L`Algeria rilancia il partenariato

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L`Algeria rilancia il partenariato
L'Algeria rilancia il partenariato
Giovedì 02 Maggio 2013 08:43 - Ultimo aggiornamento Giovedì 02 Maggio 2013 08:47
Da un lato c'è l'opportunità delle grandi opere infrastrutturali, terreno di gioco per i nostri big
delle costruzioni. Dall'altro c'è l'offerta di partenariati a tutto campo, dall'agroalimentare
all'automotive. Una formula più adatta alle medie e piccole imprese, in cui l'Italia mette il know
how e l'Algeria invece mette il mercato: quello interno, ma anche quello più ampio dell'area
mediterranea, per il quale si presta a fare da piattaforma produttiva.
È un doppio binario, quello che le imprese italiane possono imboccare in direzione del Paese
nordafricano. Una realtà che è stata investita solo marginalmente dalla "Primavera araba", che
quest'anno promette di crescere a un ritmo del 3,8% e verso cui le nostre esportazioni l'anno
scorso hanno segnato un consistente aumento del 25 per cento.
Il massiccio piano di investimenti pubblici infrastrutturali può contare sull'aumento del prezzo
internazionale dei prodotti energetici. Dei progetti in cantiere - dalle ferrovie ai trasporti pubblici
metropolitani, dai porti alle autostrade, fino all'edilizia residenziale - e delle opportunità per le
imprese italiane si era già parlato a fine gennaio, durante la missione in Algeria del viceministro
delle Infrastrutture e dei trasporti, Mario Ciaccia.
Della corsia preferenziale offerta alle aziende italiane che cercano un partner algerino, invece,
si è discusso più recentemente a Roma, dove i vertici di Confindustria e dell'Ice hanno
incontrato il ministro dell'Industria algerino, Cherif Rahmani, insieme ai direttori della Banca per
lo sviluppo nazionale (Bdl) e dei Grandi progetti industriali del ministero dell'Industria stesso.
Soddisfatto dell'incontro Vincenzo Boccia, vicepresidente di Confindustria e presidente Piccola
industria Confindustria: «Il modello dell'investimento attraverso le partnership consente alle
imprese algerine di crescere avendo accesso al know how delle nostre aziende. Per noi,
invece, costituisce una via d'accesso al mercato algerino, e più in generale a quello
mediterraneo, dove i consumi sono in crescita. Inoltre la Banca per lo sviluppo nazionale
algerina si è detta disponibile a mettere sul piatto dei fondi, attraverso il finanziamento delle
imprese locali che entreranno nelle partnership».
Dalle autorità algerine Boccia si aspetta però alcune garanzie: «Chiediamo che l'eccesso di
burocrazia sia frenato – spiega – e che gli accordi di partnership che vengono sollecitati siano
anche tutelati». Sullo sfondo, il tema della sicurezza: il terrorismo islamico minaccia alcune
zone del Paese e si è mostrato capace di colpire anche i siti produttivi, come è successo al
campo petrolifero di In Amenas a gennaio.
Confindustria riconosce che il governo algerino sta compiendo sforzi significativi per
promuovere la nascita di piccole aziende locali e vede dunque positivamente la possibilità di
sviluppo di ulteriori partnership e investimenti italiani nei prossimi anni.
Al fine di contribuire a questo processo il presidente Giorgio Squinzi, nel corso di un incontro
privato a margine del convegno, ha proposto al ministro Rahmani di realizzare insieme
un'agenda di partenariato su progetti specifici di interesse per il Paese - dall'agroalimentare allo
smart greed per le energie rinnovabili, da piccole opere infrastrutturali a microinterventi
ambientali - cui potrebbero seguire visite mirate nel Paese con delegazioni ad hoc.
Il percorso della semplificazione burocratica e normativa per chi investe in Algeria è già
cominciato. Si va dall'accorciamento dei tempi per l'immatricolazione di una società al registro
del commercio (occorrono al massimo 48 ore) agli sgravi fiscali. Tra gli ultimi provvedimenti
presi dal governo di Algeri, lo scorso dicembre, c'è la direttiva per alleggerire le procedure
bancarie e in materia di concessione di crediti d'investimento a favore delle piccole e medie
imprese.
Le disposizioni riguardano la decentralizzazione delle procedure bancarie e prevedono la
riduzione della documentazione richiesta per l'apertura di conti bancari, nonché quella dei
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termini di trattamento del dossier di credito, che non deve superare le 48 ore a livello di agenzia
bancaria.
Opportunità per le imprese italiane potranno arrivare, infine, dall'imminente lancio delle gare
d'appalto per la nascita di 42 nuovi parchi industriali, che dovranno essere allestiti a partire dal
2014.
Fonte: Il sole 24 Ore, 29 aprile 2013
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