Rassegna Stampa 12 13 14 Settembre 2015

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Rassegna Stampa 12 13 14 Settembre 2015
Cod.: IL.1-Mod.1
Via Fissiraga, 15
MODULO
26900 Lodi
Ufficio per le Relazioni
con il Pubblico
e Servizio Accoglienza
RASSEGNA STAMPA
Rev. 0
Data: 02/09/2015
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rassegna stampa
12/13/14 Settembre 2015
IL CITTADINO
Lodi
•
Quattordicenne operato due volte, un ortopedico va a giudizio
(12/09/2015)
Lettere & opinioni
• Competenza e professionalità nel reparto di chirurgia
(14/09/2015)
Codogno
Sant’ Angelo Lodigiano
•
Rubati contanti e carta di credito, un altro furto in corsia al
Delmati (12/09/2015)
Casalpusterlengo
IL GIORNO
Lodi
Codogno
Sant’ Angelo Lodigiano
Casalpusterlengo
Responsabile del procedimento:
Referente del procedimento:
Dott. Davide Archi
Maurizio Pancerasa
℡
℡
2145
2975
Cod.: IL.1-Mod.1
Via Fissiraga, 15
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Quattordicenne operato due volte, un ortopedico va a giudizio
di C. C.
Un ortopedico oggi 41enne in servizio all'ospedale Maggiore di Lodi è
finito sotto processo con l’accusa di lesioni colpose a seguito della
denuncia di un giovane lodigiano, all’epoca dei fatti quattordicenne,
che nella primavera del 2012 aveva riportato la frattura scomposta di
una tibia a seguito di uno scontro di gioco durante una partita di
calcio. Il giovane, allora 14enne, era stato trasportato subito in
ospedale e qui dal pronto soccorso l'avevano affidato al reparto di
ortopedia, dove, secondo l’accusa, il medico si sarebbe occupato sia
dell’intervento di ricomposizione della frattura, riavvicinando i due
tronconi dell’osso, sia della successiva immobilizzazione con il
“gesso”. Ma il giorno dopo il ragazzino si ripresentava al pronto
soccorso lamentando forti dolori: «Prenda degli ansiolitici», era stata
l’unica prescrizione, da parte di un altro medico. Visto che il dolore
era forte, i genitori a quel punto avevano accompagnato il figlio,
sempre ingessato, all’ospedale di Piacenza. E qui, secondo l’accusa,
avrebbero riscontrato difficoltà di circolazione nella gamba fratturata,
al punto che il gesso era stato subito rimosso e quindi gli ortopedici
piacentini avevano dovuto effettuare un nuovo intervento chirurgico
per posizionare l’osso in un modo ritenuto più corretto. Ora il
ragazzo, che si è costituito parte civile nei confronti del medico con
l'avvocato Claudio Quartieri di Lodi, sembra non abbia più
conseguenze per quella disavventura calcistica e ospedaliera, ma
intende essere risarcito. Il processo si è aperto lo scorso anno e ora,
innanzi al giudice Elisabetta Santini, è entrato nel vivo con l’audizione
del medico legale che era stato incaricato dalla procura della
Repubblica di Lodi di approfondire il caso. Il verdetto arriverà solo tra
diversi mesi, a difendere l'ortopedico lodigiano gli avvocati Gaetano
Marchesi e Giorgio Bottani
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Dott. Davide Archi
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Lettere & opinioni
Competenza e professionalità nel reparto di chirurgia
Un doveroso e sentito ringraziamento a tutto il personale medico ed
infermieristico del reparto di chirurgia generale dell’Ospedale
Maggiore di Lodi per la competenza, la preparazione professionale e
soprattutto l’umanità dimostrata alla mia persona in occasione del
mio ricovero.
Michele La Donna
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Giovedì mattina è stato forzato l’armadietto di un tecnico radiologo
Rubati contanti e carta di credito, un altro furto in corsia al Delmati
di Andrea Bagatta
I ladri, due donne, dopo aver razziato il denaro, hanno fatto shopping nei negozi
della città spendendo 2mila euro
Ancora un furto in corsia all’ospedale Delmati di Sant’Angelo. A farne
le spese è stata giovedì Patrizia De Caro, tecnico di radiologia, a cui
sono stati rubati 180 euro in contanti destinati al regalo del figlio per
il suo compleanno. Il furto però ha avuto conseguenze pesanti,
perché i ladri sono riusciti a utilizzare la carta di credito ritirando 500
euro in contanti e spendendo più di 2mila euro in negozi, truffando
anche un commerciante di Sant’Angelo. Il furto è avvenuto
direttamente dall’armadietto dello spogliatoio del tecnico, al piano
terreno. La donna è entrata in spogliatoio poco prima delle 8,30 e poi
ha preso servizio. Si è accorta del furto solo nel pomeriggio, alla fine
del suo turno di lavoro. «Qualcuno ha forzato l’anta dell’armadietto,
ha preso quello che ha trovato dentro la tasca della borsa, non uso
portafogli, e quindi ha richiuso l’armadietto – spiega Patrizia De Caro
-. Non si sono fatti scrupolo di essere visti nonostante il via vai di
gente. Hanno rubato i contanti che avevo, 180 euro per il regalo di
mio figlio che compie gli anni, alcuni documenti, la carta di credito e il
bancomat. Il cellulare lo tenevo invece in tasca. Il furto è avvenuto
con certezza tra le 8,30 e le 9,21, ora del primo prelievo, ma io me
ne sono accorta solo alle 16, a fine turno, quando non ho più trovato
le chiavi del lucchetto della bicicletta. Sono corsa a fare denuncia e a
bloccare le carte, ma era tardi». Tra i documenti infatti la donna
conservava il numero del pin per i prelievi con la carta di credito,
mascherato in mezzo ad altri numeri di telefono. I ladri hanno però
fatto diversi tentativi fino a quando sono riusciti a imbroccare quello
giusto, e hanno potuto prelevare alle 9,21 allo sportello Cariparma di
piazza Caduti, alle 9,25 al vicino sportello della Banca Popolare di
Lodi, sotto i portici al vicino incrocio semaforico. In totale sono stati
rubati 500 euro, 250 euro per volta, il massimo consentito. Un terzo
prelievo è stato tentato nella notte a Miradolo Terme, ma a quel
punto la carta era bloccata. Nel frattempo due donne, come
riconosciuto da commercianti, hanno utilizzato la carta anche per fare
shopping. Sono stati spesi 980 euro in un negozio di giocattoli di San
Martino (probabilmente San Martino Siccomario, ma è un aspetto da
chiarire), ed è stata fatta spesa per 1370 euro in un negozio di arredi
e articoli da regalo in via Madre Cabrini a Sant’Angelo. In questo caso
la transazione non è stata eseguita perché oltrepassava il limite di
spesa giornaliero della carta, ma le due donne sono riuscite
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comunque a imbrogliare il commerciante e andarsene con gli acquisti.
«Fa rabbia che rubino e se ne vadano in giro impunemente –
conclude Patrizia De Caro -. Attendiamo le immagini delle telecamere
e contiamo di individuare le due malviventi. Ma poi cosa subiranno
per il danno che mi hanno fatto? Spero che ci sia una pena
commisurata, e che non se ne vadano ancora in giro tranquille in
futuro a delinquere».
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