ANCD sempre più forte ed efficiente - Legacoop

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ANCD sempre più forte ed efficiente - Legacoop
Anno XXIV - N. 5 - 1 febbraio 2013
Primo piano
ANCD sempre più forte ed efficiente
Le linee di attività dell’Associazione delle cooperative di dettaglianti del sistema Conad
Nominato presidente Marzio Ferrari, numero uno di Conad Centro Nord
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Note Brevi
Un confronto sul futuro dell’Unione Europea e sull’esigenza di un rafforzamento
della sua coesione politica,
che consenta alle istituzioni
un ruolo più attivo sul piano
dello sviluppo, dell’occupazione, dell’equità sociale.
Realizzare un’attività di approfondimento sui temi
della legalità, attraverso incontri e attività formative
per le proprie strutture nazionali e territoriali, al fine di
lanciare un vero e proprio
patto per la legalità e lo sviluppo che impegni le parti
sociali al contrasto di ogni
forma di mafia, quale elemento fondamentale per lo
sviluppo di tutti i soggetti
produttivi delle costruzioni e
la sicurezza nelle comunità
e nel territorio....
La realizzazione del terminal
off shore, a circa 17 chilometri a largo del Porto di
Venezia, porrà definitivamente la parola fine all’attività di un intero gruppo di
lavoratori, la cui sussistenza
è stata sinora legata a doppio filo al mare e ai suoi
frutti. «Altro che benefici occupazionali, economici e
ambientali! La metodologia
utilizzata ha disatteso qualsiasi tipo di protocollo finora
intrapreso per lo studio e la
realizzazione di opere...
È stato presentato il 29
gennaio il secondo Bilancio
Sociale di Quarantacinque,
relativo al 2011, che analizza il ruolo dello stesso
consorzio e delle 45 cooperative sociali associate: di
queste 18 svolgono attività
di inserimento lavorativo e
27 attività socio-assistenziali ed educative, a cui si
aggiungo 5 cooperative non
sociali e alcuni soci sovventori. Quarantacinque associa cooperative in 12 regioni
italiane: è il punto....
Il Centro Studi ha elaborato
e diffuso la Nota Breve numero 2 del 2013.
a pagina 2-5
Appuntamenti
Incontro con Martin
Schulz, presidente
Parlamento Europeo
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 30 gennaio 2013 alle ore 14,00
Costruzioni
Ancpl-Legacoop e Fillea-Cgilsiglanoprotocollo per la legalità
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Veneto
Terminal off shore:
“Sarà la fine della
pesca marittima”
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Quarantacinque
Presentato
il Bilancio Sociale,
preoccupa il 2013
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Massimo Tognoni
leggi
Centro Studi
Lepiccolecooperative
italiane negli anni
2007-2011 - I Settori
Sondaggio
Osservatorio SWG
La grave crisi
del ceto medio
italiano
L’anno passato è il peggior
anno della crisi economica
dal punto di vista ...
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
Primo piano
2
Governance, missione, risorse umane
Le linee di attività di ANCD per adeguare il ruolo della distribuzione cooperativa alle sfide
del contesto economico. Il presidente di una cooperativa alla guida dell’Associazione
Costruire un’organizzazione sempre più integrata e coerente con la sua missione, più
efficiente, rapida nelle decisioni, capace di
coinvolgere di più le cooperative e soprattutto i soci nei processi decisionali e nella
gestione.
È questo l’obiettivo che Camillo De Berardinis, Presidente di ANCD, ha indicato
per il futuro dell’Associazione di rappresentanza delle cooperative fra dettaglianti associate al sistema Conad che, ha ricordato,
“in questi anni di grandi cambiamenti si è
rafforzato economicamente, affermandosi
come leader a livello nazionale, presente in
modo capillare in tutte le regioni, prima insegna in tutto il Sud”.
Un obiettivo che, per essere raggiunto, richiede -accanto al lavoro già fatto per l’integrazione a livello commerciale,
promozionale, di formati distributivi- di proseguire e sviluppare il confronto e la riflessione su tutti quegli aspetti che riguardano
il modello associativo (organizzazione, attività formative, governance) per renderle
adeguate alla nuova dimensione economica, perché su di esse poggia l’evoluzione
del sistema e la sua prospettiva di successo.
Ed un primo segno concreto, sul piano della
governance, arriva proprio dall’Assemblea
che ha approvato una modifica di quella
dell’Associazione Nazionale con la scelta di
nominare Presidente Marzio Ferrari, Presidente di Conad Centro Nord, e Vicepresidente Valter Geri, Presidente di Conad del
Tirreno: due rappresentanti delle cooperative aderenti, in linea, appunto, con l’intenzione di un coinvolgimento più attivo delle
cooperative e dei soci. Un assetto completato dalla nomina di Sergio Imolesi a Segretario Generale dell’Associazione.
Un nuovo modello di governance
“Il successo di questi anni del sistema
Conad ha trovato il punto di maggior forza
nel modello associativo-imprenditoriale, incentrato sul socio” -ha sottolineato De Berardinis- “e, oggi, una delle priorità di ANCD
è quella di rafforzarlo e adeguarlo alle nuove
sfide, rendendolo sempre di più un elemento di distintività rispetto ai gruppi concorrenti. Un modello dove non conta solo
cosa fare, non contano solo gli obiettivi, ma
è determinante il come fare, è determinante
la coerenza con quei valori e quei principi
che sono stati la linea guida della storia di
Conad”.
Da qui l’esigenza di disegnare la nuova governance -secondo le linee indicate nel documento congressuale- “per creare
un’organizzazione più forte e più coesa,
semplificare la filiera, recuperare efficienza
e, soprattutto, favorire un maggior coinvolgimento dei soci-imprenditori e delle cooperative nella gestione del sistema
nazionale”.
L’obiettivo, insomma, è quello di affermare
un modello di governance, ha sottolineato
De Berardinis “che vuole favorire lo sviluppo
imprenditoriale dei soci, estendere la mutualità ad una realtà sempre più ampia di
imprenditori e collaboratori, garantire il rinnovamento della base sociale in base a requisiti e procedure di accesso basati su
criteri di equità, trasparenza e merito. Un
tale processo non può che favorire lo sviluppo di motivazioni, la possibilità di acquisire competenze più complesse, il
rafforzamento del senso di appartenenza,
la consapevolezza di essere parte di un movimento e di partecipare alla costruzione di
un progetto comune”.
Tra le iniziative avviate dall’Associazione
nell’ultimo anno a supporto di questi obiettivi, De Berardinis ha ricordato il progetto
formativo “Gente di Conad”. “Per tutti i
grandi gruppi” -ha spiegato De Berardinis“ma ancora di più per una realtà come
Conad, la scelta vincente poggia sulla capacità di valorizzare le individualità e le diversità, portandole a sintesi, e di fare
sistema anche nello sviluppo delle risorse
umane”.
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Un nuovo modello contrattuale
Accanto a queste linee di attività di carattere più specificamente organizzativo, De
Berardinis ha ricordato anche il terreno
delle relazioni industriali, ricordando l’esigenza di “adottare un nuovo approccio, più
dinamico, che vada al di là di una funzione
di semplice presidio, definendo e realizzando una politica di relazioni sindacali coordinata e omogenea sia a livello nazionale
che nel territorio”, con l’obiettivo di costruire
“un nuovo modello contrattuale più flessibile, che fissi i principali parametri a livello
nazionale, lasciando al territorio ed alle imprese, in un costruttivo confronto cin il sindacato, uno spazio negoziale legato ad
obiettivi di produttività e alle specificità locali
e che permetta di premiare merito e professionalità”.
I Protocolli di Legalità
La legalità è un altro terreno di rilievo sul
quale ANCD intende portare avanti la sua
iniziativa, in collaborazione con Legacoop
Sicilia. “Conad” -ha ricordato De Berardinis- “è l’insegna leader nel Mezzogiorno, la
prima realtà cooperativa siciliana e, insieme
ai suoi soci, vuole continuare ad investire e
a fare sviluppo in un settore tra i più esposti, con punti ‘sensibili’ che riguardano la
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localizzazione di aree e la realizzazione di
strutture e impianti, il reclutamento del personale, i canali di rifornimento”.
ANCD e Legacoop hanno sviluppato una
importante iniziativa (adozione di un codice
etico e di regole rigorose a livello statutario
per garantire la salvaguardia dei principi di
legalità e trasparenza) in grado di fare argine ai tentativi di estorsione e di evitare infiltrazioni mafiose all’interno del settore
distributivo. “Per rafforzare ulteriormente
queste scelte di legalità” -ha detto De Berardinis- “occorre portare avanti una nuova
iniziativa: la sottoscrizione di un ‘Protocollo
di legalità’ con le istituzioni che prevede impegni aggiuntivi rispetto agli obblighi fissati
dalla legge, come l’invio dell’elenco nominativo degli imprenditori soci alle Prefetture,
che potranno verificare in ogni momento la
sussistenza o l’eventuale venire meno dei
requisiti indispensabili per rimanere nella
qualità di socio”.
Liberalizzazioni
Non poteva mancare un riferimento al
tema che da tempo l’Ancd indica come
centrale per uno sviluppo della distribuzione commerciale: quello delle liberalizzazioni. Dopo le elezioni, l’apertura alla
concorrenza delle aree di mercato più
chiuse tornerà sicuramente ad essere uno
dei temi al centro del dibattito politico. “Per
questo motivo” -ha sottolineato De Berardinis- “ANCD deve riprendere l’iniziativa nei
confronti delle istituzioni e delle forze politiche per riaffermare il suo ruolo di movimento che si batte per la modernizzazione
del Paese e la difesa del potere d’aquisto
dei consumatori, anche attraverso la collaborazione con le altre associazioni della distribuzione moderna e delle associazioni
dei consumatori”.
“Questa Assemblea” - ha concluso De Berardinis - “rappresenta un passaggio importante per ANCD, in coerenza con gli
obiettivi congressuali che ci siamo dati nell’Assemblea di maggio 2011: il passaggio
del testimone ad un socio-imprenditore
che assumerà la Presidenza dell’Associazione e sarà affiancato da un Vice Presidente, anch’esso socio. A loro vanno i miei
migliori auguri di buon lavoro e sono convinto che chi mi sostituirà sia la persona
giusta, con la sua determinazione e la sua
esperienza, per dare nuovo slancio all’organizzazione, proseguire nel percorso delineato e realizzarne gli obiettivi a partire
dal nuovo modello di governance e dal rafforzamento del ruolo del socio”.
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Un maggiore protagonismo dei soci
per raggiungere nuovi obiettivi
Intervista a Marzio Ferrari, Presidente ANCD
Ferrari, da oggi alla guida dell’Ancd c’è
un imprenditore del commercio associato. Qual è il significato di questa
scelta? E quali effetti potrà produrre
sull’attività dell’Associazione?
Ritengo importante che, finalmente, ci sia un
socio alla guida dell’Associazione. Noi soci
abbiamo capacità di sintesi rispetto a tanti
temi e credo che oggi, ne abbiamo sempre
più bisogno. Abbiamo bisogno di fare poche
cose, ma di farle.
Nel passato, è doveroso sottolinearlo, sono
stati raggiunti risultati, anche importanti; però
ci si è messo tanto tempo. Io spero che con
un maggiore protagonismo dei soci sia più
facile mettersi attorno ad un tavolo un po’ più
spesso e riuscire a sintetizzare in modo efficace gli obiettivi che dobbiamo perseguire.
Nella relazione sono stati indicati dei
temi centrali di impegno dell’associazione per l’immediato futuro. C’è quello,
tipicamente “interno”, del modello di
governance e quello, più “esterno”
delle relazioni industriali. Come intendete sviluppare l’attività dell’associazione sul primo? E relativamente al
secondo: qual è lo stato dei rapporti con
le organizzazioni sindacali?
Sulla governance abbiamo lavorato in passato, ma siamo rimasti un po’ fermi perché
“l’art. 62” (del decreto che disciplina le relazioni commerciali in materia di cessione di
prodotti agricoli e agroalimentari, n.d.r.) ci ha
portato via molto tempo. Abbiamo già fatto
già un buon lavoro.
Tra i temi che più ci hanno impegnato ci sono
il numero dei mandati, il ricambio generazionale, le insegne, l’assegnazione dei punti
vendita.
Adesso dobbiamo rimettere attorno ad un tavolo i soci per capire le loro valutazioni e sintetizzarle nella forma di governo societario
che vogliamo utilizzare nelle nostre cooperative. Da questo punto di vista credo che
siamo a buon punto: abbiamo già messo dei
paletti e credo che da parte dei soci ci sia la
buona volontà di definire una soluzione che
possa soddisfare tutti. Ora si tratta di completare il percorso e di curarne l’attuazione
su tutto il territorio.
Per quanto riguarda il tema delle relazioni industriali, debbo dire che personalmente ho
dei buoni rapporti. In un momento difficile
come quello attuale abbiamo garantito,
credo, anche grazie alla nostra esperienza, i
posti di lavoro, sebbene un po’ di crisi l’abbiamo sentita tutti. Sarà però importante capire che cosa le istituzioni e la politica
vorranno fare, perché se non si crea un volano più forte per lo sviluppo delle imprese,
corriamo il rischio di rimanere fermi e di non
poter guardare oltre l’orizzonte quotidiano.
Nonostante le difficoltà prodotte da una
delle peggiori crisi della storia, anche
in questi ultimi anni Conad ha continuato a mettere a segno risultati positivi. Qual è il “segreto” di questa
performance?
Credo che il successo venga dagli anni precedenti, dal fatto di aver messo in piedi importanti iniziative di marketing verso il
consumatore, di cui adesso stiamo traendo i
frutti. L’altra cosa importante, non dimentico
mai di dirlo, e mi fa piacere essere alla presidenza di questa associazione, è che ci sono
i soci. Io credo che la nostra forza siano i soci
che tutti i giorni sono sul punto vendita e gestiscono la loro azienda nel modo migliore,
consapevoli che fare diversamente significherebbe andare in crisi e chiudere i battenti.
Credo, insomma, che il socio sia il nostro
vero punto di forza.
Si è dimostrata vincente anche la scelta
di puntare comunque sulle medie superfici di vendita piuttosto che su altri
canali?
Certo, anche quello ci ha premiato. E quest’anno i dati parlano ancora più chiaro rispetto agli anni passati. Le nostre dimensioni
Marzio Ferrari
Presidente Conad Centro Nord
Profilo professionale
Marzio Ferrari entra nel mondo Conad nel
1987 e, dal 2012, ricopre il terzo mandato
come Presidente di Conad Centro Nord. In
questi anni ha lavorato con determinazione
allo sviluppo e la formazione dei soci della
cooperativa che, ad oggi, vede un fatturato
triplicato.
Ricopre, tra le altre, la carica di presidente del
cda di Codi, Cofin soc.coop., Borgonuovo Srl,
Fin C Srl, Nord Investimenti Srl, Globo Srl. E’
membro del cda di CONAD NAZIONALE e di
ANCD.
Marzio Ferrari è nato a Luzzara (RE) nel 1959.
Dopo alcuni anni di lavoro nell’azienda agricola di famiglia, nell’ 87 entra in Conad come
socio del punto vendita di Novellara nella
mansione di addetto ai salumi e alla gestione
del reparto ortofrutta. Due anni dopo diventa
capo negozio della società e lì, nel ’92, apre
un nuovo punto vendita allargandone la base
societaria. Nello stesso anno entra nel Cda di
Conad Centro Nord. Dopo tre anni di vice
presidenza nel 2006 diventa Presidente.
Marzio Ferrari ha una figlia con la quale vive
a Luzzara.
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Legacoop
Settori
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Imprese
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Primo piano
sono dimensioni più umane, più a contatto
con la gente; noi abbiamo sempre lavorato
anche per il servizio alla clientela, che significa non solo esporre il prodotto, ma dare
cortesia e cordialità, seguire il consumatore
nella sua spesa quotidiana. Questo, anche
nelle superfici un po’ più grandi, ha permesso un contatto umano importante; e la
gente ce lo riconosce.Tra l’altro, i nostri punti
vendita tendenzialmente sono vicini ai paesi,
dove ancora oggi, bene o male, ci si conosce; si crea un rapporto quotidiano e questo
ha fatto sì che la gente sia fedele alla nostra
insegna.
Insomma, in un Paese che sta invecchiando il negozio di vicinato ha ancora
una sua ragione d’essere
Certo, soprattutto perché la gente ha meno
soldi da spendere, ha bisogno di fare la
spesa quotidiana, non più quella settimanale
o quindicinale che privilegia le grandi superfici, su tanti prodotti, soprattutto sui freschi.
Noi sui freschi ci abbiamo sempre creduto,
crediamo che sia la nostra forza. Su questo
abbiamo lavorato tanto anche sulla forma-
L’INTERVENTO
5
Da tempo denunciate l’arretratezza del
nostro Paese sul piano delle liberalizzazioni. Crede che dopo le elezioni il
tema potrà di nuovo assumere un rilievo centrale nel dibattito politico? E
quali sono le vostre indicazioni per
quanto riguarda, specificamente, la distribuzione commerciale?
Il “Salva Italia”, stabilendo la libertà delle
aperture festive, tendenzialmente ci ha aiutato: lo dico per esperienza diretta nella mia
azienda. È un fatto positivo, ovviamente
senza esagerazioni: ci sono alcune feste importanti che noi abbiamo rispettato e credo
che vada sottolineato.
Noi abbiamo lavorato molto sui carburanti,
sulle parafarmacie: sono settori sui quali si
possono fare cose importanti e utili, in termini di risparmio, per la collettività. Sarebbe
quindi opportuno che il governo che uscirà
dalle elezioni vi dedicasse la giusta attenzione e favorisse uno sviluppo di queste
esperienze.
Persone che hanno saputo interpretare
i cambiamenti e riorganizzare le risorse
Le conclusioni di Giuliano Poletti
“La storia di Ancd e del movimento cooperativo” -ha sottolineato nelle sue conclusioni il Presidente di Legacoop,
Giuliano Poletti- “racconta di
persone che hanno saputo interpretare i cambiamenti dettati da nuovi contesti e, con
intraprendenza, riorganizzare
le risorse immaginando e costruendo
un futuro nuovo; e
Primo piano
Legacoop
LA SCHEDA
zione dei nostri addetti e sulla ricerca di prodotti sia di nicchia che qualificati.
questa forte identità è frutto del lavoro sinergico svolto in tanti anni dai soci, dalla
struttura associativa, dalle persone”.
Poletti ha spiegato che la crisi ha modificato i comportamenti di consumo forse in
maniera irreversibile, generando nuove necessità -come il bisogno di rafforzare e
supportare il sistema del Welfare- e nuovi
contesti che hanno bisogno di essere presidiati.
“In questo nuovo scenario” -ha aggiunto“l’impresa cooperativa può essere uno
strumento pubblico al servizio del protagonismo dei cittadini”.
“Attraverso il principio democratico ‘una
testa un voto’” -ha concluso- “è possibile
liberare e valorizzare le competenze di ogni
persona e rendere tutti partecipi e responsabili del futuro”.
Settori
Territori
Valter Geri
L’Associazione
Nazionale Cooperative
fra Dettaglianti
All’ANCD, Associazione Nazionale Cooperative fra Dettaglianti, aderiscono il Consorzio Nazionale Conad e le otto cooperative
che operano su tutto il territorio nazionale.
Queste ultime associano 3.000 soci imprenditori presenti in tutte le provincie italiane, oltre ad una presenza in territori
stranieri: Albania e Malta.
Nel Sistema ANCD Conad lavorano, complessivamente, 40.000 addetti, con un giro
di affari di circa 11 milioni di euro.
La governance dell’ANCD è composta da:
Presidente: Marzio Ferrari
Vice Presidente: Valter Geri
Segretario Generale: Sergio Imolesi
Sergio Imolesi
Imprese
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Legacoop
>> Appuntamenti
6
APPUNTAMENTI
“La cooperazione e il futuro
dell’Unione Europea: più coesione
politica per favorire sviluppo,
occupazione, equità sociale”
Incontro con Martin Schulz,
PresidentedelParlamentoEuropeo
Un confronto sul futuro dell’Unione Europea
e sull’esigenza di un rafforzamento della
sua coesione politica, che consenta alle istituzioni un ruolo più attivo sul piano dello sviluppo, dell’occupazione, dell’equità sociale.
È il tema al centro dell’iniziativa, organizzata
da Legacoop, “La cooperazione e il futuro
dell’Unione Europea: più coesione politica
per favorire sviluppo, occupazione, equità
sociale”, alla quale parteciperà il Presidente
del Parlamento Europeo, Martin Schulz.
Programma dell’incontro:
• Apertura dei lavori: Luca Bernareggi,
Presidente di Legacoop Lombardia
• Saluto del Sindaco di Milano, Giuliano
Pisapia (in attesa di conferma)
•
Intervento di Martin Schulz, Presidente
del Parlamento Europeo
• Dialogo tra il Presidente Schulz, Marta
Dassù, Sottosegretario al Ministero degli
Affari Esteri, ed il Presidente di Legacoop,
Giuliano Poletti.
Coordina Dario Di Vico, inviato del Corriere
della Sera.
L’incontro si svolgerà venerdì 8 febbraio
a Milano, dalle ore 15.30 alle 17.30,
presso il Circolo della Stampa, Corso Venezia, 48 – Sala Montanelli.
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Settori
>> Costruzioni
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COSTRUZIONI
Ancpl-Legacoop e Fillea-Cgil
siglano protocollo per la legalità
>> Agroalimentare
Realizzare un’attività di approfondimento sui
temi della legalità, attraverso incontri e attività formative per le proprie strutture nazionali
e territoriali, al fine di lanciare un vero e proprio patto per la legalità e lo sviluppo che impegni le parti sociali al contrasto di ogni forma
di mafia, quale elemento fondamentale per lo
sviluppo di tutti i soggetti produttivi delle costruzioni e la sicurezza nelle comunità e nel
territorio.
È questo l’obiettivo del protocollo di collaborazione siglato il 28 gennaio da ANCPL, l’Associazione che rappresenta le cooperative di
costruzioni aderenti a Legacoop, e l’Osservatorio Edilizia e Legalità di FILLEA-CGIL.
Le tematiche che saranno affrontate riguarderanno, principalmente, le relazioni industriali finalizzate al contrasto delle infiltrazioni
mafiose, le attività formative per la gestione
dei protocolli di legalità e la promozione cooperativa per le imprese sequestrate e confiscate alle mafie.
In particolare, per quanto riguarda le relazioni
industriali, sarà costituito un gruppo di lavoro
paritetico, che avrà il compito di definire ed
implementare regole di consultazione reciproca, procedure e strumenti condivisi idonei
a contrastare le infiltrazioni criminali nei cantieri.
Per quanto riguarda il recupero delle imprese
sequestrate o confiscate alla mafia, sarà costituito un gruppo di lavoro che individui modalità per il loro recupero, anche attraverso la
costituzione in cooperativa dei lavoratori ad
esse appartenenti.
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
Il gruppo elaborerà un protocollo da sottoporre all’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati che definisca tutte le azioni
che portino ad una reale bonifica delle imprese sequestrate e confiscate, ad una loro
eventuale reimmissione nel mercato e ad una
valorizzazione dell’azione dello Stato ispirata
al principio del “togliere ai mafiosi e ridare alla
società”.
AGROALIMENTARE
Vertice europeo su quadro finanziario per il periodo 2014-2020
Si terrà a Bruxelles, il 7 e l’8 Febbraio, un
vertice europeo per la definizione del bilancio UE per il periodo 2014-2020.
In vista del suddetto incontro i Presidenti del
COPA (Gerd Sonnleitner) e della CO.GE.CA
(Christian Pèes) hanno inviato a tutti i Capi
di Stato e di governo una lettera di esortazione a sostenere il mantenimento del bilancio della PAC nelle prossime discussioni
inerenti al quadro finanziario pluriennale.
Sempre a Bruxelles il giorno precedente (6
febbraio) il COPA-COGECA terrà una seduta
congiunta straordinaria dei rispettivi Presidium per lanciare un chiaro messaggio ai
capi di Stato e di governo dell’UE, nonché ai
media ed alle istituzioni dell’UE, evidenziando la necessità di una decisione celere
sul quadro finanziario pluriennale e del
mantenimento di un solido ed adeguato bilancio per la PAC.
Legacoopagroalimentare parteciperà a
quest’ultima iniziativa con una delegazione
guidata dal Direttore Generale, Giuseppe
Piscopo.
Imprese
Sondaggio
Territori
>> Veneto
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VENETO
>> Liguria
Terminal off shore: “Sarà la fine
della pesca marittima”
>> Sardegna
La realizzazione del terminal off shore, a
circa 17 chilometri a largo del Porto di Venezia, porrà definitivamente la parola fine
all’attività di un intero gruppo di lavoratori,
la cui sussistenza è stata sinora legata a
doppio filo al mare e ai suoi frutti. «Altro che
benefici occupazionali, economici e ambientali! La metodologia utilizzata ha disatteso qualsiasi tipo di protocollo finora
intrapreso per lo studio e la realizzazione di
opere di tale entità e la fascia costiera veneta si sta trasformando, giorno dopo
giorno, in un cantiere a cielo aperto!». Questo l’allarme lanciato a una sola voce dalla
categoria della pesca veneta (Lega Pesca,
Federcoopesca, A.G.C.I Agr.it.al, Coldiretti
Impresa Pesca, CO.GE.VO Chioggia,
CO.GE.VO. Venezia, O.P. Bivalvia Veneto,
O.P. Fasolari) i cui rappresentanti, nella mattinata di lunedì 28 gennaio, hanno condiviso i propri dubbi sul progetto con
l’assessore regionale alla pesca Franco
Manzato.
«Dati sbagliati e non aggiornati sulle risorse
ittiche dell’area, preclusione di una vasta
area alla navigazione e alla pesca, attività
di pesca tradizionale in laguna e nella fascia costiera gravemente compromesse,
mancata valutazione dell’impatto complessivo creato dal combinato di opere civili
come Mose, progetto integrato fusina, terminal gasiero e rimpascimenti artificiali
nella costa veneta, che sono state portate
avanti in questi anni nell’assenza di un
piano regolatore della fascia costiera»
elenca Antonio Gottardo, responsabile
Lega Pesca Veneto, che parla di «Mazzata
finale per il nostro settore, già in grave
crisi».
Nel pomeriggio del 28, altro incontro con il
>> Lazio
>> Modena
>> Ravenna
>> Rimini–Forlì/Cesena
>> Grosseto
Presidente del Magistrato alle Acque
(Mav) Patrizio Cuccioletta, l’ad di The-
tis Maria Brotto, la Direzione Veterinaria e
Ambiente della Regione Veneto, l’assessore
Manzato e alcuni rappresentanti della procedura di Via (valutazione di impatto ambientale) sia regionale che nazionale
«I dirigenti della Regione hanno espresso
forti perplessità sull’opera, in particolare
sugli aspetti che riguardano la salubrità dei
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
prodotti e i possibili effetti negativi sul consumatore. Cuccioletta e Manzato si sono
impegnati a far proprie le osservazioni
espresse dalla categoria in occasione del
prossimo comitato regionale Via che si terrà
il 5 febbraio, al quale saremo presenti assieme alle altre associazioni della pesca»
afferma Gottardo: «Sino ad allora manterremo lo stato di agitazione».
Terminal off shore
L’intervento prevede:
1) la piattaforma portuale d’altura, in
acque profonde cui attraccheranno le
grandi navi oceaniche portacontainer di
nuova generazione e le petroliere. Per il
petrolio, il terminal d’altura sarà collegato a quello di Porto Marghera da un
fascio tubiero di 25 chilometri che interesserà una vasta area di mare e laguna
2) una diga foranea avvolgente lunga 4
chilometri, che proteggerà il terminal
d’altura e le sue imbarcazioni da vento
e onde
3) i terminal per le navi petroliere e per le
portacontainer, che saranno posizionati
all’interno della diga.
La denuncia della categoria pesca: «L’opera
sconvolgerà irrimediabilmente un’area marittima da sempre zona di raccolta su scala
commerciale dei molluschi bivalvi - fasolari,
vongole chamelea gallina, cannolicchi e
cuori - , e di pesca di seppie, latterini, triglie,
cannocchie, sarde ed numerose altre specie».
LIGURIA
Legacoop e Libera Terra per lotta
comuneallacriminalitàorganizzata
Undici a Genova, 6 Rapallo, 4 a San Remo,
4 a La Spezia: sono i beni immobili e le
aziende confiscate in Liguria per mafia. In
tutto 40, sparsi su 14 località distribuite in
tutta la regione. Lo hanno sottolineato il 28
gennaio Legacoop Liguria e Libera Terra, in
un incontro dedicato appunto al ‘’Mondo
della cooperazione contro le mafie’’.
“Non siamo certamente nella situazione di
altre zone – ha detto il vice presidente di
Legacoop Liguria, Sandro Frega – ma è
evidente che il tema della legalità è fondaImprese
Sondaggio
Territori
mentale per uno sviluppo corretto dei territori. Far nascere nuove imprese sui beni
confiscati alla criminalità è un’occasione
per i giovani mettendo al centro l’etica del
lavoro. Ecco perché chiediamo un rafforzamento a livello locale di nuovi strumenti finanziari in grado di rafforzare le start up che
possono nascere sui beni confiscati. Un sostegno capace di sfociare anche in un
Fondo specifico per sostenere queste imprese’’.
Legacoop Liguria collabora in tal senso con
Libera Terra, associazione impegnata da
tempo in questo campo. “La capacità delle
mafie è quella di inserirsi nel tessuto economico e politico di un territorio - ha spiegato Simone Fabbri, referente nazionale di
Cooperare con Libera Terra -. Poi dipende
dalla capacità degli attori sociali di creare
gli anticorpi giusti per sconfiggerla’’.
LAZIO
Zingaretti a confronto con
Legacoop: “Così la nuova Regione”
Rinnovamento, discontinuità sono le due
parole più ascoltate nell’incontro fra la presidenza di Legacoop Lazio e Nicola Zingaretti, candidato del centrosinistra alla
presidenza della Regione Lazio. E’ stata
usata anche la parola “opposta” riferendosi
alla necessità di cambiare nel profondo la
politiche che è stata portata avanti dalla
Giunta Polverini. Negli interventi dei dirigenti
di di Legcoop, a partire da quelli del presidente Stefano Venditti e poi in quelli dei
presidenti delle diverse associazioni, Bastianini, Bongiorno, Codisposti, La
Guardia, Pelosi, Marchisio, Casuccio
non ci si è però limitati solo a indicare una
necessità inderogabile, ma sono stati anche
messi in luce i problemi da affrontare. Ne è
venuto fuori un quadro a tutto campo, un
insieme di cose da fare, un percorso da
Primo piano
Legacoop
9
aprire subito, dando segnali ben precisi a
partire da un nuovo rapporto fra Regione e
cittadini, con i corpi intermedi. Collaborazione,concertazione, un nuovo modo di lavorare da parte della Giunta, del Consiglio
affidando al candidato presidente un compito di grande rilievo: ricostruire la fiducia
dei cittadini, delle organizzazioni sociali,
delle imprese, ripristinare un rapporto democratico con il movimento cooperativo,
con Legacoop Lazio. I “ tavoli” di confronto
devono vedere protagonisti tutti i soggetti
che operano nel territorio regionale, senza
discriminazioni. L’abitare, la sanità, l’agroalimentare, i servizi, il consumo, la distribuzione, i giovani, la cultura, tutti campi di
intervento sui quali modulare la politica regionale. E da qui occorre ridisegnare le
strutture regionali, o gli Enti, le Società ,le
Agenzie che fanno capo alla Regione e che
si sono trasformate in centri di potere che
devono essere smantellati, combattendo
contro la corruzione di cui si sono avuto vistosi esempi. Importante – è stato sottolineato-la scelta di Zingaretti di chiedere alle
forze politiche che partecipano alla coalizione di centrosinistra di sostituire tutti i
consiglieri regionali . Un segnale di rinnovamento importante, l’indicazione. Non significa dare i voti a questo o a quello , ma
è una indicazione che si deve “ripensare”
la Regione. Partendo dalla competenza e
dalla cassa, i due pilastri su cui si basa la
politica dell’Ente. Il passaggio della partecipazione diventa particolarmente importante e il candidato presidente ha
annunciato che nel suo programma è prevista una legge sulla partecipazione che intervenga nella formazione dell’atto
amministrativo, stabilendo un rapporto diretto con i cittadini. Ha sottolineato la necessità di ridurre le Agenzie, le Società ,
eliminando i consigli di amministrazione
Settori
Territori
dando poteri a amministratori delegati unici
scelti secondo rigorosi criteri di professionalità, competenza, eliminando interferenze
partitiche. Sarà un organo terzo a visionare
i curricula ed a proporre una lista da cui attingere. Semplificazioni e trasparenza sono
due passaggi molto importanti. Ad oggi ci
sono circa 1700 leggi con le quali si devono
fare i conti. Si deve arrivare a 15 leggi quadro,leggi omnibus. La posta in gioco- ha
concluso Zingaretti- è la discontinuità. Bisogna accendere la macchina e farla partire
subito, aprendo un percorso di scrittura collettiva del programma e della sua attuazione. La discontinuità che vogliamo diventi
il cardine della nostra iniziativa significa eliminare la politica dei due tempo che non ci
porterebbe da nessuna parte.
Commissione taxi, il Tar
dà ragione alle cooperative
Il TAR del Lazio ha accolto la nostra istanza
cautelare, presentata dopo l’esclusione
delle associazione di settore rappresentative del cooperative dei tassisti.
Come volevasi dimostrare il TAR, ha dato
ragione a Legacoop, Agci e Confcooperative annullando il provvedimento di esclusione.
Ricordiamo che la forma cooperativa è
quella scelta, storicamente, dai taxisti per
organizzare il proprio lavoro e che negli ultimi quarant’anni ha consentito l’emancipazione dei lavoratori attraverso una
gestione democratica del mercato.
La cronaca: nel giro di pochi giorni l’Assessore Aurigemma era riuscito a inventarsi i
criteri di rappresentatività per la composizione della commissione taxi per poi smentirli, escludendo dalla Commissione
organizzazioni storiche e impegnate a livello
nazionale in tutti i tavoli di concertazione,
come la Legacoop.
Alemanno e Aurigemma avevano composto la Commissione, sotto dettatura, in
modo da circordarsi soltanto degli amici favorevoli alle nuove tariffa taxi.
”Per fortuna viviamo ancora in un Paese
dove il diritto vince contro l’arroganza delle
scelte dell’Assessore Aurigemma– dichiara
Andrea Laguardia Presidente Legacoopservizi Lazio- avevamo fatto appello per una
ripresa del dialogo invitando la Giunta a ragionare sul tema della rappresentanza nel
Imprese
Sondaggio
Territori
settore taxi, purtroppo la risposta è stata negativa.
Non avevamo dubbi sulla decisione del TAR,
la nostra associazione oltre a firmare il CCNL
di settore, rappresenta importanti cooperative romane di tassisti, a partire dalla Samarcanda (5551) al Pronto Taxi 6645.
Non era nemmeno immaginabile escluderci
dalla Commissione consultiva del settore
TAXI, il TAR ha certificato l’illegittimità di tale
esclusione, bloccandone con l’ordinanza gli
effetti, di conseguenza viene ribadita l’importanza e la storia delle cooperative dei tassisti romani.
Brutto colpo per la Alemanno/Aurigemma,
attendiamo di essere inseriti nella Commissione al più presto insieme ad AGCI e Confcooperative al più presto.
Il fumus boni juris individuato dal TAR è la
dimostrazione che la Giunta Alemanno non
può decidere di circordarsi solo degli amici
per prendere decisioni importanti per il settore taxi.”
SARDEGNA
Una nuova fase per
la cooperazione sociale
Si è svolta il 25 gennaio l’Assemblea regionale di Legacoopsociali, dedicata al tema ”Il
ruolo della cooperazione sociale nel sistema
di servizi sociali e sanitari tra tagli alle risorse
e nuovi bisogni. Confermato Enzo Porcu ed
eletto il coordinamento regionale.
L’ampia partecipazione delle cooperative sociali aderenti, l’impegnativo dibattito e gli apporti dei rappresentanti istituzionali e delle
altre organizzazioni invitate permettono di
tracciare un giudizio largamente positivo
sulla riuscita dell’iniziativa.
Primo piano
Legacoop
10
Il dibattito, sviluppatosi sulla traccia del documento preparatorio dell’assemblea e della
comunicazione di apertura svolta da Enzo
Porcu, confermato coordinatore regionale di
Legacoopsociali, ha arricchito il confronto
con nuove proposte, impegni e disponibilità.
Hanno portato apprezzati e non formali contributi Cristiano Erriu, presidente di ANCI
Sardegna; Sergio Cardia, presidente regionale di AGCI, Francesco Sanna, responsabile regionale di Federsolidarietà –
Confcooperative, Rita Corda, consigliera
della Provincia di Cagliari e Marika Batzella, responsabile del Servizio programmazione e integrazione sociale dell’Assessorato
alla Sanità, che è intervenuta in luogo dell’Assessore De Francisci.
Nell’ambito del confronto, i rappresentanti di
tutte le Associazioni cooperativistiche hanno
confermato e rilanciato la volontà di procedere in direzione della massima integrazione
unitaria e del coordinamento delle rispettive
Associazioni, così come da parte dell’ANCI è
stata espressa l’immediata disponibilità ad
una iniziativa comune sui temi delle politiche
sociali, a partire dal monitoraggio delle gare
d’appalto.
La rappresentante della Regione Sardegna,
prendendo atto dell’analisi e delle proposte
avanzate, ha rilevato lo stato di insufficiente
applicazione della legge regionale 23/2005
e assicurato la disponibilità dell’Assessore al
confronto.
Le proposte avanzate per il prossimo lavoro
politico di Legacoopsociali in Sardegna, sintetizzate dal documento sottoposto all’assemblea, sono state fortemente condivise ed
approvate in modo unanime e saranno arricchite dalle iniziative che si terranno nei territori di Legacoop Sardegna con il sostegno
dei CTL di Legacoop e dal confronto con
AGCI e Confcooperative.
Il coordinamento regionale di Legacoopsociali, eletto in modo unanime al termine dei
lavori avrà - tra l’altro - il compito di favorire
una dimensione di maggiore e più fattiva
partecipazione delle cooperative sociali nella
formazione delle scelte dell’Associazione.
I lavori del dibattito, coordinato da Andrea
Pianu, sono stati conclusi con un ampia relazione di Antonio Carta, Presidente di Legacoop Sardegna.
Il coordinamento regionale di Legacoopsociali è così composto:
Enzo Porcu (coordinatore); Riccardo Atzori;
Franca Chessa; Elisabetta Caschili; MargheSettori
Territori
rita Floris; Agnese Lampreu; Betta Lasio; Silvio Obinu; Giorgio Pintus; Andrea Pianu; Iside
Stevanin.
MODENA
Al via la campagna di raccolta
firme “Io riattivo il lavoro”
È stata presentata questa mattina in conferenza stampa la campagna “Io Riattivo il
lavoro” finalizzata alla raccolta firme a sostegno di un disegno di legge di iniziativa
popolare per garantire l’emersione e la sopravvivenza delle imprese sequestrate e
confiscate alle mafie.
Gerardo Bisaccia di Libera e Arci, Franco
Zavatti di Cgil, Paolo Trande di Avviso
Pubblico, Gianluca Verasani di Legacoop
e Fulgenzio Brevini di SOS Imprese/Confesecrenti in rappresentanza del gruppo di
associazioni che a livello nazionale comprende anche Acli e Centro Studio Pio La
Torre, hanno lanciato ufficialmente la campagna di raccolta firme rivolta a tutti i modenesi.
Dalla prossima settimana sarà possibile firmare a sostegno della proposta di iniziativa
di legge nei circoli Arci, in polisportive, sedi
sindacali, Comuni, sedi delle associazioni
economiche promotrici, negozi e ipermercati (Coop e Conad). Banchetti per la raccolta delle firme saranno allestiti in piazze,
mercati e in occasioni particolari, durante
le assemblee sindacali e le manifestazioni
pubbliche.
Cosa si propone in concreto il disegno di
legge popolare? Fare vivere concretamente
le imprese sequestrate e confiscate alle
mafie, che quasi sempre sono destinate a
chiusura, fallimento e liquidazione. Con
conseguente perdita di posti di lavoro e
danno sociale, oltre che economico in una
fase di crisi come questa.
Le aziende confiscate in via definitiva, a livello nazionale, sono 16.392, quelle sequestrate potrebbero essere dieci volte
tanto. “Facendo una stima al ribasso potremmo senza dubbio affermare – hanno
detto i promotori - che i lavoratori sono più
di 80.000. L’Emilia Romagna è terza, tra le
13 regioni a Nord del Lazio, per numero di
beni immobili confiscati alla mafia e solo
seconda per numero di imprese sotto confisca”.
Imprese
Sondaggio
Territori
Dall’inizio della crisi le aziende confiscate
alla criminalità sono aumentate del 65%, un
dato che dimostra senza ombra di dubbio
l’abbassamento del controllo di legalità e la
pervasività del nostro sistema economico.
Secondo i dati dell’Agenzia nazionale per i
beni confiscati il 90% delle aziende confiscate fallisce a causa dell’inadeguatezza
dell’attuale legislazione incapace di garantire gli strumenti necessari per l’emersione
alla legalità e valorizzare a pieno l’enorme
potenzialità economica di queste aziende.
In Emilia-Romagna le imprese confiscate risultano essere 25 e tutte in regime di chiusura o liquidazione. “Sappiamo ad esempio
– hanno aggiunto i rappresentanti delle associazioni – che l’hotel King Rose di Granarolo (BO) e l’azienda dell’agroalimentare
Melandri di Russi (Ravenna) sono attualmente sotto sequestro e prossime alla liquidazione. Sempre dall’elenco a disposizione
di Libera sappiamo che ci sono due aziende
sequestrate alla mafia una Formigine, l’altra a Modena, delle quali però neppure la
Prefettura è in grado di fornire indicazioni
più precise sulla loro sorte. Delle tante altre
emiliane non si ha nessuna informazione”.
Il progetto di legge di iniziativa popolare si
propone quindi di far emergere queste imprese dal sommerso in cui si trovano, introducendo modifiche alla legislazione
esistente al fine di garantire trasparenza
nella gestione dei beni evitandone la liquidazione; costituire un ufficio specifico presso
l’Agenzia nazionale delle imprese confiscate; coinvolgere istituzioni locali e associazioni economiche, sociali e sindacali per
salvare le imprese anche attraverso la costituzione di imprese sociali; costituire un
fondo di rotazione nazionale per l’erogazione
del credito; tutelare i lavoratori con adeguati
ammortizzatori sociali recentemente cancellati dalla riforma Fornero.
Sia l’Assemblea regionale dell’Emilia-Romagna che il Consiglio provinciale di Modena hanno recentemente approvato una
risoluzione di adesione alla campagna “Io
Riattivo il lavoro”. Avviso Pubblico si impegna a far assumere analoghi Ordini del
Giorno in tutti i 47 Consigli comunali della
Provincia di Modena.
La proposta di Legge sarà presto inviata a
tutti i candidati alle elezioni politiche, compresi quelli modenesi, con l’impegno per gli
eletti a sostenere in Parlamento la proposta.
Primo piano
Legacoop
11
RAVENNA
Un bando per progettare il logo
di “Cooperiamo a scuola”
“Cooperiamo a Scuola” è un progetto sull’educazione all’impresa cooperativa promosso da Legacoop, Confcooperative e
Agci di Ravenna.
Gli elaborati degli istituti scolastici superiori
dovranno essere presentati entro il 31
marzo. Il logo sarà utilizzato come segno
identificativo del percorso formativo in tutte
le prossime edizioni del progetto.
La partecipazione al bando è gratuita.
link: http://www.legacoop.ra.it/admin/PagPar.php?op=fg&id_pag_par=198&fld=file
Il percorso, giunto oramai alla sua 13a edizione, si rivolge agli studenti delle classi IV
degli Istituti secondari superiori della provincia di Ravenna con l’intento di favorire
l’integrazione tra il sistema dell’Istruzione e
Formazione e il mondo del lavoro attraverso
la trasmissione dei valori fondamentali della
Cooperazione: solidarietà, mutualità, responsabilità sociale, auto-imprenditorialità.
L’intento di Legacoop, Confcooperative e
Agci di Ravenna è di valorizzare ulteriormente l’importanza del coinvolgimento dei
giovani alle attività formative che li vede
protagonisti: a questa finalità risponde il
bando per la realizzazione del logo di ‘Cooperiamo a scuola’.
Scarica Bando a.s. 2012-2013 ‘Un logo per
cooperiamo a scuola’ (pdf - 606,1 KB).
RIMINI - FORLÌ/CESENA
Turismo sociale, riunione del coordinamento delle coop balneari
Si è svolto Venerdì 25 Gennaio presso Legacoop Rimini il Coordinamento delle Cooperative della Balneazione delle Province di
Rimini Forlì-Cesena e le Agenzie di Viaggio
della Provincia di Rimini aderenti alla FIAVET.
L’incontro è avvenuto per una verifica sulla
convenzione relativa al Turismo Sociale, per
contrastare l’abusivismo commerciale in
particolare di alcuni albergatori (di chi vende
pacchetti turistici senza averne l’autorizzazione).
Nel corso dell’incontro si è valutata e verificata la stagione 2012, constatando i riSettori
Territori
sultati soddisfacenti ottenuti, anche in forza
della grande mole di investimenti in promozione e commercializzazione da parte
delle Agenzie di Viaggio e dei Tour Operator
che operano nel settore.
Il sociale, essendo turismo organizzato che
si programma in modo anticipato è abbastanza indipendente dall’andamento meteoclimatico.
Si è ulteriormente affrontata e definita
un’intesa per il Turismo Sociale “raggruppato”, la precedente convenzione regolava
solamente i gruppi di minimo 10 pax.
Infine, grande preoccupazione è stata
espressa dalle Agenzie di Viaggio e dai Tour
Operator per la demolizione degli impianti
sportivi e delle attrezzature degli stabilimenti balneari.
I clienti del Turismo Sociale sono grandi utilizzatori, sia degli impianti (in particolare le
bocce) e degli spazi per l’animazione degli
stabilimenti.
Per l’apertura della prossima stagione è necessario che siano attivi e funzionanti gli impianti.
La richiesta che viene avanzata ai titolari
degli stabilimenti, oltre che alle Amministrazioni Comunali, è che si adoperino per
salvaguardare gli impianti, e ove non sia
possibile, per accelerare i tempi delle autorizzazioni.
Gli impianti sono una parte determinante
dell’offerta turistica alla base del turismo
sociale.
GROSSETO
Legacoop al lavoro per presentare
richieste ai candidati
Si è riunito il 30 gennaio, ad Arcidosso,
presso la sede della cooperativa sociale “Il
Quadrifoglio”, il Comitato territoriale locale
di Legacoop Grosseto. La seduta dell’organismo dirigente della Legacoop (alla quale
in provincia di Grosseto aderiscono 61 cooperative) è stata dedicata alla discussione
e approvazione della Piattaforma territoriale
che verrà inviata ai candidati alle elezioni
politiche del 24 e 25 febbraio.
«Il documento approvato – spiega Antonio
Terribile, presidente del Ctl di Legacoop
Grosseto – richiama la nostra visione strategica di questo territorio, e dal nostro punto
di vista individua obiettivi e strumenti per
Imprese
Sondaggio
Territori
uscire dalla crisi e riprendere la strada dello
sviluppo. Documento che ovviamente sottoporremo ai candidati alle prossime elezioni politiche, con l’obiettivo di dare un
contributo al dibattito sui temi economici.
La scelta di tenere il Ctl ad Arcidosso – aggiunge Terribile – è la testimonianza dell’attenzione di Legacoop al territorio
dell’Amiata, che proprio in queste settimane
Primo piano
Legacoop
12
è al centro di un dibattito che verte sull’ipotesi di una più stretta integrazione istituzionale, economica e sociale dei versanti
grossetano e senese. D’altra parte, proprio
l’Amiata è un territorio sul quale Enel sta
per fare investimenti sulla geotermia per diverse decine di milioni di euro, dove lo sfruttamento delle biomasse forestali può dare
nuove e significative opportunità occupa-
Settori
Territori
zionali, e dove esiste una solida rete di cooperative che operano in diversi comparti
economici. Insomma – conclude il presidente di Legacoop – un pezzo della provincia di Grosseto che non solo ha proprie
caratteristiche originali, ma ha in prospettiva un ruolo anche nell’ambito della riorganizzazione che si prefigura rispetto ai
livelli istituzionali e amministrativi».
Imprese
Sondaggio
Imprese
>> Consorzio Quarantacinque
13
CONSORZIO QUARANTACIQUE
>> Unipol
Presentato il Bilancio Sociale,
forti preoccupazioni per il 2013
>> Cooperativa Murri
E’ stato presentato il 29 gennaio il secondo
Bilancio Sociale di Quarantacinque, relativo
al 2011, che analizza il ruolo dello stesso
consorzio e delle 45 cooperative sociali associate: di queste 18 svolgono attività di inserimento lavorativo e 27 attività
socio-assistenziali ed educative, a cui si aggiungo 5 cooperative non sociali e alcuni soci
sovventori.
Quarantacinque associa cooperative in 12
regioni italiane: è il punto di riferimento di
buona parte della cooperazione sociale reggiana aderente a Legacoop, ma anche una
delle realtà più importanti a livello nazionale
sempre in ambito Legacoop. Numerosi sono
i servizi acquisiti dalle cooperative socie tramite il consorzio: 51 in Emilia-Romagna (di
cui 43 nella provincia di Reggio Emilia), 10 in
Lombardia, 5 in Veneto, 2 in Liguria, 4 in Sicilia, 2 in Trentino Alto Adige, 3 in Lazio e 1
in Molise.
“Anche dal secondo Bilancio sociale –
spiega il presidente di Quarantacinque Piero
Giannattasio – emerge chiaramente il ruolo
importante del consorzio per l’attività di promozione, sviluppo e crescita delle cooperative sociali associative. Ma il Bilancio sociale
vuole essere anche una bussola per permetterci di capire meglio la direzione da intraprendere in una realtà sempre più
complessa e piena di difficoltà come quella
del welfare”:
“Il Bilancio sociale – aggiunge il direttore Fabrizio Montanari – esamina l’attività del
consorzio in modo complessivo, e non solo
quindi dal punto di vista economico. I dati che
emergono mettono comunque in rilievo un
consorzio dinamico. Il fatturato proprio del
Consorzio, nel 2011, è stato di 15.227.090
euro. Circa i 3/4 del fatturato del Consorzio
si collega alle attività socio-assistenziali ed
educative e il rimanente in buona parte alle
cooperative di inserimento lavorativo.A livello
reggiano invece i lavori acquisiti dalle cooperative di inserimento lavorativo superano,
anche se di poco, i servizi socio-assistenziali
ed educativi.
“Nella nostra provincia, ma anche a Piacenza, dove sono diverse le cooperative
socie – spiega il presidente Giannattasio – il
Consorzio è impegnato da anni per lo svi-
>> CIA-CONAD
>> Consorzio Parsifal
>> Cadiai
>> Itaca
>> Progetto Città
>> Altromercato
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
luppo dell’occupazione di persone svantaggiate, in collaborazione con le amministrazioni locali e con Iren, grazie ad appositi
protocolli ispirati alla legge 381 che regola
le cooperative sociali. I risultati sociali sono
ancora di grande rilievo: i lavoratori svantaggiati attivi nelle cooperative sociali di Quarantacinque, grazie ai lavori di cui il Consorzio
è assegnatario, erano 459 nel 2009, 487 nel
2010 e 600 nel 2011: un trend positivo
anche in arco di tempo in cui la crisi si è fatta
sentire”.
“Il Bilancio sociale prevede anche - prosegue Montanari - degli obiettivi di miglioramento, come accordi con il sistema creditizio
per favorire l’accesso al credito, servizi per
la patrimonializzazione delle cooperative associate, supporto al fund raising, innovazione
dei servizi e sinergie con gli altri soggetti del
Terzo Settore. Inoltre puntiamo molto alla formazione: proprio in questo periodo è in svolgimento un corso di marketing sociale di
altissimo livello rivolto alle nostre cooperative
e organizzato in collaborazione con Qua.Dir,
la società di alta formazione di Legacoop.”
“Sono azioni indispensabili - concludono
Giannattasio e Montanari - se vogliamo superare la situazione di crisi che ormai attanaglia il sistema del welfare. Riteniamo che
il ruolo della cooperazione sociale sia oggi
più che mai indispensabile, ma la crisi economica e finanziaria, la grandissimi difficoltà
di accedere al credito, la scarsa capacità di
spesa delle famiglie, i tagli sempre più pesanti alla spesa pubblica, e una ancora non
ben chiarita ridefinizione delle politiche di
welfare ci preoccupano sempre più. Dal
prossimo Governo dovranno uscire linee
chiare su come affrontare questa situazione:
non è certo tagliando i servizi sociali in maniera indiscriminata e togliendo le risorse alle
autonomie locali che si risolvono i problemi,
e nemmeno con manovre incomprensibili
sull’Iva per le cooperative sociali, o con una
spending review che rischia di abbassare
Imprese
Sondaggio
Imprese
drasticamente i livelli di assistenza. Il welfare non può essere considerato infatti un
mero costo, ma una condizione indispensabile per la ricrescita economica dell’intero Paese.
UNIPOL
Depositato il progetto di fusione
in Fondiaria-Sai
Si rende noto che, il 28 gennaio, ai sensi e
per gli effetti dell’art. 2501-quater, primo
comma, cod. civ., è stato depositato presso
la sede sociale di Unipol Assicurazioni S.p.A.
il progetto di fusione per incorporazione in
FONDIARIA-SAI S.p.A. di Premafin Finanziaria – S.p.A. Holding di Partecipazioni, Unipol
Assicurazioni S.p.A. ed eventualmente Milano Assicurazioni S.p.A., approvato dai consigli di amministrazione delle società
partecipanti alla fusione in data 20 dicembre 2012.
Il progetto è altresì rinvenibile nei siti internet della Società www.unipol.it – Sezione
Corporate Governance/Progetto di Integrazione Unipol – Fondiaria-SAI, e di Unipol Assicurazioni S.p.A. www.unipolassicurazioni.it
- Sezione Chi Siamo/Corporate Governance/Progetto di Integrazione Unipol –
Fondiaria-SAI.
Si rammenta che l’iscrizione del progetto di
fusione presso i Registri delle Imprese competenti è soggetta all’autorizzazione dell’IVASS, ai sensi e per gli effetti dell’art.201
del D. Lgs. 7 settembre 2005, n. 209.
CIA-CONAD
Progetto “Insieme per la scuola”, i
premi alla scuola G.BersanidiForlì
14
scere da vicino i meccanismi che hanno portato al progetto che loro, confidenzialmente,
chiamano “dei puffi”.
La consegna ha rappresentato l’atto conclusivo di “Insieme per la scuola”, progetto
molto più ampio attraverso il quale Conad si
è proposta di dotare gli istituti scolastici italiani di materiale ad alto contenuto tecnologico.
L’attenzione di studenti e docenti si è concentrata sull’importanza delle Lavagne Interattive Multimediali, che Cia-Conad ha
donato in numero di tre all’istituto. Con l’utilizzo di questi strumenti altamente tecnologici
l’insegnamento cambia completamente faccia. Come ha sottolineato la dirigente scolastica Barbara Casadei grazie al progetto
Insieme per la scuola gli “istituti scolastici
possono andare incontro alle sempre crescenti esigenze degli studenti, nativi informatici”.
Inevitabile che la parola “insieme”, tanto centrale nel progetto, destasse la curiosità dei
bambini: Mauro Lazzarini, responsabile CIAConad per il territorio, ha così sottolineato il
carattere cooperativo dell’iniziativa, che ha
riscosso tanto successo in tutta Italia.
Nata dall’attiva collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, l’iniziativa ha inteso fornire
attrezzature informatiche e multimediali in
forma totalmente gratuita alle scuole che
hanno partecipato al programma. Molto
semplice la procedura, per scuole e clienti
Conad: ogni 10 euro di spesa nei punti vendita Conad, Conad Superstore, Conad City,
Margherita e E.Leclerc-Conad, i consumatori ricevevano una bustina di carte collezionabili “Puffiamo la Natura”. Al suo interno 4
carte collezionabili e 1 Buono Insieme per la
Scuola. Ogni istituto raccoglieva i buoni, portati in aula da studenti e famiglie, e richie-
Lavagne interattive multimediali, computer
portatili, stampanti e tante altre preziosi
premi tecnologici: sono queste le attrezzature informatiche che nei giorni scorsi CIAConad ha consegnato alla Scuola Primaria
G. Bersani, alla presenza della dirigente scolastica Barbara Casadei e dei responsabili
di Cia-Conad sul territorio Mauro Lazzarini,
Federico Fattini e Zuleika Bacci. Di fronte
a loro una classe di bambini curiosi di conoPrimo piano
Legacoop
Settori
Territori
deva poi i regali.
I numeri dell’iniziativa: 11.727 gli istituti scolastici che hanno aderito, di questi, 3.906
hanno richiesto 17.589 attrezzature informatiche disponibili in un vasto catalogo:
stampanti multifunzione, webcam, lavagne
interattive multimediali, videoproiettori, personal computer e notebook, tastiere e
mouse, cartucce per stampanti e altro ancora.
L’investimento fatto da Conad sino ad oggi
supera i 3 milioni di euro,
Insieme per la scuola è uno dei progetti con
cui Conad ha voluto festeggiare i cinquant’anni di attività, ribadendo i valori di responsabilità sociale che da sempre hanno
contraddistinto il gruppo distributivo. In un
paese in cui bambini e adolescenti formano
i cosiddetti “nativi informatici”, ovvero coloro
che fin dalla nascita si confrontano con le
nuove tecnologie, è di fondamentale importanza dotare gli istituti didattici di attrezzature all’avanguardia, spesso troppo costose.
COOPERATIVA MURRI
Per i 50 anni un convegno su
qualitàdell’abitareesocialhousing
La Cooperativa Murri compie 50 anni: è
stata fondata, infatti, nel 1963, allo scopo di
costruire case a favore dei propri iscritti. In
mezzo secolo la Murri è passata dai pochi
soci dei primi anni, poco più di una decina,
agli attuali 25.000, ed ha realizzato circa
12.500 alloggi. Dall’anno 2000 ha iniziato
a costruire con tecnologie basate sulla bioarchitettura, diventando la Cooperativa di riferimento in Italia per quel che riguarda
l’edilizia sostenibile e il risparmio energetico. Questo grazie anche alla collaborazione scientifica instaurata con l’Università
di Bologna.
Imprese
Sondaggio
Imprese
Molte le manifestazioni previste per celebrare il compleanno: la prima sarà un Convegno dedicato a “Qualità dell’Abitare e
Social Housing”, che si svolgerà sabato 2
febbraio dalle ore 9 (Sala Conferenze Marco
Biagi - Via Santo Stefano n° 119 - Bologna).
Il Convegno si aprirà con un intervento di
Adolfo Soldati, presidente della Cooperativa. che illustrerà i progetti messi a punto
dalla Murri per affrontare il difficile mercato
odierno della prima casa. I nodi riguardano
gli aspetti legati al progetto, sia urbanistico
che architettonico, alle prestazioni degli edifici, ai costi e alla loro finanziabilità.
In passato questi temi erano stati affrontati
e risolti dalla Pubblica Amministrazione. attraverso le aree PEEP e i finanziamenti agevolati. Oggi, le Cooperative di Abitanti più
virtuose e capaci, debbono fare da sole, e
inventare meccanismi finanziari in grado di
diluire nel tempo l’onere dell’acquisto della
casa. come. ad esempio, con i piani di accumulo del risparmio in Cooperativa.
Le case che si costruiranno, anche in Social
Housing - questo il principio fondamentale
della Murri - non dovranno scendere a
compromessi circa i livelli qualitativi, né
tanto meno circa le prestazioni energetiche:
la Cooperativa, infatti, realizza tutte le proprie abitazioni in classe A.
La Murri discuterà di questi temi nell’ambito del Convegno anche con interlocutori
istituzionali, quali: il Parlamentare europeo
Salvatore Caronna; gli Assessori all’Urbanistica dei Comuni di Venezia e Bologna,
rispettivamente Ezio Micelli e Patrizia
Gabellini; l’Assessore regionale alle Attività Produttive Gian Carlo Muzzarelli, e
con l’urbanista Carlo Monti.
Gli altri relatori saranno Gian Piero Calzolari, presidente Legacoop Bologna: Stefano Farneti, direttore tecnico Murri;
Angelo Mingozzi, di Ricerca e Progetto;
Luciano Caffini, presidente nazionale Legacoop Abitanti.
CONSORZIO PARSIFAL
Formica d’Oro 2012 per le buone
pratiche di politiche sociali
La giuria del Formica d’Oro, il premio istituito dal Forum del terzo settore del Lazio
Primo piano
Legacoop
15
che viene assegnato ogni anno alle buone
pratiche nell’ambito delle politiche sociali,
ha deciso di conferire al Consorzio Parsifal
il riconoscimento per l’anno 2012.
La gratificazione si deve all innovativo sistema di ideazione, gestione e monitoraggio
dei nidi d’infanzia istituito dal 2009 dal nostro consorzio. Mettendo al centro del suo
agire il benessere dei bambini che frequentano i propri nidi, Parsifal - come si
legge nella motivazione - «ha condiviso con
le cooperative consorziate un percorso, partecipato a tutti i livelli (dalle direzioni fino alle
famiglie, passando per i quadri intermedi e
gli educatori), che permette di valutare la
qualità offerta dalle proprie strutture sotto
ogni dimensione.
Attraverso una pluralità di strumenti (bilancio sociale, carte dei servizi per ogni nido,
singoli blog aggiornati quotidianamente, interviste, bacheche, riunioni, assemblee,
audit interni e di secondo livello), il consorzio e le cooperative consorziate danno piena
attuazione a principi fondanti come l’uguaglianza, l’imparzialità, la continuità, la partecipazione, l’efficacia e l’efficienza dei
servizi».
La premiazione si è svolta a Roma sabato
26 gennaio, nel corso dell’inaugurazione
della nuova sede regionale del Forum, in
un’area confiscata alla malavita organizzata
e ottenuta grazie ad un accordo con il Consorzio Il Solco. In quest’area è stata recentemente aperta la Città dei Mestieri e si
svolge un’attività di raccolta differenziata
con i cassonetti gialli, grazie alla quale sono
stati creati anche un negozio di abiti usati e
una fornita biblioteca con libri recuperati,
aperta al pubblico.
CADIAI
Dalla Corea per studiare il modello
dellacooperativasocialediBologna
Casalecchio di Reno – zona Meridiana. La
delegazione è stata accolta dal sindaco Simone Gamberini. Inaugurato a febbraio
del 2007, il nido è stato costruito dal Consorzio Cooperativo Karabak Due - di cui CADIAI fa parte - ed è interamente gestito dalla
Cooperativa di via Boldrini in convenzione
con il Comune.
Oltre ad una struttura bioclimatica ultramoderna, realizzata con materiali ad alta compatibilità ambientale, il Balenido guarda al
futuro anche per tipologia di progetti tra cui
l’utilizzo di pannolini biodegradabili da fibre
naturali.
Una sperimentazione che Cadiai sta portando avanti con successo nella maggior
parte dei nidi gestiti e che ha suscitato l’interesse dei visitatori giunti dalla Corea a Bologna proprio per studiare il modello di
assistenza dei più piccoli, degli anziani e
delle persone svantaggiate che Cadiai porta
avanti da quasi 30 anni.
“E’ per noi molto importante – afferma
Franca Guglielmetti, Presidente Cadiai ospitare delegazioni straniere, non solo per
mostrare con orgoglio le diverse attività che
svolgiamo, ma anche e soprattutto per confrontarci con realtà ed esperienze diverse
dalle nostre in funzione di un arricchimento
reciproco e di una possibile cooperazione”.
CADIAI - Dal 1974, la Cooperativa sociale si
occupa a Bologna e provincia di Servizi sociali, sanitari ed educativi dall’infanzia alla
terza età. Gestisce 10 residenze per anziani
in condizioni di non autosufficienza, 5 centri diurni per anziani con autonomia limitata
e offre assistenza domiciliare qualificata. Dirige inoltre 24 nidi d’infanzia e promuove
progetti d’integrazione scolastica per bambini e alunni disabili. Tra i servizi per i disabili gestisce 5 strutture residenziali e 5
diurne e interventi a domicilio per conto del-
Sono arrivati dalla Corea, precisamente da
uno dei distretti di Seul, per studiare il modello organizzativo della Cooperativa sociale
Cadiai di Bologna. Otto persone, tra cui il
sindaco del distretto, hanno visitato oggi alcune delle strutture realizzate e gestite dalla
cooperativa. Tra queste non poteva mancare la visita ad uno dei nidi più all’avanguardia del territorio: il Balenido di
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
l’Azienda Usl. Oltre a promuovere una serie
di laboratori protetti, la Cooperativa lavora
con adolescenti che vivono situazioni di disagio psico fisico favorendo la socializzazione attraverso un supporto educativo
costante. Dal 1989, Cadiai opera anche
nella Medicina del lavoro per garantire la
Prevenzione e Sicurezza nei luoghi di lavoro.
ITACA
Open Day, il 4 febbraio Fab apre
le porte alle idee d’impresa
Sei senza lavoro, cerchi una nuova opportunità di occupazione, vuoi creare la tua
start up d’impresa valorizzando la tua città?
Itaca annuncia il secondo “Open Day” di
FAB e apre le porte dell’incubatore Faber
Academy Box (www.i-fab.it) per accogliere
le persone che vogliono saperne di più e
scommettere assieme sull’idea giusta da
trasformare in impresa. Lunedì 4 febbraio
dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17, nella
sede di via San Francesco 1/C a Pordenone, lo staff di esperti di FAB sarà a disposizione di quanti abbiano interesse ad
approfondire le tematiche del generatore
d’impresa in vista della scadenza della seconda chiamata: il termine ultimo per presentare idee e progetti è il 15 febbraio.
Porte aperte a visioni innovative del futuro e
alla costruzione di progetti che possano far
emergere talenti e passioni. FAB, il generatore d’impresa presentato in occasione
delle celebrazioni per il Ventennale di fondazione della Cooperativa sociale Itaca lo
scorso 29 giugno, è stato voluto e pensato
dalla Coop friulana per la valorizzazione del
territorio. Innovativo e unico nel panorama
nazionale, è destinato principalmente a persone disoccupate, con lavoro parziale e/o
precario.
“Cerchiamo idee speciali, ma anche persone speciali –spiega il presidente di Itaca,
Leo Tomarchio-. Siamo abituati alle sfide
perché ci confrontiamo tutti i giorni con le
difficoltà di una società sempre più in crisi,
da cui però siamo convinti possano nascere
nuove esperienze di innovazione sociale,
modalità diverse e migliori di fare impresa e
di vivere assieme”.
FAB è un generatore di innovazione sociale
Primo piano
Legacoop
16
lanciato per raccogliere idee, selezionarle e
dare una spinta per tradurle in imprese. Tre
i filoni dei progetti: uomo, ambiente, comunità. A disposizione un luogo fisico – la sede
è in pieno centro a Pordenone – collegato
al mondo reale e virtuale, strumenti, l’intera
rete di relazioni di Coop Itaca con enti locali, finanziari, università, cooperazione e
cooperazione sociale.
“Abbiamo scelto, nel fare questo viaggio, di
scommettere sul sapere e sulle potenzialità
di persone che non hanno più un posto nel
mercato del lavoro – afferma Christian
Gretter, coordinatore di FAB - o ne hanno
uno precario, provvisorio, instabile, ma sono
ricche di talento e di passione. Ma anche
su chi ha già un sogno di impresa ben
chiaro in testa e avrebbe bisogno di una
rete forte di relazioni e di collaborazioni per
vederlo realizzato”.
Le idee progettuali, prevalentemente al
femminile, pervenute dopo la chiusura della
prima chiamata fissata al 31 agosto scorso
erano state 23, 6 delle quali avevano poi
dato vita al primo ciclo di FAB, entrando a
pieno titolo nella prima Village Academy.
FAB è un progetto della Cooperativa Itaca
che gode della collaborazione di Dof Consulting e del supporto di diversi partner, fra
cui l’Università degli Studi di Trento nella
persona del prof. Luca Fazzi, di Aiccon (Associazione Italiana per la promozione della
Cultura della Cooperazione e del Nonprofit)
nella persona del suo direttore Paolo Venturi, DMav. Dalla maschera al volto – Social
Art Ensemble, Provincia di Pordenone e Comune di Pordenone. Tra i partner recentemente si è aggiunta la Fondazione Crup che
finanzierà sei borse di studio per l’intera durata del progetto. Ne potranno usufruire i
progetti selezionati dall’Academy, il prezioso
intervento della Fondazione farà in modo
che i progetti che hanno superato la seconda fase di FAB possano concretizzarsi
in impresa e/o rami d’impresa.
Il secondo “Open Day FAB” è previsto lunedì 4 FEBBRAIO dalle 10 alle 13 e dalle
14 alle 17, nella sede di via San Francesco
1/C a Pordenone (a fianco dell’ex convento
di San Francesco). Il programma prevede
“Sessioni in plenaria per la presentazione
del Faber Academy Box” e “Colloqui individuali” su diversi temi tra cui “Progetto d’impresa per l’incubazione: orientamento e
analisi imprenditoriale”, “Figure d’accomSettori
Territori
pagnamento in Academy: la formazione in
FAB”.
Chi fosse interessato a partecipare al secondo Open Day di FAB può iscriversi subito
contattando [email protected] e/o 345 5407006
(Christian Gretter).
PROGETTO CITTÀ
La cooperativa sociale di Bari
presenta il calendario 2013
Un calendario per riflettere sui temi sociali
della città di Bari e celebrare i bambini, i loro
diritti e il futuro delle giovani generazioni.
La cooperativa sociale barese «Progetto
città», ha presentato a Bari, il 30 gennaio, il
calendario 2013 dal titolo “Tempo di Diritti,
Tempo di Futuro”, nella sede del Centro Polifunzionale per i Servizi Integrati «FUTURA».
Per realizzarlo Progetto Città ha usufruito in
maniera “pro-positiva” e sinergica della collaborazione dell’Associazione Fotografi di
Strada che, attraverso una chiamata alle
arti, via social network, ha raccolto tra i suoi
soci e aderenti una serie di foto sul tema
“Bambini-Futuro-Città”.
Il prodotto, stampato grazie al sostegno della
Tipografia «Pubblicità e Stampa», è frutto di
un network virtuoso che sposa imprenditoria, impegno sociale e artedella fotografia e
ha quale caratteristica quella che i canonici
dodici mesi partono dal mese di febbraio
2013 per concludersi nel gennaio 2014.
La presentazione del calendario, a cui
hanno partecipato, tra gli altri, il presidente
di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, il presidente della VI Circoscrizione “Carrassi –
S. Pasquale”, Leonardo Scorza, e il presidente dell’Associazione «Fotografi di
Strada», Giuseppe Di Bari, è stata, infatti,
anche pretesto per un confronto a più voci
sul futuro della città e su quello delle generazioni più giovani.
Imprese
Sondaggio
Imprese
ALTROMERCATO
Ritorna il Circolo del cibo,
la community di appassionati
Ritorna Il Circolo del Cibo, la community virtuale e reale di Altromercato, la maggiore organizzazione di commercio equo e solidale
italiana, dedicata al cibo buono fino in fondo.
Il Circolo del Cibo si prefigge di diventare il
punto di riferimento per gli appassionati di
cucina, ma anche per i ristoranti, gli agriturismi, le osterie e le gelaterie che hanno deciso di mettere al centro del loro lavoro
materie prime e prodotti che rispettino tracciabilità, filiera corta, agricoltura biologica,
biodiversità anche culturale, diritti delle persone che quei prodotti li coltivano e, non ultimo, il piacere del palato. Tutti requisiti
fondamentali perché il cibo che scegliamo
sia davvero “buono fino in fondo”.
Questa filosofia nasce dall’esperienza di Altromercato, che da 25 anni si occupa di
Commercio Equo e Solidale, di prodotti della
terra e delle loro trasformazioni, e della pratica quotidiana di questi principi, garantendo la massima trasparenza verso i
consumatori.
Il Circolo del Cibo rappresenta una comunità aperta in cui persone, idee, conoscenze
e diritti possano trovare spazio e confronto.
Primo piano
Legacoop
17
In cui il piacere di assaporare un buon cibo
faccia tutt’uno con il piacere di far vivere i
diritti, di chi lavora e dell’ambiente.
Sono già tanti gli chef che hanno aderito al
progetto su tutto il territorio nazionale, grazie all’attivo coinvolgimento delle Botteghe
Altromercato. Tra gli altri da segnalare Davide Piva, giovane chef della Locanda Le
Muse, a San Bonifacio, vicino a Verona, Daniele Sangiorgi di Bistrot di Dozza (BO) e
Patrizia Tafaro di La Zisola di Noto (SR)
che hanno creato numerosi piatti a tema,
dando vita ad un matrimonio di mondi a tavola. Questi chef sperimentano piatti di ricerca creativa che tengano insieme materie
prime e sapori locali con prodotti del Commercio Equo e Solidale, testimoni di altri
luoghi e culture.
“Il piacere della conoscenza” – spiega
Paolo Palomba, Direttore Generale di Altromercato, “amplifica l’esperienza sensoriale poiché la rende unica. Assaporare
qualcosa di buono conoscendone l’anima e
la storia è un piacere doppio: individuale e
sociale”. Questo è il concetto da cui ha
preso vita questo progetto.
Il Circolo del Cibo. Valori da gustare.
Per gli approfondimenti su prodotti e materie prime e la loro piena tracciabilità, la lista
dei locali aderenti e per iscriversi alla community, www.ilcircolodelcibo.it
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Note Brevi
18
CENTRO STUDI LEGACOOP
Elementi rilevanti
1) Le piccole cooperative, se considerate per
i singoli Settori di operatività, evidenziano
un andamento del valore della produzione,
nel periodo 2007-2011, molto differenziati.
Esso cresce con intensità significativa nella
cooperazione Sociale (+32,2%), nei servizi (+8,0%) e nel comparto dell’Agroalimentare (+6,7%), mentre diminuisce nel
Commercio, nell’Industria e nella cooperazione di Abitanti.
2) A fronte di tali andamenti le piccole cooperative mostrano una netta diminuzione della
loro redditività complessiva, manifestatasi
con accenti diversi ma in tutti i comparti di
attività. Il Reddito Operativo aggregato negli
anni subisce un ridimensionamento di oltre
il 43%, ma mentre nei settori della cooperazione sociale e dell’agroalimentare dal
2010 si nota una ripresa, negli altri questo
non avviene.
3) I Risultati di esercizio aggregati da positivi
invertono di segno dal 2009 in poi in tutti i
settori escluse le Sociali, e nel 2011 nei
Servizi si registra il peggior dato dei cinque
anni considerati. Nonostante questo trend
negativo il Patrimonio Netto cresce nei cinque anni in tutti i settori tranne che nell’Industria (-10,7%),
Le piccole cooperative italiane
negli anni 2007-2011 - I Settori
In questa Nota Breve è stato considerato
l’andamento economico negli anni dal 2007
al 2011 dei vari settori di attività in cui operano le piccole cooperative ed i piccoli consorzi italiani1.
Sono stati anche qui analizzati, come nella
nota precedente, i dati relativi ad un panel di
27.767 cooperative e 953 consorzi2.
Il Grafico I mostra la distribuzione del Valore
della produzione 2011 (pari a complessivi
21,5 milioni di €) nei sette settori di attività
emersi3; nel grafico viene altresì indicato il
numero di cooperative di ogni comparto. Per
rilevanza economica dominano, in ordine decrescente, i settori dell’Agroalimentare
(27,6%), quello dei Servizi (27,5%) e la cooperazione Sociale (24,1%), che rappresentano quasi l’80% del totale aggregato. Per
numerosità il settore dei Servizi occupa il
primo posto (30%) seguito dal Sociale
(22%), dall’Abitazione(16,8%) e dall’Agroalimentare (16,4%).
Per i consorzi (vedi Grafico II) il Settore dei
Grafico I : Piccole Cooperative - Valore produzione 2011 per settore
1%
Agroalimentare
(4.562)
Inndustria
(22.357)
Commercio
(1.177)
Sociale
(6.154)
Abitazione
(4.675)
Servizi
(8.288)
altro
(5554)
Fonte: elaborazioni Centro Studi Legacoop su dati Aida
Servizi domina sugli altri con un’incidenza del
36% sul valore della produzione 2011 aggregato, seguito dal Sociale (26%) e dall’Agroalimentare (19%). Gli stessi settori e
nello stesso ordine, pesano per numerosità
sul totale delle imprese considerate: Servizi
(39,5%) Sociali (20%) e Agroalimentare
(16,4%) mentre gli altri settori hanno pesi
decisamente inferiori.
Nel periodo considerato, come mostra il Gra-
Grafico II : Piccoli Consorzi - Valore produzione 2011 per settore
Agroalimentare
(133)
Industria
(44)
Commercio
%
(47)
Sociale
(191)
Abitazione
(134)
Servizi
(376)
altro
(28)
Fonte: elaborazioni Centro Studi Legacoop su dati Aida
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Note Brevi
fico III, l’andamento del Valore della produzione delle piccole cooperative evidenzia un
aumento significativo di quello della cooperazione sociale, che cresce complessivamente del 32,2% e con una progressione
costante negli anni (+4,2% sul 2010).
Seguono i comparti dei Servizi (8,0%) e dell’Agroalimentare (6,7%), che però registrano
dinamiche decisamente meno accentuate e
con un esercizio 2009 in flessione. Nell’agroalimentare si segnala, però, il dato positivo dell’ultimo anno (+5,7% sul 2010), il
più alto fra tutti i settori.
Negli altri comparti a partire dal 2009 si constata, invece, una diminuzione del valore
della produzione, diminuzione che risulta più
accentuata nell’Industria e tra le cooperative
di Abitanti.
L’andamento del Reddito Operativo nel periodo analizzato (Grafico IV) fa registrare valori in riduzione in tutti i settori, peraltro con
percentuali molto diversificate da comparto a
comparto. Solo nel Sociale e nell’Agroalimentare si assiste, a partire dal 2009, ad un
miglioramento nei due esercizi successivi,
anche se non si raggiungono i valori dell’inizio del periodo.
Per tutti gli altri comparti d’attività la flessione
rimane tale durante il periodo considerato e,
nel settore del Commercio, nell’ultimo anno
si registra il primo dato negativo della serie.
Altro indicatore preso in esame è il Risultato
di esercizio (Grafico V), che, come per il reddito operativo, delinea una situazione di riduzione dei margini in tutti i settori. Per la
cooperazione Sociale va sottolineato che, nonostante la diminuzione di oltre il 50% del risultato d’esercizio aggregato sul 2007,
questo si mantiene comunque positivo, mentre in tutti gli altri comparti l’esercizio 2011 si
chiude con le perdite più forti di tutto il periodo. Nei Servizi, nell’Industria e nell’Agroalimentare si evidenziano perdite a partire dal
2008, mentre per il Commercio e l’Abitazione si rilevano perdite a partire dal 2010. Il
comparto dei Servizi registra l’andamento
peggiore con forti perdite nel 2011.
Per quanto attiene al dato dell’Occupazione,
non si è potuto procedere all’analisi del suo
andamento nel periodo in esame per l’assenza di dati specifici per il periodo 20072010.
Tuttavia, se si tiene conto del costo del lavoro quale indicatore significativo di una crescita o meno del numero degli addetti, si
Primo piano
Legacoop
19
Grafico III : Piccole Cooperative - Valore produzione 2007- 2011 (2007=100)
140
Sociale
130
120
110
Servizi
100
Agroalim.
Commercio
90
Industria
80
70
Abitazione
60
2007
2008
2009
2010
2011
1
Fonte: elaborazioni Centro Studi Legacoop su dati Aida
g
Grafico IV : Piccole Cooperative - Risultato operativo 2007- 2011 (2007=100)
120
100
Sociale
80
Agroalim.
60
Abitazione
Servizi
40
20
Industria
0
Commercio
-20
2 7
200
2008
2009
2010
2011
Fonte: elaborazioni Centro Studi Legacoop su dati Aida
Grafico V - Piccole Coop - Risultato di esercizio 2007-2011 (2007=100)
500
Sociale
Commercio
0
Abitazione
Industria
-500
Agroalim..
-1000
-1500
-2000
-2500
Servizi
-3000
2007
2008
2009
2010
2 1
201
F t elaborazioni
l b
i Centro
C t Studi
St di Legacoop
L
ti AAida
id
Fonte:
suddati
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Note Brevi
rileva che nel comparto della cooperazione
Sociale, il cui valore della produzione cresce
nettamente più degli altri settori individuati
(+32,2%), il costo della manodopera si incrementa in maniera altrettanto sostenuta
nei cinque anni (+38,4%), seguito dal settore dei Servizi (+13,7%) e dall’Agroalimentare (+12,5%), per cui è possibile ipotizzare
che in questi settori l’occupazione è in ogni
caso aumentata, e nelle Sociali in maniera
rilevante.
La diminuzione del costo del lavoro complessivo nell’Industria e nell’Abitazione testimonia in questo caso una corrispondente
diminuzione dell’occupazione.
Nel periodo considerato l’andamento del Patrimonio Netto (Grafico VI) mostra una crescita in tutti i settori, escluso quello
dell’Industria (-10,7% complessivo).Tale rafforzamento risulta più accentuato nell’Abitazione(+107,5%) e nel settore Sociale
(40,4%).
Per il comparto dell’Abitazione nel 2008 si
evidenzia un dato particolarmente elevato,
probabilmente da attribuirsi sia all’apertura
20
di nuovi programmi edilizi per conto dei soci
che ad una rivalutazione degli immobili.
Nella Tabella I viene illustrato l’andamento dei
comparti di attività in cui si articolano i 953
piccoli consorzi considerati in questa nota.
L’andamento del valore della produzione nei
cinque anni presi in esame segnala una flessione per i settori dell’abitazione (-37,1%),
del commercio (-35,0%), dell’Industria (14,3%), e dei Servizi (-3,4%), mentre il settore Sociale cresce in maniera significativa
(+36,4%) insieme al comparto dell’Agroalimentare (+11,9%).
Il Reddito Operativo mostra una dinamica in
flessione nei cinque anni considerati in tutti i
settori, con un ridimensionamento complessivo pari a -41,6%.Tale riduzione si concentra nel Commercio (-129,5% e RO negativo
dal 2009 in poi), nell’Abitazione (-83,8%), e
nell’Agroalimentare (-77,0%), ma interessa
tutti i settori.
La dinamica peggiore si riscontra nell’andamento del Risultato di esercizio che, dal
2009 in poi, mostra valori aggregati negativi
e in peggioramento, in ragione di perdite dif-
fuse in quasi tutti i comparti, con la sola
esclusione della cooperazione sociale e dell’Industria.
Il copyright delle Note brevi è libero. Unica condizione:
mettere in evidenza che il testo riprodotto è tratto da
Note Brevi Centro Studi Legacoop. Le Note sono disponibili anche in inglese in www.cslegacoop.coop.
1
2
3
Per piccole cooperative sono considerate tutte
quelle imprese (e consorzi) che nel 2011 hanno
avuto un valore delle produzione inferiore a 10
milioni di €.
Le cooperative e i consorzi di piccole dimensioni qui analizzati rappresentano il 66,8% di
tutte le imprese mutualistiche attive e con bilancio 2011 presenti in banca dati Aida (vedi
Nota Breve n°15) e il 40% di tutte quelle considerate attive in Aida.
Esiste un settore residuale definito “Altro”, dove
sono comprese quelle società senza alcuna
attribuzione Ateco. Questo settore residuale
non viene inserito nell’analisi degli indicatori in
quanto non significativo, né per numero né per
valore della produzione.
Tab. 1 : Piccoli Consorzi - Valore della produzione, reddito operativo, risultato d’esrcizio, Patrimonio Netto
per settore (2007- 2011) (dati in migliaia di €)
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Sondaggio
21
OSSERVATORIO SWG
La grave crisi
del ceto medio italiano
L’anno passato è il peggior anno della crisi
economica dal punto di vista dell’aggregato
fondamentale della nostra società
Le vicende economiche e sociali di questi ultimi anni hanno più volte proposto il tema di
una condizione critica del ceto medio; alcuni,
peraltro, sostengono che questa “classe” è in
via di decomposizione creando nuove turbolenze negli assetti democratici e sociali.
Il ceto medio, è stato detto,“rappresenta l’architrave delle moderne democrazie di mercato”; non è inutile, quindi, verificare come
questo, ancora rilevante e multiforme aggregato, valuti la propria condizione. Una larga
parte delle possibilità di ripresa, non solo in
senso economico, dell’Italia passa per una
rinnovata capacità di questo segmento sociale di assumere un atteggiamento proattivo
e di rilancio della propria funzione; infatti, dalle
PMI, al lavoro autonomo, ai livelli medi e
medio-alti dei dipendenti pubblici e privati, al
mondo della docenza, della tecnica, delle
specializzazioni… deve passare la capacità
e la convinzione di lasciarsi alle spalle questo
periodo critico.
Nel 2011 una quota pari al 62% degli italiani
si definisce come appartenente al ceto medio.
Ci sono, ovviamente, delle diversità all’interno
di questo contenitore: di potere d’acquisto, di
Primo piano
Legacoop
Settori
Territori
status, di cultura ma evidentemente vi è
anche un forte collante identitario; la sensazione di essere centrali nel determinare la visione positiva del sistema economico e di
miglioramento della società.
La crisi economica ha colpito, in misura diversa certamente, tutti i ceti; ma quello che
oggi sorprende maggiormente è la manifestazione di un pensiero che, autonomamente,
segnala la propria riduzione di status. Perché
non considerarsi più “ceto medio” non è soltanto una questione di diminuzione del potere d’acquisto o di più o meno lunga
inoccupazione, ma la presa d’atto che non si
è più parte di quel blocco sociale che si sentiva in grado di determinare una prospettiva
positiva, in particolare economica, per la società. E lo si vede nel fatto che nel 2012 si
verifica che solo il 37% dichiara di sentirsi
parte di questo ceto.
Si tratta di uno spostamento molto rilevante
che modifica la distribuzione dell’autopercezione sociale in Italia. Cresce conseguentemente, infatti, l’area dei ceti medio-bassi che
supera abbondantemente la metà della popolazione.
Abbiamo così di fronte “la piramide” di un
paese in via di sviluppo; ovviamente non è
questa la realtà economico-finanziaria dell’Italia. Ma, allora, il nodo è proprio di quale
rappresentazione sta costruendo di sé la società italiana. Questo è il punto cruciale che la
politica deve affrontare; non solo la crescita
ma l’uscita da una prospettiva di un paese
di servizio per altri, di ininfluenza culturale e
di elevata rassegnazione.
Imprese
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