Punto di vista - Banca ALBERTINI SYZ

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Punto di vista - Banca ALBERTINI SYZ
3 marzo 2014
L'essenziale in un colpo d’occhio
Obbligazioni

Azioni

Hedge funds

Proiezioni a 6 mesi
 La morsa di gelo che attanaglia gli Stati Uniti per effetto
dell’indebolimento del vortice polare che lascia sfuggire colate di aria
artica nelle regioni settentrionali e orientali del paese si ripercuote
profondamente sull’attività economica del paese. Questo rende difficile
interpretare il forte calo registrato dalla maggior parte degli indicatori
economici dall’inizio dell’anno e spinge gli investitori all’attendismo, in
attesa del … disgelo. L’inizio della primavera ci aiuterà a capire se la
prima economia mondiale è vittima di un passeggero colpo di freddo o se
la forte dinamica apparsa a fine 2013 sta rallentando.
 Un altro tema, questa volta “caldo”, dei primi mesi del 2014 riguarda le
economie emergenti. Ai disordini sociali più o meno violenti secondo i
paesi (Ucraina, Venezuela, Tailandia, Egitto, Sud Africa,…) si è aggiunto
l’indebolimento (in gennaio e febbraio) degli indicatori economici cinesi.
Ancora una volta, per vederci più chiaro ci vorrà più tempo perché da
sempre i dati economici cinesi in questo periodo dell’anno risentono
dell’interruzione dovuta alle festività del Capodanno. I dati deludenti sul
Giappone potrebbero essere riconducibili all’ormai imminente rialzo
dell’IVA, ma l’ottimismo potrebbe rapidamente riprendere il sopravvento
qualora la Banca del Giappone decidesse di aumentare il suo sostegno
monetario al fine di controbilanciare l’effetto negativo di questa misura.
 In definitiva, a parte l’eccezione degna di nota dell’area euro che
continua a risalire la china, nei primi mesi dell’anno le notizie
economiche dal mondo sono alquanto deludenti sebbene non si avverta
(ancora?) una reale preoccupazione.
 Su questo sfondo, sui mercati finanziari si è imposta la linea
dell’attendismo, che si traduce con mercati quasi piatti dall’inizio
dell’anno e con un’inaspettata buona performance delle obbligazioni.
Aspettando che il quadro diventi più chiaro…
Economia
Stati Uniti ............................................................................... 2
Dati economici avvolti nella nebbia
Questa pubblicazione si basa sulle
informazioni raccolte fino al lunedì che
precede il giorno di diffusione.
Pubblicazione del team Ricerche & Analisi
SYZ Asset Management SA
Tel. +41 (0)58 799 19 09
[email protected]
Autori:
Yasmina Barin
Yves Gallati
Maurice Harari
Wanda Mottu
Adrien Pichoud
Fabrizio Quirighetti
Europa ..................................................................................... 3
Ripresa economica e minaccia deflazionistica
Giappone ................................................................................ 4
Alla vigilia dell’aumento dell’IVA la dinamica rallenta
Economie emergenti ................................................................ 4
Maggiore rischio politico e migliori dati economici
Mercati
Azionario ................................................................................ 5
Effervescenza dovuta ai social network
Obbligazionario ....................................................................... 5
Investitori sempre più attratti dal debito periferico
Valutari ................................................................................... 6
Sterlina ancora in progressione
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA.
3 marzo 2014
Economia
Stati Uniti
Nonostante il finale molto promettente dell’anno scorso,
nei primi mesi del 2014 i dati economici USA hanno
costantemente deluso le attese degli investitori, complici
i rigori dell’inverno che in buona parte del paese
ostacolano l’attività e frenano la dinamica favorevole in
atto dalla fine dello scorso anno. Oggi la domanda da
porsi è la seguente: il rallentamento proviene solo dalle
cattive condizioni meteorologiche? La risposta è
importante perché l’ottimismo che ha sostenuto i
mercati dall’inizio dell’anno si fonda in buona parte sulla
prevista accelerazione della crescita nella prima
economia mondiale. E l’incertezza rischia di durare per
parecchie settimane perché l’ormai famoso vortice polare
continua a rilasciare colate di aria artica …
Sebbene il gelo che avvolge i dati economici renda
difficile interpretare con precisione la congiuntura
americana, la serie di dati deludenti sta rafforzando
l’impressione che le condizioni meteorologiche estreme
non siano l’unico responsabile. L’elenco dei dati negativi
diventa sempre più lungo: netto rallentamento nella
creazione di posti di lavoro (113.000 in gennaio dopo i
75.000 di dicembre contro i 200.000 in media dei
precedenti dodici mesi); due cali consecutivi delle
vendite al dettaglio (un evento inaspettato dopo i 16
aumenti in 17 mesi); calo della produzione industriale
più rilevante degli ultimi 18 mesi; brusca caduta degli
indici ISM dell’attività industriale.
Modello SYZ&CO e ISM manifatturiero
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2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
SYZ&CO ISM manufac turing model
ISM manufac turing index
Source: Datastream, Banque SYZ&CO
In gennaio l’ISM manifatturiero è improvvisamente crollato (da
56.5 a 51.3). Secondo il nostro modello, in febbraio potrebbe
scendere sotto la soglia dei 50 punti (la frontiera tra
espansione e contrazione dell’attività) per la prima volta dalla
fine del 2012.
di permessi di costruzione e le vendite di alloggi esistenti
sono scese di oltre il 5%. E il fatto che il calo interessi
anche le regioni non colpite dall’ondata di gelo suscita
dubbi sulla tenuta della ripresa del settore immobiliare in
atto dal 2011.
Aperture di nuovi cantieri, permessi di costruzione e indice NAHB
dei costruttori edili dal 2009
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US - HOUSING STARTS
US - BUILDING PERMITS
e:INDEX
T homs on
US NATIONAL ASSOCIATION OF HOME BUILDERS HOUSINGSourc
MARKET
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2013
Reuters Datastream
Dopo la forte ripresa del settore delle costruzioni nel 2011 e
2012, la progressione (com’era prevedibile) nel 2013 ha
segnato il passo. La caduta all’inizio del 2014 è dovuta solo
all’inverno anormalmente rigido? Difficile per ora rispondere…
Avremo una risposta solo in primavera, ma nel frattempo
è bene tenere conto anche degli indicatori da cui nelle
ultime settimane non sono venuti segnali di cedimento:
l’ISM dei servizi, che in gennaio è rimasto a livelli che
indicano una crescita sostenuta; l’indice di fiducia delle
PMI, salito in gennaio verso i livelli più alti dal 2008; il
costante calo del numero di pignoramenti immobiliari e
delle insolvenze sui mutui nel 4° trimestre 2013. Inoltre
dobbiamo anche dare credito a Janet Yellen, nuova
presidente della Fed, che ha mantenuto invariata la rotta
del suo predecessore. Nei prossimi mesi il tapering
dovrebbe quindi proseguire come previsto. E’ bene
ricordare che uno dei fattori sui quali si fondava
l’ottimismo all’inizio dell’anno non è stato intaccato dalle
cattive condizioni meteo: la politica di bilancio, che nel
2014 sarà nettamente meno austera rispetto al 2013 e
che sarà un importante pilastro per la crescita. Per poter
formulare un parere definitivo si dovrà aspettare il
ritorno del bel tempo. Nel frattempo, la visibilità
economica resterà scarsa.
Nel settore delle costruzioni la frenata è stata ancora più
forte: le aperture di cantieri in gennaio sono diminuite
del 16%, l’indice NAHB dell’attività dell’edilizia abitativa
è calato al livello più basso da maggio 2013, le domande
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA.
3 marzo 2014
Europa
Nonostante i rigori invernali e le tempeste a volte
devastanti che hanno colpito l’Europa nei primi mesi
dell’anno, le condizioni meteo non hanno influenzato in
maniera determinante l’andamento economico nel
vecchio continente. Le dinamiche in atto dalla scorsa
primavera si sono mantenute fino alle ultime settimane:
- Rimane
positiva
la
tendenza
nelle
economie
periferiche, dove ormai tutti i PIL sono in progressione.
Nel 4° trimestre il PIL del Portogallo è cresciuto solo
dello 0.5%, ma su 12 mesi il tasso di crescita di questo
paese (+1.6%) è il più alto d’Europa! Nell’ultimo
trimestre 2013 la crescita economica per Spagna e Italia
è stata rispettivamente dello 0.3% e 0.1%.
- Nei paesi del centro della zona euro la crescita,
trainata dalle esportazioni, continua a essere solida. Nel
4° trimestre il PIL della Germania è cresciuto dello 0.4%,
dello 0.7% in Olanda e dello 0.4% in Belgio. Queste
economie hanno beneficiato dell’accelerazione della
crescita mondiale nel 2° semestre 2013.
- A metà strada fra questi due blocchi, la Francia appare
sempre più come l’anello debole della ripresa europea.
Nonostante una crescita del PIL del 4° trimestre pari a
0,3% la tendenza è tutt’altro che entusiasmante, come
evidenziano i vari indici di fiducia e di attività, in netto
svantaggio sulle altre maggiori economie europee. La
sua posizione intermedia (meno competitiva rispetto al
nord dell’area euro, meno colpita dalla crisi ma anche
meno sottoposta a riforme rispetto ai paesi del sud
dell’Europa) colloca la seconda economia europea in
coda al plotone in termini di ripresa della crescita
economica.
Variazione del PIL per paese su 12 mesi
Andamento dei prezzi medi degli alloggi per paese
(100=inizio 2008)
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2008
GERMANY
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2011
SPAIN
PORTUGAL
Sourc e:
IRELAND
2012
2013
T homs on Reuters Datastream
I paesi dove la correzione dei prezzi immobiliari è stata più forte
oggi beneficiano della stabilizzazione del settore in atto dal
2013: Irlanda (-50% dal 2008), Spagna (-35%), Paesi Bassi (20%) e Portogallo (-15%).
Sul fronte dell’erogazione di credito alle imprese e alle
famiglie il trend resta immutato: a fine 2013 i crediti
erogati al settore privato sono diminuiti del 3% in 12
mesi e le misure della BCE finora non sono riuscite a
invertire una tendenza che dura da più di due anni. E’
vero che prima o poi il miglioramento della congiuntura
si rifletterà in una graduale ripresa della domanda, ma il
perdurare del disindebitamento del settore bancario e le
condizioni di finanziamento tuttora non favorevoli nel sud
dell’Europa rischiano di impedire la ripresa in questo
settore. Inoltre l’inflazione molto bassa (inferiore all’1%)
avvicina sempre più all’Europa la minaccia della
deflazione. Questi due fattori hanno alimentato le attese
di un nuovo allentamento monetario da parte della BCE
che potrebbe essere votato già alla riunione del 6
marzo…
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GER - GDP YoY%
FRA - GDP YoY%
ITA - GDP YoY%
SPA - GDP YoY%
interpretati come un parametro relativamente esplicativo
del vigore della ripresa. I paesi che dopo la bolla
dell’ultimo decennio hanno registrato una forte
correzione dei prezzi dell’immobiliare abitativo sono oggi
quelli in cui l’economia accelera maggiormente mentre i
prezzi immobiliari tendono a stabilizzarsi. E’ avvenuto in
Irlanda, Spagna, Paesi Bassi e Portogallo. Viceversa, la
Francia e l’Italia, i cui prezzi immobiliari negli ultimi anni
sono calati poco o nulla non possono fare leva sulla
spinta ciclica che deriva dalla stabilizzazione del settore.
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POR - GDP YoY%
IRE - GDP YoY%
GRE - GDP YoY%
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Sourc e: T homs on Reuters Datastream
Dopo la severa recessione, nel 2013 il sud dell’Europa e
l’Irlanda sono di nuovo sui binari della crescita.
Il legame proporzionale fra l’entità degli adeguamenti nel
2011/2012 e il vigore dell’accelerazione nel 2013 è
particolarmente evidente: oltre ai tagli al bilancio decisi
nelle economie periferiche, anche i consistenti ribassi dei
prezzi sul mercato immobiliare possono essere
Nel Regno Unito le inondazioni che hanno colpito il paese
non hanno avuto per ora ripercussioni sui dati economici
e non hanno intaccato la dinamica di crescita in atto dal
2013. Il calo dell’1.5% delle vendite al dettaglio di
gennaio è probabilmente un contraccolpo del balzo di
dicembre (+2.7%). Anche in febbraio è proseguita la
progressione dei prezzi delle case. La BoE ha corretto al
rialzo le sue stime per il 2014, portando la crescita
stimata del PIL al 3.5%, il più alto ritmo di crescita fra le
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
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3 marzo 2014
economie avanzate. E di sicuro il nuovo calo
dell’inflazione, scesa sotto il 2% (all’1.9%) per la prima
volta dal 2009, è stato accolto con favore. Con un simile
quadro di crescita, il mantenimento di una politica
monetaria molto accomodante è possibile solo se
l’inflazione resta inferiore o vicina al target del 2%. E
l’inversione del trend d’inflazione costringerebbe le
autorità monetarie ad affrettare l’inizio del rialzo dei tassi
di riferimento…
In Svizzera l’inflazione è ancora praticamente nulla
(+0.1% in un anno, stabile da tre mesi) e la
disoccupazione molto bassa (al 3.2%). L’esito del voto
sulla reintroduzione delle quote d’immigrati entro tre
anni ha tuttavia sollevato qualche incertezza sul futuro
delle relazioni economiche con l’Unione Europea.
Giappone
Le notizie delle ultime settimane sono state nel
complesso deludenti. Oltre ai deficit record della bilancia
commerciale e delle partite correnti (riconducibili
all’indebolimento dello yen), il PIL nel 4° trimestre è
cresciuto meno del previsto (+0.3% contro il +0.7%
stimato). La fiducia delle famiglie è ulteriormente calata
attestandosi ai livelli di dicembre 2012. L’appiattimento
degli indicatori è probabilmente dovuto alla prospettiva
dell’aumento dell’IVA – che entrerà in vigore il 1 aprile e al timore che questa misura possa frenare la dinamica
finora positiva del Giappone. La BoJ ha reagito
introducendo nuove agevolazioni creditizie per il settore
bancario e nelle ultime settimane sono circolate voci sul
possibile aumento del programma di acquisto di attivi al
fine di aiutare l’economia a “smorzare” l’impatto
dell’aumento dell’IVA sui consumi.
del possibile impatto delle chiusure per le festività del
Capodanno cinese che però non può occultare gli effetti
degli eccessi strutturali del passato (erogazione
eccessiva di credito, surriscaldamento dell’immobiliare,
crescente economia sommersa,…). Molti prodotti
d’investimento legati allo shadow banking arrivano
inoltre a scadenza e questo rischia di provocare dei
problemi nei prossimi mesi. Infine, in febbraio lo yuan
non ha come al solito guadagnato terreno nei confronti
del dollaro perdendo invece circa l’1% (un evento raro
da quando lo yuan è sostenuto contro il dollaro).
Questo indebolimento potrebbe provocare un massiccio
deflusso di capitali (« hot money ») affluiti nell’impero
di mezzo quando si sperava che l’apprezzamento della
moneta cinese sarebbe stato durevole. Questo
potrebbe sfociare sulla decisione delle autorità cinesi di
chiudere i rubinetti del credito con tutte le prevedibili
ripercussioni (crisi di liquidità, mancanza di prodotti di
wealth
management,
contagio
ad
altri
paesi
emergenti,…).
Tirando le somme, sul fronte degli indici azionari, in
febbraio l’MSCI emerging markets USD ha segnato
+2.1%, a fronte del +4.4% dell’MSCI world USD.
Sul versante degli indici obbligazionari tutte le
performance sono state positive: +1.5% per le
obbligazioni emergenti (Barclays EM USD), +2.0% per
le obbligazioni ad alto rendimento (BofA ML GLB HY
USD) e +0.2% per le obbligazioni globali mondiali (JPM
GBI GLB ALL MATS. l.c.).
Economie emergenti
Dopo un inizio d’anno turbolento per i mercati globali,
in particolare per le regioni emergenti, febbraio ha
segnato un relativo ritorno della calma.
Sebbene il sentiment generale degli investitori sui
mercati emergenti resti negativo, il trend dell’indice Citi
delle sorprese economiche punta verso il basso, tranne
per le economie emergenti dove i dati macroeconomici
del 2014 sono risultati superiori alle attese del
consensus.
Sul piano economico i cambiamenti rispetto a gennaio
sono pochi, mentre sul piano politico si sono accesi
diversi focolai. L’avvenimento più marcante di febbraio
è l’acutizzarsi delle tensioni politiche in Ucraina e in
Venezuela. Dopo la destituzione del presidente ucraino
Yanukovich da parte dell’opposizione, il parlamento si
riunirà per formare un nuovo governo. Sull’onda dei
timori di un default dell’Ucraina il rendimento delle
obbligazioni governative è balzato all’11.3%.
In quanto all’Asia, i dati ancora in discesa diffusi sulla
Cina evidenziano che la seconda economia mondiale
non ha il vento in poppa. Nei primi mesi dell’anno gli
indici di attività economica descrivono un’economia in
affanno nonostante la sorpresa in positivo del dato
relativo al commercio. Per il mercato è difficile
interpretare correttamente il quadro generale a causa
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA.
3 marzo 2014
Mercati
Azionario
Dopo la frenata per i timori di rallentamento economico
nei paesi emergenti, le borse mondiali nelle ultime tre
settimane hanno ripreso slancio. I mercati europei sono
stati sostenuti dagli indicatori macroeconomici positivi
dell’area euro mentre l’ondata di gelo negli USA ha
influito negativamente sull’attività economica dell’intero
paese. La stagione delle trimestrali negli USA è quasi
terminata e sono stati pubblicati i risultati dell’87%
delle società del paniere S&P500. Per tre quarti di
queste, il dato relativo agli utili (e per il 62%, il dato sul
reddito) ha sorpreso in positivo. Sul fronte dei titoli
europei solo il 50% delle aziende dello STOXX 600 ha
diffuso i risultati trimestrali che, nella metà dei casi, ha
superato le stime del mercato in termini di utili (e per il
42% delle aziende in termini di redditi).
Andamento delle principali borse mondiali YTD
26/2/14
104
sono pressoché nulli. Anche se l’acquisto non può certo
dirsi “a buon mercato”, secondo noi la situazione
attuale non è paragonabile a quella in cui nacque la
bolla delle TMT negli anni 2000. Una delle principali
differenze sta nel fatto che l’attuale appetito per le
società internet è fondato su modelli di business
concreti, con capacità dimostrate di raccogliere
centinaia di milioni di utenti attivi e (nella maggior
parte dei casi) reali opportunità di monetizzazione.
Nonostante un quadro difficile da interpretare
(rallentamento economico in Cina, squilibri nel mondo
emergente, crisi sociopolitica, rischio deflazione
nell’area euro, crescita americana deludente), il nostro
parere sull’azionario resta complessivamente positivo.
La convinzione che la normalizzazione monetaria della
Fed non avverrà a scapito dei mercati azionari e la
scarsa remunerazione del mercato obbligazionario nei
prossimi mesi dovrebbero continuare a sostenere le
azioni.
102
Obbligazionario
100
Di fronte all’allentamento delle tensioni sui paesi
emergenti, le obbligazioni EM e il comparto dell’HY
hanno ritrovato il favore degli investitori grazie al loro
rendimento interessante. Il ritorno della propensione al
rischio ha anche provocato una leggera risalita dei tassi
dei paesi economicamente solidi (tasso USA a dieci
anni: 2.7%; GB: 2.7%; Germania: 1.6%) mentre i
rendimenti dei tassi lunghi restano ancora nettamente
inferiori ai livelli di fine anno.
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S&P 500
T OPIX
MSCI EM - USD
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J AN
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17
FEB
ST OXX EUROPE 600 - EUR
Sourc e: T homs on Reuters Datas tream
I mercati europei – sostenuti dai buoni dati economici mostrano una maggiore resilienza.
Nel periodo in esame, i mercati europei - sull’onda dei
dati macroeconomici positivi dell’area euro - hanno
leggermente sovra-performato l’indice nord americano
(S&P 500). Dopo un 2013 eccellente grazie
all’indebolimento dello yen, la borsa giapponese ancora
una volta si è posizionata in coda, mentre i mercati
emergenti hanno recuperato terreno, in linea con le
borse occidentali.
Nell’ottica settoriale, il comparto tecnologico si è messo
in evidenza grazie a un’importante operazione di
fusione e acquisizione che ha risvegliato il timore di una
nuova bolla internet. La scorsa settimana, il colosso
Facebook ha annunciato l’intenzione di acquistare per
19 mrdi di dollari WhatsApp, la società specializzata in
messaggistica istantanea. La notizia è stata accolta
positivamente in borsa, anche se per alcuni la somma è
sproporzionata
in
quanto
i
redditi
generati
dall’applicazione (utilizzata da 450 milioni di utenti)
I periferici europei continuano ad attirare investitori
nonostante gli avvenimenti che scuotono l’Ucraina. I
timori di un possibile default di Kiev non si sono per il
momento propagati ai paesi europei più fragili e
l’ottimismo sull’area euro resta saldo sull’onda delle
notizie positive. Nel 4° trimestre 2013 la crescita
nell’area euro è stata migliore delle stime (+0.3%) e
Moody’s ha rialzato il rating della Spagna e l’outlook
dell’Italia. Anche se la Spagna deve ancora risanare i
suoi conti (il deficit per il 2013 ammonta al 7% del
PIL), l’agenzia di rating ha premiato le riforme
introdotte da Madrid per incrementare la competitività e
la ristrutturazione del sistema bancario alzando il rating
a lungo termine a Baa2. Per l’Italia l’outlook è stato
alzato a “stabile” e se l’economia continuerà a
migliorare anche il rating sul debito potrebbe essere
rialzato. Le dimissioni del presidente del consiglio
Enrico Letta non hanno avuto ripercussioni sulle
proiezioni dell’agenzia. Su questo sfondo, i rendimenti
dei paesi periferici hanno continuato a scendere
accorciando il differenziale rispetto alla Germania. I
tassi a 10 anni della Spagna e dell’Italia si sono
attestati al 3.5%, quello del Portogallo, in netto calo, al
4.8% e dell’Irlanda al 3.1%.
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA.
3 marzo 2014
Scarto dei tassi dei paesi periferici rispetto alla Germania
14
12
Materie prime
10
8
6
4
2
0
Dal canto suo, il franco svizzero prosegue la sua marcia
al rialzo sia nei confronti del dollaro (0.89) sia contro
l’euro (1.21), avvicinandosi al limite dell’1.20 fissato
dalla BNS. Un eventuale allentamento monetario da
parte della BCE potrebbe costringere la BNS a una
decisa difesa del suo limite di cambio.
2009
It aly
Es pagne
Port ugal
2010
2011
2012
Ireland
2013
Source: Thomson Reuters Datastream
Si riduce lo spread sui tassi fra i paesi periferici e la Germania
evidenziando la tendenza al ritorno alla normalità nei paesi più
fragili dell’area Euro.
Sul mercato dei metalli preziosi i prezzi dell’oro e
dell’argento hanno registrato una nuova progressione e
beneficiano sia dei timori riguardo ai mercati
emergenti, sia delle statistiche americane mediocri.
Dall’inizio dell’anno l’oro ha segnato + 11%
attestandosi a 1330 USD/l’oncia, mentre nello stesso
periodo il prezzo dell’argento è salito del 12% e oscilla
intorno a 21 USD/l’oncia. Salgono anche il palladio e il
platino in seguito agli scioperi che si protraggono nelle
miniere sudafricane con pesanti ricadute sulla
produzione (e quindi l’offerta) di questi metalli preziosi
mentre la domanda (del settore automobilistico) è in
continuo aumento.
Performance dei metalli preziosi nel 2014
114
Valutari
112
L’EUR/USD ha ripreso a salire superando la soglia di
1.37. Sul dollaro pesano i dati statistici americani
deludenti, mentre l’Euro beneficia delle notizie positive
sull’area euro. Nelle ultime settimane, gli indicatori che
evidenziano un peggioramento dell’attività economica
americana (ISM in calo a 51.3 e netto deterioramento
nelle costruzioni), in gran parte riconducibili alle cattive
condizioni meteorologiche nel Nord degli Stati Uniti,
fanno presagire un rallentamento della crescita nel
primo trimestre di quest’anno e penalizzano il dollaro.
Dal canto suo, l’euro beneficia delle notizie positive
delle ultime settimane, in particolare la crescita del 4°
trimestre 2013 migliore del previsto (+0.3%) e le stime
di crescita della Commissione europea corrette al rialzo
(+1.2% nel 2014 e +1.8% nel 2015), che rassicurano
gli investitori e sostengono l’euro. Tuttavia la prudenza
è di rigore, poiché l’inflazione particolarmente bassa in
Europa potrebbe spingere la BCE a decidere un nuovo
allentamento monetario che avrebbe delle ricadute
negative sull’euro.
La sterlina in febbraio si è ancora rafforzata superando
quota GBP/USD 1.68 e EUR/GBP 0.82. La solida
crescita registrata nel 2013 nel Regno Unito (+1.9%) e
la correzione al rialzo delle stime sul PIL 2014 da parte
della Banca d’Inghilterra (3.4% contro il 2.8% stimato
in precedenza) alimentano l’ottimismo sulla congiuntura
economica britannica con ricadute positive sulla
sterlina. Il persistente rallentamento dell’inflazione
(gennaio 1.9%) assicura un ampio margine alla BoE per
l’aumento dei tassi e permette alla banca centrale
inglese di mantenere una politica monetaria ultra
accomodante che sostiene l’economia.
110
108
106
104
102
100
98
96
JA N
Gold
S ilver
Palladium
FEB
Platinum
Source: Thomson Reuters Datastream
Nei primi mesi dell’anno il prezzo dei metalli preziosi è salito
ancora per via dei persistenti scioperi in Sud Africa con
possibili ricedute sui prezzi del palladio e del platino.
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