La Mongolfiera 39 - FLP Affari Esteri

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La Mongolfiera 39 - FLP Affari Esteri
FLP Affari Esteri
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filp.esteri
LA MONGOLFIERA
Commentario n. 39
p.c: Corte dei Conti. Ragioneria Generale. Autorità Anti Corruzione
La Mongolfiera riprende i suoi giri attratta dall’enorme numero di segnalazioni e, per
una seria valutazione dei fatti riscontrati, fa il puntuale resoconto al
Gazzettino delle Illegalità
Sorvolando la dolce, ma a tratti anche inquietante, terra albanese apprendiamo che presso l’ambasciata
opera un ricchissimo ufficio della Cooperazione. Molti si chiedono a che serve ancora quell’ufficio,
addirittura in un Paese dell’Europa? Qualcuno risponde che i fondi di cui dispongono sono residui di
vecchi progetti.
Altri reagiscono con stupore, nello stupore: ma come, li rifinanziamo ancora? Non finiscono mai questi
famosi e lunghissimi lavori? Nella grande beffa gli “amici albanesi” si divertono ad intercettare le
comunicazioni della nostra rappresentanza. Signori a che gioco giochiamo con i soldi degli italiani?
Chiediamo con urgenza una risposta ufficiale e aspettiamo anche la versione definitiva e chiarificatrice
dell’ambasciatore C. Altrimenti saremmo costretti a fare noi le ipotesi più disparate.
Passiamo attraverso i cieli celestiali (si fa per dire, visto l’inquinamento costante!) di Pechino e nel
giardino interno dell’ambasciata ci appaiono come oggetti da museo 2 innocui cannoni: sappiamo che
dovevano sparare acqua per creare una sorta di sbarramento antismog, invece sono rimasti sempre in
esposizione: con fiocco tricolore e in balia della ruggine. Per la modica spesa di 120.000 (centoventimila)
euro. E il mantra è sempre lo stesso: tanto paga Pantalone! Ah! se pagassero i responsabili che bel
girotondo si vedrebbe! La parola all’Ispettorato e agli organi di controllo e, ovviamente, all’ambasciatore
il diritto di replica.
La Mongolfiera si dirige quindi verso gli infuocati cieli africani. A Tunisi si nota un frenetico via vai
d’ispezioni che si susseguono senza interruzione. Sembrerebbe che si sia arrivati ormai all’ispezione
dell’ispezione sull’ispezione: tutto sempre spesato da Pantalone. Un gioco di lana caprina, ed è scattato
lo sport nazionale: lo scarica barile. Io non c’ero, ma se c’ero non ho visto e se ho visto non m’è sembrato
quello che era! Bisogna avere il coraggio di azzerare tutta la situazione togliendo tutti i responsabili sia
in sede che a Roma, chiamandoli alle loro responsabilità. La parola anche a Palazzo Chigi e alla Corte dei
Conti che ci leggono in copia.
Ci accostiamo al vicino Marocco. Dall’alto la situazione appare aggrovigliatissima con curiosi intrecci
politico-amministrativi interni ed esterni. Ci vuole un’ispezione esterna preferibilmente con uomini
dell’Arma. A breve, la Mongolfiera farà una lunga sosta in Marocco, per osservare con tutta calma e
riferire della situazione in quel Paese.
Seguendo la rotta di Cristoforo Colombo, non per giungere alle Indie, per puntare sul Nuovo Mondo e
approdare nella fredda Chicago: lì ci arriva la notizia dell’assunzione di un contrattista
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-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------autista/commesso/centralinista/musicista, stop (per riprendere fiato!). Ci spieghiamo: il nuovo assunto
pur non avendo ancora superato il periodo di prova si muove con estrema disinvoltura all’interno del
consolato, svolazza da un ufficio all’altro maneggiando anche carte sensibili di pertinenza dell’archivio.
Inoltre, voci senz’altro maligne, affermano che costui fa il doppio lavoro, appunto impiegato contrattista e
musicista, e che i suoi concerti vengono addirittura pubblicizzati sulla newsletter del consolato. Noi
stentiamo a crederci ma, se una simile notizia fosse vera, dovremmo chiedere al solito Ispettorato conto di
quella insostenibile situazione. Secondo la convinzione generale, un tale comportamento non può essere
tollerato: neanche in un suk generale orientale lo sarebbe! Speriamo che il nuovo console F. in arrivo a
breve, se ne possa occupare per accertare come stanno effettivamente le cose e, se del caso, riportare nella
normalità la situazione che ora, come denunciato a più riprese anche dalla collettività italiana, sarebbe
proprio sfuggita di mano.
Seguiamo la rotta della Croce del Sud e arriviamo in Brasile. Parrebbe che l’ambasciatore T. sia
soprannominato Bino. Qualcuno dice: uno e Bino. Perché sta un po’ a Brasilia per seguire le ciclopiche
olimpiadi brasiliane e un po’ a Roma al primo piano per le quisquiglie da capo di gabinetto. Molti
connazionali e anche molti diplomatici si chiedono come sia possibile questo insolito pendolarismo
Brasilia-Roma e ritorno. Il “capo di gabinetto” deve stare a Roma altrimenti lasci ad altri quell’importante
incarico! Ci si meraviglia anche come mai il numero due lo ha seguito a raffica a ruota. Materia da
Ispettorato.
Ma ahimè il nostro Ispettorato, così come funziona, a cosa serve? Alcuni ex ambasciatori dicono che
l’Ispettorato è stato sempre un “copertone”. Copre tutto. A questo punto sarebbe meglio chiuderlo e
affidare ad organi esterni le ispezioni. La Francia docet. Come mai l’ispettore generale è sempre al suo
posto mentre i problemi restano irrisolti? Allora, serve veramente il “copertone”? E, la rotazione! Ma la
novella segretaria generale (Belloni) fa o no i dovuti controlli sulla sempre più complicata
amministrazione farnesiana? E’ suo compito istituzionale e se non lo fa, si decida a passare il timone a
qualcun altro!
Rientrando nei cieli surriscaldati di Roma ci accolgono molti spifferi, che annunciano le nuove
promozioni da consigliere a ministro. L’argomento è interessante e va approfondito. Leggendo la lista
dei promossi molti diplomatici - sia in servizio che a riposo - trovandovi il nome della dott.ssa Barucco
hanno fatto capriole con triplo salto sulla sedia. Si sono chiesti, in virtù di quali titoli e competenze abbia
meritato la promozione; alcuni diplomatici di lungo corso hanno provato ad elencare i suoi meriti: la lista
è molto breve. Noi non vorremmo che sia stata una premiazione, per così dire, preventiva, vista la sua
aspirazione alla carica di presidente del SNDMAE. Non compete certo a noi dare un giudizio in merito,
ma se qualcuno ce lo chiedesse, allora dovremmo affermare che ci sono diplomatici più adatti ad
occupare quella carica, come ci sarebbero stati più meritevoli della promozione a ministro. Sarà la rete a
dare la valutazione definitiva.
Radio Farnesina
Insistenti voci di corridoio segnalano che la dott.ssa Cavallari – proveniente dal Paraguay - sarà
nominata direttore delle Americhe. Anche qui molti diplomatici arricciano il naso e si chiedono come ciò
sia possibile, con 8 diplomatici di alto rango (ministri e consiglieri anziani) a disposizione presso i Politici
o altri 8 alle Culturali far cadere la scelta su un diplomatico di grado intermedio? Qualcuno ha snocciolato
i suoi titoli: seconda moglie di un divino della casta, consigliera di un vice ministro molto intraprendente,
ma ormai caduto nel più profondo oblio e nella damnatio memoriae. Signori miei, preparatevi: è probabile
che fra poco crollerà tutto. Il grande Totò avrebbe detto: “CAETTE U’ TEATRO”.
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-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Proposte della FLP Affari Esteri:
Urgenti concorsi per l’assunzione di AA. FF. e sospensione temporanea del concorso diplomatico.
Contrattazione separata per la carriera amministrativa.
Progressione giuridica ed economica per le AA. FF.
Concorsi contrattisti a Roma, senza il requisito della residenza.
Passaggio a domanda del personale di ruolo a personale a contratto.
Trasparenza certificata delle liste di trasferimento senza falsa “esigenza di servizio “ e familismo
sindacale .
7) Abolizione del grado di ambasciatore (ambasciatore è una funzione, come quella del console: è
ridicolo avere un ambasciatore come direttore o capo di Gabinetto. Chissà che cosa ambascia?)
8) Sostenere ulteriori nomine politiche di ambasciatori e consoli generali scelti tra magistrati, un
parlamentari, militari, imprenditori, intellettuali.
9) Team di magistrati, o ispettori del MEF o del nucleo ANAC, inviati da palazzo Chigi per ispezioni
all’estero.
10) Creazione dell’Agenzia Culturale, in analogia all’Agenzia per la Cooperazione.
11) Revisione totale della selezione e dei contratti del personale assunto localmente.
12) Affidamento a società di consulenza per valutare l’operato dei Capi missione. Valutazione della
performance dei superiori da parte delle AA.FF.
13) Dimezzamento del personale diplomatico presso l’OCSE.
Accorpamento in Europa delle varie ambasciate come approvato da un ordine del giorno in Senato nel
2014 e come è naturale visto il percorso di unione politica della UE. Ci sarebbe un risparmio di decine
e decine di milioni di euro all’anno.
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Roma, 23 maggio 2016
UFFICIO STAMPA
debito pubblico oggi: 2.319.832.272.956 di euro - Numero disoccupati 3.277.943- precari: 3.492.488
Situazione odierna alla Farnesina: 900 dipendenti diplomatici = 900 dirigenti con
relativo lauto stipendio e altri 100 sono in arriva. Evviva la Sprechin Review!
Senza la riduzione degli sprechi della PA e dei privilegi delle caste non ne usciamo
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