n.4 - 3 febbraio 2016

Transcript

n.4 - 3 febbraio 2016
È ora di Fed Cup
Francia - Italia in tv
Da sabato 6 febbraio
sfida in diretta su Supertennis
LA RIVISTA
Anno XII - n.4 - 3 febbraio 2016
Pag.10
Nole prende tutto. Anche Borg e Laver...
Djokovic, conquistando l’11°
Slam, raggiunge due leggende
del tennis.
Per l’Antitrust è abuso di
posizione dominante?
La Kerber impedisce a Serena
di raggiugere Steffi Graf.
E la Germania ringrazia...
Pag.4, 5 e 8
Tu e il tuo video
nel film delle Prequali
#ibi16 è l’hashtag
per partecipare all’iniziativa.
I migliori... a Roma
Pag.15
GLI ALTRI CONTENUTI
Valori e valore Pag.3 - Terza pagina: Lew Hoad Pag. 6
I numeri della settimana Pag.12 - Focus: Thomas
Fabbiano Pag. 14 - Circuito Fit-Tpra Pag. 16 - Personal
coach: il rovescio in back per i bimani Pag.17 - Test
racchette: Wilson Burn 95 Pag.18 - La regola del gioco: fallo
di piede? Sì, ma occhio alla palla Pag.20
2
prima pagina
Valori e valore
di
Enzo Anderloni -
Q
foto
Getty Images
uanto vale oggi un canale televisivo monotematico che
trasmette tennis 24 ore su
24? Una risposta concreta viene ce la dà Sinclair Broadcast Group
Inc., una delle più grandi Media Company degli Usa, che mercoledì scorso
ha annunciato l’acquisto di The Tennis
Channel per 350 milioni di dollari. Un
investimento forte sul tennis da parte
di un broadcaster che già distribuisce
la maggioranza delle reti televisive
statunitensi (ben 154) e che evidentemente ritiene che il nostro sport sia un
asset in grado di incrementare notevolmente il già vertiginoso livello dei
propri ricavi.
Visto il crescente appeal che il tennis
continua ad avere a livello planetario, inserire nella propria offerta un
canale che trasmette tutti i tornei più
importanti e programmi interessanti
per chi è praticante appassionato del
nostro sport, è sembrata evidentemente un’opportunità da prendere al
volo a chi fa della televisione un puro
DIRETTORE
Angelo Binaghi
COMITATO DI DIREZIONE
Angelo Binaghi, Giovanni Milan,
Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini,
Massimo Verdina
DIRETTORE RESPONSABILE
Enzo Anderloni
business. Prenderne atto aggiunge una
punta di soddisfazione a chi, la FIT, la
scommessa di lanciare un canale televisivo monotematico sul tennis l’ha fatta 8 anni fa, puntando soprattutto alla
promozione di uno sport che in quel
momento era praticamente scomparso
dai palinsesti televisivi, esclusi quelli
delle reti a pagamento, ma non ignorando certo il potenziale puramente
economico che un’impresa quale Supertennis avrebbe sicuramente sviluppato
nel corso degli anni. Se Tennis Channel
vale 350 milioni di dollari, infatti, il suo
omologo italiano, pur facendo tutte le
debite proporzioni, ha sicuramente raggiunto un valore di mercato che supera
di gran lunga l’investimento effettuato
dalla Fit, oltre ad aver dato un contributo enorme e decisivo a sviluppare il giro
d’affari globale del tennis in Italia.
Nel frattempo il tennis come fenomeno
mondiale continua a battere record: gli
Australian Open appena conclusi hanno
superato quello di spettatori: 720.363,
circa 17.000 in più rispetto al precedente primato del 2012. Hai voglia a preoccuparti perché grandissimi campioni
COORDINAMENTO REDAZIONALE
Angelo Mancuso
SUPER TENNIS TEAM
Antonio Costantini (foto editor),
Amanda Lanari, Annamaria Pedani
(grafica)
FOTO
Getty Images, Archivio FIT, Antonio
Costantini, Angelo Tonelli
HANNO COLLABORATO
Giovanni Di Natale, Max Fogazzi,
Andrea Nizzero, Gabriele Riva,
Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto,
Piero Valesio
A CURA DI
Sportcast srl
Via Cesena, 58 - 00182 Roma
[email protected]
3
come Nadal e Federer (in modo diverso…) invecchiano e perché il dominio
dell’imbattibile Novak Djokovic all’undicesimo Slam rischia la monotonia.
Puoi anche lamentarti che mancano
grandi ricambi nel tennis femminile visto che le esplosioni della nuova
n.2 del mondo Angelique Kerber (28
anni) e dell’inglese d’Australia Johanna Konta (24 anni), non sono quelle di
due ragazzine. Puoi anche tentare di
mettere in dubbio l’integrità del gioco
ingigantendo le ombre del malcostume
“scommesse” come ha fatto 15 giorni
fa la BBC. Non funziona: il tennis è uno
sport meraviglioso, tosto, educativo,
spettacolare, entusiasmante, divertente a tutte le età. Questo lo hanno capito
tutti, a tutte le latitudini. Un’epidemia
di emozioni, una malattia contagiosa
che tutti voglio prendere. E come tutte
le cose belle, tutti vogliamo condividere con le persone che ci stanno a cuore.
E che Sinclair Broadcast, con i suoi 350
milioni di dollari, punta a diffondere a
più dei 50 milioni di americani che The
Tennis Channel già raggiungeva. Da
epidemia a pandemia, il passo e breve.
PROGETTO GRAFICO
REALIZZAZIONE
Edisport Editoriale Srl
REDAZIONE E SEGRETERIA
Stadio Olimpico - Curva Nord
Ingresso 44, Scala G
00135 Roma
Info: [email protected]
Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004
dell’ 8 gennaio 2004
Manoscritti e fotografie, anche se non
pubblicati, non si restituiscono.
La rivista è disponibile
in formato digitale sui siti www.
federtennis.it e www.supertennis.tv
e spedita via newsletter. Per riceverla
scrivere a [email protected]
circuito mondiale
Nole, il muro umano
Il muro vince sempre, e così fa anche Novak Djokovic. Che adesso punta a
diventare il super-uomo dello sport. Ecco 5 aspetti fondamentali della sua
solidità, quella che l’ha portato al 6° Australian Open. Mente, fisico e non solo...
di
Piero Valesio -
foto
P
Getty Images
er capire la portata del fenomeno Djokovic non è sufficiente
limitarsi alle considerazioni più
evidenti. Che rappresenti un caso unico nella storia di muro umano è
sotto gli occhi di tutti. E il muro, come sa ogni praticante, vince sempre.
Diamo tuttavia un’occhiata agli aspetti
principali di tanta supremazia.
La fase mentale
La consapevolezza di una quasi totale
onnipotenza gli consente di non deprimersi mai. Trasforma ogni singolo punto subito in benzina per il suo motore,
in motivazione per vincere il successivo. Ampliando il discorso si può arrivare a pensare che i successi degli ultimi
otto mesi siano in qualche modo figli
della sconfitta di Parigi contro Wawrinka; quello stop così imprevisto e brusco
(chiunque altro ci avrebbe messo un po’
per lasciarselo alle spalle) è diventato
per lui un trampolino di eccezionale
elasticità.
L’aspetto fisico
Novak Djokovic ha vinto il suo sesto Australian Open battendo in finale lo scozzese Murray per 6-1 7-5 7-6
Forse la dieta “gluten-free” una mano
gliel’ha data, il miele di manioca pure:
ma tanto per riadoperare il termine di
cui sopra la sua elasticità aumenta piuttosto che diminuire con il passare del
tempo. Le riprese in slow motion dei sui
movimenti e della coordinazione che
si conquista ogni volta che deve colpire la palla dicono tantissimo delle sue
vittorie. Di lui, a ben vedere, dovrebbe
occuparsi il National Geographic visto
che le sue movenze ricordano sempre
più quelle di una pantera. Se quando si
tratta di colpire la palla, e magari quella
dopo, la pantera ci arriva come telecomandata con tempi di reazione, appunto da felino, come pretendete che gli
altri trovino il modo di batterla?
Il ruolo di Becker
Dunque ci dobbiamo mettere d’accordo.
O la presenza di Boris nel team del serbo
è pura figura, addirittura un’operazione
benefica (nel senso più rispettoso del
termine) compiuta dal filantropico Nole
nei confronti di un ex campione che certo non ha avuto una vita post-agonistica
brillante o serena come quella di molti
4
circuito mondiale
dei suoi rivali di un tempo; oppure il tedesco detiene un ruolo forte nella messa a punto del motore-Djokovic. Che potrebbe essere più o meno questo: spostare l’asticella che il suo “poulain” deve
superare sempre più in alto. Capire i
turbamenti che Nole potrebbe provare
restando a lungo in vetta e condividerli
con lui. Metterlo al riparo dai pericoli
che un top player trova dovendo camminare sulla cresta praticamente di continuo. La sensazione è che questa sia la
tesi degna di miglior rispetto.
L’obiettivo
Dopo il trionfo di Melbourne, Nole ha
davanti a sé un obiettivo che nessun
altro ha mai preso in esame nella storia
dello sport: riscattare la figura del superuomo. Per tanti e diversi fattori che
non staremo qui a sviscerare, tale figura
è in crisi profonda: o chi ha cannibalizzato le sue discipline di riferimento ha
visto crollare il mondo fittizio che aveva
creato (Artmstrong) o non è mai riuscito a uscirne definitivamente (Schumacher prima dell’incidente), o ha dovuto
attraversare guai di ogni tipo (Bryant)
e l’elenco potrebbe allungarsi e pure di
molto. Nole può mirare e diventare un
simbolo assoluto: il superuomo perfetto. Il demolitore di ogni limite con le sole
sue forze, un perfetto concentrato di puro spirito sportivo, ammesso che esista.
Capite che con uno sprone così ne vincerà ancora parecchi di Slam. Uh, quanti
ne vincerà.
Junior: vince Anderson,
il surfista senza ranking
Un australiano di cui si erano perse le tracce anche perché più innamorato del surf che del tennis e una ambiziosa bielorussa intenzionata a ripercorre le orme di Victoria Azarenka sono i vincitori degli Australian
Open Junior 2016, gli Australian Junior. Oliver Anderson dopo aver snobbato per due anni i tornei under
18 (non è classificato per la Federazione internazionale) ha sorpreso anche gli addetti ai lavori australiani,
e fatto onore alla wild card ricevuta, piegando in finale l’uzbeko Jurabeck Karimov. Tra le ragazze, Vera
Lapko ha rinverdito l’exploit compiuto nel 2005 dalla connazionale Azarenka superando in finale la slovacca Tereza Mihalikova, invano protesa a ripetere la vittoria delle scorso anno. Detto che tutti i finalisti
sono nati nel 1998, tra gli azzurri solo Ludmilla Samsonova è riuscita a superate il primo turno, battendo
la canadese Robillard Millette (n.3 del seeding). Subito fuori, dopo aver superato le qualificazioni, Lucrezia
Stefanini e Gabriel Andres Ciurletti (sconfitto dal canadese Auger Aliassime), nonché Gian Marco Moroni
incappato nell’ungherese Valkusz, primo favorito della vigilia. Fuori nel turno decisivo delle “quali” anche
Riccardo Balzerani e Giovanni Fonio. (Viviano Vespignani)
Le premiazioni delle 4 finali degli Australian Open tra Murray e Djokovic, tutte vinte dal serbo
Lo scacco
Fra i tanti numeri che hanno costellato il trionfo australiano di Djokovic ce
ne sono alcuni esplicativi del risultato
finale contro Murray. Nel match contro
lo scozzese Nole ha vinto 65 punti decisi entro i primi quattro colpi (perdendone 54), e si è imposto anche negli
scambi tra i 5 e gli 8 colpi (25 a 22).
Un divario che aumenta per gli scambi
da 9 o più colpi (33-23). Essendo che
la percentuale di punti vinti conquistando la rete in qualunque match dei
nostri tempi - ma in modo particolare
in uno fra Nole e Murray - è irrisoria,
ecco che si evince quanto sia netta la
superiorità del serbo. Quando c’è da
faticare duramente, la sopportazione
della fatica diventa per lui un’arma letale. Che gli permette di vincere.
batch-point
Nole nel mirino dell’Antitrust
Si apprende da fonti di Bruxelles che l’Antitrust europea avrebbe intenzione di aprire un procedimento a carico di Novak Djokovic per abuso di posizione dominante.
Se confermata, la notizia dovrebbe rivitalizzare la Borsa del tennis mondiale, il cui indice è in fase
discendente da circa due anni. Gli analisti ritengono comunque che un vero ciclo positivo potrebbe
riaprirsi soltanto in caso di effettiva condanna del serbo.
Fra le possibili sanzioni a carico di Djokovic figurano l’applicazione di un cavo della lunghezza di
un metro fra la caviglia destra e quella sinistra e l’obbligo di mangiare pizza e spaghetti due volte
al giorno.
Batch
5
terza pagina
Lew Hoad, forte e bello
come un divo del cinema
Vincitore di quattro Slam, formidabile in doppio con il “gemello”
Rosewall, è passato alla storia come il giocatore che, se in giornata,
era il più forte di tutti (Rod Laver compreso). Figlio di un tranviere,
porta il nome di un attore degli Anni Trenta
di
sto un’icona. Bello come un divo di
Hollywood, e con i divi resterà a giocare nella sua casa spagnola insieme
alla moglie Jenny sposata in segreto
a Wimbledon, quando è in giornata
non ce n’è per nessuno.
“Riassunse l’evoluzione del gioco e
l’aumentata velocità in un’unica presa”, ha scritto Gianni Clerici in 500
anni di tennis. “Il suo limite fu probabilmente l’incapacità ad attendere,
a immaginare che quel divertimento
in pieno sole, di fronte a migliaia di
persone, avesse anche ben precise
regole tattiche, e fosse strettamente connesso con la necessità di non
sbagliare”.
Hoad è un generoso, disordinato, che
ha cominciato tirando pallate al muro di casa, che ha praticato la boxe in
un club della polizia, che impugna la
racchetta così stretta che una volta,
ha raccontato Rod Laver, ha spezzato
il manico.
A lessandro M astroluca
H
a regalato all’Australia il
miglior Challenge Round
della storia. Ha offerto al
mondo il miglior doppio
dell’era pre-Open (e non solo) e un
tennis che ha anticipato i tempi.
È arrivato negli Stati Uniti, in quell’estate del 1956, con l’etichetta di
dominatore della stagione e una
copertina di Sports Illustrated che
vorrebbe suonare profetica: “Grand
Slammer from Down Under”, “il vincitore del Grande Slam dall’Australia” hanno scritto accanto al primo
piano di Lew Hoad. Hoad si specchia
in quell’immagine con una domanda:
cosa diavolo vuol dire, esattamente,
Grand Slammer?
“Non ne avevo parlato con nessuno
fino a New York - racconterà - non
avevo nemmeno idea di cosa fosse”.
E non lo saprà nemmeno dopo. Arriva solo a due set dall’impresa, ma in
finale allo Us Open non fa i conti con
l’amico Ken Rosewall.
Li chiamano Whiz Kids, gli Apprendisti Stregoni, oppure i Gemelli, perché
sono nati a ventuno giorni di distanza, in novembre, sotto lo Scorpione,
come Brookes e Crawford.
La prima volta che si sono affrontati,
a dodici anni, ha vinto Hoad 6-0 6-0.
Ma a New York, Rosewall non gioca
solo per il trofeo.
Vuole dimostrare la sua bravura per
strappare un buon contratto a Kramer. E ci riesce in pieno.
Il suo regno è Wimbledon
Lew Hoad, a sinistra, con Ken Rosewall
e la Coppa Davis conquistata. Sotto, in azione
Il tram e il Grand Hotel
Figlio di un tranviere, che l’ha chiamato Lew in onore di Lewis Stone,
l’attore che pronuncia una memorabile battuta nel film Grand Hotel,
successone del 1932, “Grand Hotel.
Always the same. People come. People go. Nothing ever happens” (Grand
Hotel. Sempre al solito. La gente arriva. La genete se ne va. Non succede
mai niente” n.d.t), Hoad diventa pre-
6
È il risultato della “cura Hopman”,
che ha voluto i Gemelli nel Challenge Round di Davis del 1953 contro
gli Usa a Kooyong. Nell’ultima giornata, Hoad supera 13-11 6-3 3-6 2-6
7-5 Trabert che dirà: “Siamo stati
battuti da due ragazzini e da una
vecchia volpe”.
Il suo regno rimane Wimbledon. Qui
si rivela, nel 1952, nel Davide contro
Golia, il doppio vinto con Rosewall
contro Mulloy e Savitt. Qui vince il
suo ultimo Slam, nel 1957, prima di
passare professionista, in una finale durata meno di un’ora. Qui torna
un’ultima volta nell’estate del 1994.
Vince il doppio leggende per gli over
45, e la domenica possiamo immaginarlo mentre guarda in tv Pete Sampras che conferma il titolo a Wimbledon, come aveva fatto lui 37 anni
prima. Morirà il giorno dopo, di leucemia. L’uscita di scena del campione
che ha trovato la perfezione nell’arte
dell’imperfezione.
7
circuito mondiale
Crazy-Kerber,
robe da pazzi
Dagli sms con Steffi Graf prima della finale al
tuffo nel fiume, dalla mano sinistra che usa
solo per il tennis al “brutto ricordo” di Parigi.
Passando per il match point annullato al 1°
turno. 5 storie su Angelique, vincitrice
a sorpresa degli Australian Open
di
Andrea Nizzero -
L
foto
Getty Images
a Germania è tornata a vincere
uno Slam dopo i fasti di Steffi Graf. Ci è riuscita grazie ad
Angelique Kerber, 28enne dal
tennis granitico che a inizio carriera
era forse la meno quotata del “supergruppo” teutonico composto da Andrea Petkovic, Julia Goerges, Sabine
Lisicki e Mona Barthel. Il tempo ha
fatto capire che la continuità di Angie,
Top 10 dal 2012 e neo numero 2 del
mondo, è superiore ai talenti (magari più vistosi) delle sue colleghe. Nata
in Germania ma con origine - e attuale
residenza - in Polonia, ha fatto intuire le sue qualità solo nel 2011, quando aveva già compiuto 23 anni: il suo
primo, grande exploit fu alle spese di
Flavia Pennetta, sconfitta da favorita
nei quarti degli Us Open. Da allora, a
parte qualche breve flessione, quella
della Kerber è stata una crescita più
o meno costante. Ciò non toglie che
la sua vittoria a Melbourne rimanga
una grandissima sorpresa, attorno alla quale ruotano cinque piccole storie
che aiutano a comprenderla meglio.
“The Germans must
be together”
6-4 3-6 6-4 il risultato con cui Angelique Kerber, ora n.2 Wta, ha superato la favorita Serena Williams
Con questa frase scherzosa (“i tedeschi
devono essere uniti”) in conferenza
stampa, la campionessa degli Australian Open ha commentato l’incoraggiamento ricevuto la sera prima della finale da Steffi Graf. Anche se agli spiriti
non crede quasi più nessuno, la presenza dell’ex numero 1 del mondo si è
avvertita eccome in questo torneo: basta cercare i punti dove trame diverse
si intersecano. Ormai diciassette anni
fa, Serena vinceva il suo primo grande
torneo proprio contro la Graf, a Indian
Wells. Questa settimana la tedesca, cui
solo i più pignoli negano lo scettro di
migliore tennista di tutti i tempi, correva il rischio di vedere eguagliato il
suo record di 22 Slam dalla stessa (ex)
avversaria. Serena, tornata a divorarsi
le avversarie dopo lo shock subito a
settembre per mano di Roberta Vinci,
sembrava lanciatissima per mettere il
“+ 1” ai suoi 21 titoli major. Ma “Fräulein Forehand” vegliava su Angie, dalla
sua villa a Las Vegas. Un sms spedito
tra la semifinale e la finale ha messo
il sorriso sul volto della Kerber, che
Quel sorriso di Serena... troppo serena?
Sia chiaro, la sportività e l'entusiasmo con cui Serena Williams ha congratulato la sua avversaria - dopo essersi vista
negare il raggiungimento di un record epocale - sono un esempio per tutti gli agonisti e non del pianeta. Ma Serena è
sembrata fin troppo contenta per aver fallito (un'altra volta) l'occasione di raggiungere i 22 Slam della Graf. Quasi
fosse sollevata per la sconfitta: del resto, non serve grande sforzo per immaginare la pressione montatale addosso nel
corso del 2015, fatta poi esplodere a un passo dal Grande Slam dal fioretto di Roberta Vinci. Inseguendo un sogno ha
vissuto un incubo: quest'anno, forse, aver già messo entrambi fuori dalla porta non le dispiace troppo. (an.ni.)
8
circuito mondiale
poco meno di un anno fa aveva ricevuto fiducia e parole di conforto dal
suo idolo. A marzo del 2015, infatti,
la Kerber ha avuto l’occasione di allenarsi per tre giorni con Steffi: “L’intensità delle sessioni era molto alta.
Mi ha detto che stavo andando nella
giusta direzione, di continuare così”.
Nel weekend più importante della sua
carriera, Angie ha tributato proprio
alla Graf i ringraziamenti più sentiti.
Viene facile illudersi che lo spirito di
Steffi abbia influito sull’esito di questi
Australian Open.
un quindici ma perse parecchi punti
in sportività.
Yarra
Non si può dire che Angie non mantenga fede alle scommesse. Per non
tradire quanto promesso al suo team
ad inizio torneo, Angie si è buttata
Falsa mancina
Angelique Kerber, Rafael Nadal, Phil
Mickelson, Larry Bird e LeBron James
hanno un particolare tratto in comune. Tutti praticano il loro sport con
la mano opposta a quella che usano
nella vita di tutti i giorni. I primi tre
sono famosi nel tennis e nel golf per
essere mancini, anche se scrivono
con la destra. I due cestisti sono diventati campioni tirando con la mano
destra, pur essendo mancini. Angelique racconta della prima volta che ha
impugnato una racchetta, a tre anni di
vita: “L’ho presa con la mano sinistra,
non so perché. I miei genitori dissero
semplicemente ‘ok’, non cercarono di
cambiarla”.
nello Yarra River. Il famoso (famigerato?) fiume di Melbourne è un “caos
tossico”, il cui piano di bonifica e risanamento è “trasparente quanto il
fango” e che presenta livelli di metalli
pesanti da far rabbrividire: parola dei
quotidiani locali. Ma ogni promessa
è un debito, in particolare se è valsa
uno Slam: domenica di prima mattina,
prima degli appuntamenti con stampa
e fotografi, Angie si è tuffata davvero.
“Era freddissimo”, ha detto la tedesca,
ma la temperatura pare l’ultima cosa
di cui preoccuparsi: Jim Courier fu il
primo a celebrare la vittoria agli Australian Open buttandosi nelle acque
torbide dello Yarra, nel 1992 e nel
1993, e la seconda volta gli costò una
gastroenterite.
Calma
Sebbene Angie abbia abusato della parola “crazy” (pazzo, n.d.t.), riferendosi
a se stessa, alla finale, alla vittoria, alle due settimane australiane, durante
il torneo è diventata progressivamente sempre più calma e razionale. Di
certo lo è stata più in finale che nel
suo primo turno, in cui ha salvato un
match point contro Misaki Doi. Ha saputo vincere la sua prima finale Slam
contro una signorina che ne aveva già
giocate 25, vincendone 21.
Lo scheletro nell’armadio
Nella carriera di Angie c’è anche una
macchia, ben nota a tutti gli appassionati di tennis femminile. Contro di lei,
durante il terzo turno del Roland Garros 2014, Daniela Hantuchova fu vittima di un clamoroso errore arbitrale
da parte di Louise Engzell. La giudice
di sedia non fece rigiocare un punto
importante dopo un overrule avvenuto a palla in gioco, attribuendo direttamente e inspiegabilmente il punto
alla Kerber. Anche rivedendo il video,
facilmente rintracciabile su youtube,
l’errore è talmente palese da far arrossire. Daniela, giustamente furiosa
con la Engzell e inascoltata dal supervisor, chiese conferma alla collega
che lo scambio fosse ancora in corso:
nonostante l’evidenza, ottenne un’alzata di spalle e uno scortese invito a
riprendere la partita. Angelique vinse
Tedesca d’origine
(nata a Brema), polacca di
residenza, Angelique Kerber ha
28 anni ed è professionista da 13
Quanto Konta lo Slam,
da sconosciuta a miglior inglesina
La britannica che non ti aspetti: nata e cresciuta in Australia, con nome dalle sonorità scandinave (ma le origini sono
ungheresi), con un'unica partita vinta negli Slam prima degli scorsi Us Open. Poi, un quarto turno e una semifinale Slam
straordinari che l'hanno resa - di gran lunga - la migliore tennista del Regno Unito. Fino al 2012 è stata una Aussie a
tutti gli effetti, poi il cambio di nazionalità e, lo scorso anno, il salto di qualità. Classe 1991, è la prima donna britannica
a raggiungere le semifinali di uno Slam dal 1983 (Jo Durie agli US Open). Questa settimana è al numero 28 del ranking:
la prima inseguitrice, Heather Watson, arranca al numero 85. “Ora riesco a sentirmi a mio agio quando non sono a mio
agio”: così descrive il suo grande progresso sul campo da tennis. (an.ni.)
9
il tennis in tv
Tutta la Fed live sul 64
A
Camila Giorgi
all'attacco
delle francesi
a Marsiglia con
Errani, Caregaro
e Schiavone
(foto Getty Images)
Da Sofia a Quito, i tornei Atp in diretta
Non sarà soltanto una settimana al femminile, a tinte rosa Fed Cup. Ci sarà anche tanto tennis maschile sugli schermi di SuperTennis.Talmente tanto che il palinsesto giornaliero sarà colmo di dirette.
In tarda mattinata (ore 11) si comincia con l’evento 250 di Sofia, in Bulgaria, al quale ci si collegherà
anche nel tardo pomeriggio (ore 17). Poi, in serata, dalle 19 in poi, si va in altura, fin su ai 2763 metri
sul livello di mare di Quito (Ecuador, Atp 250).
ncora loro, le francesi. Dopo
la sconfitta targata 2015 in
quel di Genova, le azzurre di
Fed Cup guidate da Corrado
Barazzutti tornano a sfidare le cugine
d’Oltralpe. Lo fanno il prossimo weekend sul sintetico indoor del Palais des
Sports di Marsiglia. Oltre che sugli
schermi di SuperTennis, che seguirà
in diretta la due-giorni dell’Italtennis
in rosa. Con Roberta Vinci ai box, le
azzurre chiamate alla rivincita saranno Sara Errani, Camila Giorgi, Martina
Caregaro e Francesca Schiavone. Per la
“Leonessa”, 35 anni, si tratta del ritorno in maglia azzurra dopo tre anni e
mezzo (ultima presenza a Ostrava, Repubblica Ceca, aprile 2012). Per Martina Caregaro, 23 anni di Aosta, è il
battesimo in Fed Cup. Dall’altra parte
della barricata, Amelie Mauresmo (non
solo coach del finalista a Melbourne
Andy Murray, ma capitana delle “Gallette”) ha scelto Kristina Mladenovic,
Carolina Garcia, Pauline Parmentier e
Océane Dodin. Sempre sabato e domenica, in differita dalle 23.00, anche la
sfida tra Germania e Svizzera
Le azzurre in diretta sabato alle 14 e domenica alle 12
Giovedì 4
Venerdì 5
00:00 - Magazine
ATP
00:30 - ATP 250 Sofia
02:30 - ATP 250 Sofia
04:30- ATP 250 Quito
(replica)
06:30 - ATP 250 Quito
(replica)
07:30 - La Voce delle
Regioni
08:30 - ATP 250 Quito
(replica)
10:30 - Magazine ATP
11:00 - LIVE ATP
250 SOFIA
13:00 - LIVE ATP
250 SOFIA
15:00 - ATP 250 Quito
(replica)
17:00 - News
17:05 - LIVE ATP
250 SOFIA
18:00 - LIVE ATP
250 Quito
20:00 - LIVE ATP
250 Quito
22:00 - LIVE ATP
250 Quito
00:00 - Tennis Parade
00:15 - ATP 250 Sofia
02:15 - ATP 250 Sofia
04:15 - ATP 250 Sofia
06:15- Magazine ATP
07:15 - ATP 250 Quito
(replica)
09:00 - ATP 250 Quito
(replica)
10:45 - Tennis Parade
11:00 - LIVE ATP 250
SOFIA
13:00 - LIVE ATP 250
SOFIA
15:00 - ATP 250 Quito
(replica)
17:00 - News
17:05 - LIVE ATP 250
SOFIA
19:00 - LIVE ATP 250
SOFIA
20:00 - LIVE ATP 250
Quito
22:00 - LIVE ATP 250
Quito
Sabato 6
00:30 - LIVE ATP
250 Quito
02:30 - ATP 250
Quito (differita)
04:30 - Tennis Parade
04:45 - ATP 250 Sofia
(replica)
06:45 - - La Voce delle
Regioni
07:45 - ATP 250 Sofia
(replica)
09:45- Magazine ATP
10:15 - ATP 250 Quito
(replica)
12:30 - Tennis Parade
12.45 - Studio Live
13:00 - LIVE FED
CUP Germania vs
Svizzera
14:00 - LIVE FED
CUP Francia vs Italia
17:00 - LIVE ATP
250 SOFIA
19:00 - LIVE ATP
250 Quito
21:00 - LIVE ATP
250 Quito
23:00 - Fed Cup
Germania vs Svizzera
(differita)
Domenica 7
01:00 - ATP 250
Sofia (differita)
03:00 - ATP 250
Sofia (replica)
05:00 - Fed Cup
Germania vs Svizzera
(replica)
09:00 - Fed Cup
Francia vs Italia
(replica)
11:45 - Studio Live
12:00 - LIVE FED
CUP Francia vs Italia
19:00 - LIVE ATP
250 Quito Finale
21:00 - ATP 250
Sofia (differita)
23:00 - Fed Cup
Germania vs Svizzera
(differita)
Lunedì 8
03:00 - ATP 250 Sofia
(replica)
05:00 - ATP 250 Quito
(replica)
07:00 - Fed Cup
Germania vs Svizzera
(replica)
09:00 - Fed Cup
Francia vs Italia
(replica)
11:00 - Live ATP 500
Rotterdam
15:00 - Fed Cup
Francia vs Italia
(replica)
16:45 - Tennis Parade
17:00 - News
17:05 - Magazine ATP
17:45 - LIVE ATP
250 Buenos Aires
19:30 - Live ATP 500
Rotterdam
23:30 - ATP 500
Rotterdam (replica)
Martedì 9
01:00 - ATP 500
Rotterdam (replica)
03:00 - ATP 500
Rotterdam (replica)
09:00 - ATP 250
Sofia Finale (replica)
07:00 - ATP 250
Buenos Aires (replica)
08:45 - Tennis Parade
09:00 - Fed Cup
Francia vs Italia
(replica)
11:00 - Live ATP
500 Rotterdam
17:00 - News
17:05 - Magazine
WTA
17:45 - LIVE ATP
250 Buenos Aires
19:30 - Live ATP
500 Rotterdam
23:30 - La Voce delle
Regioni
Mercoledì 10
00:30 - Magazine
WTA
01:00 - ATP 500
Rotterdam (replica)
02:30 - ATP 500
Rotterdam (replica)
04:30 - ATP 500
Rotterdam (replica)
06:30 - ATP 250
Buenos Aires
(replica)
09:00 - ATP 500
Rotterdam (replica)
10:00 - La Voce
delle Regioni
11:00 - Live ATP
500 Rotterdam
17:00 - News
17:05 - Magazine
ATP
17:45 - LIVE ATP
250 Buenos Aires
19:30 - LIVE ATP
500 Rotterdam
23:30 - ATP 500
Rotterdam (replica)
NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali
10
Scopri le nostre racchette su
www.prokennex.it
i numeri della settimana
Djoko fa 6, Murray 5
I primi 25 del ranking Atp
di
Giorgio Spalluto -
foto
Getty Images
10 i campioni di uno stesso Slam per
almeno 6 volte. Novak Djokovic (nella foto)
si aggiunge a Rafael Nadal (9 Roland Garros),
Richard Sears, Bill Larned e Bill Tilden (7
US Championships); William Renshaw, Pete
Sampras e Roger Federer (7 Wimbledon);
Roy Emerson (6 Australian Championships) e
Bjorn Borg (6 Roland Garros).
5 i tennisti ad aver perso almeno 5 finali di
uno stesso Slam. Andy Murray si aggiunge
a Bill Johnston (6 perse a New York), John
Bromwich (5 sconfitte in Australia), Arthur
Gore (5 a Wimbledon) e Ivan Lendl (5 agli
Us Open).
4
le finali giocate a Melbourne tra
Djokovic e Murray. Si tratta della finale più
disputata in uno stesso Slam nell’Era Open,
a pari merito con Nadal-Federer, 4 volte
finale al Roland Garros.
6
le vittorie agli Australian Open ottenute
da una tennista che aveva dovuto salvare
matchpoint nel corso del torneo. Kerber si
aggiunge a Li Na (vittoriosa nel 2014), Monica
Seles (1991), Jennifer Capriati (2002) e
Serena Williams (2003 e 2005). La tedesca è
la prima a vincere uno Slam dopo aver salvato
matchpoint in un match di 1° turno.
90 le vittorie di Novak Djokovic contro
gli altri Top 5, tutti sconfitti almeno 20
volte: Nadal 24, Federer 23, Murray 22,
Wawrinka 20. Il serbo ha ottenuto contro
questi 4 avversari il 13% delle vittorie
totali accumulate in carriera.
Pos.
Nome (nazionalità)
1
Novak Djokovic (SRB)
2
Andy Murray (GBR)
3
Roger Federer (SUI)
4
Stan Wawrinka (SUI)
5
Rafael Nadal (ESP)
6
David Ferrer (ESP)
7
Kei Nishikori (JPN)
8
Tomas Berdych (CZE)
9
Jo-Wilfried Tsonga (FRA)
10
Richard Gasquet (FRA)
11
Milos Raonic (CAN)
12
John Isner (USA)
13
Marin Cilic (CRO)
14
Kevin Anderson (RSA)
15
Gilles Simon (FRA)
16
David Goffin (BEL)
17
Gael Monfils (FRA)
18 Roberto Bautista Agut (ESP)
19
Dominic Thiem (AUT)
20
Bernard Tomic (AUS)
21
Benoit Paire (FRA)
22
Feliciano Lopez (ESP)
23
Jack Sock (USA)
24
Fabio Fognini
25
Viktor Troicki (SRB)
I primi 25 italiani del ranking Atp
Punti
16790
8945
8795
6325
4880
4325
4235
4200
2905
2760
2630
2585
2495
2305
2235
1970
1800
1775
1725
1720
1686
1600
1570
(ITA)
1475
Le prime 25 del ranking Wta
Pos.
Nome (nazionalità)
1
Serena Williams (USA)
2
Angelique Kerber (GER)
3
Simona Halep (ROU)
4
Agnieszka Radwanska (POL)
5
Garbine Muguruza (ESP)
6
Maria Sharapova (RUS)
7
Flavia Pennetta (ITA)
8
Carla Suarez Navarro (ESP)
9
Petra Kvitova (CZE)
10
Lucie Safarova (CZE)
11
Belinda Bencic (SUI)
12
Venus Williams (USA)
13
Karolina Pliskova (CZE)
14
Victoria Azarenka (BLR)
15
Timea Bacsinszky (SUI)
16
Roberta Vinci (ITA)
17
Svetlana Kuznetsova (RUS)
18
Caroline Wozniacki (DEN)
19
Jelena Jankovic (SRB)
20
Ana Ivanovic (SRB)
21
Elina Svitolina (UKR)
22
Sara Errani (ITA)
23
Andrea Petkovic (GER)
24
Madison Keys (USA)
25
Sloane Stephens (USA)
12
Punti
9245
5700
5545
5210
4991
3672
3611
3595
3582
3580
3260
3091
3090
2935
2894
2885
2535
2511
2505
2461
2405
2405
2230
2060
1965
Pos. Rank.
1
24
2
31
3
59
4
64
5
91
6
103
7
145
8
161
9
180
10 201
11 207
12 251
13 252
14 256
15 257
16 260
17 262
18 288
19 321
20 322
21 325
22 331
23 336
241515
367
25 373
Nome
Fabio Fognini
Andreas Seppi
Paolo Lorenzi
Simone Bolelli
Marco Cecchinato
Luca Vanni
Thomas Fabbiano
Andrea Arnaboldi
Matteo Donati
Filippo Volandri
Gianluca Naso
Roberto Marcora
Salvatore Caruso
Alessandro Giannessi
Federico Gaio
Lorenzo Giustino
Riccardo Bellotti
Matteo Viola
Alessandro Bega
Erik Crepaldi
Gianluca Mager
Flavio Cipolla
Edoardo Eremin
Francisco Bahamonde
Lorenzo Sonego
Punti
1515
1200
786
765
613
560
411
352
295
256
250
218
217
213
213
212
210
176
148
148
146
140
138
123
119
Le prime 25 italiane del ranking Wta
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
Rank.
Nome
Punti
7
Flavia Pennetta
3611
16
Roberta Vinci
2885
22
Sara Errani
2405
40
Camila Giorgi
1205
60
Karin Knapp
933
115
Francesca Schiavone
551
257
Martina Caregaro
177
285 Giulia Gatto-Monticone 148
332
Alice Matteucci
122
333
Alberta Brianti
121
355
Anastasia Grymalska
109
358
Cristiana Ferrando
107
362
Gioia Barbieri
104
369
Georgia Brescia
101
377
Martina Trevisan
98
389
Nastassja Burnett
93
425
Corinna Dentoni
73
448
Claudia Giovine
68
467
Bianca Turati
64
489
Jasmine Paolini
59
493
Alice Balducci
59
498
Jessica Pieri
57
503
Stefania Rubini
56
504 Anna Giulia Remondina
56
507
Gaia Sanesi
55
I GIOCATORI PROFESSIONISTI DEL TEAM BABOLAT POSSONO GIOCARE CON UN MODELLO PERSONALIZZATO O DIVERSO DA QUELLO PRESENTATO. * SALVO IN GIAPPONE.
)
Rafa Nadal (SPAAY
PL
ro
Ae
re
lat Pu
Racchetta Babo Corde RPM Blast
A)
(SPA)
al (SP
Nadal
Raf
Rafaa Nad
ng
string
ststri
Blast
RPMBla
ket//RPM
racket
Driveerac
oprooDriv
Aeropr
PLAYYAer
olatPLA
Bab
Babolat
FB.COM/BABOLAT
@BABOLAT
BABOLAT – RACCHETTE, CORDE, PALLE, BORSE
ED ACCESSORI UFFICIALI DEL ROLAND GARROS
BABOLAT – RACCHETTE, SCARPE*, BORSE
ED ACCESSORI UFFICIALI DEL TORNEO DI WIMBLEDON
13
focus
La lunga rincorsa
di Thomas Fabbiano
Da Junior fu n.6 al mondo, arrivò in semifinale a Melbourne
e New York e vinse il doppio a Parigi. Nel 2008 si qualificò
a Roma e oggi punta dritto ai Top 100. Obiettivo ora quanto
mai alla portata, grazie anche a un ottimo avvio di stagione
Thomas Fabbiano ha raggiunto il suo best ranking personale l’11 gennaio scorso, al n.142 Atp, dopo i quarti di finale raggiunti nel torneo Atp di Chennai. Il
pugliese si allena a Foligno con coach Marco Gorietti e con il grande amico Luca Vanni (qui i due in macchina insieme), anche lui a ridosso dei Top 100
di
Alessandro Nizegorodcew
Getty Images
foto
C
olpi puliti e precisi, intelligenza
tattica sopra la media, velocità
di piedi e accelerazioni improvvise. Da San Giorgio Jonico al
grande tennis internazionale, questo il
viaggio intrapreso vent’anni fa da Thomas Fabbiano, attuale numero 145 del
ranking Atp. Dopo una carriera junior
sfavillante, il pugliese si è costruito pian
piano le armi per l’agognato ingresso
nei Top 100, che mai come quest’anno
sembra alla portata. Il quarto di finale
raggiunto a inizio anno nel torneo Atp
di Chennai, in Indian, ne è chiara testimonianza.
La Storia - Thomas Fabbiano nasce a
San Giorgio Jonico (Taranto) il 26 maggio 1989. A 5 anni il tennis entra a far
parte della sua vita grazie al padre, sindaco del paese, che inaugura il circolo
sotto casa e gli mette letteralmente in
mano la prima racchetta. Il primo maestro è Mario Pierri, che segue “Tommy”
sino ai 18 anni. La carriera giovanile è
costellata di vittorie e soddisfazioni. “In
Italia sono sempre stato tra i migliori
- racconta Fabbiano -. A livello interna-
zionale ho conquistato il primo evento
Tennis Europe a 12 anni in Austria, poche settimane dopo aver vinto la Lambertenghi”. A 17 anni il pugliese inizia a
respirare l’aria di vero tennis disputando tutti i tornei junior dello Slam e raggiungendo la semifinale sia a Melbourne
che a New York. “Anche se la soddisfazione più grande è stata vincere il doppio a Parigi in coppia con il bielorusso
Andrei Karatchenia, all’epoca mio compagno di allenamenti”. A livello giovanile Fabbiano raggiunge il numero 6 Itf,
ma il salto nel tennis professionistico
non è semplice. A seguirlo nel suo percorso di crescita, dopo il maestro Pierri,
sono Cristian Brandi, Vittorio Magnelli
e, oggi, coach Fabio Gorietti. “Alla Tennis Training School di Foligno mi trovo
benissimo: si respira un’aria familiare
e allo stesso tempo iper professionale.
Fabio è davvero molto bravo e potermi
allenare con il mio amico Luca Vanni è
un valore aggiunto ”.
Da Mahut a Muller - Flashback: maggio 2008, diciannove anni da compiere,
Thomas Fabbiano supera le qualificazioni agli Internazionali d’Italia e si trova
davanti al primo turno il francese Nicolas Mahut. Dopo una dura lotta il france-
14
se si impone 6-7 6-4 7-5 (“Cosa ricordo
di quel match? Che sono stato l’unico a
perdere con Mahut sulla terra...). Da quel
momento inizia la difficile e lunga scalata del pugliese, che mette in bacheca
dodici titoli Futures e il challenger di Recanati. Nel 2013 arriva la qualificazione
agli Us Open, che gli permette di affrontare il canadese Milos Raonic al primo
turno. Nove le vittorie in carriera contro
tennisti Top 100, la più importante delle
quali a Chennai, nel primo torneo di un
2016 partito col botto. “Non avevo mai
iniziato una stagione così bene - spiega
ancora Fabbiano - e raggiungere il mio
primo quarto di finale Atp nella settimana d’apertura è stata una grande gioia”.
In India “Fabs”, come lo chiamano nel
circuito, supera il tabellone cadetto e,
dopo aver battuto Gilles Muller negli
ottavi, si ferma dopo un match equilibrato e combattuto contro il Top 20 Benoit Paire. Dopo la delusione Australian
Open, che ha visto il pugliese sconfitto
al secondo turno di “quali” dal cinese Di
Wu, è tornato a fare la voce grossa nelle
qualificazioni Atp, dimostrando ancora
una volta di valere ampiamente il livello
del circuito maggiore. Il conto alla rovescia è iniziato, mancano 165 punti all’ingresso nei Top 100.
internazionali bnl d’italia
Pre-quali da film:
i protagonisti siete voi
Le foto e i video degli appassionati in campo negli Open Bnl andranno
sul sito degli Internazionali e sui canali social ufficiali del torneo.
Ecco le indicazioni per mandare e condividere i vostri. E i migliori...
D
i solito una grande giocata va
raccontata e mimata. È quell’istante che può racchiudere
l’intera carriera sportiva di un
atleta di qualsiasi livello e che resterà
per sempre nella memoria di chi l’ha
fatta. Momenti privati. Ma anche pubblici, una gag con gli amici, un piacevole
ricordo, il regalo di un sorriso. E allora perché non condividerlo anche con
noi? Lo staff comunicazione degli Internazionali Bnl d’Italia lancia un gioco al
quale sono invitati tutti coloro che parteciperanno ai circuiti dei tornei open
Bnl di pre-qualificazione, aperti agli
appassionati di ogni livello e categoria,
iniziati a fine gennaio a Firenze. Nel corso del match siete stati protagonisti di
una giocata o di un gesto atletico memorabili? Avete una foto durante il torneo delle pre-quali che vorreste condividere con tutti gli altri appassionati?
Oppure volete parlare di un momento
particolare della vostra esperienza che
ritenete significativo? O il vostro miglior colpo è stato semplicemente...
l’aver indossato una divisa davvero
particolare ma volete comunque raccontare l’emozione di aver partecipato
a questo grande evento? Bene, questo
gioco allora fa al caso vostro!
Come si partecipa
Partecipare è davvero semplice: basta
inviare una foto o un video della durata
massima di 30 secondi che testimonia
la vostra presenza alla competizione
all’indirizzo mail [email protected] specificando nome del o della giocatrice, il circolo di
appartenenza e la sede del torneo. Un
modo semplice e divertente per parlare a noi e a tutti gli appassionati di come avete vissuto questa esperienza e
che cosa essa ha rappresentato per voi.
Non a caso lo slogan degli Internazionali Bnl d’Italia è “I life tennis”. Questa
iniziativa nasce infatti per raccontare il
“film” delle pre-qualificazioni e mettere in luce i protagonisti. Che in questo
TORNEI PRE QUALIFICAZIONI BNL 2016
DATA INIZIO
CIRCOLO
REGIONE
M/F
DATA
FINE
30-gen
MATCH BALL FIRENZE COUNTRY CLUB
TOSCANA
M/F +D
28-feb
20-feb
MONVISO SPORTING CLUB
PIEMONTE
M+D
20-mar
20-feb
POLISPORTIVA LAVORATORI TERNI
UMBRIA
M/F
6-mar
27-feb
CIRCOLO TENNIS MONTEKATIRA
SICILIA
M/F +D
13-mar
1-mar
CIRCOLO TENNIS ORTISEI
BOLZANO
M/F
13-mar
3-mar
CIRCOLO TENNIS BARI
PUGLIA
M/F +D
20-mar
5-mar
TENNIS CLUB CAGLIARI
SARDEGNA
M/F +D
20-mar
5-mar
TENNIS CLUB GENOVA
LIGURIA
M
3-apr
5-mar
ASD VALLETTA CAMBIASO
LIGURIA
F
3-apr
12-mar
CIRCOLO TENNIS ROVERETO
TRENTO
M/F
23-mar
12-mar
ASD NICE
MARCHE
M/F
28-mar
19-mar
CIRCOLO TENNIS ROCCO POLIMENI
CALABRIA
M
28-mar
19-mar
SSD SPORTING COSENZA
CALABRIA
F
28-mar
20-mar
TENNIS COMUNALI VICENZA
VENETO
M+D
30-mar
20-mar
EUROTENNIS CLUB TREVISO
VENETO
F+D
30-mar
24-mar
QUANTA SPORT VILLAGE
LOMBARDIA
M/F +D
10-apr
1-apr
CUS NAPOLI
CAMPANIA
M/F +D
17-apr
1-apr
CLUB LA MERIDIANA
EMILIA
F+D
17-apr
1-apr
TENNIS SIRO
EMILIA
M+D
17-apr
2-apr
CIRCOLO TENNIS PESCARA
ABRUZZO
M/F
17-apr
CIRCOLO DELLA STAMPA SPORTING
PIEMONTE
F+D
17-apr
FRIULI
M/F
24-apr
2-apr
10-apr
T.C.M. TENNIS ACADEMY
14-apr
TENNIS FORZA E COSTANZA E TENNIS CLUB BRESCIA
LOMBARDIA
M/F
24-apr
14-apr
FORUM SPORT CENTER
LAZIO
M+D
29-apr
14-apr
VEIO SPORTING CLUB
LAZIO
F+D
29-apr
caso siete voi! Ogni settimana tutti i
contributi saranno pubblicati sul sito internet degli Internazionali Bnl
(www.internazionalibnlditalia.com)
e sui social network con gli hashtag
#filmprequali e #ibi16. Ma le sorprese
non finiscono qui.
I migliori vanno a Roma
Lo staff della comunicazione selezionerà, tra tutti i contributi ricevuti, le
dieci proposte migliori tenendo conto
anche dei like e delle condivisioni: i
prescelti, i cui nomi saranno comunicati tra l’1 e il 2 maggio sul sito degli
Internazionali, saranno graditi ospiti della Federtennis lunedì 9 maggio
2016 nel Centrale del Foro Italico. In
serata, verrà anche trasmesso “il film
delle prequalificazioni”. Quindi non resta che augurarvi buon gioco!
15
circuito amatoriale fit-tpra
Più di 400 amatori
ai nostri Australian Open
Numeri da record per il primo “Slam” 2016 dedicato a tutti gli
appassionati italiani in possesso di tessera Fit (anche non agonistica).
Il torneo si è disputato a Cividino (Bg) dove nei tabelloni Open si sono
imposti Luca Orrù e Kristina Ekwall. Ecco tutti i nomi dei vincitori
458 iscrizioni totali
11 campi utilizzati
2 circoli (Mongodi e Tc Bergamo)
7 membri dell'organizzazione
di
Max Fogazzi -
I
foto
Carola Carera
l primo Slam dell’anno è archiviato.
Luca Orru, sardo d’origine ma milanese d’adozione, conquista L’Australian Open (categoria Open) e inizia il
percorso verso il Grande Slam, cioè la
conquista di tutti e quattro i SuperSlam
nello stesso anno. Occhio però, perché
la concorrenza sarà molto accanita.
Nulla da fare per il brindisino Giacomo
Guarini, finalista, che oltre al tennis si è
contraddistinto per la grande voglia di
stare insieme e di creare gruppo. In pieno spirito Fit-Tpra.
Un match equilibratissimo, vinto al tiebreak tra botte di servizio e rovesci da
manuale. Alla fine è il gioco più costante
di Orru a decidere la sfida che conduce
al primo grande successo del 2016. Tra
le donne, sempre nella categoria Open,
il successo è andato a Kristina Ekwall,
brava a imporsi su Lara Brambilla senza
perdere nemmeno un gioco. Nella categoria maschile Limit45 Adriano Angioni ha superato in finale Marco Diota-
22 ore di live streaming
22.500 minuti di gioco
90 tubi di palle utilizzate
28 trofei distribuiti
levi per 6-4, stesso risultato nella finale
del Limit65, con titolo a Paolo Ciacci ai
danni di Luigi Evangelisti.
A qualcuno piace doppio
Grande successo anche per i doppi,
che in questa prima prova 2016 hanno
visto il battesimo della nuova categoria
Limit130. Il cui titolo è stato assegnato
solo dopo un’autentica battaglia chiusa per 9-8 in favore della coppia Osio/
Rota ai danni del duo Scotti/Veronese.
Identico pathos e risultato a tabellone
nella finale della categoria Open maschile, dove la finale è stata vinta dalla
coppia Costa/Gavazzi su Stefanoni/
Colleoni. Infine, nel doppio misto, successo per Marcozzi/Husband sui numeri 1 del seeding Croci e Brambilla.
Il risultato? Un altro 9-8, a certificare
equilibrio e lotta.
Foto di gruppo alla
giornata conclusiva
degli Australian Open
amatoriali al Tennis
Mongodi di Cividino (Bg)
È stato commovente vedere cosi tanti
fighters uniti grazie al circuito Fit/Tpra,
il ranking della Federazione Italiana
Tennis dedicato al mondo amatoriale.
Si può migliorare ancora molto, anche
se si parte da una base molto solida.
Proprio per questo vanno fatti i complimenti all’organizzazione di questa prima tappa Slam e in primis a Johnny Carera: coordinare oltre 400 iscritti in soli
due giorni di torneo non è uno scherzo.
A Bergamo è riuscito bene.
Bilancio stra-positivo
Un evento memorabile, ricco di sorprese e di tanti, tantissimi amici che hanno
invaso Bergamo a caccia di un titolo.
16
I vincitori dei tornei maschili e femminili categoria
Open, Luca Orru e Kristina Ekwall, alla premiazione
personal coach
Ho
il
rovescio
bimane...
come faccio ad avere il back solido ed
efficace come chi lo gioca a una mano?
I giocatori con una presa
continental nella mano inferiore
per il rovescio a due mani
(vedi Murray e Djokovic) sono
avvantaggiati nell’esecuzione
del back perché non devono
modificare tale grip
risponde Gennaro Volturo,
I.S.F. R. Lombardi - foto Getty Images
È
ormai noto come l’impugnatura più adatta per l’esecuzione
del back-spin di rovescio sia la
continental, in quanto con tale
grip è possibile produrre una posizione di leva tra avambraccio e mano
(necessaria per conferire solidità al
colpo) e nel contempo durante la fase
di preparazione il piatto corde è naturalmente orientato verso l’alto, determinando un assetto braccio-racchetta
che facilita la produzione di rotazione slice. In base a tali presupposti è
facile desumere come i giocatori che
assumono una presa continental nella
mano inferiore per quanto concerne
il rovescio a due mani (vedi Djokovic
e Murray), siano avvantaggiati nell’esecuzione del back-spin di rovescio,
non avendo l’esigenza di modificare il
grip per effettuare tale abilità tecnica.
Si ricordi che mentre nell’esecuzione
del rovescio bimane è opportuno che
le due mani siano adiacenti per garantire maggiore solidità ai polsi durante
la fase di accelerazione, per quanto
concerne lo slice è preferibile che la
mano non dominante sia posizionata
sul cuore della racchetta. Ciò per due
motivazioni:
 perché facilita, durante la fase di
preparazione, la direzione verticale
dell’attrezzo, necessaria per disporre
la racchetta al di sopra della palla in
arrivo;
 perché favorisce la direzione obliqua dell’attrezzo (che sarebbe alquanto ridotta se le mani fossero adiacenti)
Chi colpisce
il rovescio a una
mano è facilitato
nell’esecuzione
del back perché
la mano sinistra
svolge la medesima
funzione prevista
per il top spin
17
necessaria per allontanare la racchetta
dal punto di impatto determinando lo
spazio di accelerazione.
Pertanto, per chi esegue il rovescio
a due mani, è particolarmente rilevante prestare attenzione al seguente accorgimento didattico: nel
momento in cui si decide di eseguire lo
slice, è opportuno ridurre la pressione
delle dita della mano sinistra (ci stiamo
riferendo a un giocatore destrorso) facendo scivolare la stessa dal manico al
cuore della racchetta. A questo punto
la mano non dominante avrà il compito
di favorire l’arretramento dell’attrezzo
(in direzione verticale e obliqua) per
poi svolgere, attraverso un movimento di dissociazione degli arti superiori, una funzione di equilibrio durante
la fase di accelerazione. Si ricordi che
solitamente, chi esegue il rovescio a
una mano è facilitato nell’esecuzione
del rovescio slice in quanto la mano
sinistra svolge la medesima funzione
sia nell’esecuzione del back-spin che
del top-spin. Al contrario un giocatore
bimane, attraverso l’allenamento, deve sviluppare l’abilità di differenziare
l’azione dell’arto sinistro che svolge
un ruolo di spinta e di accelerazione
dell’attrezzo nell’esecuzione del rovescio bimane piatto o in top-spin e un
ruolo di arretramento dell’attrezzo e di
equilibrio nell’esecuzione del rovescio
in back-spin.
racchette e dintorni
Wilson Burn 95
Potenza da fondo
L’arma di Key Nishikori promette anzitutto spinta e potenza.
Un telaio più lungo ma dall’ovale non abbondante. Un’agonistica per
spingere forte da dietro, piatto o con un po’ di top. Prezzo 230 euro
IL LAB
Peso 310 g
Ovale 95
Profilo 22,5 mm
Lunghezza 69,215 cm
Bilanciamento 32,7 cm
Rigidità 67
Inerzia 334
Potenza 59/100
Controllo 39/100
Maneggevolezza 64/100
Incordata con Luxilon 4G
alla tensione di 23 kg
Qui accanto, Key Nishikori e sotto, le
sue racchette nel box degli incordatori.
Nella pagina seguente, alcuni dettagli
dell’attrezzo che è predisposto per
ospitare il Sony Smart Sensor
di
Mauro Simoncini
M
olta curiosità destava l’ingresso sul mercato della Burn 95,
un nuovo telaio nella gamma
nata lo scorso anno dagli americani di Wilson per sostituire la famiglia
Steam. Burn 95 è stata concepita a partire
dalle specifiche dell’attrezzo di uno dei
grandi emergenti, testimonial di spicco
di Wilson, il nipponico Key Nishikori.
Un ulteriore modello, ancora più «specializzato», e per certi versi tutto da scoprire. Una racchetta agonistica che si presenta facile e abbordabile per alcune caratteristiche (peso, profilo), impegnativa
18
per altre (ovale contenuto) e un‘incognita
per molti giocatori (per la lunghezza extra).
Piatto piccolo, manico lungo
Ci vuole sempre un minimo di adattamento per ogni nuovo telaio. Ancora di
più se si tratta - e recentemente sta diventando davvero una rarità - di un attrezzo
longbody, ovvero più lungo di quasi un
centimetro rispetto alla norma. Sembra
poco ma non lo è.
Molto comodo e allungato il manico (specialmente pensando ai bimani): c’è poi X2
Shaft per aumentare il comfort e la comodità. Fin dai primi scambi si intuisce
racchette e dintorni
la natura dell’attrezzo: la potenza prima
di tutto. La testa del telaio gira quasi «da
sola»: a ogni impatto la palla esce velocemente dalle corde, si capisce che l’attitudine alla spinta del telaio è pronunciata. Vanno trovate le misure all’inizio
perché l’immediatezza e la potenza della nuova Burn 95 sono bilanciate dalla
severità di un ovale abbastanza ristretto, solo 95 pollici quadrati. Significa che
comunque nelle esecuzioni tecnicamente meno precise non ci si deve aspettare
troppo «aiuto» dalla racchetta. Si colpisce molto bene la palla piatta o con un
po’ di copertura in top, che non guasta
anche per aiutare le prestazioni dell’attrezzo in termini di controllo.
Piedi sulla riga
e spingere: è l’ideale
Piedi piantati sulla riga e spingere, magari appoggiandosi al meglio sul ritmo
dell’avversario: sembra questo l’identikit del perfetto utilizzatore della Burn
95. Lunga ma relativamente comoda da
dietro: peso poco superiore ai tre etti,
bilanciamento verso la testa ma non
troppo (punto di equilibrio a 32,7 cm su
una lunghezza totale di oltre 69).
Il backspin non è la specialità della casa
ma il controllo non è male, forse merito di un pattern comunque abbastanza
fitto (16 corde verticali e 20 orizzontali)
soprattutto se rapportato alle dimensioni dell’ovale. Verso la rete, al volo,
rendono meglio gli schiaffi o le volée
“simil benedizione”, quelle più facili per
intenderci: per offrire tanta potenza era
impossibile garantire anche una maneggevolezza da telaio amatoriale.
Una racchetta agonistica sicuramente
diversa dalle altre, questa Burn 95; potente prima di tutto, ma anche abbastanza selettiva. Per picchiatori moderni da fondo, senza nessuna titubanza.
IL PAGELLONE:
78/100
Estetica 8
A fondocampo 9
Rete 7
Servizio 8
Top 8
Back 7
Potenza 9
Controllo 9
Maneggevolezza 7
Comfort 8
La concorrente più “vicina”
è la Babolat della Errani
Nonostante i telai longbody non vadano tanto di moda, esistono sempre varianti
“allungate” di modelli di successo. È il caso della Babolat Pure Drive Plus di Sara
Errani: è addirittura più lunga della Burn 95 (27,5 pollici invece di 27,25), pesa
300 grammi e ha il piatto da 100 pollici quadrati. Più facile e permissiva, forse
meno precisa.
19
la regola del gioco
Fallo di piede? Sì,
ma occhio alla palla
Per chiamare un fallo di piede al servizio ci vuole grande scelta di tempo.
E non basta guardare se la suola del giocatore tocca, o supera, la linea.
Bisogna anche aspettare che questi abbia colpito la palla. Se no succede che...
stessa venga considerata iniziata. Sarà
quindi il movimento compiuto con la
racchetta che determinerà l’inizio del
movimento del servizio.
Di conseguenza iniziato il movimento del servizio, quello sarà il momento nel quale andare a verificare se un
giocatore calpesti la linea o superi la
linea immaginaria laterale: è per questo motivo che viene chiamato fallo
di piede anche quando un giocatore
inizia il movimento con il piede sulla linea di base, anche se al momento dell’impatto con la pallina dovesse
averlo correttamente messo al di qua
della linea.
La situazione
Gianluca sta giocando una partita di
singolare contro Domenico.
Che cosa succede?
Nel compiere il movimento di servizio,
il giudice di linea si accorge che ogni
tanto Domenico tocca con il piede la
linea di base prima di colpire la palla.
Durante l’esecuzione di una seconda
palla di servizio, Domenico ha già il
suo piede destro sopra la linea di base compiendo chiaramente un fallo di
piede: a quel punto il giudice di linea
chiama prontamente il “foot fault”, ma
lo fa un secondo prima che Domenico
colpisca la palla. Che cosa succede?
Come si procede?
Nel nostro caso, invece, la chiamata
del fallo di piede è più che corretta.
Perché il giocatore in questione calpesta nettamente la linea di base durante
l’esecuzione del servizio. Il problema
però, in questo caso, è rappresentato
dalla tempistica con la quale il giudice
di linea effettua la chiamata. Il giudice
infatti dovrebbe effettuare la chiamata
una volta che il giocatore ha impattato
la palla, non prima. Nel caso dovesse
avvenire prima, esso sarà considerato un disturbo (alla stregua del caso
in cui viene chiamata “out” una palla buona), e seppure il giocatore stia
servendo la seconda palla di servizio,
avrà diritto a rigiocare l’intero punto.
In definitiva, la corretta chiamata che
dovrà essere fatta dall’arbitro in questo caso sarà “let, replay the point”, il
che comporterà la ripetizione dell’intero punto.
La regola generale
Il fallo di piede è la regola che stabilisce che durante il compimento del
movimento del servizio, e prima di
colpire la pallina con la racchetta, non
è possibile toccare con il piede né la
riga di base, quella di fondocampo, e
nemmeno il prolungamento immaginario della linea che delimita il lato di
battuta (dalla linea laterale del corridoio fino al segno centrale di servizio).
La chiamata del fallo di piede comporterà la non validità di quello specifico servizio, quindi se chiamato alla
prima di servizio, il giocatore avrà a
disposizione la seconda palla di servizio. Se invece viene chiamato sulla
seconda di servizio, esso comporterà
la perdita del punto.
L’inizio del servizio?
Sta nella racchetta
Per tanti anni si è dibattuto su quando
dovesse essere considerato iniziato
il movimento della battuta per considerare iniziato il servizio: il semplice
lancio in aria della pallina non potrà
essere considerato l’inizio del movimento, in quanto se un giocatore decidesse di non servire (per esempio
a causa del sole di fronte agli occhi)
e fermare la pallina, avrebbe tutto il
diritto di farlo senza che la battuta
LE VOSTRE
DOMANDE
I nostri esperti risolvono i vostri dubbi. Come?
Semplicissimo: scriveteci all’indirizzo di posta
elettronica [email protected] e
spiegateci i vostri dubbi di natura regolamentare.
Li sottoporremo ai nostri esperti del settore arbitrale della Fit e vi risponderemo sulle pagine di
questa rubrica numero per numero.
20
SuperTennis
cambia banda.
Risintonizza!
Supertennis cambia banda digitale terrestre, sempre sul 64!
Non perdere l’occasione di vedere il tuo canale preferito sulla nuova
banda digitale terrestre nazionale, risintonizza il tuo televisore o il tuo
decoder e migliora la tua qualità di visione!
Se hai problemi con la risintonizzazione,
chiama il numero verde 800.432911 disponibile h24.
canale
in tutta Italia
64
canale
in alta definizione
224
canale
30
In streaming su www.supertennis.tv

Documenti analoghi

cliccare qui - Supertennis

cliccare qui - Supertennis c’è ancora un ricambio generazionale capace di assicurare al tennis quella capacità di produrre storie che poi costituiscono la polpa del nostro sport. E certo le ragazze non stanno meglio visto ch...

Dettagli

Garbine divina, Nole moschettiere

Garbine divina, Nole moschettiere non smettere di amare finché sei vivo”. E allora, perché non infischiarsene dei giudizi altrui? In fondo a chi vince si

Dettagli

Bentornati ragazzi: pronti per lo Slam?

Bentornati ragazzi: pronti per lo Slam? partire dalle qualificazioni degli Australian Open. Dovesse riuscire a entrare in tabellone, a 35 anni eguaglierebbe il record di Ai Sugiyama di 62 partecipazioni consecutive nei “main draw” dei to...

Dettagli

cliccare qui - Supertennis

cliccare qui - Supertennis COORDINAMENTO REDAZIONALE

Dettagli

n.30 - 3 Agosto 2016

n.30 - 3 Agosto 2016 demand”, lo potete vedere in azione. Un fisico bestiale tra l’altro, ben guida-

Dettagli