La donna come capro espiatorio

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La donna come capro espiatorio
La donna come capro espiatorio
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La società medievale era una società maschilista. Gli uomini avevano paura delle
donne, le quali erano guardate con sospetto. Secondo loro detenevano il segreto
della vita e della morte. Inoltre erano le uniche che potevano piangere, gridare e
disperarsi per un defunto. Uscivano dalle case, dove solitamente stavano
rinchiuse, per compiere l’unica funzione pubblica: il lutto collettivo.
Oltre ad essere temute erano considerate inferiori all’uomo. Secondo i teologi,
anche analizzando il suo nome, si può capire quanto il male sia insito in lei:
femmina ha origine dal latino «a fe et minus» ovvero “sprovvista di fede”. Con il
termine caccia alle streghe si indica la ricerca e la persecuzione di donne
sospettate di compiere sortilegi, malefici e rapporti con forze oscure e infernali
dalle quali ricevere poteri per danneggiare l’uomo, specialmente nella virilità, o
nello sciogliere o legare amori.
Perché proprio loro?
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Il fenomeno della caccia alle streghe risale circa alla fine del XV secolo e
perdurò per altri tre secoli all’interno dell’occidente cristiano.
Per comprendere il motivo della caccia alle streghe bisogna prima sapere
che la mentalità medievale era governata dalla religione. La Chiesa
Cattolica mentre da una parte ha sempre combattuto le credenze
magiche, dall’altra è stata la più forte sostenitrice della realtà oggettiva di
streghe, infatti, ci sono tredici bolle in cui è accettata la stregoneria.
Ma la paura del diavolo e l’attesa del paradiso della bassa società spiegano
l’ostilità nei confronti delle donne. Solo loro, infatti, all’epoca favorivano
prestazioni di tipo medico e si occupavano dei parti assistendo anche i
futuri bambini.
Di fronte ad una realtà sociale piena di malattie e con un tasso di mortalità
infantile molto alto (circa un bambino su 3 moriva prima dei 5 anni) la
teologia non riuscendo a dare più risposte sul perché di certi avvenimenti
trovò più facile dare la responsabilità alle streghe di qualsiasi danno
sociale.
Torture
Le donne sospettate erano perseguitate dall’inquisizione, interrogate e
torturate in vari modi; al fine di sapere del nome di persone possibilmente
benestanti, complici, in modo da istruire il processo successivo considerato
molto remunerativo dato che il condannato subiva anche la confisca dei
beni. Le torture cui erano sottoposte erano:
DISSANGUAMENTO
LA GARROTTA
ANNODAMENTO
IL FORNO
IL ROGO
IMMERSIONE DELLO SGABELLO
STRANGOLAMENTO
LA CULLA DELLA STREGA
• DISSANGUAMENTO
• Le Streghe erano tagliate sopra il naso e sopra la bocca, legate e
lasciate morire lentamente per dissanguamento.
• LA GARROTTA
• Consisteva in palo cui era legata la vittima, all’altezza del collo vi era
attaccato un anello di ferro che veniva, appunto, chiuso intorno al
collo con delle viti. Più era stretto più il dolore era intenso, fino alla
completa rottura della colonna vertebrale.
• ANNODAMENTO
• I capelli della strega erano arrotolati intorno a un bastone che poi
era ruotato velocemente. L’attrezzo girando causava
l’attorcigliamento dei capelli provocando a volte lo scalpo e lasciava
il cranio scoperto.
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IL FORNO
Consisteva nel gettare le vittime in un forno all’interno del quale erano bruciate…
IL ROGO: Una delle forme più antiche di punizione delle streghe era la morte per mezzo di
roghi, un destino riservato anche per gli eretici. Il rogo spesso era una grande manifestazione
pubblica. L'esecuzione avveniva solitamente dopo breve tempo dall'emissione della sentenza.
In Scozia, il rogo di una strega era preceduto da giorni di digiuno e di solenni prediche. La
strega, prima era strangolata, poi, in stato di semi-incoscienza, era immersa in un barile di
catrame che dopo era legato a un palo e messo a fuoco Se poi, per qualche fortuita
coincidenza la strega fosse riuscita a liberarsi dal palo e ad uscire dalle fiamme, la gente la
respingeva dentro.
IMMERSIONE DELLO SGABELLO: Questa punizione era usata più spesso sulle donne.
Volgarmente sgradevole, e spesso fatale, la donna era legata a un sedile che impediva ogni
movimento delle braccia. Questo sedile era poi immerso in uno stagno o in un luogo
paludoso. Varie donne anziane che subirono questa tortura morirono per lo shock provocato
dall'acqua gelida. L'immersione dello sgabello era usata per le streghe in America, e in Gran
Bretagna come punizione per crimini minori, prostitute e recidivi.
STRANGOLAMENTO: Consisteva nello strangolare le persone incriminate prima di metterle al
rogo.
LA CULLA DELLA STREGA: Questa era una tortura cui erano sottoposte solamente le streghe.
La strega era chiusa in un sacco poi legato a un ramo ed era fatta continuamente oscillare.
Apparentemente non sembra una tortura ma il dondolio causava profondo disorientamento
e aiutava a indurre a confessare. Vari soggetti hanno anche sofferto durante questa tortura di
profonde allucinazioni.