padre scolopio fu docente di fisica e astronomia all’Università di Torino. I contadini di Mondovì lo
chiamavano “el prèive magh”,
(il prete mago), perché faceva strani esperimenti, inoltre
perché vagava nelle campagne sotto la pioggia con
un mantello nero ed osservava il cielo. Si può dire
che sia stato il primo “direttore” dell’osservatorio
astronomico allestito provvisoriamente sui tetti di
casa sua che pare fosse localizzata in Via Po 2. La
nostra città è costruita sul 45° parallelo, quello, secondo gli studiosi di esoterismo, definito della “magia nera” che avrebbe gli altri vertici in Londra e
San Francisco. Nel 1759 Carlo Emanuele III affidò
al Beccaria la misura di una porzione del meridiano
piemontese 7°50’ est. Per determinare la lunghezza
di tale porzione del meridiano terrestre che taglia il
Piemonte da Andrate fino a Mondovì, lo scienziato
utilizzò dei metodi geometrici e trigonometrici. Egli
poi dovette misurare tutta la lunghezza del viale C.so
Francia che collegava P. zza Statuto con la rotonda
di C.so Susa a Rivoli. Ora, in omaggio a quei calcoli, nel centro di P.zza Statuto, vicino al monumento
del Frejus, fu eretto nel 1808 un obelisco, detto anche guglia Beccaria, che reca un astrolabio, sulla cui
sommità è incisa un’epigrafe in latino, sbiadita e
quasi illeggibile. Si riescono stento a leggere le prime parole impresse dallo stesso Beccaria: “Il mio
triangolo è magico e non ho dubbi nei miei calcoli.
Essi sono un tesoro, anche se non tutti possono comprendere ciò...”. Il resto rimane oscuro, indecifrabile.
Il TUO
ascensorista…
DIETRO
CASA
Miglietta Raffaele
Numero Verde 800180791
L’amicizia è un pò come un libro...
ci sono amici solo per una pagina...
altri per un intero capitolo...
e poi ci sono quelli veri
che sono presenti per tutta la storia...
Gente di Falchera 19
La narrativa
a cura di
Mazzarino
Pubblichiamo un racconto breve tratto liberamente
da un soggetto di un lettore, Walter Dalla Mora.
La valigia misteriosa
Walter quella domenica non sapeva che
cosa fare. Decise di
dirigersi verso i laghetti. Era bello vedere le paperelle che
navigavano sicure
sulle placide onde dell’acqua, peccato invece scorgere un mondo d’immondizia accanto: detriti, gomme bruciate e così via.
Camminava lungo le sponde del lago con le sue scarpette da ginnastica ed osservava l’acqua che in quel
periodo era bassa. Ad un tratto notò poco più avanti
un’ombra strana, dal colore vagamente marrone scuro
che dondolava sott’acqua. “Mah -pensò- “qualche
rifiuto abbandonato” e proseguì. Dopo aver compiuto pochi passi fu colto da una pungente curiosità e
decise di verificare. Osservando con attenzione sembrava ...ma sì, era una valigia, di quelle vecchie, che
non si usano più. Si guardò intorno, perplesso.
Aiutandosi con un bastone riuscì ad acciuffare l’oggetto misterioso. Si trattava proprio di una pesante e
grossa valigia di cartone duro, ancora ermeticamente chiusa. Cosa mai c’era dentro? Non ebbe il coraggio di aprirla, anche perché non era facile a mani
nude. La nascose in un cespuglio e corse a casa dai
genitori, ai quali confessò il ritrovamento. La risposta della madre fu perentoria: “Non voglio sporcizia
in casa”. Walter in silenzio si allontanò per ritornare
là dove aveva nascosto la “refurtiva”. Prima passò
nel garage per prelevare qualche attrezzo che gli potesse essere utile. Quando arrivò a destinazione, fu
avvolto da una incontenibile trepidazione.
“Non ci sarà un cadavere? Ma no! Allora, coraggio,
verifichiamo”. E zac! La valigia si spalancò d’incanto. Fu, a dir poco, sbalordito: sì, era zeppa di banconote, umide ma in buono stato, in mazzette da centomila lire l’una. Fece un salto per la gioia, poi si guardò attorno, nessuno! Ebbe un ripensamento: “Eh no,
sono una persona onesta, devo avvisare la polizia...”
Intanto afferrò una banconota, la palpò, poi la rigirò
e... delusione, scoprì che era tutto falso: il verso della banconota era completamente bianco.
Ebbe, comunque, la forza di ridere di se stesso e di
scagliare la valigia, con tutti quei soldi, là in mezzo
al lago. Però, che fregatura!
UN VIAGGIO NELLA NOSTRA
a cura
di Remo
CIRCOSCRIZIONE Andreasi
La Resistenza al Borgo Vecchio
In Strada Cuorgné, all’anFrancesco Vercillo
golo strada del Villaretto, è
situato un cippo che ricorda il sacrificio di tre partigiani impiccati. Il 9 settembre del 1944 un nucleo di
partigiani rimase in panne
con il proprio automezzo.
Sostarono presso la panetteria Romano e non potendo proseguire sequestrarono un’auto. Intanto da Leinì sopraggiungeva una motocicletta con due tedeschi
in sella. Scoppiò un tafferuglio cui seguì un conflitto a fuoco e uno dei soldati
germanici rimase ucciso.
In una cascina di strada del
Villaretto si trovava un presidio tedesco per cui si decise, come rappresaglia, di
dar fuoco all’intero territorio. Scongiurato fortunatamente l’incendio, il comando tedesco optò però per
l’impiccagione. Vennero così catturati i tre partigiani, uno dei quali ferito alle gambe risultò subito molto
grave. Così ci ha raccontato la signora Clementina
Gea che allora si trovava in zona, in quanto portava
a riparare la propria bicicletta dal ciclista Romagnoli e fu involontaria testimone di una scena agghiacciante. Aggiunse infatti l’anziana signora, in dialetto
piemontese e con toni decisamente realistici, che
aveva notato subito i tre partigiani catturati, tenuti a
bada da due civili probabilmente della milizia fascista. Il primo, ferito gravemente, non si reggeva più
in piedi e, a seguito di atroci sofferenze, di lì a poco
spirava. Il secondo fu impiccato ad un albero vicino,
si divincolò per qualche minuto ma dopo “due colp
‘d gambe”, riferì testualmente la signora, anch’egli
morì. Il terzo era molto giovane e piuttosto robusto.
Sulle prime cercò di ribellarsi con tutte le forze, ma
alla fine anche a lui venne messo il cappio al collo.
Improvvisamente, con un inaspettato colpo di reni,
in un ultimo, estremo e vano tentativo di sopravvivenza, diventò rigido come un fuso: “tüt drit”, spalancando di fuori “tüta la lenga”, riferiva Gea, e poi
rese l’anima al cielo. Quel giorno tremendo tutti si
chiusero in casa per paura di altre rappresaglie.
Gente di Falchera 20
Invito alla Mostra
di
Rita
Miglia
Il Nilo a Pompei
Un ideale viaggio dall’Egitto faraonico all’Italia
Romana sullo sfondo del mar Mediterraneo, è quello proposto dalla grande rassegna “Il Nilo a Pompei”, in programma fino al 4 settembre nella nuovissima sala mostre al terzo piano del Museo Egizio,
dedicata alla memoria di Khaled Al-Asaad, direttore
del sito archeologico di Palmira.
Prima tappa di un
grande progetto frutto della collaborazione tra il Museo Egizio di Torino, la Soprintendenza di Pompei e il Museo Archeologico di Napoli, la rassegna presenta oggetti e immagini
che dalle rive del
Nilo hanno toccato
nuove terre, incontrato culture diverse e sono giunti
sino a noi.
Articolato in
nove sezioni,
il percorso
espositivo
parte da Aless a n d r i a
d’Egitto, passa dalla greca
Delo e approda a Pozzuoli in Campania, seguendo
l’evoluzione di culti e motivi iconografici egizi e fornendo una chiave d’interpretazione di come l’Egitto
sia stato riletto dalla cultura classica. Un viaggio che
si sofferma in particolare sui siti campani di Pozzuoli, Cuma e Benevento, con un particolare approfondimento sulle città sepolte dall’eruzione del 79 d.C.
Pompei ed Ercolano.
In esposizione oltre 300 opere provenienti da 20
musei italiani e stranieri, di straordinaria bellezza,
alcune esposte per la prima volta a Torino, come gli
affreschi stupendi del
tempio di
Iside a Pompei, o, ancora, quelli della Casa del
Bracciale
d’Oro.
Di particolare suggestione è la sofisticata rico-
struzione video tridimensionale di due
domus pompeiane, che
permette di
ammirare gli
splendidi affreschi del triclinio estivo della Casa del Bracciale
d’Oro, dei giochi d’acqua dell’ambiente, accanto alle
sculture della casa di Octavius Quartius.
Il percorso espositivo si conclude con
la sezione dedicata
agli splendidi bronzi relativi al culto di
Iside, portati alla
luce nel sito archeologico di Industria
nell’attuale Monteu
da Po, in provincia
di Torino. Curata da
Alessia Fassone e Federico Poole, egittologi del dipartimento scientifico del Museo Egizio, la rassegna
è strettamente collegata alle collezioni permanenti
del museo torinese e prosegue attraverso il “cammino di Osiride” all’interno delle sale museali, in un
percorso che consente di approfondire le connessioni tra la mostra temporanea e le opere dell’Egizio.
“Il Nilo a Pompei” resterà aperto nella nuova sala
espositiva del Museo Egizio fino al 4 settembre con
orario: lunedì dalle 9 alle 14; dal martedì alla domenica dalle 8,30 alle 19,30.
(24/04/2016)
Tanti Auguri ai nonni Milena e
Vittorio Castelletti per il loro 50°
anniversario di matrimonio... Siamo
molto felici di festeggiare con voi questa meta importante... Con amore ed
affetto dal vostro nipotino Lorenzo con
mamma Sabrina e papà Roberto.
Gente di Falchera 21
Il piacere di leggere
a cura di
Adriana
Scavello
Storia di un Cane
che Insegnò a un
Bambino la Fedeltà
Torino dallo spazio nella foto di
Samantha Cristoforetti
di Luis Sepulveda
Con
questa
nuova
favola Luis Sepulveda ci
accompagna nel sud del
Cile per raccontarci la
storia di una amicizia tra
un cucciolo di cane Aufman (che nella lingua mapuche significa fedele e leale) e Aukaman (condor libero) un cucciolo di uomo
della tribù dei mapuche
(Gente di Terra). Racconta
il dolore di un cane che
uomini spregevoli e violenti hanno sottratto alla tribù spargendo sangue e distruggendo il villaggio.
Il cane viene incatenato, privato della libertà, del cibo
e soprattutto dell’amore in cui è cresciuto; ma un
giorno deve dare la caccia ad un fuggitivo indio e
annusando l’aria sente l’odore di una piccola fibra
di lana: sa di legna secca, di farina, di latte e miele,
di tutto ciò che ha perduto e ulula perché la voce del
dolore non si dimentica.
Una storia dolcissima ed amara nello stesso tempo.
Commovente favola del grande scrittore cileno fondata sul valore della fedeltà e solidarietà e sul rispetto
per la terra e per tutti gli esseri che la popolano.
Lina Signorini
Torino dallo spazio
Samantha Cristoforetti saluta Torino dallo spazio e posta una foto su “Gente di Falchera”
Nello spazio a novembre, Samantha Cristoforetti ha
voluto fare sapere al mondo in quale città italiana sono
stati costruiti diversi moduli della Stazione Spaziale.
Se la vita spesso è tutta frenesia e un correre continuo,
dallo spazio sembra l’opposto. Basta vedere la fotografia che ha scattato Samantha Cristoforetti, l’italiana che nello scorso novembre ha vissuto nello spazio
in una stazione che gravitava intorno alla Terra.
Ha ripreso e salutato la città di Torino: “Hallo #Torino! That’s where many modules of the Space Station
were built! #Italy” (tradotto “Ciao Torino! Qui è dove
sono stati costruiti molti moduli della Stazione Spaziale”). L’astronauta milanese ha voluto mostrare al
mondo la città in cui sono stati costruiti molti moduli utilizzati per la Stazione Spaziale in cui ha visto
per molti mesi e da cui ha utilizzato i social network
per far sapere come è la vita a tanti chilometri dalla
Terra. 200 giorni di missione, durante i quali Samantha - che è ingegnere meccanico - ha effettuato moltissimi esperimenti (anche su se stessa), abituandosi
a una nuova routine: quella della vita in orbita, dove
l’assenza di gravità rende tutto diverso e la tua “casa”
si muove a 28.000 km orari.
Gente di Falchera 22
ANNIVERSARIO
Nel terzo anniversario della
scomparsa di Michele Olivero, la moglie Andreetta lo ricorda con grande affetto.
Sarai sempre nel mio cuore.
Veglia su di me.
Andreetta
SILENT KEY
CI HANNO LASCIATO:
11/03/2016 Del Medico Michele
Via degli Ulivi 104
13/03/2016 Amormino Caterina
Via degli Ulivi 31
20/03/2016 Barbieri Antonio
Via degli Ulivi 110
ANNIVERSARIO
A ricordo del primo anniversario della scomparsa
di Valerio Pennacchio.
Con amore infinito.
La moglie
Piera Candiloro
La Morte di
un Uomo Mite
...Il sindaco di Torino
così, mirabilmente, ha
definito, tra gli altri meritevoli attributi, Francesco Vercillo il giorno del
suo funerale avvenuto il 10 marzo scorso. Si è
spento all’età di 67 anni. Una mitezza che traspariva dagli occhi sempre sorridenti e dal tono di
una voce mai al di sopra delle righe, rassicurante
e aperta all’ascolto e al dialogo. Una mitezza, ammirevole e tutta sua, che avvolgeva di un valore
in più la forza della sapienza e del carattere con i
quali, senza far rumore, soleva affrontare gioia e
avversità, fino alle ultime ore della vita. Lo vedemmo l’ultima volta alla Falchera, fisicamente
più fragile già avvolto dalla morsa del male, quando volle porgere il saluto suo personale e degli ex
combattenti, sorreggendo egli stesso il gonfalone
dell’A.N.P.I., durante le esequie del vecchio partigiano Renato Mattio. Già, perché Francesco, tra
i molti inarichi a lui assegnati, fu presidente della
VI Circoscrizione, vicepresidente del Consiglio
Provinciale e segretario della sezione A.N.P.I.
“Renato Martorelli” di Barriera Milano, Falchera e Villaretto. Sempre attento agli stimoli del
sapere, della cultura e proteso ai valori della libertà, della democrazia e della solidarietà fu un
politico serio ed onesto, oggi più che mai un esempio da emulare. È venuto però a mancare essenzialmente un amico ma per le sue figlie il “babbo”, così come lo chiamavano, un “babbo speciale.”
la redazione
di anni 83
di anni 70
di anni 82
RICORDO
È mancato da più di un mese
il mio adorato Salvatore Sarno. Quanto mi manchi!!
Si soffre, bisogna andare
avanti, il vuoto che hai lasciato è enorme in tutti noi.
Grazie Toto di tutti questi
anni vissuti insieme con
amore. Ringrazio tutte le
persone che con grande affetto e stima ti hanno ricordato e hanno dimostrato solidarietà nei miei riguardi, anche quelle
che hanno appreso la notizia in ritardo. Grazie di
cuore a tutti voi dai miei famigliari e da me.
Maria Antonia Dolce Sarno
ANNIVERSARIO
Un anno fa il 14 aprile
2015, Giuseppse Bellino se
ne andato lasciando un vuoto incolmabile. È stato marito, padre e nonno esemplare. Ci manca tanto. Lo ricordiamo con immutato affetto. La moglie Nunzia con
le figlie, generi e nipoti.
Apertura
Nuova Attività
MONDO TÈ
dove potrai trovare:
Tè bianco, Tè verde, Tè giallo, Tè oolong o blu,
Tè nero, Tè Pu-erh, Tè aromatizzato, Tè all’acero
(Maple Tea), Rooibos (Tè rosso), Tè bio, Accessori, Tisane, Infusi, Cioccolata, Zucchero, Miele,
Marmellate, Confetture, Composte, Dolci, Spezie.
Via Carlo Alberto 77 - 10040 Leinì (To)
Tel. 011-2077316 / [email protected]
Lun-Sab 9.00-12.30 / 15.30-19.30
Giovedì chiuso
Gente di Falchera 23
Hanno collaborato a questo numero:
Remo Andreasi, Lorenzo Bertone, Emilio Ghirardi, Vittorio Leode,
Marcello Mazzù, Massimiliano Irenze, Piero Gallina, Manuela Lo
Grande, Luigi Ricciardetto, Alessio Salpietra, Adriana Scavello, Livio Scremin, Lina Signorini, Luciano Somma, Roberta Tiozzo, Caterina Torroni, Enzo Veropalumbo.
Gli eventuali contributi potranno essere versati direttamente
presso la Redazione, in Piazza G. Astengo 6.
Orario di Redazione dal lunedì al venerdì:
dalle ore 9,30-11,30 / 15,30 -17,30
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Un ringraziamento particolare a tutti
i sostenitori, inserzionisti e agli amici che
ci aiutano nella distribuzione del giornale.
Sostenitori “GENTE di FALCHERA”
Sig.
Manecchia Ivo
Sig.ra Olivero Andreetta
Sig.
Apollonio Giacomo
Sig.
Aghemo Giuseppe
Sig.
Chissotti Giacomo
Sig.ra Sarno Dolce Maria Antonia
ASTRA
Sig.
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TORINO
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