Editoriale - Suore Missionarie

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Editoriale - Suore Missionarie
Notiziario
della Provincia Italiana e della Regione dell’Europa Occidentale
Anno 5 - N. 2 – Aprile 2015
Editoriale
Il tempo pasquale che stiamo percorrendo ci suggerisce sentimenti di speranza in un periodo
nel quale gli avvenimenti che ci
vengono raccontati sono densi di
drammi umani dovuti alle guerre, ai
conflitti, alla constatazione che per
i poveri del mondo la luce è ancora
lontana. Il dolore, le minacce, le
morti di emigranti che tentano di raggiungere l’Europa, il terremoto nel Nepal e la violenza contro i più deboli ci rendono consapevoli che la Passione di Cristo continua. Sì,
continua, ma la luce della Risurrezione ci lascia sperare che ciascuno di noi può contribuire ad essere segno di speranza, qualunque sia il ruolo che deve svolgere nella situazione in cui si trova.
Alcuni “segni” della presenza del Risorto in mezzo a noi devono farci riflettere
che Gesù in tutto questo tempo non fa che ripeterci: “la pace sia con voi, … beati quelli
che non hanno visto e hanno creduto”, (Domenica 12 Aprile). Ricordiamo la moltiplicazione dei pani e dei pesci: Filippo dice che “duecento denari non sarebbero stati sufficienti…” E Gesù per tutta risposta dice: “fateli sedere” e sazia una folla di gente; (venerdì 17 aprile). E quando la tempesta si scatena sul mare e i discepoli avevano paura,
dice ancora Gesù: “Sono io, non abbiate paura!” (Sabato 18 Aprile). E, ai discepoli di
Emmaus, spiega le Scritture. E ricordiamo tutta la sublime rivelazione sul “Pane di vita”
del capitolo 6 di San Giovanni che ci invita a credere e sperare che la vita eterna è già
qui, con noi quando riceviamo Gesù nell’Eucaristia.
Questa testimonianza di “vita” è stata manifestata in questi ultimi due mesi da
alcuni “segni” di risurrezione. Tra questi la presenza a Codogno della Madre Generale e
del Consiglio insieme a quella delle Superiore Regionali e Provinciali, delle incaricate di
Formazione e di altre Suore provenienti dalle missioni Cabriniane. La loro presenza, finalizzata ad un intenso dialogo, al discernimento, alla ricerca di nuove strade missionarie ha riempito il Centro di Spiritualità di speranza. Lo Spirito Santo, sempre invocato
ha spinto a guardare avanti. Anche la testimonianza missionaria del Convegno che precedeva l’apertura della Mostra: Alla Mensa del Pane e della Parola, ha mostrato che i
segni della vita sono presenti nella missione cabriniana. Inoltre la nuova iniziativa in favore dei più emarginati con la realizzazione di una mensa a Palma di Montechiaro, conferma che le “piccole cose” fatte con amore possono dare una grande testimonianza.
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Un motivo di gioia ci viene dalla “Giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni”, motivata da Papa Francesco che insiste
dicendo:
«La Chiesa è davvero fedele al suo Maestro nella
misura in cui è una Chiesa “in uscita”, non preoccupata di se stessa, delle proprie strutture e delle
proprie conquiste, quanto piuttosto capace di
andare, di muoversi, di incontrare i figli di Dio
nella loro situazione reale e di com-patire per le
loro ferite.»
Davvero è importante continuare a
camminare nella fede e nella speranza e riempire il nostro tempo del fuoco della carità “verso
Dio e verso il prossimo”, … perché il fuoco
dell’amore non si spenga mai. Come direbbe Madre Cabrini.
E’ interessante notare come il cammino che vuole proseguire il nostro Istituto e
sempre ricordato dalla nostra Superiora Generale, Sr. Barbara, ricalchi - in qualche
modo - il desiderio della Chiesa per questo tempo difficile. Alla fine degli Esercizi Spirituali che Papa Francesco ha concluso venerdì 27 febbraio ad Ariccia durante la Quaresima, l’Osservatore Romano riportava questo commento:
«Tradizione è conservare il fuoco, non adorare le ceneri», questa frase che non attinge
alla Bibbia, ma ad una frase del compositore Gustav Mahler, è la conclusione degli
Esercizi Spirituali per il Papa e la Curia romana guidati ad Ariccia da Padre Bruno Secondin. Il predicatore carmelitano ha voluto così – richiamando l’immagine del fuoco
tanto vicina alla figura del Profeta Elia – invitare tutti, tornando ai normali impegni
quotidiani, ad essere «esploratori di sentieri di novità per sé e per gli altri», a raccogliere il mantello di Elia, la sua eredità, e a «uscire verso le frontiere», diventando profeti di
fraternità». (Oss. Rom. del 28 Febbraio 2015).
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IL PASTORE CHE DÀ LA VITA
Roma – Istituto Cabrini
Pastorale Vocazionale con i ragazzi e le ragazze della scuola media
Anche quest’anno abbiamo fatto un piccolo
laboratorio con i ragazzi della Scuola Media per la
Giornata Mondiale per le Vocazioni. Condividiamo
quello che abbiamo riflettuto con i ragazzi e le ragazze, riportando quello che hanno commentato e
che abbiamo raggruppato.
In questo mondo dove sembra che si cerca la
vita, la libertà e tanti altri valori umani, ci domandiamo che tipo di vita e di libertà stiamo cercando
perché per le conseguenze che si vedono non sembra che è la vita e la libertà che Gesù Risorto ci ha
donato. Vediamo la vita facile, comoda, senza sforzo. Vediamo la libertà come possibilità di fare quello
che si vuole e non se è buono o non buono per noi.
Allora pensiamo che questo comportamento non è
quello che insegna il Buon Pastore, Gesù.
Il Buon Pastore dà la vita per le sue pecore. Gesù dà la vita per me, per noi. Ma
non ci piace sentirci chiamare pecore: io pecora? Ma io sono una persona importante!
Perché devo obbedire a questa voce che mi chiama? Perché devo seguirla? Perché devo entrare dove Lui vuole? Perché devo fare quello che Lui vuole? Io lo so quello che è
buono per me!
Ma anche questo non è vero! Nel fondo della nostra anima c’è qualcuno che ci
comanda, voci che gridano, imposizioni che seguiamo. Il mercenario è quello che
quando vede il pericolo scappa, non gli importa nulla di nessuno. È così che succede.
Noi abbiamo dei mercenari dentro la nostra anima, cattivi pastori. Come è possibile?
Si, quando noi seguiamo la moda per la moda, quando non ci importa come ci vestiamo o come ci presentiamo. La moda nel vestire, nel parlare, nel comportarci perché
temiamo che al contrario, se siamo noi stessi, non siamo accetti al gruppo dove voglio
apparire “la grande, la star”. Quando diciamo le bugie, quando offendiamo con le nostre parole per sciocchezze, quando diventiamo egoiste. Ma non ci rendiamo conto che
seguiamo tutto questo come pecore! Non voglio essere pecora ma faccio le cose come
pecora! Che incoerenza!!
Sono piccola, 12-13 anni, non so cosa sarò nel futuro. Per adesso devo finire di
studiare ma so che devo essere aperta alla VOCE che tutti i giorni mi parla. Alcune volte riesco ad ascoltarla e fare quello che mi dice, specialmente quando preghiamo,
quando facciamo buoni propositi e li mettiamo in pratica, quando dobbiamo fare scelte importanti e abbiamo bisogno di Lui. Ma altre volte no. Perché? Forse mi preoccupo
dei miei amici, di quello che mi piace, di prendere un bel voto specialmente in matematica e Italiano. Quando a scuola ci parlano delle sofferenze della gente, degli emigranti, della gente che ha sofferto il terremoto, sento dentro, nel cuor, una fiamma,
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vorrei fare qualcosa, ma non so cosa. Dopo mi dimentico e rientro nel gruppo, e continuo la mia routine. Questo è un esempio che spiega cosa significa ascoltare o non
ascoltare Gesù, Buon Pastore. Penso che è Lui che parla attraverso le Suore, i professori, dopo a casa vivo un’altra situazione, si presentano altri problemi!
Non so se il Signore mi chiama ad essere sacerdote o suora nel futuro. Adesso
penso di no, perché ci vuole coraggio per dire Sì a Dio, ed io non sono coraggioso. Dare
la vita è una cosa seria e non so se io sono in grado di darla. Mi costa condividere le
mie cose, alcune volte mi costa obbedire ai genitori, immaginiamoci dare la vita! Ma
Dio lo sa, se Lui vuole prendermi così come sono sicuramente mi aiuterà a cambiare.
Vocazione all’amore, in questo senso vorrei essere come Santa Teresina del
Bambino Gesù, vorrei amare. Amare come Madre Cabrini amò, dare una risposta concreta, aiutare chi aveva bisogno, incominciando da chi le stava accanto. Questo sì, mi
piacerebbe fare, amare gratuitamente. Potrei farlo? Devo incominciare adesso.
Preghiamo per le vocazioni nella Chiesa, preghiamo che tutti noi possiamo vivere la vocazione alla quale Gesù ci ha chiamato. Incominciando con le cose concrete,
con le cose ordinarie che tutti noi viviamo. Già questo è un grande compito, vivere ogni
giorno davanti a Dio, seguire il Signore che ci sostiene nel nostro cammino, e ci aiuta
ad essere noi stessi.
Alunni delle Medie Istituto Cabrini, Roma
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Un ricordo speciale:
IL DOTT. FERDINANDO CASTELLANI (1926 -2015)
Il Dottor Ferdinando Castellani era nato a Fossato
di Vico (PG), il 5 Settembre del 1926.
Era laureato in Scienze Economiche, pubblicista ed era
iscritto all’Ordine nazionale dei giornalisti. E’ stato Segretario Generale della F.I.A.R.O. (Federazione italiana delle
associazioni regionali ospedaliere); e ha contribuito alla
formulazione della Legge del 23 Dicembre 1978, n. 233:
“Istituzione del Servizio sanitario nazionale” (detta anche
Riforma Sanitaria). E’ stato Direttore responsabile della
Rivista “Ospedali d’Italia” e del periodico “FIARO – Notizie e membro del Comitato tecnico-scientifico per la programmazione sanitaria nazionale.
E’ stato segretario Generale dell’A.R.I.S. (Associazione religiosa Istituti socio-sanitari), che associa in Italia strutture sanitarie e sociosanitarie religiose. Ha anche effettuato studi di ricerca di carattere socio-sanitarie, in
particolare nel settore ospedaliero.
Ha partecipato in qualità di relatore a Convegni e Dibattiti sui temi
dell’organizzazione pubblica e privata e dello sviluppo di politiche di settore. Per cinque anni ha tenuto un corso annuale su materie di legislazione sanitaria e sociale per
l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Le sue mansioni e la sua esperienza è stata vastissima poiché fu anche Capo Ufficio dell’Ente Nazionale per la Protezione del Fanciullo (ENPF) e anche dell’Opera Maternità e Infanzia. E’ anche stato vice presidente nazionale delle ACLI.
E’ particolarmente ricordato come il più giovane Sindaco d’Italia, che fu eletto a
Fossato di Vico alle Elezioni Comunali per la prima volta dal 23 Maggio 1954 al 20 Novembre 1960 e poi per un secondo mandato dal 1960 al 1964. Come Sindaco era detto
“Fiorino”.
Nelle documentazioni del Comune di Fossato si dice di lui:
“Giovane, brillante oratore, laureato in Economia – una rarità in quel periodo – di estrazione popolare, serio e impegnato, interprete perfetto di quel
mondo popolare della parrocchia, dell’oratorio, e delle associazioni cattoliche che voleva migliorare la propria condizione sociale ed economica senza
rivoluzioni, ma tramite la solidarietà e gli ideali moderati della classe media. “Fiorino” è il prototipo dell’amministratore locale e degli ideali democristiani del dopoguerra e della ricostruzione: anticomunismo e attenzione
ai problemi sociali dei più poveri”.
Di lui si ricordano anche i risultati ottenuti come Sindaco e il suo ascendente sui
giovani. E’ morto a Roma l’11 Marzo scorso.
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Il ricordo di Madre Lina Colombini, MSC
“Sotto la stessa tenda”. E’ ciò che subito viene alla memoria ricordando la figura del Dott. Castellani.
E’ questo infatti il titolo di una delle sue prime conferenze offerte a Suore e laici
in un convegno promosso dalla Provincia Italiana nei lontani anni ’80.
Il titolo è già di per sé molto indicativo di come concepisse la sua presenza e il suo impegno nell’ambito della famiglia cabriniana. Con essa e per essa ha speso le sue energie, ricche di creatività e di entusiasmo.
Era entrato in contatto con l’Istituto con un bagaglio ricco di esperienza e di
professionalità non indifferenti che profuse con disinteresse e audacia nella realtà della Clinica Columbus di Roma che in quegli anni cercava una più solida presenza nel
mondo della sanità in profondo cambiamento.
Furono anni difficili, ma nello stesso tempo ricchi di opportunità e di sfide stimolanti capaci di dare carica e motivazione alle crescenti innovazioni che continuamente emergevano.
Questa sua convinzione di far parte di una famiglia e di sentirsi appunto “sotto
la stessa tenda” faceva sì che il suo lavoro quotidiano fosse in sintonia con quei principi
fondamentali che l’Istituto andava proponendo nel periodo post conciliare di rinnovamento spirituale e apostolico.
Nel 1980 fu uno dei relatori principali al convegno promosso dall’Istituto presso
l’Agostiniano di Roma in occasione del centenario dell’Istituto, relazione che fu poi raccolta insieme ad altre in un libro a cura dell’Istituto stesso.
Il Dott. Castellani fu uno dei collaboratori laici che parteciparono per la prima volta al Capitolo Generale nel 1990 e alla
stesura del 1° documento sui Laici.
Ricordarlo oggi, a distanza di anni, non è impresa facile,
come non è facile riportare alla memoria un passato ricco di sfide, di entusiasmo e di energie che egli seppe con professionalità, ma soprattutto con passione, mettere a disposizione
dell’amministrazione della Clinica Columbus di Roma e delle diverse realtà dell’Istituto che in quegli anni, sotto la guida di Suor
Regina Casey prima, e di Suor Maria Barbagallo poi, cercava di
rispondere con entusiasmo, creatività e dinamicità alle direttive
della Chiesa del post- concilio.
Per chi ha avuto la fortuna di lavorargli accanto per parecchi anni ha avuto modo di apprezzarne le qualità di cui era
dotato e oggi non può che ringraziare il Signore per l’esempio
ricevuto e renderne testimonianza.
Uomo di fede, di dialogo, ma soprattutto uomo di pace. Questa era una sua
prerogativa. Mai terminava una riunione anche burrascosa senza riportare tranquillità
e pace.
La figura del Dott. Castellani la ricordiamo oggi in occasione della sua dipartita
da noi, ma il suo ricordo è stato e rimane vivo nel mondo cabriniano come figura di un
laico che, specialmente per la Provincia Italiana, ha tracciato un percorso di collaborazione Suore - laici che continua a portare i suoi frutti.
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Uomo di fede quale era che preferiva fare più che raccontare, oggi gli diciamo
semplicemente: Grazie, Dottor Castellani, per tutto quello che è stato e per tutto quello che ha dato alla nostra famiglia cabriniana. Ora che, con chiarezza vede le nostre necessità, interceda per noi e per la nostra missione perché, sulle orme di Madre Cabrini,
continuiamo con ottimismo e speranza, come lei ci ha insegnato, a percorrere le strade
del mondo insieme a numerosi collaboratori per la gloria del Cuore SS. di Gesù.
Al ricordo di Madre Lina, aggiungo e ribadisco ancora il grande appoggio che il
Dott. Castellani ha dato alla Provincia Italiana. I grandi cambiamenti istituzionali che si
sono verificati dagli anni ’80 del 1900 al 2000, sono stati molti e complessi. Non era solo l’Ospedale Columbus di Roma che evolveva la sua attività e che entrando in convenzione con il Gemelli entrava in una complessa gestione amministrativa e sanitaria;
c’erano anche le Scuole Cabriniane che avevano bisogno di gestioni nuove, c’erano le
Case di Riposo, c’erano le Suore che invecchiavano e le Vocazioni che diminuivano, la
contabilità ancora molto familiare, e l’Istituto intero stava cercando soluzioni e innovazioni che permettessero alla missione cabriniana di andare avanti.
Il Dottor Castellani entrava nell’ottica delle Conclusioni Capitolari con facilità e
profondità ed era sempre pronto a trovare soluzioni e a dare ottimi consigli. Così aiutò
molto nella Formazione dei Comitati di Gestione attraverso i quali si voleva dare un
supporto più condiviso alle istituzioni, e diede un formidabile contributo alla Formazione con i Laici e per i Laici. Numerosissime sono state le sue presenze a tutti i livelli, internazionali, nazionali e locali. Non negò mai il suo aiuto concreto, consigliando persone che potevano dare un contributo efficace ed efficiente.
D’altra parte la sua pratica cristiana mi commoveva. Portava in tasca sempre il
libriccino dei “Pensieri di S. F. Cabrini”, e ogni giorno ne leggeva uno. In famiglia condivideva con la moglie l’assistenza agli anziani genitori, e chissà quant’altro noi non conosciamo.
Di lui abbiamo tutti un ricordo eccellente e una gratitudine immensa. Grazie
Dott. Ferdinando.
Sr. Maria Barbagallo, MSC
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RICORDANDO BRUCE IRVINE
L’11 Marzo 2015 è morto improvvisamente il Signor Bruce Irvine che tanto aiuto
ha dato negli ultimi due anni al nostro Istituto per preparare il Capitolo Generale 2014
in un momento storico particolarmente delicato e importante.
Così lo ricorda il Dott. Giuseppe Tansini che lo ha conosciuto in varie occasioni.
Nel marzo scorso Bruce Irvine è improvvisamente mancato all’affetto dei suoi cari e al nostro. Abbiamo conosciuto
Bruce durante il Consiglio Esteso di Codogno nel 2013 e
nel Capitolo Generale di San Paolo in Brasile nel 2014.
Quando chiesi che funzione avesse, mi dissero che era un
“facilitatore”, termine per me abbastanza strano, ma che
col tempo imparai ad apprezzare.
Nel sito del Grubb Institute di cui era responsabile si può
leggere:
“Bruce Irvine è il direttore esecutivo del Grubb Institute nel
Regno Unito. Lui è un analista senior di organizzazione,
consulente psicologo clinico e recentemente eletto membro della Royal Society of Arts, Produzione e scienze. Irvine lavora a livello internazionale come un executive coach, analista organizzativo e consulente con alti dirigenti nelle
organizzazioni all'interno delle impostazioni aziendali, governative e istituzionali. E’ un
membro della facoltà internazionale associato del Leading consultazione programma
FIIS (Francia) e l'Università di Hull Business School, insegna nei programmi di leadership
in Francia, Italia, Svezia, Finlandia e Regno Unito. Dirige e programmi di apprendimento esperienziale personale all'interno del gruppo Relations / istituzionali tradizioni di
trasformazione nel Regno Unito, Europa, Stati Uniti, Sud America e Africa.”
E’ stato per tutti noi un grande professionista, una grande persona, un appassionato cristiano. Ricordo le ore trascorse nei lavori assembleari ed ho ancora negli occhi il tormento che traluceva nella sua spettacolare capacità comunicativa, quel suo
camminare, quasi danzare, tra un tavolo e l’altro, la gioia e la fatica spesa per capire e
per farsi capire, il sorriso e lo stupore davanti alle nostre incomprensioni.
Talvolta al mattino ci raccontava un sogno fatto proprio quella notte: “I have a
dream…” immaginando un futuro radioso per l’Istituto, ipotizzando grandi cambiamenti della nostra mente, del nostro cuore e della nostra volontà. Ancora ci chiediamo se
fossero sogni veri o stupenda arte comunicativa
Più volte era stato chiamato a guidare i percorsi di ristrutturazione di Istituti Religiosi o di grandi Aziende, ascoltando spesso le difficoltà e le resistenze che ognuno
prova nei processi di cambiamento. All’inizio la molteplicità dei suoi impegni lo trattenne dall’accettare l’invito cabriniano ma infine fu affascinato dalla pressante richiesta di Sr Patricia Spillane.
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La sua formidabile esperienza e
carica umana lo aiutava a spronare le persone perché sapessero
trovare una via di uscita, una luce
di speranza nel proprio futuro, invitandole e talvolta costringendole ad abbandonare la fase depressiva per risalire quella branca
ascendente della famosa U, con
fede, volontà e speranza di migliorare.
Capacità di ascolto, di analisi e di
sintesi erano i suoi punti di forza. Sapeva tessere l’arazzo del nostro futuro riconducendo ad un unico filo rosso la molteplice trama dei nostri fili: quante discussioni,
quante contrarietà, quante lamentele ha saputo riportare al positivo nelle nostre scelte e decisioni.
E così abilmente ci conduceva laddove intravedeva il futuro delle nostre potenzialità. Avrei voluto comunicare di più con Bruce, ma la povertà del mio inglese me lo
ha impedito, anche se qualche aperitivo lautamente condiviso è stato di grande aiuto.
Martedì 17 aprile in Codogno alla presenza della Madre Generale, del suo Consiglio e
di molte suore che avevano conosciuto Bruce durante il Consiglio Esteso e il Capitolo
Generale è stato celebrato un Memoriale intenso ed affettuoso. Con preghiere, canti e
commossi ricordi abbiamo spiritualmente abbracciato Bruce affidandolo alla bontà e
misericordia di Dio per tutto ciò che ha donato ai suoi cari e alla Famiglia Cabriniana.
Giuseppe Tansini
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Incontro NFG con la Madre Generale
Venerdì 10 e Sabato 11 Aprile la Commissione per le Nuove Forme di Governo
(formata da: Sr. Concepción Solano, Superiora Regionale per l’Europa Occidentale; Sr.
Annita Turnu, Superiora Provinciale per l’Italia; Sr. Maria Vittoria Rodríguez, MSC, Sr.
Rachele Tagliabue, MSC, Sr. Maria Barbagallo, MSC e Sr. Maria Regina Canale, Assistente Generale per l’Europa,) si è riunita a Codogno con la presenza della Superiora Generale, Sr. Barbara, Staley.
All’ordine del giorno era:
Continuare nel discernimento per la nuova Provincia Europea:
a) condividere alcune possibilità di Governance
b) prevedere soluzioni a breve e a lungo termine
c) preparare l’Assemblea con tutte le Suore
d) ascoltare e condividere il parere del Consulente: Signor Luis Centeno
Dopo una preghiera che necessariamente riportava al clima pasquale e perciò
alla riflessione sulla luce della Risurrezione, il gruppo ha sviluppato i tempi dell’obiettivo dell’incontro ascoltando anche i suggerimenti della Superiora Generale che
orientava il gruppo a fare passi concreti per non dilungare oltre un discernimento che è
stato a lungo analizzato e completato attraverso incontri e riflessioni esaurienti.
Le possibilità di una Governance sono state esaminate mettendo soprattutto a
fuoco che è necessario nominare la figura canonica istituzionale attorno alla quale poi
si formeranno delle equipe di Suore e laici per i diversi settori di apostolato. Il fine di
una nuova organizzazione di Governo è quello di snellire l’ingranaggio istituzionale e
agevolare la Missione rendendo più adeguata la struttura canonica. Naturalmente alla
base di tutto occorre una chiara visione delle scelte dell’Istituto, illuminata dagli esempi di leadership della Sacra Scrittura, la distinzione e descrizione di ruoli, la comprensione di una leadership condivisa.
Attraverso la discussione si sono intraviste le alternative di Governance e si è
optato per celebrare l’Assemblea Generale dopo alcuni passi che saranno portati avanti dall’Assistente Generale, Sr. Maria Regina e un membro della Commissione, possibilmente le Superiore: Provinciale e Regionale. I passi proposti prevedono incontri di
Formazione per Comunità raggruppate. Successivamente si potranno celebrare due
Assemblee: in Spagna e in Italia, per nominare la persona incaricata istituzionale per
portare avanti il processo ed infine l’Assemblea conclusiva.
Si è parlato anche di avere alcuni incontri con i laici che sostengono e guidano
la missione cabriniana.
Nel pomeriggio di Sabato, 11 Aprile, si è avuto un dibattito con il Dott. Luis Centeno, un Avvocato spagnolo, molto esperto nella consulenza di Istituzioni Religiose che
hanno cercato nuove forme di gestione, soprattutto delle Scuole e che hanno le stesse
nostre difficoltà e comunque le stesse nostre domande su come garantire la missione
educativa. L’Avvocato è stato molto chiaro nell’esporre le sue competenze e molto illuminante perché noi possiamo proseguire nel nostro discernimento e attingere
all’esperienza di altre istituzioni. Inoltre l’Avvocato è stato molto utile per spiegare
come si può organizzare una realtà che comprende più istituzioni con un fine comune,
un ideale cristiano, un progetto apostolico comune.
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Incontro Internazionale:
Formazione e Governo
Dal 13 al 18 Aprile, la Superiora Generale, Sr. Barbara Staley e il suo Consiglio:
Sr. Bernadette, Sr. Concepción, Sr. Maria Regina, insieme alle Superiore Provinciali e
Regionali e a varie Suore incaricate della Formazione nell’Istituto, si sono riunite a Codogno per una riflessione su vari argomenti riguardanti la Formazione e la necessità di
implementare nell’Istituto Nuove Forme di Governo.
Il numero delle partecipanti era di 21 Suore provenienti dal Brasile, Argentina,
Centro America, Spagna, Italia, Africa e Stati Uniti.
Codogno ha goduto la loro presenza poiché erano sempre con noi a condividere
la preghiera del mattino e l’Eucaristia. E’ stata una bella occasione per rivedere Suore
conosciute e avere informazioni delle Suore più lontane.
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Due Libri per conoscere la Missione Cabriniana
Come parte della Mostra Missionaria, sono stati stampati due libretti e un Report: uno sulla Missione dello Swaziland dal titolo: Amore e Morte nel Regno dello
Swaziland e un Report; e uno sulla Missione di Dubbo dal titolo: “Perché abbiano vita
in abbondanza ...”.
Se qualcuno ne vuole alcune copie per darle ai professori, Laici etc. può chiederli a Codogno.
Presentiamo l’Introduzione del libro sullo Swaziland scritta dalla Superiora Generale, Sr. Barbara Staley, MSC
A prima vista questo piccolo libro può sembrare
un tributo a due suore che hanno lavorato nello
Swaziland. Ma la storia va ben oltre. E’ una storia di fede. E’ una storia d’amore. Una storia
che dice cosa abbia spinto due donne a lottare
contro l’imprevisto e a trovare risposte significative al fine di migliorare la vita delle persone
che hanno aiutato. E’ la storia di due donne che,
con tutti i loro limiti, hanno lavorato per essere
le mani, i piedi, il cuore di Cristo qui, su questa
terra, oggi.
In tutto il mondo ci sono religiose che spendono la loro vita ogni giorno per
portare “la gioia del Vangelo” (Papa Francesco, 2013) ai poveri, ai diseredati del mondo. Dove incontrate gli affamati troverete una suora cattolica che
dà da mangiare. Dove c’è ignoranza troverete una suora che educa. Dove
c’è un orfano troverete una religiosa che consola. Dove ci sono gli ignudi si
troverà una suora capace di trovare abiti per vestire. La missione di tutte le
Suore è portare l’amore di Cristo al mondo amando Cristo nel proprio prossimo e testimoniando con la parola e con la vita contro le ingiustizie umane.
Le Missionarie del Sacro Cuore,
una congregazione fondata da
Santa Francesca Cabrini nel
1880, sono grate all’autore del
libro per aver raccontato degli
sforzi delle Missionarie del Sacro
Cuore nello Swaziland, il Paese al
mondo più aggredito dall’epidemia HIV e da tutti i conseguenti
problemi sociali. Questa è solo
una delle tante altre storie simili
delle MSC, le quali, oggi, sono attive in quindici paesi dei sei con12
tinenti. Nei loro continui sforzi e nella loro incessante abnegazione sono fra
coloro che ancora vivono il mistero della vita dedicata agli altri. Le persone
di tutte le nazioni e di tutte le fedi hanno ancora bisogno di santi che camminino in mezzo a loro. E’ incoraggiante vedere le MSC che oggi incarnano
l’entusiasmo di Madre Cabrini, la quale desiderava amare tutti i popoli in
un “…mondo troppo piccolo…” (dagli appunti di Madre Cabrini) e che ha instancabilmente lavorato per gli altri.
Mi piacerebbe che questo libro aiutasse il lettore a comprendere l’Amore e
che incoraggiasse ciascuno, nella propria vita, a condividere quell’Amore
con gli altri.
Introduzione del libretto sulla Missione di Dubbo di Sr. Maria Regina Canale, MSC, Assistente Generale.
La Missione oggi: Nostalgia Canaglia!
Sono 6 mesi che cerco un aggettivo “appropriato” da aggiungere a questa “nostalgia” africana che si è impadronita della mia vita!
Ebbene, la soluzione mi è venuta dal Festival di Sanremo che non vedevo esattamente
da 15 anni e cioè da quando sono andata in Etiopia!
Madre Cabrini sorriderebbe di questo titolo, contenta di vedere lo sviluppo di
questa Missione africana, che era pure uno dei suoi tanti sogni! Nel viaggio da Buenos
Aires a Barcellona, agosto 1896, una nostalgia africana le faceva scrivere: “A quando a
quando, un sentimento vivo dell’animo mi fa voltare dietro le spalle, ove da poco abbiamo lasciato le sponde occidentali dell’Africa, a cui da tempo aspiro! Vorrei volarvi
a salvare quelle anime; ma no, io viva, non vi andremo: troppo trovammo di lavoro
nelle Americhe … intanto li aiuteremo con la preghiera”.
Oggi la Missione Africana è una realtà: SWAZILAND ed ETIOPIA non sono più un sogno! I punti cardinali su cui si regge la Missione di Dubbo sono: l’Evangelizzazione,
l’Educazione, il mondo sanitario e altri Progetti di Sviluppo.
L’Evangelizzazione: In collaborazione
con la Chiesa Cattolica locale, minoritaria ma vivace, lavoriamo assiduamente
all’annuncio del Vangelo, attraverso la
Catechesi, la formazione, la pastorale
vocazionale, l’impegno nelle varie strutture apostoliche dell’Arcidiocesi di Addis Abeba e nel Vicariato di Soddo.
L’Educazione: Nel campo dell’educazione specialmente della donna, resta
ancora basico nel nostro impegno missionario.
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Il mondo Sanitario: Sono ormai 12 anni che gestiamo l’ospedale del Vicariato di Soddo,
che si trova adiacente alla Missione.
Altri Progetti di Sviluppo: Premetto che
tutti i progetti in questi 15 anni di Missione
sono stati progetti educativi, nel senso che
hanno aiutato la gente a “crescere” nella
responsabilità del loro sviluppo umano e
culturale.
Mi piace citare un progetto, per noi classico: “Lo Sviluppo della donna”. Ancora oggi
questo progetto ci dà la possibilità di introdurre nel campo dell’istruzione e quindi del
lavoro, un gran numero di donne, cominciando dalle bimbe delle nostre scuole Materne fino all’accesso ai vari campi universitari.
Altri Progetti, favoriscono il lavoro e quindi lo sviluppo. Posso citare il Panificio, i pozzi per l’acqua, la
fattoria con circa 15 mucche, un pollaio con 200 galline. Un grande orto e un bananeto da sogno! Questi progetti danno lavoro e quindi sviluppo per la
popolazione.
Altri grandi Progetti:
Le Franceschine: è un progetto educativo, legato al grande progetto “Sviluppo della
donna”. Si tratta di dare una particolare attenzione alle “adolescenti”, favorendo la loro frequenza alla scuola e sviluppando le loro particolari attitudini.
Le Adozioni a distanza: attualmente abbiamo circa 700 bambini/e adottati a distanza:
quasi tutti da paesi Europei: Spagna, Italia, Germania e Svizzera. Un piccolo gruppo dagli USA. Le famiglie che hanno i figli adottati sono, in un certo senso, avvantaggiati:
scuola, sanità ed altri aiuti. La famiglia però, contribuisce con un certo lavoro che è richiesto dalla Missione.
Adozione a distanza di un piccolo gruppo di anziani.
Infine una grande forza per la Missione: il Volontariato e le Associazioni ONLUS in Spagna e
Italia.
Fin dalle sue origini, la Missione è stata appoggiata da volontari e Associazioni che ne hanno
favorito lo sviluppo ed hanno dato e cercato
aiuti in Spagna, USA, Australia e Brasile.
Nell’Evangelii gaudium al n.48 Papa Francesco
scrisse che “c’è un vincolo inseparabile tra la
nostra fede e i poveri.”
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E’ in nome di questo vincolo che faccio miei i versi della poetessa e missionaria
africana, Elisa Kidane’,
Africa mia
Ti nomino. All’infinito.
E ogni volta un sentimento nuovo
mi sorprende.
Africa
con te
esulto e gioisco, con te piango e soffro,
con te spero e spero
che il miracolo
accada
e che tu veramente
possa risorgere!
Concludo augurando ogni bene alle nostre Missioni africane!
Che lo Spirito Missionario di Madre Cabrini li animi nel loro sviluppo.
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MADRID – EXPOSICIÓN ZHIVAGO
Comenzamos a escribir este artículo cuando aún resuena en el pasillo el eco de
los últimos visitantes de la exposición “Canillas 1965, un barrio de cine”, que ha tenido
lugar en nuestro centro entre el 16 y el 28 de abril. Ha sido, por encima de todo, una
fiesta con el barrio y para el barrio. Una fiesta para celebrar el 50 aniversario del
rodaje, a tan solo unos metros de las puertas del colegio, de una de las joyas del
séptimo arte: “Doctor Zhivago”. Aquí se levantó la calle de Moscú que vemos en la
película, y aquí, en nuestro colegio, hemos recreado parte de esos decorados (véanse
las imágenes adjuntas). Soñábamos
con el famoso tranvía 105 donde se
encuentran Yuri y Lara por primera
vez; soñábamos con el Kremlin
pintado sobre una tela de más de
30m2; soñábamos con la mirada de
Zhivago asomado al balcón,
mostrando su espanto ante la
carga de la caballería sobre los
manifestantes; soñábamos con
10m de calle y edificios de más de
4m de alto. ¿Soñábamos? Sí. Pero
creímos en ese sueño, y lo hicimos
realidad. En este marco único
hemos organizado una exposición
cultural que ha tenido como hilo conductor el cine, así como una muestra fotográfica
que recogía la evolución de nuestro barrio de Canillas en estos cincuenta años.
Al mismo tiempo que una fiesta para el barrio, “Canillas 1965, un barrio de cine”, ha
representado para nuestros alumnos una puerta que se abría para dar paso a
diferentes ámbitos de la cultura. De la música a la literatura, pasando por la ciencia y la
historia, tanto la del siglo XX como la de propio barrio, sobre todo a través del contacto
directo con sus vecinos. Creemos que el objetivo de aprender a ver el cine con otros
ojos, yendo mucho más lejos de lo que se ve en la pantalla, se ha logrado
sobradamente. Nos sentimos satisfechos del trabajo realizado y de lo que hemos
conseguido con el esfuerzo de todos.
La exposición ha gustado tanto, y ha
tenido tanto eco, que ha trascendido
más allá del barrio, y todos los medios
de comunicación (televisión, prensa y
radio) se han interesado por la
actividad, estando el Cabrini en boca
de todos.
Si hubiese que destacar una única cosa
de “Canillas 1965, un barrio de
cine” sería que nos ha permitido
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conocer a mucha gente. Personas que, de un modo u otro, participaron en el rodaje y
que nos han dado buenos consejos para que el resultado final superara las
expectativas marcadas.
Hemos recibido muchas felicitaciones, muchas enhorabuenas, y es momento de
repartirlas entre todos los que conformamos la comunidad educativa: religiosas,
personal de administración y servicios, profesores, padres y, por supuesto, los
alumnos. Todos, del primero al último, han puesto su granito de arena para convertir
esta exposición en una fiesta. Desde estas líneas, MUCHAS GRACIAS.
1.
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MADRID – PORVENIR SOÑADO
¿Cuándo cantaremos la Aleluya
de la Resurrección...? Nos salen las
interrogaciones de los discípulos de
Emaús?
Resucitar: Nacer de nuevo... El sueño de
Dios... ¿Le dejamos actuar? Nicodemo
debería ser el modelo de la V.
Consagrada. ¿Puede la V. Consagrada
nacer de nuevo? El Adventus, está
creando de nuevo la V.C.
Con la
Resurrección, todo el mundo está en la
Trinidad.
Celebramos
mucho
el
nacimiento del lnstituto. ¿Cuando
celebramos el nacimiento del futuro?
Busquemos espacios que no ofusquen la
gracia de Dios, lugares comunitarios
donde se experimenten y se celebren
milagros. La innovación crea espacios
comunitarios. El elemento destructivo es
creer que uno hace la comunidad.
Necesitamos a Dios. ¿Me encuentro con
el Dios de mi fe? El sueño de Jesus, es “seréis mis testigos hasta los confines
delmundo"...
LA IGLESIA EN DIALOGO EVANGÉLICO CON LA CULTURA
la lglesia, en diálogo evangélico con la cultura secular, se sitúa de la parte de la vida,
valora las conquistas de las ciencias y de las artes, de las tecnologias de la información
y de la comunicación, que se orientas al servicio de la dignidad humana y
trascendente de las personas y de los pueblos.
Desde esta opción promueve una cultura de la paz, de la solidaridad planetaria.
Y el diálogo de la lglesia va creciendo progresivamente en el dinamismo del Espiritu
Santo, único artifice de la misión. En salida hacia los más pobres y desfavorecidos, la
lglesia colabora en la construcción de un mundo más humano, según el proyecto de
Dios. María, madre y figura de la lglesia, es también maestra de ese diálogo que se
nutre de escucha y de encuentro profundo con su Hijo, Jesus.
LA VIDA CONSAGRADA IN SERVITIUM CARITATIS...
..."el que quiera ser el primero, que actúe esclavo de los demás"... Jesús propone el
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servicio como "Alguien", ser testigos de servicios no nos convirtamos en activismo. "Yo
estoy en medio de ustedes como el que sirve"...
Hay que configurarse con Cristo, escuchándole, imitándole, nadar en profundidad
descubriendo su presencia, caminar siguiendo sus huellas.
La meta ultima de la configuración, es la gloria, para ello debo asumir la cruz.
El Papa nos presenta: es necesario mirar el pasado para mantener viva la fraternidad y
la coherencia. El presente no basta leerlo. Jesús nos interroga sobre la fidelidad,
convertirse en ejemplo de comunión. Solo la caridad puede cambiar al ser humano.
TRANSFORMAR LA CRISIS EN KAIRÓS
la pedagogía de Jesús en el capitulo 4 de Marcos (clave Biblica)
Crisis de desconfianza (parábola del sembrador: Mc 4,3-20) ¿Qué terreno tengo?
Crisis de ansieaaa (parábola del grano que crece por sí solo: Mc 4,26-29) Limpiar el
terreno.
Crisis de relevancia (parabola del grano de mostaza: Mc 4,30-32) Decrecer para ser,
cuando elimino mucho lastre, empiezo a ser esencial.
Pasar de una vida útil, a una vida significativa. Peregrinación a las fuentes de la alegría,
caminar hacia elmanantial.
Redescubrir a Cristo e ir a las fuentes de la alegria, renacer urgentemente.
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BILBAO – 16 Abril 2015
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16 DE ABRIL - DÍA INTERNACIONAL DEL SÍNDROME WOLF HIRSCHHORN
Nuestro centro escolar San Pedro Apóstol celebra el Día internacional del
Sindrome Wolf. Bajo el lema “Aurrera” (hacia adelante) realizamos diferentes
actividades para concienciar y dar visibilizas al síndrome Wolf Hirschhorm. Entre
ellas la confección de una pancarta, lazos y un taller de galletas, que contó con un
aita como dinamizador.
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S. E. Mons. Maurizio Malvestiti
VISITA le Comunità Religiose DEL LODIGIANO
S. E. Mons. Maurizio Malvestiti già insediatosi nella Diocesi di Lodi il 26 ottobre
2014, ha voluto fare una visita ufficiale alle Comunità delle Missionarie del Sacro Cuore
di S. Angelo Lodigiano e di Codogno. Mons. Malvestiti ha dedicato il tempo quaresimale per visitare tutte le Comunità Religiose della Diocesi come segno di privilegio
nell’anno dedicato alla Vita Consacrata.
SANT’ANGELO LODIGIANO E CODOGNO
Il giorno 12 marzo S.E. Mons. Malvestiti ha visitato la Comunità di Sant’Angelo
Lodigiano con la presenza del Parroco, Mons. Ermanno Livraghi.
E' stato un bel momento di preghiera con la recita dei Vespri e con la benedizione finale. Sua Ecc.za ha inoltre ha commentato l’omelia (che poi ha proposto a Codogno durante la Celebrazione Eucaristica che ha avuto luogo alle ore 11:00). Dopo c’è
stato un momento di agape fraterna con un rinfresco preparato dalle Suore.
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Sabato, 28 Marzo Sua Ecc.za si è recato a Codogno presso la Comunità delle
Suore Anziane. Le Suore si sono fatte trovare tutte in sala di Comunità della Casa Sacro
Cuore e hanno salutato Sua Eccellenza; Sr. Palmira ha letto un breve indirizzo di benvenuto. Successivamente Il Vescovo, accompagnato dal suo Segretario, Don Roberto
Arcari, ha celebrato l’Eucaristia e ha fatto una omelia toccando alcuni punti di riflessione, gli stessi proposti alla Comunità di Sant’Angelo Lodigiano.
Il primo punto lo ha dedicato al tempo pasquale essendo quel giorno la vigilia
della Domenica delle Palme, dicendo: «Siamo alla vigilia delle Palme. Adoriamo il Signore Gesù unendoci alla sua passione e croce per giungere alla gloria della risurrezione… La pasqua è vicina e Gesù sale a Gerusalemme. Noi desideriamo accompagnarlo in
questi santi giorni con la nostra conversione perché sia festa solo per Lui e perciò redenzione per noi ... con perfetto dolore e chiedendo la grazia della riconciliazione e della pace per tutta la diocesi, la chiesa e l’umanità…»
In un secondo punto il Vescovo ha fatto riferimento all’anno dedicato alla vita
consacrata da parte del Santo Padre con il quale il Vescovo ha ribadito la perfetta comunione. Quindi ha raccomandato la preghiera e la testimonianza dell’Assoluto. Ha ricordato l’ecumenismo perché con rinnovato vigore apostolico si continui la missione
affidata di promuovere l’unità di tutti i cristiani.
Un terzo punto riguardava la Lettera del Papa ai Consacrati, della quale il Vescovo ha ricordato tre aspetti: La priorità di Dio, lo sguardo sul passato con gratitudine,
sul presente con passione, sul futuro con speranza. Quindi il Vescovo ha augurato spirito di fede e di speranza e tantissima carità ma con la pazienza per accogliere le sofferenze fisiche e spirituali della malattia e della vecchiaia. Ha poi ringraziato per quanto
le Suore fanno nelle parrocchie, nella missione, ricordando anche tutte le Suore che ci
hanno preceduto.
Ha concluso con la raccomandazione di “riprenderci il carisma” delle origini e di
viverlo personalmente e nelle comunità. Ha fatto un riferimento a Santa Francesca Saverio Cabrini della quale noi custodiamo la reliquia del cuore e al nostro progetto di vita che è quello di portare l’amore di Cristo al mondo. Ha ricordato anche i 500 anni della nascita di Santa Teresa d’Avila.
Ci ha salutato dicendo: “Sia al nostro fianco il modello insuperabile di ogni consacrato: Maria Santissima, che tutto di Cristo custodiva nel cuore. Amen.”
Dopo la celebrazione eucaristica Mons. Malvestiti si è recato a visitare i Sacerdoti ricoverati presso la RSA.
Ha anche inviato un biglietto di ringraziamento per l’accoglienza ricevuta.
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ATTIVITÀ DELLA PROVINCIA ITALIANA
Nasce: l’Associazione Missione Cabriniana Oggi (Onlus)
Da qualche tempo nelle nostre Assemblee si parlava della possibilità di avere
anche noi, come Istituto una ONLUS (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale ed è
la sigla con cui vengono indicate dallo Stato Italiano quelle organizzazioni (Associazioni
di Volontariato, ONG, Cooperative sociali, etc..) che svolgono attività di utilità sociale,
non hanno come scopo il perseguimento di un profitto e godono di particolari benefici
fiscali), ossia un’associazione che ci permettesse di fare iniziative per le nostre Missioni
o per altri scopi caritativi.
Ebbene: il 18 Aprile u.s. la Provincia Italiana, è subentrata all’Associazione che
operava a Sant’Angelo Lodigiano sotto il nome di Associazione “Una Santa per Amica”.
Ora questa Associazione si è distaccata dalla ONLUS e per questo ha preso un altro
nome, ovvero: Associazione Missione Cabriniana oggi con sede a Codogno.
Questa operazione di passaggio richiede alcuni spostamenti legali e un nuovo
Consiglio Direttivo che è stato già nominato, durante l’Assemblea Straordinaria, e di cui
fanno parte: il Dott. Giuseppe Tansini come Presidente, Sr. Rachele Tagliabue, come
Vice-presidente, la signora Maria Grazia Cornaggia come Tesoriera e Segretaria, Sr.
Maria Barbagallo come consigliera, la signora Loredana Confortini come consigliera, la
signora Emanuela Brugnoli come Consigliera, la signora Luciana De Vecchi come Consigliera, la signora Luisella Lunghi come consigliera e la signora Carolina Canosi come
consigliera.
Naturalmente l’attività della nuova Associazione dovrà organizzarsi e stabilire le
modalità per cercare risorse e per progettare interventi in favore di quelle opere o
missioni che assistono situazioni in difficoltà.
Daremo più informazioni appena regolarizzati tutti i documenti.
«È indispensabile prestare attenzione per essere vicini a nuove forme di
povertà e di fragilità in cui siamo chiamati a riconoscere Cristo sofferente, anche se questo apparentemente non ci porta vantaggi tangibili e
immediati: i senza tetto, i tossicodipendenti, i rifugiati, i popoli indigeni,
gli anziani sempre più soli e abbandonati, ecc. I migranti mi pongono una
particolare sfida perché sono Pastore di una Chiesa senza frontiere che
si sente madre di tutti. Perciò esorto i Paesi ad una generosa apertura,
che invece di temere la distruzione dell’identità locale sia capace di
creare nuove sintesi culturali. Come sono belle le città che superano la
sfiducia malsana e integrano i differenti, e che fanno di tale integrazione
un nuovo fattore di sviluppo! Come sono belle le città che, anche nel loro
disegno architettonico, sono piene di spazi che collegano, mettono in relazione, favoriscono il riconoscimento dell’altro!»
(Papa Francesco, Evangelii Gaudium, n. 210)
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DALLA RUSSIA
Un giorno di ritiro spirituale è un giorno di grande grazia
Chiesa di Тальменки interno
22 Marzo 2015
Una boccata d’aria spirituale a Тальменки (Talmenka), in un giorno di ritiro per essere aiutati a
riscoprire e a coltivare la consapevolezza spirituale e trovare un nuovo scopo e un nuovo significato alla vita come pure un nuovo modo di
connetterci con gli altri e il mondo. Questo ritiro
è stato visto da noi tutti come un affascinante
tuffo nello Spirito. Eravamo insieme persone di
tre parrocchie provenienti da:
Тальменки, Барнаул e Новоалтайск.
Il padre che ha guidato il ritiro, dopo la Messa
delle ore 10:00, ha proposto due domande su cui
riflettere e pregare. Domande:
1) Pensate e dopo dite con la vostra esperienza – Come vivere e agire da cristiani nel
quotidiano? A casa, in famiglia, al lavoro, nella comunità parrocchiale.
2) Quale sforzo, o in che direzione rivolgo il mio impegno perché possa realizzarmi e
agire come cristiana nel quotidiano?
Quasi tutti i partecipanti hanno dato un’ottima risposta: Vivere bene il “quotidiano” ci dà la speranza, la forza e l’energia per affrontare i momenti belli o meno belli
della nostra vita. Alcuni di questi momenti i nostri parrocchiani, li hanno condivisi con
tanta semplicità intrattenendoci fino all’ora del pranzo.
Dopo il pranzo, dalle ore 14:00 alle ore 16:00 come da programma, siamo stati
in Chiesa nella mirabile presenza Eucaristica in preghiera silenziosa e adorante. In questa preghiera si percepiva un clima di freschezza e di fervore che molto aiutava i fedeli
ad alzarsi ed accostarsi al sacerdote per vivere il Sacramento della riconciliazione in
preparazione alla Santa Pasqua. Dopo essere stati toccati dalla grazia di Dio con il Sacramento della riconciliazione si concludeva l’Adorazione Eucaristica con la Benedizione.
Infine insieme abbiamo preso un thè per riprendere il viaggio e tornare alle nostre case. Mi
piace riportare quello che hanno condiviso due
persone durante il viaggio.
La prima mi diceva: è la prima volta che con
le parole non riesco ad esprimere le mie emozioni,
ciò che si prova lì è qualcosa di meraviglioso, e spiritualmente ricchissimo! Io mi sento rinnovata nello spirito, nella fede, è come se fossi tornata un'altra persona. Cambiamenti che possono fare solo
bene.
La seconda persona mi diceva: la vita lavo27
rativa e frenetica mi allontanano dalla mia fede, questo giorno di ritiro, mi ha aiutato a
riportarmi nella retta via! Voglio lasciare andare le tensioni, rilassare la mente, sollevare il morale e vivere intensamente questa esperienza di fede.
Alle persone di Новоалтайск che ho portato con me ho cercato di spiegare, con
il mio poco russo, che cos’è un ritiro spirituale. Ho detto loro che un ritiro spirituale
non è tanto andar via da tutto, quanto entrare in contatto con se stessi, ritirandosi dalla vita esteriore quotidiana in modo da sperimentare i propria interiorità, passare un
po’ di tempo con se stessi, invece che con gli altri, in modo da scoprire verità che spesso sono nascoste dalle realtà di ogni giorno. Il ritiro spirituale porta anche dei benefici:
può aiutare a riscoprire e a coltivare la consapevolezza spirituale. Una volta che si fa
l’esperienza di una coscienza più alta, una volta che si impara a riconnettersi con Dio, si
può ritornare alle faccende della vita con una prospettiva nuova.
Suor Assunta Scopelliti, MSC
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MILANO – ISTITUTO CABRINI
Grazie Nonno Griffa !!!!
Mercoledì 11 febbraio, presso il salone della nostra scuola, si è svolto un incontro con Nonno Griffa, famoso accordatore di pianoforti e che vanta una tradizione familiare di ben cinque generazioni. Ci ha descritto con passione il lavoro che lui tanto
ama; partendo dalla descrizione del pianoforte passando alla struttura alle caratteristiche, sino ad arrivare alle peculiarità. Stimolato poi, dalle nostre innumerevoli domande, ha spaziato nel privato, raccontandoci la sua vita e la sua storia. Infine ha concluso
questo interessante incontro, donandoci una perla di saggezza: se in tutto ciò che facciamo poniamo passione e amore, il risultato non potrà essere che ottimo, con nostra
grande gratificazione.
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LE NUVOLE
In occasione della settimana di scambio tra maestre, nella classe prima della
Scuola Primaria è stato proposto un laboratorio di animazione nella didattica sulla tematica delle nuvole.
Esso si è inserito all’interno della programmazione di classe (in italiano si stava
affrontando la lettera C di “cielo”) e ha poi portato alla stesura di una piccola composizione. C’è stato inoltre un lavoro di arte e immagine con la realizzazione a tempera della propria nuvola.
La lettura del libro “Amici per sempre” di Eric Carle è
stata lo spunto per avviare un lavoro di immedesimazione
corporea nelle nuvole, aiutati anche dall’ascolto della poesia
“Le nuvole” di Fabrizio De Andrè.
Ogni bambino ha poi posizionato nel cielo la propria
nuvola e si è immedesimato in essa prendendone la forma.
Dopo, con le parole, ciascuno ha provato a descrivere
com’era, a cosa assomigliava e che sensazione provava quando è diventato nuvola; infine l’hanno pitturata a tempera su
un cartoncino.
Il giorno dopo, con l’aiuto delle maestre, ciascuno personalmente ha messo per iscritto quanto aveva vissuto il
giorno precedente.
Alla fine erano tutti allegri ed entusiasti “dell’avventura” ed hanno poi trasmesso la loro gioia ai genitori, raccontando loro questo modo diverso, ma allegro, di imparare.
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TORINO – ISTITUTO CABRINI
La Scuola e la sua Bandiera
Mercoledì 11 febbraio: 1, 2 e 3 media si sono recate alla caserma Cernaia
per riproporre la visita e l’incontro con i Carabinieri.
La mattinata si è sviluppata intorno a due argomenti:
il bullismo e la storia dell’Arma dei Carabinieri.
Ha attirato molto l’attenzione di noi ragazzi la problematica del bullismo, spiegata in modo puntuale ed esauriente con riferimenti ai “cyberbulli” e alla presenza di pedofili adescatori in Internet. Queste tematiche hanno innescato
un acceso dibattito che ha aiutato a dissolvere dubbi ed
ignoranze sull’argomento.
Di seguito abbiamo visitato la sala operativa che riceve le chiamate del 112 e parte della caserma, specialmente
quella che racconta la nascita e la storia dell’Arma.
Le ore sono volate, arricchiti da questa utile esperienza!
Storia della Caserma “Cernaia”
Dal 1822, anno nel quale fu stabilito che il reclutamento dei Carabinieri avvenisse oltre che dal personale proveniente da altri Corpi anche dalla società civile, la
storia della “Cernaia” - la Caserma, che ospita la Scuola Allievi di Torino che prende il
nome dalla località della battaglia avvenuta nei pressi dell’omonimo fiume in terra di
Crimea nel lontano 16 Agosto 1855 –contrassegnata la storia d’Italia da più di 150 anni.
“Deposito Allievi” ospitato nel Mastio della Cittadella di Torino che nel gennaio 1861,
pochi mesi prima della proclamazione del Regno, verrà elevato a rango di “Luigi Allievi”. Un comando di Caporetto con la sua identità organica e ordinativa che proseguirà
man mano la sua estensione versi i territori annessi. Con Roma Capitale, la Legione Allievi seguirà le sorti dell’Italia e nel 1885 essa legherà Torino a Roma in un unico assetto formativo per i giovani allievi carabinieri. Dal 1958, presso la “Cernaia” è custodita la
Bandiera della già Legione Allievi Carabinieri di Torino e oggi Scuola Allievi Carabinieri.
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TORNEO STUDENTESCO
DI SCACCHI AL PALA RUFFINI
Mercoledì 18 marzo 2015 la squadra di scacchi della nostra scuola ha partecipato al
torneo provinciale di scacchi disputatosi al Pala Ruffini.
La nostra squadra era composta da quattro elementi: prima scacchiera Filippo Petrozzino di terza media, seconda scacchiera Thomas Anheliuc di terza media, terza scacchiera Johannes Noro di seconda media, quarta scacchiera Erik Grandini di terza media.
La squadra è arrivata settima su sedici totalizzando 14,5 punti.
Siamo contenti del risultato ottenuto nonostante lo scarso allenamento di quest’anno.
E’ sempre una bella esperienza poter confrontare abilità e strategie con studenti di altre scuole.
Purtroppo, dopo più di 10 anni di gare e un quarto posto assoluto come miglior risultato, forse questa è stata l’ultima volta che la nostra scuola ha partecipato a questo torneo, perché date le scarse adesioni al corso di scacchi non si potrà più formare la
squadra.
Speriamo che dal prossimo anno si possa ricreare una “nuova generazione di scacchisti
cabriniani”.
G. Erik
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TURISTA NELLA TUA CITTA’
Ovvero imparare un po’ la storia dell’arte passeggiando
Conoscere e scoprire la città in cui si vive con cenni di storia e
storia dell’arte, che aiutino a comprendere l’evoluzione artistica
della città, dall’Augusta Taurinorum romana ai giorni nostri, si
compiono periodicamente, in prima media per la parte romana –
medioevale, in seconda per la parte barocca e in terza per
l’800/’900.
Queste uscite hanno l’intento di favorire maggior consapevolezza
del patrimonio artistico e culturale che ci circonda attraverso
l’osservazione curiosa e stupita del turista.
Nell’ultima uscita dell’8 aprile c.a. con la classe II^ si è presa in
considerazione la Torino guariniana, in particolare attraverso la
chiesa di S. Lorenzo, la cappella della Sindone, palazzo Carignano,
palazzo Accademia delle Scienze e S. Filippo Neri. Attraverso
queste opere appare viva e complessa la progettazione di Guarino
Guarini, dove l’audacia degli edifici è in diretto rapporto con le
ricerche teoriche sugli organismi spaziali.
Specialmente in San Lorenzo si è potuto ammirare l’effetto di
‘miracolo’ strutturale dove le pareti sembrano flettersi libere da
ogni peso… la cupola ‘a cesto’ è completamente inedita e particolarmente azzeccata è la definizione del Portoghesi: ”stupenda e
fresca come l’immagine ingenua di un caleidoscopio”.
Queste costruzioni sopra citate, si trovano in piazza Castello e
nelle immediate vicinanze, quasi tutta la scolaresca sembrava che
le vedesse per la prima volta!
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…ci rivediamo alla prossima “passeggiata artistica”
(la seconda media)
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ROMA – ISTITUTO CABRINI
DA ROMA A CODOGNO
Come negli scorsi anni, una comitiva del Cabrini di Roma, più precisamente i
ragazzi di prima e terza media accompagnati da un gruppo di genitori e dalle Professoresse Moretti, Mastropietro e Caligiuri, si è recata a Codogno e ai luoghi di
Madre Francesca Saverio Cabrini.
La cosa che ci ha subito colpito è
stata la perfetta accoglienza delle Suore e,
in particolare, di Suor Elena che ha predisposto al meglio tutto il necessario per
una nostra serena e comoda permanenza
a Codogno e per le nostre proficue escursioni.
I ragazzi hanno sinceramente apprezzato la visita ai luoghi natii di Madre Cabrini illustrati con sapienza, dedizione e dovizia di particolari da Suor Elena.
Anche nella nostra visita a Sant’Angelo Lodigiano abbiamo ricevuto una splendida accoglienza e tutti si sono prodigati a fornirci i particolari più sconosciuti ed interessanti della vita di Santa Francesca Cabrini.
Tutti i partecipanti, grandi e piccoli, sono stati veramente assorbiti dall’atmosfera di
profonda spiritualità e sono riusciti a trovare momenti di condivisione e di allegria. In
breve, hanno respirato la spiritualità del luogo e hanno riscoperto la gioia di trascorrere insieme dei momenti di condivisione uniti a salutare conversazione.
In questa propizia armonia, anche il cibo offerto dalle Suore è risultato molto
gradito e gli spaghetti al sugo cucinati da Suor Elena hanno ricevuto un unanime consenso riuscendo a convincere anche i ragazzi più schizzinosi.
L’ultimo giorno di permanenza a Codogno, i ragazzi hanno avuto l’opportunità
di conoscere Suor Maria Barbagallo che con la sua esperienza e l’innata predisposizione alle spiegazioni, oltre che con una coinvolgente simpatia, ha illustrato a tutti i contenuti e la storia delle reliquie del museo dedicato a Madre Cabrini.
Loretana Mastropietro
Prof dell’Istituto Cabrini, Roma
VISITA A CODOGNO
L’uscita didattica si è svolta dal giorno 18 Marzo al 20 Marzo a Codogno e a Milano. La prima giornata è stata specialmente movimentata ma piacevole. Dopo il viaggio di 7 ore circa siamo andati a Sant’Angelo Lodigiano a visitare il paese e la Casa Museo di Madre Cabrini. L’edificio è la classica abitazione di un tempo: piccola, semplice
ma ben organizzata. Un particolare che mi ricordo è la scalinata esterna, perché è
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spesso raffigurata in disegni e dipinti quindi rivederla mi
ha fatto ricordare quest’ultimo e mi è rimasta impresa.
Il giorno seguente siamo stati a Milano dove abbiamo visitato il Museo della Scienza e della Tecnica, molto interessante: parlava principalmente di tutte le invenzioni e gli studi di Leonardo Da Vinci. Non pensavo avesse
fatto così tante cose … Nel pomeriggio invece abbiamo
fatto una piccola visita a Milano centro. Qui mi sono divertita tantissimo perché ci siamo divisi in gruppetti e io
sono capitata con due mie compagne e il padre di una di
loro e “lo abbiamo fatto impazzire”, ogni due minuti cambiavamo idea di dove andare.
Infine Venerdì abbiamo visitato un altro Museo
Cabriniano, a Codogno, carino anche questo. Per ultimo
una piccola visita al paesello e poi via … si riparte per Roma. Questa gita penso che me la ricorderò per sempre per il divertimento e per aver
scoperto cose nuove sulla Patrona della nostra Scuola, Madre Cabrini, e per aver finalmente fatto qualcosa tutti insieme, qualcosa anche se non eccessivamente lunga
ma unica e che mi ricorderà per il semplice fatto di avermi lasciato qualcosa nel cuore.
Sara Poleo e Giulia Collace
3° Media Istituto Cabrini, Roma
LE MIE IMPRESIONI DELL’USCITA DIDATTICA A CODOGNO
Tra il 18 e il 20 Marzo abbiamo trascorso del tempo insieme visitando Codogno,
dove abbiamo alloggiato nel convento di Suore, Sant’Angelo Lodigiano dove è nata e
cresciuta Madre Cabrini, fondatrice del nostro Istituto e a Milano, il museo della scienza e della tecnica e liberamente i monumento della città.
Quando siamo arrivati a Codogno, nel convento, siamo stati accolti in un modo
cordiale e gentile da parte delle Suore e della Madre Superiora. Esse si sono dimostrate
accogliente e pazienti con noi, nel corso dei tre giorni passati con loro. Durante il primo
giorno abbiamo visitato a Sant’Angelo Lodigiano la casa dove è nata e cresciuta Madre
Cabrini con una guida che mentre giravamo le varie
stanze della casa ci raccontava la vita della santa e della sua famiglia. Abbiamo visto varie case fondate dalla
Madre, il luogo in cui gettava le barchette da bambina,
con le violette e le cappelle dove pregava da giovane,
infatti dobbiamo sentirci fortunati perché abbiamo
avuto l’opportunità di essere seduti sulle panche dove
un tempo si sedeva Madre Cabrini. Oltre che per conoscere i luoghi della Santa è stata anche una grande occasione per stare tutti insieme, divertirci e seguire le
abitudini e i gusti di tutti i nostri compagni che conoscevamo solo come compagne di classe.
Un nuovo volto hanno avuto anche i professori
che non abbiamo visto più come insegnanti dietro la
cattedra mentre interrogano ma è stato un’occasione
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per conoscere un aspetto più familiare e a portata di mano condividendo con loro i pasti, il viaggio e sentendoci tutti più amici.
Nel secondo giorno abbiamo visitato il Museo delle Scienze e della
Tecnica che però non ho avuto la possibilità e il piacere di vedere perché mi
sono sentita male. Però il pomeriggio
ho visitato Milano, per quel che ho potuto, ho visto il Duomo dall’interno oltre che da fuori e ho apprezzato e sono
rimasta meravigliata dall’imponenza
della cattedrale, le dimensioni delle colonne interne e dei suoi splendidi rosoni. Inoltre ho girato per le vie della
città che sono molto affollate e pieni di
negozi di grandi marche. Anche c’è stato qualche imprevisto per il pullman che si è rotto. Siamo tornati a Codogno felici ma
stanchi.
Il giorno seguente i miei compagni hanno visitato il Museo di Codogno che si
trova nel Convento dove alloggiavamo e non avendo la possibilità di visitarlo ho chiesto a mia madre se almeno poteva fotografare il cuore di Madre Cabrini perché mi sarebbe piaciuto vederlo visto che era indisposta a letto. Posso concludere che nonostante gli aspetti negativi dovuta alla mia salute mi sono divertita e in fondo andarci ne
è valsa la pena per il tempo passato con i miei compagni ridendo, scherzando, cantando e ascoltando musica.
Giulia D’Alessio,
3° Media Istituto Cabrini, Roma
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FESTA DEL PAPA’
Quest’anno in occasione della festa del papà la sezione Primavera e la sezione
Rondini abbiamo voluto fermarci per un attimo a dedicare un momento della mattinata esclusivamente a tutti i papà.
Abbiamo preparato insieme ai bambini il caffè e lo abbiamo gustato sulle note
di “NA TAZZURELLA E CAFE’” di Pino Daniele.
E’ stato molto divertente sentir cantare i papà e per ricordare l’importanza di questa
figura genitoriale i bambini hanno voluto regalare le impronte delle loro scarpine vicino a quelle del proprio papà, volendo così dimostrare di voler seguire i suoi insegnamenti.
Per alcuni papà è stato una grande gioia condividere questo momento con i
propri figli. In genere non lo fanno. È più la mamma che sta accanto ai bimbi in questa
ora del giorno, ma questa volta loro erano al centro dell’evento con i figli.
È stato bello vedere i piccoli aggrappati ai papà, non gli sembrava vero che potevano stare da soli a scuola con loro.
San Giuseppe aiuti i papà a scoprire ogni giorno la bellezza di essere padre di un bimbo
o di una bimba, doni di Dio. Papà Franco era orgoglioso di presentarsi con i suoi tre
gemelli, Angelica, Benedetta e Matteo. Grande papà! E adesso ci stiamo preparando
per la festa della mamma! Un'altra gioia da condividere!
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Con Gesù verso la Pasqua
Come tutti gli anni nella nostra scuola abbiamo festeggiato il Cammino della Via
Crucis. Gli alunni sono stati motivati da Suor Marta e dalle nostre maestre Alessia, Linda e Marusca. Hanno partecipato i docenti e i genitori, alcuni aiutandoci nella parte logistica, come papà Ciardullo.
Il tempo ci ha assistito e siamo riusciti a farla nel nostro bel giardino.
Abbiamo iniziato in cappella con la prima stazione, che è stata interpretata dai bambini. Il raccoglimento accompagnava le parole e i gesti che i bambini facevano per aiutarci a riflettere su quella stazione. “Gesù
dà la vita per noi, e noi cosa facciamo per Lui?” È stata
la domanda che abbiamo ricevuto. La risposta la sappiamo. Come dice Papa Francesco: “Non essere indifferente davanti al fratello che soffre.”
E sappiamo quanto il mondo stia soffrendo a
causa di una guerra difficile da comprendere!
L’emigrazione tocca il nostro Paese e tocca noi che siamo nella scuola di Madre Cabrini, la patrona degli emigranti. Cosa possiamo fare nel nostro piccolo? È una
domanda a cui dobbiamo dare risposta.
Per aiutare i nostri alunni a riflettere abbiamo pensato di far rappresentare ad
alcuni alunni delle classi terza, quarta e quinta della scuola primaria, la prima e l’ultima
stazione della Via Crucis.
Attraverso la drammatizzazione abbiamo cercato di rendere vivo il ricordo del dono
che Gesù ci ha fatto gratuitamente.
Il pomeriggio di riflessione della Via Crucis è iniziato, infatti, con queste parole:
“Questa è la storia più triste che si possa raccontare. È la storia di un Re venuto, non
per essere servito, ma per servire! È la storia di un impavido rivoluzionario che non usa
spade o bastoni per combattere, ma parole, sorrisi e carezze. Questa è la storia più bella che si possa raccontare, questa è una storia che parla d’amore!”
Tutto il percorso della Via Crucis è stato
vissuto con grande partecipazione da parte dei
bambini che, in quanto “attori” delle stazioni, si
sono probabilmente immedesimati in quello
che accadeva, poiché vivevano in prima persona ciò che raccontavano.
L’esperienza è servita soprattutto a loro
ma non è mancata la partecipazione emotiva di
insegnanti, genitori e quanti presenti all’evento
più triste dell’umanità di Gesù, che però, risorgendo, risponde ogni giorno alle domande che
la vita ci pone.
Alessia Fasano, Marusca Grotessi
Maestre dell’Istituto Cabrini, Roma
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SANT’ANGELO LODIGIANO
CORO CUORINCANTO
Cuorincanto è un coro di mamme di bambini che
frequentano e hanno frequentato la Scuola dell’infanzia
Madre Cabrini nato nel 2007 con l’obiettivo di:
 “fare gruppo”,
 trovare nutrimento per la propria vita spirituale attraverso il canto,
 testimoniare a chi ci ascolta la gioia di essere cristiani,
 animare alcuni momenti “forti” della Scuola: S. Messe di inizio anno, festa della famiglia, S. Rosario, Via
Crucis, Celebrazione nel giorno dell’Epifania e alcune messe in parrocchia.
Questo coro è un gruppo aperto che in questi anni
ha coinvolto una cinquantina di coriste, persone che non
necessariamente sanno cantare “usando uno spartito” ma
che semplicemente donano il loro tempo. Ci ispiriamo agli insegnamenti e al carisma
della Santa Cabrini portando avanti la sua testimonianza ed il suo servizio.
Oggi il coro è costituito da due coordinatrici: un’insegnante della scuola e una
volontaria della parrocchia che ci accompagna con la chitarra e da 21 mamme, di cui
una ha iniziato da mamma ed ora canta da nonna, italiane ma anche provenienti da
Paesi stranieri (Cile, Perù, Equador, Polonia, Nigeria).
Tutte queste donne grazie all’affiatamento che si è creato tra loro per amore
del gruppo, grazie alla condivisione quotidiana di molti pensieri, all’uso dei social network per comunicare tra loro e ad alcune esperienze di fede comuni sono diventate
non solo membri di un coro ma anche amiche e complici nella quotidianità della vita e
della fede.
L’impegno attuale del coro è di portare con entusiasmo, attraverso il canto, la
parola di Dio e la gioia che essa porta. Per quanto riguarda la vita della Scuola il coro
continua ad animare i momenti prima descritti, inoltre negli ultimi anni Cuorincanto ha
animato alcuni Battesimi, Matrimoni, S. Messe di Prima Comunione, in onore del CAV,
in onore dei Migranti, alla casa della Nostra Santa anche in lingua spagnola e nella Nostra Casa di Riposo. Le voci delle mamme hanno tra l’altro allietato per un pomeriggio
le Suore Cabriniane di Codogno, una comunità di Milano durante una S. Messa e i malati dell’Ospedale Delmati durante il tradizionale concerto natalizio. Ricordiamo poi che
il coro ha avuto la possibilità in passato, che certamente proseguirà nel futuro, di collaborare con alcuni musicisti professionisti.
I punti di forza del nostro coro sono:
 quando cantiamo, i bambini cantano insieme a noi e in molti brani ci aiutano ad
animare le celebrazioni con i gesti
 il coro è un gruppo aperto
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
abbiamo un repertorio molto orecchiabile perché con i nostri brani vogliamo coinvolgere tutta la comunità dai più piccoli ai più grandi
 possiamo contare sull’aiuto della Famiglia Cabriniana e sull’affetto e vicinanza del
Nostro parroco
L’esperienza innovativa che ha coinvolto il coro negli ultimi due anni è stata la
“trasformazione” una volta al mese del gruppo in cellula di evangelizzazione, esperienza propostaci da Don Ermanno e ben accolta da tutte le mamme come momento di
approfondimento e crescita nella fede che le ha messe ogni volta in discussione e le ha
fatte riflettere su tematiche spirituali su cui si sono confrontate.
Tutto quanto descritto è “svolto” nella massima semplicità e nel rispetto degli
impegni familiari di tutte.
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Palma di Montechiaro
“OASI MADRE CABRINI – CENTRO RISTORO”
“Ogni comunità cristiana è chiamata a
varcare la soglia che la porta in relazione
con la società che la circonda con i poveri
e i lontani” (Papa Francesco).
Attraverso l’iniziativa “Oasi Madre Cabrini
– Centro Ristoro”, concreta azione di solidarietà,
l’associazione Santa F. Cabrini di Palma, con il contributo dell’Istituto delle Missionarie del Sacro
Cuore di Gesù varca la soglia che circonda i poveri,
e accoglie quanti desiderano vivere momenti di
spiritualità con condivisione fraterna. In un clima
di festa alla presenza delle autorità religiose e civili e soprattutto alla presenza delle Missionarie del
Sacro Cuore di Gesù di Santa Francesca Cabrini,
Suor Maria Regina Assistente Generale per
l’Europa, Suor Elena e Suor Franceschina con alcuni laici che ancora una volta ci hanno onorato, il
28 Aprile c.a. veniva aperto e benedetto il “Centro
Ristoro” - “Oasi Madre Cabrini”.
La presenza delle suore è sempre per noi una conferma al nostro piccolo e umile servizio missionario, che dedichiamo alla nostra gente, una convalida a questa nuova
iniziativa che abbiamo intrapreso ed è soprattutto per noi un grande segno di speranza
fiduciosa nella Divina provvidenza che ci sostiene e ci fa andare avanti. Questo CENTRO
“OASI MADRE CABRINI”, è aperto a tutti: ai cittadini di Palma e ai fratelli immigrati. A
tutti vogliamo assicurare la nostra azione di solidarietà e aiutare le famiglie a far fronte
alle necessità a cui vanno incontro
usufruendo dei “Buoni - Pasto”. A
tutti coloro che vengono al Centro
vogliamo inoltre assicurare degli incontri di spiritualità soprattutto
ecumenica con momenti di formazione e di preghiera. Ci auguriamo
che questi momenti aprono la strada al rispetto delle diversità e avviano percorsi di condivisione tra persone di origini e culture differenti
per illuminare, orientare e maturare
nel dialogo e nel rispetto reciproco.
Questo è quanto ci sforziamo di fare
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sempre nell’ottica della carità come ci
insegna Santa Francesca Cabrini a mettere in pratica le parole di Gesù: “Ogni
volta che avete fatto qualcosa a uno
dei miei fratelli più piccoli, l’avete fatto
a me” (Mt. 25,40).
Ora voglio esprimere la mia
personale esperienza di questa nuova
iniziativa: Mi sono sempre impegnata
in azioni caritative e tutto quello che
fino ad oggi ho portato avanti come
sapete: “Il Centro Ricreativo e Culturale per i bambini Rumeni” - il “Centro
Interculturale Madre Cabrini” dove sono ospiti i ragazzi africani e altre azioni
note a Dio, tutto con la sua grazia,
l’aiuto e la collaborazione di molti. Ma
continuavo a sentire che alla ricerca
costante del vero bene non c’è mai fine. Se seguiamo Madre Cabrini ci accorgiamo subito che Ella non pone limiti alle iniziative che si possono intraprendere per fare del bene. Da molto
tempo sognavo aprire una mensa che
fosse idonea a ristorare il corpo e lo
spirito. Le difficoltà mi sembravano insormontabile, tuttavia confesso che
dentro di me sentivo una grande forza
che ancora oggi non mi so spiegare.
Comunque contro venti e maree, ho
tenuto fermo il principio: “Devo rispondere a Dio che mi fa comprendere
che il ‘vero’ bene, è tutelare i diritti
degli ultimi e dei deboli”, ponendomi
soprattutto a loro difesa”. Mi è sembrata un ideale molto bello l’immagine
dell’Oasi, che accoglie chiunque viene e lo ospita e lo rinfranca, senza giudicare o condannare, ma prima di tutto offrendo amore e servizio, come ci chiede Gesù a impegnandoci nelle “Opere di Misericordia Corporali e nelle opere di Misericordia Spirituali”. Tramite queste azioni possiamo arrivare a dare il Vero Cibo Spirituale con una buona formazione sull’Ecumenismo perché “tutti siamo figli dello stesso Padre”, e che
“non si cercheranno le differenze, ma i punti di contatto tra le persone appartenenti ai
diversi culti ed etnie e opinioni diverse”.
Antonietta Scopelliti MLC
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CODOGNO
Convegno Missionario
Per l’apertura della Mostra Missionaria: Alla Mensa del Pane e della Parola, era previsto un Convegno Missionario presieduto da Don Luca Maisano e con la testimonianza
delle Missionarie che lavorano nelle Missioni dell’Africa: Swaziland e Etiopia. Infatti la
Mostra è dedicata a queste due Missioni che hanno realizzato quelle proposte che anche l’EXPO di Milano 2015 vuole ribadire nei suoi padiglioni espositivi quanto ogni Stato partecipante sviluppa in armonia con il tema dell’EXPO: Nutrire il pianeta. Energia
per la vita.
Con la partecipazione della Madre Generale e di tutto il Consiglio e le Suore provenienti da varie parti della Missione Cabriniana, si è quindi proceduto alla celebrazione del
Convegno. Dopo il saluto di Sr. Maria Barbagallo e quello della Superiora Generale, Sr.
Barbara Staley, Don Gian Luca, anche lui con una esperienza missionaria in Sierra Leone per dieci anni, ha proposto una riflessione sul senso della Missione oggi e ha parlato
delle due Missioni: una in Africa ed una in America Latina che la Diocesi di Lodi sostiene. Molto interessanti e persuasive sono state le testimonianze di Sr. Maria Regina che
ha preso spunto dall’ Enciclica del Papa Evangelii Gaudium, ricordando che la missione
è l’essenza della vita cristiana; Sr. Teresina Merandi ha comunicato con passione come
la Missione delle Missionarie del Sacro Cuore in Etiopia dà una particolare attenzione
alla promozione della donna, mentre Sr. Diane Dalle Molle ha parlato della Missione
dello Swaziland che è una vera e propria missione per la difesa della vita.
La partecipazione di popolo è stata molto numerosa e soprattutto molto attenta e affascinata dalle testimonianze delle Missionarie.
Oltre a Don Maisano, erano presenti: Don Giorgio Croce, Il Parroco Mons. Diego Furiosi, Don Peppino Barbesta, il Sindaco di Codogno con la consorte e molte altre persone
amiche e simpatizzanti della missione cabriniana.
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Il Dott. Giuseppe Tansini che ha fatto gli onori di casa e ha presentato le persone che
hanno parlato, ha poi presentato i tre documenti che accompagnano la Mostra: due
libri e un Report sulla Missione di Swaziland.
Dopo il Convegno, la Superiora Generale ha tagliato il nastro per l’apertura ufficiale
della Mostra e quindi, preceduta da una breve preghiera, Mons. Diego, ha dato la benedizione.
La Mostra
Attraverso i temi biblici della
Luce, l’acqua, il Pane, la Vita e la Donna, la Mostra evidenzia come l’opera
di evangelizzazione comprende la difesa della vita che significa: promuovere la dignità delle persone, con la
luce della Fede, la Parola di Dio, ma
anche creando condizioni migliori di
vita, portando la luce elettrica, la possibilità dell’istruzione per migliaia di
bambini. Con l’acqua dei Sacramenti
nella catechesi e nell’istruzione religiosa, ma anche scavando i pozzi perché tutti possano accedere all’acqua e
dissetarsi, per irrigare l’orto, per creare condizioni igieniche e curare la salute. Il pane, è l’Eucaristia che nutre
l’anima e la vita, ma anche il corpo e
promuove il lavoro; sono stati creati
forni e la gente del luogo li sfrutta per
fare il pane per la comunità. La Vita e
la Donna, una promozione che valorizza i doni della femminilità, della
famiglia, della salute, della speranza
per un futuro creato da se stessi. Scuole, ambulatori e piccoli ospedali, cure preventive
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(da far notare il grande lavoro per prevenire e curare AIDS e HIV in Swaziland), sono i
mezzi che creano cultura e fede. Protagoniste le giovani Religiose Cabriniane del luogo,
che portano avanti una missione difficile ma ricca di promesse.
Una visita importante
Il 23 Aprile u.s. la Prof.ssa Lucetta Scaraffia ha fatto una visita a Codogno questa volta
insieme al Prof. Ernesto Galli Della Loggia, suo
marito. E’ la prima volta che il prof. Galli Della
Loggia visita Codogno ed è stato un grande piacere poter ricevere il famoso scrittore e giornalista il quale ha voluto ringraziare le Suore e
specialmente Sr. Emidia per la preghiera che lei
e le Suore assicurano sempre per le sue intenzioni. La coppia ha visitato il Museo, ha pregato
presso il cuore di S. F. Cabrini, ha consumato
una leggero pranzo e quindi è ripartita. Il Prof.
Della Loggia è stato piacevolmente impressionato della Casa di Codogno che ha definito un
nostro “villaggio”.
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 Importante! In preparazione all’Assemblea di Discernimento per dare forma alla
Nuova Entità Canonica Europea (in data ancora da stabilire), si terranno degli incontri locali di animazione, programmati dalla Superiora Provinciale o Regionale. A questi incontri parteciperà anche l’Assistente Generale: Suor Maria Regina Canale, msc.
Le date previste sono:
- Per l’Europa Occidentale: la prima settimana di Giugno 2015
- Per l’Italia: A Roma il 30 maggio ed a Codogno 20 giugno
 Facciamo i nostri più affettuosi e
cabriniani auguri a Sr. Laura Silvina Baldini, MSC che celebrerà
la sua Professione Perpetua il 31
Maggio p.v. a New York dove ha
ricevuto l’ultima parte della sua
preparazione. Partecipiamo tutte
con la preghiera a questo importante momento della sua vita.
Come si ricorderà, Sr. Laura ha
fatto il suo Noviziato qui, in Italia.
 Ricordiamo che dal 21 al 27 Giugno prossimo, si realizzerà il Corso di Esercizi Spirituali per Religiose a Codogno, diretto da Madre Cristiana Dobner, Religiosa Carmelitana particolarmente esperta per la spiritualità cristiana e la conoscenza della Vita
Religiosa.
 A Rieti gli Esercizi Spirituali si terranno dal 5 all’11 luglio prossimo, guidati da Don
Fabrizio Borrello, tema: “Ringraziamo insieme il Padre, che ci ha chiamati a seguire
Gesù…”
 Dal 4 al 19 Luglio si realizzerà a Codogno un Corso di preparazione cabriniana per le
Giovani juniores dell’Etiopia al quale si unità anche Sr. Patricia Godoy, MSC che si
prepara ai Voti Perpetui. Le partecipanti concluderanno il Corso a Roma per un’altra
settimana. Al corso sarà presente una prestigiosa alunna: la Superiora Generale, Sr.
Barbara Staley, MSC. Siamo contente di poter avere qui le nostre giovani speranze
della Missione Cabriniana.
 Come abbiamo già annunciato nell’articolo pertinente alla Mostra che si è tenuta a
Codogno per il nostro apostolato missionario e vocazionale sono stati stampati due
libri sulle Missioni di Swaziland e Etiopia, importanti testimonianze della Missione
Cabriniana. I libri si possono richiedere a Codogno a Suor Maria.
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SOMMARIO
Editoriale ..........................................................................1
Il Pastore che dà la vita.....................................................3
Un ricordo speciale: Dott. Ferdinando Castellani.............5
Ricordando Bruce Irvine ...................................................8
Incontro NFG con la Madre Generale ............................10
Incontro internazionale: Formazione e Governo ...........11
Due Libri per conoscere la Missione Cabriniana ............12
Madrid – Exposición Zhivago ..........................................16
Madrid – Porvenir Soñado .............................................19
Bilbao – 16 Abril 2015 ....................................................21
S.E. Mons. Malvestiti visita le Comunità del Lodigiano ..24
Associazione Missione Cabriniana oggi – onlus .............26
Dalla Russia .....................................................................27
Milano – Istituto Cabrini: Grazie nonno Griffa ...............29
Le nuvole ...............................30
Torino – Istituto Cabrini: La scuola e la sua bandiera ....31
Torneo di scacchi ...................33
Turista nella tua città .............34
Roma – Istituto Cabrini: Da Roma a Codogno ................39
Festa del papà .........................42
Con Gesù verso la Pasqua .......43
Sant’Angelo Lodigiano: Coro Cuorincanto .....................44
Palma di Montechiaro: Oasi Madre Cabrini ...................46
Codogno: Convegno Missionario ...................................48
La mostra .......................................................49
Una visita importante ....................................50
Notizie ............................................................................51
Auguriamo a tutti: Buon Mese di Maggio
in compagnia di Maria SS.
«Durante questo mese consacrato alla
Madonna, offritevi spesso a Maria.
Con lei pregate, con lei lavorate, con lei
soffrite, sempre serene; con lei mangiate,
con lei ricreatevi; riposate, camminate,
fate tutto sotto gli occhi della vostra
Madre, Maria Santissima, e non sia
mai che l’abbiate a contristare anche menomamente.»
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