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FLP Affari Esteri
Coordinamento Nazionale
000135 ROMA – P.le della Farnesina 1
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tel. 06/3691.5433
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Segreteria Nazionale
STIPENDI D’ORO
E PENSIONI DI PLATINO
I dipendenti della Farnesina, all’atto di andare in pensione, si ritrovano tra le mani, dopo
lunghissimi anni di lavoro, solo delle briciole. Cosa che non avviene per i dipendenti diplomatici.
Facciamo alcuni esempi: il dipendente della Farnesina va in pensione partendo da 1.200 euro,
1.300 euro, 1.500, fino a un massimo di 1.600 euro. I dipendenti diplomatici, invece, vengono da
un pianeta diverso, e quindi partono da 2.500 euro, 3.000 euro, 4.000 euro, fino a 6.000 euro e
più, netti s’intende! (Ambasciatore). Adesso, in occasione della riforma dell’indennità di servizio
all’estero la DGRI (Direzione del personale) strombazza a pieni polmoni il famoso
“spacchettamento” dell’ISE. Che cos’è questo spacchettamento? E’ un sistema che maschera
nuovi vantaggi per la solita casta diplomatica a scapito degli altri dipendenti. Esempio: si annuncia
un taglio del 50%, che taglio non è. Infatti le somme tagliate rientrano sotto varie forme nelle
tasche dei soliti noti, che guadagneranno ancor di più. Chi paga il sovrappiù? Il solito pozzo di San
Patrizio, all’italiana. Nessun risparmio, se non sulla carta per abbagliare parlamentari, organi di
controllo, dipendenti e pubblico in generale.
E’ un sistema ingegnoso e perverso quello che si vuole far approvare. Si creano 25 ambasciate
d’oro corrispondenti a 25 posti di vertice a Roma per i dirigenti generali. Ci saranno dunque 50
super-beneficiati e altre centinaia di diplomatici di grado inferiore che avranno una pensione
d’oro. E’ un ritorno al passato quando esisteva una manciata di ambasciate di prima classe. Oggi la
molto più famelica casta vuole 50 posti d’oro con stipendi parametrati sul massimo possibile, che
superano con le indennità quello percepito dal Capo dello stato. Con la scusa dello
spacchettamento la casta tenta di portarsi all’estero il già altissimo stipendio metropolitano. Con
quali effetti? Più contributi previdenziali pagati dallo Stato, che li porteranno a pensioni di platino.
Oltre 7.000 euro a seconda del grado: sempre netti, ovviamente! La lotta contro le discriminazioni
vale solo all’interno della casta. Chi sta fuori, i veri discriminati, sono abbandonati al loro destino.
Per chi sta dentro la casta, c’è sempre un occhio e un’indennità di riguardo.
Speriamo che il MEF e gli organi di controllo si accorgano della manovra anche per una questione
di giustizia verso gli altri e per rispetto verso i contribuenti, in un periodo drammatico di
contenimento della spesa pubblica. Tutti dobbiamo stringere la cinghia per risanare la disastrata
finanza, come ripete il nostro Premier Matteo Renzi.
I trucchi della ditta affari esteri hanno già colpito. Sono state recentemente approvate riforme
inique a vantaggio della solita casta: i traslochi, la rappresentanza e il nuovo carrozzone della
Cooperazione, che soddisfa soprattutto le ONG color arcobaleno, centri del nuovo turismo
internazionale globalizzato. Più soldi e più sprechi per una ristretta cerchia di funzionari
diplomatici e per i loro rampolli. Soldi veri in cambio di alibi etici e di privilegi garantiti. Nessun
risparmio vero, e tutti gli altri dipendenti all’estero con famiglie in difficoltà.
UFFICIO STAMPA
1° ottobre 2014