Feb 2010 - Gente di Falchera
Transcript
Feb 2010 - Gente di Falchera
GF ente Istituto Compre ns ALCHERA di FEBBRAIO 2010 mero u n o est In qu rnalino Il Gio cuola S i” dellaivo “Leonardo da Vinc ANNO 18° - N° 2 P ERIODICO I NDIPENDENTE S UPPL . A.S.I. R EG . T RIB . 4227/90 MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA A CURA DELL’ASSOCIAZIONE EDITORIALE ALL’INTERNO Carnevale falcherese 2010 pag. 2 SOMMARIO Elezioni al Centro d’Incontro Programma Tavoli Sociali Il giornale della Scuola Dal paradiso all’inferno Pag-Giovane I lettori scrivono Il piacere di leggere PGS Conquista L’angolo della poesia Ostensione della Sindone Educare una coscienza ecologica Sconfiggere la fame nel mondo Per chi ama il teatro Sportelli del Laboratorio La narrativa Astronomia e... Briciole di storia piemontese Capodanno al Garcia Lorca Befana al Centro d’Incontro Una vita dedicata alla Falchera 150° Anniversario Unità d’Italia pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 2 3 4 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 16 18 19 19 21 21 22 23 Q di AMILCARE DE LEO uasi tutti, tutti…festeggiano a fine d’anno con il bicchiere in mano, ma conosco qualcuno vecchio, solo ed infelice, che si trova addormentato al momento dello “scoccare” della mezzanotte e so di marito e moglie non giovanissimi, che subito dopo il brindisi, fanno un giro di walzer nella quiete della loro casa. Sono mille e mille i modi leciti, per dare un “calcio” al vecchio anno e salutare, con fuochi e con brio, l’anno nuovo, sperando che esso sia migliore di quello passato. Ma come insegna la cronaca, c’è chi impazzisce totalmente… perché? Francamente non l’ho mai capito, forse per la semplice ragione di esibirsi, di distinguersi, di fare danni a se stessi e soprattutto agli altri, per un puro gioco umano, stravagante, quasi d’azzardo. Ecco, tanto per non smentire tali “nobili” abitudini, non si sono contraddetti alcuni giovani (li possiamo chiamare così?) o giovinastri, meglio balordi, i quali hanno non solo “sparato” fuochi per strada ma hanno incendiato, letteralmente e paradossalmente, gli infreddoliti cassonetti del mercato e del Centro Commerciale, alla Falcherà Nuova, riscaldandoli del tutto… Qualche ora dopo, nonostante la festività, sopraggiunti i Vigili del Fuoco essi stessi, smarriti ed esterrefatti, sono stati spudoratamente minacciati dagli autori del misfatto. Mi risulta altresì che gli stessi membri della Vigilanza, e proprio alla Falchera, che dovrebbero “vigilare” di notte per la sicurezza, abbiano apertamente dichiarato di aver paura di esporsi perché temono non poco la pericolosità di certe bande. E ancora. Una mamma di quei “bravi ragazzi” presa d’assalto da qualcuno, pare abbia risposto: “Ma era capodanno!” Non ci sono parole! E’ ormai assodato che certi genitori sono o “vogliono” essere impotenti di fronte a tali brutture dei figli, come non molto tempo fa mi spiegava apertamente il Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci”: certi genitori, infatti, anziché, per lo meno, ammettere il comportamento anomalo GENTE di FALCHERA 1 segue a pag. 22 in seconda colonna Carnevale falcherese 2010 E’ tempo di maschere e coriandoli. Come ogni anno la tradizionale festa del Carnevale Falcherese colorerà le vie principali del nostro quartiere con costumi scintillanti e coriandoli variopinti che sfileranno accompagnati da musica, danze e allegria. Questa edizione si terrà il 28 febbraio e sarà caratterizzata dal tema: L’AMBIENTE, in concomitanza dell’avvenuta chiusura della discarica Basse di Stura. La festa si svolgerà partendo da via degli Ulivi 35 presso la parrocchia Gesù Salvatore alle ore 14,00 con la tipica sfilata di tutte le maschere che attraverseranno il quartiere, coinvolgendo anche chi resterà a casa e si godrà lo spettacolo dai balconi! La sfilata sarà composta dai gruppi delle associazioni di territorio, che a seconda delle possibilità allestiranno o meno i carri e da tutti i cittadini che desidereranno partecipare e soprattutto dai nostri bambini, che come sempre saranno i protagonisti di questa briosa manifestazione. L’ a l l e g r o “corteo” si immetterà poi in piazza Giovanni Astengo, dove la festa proseguirà per tutto il pomeriggio. Saranno allestiti stand gastronomici per la degustazione di bugie, cioccolata e vin brulé, ma per chi abbia voglia di qualcosa di più sostanzioso, non mancherà la possibilità di un bel panino alla porchetta. Le associazioni di territorio allestiranno degli stand per l’animazione della festa, sia per i piccini, sia per i più grandi con giochi e intrattenimento disco-music per ragazzi. Inoltre non mancheranno le fantastiche esibizioni curate dalle nostre associazioni e i meravigliosi spettacoli degli sbandieratori, delle majorettes, dei clown e dei giocolieri. Grande novità di quest’anno sarà un incantevole trenino, il quale non solo sarà parte della sfilata caricando piccoli passeggeri, ma continuerà a portare i bambini attorno alla manifestazione per tutto il pomeriggio. Gioia Raro Elezioni al Centro D’incontro Alla presenza del presidente della VI^ Circoscrizione Vittorio Agliano, la vice presidente Nadia Conticelli e il parroco don Adelino Montanelli, il 20 gennaio si sono Al centro il presidente Fausto Sarno, a sx. il vice presidente Mauro Capel svolte le elezioBadino, a dx. il segretario Attilio ni del direttivo Bartolone per il Centro d’Incontro di via delle Querce 23 / bis per il biennio 2010-2011. Prima di passare alle elezioni, il consigliere Salvatore Scavello ha illustrato, in modo dettagliato, le attività svolte dal Centro (consuntivo dell’anno 2009). Successivamente si è passato alle elezioni, per alzata di mano, dalle quali è stato riconfermato, all’unanimità, il sig. Fausto Sarno, che ha poi scelto il vice presidente (sig Capel Badino Mauro e segretario il sig. Attilio Bartolone). Dopo il ringraziamento del presidente per la fiducia accordatagli, si è parlato della prossima festa del carnevale presso il Centro d’Incontro che si festeggerà in maschera il 14 febbraio alle ore 15,00 con musiche balli e divertimenti vari. GENTE di FALCHERA 2 Mario Alba Programma Tavoli Sociali Dopo circa dieci anni di lavoro da parte del Tavolo Sociale, in relazione alle linee guida del Settore Rigenerazione Urbana e Integrazione, già Progetto Periferie, alla luce dei tanti cambiamenti avvenuti nella nostra società, come l’arrivo di nuovi cittadini, i cambiamenti urbanistici, la crisi economica in atto, s’impone il dovere di una riflessione sul percorso passato, sul presente e soprattutto su come affrontare il futuro, sia nel nostro piccolo territorio, ma sopratutto in un ottica di apertura verso la città e i quartieri vicini, proprio per cercare di stimolare sempre di più la partecipazione dei cittadini come strumento di coesione sociale, che deve stare alla base di una società globalizzata che cambia velocemente e continuamente. Mercoledì 20 gennaio presso il Centro Culturale di Via Cavagnolo 7, alla presenza dell’Assessora Ilda Curti del Settore Rigenerazione Urbana e Integrazione, il Presidente della Circoscrizione 6, Vittorio Agliano e la vice Nadia Conticelli, è avvenuta, come ogni anno, la presentazione delle idee per il programma di lavoro, da svolgere durante l’anno 2010. Una delle novità di quest’anno è stata la presentazione congiunta del Comitato per lo Sviluppo della Falchera e dell’Agenzia di Pietra Alta con i rispettivi Tavoli Sociali. L’illustrazione delle due bozze di progetto è stata realizzata tramite diapositive digitali e dalla voce narrante dei due relatori Erika Mattarella per il territorio Falchera e Davide Pusceddu per il territorio di Pietra Alta. I due quartieri infatti condividono alcune problematiche comuni e per questo si è scelto di collaborare e programmare insieme alcune attività, quali ad esempio lo sportello di orientamento al lavoro, le attività rivolte ai giovani, come l’iniziativa Estadò della Circoscrizione 6 e alcuni eventi sportivi, culturali e ambientali. G. R. Corsi di Computer Proseguono con successo i corsi di informatica indetti dalla redazione “Gente di Falchera” nell’ambito del Comitato per lo Sviluppo della Falchera. I corsi, tenuti dal Docente Rocco De Pace, sono rivolti a tutti i cittadini che desiderano acquisire le nozioni di base del computer. Oggi è un mezzo che sta diventando sempre più prepotentemente indispensabile nella nostra vita quotidiana. I corsi di base si svolgono presso la struttura di via degli Abeti 16 e grazie all’interessamento del Settore Biblioteche Civiche della città di Torino, in via sperimentale, i corsi rivolti alle nozioni di Internet, si svolgeranno presso il laboratorio di informatica della Biblioteca Civica Falchera. I corsi sono gratuiti ed a numero chiuso. Per informazioni Tel. 011-22.47.387 G..U. Grazie per averci resi partecipi di questa grande gioia e averci insegnato che l’Amore è sempre una scelta Vincente I vostri figli, nipoti, fratelli, sorelle e tutti i vostri cari 50° anniversario di matrimonio di Mario Klack ed Elena Forzato GENTE di FALCHERA 3 IL GIORNALE DELLA SCUOLA ISTITUTO COMPRENSIVO “LEONARDO DA VINCI” N° 2, anno 2°, inserto “Gente di Falchera” Febbraio 2010 IMPARARE LA DEMOCRAZIA PRATICANDOLA! Finalmente... anche gli alunni della scuola primaria hanno preso parte ad un progetto “da grandi”. Il 19 novembre si sono svolte nelle nostre scuole le elezioni dei rappresentanti del “Consiglio dei Ragazzi e delle Ragazze”. E’ stata un’esperienza importante perché ha coinvolto un gran numero di alunni che hanno risposto positivamente e con entusiasmo all’iniziativa, consapevoli del ruolo che i rappresentanti andranno a ricoprire. L’emozione è stata grande anche perché si sono avvicinati al mondo degli adulti prendendo parte a tutte le varie fasi che competono ad un’elezione: campagna elettorale con manifesti e slogan, seggio elettorale, urne, e scrutini. E’ stata dura..faticosa,”ma ce la siamo cavata egregiamente.” L’impegno per i rappresentanti sarà costante perché i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Leonardo Da Vinci” ogni primo mercoledì del mese si ritroveranno a lavorare insieme per realizzare un progetto concreto da presentare durante le future sedute in Circoscrizione, sede del Consiglio dei Ragazzi. ELEZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEL CONSIGLIO DEI RAGAZZI Il quartiere che vorrei Il 19 Novembre si sono svolte le elezioni per il consiglio dei ragazzi, con grande sorpresa e gioia sono stata eletta, un compito importante. Sarò per i prossimi 3 anni la rappresentante della scuola elementare “P. Neruda”. Vorrei che a Falchera ci fosse una pista da pattinaggio, un ambiente più pulito, la cura dei parchi, una ludoteca con giochi da tavolo per noi bambini. Per la nostra scuola vorrei più spazi con giochi e tanta musica, dei CD per giocare al computer, un laboratorio di arte moderna. Aurora Giuffrida Mi chiamo Diego e frequento la 5°C alla scuola elementare “A. Ambrosini”. Quest’anno, verso i primi di Ottobre ci sono state le prime elezioni per il Consiglio dei Ragazzi e delle Ragazze, e io ero tra questi! Quel giorno ero emozionatissimo; sentivo il mio cuore che batteva come un tamburo. Queste prime elezioni si sono svolte in classe; su un foglietto bisognava scrivere il nome del bambino che si intendeva far arrivare in Circocrizione. C‘erano diciotto bambini, infatti ci volle molto tempo per la votazione. Io votai per il mio compagno Leo, e poi seppi che lui votò me. Circa una settimana dopo, la maestra Elena ci mandò un foglio con su scritti i nomi dei bambini che avevano passato il turno. Ero curioso di conoscere il nome dei fortunati, ma nello stesso tempo volevo che nessuno dicesse niente e mi chiedevo se il mio nome poteva essere tra quelli. Quando la maestra Lisa lesse i nomi ad alta voce, incrociai istintivamente le dita e pregai: sentii che disse i nomi di sette bambini di altre classi ed infine il mio e quello del mio compagno Leo. Che fortuna: mi era andata bene! Ma c’era ancora un turno e tentai di consolare me stesso dicendomi che essere arrivato fin quì era già un buon risultato. Ero comunque felicissimo. La settimana seguente, per votare c’era molta gente, il seggio era stato allestito nell’aula video del primo piano, perché erano invitati a scegliere il loro rappresentante alla Circoscrizione tutti gli alunni delle classi terze, quarte e quinte della mia scuola. Alla fine della mattinata si sapevano già i risultati: io e un’altra bambina, della classe quarta, siamo stati votati. Ero super contento e molto felice perché i miei amici avevano dimostrato fiducia a me e, cosa non di seconda importanza, al mio progetto, che è: organizzare tornei di calcio e pallavolo all’oratorio S. Pio X; mettere un semaforo dove passa la linea del tram 4 e dei dossi sul viale Falchera per rallentare il traffico; organizzare dei mercatini e con il ricavato aiutare i bambini bisognosi magari attraverso delle adozioni a distanza. Credo che entrare a far parte del Consiglio dei Ragazzi sarà un duro lavoro, ma conto di impegnarmi a fondo poiché chi non si impegna non fa molta strada. Cianfaglia Diego Mi chiamo Eleonora D’Amore e frequento la classe 4a C della scuola Elementare Antonio Ambrosini. … stringevo forte il mio portafortuna … Quando ho saputo di essere stata eletta rappresentante del Consiglio dei Ragazzi, sono stata presa da una gioia indescrivibile che niente e nessuno poteva strapparmi. Volevo farlo sapere al più presto ai miei genitori e a tutti i miei amici. GENTE di FALCHERA 4 Da subito ho iniziato a lavorare al mio progetto e non vedevo l’ora di fare la mia prima uscita nel ruolo di Consigliera. Il progetto riguardava la trasformazione in area polifunzionale dell’asilo di Via delle Betulle. Quando, però, ho visto i grandi cambiamenti avvenuti in pochi giorni nel luogo del mio progetto, sono stata presa dal panico, perché sembrava che fosse stato tutto inutile. Allo stesso tempo, però, sono stata molto felice ed orgogliosa, perché la prima parte della mia idea si era già realizzata!!! Spero che la mia partecipazione al Consiglio dei Ragazzi possa essere utile a rendere più gradevole la nostra già bella Falchera. Dall’uva al vino La classe IV-A della scuola elementare “Neruda” nel mese di ottobre ha sperimentato in classe la trasformazione dell’uva in vino. In seguito si è avviato un laboratorio teatrale che ha prodotto uno spettacolo rappresentato prima delle vacanze natalizie. L’esperienza è stata coinvolgente e ha insegnato ai bambini che uno stesso argomento può essere visto da parecchi punti di vista favorendo una comprensione trasversale e approfondita. “Dell’uva ci ha donato un contadino Uva freisa per fare del buon vino Nelle bacinelle l’abbiamo pigiata Con le mani tutta schiacciata Così si è ottenuto dell’uva il succo il mosto dolce da lasciare di stucco. All’ombra l’abbiamo messo a riposare E lui intanto ha iniziato a fermentare Il mosto dolce bolliva bolliva e a poco a poco diveniva un vino buono e frizzante davvero rallegrante… Grazie saccaromiceti piccolissimi esseri viventi preziosissimi grazie a voi il mosto scoppiettante si trasforma in un vino spumeggiante. Le insegnanti: Ottolini, Patrì, Corea. CHI SIAMO Nella premessa delle Indicazioni ministeriali per il curricolo si osserva che compito della scuola è quello di educare istruendo le nuove generazioni, l’obiettivo è quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale e di favorire “il pieno sviluppo della persona umana”. Quindi la scuola affianca al compito “dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare a essere”. Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, spirituali, religiosi. In questa prospettiva la scuola pensa e realizza il suo progetto educativo e didattico non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora. Poiché la scuola è strettamente connessa con il suo territorio e non può prescindere dal contesto socio-territoriale in cui è inserita, perché proprio in quel luogo è chiamata a raggiungere i suoi obiettivi. L’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” comprende tre ordini di scuola distribuiti in sei plessi: scuola dell’infanzia “Rosa Luxemburg”, scuola primaria (elementare) “Pablo Neruda” e “Antonio Ambrosini”, scuola secondaria di 1° grado (media) “Leonardo da Vinci”, Via Cavagnolo, “Bernardo Chiara”. Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è il documento fondamentale della nostra scuola, dove a partire dalla conoscenza e dall’analisi del contesto umano e territoriale sono stati identificati tre ambiti prioritari di progettazione e di intervento educativo: educazione al benessere educazione ai linguaggi educazione alla cittadinanza, alla mondialità, alla pace. Per questo cerchiamo di costruire percorsi di insegnamento (curricoli) che siano adeguati, flessibili, aggiornati. Per gli stessi motivi realizziamo e partecipiamo a diversi progetti. Nella Scuola Primaria (elementare) “Neruda” e “Ambrosini”, per esempio, da diversi anni si attua un interessante: PROGETTO MUSE “L’arte, per eccellenza libera e spontanea, divie- GENTE di FALCHERA 5 ne l’occasione ideale per l’incontro con altri modi di essere, e diventa linguaggio universale, strumento di civiltà e integrazione tra i popoli”. Yehudi Menuhin so le nostre scuole nei limiti della loro capienza. In caso di eccedenza di domande, verrà data priorità ai residenti nel quartiere. Scuola dell’INFANZIA Le iscrizioni vengono raccolte direttamente alla scuola materna dalle insegnanti della “Commissione Iscrizioni” fino al 27 febbraio secondo un orario affisso all’albo genitori. Le domande alla Scuola materna sono accolte fino ad esaurimento dei posti disponibili, dopodiché si dispone una lista d’attesa. Prima dell’inizio dell’anno scolastico, le famiglie dei neo-iscritti sono convocate per riunioni plenarie e per colloqui individuali con le insegnanti. MUS-E (Musique Europe) è un progetto multiculturale europeo dedicato ai bambini. È nato dalla mente di un artista, il celebre violinista e direttore d’orchestra Yehudi Menuhin, con lo scopo di promuovere l’integrazione e la valorizzazione delle diversità fra i più piccoli. Nelle scuole raggiunte dal Progetto l’arte diventa mezzo e scuola di vita. Sotto la guida di artisti professionisti, le discipline più diverse favoriscono l’espressività e l’accoglienza delle differenze. Le discipline artistiche praticate sono la musica, il canto, il teatro, la danza nelle sue forme più diverse ma anche le arti plastiche, le arti figurative e le arti marziali senza contatto e il mimo: discipline collettive che facilitano la comunicazione e la condivisione dell’esperienza in forme diverse dal linguaggio verbale. Attraverso l’arte i bambini imparano a comunicare con un linguaggio universale in cui le differenze diventano ricchezze. LE ISCRIZIONI Alcuni di coloro che leggono questo giornale sono genitori di bambini che dovranno iscriversi a scuola per il prossimo anno. Quest’anno gli alunni possono essere iscritti a scuola fino al 27 febbraio. (Segreteria, Via Abeti 13 - 011 2621298) E’ garantita a tutti la facoltà d’iscrizione pres- Scuola PRIMARIA (elementare) Le iscrizioni si raccolgono presso la Segreteria in Via degli Abeti 13. A maggio gli insegnanti delle scuole primarie andranno alla scuola d’infanzia per osservare le dinamiche di gruppo e i bambini visiteranno la nuova scuola e faranno delle attività. A giugno i genitori saranno convocati per un colloquio preliminare e verrà compilato un questionario relativo all’alunno e alla famiglia. A settembre verrà effettuato il depistage con prove d’ingresso e osservazioni sul comportamento e si formeranno le classi. Scuola SECONDARIA (media) Le iscrizioni si raccolgono presso la Segreteria in Via degli Abeti 13. I moduli di iscrizione vengono inviati anche alle scuole elementari. La commissione che si occupa della formazione delle classi prime opera per ottenere classi il più possibile omogenee tra loro ed eterogenee al loro interno. La Scuola però ritiene anche importante cercare di soddisfare nel modo più ampio possibile richieste che le famiglie esprimono all’atto dell’iscrizione, compatibilmente con quanto sopra esposto. Agli allievi delle future prime vengono somministrate delle prove oggettive al fine di valutarne il livello delle competenze linguistiche e logico-matematiche. Ulteriori informazioni vengono acquisite utilizzando una scheda di rilevazione e colloqui con le insegnanti elementari. VENDO ALLOGGIO 100 m.q. con Box auto ottima posizione € 130.000 trattabili Tel. 340-9227055 GENTE di FALCHERA 6 Dal Paradiso all’Inferno Chi vi scrive è un testimone attendibile, poiché è stato fisicamente (32 anni fa, nel lontano 1978) in un piccolo paradiso terrestre; quella terra era conosciuta come “la perla dei carabi”, l’attuale Haiti; sono stato affascinato da quei luoghi e dalla semplicità e fierezza degli abitanti, al punto che ho sposato una creola (così sono chiamati gli abitanti di quell’isola e così si chiama la lingua parlata), la bellissima Wilia è con lei che vivo alla Falchera con i nostri 2 figli. Il territorio haitiano ricopre la parte occidentale dell’isola di Hispaniola (fa parte dell’America centrale) e confina a est con la Repubblica Dominicana e al di là del mare, a ovest con la Giamaica e a nord-ovest con Cuba; l’isola è il terzo stato dei Caraibi per grandezza ed è una gemma non ancora scoperta dal turismo di massa. Questo è dovuto al fatto che sull’isola non ci sono abbastanza strutture ricettive nonostante abbia delle spiagge incantevoli, molte di queste però sono seminascoste e raggiungibili solo da strade interne o via mare e sono l’ideale per fare escursioni e bagni indimenticabili dove si potrebbe osservare la vita sott’acqua in cui vi sguazzano molteplici varietà di coloratissimi pesci tropicali. Haiti è stata una delle prime nazioni dell’America latina a dichiarare la propria indipendenza ed è la prima “Repubblica “nera al mondo; dal lontano 1° gennaio del 1804 la rivoluzione trionfò, il generale Dessalines battè l’esercito ufficiale di Napoleone e di Parigi e proclamò l’indipendenza dai francesi. Sono passati 518 anni da quando, la mattina del 6 dicembre 1492, da una caravella(condotta dal giovane comandante genovese Cristoforo Colombo), con il grido di :”Hay tierra, tierra por ahì”, (Hay-ti, forse e da quel grido che prese il nome Haiti), quel marinaio dall’alto della coffa della “Santa Maria”, puntava il braccio verso sudest, indicando l’attuale Haiti. Nella capitale Port au Prince (Porto Principe), fino alle ore 16:50 locali del 12 gennaio 2010,c’era ancora un vecchio monumento a ricordare lo sbarco di Cristoforo Colombo, una bellissima cattedrale, un palazzo presidenziale (stile Casa Bianca), degli ospedali e delle scuole (alcuni costruiti da organizzazio- ni di volontari) e numerosissime case; da quell’istante il mondo si è capovolto ed un tremendo “terremoto” si è abbattuto sull’isola caraibica; in pochi istanti con una potenza senza eguali (7,5 della scala Richter, 30 volte più potente di quella dell’anno scorso all’Aquila) è stato tutto raso al suolo, seppellendo sotto le macerie, migliaia di uomini, donne, bambini Haitiani ed altri stranieri che si trovavano sull’isola. Dall’inferno di Haiti, i morti aumentano di giorno in giorno, i feriti, i senza tetto ed i bambini orfani sopravvissuti non si contano più, gli aiuti di tutto il mondo stentano a raggiungere i luoghi più distanti dalla capitale e così, senza luce, senza acqua, senza cibo e con l’avanzare delle epidemie (poiché bisogna tenere presente che in questa sventurata isola, la temperatura oscilla dai 25° la notte e 35° di giorno in questo periodo dell’anno) è sempre più dura sopravvivere. C’è un solo aeroporto semidistrutto nella capitale, il governo e le istituzioni (polizia, esercito, ministeri) sono assenti, poiché non funzionavano prima del sisma (mancanza di risorse, perché Haiti è uno degli stati più poveri del mondo) e adesso che è crollato anche il palazzo non riescono ad organizzare nulla; per fortuna si sono mobilitate le nazioni unite per portare i soccorsi. Noi confidiamo nella generosità della popolazione italiana, che in queste situazioni si è sempre mobilitata per aiutare tutti quei popoli che chiedono aiuto, quindi lanciamo un appello in modo che Haiti ritorni a essere il PARADISO di un tempo. HAITITALIA Associazione Haitiani in Italia RACCOLTA FONDI EMERGENZA TERREMOTO IN HAITI Conto Corrente Postale: 1664372 causale: EMERGENZA TERREMOTO - OSPEDALE intestato a: HAITITALIA (Associazione Haitiani in Italia) I fondi raccolti saranno destinati all’ospedale pediatrico dei Camilliani di Torino a Port-au-Prince, già operativo in Haiti durante il terremoto. Sarà anche istituito un fondo per famiglie terremotate per il post emergenza. Info: [email protected] - tel. 3469477447 GENTE di FALCHERA 7 Rocco de Pace Per fosse interessato ad utilizzarla può scrivere a [email protected] o telefonare al 334 35 78 994 (Ago) o al 320 87 72 871 (Manu) oppure passare direttamente al giovedì sera dalle 21,30 presso il Falklab in via degli Abeti 13 (interno cortile scuola L. Da Vinci). PAG - GIOVANE A cura del Tavolo Sociale Giovanile NOTIZIE FLASH SUI GIOVANI TRENO DELLA MEMORIA Sono partiti i ragazzi falcheresi che hanno partecipato all’iniziativa “Treno della Memoria” organizzato dall’ass. Terra del Fuoco. Il 20 gennaio si sono ritrovati presso il Teatro Regio, dove si è svolta l’assemblea generale con tutti i 700 ragazzi partecipanti e sono partiti alla volta di Porta Nuova per prendere il treno che in 24 ore li ha portati a Cracovia. Al loro ritorno, il 26 gennaio, racconteranno sulla nostra rubrica le loro emozioni, impressioni e ricordi legati alla tragedia dell’Olocausto. FALCHERA DOC In collaborazione con il centro di protagonismo Giovanile El Barrio, CISV e l’ass. Fisheye i ragazzi del Falklab stanno realizzando un documentario sul loro quartiere… Non sarà sicuramente l’ennesimo documentario storico o sensazionalistico sulla Falchera, poiché l’obiettivo è quello di far emergere la semplice realtà quotidiana dalle persone che vivono il territorio, ognuno in maniera completamente diversa… in primo luogo ovviamente i giovani. Filo conduttore del documentario sarà la panchina, come simbolo di aggregazione della gente, ma anche come simbolo del tipico cittadino, un po’ pigro e un po’ inchiodato al proprio spazio, che vive da anni nel quartiere senza mai essersi spostato dal suo piccolo angolo… Non diciamo di più… sarà una sorpresa! MUSIC ROOM E’ sempre disponibile la sala prova musicale per le band o i ragazzi che vogliono suonare dotata di batteria T5, mixer e amplificazione. “NATURALMENTE” Acconciature Centro Commerciale Falchera Nuova via degli Abeti 10 Tel. 011-26.20.381 Prodotti SOLO IL MARTEDÌ Naturali Sconti su colorazioni e Permanente Abbronzatura spray Facciale in un minuto € 5.00 Integrale in cinque minuti € 10.00 Novità trucchi effetto TATTOO Solo il Mercoledì PIEGA a € 6.00 SPORTELLO DI ORIENTAMENTO AL LAVORO Cerchi lavoro ma non sai fare un curriculum efficace? Stai pensando a quale corso di studi intraprendere? Non hai più voglia di studiare, ma ti serve una qualifica professionale? Dal 27 gennaio è attivo presso via degli Abeti 16 (edificio dell’A.S.L.) lo sportello di orientamento al lavoro e alla formazione dove, un giovane come te ti aiuterà a compilare il curriculum, ti darà informazioni sulle offerte di lavoro delle agenzie interinali, sui corsi di formazioni della città, provincia e regione, sui percorsi di inserimento lavorativo. L’orario dello sportello è mercoledì dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 16,15, il giovedì dalle 9,30 alle 12,30. Ragazzi, vi ricordiamo sempre la nostra e-mail a cui potete scrivere per commenti, proposte e informazioni: [email protected]. Oggi la tua salute ha un indirizzo naturale FARMACIA DELLA STURA Viale Falchera 70/d - Torino Tel. 011-26.20.362 Chiusura: Sabato pomeriggio e Lunedì mattina Si prenotano visite anche nei centri convenzionati privati, quali: LARC, LAMBDA, MIRAFIORI, SKT, PKT, RIBA e CIDIMU. Nella nostra farmacia la misurazione della pressione è gratuita 2010: ANNO NUOVO, OFFERTE SEMPRE MAGGIORI In farmacia troverete il volantino con tutte le nuove offerte GENTE di FALCHERA 8 I lettori scrivono AVVISO PER CHI SCRIVE. “Gente di Falchera” pubblica opinioni, repliche, consigli di interesse generale, sempre rispettosi delle persone e delle istituzioni. Possibilmente le lettere non dovranno superare le 40 righe e potranno essere ridotte. La pubblicazione sarà a discrezione della redazione. Le lettere dovranno pervenire con nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico del mittente; su richiesta, potranno essere pubblicate con uno pseudonimo. Quelle anonime non saranno prese in considerazione: saranno cestinate!! Ostensione della Sacra Sindone Volevo fare un accenno sull’evento dell’ostensione del Sacro Lino che si svolgerà dal 10 aprile al 23 maggio del 2010 nel duomo di Torino. Ho partecipato a 2 ostensioni come volontario nel 1998 e nel 2000 anno del giubileo, voluto dal defunto papa Giovanni Paolo II ed è stata una bella esperienza; cari falcheresi se volete partecipare all’evento sarà un piacere incontrarsi in duomo o nel percorso della Sindone per salutarci e fare una riflessione sulla misteriosa reliquia del sudario che è studio di scienza e storia molto bella. Vi aspetto e mando un saluto fraterno a tutti. Chissotti Giacomo nali con volantini pagati alla tipografia di c. Vercelli! Messi per tutti negli androni delle scale della Falchera. Facendo così, informavo spesso i cittadini sull’operato del mio mandato e parecchi problemi risolti con interessamento. Queste informative dal 2006 non si leggono più in nessuna parte della zona, perciò il Cittadino è rimasto all’oscuro dell’operato svolto dai quattro consiglieri della zona in carica pur rispettando il loro impegno doveroso, che gli è stato affidato dalla popolazione, ai quali io gli dico Grazie! I problemi, però, nella Falchera: 1°) Le vie dalla parte dei numeri Civici ed altre appartengono alle “Mulattiere. Necessitano, asfaltarle di nuovo dopo 35 anni di vita. 2°) All’inizio delle vie interne mancano le indicazioni “Stradali”. 3°) In Pz.. Volgograd da Settembre/09 non passa più una spazzatrice, è diventata una strada di “Campagna” per “Funghi”. 4°) Panchine con le traversine “scorticate” da “Quelli della Notte!”. 5°) nelle varie, ci sarebbe da fare la “Lista” della spesa! Alla prossima puntata! (fra poco tempo ci verranno a chiedere il “Voto”!). Francesco Traisci “Sensibilità e Trasparenza” Sono qualità fisiche, che qualsiasi persona deve avere in trasparenza, specialmente se questa è eletta da un consenso cittadino per rappresentare la peculiarità delle mancanze locali e discuterle nelle varie Istituzioni, allo scopo di evidenziare la pericolosità nella situazione della zona e poi, farla ovviare dagli “Organismi” preposti alla tutela dei cittadini, informando gli abitanti contemporaneamente con appositi volantini sull’operato svolto dallo stesso a rappresentare le “Richieste” di chi ti ha votato per portare avanti i problemi di tutto il quartiere. Il sottoscritto si comportava così in quei cinque anni, pubblicando “a proprie spese quindici- ESTETICA STEFY ISTITUTO DI BELLEZZA SOLARIUM ASPETTANDO LA PRIMAVERA... MASSAGGIO MANUALE Durata 1h eseguito con olii rilassanti (schiena) Riducenti rassodanti (corpo) 14 massaggi € 450 fidati di mani esperte... QUALIFICA a LIVELLO REGIONALE ORARIO CONTINUATO 9,30 / 19,00 VIA ADIGE 8/B TEL. 011-262.38.22 VENDO ALLOGGIO AFFITTASI IN FALCHERA In Mappano 3° piano Locale Commerciale angolare con due grandi vetrine mq. 50 due vani e servizi € 400,00 Tel. 011-267.085 Cell. 3389193001 2 Camere, Soggiorno, Cucina abitabile, 2 Bagni, Antibagno, Ripostiglio, 2 Balconi, Box e posto auto, termo autonomo, ascensore 110 mq. Tel. 347-1820332 GENTE di FALCHERA 9 Il piacere di leggere Roberto Saviano Non ha bisogno di tante presentazioni. Ha 30 anni e il suo primo libro “Gomorra”, un bestseller che ha venduto 3.000.000 di copie, è stato tradotto in 50 paesi, fortemente accusatorio nei confronti delle attività camorristiche. Dal 2006 Saviano vive sotto scorta a causa delle numerose minacce da parte della camorra e, per motivi di sicurezza, è costretto a cambiare continuamente dimora. Roberto Saviano è nato a Napoli nel 1979. Si è laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Collabora, in Italia, con “L’espresso” e “la Repubblica” e all’estero con autorevoli testate giornalistiche. La letteratura e il reportage sono gli strumenti che Roberto Saviano usa per raccontare la realtà. “Gomorra” è l’incredibile, sconvolgente viaggio nel mondo affaristico e criminale della camorra che si apre e si chiude nel segno delle merci, del loro ciclo di vita. Le merci “fresche”, appena nate, che sotto le forme più svariate - pezzi di plastica, abiti griffati, videogiochi, orologi - arrivano al porto di Napoli e, per essere stoccate e occultate, si riversano fuori dai giganteschi container per invadere palazzi appositamente svuotati di tutto, come creature sventrate, private delle viscere. E le merci ormai morte che, da tutta Italia e da mezza Europa, sotto forma di scorie chimiche, morchie tossiche, fanghi, addirittura scheletri umani, vengono abusivamente “sversate” nelle campagne campane, dove avvelenano, tra gli altri, gli stessi boss che su quei terreni edificano le loro dimore fastose e assurde. In questo libro avvincente e scrupolosamente documentato Roberto Saviano ha ricostruito le spericolate logiche economico- finanziarie ed espansionistiche dei clan del napoletano e del casertano, da Secondigliano a Casal di Principe. Ne viene fuori un libro anomalo e potente, appassionato e brutale, al tempo stesso oggettivo e visionario, di indagine e di letteratura, pieno di orrori come di fascino inquietante, un libro il cui giovanissimo autore, nato e cresciuto nelle terre della più efferata camorra, è sempre coinvolto in prima persona. Sono a cura di Adriana Scavello pagine che afferrano il lettore alla gola e lo trascinano in un abisso dove davvero nessuna immaginazione è in grado di arrivare. Da Gomorra sono stati tratti uno spettacolo teatrale, che è valso a Saviano gli Olimpici del Teatro 2008 come miglior autore di novità italiana, e l’omonimo film candidato al premio Oscar come miglior film straniero e premiato a Cannes nel 2008 con il Gran Prix du Jury. Il secondo libro di Saviano, La bellezza e l’inferno, del 2009, è una raccolta scelta di suoi scritti e articoli apparsi in questi anni sui media italiani e internazionali e che, per la prima volta riuniti in un unico volume, diventano testimonianza del suo percorso letterario e di vita. Il libro comprende 25 scritti, rielaborati rispetto alle loro versioni originarie e organizzati in alcuni nodi tematici che servono a tracciare la sua visione della vita, dell’impegno e dell’arte all’interno dei due poli opposti che la comprendono: la bellezza e l’inferno. La bellezza e l’inferno ripercorre i primi passi dell’autore nell’ambito della letteratura e della militanza antimafia, a partire dai suoi primi contributi giornalistici su riviste e siti internet, fino alla sua attiva partecipazione alla vita nazionale come il terremoto in Abruzzo e ai vari riconoscimenti internazionali come l’invito all’Accademia dei Nobel di Stoccolma. Roberto Saviano ci restituisce con le sue parole una serie di ritratti di luoghi, guerre e uomini che testimoniano di un presente terribile e feroce che pochi hanno avuto il coraggio di guardare in faccia: dal campione di calcio Lionel Messi ai pugili di Marcianise, da Anna Politkovskaja a Miriam Makeba e Enzo Biagi. Un pezzo dall’introduzione: “Scrivere, in questi anni, mi ha dato la possibilità di esistere e se qualcuno ha sperato che vivere in una situazione difficilissima potesse indurmi a nascondere le mie parole, ha sbagliato. Ho scritto in una decina di case diverse. Tutte piccolissime e buie. Le avrei volute più spaziose, luminose, ma nessuno me le fittava. Non potevo girare per cercarle e nemmeno decidere da solo dove abitare. E se diventava noto che io stavo in quella via ero subito costretto a traslocare. E’ la situazione di molti che vivono nelle mie condizioni. Ti presenti a vedere l’appartamento che con fatica i carabinieri hanno selezionato, ma appena il segue a pag. 11 in seconda colonna GENTE di FALCHERA 10 Dal 1972 attenzione verso i giovani atleti P G S CONQUISTA “Io la sera mi addormento e qualche volta sogno, perché voglio sognare” (I treni a vapore – F. Mannoia – scritta da I. Fossati). “Io la sera mi addormento e qualche volta sogno, perché so sognare” (idem). SOGNARE L’incipit della canzone e l’inizio di una delle altre strofe rappresentano il momento sportivo che sto attraversando. I miei sogni, però, sono ad occhi aperti, quando sono tristemente in coda in tangenziale o al supermercato, mi perdo nell’immagine di una vittoria, di quello che potrebbe significare per me, per Jerry, per i ragazzi e per la società. Mi immedesimo nelle diverse persone, cerco di entrare nella loro mente attraverso l’analisi dei loro gesti, delle sfumature che l’esperienza mi fa cogliere, cercando di percepire ciò che potrebbero fare. Così mi vedo una maglia lanciata al pubblico, per mostrare i glabri pettorali che tanto piacciono alle coetanee tifose, mi immagino qualche mamma, magari dirigente, con le lacrime, i papà che vengono a stringermi con forza la mano, ragazzi saltellanti che si abbracciano e che abbracciano tutti. E io? Incredibilmente non riesco a vedere me stesso. Forse mi siederò senza sentire i suoni della vittoria, estraniato da quella che dovrebbe essere la normalità, oppure anche le mie guance si righeranno, come già in passato, liberando lo stress emotivo. Ma alla fine di tutto riesco a consolarmi con un pensiero: sognare vuol dire crederci, per cui sono sulla buona strada per ottenere ciò che voglio. Anche la preghiera mi aiuta in questo momento, cioè quando lo sconforto prende il sopravvento; prego affinché i ragazzi capiscano l’importanza di essere squadra e non solo gruppo. Stare bene insieme è il punto di partenza, ma l’obiettivo deve essere giocare insieme, con un equilibrio e come se fossimo una cosa sola. IL MINIVOLLEY Il 20 Dicembre dell’ormai anno che fu abbiamo partecipato alla festa di Natale FIPAV del Minivolley. In un Palatorino stracolmo bambini e bambine hanno messo in gioco loro stessi per divertirsi. Genitori ferventi per i primi passi sportivi dei loro piccoli e piccoli ferventi per i primi loro passi sportivi… è proprio così, tutti in un unico grande momento di festa sportiva. Nell’occasione è stata presentata la mascotte dei pros- Oggi: lo sport in Falchera per tutti simi Mondiali di Pallavolo che si svolgeranno in Italia e che vede Torino capitale del Girone E. Con Volley, così si chiama la mascotte, Babbo Natale, trampolieri, clown e giocolieri tutti i bambini sono stati trasportati in quel mondo che sta a cavallo tra la fantasia e lo sport. Un mondo, permettetemi di dirlo in questa mia, in cui tutti i bambini del mondo dovrebbero trovarsi, lontano dalla povertà, dalla solitudine, dal disagio e dai pericoli che la loro piccola anima non è ancora in grado di percepire. (la foto è stata volutamente ritoccata per evitare la pubblicazione di volti di atleti non tesserati nella nostra società e per i quali dobbiamo rispettare la legge sulla privacy) 2DF La 2DF che vediamo nella foto ha iniziato con un secco 3-0 il proprio cammino FIPAV. Possiamo percepire il loro sudore attraverso i volti consumati dalla fatica… dopo gli occhi della tigre del mese scorso, ecco le gocce di sudore di oggi Luigi Fabio Varesano segue “il Piacere di Leggere” da pag. 10 proprietario ti riconosce, la risposta è sempre la stessa: “La stimo moltissimo, dottore, ma ho già molti problemi. Capisce, qui la gente ha paura”. Però accanto a questa paura, copertura vile per non voler essere ascritti a una parte - alla mia -, ci sono stati anche i gesti di molti che non conoscevo, che mi hanno offerto un rifugio, una stanza, amicizia, calore. E anche se spesso non ho potuto accettare le loro proposte, ho scritto pure in quei luoghi ospitali e colmi di affetto. Molte delle pagine riunite in questo libro non le ho nemmeno scritte in una casa, ma in camere d’albergo buie, senza finestre da poter aprire, senza aria. All’estero è capitato anche che non vedessi nient’altro che quelle camere e il profilo della città dietro i vetri oscurati di una macchina blindata. Non si fidavano a lasciarmi uscire e spesso non si fidano nemmeno a lasciarmi nello stesso albergo per più di una notte. Più la criminalità e le mafie sembrano lontane, più ti trattano come qualcosa che potrebbe esplodergli sotto gli occhi. Con dei guanti che non sai se sono da cerimonia o da artificieri. “E tu non capisci se sei più un pacchetto regalo o un pacco-bomba”. GENTE di FALCHERA 11 L’angolo della poesia a cura di Mario Alba INVIDIO QUEL VENTO HO CHIESTO AL SOLE... Invidio quel vento caldo che questa sera ti bacerà i capelli, mentre guardi fuochi di pastori sulle colline lontane. Invidio questa sera, qui rinchiuso dentro la cella della mia solitudine, l’odore forte dell’eucaliptus che ti verrà incontro nell’afosa ombra e ti abbraccerà, suscitandoti un certo caro ricordo, con canti di grilli, un complice silenzio della luna e alcuni gemiti nella notte calda senza vento. Ho chiesto al sole di parlarmi di Te mi ha detto di cercarti nel calore dei suoi raggi. Ho chiesto al cielo di parlarmi di Te mi ha detto di cercare i Tuoi occhi nell’azzurro infinito. Ho chiesto alla luna di parlarmi di Te mi ha detto di cercare il Tuo viso fra le stelle del firmamento Ho chiesto al mare di parlarmi di Te mi ha detto di ascoltare la Tua voce fra i misteriosi rumori delle sue onde. Ho chiesto alla notte di parlarmi di Te mi ha detto: “Chiudi gli occhi e sognalo”. Cresta Barbera Paola SOLITUDINE, NON MI AVRAI Luigi Cabras NEVICATA Un velo bianco, silenziosamente si è posato su ogni cosa. Soffice, spumosa lenta neve scendi ed addolcisci questo rigido inverno e i nostri cuori. Alberi come arabeschi quando ti appoggi sui neri rami in riposo e li rendi leggeri. Sei una risorsa di luce se il grigio e il gelo alimentano tristezza e spengono il sorriso. Il cielo regala fiori che trasformano la città in un giardino di fiaba almeno per un poco. Anna Campora LA NEVE Scende, lenta e soffice bianca e a fiocchi mentre sotto l’albero ci sono i balocchi … Tu ci giochi, quando viene. Indovina cos’è’?… E’ la neve! Non mi avrai stasera solitudine. Non mi avvinghierai con le tue mani adunche. E non mi avvolgerai, nel tuo subdolo soffocante inganno. Oh solitudine ancora una volta tu non mi avrai. Racchiuse nel mio cuore, ancora rimangono, opalescenti perle roride, di antica giovinezza. Francesco Proietti Ricci FINE Il sorriso di un angelo Si copre di un lungo pianto. Ma tutto d’intorno non tace. I suoi occhi più non brillano Al suono di un violino. I suoi occhi si sono spenti Alle grida delle genti. Nessuno ascolta il suo pianto Il quale è un grande messaggio. Oggi tutto d’intorno è guerra. Il cielo sembra cadere La vita in un pugno si stringe. Oggi tutto d’intorno tace. Allena Sabina Paola Longo GENTE di FALCHERA 12 Ostensione della Sindone Dal 10 aprile al 23 maggio, la Sindone sarà esposta nel Duomo di Torino. Prenota subito online. Il servizio è già attivo www.sindone.org Le novità dell’ostensione 2010 Il Telo sarà visibile per la prima volta dopo l’importante intervento di conservazione del 2002, attraverso cui sono stati asportati i lembi di tessuto bruciato a Chambéry nel 1532, le toppe apposte allora dalle suore Clarisse e sostituito il telo d’Olanda che fungeva da supporto. Novità dell’ostensione 2010 riguardano anche il percorso di avvicinamento al Duomo che, arricchito di informazioni rispetto alle precedenti ostensioni, inizierà dai Giardini Reali bassi, proseguirà attraverso uno dei punti più affascinanti del Polo Reale, la Manica nuova, per sbucare poi sul piazzale del campanile. Nella sala della prelettura saranno proiettate le nuove immagini del Telo ad altissima risoluzione. Diversa anche la collocazione della Penitenzieria, che troverà spazio a Palazzo Chiablese, e, tra le altre novità, la presenza di un bookshop al piano terreno del Palazzo della Regione, in piazza Castello. Accoglienza Sebbene per assicurarsi la visita sia consigliata la prenotazione online, sarà reso disponibile -come in occasione delle precedenti ostensioni- anche un servizio di prenotazione «immediata (per visite in giornata) presso un punto di accoglienza che nel 2010 sarà allestito in piazza Castello. Massima attenzione sarà riservata alle esigenze di ammalati, disabili, religiosi e pellegrinaggi diocesani, che possono già da ora contattare la segreteria dell’ostensione telefonando allo 011.0204732 o inviando una e-mail scrivere all’indirizzo [email protected]. Informati sul sito internet www.sindone.org Il web della Sindone è stato completamente rinnovato e, oltre alla possibilità di prenotare la visita, offre tantissime informazioni in italiano, inglese e altre lingue attraverso le sue cinque sezioni (Sindone, Vita di Fede, Scienza, Ostensioni, News e lnfo). Notizie assai utili per chi ha intenzione di effettuare il pellegrinaggio a Torino la prossima primavera o, più semplicemente, vuole approfondire la conoscenza del Telo sindonico. Il Vascello Fantasma. Narra la leggenda che un vascello fantasma navighi nei cieli dei mari e degli oceani del mondo, condannato da un’antica maledizione, che lo obbliga a vagare in eterno, senza mai giungere a destinazione, in seguito ad una punizione divina, per avere, il capitano della nave, chiesto l’aiuto del Diavolo, in cambio della sua anima, per realizzare i suoi desideri. Appare a volta ai naviganti, in tutta la sua macabra imponenza, solcando i cieli, con le vele lacere innalzate sui pennoni e sugli alberi della nave, e avanza anche quando c’è bonaccia e mancanza di vento. Lo vidi anch’io, una notte che mi trovavo sul mare, ammirando il fascino della luce della Luna che si rifletteva sulla superficie dell’acqua. Come sognando, scorsi a babordo la sagoma del Vascello che avanzava, senza rumore, sospeso a mezz’aria sulle onde. Man mano che la distanza si riduceva cominciai a distinguere i tre alberi, le vele lacere e il sartiame che dondolava spinto dalla brezza. Sulla tolda e sul cassaro cominciai a distinguere delle sagome ondeggianti. Man mano osservai dei particolari che si facevano sempre più nitidi. Una folla immane di uomini e donne, vestiti con abiti dalle fogge diverse, si accalcava spingendo sulle murate. Sulla coffa un uomo gigantesco, nero, vestito con barracano e turbante, scrutava l’orizzonte proteggendo gli occhi con la mano. Avvicinandosi ancora mi accorsi che sembravano trasparenti. Capii allora che erano anime. Erano anime di migranti periti durante le loro peregrinazioni. Anche loro non avevano raggiunto la meta e vagavano per l’eternità. L’Olandese Volante li trovò alla deriva e li accolse a bordo. La sua pietà lo salvò dalla maledizione. Un angelo apparve e come una Polena luminosa e splendente condusse il Vascello e quelle anime imploranti verso la Terra Promessa. Gaetano Donato VENDO ALLOGGIO Zona Falchera Vecchia Via dei Tigli 16 piano rialzato 80 mq. sei vani più cantina Tel. 0972-44939 oppure 338-1719541 GENTE di FALCHERA 13 Educare una Coscienza Ecologica LA SIMPATIA PER IL CREATO Un’educazione alI’ecologia si fa sempre più urgente, man mano che passano gli anni e aumentano le grane per il pianeta Terra. La scuola, soprattutto nella fase dell’obbligo, sta cercando in tutti i modi di sollecitare i ragazzi al rispetto della natura; si pensa, a giusta ragione, che prima si comincia a incidere positivamente sui comportamenti dei minori, più sarà facile che essi adottino buone abitudini ecologiche. Le famiglie, invece, spesso sono latitanti su questo argomento. Ovviamente non mancano genitori che chiedono ai propri figli di riflettere sui danni irreversibili che potrebbero derivare dall’inquinamento dell’aria e dell’acqua e dallo spreco sconsiderato delle risorse vitali del pianeta; in troppi casi, però, appaiono lacunosi e intermittenti una testimonianza coerente, uno stile di vita domestico che davvero renda evidenti ed efficaci questi suggerimenti. A me sembra che l’educazione ecologica, in casa, spesso resti un fatto superficiale, una sorta di ossequio al “politicamente corretto” che tradisce l’adesione a una moda, piuttosto che esprimere una convinzione profonda. Mi chiedo, ad esempio, se noi adulti sappiamo spiegare ai bambini e ai ragazzi con fermezza e insistenza che l’ecologia non riguarda solo il rapporto fra gli uomini e la natura. C’è, infatti, anche un’ecologia della mente e dei sentimenti, che ci suggerisce la necessità di saper accettare con serenità le risorse e i limiti che costruiscono la nostra personalità; c’è inoltre un’ecologia sociale, che ci invita al rispetto delle persone e all’accettazione critica ma costruttiva delle diversità riguardanti il colore della pelle, lo stile di vita, la religione, la politica, la cultura.... • L’ecologia è come un insieme di cerchi concentrici: si basa su un centro di gravità unitario -la disponibilità a riconoscere le esigenze proprie e altrui-, che si estende in modo sempre più ampio, disegnando a poco a poco l’orizzonte e tingendolo di azzurro. Pensiamoci bene: è difficile provare rispetto verso qualcuno o qualcosa e non anche verso qualcun’altro o qualcos’altro. Se ciò accade, è solo perché ragioniamo da furbastri: cerchiamo talora di difendere un nostro interesse o di apparire alla moda; ma dentro di noi non siamo veramente e profondamente determinati a fare spazio ai diritti delle persone, della società, dell’ambiente. Tanto è vero che la nostra “temperatura ecologica” è spesso legata ad un pensiero nascosto: “Sono disponibile solo fino a questo punto a comportarmi in un certo modo, non ci tengo ad agire correttamente a qua- lunque costo e affrontando seriamente dei sacrifici”. Possiamo dunque fingere con noi stessi di essere pronti ad un atteggiamento di tolleranza in particolari situazioni; prima o poi però ci troveremo a dover fare i conti con i nostri veri sentimenti e con la necessità di dimostrare quanta coerenza intercorre fra le parole e i comportamenti. La nostra fragilità umana ci impedisce una via d’uscita? Certamente no, soprattutto se umilmente ci confrontiamo con il Dio della vita che ha regalato all’uomo l’arcobaleno per creare un nuovo equilibrio con il creato e gli ha additato la via dell’Alleanza, perché la legge morale fosse stabile nel cuore di ciascuno e regolasse tutte le relazioni e le azioni sociali. • Forse dobbiamo provare a pensare che possiamo acquisire una mentalità ecologica non solo se partecipiamo a momenti occasionali di attenzione per la natura e per le persone, ma se cerchiamo quotidianamente di costruire un rapporto armonioso con tutto ciò che ci circonda. Il rispetto nasce dalla scoperta che ogni cosa è buona e bella e ci arricchisce perché ci coinvolge direttamente e ci chiede di averne cura; ci sollecita a creare legami di appartenenza e di responsabilità. Noi apparteniamo al mondo, se il mondo ci appartiene; apparteniamo agli altri se l’amore che proviamo per le altre persone ci spinge a fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità perché la loro vita sia serena. Quest’esperienza nasce da un cuore che sa accogliere e nell’accoglienza trova la propria realizzazione, la propria pace. Suscitando questa diversa consapevolezza, la famiglia deve accostare i bambini a una verità che non comporta solo obblighi, ma implica una grande libertà interiore: il bisogno di bellezza e di armonia, di ordine e di integrità che ciascuno di noi si porta dentro deve essere assecondato ogni giorno e in ogni situazione, deve essere esteso al proprio habitat e dilatato quanto più è possibile, coinvolgendo le persone e le cose, la natura e la convivenza, in un dinamismo di empatia e simpatia, che mette in comunione con il creato e con Dio. Marianna Pacucci CERCO LAVORO Come: Badante, Domestica, Baby Sitter e Disabili, Tel. 329-3521952 GENTE di FALCHERA 14 Sconfiggere la fame nel mondo L’obiettivo: dimezzare la malnutrizione entro il 2025 Cibo per tutti”. Questo è il motto della FAO (Food and Agriculture Organization), l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dello sviluppo e del miglioramento degli standard agricoli e alimentari nei paesi di tutto il mondo. La sua fondazione precede quella dello stesso ONU; risale infatti al 1943, quando, a guerra mondiale in corso, 44 governi si riunirono a Hot Springs, Virginia, e si impegnarono a costituire un’organizzazione che si occupasse di cibo e di alimentazione. Con il ritorno della pace la FAO assunse una struttura permanente e organizzata e venne integrata nella nascente Organizzazione delle Nazioni Unite. Nel 1951 la sede definitiva dell’Agenzia venne fissata a Roma. Da quel momento in poi la FAO ha lanciato numerosissime iniziative per affrontare i problemi della fame nel mondo, per migliorare le condizioni alimentari dei paesi poveri e in via di sviluppo e per fronteggiare le numerose emergenze che si sono presentate negli anni a causa di carestie, impoverimento ed erosione del suolo, guerre o catastrofi naturali. Uno degli eventi cardine della più recente attività della FAO è stato il World Food Summit (Vertice mondiale sul cibo), che si è tenuto nel 1996, in cui i 186 paesi membri si sono impegnati a dimezzare entro il 2015 il numero impressionante (circa 840 milioni di individui) degli esseri umani che patiscono la fame. Il vertice tenuto a Roma nel 2002, nonostante le gravi difficoltà e le incomprensioni politiche insorte, ha riaffermato questo obiettivo e ha rafforzato l’impegno dell’organizzazione per il raggiungimento di questo traguardo. Il superamento delle disuguaglianze oggi molto forti in campo alimentare è uno dei punti più critici nell’attuale, delicatissimo rapporto tra Nord e Sud del mondo, tra paesi ricchi e paesi poveri. La FAO opera sia da sola, sia in collaborazione con i vari governi, sia con numerose organizzazioni non governative: attraverso consulenze specializzate è in grado di fornire ai vari Stati completi e circostanziati progetti di sviluppo, non solo tecnico-economici, ma anche politici e sociali; la FAO rappresenta anche un tavolo neutrale intorno a cui governi e organizzazioni (governative e non) possono incontrarsi per discutere e formulare politiche comuni in tema di cibo e di alimentazione. Negli ultimi anni la polemica sulle biotecnologie e gli organismi geneticamente modificati ha investito la FAO di una grande responsabilità: l’organizzazione ha costituito insie- me all’OMS la Codex Alimentarins Commission, che si occupa di stabilire l’eventuale pericolosità di alimenti geneticamente modificati; nuovi, vasti settori di intervento sono rappresentati dalla conservazione della natura e dell’ambiente; dalla difesa e dal ripristino del patrimonio forestale; dalla difesa del mare e dalla lotta contro lo sfruttamento irrazionale delle risorse ittiche. La FAO opera infine come organizzazione di primo intervento nel caso di carestie o di calamità che toccano l’agricoltura e le risorse alimentari. Molte celebrità hanno prestato la loro utilissima immagine alla FAO nelle campagne contro la fame nel mondo. Attualmente la FAO ha tra i suoi Ambasciatori i cantanti Magida Al Roumi, Dee Dee Bridgewater, Al Bano, Gilberto Gil, Mory Kanté, Miriarr Makeba, Youssou N’Dour, Massimo Ranieri e Dionne Warwick, le attrici Gong Li e Gina Lollobrigida, gli atleti Roberto Baggio e Debbie Ferguson, il Premio Nobel Rita Montalcini e la Nazionale Italiana Cantanti In prima linea: il WFP “Nel mondo c’è abbastanza cibo perché ogni uomo, donna o bambino conduca una vita sana”. Questa dichiarazione è presente nella dichiarazione di intenti del World Food Programme, il programma delle Nazioni Unite per combattere la fame nel mondo. Questa organizzazione ha sede a Roma e a partire dalla sua istituzione nel 1963 ha investito quasi 28 miliardi di dollari e distribuito oltre 43 milioni di tonnellate di cibo per combattere la fame, promuovere lo sviluppo economico e sociale dei paesi meno avanzati e fronteggiare le numerose emergenze umanitarie nel mondo. I principali scenari dell’azione del WFP, che agisce in 82 paesi, spesso in collaborazione con i governi nazionali, le altre agenzie dell’ONU e anche con diverse organizzazioni non governative, sono quelli delle zone meno fortunate del pianeta: dall’Africa subsahariana al Medio Oriente, dall’America latina all’Asia. I progetti che vengono portati avanti sono principalmente di tre tipi: food-for-life (cibo per vivere), per fronteggiare le emergenze umanitarie e alleviare le condizioni di vita di chi le subisce; food-for-growth (cibo per crescere), destinato alle fasce più deboli delle popolazioni (come donne, vecchi e bambini) per promuovere migliori condizioni di vita e di istruzione; food-for-work (cibo per lavorare), per rendere più autosufficienti le comunità povere, che grazie agli aiuti, possono dedicarsi al proprio sviluppo, piuttosto che alla semplice sopravvivenza. GENTE di FALCHERA 15 Per chi ama il teatro a cura di Vittorio Leode Questo mese segnaliamo Teatro Stabile di Torino Carignano- P.zza Carignano, 6 tel. O11 547048 2-14 febbraio 2010 “La tempesta” Regia Andrea De Rosa di W. Shakespeare, con Umberto Orsini Finalmente un grande attore di teatro, Umberto Orsini, in una grande opera, classica come “la Tempesta, i cui temi cardine -vendetta, perdono, morte, rinascita, colpa, schiavitù e ricerca della libertà- sono affrontati alla luce dell’illusione e del sogno. Il mondo misterioso e indecifrabile dei versi shakespeariani diventa così terreno ideale per la nuova avventura di De Rosa. Gobetti, Via Rossini 8-Torino-tel.011011815932 9-14 febbraio 2010 “Otello” Di W: Shakespeare Regia Arturo Cirillo “Otello” è la tragedia della parola, intesa come mistero e inganno, apparenza che interviene sulla realtà modificandola e corrompendola. Il regista che per i suoi lavori ha ricevuto già parecchi premi affronta il drammaturgo inglese per la prima volta. Teatro Limone, Via Pastrengo 88- Moncalieritel. 011 6059709 9-14 febbraio 2010 “Frankestein” Ossia il Prometeo Moderno Liberamente ispirato al libro di Mary Shelley Regia Stefano Massini Nell’opera ottocentesca di Shelley (che forse pochi conoscono ma che molti conoscono e hanno conosciuto il “Frankestein” del cinema) il regista riconosce la storia di un’ossessione, un’inchiesta sul labile confine che separa la scienza dal territori inesplorato dell’“oltre”. Carignano 16-28 febbraio 2010 “Il piacere dell’onestà” Di Luigi Pirandello, regia di Fabio Grossi, con Leo Gullotta Leo Gullotta, non solo brioso attore di cinema ma brillante attore di teatro, ha già recitato Pirandello ed ora incarna uno dei personaggi più articolati e impegnativi, Angelo Baldovino, nobile decaduto, chiamato a salvare il decoro di una giovane, incinta di un nobile non libero. E ora per chi ama l’operetta Alfa Teatro-Via Casalborgone 16/1 tel. 011 8193529 / 20-21 febbraio “Grilli per la testa” Varietà musicale con Augusto Grilli Gli Sportelli del Laboratorio di Quartiere - Sede di Via Degli Abeti 16 Il Laboratorio di Quartiere dall’anno scorso si svolge presso la sede in Via degli Abeti 16, all’interno degli edifici dell’A.S.L. Ad oggi i vari sportelli sono in fase di ri-programmazione e osservano i seguenti orari: SPORTELLO ATC: l’amministratore d’area Geom. Domenico Reale riceve OGNI MARTEDÌ DALLE ORE 10,30 ALLE ORE 12,30 SPORTELLO AMBIENTE: la distribuzione dei sacchetti per la raccolta della plastica avviene OGNI MERCOLEDÌ DALLE 15 ALLE 16 Si ricorda che ad ogni famiglia si consegna una sola confezione di sacchetti sufficiente per la durata di 6 mesi circa (1 sacchetto alla settimana). Si raccomanda inoltre di depositare il sacchetto contenente la plastica presso i cassonetti la sera precedente o durante le primissime ore della giornata di raccolta della plastica, in base al calendario della propria zona. E’ possibile ritirare il calendario dei passaggi AMIAT insieme ai sacchetti della plastica. SPORTELLO DI ORIENTAMENTO AL LAVORO Finalmente riparte lo SPORTELLO DI ORIENTAMENTO AL LAVORO del Laboratorio di Quartiere. Da MERCOLEDI’ 27 GENNAIO presso la sede di VIA DEGLI ABETI 16 (all’interno dell’edificio dell’A.S.L.) sarà presente un volontario del Servizio Civile Nazionale che aiuterà i cittadini a: redigere il curriculum, a dare informazioni orientative a dare sostegno alla ricerca del lavoro ad individuare dei percorsi formativi. I giorni di apertura saranno i seguenti: ogni mercoledì dalle 9,30 - 12,30 / 14,30 - 16,15 ogni giovedì dalle ore 9,30 alle ore 12,30. Lo sportello sarà dotato di connessione Internet per la ricerca di informazioni in tempo reale Inoltre al più presto, grazie alla collaborazione instaurata con l’Agenzia di Pietra Alta, lo sportello sarà attivo anche in via Ivrea 47 con orari da definirsi. Per il momento chi avesse bisogno di redigere il curriculum e di informazioni orientative alla ricerca del lavoro o di corsi di formazione, potrà rivolgersi allo sportello di via degli Abeti 16. Per ulteriori informazioni telefonare allo 0114432621 o contattare [email protected]. “Comitato Sviluppo Falchera” Piazza Giovanni Astengo 10 presso Biblioteca Civica Falchera Tel. 011-443.26.21 / Fax 011-443.26.22 E mail: [email protected] GENTE di FALCHERA 16 Una ricetta al mese a cura di Mario Alba Riso alle melanzane Tempo occorrente 1h Ingredienti per 4 persone 400 g di melanzane; 400 g di riso; 2 cucchiai di olio èxtravergine di oliva; 2 spicchi di aglio; 1 cucchiaio di prezzemolo; sale. • Mondate e lavate le melanzane; spuntate le estremità e tagliatele a rondelle, poi cospargetele di sale e fatele riposare per circa mezz’ora su un panno asciutto, quindi asciugatele. • Mondate e lavate il prezzemolo; sbucciate gli spicchi d’aglio e tritateli con il prezzemolo. • Mettete le melanzane in una pentola da risotti con l’olio e il trito di aglio e prezzemolo. Salate e fate cuocere lentamente fino a quando il composto non sarà ridotto a una crema, mescolando di tanto in tanto. • Unite il riso (e anche un goccio d’acqua tiepida se la crema di melanzane risultasse troppo asciutta); fate insaporire bene e portate a termine la cottura, sempre mescolando e aggiungendo a poco a poco acqua tiepida (circa un litro d’acqua tiepida in totale). Aggiustate di sale prima di togliere dal fuoco. La crema di melanzane così ottenuta potrà anche essere spalmata su fette di pane tostato o usata per condire riso integrale. EDIL - MAR s.n.c. di Camellino Geom. Vincenzo & C. COSTRUZIONI EDILI RISTRUTTURAZIONI E P R O G E T TA Z I O N E Macelleria Steri Spesa Famiglia Mini Spesa Famiglia 2 kg fettine di vitello 2 kg bollito di vitello 1 kg salsiccia 2 kg spezzatino 2 kg braciole di maiale 1 kg petti di pollo 1 kg fesa di tacchino 1 kg hamburgher 2 kg tritata di vitello 2 kg costine di maiale 2 kg cosce di pollo 1 coniglio 1 kg rolatine di vitello 1 kg rustichelle 1 kg tritata 1 kg fettine di vitello 1 kg braciole di maiale 1 kg di salsiccia 1 kg di cosce di pollo 1 kg coniglio o un pollo 1 kg bollito c/osso 1 rolata o tasca ripiena 1 kg costine di maiale • 6,50 al Kg • 7,50 al Kg In omaggio i sacchetti per la conservazione Giorno di chiusura mercoledì pomeriggio Macelleria Steri str. Cuorgnè 119 Mappano To.-Tel. 011-996.81.94 AGENZIA MAPPANO di Angela Russo via Cuorgnè 104 10070 Mappano di Caselle (To) Vi offre i seguenti servizi: * * * Pratiche auto Subagenzia Toro Assicurazioni Rinnovo e______________ duplicati patente con medico in sede * Sportello Telematico dell’Automobilista Soggetto abilitato ai sensi del D.P.R. 19 settembre 2000 n. 358 Via Maiole 25/B - 10040 Leinì (To) Fax 011-996.90.40 - Cell. 335-53.44.289 E-mail: [email protected] GENTE di FALCHERA 17 Orario 9-12,30/15-18,30 dal lunedì al venerdì Tel. 011-9968597 Fax 011-9969040 Cell. 335-5605217 Portando questo coupon avrete uno sconto del 5% sulle pratiche auto, patenti e sconto dal 3 al 20% sulle assicurazioni. La narrativa Il mostro invisibile Tutti viviamo aspettando qualche cosa. Ma che cosa? Non lo sappiamo bene. Aspettiamo soltanto. Poi una mattina ci accorgiamo che la vita è passata e che non possiamo aspettare più niente. Succede a tutti, un giorno o l’altro, tra i dodici e i vent’anni più o meno, di scoprire che la vita non dura in eterno. Lo sapevamo anche prima, certo, ma non ci pensavamo. Un conto è accettare vagamente una cosa e un conto sentirsela addosso, inevitabilmente. Allora ci prende un’immensa paura e una grande smania di correre. Nascono da qui, da questa folgorante scoperta della morte, le malinconie e le ansie dei giovani. Poi, con gli anni tutto passa. Si diventa così ottusamente saggi da accettare come ragionevole il fatto che all’improvviso, quando meno ce l’aspettiamo, per un misterioso guasto alla macchinetta del cuore, anche la nostra vita debba fermarsi. Che strana cosa il tempo. Scivola via così silenzioso che nessuno se ne accorge. Eppure lascia impronte dappertutto, scava le rughe, tinge di bianco i capelli, screpola i muri, corrode il ferro, sgretola le rocce, fa appassire i fiori. E’ come un mostro invisibile con mille piccole mani crudeli che scalfiscono, scavano, uccidono, schiacciano. Ma se lo osservate minuto per minuto, se tentate di controllare il suo lavoro, non vi rendete conto di niente, un giorno all’improvviso scoprite un capello bianco. E’ lì, visibilissimo. Ma quando è spuntato, come ha potuto crescere senza farsi vedere? Dopo un po’ i capelli bianchi diventano dieci o venti, vi divertite a cercarli e a strapparli, ad uno ad uno... Poi, d’un tratto sono cento, forse mille, forse di più, non è più possibile distruggerli. Ecco, questo è il tempo. Guardatevi in uno specchio anche venti volte al giorno, vi sembrerà di essere sempre uguale, ma non è vero. Il mostro dalle infinite piccole mani sta lavorando su di noi. Solo il cuore resta miracolosamente intatto e, a settant’anni, a ottanta, continua ad amare e a soffrire come a quindici o a venti, indifferente ai capelli bianchi, alle rughe. alle spalle curve, a tutte le miserie che il tempo ci lascia cadere addosso inesorabile, in silenzio. Foglie gialle sotto i piedi e odore di nebbia, di terra bagnata lungo i vialetti di un cimitero a novembre. Le immagini sui marmi richiamano i ricordi che lampeggiano fulminei, si rincorrono, si dissolvono e per ciascuno c’è una fitta di dolore, un grano di nostalgia, un impulso di collera. Leggo su una lapide: «Muore giovane colui che al cielo è caro». Di fronte alla morte di una persona giovane, spesso diciamo che era troppo buona, troppo perfetta, per questo mondo, che Dio l’ha voluta con sé. Sembrano parole di circostanza, inventate più che altro per consolare. Invece sono quasi sempre vere. Non perché siano davvero i più buoni a morire giovani. Ma perché, essendo giovani, non hanno fatto in tempo a guastarsi con le cattiverie della vita. A Maggio, c’era un gran sole, ricordo, e quell’aria tiepida di primavera che eccita l’amore e la malinconia. Ero un ragazzo e mi trovavo vicino al letto di una ragazza morente per non so quale male misterioso. Sulla coperta bianca si disegnavano le strisce di luce filtrate tra le persiane. La ragazza fissava ogni cosa per non dimenticarla più e intanto, meccanicamente, accarezzava il sole sulla coperta. D’un tratto mi disse piano, scuotendo la testa: «Morire a vent’anni e in primavera, che vergogna!». Non potrò mai dimenticare il tono di quella voce. C’erano dentro rassegnazione e rancore, una pena infinita e una spavalda ribellione ad destino. «Che vergogna!», ripeté, e si girò dall’altra parte perché non la vedessi piangere. Non ho mai (o quasi mai) conosciuto un vecchio che vorrebbe tornare a vivere. Anche se hanno avuto un’esistenza discreta, non troppo segnata dalle malattie e dalla miseria, i vecchi non amerebbero di ritrovarsi a vent’anni e di dover passare una seconda volta attraverso le loro esperienze. Hanno perduto lo slancio d’un tempo, le illusioni, l’ambizione, la curiosità, la fiducia in se stessi, l’orgoglio di affermarsi. Ma questa non è, come sembra, una condizione di fallimento. E’, anzi, un benevolo dono della natura che, maternamente, ci disarma a poco a poco per non farci sentire troppo doloroso, nell’ultimo giorno, il distacco dalla vita. Ma deve pure arrivare, in un giorno qualsiasi, il momento del distacco, lo strappo dalle abitudini, dalla scuola, dalla casa, dal lavoro, dall’amore, dagli amici. Deve pure esserci, anche se ci fa male, l’ora dell’addio. Finisce per sempre un capitolo del nostro povero libro e ne comincia un altro, forse bellissimo, chi sa, magari potessimo leggerlo subito. Ma intanto il cuore si è fatto pesante e il tempo passato, che a viverlo ci era parso così ingrato, diventa meraviglioso nella nebbia della nostalgia. Adriano Cincidda Hanno collaborato a questo numero: Sabina Allena, Tony Barilla, Luigi Cabras, Anna Campora, Giacomo Chissotti, Adriano Cincidda, Sergio Cofanelli, Paola Cresta Barbera, Gaetano Donato, Paola Longo, Rocco De Pace, Marianna Pacucci, Gioia Raro, Francesco Proietti Ricci, Adriana Scavello, Livio Scremin, Francesco Traisci, Luigi Fabio Varesano. Gli eventuali contributi potranno essere versati volontariamente alle persone già conosciute oppure presso la Redazione, in P.zza. G. Astengo 10. Tel. Fax e Segr. 011 - 22.47.387 E mail: [email protected] Un ringraziamento particolare a tutti i sostenitori, inserzionisti e agli amici che ci aiutano nella distribuzione del giornale. GENTE di FALCHERA 18 A s t r o n a ocuramdel Gruppo i a “G.e... Plana” Fobos - dal greco paura - è il maggiore e il più interno dei due satelliti di Marte e orbita a meno di 6000 km dalla sua superficie. Si tratta del satellite naturale più vicino al proprio pianeta del sistema solare. Probo, insieme a Deimos fù scoperto dall’astronomo americano Asaph Hall. Difficilmente osservabile da Terra, è stato studiato dalle sonde automatiche inviate dalla terra. Il satellite orbita attorno a Marte più rapidamente di quanto il pianeta ruoti su sé stesso; esso si leva quindi ad ovest, si muove molto rapidamente nel cielo marziano (attraversandolo al più in 4 ore e 15 minuti) e tramonta ad est, ripetendo spesso il ciclo due volte al giorno (ogni 11 ore e 6 minuti). Questo comporta che le forze di marea esercitate da Marte stanno abbassando l’orbita di Fobos ad un ritmo di 1,8 metri al secolo, e in circa 50 milioni d’anni il satellite impatterà contro la superficie di Marte o, più probabilmente, si disintegrerà in un anello planetario dalla gravità. Le stime migliori predicono la sua distruzione quando il raggio dell’orbita scenderà a circa 5000 km. Di forma altamente non sferica, Fobos è probabilmente un asteroide catturato. Qualcuno pensa che abbia avuto origine nel sistema solare esterno invece che nella fascia principale degli asteroidi. Phobos è un corpo scuro, apparentemente composto da materiale superficiale simile a quello degli asteroidi ma la sua densità è tuttavia troppo bassa per poter essere costituito solo da roccia: esso è probabilmente composto da una mistura di roccia e ghiaccio, oppure cavo. La sonda spaziale sovietica Phobos 2 rilevò nel 1988 una debole ma costante emissione di gas; si trattava con ogni probabilità d’acqua. Le recenti immagini della Mars Global Surveyor indicano che Fobos è ricoperto da uno strato di polvere sottile spesso circa un metro, simile alla regolite che ricopre la Luna. La superficie di Fobos appare pesantemente craterizzata. Probabilmente tutti dovuti a cadute di meteoriti È stato ipotizzato che Fobos, come altri asteroidi che presentano crateri da impatto di notevoli dimensioni, non sia un corpo compatto, ma un agglomerato. Questa struttura interna potrebbe spiegare sia il valore della densità, sia la capacità di resistere ad impatti potenzialmente catastrofici, come quello che ha generato il cratere sulla sua superficie di Stickney Visto da Fobos, Marte appare 6400 volte più grande e 2500 volte più brillante della Luna piena vista da Terra, ed occupa un quarto della volta celeste. Visto da Marte, Fobos è grande un terzo della Luna vista da Terra; eventuali osservatori vedrebbero Fobos con dimensioni diverse a secondo della latitudine in cui si troverebbero. Chiaramente Fobos non è in grado di ospitare nessuna forma di vita. Tony Barilla Briciole di storiaa curapiemontese di Franco Foppiani L’Abbazia di Fruttuaria L’Abbazia è stata fondata da Guglielmo da Volpiano nel territorio di San Benigno Canavese, la posa della prima pietra avvenne il 23 febbraio 1003 con la consacrazione del vescovo d’Ivrea Ottobiano, ed alla presenza di Arduino marchese d’Ivrea e re d’Italia con la moglie Berta. La Fruttuaria completata nel 1006 – 1007, seguiva la regola benedettina riformata di Cluny. Nel 1027 Giovanni XIX, con bolla pontificia, pone l’abbazia e tutti i suoi beni sotto il controllo di Roma. Il periodo di massimo splendore dell’abbazia si colloca nei secoli XII e XIII, nel 1265 possiede chiese in Italia e altre in Francia e Austria. Alcuni documenti riferiscono il numero di 1200 monaci presenti nel monastero, inoltre la Fruttuaria batteva moneta. Oltre a chiese e monasteri, gli abati governavano direttamente quelle che sono comunemente dette “le quattro terre abbaziali”, cioè gli attuali comuni di San Benigno Canavese, Montanaro, Lombardore e Feletto. Il declino inizia nel XIV secolo e giunge al culmine nel 1477 quando i monaci perdono il privilegio di nominare l’abate che viene sostituito da un Abate Commendatario di nomina papale. Da quel momento l’abbazia viene diretta da un Vicario. Nel 1585 Papa Sisto V decreta la soppressione del monastero sostituito da una Collegiata di preti secolari. L’ultimo monaco muore nel 1634. Nel 1749 diviene abate Commendatario Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze, nel 1770 fa abbattere ciò che rimane della chiesa e del monastero romanici per edificare una nuova chiesa, l’unico a salvarsi è il campanile. La nuova costruzione, opera degli architetti Vittone e Quarini, è in stile tra il barocco e il neoclassico. Nel 1979, durante i lavori di posa dell’impianto di riscaldamento, voluti dall’allora parroco don Pier Giorgio Debernardi, viene alla luce un mosaico risalente al 1066 raffigurante due grifoni, altri scavi hanno portato alla luce le fondamenta della chiesa romanica. Il 19 marzo 1990 l’abbazia di Fruttuaria viene riaperta ai fedeli alla presenza del papa Giovanni Paolo II che concelebra la messa in diretta televisiva. Nel maggio 2004, conclusi i lavori di restauro, viene aperto al pubblico il percorso di visita che si snoda al di sotto del pavimento. GENTE di FALCHERA 19 Il vernacolo a cura di Livio Scremin PROVERBI DELLA CAMPANIA L’ammore fa pass’ ‘o tiempo e ‘o tiempo fa passa’ l’ammore L’amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l’amore L’avaro è comm’ ‘o puorco: è buono solo dopo muorto L’avaro è come il maiale: è buono solo dopo morto L’ommo senza denaro è ‘nu morto che cammina L’uomo senza denaro è un morto che cammina Mo ca è morto ‘o ciuccio, non simmo cchiù cumpare Ora che è morto l’asino, non siamo più compari Nun fa’ male ca è peccato, nun fa bene ca è sprecato Non far del male perché è peccato, non far del bene perché è sprecato SILENT KEY CI HANNO LASCIATO: 29/12/2009 Abbatangelo Giuseppe via degli Olmi 28 di anni 86 30/12/2009 Ferrante Michele via degli Ulivi 35 di anni 71 10/01/2010 Spada Clelia v. Bimestre via degli Aceri 33 di anni 94 12/01/2010 Anelotti Adele v. D’Aversa di anni 88 via dei Pioppi 52 13/01/2010 Nuara Agostino via degli Ulivi 106 di anni 76 21/01/2010 Vitrani Ruggiero via dei Pioppi 26 di anni 67 23/01/2010 Lanciano Addolorata di anni 89 v. Fiorentino dalla raccolta di Cinzia Bonora SPORTELLO VIGILI di PROSSIMITA’ Sportello dei Vigili di Prossimità presso il Laboratorio di Quartiere in Piazza Giovanni Astengo, 10. Tutti i venerdì dalle ore 15 alle 17, due Vigili di Prossimità saranno disponibili per ricevere segnalazioni, esposizione dei quesiti vari di quartiere o condominiali. via degli Olmi 26 24/01/2010 Cesaro Alfredo via degli Ulivi 17 GENTE di FALCHERA 20 di anni 67 Capodanno al Garcia Lorca Come consuetudine da diversi anni, la nostra associazione ha festeggiato l’arrivo del nuovo anno, con un mega-cenone preparato dalla signora Angela insieme dalla sua collaboratrice Rosa Gallone e con tanta buona musica proposta ed eseguita dal nostro socio e collaboratore artistico Pino Vasile. L’adesione è stata straordinaria e di questo un grande merito va alla redazione del nostro giornale Gente di Falchera, che ci ha pubblicizzato l’evento; pertanto un caloroso grazie al capo redattore Umberto Grassi ed al suo staff. Abbiamo ricevuto oltre 150 richieste di adesione da persone provenienti da Torino, Settimo Torinese e dal nostro quartiere; non avendo i nostri locali una tale capienza, di queste richieste ne abbiamo potuto accogliere solo 90 per il cenone, più altre 20 con ingresso alle ore 23, esclusivamente per il ballo e per festeggiare insieme a noi l’arrivo del Nuovo Anno. La scelta è stata fatta in ordine di data, per tanto ci scusiamo con alcuni nostri frequentatori abituali, che non abbiamo potuto accettare, in quanto la loro richiesta è stata tardiva e non vi era più alcun posto disponibile. Come al solito l’organizzazione è stata impeccabile e dato l’elevato numero di persone, abbiamo cenato e ballato in due sale, rimediando in parte alla mancanza di una grande sala, che siamo convinti, prima o poi ci sarà. Ringraziamo i nostri collaboratori che si sono prodigati alla sistemazione delle nostre sale; un doveroso grazie lo dobbiamo al signor Rodolfo Grasso che si è incaricato di fornirci tavoli e sedie. Un particolare ringraziamento alla dirigenza del P.D. di quartiere, che tramite l’encomiabile signor Perna Aldo che si è occupato del trasporto di tutto il materiale Ancora un grazie di cuore a quanti ci hanno scelto e a quanti hanno collaborato per la riuscita di questa manifestazione. il direttivo Befana al Centro d’Incontro All’insegna dell’allegria, tanta animazione ed un ricco buffet con gadget, più il favoloso intrattenimento del duo musicale "Sergio e Maria" si è svolta con grande successo la gara, per l’elezione di Miss Befana 2010. Durante la festa, hanno fatto di tutto per "essere votate a suffragio maschile" e vincere l’ambito titolo. Ed alla fine è stata eletta la Sig.ra Dora Drago che porterà per tutto l’anno, oltre al titolo, anche lo scettro e la fascia di “Miss Befana 2010”. Sergio Cofanelli RISTRUTTURAZIONE Alloggi Case Indipendenti Rustici Locali Commerciali Chiavi In Mano www.lormat.it E-mail: [email protected] Tel. 335-6072089 Manodopera qualificata e materiali di qualità fanno di noi un punto affidabile in ogni settore edile!!! GENTE di FALCHERA 21 Una vita dedicata alla Falchera Forse avete già capito a chi intendo alludere. Sì, proprio a don Dino, che il 10 gennaio ha compiuto novant’anni, di cui cinquantacinque trascorsi nella nostra borgata. Ordinato sacerdote nel 1942, è stato vice-parroco un anno a Cavallermaggiore (CN), quattro anni a Settimo Torinese e quattro anni a Torino presso la Chiesa MaBernardino Cagliero 1926 ria Santissima Speranza Nostra e, naturalmente, dal 1954 a San Pio X. Fa osservare, con un certo compiacimento, che dal 1942 a oggi ha celebrato ben 32.040 “santissime messe”. Testimone discreto e silenzioso di tanti avvenimenti vissuti con paziente e saggia coerenza, dalle origini ad oggi, in un ambiente contrassegnato, come accade, dalla volubilità di cieli sereni e di conseguenti intemperie: inevitabile metafora della vita. Se si vuole sapere qualcosa della storia locale ecco che si ricorre a lui, lucido e puntiglioso come sempre, che si presta generosamente a collaborare e a rispondere alle varie richieste degli interlocutori, don Dino anche perché egli stesso è uomo aperto a eclettica curiosità culturale, e dunque non solo legato, per attitudine e vocazione, al sapere dello spirito. Don Dino, senza ombra di retorica, come per un predestinato, misterioso segno del destino o …della provvidenza, ha veramente dedicato quasi tutta una vita a questo quartiere, iniziando la sua missione di “pioniere spirituale” a capo di una chiesa che nasceva agli albori della “conquista” di quella borgata segregata ai confini della Città e che per molti torinesi era quasi “terra di nessuno”. Infatti, in quegli anni, era credenza popolare che la Città terminasse con Barriera di Milano, già considerata di per sé all’estrema periferia, secondo quegli affrettati limiti imposti da un superficiale e genera- lizzato pregiudizio. La Falchera veniva spesso considerata come una pura e semplice “espressione geografica”, considerata da alcuni addirittura sotto la territorialità del primo Canavese. Don Dino non si perse d’animo e insieme alla sua comunità, allora veramente unita, coesa verso comuni aspirazioni in tempi non proprio facili da vivere e da superare in cui credenti e non credenti erano legati da uno stesso destino, affrontò con animo fermo le prime avversità di un quartiere che stava lentamente e faticosamente crescendo. Ora, a distanza di tempo, egli può guardare indietro senza vani rimpianti e guardare avanti con lucida serenità, come sa guardare avanti un sacerdote della sua esperienza, di cui noi tutti, che lo abbiamo conosciuto da ragazzi e da uomini fatti, dobbiamo far tesoro. Si può dire che don Dino non sia mai andato in pensione. Infatti, ancora oggi, anche se un po’ visibilmente affaticato, celebra messa, con le sue omelie, ricche sensibilmente di significato spirituale e sociale, come un tempo. Amilcare De Leo segue editoriale di Amilcare De Leo dei ragazzi si ostinano a prendere le loro difese. Di fronte a tale atteggiamento è difficile, francamente, non solo intervenire ma persino interloquire. Sono di pochi giorni fa le “sortite” di ignoti che hanno tentato, fortunatamente invano, di assalire armati le tabaccherie rispettivamente della Falchera Vecchia e Nuova. Come mi ha spiegato un commerciante, chiunque da un momento all’altro, mascherato o meno, anche nelle ore del giorno può fare una rapina e poi bellamente sparire sotto gli occhi di tutti, come sono spariti i loschi individui di cui sopra, in quel caso grazie al cielo, senza portare a termine quanto si erano prefissi. Lo spavento comunque non è da trascurare! In quei momenti terribili, mi confessava sempre il commerciante, la Falchera diventa terra di nessuno. Può succedere di tutto. So inoltre, per certo, che sempre più o meno in quei giorni, alcuni agenti della Finanza battevano il territorio per scoprire, giustamente, se qualche utente usciva da un negozio senza scontrino. So ancora per certo della solerzia e della diligenza di altri agenti della Finanza, che per scoprire mancanze più o meno gravi, fingevano, mimetizzati, di giocare alle “slot machine”, per cogliere…giustamente…in flagranza di reato gli eventuali colpevoli. Tutto questo va bene ma una stessa solerzia non potrebbe essere adottata allo stesso modo, come prevenzione per altri crimini, forse anche più gravi, da chi è preposto a quei servizi? GENTE di FALCHERA 22 150° Anniversario Unità d’Italia La Prima Guerra D’indipendenza Per i Piemontesi, le prime illusioni e le prime sconfitte Abbiamo visto che a Firenze, a Roma, a Napoli le notizie dell’insurrezione milanese provocarono vivaci manifestazioni. Il granduca di Toscana, il papa e il re di Napoli furono costretti a lasciar partire subito dei volontari per la Lombardia e anche a mandare delle truppe regolari in aiuto al Piemonte. Era finalmente la guerra contro l’Austria sognata dai moderati, condotta dalle armi di Casa Savoia, con l’approvazione del papa e l’alleanza dei principi. Ma Carlo Alberto e i moderati piemontesi e lombardi si diedero subito da fare per togliere l’iniziativa al popolo e trasferire la direzione della guerra nelle mani del re e dei generali piemontesi. Così lo slancio rivoluzionario fu smorzato e i protagonisti delle Cinque Giornate, i volontari che pieni di entusiasmo erano accorsi da tutta Italia si videro messi in disparte o posti alle dipendenze degli ufficiali dell’Esercito sardo. Basta pensare a quel che capitò a Giuseppe Garibaldi, il mazziniano che nel 1833 era fuggito nell’America del Sud, dove aveva compiuto straordinarie imprese militari. Alla notizia dei moti milanesi egli era precipitosamente rimpatriato e aveva chiesto a Carlo Alberto che gli fosse concesso di combattere nell’esercito sardo (sul suo capo pendeva ancora una condanna a morte). Ma gli fu risposto con un rifiuto. Un’altra difficoltà era la diffidenza nei confronti di Carlo Alberto dei tre sovrani che avevano mandato truppe in aiuto. Il re di Savoia, infatti, dichiarava apertamente che uno degli obiettivi della guerra era l’espansione del suo sogno nella pianura padana. QueGiuseppe Garibaldi sta era stata la politica la politica dei Savoia nel Settecento prima della Rivoluzione Francese e i sovrani italiani non avevano nessuna intenzione di sacrificare uomini e denaro nell’interesse del re di Sardegna. Temevano, d’altra parte, non meno di Carlo Alberto, che la guerra rafforzasse, anche all’interno dei loro stati, i gruppi politici democratici e repubblicani. Tutti questi contrasti avrebbero potuto essere superati, se l’esercito sabaudo avesse condotto una guerra rapidamente vittoriosa. I Piemontesi, invece, diressero le operazioni militari con molta lentezza. Essi si disponevano ad un lungo assedio della fortezza di Peschiera, nel lago di Garda, quando, a Roma, il papa Pio IX comunicò di Amilcare De Leo ai cardinali riuniti di non avere intenzione di far guerra alla cattolica nazione austriaca e di “ripudiare i subdoli consigli” (parole del papa) di coloro che avrebbero voluto che il Pontefice presiedesse una confederazione di Stati italiani. Subito dopo Pio IX diede ordine alle sue truppe, che già si trovavano in Lombardia di ritornare dentro i confini dello Stato pontificio. Alla operazione di Pio IX tenne dietro quella del gran duca di Toscana e infine quella del re di Napoli. Entrambi richiamarono le truppe. Così dopo che era stata soffocata la guerra “democratica” degli insorti di Milano e di Ve- Generale Radetzky nezia, finiva anche la guerra “federale” dei principi italiani. Restava solo la guerra “sabauda” di C. Alberto. L’esercito piemontese colse i maggiori successi alla fine del maggio 1848, con la vittoria nel campo di battaglia di Goito e con la resa di Peschiera assediata. Ma furono i primi ed ultimi successi. Le truppe inviate in soccorso dell’Austria riuscirono a ricongiungersi con i soldati di Radetzky (uomo di sottile intelligenza ed astuzia) e in luglio gli Austriaci avevano già una netta superiorità per l’efficienza dei comandi, il numero degli uomini e la modernità delle armi. Aspri combattimenti avvennero nei giorni dal 23 al 25 luglio nei pressi di Custoza. Sconfitto, Carlo Alberto si ritirò oltre il Mincio, poi a Milano. La popolazione della città era pronta a resistere. Manin, Cattaneo e i patrioti democratici cominciarono ad organizzare la difesa. Ma Carlo Alberto dichiarò che il compito di proteggere Milano dalla vendetta austriaca se lo assumeva l’esercito sabaudo e scoraggiò così ogni iniziativa di mobilitazione popolare. Bastarono tuttavia pochi e sporadici scontri tra Piemontesi ed Austriaci per far dichiarare al re impossibile ogni resistenza. Le trattative per la capitolazione si conclusero rapidamente e si svolsero all’insaputa del Governo Provvisorio cittadino. Milano si trovò di nuovo in lotta con il generale Radetzky. Una gran folla di cittadini esasperati assediò ed invase il palazzo milanese dove il re aveva posto la sua resistenza, decisa a fargli revocare la decisione di consegnare la città senza combattere. Ma fu un tumulto inutile! Nella notte tra il 5 e il 6 agosto C. Alberto si allontanò di nascosto da Milano. Tre giorni dopo si stipulò con Radetzky un armistizio detto “armistizio Salasco”, dal nome del generale piemontese che lo firmò, i Piemontesi si sarebbero ritirati al di là del Ticino ed avrebbero abbandonato del tutto la Lombardia. GENTE di FALCHERA 23 Fine 2° puntata STUDIO DENTISTICO FALCHERA NUOVA GESTIONE Finanziamenti in sede IMPLANTOLOGIA ORTODONZIA PROTESI, FLUORO PROFILASSI PER BAMBINI E ADULTI VISITE E PREVENTIVI GRATUITI Portando questa pubblicità avrete uno sconto del 10% Via dei Tigli, 9 Cell. 348.1793466 - 339.8220987 Sostenitori “GENTE di FALCHERA” Condizioni particolari per i Soci ASTRA SOCIETA’ COOPERATIVA TORINO C.so Giulio Cesare, 99-tel. 011-280901 Via Monginevro, 161-tel. 011-3828558 A L I M E N TA R I da PINA & MICHELE Sig.ra Dalena Flavia • 20,00 Sig.ra Laiolo Angela • 10,00 Sig.ra Lanzoni Gianna • 10,00 Sig.ra Angela "Garcia Lorca" • 10,00 Sig. Simonelli Ercole • 10,00 Sig. (D. G.) • 10,00 Sig.ra Cottari Giuliana • 5,00 Sig.ra Bodini Berta • 5,00 Vi a l e F a l c h e r a 6 4 / A Te l . 0 11 - 2 6 . 2 0 . 2 4 1 Gli articoli da pubblicare dovranno pervenire entro il 15 di ogni mese. La redazione si riserva la facoltà di pubblicarli e/o modificarli secondo le esigenze del giornale. Gli articoli e le fotografie non verranno restituiti. NON SEMPRE IL CONTENUTO DEGLI SCRITTI DI CHI COLLABORA RISPECCHIA LE OPINIONI DELLA REDAZIONE GESTIONE IN PROPRIO E DISTRIBUZIONE GRATUITA - STAMPATO IN 3000 COPIE Biblioteca Civica FALCHERA Periodico fondato nel 1993 Direttore Responsabile MASSIMO GIUSIO Redazione: M. Alba, A. De Leo, C. Elia, F. Foppiani, R. Voyat, U. Grassi. Capo redattore e grafica Umberto Grassi Associazione “GENTE DI FALCHERA” Presidente Mario Alba Segretaria di redazione R. Voyat Partecipazione Redazione P.zza G. Astengo, 10 Tel. Fax e Segr. 011-22.47.387 E-mail: [email protected] GENTE di FALCHERA 24