SABATO DOMENICA La formazione dello psicoanalista (I) Due test

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SABATO DOMENICA La formazione dello psicoanalista (I) Due test
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140510TH_GBC3.pdf
data
10/05/2014
Contesto
GBC
Relatore
GB Contri
Liv. revisione
Pubblicazione
Lemmi
Associazione
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Ciarlataneria
Ciarlatano
Corpo
Credere
Cultura
Dogma
Dogma giuridico
Formazione
Formazione psicoanalista
Freud
Giacomo B. Contri
Mondo
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Think!
Weltanschauung
GIACOMO B. CONTRI
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THINK!
SABATO-DOMENICA 10-11 MAGGIO 2014
in anno 158 post Freud amicum natum
La formazione dello psicoanalista (I)
Due test
Conviene procedere senza fretta.
La parola “formazione” è tra le più equivoche della nostra epoca e anche di tutti i tempi:
non darò per certo il dogma
- che chiamerò “dogmino”, sapendo che ce n’è di più seri, inoltre che i cosiddetti “dogmi” non sono tutti
della stessa famiglia, né tutti di buona famiglia, per esempio io mantengo come buona l’espressione
“dogmatica giuridica” -,
che la formazione (che riguarda solo l’individuo) sia per sé opera di un’agenzia di formazione, per
esempio un’Associazione o una Scuola (o una Chiesa):
nel caso dello psicoanalista lo escludo formalmente e perentoriamente, lo vedremo.
Premetto due test cari a Freud che sono io a individuare, 1° uno è il test di ciarlataneria, 2° l’altro è il test
di paranoia.
1° il test di ciarlataneria (Kurpfurscherei).
In un primo tempo, Freud ha ricordato, mi hanno accusato di ciarlataneria, di essere una specie di
Cagliostro, poi hanno smesso per trattarmi con formale rispetto e perfino stima, ma lo hanno fatto solo per
divorarmi meglio.
Ma perché hanno smesso?, avendo io offerto loro dei buoni pretesti per avere popolato l’intelletto umano
di un lessico sospetto di esoterismo come es, superio, inconscio, metapsicologia (da lui chiamata
goethianamente e provocatoriamente “la Strega, die Hexe”) e così via (in passato ho sostenuto il perfetto
essoterismo di Freud).
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Freud teneva con benevola malizia a questa accusa, non perché dubitasse del suo pensiero ma perché
voleva non che gli si credesse bensì che si andasse a vedere le sue carte, il che pochi hanno fatto anche tra gli
psicoanalisti, molti dei quali si sono limitati a credere1 a Freud).
Uno psicoanalista dovrebbe porsi il test di ciarlataneria ogni giorno, anzi a ogni seduta.
2° il test di paranoia.
E’ manifesto che Freud se lo è posto, avendo dichiarato “Sono riuscito là dove il paranoico fallisce”.
La paranoia è bene descritta dalla frase corrente “Il mondo che mi circonda”, frase implicante il pensiero
di ostilità reciproca.
Ora, Freud ha descritto tre disordini, A. del pensiero, B. del corpo (A. e B. compongono la patologia), C.
del mondo, un disordine corrispondente ai primi due ma in forme di Cultura (romanzo, cinema, TV, teorie
dominanti, fraseologia, formazioni sociali …).
Il paranoico fa derivare A. e B. da C., e questa derivazione è la sua Weltanschauung, concezione o visione
del mondo appunto:
così facendo nega il contributo che egli dà al mondo, anzi allontana da sé il riconoscimento che l’idea
stessa di “mondo” è paranoica.
Freud ha anche scritto un importantissimo articolo per asserire che non esiste alcuna Weltanschauung
psicoanalitica.
Uno psicoanalista dovrebbe porsi regolarmente il test di paranoia.
La Psicologia non può neppure pensare questi due test, come pure il test di realtà (Realitätsprűfung o
prova di realtà).
© Studium Cartello – 2010
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senza previa autorizzazione del proprietario del Copyright
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Ricordo dei primi anni della mia formazione (era il 1970), che uno psicoanalista parigino e lacaniano disse che “noi
crediamo a Freud (o forse ‘in Freud’)”. Rammento la mia ribellione all’idea: di “credere” nella mia vita ne avevo ne
avevo già avuto abbastanza e fin troppo, mentre con Freud ero solo interessato a sapere e a sapere se aveva ragione. E a
collegare sapere e verità.
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