la mongolfiera - FLP Affari Esteri
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FLP Affari Esteri Coordinamento Nazionale LA MONGOLFIERA Commentario n.32 P.c: Corte dei Conti. Ragioneria Generale. Autorità Anti Corruzione La Mongolfiera ha ripreso i suoi noti giri alla scoperta delle anomalie che puntualmente raccoglie e trasmette al Gazzettino delle Illegalità 1. Il Cairo. Nel Paese dei Faraoni incontriamo il caso di Rocco, pardon, Giorgio e i suoi fratelli, ovvero: quell’ufficio Visti è gestito da due dei tre fratelli mentre il terzo viene impegnato tra le delicate carte dell’archivio. Il primo G.M. (B2), ex contrattista immesso nei ruoli che, dopo una breve permanenza a Roma, non ha resistito al richiamo delle maestose piramidi, è rientrato a Il Cairo, ove si è ricongiunto con gli altri due fratelli, anch’essi contrattisti, per avviare la gestione familiare dell’ufficio Visti. A questo punto sarebbe più pratico spostare l’ufficio Visti nel Suk “Al-Khalili”, così le mogli potranno dare anche loro il proprio contributo alla causa. Però, nel merito, una domanda all’ambasciatore, lautamente compensato in quella sede, sorge spontanea: come mai un ufficio così sensibile e obiettivo già di un attentato viene lasciato in mano alle iniziative discrezionali di una famiglia radicatissima nel Paese? Siamo sempre nel mondo irreale farnesiano e noi, da soli, non riusciamo a dare una risposta razionale. Giriamo dunque il tutto all’Ispettorato (sempre che esista ancora) affinché si occupi seriamente della singolare situazione d’irregolarità. 2. Teheran. L’annosa questione Visti è sempre attuale, nonostante l’ispezione, nulla è successo. La situazione è come prima, più di prima, peggio di prima. Medesima domanda all’Ispettorato e all’ambasciatore. 3. San Salvador. Nonostante le ripetute segnalazioni, a San Salvador niente è cambiato, anzi il personale di ruolo continua a sparire per fare spazio a contrattisti superpagati, sempre alla faccia del risparmio e del contenimento della spesa pubblica. Il personale locale ormai viene assunto a ritmi ultraveloci e rock. Infatti, all’esperta della Cooperazione, specializzata in canzoni popolari marocchine, assunta, per chi non lo sapesse, via skype sarà assegnata anche una segretaria e un autista. La sede è imbottita di personale oltre il limite della decenza istituzionale. La novella ambasciatrice, nonostante la non brillante gestione, ha ottenuto una generosa proroga in sede. 4. A conclusione del giro sudamericano è lecita una domanda al dr. Sabbatucci e, ovviamente, anche all’Ispettorato: come mai il direttore dell’Istituto di Cultura di Cordoba è stato fatto rientrare per eccessi impegni di lavoro e il rappresentante consolare - virtuoso del mandolino - di Mendoza continua ad intrattenere i connazionali nel suo ruolo istituzionale e moderno kitsch, fino ad arrivare a proibire giacca e cravatta in consolato. L’arroganza dell’amministrazione supera ogni norma legale e di buonsenso: mentre permette l’assunzione del figlio cocco di mamma, lascia nella completa desolazione il restante personale di ruolo che preferisce tornare a Roma, anziché continuare ad essere complice di questa deriva. 5. Prima di proseguire per l’Europa, è d’obbligo fare uno scalo tecnico a Los Angeles, visto che un dipendente C2 - tale P.P. – che vi aveva già trascorso felicemente cinque anni, dopo ulteriori nove anni ininterrotti nella stessa sede è costretto finalmente a rientrare. Questo è un esempio da manuale di malcostume ormai dilagante. Qui la Mongolfiera sente il dovere di ringraziare la dott.ssa Belloni e il dr. Sabbatucci per aver permesso al dipendente di vivere indisturbato in “paradiso” nel paese degli angeli. Si spera che tale esigenza di servizio trovi continuità nella prossima lista ordinaria, prossimamente in Pag. 1 FLP Affari Esteri Coordinamento Nazionale uscita, e venga pubblicizzato quel posto di C2, con caratteristiche contabili, senza dare spazio a manovre interne tendenti a congelarlo per note finalità. La Mongolfiera vigilerà attentamente, con tutti gli strumenti a disposizione. 6. Raggiunta l’Europa, facciamo sosta a Basilea. In un brevissimo lasso di tempo sono stati assunti tre contrattisti fuori norma, tant’è che un deputato eletto all’estero si è sentito in obbligo di chiedere spiegazioni al Mae in merito alle strane procedure di assunzioni: come spesso accade, i vincitori si conoscevamo ancor prima d’indire il concorso. Non si tratta di avvalersi di capacità divinatorie, bensì di potenti poteri tele-raccomandati, sapientemente guidati dal responsabile dell’ufficio. In un caso si arrivati addirittura ad accorciare la durata dell’anno da dodici a nove mesi, realizzando la cosiddetta riforma del calendario MAE. 7. A Tirana, per l’assunzione di un altro impiegato a contratto, con il gioco delle tre carte, si chiede alla DGRI l’autorizzazione a modificare la graduatoria dei partecipanti: con l’aggiunta di uno 0,25 nel punteggio finale, la seconda può diventare prima. Grazie a questo stratagemma, il merito lascerebbe il posto all’irresistibile e super raccomandazione locale. Torna qui l’esigenza, ormai irrinunciabile, di espletare le procedure di assunzione del personale a contratto, effettivamente necessario, a Roma, come si faceva in passato. Vediamo, così che il materiale per l’Ispettorato abbonda e dilaga! E’ stato costituito un nucleo con effettivi rinforzati battezzato Battaglione Giramondo Ispettori (BIG) o di Pronto Intervento Generale (PIG). Soltanto che i nostri ispettori anziché ispezionare preferiscono – visti i risultati – girare per diporto, come si usava dire un tempo. Come abbiamo sempre affermato, le ispezioni non debbono né essere preannunciate, né concludersi con un’amichevole stretta di mano, ma con la rigida applicazione del Codice Penale ad effetto immediato. UFFICIO STAMPA Roma, 2 novembre 2015 debito pubblico oggi: 2.274.084.706.831 di euro - Numero disoccupati: 3.150.691- precari: 3.433.390 Ambasciatore a Il Cairo, con moglie e due figli: euro 225.564 ISE netta annua di cui si aggiunge: Residenza + Spese di rappresentanza + stipendio metropolitano Senza la riduzione degli sprechi della PA e dei privilegi delle caste non ne usciamo Pag. 2