Nel nome di santa Cabrini la storica Centrale diventa un simbolo di

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Nel nome di santa Cabrini la storica Centrale diventa un simbolo di
Il Cittadino di Lodi del 15 novembre 2010
Sabato la dedicazione della stazione milanese alla “maestrina” di Sant’Angelo
Nel nome di santa Cabrini la storica Centrale diventa un
simbolo di accoglienza
Dedica Cabrini
Madre Cabrini, la santa viaggiatrice origina‐
ria di Sant'Angelo Lodigiano, patrona universale dei migranti, veglierà per sempre sulla stazione centra‐
le di Milano. Sabato mattina, nella galleria delle carrozze, che si affaccia sull'ingresso di piazza Duca degli Abruzzi, la cerimonia di dedicazione dello sca‐
lo ferroviario, davanti a tantissimi fedeli lodigiani, alle suore degli istituti missionari fondati dalla santa e alle autorità civili e religiose. A fare gli onori di casa, l'amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Sta‐
to, Mauro Moretti che a partire dalle 10.30 ha accolto uno per uno gli ospiti e li ha ac‐
compagnati sul palco predisposto per l'occasione. Accanto al sindaco di Milano Letizia Moratti, c'erano il segretario di stato vati‐
cano cardinal Tarcisio Bertone, l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, i due vesco‐
vi lodigiani d'origine ovvero monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio consi‐
glio per la promozione della nuova evangelizzazione, e monsignor Claudio Baggini, ve‐
scovo di Vigevano, oltre al vescovo di Lodi, monsignor Giuseppe Merisi. Sul palco delle autorità anche il primo cittadino di Sant'Angelo Domenico Crespi e la superiora delle suore Cabriniane, Patricia Spillane, mentre nelle ricca platea riser‐
vata alle istituzioni c'erano il presidente della provincia di Lodi Pietro Foroni, insieme all'assessore Cristiano De Vecchi, il sindaco di Codogno Emanuele Dossena oltre a nu‐
merosi esponenti dei consigli comunali e provinciali. Ben nutrita anche la rappresentanza della diocesi di Lodi con monsignor Er‐
manno Livraghi e don Pierluigi Leva per la parrocchia di Sant'Angelo e monsignor Diego Furiosi e don Giorgio Croce per la comunità di Codogno, città che ha ospitato il primo istituto delle suore missionarie del Sacro Cuore di Gesù fondato nel 1880. IL SALUTO DELLA MORATTI A prendere la parola per prima, il sindaco di Milano Letizia Moratti che ha volu‐
to ringraziare tutti i fedeli arrivati nel cuore di Milano dal paese natale della santa e da Codogno. «La stazione Centrale è una delle porte di Milano, una città che nel dopo‐
guerra ha dato lavoro a moltissimi emigranti ‐ ha detto il sindaco ‐: la sua ricchezza sta nell'essere il luogo in cui passano e si uniscono moltissimi destini. Sono felice di dedica‐
re oggi questo luogo alla figura di una donna straordinaria che conosceva parole come amore e sacrificio, una maestra di Sant'Angelo Lodigiano che sbarcò al porto di New York per aiutare tutti coloro che arrivavano a mani vuote in cerca di fortuna». Una donna che proprio nella "grande mela" fondò il primo di una serie di istituti di cura, il Colombus Hospital, e proprio negli Stati Uniti venne riconosciuta e amata per il suo e‐
roismo. «Sono orgogliosa di essere sua connazionale e quasi sua concittadina data la vi‐
cinanza tra i nostri due comuni» ha aggiunto il sindaco Moratti che ha anche lanciato l'idea di far partire dei gemellaggi tra scuole d'Italia e America, sulle orme di questa in‐
stancabile viaggiatrice e «nel solco dell'accoglienza, quale valore da mettere a servizio delle comunità che vivono nella nostra Milano». MORETTI E CRESPI Una città che sabato mattina si è unita al Lodigiano per dedicarle una delle sue porte d'accesso principali, da cui transitano ogni giorno circa 320 mila viaggiatori di passaggio. Per chi gestisce lo snodo, il nome di santa Francesca Cabrini è la sintesi di valori cristiani e solidarietà sociale. «Un riferimento di speranza per noi ‐ ha detto l'amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, anche presidente di Grandi Stazioni ‐: in collaborazione con associazioni cattoliche e non, abbiamo predisposto uno spazio in cui tendere la mano a chi non ha mezzi e ha fatto della stazione la propria casa». A chiudere gli interventi laici, il sindaco di Sant'Angelo Domenico Crespi che ha voluto innanzitutto ringraziare quanti negli anni hanno portato avanti il «sogno» della dedica a Madre Cabrini. «Vorrei però chiedere a tutti voi di battere le mani a tutte le suore che nel mondo portano avanti la sua opera ‐ ha detto il sindaco lodigiano, non disdegnando una battuta in dialetto ‐: sono loro l'esempio vivente della Cabrini, una donna a cui per una felice combinazione rende omaggio un'altra donna». Il sindaco Moratti, che Crespi ha invitato a Sant'Angelo Lodigiano per l'anniver‐
sario della nascita della santa il prossimo 15 luglio, sottolineando «che non si tratta di un augurio, ma di un ordine». L’ARCIVESCOVO TETTAMANZI A ricordare la presenza attuale dei santi nelle vie delle città e del mondo, l'arci‐
vescovo di Milano Dionigi Tettamanzi che ha anche ricordato la lettera del Papa Bene‐
detto XVI Lumen Caritatis. «I santi passano anche oggi per le nostre vie portando la lu‐
ce della carità» ha detto l'arcivescovo, invocando poi «occhi per riconoscerli e coraggio per imitarli». Perché se dalla stazione Centrale di allora, madre Cabrini partiva per ga‐
rantire il sostegno della carità agli italiani che emigravano, «oggi il suo esempio e la stele che viene inaugurata ci chiedono di non dimenticare la "nostra" storia e di aprire cuore e braccia a coloro che arrivano da noi in cerca di speranza». IL CARDINAL BERTONE Per il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, Francesca Cabrini è «un'ico‐
na del nostro tempo, spesso lacerata da conflitti sociali». La dedica dunque fa emerge‐
re «il valore di una grande donna lombarda di profonda fede e instancabile attività ‐ ha aggiunto il cardinale ‐ che da "maestrina" del paese di Sant'Angelo Lodigiano, si recò a Codogno per fondare l'Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore e da qui arrivò agli Stati Uniti dove realizzò qualcosa di inaspettato, sorprendente e, perfino, incredibile». CATTANEO E FORMIGONI Presente alla cerimonia di sabato anche l'assessore regionale alle infrastrutture e mobilità Raffaele Cattaneo, che ha sottolineato come l'opera di madre Cabrini per l'accoglienza debba essere un esempio «in un momento in cui non siamo più noi italia‐
ni a essere accolti, ma siamo chiamati ad accogliere» e ha definito «simbolico ricordar‐
la in luogo cruciale per chi arriva e chi parte come la stazione Centrale», a cui si ag‐
giunge la soddisfazione del presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni per la dedica «ad una figura straordinaria e dall'insegnamento ancora attualissimo». Una “migrante tra i migranti” che da sabato è ricordata con la dedica incisa su una stele e la scenografica installazione che proietta la luce della sua opera anche nel buio della notte. Rossella Mungiello 

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