la misoginia e la paura della donna - Campus

Transcript

la misoginia e la paura della donna - Campus
Volume 1 • Sezione 4
la misoginia e la paura della donna
IL TEMA
All’inizio dell’età moderna persistono molte superstizioni sulla donna: anzi, per certi versi, la loro condizione peggiora
con il progressivo estendersi del presunto fenomeno della stregoneria, che porta molte di loro a morire sul rogo. I
rapporti tra uomini e donne divengono quindi più complessi e l’Inquisizione non contribuirà certo ad attenuare le
discriminazioni, come potrai verificare attraverso gli esercizi che seguono. L’ultimo esercizio ti permetterà, infine, di
ricostruire i cambiamenti che hanno portato a migliorare la vita delle donne.
1 RaccoglieRe i dati
l’emarginazione della donna nell’epoca moderna emerge fortemente, se si considera l’accusa di stregoneria di cui
spesso era vittima:
A cerca dei dati statistici sulle condanne per stregoneria nei secoli XVI e XVII;
B ricostruisci il rapporto uomini/donne in queste condanne;
C verifica la tipologia specifica di accuse che venivano mosse alle donne.
2 leggeRe le immagini
nelle immagini che raffigurano presunte streghe si possono notare quei caratteri stereotipati che, nella superstizione
popolare, costituivano aspetti tipici di queste figure. osserva con attenzione le immagini che seguono, quindi analizzale
dal punto di vista iconografico con l’aiuto delle domande.
A Nel quadro di Goya proposto nell’immagine a compaiono dei bambini: perché?
B Chi rappresenta il capro al centro del Sabba? Perché
viene raffigurato così?
C Nell’immagine B compaiono molti animali che secondo Hopkins, un “cacciatore di streghe” del XVI
secolo, sono segno del diavolo: che animali sono?
Perché venivano considerati diabolici?
D L’immagine c raffigura un rogo: chi è secondo te il
personaggio che assiste dietro la scala?
a Francisco Goya, Sabba delle streghe, 1798.
120
a
Prove di verifca delle competenze
B
c
B Stampa tratta da un testo di M. Hopkins sulla caccia alle streghe
(prima metà del XVII secolo).
c J. Luyken, Il rogo di Anne Hendricks, accusata di stregoneria, ad
Amsterdam nel 1571, stampa, XVII secolo.
3 analizzaRe le fonti
il malleus maleficarum (Martello delle streghe) è un trattato sulla stregoneria pubblicato nel 1487 da due frati
domenicani, molto utilizzato poi dagli inquisitori per individuare le streghe. leggi il brano che segue e cerca di
interpretarlo con l’aiuto delle domande.
Perché tra il sesso così fragile delle donne si trovano streghe in maggior numero che tra gli uomini? […] Non vale
neppure la pena portare degli argomenti contrari dal momento che l’esperienza stessa, oltre la testimonianza di
parole e di persone degne di fede, rende credibili tali cose. Diciamo, senza disprezzare un sesso nel quale Dio per la
nostra confusione ha sempre compiuto grandi opere di potenza, che a questo proposito ragioni diverse sono portate
da persone diverse. [...] Della malizia delle donne si tratta nell’Ecclesiastico [25, 22.23]: «Non c’è peggior veleno che
il veleno del serpente, non c’è odio peggiore di quello di una donna. Preferirei dimorare con un leone o un drago
piuttosto che con una donna malvagia». E, tra le molte altre cose che seguono e che precedono queste a proposito
della malvagità della donna, conclude [25, 26]: «Ogni malizia è poca cosa se paragonata a quella della donna». Per
cui Crisostomo, commentando Matteo, 19,10: «Che altro è la donna se non un nemico dell’amicizia, una punizione inevitabile, un male necessario, una tentazione naturale, una calamità desiderabile, un pericolo domestico, un
danno dilettevole, un malanno di natura dipinto di buoni colori? Perciò, se ripudiarla è peccato quando si dovrebbe
tenersela accanto, allora il nostro tormento è inevitabile: o la ripudiamo commettendo adulterio, o abbiamo lotte
quotidiane». Anche Tullio infatti, ci dice nella sua Retorica [IV, 16, 23]: «Gli uomini, molte cupidigie spingono ad
un qualche maleficio, le donne, un’unica cupidigia porta a tutti i malefici; il fondamento di tutti i vizi delle donne
è nell’avidità». E Seneca nelle sue tragedie: «Una donna o ama o odia, non ha una via di mezzo. Il pianto della
donna è menzogna. Negli occhi della donna vi sono due tipi di lacrime, le une provocate dal vero dolore, le altre
indotte dalla scaltrezza. Una donna che pensa sola, pensa a cose cattive». Alcuni attribui-scono ad altri motivi
ancora il fatto che della superstizione sia preda un numero molto maggiore di donne che di uomini. Il primo è che
121
Sezione 2 - Verifca
sono molto più credule, e poiché il demonio cerca soprattutto di corrompere la fede, egli le attacca per prime. Da
cui l’Ecclesiastico, 19, 4: «Chi si mostra credulo, mostra il suo debole carattere». La seconda ragione è che le donne
sono più impressionabili per natura e più pronte ad accettare gli influssi degli spiriti separati. Per cui accade che,
quando esse fanno buon uso di questa loro attitudine, sono buonissime».
(La stregoneria in Europa, Il Mulino, Bologna, 1981)
A Perché le donne vengono considerate maggiormente corruttibili dal diavolo?
B Come vengono giustificate le affermazioni sull’inferiorità della donna?
C Perché le donne vengono ritenute più impressionabili degli uomini?
4 commentaRe la stoRiogRafia
lo storico Jean delumeau ha raccolto molti proverbi francesi del periodo compreso tra il Quattrocento e il seicento: ne
emerge la considerazione che la società aveva della donna, in particolare dei suoi presunti difetti. commenta il testo
con l’aiuto delle domande.
Un ricercatore attualmente alle prese con questo materiale a un tempo polimorfo e sfuggente calcola che su dieci
proverbi francesi dei secoli XV-XVII relativi alla donna, in media sette le sono ostili […]. Il marito avvertito starà
attento dunque a comandare nella sua casa: «Non sopportare che tua moglie per niente metta i piedi sui tuoi. Perché
l’indomani la bestia malvagia li vorrà mettere in testa». Ma è veramente possibile farsi obbedire dalla propria sposa?
«Ciò che donna vuole, Dio vuole». «Ciò che vuole una donna è scritto nel cielo». Nella vita di famiglia l’uomo avrà
bisogno in ogni modo del bastone: «Buon cavallo, cattivo cavallo vuole lo sperone. Donna buona, donna cattiva
vuole il bastone.» Allora ci si deve sposare? Deschamps, come parecchi proverbi, lo sconsiglia formalmente: «Chi
ha moglie a cui badare non ha giornata assicurata». «Chi ha moglie, è smarrito». «Chi moglie ha, disputa ha». «Chi
si dà a donna e dadi, morrà in povertà». «Si guardi dallo sposare una donna, chi vuole riposare in pace». I difetti
femminili giustificano nelle raccolte di detti questi avvertimenti disincantati. La donna è spendacciona: «Tutto
ciò che uomo ara, la folle donna divora». «Le donne non amano che i rubini». Inoltre il lusso dell’abito spesso
nasconde – o rivela – la bruttezza dell’anima: «Donna di ricco abito adorna a un letamaio è simile. Chi di verde fa
sua copertura, allo scoperto mostra la lordura». Quanto alla bellezza, è sospetta e pericolosa: «Bellezza di donna
non arricchisce l’uomo». «Bella donna, cattiva testa. Buona mula, cattiva bestia». «Dite una sola volta a una donna
che è graziosa, il diavolo glielo ripeterà dieci volte». La donna stanca l’uomo a forza di piangere. Ma le sue lacrime
non sono sincere: «Ogni momento il cane piscia e la donna piange». «La donna ride quando può e piange quando
vuole». «Pianto di donna sembra di coccodrillo». Di qui deriva l’accusa di doppiezza lanciata contro di lei: «La
donna si lagna, la donna si duole. La donna è malata quando vuole». «Le donne sono angeli in chiesa, diavoli a casa
e scimmie a letto». In un’epoca in cui, dall’alto al basso della società, si esalta ma anche si teme all’estremo il potere
della parola (pensiamo alla maldicenza che getta un’ombra sull’onore, all’interesse per la retorica, all’azione dei
predicatori), ci si preoccupa vivamente della chiacchiera femminile, che gli uomini devono sforzarsi di controllare.
«Due donne fanno una disputa, tre fanno un gran cicaleccio, quattro un pieno mercato». «La donna deve parlare
quando la gallina va a orinare». «Non dire a tua moglie ciò che vuoi celare». «Una donna non cela se non quel
che non sa». Di qui proviene il disprezzo che si mostra ostentatamente per lei: «È un gran miracolo se una donna
muore senza fare follie». «La donna è banderuola, che si cambia e muta sovente». «La donna sola è niente». «Il
cervello della donna è fatto di creme di scimmia e di formaggio di volpe».
(J. Delumeau, La paura in Occidente, SEI, Torino, 1979)
A Come deve comportarsi l’uomo in famiglia secondo i proverbi?
B Quali difetti vengono riconosciuti come propriamente femminili?
C Perché la chiacchiera delle donne va controllata?
122
Prove di verifca delle competenze
5 allestiRe una mostRa
la condizione della donna è molto cambiata nel corso dei secoli; tuttavia, anche oggi persistono degli stereotipi e si
continua a parlare di discriminazioni:
A svolgi una ricerca sintetica sulla storia delle donne rispetto alla loro discriminazione;
B passa in rassegna i retaggi odierni della figura della strega, dalla festa di Halloween ai romanzi, anche per bambini;
C prova a elencare dei proverbi o dei modi di dire attuali che mostrino dei pregiudizi sulle donne;
D cerca degli articoli, sui giornali o sul web, per mostrare la condizione delle donne oggi, in particolare rispetto agli ambiti nei
quali si può parlare di discriminazione;
e utilizzando i materiali che hai trovato e aggiungendo materiali iconografici opportuni, prova a pensare all’allestimento di una
mostra sulla storia della condizione femminile.
123