VICE DIRETTORE Gen. B.A. (r) Gaetano Battaglia assoaerocesma
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VICE DIRETTORE Gen. B.A. (r) Gaetano Battaglia assoaerocesma
[email protected] www.cesmamil.org L'EMPATIA AI TEMPI DELL'IPAD L’IMPORTANZA DELL’INCONTRO AUTENTICO NEL MONDO DEI NATIVI DIGITALI Malgrado pioggia e traffico, il 14 gennaio la sala della Casa dell’Aviatore ove di consueto si svolgono i convegni del CESMA era piena. Tema della serata : “La Psicologia ai tempi di Internet : la mente tecnoliquida”. Un’assemblea molto partecipata con numerosi interventi da parte di un pubblico curioso, attento e preparato. Ideatore e organizzatore dell'evento, il generale Giancarlo Naldi, che ha preso la parola dopo i saluti del Presidente dell’Associazione Arma Aeronautica generale Giovanni Sciandra : «Il tema di oggi – ha spiegato Naldi – mi appassiona da tempo. Viviamo in pratica costantemente connessi, giocando in rete più ruoli col rischio di perdere la nostra vera identità. È un argomento utile da approfondire poiché avrà i suoi riflessi anche nella Forza Armata, allorché si troverà a dover selezionare e arruolare dei giovani che sono cresciuti con internet e con l’iPad spesso giocando in rete ruoli non coerenti con la loro realtà psicofisica.» Relatore del convegno, il dottor Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta, primo ricercatore in Italia a studiare la tecnodipendenza e l’impatto delle tecnologie digitali sulla mente umana, autore di diverse pubblicazioni tra cui il libro il cui titolo presta il nome al convegno. Coinvolgendo il pubblico, il professor Cantelmi ha mostrato diversi video esemplificativi, tra il divertente e il riflessivo, come quello di una bambina di due anni talmente abituata a usare touchscreen e smartphone da cercare di utilizzare il dito per selezionare e ingrandire immagini anche su una rivista cartacea, ovviamente senza successo e con suo grande disappunto. «I sociologi ritengono che non ci troviamo di fronte a una mutazione solo psicosociale, ma addirittura antropologica. L’uomo sta cambiando : ci sono i pre-digitali, quelli che non si adattano, gli immigrati digitali, che stanno imparando a vivere nel nuovo mondo, e i nativi digitali, nati in quest’epoca. Presto tutti quanti saranno nativi digitali, ci saranno solo loro: ciò vuol dire che siamo gli ultimi ad aver vissuto in un mondo pre-digitale. Per questo abbiamo una grande responsabilità, dobbiamo trasmettere qualcosa ai nativi digitali: siamo i traghettatori di un’eredità che non possono perdere. Ma quale?». Cantelmi ha evidenziato le caratteristiche del nuovo mondo in cui viviamo: un mondo costruito dai giovanissimi, basti pensare che Facebook fu inventato in una notte da un ragazzino. C’è una colossale inversione del sapere, dai più piccoli ai più grandi: ora sono i bambini che insegnano ai nonni, nello specifico per quanto riguarda il come utilizzare i nuovi mezzi di comunicazione. Cambia anche il modo di giocare: «Con videogiochi e tecnologia non serve più l’immaginazione: i bambini sono quindi più rapidi ed efficienti, ma forse più superficiali, perdono lati del pensiero simbolico». Dagli 11 anni in poi è il momento del grande cambiamento: si smette di chiedere consigli e spiegazioni agli adulti per soddisfare la propria curiosità tramite Google, che condiziona le modalità dei “percorsi curiosi” dei più giovani. C’è un’attenzione diffusa: i nativi digitali sono multitasking, possono fare più cose contemporaneamente (studiare, navigare sui social network, ascoltare musica) tenendo attivi più canali sensoriali e motori. Questa efficienza ha come risvolto negativo la difficoltà a mantenere fissa l’attenzione su un solo stimolo alla volta, a prescindere da quanto esso sia interessante. Questo, e l’apprendimento ludico basato sulla gratificazione tipico dei videogiochi, porta a una difficoltà nel gestire frustrazione, noia e attesa, poiché si è persa la capacità di astrarsi o immaginare. «Oggi tendiamo sempre più a tecno-mediare le relazioni emotivo-affettive: dagli amici che giocano insieme al videogioco ma senza guardarsi e interagire davvero, alla ricerca del partner divenuta più semplice, rapida, superficiale e “consumatrice”. Dobbiamo riflettere su questa perdita, c’è un irriducibile bisogno di incontrare autenticamente l’altro. Come dice ZygmuntBauman, si sono rotti tutti i circuiti della solidarietà: l’empatia, la capacità di guardarsi negli occhi e capirsi, il territorio dell’intimità. Questo è quello che noi pre-digitali dobbiamo insegnare e tramandare ai nativi che verranno dopo di noi : l’importanza dell’autenticità dell’incontro. Non dobbiamo opporci alla rivoluzione digitale, che è un gran bene, ma dobbiamo salvaguardare la profondità del rapporto, che è un qualcosa di profondamente umano». A concludere il convegno, il generale Nazzareno Cardinali, che ha ufficialmente invitato il dottor Cantelmi a far parte del comitato tecnico-scientifico del CESMA, dopo aver ringraziato il generale Naldi per la sua capacità di riuscire a trovare sempre argomenti e conferenzieri stimolanti. TEL +39 06 3214879 / 3215145 MOB +39 334 9162105 FAX +39 06 3214879 DIRETTORE Gen Isp (r) Nazzareno Cardinali [email protected] VICE DIRETTORE Gen. B.A. (r) Gaetano Battaglia [email protected] GRUPPO DI COMUNICAZIONE Dr. Gustavo Scotti di Uccio [email protected]