l`algeria dalle incognite del dopo-bouteflika al ritorno di bouteflika

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l`algeria dalle incognite del dopo-bouteflika al ritorno di bouteflika
 Commentary,2ottobre2013
L’ALGERIA DALLE INCOGNITE DEL
DOPO-BOUTEFLIKA AL RITORNO DI BOUTEFLIKA
GIAN PAOLO CALCHI NOVATI
L
’Algeria ha fama di essere uno stato a governo
“forte”. Eppure da mesi è come se fosse senza
presidente. Il presidente in carica Abdelaziz
Bouteflika, già sofferente da anni per un male non
meglio identificato allo stomaco, ha avuto in aprile un
insulto ischemico, che non avrebbe però leso organi
vitali. È stato a lungo in cura in ospedali francesi. La
prima immagine durante la convalescenza fu trasmessa
in giugno per mettere a tacere i dubbi sulle sue condizioni reali. In luglio ha fatto ritorno ad Algeri. Ma il
vero ritorno è avvenuto alla fine di settembre, quando
Bouteflika, domenica 29, ha presieduto il Consiglio
dei ministri con un piglio di comando che a molti, forse
esagerando, ha dato l’impressione di riaprire anche la
questione della successione, che doveva esserci ma
che potrebbe non esserci più.
©ISPI2013 Bouteflika aveva comunicato ufficialmente già nel
maggio 2012 il proposito di non candidarsi alle prossime elezioni dicendo di sentirsi “stanco”. Il capo dello
stato (l’Algeria è una repubblica semi-presidenziale) è
eletto a suffragio universale. Nel 2012, l’anno in cui si
è celebrato il cinquantenario dell’indipendenza, Bouteflika aveva di continuo fatto appello ai giovani perché assumessero maggiori responsabilità. Il vecchio
presidente, che ora ha 76 anni, sentiva che, al di là dei
riti ingessati della politica, in Algeria ci sono generazioni che non sono rappresentate al vertice e faticano a
trovare uno spazio nella società, nel mondo del lavoro
e nel discorso culturale che in uno stato complesso e
molto fiero di sé deve aggiornare i valori su cui costruire il presente e il futuro.
Quando tutto lasciava credere che la malattia avesse
posto fine a qualsiasi speculazione circa una rielezione,
tanto che si ventilava persino l’ipotesi di una supplenza in attesa delle elezioni in calendario per l’aprile
2014, Bouteflika ha cambiato tutto con un atto
d’imperio. Un ampio rimaneggiamento del gabinetto
ha coinvolto fra gli altri i ministeri di Interni, Esteri,
Difesa e Giustizia mettendo nei posti-chiave uomini
fidati. Il capo del governo Abdelmalek Sellal è rimasto
al suo posto acquistando per ciò stesso più rilievo. Nel
frattempo è cambiato il segretario generale del Fronte
di liberazione nazionale, il partito di maggioranza, di
cui Bouteflika è presidente onorario. Il molto discusso
Abdelaziz Belkhadem – il segretario generale che ha
portato il Fln all’ottimo risultato delle elezioni parlamentari del 2012 mentre era già in semi-disgrazia per
le sue tendenze più da islamista che da nazionalista – è
Gian Paolo Calchi Novati è Senior Research Fellow per l’Osservatorio sull’Africa dell’ISPI.
Le opinioni espresse sono strettamente personali e non riflettono necessariamente le posizioni dell’ISPI. Le pubblicazioni online dell’ISPI sono realizzate anche grazie al sostegno della Fondazione Cariplo. 1 commentary
cuni uomini d’affari di spicco, Saïd, di vent’anni più
giovane del presidente, avrebbe le qualifiche giuste,
ma prima ancora che la sua candidatura fosse evocata a
voce alta sarebbe partito il veto dei comandi militari.
stato sostituito da Amar Saidam. Fra gli sconfitti in
questa prova di forza ingaggiata da un uomo che molti
davano per “finito” ci sarebbero anche i servizi militari
e personalmente il generale Mohamed Mediene, considerato da sempre il kingmaker dietro le quinte. Una
caratteristica del sistema di governo algerino è il rapporto volutamente mal definito fra l’autorità politica e
le forze armate, che insieme ai servizi di sicurezza e
all’establishment che gestisce le industrie statali
compongono quello che in Algeria è noto come “le
pouvoir”.
Un candidato possibile alla presidenza è apparso a
lungo Ahmed Ouyahia, leader del Rassemblement
national démocratique, alleato del Fln al governo e
primo ministro al momento delle ultime elezioni parlamentari: Ouyahia sarebbe accettabile per i militari,
ma gli fa difetto il necessario carisma. I titoli di Ali
Benflis, già segretario del Fln e capo del governo dal
2000 al 2003, precipitarono dopo che venne sospettato
di nutrire velleità presidenzialiste contro Bouteflika
ma negli ultimi tempi erano dati in ripresa.
La Costituzione del 1996 è stata emendata nel 2008 per
consentire a Bouteflika una terza rielezione. Un altro
strappo sarebbe una forzatura eccessiva. Ovviamente
in queste circostanze i cortigiani non mancano ma
l’opposizione è già passata all’attacco. In una gara in
cui non c’erano né “delfini” riconoscibili né “pesi
massimi” si è inserita così l’incognita dello stesso
Bouteflika. Ammesso che non si percorra la strada
della riconferma, eventualmente per due anni invece
dei cinque di rito, si dovranno fare i conti con la volontà del presidente uscente di essere lui a decidere chi
sarà il prossimo inquilino del palazzo di El-Mouradia.
La confusione che si è creata intorno alla presidenza
non giova all’attuazione delle riforme di cui c’è bisogno in Algeria per rendere effettivi il pluralismo e la
partecipazione. Il consenso democratico è sentito ormai come una priorità rispetto alla legittimità che deriva dalla guerra di liberazione a cui si richiama il Fln.
Circa l’80 per cento degli algerini sono nati dopo il
1962. L’Algeria resta una società polimorfica con
numerose fratture: uomini e donne, giovani e vecchi,
arabi e beriberi, est e ovest e nord e sud, ricchi e poveri,
religiosi e laici. Solo un contratto nazionale che sostituisca la trasparenza ai giochi al buio di cui il potere
abusa per autodifesa può lenire le tremende ferite degli
anni Novanta e promuovere una transizione di successo, qualunque cosa ciò significhi in uno stato come
l’Algeria.
©ISPI2013 Si era parlato molto negli ultimi tempi del fratello
minore di Boutef, sicuramente più importante nella
gerarchia di quanto non dicesse il suo incarico di consigliere del presidente. Il gossip sui suoi poteri nascosti
si è intensificato nel periodo in cui Bouteflika, fuori
del paese, aveva contatti sfuocati con il governo e tanto
più con il Fln. Misterioso e influente, prossimo ad al-
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