Sulla giunta la mannaia del TAR Cambia il pedigree la Multiservizi

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Sulla giunta la mannaia del TAR Cambia il pedigree la Multiservizi
w w w . i l f a t t o . n et
Molfetta
giovedì 18 settembre 2008
Quindicinale gratuito di informazione, Tiratura copie 20.000.
n° 19
Cronaca
Attualità
In città
Cultura
Irruzione dei
Carabinieri del NAS
a Villa Giustina:
sequestrata la sala
operatoria.
Il sindaco impone
lo stop ai lavori per
la costruzione della
nuova caserma della
Guardia Costiera.
Piazza delle Erbe e
via Ugo Bassi trasformate in campi
di battaglia e i residenti protestano.
Rocco artista “di
strada” racconta
il mondo e la città
vecchia attraverso
le sue opere d’arte.
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pagina 13
pagina 19
pagina 21
Primo Piano
Certe notti…
Sulla giunta la mannaia del TAR
Cambia il pedigree la Multiservizi
Secondo il Tribunale Amministrativo Regionale il sindaco Antonio Azzollini, nell’attribuzione delle nomine assessorili, non ha tenuto conto dell’articolo 37 dello Statuto Comunale che garantisce la presenza in giunta ad
entrambi i sessi.
La Camassambiente cede al Comune di Molfetta il suo 49%. A breve un
bando per trovare il nuovo socio di minoranza dell’azienda che si occupa di
manutenzione stradale, verde pubblico, pulizia, servizi di guardiania e parcheggi a pagamento.
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Politica
giovedì 18 settembre 2008
Il TAR bacchetta Azzollini
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Violata la norma dello Statuto Comunale che prevede la presenza nella giunta di entrambi i sessi.
Qualcuno penserà forse che il TAR di
Bari ce l’abbia con l’amministrazione comunale di Molfetta. Nel giro di
pochi giorni, infatti, i giudici amministrativi hanno mandato in fibrillazione
i piani alti di via Carnicella. Prima la
decisione sulle aperture domenicali
(della quale parliamo nelle successive pagine) poi, notizia di venerdì 12
settembre, il pronunciamento sul ricorso inerente la mancanza di donne
nella giunta comunale. Ricorso come
si ricorderà presentato dal consigliere
regionale con delega alle pari opportunità della Regione Puglia, Serenella
Molendini, da Magda Terrevoli, presidente della commissione regionale pari
opportunità e dalla consulta femminile
di Molfetta. Otto giorni di tempo per
rivedere i criteri di assegnazione delle nomine assessorili e assicurare la
presenza di una donna nell’esecutivo.
Questo in sostanza quanto deciso dalla
Terza Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale di Bari, presieduta
da Amedeo Urbano che ha ritenuto sia
stata commessa dal sindaco Azzollini
la violazione dell’articolo 37 dello statuto comunale in cui si legge che “il
sindaco, nella formazione della giunta, assicura la presenza dei due sessi”.
La decisione del giudice amministrativo avrebbe potuto dare vita ad una
vera e propria crisi di governo cittadino. Nessuno ha dimenticato il fatto che
per la composizione della giunta, tutta
al maschile, la città ha dovuto aspettare
oltre un mese, anzi quasi due. E questa
nuova “patata bollente” avrebbe potuto
riaprire ferite mai del tutto chiuse, con
le varie “fazioni” che compongono la
maggioranza di Azzollini chiamate
nuovamente a confrontarsi per rideterminare le nomine. E invece nulla
di tutto ciò. Lo ha chiarito Azzollini
stesso nel corso della seduta del consi-
glio comunale del 15 settembre: “Per il
momento non commento dal decisione
del giudice – ha detto – ma mi attengo
a quanto ordinatomi da un altro potere
dello Stato. Sarà mia cura fare nuove
nomine motivandole e continuando a
sostenere le scelte politiche già fatte”.
In sostanza una nomina solo formalmente nuova con l’intero blocco degli
assessori riconfermato. Una decisione
questa che non dovrebbe sorprendere
più di tanto. Infatti, il sindaco più volte
sollecitato ad esprimersi sulla mancanza di donne in giunta e sulla presunta
violazione dello statuto comunale,
aveva affermato di essere nel giusto e
di non aver infranto alcuna disposizione vincolante. E del resto il Tribunale
Amministrativo, anche richiamandosi
allo statuto comunale di Molfetta, potrà limitarsi unicamente a chiedere una
motivazione al primo cittadino. Nessun
annullamento delle deleghe quindi che
restano pur sempre di esclusiva competenza del sindaco. Di certo però la decisione del tribunale barese ha contribuito
a gettare benzina sul fuoco dell’opposizione, che anche nell’ultima riunione di
consiglio ha approfittato per attaccare
con forza il primo cittadino. Una opposizione che il vice segretario del PdL,
Pasquale Mancini, non si è sottratto dal
contrattaccare: “Non si può più tacere
sull’atteggiamento di questa opposizione: tutta presa nel fare lo sgambetto
ad Azzollini e alla nostra maggioranza,
tutta impegnata a tirar fuori la migliore
eccezione formale o la più riuscita provocazione. Il PD e i loro alleati si erano
autodefiniti ‘nuovo’ quando si candidavano alla guida della Città: in questi
mesi abbiamo atteso una proposta, una
indicazione programmatica che non
fosse provocazione, una piattaforma su
cui confrontarci. È una opposizione che
continua a deluderci”.
Il PdL rimane un cantiere aperto
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I rappresentanti locali di AN ne hanno discusso con
Maurizio Gasparri.
Risale esattamente alla fine dello scorso anno, precisamente dicembre 2007,
la convention convocata in grande stile
da Antonio Azzollini presso la Sala Finocchiaro per annunciare anche a Molfetta la nascita del Popolo della Libertà,
così come aveva fatto l’attuale Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
strategicamente anche se un po’ frettolosamente qualche settimana prima.
Proprio la costituzione del Popolo della
Libertà dopo la crisi del Governo Prodi, ha permesso allo stesso Berlusconi
di stravincere le elezioni politiche e ad
Antonio Azzollini di riconfermarsi sindaco di Molfetta. Nonostante tutto sia a
livello nazionale che locale il PdL rimane ancora un grosso cantiere, in quanto Forza Italia e Alleanza Nazionale di
fatto esistono ancora e il loro scioglimento non avverrà prima dell’inizio del
2009. Basti pensare che a Molfetta il
segretario di Forza Italia rimane ancora
Antonio Camporeale, mentre Alleanza
Nazionale, dopo la bufera attraversata
per fatti ormai noti, vede nel giovane
Giacomo Rossiello il suo commissario.
Le elezioni provinciali della prossima
primavera stanno fungendo da vero e
proprio catalizzatore, visto che si sta
cercando in ogni modo di accorciare e
velocizzare il processo di costituzione
del PdL. Due settimane fa, anche se in
forma strettamente privata e informale,
è giunto a Molfetta Maurizio Gasparri, capogruppo del PdL al Senato, segno evidente di un accelerazione delle
trattative. “Il PdL continua ad essere un
percorso in evoluzione – ha confermato Mauro Magarelli, assessore e storico
esponente di An – e a Roma in questi
giorni si sta delineando un percorso
ben preciso tra i due partiti. Per quanto
riguarda Molfetta e le Provinciali – ha
concluso – siamo ancora molto distanti
dalla date delle elezioni per parlare di
candidati”.
Politica
giovedì 18 settembre 2008
Esultanza per la decisione del TAR
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La Consulta Femminile Comunale ed i consiglieri Giovanni Abbattista e Carmela Minuto avevano contestato la
decisione del sindaco sin dal primo momento.
Come era prevedibile la decisione del TAR di Bari, nonostante sia giunta nel fine settimana, ha immediatamente
scatenato le reazioni di coloro che avevano sin dal primo
momento sostenuto l’illegittimità delle nomine assessorili. Il primo intervento, e non poteva essere diversamente,
è stato quello della Consulta Femminile del Comune di
Molfetta che in una nota stampa ha espresso viva soddisfazione per la decisione assuntadal Tar. “La decisione
– ha dichiarato il presidente della Consulta – ripristina il
rispetto delle regole democraticamente approvate su cui si
basa uno stato di diritto e costituisce il primo passo di un
percorso solidale e virtuoso per l’affermazione della Pari
Opportunità di genere”. “Nel corso della prima riunione
del Consiglio Comunale – ha commentato invece Giovanni Abbattista, portavoce del Partito Democratico – lo
scorso 20 giugno rilevai in aula la questione della illegittimità dei provvedimenti con cui il sindaco aveva nominato
gli assessori in quanto assunti in palese violazione dell’articolo 37 dello Statuto Comunale che prevede l’obbligo,
per il primo cittadino, di assicurare, all’interno dell’organo esecutivo del Comune, la presenza dei due sessi. In
quella stessa sede invitai Azzollini, con spirito costruttivo
e con la massima serenità, a revocare in autotutela i decre-
ti di nomina degli assessori e a sanare questa situazione al
fine di ricondurre l’attività amministrativa nell’alveo della
legittimità. Ma alle pacate argomentazioni dell’opposizione il sindaco rispose con la consueta arroganza invitando
i consiglieri di minoranza a leggersi le carte e a studiare
le norme, nulla dicendo nel merito della questione sollevata, se non alcune infondate asserzioni sul carattere ’programmatorio’ della norma statutaria”. “Sarebbe troppo
facile per me, ora, – ha ribadito Abbattista – invitare lui
a leggersi con attenzione l’ordinanza del Tar Puglia. Ma
non intendo soffermarmi su queste polemiche. Mi limito
solo a ribadire quanto già ho avuto modo di sostenere in
Consiglio Comunale e cioè che le norme statutarie sono
vincolanti al pari di qualunque altra disposizione. La
verità è che Azzollini aveva promesso ai suoi sostenitori, in campagna elettorale, di promuovere ad incarichi di
gestione i consiglieri comunali più suffragati nelle sue liste. E pazienza se non c’erano donne! Così, per un mero
calcolo elettoralistico, il sindaco ha di fatto ignorato la
norma in questione, piegando il principio di legalità alla
sua convenienza personale e al manuale Cencelli utilizzato per la spartizione degli incarichi di potere”. Sulla
vicenda si registra anche il commento di Carmela Minuto,
consigliere comunale dell’UdC che aveva anche inviato
al Prefetto di Bari una lettera per segnalare la mancanza
di donne in giunta. “Non avevo dubbi circa la decisione
del Tar. Tale sicurezza derivava dal fatto che vi è stata
una sfacciata violazione dell’articolo 37 del nostro Statuto
Comunale. Pertanto non si trattava solo di non arretrare
sul piano delle conquiste fatte nel campo delle pari opportunità per la presenza delle donne nel mondo del lavoro
della politica e delle istituzioni, ma bisognava riaffermare
con la massima urgenza il principio del rispetto della legalità che era stato ignorato con molta arroganza. Lo Statuto
Comunale è una sorta di codice di autoregolamentazione
che definisce organi, compiti e modalità di funzionamento dell’ente comunale. Non rispettare una norma statutaria
è un atto di estrema gravità che può portare allo scioglimento del consiglio comunale, ma al di là delle conseguenze ritengo che il rispetto della legalità vada affermato
anche e specialmente in queste occasioni perché legalità è
un comportamento rispettoso delle regole di convivenza,
una limitazione, un freno all’indisciplina, al disordine, all’anarchia. E chi più delle istituzioni deve dare l’esempio
del rispetto della legalità?”. Il dibattito è oramai aperto e
siamo certi che non sarà chiuso con troppa fretta.
Politica
giovedì 18 settembre 2008
Si tenta il rilancio della Multiservizi
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La Camassambiente, socio di minoranza, esce di scena. Il comune già pronto a rivendere il 49% della società.
Dubbi per il futuro del personale.
Non è passata certamente inosservata nei giorni immediatamente dopo il rientro dalle vacanze estive la
questione riguardante la Molfetta Multiservizi, società di carattere pubblico-privato costituita nel 1997 e
che si occupa di servizi che vanno dalla manutenzione
stradale a quella di aree verdi della città, dalla gestione delle aree di parcheggio a pagamento a quella dei
canili. Come è noto il Comune di Molfetta detiene
il 51% del pacchetto azionario dell’azienda, mentre
il restante 49% era di proprietà, sino al 2006, della
società Italia Lavoro, quota successivamente passata
nella disponibilità alla Camassa S.p.A. Quest’ultima
affidò sin da subito la gestione del 49% del pacchetto
azionario ad una sua società subordinata, la Camassambiente S.p.A., generando non pochi malumori
all’interno dello stesso consiglio di amministrazione. Malumori aggravati, stando a quanto trapelato da
ambienti comunali, dall’incapacità di apportare un
valore aggiunto all’azienda, riducendo praticamente
al minimo l’apporto di commesse esterne al comune. Il tutto è sfociato nel giugno scorso nella volontà
da parte della Camassambiente di recedere dalla sua
quota azionaria, proponendo al Comune di acquistarla. Un’operazione che vedrà il Comune di Molfetta
versare nelle casse del suo ex socio 320mila euro ad
una somma pari a 320.000 euro, certamente inferiore
ai 565.000 euro spesi nel 2006 dalla Camassambiente
per divenire partner del Comune. L’attuale situazione in cui versa la Multiservizi risulta tuttavia essere
del tutto transitoria e provvisoria, in quanto lo stesso
comune è intenzionato a vendere nuovamente il 49%
delle azioni e ha già predisposto un avviso pubblico,
in termini precisi noto come manifestazione di volontà, per l’individuazione di una nuova azienda, fissando
come base d’asta una somma di 380.000 euro. Questo
periodo transitorio non preclude ad azioni di rilancio
aziendale a cui l’assessore all’Ambiente e alle Società
Partecipate, Mauro Magarelli, ed il presidente della
Multiservizi, Maurizio Solimini, stanno procedendo.
“Stiamo lavorando intensamente per risanare e innovare un’azienda alla quale questo comune tiene moltissimo – ha detto l’assessore Magarelli – e per questo
abbiamo già provveduto a rinnovare i contratti di lavoro fino al 31 luglio 2011 oltre a proporre l’introduzione di macchinette per il controllo sosta con ottimizzazione dei servizi degli ausiliari, l’introduzione della
possibilità di gestione parcheggi nel periodo estivo o
festivo o di piazzole attrezzate per camper e servizi di
qualificazione energetica; inoltre – ha continuato Magarelli – si potrebbe pensare all’utilizzo di outsourcing
delle risorse umane indirette per conto del comune e
delle altre Municipalizzate con servizi di elaborazione
paghe, archiviazione digitale e call center per l’ufficio
relazioni per il pubblico”. Tutto questo per salvare e
risanare un’azienda che il presidente della Multiservizi, Maurizio Solimini, definisce sana e abbastanza efficiente, alla luce dei dati numerici relativi al bilancio
dell’azienda stessa. “Prima del nostro insediamento
– ha affermato Solimini – l’azienda ha registrato una
perdita di quasi 500 mila euro, cosa che non è affatto
avvenuto con la nostra gestione, visto che lo scorso
anno abbiamo chiuso con una perdita limitata a soli
40 mila euro, considerando la sottrazione, da parte di
una recente normativa europea, di contributi statali;
quest’anno posso dire che, nonostante tutto, viaggiamo intorno a valori simili a quelli dello scorso anno”.
La Multiservizi dopo il ritiro della Camassa è pronta a
voltare pagina. “Da parte mia, del sindaco e di tutto il
consiglio di amministrazione – ha concluso Solimini
– vi è la ferma volontà di proseguire su questa strada
auspicando l’ingresso in società di un nuovo partner
in grado di portare quel valore aggiunto tanto necessario per spiccare il volo”.
Buone intenzioni che però non hanno del tutto con-
vinto i consiglieri comunali di opposizione che nel
corso del consiglio comunale del 3 settembre hanno
manifestato dubbi e perplessità sull’operazione e sullo
stato di salute dell’azienda.
“Si procede ad una acquisizione con l’intenzione di
rilanciare l’azienda – ha detto Antonello Zaza della
Sinistra l’Arcobaleno – ma manca un piano industriale, dei riferimenti specifici riguardo la situazione economica e la certezza di commesse che non siano solo
i lavori affidati dal Comune”.
Tra le altre cose, proprio in Consiglio Comunale l’assessore Magarelli aveva dichiarato che per rendere
virtuoso il bilancio dell’azienda sarà necessario intervenire sul costo del lavoro. In che modo non è stato
ancora comunicato. Certo è che attualmente operano
presso la Multiservizi circa 75 dipendenti, 10 dei quali con mansioni tecnico amministrative. E proprio il
monte stipendi dei dieci tecnici risulta pari al 25%
dell’intera somma annualmente spesa dall’azienda
per gli stipendi.
Agli interrogativi sul futuro dei lavoratori si sono poi
aggiunti quelli sulla paradossale situazione che vedrà,
sino alla fine del 2009, sedere in consiglio di amministrazione e alla guida della società i componenti
a suo tempo indicati dalla Camassambiente. “Una
situazione cui non possiamo sottrarci – ha ribadito
l’amministrazione in Consiglio Comunale – poiché
per entrambe le figure esiste un mandato che non può
essere interrotto prima, salvo dimissioni degli interessati”. Dimissioni a questo punto assai attese: a meno
che non si riesca a trovare un acquirente che decida di
lasciare amministrare l’ex proprietario sino alla fine
del prossimo anno.
Politica
giovedì 18 settembre 2008
A Molfetta 33 incarichi esterni
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L’elenco comunicato dal Comune è relativo al 2007. I dati disponibili anche sul sito del Ministero.
Dando seguito ad una precisa richiesta
del Ministro per l’Innovazione, Brunetta, il comune di Molfetta ha comunicato i dati relativi agli incarichi affidati a
consulenti e collaboartori esterni per il
2007. I dati, consultabili sul sito internet
www.innovazione.gov.it, sono aggiornati al 3 settembre 2008 e riguardano
33 incarichi con compensi che vanno
da un minimo di 970 euro a Giuseppina
Spadavecchia incaricata di effettuare il
“Frazionamento del Comparto 16” ad
un massimo di 26.000 euro a Gennaro
Rosato, incaricato di effettuare il “collaudo tecnico amministrativo per i lavori
di costruzione delle palazzine in via Prolungamento Aldo Fontana”.
Di seguito l’elenco completo degli incarichi (tra parentesi la data di inizio incarico). Si precisa, che secondo quanto comunicato, nessuna delle somme previste
è stata ancora erogata.
Camporeale Cosmo (31.01.07): affidamento incarico gruppo di lavoro per redazione verbali consistenza e frazionamenti
nella zona PIP aree comprese nel comparto 17 del PRGC – 13.404 euro; Caramuta Iole Caterina (04.06.07): attività
di consulenza e supporto scientifico per
allestimento sezioni museo archeologico
del Pulo ex Casina Cappelluti – 6.240
euro; Catalano Daniela (04.06.07): attività per ricostruzioni grafiche, modelli, calchi e repliche sperimentali per il
museo archeologico del Pulo ex Casina
Cappelluti – 3.600 euro; Cioce Maria
(04.06.07): attività di consulenza e sup-
porto scientifico per allestimento sezioni
museo archeologico del Pulo ex Casina
Cappelluti – 2.160 euro; Coppolecchia
Benedetto (31.01.07): affidamento incarico gruppo di lavoro per redazione verbali di consistenza e frazionamenti zona
PIP aree comprese nel comparto 17 del
PRGC – 13.404 euro; De Bari Giuseppe
(22.01.07): redazione verbali consistenza,
rilievo, redazione verbali asservimento,
frazionamenti e quantificazione indennità
aree interssate spostamento e interramento p.l. km 150 della RFI Spa – 14.601,06
euro; De Candia Andrea (22.01.07): redazione verbali consistenza, rilievo, redazione verbali asservimento, frazionamenti e quantificazione indennità aree interssate spostamento e interramento p.l. km
150 della RFI Spa – 14.601,06 euro; De
Gennaro Giovanna (04.06.07): attività
di catalogazione reperti e redazione schede per allestimento museo archeologico
del Pulo ex Casina Cappelluti – 2.272,80
euro; De Gioia Cosimo (31.12.07): portavoce presso organo di vertice del comune di Molfetta – 14.688 euro; De Nichilo Francesco (31.01.07): affidamento
incarico gruppo di lavoro per redazione
verbali consistenza e frazionamenti nella
zona PIP aree comprese nel comparto 17
del PRGC – 13.404,43 euro; De Palma
Corrado (31.01.07): affidamento incarico gruppo di lavoro per redazione verbali
consistenza e frazionamenti nella zona
PIP aree comprese nel comparto 17 del
PRGC – 13.404 euro; De Pinto Angelo
(11.06.07): affidamento incarico redazione relazione geologica per piani particolareggiati di recupero urbanistico – 2.180
euro; De Robertis Michele (25.07.07):
affidamento incarico aggiornamento catastale rilievo planimetrico aree edificabili ex mercato ortofrutticolo – 4.500 euro;
Farinola Antonio (31.01.07): affidamento incarico gruppo di lavoro per redazione
verbali consistenza e frazionamenti nella
zona PIP aree comprese nel comparto 17
del PRGC – 13.404,43 euro; Fiorentino Girolamo (04.06.07): affidamento
di consulenza e supporto scientifico per
allestimento sezioni museo archeologico
del Pulo ex Casina Cappelluti – 3.840
euro; Lasorella Giuseppe (04.06.07):
affidamento per ricostruzioni grafiche,
modelli, calchi e repliche sperimentali
per il museo archeologico del Pulo ex
Casina Cappelluti – 4.200 euro; Masciopinto Francesca (04.06.07): affidamento
per ricostruzioni grafiche, modelli, calchi
e repliche sperimentali per il museo archeologico del Pulo ex Casina Cappelluti – 1.800 euro; Memeo Francesca
(04.06.07): affidamento per ricostruzioni
grafiche, modelli, calchi e repliche sperimentali per il museo archeologico del
Pulo ex Casina Cappelluti – 1.800 euro;
Mongelli Sergio (18.05.07): coordinatore sicurezza in fase di esecuzione dei
lavori di miglioramento delle condizioni
microclimatiche interno galleria mercato
ortofrutticolo – 6.240 euro; Muntoni Italo Maria (04.06.07): attività di consulenza e supporto scientifico per allestimento
sezioni museo archeologico del Pulo ex
Casina Cappelluti – 6.352,45 euro; Murolo Giulia (31.12.07 – 07.02.09): collaboratrice – 6.000 euro; Nappi Raffaele
(31.12.07): affidamento incarico gruppo
di lavoro per redazione verbali consistenza e frazionamenti nella zona PIP aree
comprese nel comparto 17 del PRGC
- 13.404,43 euro; Puddu Antonella
Lucrezia (03.05.07): incarico direzione
operativa cantiere opere a verde. Progetto potenziamento verde pubblico aree
cittadine – 12.240 euro; Rosato Genna-
ro (05.06.07): incarico collaudo tecnico
amministrativo per lavori costruzione palazzine prolungamento via Aldo Fontana
civici 13, 15, 18, 22 e 23 – 26.000 euro;
Rosato Gennaro (12.11.07): affidamento
incarico collaudo statico in corso d’opera
palazzine prolungamento via Aldo Fontana – 12.729,60 euro; Sanseverino Francesco (04.06.07): attività per ricostruzioni
grafiche, modelli, calchi e repliche sperimentali per il museo archeologico del
Pulo ex Casina Cappelluti – 3.600 euro;
Spadavecchia Giuseppina (07.12.07):
affidamento incarico frazionamento
comparto 16 – 970 euro; Spadavecchia
Nicola (31.12.07): affidamento incarico
gruppo di lavoro per redazione verbali
consistenza e frazionamenti nella zona
PIP aree comprese nel comparto 17 del
PRGC – 13.404,43 euro; Spadavecchia
Sabrina (04.06.07): attività di catalogazione reperti e schede per allestimento
museo archeologico del Pulo ex Casina
Cappelluti – 2.272,80 euro; Spadavecchia Vittoria (04.06.07): attività di catalogazione reperti e schede per allestimento museo archeologico del Pulo ex Casina
Cappelluti – 2.271 euro; Spagnoletta
Vito (11.06.07): affidamento incarico relazione geologica per piani particolareggiati di recupero urbanistico – 2.180 euro;
Zaza Maria Silvia (24.09.07): incarico di
attività di ricostruzioni grafiche, modelli,
calchi e repliche sperimentali per il museo
archeologico del Pulo ex Casina Cappelluti – 2.152,45 euro.
Cronaca
giovedì 18 settembre 2008
Molfetta violenta.
In borsa, documenti, telefonino, chiavi di casa e coltello
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 646�
Con l’accusa di tentato omicidio i carabinieri hanno arrestato la donna che, per difendere un suo amico, non
ha esitato ad accoltellare un giovane che con lui stava avendo un chiarimento a suon di pugni.
La verità sull’intera vicenda verrà fuori solo con il
prosieguo delle indagini. C’è chi sostiene che presto ci potrebbero anche essere novità. Sta di fatto
che, a prescindere dalle colpe dei singoli, si è trattato di un episodio di inaudita violenza compiuto
da persone che girano armate di coltello quasi fosse un pacchettino di fazzolettini di carta.
Ancora sangue a Molfetta. Una donna, Angela,
poi arrestata per tentato omicidio, per difendere
dall’aggressione di un giovane, Gianluca, il suo
amico Savino, non ha esitato ad estrarre un coltello e ha colpire l’aggressore non una ma tre volte,
al braccio sinistro, tagliando un’arteria, al torace,
all’addome. La donna, è evidente, girava con un
coltello in borsa. Aveva un coltello anche il suo
amico Savino. Per strada dopo l’accoltellamento è
stato trovato un coltello inutilizzato.
I fatti. Erano da poco passate le 21 del 4 settembre, quando due telefonate sono giunte al centralino della caserma dei carabinieri di Molfetta. La
prima partita dal pronto soccorso segnalava l’arrivo in ospedale di un giovane che presentava su
tutto il corpo numerose ferite da arma da taglio, la
seconda, anonima, al 112, riferiva della presenza
in via Leonardo Azzarita, zona 167, di un uomo
ferito, riverso in terra e di una donna che urlava correndo. L’intervento dei carabinieri è immediato. Due pattuglie raggiungono i luoghi indicati
dalle telefonate. In via Azzarita trovano l’uomo,
un cinquantenne molfettese, con segni evidenti di
percosse. Accanto a lui un coltello di genere proibito pulito. Al pronto soccorso un ventitreenne
con un’arteria recisa ed una ferita al torace a circa
un centimetro dal cuore. Condizioni che rendevano necessario il trasferimento presso il Policlinico
di Bari. Nel giro di pochi minuti la dinamica dell’accaduto viene ricostruita. Il ventitreenne qualche minuto prima aveva affrontato per strada e poi
colpito con diversi pugni il cinquantenne, accusandolo di aver importunato la nipote minorenne.
In difesa dell’uomo era sopraggiunta la donna, di
quarantuno anni che, prima aveva colpito il ragazzo con diverse coltellate e poi era scappata per
presentarsi qualche tempo dopo in ospedale per
accertarsi delle condizioni del suo conoscente e
guadagnando la via per il carcere.
Cronaca
giovedì 18 settembre 2008
Maestranze al lavoro
a tre metri dalla sala operatoria
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I Nas chiedono il sequestro del blocco operatorio di Villa Giustina. Il sindaco conferma la chiusura.
Nei prossimi giorni ancora sopralluoghi per gli ulteriori accertamenti.
I sigilli, al blocco operatorio di Villa
Giustina, presto saranno tolti. Non
appena i vertici della clinica avranno ottemperato a tutte le prescrizioni
che sono state imposte dall’autorità
sanitaria in seguito alla ispezione dei
carabinieri del Nas, il nucleo antisofisticazioni.
Sta di fatto che giovedì 11 settembre
scorso la porta della sala operatoria
era aperta, mentre era in corso un
intervento chirurgico e nella stanza
attigua erano al lavoro carpentieri,
imbianchini ed elettricisti, due per
l’esattezza. Per queste evidenti e
gravi carenze igieniche, i carabinieri
dei Nas hanno sequestrato il blocco
operatorio di Villa Giustina, casa di
cura convenzionata. I carabinieri del
Nas di Bari, al comando del tenente
Cittarella, sono intervenuti in seguito ad una serie di segnalazioni nelle
quali venivano denunciate carenze
igieniche e rischi per la salute dei
pazienti ricoverati. La coincidenza
degli eventi, cioè l’arrivo dei carabinieri e l’attività in corso nella sala
operatoria proprio in quella fascia
oraria, insinua il dubbio che la “soffiata” sia arrivata al momento giusto
da una persona molto ben informata. Oltre ai carabinieri del Nas sono
arrivati in clinica anche i dirigenti
dell’ufficio Spesal, organismo che
accerta la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, che hanno effettuato sopralluoghi che hanno dato
esito negativo, e i dirigenti dell’ufficio igiene dell’Asl Bari.
Villa Giustina Hospital da poco
più di un anno è stata acquisita dal
Gruppo Villa Maria, una holding
romagnola che è presente in Puglia
dal 2001. La struttura, unico presidio sanitario privato accreditato con
il Servizio Sanitario Nazionale nel
comprensorio del nord barese, è dotata di trentacinque posti letto. Ha un
bacino d’utenza di oltre mezzo milione di abitanti, da decenni uno dei
punti di riferimento per l’ostetricia e
la ginecologia, per la chirurgia generale e per la chirurgia vascolare.
Il Gruppo Villa Maria è una holding
che opera in sanità, ricerca, industria biomedicale, benessere termale
e servizi alle imprese: l’obiettivo è
quello di promuovere il benessere e
la qualità della vita.
Cuore del Gruppo è la rete integrata
di Ospedali di Alta Specialità, Polispecialistici, e Day Surgery con Poliambulatorio privato: un network di
strutture e competenze professionali
che innerva numerose regioni italia-
ne e si estende anche in Francia e
Albania.
Una lunga tradizione, mutuata da
un territorio, la Romagna, contraddistinto fino a pochi decenni fa da
una fitta rete ospedaliera, ha portato
il Gruppo Villa Maria ad accreditarsi come partner del Sistema Sanitario Nazionale pubblico e come polo
d’eccellenza, in particolare per il
trattamento delle patologie cardiovascolari, rivolgendo sempre di più
la sua attenzione alla dignità del malato e giungendo a ideare tecniche
diagnostiche e chirurgiche sempre
meno invasive, a fianco di protocolli
terapeutici su misura del paziente.
“La nostra capacità di dare vita ad
una rete che funge da trait d’union
fra diverse strutture, specialità e servizi – si legge nella presentazione
sul sito internet ufficiale – consente
al Gruppo di porre sempre il cittadino-utente al centro di un percorso
di attenzioni in cui fiducia, qualità dell’assistenza, professionalità e
valorizzazione della persona si coniugano in ambienti accoglienti e
confortevoli; al suo interno, ordine
e pulizia si affiancano ai più elevati
standard di assistenza e a tecnologie
d’avanguardia: il tutto sempre al servizio della salute e del benessere”.
Da qualche mese Villa Giustina è
sottoposta a lavori di restyling che
ne hanno cambiato l’aspetto e hanno
reso tutti gli ambienti più confortevoli in linea con quelle che sono gli
standard della holding proprietaria.
Alcuni di questi lavori sono ancora
in corso e tra questi si configurano
quelli accertati dai carabinieri. A
fronte di un investimento di milioni di euro si fa fatica a credere che,
dolosamente, i vertici dell’azienda
abbiamo sorvolato su elementari
norma igienico sanitarie. Le indagini
chiariranno comunque ogni cosa.
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Attualità
giovedì 18 settembre 2008
Fondi sociali. Ad ottobre il bando
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 648�
Per tutelare i nuclei familiari più deboli saranno
attivati controlli incrociati con l’Agenzia delle
Entrate. I furbi che dichiarano il falso avranno vita
difficile.
Non ci sarà spazio per i furbi con il
prossimo bando per l’assegnazione dei
fondi sociali alle fasce deboli. Il Comune, sulla base delle dichiarazioni di
quanti presenteranno domanda, verificherà ogni cosa con l’Agenzia delle Entrate. Massima attenzione sarà riservata
a quanti dichiarano reddito zero. Questa iniziativa rappresenta solo uno dei
nuovi criteri di assegnazione messi a
punto dal Comune con la collaborazione dei sindacati Sunia, Uniat, Uniacep,
per garantire una ripartizione dei fondi
quanto più equa possibile. Altro criterio
è l’introduzione di uno sbarramento di
250 euro (gli aventi diritto percepiranno contributi solo se nella ripartizione
dovessero superare quella somma) per
i redditi fino a diciottomila euro annui
lordi, di 100 euro per i redditi da pensione sociale. In previsione anche l’aumento del quota di compartecipazione
al bando da parte del Comune. L’anno
scorso il Comune intervenne con quarantamila euro, quest’anno si punta al
supermento dei sessanta. Il bando per
accedere ai contributi per gli affitti sarà
emanato ad ottobre prossimo. I fondi
disponibili sono meno di quelli a disposizione lo scorso anno.
Infatti, la Giunta Regionale ha tagliato
il fondo di sostegno gli affitti destinato al Comune di Molfetta portandolo
da 1.505.969 euro dell’anno scorso a
1.319.267 euro circa di quest’anno.
“Meno 200 mila euro circa, un vero e
proprio colpo di mannaia – ha commentato l’assessore comunale all’Urbanistica, Pietro Uva – sulle famiglie molfettesi meno abbienti che giunge inaspettato nonostante gli sforzi compiuti dal
nostro Comune nell’aumentare la quota
di cofinanziamento e quindi la collegata
quota di premialità (il fondo aggiuntivo
che premia quei Comuni che intervengono con propri stanziamenti)”.
Per essere precisi, il “fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione”, valido per il 2007, stanziato
dalla Giunta Regionale (nella seduta del
1° agosto scorso) ammonta complessivamente a 33.282.807,86 euro (rispetto
ai 39.768.709.10 di un anno fa), con
un contributo statale drasticamente ridotto dal Ministero delle Infrastrutture
durante la gestione del Governo Prodi.
“Come se non bastasse – ha sottolineato
l’assessore Uva – la Giunta Regionale
ha peggiorato ulteriormente le cose riducendo di oltre un terzo il fondo premialità, da 7,6 milioni a soli 5 milioni
di euro. Così facendo, oltre a colpire le
famiglie più povere costrette ad abitare
in case in affitto, si vanificheranno gli
sforzi finanziari che, proprio attraverso
il meccanismo della premialità, l’amministrazione comunale intende mettere in
campo”. Hanno accesso ai fondi sociali
le famiglie con reddito basso che sono
in possesso di un contratto di locazione
regolarmente registrato. Fino all’anno
scorso potevano accedere al bando anche gli immigrati residenti e regolari.
Da quest’anno la norma è cambiata. Il
Governo, con un emendamento alla Finanziaria, ha introdotto una misura che
prevede l’erogazione dei fondi solo agli
immigrati che sono in possesso del certificato storico di residenza da almeno
dieci anni nel territorio nazionale e da
almeno cinque anni nella stessa regione. A Molfetta saranno tagliate fuori
sessantacinque famiglie se si considera
il numero delle domande presentate da
immigrati lo scorso anno.
Il Comune raschi
il fondo delle sue casse
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 649�
L’assessore regionale all’urbanistica Angela
Barbanente risponde all’assessore comunale
all’urbanistica Pietro Uva.
Cala il contributo affitti e contemporaneamente monta la polemica. Alle
dichiarazioni dell’assessore Uva è così
giunta puntuale la replica dagli uffici
della Regione Puglia. “Ogni anno, puntualmente – ha dichiarato l’assessore
regionale Angela Barbanente – l’assessore all’Urbanistica del Comune di
Molfetta Pietro Uva, quando deve decidere i criteri del bando comunale sul
fondo di sostegno all’affitto, cerca di
scaricare sulla Regione mancanze che
non sono affatto regionali. Un modo
subdolo e scorretto di giocare con i numeri per dare una visione distorta della
realtà e attribuire ad altri la responsabilità della riduzione del fondo. Que-
st’anno la lamentela riguarda la riduzione della cosiddetta premialità, ossia
la quota di fondi aggiuntivi che la Regione eroga ai Comuni in proporzione
ai finanziamenti da questi stanziati per
il “fondo affitti”, premiando quelli che
contribuiscono con maggiori risorse in
proporzione al fabbisogno. E no – continua l’assessore regionale – caro assessore Uva, come lei sa il fondo affitti si
è ridotto quest’anno per i tagli statali
e, proprio per non farli gravare sulle
persone e le famiglie meno abbienti,
la Regione ha contribuito al fondo con
ben 18 milioni di euro, somma maggiore rispetto a quella degli scorsi anni e
persino rispetto a quella stanziata dal
Ministero. E se ha ridotto la quota di
premialità lo ha fatto perché non riusciva a utilizzarla interamente a causa
dell’irrisorio contributo dei comuni”.
E ancora. “Sappiano gli inquilini che
lo scorso anno il contributo regionale è
stato pari quasi al 40% e quest’anno è
superiore al 56% per tutti i comuni della
regione. Invece di giocare con i numeri
per giustificare la riduzione del numero
di beneficiari del sostegno all’affitto, il
Comune di Molfetta, se davvero ha a
cuore gli inquilini bisognosi, si impegni a mettere a disposizione almeno il
5% dell’importo cofinanziato da Stato
e Regione”.
IL CONSIGLIO COMUNALE
DI MOLFETTA
ORA È ONLINE
SOLO SU
Attualità
giovedì 18 settembre 2008
Il TAR dice sì alle
aperture domenicali
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 650�
La seconda sezione del tribunale amministrativo ha disposto la sospensione delle sanzioni comminate ad Ipercoop dal Comune di Molfetta.
Se qualcuno avesse pensato che con il finire della stagione estiva la querelle tra Comune di Molfetta e Coop Estense, società
proprietaria del supermercato Ipercoop
sito nel centro commerciale Mongolfiera
di Molfetta, sarebbe finita in nel dimenticatoio, allora si sbagliava di grosso. I due
protagonisti della vicenda continuano a
rimanere ognuno nella sua posizione ma
a portare novità è stato il Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia che,
dopo i ricorsi presentati da Coop Estense
ha sospeso tutte le sanzioni comminate
dal comune di Molfetta.
Così, nonostante le numerose contravvenzioni elevate nei confronti dell’Ipercoop dalla Polizia Municipale di Molfetta
per aperture domenicali non autorizzate,
il TAR Puglia ha ordinato la sospensione
dei provvedimenti emessi autorizzando
di fatto le aperture domenicali nel periodo
compreso tra maggio e settembre.
Secondo quanto si è appreso, il presidente della seconda sezione del tribunale
amministrativo, dottor Pietro Morea, ha
sospeso per venti giorni l’ordinanza con
cui il sindaco Antonio Azzollini ordinava
la chiusura degli ipermercati la domenica.
La sospensione durerà fino al 2 ottobre,
giorno in cui il Tar si esprimerà definitivamente sulla questione. L’ordinanza
di sospensione, che di fatto eviterà la sospensione della licenza per l’ipermercato,
è motivata da una interpretazione della
nuova legge regionale sul commercio
che, secondo il giudice, autorizzerebbe
le aperture domenicali per gli esercizi di
vendita alimentare situati in zone di interesse turistico.
Dopo la diffusione della decisione del
giudice amministrativo, non è mancata
la replica del sindaco Antonio Azzollini:
“Apprendiamo con grande stupore, solo
attraverso le notizie diffuse dalla stampa
locale, della esistenza di un ricorso proposto della Coop Estense nei confronti del
Comune di Molfetta e del relativo decreto
emesso dal presidente della Seconda Sezione del Tar Puglia”.
Il sindaco Azzollini ha anche fatto notare
che “al momento, né il ricorso della Coop
Estense, né la pronuncia del Tar Puglia
sono stati notificati al Comune di Molfetta. Attendiamo quindi di ricevere tutta la
necessaria documentazione per valutare il
da farsi”.
Come già evidenziato la decisione del
TAR ha come immediate conseguenze la
possibilità per Ipercoop di continuare ad
alzare la saracinesca nelle ultime dome-
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niche di settembre e impedisce la sospensione della licenza commerciale, provvedimento quest’ultimo che il sindaco ha
facoltà di adottare qualora un esercizio
commerciale subisce più di due sanzioni
per apertura non autorizzata.
In attesa di conoscere gli ulteriori sviluppi
della vicenda, il cui iter legale e burocratico già si preannuncia lungo e complesso,
i primi a dare sentenze definitive sono i
consumatori che dimostrano di ben gradire le aperture domenicali dell’Ipercoop e
che in tutte le giornate festive dell’estate
hanno preso d’assalto corridoi e scaffali
del grande supermercato. E c’è addirittura
chi il 7 settembre, domenica ma soprattutto secondo giorno della festa patronale,
ha preferito prendere d’assalto il centro
commerciale situato nella zona artigianale piuttosto che dedicarsi alla tradizionale passeggiata tra le bancarelle allestite
in piazza Garibaldi, via Dante e via San
Domenico. “Non possiamo che gradire
le aperture domenicali – ci ha detto una
signora all’uscita dall’Ipercoop e carica
di buste della spesa – chi come me lavora riesce a dedicarsi alle cose di casa solo
la domenica. Così preferisco venire qui e
fare scorte per tutta la settimana. Certamente se ad aprire fossero anche i negozi
in città sarei ancora più felice: eviterei
l’uso dell’auto e riuscirei a gestire tutto
con più tranquillità”.
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Attualità
giovedì 18 settembre 2008
Il Comune promette: presto i lavori alla caserma dei Vigili del Fuoco
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 651�
Dal 2003 il distaccamento che si trova nell’area artigianale, a ridosso del mercato ortofrutticolo, versa in
condizioni precarie. Forse questa è la volta buona.
Vigili del Fuoco, pericolo scampato.
Per il momento sembra allontanarsi
l’ipotesi del trasferimento del distaccamento in una città del circondario. Il
comune, dopo le minacce neanche tanto velate del comandante provinciale,
Giovanni Micunco, promette, per tramite di due suoi assessori, Pietro Uva
all’urbanistica e Mariano Caputo, ai
lavori pubblici, che tutto si sistemerà
in tempi brevi. Questa volta è l’intera
città ad incrociare le dita. La presenza del Distaccamento dei Vigili del
Fuoco è garanzia di sicurezza. “Siamo abituati a mantenere gli impegni
assunti” ha sottolineato l’assessore
Pietro Uva. Peccato però che gli impegni con i Vigili del Fuoco siano stati
assunti dal Comune, con tanto di con-
venzione, nel 2003. “Con il Comune
– aveva dichiarato nei giorni scorsi,
Giovanni Micunco – le ho provate tutte
pur di risolvere i problemi della sede.
Nel tentativo di sensibilizzare l’amministrazione ho perfino minacciato di
trasferire il Distaccamento. Neanche
per l’anticamera. L’ultima mia lettera
risale ad un mese fa. Chiedevo i tempi
di risoluzione dei problemi della sede
che, solo per fare qualche esempio, non
ha ancora un’autorimessa, non ha un
castello di manovra che serve ai ragazzi per le esercitazioni. Ad oggi non ho
ricevuto nessuna risposta. Ho deciso di
procedere, ma è ovvio che prima dovrò
confrontarmi con tutte le parti in causa,
al trasferimento del Distaccamento. A
Corato abbiamo una squadra dislocata in una sede estiva. Corato potrebbe
diventare la sede del nostro Distaccamento. In questo modo continueremmo
ad operare in zona in modo tempestivo”. Le condizioni di precarietà in cui,
da anni, sono costretti a lavorare i vigili
del fuoco, sono cosa nota anche a livello romano. A gennaio del 2008 Francesco Amoruso, allora onorevole oggi
senatore della Repubblica, aveva chiesto di avviare finalmente i tanto attesi
lavori di riqualificazione della caserma
dei Vigili del Fuoco di Molfetta per garantire loro le migliori condizioni di sicurezza ed efficienza negli interventi. Il
deputato, a maggio del 2007, un anno e
mezzo fa, aveva ricevuto assicurazioni
in tal senso nella risposta del governo
ad una sua precedente interrogazione
che non aveva prodotto nulla. E nulla
ha prodotto anche l’interrogazione di
gennaio scorso.
A ragion del vero a dicembre del 2007
i problemi del Distaccamento sembravano superati. In quella occasione, con
il supporto dei sindacati, i Vigili del
Fuoco erano scesi in piazza e si erano
sistemati davanti alla sede municipale.
Anche in quella occasione furono fatte promesse. Il Prefetto di Bari, Carlo
Schilardi, assicurò l’invio di fondi per
l’adeguamento della sede del Distaccamento. Invece se non fosse intervento il Comune, durante la gestione
commissariale, con fondi propri quel
Distaccamento sarebbe rimasto ancora
senza neppure una recinzione. Come è
noto il Distaccamento si trova nell’area
artigianale, a ridosso del mercato ortofrutticolo e spesso le due strutture venivano confuse.
Risultati riportati dai Vigili del Fuoco del Distaccamento di Molfetta nel periodo 01/03/08 – 01/09/08
• Incendi = 529
• Incidenti stradali = 16
• Statica (sprofondamento sede stradale, dissesto statico) = 22
• Vari (recupero animali, salvataggi, soccorsi) = 136
• Acqua = 15
• Intervento non più necessario = 53
• Falso allarme = 17
Attualità
giovedì 18 settembre 2008
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Capitaneria: stop ai lavori della nuova caserma
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 652�
Lo ha disposto il sindaco Antonio Azzollini con una ordinanza notificata al Provveditorato Interregionale
alle Opere Pubbliche, al Prefetto di Bari e alla impresa esecutrice dei lavori.
Il sindaco di Molfetta Antonio Azzollini
ha ordinato con un proprio provvedimento emanato nel corso della scorsa settimana l’immediata sospensione dei lavori di
costruzione della nuova sede della Capitaneria di Porto nell’area occupata un tempo
dai Cantieri Navali Tattoli, lungo banchina San Domenico. I lavori dovranno restare fermi fino all’esito della conferenza
di servizi che il 26 settembre prossimo si
riunirà per decidere su una ipotesi alternativa di localizzazione.
Secondo il primo cittadino, infatti, l’attuale ubicazione del fabbricato “interrompe
la continuità del percorso che dalla Basilica della Madonna dei Martiri condurrebbe fino al Duomo” ostacolando, in
altre parole, la realizzazione di un nuovo
lungomare sul versante di Ponente.
L’ordinanza di sospensione dei lavori è
stata notificata al Provveditorato Interre-
gionale alle Opere Pubbliche, al Prefetto
di Bari e all’impresa esecutrice dei lavori.
Nel documento si spiega che “assicurare una continuità di percorso nella zona,
una volta ultimati i lavori sia per il nuovo Porto Commerciale, sia per il nuovo
Porticciolo Turistico, garantirebbe tutta una serie di opportunità economiche
(e, quindi, occupazionali) per la città di
Molfetta, potendo trasformare gli attuali insediamenti artigianali in attività per
la ristorazione, il piccolo commercio di
qualità, l’artigianato locale di pregio e
altro, sull’esempio delle grandi città portuali europee”.
Il Comune di Molfetta ha contestualmente avanzato una proposta di localizzazione alternativa per la nuova Capitaneria di Porto (leggermente più arretrata
rispetto a quella attuale) che rappresenterebbe anche un’occasione per avviare
il risanamento dei manufatti degradati
presenti nell’area. A tal fine, inoltre, il
Comune di Molfetta ha già anticipato al
Provveditorato Interregionale alle Opere
Pubbliche la disponibilità ad accollarsi
gli oneri finanziari che la diversa localizzazione comporterà. Sulla questione
è stata indetta una conferenza di servizi
per il giorno 24 settembre, spostata in un
secondo momento al 26 settembre.
La decisione del sindaco di ordinare la sospensione dei lavori è parsa a molti quantomeno tardiva. Infatti, seppur Azzollini
abbia già chiarito che le convenzioni e
gli accordi per la realizzazione del nuovo
edificio non lo avevano visto protagonista, sono tanti coloro che ritengono una
scelta azzardata quella dello stop ai lavori. Specie ora che sono in fase avanzata
e che non solo le fondamenta ma anche
i primi solai del nuovo edificio sono già
state realizzate.
I lavori di abbattimento degli storici cantieri navali “Tattoli” lungo la banchina
San Domenico del porto di Molfetta erano cominciati lo scorso 22 aprile. Operai
e mezzi meccanici della ditta incaricata,
dopo aver messo in sicurezza la zona interessata dai lavori, avevano avviato le opere concluse nel giro di poche settimane.
La consegna formale delle aree demaniali era avvenuta il 9 novembre 2007,
con qualche mese di ritardo rispetto alla
previsioni. L’Amministrazione Marittima
con un apposito protocollo d’intesa aveva
ceduto le aree all’Ufficio del Genio Civile
Opere Marittime e contestualmente erano
stati consegnati i lavori all’impresa vincitrice dell’appalto.
Secondo il progetto originario, la caserma si estenderà su una superficie
complessiva di millecinquecento metri
quadrati e potrà ospitare fino a quarantacinque militari, oltre ad ufficiali e sottufficiali. A piano terra, oltre alla guardiola
e ai servizi igienici, è prevista la realizzazione della mensa, della cucina e della
dispensa oltre ad una zona ricreativa con
sala TV, due locali deposito, due locali
per il rimessaggio ed uno spazio esterno
anche quello ad uso ricreativo. Al primo
piano saranno allocati gli uffici e quattro
camerate, ciascuna con cinque posti letto
e i relativi servizi. Al secondo piano altre
cinque camerate da cinque posti letto con
servizi annessi, e quattro camere, da due
posti letto, con annessi i servizi riservate
a ufficiali e sottufficiali.
Il progetto, che a questo punto bisognerà
capire se verrà realizzato, prevede anche
la dotazione di ascensore, rampa per portatori di handicap, uscite di emergenza.
L’edificio avrà le facciate in pietra naturale
e intonaco, in uno stile che ricorda quello
del mercato ittico all’ingrosso che si trova
a poche centinaia di metri di distanza.
L’intera opera era stata finanziata con fondi Cipe, il comitato interministeriale per
la programmazione economica, che nel
1999 destinò quattro miliardi di lire (euro
2.065.827,60) per la costruzione delle
nuova sede della Capitaneria di Porto.
Inchiesta
giovedì 18 settembre 2008
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Uno strip club a due passi da casa. Le altre notti a Molfetta
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 653�
I clienti arrivano da tutta la Puglia, anche da fuori Regione. Il target cambia a seconda dei giorni della
settimana, del periodo dell’anno, ma ci sono i frequentatori abituali.
I clienti cominciano ad arrivare intorno
a mezzanotte. Per lo più sono uomini di
mezza età. I ragazzi sono davvero pochi.
“è sempre così – spiega Antonio, il titolare del “Reina Isabel” – durante i giorni della settimana. Il sabato invece sono
prevalentemente i giovani ad affollare il
locale. Ogni tanto ci sono anche coppie
composte da uomini e donne. Cambia
tutto quando ci sono le feste di addio al
nubilato e al celibato”. Si siedono ai salottini sistemati tutto intorno al locale. Alcuni sono proprio vicini alla pedana sulla
quale si esibiscono le ragazze, altri sono
sistemati un po’ più distanti, più in ombra
rispetto a tutto il resto. C’è anche la possibilità di bere al bancone del bar o ai tavolini sistemati lungo un corridoio che si trova
a destra, subito dopo l’ingresso. Più in là
ci sono anche due privé. “Sono ambienti
più riservati con un divano e un tavolino.
Serve per clienti che vogliono stare per
conto proprio”. Per loro ci sono spettacoli di table dance. Le luci nel locale sono
basse, soffuse. Si riescono a distinguere i
lineamenti del volto di una persona solo
a distanza ravvicinata. è un espediente
adottato per rendere l’ambiente più ovattato e per garantire, nei limiti del possibile, la privacy alla clientela. “Ci può venire
chiunque. All’ingresso il filtro lo facciamo
noi. Se una persona non ci convince non
entra. Dobbiamo tutelare il buon nome
del locale e anche la clientela. Se l’ambiente è pulito e tranquillo il cliente torna
altrimenti non lo vedi più. Non serve fare
il pieno di soldi un giorno e morire tutto
gli altri giorni del mese”. I clienti arrivano
da tutta la Puglia, anche da fuori Regione.
Il target cambia a seconda dei giorni della settimana, del periodo dell’anno, ma ci
sono i frequentatori abituali, quelli che da
tre anni, da quando cioè ha aperto il “Reina Isabel”, tornano puntuali. “Con alcuni
dei clienti quasi ci chiamiamo per nome.
Ci sono clienti che arrivano da Cerignola,
altri da Brindisi, da Taranto, moltissimi da
Bari. Vengono, prendono posto, assistono
agli spettacoli, si intrattengono al tavolo
con le ragazze e bevono qualche drink”.
Nel locale si possono bere alcolici, superalcolici, succhi di frutta e cocktail analcolici. Ce n’è per tutti. Il prezzo è unico,
dieci euro, per tutti i drink. Cambia solo
per richieste particolari, per bottiglie di
spumanti rinomati, champagne. “Il nostro è un locale commerciale, per questo
dobbiamo spingere sulle consumazioni.
L’ingresso costa venti euro e comprende già una consumazione. In teoria una
persona può restare qui fino alla chiusura, guardare tutti gli spettacoli e, se
non beve altro oltre alla consumazione
inclusa nel prezzo, non spendere nulla
più. Per noi è importante che si diverta
e che consumi altre bibite, altri drink”.
Lo spettacolo offerto ai clienti si divide
in tre parti. C’è prima la presentazione
delle ballerine ai clienti, poi un ballo in
topless, poi lo strip integrale. Le ragazze
fanno lap dance “agganciate” ad un palo.
Sulla pedana ce ne sono due. Uno al centro di un cerchio, un po’ più in là rispetto
all’ingresso, l’altro all’estremità di una
pedana rettangolare. Il cerchio è poggiato sulla pedana. Le ragazze si possono
ammirare. Non si devono toccare. “Se
uno prova ad allungare le mani va fuori.
Le nostre sono ballerine professioniste,
non deve neppure passare per la mente
per un attimo che siano altro. Le mani
devono stare a posto. In questo locale è
consentito solo guardare lo spettacolo”.
16
Inchiesta
Lap dance:
un attimo di
sensualità
655�
Film, locali e tutto il mondo erotico ne
hanno fatto un’attività strettamente legata al mercato “hard”, ma in realtà la lap
dance, approdata in Italia nella seconda
metà degli anni ’60, pur conservando il
suo aspetto di danza altamente sexy, può
essere vista anche sotto altre vesti: ad
esempio sotto quella di uno sport, parecchio atletico, che allena efficacemente il
fisico di chi la esegue, e di una ballo, che
insegna come muoversi in modo sensuale
riscoprendo una certa femminilità nascosta o, in alcuni casi, a costruire quella inesistente. La lap dance nacque negli Stati
Uniti e giunse in Italia proprio grazie
all’arrivo di alcune ballerine statunitensi.
Successivamente anche nel nostro paese è
divenuto un vero e proprio sport e a testimoniarlo sono le numerose scuole di lap
dance diffuse in tutta la penisola. La prima è stata aperta soltanto qualche anno fa
a Milano dalla ballerina statunitense Dana
Hesse. La lap dance (dove lap in inglese
significa “grembo”) è un tipo specifico di
danza, un ballo erotico, in cui lo spettatore, generalmente maschile, è seduto e la
ballerina si trova in contatto fisico (da cui
il nome) o a breve distanza. Le ballerine
di lap dance sono spesso, ma non necessariamente, delle strippers. Questo tipo di
danza prevede numerose varianti e nella
stragrande maggioranza dei casi fra spettatore e ballerina ci possono essere “toccamenti” reciproci, con contatti pressoché
diretti. In Italia, tuttavia, il termine è usato
erroneamente per indicare un altro tipo di
danza, la pole dance, in cui la ballerina su
un palco rialzato e su una pertica compie
evoluzioni artistiche spettacolari, a volte
senza contatto con gli spettatori, ma anche nella sua versione “erotica” svolta
in locali per adulti, i celebri night club o
strip club. In questo caso la danza è solitamente abbinata allo spogliarello e ad
interazioni simili a quelle della lap dance
vera e propria. I limiti ai toccamenti sono
definiti dalle leggi locali. In molti locali
in cui si pratica la lap dance è possibile
anche assistere a “spettacoli privati” (privé) in cui la ragazza si spoglia per un solo
cliente.
Ospiti della Regina…
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 654�
Anche il “Reina Isabel”, locale che in questi ultimi anni sta contribuendo a far assumere per certi termini a Molfetta le caratteristiche
di una città “by night” , non ha di certo i connotati di un semplice
pub o locale notturno. Definito dallo stesso titolare uno “strip club”,
dal mercoledì al sabato, mentre il sonno già aleggia in città, il locale di via Fermi è in grado di far vivere ai suoi clienti una notte
di “emozioni”. Le porte del locale si aprono al pubblico non prima
delle 23 anche se per assistere ai primi spettacoli bisogna attendere la mezzanotte. Nel “Reina Isabel” si esibiscono poco meno di
una decina di ragazze, tutte regolarmente sotto contratto e in genere
professioniste. Ogni settimana, secondo quanto appreso dal titolare
dello strip club molfettese, arrivano nuove ragazze, italiane e non,
tutte ballerine professioniste di lap dance e quasi tutte selezionate
attraverso apposite agenzie. Dopo una breve presentazione, eseguita da tutte le ragazze del locale attraverso un balletto sensuale, si
susseguono spettacoli di lap dance, due o tre per serata. “Il nostro
locale – ci dice Antono, proprietario del “Reina Isabel” – non è mai
affollatissimo, tranne in occasioni particolari come addii al celibato
o feste private e tende a conservare una certa riservatezza e discrezione al suo interno. In alcune serate è possibile assistere anche
a cinque spettacoli di lap dance, tenuti da una ragazza per volta”.
Lo spettacolo eseguito su di un palco intorno ad un palo, prevede
gradualmente lo strip della ballerina, che senza inibizioni delizia
il pubblico presente con movimenti altamente sensuali mettendo
in mostra il suo corpo che a fine spettacolo rimane completamente nudo. Il “Reina Isabel” è anche sinonimo di intrattenimento, un
espediente che ha fatto la fortuna, soprattutto economica, dei gestori. Naturalmente tutto avviene rimanendo sempre entro certi limiti e
comunque trasformando l’erotismo in divertimento. Una serata da
trascorrere al “Reina Isabel” ha un costo base di 20 euro, consumazione compresa.
Strip club anche
per le donne?
656�
Nel futuro anche spazi
dedicati alle clienti.
Strip maschili per le donne che vogliono divertirsi in modo alternativo. L’idea
già c’è presto si passerà ai fatti. Allo studio del titolare del “Reina Isabel” c’è la
possibilità di “occupare” la domenica,
giorno in cui la struttura è normalmente
chiusa, per catturare l’attenzione di una
fascia di pubblico più vasta, dalle ragazze
alle signore più in là negli anni.
Al momento gli spettacoli che prevedono strip al maschile sono garantiti solo su
prenotazione in occasione di feste di addio al nubilato o per occasioni particolari.
Con un certo anticipo si può chiamare e,
insieme con i vertici della struttura, si decidono tempi e modi.
Lo strip al maschile, tutte le domeniche
dell’anno, in zona rappresenterebbe una
novità assoluta che, comunque, già in
altre aree dello stivale ha raccolto ampi
consensi. è probabile che la programmazione parta già entro la fine dell’anno.
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giovedì 18 settembre 2008
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Strippers, donne
innamorate
658�
Ragazze normali nella vita
privata. Tutto cambia dopo
la mezzanotte.
Donne, ballerine, strippers con l’amato nel cuore. Raffaella arriva da Napoli, ci dice, e il suo accento lo conferma. È una rossa tutta fuoco. Quando entra nella parte cambia nome. Sul
palcoscenico lei è Saida. “Sì – confessa – ho una vita privata ed un compagno, lui un po’ storce il muso, non è
molto contento del lavoro che faccio,
è geloso, ma è il mio lavoro”. L’altra
dice di chiamarsi Miriam, anche se
qualcuno, nel locale, la chiama Maria e lei risponde. È di Bari. È bionda ed ha un fisico longilineo. “Faccio
questo lavoro da otto anni, ho girato
tutta Italia”. La vita privata? “Ho un
fidanzato. A lui non deve interessare
quello che faccio. A me piace ballare
e io, in fin dei conti, non faccio niente
di male, ballo”.
Mariam e Saida sono due delle ballerine che, con cadenza regolare, si
esibiscono al “Reina Isabel”. Ballano
lap dance e si spogliano per il piacere
degli occhi dei clienti. Se serve fanno
loro compagnia, ai tavolini del locale
o sui salottini, sorseggiando un drink.
Sono ragazze normali. Ma, dopo mezzanotte, quando comincia lo spettacolo, entrano nella parte.
Un divertimento non troppo particolare
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Si trascorrono serate in compagnia ma senza
esagerare.
Se qualcuno pensa di poter “acquistare” rapporti sessuali all’interno del
sexy locale di via Fermi e addirittura
praticarli all’interno, evidentemente
si sbaglia. Il “Reina Isabel” non è un
locale di questo genere, né tantomeno assomiglia ad una “casa d’appuntamenti”. Se così fosse non avrebbe
ottenuto la licenza per aprire e probabilmente già da tempo avrebbe attirato l’attenzione delle forze dell’ordine,
che negli scorsi anni se mai hanno
invitato il titolare soltanto ad abbassare il volume della musica all’interno
del locale. “Mi spiace che qualcuno
ancora oggi pensi che nel mio locale si pratichi del sesso – ha detto il
proprietario – perché non è così e soprattutto non è mia intenzione trasformalo in un luogo del genere. In questi
anni, dal momento in cui io e la mia
compagna Isabel abbiamo rilevato il
locale dalla passata gestione, abbiamo
lavorato moltissimo per perfezionare
alcuni aspetti che non condividevamo; la nostra clientela è selezionata
accuratamente all’ingresso e ci siamo
adoperati per creare alcune varianti
strutturali all’interno del locale, come
luci e musica”. Oltre ad un certo clima
di discrezione che si nota entrando nel
“Reina Isabel”, è ugualmente facile
notare il rispetto rivolto dallo stesso
titolare nei confronti delle ballerine.
Un rispetto che il proprietario pretende anche dai clienti. “Questo è un lavoro particolare – ha continuato – in
quanto, seppur nel completo rispetto
delle norme vigenti, è chiaro che la
tipologia dei servizi offerti non sono
equiparabili a quelli di pub o discoteche, due realtà che conosco benissimo
e dalle quali provengo. Nel mio locale
il divertimento è fatto di musica e movimenti del corpo. Senza dimenticare
la possibilità di bere bene e rilassarsi”. Naturalmente facendo attenzione
a non esagerare. In nessun caso.
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Inchiesta
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“Reina Isabel” ha un volto, un corpo e un cuore
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È Tonino, il titolare del locale, a parlare di lei e delle loro scelte in comune.
Non è un caso che il locale, lo strip bella tra Antonio, il titolare e Isabel, la giro delle discoteche, lei è una ballericlub, si chiami “Reina Isabel”. All’ori- sua compagna. Antonio è napoletano, na. Un giorno i loro destini si incrociagine c’è una storia d’amore grande e Isabel è di Bari. Per anni lui lavora nel no e i due cominciano a pensare ad un
futuro insieme.
“È stata lei a volere un locale come questo – dice Antonio – all’inizio avevamo
pensato di aprirne uno nuovo a Bisceglie. Poi i vecchi gestori di questo posto
hanno deciso di chiudere. A quel punto
abbiamo pensato di aprire a Molfetta.
Ma abbiamo cambiato un po’ tutto qui
dentro”. Oltre al nome si intende, visto
che, quello che oggi si chiama “Reina
Isabel”, un tempo era il Blue Night.
“Siamo qui da tre anni, e da subito abbiamo voluto dare un’impronta diversa.
Sono state cambiate le luci, i colori, anche le strumentazioni per la musica e la
scelta dei brani, anche qualcosa negli
arredi”. Quello che colpisce di Antonio
sta nel fatto che, quando parla del cammino fatto, delle migliorie apportate,
parla sempre al plurale. In tutti i suoi
discorsi c’è anche lei, Isabel, splendida
giovane donna. “Il locale porta il mio
nome ma chi comanda è lui”, si schernisce, mentre sistema alcuni fogli sulla
scrivania, contratti, fatture. Tra Isabel e
le ballerine del locale c’è molta complicità. Quasi sembrano amiche. È evidente che si conoscono da tempo. Anche
Isabel, per un certo periodo, ha lavorato
come ballerina di lap dance. Ad un certo punto improvvisa anche alcuni passi
ben ancorata ad uno dei pali della pedana del locale. È agilissima. “Lei è la
mia regina”, il commento di Antonio.
Anche Isabel per un periodo della sua
vita ha lavorato nelle discoteche. “Per
me, come per le ragazze che lavorano
con noi e comunque in questo ambiente,
il passaggio dal discoteca al sexy bar, al
night, è semplice quasi naturale. In discoteca lavori meno giorni e guadagni
meno. In questo tipo di locali si può lavorare anche per tutta la settimana. Noi,
per scelta, abbiamo deciso di essere
aperti solo quattro giorni su sette, ma in
altre città, altri gestori si sono regolati
diversamente”.
In Città
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Campi di battaglia
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Esistono intere piazze, strade e parchi della città divenuti oramai terra di nessuno. Gli ultimi casi in
piazza delle Erbe ed a pochi passi da corso Umberto.
Le segnalazioni oramai non si contano
più. Ogni giorno sono diverse le e-mail,
le telefonate, gli sms che giungono alla
redazione de “il Fatto”: intere piazze,
strade, aree verdi della città sono in
mano a vandali, teppisti, bulli di quartiere. I cittadini esasperati sono oramai
al limite della sopportazione e, stando
ai racconti di molti di loro, a nulla sono
valse le continue richieste di intervento
presentate a carabinieri e polizia municipale. Allarmi rimasti inascoltati, fonte
di un crescente senso di frustrazione.
Le ultime storie le hanno raccontate
alla stampa un residente di piazza delle
Erbe, nel rione Catecombe, e Matteo
d’Ingeo, responsabile del movimento
civico “Liberatorio Politico”.
In entrambi i casi i riflettori sono stati accesi su due zone della città situate
praticamente in centro cittadino: la prima, piazza delle Erbe, nascosta e fuori
dai “circuiti” della movida, la seconda,
la scalinata di via Ugo Bassi a meno di
due passi da corso Umberto, zona invasa in tutte le ore della giornata da centinaia, forse migliaia di cittadini. Entrambe accomunate dal vandalismo che
le ha trasformate in terra di nessuno.
Piazza delle Erbe, lo ha verificato anche la telecamera de “il Fatto” (il video
servizio è disponibile nell’area video
del sito www.ilfatto.net), è di fatto un
campo di battaglia. Del resto le foto inviateci dal lettore e che vi proponiamo
lo dimostrano. Nulla di tutto quanto era
stato realizzato all’epoca del restyling
dell’area storica è rimasto com’era. La
teppaglia che quotidianamente prende possesso della piazza ha distrutto
tutto quanto era possibile distruggere:
panchine divelte, luci della pubblica
illuminazione fracassate, piante spezzate e alberi sradicati. Uno scempio
compiuto sotto la luce del giorno oppure all’ombra della sera e senza che
mai nessuno sia intervenuto. “In questa
piazza avviene di tutto – ci hanno detto
alcuni dei residenti – si gioca a pallone,
si minacciano gli anziani, si provocano danni. E non mancano i casi in cui
abbiamo sorpreso questi giovanissimi
mentre consumavano rapporti sessuali
sulle panchine trasformate in giaciglio”. Una anziana signora ci mostra i
segni evidenti di un colpo ricevuto su
una gamba: “Mi hanno, colpito con
una pallonata e quando ho provato a
rimproverarli sono stata assalita da minacce e parolacce. Qui si stava meglio
quando si poteva parcheggiare, almeno
con le macchine non c’era lo spazio di
cui oggi sono proprietari questi delinquenti”. Infatti, come molti ricorderanno piazza delle Erbe (collegata a piazza
Minuto Pesce da una scalinata) solo da
qualche anno era stata ristrutturata e
chiusa al traffico veicolare. Nel corso
di quei lavori era anche iniziato il recupero e la riqualificazione di un’area
adiacente da tempo abbandonata. Lavori sospesi per ragioni di proprietà
dell’area e che hanno oggi come conseguenza la presenza di un cantiere divenuto ricettacolo per topi e scarafaggi
oltre che deposito di rifiuti. Il sindaco,
che con una nota stampa ha commentato le nostre immagini, ha assicurato
“l’immediato intervento dell’amministrazione comunale per ripristinare lo
stato dei luoghi”. Il problema però non
è più soltanto riparare ma anche tutelare luoghi e persone.
Poi c’è la storia della scalinata di via
Ugo Bassi: praticamente stesso copione. Area ridotta ad immondezzaio,
utilizzata anche per espletare bisogni
fisiologici, arredo urbano distrutto e
vandalizzato, cittadini residenti esasperati e sembrerebbe costretti a dover
subire l’assalto di quanti bivaccano in
zona anche sino a notte inoltrata e in
tutti i periodi dell’anno. Ma le segnalazioni non si fermano qui: c’è chi ricorda il Giardino della Pace dedicato a
don Tonino Bello, in zona 167, oramai
cannibalizzato dai vandali. Ed ancora
il grande parco situato ai margini dello
stesso quartiere, mai aperto eppure già
distrutto. E poi il parco giochi di ponente e quello di levante (ne abbiamo
già parlato): entrambi resi inutilizzabili
e insicuri per i fruitori. Anche la nuova piazzetta Roma ha già conosciuto la
mano violenta dei teppisti che hanno
“attaccato” i primi giochi per bambini,
così come in piazza Effrem il restaurato
monumento a Garibaldi presenta già i
primi “graffiti urbani” opera di ignoranti teppisti.
In campagna elettorale tra le priorità
dell’allora candidato e oggi sindaco
Azzollini c’erano l’aumento del livello di sicurezza e, tra gli strumenti da
adottare, anche i sistemi di videosorveglianza. Sul livello di sicurezza se da
un lato molto si è fatto (prolungamento dell’orario di servizio della polizia
municipale, pattugliamenti più intensi,
ecc.) dall’altro sembrerebbe ancora
mancare un coordinamento tra le forze dell’ordine presenti sul territorio (è
mai stato organizzato un incontro per
decidere piani ed impiego delle forze?)
e nulla si è mosso sul piano della videosorveglianza. Non solo di telecamere
nuove ancora non se ne sono viste ma,
paradossalmente, sono oramai mesi che
anche quelle installate all’epoca dell’amministrazione guidata da Tommaso
Minervini e che in più occasioni sono
servite per colpire pirati della strada,
ladri e delinquenti di ogni sorta, sono
inspiegabilmente spente perché nessuno ha pensato di garantire un adeguato
servizio di manutenzione. Insomma: al
centro di tutto c’è certamente la scomoda ed invadente presenza di una parte di
cittadini (non sempre provenienti dalle
fasce più disagiate della popolazione,
anzi…) cui piace vivere al di fuori della legge e dei civili comportamenti. Ma
anche una mancanza di percezione di
sicurezza da parte degli altri molfettesi
costretti a subire quotidianamente e che
sentono di essere stati lasciati soli.
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In Città
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Omicidio Bufi: nuovi sviluppi
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Avviso di garanzia per tre donne. Erano state
arrestate nel 2005.
Continua a riservare clamorosi colpi di scena la vicenda processuale
apertasi all’indomani dell’omicidio, avvenuto la notte del 4 febbraio
1992, della giovane molfettese
Anna Maria Bufi. Nei giorni scorsi, infatti, il dottor Ettore Cardinali,
magistrato che si occupa dell’indagine dopo aver sostituito il collega
Francesco Bretone, ha chiuso una
inchiesta nei confronti di tre donne accusate di favoreggiamento nei
confronti di Domenico Marino Bindi, unico sospettato per l’omicidio
della giovane ed assolto nel primo
grado processuale. Alle tre è stato
notificato un avviso di garanzia.
Secondo quanto emerso dall’inchiesta del dottor Cardinali le tre donne,
le sorelle Teresa ed Anna Andriani
e Teresa Cafagna, non avrebbero
raccontato al magistrato fatti e circostanze di cui erano a conoscenza.
In particolare Teresa Cafagna non
avrebbe riferito di aver saputo da
una delle due sorelle Andriani che
quest’ultima avrebbe visto il cadavere di Anna Maria riverso per terra
e che per colpire la donna era stata utilizzata una mazza da baseball
mai più ritrovata.
Già nel 2005 le tre donne vennero
arrestate ma poi scarcerate dal Tribunale per la Libertà poichè le carte
e i verbali dei loro interrogatori andarono misteriosamente smarrite.
Nuovi sviluppi di questa vicenda
potrebbero ora influire sul processo
d’appello la cui data di inizio non
è ancora stata fissata: una nuova
ricostruzione di fatti e circostanze
potrebbe portare a far variare la posizione di Marino Domenico Bindi,
amante di Anna Maria, unico sospettato dell’omicidio e assolto in
primo grado dalla Corte d’Assise di
Trani.
Sempre la Corte d’Assise di Trani
aveva assolto anche Emilia Toni, ex
moglie di Bindi e Onofrio Scardigno: entrambi erano stati accusati di
favoreggiamento.
Dal Comune 30mila euro per la Festa
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A tanto ammonta il contributo erogato in favore del
Comitato Feste Patronali.
Molfetta – Con la processione del 14
settembre è andata in archivio la Festa
Patronale 2008 (su www.ilfatto.net,
nell’area video due servizi dedicati all’evento). Una festa più lunga del solito, quattro giorni, e ricca di avvenimenti collaterali.
Come ben si può immaginare notevoli
sono state le spese sopportate dal Comitato Feste per l’organizzazione dei festeggiamenti. Spese cui ha contribuito,
come di consuetudine, anche il Comune di Molfetta. L’ente infatti da moltissimo tempo patrocina e sostiene finanziariamente il Comitato Feste Patronali
per lo svolgimento dei festeggiamenti
tanto che nel Bilancio di previsione la
spesa è ampiamente consolidata.
Anche quest’anno quindi il Comune
ha concesso il patrocinio in favore del
Comitato Feste Patronali ed erogato un
contributo di 30.600 euro cui seguirà
nelle prossime settimane la presentazione di un puntuale rendiconto delle
spese sostenute.
Non è escluso che a partire dal prossi-
mo anno, poi, un ulteriore contributo
possa essere concesso per la realizzazione della sagra a mare. Già quest’anno infatti sono stati ben pochi i pescherecci che hanno partecipato al sorteggio
per aggiudicarsi l’onore di ospitare la
Statua a causa degli elevati costi che
comporta l’allestimento del natante.
Cultura & Spettacoli
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Semplicemente emozionante
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Rocco Pastore, cinquant’anni, vive ed opera nel centro storico. Un artista “della strada” capace con le sue
opere di far riflettere ed emozionare.
Tuta rossa “d’ordinanza”, baffo ben
curato ed un sorriso capace di farti dimenticare ogni problema. Lo si incontra così Rocco (di cognome fa Pastore)
nelle strette viuzze del centro storico di
Molfetta. Visto così potrebbe passare
per un operaio dei cantieri navali, o per
un meccanico. E forse Rocco è anche
questo ma, nascostamente e soprattutto Rocco è un “artista”. Uno di quelli
che molti definiscono “di strada”, di
quelli un po’ eccentrici e sognatori. Di
quelli capaci di raccontare il mondo, le
emozioni, i sentimenti, con disarmante
semplicità.
La “reggia” di Rocco è in via San Girolamo, una stradina con i palazzi mezzi
diroccati e che guarda il mare attraverso la “cella” realizzata qualche anno fa
dal Comune: nelle intenzioni avrebbe
dovuto essere un giardino sul mare.
Nei fatti è uno spazio recuperato ma
mai aperto al pubblico. Ma questa è
un’altra storia.
Una delle tante che Rocco ama raccontare a chi incontra nella sua Molfetta
Vecchia mentre indaffarato come sempre da una mano al parroco del Duomo,
don Ignazio, oppure si prende cura delle
sue opere. Sono tante, forse potrebbero
essere definite futuristiche. Più semplicemente sono segni lasciati da un uomo
che vuol essere critico protagonista
della realtà quotidiana. In quell’angolo
di città vecchia dove si guarda ma non
si compra, ecco spuntare una sagoma
composta con compact disc, oppure
la stilizzazione del centro storico con
torri, campanili e stradine. Ed ancora
le immagini sacre ricavate da materiale
di risulta, materiale utilizzato per tutte
le altre opere del resto. E poi le Torri
Gemelle in ricordo del 11 settembre,
il volto di “Bin Laden”, come alcuni
lo hanno definito, che strizza l’occhio
attraverso i muri. Ed ancora pezzi di
motore che, messi insieme, colorati,
“sposati” raccontano del sudore e del
sangue degli operai nelle fabbriche.
Rocco racconta, con gli occhi stretti e la sigaretta tra le dita. Dietro ogni
creazione c’è una sua intuizione, una
sua emozione. Tutto è nato nel 1982, a
quell’anno risale la prima opera. Nata
per caso mentre sistemava la sua bottega. Poi tutte le altre. Anche “Primavera 1992”. E qui Rocco si ferma, ci
pensa un po’. Emozionato racconta e fa
emozionare. Il 1992 e la “primavera”.
Il primo blitz dei carabinieri nella città
vecchia. Decine di arresti. Rocco ricorda il rumore assordante degli elicotteri.
E poi contemplando la sua creazione
conta nove tacche: i nove giovani morti
di overdose nei mesi precedenti l’operazione delle forze dell’ordine. Poi una
siringa “la causa delle morti e la scelta
di chi invece di lavorare ha preferito
spacciare”. Quindi una fiamma. Il fuoco che ha distrutto le vite di tanti ragazzi e anche di chi ha preferito vivere
nell’illegalità.
Rocco racconta così la sua terra d’adozione (a Molfetta è arrivato negli anni
Settanta da Conversano), gli anni bui
e quelli più sereni. Rocco ama il mondo che lo circonda. E lo rispetta. Per
questo utilizza materiale di risulta per
le sue opere. Anche per quel crocifisso
ricavato da uno specchio. Don Ignazio
lo ha “rubato” a Rocco e lo ha sistemato nella cappella a sinistra dell’ingresso del Duomo. L’opera si chiama
“Specchiarsi in Cristo”. Basta andare
a guardarla e capire perché. Per capire tanti perché. Anche grazie all’arte di
quest’uomo vestito con una semplice
ed anonima tuta rossa.
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Cultura & Spettacoli
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Sono tornati i “Figli delle Stelle”
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La storica band molfettese di nuovo protagonista il 20 settembre sul palco dell’Anfiteatro di Ponente.
Per beneficenza.
Quando la loro avventura iniziò, nel 1992,
forse non credevano che sarebbero entrati
presto nel cuore dei fans e che certamente sarebbero stati precursori di un genere
di musica, quello definito “demenziale”,
che ha invece fatto letteralmente schizzare in alto personaggi e gruppi come “Elio
e le storie tese”. Loro, Michele Vitulano,
Maurizio Campo, Fabio Petruzzelli, Leo
de Candia, Francesco Amato e, nei primi
due anni Carlo Pisani, di certo suonavano
soprattutto per divertirsi e per far divertire. Poi la strada del successo, prima a
Molfetta, poi in giro per la provincia e
per la Regione, nel Salento in particolare.
Sino alle selezioni per Sanremo Giovani.
I “Figli delle Stelle” (www.myspace.com/
ifiglidellestelle) erano oramai una certezza: buona musica, tanto divertimento,
cabaret allo stato puro e la voglia di non
prendersi mai troppo sul serio. Poi, era la
fine degli anni ’90, la fine di un percorso
intenso: il lavoro, le famiglie, il futuro. E
gli strumenti messi da parte. Mai dimenticati però. Pronti per tornare a vibrare in
occasione di matrimoni e serate tra ami-
ci. Poi, nel maggio scorso, la festa per i
quarant’anni di Michele Vitulano, voce
del gruppo, e l’idea prima accarezzata
poi concretizzata di tornare sul palco. Di
fronte al pubblico. Tornare “Figli delle
Stelle”. Così le prime prove, le prime
idee ed una data: il 20 settembre alle 21.
Sul palco dell’Anfiteatro ovviamente. Ed
ovviamente non solo per divertirsi e far
divertire ma, anche per una buona causa: raccogliere fondi per l’Associazione
More Love e per un progetto in favore dei
bambini autistici. Il tutto grazie alla collaborazione della Fondazione Valente e con
il patrocinio del Comune di Molfetta.
I “Figli delle Stelle” torneranno quindi a
far divertire ed emozionare: per esserci
basterà acquistare un biglietto (al costo
di 8,50 euro) recandosi presso le Tabaccherie Farinato. E poi pronti a fare un
salto indietro nel tempo. Agli anni ’90.
Quando molti adulti di giovani erano ragazzi. I concerti si tenevano nel campo
del Seminario Regionale e la vita, probabilmente era più brillante. Brillante come
le “stelle”.
Cultura & Spettacoli
giovedì 18 settembre 2008
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Mr. Villain: chi è costui?
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Ancora pochi giorni per prenotare il primo albo della saga scritta e disegnata da Salvatore Modugno.
tavole illustrate, in bianco e nero, che narrano i sogni di ascesa di questo bizzarro
figuro, nonché le sue manie, i suoi punti forti e i suoi punti deboli. Mr. Villain
è calato in un mondo non dissimile dal
nostro, un mondo fatto di compromessi,
di immeritate celebrità ma anche di quelle
situazioni impensabili che la vita spesso
riserva. Ovviamente, il tutto, in chiave
fortemente umoristica!
Non va infatti dimenticato che tutta la cattiveria del personaggio è trattata in modo
assolutamente comico e inoffensivo. Mr.
Villain non è certo presentato come un
modello da idolatrare poiché caratterizzato da un aspetto fisico che pochi vorrebbero avere e da manie che rendono solo più
nevrotica e simpatica la sua personalità,
ma che in fondo nessuno di noi ammetterebbe a se stesso di avere. È acido, certo,
ma in fondo fa solo ciò che chiunque immagina spesso di fare in certe situazioni,
senza freni inibitori. Quando, al lavoro, il
capo ti rimprovera per una negligenza che
in realtà andrebbe imputata a lui e sogni
di avere poteri telecinetici unicamente per
poterlo mettere in mutande davanti a tutti
quelli che vi stanno attorno e fargli fare
la figura che merita. Quando la gente ti
giudica solo perché è a corto di argomenti
Per tutta l’estate i suoi occhi maligni hanno fulminato i lettori di questo giornale
attraverso gli spazi pubblicitari e i banner
sul sito www.ilfatto.net. Ultimamente è
apparso anche nell’ingresso del bar “Place Blanc Kafè” in piazza Margherita di
Savoia, gettando occhiate cariche di follia
sui clienti attraverso la locandina in cui era
ritratto. Nella mente di molti molfettesi (e
non) si è ormai impressa prepotentemente
quella faccia ghignante e cattiva di criminale da comics americano… e molti ormai si domandano “chi è questo tizio?!”.
Beh, spendere altre parole su come Mr.
Villain sia “il supercriminale peggiore di
tutti”, ormai è inutile. Che non è uno stinco di santo, s’è capito benissimo!
Ora è tempo di occuparsi di altro. Non
di “chi è” ma di “cosa è” Mr. Villain. Di
cosa la gente ha prenotato in questi giorni
estivi, presso il Place Blac o sul sito de
“Il Fatto” e di cosa altri potrebbero ancora
prenotare fino al 30 settembre.
Ovviamente, come tutti ormai sapranno,
“Mr. Villain” è un fumetto. Una storia
lunga quattro albi che presenta al pubblico
questo bizzarro personaggio, i suoi comprimari e il mondo in cui vive, tutti nati
dalla fantasia di Salvatore “Evil Freak”
Modugno. Il primo albo comprende 53
di cui parlare e ama spettegolare sul prossimo che, per educazione, subisce senza
replicare ma che, dentro di sé, vorrebbe
avere una granata nascosta sotto la giacca
solo per poterla scagliare sullo stuolo di
maldicenti una volta lontano da loro. Tutto ciò Mr. Villain lo fa quotidianamente.
Perché è per metà una macchina, certo,
ma anche perché è malvagio, irascibile
e gode nell’architettare piani teatrali che
risolvano i problemi “definitivamente” e
che, nello stesso tempo, facciano parlare
di lui. Perché, benché si spacci per un
duro spietato, ha anche lui le sue debolezze. E la più evidente è la paura di morire
senza che il mondo si accorga nemmeno
che sia esistito, una paura molto attuale,
in questo mondo di presenzialisti, di ragazze che smettono di mangiare per fare
le indossatrici, ragazzi che preferiscono
restare ignoranti per dare calci ad un pallone e potersi godere soldi, fama e veline in un futuro non molto lontano. Beh,
purtroppo Mr. Villain non sa fare né il fotomodello né il calciatore. Sa solo fare il
furfante a tempo pieno, ma senza dimenticarsi mai che è il protagonista di un fumetto comico, che deve farci ridere, non
riflettere. Perché in questo brutto periodo
della nostra storia, di riflessioni ce ne sarebbero tante, troppe da fare! E se perfino
in un fumetto umoristico come questo,
andassimo a cercare il fine didattico (che,
per risparmiarvi tempo, possiamo anticiparvi che non c’è) allora significherebbe
che ogni speranza di sorridere sull’ingenuità e sulla grossolanità di un fumetto o
di una storiella qualunque è andata persa. E allora si che ci sarebbe davvero da
preoccuparsi…
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Cultura & Spettacoli
giovedì 18 settembre 2008
Sergio Sulpizio e il “suo” Verdi
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La collezione filatelica del molfettese ospite in numerose mostre in tutta Italia. E non solo.
Quanto può raccontare e quanto può
valere un piccolo pezzo di carta “dentellato”? Cosa si nasconde dietro un
semplice francobollo? Le risposte si
ottengono facilmente parlando con
un collezionista, uno di quelli che
con pazienza e impegno si muove tra
mercatini e luoghi di scambio, per
arricchire la sua collezione, renderla
unica e poi, con orgoglio, presentarla
al grande pubblico. Come i tanti che
nella prima settimana di settembre
hanno letteralmente preso d’assalto la
palestra coperta di via Cavallotti dove
si è tenuta la tradizionale mostra mercato organizzata dal locale Circolo
Filatelico.
Un appuntamento cui certamente non
è mancato il collezionista molfettese
Sergio Sulpizio che il suo “piccolo tesoro” oramai lo manda in giro per il
mondo. La sua collezione, interamente dedicata a Giuseppe Verdi, è stata
esposta negli ultimi due mesi al Museo Postale e Telegrafico della Mit-
teleuropa di Trieste per partecipare
alla rassegna intitolata un “Omaggio
a Maria Callas”.
La collezione filatelica, intitolata
“Giuseppe Verdi - La vita e le opere”,
ha già collezionato una serie impressionante di successi nelle rassegne
svolte in tutta Italia e anche oltre. Nel
2007 è stata vincitrice dell’undicesima edizione del premio nazionale
“Fedele Fenaroli”, l’oscar della Filatelia Tematica Musicale.
Dopo essere stata esposta a Trieste la
collezione verdiana è stata trasferita a
Saluzzo in provincia di Cuneo, dove
è stata esposta dal 19 settembre, in
“classe d’onore”, al Premio Fenaroli
e Trofeo Neberti.
Ma il tour non termina certo qui. Dal
27 al 29 settembre sarà in mostra ad
Altamura alla Mostra “Omaggio a
Giacomo Tritto”, poi a novembre sarà
a Lanciano in provincia di Chieti per
la dodicesima edizione del Premio Fenaroli. Ad ottobre 2009 la collezione
sarà in gara a Worms, in Germania,
per la diciottesima edizione del “Premio Massari”, il massimo premio Internazionale per la Filatelia Tematica
Musicale.
La collezione di Sulpizio, “il mio Verdi” come la chiama il suo proprietario,
è già reduce da mostre internazionali
in Belgio ed in Lussemburgo, dove ha
ottenuto lusinghieri piazzamenti. E
non è detto che, tra i tanti “appuntamenti” già fissati non ne arrivi ancora
qualcuno, per la gioia del proprietario
della collezione ma anche di tutti gli
appassionati molfettesi.
Sport
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Libertas: ce n’è per tutti!
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É ripresa l’attività agonistica delle storica polisportiva molfettese. Dalla lotta al judo passando per i corsi di autodifesa, il ventaglio di offerte è sempre più ampio.
Sull’onda delle brillanti prestazioni
olimpiche offerte da Andrea Minguzzi nella Lotta e da Giulia Quintavalle nel Judo, entrambi oro a Pechino,
sono riprese a settembre presso il palazzetto dello sport Giosuè Poli della
zona 167 le attività sportive di lotta,
judo, karate, ju-jitsu, pesistica e cultura fisica dell’APD Libertas Molfetta.
Nello spirito tipico di una polisportiva
e quindi nella multidisciplinarità dell’accademia sportiva che la Libertas
da qualche anno sta perseguendo, saranno potenziate le vecchie discipline
e proposte nuove attività per provare
a coinvolgere e avvicinare un maggior
numero di persone a settori sportivi di
nicchia ma dal fascino antico e orientale. Nella lotta stile libero, anche se
non si sdegna qualche apparizione
nella greco-romana, saranno ancora
Giuliano Palomba, Mauro Sciancalepore e Tommaso Cilardi ad allenare,
praticamente tutti i giorni, ragazzi con
spirito sia agonistico che amatoriale.
Il settore del judo è affidato anche
quest’anno alla direzione tecnica di
Nicola Pansini che con tanta pazienza coinvolge ragazzi dalle scuole elementari alle medie. Gli allenamenti
del ju-jitsu sono invece condotti dal
maestro Giovanni De Ceglia, in grado
di convogliare in essa le esperienze
maturate nella lotta prima e judo poi.
Alle sapienti capacità di Gianfranco
Tarantini è affidata la gestione della
pesistica e della cultura fisica che per
il terzo anno la Libertas sta cercando
di sviluppare sul territorio con l’organizzazione del prestigioso Campionato Italiano Assoluti di Pesistica che si
svolgerà il 4 ottobre presso il “PalaPoli”, una manifestazione di richiamo
nazionale fortemente voluta dal presidente onorario della Libertas Molfetta, l’avvocato Oronzo Amato. Per
tutte le attività offerte dalla gloriosa
e storica polisportiva molfettese, gli
atleti possono scegliere la semplice
attività amatoriale, nello spirito di allenamento e divertimento, o l’attività
agonistica fatta anche di fatica, sacri-
fici e risultati come quelli ottenuti a
livello societario con i titoli nazionali
delle squadre di lotta a livello juniores e sviluppo muscolare seniores, e
le brillanti prestazioni individuali nei
campionati nazionali come quelle di
Francesco Pansini, Damiano Pinto
(secondo al campionato italiano juniores lotta) e Giovanni Gadaleta (secondo al campionato italiano juniores
lotta GR), Luca Amato e Mirko Sigrisi (terzo al campionato italiano juniores lotta SL), Alessandro Giancaspro
(campione italiano sviluppo muscolare), Nicolò Sigrisi (cintura nera di
judo ottenuta per merito sportivo).
Tra le nuove attività che la Libertas
Molfetta vuole offrire ai propri iscritti vi è anche la nuova disciplina del
“grappling” e un corso di autodifesa
femminile. Il grappling è uno sport
creato dalla fusione della lotta con il
ju-jitsu brasiliano, in cui lo scopo è
costringere l’avversario a riconoscere che non può liberarsi da una presa (strangolamento, leva articolare o
presa dolorosa) senza ferirsi, e in cui
conformemente alla filosofia generale
dello sport, i grapplers devono rispettare i valori di sportività e di correttezza e non devono ferire intenzionalmente i loro avversari.
Il corso di autodifesa femminile, un
vero e proprio corso “antistupro” che
la Libertas vuole proporre alle donne della città, ha lo scopo di aiutare
le donne con sistemi di autodifesa e
soprattutto con la possibilità di far
prendere coscienza alle partecipanti
delle proprie potenzialità, conoscendo i propri limiti, e soprattutto insegnare a mantenere la calma che nella
maggior parte dei casi costituisce la
condizione necessaria per la riuscita
di una buona autodifesa. Lo spirito
multidisciplinare della società è evidenziato anche dalla collaborazione
che la stessa attiva con alcune società
di pallacanestro e pallavolo locali per
la preparazione atletica dei giocatori
che parteciperanno a campionati di
vario livello. Un aspetto importante
che la Libertas Molfetta non ha mai
abbandonato e vuole continuamente
rafforzare è l’ambito sociale in cui si
è sempre mossa, cercando di avvicinare lo sport alle fasce di persone che
avrebbero difficoltà a praticarlo, come
disagiati e diversamente abili. Infatti,
alcuni corsi base sono gratuiti, il settore di pesistica si dedica ad attività per
diversamente abili dai quali ottiene
brillanti risultati in termini di risposta
fisica e agonistica, e più in generale la
società cerca di sviluppare la cultura
dello sport nelle scuole unitamente ad
aspetti di carattere ambientale. Come
sviluppato con il progetto Eco-sport
attivato dalla dottoressa Raffaella
Amato della Libertas Molfetta insieme al Corpo Forestale dello Stato e
alla Regione Puglia al quale hanno
partecipato con particolare interesse
300 bambini delle scuole elementari
di Molfetta. Insomma, un ventaglio
di offerte così ampio che è difficile
raccontare solo attraverso le pagine
di un periodico: non resta altro da
fare, quindi, che “toccare con mano”
il mondo Libertas recandosi al “Pala
Poli” di Molfetta.
26
Sport
giovedì 18 settembre 2008
Il Real comincia bene
Rotta verso la Serie A
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Convincente vittoria nella prima di campionato contro il Castellana. Sabato 20 si va a Cerignola,
poi il 27 di nuovo in casa contro il Modugno.
Continua il programma di preparazione al campionato della Nuova Virtus Basket.
Non poteva certo cominciare in modo
migliore la nuova stagione sportiva per
il Real Molfetta, compagine dei presidenti Gigi Metta e Leonardo Mele
impegnata nel campionato regionale
di Serie C1 di calcio a 5. Nell’esordio
del 13 settembre, disputato sul parquet
amico del “Pala Poli” di fronte a circa
mille sostenitori, i biancorossi allenati
da mister Miki Grassi hanno fatto vedere tante cose buone presentando così un
ottimo e convincente biglietto da visita.
Nessun timore quindi di fronte agli avversari di turno dell’Effe.Gi. Castellana
Grotte che al triplice fischio finale hanno archiviato la gara con un passivo di
quattro reti a zero. Troppo il divario tra
le due formazioni in campo: da una parte un Real praticamente perfetto in ogni
manovra anche se non acora al meglio
delle sue possibilità atletiche e tattiche,
dall’altra una squadra volenterosa ma
certamente meno competitiva. Sarà
stato comunque per l’emozione dettata
dalla prima di campionato ma, in cam-
po le squadre sono scese nervose e nei
primi minuti di gioco hanno badato più
a studiare l’avversario che a prendere
in mano il pallino del gioco. Poi è stato
il Real a salire in cattedra e il lavoro
dei primi minuti ha portato i suoi frutti
al 12’ quando un affondo di Rutigliani
trovava Capozzi sul secondo palo libero di insaccare. Dopo alcuni minuti di
nuova calma, il Real tornava in avanti
grazie al prezioso contributo di capitan Nico Allegretta ma il risultato non
cambiava e si andava al riposo sull’1 a
0. Nella seconda frazione il Real confezionava la vittoria netta: Lavolpicella,
Colangelo e Di Chiano archiviavano
così la pratica.
Soddisfazione in tutto l’ambiente molfettese per l’avvio positivo di una stagione in cui si punta alla promozione in
serie B. Il Real tornerà in campo sabato
20 settembre per la prima trasferta stagionale in quel di Cerignola. Poi, il 27,
si torna nuovamente in casa per ospitare lo Sporting Modugno.
Tanti tifosi e appassionati sugli spalti
del “Pala Poli” hanno salutato, sabato
13 settembre nella serata della presentazione ufficiale e prima dell’amichevole contro il Ceglie, l’inizio dell’avventura nel campionato di Serie A Dilettanti della Nuova Virtus Basket. Uno
alla volta tutti i protagonisti della stagione che sta per cominciare, compreso
l’ultimo arrivato Giorgio Mapelli (nella
foto), sono scesi in campo per presentarsi ai tanti tifosi. Visibile la commozione del general manager Leonardo
Scardigno che ha ringraziato coach
Sergio Carolillo per il suo impegno e
ha anche rivolto un affettuoso saluto ai
tanti ex che nella passata stagione tanto
hanno contribuito al salto di categoria.
Per la cronaca la gara contro il Ceglie si
è conclusa con la vittoria dei molfettesi
per 94 a 75. In precedenza, sempre per
rimanere alle amichevoli estive, la Virtus aveva conquistato il secondo mermorial “Leone” battendo a Santeramo
prima il Matera (95 a 78) poi il Potenza
(81 a 78), successivamente era giunta
una inattesa sconfitta per 87 a 69 nell’amichevole disputata a Corato contro
i neroverdi.
La Virtus, che comincerà il campionato
nella gara esterna di Latina in programma sabato 4 ottobre alle 21, continuerà
il programma di preparazione tornando
nuovamente in campo sabato 20 settembre alle 18 a Massafra e poi il 27
e 28 a Bari per partecipare al trofeo
“Patella” assieme a Cus Bari, Ostuni e
Matera.
Sport
giovedì 18 settembre 2008
Al via la stagione della Pallavolo
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Buoni segnali arrivano dalle ragazze dell’Azzurra
Volley Molfetta. Per l’ASD Pallavolo potrebbe essere l’anno giusto per il ritorno in Serie A2.
L’Hockey Club Molfetta alla prima
uscita ufficiale in Coppa Italia di Lega,
dimostra di essere già in forma in vista
del campionato. Nelle due gare disputate nel concentramento di Matera liquida
prima il Correggio con un secco 5-2 e
poi si impone con lo stesso risultato sui
padroni di casa.
Contro gli emiliani, nella prima delle
due gare, il tecnico José Vianna manda in pista De Pinto tra i pali, linea difensiva composta da Persia e Piscitelli
in avanti fiducia al duo Cirilli e David
Vianna. Pronti via e Piscitelli commette fallo da rigore: sul dischetto si presenta Carboni che si lascia ipnotizzare
da De Pinto. Il Molfetta risponde con
un gran diagonale di Persia che sblocca il risultato. Pochi minuti dopo altro
rigore a favore del Correggio per fallo
dell’argentino Vianna. De Pinto si ripete
su Carboni, ma capitola poco dopo per
merito di Papapietro, abile ad incunearsi
in area molfettese e a battere il portiere
biancorosso.
La reazione del Molfetta non si fa attendere e Persia con un gran rasoterra
da fuori area riporta il vantaggio in casa
Hockey Club. Il finale della prima frazione è emozionante perché prima Papapietro pareggia i conti e poi Sinisi zittisce gli avversari fulminando il portiere
Ferrari. Il primo tempo si chiude quindi
Oramai può dirsi praticamente conclusa la fase di preparazione al campionato
per le ragazze dell’Azzurra Volley Molfetta. La compagine del presidente Vincenzo Giancaspro si è messa alle spalle
oltre un mese di duro lavoro tra palestra
e campo di gioco e, sotto l’attenta regia
dell’allenatrice Annagrazia Matera, si
appresta a fare il suo esordio assoluto
nel campionato nazionale di Serie B2.
Una vera e propria sfida per una società nata da pochissimi anni e che, grazie
all’impegno qualificato e professionale
di tecnici, dirigenti e atleti, ha saputo
bruciare le tappe raggiungendo in breve
tempo i palcoscenici nazionali.
Quest’anno, inutile nasconderlo, si dovrà fare i conti con un prevedibile alternarsi di gioie e sofferenze: le molfettesi
partono con l’obiettivo di raggiungere
la salvezza e dovranno imparare anche
a soffrire di fronte ad avversarie più
quotate e a squadre che puntano dritte
alla vittoria del campionato. Certo è
che l’Azzurra non sarà affatto tagliata
fuori da risultati ambiziosi: il lavoro
sul campo saprà dire se le molfettesi
meriteranno qualcosa in più. Il gruppo
costruito dai dirigenti è il giusto mix
tra giocatrici esperte e giovani di belle
speranze e comunque costruito aggiungendo solo pochi elementi alla rosa che
nella passata stagione dominò il campionato di Serie C. Una scelta questa
che ha sollevato dubbi che Annagrazia
Matera, esperta conoscitrice del movimento pallavolistico, ha subito fugato:
27
“Il nostro è un progetto che si basa sulla
crescita continua e costante delle nostre
atlete. Già in altri momenti della mia
esperienza sportiva ho seguito questa
strada e i risultati sono stati più che positivi. Continueremo quindi in questo
modo”.
Nel frattempo, in attesa del via del campionato previsto per sabato 20 settembre nella gara interna delle 18.30 contro il Nojaturi e poi con il vero “esordio
nazionale” a Benevento il 27, l’Azzurra
si è cimentata in ulteriori amichevoli
di preparazione. Prima a Taranto, dove
le molfettesi si sono imposte contro
le pari categoria, poi in casa contro il
Nojaturi (amichevole sospesa per indisponibilità del campo) e quindi a Bari
per un torneo in cui, nonostante le due
sconfitte subite contro Potenza e Valenzano (entrambe compagini di serie B1)
le “azzurre” hanno fatto vedere ottime
cose. La strada sembra proprio essere
quella giusta. Sul fronte maschile ottimi segnali arrivano dall’ASD Pallavolo
di mister Vito Avellis. I biancorossi di
capitan De Mori nella doppia sfida di
Coppa Italia disputata contro il Foggia
si sono imposti con un doppio 3 a 0 ed
ora attendono l’inizio del campionato
previsto per il 21 settembre quando si
disputerà la gara esterna in quel di Galatina. Poi esordio casalingo il 27 settembre alle 18 contro il Bari. L’obiettivo è quello di vincere il campionato
per riportare in città la Serie A2. Le
premesse per farlo ci sono tutte.
L’Hockey Club va avanti in Coppa
Invia un sms sull’articolo al 3471136778 inserendo il codice 671�
Convincenti vittorie contro Correggio e Matera. Ora si punta alle finali del 20 e 21 settembre. Campionato al via il 27 in casa contro il Lodi.
con il Molfetta avanti per 3 a 2. La ripresa si apre con un nuovo rigore a favore
della squadra emiliana per fallo di Boccassini ma De Pinto chiude la porta anche a Papapietro. Pochi istanti dopo è il
Molfetta ad usufruire di un penalty che
viene trasformato magistralmente da
David Vianna. Siamo sul 4-2. Nel finale
De Pinto para il suo quarto rigore della
giornata dicendo di no anche a Lanaro,
mentre l’Hockey Club arrotonda il risultato con “el tano” Vianna servito alla
perfezione da capitan Agrimi.
Nella seconda delle due partite, contro
il Matera, la compagine molfettese si
riconferma in buona forma. Nei biancorossi fa il suo esordio tra i pali il materano Nicola Trombetta, mentre Persia e
Piscitelli compongono la linea difensiva,
in avanti spazio all’estro di Cirilli e David Vianna. Il Matera parte forte, a testa
bassa, e colpisce subito un palo con Nicoletti. Il Molfetta non si lascia intimorire e non resta a guardare. Cirilli, infatti,
sfrutta un errore di Vivilecchia e trafigge
Picca, con un tiro ravvicinato indirizzato all’incrocio, per l’1-0. Galvanizzato,
il fuoriclasse molfettese, si ripete pochi
minuti dopo, ottimamente servito da
Persia. Sul 2-0 il Molfetta continua ad
attaccare, mettendo alle corde i lucani,
ma Sinisi, nel finale, a due passi dalla
porta ospite spara alto. La ripresa si apre
col Matera tornato in pista con molta più
cattiveria agonistica e nei primi scorci
di seconda frazione, accorcia le distanze
con un gran tiro di Gaudiano. La squadra lucana, su di morale, raggiunge il
pari con una prodezza di Cellura, abile a
districarsi tra le maglie pugliesi. I biancorossi, appaiono nel pallone. A metà
ripresa, l’arbitro concede due rigori, uno
per parte ma prima Cellura poi Vianna,
sprecano la massima punizione. Dopo il
black-out, costato il pareggio ai biancorossi, l’Hockey Club si riporta in vantaggio grazie al gol di “ghibli” Azzollini
che finalizza uno scambio ravvicinato
con David Vianna. Il Matera non ci sta,
ma l’Hockey Club sembra controllare
agevolmente la gara e dopo una super
parata di Trombetta, a coronamento di
una buona prestazione, “el tano” Vianna da tranquillità al Molfetta realizzando abilmente una punizione diretta. Nel
finale Azzollini arrotonda il risultato
grazie ad un tiro piazzato sotto l’incrocio a cui nulla può l’estremo difensore
materano. Prossimo appuntamento, le
finali di Coppa di Lega in programma il
20 e 21 settembre assieme a Montebello,
Thiene e Sarzana.
Per il campionato si dovrà invece attendere il 27 settembre quando alle 20.30 ci
sarà l’esordio sulle mattonelle del “Pala
don Sturzo”: in città arriverà il Lodi.
28
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Rubriche
giovedì 18 settembre 2008
29
sms
634. Canta la verità che
ci circonda. I suoi testi sono
veri, specie “Vieni a ballare in Puglia”,
denuncia il male della nostra regione.
Spero che si avveri questo sogno perché io ammiro questo cantante.
neamente tratta temi forti.
____________________ ____________________
634. Sì voglio il concerto a
Molfetta!
____________________
634. È un cantante unico, lo conosco per le sue canzoni, il suo ultimo cd
è una forte provocazione specialmente
il pezzo che parla della Puglia. Continua così e giù le mani da Caparezza!
____________________
634. Sì, voglio il concerto di Caparezza a Molfetta!
____________________
634. Per chiudere l’estate in bellezza ci vuole il concerto di Caparezza. Max.
____________________
634. Cherto che si! Caparezza è
un molfettese doc e poi la sua “Vieni a
ballare in Puglia” è fomidabile. È una
canzone divertenete ma contempora-
634. Il concerto di Caparezza? Sarebbe ora visto che per vedere i suoi
concerti siamo costretti ad andare fuo634. Io proporrei almeno un con- ri Molfetta. Dai Capa saresti il benvecerto fisso all’anno di Caparezza a nuto! We want you!
Molfetta.
____________________
____________________
634. Sono pienamente d’accordo
634. Sì vogliamo a Molfetta un ad un concerto di Caparezza gratuito
concerto di Caparezza.
qui a Molfetta. Finalmente un artista
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ nostrano che sta riscuotendo successo...può dedicarci un suo concerto...
634. Certo che vogliamo un con- era ora!!!!
certo di Caparezza. È una vergogna Isabellea Boccassini.
questo boicottaggio.
____________________
____________________
602. Un ottimo e qualificato arti634. Si al concerto di Caparezza a colo, scritto con l’anima. Per fortuna
Molfetta.
ci sono giornali veramente liberi che
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ permettono tali interventi. Grazie!
____________________
634. Sarebbe bello se Caparezza
tornasse a Molfetta per un concerto.
604. Leggo l’articolo sulla vittima
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ albanese del terribile incidente. Quanto vere le considerazioni fatte! Mi sono
634. No!
chiesta spesso nei giorni scorsi quanta
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ poca sensibilità la nostra città ha pale-
sato nei confronti di Dritam. Bravi voi
de Il Fatto che ne avete parlato.
30
Rubriche
giovedì 18 settembre 2008
www.ilfatto.net
FACILE
DIFFICILE
SOLUZIONI n° 18
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un
gioco di logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9
celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la
griglia è suddivisa in 9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto,
in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue.
Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo
del gioco è quello di
riempire le caselle
bianche con numeri
da 1 a 9, in modo tale
che in ogni riga, colonna e regione siano
presenti tutte le cifre
da 1 a 9 e, pertanto,
senza ripetizioni.
Fonte:(it.wikipedia.org)
IL FATTO è disponibile in questi esercizi ogni 15 giorni,
puntuale come sempre il giovedì.
DUOMO
BAR UNIVERSO
BAR FENICE
MIXED BAR
BAR STAZIONE
PASTICCERIA BAR
MEZZINA
BAR FANTASY
DEVIS
SOTTO COPERTA
MIRAMARE
COFFEE ROOM
CIC CIN BAR
BETTIE P
OFF STREET
BLANC LA NUIT
BEATLES
SWING
GREASE
PLACE BLANC
AGIP V.TERLIZZI
ESSO V.TERLIZZI
API+ Q8 Z.IND
ESSO V.BISCEGLIE
METROPOLIS
CAFE SILVER
MADOGAS
Rubriche
giovedì 18 settembre 2008
31
Alici araganate
Categoria: primo piatto
Ingredienti per 4 persone
•
•
•
•
•
•
•
800 gr. di alici freschi
100 gr. di pane raffermo
un mazzetto di prezzemolo finemente tirato
n. 2 spicchi d’aglio tagliati a lamelle sottili
100 gr. di olio extra vergine d’oliva
100 gr. di vino bianco fermo
sale e pepe q.b.
Procedimento
Spinate e lavate le alici; disponetele in una tortiera, precedentemente unta con l’olio, cospargetele con un trito d’aglio e prezzemolo,
salate e pepate, ricopritele con il pane raffermo ben sbriciolato.
Irrorate con il vino bianco e l’olio d’oliva e formate con gli stessi ingredienti un altro strato.
Preriscaldate e ponete la tortiera in cottura ad una temperatura di 180° fino a quando la superficie della preparazione non sarà ben
dorata.
Servire le alici calde con una emulsione di olio e aceto di vino rosato.
Chef: Guastamacchia Vincenzo
I CONSIGLI DELLO ZODIACO
ARIETE
È probabile che la causa dei vostri mali
sia dentro di voi. Le medaglie hanno
sempre due facce. Non dimenticatelo.
Inutile addossare agli altri le responsabilità di ciò che vi accade. Momento
favorevole per le entrate ma non datevi
a spese folli.
TORO
Rimboccatevi le maniche e mettetevi al
lavoro. I piccoli insuccessi collezionati
negli ultimi giorni vi costringono a puntare su altri progetti ma la vostra tenacia
e l’amore per il rischio questa volta produrranno effetti positivi. Bene le faccende di cuore.
GEMELLI
Selezionate gli impegni, gli amici, gli affetti. Insomma svegliatevi. Gli astri sono
dalla vostra parte ma attorno a voi ci
sono figure negative che, senza che voi
ve ne rendiate conto, stanno tramando
alle vostre spalle per complicarvi l’esistenza.
CANCRO
Ormai state vivendo una vera e propria
emorragia di denaro. Il vostro atteggiamento disinvolto nei confronti del denaro può mettere in crisi i rapporti con le
persone che amate e che vi sono da
sempre vicine. Ascoltate i consigli di
una persona particolarmente cara.
LEONE
Forse sarebbe il caso di affilare le unghie è probabile che non siate gli unici in
corsa. Non lasciatevi soffiare la vittoria
ad un passo dall’obiettivo che da tempo
stavate perseguendo. Evitate di perdere
la calma e abbiate fiducia nelle vostre
capacità.
VERGINE
In amore fugate da voi ogni dubbio. Piuttosto fate attenzione a chi ha insinuato
a voi il germe del sospetto. Cogliete
al volo le opportunità che vi si faranno
avanti. Anche solo un momento di esitazione potrebbe essere troppo. Buoni i
rapporti con i colleghi di lavoro.
BILANCIA
Non riuscite proprio a volervi bene e ad
apprezzarvi fino in fondo per quello che
siete. In fondo in fondo non siete male.
È necessario però che riusciate a trovare il giusto equilibrio tra voi e il resto del
mondo. Impegnatevi per fare in modo
che duri il più a lungo possibile.
SCORPIONE
Continuate ad impegnarvi giorno dopo
giorno per migliorare la vostra condizione e smettetela di lamentarvi. Vi
aspettano momenti di grande serenità e
di successi improvvisi. Dovete solo pazientare. Non rilassatevi troppo però.
SAGITTARIO
È arrivato il momento di vivere un grande amore. Lasciatevi andare e date retta
al cuore. Dimenticate tutte le esperienze
negative e guardate al futuro con più ottimismo. Per chi da tempo vive in coppia
è il momento delle coccole. Il vostro partner ne ha bisogno. Siate più presenti.
CAPRICORNO
A volte però esagerate con le strategie
anche se sapete essere diabolici quando volete e siete veri maestri dell’intrigo.
Nelle prossime settimane sarete chiamati a dare fondo a tutta la vostra pazienza. Cercate di ritagliarvi qualche ora
tutta per voi lontano da tutti e da tutto.
ACQUARIO
Fermatevi un momento a pensare e
stilate un elenco di priorità. È arrivato il
momento di pianificare il vostro futuro.
Sorvolate su tutto quello che rappresenta un dispendio inutile di energie e che
non vi porta nulla. Su è giù nei rapporti
di coppia.
PESCI
Spesso vi lasciate coinvolgere senza
riflettere. Muovetevi con cautela ed
evitate di infilarvi in una situazione pericolosamente complicata. Se è il caso rinunciate ad avventurarvi in una questione che non vi appartiene ma che rischia
di compromettere la vostra posizione.
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