Relazione Finale - Turismo e Social Network

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Relazione Finale - Turismo e Social Network
Nome e cognome
Nadia Sarcinella
Matricola
728178
Anno di immatricolazione
2009/2010
Tag sviluppata
Turismo e social network
&
Oggi, in un mondo sempre più immerso nelle tecnologie, ampio spazio sembrano essersi fatti i
social network. Come dice la parola stessa, sono delle reti sociali che raggruppano milioni e
milioni di utenti, (in Italia a Gennaio 2011 si contavano circa 18 milioni di membri, vedi foto,
mentre ad Aprile 2011 gli utenti Facebook erano 22 milioni), i quali per motivi professionali o per
incontrare nuovi e vecchi amici ed altri, decidono di iscriversi ed entrare a far parte della
community. Nelle reti sociali gli utenti sono interconnessi
tra di loro e pertanto grande importanza ha la
partecipazione legata a fenomeni di condivisione e
collaborazione. Ma cosa succede se i social network si
incontrano con il turismo? A primo impatto e senza aver
fatto una riflessione, la risposta sarà: “Nulla!”, proprio
perché si tratta di due fenomeni apparentemente diversi
l’uno dall’altro. A seguito di adeguate riflessioni,
ragionamenti e adeguati studi riguardo ai nuovi strumenti
tecnologici, la risposta cambia radicalmente. Internet,
infatti, riesce a coinvolgere, tutte le persone accomunate
da una forte passione quale, appunto, il viaggio, con i suoi tanti strumenti come ad esempio
Youtube, Flickr, Twitter, Facebook e tante altre piattaforme dedicata esclusivamente al Travel
come ad esempio TripAdvisor.
Social Media e blog dedicati al turismo offrono un grande aiuto a chi desidera orientarsi nel mare
infinito di contenuti del Web. Nasce, così, il Travel 2.0, neologismo derivante dall’unione della
parola Travel e dalla parola Web 2.0, fenomeno che consiste nel recuperare informazioni per la
pianificazione del proprio viaggio e successivamente condividere le proprie esperienze nel web. I
social media rappresentano una vera e propria rivoluzione nel modo di comunicare, essi offrono la
possibilità di interazione e di scambio di ruoli tra consumatori e professionisti, infatti, l’utente sarà
in grado di coordinare il processo attraverso le fitte relazioni createsi nella community. Il
consumatore ha un ruolo attivo nella rete e attraverso la condivisione di pareri ed esperienze,
contribuisce alla creazione, modifica o promozione dell’offerta. Nei social media, i consumatori
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011
sono interessati a conoscere altri membri con gli stessi loro interessi per condividerne, poi, i
giudizi.
Un social media di elevatissimo rilievo mediatico è Facebook, social network che conta 700 milioni
di utenti nel mondo. Oltre ad essere una rete sociale divertente dove poter chattare con i propri
amici e condividere immagini, video e audio, è anche un utile strumento di visibilità per istituzioni,
aziende e prodotti di ogni tipo. Esso è lo strumento preferito da moltissime imprese che hanno
abbandonato, interamente o parzialmente, l’uso delle classiche newsletter come strumento per la
promozione dei loro programmi.
Non di poco conto risulta essere, infatti, l’utilizzo di Facebook per effettuare delle campagne
pubblicitarie mediante spazi pubblicitari a pagamento, più efficaci delle tradizionali forme di
promozione. Le inserzioni pubblicitarie sono molto mirate, poiché è possibile selezionare il tipo di
target da raggiungere e “colpire” secondo diversi criteri quali per esempio il sesso, l’età, il paese di
provenienza, il titolo di studio, gli interessi e tanti altri. Un altro modo per promuovere la propria
azienda, avendo un ritorno in termini economici maggiore rispetto alle inserzioni pubblicitarie, è
attraverso un gruppo o un profilo pubblico, come abbiamo anche visto in aula con il Caso Visit
Trentino. Nel caso del gruppo si ricevono adesioni da coloro che sono davvero interessati alle
promozioni di un’azienda; l’unico svantaggio è il rischio di inondare il consumatore di informazioni
anche poco interessanti. Occorre evitare l’overload informativo e incentivare sempre di più gli
iscritti a visitare il sito web principale e condividere la loro adesione al gruppo con i propri amici.
Mentre con il profilo, si crea una registrazione come se si fosse una “persona fisica” alla quale
riferirsi se si vogliono avere maggiori informazioni per quanto concerne le caratteristiche
dell’albergo, delle camere e di tutto il servizio in generale. All’interno del profilo, infatti, è possibile
aggiungere telefono, mail, foto, video di eventi che sono avvenuti, ubicazione della struttura…
In questo caso, essendo approvata la richiesta di amicizia, ogni amico vedrà tutto ciò che sarà
pubblicato e allo stesso tempo, come nel caso del gruppo potrà inoltrare e condividere con i suoi
amici lo stesso messaggio. Si genererà una catena infinita, un passaparola continuo che produce
una pubblicità in termini di volume non trascurabili se si pensa che un soggetto abbia circa 300
amici.
Un esempio in questo caso potrebbe essere la campagna di Air France che, in occasione
dell’appena trascorso festival di Cannes, ha proposto sulla propria pagina di Facebook la funzione
“Select my movies”, nella quale i fan della pagina hanno potuto scegliere dei film e nel mese di
settembre, i primi 4 film più votati verranno trasmessi a bordo dei voli per lunghe tratte Air
France. Inoltre, tutti coloro che hanno partecipato alla scelta del film potranno essere sorteggiati e
vincere un biglietto a\r per due persone.
Un altro esempio, ancora più esplicativo potrebbe essere quello che riguarda l’azienda Mobissimo,
la quale, mediante un’applicazione permette di ricercare il viaggio senza uscire dal social network.
Come si può vedere dal link http://www.facebook.com/mobissimo, si tratta di un servizio
semplicissimo e in pochi click si è prenotato un volo.
Uno svantaggio nell’utilizzo del profilo sta nel fatto che alcuni utenti sono scettici nello stringere
amicizia e condividere le proprie informazioni, e soprattutto i propri dati personali con un’azienda,
a maggior ragione se essa ha un numero elevatissimo di contatti.
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011
Promuovere un’azienda o un prodotto sul web è, quindi, facile una volta acquistata da parte del
cliente la credibilità e soprattutto la fiducia. Queste sono due variabili importantissime che, anche
se si è superata questa soglia, occorre sempre mantenere “viva” la relazione per non cadere
ancora una volta nell’oblio. Da non dimenticare è la visibilità che per il proprio target di
riferimento, deve essere elevata, cosicché sarà più facile raggiungerlo e per porsi anche in una
posizione migliore rispetto ai propri competitors.
Essere presenti su un social network, consente di avere grossi vantaggi, grazie al marketing virale
che si instaura tra azienda e clienti, ma allo stesso tempo richiede un lavoro lungo e costante di
aggiornamento delle informazioni, poiché esse “scadono”, dato l’enorme flusso di contenuto che
ogni giorno circola sui social network.
Altri strumenti che possono essere utili per la promozione della propria azienda turistica sono le
applicazioni Facebook-Places e Retweet, prese in considerazione nelle risorse create.
La prima consente di geolocalizzare e identificare un soggetto nella sua posizione geografica reale,
di conoscere la posizione dei propri amici che si sono “registrati” in un luogo in tempo reale e di
scoprire ogni giorno posti nuovi.
L’effetto che si ottiene è duplice: da una parte il turista ritorna per poter usufruire di sconti e
convezioni, se sono previste, e dall’altro, una volta che il turista entra in una città o in un albergo,
pubblicizza il marchio, il locale e coinvolge i suoi amici a fare altrettanto, innescando ancora una
volta il passaparola online e non.
La seconda, invece, è una funzionalità che permette agli utenti di condividere le notizie dei propri
amici citando la fonte di origine della notizia, Retweet appunto. Per sfruttare quest’applicazione
dal punto di vista turistico, dopo aver creato una pagina Facebook, bisogna condividere con i
nostri amici le informazioni, gli eventi, le promozioni e tutto ciò che accade all’interno della nostra
attività, sperando che i nostri amici condividano la stessa informazione, citandoci.
Un altro strumento utile per capire le preferenze dei clienti e per garantire loro un’offerta sempre
più vicina alle loro attese è la funzionalità Facebook Questions. Essa permette di creare una serie
di domande da fare ai contatti Facebook riguardanti una questione ben precisa, i quali possono,
con le loro risposte, partecipare alla formazione dell’offerta dando il proprio contributo, anche se
minimo. Nel creare le domande, l’albergatore o comunque, l’amministratore della pagina potrà
scegliere la modalità domanda a risposta aperta o multipla e, in quest’ultimo caso, dovrà indicare
delle risposte predefinite che meglio potrebbero rappresentare l’opinione del cliente.
Attraverso questo strumento, alberghi o aziende di altro tipo hanno i pareri dei loro fan riguardo al
servizio offerto e, inoltre, in tempo reale si possono ottenere i risultati del “mini-sondaggio”.
Anche se Facebook Questions ha ancora una portata limitata, emergono sin da subito i suoi
vantaggi: si raggiungono target difficilmente raggiungibili, anche se in maniera friendly e poco
formale, si abbattono i costi tipici dei classici questionari e il tempo che occorre per ottenere il
risultato.
Oltre agli esempi di promozione online, molto utili e soprattutto con feedback immediato
sembrano essere anche quelli di promozione offline. Una volta avuta l’esperienza reale, cioè il
contatto diretto tra consumatore e impresa, è importante che quest’ultima non lo perda di vista. Il
miglior modo perchè ciò avvenga è creare nella mente del consumatore sin da subito l’idea di
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011
poter contattare l’azienda anche online. Interazione online con offline è la miglior cosa per
rafforzare ancor di più l’idea del cliente di provare il servizio, creando poi un continuum, tra realtà
e virtualità. Inoltre, anche i metodi offline non sono costosi se non richiedono una particolare
tecnologia come ad esempio i QR code ma, basta, infatti, un adesivo ufficiale o meno in vetrina
indicante il nome del social network o un elemento che richiama ad esso, come ad esempio la
“manina del mi piace” di Facebook. Ciò che non dovrebbe mancare è l’indirizzo esatto della pagina
dell’azienda perché sono molti i casi di omonimia e per non far perdere il cliente tra i risultati della
ricerca. Allo stesso tempo, interessanti potrebbero essere i terminali interattivi (totem
informativi), i quali permettono anche a coloro, privi di dispositivo mobile, di registrarsi su un
luogo o di sapere, preventivante, le caratteristiche del servizio.
In conclusione possiamo affermare che al termine dell’esperienza è importante non abbandonare
il nostro consumatore-turista e fare in modo che anche a casa abbia un ricordo di noi, meglio se
può essere condiviso su un social network. Il cliente, va perciò “coccolato” prima, durante e dopo
l’esperienza; interagire con lui e farlo sentire partecipe alla vita d’impresa sono gli aspetti più
importanti. Non è, infatti, un solo fruitore passivo interessato solo all’offerta della nostra azienda,
bensì si tratta di un utente dotato di customer empowerment, appunto, che gli consente di essere
presente attivamente nell’ambiente aziendale. Quello che gli permetterà d’essere soddisfatto,
anche a lungo termine, dell’esperienza vissuta ad esempio nel nostro albergo sarà sia la
prestazione del servizio o del prodotto acquistato, la sua percezione di esso e l’esperienza avuta
online e offline. Proprio per questo le imprese adottano dei sistemi di CRM (Customer Reletionship
Management), utili a gestire e migliorare le relazioni con il cliente, ponendolo al centro del
business.
La partecipazione, quindi, sia nella fase pre-decisionale, sia nel mentre, sia dopo, deve essere
prevista da tutte le piattaforme che hanno un contatto più o meno diretto con il consumatore.
Per concludere vorrei riportare una frase di Gustave Flaubert, Attraverso i campi e lungo i greti,
1886: L'ingenuo visitatore [...] mette la sua firma nell'album all'ingresso, versa i suoi bravi
centesimi di mancia e se ne va felice e beato: ha provato delle emozioni, ha dei ricordi da
raccontare.
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011
Lavoro sulla piattaforma smart.thinktag.it
COMMENTI ALLE LEZIONI
Lezione 17.05.11
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Ciao ragazzi, io invece volevo soffermarmi sul social tagging e in particolare sull'uso che si potrebbe
fare in relazione al turismo. Grazie al Web 2.0 sono nate molte forme di condivisione dei contenuti
anche di diverso tipo e formato e soprattutto sono sempre più comuni siti in cui poter scambiare
pareri personali e contributi attraverso recensioni e tag dei luoghi visitati. Infatti, dopo aver
condiviso l'informazione riguardo una destinazione turistica, si crea una piccola relazione tra le
persone conosciute in rete, rendendo l'organizzazione della vacanza un momento di
socializzazione, data la non-conoscenza delle persone precedentemente la visita al sito. Penso che
quindi si abbia un cambiamento nei ruoli: se prima il viaggiatore era colui che si recava in adv e
raccoglieva molte informazioni per poter pianificare il suo viaggio insieme all'agente, oggi invece
grazie ai social media l'utente raccoglie le info, le pianifica, ma allo stesso tempo diventa il
promotore dell'offerta turistica dati i commenti positivi e\o negativi che il turista fa di ritorno dalla
sua vacanza.
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Ciao a tutti,
@mattia anche io sono d'accordo con te sul fatto che queste nuove piattaforme sono interessanti
perchè potrebbero essere nuovi punti di incontro se si tratta, come nel nostro caso, di moodle
inerenti l'università; solo che sin dallo scorso anno, quando abbiamo iniziato ad usare la
piattaforma e-learning per l'esame di inglese, ho qualche dubbio sul reale funzionamento dei
moodle. Penso, infatti, che se non fosse per i prof che ci "spingono" a farne uso per ovvi motivi
didattici, queste piattaforme rimarrebbero inutilizzate o quasi. Mi spiego meglio: io non andrei mai
sulla piattaforma di e-learning per parlare con la mia amica dell'uni, ma meglio facebook o per
cellulare. La vedo male io?
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@mattia si si esatto, quello si...ma di certo non punti di incontro per chiacchierare con gli amici ;)
Lezione 18.05.11
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Riguardo la lezione di oggi quello che mi è colpito di più, oltre al lavoro da svolgere, è l'utilizzo di
Facebook per il turismo e in particolare il caso concreto presentato dallo stagista riguardante la
regione Trentino.
Prima di tutto vorrei porre l'attenzione su come uno strumento usato da tutti noi solo per avere più
contatti con gli amici possa diventare un serio strumento, in questo caso di promozione turistica.
Infatti, sempre più aziende lo usano per garantirsi maggiore visibilità, oltre a quella che potrebbero
avere dal proprio sito, forse perchè tramite facebook, luogo pieno di giovani, è più semplice
penetrare l'attenzione del cliente, grazie allo scambio di opinioni. Non penso, però, che il gioco sia
così semplice, cioè credo che prima di raggiungere i propri obiettivi "bisogna sudare" per poter
ottenere relazioni durature ma principalmente reali, perchè lo scopo è appunto quello di riuscire a
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011
fidelizzare il cliente.
Mi ha colpito molto ciò che è stato detto in classe: bisogna essere "social", non dare il "voi" ma il
"tu" ed essere sempre più interattivi, aggiornati, creare eventi ed essere sempre vicini al
cliente/utente, per poter avere la cosiddetta promozione virale.
Ecco, quindi, che i social network, come fb, non sono solo causa di disturbo dello studio di noi
studenti, ma diventano funzionali per un importante scopo. Inoltre, per un reale successo, credo
che il gestore debba sfruttare appieno tutte le possibilità offerte come la creazione di eventi,
gruppi, e concorsi fotografici, come quelle accennato a lezione. Anche noi, infatti, per far meglio
confluire le informazioni in una stretta cerchia di amici, creiamo eventi e ci assicuriamo la buona
riuscita dello stesso.
A seguito delle lezioni dei precedenti prof. Boaron e Goetz, penso che fb possa essere anche un
mezzo promozionale grazie alla possibilità di inserire banner a pagamento, soprattutto se questi
risultano essere accattivanti. Allo stesso tempo, però, penso che per un buon conseguimento
dell'obiettivo non bisogna sembrare troppo "commerciali", cioè non bisogna far percepire al cliente
tutta la voglia di averlo a tutti i costi nella nostra azienda, perchè potrebbe essere invasivo e
rappresentare un elemento di disturbo. Voi che ne pensate?
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@mattia ne abbiamo parlato già ampiamente ieri, verso la fine della lezione, ma oggi il prof l'ha
voluto riprendere per meglio chiarire la situazione. allora il prof spiegando la "famosa e-" di ecommerce o e-learning, ha affermato che forse viene data troppa attenzione all'elemento
tecnologico ed elettronico e si tende a trascurare la vera e propria esperienza nel caso dell'ecommerce di acquisto e nel caso dell'e-learning di apprendimento. Per quest'ultimo infatti il mix tra
apprendimento in presenza e a distanza è stato coniato un nuovo termine e cioè il blanded
learning. Inoltre, il prof afferma che l'e-commerce è più utile quando la distanza non danneggia
l'acquisto, ma questo come sappiamo dipende dal prodotto. Ti faccio un es. il prosciutto è più
semplice comprarlo al venditore locale piuttosto che online a meno che non si ha la reale garanzia
che il venditore locale è disposto a fornirmi anche se sono in America e quindi si ha un acquisto a
distanza. Quindi, nasce il d-shopping e cioè l'acquisto a distanza. Se quindi per un prodotto come il
prosciutto è più semplice acquistare online, meno lo è per un servizio turistico. Per questo
potrebbe essere, invece, importante l'esperienza di altri utenti che viene ben descritta su siti come
Tripadvisor o Turistipercaso (spiega con precisione come se fosse un diario l'esperienza del viaggio)
e che innescano quella che viene chiamata promozione virale.
Spero di essere stata chiara e averti chiarito le idee. 
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@iris allora io ho capito che una volta creata la risorsa si potrebbe connettere con un altra che
riguarda più o meno lo stesso argomento e queste connessioni devono essere in totale 8; inoltre
una risorsa può essere connessa con più utenti e non solo con un altro! sono stata chiara?
Lezione 24.05.11
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Buongiorno a tutti, inizio col dire che le lezioni a mio parere sono sempre più interessanti dato che
si trattano molti argomenti che anche se sono già stati trattati da altre materie, ora credo che le
stiamo trattando più da vicino, come se fossimo noi i reali soggetti. Forse è solo una mia
impressione, ma parlare del prossimo Expo, per la prima volta mi è sembrato come se fossimo
davvero i primi interessati. All'inizio, cioè quando il prof ha detto che è un evento calato dall'alto ho
avuto un pò di dubbi, dato che pensavo proprio che il prof intendesse come qualcosa imposta, poi
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011
invece a seguito della spiegazione in risposta alla mia domanda ho capito che alla fine è si un
evento per il quale la città si candida e a seguito di tante valutazioni viene sorteggiata la città
vincitrice, ma è anche un evento abbastanza impattante con la città locale, soprattutto all'inizio e
nel dopo-evento se non si prevedono interventi sostenibili nel lungo periodo. Anche io credo,
infatti, che quando un evento nasce dalla mente di un cittadino e, a seguito dalla condivisione delle
sue idee, si espande ad altri soggetti, sia molto più voluto, perchè va a soddisfare dei reali bisogni.
Ora, non voglio dire che l'Expo non soddisfa dei bisogni utili alla popolazione, ma magari se fossero
stati presi in considerazione i cittadini in modo più attivo, magari adesso non staremmo qui a
parlarne. O forse si, dato che siamo sempre insoddisfatti. E' proprio questo infatti, il concetto di
pianificazione partecipata, dove sono i cittadini a contribuire alla gestione del piano. Sono i primi
attori coinvolti all'evento, i cittadini, che dovrebbero attraverso strumenti di condivisione, come la
rete ad es., far nascere dei saperi, dai quali poi emergono i pareri. Quindi è la rete, oggi, uno
strumento maggiormente utilizzato per creare cooperazione tra i soggetti, sia nei social network,
che a noi sono molto cari :), ma anche in blog e forum.
Lezione 31.05.11
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buonasera a tutti! Tra i tanti argomenti trattati oggi, mi vorrei soffermare sulla tecnica di MASH-UP.
Mi ha particolarmente colpito, al punto tale da informarmi sul Web su alcuni punti che mi erano
sfuggiti durante la spiegazione del prof. Innanzitutto, questa tecnica consiste nell'unire più
elementi di applicazioni diverse, provenienti quindi da fonti diverse, per formare un unico
prodotto/servizio completamente nuovo, meglio se abbia un impatto economico. Un esempio
applicato al turismo potrebbe essere un sito di un albergo che utilizza il servizio di Google per
l'identificazione sulla mappa della localizzazione della struttura. Di solito il contenuto del mash-up è
preso da fonti diverse tramite l’uso di Api (Application programming interface). Al programmatore
è data, quindi, la possibilità di non dover riscrivere tutto il linguaggio della programmazione per
un’applicazione, ma le Api permettono di estrarre un contenuto all’interno del programma per poi
ricomporlo, insieme ad altri contenuti estratti, grazie alla tecnica di mash-up. Lo scopo di questa
tecnica è consentire alle informazioni dei servizi del Web di dialogare tra loro per offrire un’offerta
più innovativa agli occhi dell’utente, il quale, come detto in aula, è alla ricerca continua di notizie. A
questo proposito, molto importante risulta essere la capitalizzazione delle informazioni, che come
dice @Laura, è un modo per creare valore aggiunto di tipo informazionale. Infatti, a causa del
continuo flusso di informazioni che ogni giorno riempie la nostra testa, è difficile reperire le
informazioni più datate e per questo potrebbe essere utile creare su una piattaforma dei
“cassettini”, ognuno riguardante un argomento e che sia allo stesso tempo interconnesso con altre
informazioni avente più o meno lo stesso contenuto, secondo un sistema reticolare. Solo in questo
modo, il prosumer riesce ad avere un percorso di informazione più chiaro e raggiungibile senza
perdita di tempo. È chiaro, ovviamente, che lungo questo percorso si può incappare in notizie che
potrebbero essere poco interessanti, ma grazie, appunto al sistema reticolare ci si può spostare da
una news all’altra con estrema facilità.
ragazze avete sbagliato lezione! :D questa risorsa riguarda la lezione di domani! :)
Lezione 01.06.11
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Oggi, dopo aver fatto un riepilogo dei contenuti trattati nella lezione di ieri, riguardanti la tecnica di
mash-up e le Api con un’applicazione pratica nell’uso delle mappe di Google e la creazione dei
percorsi turistici, ci siamo soffermati sulla gestione dei contenuti, problema che emerge a causa
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011
dell’overload informativo. Nell’esempio di Facebook, abbiamo visto come la non presenza sul social
network, causa l’ignoranza di molti eventi che accadono nel frattempo. Facebook come
Foursquare, infatti, sono luoghi di “gioco” e non di gestione del contenuto. Per quest’ultimo un
esempio di sito potrebbe essere Google, nella sezione Mappe. Qui, nel caso dell’identificazione di
più punti di interesse costituenti il percorso, si potrebbe pensare alla creazione dello stesso
percorso, alla spiegazione di esso e dei suoi punti particolari, all’uso dei mezzi di trasporto che
potrebbero essere utilizzati tra i vari siti di interesse, a delle connessioni con pagine di
organizzazioni di eventi, oppure con pagine di servizi di accoglienza, di alloggio e vitto nelle
vicinanze del punto. Insomma, il tutto è organizzato in modo ottimale, per creare interazioni tra il
consumatore e le informazioni, senza creare dispersione delle stesse. Per avere queste notizie
ancora più vicine al nostro interesse, è utile che connessioni tra le pagine e risorse siano create da
utenti appartenenti alla nostra stessa community. Inoltre, è indispensabile che questi contenuti
siano possibili anche su dispositivo mobile, in modo tale che con pochi passi sappiamo già tutto su
quello che ci circonda. Quindi, se la rete offre numerose opportunità in risposta alla crescente
richiesta di informazioni da parte dei consumatori, dall’altra questi sono sempre più differenziati e,
di conseguenza, interessati a prodotti/servizi diversi. Per questo i consumatori ricercano
informazioni su forum o altre forme simili e partecipano in modo più attivo alla creazione delle
stesse restando, pertanto, sempre “connessi” con altri che hanno gli stessi interessi.
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@ciao iris, hai risolto il problema della risorsa riguardante lo stile di viaggio? sono andata a vedere
nella mia risorsa per darti una mano, io ho messo tipo di risorsa persona e poi nell'elenco di
secondo livello ho messo ancora persona... così non mi ha dato nessun problema...ricorda di
inserire la denominazione cioè nome cognome e stile di viaggio! ;)
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si @Alessia è proprio cosi, i Flash mob oltre ad essere un divertente modo per socializzare sono
anche ottima occasione per far emergere una determinata questione più o meno importante, nel
tuo caso che hai riportato nel video riguardante appunto il nucleare e come nel video che vi lascio
riguardante i 150 anni dell'unità di Italia. http://www.youtube.com/watch?v=WnAzhve1IeI
La cosa curiosa di quest'evento, oltre alla rappresentazione che viene fatta, sono gli spettatori.
All'inizio, infatti, rimangono di stucco del vedere il tutto e addirittura si preoccupano se qualcosa
non va, mentre in un secondo momento sono interessati ancora di più e si sentono coinvolti si
fermano anche per fotografare quanto accade. Da non sottovalutare è inoltre, l'organizzazione che
è alla base dell'evento: si tratta di un fenomeno social e pertanto nella maggior parte dei casi è
organizzato sui social network, o altri blog. Insomma, il web 2.0 non smette mai di stupirci!
Lezione 07.06.11
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Siamo giunti all’ultima lezione del nostro corso di turismatica-terza parte e vorrei iniziare
commentando ed esprimendo un mio parere riguardo allo svolgimento delle lezioni. Innanzitutto,
dato il contenuto del corso e l’importanza del nostro sociale network Thinktag Smart, non c’è stata
cosa più azzeccata di fare le lezioni in un’ottica social, appunto. Sin dal primo giorno mi sono
sentita molto coinvolta e presa dalla materia perché credo, come anche i miei colleghi, che le
lezioni più pratiche, dove si osserva più da vicino il fenomeno siano più efficaci delle altre, questo
forse reso anche possibile, come detto prima dal contenuto della materia. In tutti in tre mesi di
corso di turismatica non c’è stata lezione che mi sono annoiata e forse in questo mi ha aiutato
molto la passione per la materia informatica legata al turismo.
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011
Detto questo, passo al commento dell’ultima lezione, durante la quale abbiamo parlato
dell’elemento social, visto da più angoli. Abbiamo visto come questo elemento se applicato a delle
tag cloud ci aiuta a capire quali sono gli aspetti più importanti della questione. Noi in classe
abbiamo preso come riferimento la tag cloud del nostro stile di viaggio, ma si potrebbe pensare a
qualsiasi altro ambito nel quale applicarla per avere un’idea riguardante la community di
riferimento e le sue richieste. Infatti, le tag che sono più usate dagli utenti risultano più grandi e
grosse rispetto a quello meno usate. È quasi come avere in mano l’Agenda setting della community,
cioè capire quali sono per la società gli aspetti più importanti e, a seguito di ciò, valorizzarli. L’unica
differenza è che in questo caso l’agenda setting è costruita in tempo reale e addirittura cambia nel
tempo, infatti, emergono determinate richieste in un periodo piuttosto che in un altro, come ha
anche affermato @Luana. Le esigenze del turista che si reca in agenzia di viaggio, che sia essa
online o meno, cambiano a seconda se egli richiede riposo perché ha smesso di lavorare o se
richiede qualcosa di più avventuroso ed estremo se ha finito da poco il relax in una spiaggia dove
era solo con il mare. Interessante potrebbe essere un sito online di adv, (magari già c’è ed io non ne
sono a conoscenza), dove, oltre alla solita impostazione della pagina contenente la sezione
dedicata agli hotel, alle prenotazioni, alle agevolazioni o alle destinazioni, ci sarà anche una sezione
dedicata alla community degli utenti che prenotano sul sito e, oltre ad un forum dove poter
scambiare consigli e informazioni, si potrebbe pensare a una tag cloud che funzioni al contrario. Mi
spiego meglio, intendo dire una tag cloud dove al posto di evidenziare le mete di maggior successo,
quelle dove ormai si è consolidata la relazione tra turisti e locali, saranno evidenziate le tag delle
destinazioni nelle quali si deve sviluppare ancora una forma di turismo e rese più piccole le tag con i
nomi delle altre destinazioni. Inoltre credo che con questo meccanismo, si soddisfano le esigenze di
tutti i tipi di target: i membri interessati a mete più gettonate vedranno le loro tag di riferimento
piccole e differenti dalle altre di chi ricerca riposo e relax. Questi, invece, che non amano il caos o la
confusione tipica di un gruppo di turisti potranno capire la loro destinazione ideale poiché la tag a
essa connessa sarà più evidenziata. Oltre a questo livello macro, si potrebbe pensare a un livello
secondario più micro riguardante i tipi di turismi che in ogni destinazione sono praticati. Così, il
businessman potrà sapere se a Milano ci sono centri per congressi e allo steso tempo, una donna
Fashion Victim potrà vedere se a Milano ci sono interessanti negozi dove poter acquistare vestitini
“sbrilluccicosi”. 
Questo esempio potrebbe essere simile a quello discusso in aula: come promuovere i beni culturali
utilizzando Foursquare. Anche in questo caso avevo pensato e riportato in aula come ha detto
anche @Alessia all’elaborazione di un’applicazione interna a quella più generale di Foursquare che
in base al numero di amici che un utente riesce a “portare” nelle vicinanze di un bene culturale,
poter essere eletto “amministratore” del bene. La cosa importante che ha sottolineato il prof. è che
tutta la città è giocabile, nel senso che non bisogna considerare il luogo come un punto fermo e a
sé stante, ma piuttosto procedere in un percorso reticolare e non lineare, sempre rimanendo lungo
il continuum dell’esperienza virtuale e reale. È proprio questo, infatti, che ci consente di non
considerare tutti questi elementi affrontati nel corso delle lezioni come elementi astratti e lontani
da noi o solo degli elementi per particolari nicchie esclusive.
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011
TAG INSERITE NELLE LEZIONI DEL CORSO
1° Lez 17.05.11:
Moodle, e-commerce, pick and pay, gruppi d’acquisto solidale, social tagging, tag e
turismo, d-shopping.
2° Lez 18.05.11:
esperienza d’acquisto, blended learning, promozione virale, reputation, gestione
critiche, interazione, internazionalizzazione, profilo utente.
3° Lez 24.05.11:
devoluzione, mainstream, valorizzazione patrimonio culturale, nimby, turismo,
partnership pubblico/privato, fidelizzazione, pianificazione partecipata, teoria della
lunga coda, saperi vs pareri.
4° Lez 31.05.11:
web 2.0, prosumer, ugc, social commerce, social learning, livemocha, community,
social travel, carsharing, reputation, diritto all’oblio, feedback , stackoverflow, social
network e turismo, community professionale, gamification, foursquare, mash-up,
api, capitalizzazione delle informazioni.
5° Lez 01.06.11:
applicazione pratica, mash-up, api, cloud computing, geolocalizzazione, percorso,
overload informativo, prosumer, gestione del contenuto, community, qr code,
marketing virale, interazione, geoblog, kaywa, marketing non convenzionale.
6° Lez 07.06.11:
tag cloud i-pertinente, partecipazione, e-part, critical city upload, foursquare,
continuum esperienza reale e virtuale, i-atm, ipertecnologia, iperguida, virtual tags,
augmeted geotravel.
DENOMINAZIONE DELLA TAG SCELTA
Turismo e social network
DESCRIZIONE DELLA TAG SCELTA
Per la mia tesina finale del corso Turismatica-Terza parte dell’a.a. 2010/2011 ho deciso di trattare
l’argomento riguardante il turismo e i social network e, in particolare, Facebook. La mia scelta è ricaduta su
questa tag perché credo che sia questione attuale della quale se ne sente parlare quotidianamente data,
oggigiorno, l’importanza che hanno assunto i social network e il turismo. Inoltre, nel corso delle lezioni ho
potuto appurare che si tratta di un binomio vincente sul quale dovrebbero fare leva molti soggetti, come
istituzioni e aziende turistiche, per potere ottenere un contatto diretto con i clienti.
LINK ALLE 5 RISORSE DEDICATE AL TEMA DELLA TAG SCELTA
1. http://smart.thinktag.org/it/resources/a-facebook-si-aggiungono-i-places
2. http://smart.thinktag.org/it/resources/i-social-network-e-lazienda
3. http://smart.thinktag.org/it/resources/guida-introduttiva-su-come-usare-faceboo
4. http://smart.thinktag.org/it/resources/retweet-facebook-e-turismo
5. http://smart.thinktag.org/it/resources/facebook-e-il-turismo-il-caso-irlandese
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011
LINK ALLE 10 RISORSE DI ALTRI UTENTI CHE SONO STATE COMMENTATE SULLA
PIATTAFORMA
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
http://smart.thinktag.org/en/resources/foursquare--3
http://smart.thinktag.org/en/resources/poche-regioni-su-facebook
http://smart.thinktag.org/en/resources/turistarth-festival
http://smart.thinktag.org/en/resources/wikitravel-lenciclopedia-dei-viaggiatori
http://smart.thinktag.org/en/resources/facebook-e-la-privacy
http://smart.thinktag.org/en/resources/gli-alberghi-diffusi-il-centro-storico-d
http://smart.thinktag.org/en/resources/hotel-bed-jump
http://smart.thinktag.org/en/resources/social-web-tv
http://smart.thinktag.org/en/resources/webmarketing-vs-geomarketing
http://smart.thinktag.org/en/resources/tripadvisor-e-trivago?comments_page=1
Commento al testo “Introduzione a Internet e applicazioni su Web” del prof. Boaron:
Durante lo studio della parte 1 di turismatica mi sono particolarmente interessata al tema riguardante
l’HTML 5. Si tratta di un nuovo progetto per il linguaggio di markup per la progettazione delle pagine web,
progetto che arriva dopo 10 anni di HTML 4 e che dovrebbe essere pronto per il 2014.
HTML 5 nasce con lo scopo di proporre nuovi comandi e funzionalità che serviranno a rimuovere il ricorso
che occorre attualmente a plug-in o a estensioni proprietarie dei vari browser. Inoltre, per risolvere i
problema della compatibilità con i browser esistenti si farà ricorso alle API, argomento trattato in classe con
il professor Paini.
Molte sono le funzionalità che si introdurranno:
-
Inserimento diretto di file audio e video tramite tag e non ricorrendo a terze parti, come succede
ora con Adobe Flash;
-
Uso della modalità offline dopo la fase dello scaricamento;
-
Controllo dell’inserimento corretto delle informazioni nei form;
-
Memorizzazione dei dati per l’elaborazione locale;
-
Diversi programmi come SGV, tecnologia per immagini in grafica vettoriale, WOFF, tecnologia per
risolvere il problema dei font che non vengono letti se non contenuti nel pc, Math ML, per inserire
contenuti con formule matematiche;
-
Geolocation, cioè la possibilità di ottenere dal browser le informazioni sulla posizione geografica
dell’utente.
Proprio su quest’ultima funzionalità mi vorrei soffermare perché molto utile già oggi nei dispostivi mobili.
Questi meccanismi di geolocalizzazione, oltre ad identificare la posizione geografica dell’utente, la
trasmettono anche ad applicazioni diverse. La posizione può essere ottenuta in modo preciso se si dispone
di un’antenna GPS. Inoltre, l’ottenimento della posizione geografica da parte dell’applicazione web è
preceduta da una richiesta esplicita fatta dall’utente e, quindi, i problemi di privacy saranno risolti.
Questa funzionalità risulta molto utile in ambito turistico, come abbiamo studiato con il prof. Paini, perché,
come detto pocanzi, quando un turista si collega ad un sito per trovare un albergo o un ristorante, il suo pc
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011
o smartphone fornisce automaticamente la posizione all’applicazione e quest’ultima potrà fornire in tempo
reale i servizi richiesti più vicini. Si potrebbe pensare a molti casi riguardo l’uso della geolocalizzazione. Ad
esempio in un sito internet di un’impresa commerciale sono sempre più comuni la sezione dedicata a Dove
siamo, Come raggiungerci,dove viene presentata la mappa e il percorso da fare per arrivare alla sede;
oppure tutte le azioni di geotagging, viste durante le lezioni di turismatica terza parte, che consentono di
pubblicare contenuti accompagnati dalla posizione geografica.
Non ci resta che attendere il 2014 per poter provare tutte queste innovazioni!
Commento al testo “Vantaggio competitivo in rete – dal web 2.0 al cloud computing”
del prof. Goetz:
Dei tanti contenuti del libro “Vantaggio competitivo in rete – dal web 2.0 al cloud computing” uno degli
argomenti che mi ha colpito maggiormente è stato il marketing mix in rete, perché è una questione attuale
dato l’enorme sviluppo dell’e-commerce, soprattutto in ambito turistico e inoltre perché nonostante non
fosse stato un argomento trattato direttamente a lezione, mi ha colpito particolarmente.
Innanzitutto il marketing in rete si differenzia da quello tradizionale per una serie di motivi: ambiente
dinamico, alto contenuto informativo, rapporto bilaterale e interattivo tra domanda e offerta e custode
empowerment. Per un buon risultato è necessaria una serie di elementi, grazie anche alle nuove tecnologie
dell’informazione come il nuovo modo di comunicare sempre più interattivo e collaborativo, i nuovi mercati
ai quali ci si rivolge, i nuovi target da raggiungere e naturalmente lo sviluppo di questo nuovo canale di
vendita che è il web. Quindi il web marketing è caratterizzato da un modello a 3 C:
- commerce: nel quale rientrano le 4 P di Kotler (product, place, promotion, price) che costituiscono i
fondamenti del marketing tradizionale;
- content: nel quale rientra il contenuto informativo di diversi formati e tutto ciò che riguarda
l’offerta del sito;
- community: la quale è indispensabile per creare coinvolgimento sociale e adesione verso il sito.
Oltre al comportamento del consumatore e dell’azienda, ciò che cambiano anche sono le tipologie del
prodotto vendibili su internet, naturalmente, senza perdere di vista il target di riferimento. Si possono
distinguere 4 tipologie di prodotti: i prodotti commodity, altamente standardizzati e descritti
completamente sul sito (oro); i prodotti quasi-commodity, altamente differenziati all’interno della stessa
categoria e anch’essi descritti sul sito (libri); i prodotti look and feel, con un grado di differenziazione che
varia da persona a persona e la cui qualità è difficile rilevarla a distanza (abbigliamento); i prodotti look and
feel a qualità variabile, con un grado di differenziazione elevato (auto usate).
Naturalmente, ogni categoria di prodotti è più o meno venduta online rispetto alle altre: ad esempio le
transazioni di prodotti look and feel a qualità variabile sono in aumento. Inoltre, in alcuni casi, dopo aver
fatto la ricerca e valutate le alternative, le transazioni avvengono offline, ossia in mercati tradizionali,
soprattutto per l’ultima categoria di prodotti. Ecco, allora, che nascono i POPITT, Point of presence in the
territory, o il servizio Pick and Pay, come l’abbiamo definito durante le lezioni del prof. Paini, cioè punti di
incontro reali tra il consumatore e l’azienda per coloro che sono ancora scettici o che per motivi di privacy
non vogliono terminare l’acquisto online.
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011
8 COPPIE DI LINK ALLE RISORSE ALLE QUALI E’ STATA ASSEGNATA UNA
CONNESSIONE
1. Foursquare e ristorazione http://smart.thinktag.org/en/resources/foursquare-e-ristorazione
Foursquare http://smart.thinktag.org/en/resources/foursquare--3
Ho creato un collegamento tra le due risorse perchè credo che la prima risorsa sia una variante
esplicativa nell’applicazione classica della seconda. Foursquare è uno strumento social che
permette a tutti di conoscere nuovi spazi e città, come se si fosse in un gioco dove in ogni locale
occorre fare il check in per poter far sapere agli amici la propria posizione.
2. Tripadvisor e Trivago http://smart.thinktag.org/en/resources/tripadvisor-etrivago?comments_page=2
Tripadvisor http://smart.thinktag.org/en/resources/tripadvisor--3
La connessione tra queste due risorse è dovuta al fatto che, in primis, entrambe trattano due tra i
più importanti siti che comparano e forniscono recensioni riguardo strutture alberghiere; inoltre, la
prima risorsa fornisce una comparazione tra i due siti, aumentando così il contenuto nella seconda
risorsa.
3. Wikitravel – L’enciclopedia dei viaggiatori http://smart.thinktag.org/en/resources/wikitravellenciclopedia-dei-viaggiatori
Creare il proprio viaggio sul web http://smart.thinktag.org/en/resources/creare-il-proprio-viaggiosul-web
Ho creato questa connessione perché un utile strumento per poter organizzare il proprio viaggio sul
web è appunto l’enciclopedia dei viaggiatori, Wikitravel. Questa comunità essendo wiki, appunto,
consente di aggiornare i contenuti in maniera collaborativa da utenti da tutto il mondo.
4. Social network nel turismo http://smart.thinktag.org/en/resources/social-network-nel-turismo--3
Guida introduttiva su come usare Facebook per promuovere la propria struttura ricettiva
http://smart.thinktag.org/en/resources/guida-introduttiva-su-come-usare-faceboo
Ho collegato queste due risorse perché nella prima si parla di come possono essere usati i social
network nel turismo, mentre nella seconda si riporta un esempio pratico illustrato, infatti, dal
video. In esso si spiegano tutti i requisiti da rispettare se si vuole promuovere la propria azienda su
uno dei più importanti social network, Facebook.
5. La comunità virtuale di viaggio Virtual Tourist http://smart.thinktag.org/en/resources/la-comunitavirtuale-di-viaggio-virtualt
Social travel non vuol dire solo TripAdvisor http://smart.thinktag.org/en/resources/socialtravelnon-vuol-dire-solo-tripadvi
Ho collegato le due risorse perché se nella seconda si afferma appunto che il social travel non è
solo TripAdvisor, con la seconda ho voluto apporre il mio contributo con la risorsa riguardante
un’altra comunità virtuale di viaggio Virtual Tourist, che a mio parere presenta grossi vantaggi,
come ad esempio la ricerca per categoria e non nell’intero sito, come spiegato anche nella risorsa
stessa.
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011
6. Marketing non convenzionale in Svizzera http://smart.thinktag.org/en/resources/marketing-nonconvenzionale-in-svizzera
Turismo e promozione in Italia: problematiche e soluzioni
http://smart.thinktag.org/en/resources/turismo-e-promozione-in-italia-problemat
Ho creato questa connessione perché la prima risorsa riguarda un video di marketing non
convenzionale in Svizzera e il paragone con un altro video di promozione del prodotto Italia e dal
quale emergono, le grosse differenze che penalizzano un po’ il nostro Paese. Nella seconda risorsa,
invece, vengono esaminate le problematiche e le soluzioni della promozione Italia, fornendo
un’idea più generale.
7. Il Serious game: quando il gioco non è solo un gioco http://smart.thinktag.org/en/resources/ilserious-game-quando-il-gioco-non-e-so
Facebook e il turismo: il caso irlandese http://smart.thinktag.org/en/resources/facebook-e-ilturismo-il-caso-irlandese
La connessione a queste due risorse è dovuta al fatto che credo che si possano ben integrare tra di
loro. La prima riguarda il fenomeno dei Serious Game e ne dà delle definizioni generali, mentre la
seconda è un esempio più pratico data anche la connessione interna al video.
8. Retweet, Facebook e turismo http://smart.thinktag.org/en/resources/retweet-facebook-e-turismo
Facebook Questions come feedback http://smart.thinktag.org/en/resources/facebook-questionscome-feedback
Ho voluto connettere tra di loro queste due risorse perché, come già spiegato nella relazione, credo
che siano due buoni strumenti di promozione della propria struttura turistica e di coinvolgimento e
di partecipazione per il consumatore.
LINK ALLO SCAFFALE PERSONALE CREATO
Tutto ciò che c’è da sapere su Facebook! (contenente 22 risorse)
http://smart.thinktag.org/it/shelves/tutto-quello-che-ce-da-sapere-su-faceboo
Nadia Sarcinella
a.a. 2010\2011