LA VITA VIRTUALE VS LA VITA REALE: LE DUE

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LA VITA VIRTUALE VS LA VITA REALE: LE DUE
Nome: Ximena Bogialli
Matricola: 728347
Anno immatricolazione: 2009/10
Tag Sviluppata: vita virtuale Vs vita reale
LA VITA VIRTUALE VS LA VITA REALE: LE DUE DIMENSIONI DELL’UOMO 2.0
LAVORO SVOLTO SULLA PIATTAFORMA: www.smarth.thinktag.org
Commenti alle lezioni:
1° lezione (17-05-2011)
. Ciao a tutti,
personalmente io non ho mai comprato on line e non ho esperienza diretta con l'e-commerce, perché diciamo che
non sono molto in sintonia con le nuove tecnologie. Credo che l'esperienza al momento dell'acquisto sia
fondamentale e per questo preferisco andare in negozio. Sicuramente on-line troviamo delle occasioni che a
livello economico sono più convenienti (vedi per esempio groupon). Magari è solo una questione di abitudine, e
una volta iniziato non si finisce più.
Credo che comunque l'esperienza sia fondamentale per l'acquisto, penso sia la base per poter fidelizzare un
potenziale cliente.
2°lezione (18-05-2011)
Ciao a tutti!
Durante la lezione oggi il prof ha ancora parlato dell'esperienza d'acquisto e di come sia importante e
fondamentale. Ma per il turismo la questione è un po’ diversa, come tutti noi sappiamo il turismo è fatto
essenzialmente di servizi, e per questo non si può fare esperienza prima di "comprare" la nostra vacanza. Perciò
sono nati siti in cui è possibile leggere recensioni di persone che si sono già recate sul posto (vedi tripadvisior,
trivago ).
Ma saranno sempre vere queste opinioni scritte da altri utenti? é questo il dubbio maggiore che assale il
potenziale turista. Per esperienza personale mi è capitato anche di fare il contrario, vale a dire che ho letto le
recensioni ,sull' albergo in cui ero andata in vacanza, dopo essere tornata a casa (questo perchè ho dovuto
cambiare destinazione all'ultimo e non ho avuto tempo di fare i miei controlli), e devo dire che alcuni pareri che
ho letto erano totalmente diversi dai miei.
Probabilmente, come diceva oggi il professor Paini, è importante sapere qual'è il profilo del cliente, ognuno ha le
proprie abitudini e i propri gusti che non sempre coincidono con i nostri.
In conclusione io credo che siti di recensioni siano sì utili ma "vanno presi con le pinze" , dopotutto noi non
conosciamo personalmente chi l' ha scritta. La vacanza che può essere stata fantastica per noi può essere stata un
vero disastro per altri, perché non è bello ciò che bello ma è bello ciò che piace :)
3° lezione (24-05-2011)
Ciao a tutti! L'intervento dell' architetto Sciacchitano, durante la lezione di ieri è stato molto interessante,
illuminante e spunto per importanti riflessioni:
L'Italia è uno tra i paesi con un patrimonio culturale vastissimo, basta pensare alla diversità da regione a regione
ognuna con le proprie abitudini, usi e costumi.
Mi vorrei soffermare su una frase che è stata detta ieri, ossia che oggetto di patrimonio culturale è un bene in cui
la popolazione si riconosce, penso che non ci sia niente di più corretto innanzi tutto perchè un bene per essere
valorizzato e considerato parte di un patrimonio deve essere sentito proprio dalla comunità locale. Il parere della
popolazione è importantissimo, chi meglio di loro può conoscere il territorio in cui è nato e vive? Per questo ho
trovato molto interessante il concetto di pianificazione partecipata, se tutti gli abitanti di un luogo aderissero ad
un progetto che sentono loro e non estraneo alla propria vita forse non si avrebbero dei programmi "fallimentari",
come molte volte accade a costruzioni edificate dopo degli eventi importanti ,che sono lasciate a se stesse, oppure
stabili che deturpano il paesaggio naturale privandolo delle sue bellezze.
Purtroppo in Italia siamo ancora lontani da tutto ciò la gente non viene quasi mai ascoltata, tuttavia penso che con
l'avvento di internet e dei socialnetwork la popolazione abbia uno strumento in più per dire la sua!
4°lezione (31-05-2011)
Ciao a tutti!
Tra gli argomenti oggi affrontati mi ha maggiormente colpito il concetto di livemocha, un bel esempio di come il
web 2.0 abbia influenzato l'e-learning facendolo diventare un' esperienza sociale da condividere, non c'è infatti
un insegnante che impartisce una lezione ma sono gli stessi utenti che correggono gli altri. Non solo imparare ma
anche amicizia, scambio di opinioni, e condivisione; un modo "nuovo" per avere uno scambio culturale.
La socialità è l'elemento che più contraddistingue il web 2.0, e che sta influenzando anche il settore turistico
attraverso la nascita dei social travel, la condivisione dell' esperienza turistica e del viaggio agli altri utenti della
community, che sono entrati a far parte della nostra cerchia di amici. L' importanza della community e della
condivisione, il web 2.0 ha completamente stravolto la nostra vita e il modo di rapportarci agli altri. Oggi
paradossalmente non ci si sorprende più se si ascolta un consiglio di un amico conosciuto su facebook, piuttosto
che quello di un amico "reale".
E un altro esempio di condivisione attraverso la community potrebbe essere anche car sharing, offrire/chiedere
un passaggio in macchina a chi si reca nella nostra stessa meta, un modo nuovo e intelligente per tutelare
l'ambiente e ricollegarci alla sostenibilità (tema affrontato anche nella lezione con l'architetto Sciacchitano).
5° lezione (01-06-2011)
Ciao a tutti!
Purtroppo non ho potuto partecipare alla lezione di mercoledì, leggendo però i commenti e le tag aggiunte mi ha
incuriosito molto il concetto di e di guerrillia marketing.
Questo concetto si lega a quello di marketing virale già affrontato in altre lezioni e corsi, che si basa
sull'originalità dell'idea che a causa del suo contenuto o della sua natura riesce ad espandersi molto velocemente.
Il tutto accade sempre grazie al principio del passaparola.
Il guerrillia marketing (termine coniato da un pubblicitario americano nel 1984), indica una promozione
pubblicitaria non convenzionale e a basso costo attraverso l'utilizzo di mezzi e strumenti aggressivi, è stato molto
interessante scoprire come uno tra i primi esempi di questo nuovo tipo di pubblicità siano state le leggende
metropolitane messe in rete. Insomma il guerilla marketing punta ad una grande visibilità, in poco tempo e con
un prezzo basso, ma è anche molto rischioso perchè le probabilità di insuccesso sono molto alte. Però se la
campagna funziona bene si avranno gli effetti desiderati, più che il prodotto è importante l'idea che si trasmette,
quest'ultima deve essere originale e capace di attirare visibilità, l'importante è far parlare di sè sia nel bene che
nel male
6°lezione (07-06-2011)
Ciao!
Il commento arriva un pò in ritardo perchè in questi giorni ho avuto un degli impegni. Riguardando le tag che
avete scritto ho notato che è ancora stato citato forsquare(termine più volte ripetuto anche in classe dallo stesso
prof Paini),essendo ignorante in materia mi è venuta la curiosità di cercare che cos'è e che cosa riguarda con
precisione.
Foursquare è un social network basato sulla geolocalizzazione ed è disponibile tramite web o attraverso le
applicazioni dei vari dispositivi mobili, e permette agli utenti di condividere la propria posizione con gli utenti
registrati; ad ogni check-in effettuato vengono attribuiti dei punti o dei badge.
Può essere paragonato ad una sorta di gioco che riguarda una realtà virtuale, tanto che ho scoperto che esiste
anche la figura del sindaco (se effettui più check-in in una stesso luogo ne divieni primo cittadino), per diventarlo
però ci sono delle regole precise (come nel mondo reale), non vale quindi barare! Per esempio non valgono i
check-in multipli fatti durante la stessa giornata.
Sembra che questo nuovo "socialnetwork-game" sia un altro esempio di come il web 2.0 stia influenzando la
nostra vita portandoci sempre più verso una vita virtuale che si mischia con quella reale, tanto è vero che
l'utilizzo di Forsqare può influenzare l'andamento della nostra attività commerciale ( e perché no anche
turistica)con della pubblicità gratuita, poiché commenti del tipo "questo ristorante con piatti tipici è molto carino,
e c'è un panorama stupendo!"possono invogliare il "popolo del web" oggi sempre più numeroso e con maggiori
possibilità di accesso alla rete, anche grazie ai vari dispositivi mobili come smart phone e tablet,a visitare la
nostra attività!
Tag alle lezioni:
prima lezione: gas (gruppo d’acquisto solidale), fidelizzazione, esperienza, groupon
seconda lezione: esperienza d’acquisto, esperienza d’acquisto nel turismo,tripadvisior, commenti, profilo del
cliente
terza lezione: musei, nuovi tipi di turismo, sostenibilità, outlet, valorizzare, patrimonio culturale
quarta lezione: condivisione, web 2.0, socialità, car-sharing, fiducia, sicurezza, community, amico reale e amico
virtuale
quinta lezione: notorietà, pubblicità a basso costo, passaparola, rischio
sesta lezione: google latitude, vita virtuale vs vita reale, forsquare, social network game
Link alle 5 risorse dedicate al tema
http://smart.thinktag.org/it/resources/fenomeno-foursquare
http://smart.thinktag.org/it/resources/turismo-virtuale-sulle-app-per-i-pad-e-i
http://smart.thinktag.org/it/resources/hikkimori-il-fenomeno-degli-adolescenti
http://smart.thinktag.org/it/resources/uomo-20
http://smart.thinktag.org/it/resources/la-vita-virtuale
Le otto coppie di connessioni con le risorse di altri utenti.
http://smart.thinktag.org/it/resources/meglio-la-vita-virtuale connessa alla risorsa
http://smart.thinktag.org/it/resources/storia-di-una-vita-virtuale (di Sara Bettinelli): tutte e due parlano di come
alcuni giovani preferiscano rifugiarsi in un mondo virtuale perché più appagante.
http://smart.thinktag.org/it/resources/turismo-virtuale-sulle-app-per-i-pad-e-i connessa alla risorsa
http://smart.thinktag.org/it/resources/lapp-per-conoscere-litalia (di Valentina Rigamonti): entrambe affrontano il
tema delle app come strumento che facilita il turismo
http://smart.thinktag.org/it/resources/hikkimori-il-fenomeno-degli-adolescenti- connessa alla risorsa
http://smart.thinktag.org/it/resources/internet-dipendenza (di Alice Pesenti): le risorse parlano di come la rete
possa portare alla dipendenza, sfociando in patologia nei casi più gravi
http://smart.thinktag.org/it/resources/la-vita-virtuale connessa alla risorsa http://smart.thinktag.org/it/resources/larealta-aumentata (di Tinelli Virginia) in entrambe si parla della realtà aumentata
http://smart.thinktag.org/it/resources/mete-da-sogno-vince-cape-town connessa alla risorsa
http://smart.thinktag.org/it/resources/che-cose-tripadvisor ( di Giorgia Da Rui) tutte e due le risorse parlano di
tripadvisior, nella seconda risorsa si spiega che cos’è, mentre nella prima si riporta un esempio di come i siti di
questo tipo siano un nuovo modo per lanciare potenziali mete turistiche
http://smart.thinktag.org/it/resources/viaggi-e-nuvole-campagna-sociale-turismo connessa alla risorsa
http://smart.thinktag.org/it/resources/ecoturismo-il-turismo-sostenibile-in-ita (di Alessia Chiocchi) tutte due le
risorse sono video molto utili per capire meglio che cos’è il turismo sostenibile
http://smart.thinktag.org/it/resources/museum-of-me-la-vita-digitale-su-faceboo connessa alla risorsa
http://smart.thinktag.org/it/resources/facebook-e-la-privacy (di Isabella Giumelli) le risorse affrontano il tema
della privacy
http://smart.thinktag.org/it/resources/turismo-virtuale-a-basilea connessa alla risorsa
http://smart.thinktag.org/it/resources/turismo-virtuale-a-360-gradi (di Marco Garau) entrambe le risorse parlano
del turismo virtuale. In particolare la seconda mostra un applicazione concreta.
Link ai 10 commenti alle risorse di altri utenti
http://smart.thinktag.org/it/resources/viaggi-virtuali (di Petra D’Arrisso)
http://smart.thinktag.org/it/resources/tvtrip (di Giulia Venuto)
http://smart.thinktag.org/it/resources/drogati-di-facebook (di Chiara Ciccomascolo)
http://smart.thinktag.org/it/resources/avere-o-non-avere-facebook-questo-e-il-p (di Elisa Recanatini)
http://smart.thinktag.org/it/resources/la-gaia-scienza-dipendenza-da-internet (di Virginia Tinelli)
http://smart.thinktag.org/it/resources/i-viaggi-virtuali-sostituiranno-la-vita- (di Petra D’Arisso)
http://smart.thinktag.org/it/resources/miami-uguale-a-gta (di Antonio Tollis)
http://smart.thinktag.org/it/resources/groupon-e-groupalia-come-funzionano (di Giada Casotto)
http://smart.thinktag.org/it/resources/foursquare-e-i-musei (di Anthea Totino)
http://smart.thinktag.org/it/resources/livemocha (di Elena Caccia)
Link allo scaffale con le mie risorse:
http://smart.thinktag.org/it/shelves/vita-virtuale-vs-vita-reale
Commenti ai testi del professor Goetze e Boaron
La prima cosa che mi viene in mente per descrivere il libro del professor Boaron è: l'apparenza inganna! Questo
manuale apparentemente corto, è in realtà ricco di informazioni tecniche e indispensabili per poter comprendere
meglio l'affascinante mondo di un sito internet. Mi sono resa conto che per poter essere esperta del mondo della
rete non basta cliccare sull' icona di un browser ed accedere ad motore di riceca, dietro ci stanno un sacco di cose
interessanti. Una cosa che ho sicuramente capito dalla lettura di questo manuale è quella di non dare tutto per
scontato, grazie a questa interessante (anche se non posso negare a volte un po’ complicata) lettura ho potuto
finalmente capire il significato di alcuni termini che, come molte volte accade, si sentono nominare ma non si ha
la più pallida idea del loro significato e a che cosa servano (come per esempio url,jpeg,voip, ftp, linguaggio
htlm).
l libro del professor Goetze "Vantaggio competitivo in rete-dal web 2.0 al cloud compunting" tratta sicuramente
delle tematiche interessanti, sopratutto riguardo al lavoro che dovremo andare a svolgere una volta conclusi i
nostri studi. Non posso non negare che però in alcuni punti risulta di difficile comprensione, forse dovuto alla
mia scarsa conoscenza in campo informatico.
Ho trovato particolarmente interessanti i box di approfondimento su alcune tematiche come per esempio quello
riguardante il funzionamento di Skype, e il capitolo 7 che tratta l'argomento sulla segmentazione del mercato, il
tema era già stato ampiamente trattato anche durante le lezione in aula.
La segmentazione consiste nell'identificazione di gruppi distinti di utenti, che potrebbero richiedere prodotti o
servizi differenti, e una volta identificati tali segmenti scegliere su quali target rivolgere la propria
offerta.L'operazione della segmentazione si basa su tre domande chiave:chi? Come?Perchè?. Nel turismo di oggi
sicuramente questa è un' operazione necessaria, in quanto si tende a parlare di turismi (che non sono più
riconducibili alla classica distinzione tra turismo leisure e busisness),che possono andare da quello basato sulle
famiglie, al turismo estremo, al turismo della terza età.
La segmentazione si basa essenzialmente sui servizi, non interessa tanto la quantità dell'offerta ma piuttosto come
il servizio viene presentato.
Per poter svolgere questo tipo di operazione è basilare però la raccolta dei dati, esistono tre metodi per poterli
rilevare: ricorrere alle fonti provenienti dal sito sotto forma di log file, oppure tenere in considerazione i dati
forniti dagli utenti stessi durante la registrazione, o in ultimo raccogliere le informazioni fornite direttamente
dagli utenti attraverso la partecipazione attiva ad attività di vita virtuale.
Denominazione tag scelta: vita reale Vs vita virtuale
Descrizione della tag:ho scelto di approfondire questa tematica perché mi sono resa conto che oggi la
tecnologia ha completamente stravolto la nostra vita, e che tra questi cambiamenti c’è anche la nascita di un
nuovo aspetto quello della vita virtuale. Passiamo sempre più tempo a contatto con pc, telefoni cellulari e
consolle, ma soprattutto con internet, ed è qui si sviluppa questo nuovo tipo stile di vita.
Elaborato personale
L’uomo si contraddistingue dagli esseri viventi perché dotato della parola, che è lo strumento che maggiormente
utilizza per interagire, l’uomo è infatti definito come animale sociale. Fin dall’antichità infatti l’essere umano ha
sempre cercato di riunirsi con i propri simili: dai clan primitivi, alle prime forme di villaggio e città, fino alle
comunità virtuali di oggi che contraddistinguono una nuova dimensione della nostra nuova vita: la vita virtuale.
Negli ultimi 70 anni la nostra vita, grazie alle tecnologie, è andata incontro a cambiamenti radicali, tanto da
potersi domandare “ma siamo un’altra razza? “. Cambiamenti fisici, allungamento delle proprie aspettative di
vita, ma soprattutto la tecnologia ci ha dato un'altra possibilità: la creazione di una vita parallela a quella
quotidiana, la vita virtuale. La nascita di quest’ultimo aspetto è stato possibile grazie alla creazione del world
wide web, ma anche la nascita di altri strumenti hanno determinato un ruolo fondamentale, come: cellulari e
smartphone, tablet, navigatori, e la modernizzazione di quelle già esistenti come il cinema e la televisione oggi
dotati di tecnologie 3d. La vita virtuale ha completamente stravolto i nostri orizzonti e i nostri modi di vivere, una
volta ci si recava nella piazza del paese per incontrare i nostri amici, ed era lì che magari spesso nascevano i
primi amori, oggi, oltre a questa forma di socializzazione, basta accedere al nostro profilo di facebook e chattare
con il nostro amico Chan (che abita a Pechino), e conoscere il nostro/a fidanzato/a che risiede in California. (vedi
risorsa http://smart.thinktag.org/it/resources/uomo-20).
Ma i social network sono solo gli ultimi nati nel grande mondo di internet, l’idea di vita virtuale ha inizio negli
anni 50 quando Morton Hellington pensava ad una cinema esperienza che coinvolgeva tutti i sensi dello
spettatore, riguardo ciò che stava succedendo sullo schermo. Oggi il termine di vita virtuale è sempre più
sostituito da quello di realtà aumentata, con questo termine si intende la tecnica utilizzata per aggiungere
informazioni alla realtà che si sta vivendo in preciso momento; per esempio se con il nostro i-phone stiamo
scattando una foto ad un paesaggio montano, possiamo aggiungere dei componenti grafici che sono stati generati
digitalmente: come la neve che cade. (vedi la risorsa http://smart.thinktag.org/it/resources/la-vita-virtuale)
Un esempio emblematico di vita virtuale è quello di Second life (descritto nelle mie risorse
http://smart.thinktag.org/it/resources/la-vita-virtuale e http://smart.thinktag.org/it/resources/la-vita-virtuale-intutte-le-sue-forme), nato nel 2003 dalla società americana MUVE, si tratta di un mondo virtuale in cui gli utenti
iscritti, che non a caso vengono chiamati residenti, possono interagire tra di loro attraverso degli avatar. Ma che
cosa sono gli avatar? La parola deriva da sanscrito, e indica l’apparizione o la discesa sulla terra di una divinità,
ma nel gergo della rete si utilizza per indicare una persona reale che scegli di mostrarsi attraverso una
rappresentazione che può essere anche molto differente dalla verità. Si tratta quindi della creazione di un alter
ego, una sorta di dott. Jeckill reale (io nella RL real life) e un Mr. Hide virtuale ( il nostro avatar che nel mondo
virtuale di Second Life vive uno stile completamente differente da quello vero).
Al momento del suo lancio Second Life aveva riscosso particolare interesse, e veniva citato come caso negli
editoriali, tanto che molti affermavano che tutto sarebbe avvenuto nel mondo virtuale, che pareva essere migliore
di quello vero. Negli ultimi anni però il fenomeno è diminuito anche se non è completamente scomparso,
superato dai social network, dove alla base c’è sempre il bisogno di interagire con altre persone, ma in questo
caso non c’è un avatar ma il proprio profilo spesso con dati veritieri. Ma anche i social network danno la
possibilità di “vivere” un mondo virtuale, per esempio Facebook attraverso il gioco Yoville.
Ma è la vita virtuale ad influenzare quella reale o il contrario? Io credo che si influenzino a vicenda, per esempio
(si tratta di un caso limite) se io vengo fotografata in una situazione sconveniente ad una festa, mentre mi diverto
con gli amici (vita reale) che poi taggo e aggiungo al mio album di foto su Facebook (vita virtuale), e il giorno
dopo il mio capo per caso capita sul mio profilo e guarda proprio quella foto in particolare decidendo di
licenziarmi, allora è la “mia vita virtuale” che ha avuto delle spiacevoli conseguenze su quella reale, ma la foto
che ho taggato è stata scattata ad una festa nella mia vita vera, ed è anche vero quindi che la mia RL ha
modificato in qualche modo il mio profilo Facebook.
Ed è proprio a questo proposito che vorrei parlare di Four Square (vedi anche risorsa
http://smart.thinktag.org/it/resources/fenomeno-foursquare), si tratta di una via di mezzo tra un social network ed
un gioco. Questo software si basa soprattutto sul fenomeno del geo-tagging, che significa il dare un etichetta al
luogo in cui ci si trova, se per caso siamo in un bar dove fanno delle buonissime brioches e vogliamo farlo
sapere, basta accedere in modo molto semplice a Four Square dal nostro smartphone o cellulare con il gps, (dopo
aver scaricato il software) e scrivere il messaggio che potranno visualizzare tutti o solo i nostri amici.
Per tale motivo, questo nuovo modo di vivere la città è inteso come ottimo strumento di marketing, perché in
questo caso un aspetto della vita digitale potrebbe influenzare positivamente, ma anche negativamente, la nostra
attività commerciale. Four Square in questo senso rappresenta molto bene la nuova fase del web 2.0, la
contaminazione tra reale e virtuale.
Ma la vita virtuale comporta anche dei rischi, se si abusa troppo della rete si può cadere in pericoli come la
dipendenza da internet. Leggendo un blog scritto dagli ex avatar e non che vogliono condividere la propria
esperienza su Secon Life, ho trovato una storia interessante: un ragazzo di 15 anni (iscrittosi al gioco
illegalmente in quanto per farlo bisogna avere almeno 18 anni) raccontava di essere diventato dipendente, tanto
da stare ore sul pc , magari intere nottate e di non poter fere a meno del proprio avatar. I suoi genitori percepita la
cosa cominciarono a proibirgli l’accesso, portandolo all’ astinenza che lui descrive come un’esperienza
durissima. Il culmine della sua vicenda però è stato toccato nel momento in cui ha inserito il codice della carta di
credito di sua madre per poter aumentare i propri Linden (la valuta di Second Life), a quel punto non avendo
pagato la somma richiesta è stato bloccato il suo account , e solo in quel momento è riuscito a liberarsi dalla sua
condizione di internet dipendente.(vedi risorsa http://smart.thinktag.org/it/resources/la-vita-reale-e-second-life )
Altro caso limite sugli effetti che la rete può provocare è quello degli Hikkimori, gli adolescenti che si
rinchiudono in camera per anni a giocare con i videogame. Vivono in un totale rifiuto della realtà, staccando ogni
tipo di contatto con la famiglia, gli amici e la scuola (come raccontato nella mia risorsa
http://smart.thinktag.org/it/resources/hikkimori-il-fenomeno-degli-adolescenti-) . si crea in questo modo una
sorta di “autismo digitale, in cui il mondo reale è totalmente sostituito da quello virtuale, si rinchiudono in questa
fortezza inespugnabile, tagliando i ponti con affetti ed emozioni, dove il loro unico amico è il pc, la consolle o il
cellulare. Ed è un forte rischio, che noi generazione del terzo millennio corriamo. A conferma di questo c’è anche
una recente ricerca inglese che afferma che il 45% dei ragazzi inglesi preferisce la propria vita virtuale a quella di
tutti i giorni, perché ne trae maggiore soddisfazione (come spiegato nella risorsa
http://smart.thinktag.org/it/resources/meglio-la-vita-virtuale). A questo proposito vorrei anche citare la risorsa di
Sara Bettinelli http://smart.thinktag.org/it/resources/storia-di-una-vita-virtuale , il racconto di una giovanissima
ragazza che dice di essere più soddisfatta della propria vita in rete, rispetto a quella quotidiana.
Altro problema che la vita virtuale può creare è quello inerente alla privacy. Internet è uno spazio illimitato in
cui si butta dentro tutto e non si toglie mai nulla, proprio per questo bisogna stare attenti quello che si scrive sul
nostro profilo rimane per molto tempo e cancellarlo è molto difficile. Io penso che oggi siamo diventati una
società curiosa, ma di un tipo di curiosità che può arrivare al limite del morboso, basta pensare a programmi che
negli ultimi anni sono diventati sempre più famosi, come il grande fratello in cui i partecipanti hanno l’occhio
della telecamera puntato 24 ore su 24. Paradossalmente però in questi ultimi anni si è anche assistito anche ad
una maggiore tutela della privacy attraverso varie norme, che proteggono i nostri dati sensibili.
Credo che i social network debbano un po’ della loro fortuna anche alla” voglia di spiare” che noi abbiamo, chi
di noi non è un pochino curioso di sapere che fine abbia fatto quel nostro vecchio compagno di classe della
scuola media che non vediamo da 10 anni? Finché però si tratta di una sana curiosità la cosa non è grave ma nel
momento in cui le nostre informazioni vengono, involontariamente, girate a terzi allora la cosa credo sia più
grave. Ho letto che l’età minima per iscriversi ad un social network (in questo caso Facebook) è di 13 anni, ma
non so se tutti rispettano tale regola, so di ragazzini di 10 anni che lo utilizzano; soprattutto i più piccoli
andrebbero maggiormente tutelati perché potrebbero correre il rischio di cadere inconsapevolmente in situazioni
più grandi di loro. Un'altra minaccia, dal punto di vista della privacy, è il furto di identità a cui vanno incontro
soprattutto personaggi famosi, dove si crea un profilo fittizio con nome e foto e false informazioni riguardanti la
persona interessata.
C’è pero da aggiungere che quando ci si iscrive si ha la possibilità di decidere se rendere il proprio profilo
pubblico a tutti o solo ai nostri amici o anche agli amici degli amici, purtroppo però non tutti sono a conoscenza
di questa possibilità, e quindi involontariamente rendiamo il nostro profilo visibile anche a persone indesiderate.
Ma c’è anche a chi non interessa l’aspetto della privacy, il caso più significativo è l’applicazione “Museum of
me” (vedi risorsa http://blog.kobayashi.eu/2011/06/01/museum-of-me-la-vita-digitale-su-facebook-in-un-tourvirtuale-personalizzato/ ). L’obiettivo è quello di ricreare una sorta di spazio espositivo, simile a quelli che ci
sono nei musei moderni, della nostra vita digitale. Il suo utilizzo è molto semplice : si accede al sito
http://www.intel.com/museumofme/r/index.htm attraverso l’ account Facebook, si attendono un paio di minuti e
ci viene restituita una bellissima animazione che raccoglie i nostri dati in un video. Si tratta del nostro museo
personale,i dati utilizzati sono quelli della nostra vita virtuale, e attraverso una piacevole passeggiata tra le stanze
troveremo la galleria degli amici con le loro foto appese ai muri , e gli spazi dedicati al materiale “ci piace”.Si
tratta di un idea molto carina ma sicuramente la privacy è pari a zero, poiché l’obiettivo principale è quello di
metterci in mostra .
E nel turismo? Sicuramente le nuove tecnologie hanno contribuito a cambiare il modo di fare turismo, questo
settore è molto cambiato negli ultimi 20 anni. L’avvento di internet ha sicuramente giocato un ruolo
fondamentale, basta pensare che nella filiera del turismo non c’è quasi più bisogno dell’ intermediazione dell’
agenzia di viaggio, il turista può comprare e addirittura” costruire su misura” la propria vacanza. Ma il turismo
2.0 non è solo questo, sono nati siti come tripadvisior in cui i viaggiatori possono scambiarsi delle opinioni su
hotel, ristoranti e consigliarsi a vicenda ( un passaparola allargato non solo ad amici e parenti ma a tutti gli utenti
della rete),e i social travel che sono dei social network interamente dedicati agli amanti dei viaggi , per non
parlare poi della nascita degli smartphone che hanno sicuramente migliorato la vita del turista dalla mappa
virtuale, che sta sostituendo sempre di più la vecchia cartina, fino alle numerose App che possono essere utili per
informare in tempo reale su qualsiasi avvenimento. E’ proprio a questo proposito che vorrei citare uni iniziativa
che coinvolge i castelli valdostani e le manifestazioni che si svolgeranno nella regione (risorsa
http://12vda.it/cultura/8229-turismo-qvirtualeq-sulle-qappq-per-ipad-ed-iphone-tra-castelli-e-manifestazioni-leinformazioni-sono-qtouchq.html) , le App disponibili sui telefoni cellulari di ultima generazione facilitano il
turista perché sono reperibili in mobilità e questo è sicuramente un vantaggio per il viaggiatore , portandolo in
una nuova fase:quella del turismo virtuale.
Le nuove tecnologie come il 3d hanno consentito di effettuare dei veri tour virtuali. Nel mondo virtuale di
Second Life per esempio sono stati riprodotti fedelmente delle location come per esempio la città di Mantova, ma
esistono esempi si questi tipo anche nei video giochi di GTA. (risorsa di Antonio Tollis
http://smart.thinktag.org/it/resources/miami-uguale-a-gta)
Ed è nata anche un agenzia che organizza tour in questi mondi virtuali: Syntravel , fondata da Mario Gerosa
autore dei libri mondi virtuali,questa agenzia che è configurata come un social network dove è possibile con
l’ausilio di guide turistiche esperte intraprendere un tour in un mondo sintetico fatto di pixel. C’è addirittura chi
pensa che questi viaggi in un futuro non molto lontano riusciranno a sostituire una vacanza vera e propria. Ma il
tour virtuale può anche essere un viaggio a ritroso nel tempo, come per esempio a Basilea dove grazie ad
apparecchiature speciali è possibile tornare all’ epoca Medievale( risorsa
http://smart.thinktag.org/it/resources/turismo-virtuale-a-basilea).
I viaggi virtuali ci possono anche “far visitare” non solo mondi virtuale ma anche quelli reali è il caso del sito
http://www.thinklab360.com/ in cui c’è la possibilità di “recarsi” a Firenze , Siena, Lucca o la Sardegna. ma
questi tour virtuali riusciranno a sostituire i viaggi veri e propri? Io credo di no, un viaggio è soprattutto fatto di
emozioni, e un viaggio virtuale non potrà mai dare le stesse sensazioni e come nemmeno potrà lasciare i ricordi
che un viaggio vero provoca .
Un viaggio non consiste solo nel andare in vacanza, ma può essere uno spunto anche per cambiarci interiormente
e allargare i nostri orizzonti attraverso la conoscenza di nuove culture, valori, usi e tradizioni(quante persone
affermano che è stato proprio un viaggio a cambiargli la vita?), che penso che un tour virtuale non potrà mai
riprodurre fedelmente per quanto possa essere supportato da nuove tecnologie che riproducono immagini ad alta
definizione. Penso però che queste nuove tecniche possano essere utili come strumento promozionale, perché
dagli esempi che ho potuto vedere ce ne sono alcuni che sono fatti veramente molto bene, e possono essere un
incentivo in più per poter visitare la località presentata. Il turismo infatti, come abbiamo potuto constatare
durante tutti e tre i moduli del corso di turismatica, non può fare a meno delle tecnologie informatiche e del web.
Una località o un albergo, oggi se non ha il proprio sito internet e come se non esistesse, alcune addirittura hanno
una propria pagina facebook (come abbiamo appreso durante la lezione in cui è venuto a farci visita Eric, nostro
collega del terzo anno che sta svolgendo il proprio stage in regione Trentino).
In conclusione posso affermare che la vita virtuale ha completamente investito tutti gli aspetti della nostra
esistenza: dalle nostre abitudini come l’acquisto on-line, al nostro modo di relazionarsi con gli altri attraverso i
social-network, al modo di promuovere la nostra attività commerciale(esempio di foursquare), al fare turismo. Di
sicuro anche solo 20 anni fa non avremmo mai immaginato tutti i cambiamenti a cui siamo andati incontro per
esempio sarebbe stato inimmaginabile chiamare qualcuno e domandare “dove sei?”anzi sarebbe stata più
frequente il “ma chi parla?”. Le tecnologie come tutte le cose si sono rivelate utilissime, ma in alcuni casi delle
armi a doppio taglio, soprattutto quando se ne abusa in maniera eccessiva tanto da rischiare di rientrare nella vera
e propria patologia.
La vita virtuale è ormai una nuova dimensione del nostro essere, virtual e real si mischiano fino a formare una
nuova esistenza: quella dell’ uomo 2.0.