del 28 Giugno
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del 28 Giugno
Del 11 Novembre 2013 Estratto da pag. Il presidente di Legacoop Ravenna è intervenuto sulla vicenda riguardante CMC ed il porto di Molfetta Inchiesta sui lavori al Porto: intervengono Legacoop e Movimento 5 Stelle Bloccata una macchina imprenditoriale e di business che prevedeva sviluppo e posti di lavoro La Redazione A Molfetta e a Ravenna in questi giorni tante famiglie stanno temendo il peggio. La Procura di Trani ha bloccato tutti i cantieri della Cooperativa Muratori Cementisti e l'ha interdetta totalmente dall’attività imprenditoriale. Al termine di un’udienza di più di due ore il gip del tribunale di Bari si è riservato la decisione in merito, rinviando di fatto un pronunciamento che chiarirà le responsabilità del colosso ravennate dell’edilizia nell’inchiesta sul Porto Commerciale di Molfetta. I lavori appaltati nel 2006 prevedono la realizzazione di un molo in continuità ad una diga foranea esistente, il banchinamento della suddetta diga, la costruzione di una banchina di riva per il traffico commerciale, una banchina per la nautica minore, un piazzale per la movimentazione merci. Incluse anche la costruzione di un ponte per il collegamento del porto con la zona industriale di Molfetta e la rete di viabilità interna al porto completa di arredi e parcheggi. Per la funzionalità logistica, nella banchina di Sud Ovest era stato previsto anche un centro servizi per lo svolgimento delle attività portuali ed alcuni capannoni per lo stoccaggio delle merci. Dunque, una macchina imprenditoriale e di business che prevedeva sviluppo e posti di lavoro. A tale riguardo il presidente di Legacoop Ravenna, Elio Gasperoni, è intervenuto sulla vicenda riguardante CMC ed il porto di Molfetta sottolineando la necessità di salvaguardare l’azienda e chi ci lavora - “Bisogna scindere l’aspetto del merito da eventuali provvedimenti urgenti della magistratura. Sul merito bisognerà attendere la conclusione delle indagini, la successiva decisione su eventuali rinvii a giudizio e, in tal caso, un processo che, nei suoi gradi di giudizio, si prospetta molto lungo. Il Pubblico Ministero del Tribunale di Trani ha però chiesto al giudice di adottare alcuni provvedimenti cautelari quali l’interruzione delle attività di CMC in quanto ritiene sussistere il rischio di reiterazione del presunto reato in altre commesse. A mio parere le responsabilità dell’azienda nel suo complesso vanno distinte da quelle della società Molfetta Newport e da quelle dei singoli dirigenti, ove mai ne fosse accertata la responsabilità". Legacoop confida che il giudice terrà conto delle osservazioni della CMC, a garanzia della continuità aziendale. La CMC, quinta azienda nazionale nel settore delle costruzioni, è da ritenersi, secondo Legacoop, impresa solida dal punto di vista economico e patrimoniale e con un valido portafoglio lavori, tale da garantire continuità aziendale e rispetto degli impegni nei confronti dei propri clienti e fornitori. Legacoop, infine, ha evidenziato anche che l’interruzione dell’ attività può provocare, tenuto conto del volume di affari, rilevanti ripercussioni sull’occupazione.Dunque, cosa accadrà ai lavoratori? - si chiede, invece, il Movimento 5 Stelle."Nessuna forza politica si è posta questa domanda, nemmeno il PD. Assistiamo ancora una volta ad un comportamento quasi omertoso come del resto su ogni altro importante tema che riguarda questa città. Tutti che si riempiono la bocca parlando di lavoro, ma quando si toccano gli amici, cala il silenzio.Noi siamo preoccupati e solidali con tutti i lavoratori, non devono essere loro quelli che pagano. A tutti i lavoratori della CMC, a tutti i soci cooperatori, il Movimento 5 Stelle rinnova loro la disponibilità in ogni sede per appoggiarli in qualsiasi iniziativa volessero intraprendere".